Anno LX - N. 24 - 31 dicembre 2012 - Rivista quindicinale - kn 14,00 - EUR 1,89 - Spedizione in abbonamento postale a tariffa intera - Tassa pagata ISSN-0475-6401
Panorama
www.edit.hr/panorama
2013: alla ricerca
della stabilità
Caro amico, ti scrivo... una cartolina
T
anti auguri - Sve najbolje è
questo il nome della mostra
inaugurata alla Vigilia di Natale a
Pola, nella Biblioteca e Sala di lettura civica. L’esposizione, ovvero
una raccolta di cartoline di auguri
di Natale dal 1903 alla metà degli
anni ‘70, rimarrà aperta sino al 12
gennaio e dopo farà tappa in tutti i maggiori centri della penisola
istriana. I cittadini avranno l’occasione di donare le proprie vecchie cartoline d’auguri e, di conseguenza, arricchire il patrimonio
del Museo Storico dell’Istria.
Dalla metà del diciannovesimo
secolo gli auguri, che in precedenza venivano fatti solamente in forma verbale, sono passati alla forma
scritta, mentre al giorno d’oggi vengono inviati tramite i media elettronici, grazie alle numerose possibilità che questi offrono. Gli auguri
di Natale e Capodanno, dalle usanze popolari con il passare del tempo hanno acquisito così una “nuova
veste”, scritta e grafica, e alla pari
delle forme verbali possono essere
spiritosi, creativi e ottenere un valore artistico. Tutte la cartoline di
auguri risalgono al ventesimo secolo, e nell’insieme comprendono
diciotto copie con numerosi motivi, da quelli laici a quelli prettamente legati alle festività di
fine anno.
2 Panorama
In primo piano
Quanto peserà nell’anno a venire il retaggio negativo del passato?
2013, alla ricerca della stabilità
di Mario Simonovich
F
inisce anche il 2012 e, se sopravviveremo, ci aspetta il peggio. Scriveva così qualche giorno fa Tatjana Petričušić, la collega
che si fregia di un cognome impronunciabile anche per un croato, il che
è tutto dire.
Difficile non darle ragione. In barba
alle promesse fatte - ci avete pensato?
- poco più di un anno fa dalla compagine appena ascesa al potere, la maggior parte degli indici a cui si guarda
con ansiosa attenzione si mantiene,
per ben che vada, su valori medi. Altri, e purtroppo la categoria comprende quelli di particolare importanza,
tendono a continuare una corsa al ribasso che sembra non avere fine.
Nel moltiplicarsi delle analisi sulla situazione in Croazia - fossero politiche, economiche o sociali in senso lato - di regola risulta carente un
raffronto fra il livello minimo di stabilità indispensabile per il progresso
economico e civile del paese ed il suo
riscontro all’atto pratico.
Una stabilità che, esulando
dall’economia e dalle finanze (settori
in taluni tratti anche molto più lontani di quanto non si potrebbe pensare) dovrebbe progressivamente permeare tutti i campi della vita civile
in modo da favorire una crescita ordinata del paese. Certo che, per restare all’interno delle due categorie sopra citate, l’introduzione dell’IVA sul
pane, latte, libri, ecc., difficilmernte
potrà essere interpretata come un segno di stabilità, tuttavia se questo è il
tributo da pagare all’Europa, volenti
o nolenti, anche i contribuenti croati
faranno la loro parte. Tributo all’Europa, si spiega ai quattro venti, però
con indubbi quanto immediati benefici per le casse dello stato croaso. I
governanti si sono affrettati a spiegare che si adopereranno a rendere ben
presto “il sovrappiù” sotto forma di
facilitazioni, in particolare al settore
turistico ed alberghiero, però nessuno
si dovrebbe stupire se fra entrate ed
uscite non avessero a passare anche
tempi considerevolmente più lunghi.
Un grado di stabilità non minore
si rende doveroso nell’ambito sociale. Non vi è particolare motivo per
plaudire all’azione di un governo che
spesso mostra titubanze e contraddizioni, sperequazioni di trattamento
al suo interno e talvolta anche qualche fenomeno di nepotismo. Non si
dimentichi però che è il primo che,
dopo diversi anni anni, si adopera
nell’applicazione di criteri da tempo sentiti quanto disattesi nel Paese. Che la sua azione sia contrastata dall’opposizione è da considerarsi
una normalità. Molto meno normale
che un identico atteggiamento si possa “palpare con mano” nell’ambiente imprenditoriale, che pure dovrebbe essere visceralmente interessato
alla stabilità del paese, e soprattutto
all’interno di talune centrali sindacali i cui leader sono arrivati al punto di ricorrere ai tribunali. Ma chi lo
fa si rende conto che se il “prendersi a schiaffi” fra due parti tradizionalmente contrapposte significa ancora
rispettare le regole del gioco, il ricorso alle carte bollate evidenzia che si è
passati ai pugni? Nessuno fra questi
franchi tiratori sembra rendersi conto
che, fra tutte le angustie, questo esecutivo deve annoverare pure le reiterati osservazioni Ue sull’insostenibile spesa del settore pubblico. Ecco
dunque un altro comportamento dal
sapore d’instabilità.
L’ennesimo attacco alla stabilità
è venuto dalla diatriba su quella che
pudicamente è stata chiamata l’educazione sanitaria nelle scuole. Qui, va
detto, anche l’esecutivo ci ha messo
buona parte del suo, mostrando una
belluinità non inferiore a quella della Chiesa sicché un tema sicuramente
di rilievo, ma non d’importanza capitale, è diventata una questione di sopravvivenza del paese.
Ci sono stati però anche non meno
di due episodi a favore: la dura sentenza a Sanader e - fateci attenzione
perché nella settimane prossime verranno fuori esiti interessanti - la presenza del presidente e del primo ministro serbo alla messa di Natale nella
cattedrale cattolica di Belgrado. ●
Costume
e scostume
A Sappiane
toccherà per ultima
Il 27 dicembre c’è stata festa
a Fiume per il completamento
del nuovo sistema d’alimentazione ferroviaria. Il precedente,
a corrente continua, realizzato
in tre anni dalle Ferrovie italiane partendo - per quanto ci riguarda - da Trieste, era giunto
fino a Fiume nel 1936. Da qui,
una volta subentrata, la Jugoslavia lo aveva fatto arrivare a
Zagabria nel corso di un’opera
durata quindic’anni. Nel frattempo però, alla luce dei nuovi
progressi tacnologici, le ferrovie jugoslave si erano progressivamente orientate verso un sistema diverso, a corrente alternata, sicché venne deciso di riconvertire in tal senso anche la
linea da Zagabria verso Fiume.
I lavori però furono interrotti
nel 1987 alla stazione di Moravice per mancanza di fondi, sicché per anni il cambio di locomotive fu inevitabile. Superate
le difficoltà, l’opera riprese nel
2007 fino al completamento, festeggiato, come detto, nel capoluogo quarnerino proprio in
questi giorni con l’arrivo di un
treno speciale con dirigenti delle ferrovie, autorità, ecc. ecc.
Completamento però per
modo di dire perché da Fiume
fino alla stazione di confine di
Sappiane, dove termina il sistema, ci si deve ancora servire
della trazione diesel, tanto che,
con la franchezza che lo distingue, nel suo discorso di benvenuto agli altolocati ospiti il sindaco Obersnel ha sottolineato
“al tempo della prima elettrificazione, Sappiane fu la prima,
ora è l’ultima...”.
Panorama 3
Panorama
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PANORAMA esce con il concorso finanziario della Repubblica di Croazia e della
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del Governo italiano nell’ambito della collaborazione tra Unione Italiana (FiumeCapodistria) e l’Università Popolare di
Trieste
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La distribuzione nelle scuole italiane di Croazia e Slovenia avviene all’interno del progetto
“L’EDIT nelle scuole III”, sostenuto dall’Unione Italiana di Fiume, realizzato con il tramite
dell’Università Popolare di Trieste e finanziato dal Governo italiano (Ministero degli Affari
Esteri - Direzione Generale per l’Unione Europea) ai sensi della Legge 193/04, Convenzione
MAE-UPT.
Consiglio di amministrazione: Roberto Battelli (presidente), Fabrizio Radin (vicepresidente), Maria Grazia Frank Franco Palma, Ilaria
Rocchi, Marianna Jelicich Buić.
44Panorama
Panorama
Panorama testi
N. 24 - 31 dicembre 2012
Sommario
IN PRIMO PIANO
Quanto peserà nell’anno a venire il retaggio negativo del passato?
2013, ALLA RICERCA
DELLA STABILITÀ ....................... 3
di Mario Simonovich
ATTUALITÀ
In aumento in Istria il numero di cittadini che dichiarano la propria appartenenza regionale. In tutto 25 mila
CENSIMENTO IN CROAZIA: GLI
ITALIANI SONO 17.807. QUELLI
DI MADRELINGUA 18.573.............6
La popolazione residente in Italia aumenta
SEMPRE PIÙ STRANIERI
E SEMPRE PIÙ ULTRA 85.ENNI:
IL PAESE INVECCHIA................... 8
Slovenia: giornate molto difficili per il
governo di Janez Janša
CANCELLATI BEN TRE
REFERENDUM. MA IL
MALCONTENTO PERMANE...... 10
a cura di Diana Pirjavec Rameša
TEATRO
”Antigone” miglior spettacolo della
scorsa stagione in seno al Teatro Zajc
DI... CAMPIONE D’INVERNO.... 12
di Bruno Bontempo
SOCIETÀ
Uno sguardo retrospettivo su quello
che ci hanno portato i dodici mesi che
ci lasciamo alle spalle
È STATO L’ANNO DELL’INVECCHIAMENTO, MA NON DEL LAVORO.... 14
di Marino Vocci
LA STORIA OGGI
Rileggere un’importante pagina dell’irredentismo triestino centotrent’anni dopo
GUGLIELMO OBERDAN:
MARTIRE O TERRORISTA? ...... 16
PSICOLOGIA
I fattori che possono influire sul grado
e sugli atteggiamenti dei singoli
LA STRAVAGANZA DEL RICCO,
L’INDIFFERENZA DEL POVERO... 18
di Denis Stefan
CINEMA E DINTORNI
”Il sospetto”, una pregevole realizzazione del danese Thomas Vinterberg
UNA CACCIA AL “MOSTRO” CHE
SA DI CAPOLAVORO................... 20
di Gianfranco Sodomaco
ARTE
Un anno fa la città natale gli ha dedicato una Galleria nello stabile del Teatro
popolare istriano
ANTUN MOTIKA,
IL MAGGIORE ARTISTA POLESE
DEL SECOLO SCORSO................ 22
di Erna Toncinich
ITALIANI NEL MONDO
IN AMERICA, NEL 2013,
SARÀ TEMPO D’ITALIA............. 24
a cura di Ardea Velikonja
MADE IN ITALY
I 90 ANNI DELLA SCUOLA
MOSAICISTI.................................. 26
a cura di Ardea Velikonja
REPORTAGE
La Schokoladen Manufaktur di Bergl
usa solo prodotti ottenuti con metodi
biologici
ZOTTER, 150 GUSTI DA... GUSTARE... 28
di Ardea Velikonja
SCUOLE
I TEMI DEGLI STUDENTI DEI NOSTRI
ISTITUTI MEDI ELABORATI ALLE
GARE DI LINGUA ITALIANA............ 34
PUBBLICAZIONI
Nel n. 186 de “La battana” i saggi e ricerche delle nuove leve
FIUME: IL PENSIERO
DI ENRICO BURICH.................... 37
di Mario Simonovich
MUSICA
L’opera “L’elisir d’amore” andò in scena
per la prima volta il 12 maggio del 1832
UN MELODRAMMA GIOCOSO
DAL TONO PATETICO................. 38
a cura di Ardea Velikonja
SPORT
Olimpionici a Londra nel tiro a volo
e nella pallanuoto, campioni dentro e
fuori dell’ambito agonistico
CERNOGORAZ E BARAĆ, L’ECCELLENZA NASCE DALL’UMILTÀ...... 40
di Bruno Bontempo
TRA STORIA E GUSTO
IL PANE NELL’ANTICA ROMA: NUOVI SISTEMI DI MACINAZIONE...... 42
di Sostene Scena
MULTIMEDIA
Il nuovo sistema operativo touch
I MIGLIORI HARDWARE
PER WINDOWS 8.......................... 44
a cura di Igor Kramarsich
RUBRICHE .................................. 46
a cura di Nerea Bulva
IL SOMMARIO 2012 .................. 50
IN COPERTINA: La vetrina dell’EDIT (foto di Graziella Tatalović)
Agenda
Un convegno per ricordare un atto che segnò a fondo la vita della città
Buie, sei secoli dalla dedizione alla Serenissima
I
l dialetto istroveneto è la traccia
più evidente e di grande validità
che si è pervenuta da quell’epoca.
Questo in sintesi il succo del convegno tenutosi a Buie nell’ambito
dei festeggiamenti del 65.esimo anniversario della Comunità degli Italiani con il quale si è voluto ricordare che esattamente 600 anni fa
Buie firmò il suo atto di dedizione
alla Serenissima. Il convegno voluto e organizzato dal prof. Gaetano Benčić ha visto relatori di spicco
come Rino Cigui, Lorella Limoncin
Toth, Lucia Moratto Ugussi, Marino Dussich, Denis Visintin, Gaetano
Benčić e Kristjan Knez. Quest’ultimo ha detto che “i motivi e il percorso che portarono Buie a far atto
di dedizione a Venezia non sono stati casualità bensì tutta una serie di
concause fatte di guerre e di popoli
circostanti”. Il prof. Benčić ha presentato una panoramica dell’urbanistica, Lorella Limoncin Toth ha fatto una carrellata di opere costituen-
ti il patrimonio artistico-culturale
e la prof.ssa Lucia Moratto Ugussi
ha presentato un dettagliato studio
sull’onomastica.●
Sconfitto di poco Valmer Cusma, il 16 gennaio l’Assemblea eleggerà i due vice
CI di Pola, Fabrizio Radin si riconferma presidente
F
abrizio Radin resta presidente
della Comunità degli Italiani di
Pola. Infatti alle elezioni, svoltesi a
metà dicembre, dei 950 voti valevoli 599 sono stati a favore dell’ex e
nuovo presidente. Cambiano invece alcuni membri dell’Assemblea
e probabilmente della Giunta esecutiva, mentre dodici sono i consiglieri rieletti. L’unico candidato indipendente, Valmer Cusma, si è aggiudicato il secondo posto con 590
voti. Da sottolineare l’aumento evidente dell’adesione alle elezioni che
quest’anno ha raggiunto l’indice
del 18 per cento con 950 votanti su
5.254 aventi diritto al voto. Quattro
anni fa i votanti furono 589 su 5004
ovvero l’11,8 per cento. Un sinto-
mo questo di rinnovato interesse dei
soci per l’amministrazione dell’associazione, la gestione della sede e
l’impiego del tempo libero dei connazionali. Prossimo passo ora il rinnovo dell’assemblea societaria che
tornerà a riunirsi probabilmente il
16 gennaio prossimo su convocazione di Claudia Milotti (che non si
è ricandidata). Quindi i consiglieri
eleggeranno tra di loro il nuovo presidente dell’Assemblea che poi proporrà i nominativi per l’elezione dei
due vicepresidenti.●
Una quindicina di ex colleghi al rinfresco di fine anno all’EDIT
Il tradizionale affettuoso incontro con i pensionati
radizionale incontro di fine anno
con i pensionati dell’EDIT che
ogni volta vengono accolti con tanto affetto dai colleghi rimasti, specie quelli con più anni di anzianità
di lavoro che conoscono coloro che
oggi sono in pensione. Un piccolo
rinfresco e un piccolo dono per tutti che scalda il cuore sia di coloro che
ci hanno fatto visita sia di coloro
che li hanno accolti. A dare il benvenuto a tutti è stato il direttore Silvio Forza che ha voluto ringraziarli
ancora una volta per quanto hanno
T
fatto durante il loro servizio per la
crescita e lo sviluppo dell’azienda.
Forza non ha mancato di illustrare
gli importanti passi avanti compiuti
dalla nostra Casa editrice negli ultimi anni mettendo in primo piano la
modernizzazione del sistema editoriale e la conseguente uscita del
quotidiano “La Voce del Popolo”
nella sua nuova veste grafica.
Ennio Machin, oggi pensionati ma per quattordici anni direttore dell’EDIT, ha salutato a nome di
tutti i pensionati ringraziando per
aver avuto l’occasione di incontrare
i vecchi colleghi e conoscere i tanti
nuovi che ci sono all’EDIT.●
Panorama 5
Attualità
In aumento in Istria il numero di cittadini che dichiara
Censimento in Croazia: gli italiani sono
di Diana Pirjavec Rameša
L
a Croazia ha 4 milioni e 285
mila abitanti, ovvero centocinquantamila in meno rispetto a dieci anni fa. Lo mostrano i dati
del censimento nazionale diffusi a dicembre, che fra l’altro indicano un
forte invecchiamento della popolazione croata, la crescita della percentuale dei croati rispetto alle altre etnie
e un notevole aumento degli atei.
Gli italiani che vivono in Croazia
sono 17.807, per un calo di 1829 connazionali rispetto al 2001, quand’erano 19.636: il 9 p.c. in meno in dieci
anni. Coloro invece che si dichiarano
di madrelingua italiana sono 18.573.
La diminuzione del numero di
italiani residenti in Istria, Quarnero,
Dalmazia e Slavonia era prevedibile, frutto non solo di una popolazione
sostanzialmente vecchia - età media
50,3 anni - ma anche di un fenomeno presente soprattutto negli ultimi
20 anni: i matrimoni misti, la migrazione all’estero. Il censimento 2011
ha presentato una novità rispetto alla
penultima inchiesta di 10 anni prima: all’epoca era accettata la doppia
residenza e i connazionali all’estero
potevano essere censiti anche se vivevano oltreconfine. L’Istria è come
sempre la Contea capolista in quanto a connazionali, con 12.543 italiani censiti, il che costituisce il 6 per
cento della popolazione complessiva nella Penisola. Dieci anni prima
i connazionali erano 14.284 (-1741),
ossia il 7 p.c. in meno.
Popolazione
CONTEA LITORANEO MONTANA
CONTEA ISTRIANA
abitanti
abitanti
296.195
3.429
di nazionalità
italiana
(1,16 p.c.)
La regione del Quarnero (Contea
litoraneo montana) conta 3429 connazionali (1,16 p.c.), nel 2001 erano
3539 (pure 1,16 p.c.) e dunque il calo
in questa regione nord-adriatica non
è consistente come in Istria. Al terzo posto nella graduatoria delle presenze dei connazionali la regione di
Požega, in Slavonia, con 592 italiani.
Come noto si tratta dei discendenti di
bellunesi stabilitisi in quest’area nella seconda metà del XIX secolo. Per
quanto riguarda le presenze italiane
nelle quattro Contee della Dalmazia:
123 a Zara, 42 a Sebenico, 134 a Spalato e 50 a Ragusa (Dubrovnik).
L’Istria poi ha avuto un boom di
persone che dichiarano di essere di
nazionalità istriana e sono circa 25
mila.
Il vistoso calo demografico delle
minoranze nazionali avviene in un
Paese che, nonostante i proclami e
leggi ritenute addirittura le miglio-
Il numero di cittadini che si dichiarano di etnia italiana in Croazia è in
calo, ma il numero di ragazzi che frequentano le scuole della Comunità
Nazionale Italiana di ogni ordine e grado è notevole
6 Panorama
208.055
12.543
di nazionalità
italiana
(6,03 p.c.)
ri al mondo, deve fare ancora tantissimo nella tutela di coloro che non
appartengono al popolo di maggioranza.
Il 90,4 per cento delle persone
censite nell’aprile del 2011 hanno dichiarato di essere di etnia croata, quasi l’1 per cento in più rispetto a dieci
anni fa. La minoranza più numerosa
è tradizionalmente quella serba, con
186.633 persone, ovvero il 4,36 per
cento della popolazione, lo 0,18 p.c.
in meno rispetto al 2001. Nel 1991,
prima dello scoppio della guerra e
della dissoluzione della Jugoslavia,
i serbi in Croazia rappresentavano il
12,2 p.c. della popolazione totale con
quasi seicentomila abitanti.
Al terzo posto vi sono i bosgnacchi (0,73 per cento), seguiti dagli
italiani, come abbiamo già rilevato,
che sono 17.807, lo 0,42 per cento
dell’intera popolazione. È diminuito
il numero dei cattolici (da 3,9 a 3,7
milioni), che nel 2001 rappresentavano l’88 per cento, mentre ora sono
scesi all’86,3 per cento. La quota di
quasi tutte le altre confessioni religiose è rimasta pressappoco invariata (il
4,44 per cento sono i serbo-ortodossi, l’1,47 i musulmani), in notevole
crescita è il numero degli atei, agnostici e dei non-religiosi. Infatti, mentre dieci anni fa erano quasi 100.000,
nel censimento condotto l’anno scorso erano 196.000, il sei per cento del
totale.
La stampa mette in primo piano
la tendenza a un rapido invecchia-
Attualità
no la propria appartenenza regionale. In tutto 25 mila
o 17.807. Quelli di madrelingua 18.573
mento della popolazione della Croazia e la diminuzione della popolazione attiva, fatto preoccupante nel contesto della crisi economica. Mentre
nel 2001 l’età media era di 39,3 anni,
ora è di 41,7 anni. La fascia d’età più
numerosa comprende la popolazione
tra i 50 e i 65 anni d’età, che sono 950
mila. Il numero degli anziani sopra i
65 anni ha per la prima volta superato quello dei bambini sotto i 14 anni.
Essi rappresentano ora il 17,7 per
cento degli abitanti della Croazia, e
sono 106 mila in più rispetto ai bambini (15,2 per cento). La popolazione
attiva (compresa nella fascia d’età dai
15 ai 64 anni) è calata di quasi centomila unità, da 2,96 a 2,86 milioni.
Un altro dato interessante riguarda la presenza di cittadini che si dichiarano di madrelingua italiana rapportata ai comuni di residenza. Risulta così che nel pittoresco comune di
Grisignana il numero complessivo di
abitanti sia di 736 persone di cui ben
416 si dichiarano di madre lingua italiana il che corrisponde al 56,52 p.c.
della popolazione residente complessiva. Un’incidenza molto alta come
alta lo è, da un punto di vista statistico, pure a Buie, Rovigno, Umago.
Buoni i risultati anche a Pola: 57.460
abitanti di cui 2.490 di madrelingua
italiana il che corrisponde al 4,33 p.c. della popolazione.
Diversa la situazione riscontrata nella Contea litoraneo montana.
Parlando sempre di madrelingua va
ricordato che a Fiume su una popolazione complessiva di 128.624 persone i dichiaranti la madrelingua italiana sono 2.276 con un’incidenza
complessiva dell’1,77 p.c.
È diminuito, invece, il numero dei cattolici (da 3,9 a 3,7 milioni), che nel 2001 rappresentavano
l’88 per cento, mentre ora sono scesi
all’86,3 per cento. La quota di quasi tutte le altre confessioni religiose è rimasta pressappoco invariata
(il 4,44 per cento sono i serbo-ortodossi, l’1,47 i musulmani), in notevole crescita è il numero degli atei,
agnostici e dei non-religiosi. Infatti, mentre dieci anni fa erano quasi
Cittadini di nazionalità italiana in Croazia
1991
4.784.265
popolazione
complessiva
21.303
di nazionalità
italiana
(0,45 p.c.)
2001
4.437.460
popolazione
complessiva
19.636
di nazionalità
italiana
(0,44 p.c.)
2011
4.284.889
popolazione
complessiva
17.807
di nazionalità
italiana
(0,42 p.c.)
Ed anche qualche curiosità
S
ono 20 klingoniani e 24 marziani gli abitanti più curiosi scoperti in Croazia dal censimento generale della popolazione 2011 tra
i dati che sono stati pubblicati. Su una popolazione di 4.284.889 abitanti, età media 41,7 anni, di cui i croati sono il 90,47 p.c., non mancano altre etnie curiose, come gli jugoslavi (331, a sorpresa raddoppiati dal 2001), cosmopoliti (154), terrestri (123), cittadini del mondo (33), gli internazionali (12), mentre in 28 si sono dichiarati etnicamente… umani. Anche come appartenenza religiosa non mancano
sorprese. Calano a 3.599.038 i cattolici (-206 mila unità dal 2001),
aumentano a 163.375 gli atei (+65 mila) e a 32.518 gli agnostici-scettici (+31 mila).
Ma ci sono anche 303 cavalieri Jedi, 57 credono nello Hajduk
(squadra di calcio di Spalato) e 33 credono nell’amore! ●
100 mila, nel censimento condotto
l’anno scorso erano 196 mila, il sei
per cento del totale. La stampa mette
inoltre in primo piano la tendenza a
un rapido invecchiamento della popolazione della Croazia, e la diminuzione della popolazione attiva, fatto
preoccupante nel contesto della crisi
economica.
Il deputato della CNI, l’onorevole Furio Radin, ha espresso preoccupazione per i dati emersi dall’inchiesta: “Continua un trend poco incoraggiante, che si somma al calo
registrato dieci anni fa. La flessione riguarda praticamente tutte le minoranze nazionali, fatta eccezione
per albanesi, rom e bosgnacchi. Gli
italiani sono anziani, quelli giovani non disdegnano l’andare a vivere
all’estero, mentre i matrimoni misti,
che ormai riguardano l’80–90 per
cento di connazionali, ci danneggiano”. Egli ha evidenziato inoltre
che “l’Istria poi ha avuto un boom di
persone che dichiarano di essere di
nazionalità istriana e sono circa 25
mila”. “Questa esplosione di istrianità non ci dispiace perché l’istriano,
tra tutte le nazionalità o appartenenze, ci è quello più vicino” ha spiegato il deputato.
Il vistoso calo demografico delle
minoranze nazionali avviene in un
Paese che, nonostante i proclami e
leggi ritenute addirittura le migliori
al mondo, deve fare ancora tantissimo nella tutela di coloro che non
appartengono al popolo di maggioranza”●
Panorama 7
Attualità
La popolazione residente in Italia aumenta, ma gli italiani dimi
Sempre più stranieri e sempre più ultra
L
a popolazione residente in Italia aumenta ma gli italiani diminuiscono. Questo il risultato del quindicesimo Censimento generale della popolazione e delle abitazioni effettuato dall’Istat da cui
emerge che la popolazione residente
in Italia ammonta a 59.433.744 unità.
Rispetto al 2001, quando si contarono 56.995.744 residenti, l’incremento è del 4,3 p.c. da attribuire esclusivamente alla componente straniera.
Infatti, nel decennio tra un censimento e l’altro la popolazione di cittadinanza italiana è diminuita di oltre
250 mila individui (-0,5 p.c.), mentre quella straniera è aumentata di
2.694.256 unità.
In Italia
più femmine che maschi
Nel Paese, al 9 ottobre 2011, ci
sono 93,7 uomini ogni 100 donne
(28.745.507 uomini, 30.688.237 donne). A livello territoriale non si segnalano differenze significative, anche se nell’Italia centrale il rapporto di mascolinità scende al 92,3 p.c.
(5.568.595 uomini, 6.032.080 donne),
mentre nelle regioni del Sud, nelle Isole e nel Nord-Est si attesta rispettivamente a 94,3 p.c. (6.783.667 uomini,
7.193.764 donne), 94,1 p.c. (3.219.998
uomini, 3.422.268 donne) e 94,2 p.c.
(5.551.923 uomini, 5.895.882 donne).
Il rapporto di mascolinità è più alto in
Trentino-Alto Adige (95,9 p.c.), Basilicata (95,8 p.c.) e Sardegna (95,6
p.c.) mentre il più basso si registra in
Liguria (89,5 p.c.). In 1.898 comuni,
pari al 23,5 p.c. del totale, il rapporto
di mascolinità risulta sbilanciato a favore della componente maschile, con
il primato che spetta a due centri del
cuneese: Castelmagno (182,8 uomini ogni 100 donne) e Valmala (190,9
uomini ogni 100 donne). Al contrario, si contano solo 67,8 uomini ogni
100 donne a Montebello sul Sangro in
provincia di Chieti, e 69,4 a Introzzo
in provincia di Lecco.
I cittadini stranieri risultano in
crescita in tutte le regioni della penisola, mentre gli italiani diminui-
8 Panorama
Spetta all’Italia il primato europeo di anzianit della classe dirigente con
un’età media di 59 anni. I dati emersi dal primo report sull’anagrafe dei
potenti italiani nel tempo della crisi
scono nel Mezzogiorno oltre che in
Piemonte, Liguria e Friuli-Venezia
Giulia. In particolare, i cittadini italiani aumentano nel 43,2 p.c. dei comuni (3.493) e diminuiscono nel restante 56,8 p.c. (4.599). I comuni in
cui si registra il maggior incremento di residenti italiani sono Rognano,
Sant’Alessio con Vialone e Roncaro,
tutti in provincia di Pavia; quelli che
ne perdono di più sono Paludi in provincia di Cosenza, Quindici in provincia di Avellino e Rocca de’ Giorgi
in provincia di Pavia. Nel periodo intercensuario i maggiori incrementi di
popolazione si rilevano nelle regioni del Centro-Nord, specie in Trentino-Alto Adige (+9,5 p.c.), EmiliaRomagna (+8,5 p.c.), Lazio (+7,6
p.c), Lombardia (+7,4 p..) e Veneto
(+7,3 p.c.). Al contrario, nelle regioni del Sud e delle Isole si registrano
incrementi lievi (intorno all’1 p.c. in
Campania, Puglia e Sicilia) e perdite
di popolazione (superiori al 2 p.c. in
Molise, Basilicata e Calabria).
Superata la soglia
dei 4 milioni di stranieri
È stata superata la soglia dei 4 milioni di stranieri residenti in Italia.
Infatti, secondo i dati definitivi del
15.esimo Censimento dell’Istat, nel
corso dell’ultimo decennio la popo-
lazione straniera residente in Italia
è triplicata, passando da 1.334.889
a 4.029.145, con una crescita pari
al 201,8 p.c.. Due stranieri su tre risiedono nel Nord (35,4 p.c. nell’Italia Nord-Occidentale e 27,1 p.c. nel
Nord-Est), il 24,0 p.c. nel Centro e
solo il 13,5 p.c. vive nel Mezzogiorno. La componente femminile rappresenta il 53,3 p.c. del totale degli
stranieri, valore che sale al 56,6 p.c.
nel Meridione. Il rapporto di mascolinità, diminuito di oltre 10 punti percentuali rispetto al 2001, è di 87,6
maschi ogni 100 femmine. La variabile sesso non sembra incidere significativamente sulla distribuzione territoriale dei cittadini stranieri, tanto
che la componente femminile si distribuisce alla stregua di quella maschile: nel Nord Italia risiede circa il
60 p.c. di donne straniere, nelle regioni centrali poco più del 24 p.c..
Quasi un quarto degli stranieri vive in Lombardia, circa il 23 p.c.
in Veneto e in Emilia-Romagna e il 9
p.c. in Piemonte. Il Lazio e la Toscana totalizzano il 18 p.c., la Campania
il 3,7 p.c.. In tutte le regioni prevale la componente femminile, sebbene in Lombardia e in Veneto le percentuali di donne siano più contenute
che altrove. L’Emilia-Romagna registra l’incidenza più elevata, con 104
stranieri ogni 1.000 censiti, seguita
Attualità
nuiscono nel 56,8 per cento dei comuni
85.enni: il Paese invecchia
dall’Umbria (99,2‰), dalla Lombardia (97,6‰) e dal Veneto (94,2‰),
mentre nel Sud e nelle Isole i valori
dell’indicatore si riducono in misura
consistente. Tra i grandi comuni, l’incidenza più elevata si registra a Brescia, con 166,1 stranieri ogni 1.000
censiti. Il 46 p.c. degli stranieri residenti ha un’età compresa tra 25 e 44
anni, uno su quattro ha tra i 30 e i 39
anni. L’età media è di 31,1 anni e la
componente maschile risulta più giovane (29,7 anni) di quella femminile
(32,3 anni). I comuni con l’incidenza più elevata di stranieri sul totale
della popolazione censita sono Rocca de’ Giorgi (Pv) con 36,7 stranieri
per 100 censiti, San Pio delle Camere
(Aq) con il 27,6p.c. e Airole (Im) con
il 26,5 p.c. di stranieri.
Comuni medi
sempre più popolati
Sempre più popolati i comuni di
media dimensione. Dal 2001 ad oggi,
in 4.867 comuni italiani (60,1 p.c.) la
popolazione è aumentata. In particolare si registra un incremento di residenti nell’81 p.c. dei comuni di dimensione compresa tra 5 mila e 50
mila abitanti, nel 68,4 p.c. dei comuni tra 50.001 e 100.000 abitanti e nel
51,8 p.c. di quelli con meno di 5 mila
abitanti. La popolazione residente
nel paese si distribuisce per il 26,5
p.c. nell’Italia Nord-Occidentale, per
il 23,5 p.c. nell’Italia Meridionale,
per il 19,5 p.c. nelle regioni dell’Italia Centrale, per il 19,3 p.c. nell’Italia Nord-Orientale e per il restante
11,2 p.c. in quella Insulare. La regione più popolosa è la Lombardia con
9.704.151 residenti, quella con meno
abitanti la Valle d’Aosta (126.806).
In termini di popolazione, i cinque
comuni più grandi d’Italia sono:
Roma (2.617.175 residenti), Milano
(1.242.123), Napoli (962.003), Torino (872.367) e Palermo (657.561).
Nel Nord-Ovest si concentrano i comuni più piccoli: Pedesina (30 residenti) e Menarola (46) in provincia di
Sondrio, Morterone (34) in provincia
di Lecco, Moncenisio (42) in provin-
cia di Torino, e Briga Alta (48) in provincia di Cuneo.
Popolazione più vecchia
boom ultracentenarie
La popolazione residente in Italia
sempre più “vecchia” con un vero e
proprio boom delle ultracentenarie.
Secondo i dati definitivi del 15.esimo Censimento dell’Istat, dal 2001
al 2011 la percentuale di popolazione di 65 anni e più è passata dal 18,7
p.c. (10.645.874 persone) al 20,8 p.c.
