Blanchard, Macroeconomia, Il Mulino 2009
Capitolo XVIII. Produzione, tasso di interesse e tasso di cambio
Lezione 19
Produzione, tasso di interesse
e tasso di cambio
Corso di Macroeconomia (L-Z)
Prof. Andrea Fumagalli, Università di Pavia
Blanchard, Macroeconomia, Il Mulino 2009
Capitolo XVIII. Produzione, tasso di interesse e tasso di cambio
1. L’equilibrio del mercato dei beni
L’equilibrio nel mercato dei beni sarà dato dalla seguente
equazione:
Y  C (Y  T )  I (Y , r )  G  IM (Y ,  ) /   X (Y ,  )
(  , )
(  )
(  , )
(  , )
*
In equilibrio, la produzione deve uguagliare la domanda, dove la domanda è
data da:
• consumo, C, che dipende positivamente dal reddito disponibile, Y-T;
• investimento, I, che dipende positivamente dalla produzione Y e
negativamente dal tasso di cambio reale, r;
• la spesa pubblica è considerata esogena;
• la quantità delle importazioni, IM, che dipende positivamente da Y che
tasso di cambio reale (per ottenere il valore in termini nazionali va diviso
per il tasso di cambio reale);
• le esportazioni, X, che dipendono positivamente da produzione estera, Y*,
e tasso di cambio reale.
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Capitolo XVIII. Produzione, tasso di interesse e tasso di cambio
1. L’equilibrio del mercato dei beni
Per semplicità possiamo scrivere:
NX (Y ,Y ,  )  X (Y ,  )  IM (Y ,  ) / 
*
*
Dove NX indica le esportazioni nette.
Riscriviamo la condizione di equilibrio come:
Y  C (Y  T )  I (Y , r )  G  NX (Y ,Y ,  )
*
(  )
  
(  , )
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Capitolo XVIII. Produzione, tasso di interesse e tasso di cambio
1. L’equilibrio del mercato dei beni
Un aumento del tasso di interesse reale genera una riduzione
della spesa per investimenti, e quindi una riduzione della
domanda di beni nazionali. Attraverso il moltiplicatore,
questo conduce a una diminuzione della produzione.
Un aumento del tasso di cambio reale provoca uno
spostamento della domanda a favore dei beni esteri e
quindi un calo delle esportazioni nette. La riduzione delle
esportazioni nette fa diminuire la domanda e la
produzione attraverso il moltiplicatore.
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Capitolo XVIII. Produzione, tasso di interesse e tasso di cambio
1. L’equilibrio del mercato dei beni
Introduciamo due semplificazioni:
• il livello dei prezzi nazionali ed estero è esogeno: il tasso
di cambio nominale e reale si muovono assieme
P  P*  E  
• assenza di inflazione, effettiva e attesa, in quanto i livelli
dei prezzi sono dati
 0r i
e
Con queste semplificazioni, possiamo scrivere:
Y  C (Y  T )  I (Y , i)  G  NX (Y ,Y , E )
(  , )
(  )
  
*
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2. L’equilibrio dei mercati finanziari
La condizione di uguaglianza tra domanda e offerta di moneta
è espressa come:
M
 YL(i )
P
Passando da un contesto di economia chiusa a un contesto di
economia aperta, non si modifica la relazione di equilibrio
sul mercato della moneta.
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2.2. La scelta tra titoli nazionali e titoli esteri
Affinché in equilibrio siano detenuti dal pubblico sia i titoli
nazionali sia i titoli esteri, essi devono avere lo stesso tasso di
rendimento, quindi deve essere soddisfatta la seguente
condizione di arbitraggio:
Et
(1  it )  (1  i ) e
Et 1
*
t
Moltiplicando entrambi i lati per Eet+1 e riorganizzando i termini
si ottiene:
1 i
E 
E
1 i
t
t
e
*
t 1
t
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Capitolo XVIII. Produzione, tasso di interesse e tasso di cambio
2.2. La scelta tra titoli nazionali e titoli esteri
Da cui segue:
1 i
E
E
1 i
e
*
Il tasso di cambio corrente dipende dal tasso di interesse
nominale, dal tasso di interesse estero e dal tasso di cambio
atteso:
• un aumento del tasso di interesse interno provoca un aumento
del tasso di cambio;
• un aumento del tasso di interesse estero provoca una riduzione
del tasso di cambio;
• un aumento del tasso di cambio atteso porta a un aumento del
tasso di cambio corrente.
