Le teorie sistemiche
1
Che cos’è un sistema



Un sistema è un insieme di elementi che compiono operazioni tra
loro connesse in modo non casuale, attraverso processi o relazioni.
Un sistema presenta una serie di operazioni o processi che si
ripetono nel corso del tempo (ricorsività).
Un sistema mantiene una distinzione con l’ambiente (tutto ciò che è
esterno agli elementi del sistema, poiché vi sono meno connessioni
tra gli elementi ambientali e quelli sistemici rispetto a quelli che
esistono tra di essi).
NB= il concetto di sistema (poiché “il sistema” è innanzitutto uno
strumento operativo creato dalla mente dell’uomo) è applicabile allo
studio e alla progettazione di entità materiali, organiche e socioculturali. È una teoria generale (Von Bertalanffy, 1968].
2
Sistemi aperti e chiusi

a)
b)
Nella teoria generale dei sistemi, un sistema è:
Chiuso quando il funzionamento dei suoi vari
elementi avviene solo in riferimento ad una
logica interna, debolmente influenzata
dall’esterno (ad esempio, un orologio).
Aperto quando il funzionamento dei suoi vari
elementi avviene attraverso un interazione
costante con gli elementi dell’ambiente (ad
esempio, un organismo vivente).
3
Talcott Parsons (1902-1979)
Idee “guida” negli studi di Parsons:
a)
struttural-funzionalismo (derivato da Malinowski e RadcliffeBrown; Durkheim): le parti (specie le istituzioni) svolgono una
funzione utile per il tutto.
b)
Problema dell’ordine sociale come problema centrale della
sociologia e della Società moderna
c)
Il fondamento della sociologia deve essere una teoria (intesa in
senso neo-kantiano) generale e sistematica
NB= la teoria di Parsons è stato il paradigma dominante ed
unificante delle scienze sociali sino alla fine degli anni ’50
4
La teoria volontarista dell’azione sociale


1)
2)
Viene sviluppata per la prima volta ne La struttura dell’azione
sociale (1937)
È formulata:
In contrapposizione all’utilitarismo individualista e al
comportamentismo
Come grande sintesi degli studi di: Max Weber, Émile
Durkheim, Vilfredo Pareto

Parte dalla domanda:
-
Come è possibile risolvere il problema hobbesiano
dell’ordine, per via sociologica, nonostante la molteplicità
dei fini umani ed il loro contrasto (libertà vs stabilità)?
5
La teoria volontarista dell’azione sociale

L’atto elementare si compone dei seguenti elementi: a) attore b) fine
verso cui è orientato l’agire c) situazione (condizioni ambientali
incontrollabili dall’attore; mezzi dell’azione che l’attore deve
scegliere)

La molteplicità di atti elementari sono il punto di intersezione di
catene complesse ed integrate di mezzi-fini individuali, a loro volta
collegate a catene di fini ultimi extra-soggettivi (cioè socioculturali)

L’orientamento normativo (“scoperto” indipendentemente da
Weber, Durkheim, Pareto) è ciò che consente di risolvere il
problema hobbesiano dell’ordine sociale:
-
Gli attori sociali scelgono volontariamente i loro fini, ma nel
perseguirli “riproducono” le norme sociali che sono
dominanti in un dato sistema sociale
6
Dall’azione al sistema

Ne Il sistema sociale (1951) Parsons definisce il sistema come: un
insieme interrelato di parti che è capace di autoregolazione e in cui
ogni parte svolge una funzione necessaria alla riproduzione
dell’intero sistema (NB= per P. il sistema non è una sostanza ma
solo un concetto dello studioso).