(12.384.963 persone); era al 15,3 p.c.
nel 1991 (8.700.185 persone). Anche i “grandi vecchi”, ovvero gli ultra 85.enni, incrementano il loro peso
sul totale della popolazione residente (dal 2,2 p.c. del 2001 al 2,8 p.c.
del 2011). In particolare, si registra
un aumento del 78,2 p.c. nella classe 95-99 anni e del 138,9 p.c. in quella degli ultracentenari. Le persone di
100 anni e più, infatti, erano 6.313
nel 2001 (1.080 maschi e 5.233 femmine), mentre nel 2011 ne sono state censite 15.080, con una percentuale di donne pari all’83,7 p.c. (12.620
unità); 15.060 hanno una età compresa tra i 100 e i 109 anni; in 11 hanno
raggiunto i 110 anni, in sette i 111 e
solo due donne (residenti una in provincia di Milano e una in provincia di
Venezia) alla data del 15.esimo Censimento avevano compiuto 112 anni.
La Lombardia è la regione in cui
risiede il maggior numero di ultracentenari (2.391, pari al 15,9 p.c. del
totale), seguita dall’Emilia-Romagna (1.533, 10,2 p.c.) e dal Veneto
(1.305, 8,6 p.c.). Anche nel 2001 la
Lombardia (940, 14,9 p.c.) e l’Emilia-Romagna (602, 9,5 p.c.) erano le
regioni con più ultracentenari, mentre al terzo posto si collocava il Piemonte (598, 9,4 p.c.) anziché il Veneto (542, 8,6 p.c.). Nel corso degli ultimi dieci anni il numero di ultracentenari è raddoppiato in quasi tutte le
regioni italiane ed è più che triplicato in Basilicata (da 43 a 137 persone,
con un incremento percentuale pari al
218,6 p.c.). I residenti di 100 anni e
più sono cresciuti del 204,0 p.c. nel
Lazio, del 197,8 p.c. in Umbria. Le
città con più ultracentenari al 9 ottobre 2011 sono Roma (681, 4,5 p.c.),
Milano (494, 3,3 p.c.), Genova (267,
1,8 p.c.) e Torino (240, 1,6 p.c.). Nel
Sud, le percentuali più elevate di anziani di 100 anni e più sono state registrate a Napoli (1,0 p.c., 145 unità),
Palermo (0,6 p.c., 89) e Messina (0,6
p.c., 88).
Età media della
popolazione pari a 43 anni
L’analisi territoriale mostra una
geografia dell’invecchiamento abbastanza variabile: considerando
l’età media della popolazione residente, che per l’Italia nel suo complesso è pari a 43 anni, le regioni del
Sud presentano valori al di sotto del
dato nazionale. In Calabria, Puglia,
Trentino-Alto Adige e Sicilia l’età
media è di 42 anni, mentre in Campania scende al livello minimo di 40
anni. Quattro sono le regioni che si
attestano sul valore medio nazionale (Lazio, Basilicata, Veneto e Lombardia); nel resto della Penisola l’età
media varia dai 44 anni di Sardegna,
Valle d’Aosta, Abruzzo e Molise, ai
45 anni di Marche, Emilia-Romagna,
Umbria, Piemonte e Toscana, fino a
toccare il valore massimo in Friuli-Venezia Giulia (46 anni) e Liguria (48 anni). Il comune mediamente
più giovane è Orta di Atella, in provincia di Caserta, con una età media
di 32 anni, il più vecchio è Zerba,
in provincia di Piacenza, dove l’età
media è di 65 anni.●
Panorama 9
Attualità
Slovenia: giornate molto difficili per il governo di Janez Janša. Il neopreside
Cancellati ben tre referendum. Ma
a cura di Diana Pirjavec Rameša
S
tretto tra le proteste di piazza e le
pressioni dei mercati il governo
di Janez Janša, che ha superato
il tentativo dell’opposizione di sfiduciare il ministro dell’Interno, ha varato
la riforma previdenziale, la legge che
istituisce la “Bad bank” e quella sulla
creazione di una holding per gestire le
aziende statali. Il tutto grazie alla decisione della Corte costituzionale che ha bocciato le iniziative referendarie su
queste due leggi. È stata una settimana
molto intensa quella che ha preceduto
il ponte natalizio per il governo Janša,
sicuramente la migliore di questo mandato. D’un sol colpo sono stati cancellati tre referendum su tre leggi considerate fondamentali per far fronte alla
crisi economica, il ministro dell’Interno, Vinko Gorenak, ha superato indenne la mozione di sfiducia promossa
dall’opposizione e dal palazzo presidenziale è uscito il tanto detestato (dal
centrodestra) Danilo Türk, per lasciare lo scranno al molto più accondiscendente Borut Pahor. Alla vigilia del voto
le sorti di Gorenak parevano incerte. È
Borut Pahor saluta i giornalisti
stato un buon test per una maggioranza
che non sembrava per nulla compattata
intorno al suo ministro. Alla fine, però,
i timori si sono rilevati del tutto infondati e Gorenak ha intascato un’ampia
fiducia. Un buon segnale per la maggioranza, alle prese con una pesante situazione interna, stretta tra le proteste
di piazza e le pressioni dei mercati internazionali.
Lubiana era oramai diventata, agli
occhi dei partner internazionali, una
inguaribile bugiarda. Erano anni che
i governi andavano promettendo pacchetti di impopolari riforme ed erano
anni che tutte venivano bocciate dai
referendum. A promuoverli, in alternanza, vari gruppi di pressione, i sindacati e l’opposizione, che sino allo
scorso anno era guidata dall’arcigno
Sondaggio: appoggio al governo al 20,7 per cento
L’
appoggio nei confronti del governo sloveno è aumentato leggermente nel mese di dicembre, passando dal 19 per cento di novembre
al 20,7 per cento. È quanto emerge
da un sondaggio pubblicato dal quotidiano “Slovenia Times”. Il Partito
democratico (Sds) del premier Janez
Janša rimane però al secondo posto
nelle preferenze degli elettori con il
13,3 per cento, dopo il Partito socialdemocratico, all’opposizione, con
il 17,8 per cento. Nuova Slovenia,
partner della coalizione di governo,
è al terzo posto con l’8,5 per cento. Le tre forze politiche hanno comunque registrato un calo rispetto a
novembre quando l’Sds era al 14,3
per cento, mentre i socialdemocratici e Nuova Slovenia erano rispettivamente al 21 e al 14 per cento. Il
10 Panorama
74,5 per cento degli intervistati ha affermato che il governo sta “facendo
un lavoro mediocre”. L’unico partito
della coalizione di maggioranza che
ha registrato un aumento dei consensi è quello popolare (Sls), arrivato al 5,6 per cento dal 2,6 per cento
del mese scorso. Le altre formazioni
politiche rimangono al di sotto del 4
per cento.
Alla domanda su cosa sia meglio
per il paese in questo momento, il
28,6 per cento degli intervistati ha risposto “un voto di sfiducia e un governo tecnico”. Il 27,5 per cento invece si è detto favorevole ad elezioni
anticipate e alla creazione di un partito che difenda gli interessi dei “manifestanti”. La stragrande maggioranza degli intervistati (75,3 per cento) si è detta infatti favorevole alle
proteste, come quella di Lubiana e in
altre città del paese, contro le misure d’austerità del governo e la classe
politica. Circa 5 mila persone si sono
radunate nelle strade della capitale in
prossimità della sede del Parlamento, mentre il palazzo del governo e
quello presidenziale sono stati chiusi
per motivi di sicurezza. La manifestazione si è conclusa pacificamente,
anche se quattro persone, tra cui tre
minorenni, sono state arrestate, mentre gli agenti di polizia hanno scortato un corteo di manifestanti bloccando le strade. In serata ci sono state
diverse esplosioni di potenti petardi,
i quali sono però stati accolti dai fischi della folla. I manifestanti hanno protestato contro le misure d’austerità adottate dal governo di Janez
Janša.●
Attualità
nte Borut Pahor si insedia tra le proteste di piazza
il malcontento permane
Janez Janša. Ora anche dopo il voto sultazioni popolari avrebbero messo a
anticipato lo scenario non sembrava rischio le riforme e quindi anche la sicurezza sociale, il lavoro e la stabilità
voler cambiare.
La Slovenia appariva, oramai, economica. La Corte in pratica ha volucome un paese che, con i conti relati- to tagliare quello che sembrava un vero
vamente a posto, stava andando in cri- e proprio nodo gordiano, mettendo fine
si a causa dell’inadeguatezza della sua all’allegra stagione dei referendum.
classe politica, incapace di rispettare
Forse sui giudici ha influito anche
gli impegni e di prendere qualsivoglia l’ennesima iniziativa estemporanea
decisione, affaccendata solamente a dei sindacati che volevano promuoJanez Janša
fronteggiarsi in una guerra senza quar- vere addirittura un voto popolare sulla
tiere senza badare alle conseguenze.
legge di attuazione del bilancio. Moti- to tutt’altro che abile nell’imbastire
Janša, con piglio decisionista, ma vo del contendere la diminuzione del il dialogo tra le forze politiche e con
anche con maggiori capacità di con- 5 p.c. delle spese per gli stipendi dei i partner sociali, sin dal momento del
vincimento, in questo primo anno di dipendenti pubblici. Il provvedimento, giuramento ha puntato sull’intesa tra
mandato è riuscito almeno a varare la secondo l’esecutivo, comunque, non tutti per uscire dalla crisi e Janša si è
riforma previdenziale e a farla appro- avrebbe portato automaticamente ad subito affrettato a salutare il proposito
vare alla Camera all’unanimità. Meno un abbassamento degli stipendi. L’iter e a raccogliere l’invito.
Il partito del premier, forse inebriaconsensi, invece, hanno riscosso due referendario avrebbe, però, bloccato il
provvedimenti considerati, dal suo go- paese per alcuni mesi e lo avrebbe co- to dai grandi successi ottenuti nell’ulverno, indispensabili: la legge che isti- stretto ad operare in regime di esercizio tima settimana, non ha potuto evitare
tuisce la “Bad bank” - e che dovreb- provvisorio, creando non pochi scom- di trovarsi al centro di nuove polemiche a causa di una serie di
be servire a risanare il maduri commenti lanciati su
landato settore delle banche
Twitter, all’indirizzo di alcua partecipazione statale - e
ni dei partecipanti alle maquella che crea una holding
nifestazioni di protesta di
chiamata a gestire le aziendicembre. A Lubiana, infatde a partecipazione statati, prima di Natale, migliaia
le. Per l’opposizione queste
di persone sono nuovamenmisure non servono ad altro
te scese in piazza per espriche svendere i gioielli di famere il proprio dissenso nei
miglia.
confronti della classe politiSu entrambe le leggi era
ca. Una protesta che si è ristato promosso un referenpetuta, in tono minore con la
dum e il governo aveva chiepartecipazione di centinaia
sto alla Corte costituzionale
di valutarne l’ammissibilità. Lubiana: città blindata nel giorno dell’insediamento di operatori del mondo della
cultura che hanno inscenato
La legislazione referendaria
del neo eletto capo dello Stato Borut Pahor
una contro-celebrazione delin Slovenia è molto permissiva e i giudici sinora erano stati di ma- pensi. La sentenza della Corte costitu- la Giornata dell’indipendenza, mettennica molto larga. Nello scorso manda- zionale, e forse ancor più l’annuncio di do in piedi un corteo in maschera. La
to avevano permesso persino di votare uno slittamento di sei giorni nell’ero- polizia è stata, così, costretta a blindasulla riforma previdenziale e sul codi- gazione degli stipendi nel pubblico re Piazza della Repubblica per far conce di famiglia che concedeva maggiori impiego, hanno fatto immediatamente fluire i politici che dalla cerimonia di
diritti alle coppie omosessuali - scrive recedere i sindacati dai loro propositi, giuramento del nuovo presidente della
il giornalista Stefano Lusa per “Osser- che si sono affrettati a ritirare l’inizia- Repubblica alla Camera dovevano arvatorio Balcani” -. Il giudizio dei ma- tiva referendaria. I primi effetti si sono rivare alla Casa di cultura Cankar. Per
gistrati, quindi, sembrava scontato.
subito fatti sentire con una significati- loro bordate di fischi. Il nuovo presiQuesta volta però le iniziative refe- va riduzione dello spread delle obbli- dente, Borut Pahor, attorniato da uomini della scorta non ha mancato di
rendarie sono state bocciate, con una gazioni slovene.
L’ennesima lieta novella per il go- avvicinarsi ai manifestanti che, però,
sentenza che non ha uguali nella storia della Corte costituzionale e che va verno Janša arriva dall’insediamen- non lo hanno accolto a braccia aperte,
letta più in chiave politica che giuridi- to alla presidenza della Repubblica anzi alcuni gli hanno addirittura volca. Senza entrare nel merito delle leg- di Borut Pahor. L’ex premier, che nel tato le spalle per esprimere il proprio
gi la Corte ha sentenziato che le con- corso del suo mandato si era dimostra- disappunto.●
Panorama 11
Teatro
Antigone miglior spettacolo della scorsa stagione in seno al Teatro Zajc
DI... campione d’inverno
di Bruno Bontempo
F
ine anno con il botto per il Dramma Italiano, la cui produzione
Antigone si è aggiudicata il premio “Đuro Rošić” che in seno al TNC
“Ivan de Zajc” di Fiume ogni anno, a
dicembre, viene assegnato per premiare il miglior spettacolo di prosa della
passata stagione. “Antigone è un esempio di rilettura diversa, in chiave moderna, dei testi classici, espressione di
una tendenza molto presente nel teatro contemporaneo, senza tuttavia rinunciare al tradizionale modello della
tragedia di Sofocle. In quanto a tecnica narrativa e ideologia, la regia di Ozren Prohić è basata sull’interpretazione secondo cui Antigone costituirebbe
l’emblema della parentela e della sua
lacerazione, in opposizione ai principi
morali nell’esercizio dell’autorità politica, di cui Creonte è l’immagine - si
legge tra l’altro nella motivazione del
Premio -. La sovrastruttura psicologica
fa dell’Antigone fiumana - interpretata
da Elena Brumini - una personalità moderna, che si sviluppa in direzione antitragica e che con il suo aspetto fisico
e la sua eloquenza sottolinea l’assurdità
del determinismo tra origine biologica
ed origine sociologica. La conflittualità dei rapporti familiari favorisce l’insorgere di problematiche che riguardano la definizione del genere e la determinazione del sesso. Da cui anche
il curioso sdoppiamento del personaggio di Creonte (Bruno Nacinovich, Elvia Nacinovich), che aiuta a cogliere
meglio il concetto di ambivalenza della psiche umana... Ponderatezza degli
interventi nella drammaturgia, scelte registiche, soluzioni scenografiche
e alto livello interpretativo ne hanno
fatto uno spettacolo che offre sollecitazioni visive e uditive, per cui è da
considerarsi pienamente riuscito non
soltanto dal punto di vista registico,
ma anche attoriale...”
Comprensibile la gioia della direttrice della compagnia, Laura Marchig,
anche perché questo successo è arrivato giusto in tempo per mitigare un
po’ l’ansia dovuta al ritardo dell’ultima tranche di finanziamenti dall’Italia
12 Panorama
e il rischio di chiudere il 2012 con un
buco di bilancio di 10mila euro.
“Sì, sono molto soddisfatta. Abbiamo fatto tutta una serie di spettacoli che ci hanno portato sia i favori della critica, sia quelli del pubblico. Siamo partiti nel novembre 2011
con Le eccentricità di un usignolo
di Tennessee Williams, poi è venuto
il recital tratto dal libro Bora, scritto a quattro mani da Nelida Milani e
Anna Maria Mori, che abbiamo messo in scena nell’ambito del 150.esimo dell’unità d’Italia. Quindi è stata
la volta di Antigone e infine di Mini
e Maxi, tratto dall’omonimo libro per
ragazzi di Mario Schiavato. Abbiamo avuto una lunga stagione felice.
E l’anno si è chiuso con un altro spettacolo che ha avuto molto successo,
La finta malata di Goldoni, piaciuto
anche ai giovani, che hanno apprezzato in particolare la dicotomia, questo gioco del teatro nel teatro”.
Oltre alla tradizionale tournée in
Istria e isole quarnerine, con Antigone avete avuto occasione di presentarvi anche al pubblico di Zagabria e al Festival di Teodo (Tivat), in
Montenegro...
“Quella di Zagabria, lo scorso ottobre, è stata un’uscita molto sofferta
che però ha avuto un epilogo felicissimo. Ci è toccato infatti l’onore di
inaugurare la 27.esima edizione delle Serate al Gavella, ma l’improvvisa malattia di Bruno Nacinovich ci
aveva costretto a sostituirlo all’ultimo momento con Giorgio Amodeo,
che ha fatto un autentico miracolo
imparando la parte in due soli giorni. Il pubblico zagabrese ha apprezzato moltissimo sia lo spettacolo sia
questo nostro sforzo. L’estate scorsa
c’era stata la partecipazione alla settima edizione del Festival internazionale Purgatorije di Teodo, dove Antigone è stata inserita tra le undici produzioni in lizza alla rassegna teatrale.
L’unico rammarico è legato alla mancata presenza della Comunità Italiana
di Cattaro, che più volte aveva auspicato la nostra venuta su quel territorio, dopo il recital su Goldoni che,
con Rosanna Bubola e Myriam Mo-
nica, avevo presentato con successo
a Cattaro nel 2008. Speriamo ci siano
altre occasioni in futuro”.
Antigone l’abbiamo visto anche
alle Notti estive fiumane allestito in
un ambiente surreale, i capannoni
dismessi dell’ex Cartiera...
“Sì, anche quello è stato un successo e abbiamo avuto un punteggio
molto alto pure dal giudizio del pubblico (voto medio 4.55, nda). Lì la
nostra Antigone è diventata anche un
momento di intervento grafico nello
spazio. L’intrigante ambiente post-industriale ci aveva suggerito l’idea e ne
avevamo approfittato per sbizzarrirci
a fare i nostri bei graffiti. È un progetto che per alcuni versi ricorda il teatro di ricerca ed effettivamente questo
spirito ha permeato tutta la fase di allestimento dello spettacolo. Il contributo coeso di tutta l’équipe autorale
(drammaturgia di Laura Marchig, regia di Ozren Prohić, nda) è confluito
nel lavoro di intervento, non sul testo,
però, che quello di Sofocle è talmente attuale, talmente legato ai tempi che
stiamo vivendo, che non ha bisogno di
interventi. Abbiamo inserito delle nostre riflessioni su quello che Antigone
è diventata nel corso dei secoli, quello
che ha rappresentato per filosofi, politologi, psichiatri e psicologi, ma anche su quella che è la situazione politica attuale. Antigone propone delle
considerazioni sulla democrazia, sul
rapporto del singolo con il potere costituito, dei suoi diritti in relazione alle
leggi dello stato. Ispirandoci anche ai
movimenti di Occupy Wall Street, di
V come Verità, del popolo che cerca
di prendere in mano la propria vita,
abbiamo cercato di riflettere noi stessi e di far riflettere il pubblico su senso, definizione e significato del termine democrazia. Le risposte le abbiamo
trovate, fra l’altro, nei testi del filosofo sloveno Slavoj Žižek, star philosoph dei nostri giorni, che era andato a
Wall Street a parlare ai dimostranti per
ribadire la necessità di trovare una terza strada rispetto a quello che ci offre il potere e che cerca di presentare come la via più liberale, più democratica, più giusta. Il messaggio fon-
Teatro
Bruno Nacinovich nel ruolo di Creonte ed Elena Brumini come Antigone nella rilettura della tragedia di Sofocle
(foto Dražen Sokčević). A destra: Laura Marchig mentre ritira il premio Đuro Rošić (foto Graziella Tatalović)
damentale di Žižek è: il tabù è rotto,
non viviamo nel mondo migliore possibile, noi siamo autorizzati e obbligati a pensare delle alternative. Abbiamo
citato inoltre la zagabrese Sibila Petlevski (scrittrice, poetessa, performer,
professore universitario, editrice, traduttrice, nda), la quale sostiene che la
democrazia è una delle più grandi illusioni dei nostri tempi, perché in realtà
anche i regimi democratici tendono a
controllare ogni individuo e a rendere pubblica quella che è la vita privata del singolo cittadino. Questi, in realtà, sono i pericoli del sistema nel quale stiamo entrando dopo esser stati catturati in questi dispositivi in maniera
subdola e pericolosa. Parlo ovviamente della Croazia, che si appresta ad entrare nel gorgo di questa democrazia.
Vorrei aggiungere, infine, che possiamo considerarci fortunati di avere degli attori straordinari, capaci di trasformarsi, di assumere ogni ruolo e cogliere ogni occasione per dar prova di
eclettismo. Anche nell’Antigone non
si sono limitati al ruolo di interpreti,
ma si sono trasformati in autentici performer che hanno saputo comunicare
qualcosa che va oltre la recitazione. E
questo, credo, è stato il grande merito
di tutta la compagnia”.
Mentre vanno in scena ancora
alcune repliche di Antigone, il DI si
appresta a presentare un recital di
cui hai curato la scelta dei testi, la
drammaturgia e la regia.
“Io non sono regista in senso classico, però ho una lunga esperienza come curatrice di progetti di poesia danza, di scene specific legati alla
poesia performativa. Comunque il 24
gennaio debutteremo con Passeggiata
istriana, spettacolo con coreografie e
musiche originali, un collage di testi,
in prosa e versi, di autori connazionali,
a partire da Nelida Milani, al cui libro
di racconti ci siamo ispirati per il titolo. Ovviamente non ho potuto inserire tutti i nostri scrittori, ma ho cercato
di creare un coro che raccontasse, che
ci facesse percorrere le strade letterarie dell’Istria, alla scoperta delle pulsioni, dei sentimenti di un popolo. Ci
siamo avvalsi della collaborazione di
Žak Valenta per il movimento scenico,
del percussionista spalatino Boris Popov e del connazionale Dario Marušić.
Questo eclettico musicista istriano, etnomusicologo, fondatore del gruppo
rock Istranova che, nato una trentina di
ani fa, raccoglieva, studiava, registrava ed eseguiva la musica tradizionale
istriana. Personaggio di grande cultura, continua la sua opera di ricerca nel
campo della musica popolare istriana.
Per quanto riguarda le scelte lessicali di Passeggiata istriana, ho optato
esclusivamente per i testi in italiano
standard e non sono andata a toccare
l’ambito dialettale, che ci avrebbe portati in un’altra dimensione. Però, come
spirito, trattiamo i testi in italiano
come fossero dialettali e traspare questo attaccamento alla terra, alle origini, a questo tipo di sonorità molto vicino alla musica folk istriana più antica.
Tra l’altro, abbiamo tirato fuori delle
vecchie canzoni popolari ispirate al lavoro mentre Dario Marušić ha musicato alcuni versi di Giuseppina Martinuzzi. Ma il nostro viaggio nel tempo
arriva fino ai giorni nostri, con alcuni
testi molto forti, che parlano della nostra realtà e quindi anche la musica segue questo percorso. Nel recital, che
dopo Fiume verrà presentato in altre
Comunità degli Italiani dell’Istria e del
Quarnero, sarà impegnata gran parte
della compagnia (Elvia Nacinovich,
Rosanna Bubola, Alida Delcaro, Giuseppe Nicodemo e Lucio Slama), con
ospite Miryam Monica, anche se dopo
una frequentazione così assidua è difficile definirla ospite, ormai è nostra...
Abbiamo puntato molto sulla coralità,
nel senso che tutti gli autori sembrano
parlare insieme, come un’eco che si ripete più volte. Lo spettacolo si avvarrà
anche di una videoproiezione, immagini che Martino Šesnić ha realizzato
in vari punti dell’Istria, e sarà inserito nell’ambito del Carnevale in quanto
contiene un elemento carnascialesco.
E poi ci sono danze, villotte, momenti
di ilarità e stand-up comedy...”
Questo recital è stato ideato seguendo la linea di esperienze precedenti, come Voci d’Istria messo in scena negli anni ‘90 da Nino Mangano,
dedicato alla poesia dei nostri connazionali (curatrici Laura Marchig e Rosalia Massarotto), ma più semplice
nella sua struttura. In epoca più recente, il DI ci aveva fatto conoscere da vicino la vita e l’opera di Osvaldo Ramous, in un’immaginaria intervista al
grande scrittore fiumano realizzata da
Bruno ed Elvia Nacinovich, mentre la
direttrice del DI, Laura Marchig, assieme a Leonora Surian, aveva proposto una serata di toccanti letture tratte
da Bora.●
Panorama 13
Società
Uno sguardo retrospettivo su quello che ci hanno portato i do
È stato l’anno dell’invecchiamen
di Marino Vocci
G
uardo senza provare il minimo rimpianto a questo 2012
che mi ritrovo alle spalle e
tento di affacciarmi con qualche speranza al 2013.
Alla vigilia del ritorno della Croazia nella Casa comune europea,
mettendo da parte il pessimismo
della ragione (e da convinto europeista), voglio ricordare una bella notizia che, comunque, è riuscito a regalarci il 2012: il comitato norvegese
per i Premi Nobel ha deciso all’unanimità di assegnare all’Unione Europea il Nobel per la Pace 2012. A
quell’Unione Europea che, come ha
ricordato il presidente del comitato
Thorbjoern Jagland e recentemente
anche il “grande” Roberto Benigni,
pur alle prese con una delle crisi che
si delinea come una delle più gravi
della sua storia, è riuscita pacificamente a favorire un processo di integrazione nel Vecchio Continente.
Sono proprio contento che, come
si legge nel testo di assegnazione
del Nobel, sia stato premiato il sogno europeo di molti di noi, realizzato grazie al lungimirante impegno
dell’«Unione e i suoi membri che
per oltre sei decenni hanno contribuito al progresso della pace e della riconciliazione, della democrazia
e dei diritti umani in Europa».
Fare di più
e soprattutto meglio
Archiviato il 2012 con questa
bella notizia, per il futuro questa nostra cara e vecchia Europa deve fare
qualcosa di più, qualcosa di diverso
e qualcosa di migliore. Intanto archiviamo l’Anno europeo (il 2012) dedicato all’invecchiamento attivo che
poco ha fatto per la solidarietà tra
le generazioni. Certo, è importante
occuparsi dei “diversamente giovani” partendo dalla necessità di affermare e promuovere il valore di una
società capace di valorizzare il contributo validissimo di quell’enorme
patrimonio di risorse che le persone
14 Panorama
Herman Van Rompuy, presidente permanente del Consiglio Europeo, e Josè
Manuel Barroso, presidente della Commissione Ue, hanno ritirato ad Oslo
il diploma per la pace 2012, assegnato quest’anno all’Unione Europea. Medaglia d’oro al presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz
con più di 65 anni sono in grado di
offrirci. Ed è altrettanto evidente che
l’invecchiamento della popolazione,
che in alcuni paesi, tra cui “naturalmente” si pone anche l’Italia, è particolarmente rilevante, costituisce,
come indicato anche dall’Organizzazione Mondiale della sanità, “un
trionfo ed una sfida per la nostra società”.
Un trionfo, perché rispetto al
passato le persone vivono meglio
e più a lungo. E allo stesso tempo
un fenomeno, perché apre la strada
a nuove sfide tanto di ordine sociale che culturale ed economico. Sono
necessari però dei riassetti del mondo del lavoro, dei sistemi previdenziali e dei sistemi economico-sociali per far fronte concretamente e
coerentemente a tutti i bisogni che
emergono nelle società che palesemente “progrediscono in età”. I riassetti non si possono realizzare con
il solo prolungamento dell’età pensionabile (di semplice realizzazione
perché basta infatti emanare un decreto legge).
Nuovo stimolo
alla partecipazione
Sono infine convinto che a qualsiasi età l’essere umano può svol-
gere un ruolo attivo nella società e beneficiare così anche di una
migliore qualità della vita. Perché
l’invecchiamento attivo porta a invecchiare in buona salute. Partecipare appieno alla vita della collettività ci fa sentire più realizzati
all’interno della società; in poche
parole vuol dire essere più autonomi nel quotidiano e nel contempo
più impegnati nella sfera sociale. È
importante la partecipazione continua, ma anche la salute e la sicurezza - dei diversamente giovani
agli affari sociali, economici, culturali, spirituali e civici e non solo
alla capacità di essere fisicamente
attivi o di partecipare alla forza lavoro. E a proposito di questo si può
certamente capire che con il crescere in tutta Europa dell’aspettativa di vita, cresce anche l’età pensionabile.
Ma a questo punto una domanda diventa d’obbligo, il lavoro per
i giovani quando potrà venire? E
poi, che cosa si è fatto nel corso
di quest’ultimo anno per favorire e
potenziare l’indispensabile solidarietà tra le generazioni? Quasi inutile ripeterlo: proprio poco, anzi pochissimo!
E prendo ad esempio il caso della mia amata Italia - ma non è, qua-
Società
dici mesi che ci lasciamo alle spalle
to, ma non del lavoro
lora si prendano in considerazione
gli altri Paesi Europei, che questi
stiano molto meglio - per avere una
triste conferma. Qui da noi il Governo di Mario Monti, accompagnato nelle decisioni dalle lacrime
ridicole e umilianti del suo ministro
del lavoro, ha colpito le solite fasce deboli e non parlo solo dei pensionandi (e a proposito di fasce deboli, si potrebbe dire che lì è come
rubare in chiesa!!). Se non niente,
pochissimo ha fatto per risolvere il
dramma immenso e devastante della disoccupazione giovanile. Devo
confessare che, da cittadino italiano ed europeo, padre di due figlie,
le dichiarazioni fatte recentemente
dal primo ministro hanno avuto per
me l’effetto di un pugno allo stomaco. In particolare quando, solo dopo
dati forniti dall’Istituto italiano di
statistica, ha raggiunto un record
storico assoluto per nulla auspicabile: un giovane su tre è privo di
un’occupazione. Intere generazioni
“vivono”senza speranza il dramma
economico, culturale, sociale della
disoccupazione.
Il 36,5 per cento, cioè quasi 3
milioni di giovani italiane e italiani competenti, bravissimi e generosi, sono senza un’occupazione. E il
Belpaese ha ancora un altro record,
altrettanto amaro e angosciante,
quello del lavoro a termine e parttime.
Dimenticando per un momento
che, in base alla sua Costituzione e
cioè il vero Patto che lega tutte le
cittadine e i cittadini italiani, l’Italia è una Repubblica fondata sul la-
Il Presidente del Consiglio italiano, Mario Monti, annuncia le dimissioni
l’annuncio delle dimissioni del suo
Governo, ha ammesso che i giovani
(gli stessi “schizzignosi” della ministra piagnucolona?!) hanno bisogno di un lavoro stabile e dignitoso
e che è assolutamente necessario investire di più e meglio in quel che è
definito il capitale umano. Su come
affrontare questo problema avrebbe
dovuto pensarci prima. L’Italia intera ne avrebbe tratto qualche beneficio, perché questo nostro Belpaese, (Belpaese?) secondo i recenti
voro, mi domando quale futuro può
avere una società o un Paese, se non
è in grado di garantire un futuro ai
suoi giovani?
Si profila così il nuovo ordine
mondiale?
A proposito di Mario Monti, che
un comico genovese con malcelata
ironia chiama “Rigor Montis, io mi
limito a riportare solo alcuni incarichi già ricoperti dal “tecnico” che
da poco più di un anno (16 novembre 2011) ricopre la carica di pre-
sidente del Consiglio dei ministri
italiano: nel 2010 è stato presidente europeo della Commissione Trilaterale, un gruppo di interesse di
orientamento neoliberista fondato
nel 1973 da David Rockefeller, e
membro del comitato direttivo del
Gruppo Bilderberg. Da questi incarichi si è dimesso il 24 novembre
2011 a seguito della nomina a presidente del Consiglio. Tra il 2005
e il 2011 è stato international advisor per Goldman Sachs, e precisamente membro del Research Advisory Council del Goldman Sachs
Global Market Institute presieduto dalla economista statunitense
Abby Joseph Cohen. È stato inoltre
advisor della Coca Cola Company,
membro del “Senior European Advisory Council” di Moody’s ed è
uno dei presidenti del “Business
and Economics Advisors Group”
dell’Atlantic Council (fonte Wikipedia)
Lasciamo per un momento l’Italia e ritorniamo alla nostra Casa comune europea, per ricordare che il
2013 è stato ufficialmente proclamato “Anno Europeo dei Cittadini”.
L’anno europeo dei cittadini coincide con il ventesimo anniversario
della cittadinanza dell’Unione, introdotta con l’entrata in vigore del
trattato di Maastricht nel 1993.
Sarà un anno importante quindi,
dovremo riflettere e prendere decisioni fondamentali per il futuro.
Quale futuro vogliamo per la nostra
cara Europa e quali sono le riforme necessarie per migliorare la vita
quotidiana delle cittadine e dei cittadini europei, e in particolare dei
giovani europei?
Il mio auspicio è che nel 2013 si
parta non solo dal pensare, ma soprattutto dall’assicurare il lavoro
proprio a loro, e così dare speranza
al nostro futuro!●
Panorama 15
La storia oggi
Rileggere un’importante pagina dell’irredentismo triestino cento
Guglielmo Oberdan: martire o t
di Fulvio Salimbeni
Q
uando negli anni Cinquanta l’autore di queste note frequentava la scuola elementare, il suo maestro, vecchio irredentista, spiegava alla classe che Guglielmo Oberdan era stato un puro eroe,
iniquamente condannato a morte
dall’Austria, mentre a casa la nonna materna, vedova d’un funzionario italiano della polizia austriaca, lo
considerava un terrorista, giustamente impiccato.
Questo cenno autobiografico aiuta a comprendere come, a seconda
dei diversi punti di vista, il medesimo
personaggio possa essere oggetto di
contrastanti rappresentazioni anche a
distanza di molto tempo dallo svol-
gersi degli eventi. A centotrent’anni
dall’esecuzione (20 dicembre 1882)
è, però, possibile una rilettura critica della vicenda del triestino che volle attentare alla vita dell’imperatore
Francesco Giuseppe. Una conferenza
al liceo scientifico triestino a lui intitolato e il convegno 1882-2012: Guglielmo Oberdan martire della Nazione, organizzato dalla Lega Nazionale d’intesa con il Comitato di Trieste e Gorizia dell’Istituto per la storia
16 Panorama
del Risorgimento italiano - con interventi di Diego Redivo (Guglielmo
Oberdan tra Giosuè Carducci e Gabriele D’Annunzio), Stefano Biguzzi (Il “ponte” Trento-Trieste: Cesare Battisti e Guglielmo Oberdan, due
martiri a confronto), Roberto Spazzali (Guglielmo Oberdan tra ribellismo
politico ed irredentismo nazionale) e
del sottoscritto (Guglielmo Oberdan
nell’opera storiografica di Francesco Salata) -, hanno fatto il punto in
merito, proponendo un’analisi storicizzata di quell’episodio, sul quale
resta ancora imprescindibile il monumentale lavoro di Francesco Salata
Guglielmo Oberdan, secondo gli atti
segreti del processo, carteggi diplomatici e altri documenti inediti (Zanichelli, 1924), e che consente di rileggere nella sua complessità e nelle sue
contraddizioni un momento cruciale
della storia politica del giovane Regno d’Italia, che è quello dell’avvento al potere della Sinistra Storica, del
riavvicinamento all’impero austroungarico e, infine, della stipula della Triplice Alleanza con esso e con
la Germania di Bismarck, così come
di comprendere la nascente ideologia
della religione della Patria.