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Capitolo XVIII. Produzione, tasso di interesse e tasso di cambio
2.2. La scelta tra titoli nazionali e titoli esteri
Fig. 18.1. La relazione tra il tasso di
interesse e il tasso di cambio descritta
dalla parità dei tassi di interesse.
Un maggior tasso di interesse comporta un
maggior tasso di cambio, cioè un
apprezzamento.
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2.2. La scelta tra titoli nazionali e titoli esteri
Ipotesi fondamentale: quando il tasso di interesse cambia, il
tasso di cambio atteso resta invariato.
Questo implica che un apprezzamento oggi porta a un
deprezzamento atteso in futuro, poiché ci si aspetta che il
tasso di cambio torni allo stesso valore.
La relazione tra tasso di interesse e tasso di cambio è chiamata
la parità dei tassi di interesse.
Quando il tasso di interesse interno è uguale al tasso di
interesse estero, il tasso di cambio corrente è uguale al tasso
di cambio futuro atteso.
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3. Un’analisi congiunta dei mercati reali e finanziari
L’equilibrio nel mercato dei beni richiede che la produzione
dipenda anche dal tasso di interesse e dal tasso di cambio:
Y  C (Y  T )  I (Y , i)  G  NX (Y ,Y , E )
*
Il tasso di interesse è determinato dall’eguaglianza fra la
domanda e l’offerta di moneta:
M
 YL(i )
P
E la parità dei tassi di interesse fa sì che esista una relazione
positiva tra tasso di interesse e tasso di cambio:
1 i
E
E
1 i
*
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e
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3. Un’analisi congiunta dei mercati reali e finanziari
Considerando la relazione tra tasso di interesse e tasso di cambio,
si ottiene:
IS:
1 i e 

Y  C (Y  T )  I (Y , i )  G  NX Y , Y *,
E 
1 i * 

LM:
M
 YL(i )
P
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3. Un’analisi congiunta dei mercati reali e finanziari
Un aumento del tasso di interesse ha due effetti:
1) già presente in economia chiusa, è l’effetto diretto
sull’investimento. Un aumento del tasso di interesse
provoca una diminuzione dell’investimento e della
domanda di beni nazionali;
2) presente solo in economia aperta, è l’effetto che opera
attraverso il tasso di cambio. Un aumento del tasso di
interesse interno genera un apprezzamento che provoca
una diminuzione delle esportazioni nette e quindi una
riduzione della domanda di beni nazionali.
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3. Un’analisi congiunta dei mercati reali e finanziari
Fig. 18.2. Il modello IS-LM in economia aperta
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3. Un’analisi congiunta dei mercati reali e finanziari
• La curva IS è inclinata negativamente: un aumento del
tasso di interesse porta direttamente o indirettamente
attraverso il tasso di cambio a una riduzione della
domanda e a un calo della produzione.
• La curva LM è inclinata positivamente: un aumento del
reddito fa aumentare la domanda di moneta, e ciò
provoca un aumento del tasso di interesse di equilibrio.
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4.1. Gli effetti della politica fiscale in economia aperta
Che cosa accade alle varie componenti della domanda?
• Il consumo e la spesa pubblica chiaramente aumentano, il
primo a causa dell’incremento del reddito e la seconda per
ipotesi.
• Ciò che accade all’investimento è ambiguo. Da un lato la
produzione aumenta inducendo un incremento
dell’investimento. Dall’altra il tasso di interesse aumenta,
riducendo la spesa per investimenti.
• Le esportazioni nette dipendono dalla produzione estera, dalla
produzione nazionale e dal tasso di cambio. Le esportazioni
nette diminuiscono sia per effetto dell’apprezzamento sia a
causa dell’aumento della produzione.
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Capitolo XVIII. Produzione, tasso di interesse e tasso di cambio
4.1. Gli effetti della politica fiscale in economia aperta
Fig. 18.3. Gli effetti di un aumento della spesa pubblica.
Un aumento della spesa pubblica provoca un aumento della produzione, un incremento del tasso di
interesse e un apprezzamento del tasso di cambio.
