I. RELAZIONE GENERALE
RELAZIONE
SCOMPOSIZIONE DELL'OPERA
CODICE
SP
SP.01
SP.02
SP.03
SP.04
DESCRIZIONE CLASSI OMOGENEE
Scomposizione spaziale dell'opera
Parti interrate
Piano di campagna o stradale
Parti aeree
Interrato e visibile all'esterno
pag. 1 / 2
RELAZIONE
CLASSI, UNITÀ, ELEMENTI TECNOLOGICI E COMPONENTI
CODICE
1
1.2
1.2.4
1.2.4.6
1.3.3
1.3.3.1
2
2.1
2.1.8
6.5
6.5.1
6.5.55
6.6
6.6.25
18.1
18.1.1
18.1.3
TIPOLOGIA
ELEMENTO
O
CUT
ET
C
ET
C
O
ET
C
ET
C
C
ET
C
ET
C
C
U.M.
NUMERO
DESCRIZIONE
EDILIZIA
CHIUSURE
Infissi esterni
Serramenti in materie plastiche (PVC)
Infissi interni
Porte
IMPIANTI TECNOLOGICI
Impianto elettrico
Prese e spine
Impianto di climatizzazione
Alimentazione ed adduzione
Ventilconvettori e termovettori
Impianto di riscaldamento
Caldaia
Illuminazione a led
Apparecchio ad incasso a led
Apparecchio a sospensione a led
pag. 2 / 2
II. SCHEDE TECNICHE
SCHEDE TECNICHE
SCHEDA TECNICA COMPONENTE
1.2.4.6
IDENTIFICAZIONE
1
1.2
1.2.4
1.2.4.6
Opera
Classe di unità tecnologica
Elemento tecnologico
Componente
EDILIZIA
CHIUSURE
Infissi esterni
Serramenti in materie plastiche (PVC)
DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA
Serramenti in materie plastiche (PVC)
SCHEDA TECNICA COMPONENTE
1.3.3.1
IDENTIFICAZIONE
1
1.2
1.3.3
1.3.3.1
Opera
Classe di unità tecnologica
Elemento tecnologico
Componente
EDILIZIA
CHIUSURE
Infissi interni
Porte
DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA
Porte
SCHEDA TECNICA COMPONENTE
2.1.8
IDENTIFICAZIONE
2
2.1
2.1.8
Opera
Elemento tecnologico
Componente
IMPIANTI TECNOLOGICI
Impianto elettrico
Prese e spine
DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA
Prese e spine
pag. 1 / 3
SCHEDE TECNICHE
SCHEDA TECNICA COMPONENTE
6.5.1
IDENTIFICAZIONE
2
6.5
6.5.1
Opera
Elemento tecnologico
Componente
IMPIANTI TECNOLOGICI
Impianto di climatizzazione
Alimentazione ed adduzione
DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA
Alimentazione ed adduzione
SCHEDA TECNICA COMPONENTE
6.5.55
IDENTIFICAZIONE
2
6.5
6.5.55
Opera
Elemento tecnologico
Componente
IMPIANTI TECNOLOGICI
Impianto di climatizzazione
Ventilconvettori e termovettori
DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA
Ventilconvettori e termovettori
SCHEDA TECNICA COMPONENTE
6.6.25
IDENTIFICAZIONE
2
6.6
6.6.25
Opera
Elemento tecnologico
Componente
IMPIANTI TECNOLOGICI
Impianto di riscaldamento
Caldaia
DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA
Caldaia
SCHEDA TECNICA COMPONENTE
18.1.1
IDENTIFICAZIONE
2
18.1
Opera
Elemento tecnologico
IMPIANTI TECNOLOGICI
Illuminazione a led
pag. 2 / 3
SCHEDE TECNICHE
SCHEDA TECNICA COMPONENTE
18.1.1
IDENTIFICAZIONE
18.1.1
Componente
Apparecchio ad incasso a led
DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA
Apparecchio ad incasso a led
SCHEDA TECNICA COMPONENTE
18.1.3
IDENTIFICAZIONE
2
18.1
18.1.3
Opera
Elemento tecnologico
Componente
IMPIANTI TECNOLOGICI
Illuminazione a led
Apparecchio a sospensione a led
DESCRIZIONE / RAPPRESENTAZIONE GRAFICA
Apparecchio a sospensione a led
pag. 3 / 3
III. MANUALE D'USO
MANUALE D'USO
ELEMENTO TECNOLOGICO
1.2.4
IDENTIFICAZIONE
1
1.2
1.2.4
Opera
EDILIZIA
Classe di unità tecnologica CHIUSURE
Elemento tecnologico
Infissi esterni
ELEMENTI COSTITUENTI
1.2.4.6
Serramenti in materie plastiche (PVC)
DESCRIZIONE
Gli infissi esterni fanno parte del sistema chiusura del sistema tecnologico. Il loro scopo è quello di soddisfare i requisiti di benessere quindi di permettere l'illuminazione e la ventilazione
naturale degli ambienti, garantendo inoltre le prestazioni di isolamento termico-acustico. Gli infissi offrono un'ampia gamma di tipologie diverse sia per materiale che per tipo di apertura.
COMPONENTE
1.2.4.6
IDENTIFICAZIONE
1
1.2
1.2.4
1.2.4.6
Opera
Classe di unità tecnologica
Elemento tecnologico
Componente
EDILIZIA
CHIUSURE
Infissi esterni
Serramenti in materie plastiche (PVC)
DESCRIZIONE
Si tratta di infissi in plastica realizzati in PVC (ossia in polivinilcloruro) mediante processo di estrusione. I telai sono realizzati mediante giunzioni meccaniche o con saldature a piastra calda
dei profili. Per la modesta resistenza meccanica del materiale gli infissi vengono realizzati a sezioni con più camere e per la chiusura di luci elevate si fa ricorso a rinforzi con profilati di
acciaio. I principali vantaggi dei serramenti in PVC sono la resistenza agli agenti aggressivi e all'umidità, la leggerezza, l'imputrescibilità, l'elevata coibenza termica. Difficoltà invece
nell'impiego riguarda nel comportamento alle variazioni di temperature e conseguentemente alle dilatazioni; si sconsigliano infatti profilati in colori scuri. Si possono ottenere anche effetto
legno mediante l'incollaggio a caldo di un film acrilico sui profilati.
MODALITA' D'USO CORRETTO
E' necessario provvedere alla manutenzione periodica degli infissi in particolare alla rimozione di residui che possono compromettere guarnizioni e sigillature e alla regolazione degli organi
di manovra. Per le operazioni più specifiche rivolgersi a personale tecnico specializzato.
pag. 1 / 10
MANUALE D'USO
COMPONENTE
1.2.4.6
CONTROLLI
CODICE
C 1.2.4.6.5
C 1.2.4.6.1
DESCRIZIONE
OPERATORI
IMPORTO
RISORSE
Controllo del corretto funzionamento.
Controllo funzionalità degli organi di manovra e delle parti in vista.
Serramentista (Legno)
Serramentista (Metalli
e materie plastiche)
C 1.2.4.6.2 Controllo delle finiture e dello strato di protezione superficiale, controllo dei giochi e planarità delle parti.
Serramentista (Metalli
e materie plastiche)
C 1.2.4.6.4 Controllo della loro funzionalità.
Serramentista (Metalli
e materie plastiche)
C 1.2.4.6.6 Controllo dell'efficacia delle cerniere e della perfetta chiusura dell'anta col telaio fisso. Controllo degli organi di serraggio con finestra Serramentista (Metalli
aperta e controllo dei movimenti delle aste di chiusure.
e materie plastiche)
C 1.2.4.6.7 Controllo dello stato di conservazione e comunque del grado di usura delle parti in vista. Controllo delle cerniere e dei fissaggi alla
Serramentista (Metalli
parete.
e materie plastiche)
C 1.2.4.6.12 Controllo uniformità dei vetri e delle sigillature vetro-telaio. Controllare la presenza di depositi o sporco. Verifica di assenza di
Serramentista (Metalli
anomalie e/o difetti (rottura, depositi, macchie, ecc.).
e materie plastiche)
INTERVENTI
CODICE
DESCRIZIONE
OPERATORI
I 1.2.4.6.1
Lubrificazione ed ingrassaggio delle serrature e cerniere con prodotti siliconici, verifica del corretto funzionamento.
I 1.2.4.6.2
Pulizia dei residui organici che possono compromettere la funzionalità delle guide di scorrimento.
I 1.2.4.6.3
I 1.2.4.6.4
I 1.2.4.6.5
I 1.2.4.6.6
Pulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei.
Pulizia dei residui e depositi che ne possono pregiudicare il buon funzionamento con detergenti non aggressivi.
Pulizia degli organi di movimentazione tramite detergenti comuni.
Pulizia dei residui organici che possono provocare l'otturazione delle asole, dei canali di drenaggio, dei fori, delle battute. Pulizia del
telaio fisso con detergenti non aggressivi.
Pulizia dei telai mobili con detergenti non aggressivi.
Pulizia dei telai con detergenti non aggressivi.
Registrazione e lubrificazione della maniglia, delle viti e degli accessori di manovra apertura-chiusura.
I 1.2.4.6.7
I 1.2.4.6.8
I 1.2.4.6.10
pag. 2 / 10
Serramentista (Metalli
e materie plastiche)
Serramentista (Metalli
e materie plastiche)
Generico
Generico
Generico
Generico
Generico
Generico
Serramentista (Metalli
e materie plastiche)
IMPORTO
RISORSE
MANUALE D'USO
ELEMENTO TECNOLOGICO
1.3.3
IDENTIFICAZIONE
1
1.2
1.3.3
Opera
EDILIZIA
Classe di unità tecnologica CHIUSURE
Elemento tecnologico
Infissi interni
ELEMENTI COSTITUENTI
1.3.3.1
Porte
DESCRIZIONE
Gli infissi interni hanno per scopo quello di permettere il controllo della comunicazione tra gli spazi interni dell'organismo edilizio. In particolare l'utilizzazione dei vari ambienti in modo da
permettere o meno il passaggio di persone, cose, luce naturale ed aria tra i vari ambienti interni.
COMPONENTE
1.3.3.1
IDENTIFICAZIONE
1
1.2
1.3.3
1.3.3.1
Opera
Classe di unità tecnologica
Elemento tecnologico
Componente
EDILIZIA
CHIUSURE
Infissi interni
Porte
DESCRIZIONE
Le porte hanno funzione di razionalizzare l'utilizzazione dei vari spazi in modo da regolare il passaggio di persone, cose, luce naturale ed aria fra ambienti adiacenti, oltre che funzioni di
ordine estetico e architettonico. La presenza delle porte a secondo della posizione e delle dimensioni determina lo svolgimento delle varie attività previste negli spazi di destinazione. In
commercio esiste un'ampia gamma di tipologie diverse sia per materiale (legno, metallo, plastica, vetro, ecc.) che per tipo di apertura (a rotazione, a ventola, scorrevole, a tamburo,
ripiegabile, a fisarmonica, basculante, a scomparsa). Le porte interne sono costituite da: a) anta o battente (l'elemento apribile); b) telaio fisso (l'elemento fissato al controtelaio che contorna
la porta e la sostiene per mezzo di cerniere); c) battuta (la superficie di contatto tra telaio fisso e anta mobile); d) cerniera (l'elemento che sostiene l'anta e ne permette la rotazione rispetto al
telaio fisso); e) controtelaio (formato da due montanti ed una traversa è l'elemento fissato alla parete che consente l'alloggio al telaio); f) montante (l'elemento verticale del telaio o del
controtelaio); g) traversa (l'elemento orizzontale del telaio o del controtelaio).
MODALITA' D'USO CORRETTO
E' necessario provvedere alla manutenzione periodica delle porte in particolare al rinnovo degli strati protettivi (qualora il tipo di rivestimento lo preveda) con prodotti idonei al tipo di
materiale ed alla pulizia e rimozione di residui che possono compromettere l'uso e quindi le manovre di apertura e chiusura. Controllare inoltre l'efficienza delle maniglie, delle serrature, delle
cerniere e delle guarnizioni; provvedere alla loro lubrificazione periodicamente. Per le operazioni più specifiche rivolgersi a personale tecnico specializzato.
pag. 3 / 10
MANUALE D'USO
COMPONENTE
1.3.3.1
CONTROLLI
CODICE
C 1.3.3.1.4
C 1.3.3.1.1
C 1.3.3.1.2
C 1.3.3.1.3
C 1.3.3.1.5
DESCRIZIONE
OPERATORI
Controllo delle parti in vista, delle finiture e dello strato di protezione superficiale (qualora il tipo di rivestimento lo preveda).
Controllo dei fissaggi del telaio al controtelaio.
Controllo della loro funzionalità.
Controllo della loro funzionalità e dell'assenza di depositi nei binari di scorrimento (per porte scorrevoli).
Controllo del corretto funzionamento.
Controllo uniformità dei vetri e delle sigillature vetro-telaio. Controllare la presenza di depositi o sporco. Verifica di assenza di
anomalie e/o difetti (rottura, depositi, macchie, ecc.).
IMPORTO
RISORSE
Serramentista
Serramentista (Metalli
e materie plastiche)
Serramentista
Serramentista (Legno)
Serramentista (Metalli
e materie plastiche)
INTERVENTI
CODICE
DESCRIZIONE
OPERATORI
I 1.3.3.1.1
Lubrificazione ed ingrassaggio delle serrature e cerniere con prodotti siliconici, verifica del corretto funzionamento.
I 1.3.3.1.2
I 1.3.3.1.3
Pulizia delle ante con prodotti detergenti non aggressivi idonei al tipo di materiale.
Pulizia dei residui organici che possono compromettere la funzionalità delle guide di scorrimento.
I 1.3.3.1.4
I 1.3.3.1.5
I 1.3.3.1.6
I 1.3.3.1.7
Pulizia degli organi di movimentazone tramite detergenti comuni.
Pulizia del telaio con prodotti detergenti non aggressivi idonei al tipo di materiale.
Pulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei.
Registrazione e lubrificazione della maniglia, delle viti e degli accessori di manovra apertura-chiusura.