Wilhelm Oberdank, che giovane studente italianizzò nome e cognome, a riprova della teoria risorgimentale della scelta personale
dell’appartenenza nazionale - non
condizionata da fattori biologici e
geografici come in quella tedesca
del Blut und Boden (sangue e suolo), bensì dettata da ragioni psicologiche e culturali -, confermando
sul piano onomastico la decisa opzione per l’italianità, era nato a Trieste nel 1858. Compiuti con successo gli studi tecnici nella città natia,
s’iscrisse al Politecnico di Vienna,
nel 1878, però - allorché richiamato alle armi in seguito alla mobilitazione austriaca per l’occupazione
della Bosnia Erzegovina in seguito
agli accordi del congresso di Berlino
-, disertando per non sottostare agli
obblighi militari e passando nel Regno d’Italia, accolto e aiutato da circoli mazziniani, con i quali da allo-
ra in poi ebbe un saldo e continuativo rapporto. Erano, quelli, gli anni
in cui veniva maturando e affermandosi il problema dell’irredentismo,
neologismo coniato nel 1877 dal deputato Matteo Renato Imbriani parlando delle terre italiane (Trentino
e Venezia Giulia) non ancora “redente” dalla dominazione asburgica. Pochi anni prima (1863), d’altronde, il glottologo goriziano Graziadio I. Ascoli, fervente patriota e
insigne glottologo, di rinomanza europea, aveva proposto di chiamare
“Venezia Giulia” l’allora “Litorale
Austriaco”, onde ribadirne, su solide basi linguistiche e storiche, l’italianità, sottolineando come le parole fossero come e più che bandiere,
capaci di trasmettere precisi messaggi ideologici, e più tardi notando
che per problemi nuovi, come quello delle provincie ancora soggette al
governo di Vienna, dovevano idearsi parole nuove, quali appunto la
Venezia Giulia e l’irredentismo. È in
tale clima che maturano i convincimenti del giovane triestino, che, sistematosi a Roma, dove s’iscrisse
pure all’università, prestato volontariamente il servizio di leva nel regio
esercito, partecipò attivamente alla
locale vita politica, entrando in relazione con gli ambienti massonici e
repubblicani e manifestando sempre
più atteggiamenti antiaustriaci.
Nel 1879 a un convegno democratico ebbe modo d’incontrare Garibaldi - anche se è quasi certamente
leggenda che l’Eroe dei Due Mondi
lo avrebbe carezzato, dandogli una
sorta d’ideale investitura -, mentre è
certo che al suo funerale egli fu nel
corteo che lo seguì portando un labaro abbrunato con l’emblema del
Comune di Trieste, provocando le
proteste dell’ambasciata austriaca.
Negli anni successivi sempre operoso nelle organizzazioni “sovversive” repubblicane e irredentiste, tenute d’occhio sia dai servizi segreti austriaci sia da quelli italiani, con
essi cooperanti in seguito all’alleanza appena stipulata - né si scordi
che Mazzini per il suo intransigente
La storia oggi
trent’anni dopo
errorista?
repubblicanesimo era stato considerato un pericoloso rivoluzionario anche dai governi nazionali -, Oberdan
ritenne giunto il momento d’agire
nell’estate del 1882, quando si diffuse la notizia che l’imperatore Francesco Giuseppe si sarebbe recato a
Trieste con la consorte per partecipare alle celebrazioni del V centenario della dedizione della città alla
Casa d’Austria (1382). Il 2 agosto,
durante una manifestazione pubblica, vi fu il lancio d’una bomba tra
la folla, che provocò un morto e alcuni feriti, senza che mai si scoprisse il responsabile di tale atto terroristico, anche se si sospettò la responsabilità di Oberdan, che, peraltro, la
negò sempre, mentre lo stesso tribunale austriaco che lo processò non
riuscì mai a provare alcunché al riguardo. In settembre, comunque, il
patriota giuliano decise, con l’aiuto
di quelli friulani - Udine era divenuta, e lo sarebbe stata sino alla Grande
Guerra, la retrovia dell’irredentismo
giuliano -, di passare il confine per
attentare al sovrano asburgico, ma,
catturato dalla gendarmeria austriaca a Ronchi in seguito alla delazione
di due traditori, fu trasferito a Trieste per essere sottoposto a processo
da una corte militare, che lo condannò a morte, sentenza confermata anche nel ricorso, la domanda di grazia
avanzata dalla madre non ottenendo
alcun riscontro, sicché il 20 dicembre, nonostante la mobilitazione di
intellettuali come Carducci, Victor
Hugo e molti altri, egli venne giustiziato, e da quel momento iniziò il
suo mito.
Se Le mie prigioni di Silvio Pellico furono considerate per l’Austria
più gravi d’una sconfitta militare,
altrettanto deve dirsi per quell’esecuzione, che regalò un martire alla
causa irredentista; è noto che Scipio
Slataper ventiquattrenne scriveva,
come ha ricordato Cristina Battocletti nell’inserto culturale del “Sole 24
Ore” del 23 dicembre scorso (Slataper per amor di patria), “Io sentivo la
Patria esclusiva e sacra. Mi tremava
il petto leggendo di Oberdank. Avrei
Il monumentale lavoro di Francesco Salata “Guglielmo Oberdan, secondo
gli atti segreti del processo, carteggi diplomatici e altri documenti inediti”
voluto morire come lui”. Pure Angelo Vivante, del resto, nel classico
Irredentismo adriatico. Contributo
alla discussione sui rapporti austroitaliani, di cui quest’anno ricorre il
centenario (1912), metteva in risalto l’ottusità dei governanti austriaci, che avrebbero potuto benissimo
comminare una condanna al carcere,
magari anche all’ergastolo, in questo
modo evitando di favorire involontariamente i nemici dell’Impero, che
così potevano ribadirne l’immagine
mazziniana di carcere dei popoli e
sfruttare quel morto a fini propagandistici.
Tutto ciò, comunque, poté avvenire anche per la complicità del governo italiano, che non intervenne
in alcun modo, sia per non compromettere i buoni rapporti da poco instaurati con Vienna, necessari in un
delicato momento delle relazioni internazionali, sempre peggiori con la
Francia in seguito alla questione tunisina e alla competizione commerciale, sia perché non interessato a
proteggere movimenti ritenuti ostili all’ordine costituito e contrari a
quell’accordo con il vecchio nemico
risorgimentale.
L’episodio che vide protagonista
Guglielmo Oberdan, inoltre, rappresenta uno dei momenti costitutivi delle religioni civili di matrice
ottocentesca, germinate dall’esperienza della rivoluzione francese, e
di quella della Patria in particolare,
che, pur ricalcandola nelle strutture e nelle forme, mirava a sostituirsi e contrapporsi a quella istituzionale ecclesiastica, donde l’uso d’un
linguaggio emblematicamente evocativo del sacrificio del Cristo (che
morì, fu sepolto e risorse, così come
l’Italia) e del cristianesimo delle origini: i “martiri” e “il martirio” per la
causa nazionale (non solo Oberdan,
ma già prima quelli giustiziati nella fortezza mantovana di Belfiore),
Mazzini “apostolo” dell’unità italiana, “Risorgimento” d’Italia, “resurrezione” della patria, “redenzione” delle terre ancora oppresse dal
giogo straniero, “pellegrinaggi” ai
luoghi sacri delle battaglie risorgimentali, termini tutti che si ritrovano pure nel caso in esame, perché,
a “redenzione” di Trieste avvenuta,
si provvide subito a bandire un concorso per l’erezione del “sacrario” a
Oberdan, cui furono dedicate piazze e scuole e un’infinità di pubblicazioni celebrative del suo sacrificio,
iniziate a comparire subito dopo la
sua morte, mentre il suo testamento spirituale diventava uno dei manifesti più eloquenti dell’irredentismo. Né si deve scordare che D’Annunzio, quando attuò l’impresa fiumana, volle simbolicamente partire
proprio da Ronchi, per riprendere
quella missione patriottica di Oberdan ivi troncata dall’arresto.●
Panorama 17
Psicologia
I fattori che possono influire sul grado e sugli atteggiamenti dei sin
La stravaganza del ricco, l’indifferen
di Denis Stefan
P
er continuare il discorso
dell’articolo precedente, vediamo ancora qualche fattore
che può influire sul grado di conformismo dei singoli.
Il ceto sociale - Il ceto di appartenenza e lo status ricoperto possono indurre ad un atteggiamento più
o meno conformista. In Occidente,
per esempio, il conformismo spesso viene attivato dai ceti medi, in
quanto per essi l’adesione ad un sistema prevalente di credenze può
contribuire ad innalzare o almeno a mantenere la propria posizione sociale. Viceversa si ritiene che,
in linea generale, chi si colloca in
una posizione più elevata nella scala sociale risulta meno conformista
e più “stravagante”, in grado di derogare alle norme del gruppo, perché non teme di perdere il prestigio
che la posizione gli ha conferito nel
tempo. Anche chi occupa gli ultimi
gradini della scala sociale assume,
tendenzialmente, un atteggiamento
meno conformista perché non percepisce il vantaggio dell’attenersi
ai comportamenti premiati socialmente e/o perché non è a conoscenza delle norme sociali che indicano
come muoversi e come pensare.
L’etnia - Tra i fattori individuali che sono posti a base delle ricerche in questo campo, si ricorda, infine, l’appartenenza etnica degli individui, poiché l’esperienza della
socializzazione è differente per gli
individui che crescono in società
differenti. Da ciò si deduce che in
alcune culture il grado di conformismo potrebbe raggiungere livelli
più elevati rispetto ad altre. Le ricerche transculturali hanno messo
a confronto tra loro società economicamente avanzate e società tradizionali. I risultati mostrano generalmente che le società agricole ad
alta densità di popolazione e ad alta
accumulazione di risorse alimentari tendono a mantenersi su un più
alto grado di conformismo rispetto
alle comunità di nomadi e cacciato-
18 Panorama
ri, che presentano una bassa densità di popolazione e l’assenza di accumulazione di cibo. Queste ultime, spingono l’individuo verso una
più alta indipendenza. Per quanto concerne invece le culture maggiormente sviluppate, Milgram ha
focalizzato l’attenzione, per esempio, sul confronto tra alcuni studenti norvegesi e francesi. Sulla base
di un esperimento condotto su tali
gruppi, egli ha potuto riscontrare
un maggior grado di conformismo
nei primi che non nei secondi. Secondo tale autore la maggiore uniformità dei norvegesi deriverebbe
da una maggiore coesione sociale che affonda le radici nella loro
storia e nella loro organizzazione
sociale, più legata ai bisogni degli
altri. Se si approfondisce invece la
storia e la vita politica dei francesi è possibile riscontrare in essi una
maggiore tendenza all’autonomia,
all’instabilità sociale, frutto di una
estrema diversità di opinioni.
Proseguiamo ora col vedere quali possono essere i fattori inerenti al
gruppo che esercita la pressione sociale e che potrebbero influenzare
il grado di conformismo. Diversi
studiosi hanno cercato di verificare in quali condizioni la pressione
all’uniformità, proveniente dalla maggioranza, sia più efficace e
in quali casi, invece, venga meno.
Si è potuto accertare che il conformismo normativo è condizionato
da tre principali fattori di gruppo,
che, secondo i casi, lo confermano
o l’annullano. Questi fattori sono:
l’unanimità della maggioranza, la
discrepanza tra il giudizio di questa e la realtà dei fatti, e la dimensione numerica del gruppo. Un altro fattore ancora è la vicinanza
psicologica al gruppo.
Unanimità della maggioranza - Se la maggioranza che esercita la pressione sociale si presenta
unamine nei propri giudizi, il grado di conformismo risulta essere
maggiore, ma nei compiti in cui un
soggetto deve esprimere un giudizio su cose realmente oggettivabili
e quantificabili (ad es. giudizi sulle grandezze di oggetti) basta anche
un solo membro del gruppo dissenziente a far calare in modo sensibiie il grado di conformismo del singolo. Questo però vale in misura
molto minore se si tratta di esprimere giudizi su qualcosa che non è
quantificabile (ad es. atteggiamenti e giudizi di vario tipo). Nel secondo caso per ridurre il grado di
conformismo ci vuole che un componente del gruppo di maggioranza
esprima un giudizio simile a quello iniziale del singolo (sostegno sociale) e non semplicemente un giudizio dissenziente da quello della
maggioranza.
Discrepanza - Per discrepanza
si intende la differenza, tra il giudizio scorretto espresso dalla maggioranza e la realtà oggettiva dei
fatti, così come la osserva il soggetto. In sintesi, un aumento lieve
della discrepanza tende a produrre
un maggiore tasso d’influenza fino
a raggiungere una determinata soglia, a partire dalla quale il tasso
d’influenza registra un calo, fino a
scomparire del tutto nei casi di discrepanza estrema. Sembra quindi che il singolo non si conforma
in quei casi in cui il giudizio del
gruppo si differenzia di molto dalla realtà osservabili, ma come nel
caso precedente questo vale molto
di più per cose quantificabili, meno
in caso di atteggiamenti e giudizi di
valore discrepanti.
Psicologia
goli (2 - continua)
za del povero
Grandezza del gruppo - Pare che
per dare gli effetti del conformismo
sia sufficiente un grupo di soli tre
individui. Ulteriori aumenti della
numerosità del gruppo non avranno più degli effetti significativi e vistosi sul grado di conformismo che
con l’aumento della grandezza del
gruppo crescerà sempre meno. È
più importante se l’individuo ha la
percezione che la maggioranza sia
un’entità unica e la vera credibilità della maggioranza quindi sta nel
dimostrare a un individuo, realmente o fittiziamente, che la posizione
comune raggiunta è il frutto di una
scelta volontaria e convinta di ogni
suo singolo membro.
Vicinanza psicologica del gruppo - Si tende a conformarsi di più
a delle norme createsi all’interno di
gruppi di riferimento ai quali ci sentiamo più vicini rispetto a gruppi di
persone che ci sono sconosciute o
ci sono psicologicamente lontane
per vari aspetti come possono essere le differenze di età, cultura, ceto
ed altre.
Come si manifesta il conformismo - Una volta definiti i moventi e i bisogni che originano un
atteggiamento conformista, resta
da chiarire quali siano le forme in
cui questo fenomeno si manifesta.
Il conformismo può influenzare le
opinioni del singolo dando luogo a
forme di accettazione, convergenza e compiacenza; può determinare
la sua condotta attraverso forme di
modellamento e di imitazione; può
infine agire sul lato delle emozioni contagiando interi gruppi sociali. Quando il conformismo penetra in profondità è probabile che si
verifichi una vera e propria accettazione delle idee e delle opinioni
espresse dalla maggioranza. Ciò,
però, non è sempre vero: in alcuni
casi, si tende ad accettare il punto
di vista di questa senza sottoporlo
a una verifica accurata, e a prenderlo così per buono solo in quanto è “espressione della maggioranza”. Comunque, quando si accetta
un’idea altrui, lo si fa perché si ri-
tiene che la fonte da cui essa proviene sia credibile; e per credibilità va intesa non soltanto la “competenza” a questa riconosciuta, ma
anche la sua “affidabilità”, cioè la
percezione di un corretto utilizzo
della competenza, senza distorsioni. Quando un individuo, per esempio, si iscrive ad un club di pesca
sportiva cercherà di apprendere le
tecniche migliori e i “segreti” per
delle buone pescate, e perciò avrà
come riferimento il modo di pensare e di agire condiviso dai membri
del club. Tali membri rappresentano per lui una fonte credibile, in
quanto sono competenti ma anche
affidabili, poiché non c’è motivo di
dubitare delle loro intenzioni, salvo prova contraria. Adottare poi le
“tecniche migliori”, quelle utilizzate dal gruppo, significa in pratica escludere a priori eventuali tecniche alternative. Ciò è alla base
del cosiddetto processo di “convergenza”, che, portando a considerare solo il punto di vista prevalente,
limita nei fatti le capacità creative
del singolo. Talvolta, il conformismo può far presa sulle opinioni di
un soggetto soltanto in maniera superficiale. La compiacenza, di regola, ha breve durata, in quanto, a
lungo andare, non è facile sostenere una posizione di incoerenza tra
ciò che si dichiara in pubblico e
ciò che si pensa. Ciononostante, in
presenza di una o ambedue le condizioni che seguono, può verificarsi che questa forma meno profonda
di conformismo si consolidi.
Giustificazione a posteriori quando un individuo ha effettuato
una scelta (in questo caso quella di
compiacere il gruppo) la sua preferenza per la scelta effettuata si rafforza, mentre tutte le informazioni
discordanti e le possibili alternative
perdono d’interesse. Se un problema
presenta ambiguità o non ne sono
noti tutti i termini, il soggetto utilizza tale ambiguità ricostruendo i fatti in modo tale da giustificare la sua
posizione in favore della maggioranza. Tale fenomeno prende il nome
di ”giustificazione a posteriori” del
comportamento assunto, trasforma
la compiacenza in accettazionee permane fino a prova contraria.
Coerenza - Il secondo motivo
che può consolidare nel tempo la
compiacenza risiede nel fatto che,
quando si effettua una scelta pubblicamente, di fronte cioè ad altre
persone, ci si sente obbligati a mantenerla quasi come fosse un impegno preso. Apparire incoerente, mutevole o debole può essere valutato
dal gruppo in modo negativo e un
individuo che vuole dare agli altri
un’immagine positiva di sé si sente
impegnato a mantenere la posizione
assunta. Vi è inoltre il fenomeno del
modellamento, frequente nelle relazioni sociali, che può manifestarsi
in modo consapevole; come avviene, ad esempio, nell’età adolescenziale,, dove si tende ad identificarsi
con un particolare “idolo”, che con
il suo speciale “look” funge, appunto, da modello nei confronti di molti giovani.●
Panorama 19
Cinema e dintorni
Il sospetto, una pregevole realizzazione del danese Thomas
Una caccia al «mostro» che sa di
di Gianfranco Sodomaco
l pedofilo, il molestatore sessuale
di bambini (in tutte le sue forme
e i suoi gradi di gravità), prima di
essere un criminale, è un malato cronico, una persona che ha avuto grossi problemi infantili (e adolescenziali) in relazione alla sua sessualità, ai
rapporti con la sua famiglia e con gli
altri, con l’altro sesso, ecc. (la psicanalisi parla, ad esempio, “oltreché
di incapacità di reggere un rapporto
amoroso adulto, di narcisismo che si
manifesterebbe nella tendenza del pedofilo ad amare, nel bambino, se stesso nel periodo della propria infanzia,
adottando lo stesso trattamento subìto
o il suo opposto”, ‘Psicologia’, Le
Garzantine, 20001). Perché, ad esempio (i casi sono “scoppiati” ormai da
parecchi anni in tutto il mondo), tanti preti cattolici pedofili? Perché, evidentemente, la loro “costretta” non
pratica sessuale fa emergere, se non
risolti, se lasciati nella profondità
della psiche, questi problemi, peggio
ancora se queste persone hanno pensato di risolvere il problema facendosi prete. A queste cose ho pensato, e
a tante altre che vedremo, dopo aver
assistito alla proiezione del bellissimo film del danese Thomas Vinterberg Il sospetto (“Festen”, 1998 - “Le
forze del destino”, 2002, “Dear Wendy”, 2004 - “Riunione di famiglia”,
2007). La storia nei dettagli, importanti per un film del genere.
La piccola, angelica, dispettosa,
Klara confida alla direttrice dell’asilo
del paese che il maestro Lucas (Mads
Mikkelsen, un mito del cinema danese, miglior attore al Festival di Cannes 2012) è brutto e cattivo e le ha
fatto vedere il suo “coso”. L’incredulità dura poco perché si sa che l’innocenza non conosce malizia. Arriva lo
psicologo per interrogare Klara che
adesso nega, ma lui insiste, allora lei
fa sì con la piccola testa bionda, per
potersene andare a giocare... Il papà
di Klara è il più grande amico di Lucas, lo conosce da sempre, non vuole
credere ma se la bambina torna a negare forse è perché non vuole ricor-
I
20 Panorama
1Il regista danese Thomas Vinterberg sul set del film “Il sospetto”
dare “l’orrore”. Vengono informati i genitori degli altri bambini che,
senza discutere, si convincono subito di essere pure loro vittime dell’orco. Partono le denunce alla magistratura, la polizia si muove, l’orco viene
arrestato. Tutta quella piccola comunità civile e serena, fatta di famiglie
amiche e per bene, unici svaghi virili
le sbronze di birra, i bagni nudi d’inverno nel laghetto gelato, la caccia
al cervo... scopre il rifiuto, la paura,
l’odio, la violenza. Insomma Lucas
(che ha appena divorziato, vive solo
e riesce a vedere il proprio figlio solo
una volta ogni due settimane, e quindi già conduce una vita grama) viene
travolto dalla calunnia e anche la sua
nuova ragazza finisce per dubitare.
A crederlo innocente e a difenderlo
rimangono solo suo figlio e un altro
amico di professione avvocato.
Dopo mille vicissitudini, dopo
che per mesi ha vissuto in un desolato annientamento (l’hanno cacciato a pugni e calci fuori dal supermercato del paese, hanno cercato di colpirlo in casa gettando sassi attraverso
la finestra, la notte di Natale entra in
chiesa piangente e a un certo punto
si rivolge al suo vecchio amico/padre
della bambina perché ci pensi bene
mentre i bambini dell’asilo cantano
“tranquilli” e i loro genitori lo guardano come un nemico, come un mostro...) forse Lucas ce la fa, adesso la
sua ragazza e gli amici cominciano a
credergli (anche perché la bambina
comincia a “tentennare”) ma... non
è finita. Nelle scene finali vediamo
Lucas cacciare, di nuovo, il cervo (e
non sparare, ha capito che ci sono altri esseri viventi innocenti come lui)
Cinema e dintorni
Vinterberg
capolavoro
ma, ad un certo punto, ecco lo sparo di un fucile e la pallottola sfiorarlo e mancarlo di un niente: c’è ancora
qualcuno che lo crede colpevole e che
vuole ucciderlo. Peggio: c’è qualcuno del pubblico, peggio ancora, della critica, che legge il film come un
“thriller nordico” (addirittura rifacendosi a “Uomini che odiano le donne”,
di Stieg Larsson), ritenendo che nel
film rimangono ambiguità e dubbi
che possono giustificare per davvero
“il sospetto” fino alla fine (Paolo Lughi, ‘Il Piccolo’, 30 novembre). No,
proprio no, è una lettura fuorviante,
a Vinterberg non interessa una eventuale, banale, storia criminale, a lui
interessano i passaggi, le reazioni
psicologiche, individuali e soprattutto di gruppo davanti ad un episodio
del genere. Non voglio commentare
una “cantonata” di questo tipo ma la
dice lunga su come, sempre più, oggi
si faccia “cronaca”, non oso chiamarla critica, cinematografica. Ma torniamo al film.
Vinterberg sa raccontare benissimo (con uno stile asciutto, intenso,
attentissimo alle sfumature psicologiche dei personaggi, tutti molto bravi compresa la piccola Klara), invece,
come si possa rovinare la vita di una
persona innocente, con quell’accusa infamante, quando si crea una psicosi collettiva. Perché pare più giusto
2 Susse Wold con la piccola Annika Wedderkopp in una scena del film
credere a quello che dicono i bambini fino a quando non si smentiscono,
mentre è facile non credere a ciò che
dice in sua difesa un adulto che in
quanto tale non può essere innocente.
Uscire da questa ragnatela calunniosa, di cui le prime vittime sono i bambini, è difficile: e infatti...
Ma sentiamo Mads Mikkelsen, autentico “mattatore” del film (dal Venerdì di ‘la Repubblica’, 24 novembre): “La Danimarca, la Scandinavia, sono Paesi, continenti-fortezza:
siamo ricchi, sicuri, pieni di risorse
e solidità. E oggi il cinema è diventato il mezzo principale per scavare
sotto la superficie della nostra società che anche per noi a volte resta un
mistero. È un dramma sociale realista pieno di incongruenze. Tutte vo-
Mads Mikkelsen (Lucas) aggredisce il suo ex amico
(Thomas Bo Larsen)
lute: perché rispecchiano le contraddizioni e le incoerenze cui ormai siamo assuefatti, in una vita sempre più
virtuale... Per me un ruolo toccante,
dopo tanti personaggi d’azione, virili. È la parte di me attore che sto scoprendo, con ‘la debolezza’, l’’umiltà’
sento di poter dare il meglio... Riuscire ancora oggi a parlare di tabù, e
farlo al cinema, è doppiamente importante, perché se la buona recitazione non ci può guarire, può alleviare le ferite dell’anima...”.
Un attestato di fiducia nel cinema
che fa bene, che fa ben sperare mentre la gente, rincoglionita meno del
solito a causa della crisi economica,
più che entrare nei negozi guarda le
vetrine. Per cui... felice Anno Nuovo
a tutti!●
Lucas con il figlio, che è fra i pochi che credono nella
sua innocenza
Panorama 21
Arte
Un anno fa la città natale gli ha dedicato una Galleria nello
Antun Motika, il maggiore artista p
di Erna Toncinich
S
e qualcuno mi chiedesse di dire
chi, tra i pittori croati moderni,
è stato il pittore della luce, senza esitazione alcuna direi Antun Motika; se mi si chiedesse di nominare chi,
tra i pittori croati del secolo scorso per
tutta la vita ha sperimentato tecniche e
materiali dei più inverosimili, ancora
una volta risponderei Antun Motika. E
se mi venisse posta la domanda qual è
il pittore croato che ha una mostra permanente, ossia una galleria di suoi lavori in un teatro, ancora una volta direi Antun Motika. Perché, un anno fa, la
città natale di questo poliedrico, prolifico e modernissimo artista, Pola, ha dato
vita, nello stesso stabile del Teatro popolare istriano, alla Galleria Antun Motika. E che la città natale di Motika dimostri grande sensibilità per questo suo
artista, lo stanno a dimostrare lo studio
e le varie mostre dei lavori della cospicua donazione della famiglia dell’artista, compiuta nel 2006, comprendente
ben millecinquecentosessantaquattro
opere. E così sia, visto il trattamento ingiusto subito dall’artista al tempo della Jugoslavia quando due grandi nomi
della cultura croata, lo scrittore Krleža
e lo storico dell’arte Gamulin, non avevano una buona opinione di Motika, lo
storico dell’arte lo riteneva addirittura
22 Panorama
un pittore mediocre. Forse perché era
un artista che del realismo socialista, allora arte imperante, non ne voleva sapere, anzi, Motika è stato forse il primo a
proporre un’arte libera da tutti i concetti
politici del momento. Prima ancora del
noto gruppo d’avanguardia EXAT.
A Pola, dove nasce agli albori del
secolo scorso, Motika inizia la sua vita
scolastica proseguita poi a Gimino, Pisino e Fiume. È alla scuola media, a
Pisino, che un docente scopre il talento del ragazzo già giovanissimo autore
delle illustrazioni di un paio di libri, disegnatore di fumetti e caricaturista. Zagabria e gli studi d’arte sono lo sbocco
naturale: per breve tempo è allievo dello scultore Valdec, ma la scoperta delle
opere di alcuni tra i maggiori protagonisti della pittura moderna croata, Becić,
Vanka e Babić, lo invogliano a studiare pittura. Di Mostar, dove a studi ultimati viene destinato come insegnante di disegno, letteralmente s’innamora
“...della secca pietra erzegovese, della
veloce Narenta, degli orti pervasi dalla
profumata fioritura degli alberi da frutto, degli allievi...”. La luce di Mostar e
quella di Parigi, dove soggiorna e subisce felicemente il contagio dalle opere
degli impressionisti, dei postimpressionisti e dei maggiori pittori d’avanguardia attivi nella capitale francese, influiscono in maniera determinate sulla pittura dell’artista istriano.
Zagabria, dove si stabilisce ed opera
dal 1940 e sino alla scomparsa (avvenuta nel 1992) lo vede insegnante alla
Scuola di Arti Applicate ma soprattutto
appassionato e instancabile sperimentatore. Non ha una propria famiglia, vive
modestamente con la madre e la sorella, e dopo le ore scolastiche s’impegna
con passione alle più inusitate sperimentazioni usando materiali organici e
inorganici di tutti i tipi. E di tutti questi
atti creativi annota puntualmente i procedimenti come i materiali usati. Esiti
alti li raggiunge in pittura, una pittura
semplice, felice, lirica e luminosa, quasi mai staccata dalla realtà, dalla figura
umana, dai paesaggi e dagli interni, dai
fiori e dagli oggetti che ci circondano.
Una pittura che si rifiuta alle strettoie di
una definizione stilistica. Il pittore Jerolim Miše, suo amico, così definisce la
pittura di Motika: “Tutto viene dipinto
Arte
stabile del Teatro popolare istriano
olese del secolo scorso
“Autoritratto” giovanile di Antun
Motika. Sotto: “Il ponte di Mostar”; nelle altre immagni una serie di nature morte
Fino al maggio 2013, a Pola, presso la Galleria civica,
sono in mostra opere di Antun Motika, Vinko Šaina, Heda
Gärtner, Mladen Milotić e Predrag Spasojević
in un attimo, nel desiderio di conservare la prima impressione. Qualsiasi cosa
stia dipingendo, cocchieri o Jasmina o
cavalli, tutto viene trasformato in spazi
bianchi, in musica di luce, in idillio. Il
colore e la luce, liberi di tutto, danzano
il minuetto”.
Pochi sono i pezzi scolpiti, tra le forme tridimensionali da annoverare gli ottimi vetri realizzati presso i vetrai muranesi, vetri luce con qualche lieve sprazzo di colore.Tra i vetri un posto particolare spetta alla figura del Bue istriano,
motivo del quale l’artista ha fatto un nu-
mero considerevole di disegni preparatori. Molti, tanti i collage e i fotocollage, composizioni queste realizzate con
parti di più fotografie per ottenere una
nuova immagine; poi frottage, decalcomanie, fotografie sperimentali e tantissimi altri lavori risultati dalla continua,
sagace quotidiana attività dell’artista.
Che confesserà: “Facevo ricerche tutta
la vita sapendo, spesso cosa avrei ottenuto. E se talvolta il risultato non è stato
come avrei voluto fosse la cosa più importante è stato il lavoro, cosa che mi ha
sempre reso felice!”.
Antun Motika è stato il maggiore
artista polese del secolo scorso. Anche il fiumano Romolo Venucci nella sua città è stato il più grande artista
del secolo passato. I familiari di Antun Motika hanno fatto alla città natale dell’artista una cospicua donazione.
Anche la consorte di Romolo Venucci
ha fatto alla città natale di suo marito
una donazione, meno cospicua, circa
cinquecento opere. Per conoscere almeno parzialmente l’opera di Antun
Motika basta salire al secondo piano del Teatro popolare istriano dove
c’è la galleria a lui intitolata. Per conoscere almeno parzialmente l’opera
pittorica di Romolo Venucci dove andiamo? In nessun posto perché le sue
opere “riposano” nei depositi del Museo d’Arte Moderna e Contemporanea
della sua città! ●
Panorama 23
Italiani nel mondo
Un atto di impegno per l ’
Partita la campagna di verifica dell’INPS
In Ameri
Pensionati, si chiede il certificato
a cura di Ardea Velikonja
S
ono oltre 380mila i pensionati Inps, residenti in 135 paesi
esteri, che dovranno far pervenire all’Istituto nei prossimi mesi il
certificato di esistenza in vita.
È partita infatti la campagna
di accertamento dell’esistenza in
vita, relativa al 2013, per i pensionati Inps residenti all’estero curata da Citi, il gruppo bancario a cui
è affidato il servizio di pagamento delle prestazioni pensionistiche
per residenti all’estero.
Lo stato estero in cui è presente
il maggior numero di pensionati,
riferisce l’Inps, è il Canada dove
risiedono oltre 60mila beneficiari
di pensioni Inps, seguito da Francia e Australia, in cui il numero di
residenti pensionati Inps supera
di poco i 48mila, e da Germania e
Stati Uniti, dove le pensioni Inps
sono pagate a poco più di 40 mila
persone.
Questi pensionati riceveranno
un plico contenente una lettera di
spiegazioni per la compilazione e il
modulo di attestazione dell’esistenza in vita redatto in due lingue su
un unico foglio. Il pensionato avrà
120 giorni di tempo per trasmettere a Citi le attestazioni richieste: la
restituzione del certificato di esistenza in vita dovrà avvenire, infatti, entro il 2 aprile 2013. Nel corso
del mese di febbraio 2013 coloro
che ancora non hanno restituito il
modulo saranno avvertiti con una
nuova comunicazione della necessità di inviare l’attestazione entro i
termini stabiliti.
La lettera di spiegazioni che
accompagna il modulo di attestazione dell’esistenza in vita, oltre
alle istruzioni per la compilazione,
contiene anche:
- la lista dei testimoni accettabili per il Paese di residenza del
pensionato (per testimone accettabile si intende un rappresentante di
un’Ambasciata o Consolato Italiano o un’Autorità locale abilitata ad
avallare la sottoscrizione dell’attestazione di esistenza in vita);
24 Panorama
C
- l’indicazione della documentazione di supporto da allegare
(fotocopia di un valido documento d’identità del pensionato con
foto, oppure fotocopia della prima pagina di un suo estratto conto bancario recente, oppure fotocopia di una bolletta recante il
suo nome).
Nella lettera sono anche fornite le istruzioni per contattare
il Servizio Citibank di assistenza ai pensionati. Nelle prossime
settimane, infatti, verrà attivato il
nuovo Servizio Automatico Interattivo di Citi tramite il quale il
pensionato o i patronati potranno
verificare la fase di validazione
di uno o più certificati di esistenza in vita, 24 ore su 24, in tutti i
giorni dell’anno.
Per accedere al servizio si dovrà comporre il numero verde locale del Paese di residenza (oppure, in alternativa, il numero locale italiano + 39 02 6943 0693)
e, dopo aver selezionato la lingua
prescelta, si proseguirà seguendo
le indicazioni fornite in automatico a seconda delle voci selezionate (informazioni sul certificato di esistenza in vita, domande
relative ai pagamenti, aggiornamento dati personali).
I pensionati che riterranno di
aver bisogno di ulteriori spiegazioni e informazioni potranno
continuare la telefonata chiedendo
di parlare con un operatore. (aise)
on l’esposizione del celebre
“David-Apollo” di Michelangelo nella prestigiosa cornice della National Gallery of Art di
Washington, è stato inaugurato ufficialmente l’Anno della Cultura Italiana negli Stati Uniti.
