Sabato 9 Gennaio 2016 Edizione 1 n° 4 COPIA GRATUITA Bergamo, Via Mauro Gavazzeni, 29 Aula 1-17D Fondato nel 2015 www.ilgiornaledell'esperia.altervista.org Fabbris Andrea, Ranica Federica e Stucchi Nicolò, sono i nomi dei nuovi direttori del quarto numero de “IL GIORNALE DELL'ESPERIA”. Essendosi appena concluso l'anno 2015 utilizzeremo questo giornale per riepilogare gli eventi di maggiore rilievo che lo hanno segnato, da fatti di cronaca nera ai viaggi del papa. Tutto iniziò quando il professore di letteratura ci assegnò un progetto, inerente al programma svolto, come approfondimento: la cronaca. "Dobbiamo reagire con fermezza, ma con uno spirito di unità nazionale. Dobbiamo essere compatti, mostrare che siamo un Paese unito”. “Il Giubileo inizierà con l’apertura della porta santa della basilica di San Pietro l’otto dicembre… e si concluderà il 20 novembre 2016 in ricorrenza alla fine del Concilio Vaticano II”. “Il gruppo tedesco ha bloccato la vendita dei modelli diesel a marchio Volkswagen e Audi, rischia 18 miliardi di sanzioni ed è scattata l’indagine penale”. Attentati a Charlie Hebdo PARIGI - Cinque minuti di terrore, 12 vittime e 11 feriti, di cui 5 gravi, A pag. 3 ma non più in pericolo di vita. L'attacco messo a segno da tre uomini contro la sede del giornale, a Parigi, ha sconvolto la Francia. Killer incappucciati e armati hanno fatto irruzione nel giornale aprendo il fuoco con dei kalashnikov. Tra le persone che hanno perso la vita, 8 giornalisti, due agenti assegnati alla protezione del direttore, un ospite che era stato invitato alla riunione di redazione e il portinaio dello stabile. Immediata è iniziata la caccia ai killer in tutta la Francia, con operazioni a Reims, a nord di Parigi, e a Charleville-Mezières al confine con il Belgio dove secondo alcuni media francesi si sarebbe arreso il più giovane degli attentatori, l'autista. Dopo l'attacco i killer sono fuggiti, aggredendo un automobilista e impossessandosi della sua auto. Durante la fuga, i killer hanno investito un pedone a porte de Pantin, nel 19° arrondissement nella zona nord di pare abbiano continuato la fuga con un'altra auto verso la città di Reims. In serata i tre assalitori sono stati identificati. I tre sospetti sono tutti di Gennevilliers, una località vicino Parigi. I due fratelli, Said e Cherif, di 32 e 34 anni, sarebbero stati riconosciuti grazie alla carta d'identità ritrovata dalla polizia nella Citroen C3 abbandonata dagli attentatori durante la fuga vicino alla porte de Pantin, a Parigi. Il giovane complice, Amid, 18 anni, sarebbe stato alla guida delle diverse auto durante l'operazione e sarebbe un "senza fissa dimora". Fonti del giornale Le Point rivelano inoltre che i due uomini più anziani avrebbero sparato alle vittime. Sono due franco-algerini e uno di loro era già stato processato nel 2008, nell'ambito di un'operazione contro una filiera jihadista irachena. "Parlavano perfettamente francese. Hanno rivendicato di essere di al Qaeda". Questa la testimonianza della vignettista Coco, presente all'attacco. Il presidente francese, François Hollande, è arrivato sul luogo dell'attentato, in pieno centro di Parigi: "È terrorismo, non c'è dubbio", ha detto il presidente, che ha espresso “cordoglio per le vittime, sia giornalisti che poliziotti”. Hollande ha aggiunto che "diversi attentati sono stati sventati nelle scorse settimane". Il capo dell'Eliseo ha invitato il Paese a mostrarsi unito: "Dobbiamo reagire con fermezza, ma con uno spirito di unità nazionale. Dobbiamo essere compatti, mostrare che siamo un Paese unito. Siamo in un momento difficile: molti attentati erano