Antropologia
Sociologia
1. Cultura come totalità sociale
1. Distinzione società/cultura
2. Omogeneità culturale
2. Differenziazione culturale
3. Stabilità e tradizione
3. Innovazione e cambiamento
4. Condizionamento
4. Interazione
Per i sociologi classici - Durkheim, Weber, Simmel - lo studio della cultura riveste importanza
nella sociologia in quanto consente di capire come gli aspetti simbolici e ideazionali si
connettono alle relazioni sociali e alla struttura sociale.
1.
Distinzione società/cultura: tutte e tre le tradizioni sociologiche ritengono che almeno
analiticamente cultura e società siano da vedere su due piani diversi.
2.
Differenziazione culturale: le culture non sono intese come strutture atemporali, fisse e
tendenti ad autoriprodursi. Soprattutto la tradizione americana, con l’enfasi sulla
differenziazione interna della cultura dovuta alle società industriali metropolitane con vari
strati sociali, gruppi e movimenti e quella tedesca con l’enfasi sulla dimensione storica,
rafforzano il concetto di differenziazione interna.
3.
Innovazione/cambiamento: la capacità creativa e innovativa della cultura è messa in
luce in particolare dalla Scuola di Chicago e dalla tradizione tedesca.
4.
Interazione: soprattutto Simmel e la scuola americana e in particolare George Herbert
Mead anticipano l’idea che l’aspetto adattivo e graduale del processo di trasmissione
culturale non si fonda soltanto sulla trasmissione automatica.
Talcott Parsons e il posto della cultura
Dagli anni ‘30 agli anni ‘50 si assiste ad un declino dell’interesse sociologico
per la cultura. Negli anni ‘50 negli Stati Uniti, sotto la guida di Talcott
Parsons (1902-1979), si sviluppa la sociologia dello strutturalfunzionalismo che pone al centro la visione delle strutture sociali e il
principio che ciascun sistema sociale funziona in modo da rispondere alle
esigenze di riproduzione della società.
È proprio Talcott Parsons che offre una teoria generale dell’azione umana
in cui in primo luogo viene collocato il posto della sociologia rispetto ad altre
scienze che studiano il comportamento umano e in secondo luogo viene
data una definizione più ristretta dell’ambito semantico del concetto di
cultura.
Parsons considera la cultura come il portato di norme, valori, credenze
e simboli.
In tal modo la cultura non è più un sistema attraverso cui l’individuo si
adatta, ma un sistema attraverso cui la società trasferisce norme. È ora
l’insieme dei modelli di comportamento che la comunità sociale ritiene validi,
su cui esiste un consenso sociale e una condivisione e che i membri di tale
società sono tenuti a rispettare e a trasmettere alla generazione successiva.
Questa funzione regolativa della cultura si basa sul fatto che ogni società
condivide un sistema di valori.
Talcott Parsons e il sistema generale
dell’azione
A
G
Adattamento
Organismo biologico
L
Conseguimento dello
scopo
Personalità
Latenza
Integrazione
Cultura
Sistema sociale
I
L’organismo biologico svolge la funzione di adattamento.
La personalità svolge la funzione del conseguimento - goal attainment - cioè
produce e riproduce le forme di interesse individuale.
Il sistema sociale ha una funzione di integrazione in quanto produce e
riproduce le forme della coesione e della solidarietà.
La cultura svolge la funzione di latenza, offrendo agli attori sociali la
motivazione e il senso dell’azione attraverso valori, norme, idee che le persone
apprendono e interiorizzano durante le fasi di socializzazione.
Coerenza e integrazione della cultura
Dunque la cultura non agisce. Esiste, è presente, ma non è attiva. Cioè
partecipa dall’esterno all’azione degli individui, in quanto fornisce agli
individui l’orientamento senza esservi impegnata in maniera esplicita
come avviene per gli altri sottosistemi (biologico, della personalità e
sociale).
Secondo Parsons ogni sistema si basa sulla compresenza di energia e
informazione: le parti che possiedono maggiore energia, detengono
meno informazioni e viceversa. Le parti ricche di informazioni controllano
quelle dotate di energia. Il sistema culturale possiede soprattutto
informazioni, ma è il più povero di energia.
Parsons dopo aver individuato uno spazio importante per la cultura, non si
dedica al rapporto tra questa e la società, preferendo analizzare le
strutture e le funzioni sociali. La cultura viene data per scontata. Norme e
valori sono dati per acquisiti. Non si interroga l’origine, il cambiamento,
l’interpretazione.