ELEMENTO TECNOLOGICO
2.1
IDENTIFICAZIONE
2
2.1
Opera
Elemento tecnologico
IMPIANTI TECNOLOGICI
Impianto elettrico
ELEMENTI COSTITUENTI
2.1.8
Serramentista (Metalli
e materie plastiche)
Generico
Serramentista (Metalli
e materie plastiche)
Generico
Generico
Generico
Serramentista (Metalli
e materie plastiche)
Prese e spine
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IMPORTO
RISORSE
MANUALE D'USO
ELEMENTO TECNOLOGICO
2.1
DESCRIZIONE
L' ente erogatore fornisce l'energia in media tensione mediante un gruppo di misura; da quest'ultimo parte una linea primaria che alimenta il quadro esterno generale Q.G..
Il quadro generale andrà ad alimentare il quadro di distribuzione Q.D1 (Piano terra), il quadro locale tecnico Q.CT. e il quadro locale antincendio Q.AI.
Dal quadro di distribuzione Q.D1 parte la linea secondaria, che andrà ad alimentare i diversi quadri di zona, dislocati all'interno della struttura, ossia: il quadro ascensore Q.ASC., quadro
cucina Q.Z1, quadro di distribuzione Q.D2 (piano primo), quadro lavanderia Q.Z2.
Dal quadro di zona parte la linea secondaria che deve essere sezionata in modo da avere una linea per le utenze di illuminazione e l'altra per le utenze a maggiore assorbimento ed evitare così
che salti tutto l'impianto in caso di corti circuiti. La distribuzione principale dell'energia avviene con cavi posizionati in apposite canalette; la distribuzione secondaria avviene con conduttori
inseriti in apposite guaine di protezione (di diverso colore: il giallo-verde per la messa a terra, il blu per il neutro, il marrone-grigio per la fase). L'impianto deve essere progettato secondo le
norme CEI vigenti per assicurare una adeguata protezione.
COMPONENTE
2.1.8
IDENTIFICAZIONE
2
2.1
2.1.8
Opera
Elemento tecnologico
Componente
IMPIANTI TECNOLOGICI
Impianto elettrico
Prese e spine
DESCRIZIONE
Le prese e le spine dell'impianto elettrico hanno il compito di distribuire alle varie apparecchiature alle quali sono collegati l'energia elettrica proveniente dalla linea principale di adduzione.
Sono generalmente sistemate in appositi spazi ricavati nelle pareti o a pavimento (cassette).
MODALITA' D'USO CORRETTO
Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato di idonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe
isolanti. Nel locale dove è installato il quadro deve essere presente un cartello sul quale sono riportate le funzioni degli interruttori, le azioni da compiere in caso di emergenza su persone
colpite da folgorazione. Le prese e le spine devono essere posizionate in modo da essere facilmente individuabili e quindi di facile utilizzo; la distanza dal pavimento di calpestio deve essere
di 17,5 cm se la presa è a parete, di 7 cm se è in canalina, 4 cm se da torretta, 100-120 cm nei locali di lavoro. I comandi luce sono posizionati in genere a livello maniglie porte.
ELEMENTO TECNOLOGICO
6.5
IDENTIFICAZIONE
2
6.5
Opera
Elemento tecnologico
IMPIANTI TECNOLOGICI
Impianto di climatizzazione
pag. 5 / 10
MANUALE D'USO
ELEMENTO TECNOLOGICO
6.5
ELEMENTI COSTITUENTI
6.5.1
6.5.55
Alimentazione ed adduzione
Ventilconvettori e termovettori
DESCRIZIONE
L'impianto di climatizzazione è l'insieme degli elementi tecnici aventi funzione di creare e mantenere nel sistema edilizio determinate condizioni termiche, di umidità e di ventilazione. L'unità
tecnologica Impianto di climatizzazione è generalmente costituita da: - alimentazione o adduzione avente la funzione di trasportare il combustibile dai serbatoi e/o dalla rete di distribuzione
fino ai gruppi termici; - gruppi termici che trasformano l'energia chimica dei combustibili di alimentazione in energia termica; - centrali di trattamento fluidi, che hanno la funzione di
trasferire l'energia termica prodotta (direttamente o utilizzando gruppi termici) ai fluidi termovettori; - reti di distribuzione e terminali che trasportano i fluidi termovettori ai vari terminali di
scambio termico facenti parte dell'impianto; - canne di esalazione aventi la funzione di allontanare i fumi di combustione prodotti dai gruppi termici.
COMPONENTE
6.5.1
IDENTIFICAZIONE
2
6.5
6.5.1
Opera
Elemento tecnologico
Componente
IMPIANTI TECNOLOGICI
Impianto di climatizzazione
Alimentazione ed adduzione
DESCRIZIONE
La rete di alimentazione o di adduzione ha lo scopo di trasportare il combustibile dalla rete di distribuzione dell'ente erogatore o da eventuali serbatoi di accumulo ai vari gruppi termici quali
bruciatori e/o caldaie. Si possono classificare i sistemi di alimentazione a secondo del tipo di combustibile da trasportare sia esso solido, liquido o gassoso o della eventuale presenza di
serbatoi di stoccaggio (interrati o fuori terra).
MODALITA' D'USO CORRETTO
Verificare la perfetta tenuta delle tubazioni di alimentazione del bruciatore e di ritorno ai serbatoi di combustibile gassoso. Verificare inoltre che non ci sia ristagno d'acqua in prossimità dei
serbatoi.
COMPONENTE
6.5.55
IDENTIFICAZIONE
2
6.5
6.5.55
Opera
Elemento tecnologico
Componente
IMPIANTI TECNOLOGICI
Impianto di climatizzazione
Ventilconvettori e termovettori
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MANUALE D'USO
COMPONENTE
6.5.55
DESCRIZIONE
I termovettori ed i ventilconvettori sono costituiti da uno scambiatore di calore realizzato in rame ed a forma di serpentina posizionato all'interno di un involucro di lamiera metallica dotato di
due aperture, una nella parte bassa per la ripresa dell'aria ed una nella parte alta per la mandata dell'aria. A differenza dei termovettori il ventilconvettore è dotato anche di un ventilatore del
tipo assiale ed a motore che consente lo scambio del fluido primario, proveniente dalla serpentina, con l'aria dell'ambiente dove è posizionato il ventilconvettore.
MODALITA' D'USO CORRETTO
L'impianto con ventilconvettori è formato dai seguenti componenti:- un gruppo condizionatore centralizzato per il trattamento e il movimento dell'aria di rinnovo degli ambienti (aria primaria)
formato a sua volta da: presa d'aria esterna con serrande di regolazione, sezione filtrante, batteria a tubi alettati per il riscaldamento dell'aria, sezione di umidificazione, batteria a tubi alettati
di raffreddamento, batteria a tubi alettati di post-riscaldamento e ventilatore accoppiato a motore elettrico per il movimento dell'aria;- un sistema di canalizzazioni che fanno capo al gruppo
centralizzato per l'adduzione a bassa o ad alta velocità e l'immissione dell'aria primaria negli ambienti mediante bocchette o diffusori;- un insieme di apparecchi di condizionamento, operanti
localmente, dislocati nei singoli ambienti (ventilconvettori).Il ventilconvettore è più diffuso del termovettore anche perché utilizza acqua a temperature basse ed è quindi utilizzabile anche con
impianti a pannelli solari. La resa termica, nel caso del ventilconvettore, dipende dalla temperatura di mandata e dalla portata dell'aria e deve essere certificata dal costruttore. Ad inizio della
stagione occorre eseguire una serie di verifiche e di controlli ed in particolare:- pulizia del filtro dell'aria;- controllo e pulizia delle batterie con particolare attenzione alla posizione delle
alette;- controllo dell'isolamento del motore elettrico;- controllo del corretto senso di rotazione dell'elettro ventilatore.
CONTROLLI
CODICE
C6.5.55.8
C6.5.55.9
DESCRIZIONE
OPERATORI
IMPORTO
RISORSE
Effettuare un controllo generale dei dispositivi di comando dei ventilconvettori; in particolare verificare:-il corretto funzionamento dei Termoidraulico
dispositivi di comando quali termostato, interruttore, commutatore di velocità; -l'integrità delle batterie di scambio, delle griglie di
ripresa e di mandata.
Controllo e verifica della tenuta all'acqua dei ventilconvettori. In particolare, verificare che le valvole ed i rubinetti non consentano
Termoidraulico
perdite di acqua (in caso contrario far spurgare l'acqua in eccesso).
ELEMENTO TECNOLOGICO
6.6
IDENTIFICAZIONE
2
6.6
Opera
Elemento tecnologico
IMPIANTI TECNOLOGICI
Impianto di riscaldamento
ELEMENTI COSTITUENTI
6.6.25
Caldaia
DESCRIZIONE
L'impianto di riscaldamento è l'insieme degli elementi tecnici aventi funzione di creare e mantenere nel sistema edilizio determinate condizioni termiche. Le reti di distribuzione e terminali
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MANUALE D'USO
ELEMENTO TECNOLOGICO
6.6
DESCRIZIONE
hanno la funzione di trasportare i fluidi termovettori, provenienti dalle centrali termiche o dalle caldaie, fino ai terminali di scambio termico con l'ambiente e di controllare e/o regolare il loro
funzionamento. A secondo del tipo dell'impianto (a colonne montanti o a zone) vengono usate tubazioni in acciaio nero senza saldatura (del tipo Mannessman), in rame o in materiale plastico
per il primo tipo mentre per l'impianto a zona vengono usate tubazioni in acciaio o in rame opportunamente isolate (e vengono incluse nel massetto del pavimento). I terminali hanno la
funzione di realizzare lo scambio termico tra la rete di distribuzione e l'ambiente in cui sono collocati. I tipi di terminali sono:- radiatori costituiti da elementi modulari (realizzati in ghisa, in
alluminio o in acciaio) accoppiati tra loro per mezzo di manicotti filettati (nipples) e collegati alle tubazioni di mandata e ritorno;- piastre radianti realizzate in acciaio o in alluminio;- pannelli
radianti realizzati con serpentine in tubazioni di rame o di materiale plastico (polietilene reticolato) poste nel massetto del pavimento;- termoconvettori e ventilconvettori costituiti da uno
scambiatore di calore a serpentina alettata in rame posto all'interno di un involucro di lamiera dotato di una apertura (per la ripresa dell'aria) nella parte bassa e una di mandata nella parte alta;
- unità termoventilanti sono costituite da una batteria di scambio termico in tubi di rame o di alluminio alettati, un ventilatore di tipo assiale ed un contenitore metallico per i collegamenti ai
condotti d'aria con i relativi filtri;- aerotermi che basano il loro funzionamento su meccanismi di convezione forzata;- sistema di regolazione e controllo. Tutte le tubazioni saranno installate in
vista o in appositi cavedi, con giunzioni realizzate mediante pezzi speciali evitando l'impiego di curve a gomito; in ogni caso saranno coibentate, senza discontinuità, con rivestimento isolante
di spessore, conduttività e reazione conformi alle normative vigenti. Nel caso di utilizzazione di radiatori o di piastre radianti per ottimizzare le prestazioni è opportuno che:- la distanza tra il
pavimento e la parte inferiore del radiatore non sia inferiore a 11 cm;- la distanza tra il retro dei radiatori e la parete a cui sono appesi non sia inferiore a 5 cm;- la distanza tra la superficie dei
radiatori ed eventuali nicchie non sia inferiore a 10 cm.Nel caso di utilizzazione di termoconvettori prima della installazione dei mobiletti di contenimento dovranno essere poste in opera le
batterie radianti ad una distanza da terra di 15 cm leggermente inclinate verso l'alto in modo da favorire la fuoriuscita dell'aria. Nel caso si utilizzano serpentine radianti a pavimento è
opportuno coprire i pannelli coibenti delle serpentine con fogli di polietilene per evitare infiltrazioni della gettata soprastante.
COMPONENTE
6.6.25
IDENTIFICAZIONE
2
6.6
6.6.25
Opera
Elemento tecnologico
Componente
IMPIANTI TECNOLOGICI
Impianto di riscaldamento
Caldaia
DESCRIZIONE
La caldaia a basamento a condensazione in acciaio con potenza nominale 115 kW, con bruciatore bistadio ha la funzione di trasformare in energia termica l'energia chimica dei combustibili di
alimentazione, in una caldaia a condensazione il rendimento è variabile secondo la temperatura dell’acqua che rientra in caldaia.
Quando la temperatura di ritorno fa sì che i fumi scendano sotto la temperatura di rugiada del combustibile, il rendimento oltrepasserà il 100% sul P.C.I. e aumenterà esponenzialmente per
ogni grado al di sotto della temperatura di rugiada.
La bassa temperatura dei fumi consente meno perdite al camino (nell’ordine del 2%) e minori perdite all’involucro (nell’ordine del 2%). Al 96% andrà ad aggiungersi un ulteriore 8% dato dal
recupero del calore latente contenuto nei fumi, portando così il rendimento al 104% sul potere calorifico inferiore.
Tali caldaie, realizzate con componenti in acciaio inossidabile, contengono al loro interno tutti i dispositivi d’impianto necessari alla produzione del calore (bruciatore, sistema di accensione,
sistema di sicurezza, sistema di controllo) e alla distribuzione del calore nella rete (serpentina di scambio termico, pompa di circolazione, vaso di espansione). Il trasferimento del calore
prodotto dalla caldaia (sotto forma di acqua calda, di acqua surriscaldata o vapore) avviene, mediante una rete di tubazioni, ai sistemi di utilizzazione del calore. Per la generazione del calore
si utilizza in prevalenza una caldaia dotata di bruciatore specifico per il tipo di combustibile impiegato: gas naturale. La caldaia in acciaio è la più utilizzata per i rendimenti particolarmente
elevati che può raggiungere in regime di combustione pressurizzata. La potenzialità di una caldaia è descritta come potenzialità nominale, potenzialità al focolare e potenzialità resa all’acqua.
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MANUALE D'USO
COMPONENTE
6.6.25
DESCRIZIONE
Il rendimento della caldaia è dato in percentuale dal rapporto tra potenzialità resa all’acqua e potenzialità al focolare.
MODALITA' D'USO CORRETTO
Il bruciatore sarà installato secondo le indicazioni fornite dal costruttore nel rispetto del D.M. 22/01/2008 n.37, dovrà essere omologato ISPESL e dovrà essere dotato di targa dalla quale si
evinca la potenza massima in relazione al combustibile utilizzato. Al momento del primo avviamento dell’impianto occorre innanzitutto verificare che i generatori di calore siano installati in
locali dotati delle prescritte aperture di ventilazione prive di elementi di ostruzione in genere. Inoltre è necessario procedere ad un controllo qualitativo della combustione dei focolari
dell’impianto, accertando che la fiamma sia ben formata e priva di fumosità.
