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INCENDI BOSCHIVI
Forest Fire Fighting
Terms Handbook Dizionario tascabile
dei termini AIB
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Un semplice strumento realizzato dal Corpo Forestale dello
Stato e dal Dipartimento nazionale della Protezione civile per
facilitare, nell’ambito della cooperazione rafforzata in Europa, la comunicazione sul campo tra le forze antincendio boschivo dei Paesi
del Mediterraneo
di Gianfilippo Micillo* e Marco
Gravano** - Foto: Gianfilippo Micillo, Nadia
Viti*** e Marina Chiappa****
C
C’erano un bombeiro portoghese, un pompiere francese, un bombero spagnolo e un
forestale italiano. “Adesso i fronti di fiamma sono sotto controllo e dobbiamo cominciare
la bonifica”, dice il forestale italiano mentre gli
altri tre lo guardano chiedendosi cosa vuol dire
‘bonifica’. “Bonifica…. Bonifica, ma come si dirà
bonifica in francese? E in spagnolo? Figurati in
portoghese” Meglio passare attraverso l’inglese!”, pensa il forestale italiano. “ Bonifica..bonifica… Ecco qui: declamation, dreaning!
Declamation scheme = progetto di bonifica.
Non ci siamo! Vuole dire bonificare una palude.
Non c’è, non c’è il termine che mi serve! Troppo
specifico non è riportato sui vocabolari“.
“Ed ora come ci capiamo?” pensa il forestale italiano, mentre poco distante un bombeiro portoghese cerca di far capire al pompiere francese
che gli serve un soffiatore, e alcuni bomberos
spagnoli gesticolano animosamente cercando di
far capire che servono loro delle manichette da
25 con attacchi Afnor e non Storz……
Non si tratta di una barzelletta, o una citazione
dal Vecchio Testamento sulla torre di Babele, ma
di uno dei tanti problemi che si presentano nell’ambito della cooperazione rafforzata nel campo degli incendi boschivi.
Ed effettivamente il problema della lingua, ma
soprattutto della specifica terminologia per la
lotta agli incendi boschivi è stato uno dei primi
problemi che operatori antincendio boschivo
francesi, italiani, spagnoli e portoghesi si sono
trovati ad affrontare nell’ambito del progetto di
cooperazione rafforzata EU FIRE 4.
Ma procediamo con ordine. Nel 2001, attraverso
una decisione del Consiglio, l’Unione Europea
crea il Meccanismo comunitario per la Protezione civile al fine di rendere più efficace l’aiuto
europeo, sia agli Stati Membri che ai Paesi Terzi,
in caso di disastri che andassero oltre la capacità di risposta dei singoli Stati. Sin dalla creazione
del Meccanismo è apparso chiaro che la risposta
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La copertina del manuale
tascabile AIB
tradotto in 6 lingue
al problema degli incendi boschivi, soprattutto
nell’area mediterranea, sarebbe stato uno dei
compiti più impegnativi che il nuovo istituto si
sarebbe trovato ad affrontare.
Nel marzo del 2007 viene approvato e finanziato dalla Commissione il progetto di cooperazione FIRE 4 (Force d’Intervention Rapide Européenne 4), che vede come partner Francia,
Italia, Portogallo e Spagna, cui si aggiunge in
seguito la Grecia. Oltre agli Stati promotori, al
progetto si aggiungono, in qualità di paesi associati, anche Cipro, Ungheria, Repubblica ceca, Malta e Slovenia. Gli obiettivi del progetto: da un lato creare team internazionali che,
in caso di gravi disastri, siano in grado di effettuare una pronta valutazione dei danni e
di individuare le risorse europee necessarie
per soccorrere il paese colpito in caso di
gravi disastri; dall’altro creare team per
l’intervento di soccorso vero e proprio, in
grado di muoversi con prontezza e capacità di interazione con le squadre locali e
con quelle provenienti da altri Stati. Proprio per
questo il progetto prevede modalità operative
comuni in merito alla gestione dell’emergenza,
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procedure operative
standardizzate per arrivare, infine, con il
tempo, anche alla
standardizzazione
delle attrezzature.
Un progetto senza
dubbio ambizioso e
strategico che vedeva
gli incendi boschivi
nell’area mediterranea come una delle
problematiche più
pressanti e frequenti
nell’ambito europeo.
Quasi una premoniEsempio di traduzione ‘simultanea’ di alcuni vocaboli strategici per gli operatori AIB
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zione visto che, a pochi mesi dall’approvazione
del progetto, si sarebbe presentata la tragica
estate del 2007 con oltre 80 morti e l’intera area
del mediterraneo orientale che andava a fuoco
contemporaneamente. Già in quella occasione si
era presentata la necessità di portare aiuto dall’esterno per affrontare problemi che avevano
superato la capacità di risposta dei singoli Stati.
