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Sociologia dei processi
culturali
Sociologia della cultura
Prof. Luca Salmieri
Lezione 2
‘Componenti e caratteristiche della
cultura’
Differenze tra Sociologia e
Antropologia
• La Sociologia classica considera la cultura come una componente
centrale dell’analisi della società: secondo Durkheim e Weber per la
sociologia è importante comprendere come gli aspetti simbolici e
ideazionali (le idee, le ideologie, le concezioni del mondo) si legano
al livello delle relazioni sociali e della struttura sociale.
• 1) In Sociologia si ravvisa da subito una distinzione analitica tra
società e cultura (Scuola Chicago, Tradizione durkheimiana, Weber
e Simmel). In Antropologia la distinzione è più sfumata.
• 2) In Sociologia si presta attenzione alle differenziazioni interne alla
cultura (culture industriali e metropolitane, stratificazione sociale,
divisione del lavoro, comunicazione di massa). (Durkheim: anomia:
Simmel: moda, metropoli, denaro; Weber: culture di ceto; Scuola di
Chicago: bagli culturali, città nelle città). Per Mannheim e Weber è
importante la dimensione storica. In Antropologia la cultura è
omogenea.
Differenze tra Sociologia e
Antropologia
• 3) La Sociologia sottolinea le dinamiche di creatività e innovazione
che riguardano i fenomeni culturali (Weber: la forza dei valori nelle
trasformazioni sociali, il carisma nei nuovi sistemi di idee religiose o
poitiche; Simmel: imitazione e distinzione nelle mode, stili di vita
metropolitani; Scuola di Chicago: adattamento delle culture degli
immigrati alla situazione sociale). In Antropologia: la cultura è
statica.
• 4) La Sociologia si presta attenzione ai conflitti ed ai cambiamenti
che possono nascere nei processi di trasmissione culturale da una
generazione all’altra, soprattutto nei casi di interazione sociale:
giovani da un lato e famiglia, scuola, gruppo dei pari dall’altro.
(Mead: la generazione precedente influenza la successiva, ma
dall’interazione possono sorgere cambiamenti culturali; Simmel: gli
individui oltre a recepire e seguire le norme esistenti, le interpretano
e le modellano). In Antropologia la cultura condiziona le nuove
generazioni.
Differenze tra Sociologia e
Antropologia
1.
2.
3.
4.
Antropologia
Cultura come totalità sociale
Omogeneità culturale
Stabilità e tradizione
Condizionamento
1.
2.
3.
4.
Sociologia
Distinzione società/cultura
Differenziazione culturale
Innovazione e cambiamento
Interazione
1.
Distinzione società/cultura: tutte e tre le tradizioni sociologiche e quella durkheimiana in particolare,
ritengono che almeno analiticamente cultura e società siano da vedere su due piani diversi.
2.
Differenziazione culturale: le culture non sono intese come strutture atemporali, fisse e tendenti ad
autoriprodursi. Soprattutto la tradizione americana, con l’enfasi sulla differenziazione interna della
cultura dovuta alle società industriali metropolitane con vari strati sociali, gruppi e movimenti e quella
tedesca con l’enfasi sulla dimensione storica, rafforzano il concetto di differenziazione interna.
3.
Innovazione/cambiamento: la capacità creativa e innovativa della cultura è messa in luce in
particolare dalla Scuola di Chicago e dalla tradizione tedesca.
4.
Interazione: soprattutto Simmel e la scuola americana e in particolare George Herbert Mead
anticipano l’idea che l’aspetto adattivo e graduale del processo di trasmissione culturale non si fonda
soltanto sulla trasmissione automatica.
La sistematizzazione di Parsons
• Stati Uniti, anni ’40 e ’50. Lo struttural-funzionalismo sostituisce la
Scuola di Chicago. Talcott Parsons (1902-1979) è il sociologo che
più di ogni altro segnerà la sociologia per almeno 30 anni. Lo
struttural-funzionalismo le strutture sociali e il principio che
ciascun sistema sociale funziona in modo da rispondere alle
esigenze di riproduzione della società.