ELEMENTO TECNOLOGICO
18.1
IDENTIFICAZIONE
2
18.1
Opera
Elemento tecnologico
IMPIANTI TECNOLOGICI
Illuminazione a led
ELEMENTI COSTITUENTI
18.1.1
18.1.3
Apparecchio ad incasso a led
Apparecchio a sospensione a led
DESCRIZIONE
Si tratta di un innovativo sistema di illuminazione che, come l'impianto di illuminazione tradizionale, consente di creare condizioni di visibilità negli ambienti. I corpi illuminanti a led devono
consentire, nel rispetto del risparmio energetico, livello ed uniformità di illuminamento, limitazione dell'abbagliamento, direzionalità della luce, colore e resa della luce. In modo schematico,
un sistema di illuminazione LED è composto da:- una sorgente LED per l’emissione del flusso luminoso;- un circuito stampato per il supporto e l’ancoraggio meccanico, per la distribuzione
dell’energia elettrica fornita dall’alimentatore (che fornisce il primo contributo alla dissipazione termica);- uno o più alimentatori per la fornitura di corrente elettrica a un dato valore di
tensione;- uno o più dissipatori termici per lo smaltimento del calore prodotto dal LED;- uno più dispositivi ottici, o semplicemente le “ottiche” (“primarie” all’interno del packaging e
“secondarie” all’esterno), per la formazione del solido fotometrico.
COMPONENTE
18.1.1
IDENTIFICAZIONE
2
18.1
18.1.1
Opera
Elemento tecnologico
Componente
IMPIANTI TECNOLOGICI
Illuminazione a led
Apparecchio ad incasso a led
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MANUALE D'USO
COMPONENTE
18.1.1
DESCRIZIONE
Si tratta di elementi che vengono montati nel controsoffitto degli ambienti; sono realizzati con sistemi modulari in modo da essere facilmente montabili e allo stesso tempo rimovibili.
MODALITA' D'USO CORRETTO
Il montaggio deve essere effettuato da personale specializzato. Nella rimozione degli elementi bisogna fare attenzione a non deteriorare le parti delle giunzioni. Tutte le operazioni devono
essere eseguite da personale specializzato e qualificato; evitare quindi qualsiasi operazione sui dispositivi dell'intero sistema.
INTERVENTI
CODICE
I18.1.1.1
DESCRIZIONE
OPERATORI
Pulizia delle superfici mediante prodotti idonei al tipo di materiale.
IMPORTO
RISORSE
Generico
COMPONENTE
18.1.3
IDENTIFICAZIONE
2
18.1
18.1.3
Opera
Elemento tecnologico
Componente
IMPIANTI TECNOLOGICI
Illuminazione a led
Apparecchio a sospensione a led
DESCRIZIONE
Gli apparecchi a sospensione a led sono innovativi dispositivi di illuminazione che vengono fissati al soffitto degli ambienti da illuminare. Possono essere del tipo con trasformatore
incorporato o del tipo con trasformatore non incorporato (in questo caso il trasformatore deve essere montato nelle vicinanze dell'apparecchio illuminante e bisogna verificare la possibilità di
collegare l'apparecchio illuminante con il trasformatore stesso).
MODALITA' D'USO CORRETTO
Tutte le operazioni devono essere eseguite da personale specializzato e qualificato; evitare quindi qualsiasi operazione sui dispositivi dell'intero sistema.
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IV. MANUALE DI MANUTENZIONE
MANUALE DI MANUTENZIONE
ELEMENTO TECNOLOGICO
1.2.4
IDENTIFICAZIONE
1
1.2
1.2.4
Opera
EDILIZIA
Classe di unità tecnologica CHIUSURE
Elemento tecnologico
Infissi esterni
ELEMENTI COSTITUENTI
1.2.4.6
Serramenti in materie plastiche (PVC)
DESCRIZIONE
Gli infissi esterni fanno parte del sistema chiusura del sistema tecnologico. Il loro scopo è quello di soddisfare i requisiti di benessere quindi di permettere l'illuminazione e la ventilazione
naturale degli ambienti, garantendo inoltre le prestazioni di isolamento termico-acustico. Gli infissi offrono un'ampia gamma di tipologie diverse sia per materiale che per tipo di apertura.
COMPONENTE
1.2.4.6
IDENTIFICAZIONE
1
1.2
1.2.4
1.2.4.6
Opera
Classe di unità tecnologica
Elemento tecnologico
Componente
EDILIZIA
CHIUSURE
Infissi esterni
Serramenti in materie plastiche (PVC)
DESCRIZIONE
Si tratta di infissi in plastica realizzati in PVC (ossia in polivinilcloruro) mediante processo di estrusione. I telai sono realizzati mediante giunzioni meccaniche o con saldature a piastra calda
dei profili. Per la modesta resistenza meccanica del materiale gli infissi vengono realizzati a sezioni con più camere e per la chiusura di luci elevate si fa ricorso a rinforzi con profilati di
acciaio. I principali vantaggi dei serramenti in PVC sono la resistenza agli agenti aggressivi e all'umidità, la leggerezza, l'imputrescibilità, l'elevata coibenza termica. Difficoltà invece
nell'impiego riguarda nel comportamento alle variazioni di temperature e conseguentemente alle dilatazioni; si sconsigliano infatti profilati in colori scuri. Si possono ottenere anche effetto
legno mediante l'incollaggio a caldo di un film acrilico sui profilati.
ANOMALIE
Anomalia
Alterazione cromatica
Bolla
Condensa superficiale
Corrosione
Descrizione
Alterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza,
saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo delle condizioni.
Rigonfiamento della pellicola causato spesso da eccessive temperatura.
Formazione di condensa sulle superfici interne dei telai in prossimità di ponti termici.
Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.).
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MANUALE DI MANUTENZIONE
COMPONENTE
1.2.4.6
ANOMALIE
Anomalia
Deformazione
Degrado degli organi di manovra
Degrado delle guarnizioni
Deposito superficiale
Frantumazione
Macchie
Non ortogonalità
Perdita di materiale
Perdita trasparenza
Rottura degli organi di manovra
Descrizione
Variazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi di tamponamento per fenomeni di ritiro quali imbarcamento,
svergolamento, ondulazione.
Degrado degli organi di manovra a causa di processi di ossidazione delle parti metalliche ed in particolare di quelle di manovra.
Deformazione e relativa difficoltà di movimentazione degli organi di apertura-chiusura.
Distacchi delle guarnizioni, perdita di elasticità e loro fessurazione.
Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei quali: microrganismi, residui organici, ecc. di spessore variabile, poco
coerente e poco aderente al materiale sottostante.
Riduzione della lastra di vetro in frammenti per cause traumatiche.
Pigmentazione accidentale e localizzata della superficie.
La ortogonalità dei telai mobili rispetto a quelli fissi dovuta generalmente per la mancanza di registrazione periodica dei fissaggi.
Mancanza di parti e di piccoli elementi in seguito ad eventi traumatici.
Perdita di trasparenza ed aumento della fragilità del vetro a causa dell'azione di agenti esterni.
Rottura degli elementi di manovra con distacco dalle sedi originarie di maniglie, cerniere, aste, ed altri meccanismi.
CONTROLLI
CODICE
DESCRIZIONE
OPERATORI
C 1.2.4.6.3
Controllo dell'efficacia delle guarnizioni. Controllo dell'adesione delle guarnizioni ai profili di contatto dei telai. Controllo del
corretto inserimento nelle proprie sedi delle guarnizioni. Controllo dell'elasticità delle guarnizioni.
C 1.2.4.6.10 Controllo delle asole di drenaggio e del sistema di drenaggio. Controllo dell'ortogonalità dei telai. Controllo del fissaggio del telaio al
vano ed al controtelaio al muro e dei blocchetti di regolazione.
C 1.2.4.6.11 Controllo dell'ortogonalità dell'anta e dei cavallotti di unione dei profilati dell'anta.
IMPORTO
RISORSE
Serramentista (Metalli
e materie plastiche)
Serramentista (Metalli
e materie plastiche)
Serramentista (Metalli
e materie plastiche)
INTERVENTI
CODICE
I 1.2.4.6.11
I 1.2.4.6.12
I 1.2.4.6.13
I 1.2.4.6.14
DESCRIZIONE
OPERATORI
Regolazione e riposizionamento delle guarnizioni di tenuta.
Serramentista (Metalli
e materie plastiche)
Regolazione delle cerniere e della perfetta chiusura dell'anta col telaio fisso. Riposizionamento tramite scorrimento nelle apposite sedi Serramentista (Metalli
delle cerniere.
e materie plastiche)
Regolazione di ortogonalità del telaio fisso tramite cacciavite sui blocchetti di regolazione e relativo fissaggio. La verifica
Serramentista (Metalli
dell'ortogonalità sarà effettuata mediante l'impiego di livella torica.
e materie plastiche)
Ripristino fissaggi dei telai al vano e al controtelaio al muro e riattivazione del fissaggio dei blocchetti di regolazione e fissaggio
Serramentista (Metalli
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IMPORTO
RISORSE
MANUALE DI MANUTENZIONE
COMPONENTE
1.2.4.6
INTERVENTI
CODICE
DESCRIZIONE
OPERATORI
I 1.2.4.6.15
tramite cacciavite.
Ripristino dell'ortogonalità delle ante e fissaggio dei cavallotti di unione dei profilati dell'anta.
I 1.2.4.6.16
Sostituzione delle cinghie avvolgibili, verifica dei meccanismi di funzionamento quali rulli avvolgitori e lubrificazione degli snodi.
I 1.2.4.6.17
Sostituzione dei frangisole impacchettabili con elementi analoghi.
I 1.2.4.6.18
Sostituzione dell'infisso e del controtelaio mediante smontaggio e posa del nuovo serramento mediante l'impiego di tecniche di
fissaggio, di regolazione e sigillature specifiche al tipo di infisso.
ELEMENTO TECNOLOGICO
IMPORTO
RISORSE
e materie plastiche)
Serramentista (Metalli
e materie plastiche)
Serramentista (Metalli
e materie plastiche)
Serramentista (Metalli
e materie plastiche)
Serramentista (Metalli
e materie plastiche)
1.3.3
IDENTIFICAZIONE
1
1.2
1.3.3
Opera
EDILIZIA
Classe di unità tecnologica CHIUSURE
Elemento tecnologico
Infissi interni
ELEMENTI COSTITUENTI
1.3.3.1
Porte
DESCRIZIONE
Gli infissi interni hanno per scopo quello di permettere il controllo della comunicazione tra gli spazi interni dell'organismo edilizio. In particolare l'utilizzazione dei vari ambienti in modo da
permettere o meno il passaggio di persone, cose, luce naturale ed aria tra i vari ambienti interni.
COMPONENTE
1.3.3.1
IDENTIFICAZIONE
1
1.2
1.3.3
1.3.3.1
Opera
Classe di unità tecnologica
Elemento tecnologico
Componente
EDILIZIA
CHIUSURE
Infissi interni
Porte
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MANUALE DI MANUTENZIONE
COMPONENTE
1.3.3.1
DESCRIZIONE
Le porte hanno funzione di razionalizzare l'utilizzazione dei vari spazi in modo da regolare il passaggio di persone, cose, luce naturale ed aria fra ambienti adiacenti, oltre che funzioni di
ordine estetico e architettonico. La presenza delle porte a secondo della posizione e delle dimensioni determina lo svolgimento delle varie attività previste negli spazi di destinazione. In
commercio esiste un'ampia gamma di tipologie diverse sia per materiale (legno, metallo, plastica, vetro, ecc.) che per tipo di apertura (a rotazione, a ventola, scorrevole, a tamburo,
ripiegabile, a fisarmonica, basculante, a scomparsa). Le porte interne sono costituite da: a) anta o battente (l'elemento apribile); b) telaio fisso (l'elemento fissato al controtelaio che contorna
la porta e la sostiene per mezzo di cerniere); c) battuta (la superficie di contatto tra telaio fisso e anta mobile); d) cerniera (l'elemento che sostiene l'anta e ne permette la rotazione rispetto al
telaio fisso); e) controtelaio (formato da due montanti ed una traversa è l'elemento fissato alla parete che consente l'alloggio al telaio); f) montante (l'elemento verticale del telaio o del
controtelaio); g) traversa (l'elemento orizzontale del telaio o del controtelaio).
ANOMALIE
Anomalia
Alterazione cromatica
Bolla
Corrosione
Deformazione
Deposito superficiale
Distacco
Fessurazione
Frantumazione
Fratturazione
Incrostazione
Infracidamento
Lesione
Macchie
Non ortogonalità
Patina
Perdita di lucentezza
Perdita di materiale
Perdita di trasparenza
Scagliatura, screpolatura
Scollaggi della pellicola
Descrizione
Alterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza,
saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo delle condizioni.
Rigonfiamento della pellicola causato spesso da eccessive temperatura.
Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidride
carbonica, ecc.).
Variazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi di tamponamento per fenomeni di ritiro quali imbarcamento,
svergolamento, ondulazione.
Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei quali microrganismi, residui organici, ecc., di spessore variabile, poco
coerente e poco aderente al materiale sottostante.
Distacco di due o più strati di un pannello per insufficiente adesione delle parti.
Formazione di soluzioni di continuità nel materiale con distacco macroscopico delle parti.
Riduzione della lastra di vetro in frammenti per cause traumatiche.
Formazione di soluzioni di continuità nel materiale con o senza spostamento delle parti.
Deposito a strati molto aderente al substrato composto generalmente da sostanze inorganiche o di natura biologica.
Degradazione che si manifesta con la formazione di masse scure polverulente dovuta ad umidità e alla scarsa ventilazione.
Degradazione che si manifesta in seguito ad eventi traumatici con effetti di soluzione di continuità con o senza distacco tra le parti.
Pigmentazione accidentale e localizzata della superficie.
La ortogonalità dei telai mobili rispetto a quelli fissi dovuta generalmente per la mancanza di registrazione periodica dei fissaggi.
Variazione del colore originario del materiale per alterazione della superficie dei materiali per fenomeni non legati a degradazione.
Opacizzazione del legno.
Mancanza di parti e di piccoli elementi in seguito ad eventi traumatici.
Perdita di trasparenza ed aumento della fragilità del vetro a causa dell'azione di agenti esterni.
Distacco totale o parziale di parti della pellicola dette scaglie che avviene in prossimità di scollaggi o soluzioni di continuità.