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4.2. Gli effetti della politica monetaria in economia aperta
Una stretta monetaria fa aumentare il tasso di interesse,
rendendo i titoli nazionali relativamente più convenienti e
provocando un apprezzamento del cambio.
Domanda e produzione si riducono sia per effetto
dell’apprezzamento sia a causa del maggior tasso di interesse.
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4.2. Gli effetti della politica monetaria in economia aperta
Fig. 18.3. Gli effetti di una stretta monetaria.
Una stretta monetaria provoca una riduzione della produzione, un incremento del tasso di interesse e un
apprezzamento del tasso di cambio.
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Capitolo XVIII. Produzione, tasso di interesse e tasso di cambio
5.1. Le parità, le parità mobili, le bande di oscillazione e lo Sme
All’estremo opposto dei paesi che adottano tassi di cambio flessibili, ci sono i
paesi che operano in regime di tassi di cambio fissi. Questi paesi
mantengono un tasso di cambio fisso in termini di qualche valuta estera o
ancorano la loro moneta al dollaro o a un insieme di valute estere.
In regime di cambi fissi, le oscillazioni del cambio sono rare e si definiscono
svalutazioni e rivalutazioni.
Tra i due estremi, ci sono paesi che operano in parità mobile del tasso di
cambio, cioè il tasso di deprezzamento viene predeterminato nei confronti
di una valuta estera.
Un altro tipo di accordo si ha quando i paesi mantengono i loro tassi di cambio
bilaterali all’interno di bande di oscillazione, come è stato il Sistema
monetario europeo (Sme).
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5.2. Tassi di cambio fissi e politica monetaria
La parità dei tassi di interesse è data da:
Et
(1  it )  (1  i ) e
Et 1
*
t
Supponiamo di ancorare il tasso di cambio a qualche livello,
otterremo:
(1  i )  (1  i )  i  i
*
t
t
t
*
t
In ipotesi di tasso di cambio fisso e di perfetta mobilità dei capitali,
il tasso di interesse interno deve quindi essere uguale al tasso di
interesse estero.
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5.2. Tassi di cambio fissi e politica monetaria
Ora che i=i*, avremo:
M
 YL(i )
P
*
In un sistema di cambi fissi, la banca centrale rinuncia alla
politica monetaria come strumento di politica economica.
Con un tasso di cambio fisso, il tasso di interesse interno
deve essere uguale al tasso di interesse estero. E l’offerta
di moneta deve essere aggiustata allo scopo di mantenere
il tasso di interesse a quel livello.
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Capitolo XVIII. Produzione, tasso di interesse e tasso di cambio
5.3. La politica fiscale con tassi di cambio fissi
Se in un sistema di cambi fissi la politica monetaria non
può più essere usata come uno strumento di politica
economica, che cosa ne è della politica fiscale?
Con tassi di cambio fissi, la politica fiscale è più efficace di
quanto non lo sia con tassi di cambio flessibili, in quanto
essa richiede una politica monetaria accomodante.
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Capitolo XVIII. Produzione, tasso di interesse e tasso di cambio
5.3. La politica fiscale con tassi di cambio fissi
Fig. 18.5. Gli effetti di una espansione fiscale.
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5.3. La politica fiscale con tassi di cambio fissi
• Fissando il tasso di cambio, si rinuncia a uno strumento
efficace nella correzione degli squilibri commerciali e nel
controllo del livello di produzione aggregata.
• Ancorandosi a un dato tasso di cambio fisso, esso rinuncia
anche al controllo del suo tasso di interesse. Inoltre deve
seguire l’andamento del tasso di interesse estero, correndo
il rischio di effetti indesiderati sulla sua attività economica.
• Nonostante il paese mantenga una piena disponibilità della
politica fiscale, un solo strumento di politica economica
non sempre è sufficiente.
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Capitolo XVIII. Produzione, tasso di interesse e tasso di cambio
5.3. La politica fiscale con tassi di cambio fissi
Che cosa spinge allora alcuni paesi ad ancorare il tasso di
cambio? Perché 15 paesi europei – presto seguiti da
altri – hanno adottato una moneta comune?
Dobbiamo vedere che cosa succede non solo nel breve
periodo, ma anche nel medio periodo, quando il livello
dei prezzi si può aggiustare. Dobbiamo considerare
anche la natura delle crisi del tasso di cambio.
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lezione 19- Fumagalli (Economia Aperta III)