Il progetto nato dall’iniziativa del
Ministro degli Esteri, Giulio Terzi
di Sant’Agata, gode dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano.
A Washington per la inaugurazione
dell’Anno, il Ministro Terzi ha sottolineato come “la nostra speciale attenzione e il nostro impegno più urgente siano dedicati alle più giovani generazioni dei due Paesi. La nostra iniziativa li coinvolge al tempo
stesso come attori principali e come
beneficiari di lungo periodo dell’impulso dinamico alle nostre relazioni
bilaterali, che è l’obiettivo principale dell’Anno”. Terzi ha inoltre ricordato che “non c’è crescita possibile
senza la cultura e la prosperità è possibile solo se profondamente radicata in un terreno comune di valori e
storia” e le relazioni tra Stati Uniti
e Italia “sono rafforzate dall’energia
e dedizione di generazioni di italiani
giunti in America”.
“L’Anno della cultura italiana negli Stati Uniti - ha sottolineato il prwesidente Napolitano in un suo messaggio - vuole rappresentare un atto di
impegno per l’ulteriore rafforzamento
dell’antica e solida amicizia esistente
tra i nostri due Paesi. Nel 2011 le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia, svoltesi con successo anche negli
Stati Uniti, hanno stimolato una significativa riflessione sulle nostre comuni radici ideali e culturali. Il 2013 ci
consentirà di guardare al presente e al
futuro”.
“L’Anno della Cultura - ha commentato l’ambasciatore italiano a Washington, Claudio Bisogniero - coinvolgerà tutte le diverse espressioni del
‘sistema Italia’: istituzionali, culturali,
economiche e produttive. Un approccio che aiuta a mobilitare risorse, ge-
Italiani nel mondo
’ulteriore rafforzamento dell’antica e solida amicizia esistente tra i due Paesi
i ca, nel 2013, sarà tempo d’Italia
La National Gallery of Art di Washington
nerare progetti, produrre un impatto
maggiore, più continuativo e proiettato al futuro”.
Più di 180 gli eventi organizzati o
sostenuti dall’Ambasciata d’Italia a
Washington e dai Consolati e Istituti
di Cultura italiani in oltre 40 città americane: Washington, Boston, Chicago, Cleveland, Detroit, Houston, Los
Angeles, Miami, New York, Philadelphia, San Francisco, soltanto per citarne alcune.
Uno sforzo corale che vedrà impegnate alcune tra le più rinomate istituzioni culturali e scientifiche dei due
Paesi - circa 70 quelle americane coinvolte - e che si distribuirà lungo diverse aree: Scienza e Tecnologia, Arte,
Musica e Teatro, Cinema e Fotografia,
Promozione della Lingua e Letteratura
Italiana, Brand e Design italiani, Gusto e Sapori d’Italia, Territori Italiani,
Nuove Generazioni. Proprio ai giovani, sui quali punta con decisione l’organizzazione del “2013”, saranno dedicati premi, borse di studio e programmi universitari.
Ricerca, scoperta e innovazione
sono le parole chiave dell’iniziativa.
L’Anno della Cultura mira a presentare l’Italia con i suoi saperi e le sue
eccellenze. Un’Italia orgogliosa della sua tradizione storico-artistica e del
suo passato unico, ma rivolta al futu-
ro. Il “2013” sarà una leva per creare
o rafforzare partenariati duraturi tra
istituzioni, università, centri di ricerca,
musei, scuole, teatri e realtà produttive
dei due Paesi. In questa direzione, si
punterà anche sul ruolo fondamentale
della comunità italoamericana.
L’iniziativa suscita grande interesse negli Stati Uniti, come testimoniato dal riconoscimento giunto dal Presidente Obama con la Proclamation
del Colombus Day, per l’Anno italiano che “Americans will join in celebrating”, e dalle calorose dichiarazioni del Segretario di Stato, Hillary Clinton, in occasione del suo ultimo incontro a Washington con il Ministro
Terzi: “Il meglio dell’Italia, che è davvero tanto - ha affermato - sarà in mostra per il pubblico americano. Sono
contenta del fatto che ciò rafforzerà la
nostra stretta relazione: arte, musica,
buona cucina: siamo molto entusiasti
che l’Anno cominci”.
Per l’occasione sarà possibile ammirare negli Stati Uniti, in campo artistico, alcuni rarissimi capolavori del
Bel Paese. A partire proprio dal DavidApollo di Michelangelo, che dal Museo del Bargello di Firenze torna alla
National Gallery di Washington, dove
era stato esposto nel 1949, in occasione del ricevimento inaugurale per il
Presidente Harry Truman, come sim-
bolo della gratitudine dell’Italia verso gli Stati Uniti per l’assistenza assicurata nel dopoguerra. Per proseguire
col Satiro Danzante di Mazara del Vallo, l’Efebo di Mozia, il famoso Codice sul Volo di Leonardo e le opere di
Caravaggio, Chia, Morandi e De Chirico. Ruolo centrale avranno scienza e
tecnologia, con la celebrazione dei primi cinquant’anni anni di cooperazione nel settore spaziale tra Italia e Stati
Uniti, eventi speciali dedicati ai Nobel
italiani in campo scientifico e alle eccellenze italiane nel campo del design,
da Giò Ponti a Barrique - un progetto
grazie a cui le assi smontate dai barili
sono trasformate in opere d’arte.
In campo musicale, il 2013 coinciderà con il duecentesimo anniversario
della nascita di Giuseppe Verdi. Grandi personalità, come i Maestri Riccardo Muti e Maurizio Pollini, si esibiranno in alcuni dei più importanti teatri e
sale concerto del Paese. Altrettanto faranno alcune prestigiose orchestre italiane, tra cui la Filarmonica della Scala e le orchestre del San Carlo di Napoli e dell’Accademia del Teatro alla
Scala. Una composizione del Maestro
Nicola Piovani farà da colonna sonora
all’Anno.
E, a Los Angeles, sarà proprio la
musica a rendere omaggio ai film italiani vincitori di premi Oscar, con un
concerto dell’Orchestra Italiana del
Cinema. Grande cinema e fotografia italiani saranno protagonisti anche
di rassegne e festival programmati in
altre città americane, a cominciare,
dal 13 dicembre a New York, con un
omaggio a Pier Paolo Pasolini. Tra le
iniziative nel cartellone teatrale, “Le
Voci di Dentro” di De Filippo, messa
in scena dal Piccolo Teatro di Milano.
Alcune tra le più belle poesie italiane
di sempre abbelliranno gli autobus di
Washington, mentre vi sarà spazio in
tutto il Paese per eventi dedicati ad alcuni nostri grandi autori, da Machiavelli a Calvino, da Boccaccio a Leopardi e Levi. Spazio anche al binomio
tra cultura e made in Italy, come risorsa capace di rappresentare l’anima
vitale degli assetti economici italiani.
(aise)
Panorama 25
Made in Italy
In mostra le opere dell’Istituto che si propone di dare senso alla storia
I 90 anni della Scuola Mosaicisti
a cura di Ardea Velikonja
lla fine di novembre è stata
inaugurata una mostra dedicata
alla Scuola Mosaicisti del Friuli presso la sala espositiva della Provincia di Pordenone, in Corso Garibaldi,
un’iniziativa promossa ed organizzata
dall’Associazione Culturale “Il Circolo di Pordenone” con la collaborazione
della Provincia di Pordenone.
L’esposizione Scuola Mosaicisti del Friuli 1922-2012, la storia e
le opere è una delle ultime, ma non
meno importanti, manifestazioni dedicate alle celebrazioni dei 90 anni di
vita, di attività didattica, promozionale e produttiva della Scuola Mosaicisti del Friuli. Una Scuola che si propone di dare senso alla storia, ma anche
spazio alle soluzioni contemporanee,
stimolando la ricerca, la sperimentazione e la creatività.
In mostra, da una parte abbiamo
il passato, le origini e la storia della
Scuola Mosaicisti del Friuli. Documenti, foto, opere, video testimoniano il loro coraggioso ed entusiasmante percorso che hanno alle spalle: basti pensare alle realizzazioni musive
del Foro Italico a Roma e delle Centrali Idroelettriche di Friuli e Veneto,
al ciclo musivo del Santo Sepolcro
di Gerusalemme, al segno musivo di
Ground Zero a New York, al ciclo in
mosaico e seminato della Volksbank
di Graz fino al polittico di San Lorenzo a L’Aquila in Abruzzo. Un percorso di progetti, di realizzazioni musive
e di formazione; un percorso che fino
A
26 Panorama
I ragazzi al lavoro provengono da tutto il mondo
ad oggi è stato in grado di dare valore
e attualità a un’arte che - nel territorio
- ha trovato radici ad Aquileia, spunti sostanziali a Venezia, ampia applicazione nei pavimentali in terrazzo e
seminato, che i mosaicisti della regione hanno esportato dal Cinquecento in
ogni dove.
Un’altra sezione della mostra s’incentra invece sulla Scuola oggi, in
particolare sulla formazione che contempla anche il dialogo con artisti e
architetti, a volte affrontato con incontri dedicati. Sono qui esposte le opere musive realizzate dagli allievi della Scuola Mosaicisti del Friuli insieme ai loro maestri, interpretando - in
alcuni casi - idee e bozzetti di artisti
contemporanei. Composizioni astratte
o figurative, tramature dai forti accenti cromatici e strutturali o texture tone
sur tone, forme plastiche o superfici,
maschere tribali o ritratti attualissimi,
sono spunti per assaporare la versatilità di espressione sia del mosaico,
sia del percorso didattico della Scuola Mosaicisti del Friuli. Il valore della storia è manifesto attraverso esemplari di tipologia romana, bizantina e
moderna.
La ricerca del presente è insita invece nelle espressioni musive dell’attualità, trampolino di lancio verso il
futuro. Un occhio di riguardo è stato
infatti posto sulla contemporaneità del
mosaico, con l’autonomia del suo linguaggio, la sua matericità, i suoi ritmi,
le sue alternanze, le sue diverse tecniche, tutte componenti che si caricano
di valori comunicativi e determinano
la natura di uno spazio, integrandosi
nella nostra vita.●
Il Festival internazionale è
Arte d’inverno mponenti nella gelida brezza invernale, bizzarre nelle penombre
della sera; così si ripresenteranno
nuovamente nel prossimo inverno,
a dar lustro e sfoggio ai paesi ammantati di neve. Stiamo parlando
delle fantasiose opere artistiche nel
più freddo e originale dei materiali che vedranno la luce in occasione dell’ormai tradizionale Festival
delle sculture in neve di San Candido e San Vigilio.
Il Festival si terrà dal 9 all’11
gennaio 2013 a San Candido e dal
14 al 16 gennaio 2013 a San Vigilio.
Le sculture in ghiaccio, che potranno essere ammirate anche di sera
grazie all’impianto d´illuminazione
I
Made in Italy
Una classifica che conferma la passione americana per i grandi territori italiani
Il Brunello tra i «The Enthusiast 100»
T
anta Italia (17 etichette, soprattutto Toscana, con 7 vini,
di cui 6 da Montalcino) nella
“The Enthusiast 100” 2012, la classifica di fine anno della celebre rivista Usa “Wine Enthusiast”. Dominata per numero dai vini americani (30
su 100), al n. 1 assoluto c’è l’argentino Riglos 2009 Gran Corte Las Divas Vineyards. Primo degli italiani il
Brunello di Montalcino 2007 Tenuta
Nuova di Casanova di Neri al n. 4,
seguito dal Brunello di Montalcino
2007 La Mannella al n. 13.
Al n. 19 il Calcaia 2008 Barberani, primo di 5 vini da dessert italiani
in classifica, testimonianza del successo made in Italy anche nella tipologia di vini “moscato”, che sta
spopolando in Usa. Al n. 21 segue
il Brunello di Montalcino Casalino
2007 Bonacchi, seguito al n. 27 dal
Brunello di Montalcino 2007 Molino di Sant’Antimo, e dal Brunello di
Montalcino Riserva 2006 Piancornello al n. 34.
Posizione n. 39 per il Juvelo Gewurztraminer 2009 Andriano, seguito al n. 46 dal Moscadel-
lo di Montalcino Florus 2010 Castello Banfi. Al n. 53 c’è il Passito
di Pantelleria Ben Ryé 2010 Donnafugata, seguito dal Mediterra 2009
Poggio al Tesoro (Allegrini), al n.
63, e dal Barolo La Tartufaia 2007
Giulia Negri, al n. 72. Posizione n.
80 per il Punggl Pinot Grigio 2011
Nals Margreid, dall’Alto Adige, seguito dall’Etna San Lorenzo 2009
Girolamo Russo, al n. 85, e dal Moscato dello Zucco 2008 Cusumano,
al n 88. A chiudere, per gli italiani,
l’Amarone della Valpolicella Classico Monte Ca’ Bianca 2007 Begali
al n. 91, il Barolo 2008 Pertinace al
95, ed il Barbaresco San Cristoforo
2009 Pietro Rinaldi al 98.
Per Monica Larner, responsabile
per l’Italia della rivista, “è una classifica che conferma la passione americana per i grandi territori italiani,
ma anche la ricerca di nuovi gusti,
come i vini dolci, e territori ancora
poco conosciuti, come l’Etna”, “È
un grande riconoscimento alla costanza qualitativa della nostra azienda e di tutto il territorio di Montalcino”, commenta Giacomo Neri di
Casanova di Neri, primo degli italiani. “Un premio che ci fa più piacere
di tanti altri, perché dato ad un vino
‘minore’ ma storico come il Moscadello di Montalcino, sul quale come
azienda abbiamo creduto sempre e
che orami sono in pochi a fare, ma
che non va abbandonato”, dice Rodolfo Maralli, marketing manager
di Castello Banfi. “Con il Ben Ryé
viene premiata la viticoltura eroica,
un patrimonio enoico da difendere
dell’isola di Pantelleria, una simbiosi tra lavoro dell’uomo e ambiente
da tutelare”, commenta Antonio
Rallo di Donnafugata.●
arrivato alla XXIII edizione
sculture di neve
espressamente previsto, rimarranno al loro posto fino a quando, con
l’approssimarsi della primavera,
non si scioglieranno.
La forma rappresentativa è tanto semplice quanto attrattiva per gli
spettatori: negli angoli più suggestivi di entrambe le località verranno approntati dei giganteschi cubi
(3x3x3 m) di neve pressata e ghiacciata con acqua. Su questi cubi i 10
gruppi partecipanti daranno libero
sfogo alla loro creatività e fantasia
realizzando sculture uniche nel loro
genere.
L’acqua, che grazie alle rigide
temperature invernali ghiaccia in
un attimo, è l’unico elemento sul
quale gli artisti potranno contare
per plasmare le sculture con i loro
attrezzi. Le opere d’arte dovranno
essere completate entro i tre giorni
previsti. Dopodiché toccherà ai turisti ospiti delle due località ed agli
abitanti valutarne i pregi e scegliere
le migliori.●
Panorama 27
Reportage
La Schokoladen Manufaktur di Bergl usa solo prodotti ottenuti con metodi biologici
Zotter, 150 gusti da... gustare
testo e foto di Ardea Velikonja
D
opo aver visitato l’affascinante Graz vestita a festa per
l’avvento, è quasi d’obbligo
soddisfare la nostra golosità con il
più classico degli sfizi, il cioccolato. Essere in Austria, conosciuta per
i suoi cioccolatini al marzapane “Mozart”, e non fare una puntatina a Bergl, un villaggio ad una settantina di
chilometri dalla capitale della Stiria
dove si trova la Zotter Schokoladen
Manufaktur, è un vero peccato. E noi
lo abbiamo fatto.
Non appena entrato nella fabbrica che si trova ai margini del paesetto, ogni visitatore riceve in dono un
cucchiaino in ceramica, strumento
indispensabile per l’assaggio. Quindi vi scegliete la lingua dell’audio e
varcate l’ingresso per ritrovarvi in
una grande sala dove si assiste alla
presentazione di un filmino (in tedesco o inglese) che illustra le peculiarità ed i sistemi di lavorazione del
La Zotter Schokoladen Manufaktur, teatro del cioccolato di Bergl
cacao nonché i motivi alla base delle scelte di Josef Zotter che “fa tutto
in prima persona”. Si passa quindi
lungo scale “trasformate” in piantagioni con tanto di rumori e piante di
cacao le cui foglie vi sfiorano il visto. Si entra quindi nel magazzino e
la voce della guida vi spiega tutte le
fasi di raccolta, fermentazione ed essiccazione. Un lungo corridoio cir-
Il proprietario
J
osef Zotter è uno dei più grandi ricercatori di cioccolato in
Austria. Un tempo pasticcere, nel
2007 ha aperto a Bergl una vera e
propria Officina di questo prodotto, dove il cacao, lavorato sempore a mano, si trasforma in un
prodotto altamente apprezzato e
non solo nel suo paese: nell’edizione del 2006 di Eurochocolate
si è aggiudicato il primo premio
nella categoria Produttore straniero. Il vantaggio del produrre
tutto in casa e la sua grande passione per il “cibo degli dei” ha
permesso allo stesso ricercatore,
come lui stesso si autodefinisce,
di sperimentare, ricercare, creare di continuo nuove declinazioni
di gusto. Basta pensare che oggi
l’Officina di cioccolato è arrivata
a sfornare circa 150 tipi diversi di
questa delizia.
28 Panorama
Josef Zotter con il suo grande
amore: la pianta di cacao
Ma Josef Zotter non è solo un
imprenditore di successo e un inventore (la funicolare che porta i
vagoncini con le stecche di cioccolato è opera sua), bensì anche
un mecenate, poichè una parte del
ricavato della vendita dei biglietti e dei prodotti - tutti ottenuti con
metodi biologici - è destinata ai
bambini sudamericani e a giovani
artisti locali che per lui realizzano
fantasiose etichette.●
Il bicchierone e la teleferica: una
vera sorpresa per il visitatore
Dal seme al prodotto finito
Panorama 29
Le fasi della produzione
30 Panorama
Panorama 31
Le delizie
32 Panorama
Reportage
condato da vetri vi farà passare lungo tutte le fasi produzione: dalla torrefazione dei chicchi, alla rullatura,
al tocco finale nell’impianto di concaggio. Tutti processi necessari per
la produzione di cioccolato eseguiti all’interno del laboratorio dove si
usano materie prime coltivate in maniera organica, come il cacao del Nicaragua coltivato dai contadini, l’acquavite di Golles, il latte degli agricoltori tirolesi e lo zucchero a commercio equo solidale. Si giunge poi
alla produzione del cioccolato liquido con le varie percentuali di cacao:
ed ecco che qui usate il cucchiaino
per gustare. Ma non pensate di poter lasciarvi andare a scorpacciate:
dagli apparecchi scende un goccia
sola, quanto basta per gustare.
Conclusa la visita dell’impianto
in cui vengono confezionati i prodotti finiti, si entra in un corridoio
che su ogni lato ha vari contenitori
per gustare le già citate 150 specie
di cioccolato.
Una libreria di tavolette
E qui il cucchiaino aiuta perché
se ne può prendere quanto si vuole.
Il lungo corridoio vi porta in una bellissima sala, tutta in vetro (da cui si
può ammirare in primavera il piccolo zoo) dove vi sorprende una piccola
teleferica che trasporta minuscoli vagoncini, e vi chiedete: ma cos’è? Allora vi arriva vicino il cameriere che
vi porta un bicchierone di latte bollente e vi dice di scegliervi una stecca di cioccolato da uno dei vagoncini della teleferica e di immergerla nel
latte. Vicino c’è un apposito cucchiaio per mescolare ed ecco pronta una
fragrante cioccolata calda. Intanto
intorno a voi “girano” enormi piatti
di legno con barrette di cioccolato di
tutti i tipi, da quella classica a quella al limone, dall’arancia alle spezie
varie. Dopo aver gustato (e qui veramente non ce la facevo più) un altro corridoio porta, sempre tra i vetri, al reparto confezioni che, essendo
in periodo natalizio, è particolarmente “infervorato”. Un’ultima salita ed
eccoci al negozio, simile a una libreria. Unica differenza: gli enormi scaffali colmi non di libri ma delle deliziose barrette. Al bancone invece le
confezioni regalo che solo a guardarle vi lasciano a bocca aperta... al gusto di cioccolato, s’intende.●
Libri? No, nient’altro che cioccolato delle specie più diverse
Theobroma cacao
l cacao (Theobroma cacao),
base della squisitezza di qui si
...disquisisce, è il frutto di una
pianta originaria dell’America
tropicale, contenuto in una bacca che può raggiungere i 30 cm di
lunghezza e la cui superficie può
essere liscia o verrucosa, indurita durante la maturazione in cui
cambia anche di colore diventando gialla, rossa, vermiglia e verde
in base alla specie.
Il frutto va raccolto con l’aiuto di un coltello ed al suo interno
racchiude una polpa mucillaginosa, di colore rosa, che contiene 3040 semi di colore porpora chiaro o
rosa costituiti da una mandorla, un
tegumento e un germe.
La parte commestibile è la sola
mandorla che prima di poter essere consumata deve subire vari trattamenti, in quanto molto amara. Il
procedimento richiede molte fasi:
la fermentazione, l’essiccazione, la
torrefazione, la macinazione.
Il cacao affonda le sue radici in
Messico, dove i semi di cacao hanno una grande importanza a livello
sociale, economico, religioso e naturalmente gastronomico.
Nel 1500 a.C. gli Olmechi inventarono una bevanda,a base di
cacao, chiamata kakawa. Il cacao,
però, ebbe il suo grande momento
d’oro presso la popolazione Maya:
da alcuni scritti ritrovati,si evince
che questo popolo,soleva utilizzare il cacao non solo come alimento
energetico ma anche come offerta
I
votiva durante i riti funebri, come
tributo e come moneta di scambio (con 100 fave si comprava uno
schiavo). Il cacao viene raccolto
due volte all’anno; la pianta si sviluppa in circa 10 anni e può produrre per un massimo di 30 anni.
Le bacche una volta maturate
(ci vogliono dai 4 ai 6 mesi) vengono recise ogni 15 giorni, esattamente quando cambiano di colore.
Una volta raccolti, i semi vengono
posti in contenitori di vimini dove
vengono lasciati per alcuni giorni a
fermentare e dove diventano morbidi. Al loro interno, grazie agli
enzimi, si formano delle sostanze,
che con il processo di torrefazione, daranno il caratteristico profumo di cacao. A questo punto i semi
vengono polverizzati e frantumati,
ottenendo in questo modo la pasta
di cacao dalla quale, con ulteriori
processi di lavorazione, si ottengono la polvere e il burro di cacao.
Per rendere la polvere di cacao più
dolce, viene aggiunto del carbonato di potassio. Il cacao in polvere
alla fine del processo può contenere una percentuale di grassi che varia dal del 10 al 20 p.c. ●
Panorama 33
Letture
I temi degli studenti dei nostri istituti medi elaborati alle Gare di lingua italiana
L
o scorso ottobre si è svolta una nuova edizione,
dodicesima nell’ordine, delle Gare di lingua italiana fra gli alunni delle scuole elementari e medie
italiane della Croazia e della Slovenia, organizzata
dal Settore Educazione e Istruzione della Giunta UI,
retto dalla prof.ssa Norma Zani ed ospitata per l’occasione dalla scuola elementare “Diego De Castro”
di Pirano. Per le medie, quali componenti la commissione giudicatrice dei trenta elaborati erano state designate le prof.sse Maria Bradanović, Lorena
Chirissi e Rosalia Massarotto. La commissione aveva espresso le sue valutazioni e designato i vincitori il 17 novembre. La cerimonia di premiazione si è
svolta il 3 dicembre alla CI di Buie. Nella stessa serata sono stati consegnati premi e riconoscimenti per i
vincitori del concorso “Mi ritorni in mente... l’Italia
di ieri e di oggi nelle canzoni dei cantautori italiani”
e de “La magia delle parole”, un quiz del sapere teso
ad avvicinare maggiormente i ragazzi alle opere di
letteratura.
Come in precedenza, dopo aver pubblicato i temi
vincitori, diamo qui spazio a squarci degli altri elaborati partecipanti alla competizione. I temi che seguono facevano capo al titolo “Considera la seguente frase dello scrittore francese Paul Nizan: “Avevo vent’anni. Non permetterò a nessuno di dire che
questa è la più bella età della vita”. Partendo dalla tua esperienza personale, sviluppa quest’affermazione, riflettendo anche sul disagio dei giovani in
questo periodo d’incertezza.
Avevo vent’anni. Non permetterò a nessuno
di dire che questa è la più bella età della vita
«Durante la giovinezza si fanno moltissime scelte che
determinano il nostro futuro. È ancora più difficile fare delle scelte così importanti in questo periodo di incertezza nel
quale ci troviamo oggi. Scegliere un lavoro futuro è veramente un’impresa dato che il tasso di disoccupazione è altissimo. Le prospettive dei giovani di oggi sono scarse e
per questo è molto difficile dare un buon consiglio a tutti
coloro che si trovano davanti a questa scelta. Molti giovani
per questo non scelgono il mestiere voluto, ma uno che offre più possibilità di impiego. È molto difficile conservare
la propria individualità e raggiungere una crescita personale che dovrebbe aiiutare ad essere soddisfatti.
Da questo punto di vista l’età della giovinezza può essere considerata come un periodo di incertezza e timore per il
proprio futuro e non solo un periodo durante il quale le persone si devono divertire e pensare poco o niente (...)»
Ana Šverko
SMSI di Fiume
«Oggi, l’impresa eccezionale è essere normali. L’uomo è ormai ridotto a una condizione tragica paragonabile addirittura alla schiavitù. Basta dire che più della metà
della ricchezza mondiale è posseduta soltanto dal cinque
per cento della popolazione. Infatti al mondo troviamo un
miliardo di persone che patiscono la fame, mentre quel
cinque per cento gode di tanti privilegi (...) Ma bisogna
trovare la felicità e un punto di luce in questi tempi bui
perché mentre sto scrivendo, sì, ci sarà qualcuno che sta
morendo ma anche qualcuno sta nascendo.»
David Naglić
SMSI di Fiume
«Mi sedetti in un parco per godere di quell’aria serena e pulita. Volevo rilassarmi un po’, avevo appena
litigato con i miei. Poi vidi una ragazza che mi chiese dolcemente se poteva sedere accanto a me. Era mol-
34 Panorama
to bella, giovane, carina, però nascondeva una malinconia in quello sguardo profondo. Iniziammo a parlare,
in effetti fui io la prima a rivolgerle la parola perché lei
era troppo assente con la mente. Le raccontai che l’indomani sarebbe stato il mio compleanno, il ventesimo.
Le chiesi quanti ne avesse lei di anni: rispose di averne
venticinque. Per curiosità le domandai come fosse avere vent’anni, perché tutti dicevano che era l’età migliore
della vita. Allora fece un mezzo sorriso e iniziò a parlare: “Shopping, moda, Chanel, Dior, D&G, Prada, Moschino e Lusso... Non so cosa siano, però so che non mi
farebbero ritornare il sorriso. Sono giovane, però sono in
grado di distinguere le vere gioie della vita, come d’altronde so cosa significa perdere” (...)»
Adriana Sponza
SMSI di Rovigno
«Oggi racconterò una storia in prima persona. Per raccontarla ho a disposizione tre elementi essenziali: una
penna, un foglio e molti pensieri. (...) Sono una ventenne,
mi vesto da ventenne e mi sento tale forse perché l’età è
riportata sui miei documenti o perché sono nata vent’anni
fa e infatti è matematicamente corretto. Ma umanamente?
Si dice che l’età dei vent’anni sia il fiore della giovinezza,
un trampolino di lancio verso il futuro, un periodo in cui
si incontrano i primi amori, quelli che quando sarai in età
adulta ti ricorderai e ne sorriderai (...)»
Sara Rahmonaj
”Dante Alighieri” di Pola
«Il 14 luglio ho compiuto 16 anni. “Wow, ormai sei
grande”, mi sono detta. Pensavo che avere 16 anni sarebbe stata una cosa bellissima, una nuova vita, un nuovo tipo di maturità. Invece no. Mi sento una bambina che
non è pronta per attaccare il mondo. Sembro, certe volte,
una psicolabile perché un momento prima piango e mi di-
Letture
spero senza un motivo logico e il momento dopo sono felice. Non è mica facile essere così!
Io, invece di pensare al presente, guardo al futuro, mi
vedo già sposata, con tre figli e un alano e soprattutto faccio il lavoro dei miei sogni, la psicologa. Sono veramente
motivata ma certe volte mi vengono i soliti dubbi adolescenziali: ma ce la farò? sarò brava abbastanza? e se finisco a vivere sotto un ponte? morirò da sola con 72 gatti,
me lo sento (sì lo so, i miei dubbi sono deprimenti). Ho un
sacco di paure incondizionate ed insicurezze e penso che
ciò sia dovuto al fatto che sono stata vittima del bullismo.
Non mi va di ricordare cosa mi dicevano e facevano perché con tutta la rabbia repressa che ho accumulato potrei
far esplodere la scuola e sarebbe un peccato. Negli anni ho
cercato di non arrendermi perché seguivo la citazione di
una cantane che diceva “what doesn’t kill you makes you
stronger” ovvero “quello che non ti uccide ti rende più
forte”. Beh, sapete che vi dico? Non mi ha reso per niente più forte (...)»
Dea Nicoletta Continnolo
”Dante Alighieri” di Pola
«“Nonno”, scrissi in una lettera, “perché la vita è così
maledettamente complicata?”. Lui mi rispose: “Nipote
mia, devi essere riconoscente per ciò che hai, non riflettere su ciò che non hai, quando io avevo la tua età ero
un giovincello pieno d’energia che andava a caccia di ragazze dopo aver portato le mucche al pascolo, mi bastava
poco per essere felice, non come il mondo d’oggi. La tua
è la più bella età della vita, devi godertela pienamente”.
Quella che sto passando sarà veramente la più bella età
della mia vita? Il nonno avrà avuto ragione? (...)
(...) Oggi tutti soffrono, ma i giovani in particolar
modo. Basti pensare alle prese in giro fatte dai coetanei o
ai divorzi sempre più frequenti. Penso di essere una ragazza fortunata: i miei genitori si sono sempre impegnati per
non farmi mancare niente. Ho un fidanzato che mi ama da
morire, degli amici che si divertono a farmi ridere: cosa
posso volere di più dalla vita?
Un giorno ho sentito alcuni ragazzi discutere tra loro
con pareri divergenti: “Ragazzi miei, cosa mi manca? Ho
aria nei polmoni, il sangue che mi scorre nelle vene: che
altro mi dovrebbe servire?”. “A me farebbe comodo un
bel po’ di soldi, un lavoro ben pagato, un macchinone da
sfoggiare davanti agli amici e, perché no, anche una villa con piscina vista mare” e poi ancora “Ma voi siete paz-
zi! Io ho i genitori separati, una sorellina sfortunatamente malata, e voi vorreste soldi, macchine e quant’altro?”.
L’unica cosa che nella vita mi renderebbe felice sarebbe
lo sbocciare nuovamente dell’amore tra i miei genitori e
la guarigione di mia sorella. Mentre io soffro per ciò che
per me è tutto, voi ridete e vi fate beffa per ciò che per voi
è niente (...)»
Nicole De Stena
”Gian Rinaldo Carli” di Capodistria
«Io non ho vent’anni, non ancora almeno. La mia vita
fino ad adesso è stata la migliore che potessi desiderare.
Non mi è mai mancato nulla, non mi sono mai preoccupata di nulla fino ad adesso. Ora, però, mi pongo una domanda molto più importante: come sarà d’ora in poi? come
sarà la mia vira ora che dovrò dipendere da me stessa e
non ci sarà nessuno ad aiutarmi? come sarà quando avrò
più di vent’anni?
Sto per concludere la scuola media, devo scegliere che
cosa fare. Non è una scelta facile, non lo è per me come
non lo è stato per nessuno a diciott’anni. Il futuro di noi
giovani sta nelle mani di quelli un po’ più anziani di noi,
dei cosiddetti “potenti”, cioè dei politici che fanno il bello
e il brutto tempo. Non è vero che il peso del mondo stia sui
giovani, non per il momento. Non sarà vero fino a quando
saranno i politici a decidere del nostro futuro. (...)»
Ilaria Valenta
”Leonardo da Vinci” di Buie
«(...) Ad ogni età possono succedere sia cose belle che
brutte. Forse Paul Nizan con questa frase ha voluto dirci che ad ogni età può succedere qualcosa di sgradevole,
anche nell’età definita la più bella. Al giorno d’oggi i ragazzi, che finiscono la scuola, non trovano lavoro. Forse
è questo uno dei problemi più gravi della società odierna. Aumentano le persone istruite, che hanno finito varie scuole, e diminuisce il lavoro. Così la maggioranza di
queste persone, considerate già adulte, è costretta a vivere
con i propri genitori. Alcuni purtroppo non hanno questa
possibiltà e finiscono ad essere dei senzatetto, alcolisti o
peggio drogati. Certe ragazze a vent’anni finiscono col lavorare nei bar o come prostitute, proprio per mancanza di
lavoro. Spero solo che in futuro il mondo diventi un posto
migliore. (...)»
Lara Eler
”Pietro Coppo” di Isola
Panorama 35
Letture
«(...) Essere giovane ora per me non è facile. Unavolta
studiando ed impegnandosi si poteva trovare lavoro, bastava l’impegno per costruire un futuro migliore. Mentre oggi
studiando si può ottenere un diploma, un dottorato, ma trovare un lavoro è difficile. Se si cerca di fare un lavoro che
ci piace, se si seguono le proprie passioni, trovare un’occupazione si rivela un’impresa quasi impossibile.
Questo è un periodo di incertezza, un periodo in cui
si è costretti a vivere giorno per giorno, pensare al futuro fa paura. Le fabbriche chiudono lasciando per strada migliaia di persone, gente che ha lavorato per anni
ed anni si ritrova a non poter arrivare a fine mese. Ma
se per le persone adulte è un periodo difficile lo è anche
per i giovani.