Mancanza di aderenza della pellicola al substrato per cause diverse e successiva scagliatura.
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MANUALE DI MANUTENZIONE
COMPONENTE
1.3.3.1
INTERVENTI
CODICE
I 1.3.3.1.8
I 1.3.3.1.9
I 1.3.3.1.10
DESCRIZIONE
OPERATORI
Regolazione del fissaggio dei controtelai alle pareti.
Ripristino della protezione di verniciatura previa asportazione del vecchio strato per mezzo di carte abrasive leggere ed otturazione
con stucco per legno di eventuali fessurazioni. Applicazione di uno strato impregnante e rinnovo, a pennello, dello strato protettivo
con l'impiego di prodotti idonei al tipo di legno.
Regolazione del fissaggio dei telai ai controtelai.
ELEMENTO TECNOLOGICO
IMPORTO
RISORSE
Serramentista
Pittore
Serramentista
2.1
IDENTIFICAZIONE
2
2.1
Opera
Elemento tecnologico
IMPIANTI TECNOLOGICI
Impianto elettrico
ELEMENTI COSTITUENTI
2.1.8
Prese e spine
DESCRIZIONE
L' ente erogatore fornisce l'energia in media tensione mediante un gruppo di misura; da quest'ultimo parte una linea primaria che alimenta il quadro esterno generale Q.G..
Il quadro generale andrà ad alimentare il quadro di distribuzione Q.D1 (Piano terra), il quadro locale tecnico Q.CT. e il quadro locale antincendio Q.AI.
Dal quadro di distribuzione Q.D1 parte la linea secondaria, che andrà ad alimentare i diversi quadri di zona, dislocati all'interno della struttura, ossia: il quadro ascensore Q.ASC., quadro
cucina Q.Z1, quadro di distribuzione Q.D2 (piano primo), quadro lavanderia Q.Z2.
Dal quadro di zona parte la linea secondaria che deve essere sezionata in modo da avere una linea per le utenze di illuminazione e l'altra per le utenze a maggiore assorbimento ed evitare così
che salti tutto l'impianto in caso di corti circuiti. La distribuzione principale dell'energia avviene con cavi posizionati in apposite canalette; la distribuzione secondaria avviene con conduttori
inseriti in apposite guaine di protezione (di diverso colore: il giallo-verde per la messa a terra, il blu per il neutro, il marrone-grigio per la fase). L'impianto deve essere progettato secondo le
norme CEI vigenti per assicurare una adeguata protezione.
COMPONENTE
2.1.8
IDENTIFICAZIONE
2
2.1
2.1.8
Opera
Elemento tecnologico
Componente
IMPIANTI TECNOLOGICI
Impianto elettrico
Prese e spine
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MANUALE DI MANUTENZIONE
COMPONENTE
2.1.8
DESCRIZIONE
Le prese e le spine dell'impianto elettrico hanno il compito di distribuire alle varie apparecchiature alle quali sono collegati l'energia elettrica proveniente dalla linea principale di adduzione.
Sono generalmente sistemate in appositi spazi ricavati nelle pareti o a pavimento (cassette).
ANOMALIE
Anomalia
Corto circuiti
Difetti agli interruttori
Difetti di taratura
Disconnessione dell'alimentazione
Surriscaldamento
Descrizione
Corto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro.
Difetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla presenza
di umidità ambientale o di condensa.
Difetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione.
Disconnessione dell'alimentazione dovuta a difetti di messa a terra, di sovraccarico di tensione di alimentazione, di corto circuito
imprevisto.
Surriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto da ossidazione delle masse metalliche.
CONTROLLI
CODICE
C 2.1.8.1
DESCRIZIONE
OPERATORI
Verificare la corretta pressione di serraggio delle viti e delle placchette, e dei coperchi delle cassette. Verificare che ci sia un buon
livello di isolamento e di protezione (livello minimo di protezione da assicurare è IP54) onde evitare corto circuiti.
IMPORTO
RISORSE
Elettricista
INTERVENTI
CODICE
I 2.1.8.1
DESCRIZIONE
OPERATORI
Sostituire, quando usurate o non più rispondenti alle norme, parti di prese e spine quali placchette, coperchi, telai porta frutti,
apparecchi di protezione e di comando.
ELEMENTO TECNOLOGICO
6.5
IDENTIFICAZIONE
2
6.5
Opera
Elemento tecnologico
Elettricista
IMPIANTI TECNOLOGICI
Impianto di climatizzazione
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IMPORTO
RISORSE
MANUALE DI MANUTENZIONE
ELEMENTO TECNOLOGICO
6.5
ELEMENTI COSTITUENTI
6.5.1
6.5.55
Alimentazione ed adduzione
Ventilconvettori e termovettori
DESCRIZIONE
L'impianto di climatizzazione è l'insieme degli elementi tecnici aventi funzione di creare e mantenere nel sistema edilizio determinate condizioni termiche, di umidità e di ventilazione. L'unità
tecnologica Impianto di climatizzazione è generalmente costituita da: - alimentazione o adduzione avente la funzione di trasportare il combustibile dai serbatoi e/o dalla rete di distribuzione
fino ai gruppi termici; - gruppi termici che trasformano l'energia chimica dei combustibili di alimentazione in energia termica; - centrali di trattamento fluidi, che hanno la funzione di
trasferire l'energia termica prodotta (direttamente o utilizzando gruppi termici) ai fluidi termovettori; - reti di distribuzione e terminali che trasportano i fluidi termovettori ai vari terminali di
scambio termico facenti parte dell'impianto; - canne di esalazione aventi la funzione di allontanare i fumi di combustione prodotti dai gruppi termici.
COMPONENTE
6.5.1
IDENTIFICAZIONE
2
6.5
6.5.1
Opera
Elemento tecnologico
Componente
IMPIANTI TECNOLOGICI
Impianto di climatizzazione
Alimentazione ed adduzione
DESCRIZIONE
La rete di alimentazione o di adduzione ha lo scopo di trasportare il combustibile dalla rete di distribuzione dell'ente erogatore o da eventuali serbatoi di accumulo ai vari gruppi termici quali
bruciatori e/o caldaie. Si possono classificare i sistemi di alimentazione a secondo del tipo di combustibile da trasportare sia esso solido, liquido o gassoso o della eventuale presenza di
serbatoi di stoccaggio (interrati o fuori terra).
ANOMALIE
Anomalia
Corrosione tubazioni
Difetti ai raccordi o alle connessioni
Incrostazioni
Descrizione
Evidenti segni di decadimento delle tubazioni con cambio di colore e presenza di ruggine in prossimità delle corrosioni.
Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.
Accumuli di materiale di deposito all'interno delle tubazioni ed in prossimità dei filtri che causano perdite o rotture delle tubazioni.
CONTROLLI
CODICE
C6.5.1.4
DESCRIZIONE
OPERATORI
Controllare i seguenti accessori dei serbatoi del gasolio:- guarnizione di tenuta del passo d'uomo, filtro di fondo, valvola di fondo,
reticella rompifiamma del tubo di sfiato, limitatore di riempimento della tubazione di carico;- il serpentino di preriscaldamento, della
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Termoidraulico
IMPORTO
RISORSE
MANUALE DI MANUTENZIONE
COMPONENTE
6.5.1
CONTROLLI
CODICE
C6.5.1.5
C6.5.1.6
C6.5.1.7
DESCRIZIONE
OPERATORI
tenuta all'acqua del pozzetto del passo d'uomo e del suo drenaggio e della tenuta dei vari attacchi sul coperchio del passo d'uomo.
Controllo ed eliminazione d'acqua presente in prossimità dei serbatoi. L'eventuale acqua di sedimentazione deve essere asportata
attraverso l'apposita valvola di spurgo o, in sua mancanza, mediante l'aspirazione con tubazione zavorrata.
Verifica dell'efficienza della valvola automatica di intercettazione e della valvola di chiusura rapida.
Verifica della perfetta tenuta delle tubazioni di alimentazione del bruciatore e di ritorno ai serbatoi di combustibile gassoso.
IMPORTO
RISORSE
Termoidraulico
Termoidraulico
Termoidraulico
INTERVENTI
CODICE
I6.5.1.1
I6.5.1.2
I6.5.1.3
DESCRIZIONE
OPERATORI
Pulizia interna mediante lavaggio con eventuale asportazione di rifiuti. La pulizia è da ritenersi conclusa quando dalla pompa viene
scaricato gasolio puro.
Pulizia interna mediante lavaggio con eventuale asportazione di rifiuti mediante pompa munita di tubazione flessibile che peschi sul
fondo delle impurità. Qualora i fondami si presentano molto consistenti devono essere rimossi manualmente da un operatore oppure si
deve ricorrere a particolari sostanze solventi-detergenti. Gli operatori che devono entrare all'interno del serbatoio devono adottare
idonee misure di sicurezza (ventilazione preventiva del serbatoio, immissione continua dall'esterno di aria di rinnovo, uso di
respiratore collegato con l'esterno, cintura di sicurezza e collegata con corda ancorata all'esterno e saldamente tenuta da altro
operatore).
In seguito ad ispezione e verifica delle pareti esterne dei serbatoi metallici ubicati fuori terra effettuare una raschiatura con spazzole di
ferro sulle tracce di ruggine e successivamente stendere due mani di vernice antiruggine prima della tinta di finitura.
COMPONENTE
IMPORTO
RISORSE
Specializzati vari
Termoidraulico
Specializzati vari
Termoidraulico
Pittore
6.5.55
IDENTIFICAZIONE
2
6.5
6.5.55
Opera
Elemento tecnologico
Componente
IMPIANTI TECNOLOGICI
Impianto di climatizzazione
Ventilconvettori e termovettori
DESCRIZIONE
I termovettori ed i ventilconvettori sono costituiti da uno scambiatore di calore realizzato in rame ed a forma di serpentina posizionato all'interno di un involucro di lamiera metallica dotato di
due aperture, una nella parte bassa per la ripresa dell'aria ed una nella parte alta per la mandata dell'aria. A differenza dei termovettori il ventilconvettore è dotato anche di un ventilatore del
tipo assiale ed a motore che consente lo scambio del fluido primario, proveniente dalla serpentina, con l'aria dell'ambiente dove è posizionato il ventilconvettore.
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MANUALE DI MANUTENZIONE
COMPONENTE
6.5.55
ANOMALIE
Anomalia
Descrizione
Accumuli d'aria nei circuiti
Difetti di filtraggio
Difetti di funzionamento dei motori elettrici
Difetti di lubrificazione
Difetti di taratura dei sistemi di regolazione
Difetti di tenuta
Fughe di fluidi nei circuiti
Rumorosità
Accumuli d'aria all'interno dei circuiti che impediscono il corretto funzionamento.
Difetti di tenuta e perdita di materiale dai filtri.
Cattivo funzionamento dei motori dovuto a mancanza improvvisa di energia elettrica, guasti, ecc.
Funzionamento non ottimale per mancanza di lubrificante.
Difetti di funzionamento ai sistemi di regolazione e controllo.
Fughe dei fluidi termovettori in circolazione.
Fughe dei fluidi nei vari circuiti.
Eccessivo livello del rumore prodotto durante il funzionamento.
CONTROLLI
CODICE
C6.5.55.7
DESCRIZIONE
OPERATORI
Verificare lo stato degli elettroventilatori con particolare riferimento al controllo della rumorosità dei cuscinetti e del senso di
rotazione dei motori degli elettroventilatori.
IMPORTO
RISORSE
Termoidraulico
INTERVENTI
CODICE
I6.5.55.1
I6.5.55.2
I6.5.55.3
I6.5.55.4
I6.5.55.5
I6.5.55.6
DESCRIZIONE
OPERATORI
Effettuare una pulizia delle bacinelle di raccolta condense e del relativo scarico utilizzando idonei disinfettanti.
Effettuare una pulizia delle batterie mediante aspiratore d'aria e spazzolatura delle alette.
Effettuare una pulizia dei filtri mediante aspiratore d'aria ed un lavaggio dei filtri con acqua e solventi. Asciugare i filtri alla fine di
ogni intervento.
Eseguire un lavaggio chimico per effettuare una disincrostazione degli eventuali depositi di polvere o altro.
Effettuare una pulizia dei filtri aria utilizzando aspiratori. Effettuare inoltre una pulizia delle bocchette di mandata e di ripresa, delle
griglie e delle cassette miscelatrici.
Sostituire i filtri quando sono usurati seguendo le indicazione fornite dal costruttore.
ELEMENTO TECNOLOGICO
Opera
Elemento tecnologico
Termoidraulico
Termoidraulico
Termoidraulico
6.6
IDENTIFICAZIONE
2
6.6
Termoidraulico
Termoidraulico
Termoidraulico
IMPIANTI TECNOLOGICI
Impianto di riscaldamento
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IMPORTO
RISORSE
MANUALE DI MANUTENZIONE
ELEMENTO TECNOLOGICO
6.6
ELEMENTI COSTITUENTI
6.6.25
Caldaia
DESCRIZIONE
L'impianto di riscaldamento è l'insieme degli elementi tecnici aventi funzione di creare e mantenere nel sistema edilizio determinate condizioni termiche. Le reti di distribuzione e terminali
hanno la funzione di trasportare i fluidi termovettori, provenienti dalle centrali termiche o dalle caldaie, fino ai terminali di scambio termico con l'ambiente e di controllare e/o regolare il loro
funzionamento. A secondo del tipo dell'impianto (a colonne montanti o a zone) vengono usate tubazioni in acciaio nero senza saldatura (del tipo Mannessman), in rame o in materiale plastico
per il primo tipo mentre per l'impianto a zona vengono usate tubazioni in acciaio o in rame opportunamente isolate (e vengono incluse nel massetto del pavimento). I terminali hanno la
funzione di realizzare lo scambio termico tra la rete di distribuzione e l'ambiente in cui sono collocati. I tipi di terminali sono:- radiatori costituiti da elementi modulari (realizzati in ghisa, in
alluminio o in acciaio) accoppiati tra loro per mezzo di manicotti filettati (nipples) e collegati alle tubazioni di mandata e ritorno;- piastre radianti realizzate in acciaio o in alluminio;- pannelli
radianti realizzati con serpentine in tubazioni di rame o di materiale plastico (polietilene reticolato) poste nel massetto del pavimento;- termoconvettori e ventilconvettori costituiti da uno
scambiatore di calore a serpentina alettata in rame posto all'interno di un involucro di lamiera dotato di una apertura (per la ripresa dell'aria) nella parte bassa e una di mandata nella parte alta;
- unità termoventilanti sono costituite da una batteria di scambio termico in tubi di rame o di alluminio alettati, un ventilatore di tipo assiale ed un contenitore metallico per i collegamenti ai
condotti d'aria con i relativi filtri;- aerotermi che basano il loro funzionamento su meccanismi di convezione forzata;- sistema di regolazione e controllo. Tutte le tubazioni saranno installate in
vista o in appositi cavedi, con giunzioni realizzate mediante pezzi speciali evitando l'impiego di curve a gomito; in ogni caso saranno coibentate, senza discontinuità, con rivestimento isolante
di spessore, conduttività e reazione conformi alle normative vigenti. Nel caso di utilizzazione di radiatori o di piastre radianti per ottimizzare le prestazioni è opportuno che:- la distanza tra il
pavimento e la parte inferiore del radiatore non sia inferiore a 11 cm;- la distanza tra il retro dei radiatori e la parete a cui sono appesi non sia inferiore a 5 cm;- la distanza tra la superficie dei
radiatori ed eventuali nicchie non sia inferiore a 10 cm.Nel caso di utilizzazione di termoconvettori prima della installazione dei mobiletti di contenimento dovranno essere poste in opera le
batterie radianti ad una distanza da terra di 15 cm leggermente inclinate verso l'alto in modo da favorire la fuoriuscita dell'aria. Nel caso si utilizzano serpentine radianti a pavimento è
opportuno coprire i pannelli coibenti delle serpentine con fogli di polietilene per evitare infiltrazioni della gettata soprastante.
