Sociologia della cultura
Luca Salmieri
La svolta culturale
I precedenti
Talcott Parsons, in collaborazione con l’antropologo Alfred Kroeber [Kroeber
e Parsons 1958], ha collocato la sfera della cultura nell’impianto del suo
sistema d’analisi. Nel suo impianto Parsons attribuisce grande importanza
alla cultura, ritiene che sia proprio la cultura con i suoi contenuti - valori,
norme, credenze, simboli - ad orientare l’azione degli individui nell’arena
sociale.
Ma nel suo schema i valori culturali risultano inculcati e interiorizzati così a
fondo da rimanere fissi, statici, indiscutibili così da non poter verosimilmente
cambiare.
Ma se la massa degli individui fa propri fino in fondo i valori e le norme del
sistema in cui vive e li riproduce sempre uguali, come possiamo spiegarci il
cambiamento, visto che la società si muove, cambia. Che cosa lo mette in
moto?
Per molto tempo la visione di Parsons, così compatta e molto influente, ha
tenuto congelata la sfera della cultura: i soggetti sociali al suo interno
erano come imbevuti di cultura, riempiti fino all’orlo, ma non creativi, troppo
condizionati per mettere in moto un cambiamento. È da questa impasse, da
questa immobilità che ha preso spunto la svolta culturale.
Ne è sorta una reazione critica, un impulso teorico e di ricerca che ha fatto
della cultura, intesa come mutevole, viva, il suo motivo dominante, dando
origine alla sociologia della cultura.
Kroeber, A.L. e Parsons, T. (1958), The Concepts of Culture and of Social System, American Sociological Review,
XXIII, n. 5, pp. 582-583.
I precedenti
Geertz spoglia i valori di Parsons dell’importanza causale che il sociologo
americano gli aveva dato. Geertz sposta il perno della cultura sui simboli
e sui significati.
Il mondo fuori dall’accademia (e dalla
sociologia parsonsiana)
Tra la fine degli anni Sessanta e i primi Settanta si rendono evidenti nei
paesi occidentali dei cambiamenti, dei movimenti, dei dissensi, che
interrompono quella lunga fase di assestamento e di consenso sociale
che aveva tenuto fermi i rapporti politici e gli schieramenti ideologici in
una situazione di stallo; una lunga stasi dovuta alla guerra fredda tra i
paesi capitalisti e i paesi socialisti. Si mobilitano e si rendono visibili
categorie sociali nuove: le giovani generazioni, la popolazione
studentesca, le donne, gli omosessuali. Questi gruppi comunicano
bisogni inediti, punti di vista inediti; diritti civili, diritti di genere, diritti
umani. È un vero salto generazionale, un passaggio d’epoca che spinge
verso l’allargamento del discorso teorico, verso un’espansione del
discorso teorico.
Inglehart, R. (1977). The Silent Revolution: Changing Values and Political Styles among Western Publics.
Princeton, NJ: Princeton University Press.
Cos’è la svolta culturale?
Con svolta culturale generalmente si intende lo sviluppo formidabile
dell’attenzione e dell’interesse delle scienze sociali per tre aspetti
precedentemente marginali:
1) Analisi e ricerche aventi come oggetto principale di riflessione i fenomeni
culturali, ovvero gli aspetti simbolici di qualsiasi fenomeno sociale
2) Metodologie non strettamente quantitative, improntate per lo più
all’approccio interpretativista (Geertz)
3) Il principio secondo cui qualsiasi fenomeno di carattere culturale possa
essere considerato e interpretato come se si trattasse di un testo (Geertz)
Dunque, che cosa si intende per svolta culturale?
Molto sinteticamente, si intende un’attenzione concentrata dei ricercatori sui
significati delle azioni e degli oggetti, sui simboli, sulle pratiche culturali della
vita di tutti i giorni, sulla soggettività degli attori sociali e sulla
comunicazione.
La svolta culturale non riguarda solo la sociologia. Ha riguardato tutte le
discipline delle scienze sociali ed umanistiche, persino l’economia.
Per esempio esiste una storia culturale; una geografia culturale. Le scienze
politiche e la letteratura hanno subito l’influenza della svolta culturale.
Nelle scienze della comunicazione e in filosofia la svolta culturale ha preso il
nome di svolta linguistica.
Cos’è la svolta culturale?
È comunque un concetto problematico: molti si appellano
alla svolta culturale anche per riferirsi a cambiamenti
metodologici e di analisi lontani da quelli emersi a seguito
dell’influsso di Geertz.
Ma non è facile inquadrare uno specifico campo di interessi o
di oggetti di studio.
Manca un distinto insieme di teorie. La metodologia è priva di
linee guida.
Gi effetti della svolta culturale e i
motivi di successo
•Nelle scienze sociali acquista grande rilevanza e viene
problematizzato il concetto e lo studio dell’identità
•La cultura diviene qualcosa di fortemente situato. Le
proposizioni e le pratiche culturali modellano il senso del
nostro sé.
•La cultura plasma l’attaccamento all’identità.
•La cultura ha effetti di tipo materiale e concreto. (Cultural
Studies)
Si aprono nuovi filoni di studio molto interessanti
Si sviluppa l’interesse dell’analisi micro (ritorno alla Scuola di
Chicago e rivalutazione della vita quotidiana)
Si accrescono le possibilità di mettere in relazione le arti, le scienze
umanistiche, le scienze sociali, le tecnologie
Si prepara il campo alla legittimazione della popular culture come
cultura da indagare nell’ambito delle discipline accademiche
Il linguaggio
Le questioni relative alla verità e alla conoscenza sono sostituite dal
dibattito sugli usi e I significati del linguaggio
La conoscenza e quindi l’interpretazione non sono processi esterni a
ciò che studiano, ma ne fanno parte.
Nelle scienze sociali ciò implica un passaggio dalla ricerca della veritià e della
scientificità all’interno delle situazioni sociali (quali sono le intenzioni, gli
scopi, i valori degli attori?) allo studio effettivo di ciò che le persone fanno e
pensano.
I concetti delle scienze sociali cominciano ad essere valutati meno per la loro
capacità di rappresentare il reale e più per la loro capacità di produrre dei
cambiamenti quando utilizzati (riflessività delle scienze sociali)
Ricercatori, studiosi ed accademici delle discipline sociali ed umaniste
vengono sempre più considerati come attori partecipanti del fenomeno e non
come soggetti distaccati dal fenomeno.
Il linguaggio è parte della cultura. Il linguaggio è inestricabilmente imbevuto di
cultura e incorporato in essa.
I postulati scientifici che si appellano alla verità e altre grandi narrative
esplicative possono essere criticate in relazione agli interessi e alle relazioni
di potere che si celano dietro. Ciò produce lo sviluppo di:
•Decostruzionismo
•Femminismo
•Post-modernismo
•Relativismo filosofico
•American cultural studies
Post-modernismo
Il post-modernismo rappresenta una forte critica:
non si possono ignorare i rapporti di potere che stanno dietro qualsiasi
testo
Le questioni di verità e potere non possono essere separate
Rispetto alle concezioni classiche della conoscenza, il postmodernismo produce una rilettura ironica e paradossale in cui
significati e interpretazioni vengono messe in dubbio attraverso la
tecnica della de-costruzione
Il post-modernismo ha un sapore fortemente relativista: non c'è metanarrazione che tenga
Femminismo
L'intero modo in cui la storia, la scienza, la ricerca della
verità e della conoscenza sono trattati è polarizzato dalla
dominazione maschile.
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