Si sente parlare molto di droghe ed alcol sempre più
presenti nelle vite dei giovani, che sempre più spesso
sono in cerca di sballo e divertimento. Credo che uno dei
motivi che li spingono a rifugiarsi in queste sostanza sia il
peso di questa incertezza nella quale viviamo. (...) »
Evelin Panger Mejak
”Antonio Sema” di Pirano
«(...) Di solito, e parlo per esperienza personale, si desiderano cose che in realtà non ci servono per niente. Abbiamo bisogno di ben poco per vivere bene, ma è l’uomo
a volere sempre di più, ed è l’uomo quello che non è mai
contento. Quando ai sedici-diciassette anni inizi a vedere com’è fatto il mondo; forse ti fa un po’ di paura, ma in
realtà la cosa non ti preoccupa affatto perché sei coraggioso e credi che esista sempre un modo per risolvere le
cose. E poi? E poi a vent’anni ti accorgi che il castello di
carte che ti sei costruito è tutta un’illusione e allora crolla. Ciò succede perché a vent’anni incontri le prime vere
difficoltà della vita, ed essendo senza esperienza non sai
come affrontarle e hai paura. (...) Credo che sia giusto vivere un presente spensierato, ma allo stesso tempo credo
che sia giusto anche prepararsi alla vita, altrimenti il nostro castello di carte ci cadrà addosso, e poi... e poi che ne
sarà di noi?»
Annamaria Grego
”Antonio Sema” di Pirano
«Quando si pensa all’adolescenza e alla giovinezza ci
vengono in mente il divertimento, la spensieratezza e la
36 Panorama
La Redazione ringrazia sentitamente la
prof.ssa Lorena Chirissi per la collaborazione in merito alla pubblicazione di queste pagine.
libertà. Purtroppo al giorno d’oggi non è proprio così. Le
scelte sono molte e il tempo per decidere è breve. Come
scegliere gli studi adatti? Già il fatto di dover scegliere
qualcosa al quale dedicarsi per tutta la vita non è facile,
ma oggi questo momento buio per l’economia ci complica ulteriormente le cose. I giovani si rendono conto di non
trovarsi in un’epoca facile, non ci sono garanzie di prosperità e successo. La situazione sociale ed economica in
Europa non è molto promettente. Quali sono le prospettive per i giovani? Non si trova lavoro e quindi cosa si può
fare? (...)»
Ane Lizariturry Apollonio
”Antonio Sema” di Pirano
«(...) Lo sviluppo dell’uomo ha sempre avuto degli
alti e dei bassi, quindi significa che questo momento
dovrà finire e la società tornerà al suo splendore. Molti
letterati italiani del passato parlano della fortuna: Ariosto la paragona ad una ruota, mentre Machiavelli a un
fume rovinoso. Anche se sono passati dei secoli il concetto di fortuna rimane sempre lo stesso. Forse sarà la
fortuna a salvare noi giovani o forse basteranno il lavoro e la nostra forza di volontà? (...) La cosa che dobbiamo fare è studiare, lavorare, sudare e, se serve, versare lacrime. Perché la vita è così, non ti dà nulla per
nulla. (...)
La giovinezza è come una montagna. Non vediamo
la cima finché non la raggiungiamo. Corriamo e sudiamo per arrivarci e quando la raggiungiamo il panorama è
straordinario. Non aspettare, agisci, lavora e suda, il tuo
futuro sarà straordinario proprio come il panorama della
montagna. La giovinezza è piena di dubbi e bisogna nuotare per non affogarci dentro, riuscirai a resistere solo se
lo vorrai.»
Tea Radojković
”Gian Rinaldo Carli” di Capodistria
Pubblicazioni
Nel n. 186 de La battana i saggi e ricerche delle nuove leve
Fiume: il pensiero di Enrico Burich
P
er parecchi aspetti diverso dai
precedenti questo n. 186, con
cui La battana si inserisce anche nelle celebrazioni per i sessant’anni dell’EDIT. La Redazione ha voluto dare il suo contributo riservando il
corpo centrale del fascicolo alle giovani forze, ai giovani ricercatori che negli ultimi tempi hanno svolto un’ampia attività di ricerca con esiti
molto spesso brillanti. Si tratta di laureati che nelle proprie
esperienze universitarie, sia
nei paesi di residenza che nella
madrepatria, hanno mantenuto
sempre forte il ponte culturale
che li lega alla cultura d’origine. Il coinvolgimento di queste
nuove leve è diventato un punto fermo della politica culturale
della rivista.
Lo scritto d’apertura è comunque di pertinenza di un
personaggio “storico”, Giacomo Scotti, che presenta, tradotte in italiano, poesie di Mario
Kezić, Ljerka Car Matutinović
ed Enes Kišević abbinandole
inoltre a schede bio-bibliografiche al fine di rendere più plastica la figura degli autori.
A seguire alcune poesie
dell’autore italiano Ivan Pozzoni dal titolo Frammenti
ametrici.
Tre i testi che compongono la sezione Ricerche con in
testa Maja Đurđulov dedita a
inquadrare la figura e l’attività culturale di Enrico Burich (Fiume
1889 - Modena 1965), noto germanista e traduttore dal tedesco, puntando inoltre sull’importante sua attività
pubblicistica indirizzata in particolare
alla diffusione della situazione politica
di Fiume nella prima parte del secolo.
Nel contesto, l’autrice rileva che egli
mantenne un rilevante contatto epistolare con Giuseppe Prezzolini il cui
contenuto, con l’eccezione di una sola
lettera, è ancora inedito, pur comprendendo 56 pezzi di quest’ultimo e 34
pezzi del fiumano. Contenuto nell’Archivio Prezzolini della Biblioteca cantonale di Lugano, il materiale, rileva
la ricercatrice, potrebbe offrire spunti
molto interessanti sul rapporto d’amicizia che univa i due, come pure sugli
anni fiorentini di Burich e sull’attività legata alla “Voce”. Si tratta di scritti
tanto più apprezzabili quando si consideri che coprono un arco di tempo
molto ampio: dal 1909 al 1965, anno
della morte di Burich.
Secondo nell’ordine è il saggio
del giornalista Marin Rogić sull’attività scenica a Ragusa nell’epoca rinascimentale considerato quale punto di
partenza della nascita del teatro in Croazia. L’autore tende a respingere l’ormai consolidata tesi secondo cui la nascita del teatro in Croazia coinciderebbe con la figura di Marin Držić, ovvero Marino Darsa. Una tesi grossolana,
par di capire, che ignora l’antecedente
presenza di autori quali Džore Držić,
Vetranović, Nalješković e Lucić, per
cui se il “costruttore” di questo teatro
è l’inquieto autore raguseo, le “fondamenta” sono state indubbiamente get-
tate dal gruppo qui citato e da qualcun
altro ancora. A Ragusa, fermo restando un certo “policentrismo” che avrà
uno dei riferimenti più saldi in quella Lesina il cui teatro fu edificato fra i
primi d’Europa, la spinta culturale ed
artistica più significativa venne dalla
fondazione (prima metà del XV secolo) della prima scuola umanistica in
cui insegnerà l’insigne scrittore e scienziato Filip De Diversis. Le tendenze ad un ampliamento delle conoscenze erano esplicitamente supportate dal potere fino a codificare
per iscritto che al servizio della Repubblica erano ammessi
solo coloro che sapevano leggere e scrivere.
Nel terzo saggio, Storia
delle parole nel dialetto fiumano, che costituisce poi la
sua tesi di laurea, Kristina
Blecich si adopera a disegnare una mappatura etimologica
della nostra parlata, incentrata
soprattutto sulle particolarità,
l’evoluzione ed i cambiamenti subiti nel corso degli anni.
Un’analisi particolareggiata in
cui, ad esempio, l’etimologia,
concetto cardine dello scritto,
si allarga alla dialettologia, la
lessicologia e la storia. I dialetti, rileva acutamente “si prendono la loro rivincita quando
le persone, invece di scrivere,
parlano”.
La sezione Recensioni presenta il contributo di Nelida Milani
sul volume Orientalismi italiani 2 (a
cura di Gabriele Proglio, Edizioni Antares, 2012). In chiusura la recensione
di Giacomo Scotti del libro di Tarcisio Bommarco, L’isola di Cherso (Del
Bianco Editore, Udine 2012). L’autore (Cherso 1938) dopo aver passato
la giovinezza in Italia, è emigrato in
Svezia dove svolge tuttora la propria
attività “accademica ed istituzionale”.
Dedicato asseritamente alla presenza
veneziana di fatto si occupa molto di
più delle diverse “dinastie popolane”
fra cui i Bomarcich, come per secoli
sono stati chiamati i suoi avi.● M. S.
Panorama 37
Musica
L’opera «L’elisir d’amore» andò in scena per la prima volta il 12 maggio del 1832 al Tea
Un melodramma giocoso dal to
a cura di Ardea Velikonja
L’
elisir d’amore è un’opera in
due atti di Gaetano Donizetti su libretto di Felice Romani. Definita in partitura «melodramma
giocoso», rientra a pieno titolo nella
tradizione dell’opera comica, anche se
in essa trova ampio spazio l’elemento patetico, che raggiunge la sua punta
più alta nel brano più noto: la romanza cantata dal protagonista Nemorino,
Una furtiva lagrima, brano entrato come del resto l’intera opera - nel cosiddetto repertorio (e non a caso è stato
incluso - nella versione storica cantata
da Enrico Caruso - quale leitmotiv della colonna sonora del film di Woody
Allen, Match Point).
L’opera andò in scena per la prima volta il 12 maggio del 1832 al
Teatro della Cannobiana di Milano,
che l’aveva commissionata in sostituzione di un’opera che non era stata
L’aria più
conosciuta
Una furtiva lagrima
negli occhi suoi spuntò
quelle festose giovani
invidiar sembrò
Che più cercando io vo?
Che più cercando io vo?
M’ama, si m’ama lo vedo;
lo vedo.
Un solo istante i palpiti
del suo bel cor sentir!
I miei sospir
confondere
per poco ai suoi sospir!
I palpiti, i palpiti sentir
confondere i miei coi suoi sospir!
Cielo, si può morir;
di più non chiedo.
non chedo!
Cielo si può, si può morir!
di non chiedo
non chiedo!
Si può morir!
Si può morir!
d’amor
38 Panorama
preparata in tempo da un altro autore. Romani aveva derivato il libretto da un testo scritto l’anno prima
da Eugène Scribe per il compositore
Daniel Auber, Le Philtre (Il filtro).
Alla prima cantarono Sabina Heinefetter (nel ruolo di Adina), Giuseppe Frezzolini (Dulcamara), Henry Bernard Debadie (Belcore), Giovan Battista Genero (Nemorino).
Donizetti ebbe a disposizione
solo quattordici giorni di tempo per
consegnare il suo lavoro, sette dei
quali servirono a Romani per adattare il testo di Scribe. Nonostante la
gravosissima pressione riuscì tuttavia a confezionare quello che sarebbe stato - insieme al Don Pasquale
e alla triade rossiniana formata da
L’Italiana in Algeri, Il barbiere di Siviglia e La Cenerentola - uno degli
esempi più alti dell’opera comica ottocentesca.
Fin dal suo apparire, l’Elisir ebbe
un grande successo con trentadue repliche consecutive. A farlo immediatamente amare dagli appassionati della lirica è in particolare la tipica melodia donizettiana che anche
in questo caso accompagna motivi
piacevoli che bene mettono in risalto la vena buffa del compositore bergamasco, capace di trasformare con
agile inventiva la risata in sorriso, sia
pure talvolta velato di malinconia (e
la già citata aria della furtiva lagrima
ne è una limpida testimonianza).
L’azione ha luogo in un villaggio
dei paesi baschi alla fine del XVIII
secolo.
Atto I
Mentre i mietitori stanno riposando all’ombra, la loro fittavola Adina
legge in disparte un libro che narra
la storia di Tristano e Isotta. Intanto,
il contadino povero Nemorino la osserva ed esprime per lei tutto il suo
amore e la sua ammirazione, dolendosi della propria incapacità di conquistarla (Quanto è bella, quanto è
cara). I contadini chiedono ad Adina
di leggere ad alta voce e lei riferisce
la storia di Tristano che, innamorato
della regina Isotta, ricorre a un filtro
magico che lo aiuta ad attirare il suo
affetto e la sua fedeltà (Della crudele Isotta). Mentre Nemorino sogna
di trovare questo magico elisir, arriva al paese il sergente Belcore con
lo scopo di arruolare nuove leve.
Egli corteggia Adina e le propone
di sposarlo (Come Paride vezzoso),
ma la bella fittaiuola risponde di volerci pensare un pò. Segue un duetto
tra Adina e Nemorino in cui la donna espone la sua teoria sull’amore:
l’amore fedele e costante non fa per
lei (Chiedi all’aura lusinghiera). Arriva poi il dottor Dulcamara, un truffatore, che, spacciandosi per medico
di grande fama, sfoggia alla gente i
propri portentosi preparati (Udite,
udite, o rustici): Nemorino gli chiede se per caso abbia l’elisir che fa innamorare e il ciarlatano gli offre per
uno zecchino una bottiglia di vino
Bordeaux, spiegando che l’effetto si
farà sentire dopo un giorno (quando egli sarà già lontano da quel villaggio). Nemorino beve l’elisir e si
ubriaca: ciò lo fa diventare disinvolto quel tanto che basta per mostrarsi
indifferente nei confronti di Adina,
che subito prova un certo fastidio,
abituata com’è a sentirsi desiderata.
Adina, per vendicarsi dell’indifferenza di Nemorino, accetta di sposa-
Musica
tro della Cannobiana di Milano
no patetico
re il sergente Belcore, che però dovrà partire il giorno dopo, dunque
le nozze saranno celebrate il giorno
stesso. Nemorino cerca di convincere Adina ad attendere fino al giorno
successivo (lui sa che solo il giorno
dopo avrà effetto l’elisir), ma Adina
se ne va con Belcore.
Atto II
Fervono i preparativi per le nozze. Dulcamara e Adina improvvisano una barcarola a due voci (Io son
ricco e tu sei bella). Quando giunge
il notaio, Adina dice di voler aspettare la sera, perché vuole sposarsi
in presenza di Nemorino, per punirlo della sua indifferenza. Nemorino
vuole comperare un’altra bottiglia
di elisir ma non avendo più denaro
si arruola tra i soldati di Belcore per
avere la paga (Ai perigli della guerra). Belcore così ottiene di allontanare il suo rivale.
Giannetta sparge la notizia che
Nemorino ha ottenuto una grande eredità da uno zio deceduto da
poco (Saria possibile?). Questo non
lo sanno né l’interessato, né Adina,
né Dulcamara: la novità fa sì che le
ragazze del paese corteggino Nemorino e questi pensa sia l’effetto
dell’elisir. Dulcamara resta perplesso, Adina si ingelosisce.
Dulcamara le racconta di aver
venduto a Nemorino l’elisir e lei capisce di essere da lui amata (Quanto amore! Ed io spietata). Nemorino
gioisce quando si accorge di una lacrima negli occhi di Adina, che gli
rivela che anche la ragazza lo ama
(Una furtiva lagrima). Adina riacquista il contratto di arruolamento
di Nemorino e glielo consegna, invitandolo a restare nel paese. Nemorino è deluso, vorrebbe una dichiarazione d’amore che non arriva e allora dichiara di volersene andare: solo
allora Adina cede e dichiara di amarlo (Prendi, per me sei libero). Belcore conclude che in un altro paese troverà qualche altra ragazza da corteggiare, Dulcamara se ne va trionfante
per il successo del suo elisir (Ei corregge ogni difetto).●
Gaetano Donizetti
G
aetano Donizetti, fu uno dei maggiori compositori di musica operistica italiana del primo Ottocento e precursore del dramma musicale
alla Giuseppe Verdi. Nato a Bergamo il 29 Novembre 1797, appartenente
a una famiglia poverissima, Donizetti fu accolto, all’età di nove anni, nella
Scuola Caritatevole di Musica di Bergamo, diretta da Simone Mayr, al quale Gaetano rimase legato tutta la vita, proseguendo gli studi musicali con il
Mattei al Liceo Filarmonico di Bologna.
La rappresentazione “Enrico di Borgogna” a Venezia nel 1818, segnò
il suo esordio teatrale, seguita da “Falegname di Livonia”, ma solo con
“Zoraide di Granata”, rappresentato a Roma nel 1822, ottenne successo di
pubblico e di critica. Firmato nel 1827 un buon contratto con l’impresario Domenico Barbaya, che lo impegnava a produrre quattro opere l’anno,
Donizetti si stabilì a Napoli e compose lavori prevalentemente comici e di
satirai raggiungendo il grande successo con “Anna Bolena” (1830) e “Elisir d’Amore” (1832).
Nel 1829 era stato nominato direttore dei Teatri Reali di Napoli e, nel
1834, accettò la Cattedra di Composizione al Conservatorio della stessa
città. Nel 1832 alla morte di Vincenzo Bellini, nonostante l’antipatia dimostrata in vita nei confronti del musicista, Donizzetti gli dedicò una Messa da Requem. Nel 1835, Donizetti fece rappresentare a Napoli la “Lucia
di Lammermoor” e, mentre la vita professionale del compositore andava
a gonfie vele, venne colpito da una serie di lutti:in pochi mesi morirono il
padre, la madre e la seconda figlia. Donizetti interruppe ogni sua attività
in Italia e, recatosi a Parigi, su consiglio di Gioachino Rossini, compose e
rappresentò “Les Martyrs” (1840), “La Favorita” (1840),e “Rita ou le Mari
Battu” (portata in scena a Parigi nel 1860).
Nonostante la sfortuna continuasse a perseguitare il musicista con la
morte della moglie e di un’altra figlia, Gaetano Donizetti curò il dispiacere e la solitudine aumentando il ritmo del lavoro: in pochi anni scrisse
“Don Pasquale” e “Don Sebastiano del Portogallo”, “Linda di Chamounix”, “Maria di Rohanna” e il “Conte di Chalais”.
A Vienna nel 1842, Gaetano Donizetti, ricevette l’ambita nomina di maestro di Cappella di Corte, ma la sua salute, già gravemente compromessa
dalla sifilide, peggiorò sempre di più ed alla fine, nel 1846, fu internato nel
manicomio di Ivry-sur-Seine. Nel 1847, Donizzetti,trasportato a Bergamo,
fu accolto dai baroni Basoni Scotti, che lo assistettero fino alla morte, sopravvenuta l’8 Aprile 1848. La vasta produzione musicale del Donizetti,
oltre a 73 melodrammi, alcuni dei quali ancora oggi vengono rappresentati nei Teatri Lirici di tutto il mondo, comprende 28 cantate, 19 quartetti,
3 quintetti, 13 sinfonie e ancora 115 composizioni sacre, molte liriche da
camera e oratori.●
Panorama 39
Sport
Olimpionici a Londra nel tiro a volo e nella pallanuoto, campioni dentro e fu
Cernogoraz e Barać, l’eccellenza nas
di Bruno Bontempo
compiuti pochi giorni prima di Capodanno, ha conquistato l’oro nella fossa olimpica (in inglese trap), la principale specialità del tiro a volo (apparso
ai Giochi fin dalla seconda edizione di
Parigi 1900). Prima di Londra era salito alla ribalta vincendo una prova di
Coppa del Mondo (che gli era valsa
il pass per i Giochi) e poi laureandosi campione europeo, ma - esclusa la
sua cerchia familiare, di amicizie e conoscenze - non poteva certo godere di
una popolarità paragonabile a quella
del pallanotista fiumano Samir Barać,
iovanni Cernogoraz e Samir
Barać. Forse mai come lo scorso dicembre è stato facile individuare i personaggi-simbolo del tormentato 2012, due nomi che hanno lasciato il segno più profondo nello sport
di queste nostre contrade e nei quali le generazioni di giovani si possono
identificare in quanto ne rappresentano
le idealità e le caratteristiche migliori.
Non abbiamo avuto bisogno delle primarie per trovare i nomi da mettere
sul piedestallo più alto, è stata
una scelta annunciata e lapalissiana. I Giochi olimpici, a dispetto delle tantissime influenze “esterne” cui sono sottoposte ormai quasi tutte le pratiche agonistiche, rappresentano
pur sempre uno dei momenti più emozionanti, straordinari e irripetibili dello sport a
livello globale. Nonostante i
cambiamenti dell’ottica sportiva che riducono sempre più
le distanze fra passione e business, tra (sana) competizione e
mercato, le Olimpiadi restano
un evento spettacolare, tanto
seducente quanto fallace. Tra
tensione e agonismo, tra lacriSamir Barać, un 2012 da incorniciare
me e gioie, resta aperta la caccia al superamento dei limiti, un’attitu- capitano del Primorje e della Nazionadine (umana) a guardare sempre avanti le croata, con la quale prima di Lonche si inserisce in una mentalità che nu- dra aveva conquistato dieci trofei, tra
tre fiducia nel progresso, nella possibi- cui il titolo mondiale del 2007 e quellità di un miglioramento infinito e sem- lo europeo del 2010. Da quel fatidico
pre più precisamente quantificabile. È 6 agosto 2012, invece, la vita di Gianla metafora della continua sfida con se ni è cambiata parecchio: la gente lo ristessi, con gli altri e con la nostra na- conosce e lo ferma per strada, qualtura. E il peso di un oro olimpico è de- cuno viene al ristorante di famiglia a
terminante nella scelta dei numeri uno Stanzia Rosello, poco fuori Cittanodelle vicende sportive dell’anno.
va, che porta il suo nome, gli chiede
Ebbene, che cosa resta di Londra di farsi fotografare con lui, di firma2012 a cinque mesi dai Giochi della re autografi, operazioni a cui si presta
XXX Olimpiade? Lo abbiamo chiesto con la disponibilità, l’umiltà e il pudoa Gianni e Samir, che si lasciano alle re che lo contraddistinguono. Grande
spalle un anno straordinario, indimen- lavoratore, disciplinato, costante, teticabile, impareggiabile. Due vicende nace, grintoso, oggi sta raccogliendo
sportive e umane che hanno seguito iti- i frutti di tanti anni di lunga, faticosa e
nerari diversi, due percorsi che hanno seria preparazione, è vicino alla piena
finito per incrociarsi a Londra. Gian- maturità tecnica e caratteriale e queni Cernogoraz, cittanovese, 30 anni sto, per lui, potrebbe essere l’inizio di
G
40 Panorama
un ciclo ad alto livello, come ci aveva
detto alla vigilia dei Giochi il suo allenatore, Stjepan Vučković.
Gianni sportivo dell’anno
L’oro olimpico ha proiettato Giovanni Cernogoraz in un’altra dimensione e in queste settimane è un po’
come il Figaro rossiniano, tutti mi
chiedono, tutti mi vogliono, ricercatissimo e impegnatissimo tra feste,
incontri conviviali, cerimonie di premiazione “sportivo dell’anno” a livello nazionale - primo istriano dopo
Mate Parlov -, regionale, comunale...
Ha avuto tanti inviti da doverne anche
disdire qualcuno: “Sì, c’è da correre
qua e là, ma bisogna seguire l’onda
del momento, fa parte del gioco...”
Poi la domanda di rito: te l’aspettavi questo oro? “Non ho mai pensato di poter vincere l’Olimpiade. Il
mio obiettivo era la finale, l’ho sempre detto. Certo che quando sono arrivato allo spareggio per il titolo, è
stata una sensazione bellissima. Che
cosa mi è rimasto maggiormente impresso dell’esperienza londinese? Sicuramente la finale, anche se ora, nei
flashback, la sua durata appare molto ridotta e i piattelli sembrano viaggiare ad una velocità incredibilmente
bassa. Ma sappiamo che nella realtà
le cose sono andate diversamente...”
(Cernogoraz si è imposto battendo per
6 a 5 allo shoot-off il due volte campione del mondo Massimo Fabbrizi,
dopo che entrambi avevano concluso
la prova a quota 146 centri, eguagliando il record olimpico, nda).
Com’è cambiata la tua vita dopo
le Olimpiadi?
“Intanto questo successo mi sta
aiutando a trovare un lavoro, che mi
era stato promesso già dopo la qualificazione per Londra. La soluzione è
slittata anche per la malattia del presidente del Comitato olimpico croato,
Zlatko Mateša, ma mi hanno rassicurato che l’iter di assunzione nel corpo
di polizia è già stato avviato. Nel frattempo si è fatto avanti pure qualche
sponsor, per cui le cose stanno volgendo al bello”.
Sport
ori dell’ambito agonistico
ce dall’umiltà
Anche per Gianni è tempo, oltreché di bilanci del passato, di buoni
propositi per il 2013. “L’anno scorso non sono certo mancate le soddisfazioni ed è facile capire che sarei
pronto a firmare subito per altri dodici
mesi, senza chiedere niente di più. E
non soltanto per i grandi risultati che
ho raccolto nello sport, ma per tutto
l’insieme di cose che mi sono capitate nel 2012... Comunque mi aspettano quattro appuntamenti di Coppa
del Mondo - Messico, Emirati Arabi,
Cipro e Spagna - e gli europei di settembre a Suhl, in Germania. Tuttavia i
principali obiettivi saranno i Mondiali
di ottobre in Perù ed i Mediterranei di
fine giugno in Turchia, a Mersin (per
questa edizione dei Giochi Volos aveva battuto la candidatura di Fiume; la
città ellenica però ha dovuto rinunciare quando la Grecia è finita sull’orlo
del fallimento. Fiume rifiutò l’offerta
di subentrare a Volos, nda).
Samir for president
Tra molti sport del programma
olimpico, c’è un abisso che separa il
quasi anonimato dalla popolarità. Così
è tra la pedana del tiro a volo e la piscina, tra il Poligono di Businia a Cittanova e il meraviglioso impianto di
Costabella a Fiume. La fama di alcune discipline (tra queste il tiro a volo)
dura il tempo di un’Olimpiade e poi,
spente le luci della grande ribalta, viene inghiottita dall’oblio. Per ben che
vada, se ne riparlerà tra quattro anni.
La carriera sportiva è fatta da una
lunga serie di “gradini” che si salgono
lentamente, per bravura, per passione, per costanza. Di cui Cernogoraz e
Barać sono un modello di eccellenza.
Ma mentre il percorso agonistico del
cittanovese è in piena ascesa, anche
per motivi anagrafici, quella del pallanotista fiumano, ormai alla soglia dei
40 anni, per le stesse ragioni si avvia felicemente alla conclusione.
“Quando ripenso a Londra mi viene ancora la pelle d’oca. Ammetto che
non è passato un solo giorno della mia
carriera, negli ultimi tre lustri, senza
che avessi pensato a questa medaglia
Giovanni Cernogoraz con la moglie Sabrina ed i figli Eva e Leonardo
- Samir Barać è radioso ma non trionfante -. Gran parte delle mie energie le
ho indirizzate verso questo obiettivo.
Era la mia quarta Olimpiade e quindi l’ultima chance di prendere questa medaglia e realizzare un sogno.
Così è stato per buona parte di questa squadra, a partire dal mio amico
Igor Hinić, e poi Damir Burić, Frano
Vičan, Josip Pavić, con i quali in questi anni ho trascorso quasi più tempo
che con la mia famiglia. Mi chiedo ancora se è possibile che io sia arrivato
a questi livelli, se tutto questo è sogno
o realtà. Sul piano tecnico, il torneo
l’abbiamo giocato a livelli eccezionali come motivazione e carica. L’astuto Rudić ha lavorato con intelligenza , ha fatto quadrare tutto, ha creato
un’atmosfera positiva, ci ha inculcato
una forte dose di energia e fiducia. Ai
Mondiali di Melbourne del 2007 partimmo da outsider e sapemmo sfruttare le nostre chance. A Londra, invece,
eravamo convinti di poter andare fino
in fondo, di poter fare il nostro gioco
all’insegna del veni, vidi, vici “.
Per te il 2012 è stato un anno fortunato anche con il Primorje.
“Sì, spero che la Coppa conquistata a novembre sia l’inizio di un ciclo
e che la pallanuoto diventi un autentico marchio dello sport fiumano. La
città è rimasta troppo a lungo ai margini, sospesa in un vuoto di idee, progetti, risultati”.
Da poco hai una nuova veste,
quella di presidente dell’Assosport
cittadina, probabilmente come primo sportivo che assume questa carica mentre è ancora in attività.
“All’Assosport è demandato il
compito di fissare indirizzi, criteri e
priorità. Con un budget di appena 11,5
milioni la nostra battaglia sarà incentrata sul mantenimento dello status attuale entro un quadro reale e la necessità di assicurare quadri tecnici specializzati per salvaguardare i valori dello
sport giovanile”.
Infine, Samir Barać manda un
messaggio a Giovanni Cernogoraz.
“La sua vicenda sportiva ha dell’incredibile. Pratica uno sport poco conosciuto e scarsamente apprezzato. I
risultati che ha conseguito sono merito esclusivamente suo, del suo allenatore e della sua famiglia, senza
il cui appoggio mai sarebbe arrivato
così in alto. Mi preoccupa il suo status ma spero che il Comitato olimpico
non se lo lascerà scappare e che non ci
sarà un altro caso Fak (il biatleta del
Gorski kotar, vincitore della medaglia
di bronzo nella gara sprint ai Giochi
olimpici invernali di Vancouver 2010,
naturalizzato sloveno, nda). Quando
ci siamo visti al Villaggio olimpico di
Londra dopo la sua trionfante finale
e volevamo festeggiare con lui il suo
oro, con l’umiltà e la semplicità che lo
contraddistinguono mi disse che non
sentiva di appartenere al nostro mondo: Samir, voi siete delle stelle dello
sport, io no... Ebbene, anche per questo tramite voglio ricordargli che lui è
la stella più luminosa tra gli sportivi
croati che hanno gareggiato e conquistato medaglie a Londra, per il successo e per i valori che lo contraddistinguono: bravura, tenacia, serietà, modestia...” ●
Panorama 41
Tra storia e gusto
Il pane nell’antica Roma: nuovi si
di Sostene Schena
a panificazione giunse a un alto
livello presso la Roma antica:
i romani, infatti, che avevano
appreso l’arte dai greci, costituirono
l’importante corporazione dei ”pistores”, che doveva assicurare un numero di panettieri proporzionale a quello
degli abitanti della città. Costoro dovevano fornire pane di buona qualità
per tutto il popolo di Roma per cui
introdussero nuovi sistemi di macinazione; sostituirono la tradizionale
macina con una più evoluta adatta a
macinare grandi quantità di farina.
La nuova macina era costituita
da un tronco di cono fisso chiamato “meta” che combaciava mediante un apposito congegno con un altro tronco di cono cavo chiamato
“cotillus”, Da un imbuto posto sul
“cotillus” si introducevano i cereali
che venivano macinati mediante la
compressione fra i due coni. Il movimento del cotillus era effettuato
dagli schiavi che lo facevano ruotare girando delle pesanti aste fissate sul “cotillus” stesso. Gli schiavi in seguito furono sostituiti dagli
animali da tiro. Un’altra operazione preliminare prima di porre i cereali nella macina era di sottoporli
a tostatura, così venivano macinati
più facilmente perché privi di umidità. Un altro sistema utilizzato prima della macinazione era quello di
ammorbidire i chicchi bagnandoli
con acqua, sottoponendoli all’essicamento prima di essere introdotti
nella macina.
Come nell’antica Grecia, anche
a Roma si producevano vari tipi di
L
42 Panorama
Tutte le fasi del lavoro dei pistores: dal grano al prodotto finito
pane, conditi con grassi, miele, uova,
spezie, frutta secca. La dea protettrice delle messi era Cerere, alla quale
si offrivano spighe, farina, pane, per
ottenerne buoni auspici.
Particolari tipi di pane erano: il
nauticus, riservato all’approvvigionamento delle flotte marittime,
il militaris riservato agli eserciti,
questi tipi di pane erano entrambi azimi per mantenene la durata.
Esisteva inoltre il panis plebeus
ed il furfureus confezionati con la
crusca e riservati ai poveri, il pane
siligineus fatto con il farro, il rubidus con le segale, il mistus con
cereali misti. Vi erano poi un pane
chiamato madidus, in quanto aveva il potere di togliere la sete, le
donne lo applicavano in viso per
mantenere fresca la carnagione.
Esisteva inoltre un’assortita varietà di forme quali: il lineatus a forma di filone, il brucellatus a forma
di ciambella, tuttora parte della nostra tradizione.
Durante lo sviluppo dell’Impero, il pane si diffuse in tutte le colonie romane che ancora non lo conoscevano, come ad esempio la
Gallia. La quantità dei rifornimenti
di pane raggiungeva ingenti quantità in quanto l’aumento demografico cresceva senza sosta. In particolare si rendeva necessario l’approvvigionamento del grano che veniva
distribuito gratuitamente alla plebe, all’ordine pubblico, agli addetti
alla forniture, ai funzionari, talvolta persino agli imperatori. Oltre alla
distribuzione gratuita esisteva un libero commercio nel quale il prezzo
veniva severamente controllato. Il
frumento costituiva la voce più importante dell’annona, il cui significato sta a indicare l’insieme dei viveri necessari all’intera città nell’arco dell’anno.
Ostia e Pozzuoli erano i porti più
importanti della “flotta marittima
granaria”, che svolgeva tragitti tra
Roma e le altre province dell’Impero. Le maggiori aree produttrici erano la Spagna, la Sicilia, la Puglia, la
Sardegna. Il trasporto del grano avveniva quasi esclusivamente per via
marittima, molto spesso tuttavia le
tempeste e le burrasche affondavano le imbarcazioni, per cui la scarsità del cereale faceva subire altissime impennate dei prezzi. Il periodo
stabilito per le rotte andava da aprile
Tra storia e gusto
istemi di macinazione
Varietà di pane
Nauticus - preparato appositamente per le forniture marittime, era azimo e di lunga durata.
Militaris - simile al Nauticus, ma destinato agli eserciti;
Siligineus - confezionato con farina di farro;
Rubidus - fatto con la segale;
Mistus - l’impasto era costituito da cereali misti;
Madidus - aveva la proprietà di togliere la sete, le donne lo applicavano
in viso per mantenera fresca la pelle;
Pepsianus - per i deboli di stomaco;
Digesticus - una specie di galletta cotta con molto fuoco;
Ostrearius - da consumarsi con le ostriche;
Gradìlis - era distribuito al popolo sulle gradinate durante i giochi;
Palatius - se destinato al palazzo imperiale;
Libum - focaccia di formaggio e farina avvolte in foglie di alloro.
Vi erano inoltre raffinatissime forme: a treccia, a lira, a cornucopia,
a dadi, a chiave, forme simboliche “portafortuna”.
Il pane veniva usato anche per curare acciacchi e malanni, ad esempio: per far uscire un corpo estraneo conficcato nella pelle, si utilizzava
un impiastro di pane e miele.
ad ottobre. Nel corso dei mesi invernali invece, il mare si rendeva molto pericoloso tanto da essere definito “mare clausum” ed il significsato
non necessita di spiegazioni.