Elementi della cultura secondo
Parsons
I valori: gli ideali a cui aspirano gli esseri umani e i principi a cui si
ispirano per formulare giudizi. “Un valore è una concezione del
desiderabile, implicita o esplicita, di un individuo o di un gruppo, che
influenza la selezione tra i modi, i mezzi e i fini disponibili dell'azione […]
lungo un continuum di approvazione/disapprovazione”. In questo senso
orientano l’agire sociale.
Per le società moderne, Parsons ha parlato di dilemmi fondamentali che
definisce variabili strutturali dei valori.
1) gratificazione degli impulsi/autodisciplina;
2) orientamento verso il sé/orientamento verso la collettività;
3) universalismo/particolarismo;
4) ascrizione/prestazione;
5) specificità/diffusione;
Elementi della cultura
Le norme: sono le regole attraverso cui di solito si applicano i valori.
Una norma viene generalmente enunciata sotto forma di obbligo o di
imposizione. A differenza dei valori, il successo delle norme dipende
anche dalla presenza di sanzioni (positive o negative) che ne rafforzano
l’efficacia. I valori vengono solitamente interiorizzati presto e in modo
inconsapevole, mentre le norme vengono apprese lungo l’intero corso
della vita.
I simboli: fanno parte della più ampia famiglia dei segni, ma vanno
distinti dai segnali. I segnali hanno un semplice valore informativo e sono
univocamente interpretabili. I marchi hanno una funzione rievocativa, però
come i simboli hanno una carattere arbitrario. Infine, le indicazioni non
hanno un carattere intersoggettivo.
Dunque i simboli sono intersoggettivi e hanno per questo carattere
arbitrario. Fanno parte della dimensione implicita della cultura. I simboli
sono significanti che veicolano significati.
La dinamica della cultura secondo
Parsons
La trasferibilità della cultura avviene attraverso l'interiorizzazione dei
modelli di valori da parte dell'individuo e attraverso i modi in cui il sistema
sociale trasforma i valori in norme ed istituzioni che li sorreggono.
L'internalizzazione dei valori nella personalità è la diretta conseguenza
della loro istituzionalizzazione nel sistema sociale.
Critiche
1. _ Accusa di eccesso di coerenza (mito dell'integrazione): Parsons
disegna una sfera culturale integrata e armoniosa allo stesso modo in
cui disegna un sistema sociale integrato e senza smagliature, tendente
sempre al perfetto equilibrio.
Questa critica tuttavia non è giustificata. Parsons infatti tratta più di una
volta la cultura come una costellazione altamente complessa di
elementi il cui modo di estrinsecarsi è frammentario, complesso,
disconnesso, spesso incoerente. “L'approssimazione a una completa
coerenza dei modelli culturali praticamente non può essere mai trovata
nei sistemi sociali complessi”
La dinamica della cultura secondo
Parsons
Critiche
1. _ …....... Parsons sostiene che i due sistemi di integrazione (sociale e
culturale) non sono gli stessi. Le due forme non sono omologhe, l'una non
è deducibile dall'altra. Esiste una differenza tra il processo di
socializzazione (che riguarda le norme e i ruoli) e il conformismo/non
conformismo ai valori (che riguarda invece il sistema culturale): un attore
socializzato all'ordine sociale non per questo è necessariamente un
attore conformista rispetto all'ordine culturale.
2. _ Il passaggio dalla cultura all'azione: già la funzione di latenza
assegna alla cultura una dimensione di sottofondo. Essa tende a
conservare i modelli e ad orientare l'azione. Ma è in un certo senso fuori
dall'azione, dalla pratica, dal comportamento e quindi dalla cultura
materiale, dagli oggetti culturali, dal fare. Il passaggio dal simbolo al fare è
un anello che manca nell'impostazione parsonsiana.
Da Parsons alla svolta culturale
Negli anni Settanta, proprio la critica alla visione della cultura determinata
dai valori dominanti si sviluppa quella svolta culturale che metterà al
centro dell’analisi:
a) Contraddizioni e incongruenze dei sistemi culturali (i sistemi
culturali non sono coerenti)
b) Il dissenso, l’antagonismo, l’alternatività e l’innovazione sul
piano culturale (gli individui non vengono tutti automaticamente
orientati dalla cultura)
c) La cultura è anche un repertorio, una cassetta degli attrezzi,
Swidler (1986)
d) Antropologia e sociologia si ri-avvicinano grazie alla svolta
culturale
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