Soprattutto i mezzi aerei, quelli che più velocemente potevano intervenire sulle lunghe distan-
ze, erano stati inviati dall’Italia, dalla Francia,
dall’Austria ecc., per affrontare le emergenze
che si erano presentate in Grecia e in tutta la
penisola Balcanica. Anche gli elicotteri militari
della KFOR erano stati utilizzati per l’emergenza
incendi in Kosovo. Ed in Grecia, forse il paese più
colpito da quella tragica estate, la Francia aveva
inviato anche squadre di pompieri a operare da
terra.
Una situazione terribile quindi, che ha però for-
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nito utili indicazioni per il progetto FIRE 4.
Il progetto prevedeva programmi formativi comuni mirati alla cooperazione internazionale,
con corsi di addestramento, workshop, scambi di
Vigili del Fuoco portoghesi
Vigili del Fuoco
delle Unità militari
spagnole
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esperti, l’acquisto e la gestione condivisa di apparati per le comunicazioni radio. Le comunicazioni, quindi, appaiono da subito come una problematica da affrontare, almeno dal punto di vista tecnologico. Ma quello cui si trovano subito
di fronte gli esperti operativi di Francia, Italia,
Spagna e Portogallo, durante i corsi di addestramento, è un problema che ha poco di tecnologico: tutti sanno cosa e come fare nella propria
lingua ma ci sono non poche difficoltà nel capirsi con gli altri a causa di un inglese non proprio
‘fluente’ e di un vocabolario in inglese tecnico
che deve spesso fare ricorso a termini americani.
Sin dai primi incontri, quindi, è emersa la necessità di trovare un linguaggio, semplice ma efficace, per permettere anche a operatori senza
specifiche conoscenze linguistiche di poter lavorare insieme. Spesso gli operativi, siano essi forestali, pompieri o volontari, sono molto bravi
nelle operazioni di soccorso ma non altrettanto
nella comunicazione. I funzionari del Corpo
Forestale dello Stato e del Dipartimento della
Protezione civile che partecipano al progetto FIRE 4 si assumono il compito di realizzare, nel-
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l’ambito del progetto, una sorta di glossario sulla terminologia antincendio boschivo. Ma la realizzazione di un glossario di per sé non avrebbe
risolto il problema: già esistevano glossari in inglese sulla terminologia AIB, ma lo strumento
che serviva doveva essere qualcosa di diverso:
semplice, tascabile ma, soprattutto, in grado di
permettere la comunicazione, anche contemporaneamente, tra operatori di lingue diverse.
Dopo gli iniziali tentativi di realizzare un prodot-
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Schede che riguardano la traduzione di terminologie operative e tecniche
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sulla base delle esperienze maturate durante l’esercitazione, è stata
stampata nel 2009.
Semplice e facile da consultare, a
misura di tasca della tuta antincendio, il tascabile è dedicato agli
operatori antincendio boschivo di
nazioni diverse che lavorano insieme in campo. Il numero dei termini è stato volutamente contenuto
sotto i 200 per mantenere le dimensioni ridotte e garantire la velocità di consultazione. Le immagini sono usate come una sorta di
chiave che permette di individuare
il termine ricercato e muoversi nelle 6 lingue del progetto: inglese,
francese, italiano, portoghese, spagnolo e greco. L’uso dell’immagine
da un grande vantaggio rispetto
allo schema classico di un glossario: non richiede i vocabolari di ritorno rendendo sufficiente una sola versione del tascabile al posto
delle 10 che sarebbero necessarie
tenendo anche solo l’inglese come
lingua cardine (dall’inglese a ciascuna delle cinque lingue del progetto e viceversa). Per essere più
Esempio di comunicazione tra un Canadair e il direttore
delle operazioni di spegnimento. L’inglese è la lingua
chiari, se un pompiere francese douniversalmente usata nelle comunicazioni aeronautiche
vesse indicare, ad esempio, il termine
motosega a un collega portoghese,
to in sei lingue con la classica impostazione del
utilizzando colori e immagini arriverebbe subito
glossario, gli esperti del Corpo Forestale dello
alla parola cercata in portoghese. Con lo schema
Stato hanno l’intuizione giusta: utilizzare le imclassico (glossario/vocabolario) dovrebbe invece
magini, linguaggio sicuramente semplice, imfare il passaggio dal francese all’inglese (tronmediato, universale. Un grande aiuto è venuto
çonneuse – chainsaw) e quindi dall’inglese al
dall’esperienza del Corpo Forestale nella divulportoghese (chainsaw – motosserra).