COMPONENTE
6.6.25
IDENTIFICAZIONE
2
6.6
6.6.25
Opera
Elemento tecnologico
Componente
IMPIANTI TECNOLOGICI
Impianto di riscaldamento
Caldaia
DESCRIZIONE
La caldaia a basamento a condensazione in acciaio con potenza nominale 115 kW, con bruciatore bistadio ha la funzione di trasformare in energia termica l'energia chimica dei combustibili di
alimentazione, in una caldaia a condensazione il rendimento è variabile secondo la temperatura dell’acqua che rientra in caldaia.
Quando la temperatura di ritorno fa sì che i fumi scendano sotto la temperatura di rugiada del combustibile, il rendimento oltrepasserà il 100% sul P.C.I. e aumenterà esponenzialmente per
ogni grado al di sotto della temperatura di rugiada.
La bassa temperatura dei fumi consente meno perdite al camino (nell’ordine del 2%) e minori perdite all’involucro (nell’ordine del 2%). Al 96% andrà ad aggiungersi un ulteriore 8% dato dal
recupero del calore latente contenuto nei fumi, portando così il rendimento al 104% sul potere calorifico inferiore.
Tali caldaie, realizzate con componenti in acciaio inossidabile, contengono al loro interno tutti i dispositivi d’impianto necessari alla produzione del calore (bruciatore, sistema di accensione,
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MANUALE DI MANUTENZIONE
COMPONENTE
6.6.25
DESCRIZIONE
sistema di sicurezza, sistema di controllo) e alla distribuzione del calore nella rete (serpentina di scambio termico, pompa di circolazione, vaso di espansione). Il trasferimento del calore
prodotto dalla caldaia (sotto forma di acqua calda, di acqua surriscaldata o vapore) avviene, mediante una rete di tubazioni, ai sistemi di utilizzazione del calore. Per la generazione del calore
si utilizza in prevalenza una caldaia dotata di bruciatore specifico per il tipo di combustibile impiegato: gas naturale. La caldaia in acciaio è la più utilizzata per i rendimenti particolarmente
elevati che può raggiungere in regime di combustione pressurizzata. La potenzialità di una caldaia è descritta come potenzialità nominale, potenzialità al focolare e potenzialità resa all’acqua.
Il rendimento della caldaia è dato in percentuale dal rapporto tra potenzialità resa all’acqua e potenzialità al focolare.
ANOMALIE
Anomalia
Difetti ai termostati ed alle valvole
Difetti delle pompe
Difetti di regolazione
Difetti di ventilazione
Perdite alle tubazioni gas
Sbalzi di temperatura
Pressione insufficiente
Descrizione
Difetti di funzionamento ai termostati ed alle valvole.
Difetti di funzionamento delle pompe.
Difetti ai dispositivi di taratura e controllo dei gruppi termici.
Difetti di ventilazione che possano causare danni per la cattiva combustione.
Fughe di gas dovute a difetti di tenuta delle tubazioni o a cattivo serraggio delle stesse.
Differenza di temperatura tra quella nominale di progetto e quella effettiva di esercizio.
Valori della pressione di esercizio dei fluidi differenti da quelli nominali di progetto.
CONTROLLI
CODICE
C6.6.25.9
C6.6.25.10
C6.6.25.11
C6.6.25.12
C6.6.25.13
C6.6.25.14
C6.6.25.15
C6.6.25.16
C6.6.25.17
DESCRIZIONE
OPERATORI
Verificare i valori delle principali caratteristiche dell’acqua, quali durezza ed acidità, onde evitare incrostazioni o corrosioni dei
gruppi termici.
Verificare lo stato del materiale coibente e della vernice di protezione.
Controllo della pompa del bruciatore, da eseguirsi verificando la pressione di alimentazione e quella di aspirazione del combustibile a
bruciatore funzionante.
Verificare che la temperatura dell'acqua dei vari circuiti corrisponda al diagramma di carico.
Verificare che la temperatura dell'acqua di mandata corrisponda al valore di taratura del termostato e della temperatura dell'acqua di
ritorno.Verificare inoltre che la temperatura non sia inferiore mai a 56°C.
Verificare la funzionalità delle guarnizioni nei generatori pressurizzati.
Controllare che l'accensione avvenga senza difficoltà, che la combustione avvenga regolarmente, che non ci siano perdite di
combustibile e che interponendo un ostacolo davanti al controllo di fiamma il bruciatore vada in blocco nel tempo prestabilito.
Verificare inoltre che le elettrovalvole, in caso di blocco, non consentano il passaggio di combustibile.
Verificare la tenuta delle elettrovalvole dei bruciatori, controllando che non fuoriesca combustibile dall'ugello durante la fase di
prelavaggio.
Verificare la funzionalità e la corretta taratura dei termostati e dei pressostati di blocco installati sui generatori.Verificare inoltre che
le valvole di sicurezza siano funzionanti sia ad impianto spento che funzionante.
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Conduttore caldaie
Conduttore caldaie
Conduttore caldaie
Conduttore caldaie
Conduttore caldaie
Conduttore caldaie
Conduttore caldaie
Conduttore caldaie
Conduttore caldaie
IMPORTO
RISORSE
MANUALE DI MANUTENZIONE
COMPONENTE
6.6.25
CONTROLLI
CODICE
C6.6.25.18
C6.6.25.19
C6.6.25.20
C6.6.25.21
DESCRIZIONE
OPERATORI
Verificare che i valori dei rendimenti di combustione corrispondano a quelli imposti dalle norme vigenti. I valori delle misurazioni
vanno registrati nel libretto di centrale dove andranno conservate anche le registrazioni delle apparecchiature di controllo.
Regolazione e taratura degli apparati di regolazione automatica presenti sui gruppi termici, individuando il relativo diagramma di
esercizio al fine di mantenere, negli ambienti riscaldati, i valori stabiliti dalla normativa.
Effettuare una verifica generale delle aperture di ventilazione e dei canali di scarico dei gruppi termici. Verificare che le aperture di
ventilazione non siano ostruite e che le dimensioni siano conformi a quanto disposto dalle norme UNI; verificare, inoltre, l'efficienza
dei dispositivi di smaltimento dei prodotti della combustione e la loro rispondenza alla normativa vigente.
Verificare la funzionalità degli organi e delle apparecchiature secondo le specifiche del costruttore; in particolare verificare le
condizioni di funzionamento dei bruciatori.
IMPORTO
RISORSE
Conduttore caldaie
Conduttore caldaie
Termoidraulico
Termoidraulico
INTERVENTI
CODICE
I6.6.25.1
I6.6.25.2
I6.6.25.3
I6.6.25.4
I6.6.25.5
I6.6.25.6
I6.6.25.7
I6.6.25.8
DESCRIZIONE
OPERATORI
Verificare la quantità di fanghi che si depositano sul fondo del generatore (in seguito alla fuoriuscita dal rubinetto di scarico) e
provvedere alla eliminazione mediante un lavaggio con acqua ed additivi chimici.
Effettuare la pulizia dei seguenti componenti dei bruciatori:- filtro di linea;- fotocellula;- ugelli;- elettrodi di accensione.
Effettuare una pulizia, mediante aria compressa e con l'utilizzo di spazzola metallica, tra le alette al fine di eliminare ostacoli per il
passaggio dei prodotti della combustione.
Eliminare incrostazioni e fuliggini dai passaggi di fumo e dal focolare.
Pulire e verificare gli organi di regolazione del sistema di sicurezza, effettuando gli interventi necessari per il buon funzionamento
quali:- smontaggio e sostituzione dei pistoni che non funzionano;- rabbocco negli ingranaggi a bagno d'olio;- pulizia dei filtri.
Effettuare la pulizia delle tubazioni del gas, seguendo le indicazioni delle norme UNI-CIG 7129.
Sostituzione degli ugelli del bruciatore dei gruppi termici.
In caso di eventi importanti si può scaricare l'impianto per effettuare le operazioni di riparazione. In ogni caso è questa un'operazione
da evitare.
ELEMENTO TECNOLOGICO
Opera
Elemento tecnologico
Conduttore caldaie
Conduttore caldaie
Conduttore caldaie
Conduttore caldaie
Conduttore caldaie
Conduttore caldaie
Termoidraulico
18.1
IDENTIFICAZIONE
2
18.1
Conduttore caldaie
IMPIANTI TECNOLOGICI
Illuminazione a led
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IMPORTO
RISORSE
MANUALE DI MANUTENZIONE
ELEMENTO TECNOLOGICO
18.1
ELEMENTI COSTITUENTI
18.1.1
18.1.3
Apparecchio ad incasso a led
Apparecchio a sospensione a led
DESCRIZIONE
Si tratta di un innovativo sistema di illuminazione che, come l'impianto di illuminazione tradizionale, consente di creare condizioni di visibilità negli ambienti. I corpi illuminanti a led devono
consentire, nel rispetto del risparmio energetico, livello ed uniformità di illuminamento, limitazione dell'abbagliamento, direzionalità della luce, colore e resa della luce. In modo schematico,
un sistema di illuminazione LED è composto da:- una sorgente LED per l’emissione del flusso luminoso;- un circuito stampato per il supporto e l’ancoraggio meccanico, per la distribuzione
dell’energia elettrica fornita dall’alimentatore (che fornisce il primo contributo alla dissipazione termica);- uno o più alimentatori per la fornitura di corrente elettrica a un dato valore di
tensione;- uno o più dissipatori termici per lo smaltimento del calore prodotto dal LED;- uno più dispositivi ottici, o semplicemente le “ottiche” (“primarie” all’interno del packaging e
“secondarie” all’esterno), per la formazione del solido fotometrico.
COMPONENTE
18.1.1
IDENTIFICAZIONE
2
18.1
18.1.1
Opera
Elemento tecnologico
Componente
IMPIANTI TECNOLOGICI
Illuminazione a led
Apparecchio ad incasso a led
DESCRIZIONE
Si tratta di elementi che vengono montati nel controsoffitto degli ambienti; sono realizzati con sistemi modulari in modo da essere facilmente montabili e allo stesso tempo rimovibili.
ANOMALIE
Anomalia
Anomalie anodo
Anomalie catodo
Anomalie connessioni
Anomalie trasformatore
Deformazione
Non planarità
Descrizione
Difetti di funzionamento dell'anodo.
Difetti di funzionamento del catodo.
Difetti delle connessioni dei vari diodi.
Difetti di funzionamento del trasformatore di tensione.
Variazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi di tamponamento per fenomeni di ritiro quali imbarcamento,
svergolamento, ondulazione.
Uno o più elementi dei controsoffitti possono presentarsi non perfettamente complanari rispetto al sistema.
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MANUALE DI MANUTENZIONE
COMPONENTE
18.1.1
CONTROLLI
CODICE
C18.1.1.5
C18.1.1.6
DESCRIZIONE
OPERATORI
Verifica della integrità delle superfici a vista dei diodi. Verificare la continuità delle connessioni.
Controllo dello stato di complanarità degli elementi dei controsoffitti e del grado di usura delle parti in vista. Controllo dell'integrità
dei giunti tra gli elementi.
IMPORTO
RISORSE
Elettricista
Specializzati vari
INTERVENTI
CODICE
I18.1.1.2
I18.1.1.3
I18.1.1.4
DESCRIZIONE
OPERATORI
Verifica dello stato di complanarità degli elementi dei controsoffitti attraverso la registrazione dei pendini e delle molle di
regolazione.
Sostituire i diodi quando danneggiati e/o deteriorati.
Sostituzione degli elementi degradati, rotti e/o mancanti con elementi analoghi.
COMPONENTE
IMPORTO
RISORSE
Specializzati vari
Elettricista
Specializzati vari
18.1.3
IDENTIFICAZIONE
2
18.1
18.1.3
Opera
Elemento tecnologico
Componente
IMPIANTI TECNOLOGICI
Illuminazione a led
Apparecchio a sospensione a led
DESCRIZIONE
Gli apparecchi a sospensione a led sono innovativi dispositivi di illuminazione che vengono fissati al soffitto degli ambienti da illuminare. Possono essere del tipo con trasformatore
incorporato o del tipo con trasformatore non incorporato (in questo caso il trasformatore deve essere montato nelle vicinanze dell'apparecchio illuminante e bisogna verificare la possibilità di
collegare l'apparecchio illuminante con il trasformatore stesso).
ANOMALIE
Anomalia
Anomalie anodo
Anomalie batterie
Anomalie catodo
Anomalie connessioni
Anomalie trasformatore
Difetti di regolazione pendini
Descrizione
Difetti di funzionamento dell'anodo.
Difetti di funzionamento delle batterie di alimentazione dei led.
Difetti di funzionamento del catodo.
Difetti delle connessioni dei vari diodi.
Difetti di funzionamento del trasformatore di tensione.
Difetti di regolazione dei pendini che sorreggono gli apparecchi illuminanti.