• Teoria generale dell’azione sociale (sociologia scienza autentica,
autonoma e posizionata rispetto alle altre scienze)
• Collegamento alla sociologia europea (Weber, Durkheim)
• Parsons crea una definizione più ristretta dell’ambito semantico del
concetto di cultura : La cultura si basa su sistemi strutturali o ordinati
di simboli che sono gli oggetti dell’orientamento dell’azione, su
componenti interiorizzate della personalità dei soggetti agenti
individuali e su modelli istituzionalizzati dei sistemi sociali.
Parsons e il sistema generale
dell’azione
•
La cultura non è più un sistema attraverso cui l’individuo si adatta, ma un
sistema attraverso cui la società trasferisce norme. È l’insieme dei modelli
di comportamento che la comunità sociale ritiene validi, su cui esiste un
consenso sociale e una condivisione e che i membri di tale società sono
tenuti a rispettare e a trasmettere alla generazione successiva.
La cultura svolge la funzione di
latenza, offrendo agli attori
sociali la motivazione e il senso
dell’azione attraverso valori,
norme, idee che le persone
apprendono e interiorizzano
durante la socializzazione.
L’organismo biologico svolge la funzione di adattamento.
La personalità svolge la funzione del conseguimento - goal attainment - cioè
produce e riproduce le forme della coesione e della solidarietà.
Il sistema sociale ha una funzione di integrazione in quanto produce e riproduce le
forme della coesione e della solidarietà.
Parsons e il sistema generale
dell’azione
•
•
•
•
Secondo Parsons ogni sistema si basa sulla compresenza di energia e
informazione: le parti che possiedono maggiore energia, detengono meno
informazioni e viceversa. Le parti ricche di informazioni controllano quelle
dotate di energia. Il sistema culturale possiede soprattutto le
informazioni ed è il più povero di energia. Per l’organismo biologico è il
contrario.
Dunque la cultura non agisce. Esiste, è presente, ma non è attiva. Cioè
partecipa dall’esterno all’azione degli individui, in quanto fornisce agli
individui l’orientamento senza esservi impegnata in maniera esplicita come
avviene per gli altri sottosistemi.
Il limite di Parsons è che dopo aver individuato uno spazio importante per la
cultura, non si dedica al rapporto tra questa e la società, preferendo
analizzare le strutture e le funzioni sociali. La cultura viene data per
scontata. Norme e valori sono dati per acquisiti. Non si interroga l’origine, il
cambiamento, l’interpretazione.
Ma la critica più importante, anche se non si riferisce a Parsons, ma a tutta
la sociologia empirica che segue Parsons, è rivolta al mito
dell’integrazione culturale: una cosa è la coerenza logica tra i vari tratti
culturali di un sistema, altra cosa è l’integrazione sociale.
Sistema culturale e sistema
sociale
La sociologia della cultura ha poi sottolineato che i comportamenti sociali
(sistema sociale) non derivano automaticamente dai valori e dalle norme
dominanti (sistema culturale).
Mito dell’integrazione culturale, Margaret Archer, 1985: vi sono contraddizioni
e incongruenze nel sistema culturale; è importante dare spazio all’innovazione
culturale, al dissenso, al non-conformismo; è importante indagare meglio come
si passa dalla cultura all’azione.
Ann Swidler (1986): cultura come cassetta degli attrezzi per le azioni degli
individui. La coerenza culturale diventa un oggetto da indagare, più che un dato
di partenza.
Di Maggio: gli individui partecipano attivamente, tramite interpretazioni,
scostamenti alla produzione di cultura.
Sociologia della cultura: Richard Peterson, prospettiva della produzione
della cultura, sostiene che essa è costituita da norme, valori, credenze e
simboli espressivi. (1979)
Le dimensioni
della cultura
Gli elementi
della cultura
Coerenza ≈ Incoerenza
Pubblico ≈ Privato
Oggettività ≈ Soggettività
Esplicito ≈ Implicito
Valori
Norme
Concetti
Simboli
Non bisogna confondere la coerenza Peterson (1979): la cultura è costituita
del
sistema
culturale
con da 4 tipi di elementi: norme, valori,
l’integrazione della società.
credenze e simboli.
Il conflitto non è per forza di cose un
fattore di disgregazione, ma può
essere un processo che porta ordine.
Per Simmel l’esistenza di un nemico
porta al mantenimento del gruppo.
Differenziazione
simbolica
complessità sociale.
Modelli culturali contrastanti.
e
Ne fanno parte anche gli oggetti
materiali - cultura materiale - in
qualità di simboli perché veicolano
significati immateriali.