Feste e bevute all’arrivo
delle navi granarie
L’arrivo delle navi nei porti era
seguito con trepidazione da tutta la
città, questo evento che si verificava
tra maggio e giugno, veniva solennemente festeggiato con canti, balli
e sonore bevute! Nella stiva il gra-
Pompei, l’aspetto di una bottega
di panettiere nel I sec d.C.
no era disposto in particolari scomparti al fine di garantire l’equilibrio
dell’imbarcazione qualora fossero
necessari bruschi spostamenti. Giunto a destinazione veniva deposto in
particolari magazzini gli “horrea” e
spedito a Roma e nelle altre capitali
dell’Impero.
Il fabbisogno annuo di grano nella città di Roma in età imperiale era
di circa 800.000 tonnellate necessarie a nutrire una popolazione di circa un milione di abitanti. I mensores frumentari, che si occupavano di
stabilire la quantità e la qualità del
grano, assunsero la stessa importanza dei pistores, occupando in società una posizione di privilegio. Nonostante l’attività dei “pistores” fosse
alquanto laboriosa e ben retribuita, il
primo pane molto simile a quello attuale, venne conosciuto dai romani
nel 170 a.C. in seguito alla conquista della Macedonia. I legionari romani condussero a Roma molti panettieri macedoni che sapevano preparare pane lievitato, prima di allora,
non essendo conosciuta la funzione
del lievito il pane era azimo, come la
piada e la galletta, oppure i cereali
venivano consumati bolliti o tostati.
Il processo di lavorazione del pane,
seguendo sempre più avanzati siste-
mi, portò alla costruzione di enormi impianti in grado di eseguire, la
macinazione, l’impasto e la cottura.
Sul commercio del pane la città aveva fondato la propria forza, gli imperatori potevano mantenere la carica solo quando riuscivano a garantire l’approvvigionamento del pane
per il popolo.●
(2 - continua)
Panorama 43
Multimedia
Il nuovo sistema operativo touch è ottimizzato per i dispositivi touch e farà senz’altro la
I migliori hardware per Win
a cura di Igor Kramarsich
A
ll’inizio non è mai facile:
dallo scorso 26 ottobre milioni di utenti se ne sono
resi conto al momento di fare i primi esperimenti su computer e tablet
con il nuovo Windows 8. In qualche modo tutto è diverso da prima:
ora i programmi si chiamano apps,
li si può scaricare dallo store e avviare grazie alle tile; il desktop di
Windows è ben nascosto e per giunta non si sa affatto quali file o programmi siano aperti al momento.
Ma cambia anche qualcos’altro, almeno se Microsoft manterrà la promessa: sempre più persone potranno
infatti controllare Windows tramite comandi gestuali, soprattutto sui
dispositivi mobili. Il mouse ormai
è fuori dai giochi, e già solo questo basta affinché Windows 8 rompa con il passato ben più del suo
predecessore Windows 7. Ma su
quali dispositivi funziona davvero
questo nuovo approccio? CHIP ha
messo alla prova quattro diversi
apparecchi di categorie differenti
dotati del nuovo sistema operativo touch Microsoft: tablet, convertibili (notebook che possono essere utilizzati anche come tablet), pc
all-in-one e computer desktop dotati di touchscreen Tft.
là con gli anni e con una lunga esperienza Windows alle spalle procedevamo ben più lentamente. Dunque,
accettiamo per
to di un tablet? Per il suo 700T la
Samsung ha deciso di seguire le direttive Microsoft per gli Slate Pc (pc
“a lavagnetta”) e il dispositivo, con
il suo display da 11,6 pollici, corrisponde effettiva-
I giovani usano
Windows 8
più facilmente
Vi anticipiamo alcune impressioni che valgono per tutti i dispositivi
touch: Windows 8 è stato installato
in tutti i casi molto velocemente (da
10 a 15 minuti), riconoscendo automaticamente su ogni dispositivo tutti i componenti hardware. Inoltre, i
giovani tester hanno preso confidenza con la nuova interfaccia touch di
Windows 8 molto più rapidamente.
Hanno continuato a toccare allegramente lo schermo (come sul cellulare) senza troppe preoccupazioni fino
a quando non è successo ciò che volevano, mentre gli “studenti” più in
44 Panorama
questo test una certa perdita di controllo, e via!
Tablet, Samsung 700T
Come si chiama un computer
equipaggiato come un notebook (con
un Intel Core i5) ma che ha l’aspet-
mente a un tablet gigante. Il 700T
è da un anno sul mercato con Windows 7, ma potrà sviluppare appieno tutto il suo potenziale solo con
l’interfaccia a tile di Windows 8.
I controlli a sfioramento risultano
davvero immediati considerando
che il dispositivo viene tenuto con
Multimedia
gioia dei possessori di tablet
dows 8
due mani, quindi i pollici sono posizionati in maniera ottimale per le
gesture principali di Windows 8.
Il touchscreen reagisce con grande precisione, passa correttamente al formato orizzontale o verticale in maniera automatica grazie al
sensore e tutte le app scorrono sullo
schermo con estrema fluidità: dopo
un breve ambientamento, Windows
8 risulta quindi davvero divertente.
Il tutto, a ogni modo, ha ormai ben
poco a che fare con il classico Windows: sul 700T gli elementi delle finestre sul desktop di Windows, per
esempio, sono troppo piccoli per essere comandati tramite le dita, ma in
fondo sul divano in soggiorno (ed
è quello il posto del 700T) usare le
tile è di gran lunga meglio.
+ Comandi intuitivi dell’interfaccia di Windows 8, pronto all’uso in
pochi secondi, tastiera Bluetooth disponibile
- Display molto riflettente, finestre sul desktop troppo piccole per
l’uso touch
Prezzo: ca. 1.500 euro (con dock
e tastiera)
Convertibile
Lenovo X230t
In quanto appartenente alla categoria Convertibile, il Lenovo X230t
ha l’aspetto di un notebook, ma quan-
do serve il display touch
da 12,5 pollici può essere ruotato e ribaltato fino
ad assumere la forma di un
tablet. Con un piccolo tasto
sul bordo è possibile ruotare sempre il display nella direzione ottimale. Il brillante schermo Ips sa affascinare nonostante
il rivestimento touch: è opaco,
riflette poco e anche ditate e
impronte sono relativamente sopportabili rispetto ad
altri display del test. In
modalità notebook è
possibile scegliere se
controllare le tile di
Windows 8 sul monitor
o tramite trackpad; crediamo
tuttavia che i comandi sul touchscreen si imporranno rapidamente poiché consentono di guidare direttamente le tile. Una piccola mancanza è la leggera oscillazione del
display dopo un doppio tocco (per
aprire le app). In modalità tablet,
l’X230t è inoltre troppo ingombrante per l’uso sul divano: è piuttosto
adatto a visualizzare di tanto in tanto una presentazione in PowerPoint
nell’ufficio di un cliente.
+ Windows 8 può essere sfruttato in maniera flessibile (come notebook oppure tablet) grazie al display
che può essere ruotato, display opaco, poche impronte
- Molto spesso è pesante come
tablet, il display oscilla dopo alcuni gesti (in particolare doppio tocco)
Prezzo: ca. 1.800 euro. ●
(1 - continua)
Panorama 45
Tradizioni
Capodanno: rituali strani e particol
a cura di Nerea Bulva
I
l Capodanno è una festa globale, in pratica si festeggia in tutto
il mondo indipendentemente dalla cultura e religione dei vari popoli. Ad esempio in Cina la festa viene svolta circa un mese più avanti, in
corrispondenza del Capodanno Cinese, ma ci sono altre eccezioni, sia nel
mondo orientale che per la tradizione
musulmana.. Nel mondo occidentale
invece quella del Capodanno è però
diventata una tradizione commerciale che non solo viene celebrata in famiglia e tra amici ma anche attraverso i media, perdendo molto della sua
semplicità e spirito originario.
A noi piace pensare invece che il
Capodanno sia ancora un momento
di gioia e di amore in cui viene data
a tutti la possibilità di dimenticare i
vecchi ricordi e aprire le porte a un
nuovo mondo. Ci sono quindi diversi e più tradizionali modi per raggiungere questo obiettivo: in alcuni
luoghi del pianeta la notte del 31 dicembre si svolge fortunatamente ancora con rituali strani e particolari,
che rendono davvero peculiare ed
originale questo momento dell’anno.
Le isole britanniche amano festeggiare il nuovo anno con l’utilizzo del fuoco, un probabile riferimento ad antiche tradizioni pagane.
Una tradizione particolare la si può
vivere nel nord dell’Inghilterra: si
tratta del The Tar Bar’l Festival, che
si celebra ad Allendale, nella contea di Northumberland. Quello che
si potrebbe tradurre come “Festival
del Catrame” è una particolare processione: dei portatori, che hanno
questo incarico per diritto ereditario, mettono sopra al capo dei vassoi
Inghilterra
46 Panorama
ottenuti dai vecchi barili di whisky.
Ogni contenitore è riempito di catrame a cui viene appiccato il fuoco e
gli uomini devono coraggiosamente camminare con le fiamme alte
sopra al proprio capo. Vestiti con
sgargianti costumi tradizionali vanno poi a scaricare le loro fiamme in
un colossale falò propiziatorio per il
nuovo anno.
Olanda
Una tradizione tipica olandese:
il tuffo di capodanno. Ci sono più
di 60 siti nei Paesi Bassi per tuffarsi nel mare o in un lago. Nonostante
il freddo, almeno 25.000 persone si
tuffano nelle acque gelide ogni gennaio. La tradizione ebbe inizio nel
1960 quando un club di nuoto decise di iniziare l’anno con un tuffo
in mare. Il tuffo di Capodanno è diventato tradizione nazionale dopo
la sponsorizzazione da parte di una
nota marca di zuppa, da quel momento il numero di partecipanti e
siti è aumentato ogni anno. Il tuffo
di capodanno è freddo, coraggioso e
il modo migliore di iniziare l’anno
belli freschi. Il punto più importante
è la spiaggia di Scheveningen, dove
ogni capodanno oltre 10.000 persone si tuffano in mare. È una scena
da non perdere, almeno come spettatore.
Anche in Austria il nuovo anno
ha come colonna sonora il suono delle campane: la più famosa è
la campana di Pummerin a Vienna,
che suona nel campanile della cattedrale, lo Stephansdom, e pesa 21
Austria
tonnellate. La sera del 31 dicembre,
dopo l’ultimo rintocco, l’intero centro storico diventa una sala da ballo
a cielo aperto. Mentre si stappano le
bottiglie, risuonano nell’aria le note
del valzer Il Bel Danubio Blu: cominciano così i festeggiamenti che
illuminano Vienna fino all’alba.
Una tradizione che potrebbe invece appassionare gli amanti del cibo
è quella dell’Estonia: qui la vigilia
del nuovo anno viene festeggiata...
mangiando! E non poco, dato che
si devono compiere per tradizione 7
pasti. Per gli estoni la tradizione di
mangiare sette volte il giorno di Capodanno nasce dalla credenza che
tutto questo mangiare porti prosperità e, ovviamente, cibo abbondante per tutto l’anno. Il numero sette
nasce anche dalla convinzione che
mangiare 7 pasti in un giorno significhi possedere la forza di sette uomini, ma più probabilmente rappresenterà alla fine l’aggiunta di sette
chili indesiderati. Tuttavia, in tempi
moderni, la celebrazione è divenuta
una scusa per bere in modo esagerato, trasformando le feste in eventi
di colossali bevute, piuttosto che di
mangiate pantagrueliche.
Tra i riti più strani segnaliamo infine quello che si svolge in Cile, nella località di Talca: molte famiglie
la notte di Capodanno vanno al cimitero a celebrare l’arrivo del nuovo
anno assieme ai loro amati defunti.
Il sindaco della città dà il permesso di aprire il cimitero, esattamente
alle ore 11 per permettere alle persone con le luci e le candele di raggiungere le tombe di famiglia. Si ritiene che questa tradizione sia nata
nel 1995 quando una famiglia per
Tradizioni
ari della festa più allegra al mondo
prima scavalcò il muro del cimitero per trascorrere il Capodanno vicino alla tomba del proprio padre. E
da allora circa 5.000 persone hanno
adottato questa tradizione.
Di sicuro il capodanno è uno dei
momenti più particolari anche per
chi viaggia in Ecuador. Il 31 dicembre è infatti il giorno dei cosiddetti
viejos anos, pupazzi riempiti di segatura cui vengono applicate maschere di rappresentanti politici locali e internazionali, di personaggi famosi o anche dei personaggi di
cartoni animati. I manichini sono costituiti da vecchi vestiti cuciti insieme e farciti di petardi e vengono disposti il 31 dicembre lungo le strade e posti eventualmente in piccole
Ecuador
capanne costruite con rami di eucalipto o di palma. Le “bambole” con
pazienza aspettano la loro morte a
mezzanotte. Mentre l’anno arriva
lentamente al termine in Ecuador,
soprattutto gli uomini, ci si traveste
come “Viudas”, le vedove dell’anno morente. Vestite con abiti succinti neri, collant o calze di nylon, e uno
scialle nero sulle spalle, in piedi al di
fuori delle capanne di fortuna chiedono denaro per poter pagare per il
funerale del marito, ringraziando per
Giappone
l’offerta con una danza. Poi i “ viejos
anos” accenderanno di luce e fragore
la notte ecuadoriana.
In Brasile si festeggia con un vestito rigorosamente bianco, per avere
un nuovo anno prosperoso e sereno.
A Rio de Janeiro la folla si concentra
sulla spiaggia di Copacabana. È qui
che si usa, dopo la mezzanotte, saltare tra le onde per sette volte e gettare fiori nel mare (è la Fiesta de Iemanjá, in onore alla dea dell’acqua),
esprimendo un desiderio.
Nelle Filippine il cibo è altresi
importante, ma dato le temperature
diverse il Capodanno diventa il momento celebrativo della frutta. C’è
la tradizione della cosiddetta Noche
Buena, la cena di mezzanotte che
prepara all’arrivo del nuovo anno
Filippine
Brasile
durante la quale vanno consumati 12
diversi tipi di frutta, uno per ciascun
mese del nuovo anno: l’importante è
che la frutta sia dalla forma più rotonda possibile, segno di perfezione e quindi propiziatoria di prosperità per il relativo mese. In quei giorni
allora il prezzo della frutta sale alle
stelle, e più il frutto avrà una forma
che si avvicina alla sfera più il suo
costo sarà elevato.
In Giappone, nella prima notte
del nuovo anno i templi buddisti suo-
Singapore
nano le loro campane per 108 volte,
pari ai 108 peccati che ogni persona potrebbe commettere e che si vogliono invece allontanare, purificando l’anima ascoltandone il suono. La
tradizione, portata avanti in tutto il
Paese, si chiama ‘joya no kane’, ovvero: le campane suonano nella notte di Capodanno.
Nelle acque di Marine Bay, a Singapore, la notte di Capodanno si buttano in acqua palloncini colorati (lo
scorso anno erano oltre 20 mila), al
cui interno sono stati inseriti i desideri della popolazione per il nuovo
anno.●
Panorama 47
Tradizioni
Cenone di Capodanno: i cibi po
I
nizia un anno nuovo con l’auspicio
di lasciarsi alle spalle la crisi. Poiché il cibo non è solo nutrimento
ma anche elemento di un linguaggio
simbolico, ecco un elenco di ingredienti considerati di portafortuna da non far
mancare a tavola in questi giorni. Che
sia melograno o uva, lenticchie o marzapane, l’importante è che in tavola ci
sia almeno uno dei cibi che, secondo la
tradizione popolare, possono propiziare la buona sorte. Per regalarci una speranza, un sorriso, un sogno di un anno
migliore. E mai come alla fine di questo difficile 2012 ce n’è bisogno.
Dunque, un cenone di Capodanno
con protagonisti i cibi portafortuna, forieri di prosperità e benessere, ispirandoci alla cornucopia, il corno dell’abbondanza, carico di frutti, simbolo di
fertilità e ricchezza, attributo - tra le
altre divinità - alla dea Fortuna, raffigurata a regalare doni ai mortali. Se il
nome è latino, il mito ha origini greche: sarebbe stata la Ninfa Amaltea,
che allevava Zeus bambino nell’isola di Creta, a donare al dio il corno di
una delle sue capre. Il corno, spezzatosi nell’urto della capra contro un albero, stillava nettare e ambrosia. E infatti
la cornucopia nelle innumerevoli raffigurazioni trabocca di tutto ciò che poi è
diventato simbolo di ricchezza: lenticchie, spighe di grano e riso, melograno, noci, uva. Perché il cibo è da sempre non solo nutrimento ma allegoria.
Così in questo cenone che sancisce
la fine di un anno in cui la parola più
scritta, letta e pronunciata è stata “crisi”,
concediamoci allora qualche piccola
evasione. È vero che siamo in un periodo di difficoltà economiche, ma almeno a Capodanno dobbiamo circondarci di luci, oro, luccichii: parola d’ordine
esorcizzare la crisi. Ovviamente non si
parla di sprechi, ma di concederci una
serata di piccoli lussi per celebrare l’inizio dell’anno nuovo. Un’opulenza, più
che altro simbolica, che in tavola si può
esprimere attraverso le forme, i colori e
la scelta degli alimenti.
Le tradizioni, ovviamente, variano
da cultura a cultura, ma ci sono pietanze di buon auspicio abbastanza famose in tutto il mondo. Se desiderate perciò creare un menu completo di
cibi fortunati o semplicemente inte-
48 Panorama
grare il vostro cenone con essi, ecco
un assortimento di idee garantite per
rendere felice il nuovo anno o, per lo
meno la vostra pancia!
Gli spagnoli mangiano dodici chicchi d’uva, uno per ogni colpo di clock.
Questa usanza risale al 1909, quando i
viticoltori della regione di Alicante avviarono tale pratica per smaltire il surplus d’uva. L’idea finì per diffondersi
in Portogallo, nonché nelle ex colonie
spagnole e portoghesi come il Venezuela, Cuba, Messico, Ecuador e Peru.
Ogni acino d’uva rappresenta un mese
diverso, quindi se, per esempio, il terzo
chicco d’uva e un po’ acido, marzo potrebbe essere un mese “rognosetto”.
Il melograno è bello, buono e i
suoi chicchi simboleggiano prosperità e abbondanza. Porta la fecondità
perché da un solo frutto si ottengono
moltissimi semi. Viene mangiato in
Turchia e nel resto del Mediterraneo
perché porta fortuna.
I legumi tra cui fagioli, piselli e
lenticchie sono simbolo di denaro. Il
loro aspetto e simile alle monete che
si gonfiano durante la cottura alludendo alle ricompense finanziarie sperate. In Italia, è consuetudine di mangiare cotechino con lenticchie e salsicce,
appena dopo la mezzanotte; si tratta
di un pasto particolarmente propizio
perché la carne di maiale è considerata un cibo particolarmente fortunato. Anche i tedeschi mangiano maiale e minestra di lenticchie o di solito
piselli con salsiccia. In Brasile, il primo pasto del nuovo anno è di solito
zuppa di lenticchie, lenticchie e riso;
in Giappone, il pasto portafortuna è,
invece, il osechi-ryori, un gruppo di
piatti simbolici mangiati durante i primi tre giorni del nuovo anno che comprende dolci di fagioli neri chiamato
kuro-mame. Negli Stati Uniti del sud
è tradizione mangiare piselli o fagiolini in un piatto chiamato Hoppin’john. Ci sono anche quelli che credono
nel cibarsi di 365 legumi, uno per ogni
giorno dell’anno nuovo, porti fortuna
quotidianamente. Quest’usanza risale
a una leggenda secondo cui, durante
la guerra civile americana, la citta di
Vicksburg, in Mississippi, i residenti
scoprirono per la prima volta i piselli
e si salvarono dalla carestia
Cavoli, bietole e rape sono consumati a Capodanno in diversi paesi per
una ragione molto semplice: le loro foglie verdi sembrano soldi piegati (verdoni) e sono quindi simbolo della fortuna economica. I danesi mangiano
cavolo stufato cosparso di zucchero e
cannella; i tedeschi consumano crauti,
mentre negli Stati Uniti del sud è opinione diffusa che più cavoli si mangino,
più grande sarà la fortuna per il prossimo anno.
I paesi asiatici, invece, hanno la tradizione di servire per la cena dell’ultimo dell’anno i lunghi spaghetti noodles
come simbolo di lunga vita; attenzione
però: non devono essere spezzati con i
denti prima di essere entrati interamente in bocca, altrimenti portano sfortuna.
Sin dall’antichità il merluzzo poteva essere conservato e trasportato attraverso i mari del Mediterraneo del
Nord Africa fino ai Caraibi. Si crede
Tradizioni
rtafortuna
che anche la politica della Chiesa cattolica contro il consumo di carne rossa durante le festività religiose abbia
contribuito a rendere il merluzzo, così
come gli altri pesci, comune durante
le feste. In Danimarca si usa mangiare merluzzo bollito, mentre in Italia il
baccalà si mangia da Natale a Capodanno.
Le aringhe sono un altro pesce che
si consuma a mezzanotte in Polonia e
Germania. La festa svedese di Capodanno è di solito un buffet con una varietà di piatti di pesce come l’insalata
di frutti di mare. In Giappone si consumano uova di aringa per la fertilità,
gamberetti per una lunga vita, sardine essiccate per un buon raccolto (le
sardine una volta erano utilizzate per
fertilizzare i campi di riso) e la carpa,
considerata un augurio di buona salute
e simbolo dello sforzo ricompensato
L’usanza di mangiare carne di maiale a Capodanno si basa sull’idea che
i maiali simboleggino il progresso. Il
maiale è un animale che cammina in
avanti ancorandosi al terreno prima di
muoversi. La porchetta viene servita
per Capodanno nei paesi quali Cuba,
la Spagna, in Portogallo, in Ungheria
e Austria. Gli austriaci sono anche noti
per il fatto di decorare la tavola con i
maiali in miniatura fatti di marzapane.
Piatti a base di maiale diversi, come
piedi di porco, sono serviti in Svezia e
negli Stati Uniti, dove il maiale significa ricchezza e prosperità.
Dulcis in fundo, le monete di cioccolato assolutamente non devono mancare! Il cioccolato di per sé ha un richiamo all’abbondanza, e in questo formato c’è poco da interpretare. Regalatele,
fatevele regalare, tenetene in casa, decorateci la tavola, mangiatene almeno
un paio.
Cosa non mangiare
In aggiunta agli alimenti porta fortuna, ci sono anche un paio di cibi da
evitare. L’aragosta, per esempio, è una
cattiva idea perché i granchi, com’è risaputo, camminano indietro divenendo simbolo di arresto al progresso.
Un’altra teoria mette in guardia contro
il consumo di qualsiasi uccello perché
la fortuna potrebbe volare via!
Buon 2013 con i cibi portafortuna!●
Anno nuovo ed usi scaramantici
L
a notte del 31 dicembre porta con sé la fine dell’anno in
corso e nel profondo tutti sperano che l’anno a venire sia migliore di quello appena trascorso (o altrettanto bello se è stato
un anno positivo!). Ecco perché,
tra un festeggiamento e l’altro,
ci sono tutta una serie di riti ed
usi scaramantici che vengono
eseguiti in ogni parte del mondo
in segno di buon auspicio per il
nuovo anno:
Campanellino: perché il suono dissolve le energie negative.
Noce dorata: perché spaccandosi con un crak evoca il colpo
di fortuna.
Maialino: perché sinonimo di
fecondità e abbondanza.
Elefantino con proboscide in
su: perché assicura allegria e felicità.
Vischio: perché secondo i
Celti e il dono degli dei, simbolo
di perfezione e benessere.
Quadrifoglio: perché come
la croce evoca la ruota, il movimento, inoltre attira la fortuna in
quattro ambiti diversi: amore, lavoro, finanza e salute.
Corno: perché il suo suono
scaccia le forze negative e dà il
via al nuovo ciclo.
Chiave: perché apre la porta
alle sorprese del futuro.
Scopetta: perché scaccia brutti ricordi e dispiaceri.
Coccinella: perché associa il
colore rosso ben augurale con il
simbolismo fortunato del numero 7 (i suoi sette punti neri).
Monetina: perché stretta tra
le dita a mezzanotte si moltiplicherà all’infinito.
Borsellino con lenticchie:
perché per analogia si riempirà
di denaro.
Cornucopia: perché simboleggia l’abbondanza e la fecondità.
Cristallo (meglio diaspro rosso): perché la pietra allude alla
continuità tra passato e futuro.
Candela: perché la fiamma
accende la passione e riscalda il
cuore.
Bambolina: perché il neonato simboleggia il nuovo anno con
tutte le sue sorprese.
Rametto di alloro: perché essendo una pianta solare assicura
gloria, vitalità e verità.
Melagrana: perché con i suoi
chicchi rossi evoca l’allegria e la
fertilità.
Pesciolino: perché è un emblema di continuità e abbondanza.
Uva: perché simboleggia l’ebbrezza, la fecondità e la fortuna.
Tappo: perché la bottiglia
stappata libera le emozioni e affratella nel brindisi.
Braccialetto a forma di serpente: perché evoca l’eternità.
Giarrettiera rossa: perché
promette passione e sesso tutto
l’anno.●
Panorama 49
Il sommario 2012
Panorama n. 1
IN PRIMO PIANO: Non toccate le mie entrate di cassa
Lettura in controluce di quanto si prepara a fare il governo croato di fresca nomina - ATTUALITÀ: Percorso travagliato. Ma
le riforme devono continuare Il 22 gennaio la Croazia va al Referendum per l’ingresso nell’Ue sperando con forza in un futuro
migliore - L’integrazione a due velocità dei Balcani Strategia
per l’allargamento dell’Ue e crisi. Mantenere aperto a livello regionale il dialogo è fondamentale - LA STORIA OGGI: C’è chi
aveva capito in anticipo lo sviluppo degli avvenimenti Vere
“bussole storiografiche”, i testi di taluni ricercatori si sono rivelati fondamentali per comprendere i processi odierni - PSICOLOGIA: Profezie che si avverano e profezie del giorno dopo Un
fenomeno che influisce pesantemente sull’accuratezza di quanto predetto - SOCIETÀ: L’Europa sente il peso gravoso e soffocante degli anni? Quattro chiacchiere con gli amici tra una
fritola, un caffè e un bicchiere di malvasia - RIFLESSIONI IN
CORNICE: Proponimenti di inizio d’anno - CINEMA E DINTORNI: Fascino e inganni della politica d’alto bordo “Le Idi
di Marzo”, film diretto da George Clooney, vicino a vincere il
Leone d’Oro all’ultima Mostra del Cinema di Venezia - ARTE:
L’(In)visibilità delle donne nella pittura Con la Rivoluzione
francese finisce il predominio dei maschi: la Royal Academy
apre le porte a tutti - MOSTRE: Grandi artisti per due decenni al servizio dell’Idea All’IRCI di Trieste l’esposizione “Gli
Unni... e gli altri - Satira e propaganda per le terre irredente (1900
-1920)” - PERSONAGGI: L’uomo che venne dall’Everest. Sugli sci Davo Karničar racconta esperienze e sensazioni vissute da
protagonista di imprese estreme sul Tetto del Mondo - REPORTAGE: I grammofoni, grande passione Angelo Sernagiotto ha
la collezione più grande d’Italia, e forse del mondo - LETTURE
ISTRIA NOBILISSIMA: ”Centodieci macchine in fila” (1) di
Nicolò Giraldi - PUBBLICAZIONI: Identità nazionale pietrificata Incentrato sulla promozione del discorso filosofico il n.
182 de “La battana” - ITALIANI NEL MONDO: Elezioni: una
legge da cambiare Troppo aperta agli intrallazzi per Eugenio
Marino, esponente Pd per l’estero - MADE IN ITALY: Agriest
2012 riprogettata Si terrà nel quartiere fieristico udinese dal 27
al 30 gennaio prossimi - MUSICA: Il brillante timbro del flauto traverso Storia degli strumenti a corda, legni, ottoni e percussioni che compongono un’orchestra sinfonica (5) - SPORT: Calcio croato, la scommessa, adesso, è saper ripartire. Da zero A
vent’anni dall’indipendenza del Paese, dopo una preoccupante
serie di casi di corruzione, combine, scommesse clandestine e inchieste di polizia, la Federazione sta toccando il fondo della credibilità - TRA CUCINA E GUSTO: Sumeri e babilonesi i gastronomi di più vecchia data - MULTIMEDIA: Il microblogging: un nuovo media Invece di Facebook c’è chi preferisce cinguettare con Twitter. Utile guida di HTML.it
Panorama n. 2
IN PRIMO PIANO: Primo venne il franco svizzero La perdita di valore della kuna e le possibili ripercussioni sui debitori
- ATTUALITÀ: Sì della Croazia. E adesso? Registrata un’affluenza al voto più bassa che non quella in Ungheria - Concluso
l’iter, a Janša l’affido Il voto in Slovenia: salta la candidatura di
Popović e torna un volto noto - Si è spento Oscar Luigi Scalfaro Aveva 93 anni ed è stato capo dello Stato italiano dal 1992
al 1999 - ETNIA: Dalla CI il respiro italiano di Zara Cordiale
incontro con Rina Villani, presidente della CI nella città dalmata
- LA STORIA OGGI: ”Il fardello dell’uomo bianco” Portare la
civiltà ai selvaggi, ovvero imperialismo e colonialismo tra Otto
e Novecento - PSICOLOGIA: A me non può certo capitare,
agli altri sì I maschi più delle femmine tendono a sopravvalutarsi nelle capacità, abilità e comportamenti - SOCIETÀ: Mare,
vergognosa mancanza di rispetto Che cosa indica il ripetersi
di comportamenti che non hanno alcuna giustificazione logica?