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MANUALE DI MANUTENZIONE
COMPONENTE
18.1.3
CONTROLLI
CODICE
C18.1.3.3
DESCRIZIONE
OPERATORI
Verifica della integrità delle superfici a vista dei diodi. Verificare la continuità delle connessioni e che i pendini siano ben regolati.
IMPORTO
RISORSE
Elettricista
INTERVENTI
CODICE
I18.1.3.1
I18.1.3.2
DESCRIZIONE
OPERATORI
Regolare i pendini di sostegno dei corpi illuminanti.
Sostituire i diodi quando danneggiati e/o deteriorati.
Elettricista
Elettricista
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IMPORTO
RISORSE
V. PROGRAMMA DI MANUTENZIONE
Documenti:
V.I.
Sottoprogramma prestazioni
V.II. Sottoprogramma controlli
V.III. Sottoprogramma interventi
SOTTOPROGRAMMA DELLE PRESTAZIONI
COMPONENTE
2.1.8
IDENTIFICAZIONE
2
2.1
2.1.8
Opera
Elemento tecnologico
Componente
IMPIANTI TECNOLOGICI
Impianto elettrico
Prese e spine
REQUISITI E PRESTAZIONI
ATT - FRUIBILITÀ, DISPONIBILITÀ DI SPAZI ED ATTREZZATURE
ATT 01 - Accessibilità, visitabilità, adattabilità
DESCRIZIONE
COMODITÀ DI USO E MANOVRA
REQUISITO:
Le prese e spine devono essere realizzate con materiali e componenti aventi caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e di manovrabilità.
PRESTAZIONE:
Le prese e spine devono essere disposte in posizione ed altezza dal piano di calpestio tali da rendere il loro utilizzo agevole e sicuro, ed essere accessibili anche da parte di persone con
impedite o ridotta capacità motoria.
LIVELLO PRESTAZIONALE:
In particolare l’altezza di installazione dal piano di calpestio dei componenti deve essere compresa fra 0.40 e 1.40 m, ad eccezione di quei componenti il cui azionamento avviene mediante
comando a distanza (ad. es. telecomando a raggi infrarossi).
COMPONENTE
6.5.1
IDENTIFICAZIONE
2
6.5
6.5.1
Opera
Elemento tecnologico
Componente
IMPIANTI TECNOLOGICI
Impianto di climatizzazione
Alimentazione ed adduzione
REQUISITI E PRESTAZIONI
DESCRIZIONE
(ATTITUDINE AL) CONTROLLO DELLE DISPERSIONI DI CALORE
REQUISITO:
La rete di alimentazione e di adduzione dell'impianto di climatizzazione deve essere realizzata e posta in opera in modo da evitare perdite di calore che possono verificarsi durante il normale
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SOTTOPROGRAMMA DELLE PRESTAZIONI
COMPONENTE
6.5.1
DESCRIZIONE
funzionamento e dovute a fenomeni di conduzione, convezione o irraggiamento.
PRESTAZIONE:
La rete di alimentazione e di adduzione dell'impianto di climatizzazione deve assicurare un rendimento termico non inferiore a quello minimo richiesto dalla normativa e quindi dal progetto.
LIVELLO PRESTAZIONALE:
Devono essere effettuate misurazioni delle temperature dei fumi e dell’aria comburente unitamente alla percentuale di anidride carbonica presente nei fumi di combustione; inoltre le tubazioni
di trasporto dei fluidi termovettori devono essere isolate termicamente con materiali isolanti idonei.
ATTITUDINE A LIMITARE I RISCHI DI INCENDIO
REQUISITO:
La rete di alimentazione e di adduzione dei gruppi termici dell'impianto di climatizzazione deve essere realizzata ed installata in modo da limitare i rischi di probabili incendi.
PRESTAZIONE:
Per limitare i rischi di probabili incendi la rete di alimentazione e di adduzione deve essere installata e funzionare nel rispetto di quanto prescritto dalle leggi e normative vigenti.
LIVELLO PRESTAZIONALE:
Nel caso la rete di alimentazione e di adduzione alimenta generatori di calore con potenza termica nominale complessiva superiore ai 116 kW (100000 kcal/h) è necessario sottoporre i
progetti degli impianti alla preventiva approvazione da parte del locale Comando Provinciale dei VV.FF..
STABILITÀ CHIMICO REATTIVA
REQUISITO:
La rete di alimentazione e di adduzione dell'impianto di climatizzazione deve essere realizzata con materiali in grado di mantenere inalterate nel tempo le proprie caratteristiche chimico
-fisiche.
PRESTAZIONE:
Per garantire la stabilità chimico reattiva i materiali e componenti degli impianti di climatizzazione non devono presentare incompatibilità chimico-fisica fra loro evitando allo scopo contatto
tra metalli e materiali aggressivi (alluminio o acciaio e gesso).
LIVELLO PRESTAZIONALE:
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
COMPONENTE
6.5.55
IDENTIFICAZIONE
2
6.5
6.5.55
Opera
Elemento tecnologico
Componente
IMPIANTI TECNOLOGICI
Impianto di climatizzazione
Ventilconvettori e termovettori
REQUISITI E PRESTAZIONI
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SOTTOPROGRAMMA DELLE PRESTAZIONI
COMPONENTE
6.5.55
DESCRIZIONE
(ATTITUDINE AL) CONTROLLO DELLA TEMPERATURA DELL'ARIA AMBIENTE
REQUISITO:
I ventilconvettori e termovettori devono essere realizzati in modo da garantire i valori di progetto della temperatura dell’aria nei locali serviti indipendentemente dalle condizioni climatiche
esterne ed interne.
PRESTAZIONE:
La temperatura dell’aria nei locali riscaldati non deve superare i 20°C, con una tolleranza di 1 °C. Sono ammessi sbalzi dei valori della temperatura dell'aria ambiente purché questi non
superino il +/- 1 °C nel periodo invernale e i +/- 2 °C nel periodo estivo.
LIVELLO PRESTAZIONALE:
La temperatura dei fluidi termovettori deve essere verificata nella parte centrale dei locali serviti e ad un’altezza dal pavimento di 1,5 m. I valori ottenuti devono essere confrontati con quelli
di progetto ed è ammessa una tolleranza di +/- 0,5 °C nel periodo invernale e +/- 1 °C nel periodo estivo.
(ATTITUDINE AL) CONTROLLO DELLA VELOCITÀ DELL'ARIA AMBIENTE
REQUISITO:
I ventilconvettori e termovettori devono funzionare in modo da non creare movimenti d’aria che possano dare fastidio alle persone.
PRESTAZIONE:
Per assicurare una buona distribuzione del fluido occorre che i terminali di mandata dell’aria e quelli di ripresa siano ben distribuiti nell'ambiente da climatizzare. In ogni caso si può misurare
la velocità dell’aria nella zona occupata dalle persone mediante appositi strumenti di precisione (es. anemometro a filo caldo).
LIVELLO PRESTAZIONALE:
Per non creare fastidiosi movimenti dell'aria occorre che la velocità della stessa non superi i 0,15 m/s. E' comunque ammessa una velocità superiore (nelle immediate vicinanze di bocchette di
estrazione o di mandata dell’aria) fino a 0,7 m/s sempre ché siano evitati disturbi diretti alle persone.
(ATTITUDINE AL) CONTROLLO DELL'UMIDITÀ DELL'ARIA AMBIENTE
REQUISITO:
I ventilconvettori e termovettori devono essere realizzati in modo da garantire i valori di progetto della umidità dell’aria nei locali serviti indipendentemente dalle condizioni climatiche
esterne ed interne.
PRESTAZIONE:
Per garantire condizioni ottimali occorre che i valori dell’umidità relativa dell’aria negli ambienti climatizzati sia compresa fra il 40% ed il 60% nel periodo invernale e fra il 40% ed il 50%
nel periodo estivo.
LIVELLO PRESTAZIONALE:
I valori dell’umidità relativa dell’aria devono essere verificati e misurati nella parte centrale dei locali, ad un’altezza dal pavimento di 1,5 m, utilizzando idonei strumenti di misurazione (es.
psicrometro ventilato): rispetto ai valori di progetto è ammessa una tolleranza di +/- 5%.
COMPONENTE
6.6.25
IDENTIFICAZIONE
2
Opera
IMPIANTI TECNOLOGICI
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SOTTOPROGRAMMA DELLE PRESTAZIONI
COMPONENTE
6.6.25
IDENTIFICAZIONE
6.6
6.6.25
Elemento tecnologico
Componente
Impianto di riscaldamento
Caldaia
REQUISITI E PRESTAZIONI
DESCRIZIONE
(ATTITUDINE AL) CONTROLLO DEL RUMORE PRODOTTO PER CALDAIA
REQUISITO:
I gruppi termici degli impianti di riscaldamento devono garantire un livello di rumore nell’ambiente esterno e in quelli abitativi entro i limiti prescritti dalla normativa vigente.
PRESTAZIONE:
Gli impianti di riscaldamento devono funzionare in modo da mantenere il livello di rumore ambiente La e quello residuo Lr nei limiti indicati dalla normativa Tali valori possono essere
oggetto di verifiche che vanno eseguite sia con gli impianti funzionanti che con gli impianti fermi.
LIVELLO PRESTAZIONALE:
I valori di emissione acustica possono essere verificati “in situ”, procedendo alle verifiche previste dalle norme UNI oppure verificando che i valori dichiarati dal produttore di elementi
facenti parte dell'impianto siano conformi alla normativa.
RESISTENZA ALLE TEMPERATURE E A SBALZI DI TEMPERATURE
REQUISITO:
I gruppi termici dell'impianto di riscaldamento devono essere realizzati con materiali in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di temperature
elevate o sbalzi improvvisi delle stesse.
PRESTAZIONE:
I materiali utilizzati devono resistere alle temperature ed agli sbalzi termici prodotti durante il normale funzionamento.
LIVELLO PRESTAZIONALE:
Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.
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SOTTOPROGRAMMA DEI CONTROLLI
COMPONENTE
1.2.4.6
IDENTIFICAZIONE
1
1.2
1.2.4
1.2.4.6
Opera
Classe di unità tecnologica
Elemento tecnologico
Componente
EDILIZIA
CHIUSURE
Infissi esterni
Serramenti in materie plastiche (PVC)
CONTROLLI
CODICE
DESCRIZIONE
FREQUENZA gg
Controllo a
vista
Controllo a
vista
Annuale
1 Non ortogonalità
Si
Annuale
1 Degrado degli organi
di manovra
Non ortogonalità
Rottura degli organi di
manovra
1 Alterazione cromatica
Bolla
Corrosione
Deformazione
Deposito superficiale
Frantumazione
Macchie
Non ortogonalità
Perdita di materiale
Perdita trasparenza
1 Deformazione
Degrado delle
guarnizioni
Non ortogonalità
1 Deformazione
Non ortogonalità
Si
1 Deformazione
Degrado degli organi
di manovra
Si
C 1.2.4.6.5
Controllo del corretto funzionamento.
C 1.2.4.6.1
Controllo funzionalità degli organi di manovra e delle parti in vista.
C 1.2.4.6.2
Controllo delle finiture e dello strato di protezione superficiale, controllo dei
giochi e planarità delle parti.
Controllo a
vista
Annuale
C 1.2.4.6.3
Controllo dell'efficacia delle guarnizioni. Controllo dell'adesione delle
Controllo a
guarnizioni ai profili di contatto dei telai. Controllo del corretto inserimento vista
nelle proprie sedi delle guarnizioni. Controllo dell'elasticità delle guarnizioni.
Annuale
C 1.2.4.6.4
Controllo della loro funzionalità.
Controllo a
vista
Annuale
C 1.2.4.6.6
Controllo dell'efficacia delle cerniere e della perfetta chiusura dell'anta col
Controllo a
telaio fisso. Controllo degli organi di serraggio con finestra aperta e controllo vista
dei movimenti delle aste di chiusure.
Annuale
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ANOMALIE
MAN.
OPERATORI
USO
TIPOLOGIA
Serramentista
(Legno)
Serramentista
(Metalli e
materie
plastiche)
Si
Serramentista
(Metalli e
materie
plastiche)
No
Serramentista
(Metalli e
materie
plastiche)
Serramentista
(Metalli e
materie
plastiche)
Serramentista
(Metalli e
materie
Si
IMPORTO
RISORSE
SOTTOPROGRAMMA DEI CONTROLLI
COMPONENTE
1.2.4.6
CONTROLLI
CODICE
C 1.2.4.6.7
DESCRIZIONE
Controllo dello stato di conservazione e comunque del grado di usura delle
parti in vista. Controllo delle cerniere e dei fissaggi alla parete.
TIPOLOGIA
FREQUENZA gg
ANOMALIE
MAN.
OPERATORI
USO
Non ortogonalità
Rottura degli organi di
manovra
1 Deformazione
Si
plastiche)
Controllo a
vista
Semestrale
C 1.2.4.6.10 Controllo delle asole di drenaggio e del sistema di drenaggio. Controllo
dell'ortogonalità dei telai. Controllo del fissaggio del telaio al vano ed al
controtelaio al muro e dei blocchetti di regolazione.
Controllo a
vista
Annuale
1 Condensa superficiale
Deformazione
Non ortogonalità
No
C 1.2.4.6.11 Controllo dell'ortogonalità dell'anta e dei cavallotti di unione dei profilati
dell'anta.
Controllo a
vista
Annuale
1 Condensa superficiale
Non ortogonalità
No
C 1.2.4.6.12 Controllo uniformità dei vetri e delle sigillature vetro-telaio. Controllare la
presenza di depositi o sporco. Verifica di assenza di anomalie e/o difetti
(rottura, depositi, macchie, ecc.).
Controllo a
vista
Semestrale
1 Condensa superficiale
Deposito superficiale
Frantumazione
Macchie
Perdita trasparenza
Si
COMPONENTE
IMPORTO
RISORSE
Serramentista
(Metalli e
materie
plastiche)
Serramentista
(Metalli e
materie
plastiche)
Serramentista
(Metalli e
materie
plastiche)
Serramentista
(Metalli e
materie
plastiche)
1.3.3.1
IDENTIFICAZIONE
1
1.2
1.3.3
1.3.3.1
Opera
Classe di unità tecnologica
Elemento tecnologico
Componente
EDILIZIA
CHIUSURE
Infissi interni
Porte
CONTROLLI
CODICE
C 1.3.3.1.4
DESCRIZIONE
Controllo delle parti in vista, delle finiture e dello strato di protezione
TIPOLOGIA
FREQUENZA gg
Controllo a
Annuale
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ANOMALIE
1 Alterazione cromatica
MAN.