Ogni atto sociale è possibile ed interrelato con tre grandi sistemi:
Culturale (= valori, linguaggio, espressività)
Sociale (= orientamenti normativi integrati, tramite istituzioni e
socializzazione)
Personalità (= energia motivazionale individuale)
a)
b)
c)
- Il sistema culturale ha il “primato” poiché fonda e radica gli altri
7
Dall’azione al sistema

La sociologia studia il sistema sociale, e cioè la risoluzione del
problema dell’integrazione tramite gli orientamenti normativi

Le “leve” principali del sistema sociale sono:
1)
Endogene: Istituzioni = norme sociali organizzate in
complessi di status-ruoli+ controllo sociale
Esogene: Socializzazione = interiorizzazione norme
sociali+ controllo morale del Sé (incorporazione teoria di
Freud)
2)
-
Entrambi consentono la risoluzione della doppia
contingenza, cuore del problema hobbesiano dell’ordine
sociale
8
Lo schema AGIL

Ogni sistema d’azione, a tutti i livelli, si organizza in modo che i suoi
elementi e processi svolgano funzioni specializzate ed utili per il
mantenimento dell’intero sistema e la “fissazione” dello spazio-tempo;
queste funzioni (o pre-requisiti funzionali) sono:
“Esterne”:
a)
Adattamento: reperire le risorse dall’esterno e distribuirle all’interno per i
compiti del sistema
b)
Goals o Conseguimento degli scopi: fissazione delle mete e mobilitazione
dell’energia motivazionale necessaria
“Interne”:
a)
Integrazione: coordinamento delle parti in relazione al contributo che
ciascuna da all’intero sistema
b)
Latenza: mantenimento del modello, della forma o del modo di “essere”
delle strutture sistemiche
9
Lo schema AGIL

Sistema d’azione:
A: sistema organico (corpo)
G: sistema della personalità
I: sistema sociale
L: sistema culturale
Gerarchia cibernetica
+
Energia
-
-
Informazione
+
10
Lo schema AGIL

La sociologia, occupandosi di quella parte del sistema d’azione che è il
Sistema sociale, si concentra su una visione del Sistema sociale come
sistema d’integrazione normativa (I di AGIL). Applicando lo stesso schema
AGIL al Sistema sociale ne deriva che:
a)
Adattamento: sotto-sistema economico (interscambio con l’organismo e
l’ambiente fisico)
b)
Goals o Conseguimento degli scopi: sotto-sistema politico (mediazione
personalità\società)
c)
Integrazione (funzione chiave): sotto-sistema societario, cioè
complesso normativo e istituzionale tramite il quale viene assicurato
il controllo della conflittualità ed il fluido ed efficace interscambio tra
le parti del sistema
d)
Latenza: sotto-sistema fiduciario (interscambio con il sistema culturale per
radicare la società nei complessi valoriali e nelle loro istituzioni)
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Lo schema AGIL
Ego ed Alter (gli attori sociali in interazione tra loro) utilizzano 4 mezzi
generalizzati al livello simbolico ed istituzionalizzati (cioè normativi) per
Agire, ciascuno tratto dai 4 sotto-sistemi:
a)
b)
c)
d)
A: Denaro
G: Potere
I: influenza
L: impegni di valore
-
Così facendo (e dovendo) consentono ed attivano l’interscambio tra i
4 sotto-sistemi
-
I 4 mezzi sono traducibili l’uno nell’altro e la loro “quantità” non è a
somma zero
12
Modernità e Società

Tutti i sistemi sociali umani e tutti i sistemi di azione
esistiti sono analizzabili tramite AGIL (combinazione
delle variabili strutturali: ascrizione\realizzazione;
particolarismo\universalismo; diffusione\specificità;
affettività\neutralità; collettività\individuo)

I sistemi sociali si trasformano attraverso uno schema
evoluzionistico: il sistema differenziandosi al proprio
interno riesce a migliorare la propria capacità adattiva; i
miglioramenti sono poi incorporati e si sviluppano
nuovi livelli di generalizzazione dei valori (= dalla
“devianza” ad un livello di conformismo sempre più
astratto e generale, capace di includere orientamenti
concreti differenti).
13
Modernità e Società

La modernità si fonda su l’individualismo morale come
base dell’integrazione societaria e del sistema dei valori, al
più alto livelli di astrattezza. L’individualismo morale
(pluralismo) di Parsons è:
-
Al livello sistemico: consentire che ciascun unità agente
consegua i suoi fini.
Al livello di orientamento normativo: riconoscimento
reciproco di Ego ed Alter come individui degni di godere
di diritti civili, politici e sociali= Autonomia societaria e
della società civile; fondamento della cittadinanza legale.
Al livello evolutivo: è la tendenza universale verso cui si
muovono tutte le società.
-
-
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