- RIFLESSIONI IN CORNICE: Ue: sì o no? Chissenefrega! LETTERATURA E TEATRO GIOVANI: Scrivere per l’infan-
50 Panorama
zia, oggi, è diventata un’impresa Mario Schiavato, autore del
racconto fantastico “Mini&Maxi”, portato sulla scena dal Dramma Italiano - Volontà di essere protagonisti, non solo spettatori Il regista Giorgio Amodeo: la scrittura di Schiavato e il rapporto dei giovani con l’arte drammatica - ITALIANI NEL MONDO:
Da INPS e Citibank misure più flessibili Per ovviare a talune
difficoltà sorte circa il rilascio del certificato di esistenza in vita
a fini pensionistici - CINEMA E DINTORNI: Cinematografie e
politiche a confronto “J. Edgar” di Clint Eastwood e “Le nevi
del Kilimangiaro” di Robert Guédiguian - REPORTAGE: L’unico museo del vetro antico Si trova a Zara ed è il più grande
d’ Europa con oltre 5000 esemplari - LETTURE ISTRIA NOBILISSIMA: “Centodieci macchine in fila” di Nicolò Giraldi CONCORSO ISTRIA NOBILISSIMA - MUSICA: Il clarinetto
dal suono suadente e grintoso Storia degli strumenti a corda, legni, ottoni e percussioni che compongono un’orchestra sinfonica
- SPORT: Croazia, missione incompiuta Europei di pallanuoto e pallamano tra delusioni e (mezze) gioie - TRA CUCINA E
GUSTO: A Roma prima venne la frugalità - MULTIMEDIA:
Il microblogging: un nuovo media Invece di Facebook c’è chi
preferisce cinguettare con Twitter. Utile guida di HTML.it
Panorama n. 3
IN PRIMO PIANO: Siamo pronti a stare peggio? Bilancio:
l’economia e la finanza della Croazia messe a dura prova - ATTUALITÀ: La grande gelata? Meno dolorosa della stangata finanziaria Bisogna limitare il deficit e il debito pubblico. Il
Pdv vola al 25 p.c. ma i cittadini continuano ad avere fiducia nel
governo - Giorno del Ricordo per non dimenticare mai Il 10
febbraio si sono svolti tantissimi avvenimenti culturali e di approfondimento - TEATRO: Pover’Uomo, dopo 2500 anni è al
punto di partenza Il Dramma Italiano chiude la stagione con
una rilettura a mosaico di “Antigone”, affidata alla regia di Ozren
Prohić - LA STORIA OGGI: Polesini: forse l’Istria morta si
mostrerà più docile dell’Istria viva L’intensa l’attività di ricerca della Società Istriana di archeologia e storia patria espressa in
diverse pubblicazioni - PSICOLOGIA: I senatori saranno anche persone perbene Le vittime del pensiero di gruppo sono fideiste e facilmente si inseriscono in gruppi - SOCIETÀ: Il mondo d’oggi risponderà con un nuovo New Deal? Al pari dell’attuale, la grande crisi economica nel 1929 partì dagli Stati Uniti
d’America - RIFLESSIONI IN CORNICE: La cattiva stagione LETTERATURA: Quel calabrese del... 1925 Krleža e l’espressione letteraria del plenum della III Internazionale - Quando
il verso punta al cuore dell’uomo Un gruppo di poeti fiumani ospite molto gradito degli “Amici della poesia” di Chioggia ARTE: Guttuso: il più grande pittore realista del Novecento
Quest’anno ricorre il centenario della nascita del controverso artista siciliano - CINEMA E DINTORNI: Il cinema è in lutto, è
morto un maestro Il regista greco Theo Angelopoulos, 77 anni,
travolto da una moto mentre girava ad Atene il suo ultimo film REPORTAGE: Parigi, metropoli inebriante Ogni anno le sue
strade sono percorse da oltre 25 milioni di turisti - LETTURE
ISTRIA NOBILISSIMA: “Centodieci macchine in fila” (3) di
Nicolò Giraldi - LIBRI: L’Europa vista dall’acqua “fiumi... divini”, luglioeditore, della triestina Marina Petronio - MADE IN
ITALY: Probiotici: l’Italia è il numero 1 Praticata da un secolo
la terapia basata sui microbi amici che vengono assunti per bocca - ITALIANI NEL MONDO: Ha coltivato il valore della diversità di pensiero, di cultura e di religione Presso la Sala della Regina della Camera dei Deputati, un incontro in memoria di
Mirko Tremaglia, un uomo orgoglioso della sua storia e del suo
lavoro - SPORT: Ivica Kostelić deve inghiottire una dose di
pillole amare Lo sksiman italiano Leo Mussi parla dello zagabrese, che sta vivendo un finale da brivido nella Coppa del Mondo di sci alpino - TRA CUCINA E GUSTO: Allora Cleopatra
si tolse la perla dall’orecchio - MULTIMEDIA: Il microblogging: un nuovo media Invece di Facebook c’è chi preferisce cinguettare con Twitter
Il sommario 2012
Panorama n. 4
IN PRIMO PIANO: Quanto piangeremo su quel latte? Le
inquietanti sfaccettature di una protesta durata due settimane ATTUALITÀ: Le priorità: sovranità economica, controllo dei
conti Il governo croato in gravi difficoltà cerca di tenere a bada il
debito pubblico dello stato - ACTA: le proteste fermano la ratifica del documento L’accordo commerciale sarà preso in esame
dalla Corte di Giustizia per vedere se viola le libertà - ETNIA:
Premiati a Rovigno gli Sportivi dell’anno della CNI Tantissimi
i ragazzi che si sono contesi l’ambito riconoscimento nelle specialità più svariate - PERSONAGGI: Dopo lo scempio in Cittavecchia salvare il Delta, Mlaka, il porto Florinda Klevisser,
geografo, giramondo, scrittrice: Barcellona città ideale, l’esagerazione delle megalopoli, sviluppo e qualità di vita, la sua Fiume
- LA STORIA OGGI: Una visione transfrontaliera delle vicende nazionali Una proposta del Circolo “Istria” avanzata in concomitanza con il trentennale della fondazione - PSICOLOGIA:
Perché nessuno aiutò la donna presa a coltellate nel centro
cittadino? Lo stemperamento della responsabilità, ovvero quando siamo in tanti ad assistere ad un atto di violenza, il soccorso
è di regola tardivo e inadeguato - FESTA DELLA DONNA: La
festa dell’8 marzo? Dovrebbe essere una cosa seria - Nomi
dimenticati, partiture disperse, carriere spezzate Riflessioni
con la flautista udinese Luisa Sello sul ruolo del gentil sesso nella
storia dell’arte dei suoni - CINEMA E DINTORNI: Sesso senza
limiti, inesausta banalità del male Due film a confronto: “The
Iron Lady” di Phyllida Lloyd e “Shame” di Steve McQueen REPORTAGE: Hic sunt leones... nonché il mucchio di turisti che vuol vederli da vicino Impressioni di viaggio nel Kenya d’oggi, stretto fra il retaggio coloniale ed i problemi che tanto
spesso assumono una dimensione globale - LETTURE ISTRIA
NOBILISSIMA: “Dighelo cola poi∫ia (Diglielo con la poesia)”
di Lino Capolicchio - ANNIVERSARI: Un paese di miserie e
ingiustizie Bicentenario della nascita di Dickens: dure le sue osservazioni sull’Italia - ITALIANI NEL MONDO: Aumentato il
numero dei connazionali all’estero Rispetto allo scorso anno i
censiti sono risultati pari a 93.742 unità in più, dimoranti soprattuto in Europa - MADE IN ITALY: A Trieste la produzione olivicola La sesta edizione di Olio Capitale in programma dal 2 al
5 marzo - MUSICA: Per la furtiva lacrima è d’obbligo il controfagotto Storia degli strumenti a corda, legni, ottoni e percussioni che compongono un’orchestra sinfonica(7) - Sanremo: il
festival delle polemiche Tutto femminile il terzetto che ha vinto
la 62.esima edizione della kermesse - SPORT: Calcio messo alla
frusta, ma il Rijeka si chiama fuori I vertici federali con le spalle al muro. L’imprenditore ligure Gabriele Volpi salva Fiume dalla bancarotta - TRA CUCINA E GUSTO: Sulle tavole dei romani il formaggio era un re - MULTIMEDIA: Il microblogging:
un nuovo media Invece di Facebook c’è chi preferisce cinguettare conTwitter. Utile guida di HTML.it
Panorama n. 5
IN PRIMO PIANO: Imprenditori spremuti a fondo? Difficilmente decifrabili i crteri con cui viene criticata l’azione del
governo Milanović- ATTUALITÀ: Il rating sovrano croato si
salva. Ma la popolarità del governo scende Un giudizio positivo, per il momento, è stato riconosciuto solo alle politiche sociali. Grande riserva per le iniziative di rilancio economico - Ma
la presenza italiana non si limita solo a Fiat Il governo Monti
conferma gli ingenti investimenti in Serbia e sostiene Belgrado
nel processo d’adesione all’Ue - INTERVISTE: ”Non spingete, scappiamo anche noi” Incontro con Giorgio Faletti: l’Italia
di ieri e di oggi tra cabaret, cinema, canzone, libri.- SOCIETÀ:
Quando Venezia e Trieste dialogavano con il mondo Riflessioni fra passato e presente indotte da questo tempo che è “quaresimale” non solo alla lettera - AMBIENTE: Eccezionale la gelata,
ma la natura ha pronte le contromisure Alojzije Frković, ingegnere forestale e appassionato studioso degli animali del Gorski kotar, in merito a questo rigido inverno - LA STORIA OGGI:
Giù le armi. “Irene” in prima linea per una cultura della pace
Il Centro interdipartimentale di ricerca dell’Università di Udine
promosso da Luigi Reitani ha alle spalle otto anni d’intensa attività - PERSONAGGI: Dalmazia, la terra del rimpianto Luigi
Miotto, da Spalato a Trieste un percorso di vita e grande creatività
- PSICOLOGIA: Abbiamo fatto tutto a fin di bene! Stemperamento delle responsabilità e meccanismi per l’autogiustificazione - CINEMA E DINTORNI: Cesare deve morire, e il carcere
è un ottimo posto Grazie ai fratelli Taviani, dopo oltre vent’anni l’Italia torna ad affermarsi alla Berlinale - REPORTAGE: Nel
Museo di Pirano un mare di civiltà L’istituzione molto attiva
nella promozione dei valori dell’area - LETTURE ISTRIA NOBILISSIMA: “Dighelo cola poi∫ia (Diglielo con la poesia)”(2)
di Lino Capolicchio - ITALIANI NEL MONDO: Vogliamo le
elezioni entro il 2012 Il segretario generale Carozza fa il punto sui lavori dell’Assemblea Plenaria CGIE - MADE IN ITALY:
Mario Andretti il pilota di origini istriane Tra gli oltre 200.000
esuli qualcuno può fortunatamente raccontare una storia a lieto
fine - MUSICA: Il corno dal timbro soffice e profondo Storia
degli strumenti a corda, legni, ottoni e percussioni che compongono un’orchestra sinfonica (8) - SPORT: Messi, il funambolo,
Ljubičić, ultimo interprete del tennis classico Due grandi campioni allo specchio: sull’argentino del Barca si sprecano gli aggettivi mentre l’asso bosniaco-croato della racchetta si appresta
al congedo - TRA STORIA E GUSTO: Medioevo: raffinatezza
al bando - MULTIMEDIA: Il futuro è nel Cloud computing
Tutto quello che c’è da sapere sulla nuova tecnologia della nuvola (1 e continua)
Panorama n. 6
IN PRIMO PIANO: Una Pasqua di passione Sconsolanti le
indicazioni che derivano dalle statistiche su paghe e lavoro - ATTUALITÀ: L’occhio vigile dell’Ue sui cantieri navali croati Il
problema della privatizzazione deve essere risolto entro il 1.mo
luglio del 2013, data d’ingresso - Vittoria dei conservatori, la
Chiesa si dichiara soddisfatta Gli elettori sloveni bocciano al
referendum il nuovo Codice di famiglia. Ma non tutti gradiscono:
nessun diritto alle coppie non sposate - ANNIVERSARI: Finanziare la ricerca affinché l’orrore non si ripeta Le quarantenni
centrali di Fukushima erano di buon livello tecnico, ma i progettisti ignorarono il rischio degli tsunami - INTERVISTE: Da
Hrastovlje si sente un profondo odor de Istria Paolo Rumiz,
giornalista, scrittore, ma soprattutto un uomo che gira per il
mondo osservandone i dettagli - PERSONAGGI: Il grande
amore per una Dalmazia oggi presente solo nella memoria
Luigi Miotto: da Spalato a Trieste un percorso di vita e grande
creatività testimoniato da un alto numero di opere facenti capo
a generi diversi - SOCIETÀ: Accettare con coraggio i valori
del nostro vicino Alcune considerazioni sulle identità plurime,
limiti o collanti della multiculturalità - LA STORIA OGGI: Alle
origini del pacifisimo: guerra e pace nel Novecento I relativi
studi universitari sono piuttosto recenti, essendo stati sollecitati
dagli orrori dei due conflitti mondiali - PSICOLOGIA: La colpa non è mia, obbedivo solo agli ordini La partecipazione ai
fini di gruppo rimuove di molto le responsabilità frenanti attive a
livello individuale - CINEMA E DINTORNI: Alla scoperta del
piacere femminile tra humor e medicina “Hysteria” l’eccitante
invenzione del vibratore, della regista americana Tanya Wexler ARTE: Da vent’anni, ogni volta un’Italia mai vista! Celebrata
la “Giornata FAI di Primavera” dedicata a tutti coloro che hanno
a cuore il patrimonio artistico e naturalistico - REPORTAGE: Le
“uova del cuore” di Koprivnica Dalla terra del naïf donate a diverse città europee e anche al Papa - LETTURE ISTRIA NOBILISSIMA: “Dighelo cola poi∫ia (Diglielo con la poesia)”(3) di
Lino Capolicchio - ITALIANI NEL MONDO: Tutelare i connazionali disagiati In una lettera Giulio Terzi, chiede un incontro
con Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil - MADE IN ITALY: Ulteriore
promozione del vino Friulano Le bottiglie impreziosite da etichette realizzate dagli allievi della scuola mosaicisti di Spilim-
Panorama 51
Il sommario 2012
bergo - MUSICA: Tromba, ultimo a suonarla sarà l’arcangelo
Gabriele Storia degli strumenti a corda, legni, ottoni e percussioni che compongono un’orchestra sinfonica (9) - SPORT: Kostelić
avverte: torno presto Con Hirscher la Coppa del Mondo di sci
alpino torna in Austria dopo 6 anni - TRA STORIA E GUSTO:
La pratica culinaria nel periodo medioevale - MULTIMEDIA:
Il futuro è nel Cloud computing Tutto quello che c’è da sapere
sulla nuova tecnologia della nuvola (2 e continua)
Panorama n. 7
IN PRIMO PIANO: Quali diritti? I nostri, ovviamente Che
cosa è emerso dall’inusuale invito agli estremisti di destra a Zagabria? - ATTUALITÀ: La MOL decide tutto senza di noi Significative testimonianze dei dirigenti INA al processo Sanader
- Kujundžić e Prgomet uniti, gli altri corrono da soli Clima
molto vivace all’interno dell’HDZ in vista delle elezioni per la
presidenza - DOSSIER SARAJEVO: Vent’anni fa a Sarajevo:
quando la follia non conosce limiti Nella notte tra il 5 e il 6 aprile del 1992 i cecchini iniziarono a sparare sulla città. Pochi immaginavano che l’assedio sarebbe durato anni - Sarajevo mon
amour, quella triste primavera di vent’anni fa Da quei fatti
tanto orrendi da essere ritenuti impossibili lo stimolo alla ricerca di un futuro comune, più degno dell’essere uomo - INTERVISTE: Ho bisogno di toccare le cose con mano e capire Roberta
Dubac, nuova firma che si unisce ai narratori della Comunità Nazionale Italiana - LA STORIA OGGI: Area adriatica: non solo
nette contrapposizioni L’ultimo libro di Stelio Spadaro propone
un nuovo punto di vista nel discorso storico - PSICOLOGIA: Non
sono veri uomini come noi: possiamo umiliarli quanto vogliamo La disumanizzazione e colpevolizzazione della vittima passaggio obbligato nel processo di disimpegno morale - CINEMA
E DINTORNI: La tremenda scelta di vita di Aung San Suu Kyi
“The Lady”, di Luc Bresson, dedicato alla donna che si è opposta ai generali birmani - ARTE: Dominante l’influenza italiana
Nelle chiese, cappelle e conventi del Quarnerino un’eredità in via
di rivalutazione - AVVENIMENTI NELL’ARTE: Rivive il mito
della Parenzana Esposti quadri e “modellini” frutto della passione di Giulio Ruzzier - LETTURE ISTRIA NOBILISSIMA: “Dighelo cola poi∫ia” (Diglielo con la poesia) (4) di Lino Capolicchio - ITALIANI NEL MONDO: Un monitoraggio socio-sanitario I questionari della Cgie dovranno essere compilati entro il
prossimo giugno - MADE IN ITALY: Lo sbarco dei mille a Padova Espositori molto interessati alla Campionaria prevista dal
12 al 20 maggio - MUSICA: Il trombone, riabilitato da Gluck
e Beethoven Storia degli strumenti a corda, legni, ottoni e percussioni che compongono un’orchestra sinfonica (10) - SPORT: Fatti e misfatti, splendori e miserie, ansie e dolori Pensieri sparsi
e ambiti di ri flessione su alcuni aspetti della stagione del football
che si avvia a conclusione - TRA STORIA E GUSTO: Nella cucina monastica non soltanto digiuno - MULTIMEDIA: Il futuro
è nel Cloud computing Tutto quello che c’è da sapere sulla nuova tecnologia della nuvola
Panorama n. 8
IN PRIMO PIANO: A rivederci al Primo Maggio Rincari palesi, promesse fumose, non vi sono ragioni per fare festa ATTUALITÀ: Guerra agli evasori fiscali. Tasse sugli immobili anche per le banche Il ministro croato delle Finanze, Slavko Linić: realistica una crescita dello 0,8 p.c. del Pil. I tagli alla
spesa pubblica una scelta di fondo - Belgrado: anelito all’Europa in una devastante conflittualità Si rinfocolano le polemiche
e tensioni nell’imminenza dell’appuntamento elettorale multiplo.
Il maggior partito d’opposizione insidia seriamente Tadić - Carceri malsane e sovraffollate Grave il problema della diffusione
dell’epatite C e delle condizioni igieniche - Tanti i difensori che
si suicidano Il fenomeno attende d’essere analizzato in tutti i suoi
preoccupanti aspetti - Indispensabile ricomporre i due tronconi
della comunità fiumana A Montegrotto la prima parte del 50.esimo raduno, seguiranno quello nella città natale il 15 giugno per
52 Panorama
San Vito e a Roma a settembre - SOCIETÀ: Ciao Dario, piccolo/
grande uomo di frontiera L’ultimo saluto al caro amico istriano anche lui approdato con la sua famiglia a Trieste - PSICOLOGIA: Pseudoscienze: dure a morire Per quanto non in grado di
essere dimostrate, di regola hanno ampio seguito - LA STORIA
OGGI: Celebrare il 25 aprile in maniera corretta e rigorosa Il
significato etico-politico e storico della ricorrenza che accomuna
i momenti più vivi del nostro passato - Unità d’Italia, Adriatico
orientale e Danubio tra solidarietà e rivalità Un volume curato da Gizella Nemeth e Adriano Papo, con l’apporto di altri quattordici studiosi, ricostruisce compiutamente fatti e dinamiche del
percorso storico - CINEMA E DINTORNI: Un film da proiettare nelle scuole ”Romanzo di una strage”, di Marco Tullio Giordana, sull’attentato di Piazza Fontana - ARTE: 2012: l’anno di
Gustav Klimt In occasione del 150esimo della nascita ci sarà un
susseguirsi di mostre - MODELLISMO: Piccolo mondo antico
in miniatura Diana e Nenad Silić di Fiume, autori di una singolare collezione - LETTURE ISTRIA NOBILISSIMA: “In smemoriam” di Claudio Geissa - PUBBLICAZIONI: La nona arte racconta l’esodo Alessandro Tota e Caterina Sansone, “Palacinche:
Storia di un’esule fiumana” - ITALIANI NEL MONDO: Circoscrizione estero: un’opportunità per l’Italia Buenos Aires: Domenico Di Tullio contesta sulla “Tribuna Italiana” le tesi di chi
vorrebbe eliminarla - MADE IN ITALY: ICE incontra: il prodotto italiano non è una rendita A Roma la prima delle tre conferenze con Valerio Castronovo, eminente storico dell’economia
- MUSICA: Il timpano e la grancassa di acero o betulla Storia
degli strumenti a corda, legni, ottoni e percussioni che compongono un’orchestra sinfonica (11) - SPORT: Per il Barça è la fine di
un ciclo? Bayern-Chelsea, la finale di Champions senza Messi né
Ronaldinho - TRA STORIA E GUSTO: Rinascimento: i cuochi
fiorentini creano la cucina francese - MULTIMEDIA: Il futuro
è nel Cloud computing Tutto quello che c’è da sapere sulla nuova tecnologia della nuvola (4)
Panorama n. 9
IN PRIMO PIANO: Libertà, quanti delitti... La tavola rotonda svoltasi a Fiume per celebrare il Tre maggio – ETNIA: Da
65 anni il fiore all’occhiello dei connazionali Grande festa per
la Comunità degli Italiani e la “Lino Mariani” di Pola e 56.esimo
Raduno degli esuli - Vogliamo trasmettere lingua e cultura a
beneficio di tutto il territorio Fabrizio Radin presidente della CI
di Pola in occasione del 65.esimo della Comunità e della società
artistico-culturale “Lino Mariani” – CULTURA: Il libro come
simbolo delle nostre criticità Venticinque anni della grande kermesse torinese. Questa volta con l’attenzione puntata sui nuovi
media – SOCIETÀ: Recuperare il rapporto con la nostra “terra madre” In tempo di crisi l’acquirente italiano si mostra sempre più attento ed oculato – PSICOLOGIA: Parapsicologia, continua invalidazione degli esiti Nel mondo delle pseudoscienze
che, per quando non dimostrabili, hanno in permanenza un largo
seguito - LA STORIA OGGI: Passato condiviso: un libro scritto da cinque licei d’Europa Un’interessante esperienza didattica fa auspicare un nuovo approccio nell’analisi delle contrastate
vicende del continente – TEATRO: Quelle Piccole grandi scene Eccellente edizione del tradizionale Festival internazionale di
Fiume – CINEMA: Vince il sudcoreano “Silenced”, tipico film
da festival Sulla quattordicesima edizione del FEFF, conclusa a
Udine, si è fatto sentire il peso della crisi economica - CINEMA
E DINTORNI: Quel massacro che irride allo stato di diritto
“Diaz, non pulite questo sangue”, di Daniele Vicari, sui fatti di
Genova per il G8 – MOSTRE: Le avanguardie russe nella nuova Ara Pacis Per la prima volta a Roma le opere di Malevich,
Kandinskij, Chagall, Rodchenko, Tatlin, Lentulov e Goncharova
– REPORTAGE: Cuore e portafoglio d’Europa In viaggio dal
Belgio alla Germania toccando gli storici piccoli stati - LETTURE ISTRIA NOBILISSIMA: “Oûn vià∫o, la veîta” (1) di Vlado Benussi - ISTRIA NOBILISSIMA: Partecipazione maggiore, tanti premi non assegnati Vincitori e segnalati al XLV Con-
Il sommario 2012
corso d’Arte e di Cultura UI-UPT - ITALIANI NEL MONDO:
Migranti, ambasciatori di cultura? Il 22 maggio presentazione
della “Storia linguistica dell’emigrazione” - MADE IN ITALY:
Dopo 95 anni un clown italiano Poter lavorare da grande con la
compagnia di Mosca era uno dei suoi sogni – MUSICA: Triangolo, Cenerentola degli strumenti musicali Storia degli strumenti
a corda, legni, ottoni e percussioni che compongono un’orchestra
sinfonica (12 - fine) – SPORT: Pro Recco extraterrestre. Subito dietro il Primorje Delusa in campionato, la squadra fiumana
ottiene un risultato storico nella Champions League di pallanuoto
- TRA STORIA E GUSTO: Il Rinascimento rivoluziona lo stare a tavola – MULTIMEDIA: Il futuro è nel cloud computing
Tutto quello che c’è da sapere sulla nuova tecnologia della nuvola (5 e fine)
Panorama n. 10
IN PRIMO PIANO: L’importanza di chiamarsi Tomislav
Presidenti di fresca nomina, Karamarko e Nikolić monopolizzano la scena - ATTUALITÀ: L’Emilia trema. È un urlo che non
si dimentica I danni diretti alle imprese non sono inferiori ad alcune centinaia di milioni di euro - Il “Putin croato”: ripristino
della linea politica di Tuđman Tomislav Karamarko è stato eletto presidente dell’HDZ. Grave sconfitta per la Kosor che ci ha
messo un po’ di tempo per fargli gli auguri - ETNIA: Quel dialetto è una parte inalienabile della nostra secolare presenza
Un susseguirsi di appuntamenti di significativa qualità ha sancito
pienamente a Buie la validità del primo Festival dell’Istroveneto PERSONAGGI: La vetta è un ponte alato fra la terra e il cielo
Spiro dalla Porta Xydias, illustre triestino 95enne, uomo di teatro
e di cultura, eccelso scrittore e alpinista (1) - SOCIETÀ: Perché
ricordo Leopardi ma non il notiziario di stamane? Con l’andar degli anni la smemoratezza tende ad aumentare, però consola
sapere che ci sono anche tante eccezioni... - PSICOLOGIA: Gli
UFO hanno veramente un’origine extraterrestre? Nel mondo delle pseudoscienze che, per quanto non dimostrabili, sono in
permanenza oggetto di largo seguito - LA STORIA OGGI: Lo
scorso secolo uccisi 20 milioni di cristiani Un saggio di Vincenzo Mercante richiama l’attenzione su una tragedia largamente
ignorata - CINEMA E DINTORNI: Recuperare la feconda lezione del passato Franco Sodomaco ha raccolto nel volume “Cinema italiano 2002-2011” le critiche pubblicate su “Panorama” ARTE: Urlo da record, venduto a 120 milioni di dollari La cifra più alta mai pagata fino ad ora ad un’asta per il capolavoro di
Edvard Munch - REPORTAGE: A +46º sulle dune del Sahara
Un viaggio in Tunisia per realizzare l’antico sogno di un viaggio
nel deserto - LETTURE ISTRIA NOBILISSIMA: “Oûn vià∫o, la
veîta” (2) di Vlado Benussi - ITALIANI NEL MONDO: 35 anni
di fedeltà alla propria identità Mario Basti ha fondato in Argentina nel 1977 la “Tribuna Italiana” - MADE IN ITALY: L’ambiente, la madre terra, l’artigianato Le radici uniche e il bene
comune dei popoli protagonisti a Venzone al Decimo Incontro fra
i Parchi dell’Arco Alpino Orientale - MUSICA: Quando l’uomo
si adoperò a imitare i suoni della natura? Breve carrellata sulla storia e l’evoluzione delle melodie nel susseguirsi dei secoli SPORT: Croazia e Italia sulla strada della favorita Spagna Calcio: dopo la favola Chelsea in Champions League c’è grande attesa per l’Europeo in Polonia e Ucraina - TRA STORIA E GUSTO:
La polenta, salvifica apportatrice della pellagra - MULTIMEDIA: E chiocciola fu La storia poco nota sull’origine del simbolo dell’era digitale - Ricevere fax via email? Quando il vecchio
viene a incontrare il nuovo
Panorama n. 11
IN PRIMO PIANO: Un miserando teatro dell’assurdo Lo
sconcertante baillamme connesso al caso dell’ex ministro Mirela
Holy – ATTUALITÀ: Crisi dell’Ue: un piano per l’Unione politica Quanto potrebbe resistere la moneta unica? Grecia, Spagna,
Italia devono ridurre il debito pubblico - Addio Rohatinski. Se
ne va la kuna forte? Cambio della guardia al vertice della Banca
Centrale croata, ma sono in molti a sperare nella continuità - Mi-
gliori relazioni con il Kosovo condizione per l’ingresso nell’Ue
Serbia: Nikolić si insedia, ma pesa il boicottaggio di numerosi paesi dei Balcani - Tra orgoglio e solidarietà Gay pride a Bologna
con il pensiero rivolto ai terremotati - LA STORIA OGGI: L’esodo giuliano-dalmata nella letteratura In cantiere un convegno
dell’IRCI per fare il punto su quest’importante e inesauribile tema
di ricerca - Profeti, gente misteriosa non meno che intrigante
Migliaia di persone attivamente coinvolte a Gorizia nell’ottava
edizione del “Festival della storia” - Dall’entusiasmo alla rassegnazione Marina Bressan raccoglie in volume i feuilleton di guerra della parte austriaca – PERSONAGGI: Quando avremo definitivamente rovinato la terra, si ritornerà all’arte Spiro Dalla
Porta Xydias, illustre triestino 95enne, primo regista del Dramma
Italiano venuto da oltre confine, pedagogo nonché eccelso scrittore, poeta e alpinista (2) – PSICOLOGIA: Non è vero... ma ci
credo A differenza di altre pseudoscienze, l’astrologia si presta a
falsificazioni - CINEMA E DINTORNI: Bobby Sand e le ragioni del suo sacrificio “Hunger (Fame)”, di Steve McQueen, e “Il
primo uomo”, quasi un’autobiografia di Gianni Amelio – ARTE:
Cividale del Friuli, scrigno nella lista UNESCO Una targa attesta il ruolo di città capofila del progetto “I Longobardi in Italia.
I luoghi del potere (568-774 d.C.)” – REPORTAGE: E venne il
giorno della capasanta Lo “Gnam Gnam Fest” di Cittanova promuove l’offerta gastronomica dell’Istria - LETTURE: ”Immagini della decima battaglia dell’Isonzo” di Alice Schalek – SOCIETÀ: Quali ricette per i tempi di crisi? “Europa nuovo pensiero.
Regioni, Innovazione e Cultura”, convegno a Trieste - ITALIANI NEL MONDO: Corsica, verso una... cuginanza ritrovata
La Seconda guerra mondiale aveva compromesso seriamente i legami fra la popolazione isolana e lo Stivale - MADE IN ITALY:
L’eolico miete successi anche fuori dai confini Il dato emerge
dall’ultimo rapporto Althesys sullo sviluppo e le prospettive delle fonti alternative di energia – MUSICA: L’età barocca e la nascita del melodramma Breve carrellata sulla storia e l’evoluzione delle melodie nel susseguirsi dei secoli (2) – SPORT: Euro,
scommettiamo che...? Le attenzioni degli appassionati sono tutte
per l’appuntamento calcistico - TRA STORIA E GUSTO: Soppiantato il miele, lo zucchero diviene il re dell’arte dolciaria
– MULTIMEDIA: ADSL lenta? Rimedi lampo alla carenza di
connessione L’eterno problema della linea internet mai troppo
veloce. Semplice guida di CHIP
Panorama n. 12
IN PRIMO PIANO: Pietà, ma vera, per Podhum Il ricordo dell’eccidio nella Giornata della lotta antifascista – ETNIA:
Se oggi siamo ancora qua lo dobbiamo alla nostra cultura Si
è svolta a Portorose la premiazione della 45.esima edizione del
Concorso Istria Nobilissima - Tanti percorsi, un’unica passione
Presentata la seconda edizione degli “Itinerari istriani” di Romano Farina - ATTUALITÀ: Euro, frenata la sfiducia. E il mercato vola Il Consiglio europeo approva il patto su crescita, banche e debito - La strategia di Milanović: insabbiare i problemi
che non può risolvere In caduta libera la produzione industriale
ed il commercio al minuto con il -7,3 p.c., il governo appare palesemente debole anche sul piano strutturale - Nel 1991 persero lo status giuridico. Ora vogliono il risarcimento La Grande
Camera della Corte Europea dei Diritti Umani condanna in via
definitiva la Slovenia per i “cancellati” – INTERVISTE: ”...Mi
piace quando la gente mi risponde in dialetto” A colloquio con
la prof.ssa Marilena Asdrubali, lettrice MAE presso l’Università Juraj Dobrila di Pola - LA STORIA OGGI: Placito del Risano: una questione di privilegi Il nuovo volume degli “Atti” del
Centro di ricerche storiche di Rovigno conferma l’eccellenza di
quest’istituzione scientifica della Comunità Italiana – SOCIETÀ:
Sì alla partecipazione, no all’individualismo L’improvvisa virata del potere volta a “dare più ascolto” ai pareri dei cittadini –
PSICOLOGIA: Medicine alternative? Solo estranee alla scienza Nel mondo delle pseudoscienze che, per quanto non dimostrabili, sono in permanenza oggetto di largo seguito - CINEMA E
Panorama 53
Il sommario 2012
DINTORNI: Storie che si svolgono dentro “microcosmi” ”Cosmopolis” di David Cronenberg, “Sister” di Ursula Meier ed “Io
e te” di Bernardo Bertolucci – MOSTRE: ”Orizzonti dischiusi”: l’arte del Novecento Conclusa all’ex Pescheria di Trieste
l’esposizione che ha segnato l’avvicinamento culturale tra Italia
e Slovenia – REPORTAGE: Case sulla sabbia no, ma sculture
sì Significativa adesione alla proposta degli operatori turistici di
Lopar – LETTURE ISTRIA NOBILISSIMA: “Due fiumi e due
Lune”(1) di Rossana Bubola – PUBBLICAZIONI: Sergio Molesi, l’intellettuale che ha promosso la conoscenza degli artisti di “confine” Uscito dalle stampe il n. 183 de “La battana” Specchio della nostra presenza in questa parte del Quarnero
La CI di Fiume ha pubblicato il numero 22 de “La Tore” - ITALIANI NEL MONDO: Sono 4.208.977 i cittadini italiani iscritti all’Aire La settima edizione del “Rapporto Italiani nel Mondo” presenta contenuti innovativi a livello statistico - MADE IN
ITALY: Heritaste. Le vie dei saperi e dei sapori Nell’ambito
del progetto transfrontaliero censite 14 cantine storiche – MUSICA: L’opera fa affluire grandi masse a teatro Breve carrellata
sulla storia e l’evoluzione delle melodie nel susseguirsi dei secoli
(3) – SPORT: Roja Tricampeon Spagna da sogno, exploit Italia, Croazia promossa - TRA STORIA E GUSTO: Nel Settecento a Parigi i primi ristoranti – MULTIMEDIA: ADSL lenta?
Rimedi lampo alla carenza di connessione L’eterno problema
della linea internet mai troppo veloce. Semplice guida di CHIP
(2 - fine)
Panorama n. 13
IN PRIMO PIANO: Il treno dell’arroganza e incapacità Tragedia di Rudine, ferma da tre anni l’inchiesta dell’Azienda ferroviaria - ATTUALITÀ: Voltare le spalle ad ogni condizionamento del passato Il presidente della Repubblica italiana,
Giorgio Napolitano, a Lubiana ha incontrato i vertici dello Stato ed alti esponenti della CNI - Eurozona a rischio: le ombre
dell’accordo di Bruxelles I lati problematici dell’accordo finale
raggiunto dai Capi di Stato e di governo dell’Ue - LA STORIA
OGGI: Il confine orientale: una secolare vicenda conflittuale
Agile guida di Giorgio Federico Siboni su uno dei nodi cruciali
della storia contemporanea europea - SOCIETÀ: L’acqua manca alle campagne ma non ai campi da golf Ennesima conferma
delle sperequazioni create dagli interessi materiali degli umani
- PSICOLOGIA: Come valutare le pseudoscienze e perché ci
crediamo? - CINEMA E DINTORNI: Simon Curtis, un Giuseppe Bertolucci all’inglese “Marilyn”, ottimamente riuscita la
prima pellicola che racconta la difficile e contrastata vita della
diva - MOSTRE: Mani femminili, tanta creatività e bellezza
Esposizione al Monastero di Santa Maria in Valle, a Cividale del
Friuli, fino al 30 settembre - ARTE: Il Museo d’Arte Moderna
colpevolmente trascurata La messa in funzione all’ex Benčić
era stata garantita con tanto di firme entro il 2005 - MADE IN
ITALY: In USA il Moscato spopola il Prosecco La manifestazione organizzata da Italian Trade Commission e da Italian Wine
& Food Institute - ITALIANI NEL MONDO: CLIC un corso di
alta cultura a Perugia Il tema dell’edizione 2012, che si svolgerà dal 10 al 14 settembre, può essere riassunto con la formula “Scrittori in cattedra” - REPORTAGE: Il mondo sotterraneo
del mercurio Idria: una delle più grandi miniere slovene opera
ora in funzione del turismo – LETTURE ISTRIA NOBILISSIMA: ”Due fiumi e due Lune”(2) di Rossana Bubola - CONCORSI BORSE DI STUDIO - SPORT: Medaglia a portata di
mano? Sarebbe un sogno Giovanni Cernogoraz, il connazionale di Cittanova campione europeo della specialità, alle Olimpiadi
di Londra - TRA STORIA E GUSTO: Si fanno strada i grandi
cuochi e un nuovo ritrovo: il caffè - MULTIMEDIA: Trucchi
semplici per una password sicura
Panorama n. 14
IN PRIMO PIANO: Un fuoco che avanza, ovunque Impressionante il quadro della Croazia nel cuore di quest’estate - AT-
54 Panorama
TUALITÀ: Pubblico impiego: un accordo in buona fede Relativamente soddisfacente l’esito delle trattative tra Governo e sindacati del settore - I debitori milionari Slavko Linić ha reso nota
la tanto attesa lista - Un cittadino su quattro vittima di discriminazioni Secondo una ricerca, in Croazia la maggior parte dei
casi si riferisce al campo del lavoro - Presidenziali slovene: finora i candidati sono tre Elezione diretta, l’11 novembre il primo turno - CINEMA: Come capirsi tra padre e figlio? Firmata
da Damir Čučić la pellicola che ha vinto il Festival di Pola - CINEMA E DINTORNI: Il cinema d’autore? Eccolo: “Un amore
di gioventù” Sempre più contenuto il numero dei biglietti venduti, aumentato vertiginosamente il numero delle sale che chiudono - SOCIETÀ: Camminare l’Istria per frugarne l’identità
Nuovo libro di Ulderico Bernardi sui grandi valori sociali e spirituali di questa terra composita - LA STORIA OGGI: La Repubblica partigiana di Carnia Un’eccezionale vicenda di libertà dell’estate 1944 rievocata in un film documentario di Marco
Rossitti - ECHI DEL PASSATO: Besenghi, un antenato fu capitano nel castello di Piemonte Vicende meno note sul passato
della famiglia il cui nome rimane im presso nel noto splendido
palazzo di Isola - TEATRO: La lunga, calda estate del Dramma
Italiano Dopo gli impegni alle Notti estive fiumane e in Montenegro, per la Compagnia si prospetta già un autunno “di fuoco”
- Un festival con momenti musicali di raro valore Enorme affluenza di pubblico per la dodicesima edizione del “Mittelfest”
di Cividale del Friuli - ARTE: Ivančić, quell’amore per l’Istria
spopolata Fra le otto mostre dell’Estate culturale castuana una
personale del pittore di origine pisinese - PUBBLICAZIONI: Un
soffio vano che non lascia traccia? È uscita dalle stampe “La
battana” aprile-giugno 2012 dedicata alla poesia - INCHIESTA:
Istria: i dinosauri dimenticati Il furto di impronte fossili svela tutto il nostro deficit di cultura paleontologica – LETTURE
ISTRIA NOBILISSIMA: ”Un treno per l’Impero”(1) di Nicolò
Giraldi - MADE IN ITALY: La prima italiana sulla Soyuz Samantha Cristoforetti partirà il 30 novembre 2014 per una missione di sei mesi - ITALIANI NEL MONDO: Giai: “le elezioni nel
2014? Sono troppo lontane” Ridestinare le somme stanziate per
il voto al sostegno dei corsi di lingua e cultura e all’assistenza oltreconfine - MUSICA: Il Novecento e l’esplosione del jazz, del
pop e del rock Breve carrellata sulla storia e l’evoluzione delle
melodie nel susseguirsi dei secoli - SPORT: Doping genetico per
i superatleti del futuro? I progressi della scienza hanno svelato
l’esistenza di particolari geni capaci di aumentare le prestazioni
fisiche - TRA STORIA E GUSTO: Le ricette di casa e la scoperta del freddo - MULTIMEDIA: Browser? Il nuovo numero 1
si chiama Chrome Indagine a tutto campo del mensile CHIP su
qual è la migliore porta verso Internet
Panorama n. 15
IN PRIMO PIANO: E dopo il Turco, invitiamo Venezia?