OPERATORI
USO
Si
Serramentista
IMPORTO
RISORSE
SOTTOPROGRAMMA DEI CONTROLLI
COMPONENTE
1.3.3.1
CONTROLLI
CODICE
DESCRIZIONE
TIPOLOGIA
FREQUENZA gg
superficiale (qualora il tipo di rivestimento lo preveda). Controllo dei fissaggi vista
del telaio al controtelaio.
C 1.3.3.1.1
Controllo della loro funzionalità.
Controllo a
vista
Annuale
C 1.3.3.1.2
Controllo della loro funzionalità e dell'assenza di depositi nei binari di
scorrimento (per porte scorrevoli).
Controllo a
vista
Semestrale
C 1.3.3.1.3
Controllo del corretto funzionamento.
Semestrale
C 1.3.3.1.5
Controllo uniformità dei vetri e delle sigillature vetro-telaio. Controllare la
presenza di depositi o sporco. Verifica di assenza di anomalie e/o difetti
(rottura, depositi, macchie, ecc.).
Controllo a
vista
Controllo a
vista
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Semestrale
ANOMALIE
Bolla
Corrosione
Deformazione
Deposito superficiale
Distacco
Fessurazione
Frantumazione
Fratturazione
Incrostazione
Infracidamento
Lesione
Macchie
Non ortogonalità
Patina
Perdita di lucentezza
Perdita di materiale
Perdita di trasparenza
Scagliatura,
screpolatura
Scollaggi della
pellicola
1 Corrosione
MAN.
OPERATORI
USO
Si
1 Deformazione
Deposito superficiale
Non ortogonalità
1
Si
1 Deposito superficiale
Frantumazione
Fratturazione
Perdita di lucentezza
Perdita di trasparenza
Si
Si
Serramentista
(Metalli e
materie
plastiche)
Serramentista
Serramentista
(Legno)
Serramentista
(Metalli e
materie
plastiche)
IMPORTO
RISORSE
SOTTOPROGRAMMA DEI CONTROLLI
COMPONENTE
2.1.8
IDENTIFICAZIONE
2
2.1
2.1.8
Opera
Elemento tecnologico
Componente
IMPIANTI TECNOLOGICI
Impianto elettrico
Prese e spine
CONTROLLI
CODICE
C 2.1.8.1
DESCRIZIONE
TIPOLOGIA
Verificare la corretta pressione di serraggio delle viti e delle placchette, e dei Controllo a
coperchi delle cassette. Verificare che ci sia un buon livello di isolamento e di vista
protezione (livello minimo di protezione da assicurare è IP54) onde evitare
corto circuiti.
FREQUENZA gg
Mensile
ANOMALIE
1 Corto circuiti
Difetti agli interruttori
Difetti di taratura
Disconnessione
dell'alimentazione
Surriscaldamento
COMPONENTE
MAN.
OPERATORI
USO
No
IMPORTO
RISORSE
Elettricista
6.5.1
IDENTIFICAZIONE
2
6.5
6.5.1
Opera
Elemento tecnologico
Componente
IMPIANTI TECNOLOGICI
Impianto di climatizzazione
Alimentazione ed adduzione
CONTROLLI
CODICE
C6.5.1.4
C6.5.1.5
C6.5.1.6
DESCRIZIONE
Controllare i seguenti accessori dei serbatoi del gasolio:- guarnizione di
tenuta del passo d'uomo, filtro di fondo, valvola di fondo, reticella
rompifiamma del tubo di sfiato, limitatore di riempimento della tubazione di
carico;- il serpentino di preriscaldamento, della tenuta all'acqua del pozzetto
del passo d'uomo e del suo drenaggio e della tenuta dei vari attacchi sul
coperchio del passo d'uomo.
Controllo ed eliminazione d'acqua presente in prossimità dei serbatoi.
L'eventuale acqua di sedimentazione deve essere asportata attraverso
l'apposita valvola di spurgo o, in sua mancanza, mediante l'aspirazione con
tubazione zavorrata.
Verifica dell'efficienza della valvola automatica di intercettazione e della
ANOMALIE
MAN.
OPERATORI
USO
TIPOLOGIA
FREQUENZA gg
Controllo
12 Mesi
1 Difetti ai raccordi o
alle connessioni
No
Termoidraulic
o
Revisione
Quando
occorre
1 Difetti ai raccordi o
alle connessioni
No
Termoidraulic
o
Ispezione a
pag. 8 / 19
12 Mesi
1 Incrostazioni
No
Termoidraulic
IMPORTO
RISORSE
SOTTOPROGRAMMA DEI CONTROLLI
COMPONENTE
6.5.1
CONTROLLI
CODICE
C6.5.1.7
DESCRIZIONE
TIPOLOGIA
valvola di chiusura rapida.
vista
Verifica della perfetta tenuta delle tubazioni di alimentazione del bruciatore e Ispezione a
di ritorno ai serbatoi di combustibile gassoso.
vista
FREQUENZA gg
12 Mesi
ANOMALIE
1 Corrosione tubazioni
MAN.
OPERATORI
USO
No
COMPONENTE
IMPORTO
RISORSE
o
Termoidraulic
o
6.5.55
IDENTIFICAZIONE
2
6.5
6.5.55
Opera
Elemento tecnologico
Componente
IMPIANTI TECNOLOGICI
Impianto di climatizzazione
Ventilconvettori e termovettori
CONTROLLI
CODICE
DESCRIZIONE
TIPOLOGIA
FREQUENZA gg
C6.5.55.7
Verificare lo stato degli elettroventilatori con particolare riferimento al
controllo della rumorosità dei cuscinetti e del senso di rotazione dei motori
degli elettroventilatori.
Ispezione a
vista
12 Mesi
C6.5.55.8
Effettuare un controllo generale dei dispositivi di comando dei
Ispezione a
ventilconvettori; in particolare verificare:-il corretto funzionamento dei
vista
dispositivi di comando quali termostato, interruttore, commutatore di velocità;
-l'integrità delle batterie di scambio, delle griglie di ripresa e di mandata.
12 Mesi
C6.5.55.9
Controllo e verifica della tenuta all'acqua dei ventilconvettori. In particolare,
verificare che le valvole ed i rubinetti non consentano perdite di acqua (in
caso contrario far spurgare l'acqua in eccesso).
Semestrale
Ispezione a
vista
COMPONENTE
Opera
1 Difetti di
funzionamento dei
motori elettrici
Rumorosità
1 Difetti di filtraggio
Difetti di taratura dei
sistemi di regolazione
Difetti di tenuta
Fughe di fluidi nei
circuiti
1 Difetti di tenuta
Fughe di fluidi nei
circuiti
MAN.
OPERATORI
USO
No
Termoidraulic
o
Si
Termoidraulic
o
Si
Termoidraulic
o
6.6.25
IDENTIFICAZIONE
2
ANOMALIE
IMPIANTI TECNOLOGICI
pag. 9 / 19
IMPORTO
RISORSE
SOTTOPROGRAMMA DEI CONTROLLI
COMPONENTE
6.6.25
IDENTIFICAZIONE
6.6
6.6.25
Elemento tecnologico
Componente
Impianto di riscaldamento
Caldaia
CONTROLLI
CODICE
C6.6.25.9
C6.6.25.10
C6.6.25.11
C6.6.25.12
C6.6.25.13
C6.6.25.14
C6.6.25.15
C6.6.25.16
C6.6.25.17
C6.6.25.18
DESCRIZIONE
TIPOLOGIA
FREQUENZA gg
ANOMALIE
MAN.
OPERATORI
USO
Verificare i valori delle principali caratteristiche dell’acqua, quali durezza ed Ispezione
acidità, onde evitare incrostazioni o corrosioni dei gruppi termici.
strumentale
Verificare lo stato del materiale coibente e della vernice di protezione.
Controllo a
vista
Controllo della pompa del bruciatore, da eseguirsi verificando la pressione di Ispezione
alimentazione e quella di aspirazione del combustibile a bruciatore
strumentale
funzionante.
Verificare che la temperatura dell'acqua dei vari circuiti corrisponda al
Registrazione
diagramma di carico.
Verificare che la temperatura dell'acqua di mandata corrisponda al valore di Ispezione a
taratura del termostato e della temperatura dell'acqua di ritorno.Verificare
vista
inoltre che la temperatura non sia inferiore mai a 56°C.
Verificare la funzionalità delle guarnizioni nei generatori pressurizzati.
Controllo a
vista
Controllare che l'accensione avvenga senza difficoltà, che la combustione
Ispezione
avvenga regolarmente, che non ci siano perdite di combustibile e che
strumentale
interponendo un ostacolo davanti al controllo di fiamma il bruciatore vada in
blocco nel tempo prestabilito. Verificare inoltre che le elettrovalvole, in caso
di blocco, non consentano il passaggio di combustibile.
Triennale
1
No
12 Mesi
1
No
12 Mesi
1 Difetti delle pompe
Difetti di regolazione
No
Semestrale
1 Sbalzi di temperatura
No
Mensile
1 Sbalzi di temperatura
No
Mensile
1 Pressione insufficiente No
12 Mesi
Verificare la tenuta delle elettrovalvole dei bruciatori, controllando che non
fuoriesca combustibile dall'ugello durante la fase di prelavaggio.
Verificare la funzionalità e la corretta taratura dei termostati e dei pressostati
di blocco installati sui generatori.Verificare inoltre che le valvole di sicurezza
siano funzionanti sia ad impianto spento che funzionante.
Verificare che i valori dei rendimenti di combustione corrispondano a quelli
imposti dalle norme vigenti. I valori delle misurazioni vanno registrati nel
libretto di centrale dove andranno conservate anche le registrazioni delle
Ispezione a
vista
Ispezione a
vista
12 Mesi
1 Difetti ai termostati ed No
alle valvole
Difetti delle pompe
Difetti di regolazione
Difetti di ventilazione
Perdite alle tubazioni
gas
Sbalzi di temperatura
1 Difetti ai termostati ed No
alle valvole
1 Difetti ai termostati ed No
alle valvole
Ispezione
strumentale
Semestrale
pag. 10 / 19
Mensile
1 Pressione insufficiente No
Conduttore
caldaie
Conduttore
caldaie
Conduttore
caldaie
Conduttore
caldaie
Conduttore
caldaie
Conduttore
caldaie
Conduttore
caldaie
Conduttore
caldaie
Conduttore
caldaie
Conduttore
caldaie
IMPORTO
RISORSE
SOTTOPROGRAMMA DEI CONTROLLI
COMPONENTE
6.6.25
CONTROLLI
CODICE
C6.6.25.19
C6.6.25.20
C6.6.25.21
DESCRIZIONE
TIPOLOGIA
apparecchiature di controllo.
Regolazione e taratura degli apparati di regolazione automatica presenti sui
gruppi termici, individuando il relativo diagramma di esercizio al fine di
mantenere, negli ambienti riscaldati, i valori stabiliti dalla normativa.
Effettuare una verifica generale delle aperture di ventilazione e dei canali di
scarico dei gruppi termici. Verificare che le aperture di ventilazione non siano
ostruite e che le dimensioni siano conformi a quanto disposto dalle norme
UNI; verificare, inoltre, l'efficienza dei dispositivi di smaltimento dei prodotti
della combustione e la loro rispondenza alla normativa vigente.
Verificare la funzionalità degli organi e delle apparecchiature secondo le
specifiche del costruttore; in particolare verificare le condizioni di
funzionamento dei bruciatori.
FREQUENZA gg
ANOMALIE
MAN.
OPERATORI
USO
Registrazione Mensile
1 Difetti di regolazione
No
Conduttore
caldaie
Ispezione a
vista
12 Mesi
1 Difetti di ventilazione
No
Termoidraulic
o
Ispezione a
vista
12 Mesi
1 Difetti di regolazione No
Pressione insufficiente
Termoidraulic
o
COMPONENTE
IMPORTO
RISORSE
18.1.1
IDENTIFICAZIONE
2
18.1
18.1.1
Opera
Elemento tecnologico
Componente
IMPIANTI TECNOLOGICI
Illuminazione a led
Apparecchio ad incasso a led
CONTROLLI
CODICE
DESCRIZIONE
TIPOLOGIA
FREQUENZA gg
C18.1.1.5
Verifica della integrità delle superfici a vista dei diodi. Verificare la
continuità delle connessioni.
Ispezione a
vista
Semestrale
C18.1.1.6
Controllo dello stato di complanarità degli elementi dei controsoffitti e del
grado di usura delle parti in vista. Controllo dell'integrità dei giunti tra gli
elementi.
Controllo a
vista
12 Mesi
pag. 11 / 19
ANOMALIE
1 Anomalie anodo
Anomalie catodo
Anomalie connessioni
1 Deformazione
Non planarità
MAN.
OPERATORI
USO
No
Elettricista
No
Specializzati
vari
IMPORTO
RISORSE
SOTTOPROGRAMMA DEI CONTROLLI
COMPONENTE
18.1.3
IDENTIFICAZIONE
2
18.1
18.1.3
Opera
Elemento tecnologico
Componente
IMPIANTI TECNOLOGICI
Illuminazione a led
Apparecchio a sospensione a led
CONTROLLI
CODICE
C18.1.3.3
DESCRIZIONE
Verifica della integrità delle superfici a vista dei diodi. Verificare la
continuità delle connessioni e che i pendini siano ben regolati.
TIPOLOGIA
FREQUENZA gg
Ispezione a
vista
Semestrale
pag. 12 / 19
ANOMALIE
1 Anomalie anodo
Anomalie catodo
Anomalie connessioni
MAN.
OPERATORI
USO
No
Elettricista
IMPORTO
RISORSE
SOTTOPROGRAMMA DEGLI INTERVENTI
COMPONENTE
1.2.4.6
IDENTIFICAZIONE
1
1.2
1.2.4
1.2.4.6
Opera
Classe di unità tecnologica
Elemento tecnologico
Componente
EDILIZIA
CHIUSURE
Infissi esterni
Serramenti in materie plastiche (PVC)
INTERVENTI
CODICE
DESCRIZIONE
FREQUENZA gg
MAN.
OPERATORI
USO
I 1.2.4.6.1
Lubrificazione ed ingrassaggio delle serrature e cerniere con prodotti siliconici, verifica del corretto funzionamento.
Sessennale
1 Si
I 1.2.4.6.2
Pulizia dei residui organici che possono compromettere la funzionalità delle guide di scorrimento.