gazione ambientale: perché non utilizzare lo
I diversi aspetti delle attività AIB sono suddivisi
stesso sistema impiegato per le guide per il ricoper argomenti in 11 capitoli. Ciascun capitolo è
noscimento dei fiori utilizzando colori e immacontraddistinto da un colore, colore che è riporgini? E proprio su questa linea si è infine sviluptato sui margini di ciascuna delle pagine corripato il progetto del ‘Forest Fire Fighting Terms
spondenti, in modo da facilitare un’immediata
Handbook’, presentato e testato in una prima
individuazione degli argomenti di interesse. Una
bozza sperimentale nell’esercitazione ‘SARDINIA
volta individuato il capitolo l’operatore si muove
2008’. La versione definitiva, migliorata proprio
utilizzando le immagini come chiave di accesso
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per giungere al termine ricercato e nella lingua
voluta. Di seguito si riporta l’elenco dei capitoli,
mentre l’indice integrale, a titolo esemplificativo
in italiano e inglese, è riportato nelle immagini a
corredo dell’articolo:
1) Topografia e paesaggio;
2) Incendi boschivi;
3) Attacco al fuoco;
4) Organizzazione della catena di comando;
5) Squadre dotate di mezzi con acqua;
6) Squadre specializzate per l’intervento con gli
attrezzi manuali;
7) Mezzi aerei antincendio;
8) Comunicazioni;
9) Interfaccia urbano rurale;
10) Logistica;
11) Pronto soccorso.
Per fare alcuni esempi sulla struttura del tascabile, tutte le pagine che contengono termini collegati alle caratteristiche dell’incendio sono
contraddistinte dal colore rosso del margine: è in
questo capitolo che si trovano i diversi tipi di incendio (di chioma, di superficie, sotterraneo), le
denominazione delle diverse parti dell’incendio (
testa, fianco sinistro, destro ecc.) nonché i principali tipi di combustibili. Pochi termini ma essenziali per capirsi tra operatori. Segue quindi il
capitolo sull’attacco al fuoco (margine delle pagine arancione): in queste pagine sono riportati
i termini relativi al tipo di attacco al fuoco (diretto o indiretto), alle diverse fasi operative ed
alle tecniche utilizzate dalle squadre a terra: le
immagini fotografiche sono accompagnate dagli efficaci disegni realizzati da Giancarlo Cesti
del Nucleo Antincendi Boschivi del Corpo
Forestale della Valle d’Aosta.
Nel tascabile è stata inserita anche una specifica appendice per le comunicazioni terra-bordoterra. In questo caso è stata utilizzata solo la lingua inglese, quella universalmente utilizzata per
le comunicazioni aeronautiche. Anche in questa
appendice le immagini risultano fondamentali:
aiutano a comprendere chi siano i soggetti che
stanno comunicando e il contenuto delle loro
comunicazioni. La tabella è costituita da tre colonne: nella prima e nella terza sono indicati i
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Vigili del Fuoco greci durante le operazioni d’imbarco per l’esercitazione internazionale ‘SARDINIA’ 2008
soggetti che comunicano, in quella centrale il
contenuto della comunicazione. Sempre nella
colonna centrale una freccia indica il flusso delle informazioni (dalla sala operativa al DOS o vi-
ceversa, dal DOS al mezzo aereo ecc.). Anche le
immagini utilizzate per rappresentare i diversi
soggetti che comunicano, variano a seconda
dell’azione che stanno effettuando: ad esempio
Mezzi AIB del CFS, di una Squadra AIB
e dei VVF in Francia, al confine
con la Liguria, durante un’esercitazione
interfrontaliera
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se si tratta di lanci di un canadair, l’immagine
utilizzata è quella di un mezzo aereo che sta
realmente lanciando acqua, così come per il rifornimento di acqua si usa l’immagine di un canadair che sta facendo lo scoop.
Il libretto è completamente impermeabile e non
può quindi essere danneggiato accidentalmente
durante le operazioni di spegnimento con l’acqua. Le dimensioni sono state studiate in modo
da permettere di portarlo al seguito nelle tasche
di un dispositivo di protezione individuale di un
operatore antincendio, la rilegatura a spirale
permette di lasciarlo aperto sulle pagine di interesse anche quando è riposto via.
Quando nel 2009 il tascabile fu stampato, l’allora Commissario EU all’ambiente Stavros Dimas
lo aveva descritto come ”un utile strumento che
apriva la strada a una forma di linguaggio comune utilizzato dagli staff incaricati di lottare
contro gli incendi boschivi”. Ma il segnale migliore dell’utilità di questo strumento è stato dato dall’apprezzamento manifestato dagli operatori antincendio boschivo dei diversi paesi europei, al punto che si sta studiando la traduzione
del tascabile anche in altre lingue al di fuori di
quelle base del progetto FIRE 4. Oltre agli autori del Corpo Forestale dello Stato e del
Dipartimento della Protezione civile, hanno collaborato alla realizzazione del tascabile gli
esperti di Francia, Spagna, Portogallo e Grecia,
portando il loro importantissimo contributo non
solo in termini linguistici ma anche, e soprattutto, di conoscenze tecniche. In questo senso la
realizzazione del ‘Forest Fire Fighting Terms
Handbook’ è stato un bell’esempio di cooperazione rafforzata ‘spontanea’ tra operatori AIB
europei.
Il Forest Fire Fighting Terms Handbook è scaricabile in formato pdf dal sito www.protezionecivile.it. * Vice Comandante provinciale CFS di Imperia
** Comando provinciale CFS di Imperia
*** Volontaria Squadra AIB di Camporosso
**** Volontaria Squadra AIB di Ospedaletti
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