Aspetti storici e messaggi attuali del torneo cavalleresco di Sinj
- ATTUALITÀ: Sperimentazione clinica? Per cominciare,
quanto mi pagate? Rimbalzato dagli Stati Uniti, il caso Pfeizer
sta creando da noi notevole scalpore non solo nell’ambiente medico - ETNIA: Altisonante amore per il passato della Comunità Presentati i “Costumi e tradizioni dignanesi”, raccolti ed
elaborati da Anita Forlani - OLIMPIADI: Gianni Cernogoraz
il nostro ragazzo d’oro Nel tris vincente con la pallanuoto e
la discobola Perković - GUERRA SUL MARE: IL LACONIA:
Nelle stive un’ecatombe di prigionieri italiani (1) L’incredibile vicenda della nave britannica affondata da un sottomarino
tedesco il 12 settembre 1942 - SOCIETÀ: Ricordando Hiroshima: le città non sono bersagli Da quattro anni l’associazione italiana promuove l’iniziativa del Mayors for Peace giapponese - LA STORIA OGGI: I miti etnici tra globalizzazione ed
etnonazionalismi Il caso altoatesino paradigmatico d’un problema generale - PSICOLOGIA: La nostra mente, macchina plasmata per costruire credenze Perché il “credere” rappresenta uno dei meccanismi cognitivi ai quali l’uomo non è in
Il sommario 2012
grado di rinunciare - CINEMA E DINTORNI: Mala tempora
currunt per la cinematografia A fronte di una grande quantità
di ottimi autori, sembra ci sia un problema serio di rapporto col
pubblico - ARTE: Džamonja-Ujević Galetović: un’arte, due
stili Il primo ha un Parco delle sculture a Orsera l’altra sull’isola di Selva - REPORTAGE: A Muggia l’amicizia è di casa Prima edizione dell’Eurocarnevale nell’ambito della Festa estiva
– LETTURE ISTRIA NOBILISSIMA: ”Un treno per l’Impero” (2) di Nicolò Giraldi - MADE IN ITALY: Un gelato muffin
al cioccolato Carmelo Chiaramida di Cividale ha spopolato al
Festival del settore - ITALIANI NEL MONDO: Annullare la
dismissione della scuola all’estero Lo chiedono i docenti con
una lettera al presidente Giorgio Napolitano - MUSICA: Nel
panorama odierno minimalismi e massimalismi In anteprima
tutto il programma del 56.esimo Festival della creatività contemporanea che si terrà a Venezia (1) - MONDO ANIMALE:
Passero, più che solitario diventa introvabile Lanciato dalla Bird Life International, l’allarme riguarda per ora soprattutto
l’Europa del Nord - TRA STORIA E GUSTO: Dalle raffinatezze dei banchetti russi alla liofilizzazione Il Ventesimo secolo
apporta sconvolgimenti, carestie e parecchie novità - MULTIMEDIA: Il miglior browser? È Chrome il nuovo numero 1
Indagine a tutto campo del mensile CHIP su qual è la porta più
idonea verso Internet (2)
Panorama n. 16
IN PRIMO PIANO: Seggio specifico a rischio? Infuocato il
dibattito. A rimetterci saranno le minoranze - ATTUALITÀ: Minoranze nell’occhio del ciclone Non c’è tregua nel conflitto tra il
deputato serbo Pupovac e il Presidente Josipović – Radin: “Vogliono ridurci a politici da spazzatura” - SOLIDARIETÀ ITALIANA: Rari e bisognosi d’aiuto, come le rose blu In 10 anni
6000 volontari dell’Onlus di Frosinone all’Ospedale pediatrico
per malattie croniche di Gornja Bistra - GUERRA SUL MARE:
IL LACONIA: Salvi solo 450 dei 1800 prigionieri italiani L’incredibile vicenda della nave britannica affondata da un sottomarino tedesco il 12 settembre 1942 - Testimonianze: il fuochista artefice Angelo Palma Marina italiana: il maestro di Torre è
uno dei pochi connazionali ancora in vita - SOCIETÀ: Il difficile
rapporto fra cielo, infinito e l’Altro Riflessioni estive sulla convivenza tra uomo e natura con la “complicità” di Magris, Bernardi, Langer... - LA STORIA OGGI: Conoscere l’unità d’Italia
attraverso la lettura Singolare iniziativa dell’ateneo veneziano
Ca’ Foscari: scelta antologica delle pagine più emblematiche PSICOLOGIA: La superstizione può aiutare a vivere, tuttavia… Perché il “credere” rappresenta uno dei meccanismi cognitivi ai quali l’uomo non è in grado di rinunciare (2) - CINEMA
E DINTORNI: Morte e funerale, tutto come in un film Wim
Wenders potrebbe ultimare l’incompiuto, impossibile, ultimo lavoro del regista Theo Angelopoulos - ARTE: All’opera ladri,
tarli e restauratori Gravi i danni subiti dal patrimonio istriano
delle statue di Madonne - REPORTAGE: Cividale palcoscenico
di un’epoca Con la tre giorni del Palio di San Donato è tornata
indietro nel tempo - LETTURE ISTRIA NOBILISSIMA: “Un
treno per l’Impero” (3) di Nicolò Giraldi - LIBRI: Baldi, innovativo e trasgressivo Guido Zauli racconta il variegato mondo
del regista e produttore romagnolo - MADE IN ITALY: Impulso turistico, fronte comune Coinvolto anche il territorio sloveno
per la creazione di un organismo unico - ITALIANI NEL MONDO: Un ponte di dialogo con le nuove generazioni I parlamentari eletti all’estero hanno presentato alla Camera un pacchetto
di iniziative politiche e culturali - MUSICA: I grandi interpreti
compositori dell’interpretazione In anteprima il programma del
56.esimo “Festival della creatività contemporanea” che si terrà a
Venezia (2) - SPORT: Serie A, la nuova moda dello scambiobaratto Impoverita da partenze illustri dettate da ragioni di bilancio, confusa delle condanne per i casi di calcioscommesse - TRA
STORIA E GUSTO: Olio d’oliva: produzione, cultura, tradizioni - MULTIMEDIA: Come rendere più sicure le password
in uso Nel nostro mondo sempre più infomatico, non bastano mai
le precauzioni per tutelare i dati dei personal computer
Panorama n. 17
IN PRIMO PIANO: In Croazia il miglior personale medico! Secondo il ministro alla Sanità, Rajko Ostojić, anche se il
sistema è irrazionale – ATTUALITÀ: Croazia: salvo il rating
creditizio Grazie ad una politica fiscale rigorosa voluta dal Ministero delle Finanze – INTERVISTE: Fiume, laboratorio del
nuovo mondo Enrico Serventi Longhi ha pubblicato una ricerca su Alceste De Ambris - GUERRA SUL MARE: Due secoli
fa la battaglia navale di Pirano Discordanti quanto significativi i dettagli del combattimento tra il “Rivoli”, il “Vittorioso” ed
il “Weasel” – SOCIETÀ: Per una chiesa aperta e profetica Riflessioni su Carlo Maria Martini nel giorno del suo funerale - LA
STORIA OGGI: Che: un avventuriero romantico e vagabondo L’Ernesto Guevara de la Serna tra mito e realtà, protagonista
della storia del Novecento – PSICOLOGIA: Credenze e circostanze: come nasce un fanatico Quali sono i processi mentali
che precedono la formazione di un simile individuo – CINEMA:
Le cinematografie che stanno uscendo dalla marginalità Oggi
esistono rassegne sulle minoranze che si svolgono nei luoghi più
diversi, dalla Corsica alla Scandinavia - CINEMA E DINTORNI: Per un maestro che se ne va, uno che rimane e uno che
sta nascendo Theo Angelopulos si è spento da poco, Manoel De
Oliveira ha oggi 104 anni e il giovane Marco Righi comincia la
sua carriera – ARTE: Un pittore e viaggiatore anche attraverso gli stili Alla galleria Adris di Rovigno la mostra di Vilko Gecan, importante nome della pittura croata moderna – REPORTAGE: Parenzo barocca per tre giorni Il Festival storico Giostra
da sei anni è diventato un prodotto turistico – LETTURE: ”Horror temporum (L’oleandro di porta Pile)” di Laura Marchig –
LIBRI: Un epico... inverno nel mondo Secondo romanzo della
trilogia “The Century” di Ken Follett appena uscito - ITALIANI
NEL MONDO: Dario Bossi, una vita per gli altri Il missionario
e volontario italiano ha contribuito al salvataggio dell’Amazzonia - MADE IN ITALY: Gusti di frontiera a Gorizia Alla grande kermesse, dal 27 al 30 settembre, presente per la prima volta
l’Istria – MUSICA: Voce, teatro e musica un terreno di ricerca
dalle infinite possibilità In anteprima il programma del 56.esimo Festival della creatività contemporanea che si terrà a Venezia
– SPORT: Bolt arriverà a 9.40, calcio e cricket permettendo Il
dopo-Olimpiadi: polemiche con Carl Lewis e proiezioni sui tempi che il giamaicano potebbe realizzare in futuro - TRA STORIA
E GUSTO: L’ulivo: un vecchio di millenni – MULTIMEDIA:
Picasa 3.9 parla con Google+ Il software gratuito per il fotoritocco e per la gestione degli archivi fotografici
Panorama n. 18
IN PRIMO PIANO: Processato? Mandiamolo in TV Croazia: nel teatrino della politica è sempre predominante il varietà
- ATTUALITÀ: Merkel: auspichiamo un assetto stabile della regione Il premier croato Zoran Milanović ha incontrato la
Cancelliera tedesca. Supporto per l’ingresso nell’Ue - Janša: il
2014 sarà l’anno della ripresa. Nel frattempo i salari calano
ancora - Karl Erjavec lancia accuse: “la Croazia non è ancora preparata” Pressione elettorale dietro ai nuovi risvolti sul
contenzioso della Ljubljanska Banka. Vesna Pusić: “Non capisco che cosa Lubiana voglia ancora” - Milanović: dobbiamo
impegnarci a favore di pace e giustizia In margine all’Assemblea dell’ONU incontro tra i ministri degli Esteri croato e serbo
sulla stabilizzazione in regione - Motivata la tranquillità del
sindaco Janković? Inchiesta sull’impiego di fondi pubblici per
la costruzione dello stadio di Lubiana - Türk: gli organi competenti facciano il loro lavoro - La grande fiera dell’advertising e dei media Weekend Media Festival di Rovigno, edizione
2012: ben 4 mila i parteci panti nonostante la crisi - Arrivano
i tagli nel settore della pubblica amministrazione - Ciò che
siamo oggi è stato architettato nel passato Per un giorno Trie-
Panorama 55
Il sommario 2012
ste si è regalata Noam Chomsky, linguista, filosofo e teorico
della comunicazione - ETNIA: Studiato in tutto il mondo il
modello sudtirolese Entrato in vigore quarant’anni fa, lo statuto sull’autonomia è stato ulteriormente perfezionato - SOCIETÀ: In agosto ci siamo mangiati le risorse previste per tutto
l’anno Questa nostra amata Terra sta proprio male, ha produzioni insufficienti e una produttività dei suoli sempre più ridotta
- LA STORIA OGGI: Perché celebrare ancora il XX Settembre? Il giorno della Breccia di Porta Pia, che faceva finalmente di Roma la capitale - PSICOLOGIA: La religiosità quale
fenomeno umano L’atteggiamento che l’individuo professa o
respinge è costellato soprattutto da fattori anche inconsci - CINEMA E DINTORNI: “Bella addormentata” un vero capolavoro Il film di Marco Bellocchio, presentato a Venezia, racconta la storia di un padre coraggioso - ARTE: Vojo Radoičić,
l’artista che porta l’allegria in casa Fiume piano piano si sta
arricchendo dei coloratissimi dipinti che contraddistinguono il
pittore fiumano d’adozione - REPORTAGE: Gorizia, tripudio
enogastronomico A Gusti di Frontiera 2012 oltre 300 mila visitatori dalle regioni limitrofe - LETTURE ISTRIA NOBILISSIMA: “Inseminazione patetica” di Claudio Geissa - MADE
IN ITALY: Un consorzio da guinness dei primati Si chiama
Grandi vini d’Italia Group e raggruppa i produttori di sei regioni - Miss over 2012, concorso per signore senza età La manifestazione è arrivata alla 20.esima edizione ed è stata vinta da
Cristina Cattoni, 52 primavere, di Genova - ITALIANI NEL
MONDO: Come ci vedono gli altri: la Stampa estera presente da cent’anni Una mostra che, come in un caleidoscopio
multimediale, presenta il Paese con severità e ironia, ma anche
con grande amore e simpatia - MUSICA: Dalle avanguardie
ai giorni nostri: un cammino verso il molteplice In anteprima il programma del 56.esimo Festival della creatività contemporanea che si terrà a Venezia dal 6 al 13 ottobre - SPORT: Me
ne vado soddisfatto: la continuità è garantita Ratko Rudić
si congeda dalla panchina della pallanuoto con l’oro olimpico
di Londra al collo - TRA STORIA E GUSTO: L’uso dell’olio:
cibo e medicina - MULTIMEDIA: iPhone 5: tutto quello che
c’è da sapere
Panorama n. 19
IN PRIMO PIANO: Cultura italiana, ci siamo anche noi
- Tenace promozione dell’identità Giornate della lingua e cultura italiana: sessant’anni dell’Edit e di Panorama - Si amano di
più i figli che non i genitori Isabella Bossi Fedrigotti, scrittrice e giornalista del “Corriere della Sera” - L’EDIT non perde
il passo con i tempi I social network nuove opportunità per la
nostra Casa editrice - ATTUALITÀ: Il nein del presidente del
Bundestag mette in forse l’ingresso nell’Ue Incontro a Parigi
tra Josipović e Hollande. In arrivo investimenti francesi in Croazia nel settore delle infrastrutture - L’Ue non chiude la porta
ai nuovi stati. Albania paese candidato - Il baccano sindacale non risolve il problema Insegnanti e infermieri in piazza
contro i tagli del governo - Voto sanzione contro i socialdemocratici Elezioni amministrative in Bosnia-Erzegovina: eletti
sindaci e consigli - SOCIETÀ: Erasmus addio: una catastrofe
per i giovani Un progetto impegnato per 25 anni e cambiare la
vita e aprire le menti di milioni di studenti - LA STORIA OGGI:
”Secolo criminale, genocida e assassino” ma con tanti uomini di pace Per un’analisi diversa degli eventi che l’hanno caratterizzato e dell’operato di coloro che si sono opposti al bellicismo - PSICOLOGIA: A che “serve” la religione? Tre teorie
a confronto L’atteggiamento che il singolo individuo professa
o respinge è costellato anche da diversi fattori inconsci - CINEMA E DINTORNI: Il rosso ed il blu contro il grigio dilagante
Giuseppe Piccioni ci ricorda quanto l’esperienza scolastica sia
fonda mentale per i ragazzi - ARTE: Ivo Marendić, un eccellente disegnatore e un fine umorista Dalla redazione di “Panorama” spiccò il suo grande volo come caricaturista, ma fu
anche un noto architetto - REPORTAGE: Quando muore un
56 Panorama
dialetto, muore un popolo Grande emozione al cinquantesimo Raduno degli esuli svoltosi per l’occasione a Roma - LETTURE: ”L’eterna tenebra del tempo immemorabile” Quattro episodi di vuoto terrore di Ivan Pavlov - ITALIANI NEL
MONDO: Perché l’Inps non ha considerato i paesi extracomunitari? Interrogazione di Gino Bucchino, deputato Pd, sulla sperequazione che si riscontra nell’erogazione delle pensioni all’estero - MADE IN ITALY: Il Salone del gusto e Terra
madre Si svolgerà dal 25 al 29 ottobre a Torino, organizzato da
Slow Food - MUSICA: Aida, la principessa etiope schiava in
Egitto Una carrellata sulle opere più famose del mondo atto per
atto, per rinfrescare un po’ la memoria - SPORT: Milan, una
crisi da... serie B I rossoneri stanno vivendo un momento difficile, il peggiore dell’era Berlusconi - TRA STORIA E GUSTO:
La ripresa dell’olivicoltura nel medioevo - MULTIMEDIA:
Photoshop CS6: più veloce, più completo Strumento sempre
più indispensabile per le fotografie nella recensione di PcProfessionale
Panorama n. 20
IN PRIMO PIANO: Corruzione? No, molto peggio Il susseguirsi di arresti nella polizia e le manovre occulte a livello
politico - ATTUALITÀ: I progetti dovrebbero andare avanti
senza il freno delle istanze localistiche Brdo presso Kranj: la
quarta riunione del Comitato di coordinamento dei ministri di
Italia e Slovenia dedicata a economia, trasporti, energia e cultura - Il contemporaneo è infinitamente esteso Vittorio Sgarbi a Fiume salutato con una standing ovation - 2012: una stagione turistica con i fiocchi Palese la soddisfazione espressa
dagli operatori croati alle tradizionali Giornate dell’ospitalità
- ANNIVERSARI: Vaticano II, fino a che punto è stato una
nuova Pentecoste? L’11 ottobre di cinquant’anni fa la cerimonia inaugurale del Concilio fortemente voluto da papa Giovanni XXIII - Aurora, dopo 115 anni solo museo La Marina lascia l’incrociatore che diede il via alla Rivoluzione d’Ottobre
- Stalin, l’uomo dal braccio rigido del dittatore Aspetti poco
noti della personalità che arrivò ai vertici del potere in URSS
dopo la rivoluzione di 95 anni fa - SOCIETÀ: Fare informazione non è facile, ma certamente non merita la galera Per
la prima volta, in assoluto, uno scrittore italiano è ricorso alla
magistratura contro un collega per far sanzionare dalla legge
un giudizio critico sfavorevole - LA STORIA OGGI: Le secolari vicende di una città-mondo Le Comunità degli Italiani in
Istria e Dalmazia per le loro conferenze prediligono “La civiltà
veneziana” - PSICOLOGIA: La religione, una caratteristica
universale della specie umana L’atteggiamento che il singolo
individuo professa o respinge è costellato anche da diversi fattori inconsci - CINEMA E DINTORNI: Un film per uscire dal
grigiore della vita di ogni giorno Nella sua ultima pellicola
“Reality”, Matteo Garrone autore di “Gomorra” parte dal fenomeno del Grande Fratello - ARTE: Un ottobre fiumano da favola per la creatività Grazie alle “Giornate della lingua e cultura italiana” svoltesi nel capoluogo quarnerino - REPORTAGE: Ottobre: il tempo delle... zucche Da otto anni Vrbovsko
dedica un fine settimana a questo importante ortaggio - LETTURE: “Fosca e dintorni” (Storiele) di Ester Barlessi - LIBRI:
Un’opera splendente ed ironica Alessandro Piperno è il vincitore del Premio Strega 2012 con “Inseparabili” - ITALIANI
NEL MONDO: Importanti novità nella riforma Commenti
alle modifiche alla legge Tremaglia contenute nel testo-Malan
- MADE IN ITALY: È San Paolo la città “più pizza” I locali in cui viene offerta superano le seimila unità - MUSICA:
Gianni Schicchi, astuta figura pucciniana Una carrellata sulle opere più famose del mondo atto per atto, per rinfrescare
un po’ la memoria - SPORT: Il ciclista Armstrong rischia la
detenzione Sette volte vincitore del Tour de France, potrebbe
fare la fine di Marion Jones per doping e falsa testimonianza TRA STORIA E GUSTO: Finalmente la moderna estrazione
dell’olio - MULTIMEDIA: Settima generazione per l’iMac
Il sommario 2012
e nuovi Mac mini Ultime novità dei desktop più avanzati mai
realizzati da Apple e tra i più venduti al mondo
Panorama n. 21
IN PRIMO PIANO: La Dieta democratica del Nessuno La
diatriba fra i leader mette in luce carenze politiche e organizzative – ATTUALITÀ: Presidenziali in Slovenia: la sorpresa
Pahor I risultati del primo turno mandano all’aria tutte le previsioni. Il 2 dicembre il ballottaggio - Croazia: in caduta la
produzione industriale La dura battaglia delle imprese locali per il mercato Ue – ETNIA: Da 35 anni se le danno a suon
di... busso e strico Pienone come sempre all’albergo Admiral
di Abbazia per il tradizionale Torneo di carte delle CI di Croazia
e Slovenia – SOCIETÀ: Quell’abisso etico che ci divide dagli
Usa Riflessioni indotte dalla campagna elettorale conclusa con
la riconferma di Obama - LA STORIA OGGI: Identità, popoli,
Mediterraneo Seminario internazionale a Barcellona su temi
attuali che riguardano anche l’Istria – PSICOLOGIA: Percezione sociale: la prima impressione è quella che conta È un processo conoscitivo attraverso il quale l’individuo entra in contatto con l’esterno - CINEMA E DINTORNI: L’amore tra la vita
e la morte “Tutti i santi giorni” di Paolo Virzì e “Amour” di Michael Haneke – ARTE: Una collezione da favola in mostra a
Fiume Robert Faggian è uno dei rari amanti dell’opera artistica
pronto ad esporre la sua proprietà -ITALIANI NEL MONDO:
Ecco perché votare MAIE alle politiche del 2013 Ricky Filosa: “se vogliamo parlare di italiani nel mondo, non esiste né
destra né sinistra, esistiamo solo noi” - MADE IN ITALY: La
storia longobarda in Toscana l’etrusca in Friuli L’amicizia
fra le città d’arte Cividale del Friuli e Cortona è nata nel 2009
– REPORTAGE: Turismo: la Turchia fa scuola Impressioni
di un viaggio dal Bosforo e Mar di Marmara all’Egeo – LETTURE: “Fosca e dintorni” (Storiele) di Ester Barlessi – LIBRI:
Un libro succoso “Cinquanta racconti con divagazioni gastronomiche” di Franco Gottardi - CONCORSI BORSE STUDIO
– SPORT: Đoković-Murray è il nuovo Federer-Nadal? Nel
tennis maschile è nato un nuovo dualismo che si promette quanto mai spettacolare
Panorama n. 22
IN PRIMO PIANO: Quando manca la ragionevolezza Che
cosa ci indicano le reazioni ai tre processi da poco conclusi - ETNIA: Castel Bembo è il frutto di vent’anni di lavoro tenace e
caparbio Dopo la lunga e accurata opera di restauro, torna a risplendere uno dei principali gioielli architettonici di tutta l’Istria
- EDIT, con lo sguardo rivolto alle nuove tecnologie Presentata la rinnovata veste grafica del quotidiano “La Voce del Popolo” ed i vani ristrutturati della sede - ATTUALITÀ: La Croazia,
una finestra su tutti i Balcani Lo scorso 13 novembre l’ambasciatore croato Damir Grubiša ha consegnato le credenziali a
Giorgio Napolitano - Guardare al futuro. Ne siamo capaci?
L’assoluzione di Gotovina e Markač ha fatto riaffiorare in Croazia figure e situazioni per taluni aspetti superate - Catalogna
uno dei quattro “motori d’Europa” Negli ultimi anni l’ipotesi di una regione indipendente è diventata la questione centrale
del dibattito politico - VITA NOSTRA: Una giornata di liguri
emozioni A margine del Premio assegnato a Chiavari alla rivista “Arcobaleno” - SOCIETÀ: Il turista deve sentirsi hospes
e non hostis I nuovi stili di viaggio costringono gli operatori a
creare una rete di offerte responsabili e attente alle emozioni - LA STORIA OGGI: Attraversare i confini: esperienze a confronto Un convegno didattico a Trento, in cui s’è parlato anche
di Venezia Giulia - PSICOLOGIA: Intelligenza emotiva: una
chiave per il successo È l’abilità di controllare i sentimenti e le
emozioni degli altri per guidare le proprie azioni e pensieri - CINEMA E DINTORNI: Quando l’amore si capovolge in dramma “Oltre le colline”, del regista rumeno Cristian Mungiu, oltre
le religioni? - ARTE: Raicich, Arnold e Antoniazzo. Chi le ricorda? Inserite con Venucci e de Gauss nel Gruppo d’avanguar-
dia fiumano, presero tutte la via dell’esilio - REPORTAGE: Cittanova per un giorno tutta dolce Arrivata all’ottava edizione la
Gara organizzata dalla locale CI - SCUOLE: Appuntamento di
rilievo per la promozione della lingua Giunta alla conclusione
la dodicesima edizione della Gara d’italiano fra gli alunni delle nostre scuole - PUBBLICAZIONI: Sotto i duri colpi della
storia Dedicato alla gente vissuta su questo confine il n. 185 de
“La battana” - LIBRI: Una casa che significa un mondo ”Una
vita stracciata/Poderan život”, nuove poesie di Giacomo Scotti
- ITALIANI NEL MONDO: Verso la soppressione dell’AIRE? Secondo il decreto legge di conversione del ddl “Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese” - MADE IN ITALY:
La pasta, regina della tavola Oltre 13 miliardi di piatti cucinati
nel 2011: il mercato Ue è il più importante - MUSICA: Almaviva, o sia l’inutile precauzione Una carrellata sulle opere più famose del mondo atto per atto, per rinfrescare un po’ la memoria
- SPORT: Quella coppa, a cui altre seguiranno Vinto il complesso Jug, dalla sponda della Sava il Primorje si porta a casa il
primo trofeo dopo 17 anni - TRA STORIA E GUSTO: Composizione dell’olio d’oliva e valore nutrizionale - MULTIMEDIA: Le app più pericolose sul mercato Interessante indagine
di CHIP Italia su questo grande mondo
Panorama n. 23
IN PRIMO PIANO: Dagli amici mi guardi Iddio... Come
può succedere che la polizia indaghi sull’Avvocato di stato? ATTUALITÀ: Un’ondata di scontri e disordini Borut Pahor
eletto alla testa della Slovenia in un momento nevralgico - Opacità di mercato e crisi finanziaria Indice corruzione: Europa sudorientale ancora insufficiente - I processi di guerra: un grande test per la magistratura croata Ancora discordia sul numero complessivo delle vittime dell’azione militare Oluja. Secondo
il Comitato di Helsinki sono 667 - INTERVISTE: Dalle nostre
parti solo il futuro è certo. Il passato, tanto, cambia Sabrina
Benussi, regista e storica, ha presentato “Vedo rosso”: viaggio
nell’Istria degli anni ‘70 - SOCIETÀ: Liberiamo i bambini da
schermi e computer La scuola prima chiamata ad affrontare con
sensibilità e intelligenza la questione - LA STORIA OGGI: Costruire la nazione con il canto Convegni e pubblicazioni su un
aspetto particolare della “nazionalizzazione” ottocentesca - RICORRENZE: L’epopea di quel ponte gettato fra oriente e occidente La proposta di una rilettura in chiave attuale del libro
che cinquant’anni fa fece conoscere al mondo la scrittura di Ivo
Andrić - PSICOLOGIA: Liberi di fare quel che ci pare, di solito facciamo come tutti gli altri Una buona dose di conformità
mantiene unito e garantisce la soprav vivenza di un sistema sociale - CINEMA E DINTORNI: Come vivrà quel ragazzo egiziano nato in Italia? “Alì ha gli occhi azzurri”, di Claudio Giovannesi, Premio del Pubblico al Festival di Roma 2012 - ARTE:
Quando il contemporaneo è in cerca dell’antico Sono gli americani i più grandi collezionisti di opere da tutto il mondo - REPORTAGE: Una delle più belle città d’Europa Graz: capitale
della Stiria austriaca splendida in primavera e affascinante in inverno - SCUOLE: I temi degli studenti dei nostri istituti medi
elaborati alle Gare di lingua italiana - CONCORSO BORSE
STUDIO - ITALIANI NEL MONDO: ANVGD: Ballarin nuovo presidente Di origini lussignane, è cresciuto nel quartiere giuliano-dalmata di Roma - MADE IN ITALY: Le borse di Parise
da un telaio del ‘700 L’idea è di combinare la tradizione manifatturiera e lo stile innovativo - La Fiat 500 ad energia elettrica Presentata all’AutoShow di Los Angeles è dedicata al mercato
americano - SPORT: Per bocca di Platini, l’UEFA mette alla
frusta il calcio croato Nazionale da top 10 ma violenza e corruzione minano la credibilità della Federazione. Privatizzazione:
Fiume e Pola modelli da seguire - TRA STORIA E GUSTO: Il
pane decretò la fine del nomadismo - MULTIMEDIA: Le app
più pericolose sul mercato Interessante indagine di CHIP Italia
su questo grande mondo
Il sommario di “Panorama” n. 24 si trova a pagina 4
Panorama 57
Passatempi
ORIZZONTALI: 1. Ridotti in cenere – 5. Lo è il tessuto visibilmente sformato dal gonfiore – 12. Si usa
per… questa – 15. Famosa fabbrica
tedesca d’armi – 17. Bambinaia o infermiera – 18. Motoscafo da competizione – 20. La manifesta il raggiante
– 22. Era ministro del Negus – 23. Si
fa abbattendo tutti i birilli con un colpo solo – 24. L’autore dell’opera Alessandro Stradella – 26. Un angolo…
della Svizzera – 28. Narra l’assedio
di Troia – 30. Un po’ avveniristico –
32. È un vero… porco – 33. Particella
pronominale – 34. I signori di Ferrara – 35. Una condizione nel contratto – 37. Preposizione articolata – 38.
Il campione tra le carte – 39. Starsene
in panciolle – 40. Nondimeno… sono
incontaminate – 41. Si dice a «sette mezzo» – 42. Si ricorda con Muzio Scevola – 43. Si prende prendendo
slancio – 44. I centouno di Cicerone –
45. Un pittore tra gli impressionisti –
46. In tanti e in rari – 47. Un moschettiere di Dumas – 49. Essere sufficiente
– 51. Si sostituiscono col trapianto –
53. Scolorate, sbiadite – 55. S’illumina all’alba – 57. Città e porto fluviale
Soluzione del numero precedente
della Russia – 59. Possono essere impagliate e a dondolo – 60. L’isola di
Saffo – 62. Ricoprono i cassoni degli
autocarri – 63. Centoventi in cinque
giorni – 64. La Cavalleria di Mascagni – 65. Spicca per il valore.
VERTICALI: l. Piacevoli a vedersi – 2. La formarono Egitto e Siria (sigla) – 3. Si aggiunge alla radice della
parola – 4. Separato… tra case e strade
– 5. Tagliate e sminuzzate – 6. Il simbolo del manganese – 7. Quartiere di
Roma – 8. Termina a coda di rondine –
9. Un grave reato – 10. Ambrato infuso
– 11. Cittadina abruzzese in provincia
di Chieti – 12. Labili tracce – 13. Legno durissimo – 14. Una distesa di sabbia – 16. È noto per la strage degli innocenti – 19. Nasce dal monte Falterona – 21. Capoluogo sulla Dora Baltea
(sigla) – 23. Contraddistingue l’autore
– 25. Vi si trova la Borsa di New York –
27. Si dice a lei perché suocera intenda
– 29. Sbrigativi, rapidi – 31. Per antonomasia il sommo è Dante – 33. Molto pallidi in volto – 35. Malattia chiamata anche ballo di San Vito – 36. Accoglie ceneri e schede – 37. Monte del
Montenegro – 38. Raccolta circoscritta
di pus – 39. Nella portaerei è di volo –
40. Un carro ferroviario senza sponde
– 42. Manifesto da parete – 43. Dissodare il terreno – 45. Le mette sui capelli
chi si dispera – 47. La santa patrona di
Catania – 48. Tutt’altro che matte – 49.
Una vaschetta nel bagno – 50. Pronome personale – 52. Davanti alle TV –
54. Segue il bis – 56. Il mal sottile (sigla) – 58. Opposto a ESE nella bussola
– 60. Il Lesotho su targa d’auto – 61. In
mezzo ai croati.
Pinocchio
Quando il guanto fa da cornetta
S
e vedete una persona in mezzo alla strada che sta
parlando con la propria mano a mo’ di cornetta
potreste pensare che non sia normale, ma se non è a
mano nuda trattenetevi: forse sta facendo una telefonata con Hi-Call, il guanto speaker dell’italianissima hi-Fun. All’apparenza è un normalissimo guanto
invernale, ma in realtà, una volta indossato, è capace di trasformare la mano in una cornetta telefonica
grazie alla tecnologia bluetooth. Con uno speciale
materiale presente sulle punte delle dita, “Hi-Call”
interagisce con i touch screen capacitivi; è inoltre
dotato di microfono e amplificatore posizionati rispettivamente nel mignolo e nel pollice del guanto
sinistro e permette di gestire le chiamate attraver-
58 Panorama
so tasti inseriti sul dorso del guanto. Il suo raggio
operativo è di 12 metri e questo permette di muoversi a una certa distanza dall’apparecchio telefonico.
Con “Hi-Call” le telefonate invernali saranno sicuramente al caldo. ●
Sculture grobniciane a Verona
L’
unica rappresentante della Croazia alla Mostra internazionale dei presepi nell’Arena di Verona è Margareta Krstić, grobniciana, che da otto anni partecipa nella città scaligera alla mostra in cui ci sono oltre 400 rappresentazioni della natività provenienti da tutto il mondo. L’artista da quattro anni inoltre partecipa a Roma nella Basilica
di Santa Maria del Popolo all’esposizione “100 Presepi” in
cui quest’anno sono presenti 169 esemplari in varie tecniche
dalla porcellana, alla ceramica, al legno, ecc.
Margareta Krstić ogni anno arricchisce la sua collezione
con qualcosa di nuovo: quest’anno ai suoi personaggi ha fatto “indossare” i variopinti costumi popolari di tutta la Croazia. La mostra di Verona rimarrà aperta fino al 20 gennaio
prossimo.
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2013: alla ricerca della stabilità