Semestrale
1 Si
I 1.2.4.6.3
Pulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei.
1 Si
I 1.2.4.6.4
I 1.2.4.6.5
Pulizia dei residui e depositi che ne possono pregiudicare il buon funzionamento con detergenti non aggressivi.
Pulizia degli organi di movimentazione tramite detergenti comuni.
1 Si
1 Si
Generico
Generico
I 1.2.4.6.6
1 Si
Generico
I 1.2.4.6.7
I 1.2.4.6.8
Pulizia dei residui organici che possono provocare l'otturazione delle asole, dei canali di drenaggio, dei fori, delle
battute. Pulizia del telaio fisso con detergenti non aggressivi.
Pulizia dei telai mobili con detergenti non aggressivi.
Pulizia dei telai con detergenti non aggressivi.
Quando
occorre
Annuale
Quando
occorre
Semestrale
Serramentista
(Metalli e
materie
plastiche)
Serramentista
(Metalli e
materie
plastiche)
Generico
1 Si
1 Si
Generico
Generico
I 1.2.4.6.10
Registrazione e lubrificazione della maniglia, delle viti e degli accessori di manovra apertura-chiusura.
Annuale
Quando
occorre
Semestrale
1 Si
I 1.2.4.6.11
Regolazione e riposizionamento delle guarnizioni di tenuta.
Triennale
1 No
I 1.2.4.6.12
Regolazione delle cerniere e della perfetta chiusura dell'anta col telaio fisso. Riposizionamento tramite scorrimento
nelle apposite sedi delle cerniere.
Triennale
1 No
Serramentista
(Metalli e
materie
plastiche)
Serramentista
(Metalli e
materie
plastiche)
Serramentista
(Metalli e
pag. 13 / 19
IMPORTO
RISORSE
SOTTOPROGRAMMA DEGLI INTERVENTI
COMPONENTE
1.2.4.6
INTERVENTI
CODICE
DESCRIZIONE
FREQUENZA gg
MAN.
OPERATORI
USO
I 1.2.4.6.13
Regolazione di ortogonalità del telaio fisso tramite cacciavite sui blocchetti di regolazione e relativo fissaggio. La
verifica dell'ortogonalità sarà effettuata mediante l'impiego di livella torica.
Triennale
1 No
I 1.2.4.6.14
Ripristino fissaggi dei telai al vano e al controtelaio al muro e riattivazione del fissaggio dei blocchetti di regolazione Triennale
e fissaggio tramite cacciavite.
1 No
I 1.2.4.6.15
Ripristino dell'ortogonalità delle ante e fissaggio dei cavallotti di unione dei profilati dell'anta.
Annuale
1 No
I 1.2.4.6.16
Sostituzione delle cinghie avvolgibili, verifica dei meccanismi di funzionamento quali rulli avvolgitori e lubrificazione Quando
degli snodi.
occorre
1 No
I 1.2.4.6.17
Sostituzione dei frangisole impacchettabili con elementi analoghi.
Quando
occorre
1 No
I 1.2.4.6.18
Sostituzione dell'infisso e del controtelaio mediante smontaggio e posa del nuovo serramento mediante l'impiego di
tecniche di fissaggio, di regolazione e sigillature specifiche al tipo di infisso.
Trentennale
1 No
COMPONENTE
1.3.3.1
IDENTIFICAZIONE
1
1.2
1.3.3
1.3.3.1
Opera
Classe di unità tecnologica
Elemento tecnologico
Componente
materie
plastiche)
Serramentista
(Metalli e
materie
plastiche)
Serramentista
(Metalli e
materie
plastiche)
Serramentista
(Metalli e
materie
plastiche)
Serramentista
(Metalli e
materie
plastiche)
Serramentista
(Metalli e
materie
plastiche)
Serramentista
(Metalli e
materie
plastiche)
EDILIZIA
CHIUSURE
Infissi interni
Porte
pag. 14 / 19
IMPORTO
RISORSE
SOTTOPROGRAMMA DEGLI INTERVENTI
COMPONENTE
1.3.3.1
INTERVENTI
CODICE
DESCRIZIONE
FREQUENZA gg
MAN.
OPERATORI
USO
I 1.3.3.1.1
Lubrificazione ed ingrassaggio delle serrature e cerniere con prodotti siliconici, verifica del corretto funzionamento.
Semestrale
1 Si
I 1.3.3.1.2
Pulizia delle ante con prodotti detergenti non aggressivi idonei al tipo di materiale.
1 Si
I 1.3.3.1.3
Pulizia dei residui organici che possono compromettere la funzionalità delle guide di scorrimento.
Quando
occorre
Semestrale
I 1.3.3.1.4
Pulizia degli organi di movimentazone tramite detergenti comuni.
1 Si
I 1.3.3.1.5
I 1.3.3.1.6
Pulizia del telaio con prodotti detergenti non aggressivi idonei al tipo di materiale.
Pulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei.
1 Si
1 Si
Generico
Generico
I 1.3.3.1.7
Registrazione e lubrificazione della maniglia, delle viti e degli accessori di manovra apertura-chiusura.
Quando
occorre
Semestrale
Quando
occorre
Semestrale
Serramentista
(Metalli e
materie
plastiche)
Generico
1 Si
I 1.3.3.1.8
I 1.3.3.1.9
Regolazione del fissaggio dei controtelai alle pareti.
Ripristino della protezione di verniciatura previa asportazione del vecchio strato per mezzo di carte abrasive leggere
ed otturazione con stucco per legno di eventuali fessurazioni. Applicazione di uno strato impregnante e rinnovo, a
pennello, dello strato protettivo con l'impiego di prodotti idonei al tipo di legno.
Regolazione del fissaggio dei telai ai controtelai.
Annuale
Biennale
1 No
1 No
Serramentista
(Metalli e
materie
plastiche)
Serramentista
Pittore
Annuale
1 No
Serramentista
I 1.3.3.1.10
COMPONENTE
2.1.8
IDENTIFICAZIONE
2
2.1
2.1.8
Opera
Elemento tecnologico
Componente
1 Si
Serramentista
(Metalli e
materie
plastiche)
Generico
IMPIANTI TECNOLOGICI
Impianto elettrico
Prese e spine
pag. 15 / 19
IMPORTO
RISORSE
SOTTOPROGRAMMA DEGLI INTERVENTI
COMPONENTE
2.1.8
INTERVENTI
CODICE
I 2.1.8.1
DESCRIZIONE
FREQUENZA gg
Sostituire, quando usurate o non più rispondenti alle norme, parti di prese e spine quali placchette, coperchi, telai
porta frutti, apparecchi di protezione e di comando.
Quando
occorre
MAN.
OPERATORI
USO
1 No
COMPONENTE
IMPORTO
RISORSE
Elettricista
6.5.1
IDENTIFICAZIONE
2
6.5
6.5.1
Opera
Elemento tecnologico
Componente
IMPIANTI TECNOLOGICI
Impianto di climatizzazione
Alimentazione ed adduzione
INTERVENTI
CODICE
DESCRIZIONE
FREQUENZA gg
MAN.
OPERATORI
USO
I6.5.1.1
Pulizia interna mediante lavaggio con eventuale asportazione di rifiuti. La pulizia è da ritenersi conclusa quando dalla Triennale
pompa viene scaricato gasolio puro.
1 No
I6.5.1.2
Pulizia interna mediante lavaggio con eventuale asportazione di rifiuti mediante pompa munita di tubazione flessibile Triennale
che peschi sul fondo delle impurità. Qualora i fondami si presentano molto consistenti devono essere rimossi
manualmente da un operatore oppure si deve ricorrere a particolari sostanze solventi-detergenti. Gli operatori che
devono entrare all'interno del serbatoio devono adottare idonee misure di sicurezza (ventilazione preventiva del
serbatoio, immissione continua dall'esterno di aria di rinnovo, uso di respiratore collegato con l'esterno, cintura di
sicurezza e collegata con corda ancorata all'esterno e saldamente tenuta da altro operatore).
In seguito ad ispezione e verifica delle pareti esterne dei serbatoi metallici ubicati fuori terra effettuare una raschiatura Quando
con spazzole di ferro sulle tracce di ruggine e successivamente stendere due mani di vernice antiruggine prima della
occorre
tinta di finitura.
1 No
I6.5.1.3
COMPONENTE
Opera
Elemento tecnologico
Pittore
6.5.55
IDENTIFICAZIONE
2
6.5
1 No
Specializzati
vari
Termoidraulic
o
Specializzati
vari
Termoidraulic
o
IMPIANTI TECNOLOGICI
Impianto di climatizzazione
pag. 16 / 19
IMPORTO
RISORSE
SOTTOPROGRAMMA DEGLI INTERVENTI
COMPONENTE
6.5.55
IDENTIFICAZIONE
6.5.55
Componente
Ventilconvettori e termovettori
INTERVENTI
CODICE
DESCRIZIONE
FREQUENZA gg
MAN.
OPERATORI
USO
I6.5.55.1
Effettuare una pulizia delle bacinelle di raccolta condense e del relativo scarico utilizzando idonei disinfettanti.
Mensile
1 No
I6.5.55.2
Effettuare una pulizia delle batterie mediante aspiratore d'aria e spazzolatura delle alette.
12 Mesi
1 No
I6.5.55.3
Effettuare una pulizia dei filtri mediante aspiratore d'aria ed un lavaggio dei filtri con acqua e solventi. Asciugare i
filtri alla fine di ogni intervento.
Eseguire un lavaggio chimico per effettuare una disincrostazione degli eventuali depositi di polvere o altro.
Trimestrale
1 No
12 Mesi
1 No
Effettuare una pulizia dei filtri aria utilizzando aspiratori. Effettuare inoltre una pulizia delle bocchette di mandata e di 12 Mesi
ripresa, delle griglie e delle cassette miscelatrici.
Sostituire i filtri quando sono usurati seguendo le indicazione fornite dal costruttore.
Quando
occorre
1 No
I6.5.55.4
I6.5.55.5
I6.5.55.6
1 No
COMPONENTE
IMPORTO
RISORSE
Termoidraulic
o
Termoidraulic
o
Termoidraulic
o
Termoidraulic
o
Termoidraulic
o
Termoidraulic
o
6.6.25
IDENTIFICAZIONE
2
6.6
6.6.25
Opera
Elemento tecnologico
Componente
IMPIANTI TECNOLOGICI
Impianto di riscaldamento
Caldaia
INTERVENTI
CODICE
I6.6.25.1
I6.6.25.2
I6.6.25.3
DESCRIZIONE
FREQUENZA gg
Verificare la quantità di fanghi che si depositano sul fondo del generatore (in seguito alla fuoriuscita dal rubinetto di
scarico) e provvedere alla eliminazione mediante un lavaggio con acqua ed additivi chimici.
Effettuare la pulizia dei seguenti componenti dei bruciatori:- filtro di linea;- fotocellula;- ugelli;- elettrodi di
accensione.
Effettuare una pulizia, mediante aria compressa e con l'utilizzo di spazzola metallica, tra le alette al fine di eliminare
ostacoli per il passaggio dei prodotti della combustione.
pag. 17 / 19
MAN.
OPERATORI
USO
12 Mesi
1 No
12 Mesi
1 No
Trimestrale
1 No
Conduttore
caldaie
Conduttore
caldaie
Conduttore
caldaie
IMPORTO
RISORSE
SOTTOPROGRAMMA DEGLI INTERVENTI
COMPONENTE
6.6.25
INTERVENTI
CODICE
DESCRIZIONE
FREQUENZA gg
MAN.
OPERATORI
USO
I6.6.25.4
Eliminare incrostazioni e fuliggini dai passaggi di fumo e dal focolare.
Mensile
1 No
I6.6.25.5
12 Mesi
1 No
I6.6.25.6
Pulire e verificare gli organi di regolazione del sistema di sicurezza, effettuando gli interventi necessari per il buon
funzionamento quali:- smontaggio e sostituzione dei pistoni che non funzionano;- rabbocco negli ingranaggi a bagno
d'olio;- pulizia dei filtri.
Effettuare la pulizia delle tubazioni del gas, seguendo le indicazioni delle norme UNI-CIG 7129.
12 Mesi
1 No
I6.6.25.7
Sostituzione degli ugelli del bruciatore dei gruppi termici.
1 No
I6.6.25.8
In caso di eventi importanti si può scaricare l'impianto per effettuare le operazioni di riparazione. In ogni caso è
questa un'operazione da evitare.
Quando
occorre
Quando
occorre
1 No
COMPONENTE
IMPORTO
RISORSE
Conduttore
caldaie
Conduttore
caldaie
Conduttore
caldaie
Conduttore
caldaie
Termoidraulic
o
18.1.1
IDENTIFICAZIONE
2
18.1
18.1.1
Opera
Elemento tecnologico
Componente
IMPIANTI TECNOLOGICI
Illuminazione a led
Apparecchio ad incasso a led
INTERVENTI
CODICE
DESCRIZIONE
FREQUENZA gg
I18.1.1.1
Pulizia delle superfici mediante prodotti idonei al tipo di materiale.
I18.1.1.2
I18.1.1.3
Verifica dello stato di complanarità degli elementi dei controsoffitti attraverso la registrazione dei pendini e delle
molle di regolazione.
Sostituire i diodi quando danneggiati e/o deteriorati.
I18.1.1.4
Sostituzione degli elementi degradati, rotti e/o mancanti con elementi analoghi.
pag. 18 / 19
MAN.
OPERATORI
USO
Quando
occorre
Annuale
1 Si
Generico
1 No
Quando
occorre
Quando
occorre
1 No
Specializzati
vari
Elettricista
1 No
Specializzati
vari
IMPORTO
RISORSE
SOTTOPROGRAMMA DEGLI INTERVENTI
COMPONENTE
18.1.3
IDENTIFICAZIONE
2
18.1
18.1.3
Opera
Elemento tecnologico
Componente
IMPIANTI TECNOLOGICI
Illuminazione a led
Apparecchio a sospensione a led
INTERVENTI
CODICE
DESCRIZIONE
I18.1.3.1
Regolare i pendini di sostegno dei corpi illuminanti.
I18.1.3.2
Sostituire i diodi quando danneggiati e/o deteriorati.
FREQUENZA gg
Quando
occorre
Quando
occorre
pag. 19 / 19
MAN.
OPERATORI
USO
1 No
Elettricista
1 No
Elettricista
IMPORTO
RISORSE
Scarica

: r.08 - piano manutenzione