Dimensioni della cultura
1) Pubblico/Privato: le proposizioni che fanno parte di una cultura sono
codificate entro rappresentazioni di gruppi sociali, entro segni e
simboli collettivi. (carattere pubblico del linguaggio)
2) Oggettività/soggettività: la dimensione pubblica della cultura porta i
sociologi a considerare la cultura come un dato anche oggettivo,
sovra-individuale. Il sedimento collettivo, l’eredità sociale costituiscono un
dato oggettivo. La cultura pubblica si riferisce sia a ciò che è
oggettivo, sia a ciò che soggettivo, mentre la cultura vista come dato
oggettivo si riferisce soltanto al lato globale di un sistema culturale.
Quando le proposizioni culturali sono apprese da un soggetto, il
significato di queste entra nelle loro menti e può essere leggermente
diverso dai significati della cultura oggettiva.
3) Esplicito/implicito: la cultura esplicita è quella immediatamente
visibile, manifesta, palese, mentre quella implicita si riferisce a molte
norme e regole sociali quotidiane che si collocano a livello nascosto e
automatico.
Elementi della cultura
1) Valori: ideali a cui aspirano gli esseri umani e i principi a cui si ispirano
per formulare giudizi. Attraverso tali principi stabiliamo ciò che è giusto o
sbagliato quando giudichiamo modi di agire, di pensare e di sentire. Con i
valori si indica una dimensione normativa (ciò che dovremmo
desiderare). I valori forniscono spesso la motivazione di un
comportamento. In questo senso orientano l’agire sociale.
Per le società moderne, Parsons ha parlato di dilemmi fondamentali che
definisce variabili strutturali dei valori.
1) universalismo/particolarismo; 2) prestazione/qualità; 3) neutralità
affettiva/affettività; 4) specificità/diffusione
2) Norme: regole attraverso cui di solito si applicano i valori. Una
norma viene enunciata sotto forma di obbligo o di imposizione. A
differenza dei valori, il successo delle norme dipende anche dalla
presenza di sanzioni (positive o negative) che ne rafforzano
l’efficacia. I valori vengono solitamente interiorizzati presto e in modo
inconsapevole, mentre le norme vengono apprese lungo l’intero corso
della vita.
Elementi della cultura
3) Concetti: proposizioni descrittive del mondo che ci circonda. Modi
attraverso cui viene organizzata la nostra esperienza cognitiva. Tra i
concetti fanno parte le credenze e queste possono dividersi in credenze
fattuali e rappresentazionali.
4) Simboli: fanno parte dei segni, ma vanno distinti dai segnali. I
simboli sono intersoggettivi e hanno per questo carattere arbitrario.
Fanno parte della dimensione implicita della cultura. I simboli sono
significanti che veicolano significati.
De Saussure: (semiotica: deciffrare i significati e il sistema che li lega). La
distinzione tra significante e significato deriva dalla distinzione tra langue e
parole. I segni sono la versione figurativa dei linguaggi.
Mead:rispetto ai sistemi simbolici, la sociologia si occupa di studiare i processi di
identificazione, riflessione, interpretazione che gli individui adoperano all’interno
delle relazioni sociali.
Baudrillard: primato e dominio dei linguaggi a base di immagini. Produzione
simbolica supera quella materiale con sovrapposizione di più segni. Gli
oggetti sono diventati puri significanti di una pluralità confusa di significati.
I significati.
Valori, norme e simboli hanno un significato.
I significati sono noti ed espressi sia in maniera conscia che inconscia.
È attraverso il livello inconscio dei significati provenienti dai simboli che
la cultura orienta l’azione sociale (Weber) e garantisce una funzione di
raccordo in base alla condivisione di valori, norme e simboli (Parsons:
cultura come funzione latente).
Secondo Weber la cultura è ciò che conferisce significato all’azione
umana. Attraverso i valori e i simboli gli uomini danno senso al mondo,
cioè alla realtà complessa che li circonda, selezionandone una parte,
alcuni aspetti piuttosto che altri.
Svolta culturale: Geertz, Interpretazioni di culture (1973). La cultura è
ciò che offre un senso, un programma di interpretazione, riflessione e
azione all’essere umano. Ciò implica che va interpretata come un testo.
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