stati evitati, sapevamo di essere minacciati perché siamo un Paese di libertà". By Capelli Simone Terremoto del Nepal Il 25 aprile 2015 nel Nepal si è verificato un violento fenomeno sismico di magnitudo 8 danneggiando anche zone himalayane di India, Cina, Bangladesh e Pakistan. Il terremoto ha provocato 10.600 morti, questo evento sismico si è diviso in 4 scosse principali; la prima di magnitudo 7.8 sulla scala Richter con l’ipocentro a circa 15 km di profondità ed è stata registrata alle ore 6:11 (8:11 in Italia). La seconda leggermente più debole di magnitudo 6,6 con ipocentro a circa 10 km di profondità quest’ultima, invece, è stata registrata alle ore 6:45. La terza scossa è stata una grande scossa di assestamento di magnitudo 6,7 è avvenuta, sempre nella tessa regione, alle 7:09, con epicentro a circa 17 km a sud di Kodari(città del Nepal); questa scossa di assestamento ha provocato ulteriori valanghe sul monte Everest ed è stato avvertito in molti luoghi nel nord dell'India. Ed infine la 4 scossa lunga piu di un minuto, di magnitudo 7,4 lunga più di un minuto, ha colpito la stessa area già devastata dal terremoto; La scossa è stata registrata alle 12:50, le 9:05 italiane. In questo caso l'epicentro era a circa 18 km a sud-est della città di Kodari, con ipocentro a circa 15 km (come la prima) di profondità. Secondo il Centro Sismologico Mediterraneo europeo (Emsc) sempre il 12 maggio nel giro di due ore si sono registrate altre numerose scosse secondarie intorno ai 5 gradi, le più forti delle quali di 6,2, 5,6 e 5,5 di magnitudo. La scossa ha causato ulteriori gravi danni e decine di vittime (almeno 39 in Nepal, 11 in India e 2 in Cina). By Maccarini Luca Il papa, non solo a Roma L’ 11 aprile 2015, Papa Francesco, ha stabilito l’inizio del Giubileo Straordinario della misericordia grazie alla “Bolla di indizione”. Questa Bolla ha annunciato che il Giubileo inizierà con l’apertura della porta santa della basilica di San Pietro l’8 dicembre. Papa Francesco, però, nel suo viaggio in africa svolto tra 27 e il 29 novembre ha aperto la prima porta santa proprio per ribadire che la fede cristiana è aperta a tutti, infatti ha voluto dare a tutti la possibilità di ricevere l’indulgenza tramite numerose chiese giubilari sparse in tutto il mondo. Il messaggio che il Papa ha voluto trasmettere è quello della misericordia, del perdono e dell’aiuto verso i più bisognosi. Il Giubileo si concluderà il 20 novembre 2016 in ricorrenza alla fine del Concilio Vaticano II. By Rota Nicola Scandalo volkswagen Nel 2015 uno degli eventi che ha sconvolto e stupito maggiormente il mondo intero è stato lo scandalo riguardante il gruppo automobilistico tedesco Volkswagen. Tutto è partito da un test delle automobili negli Stati Uniti per vedere se le emissioni delle auto fossero nella norma; quest'ultima cambia ogni anno abbassando sempre più il limite delle emissioni di NOx (ossidi di azoto). Testando due auto Volkswagen e una BMW si notò che l'auto BMW emetteva 0 mentre vi erano incongruenze con le emissioni di auto Volkswagen. Da qui è partito tutto e la società tedesca ha comunicato che le auto coinvolte si aggirano intorno agli 11 milioni, le auto prodotte dal 2009 sono state ritirate ed è stato rimosso il codice che segnalava le emissioni false. Dopo aver ammesso manipolazioni dei test sulle auto a gasolio, il gruppo tedesco ha bloccato la vendita dei modelli diesel a marchio Volkswagen e Audi negli, rischia 18 miliardi di sanzioni ed è scattata l’indagine penale; alla borsa di Francoforte il titolo ha perso il 17% e la capitalizzazione del colosso tedesco dell’auto sì è ridotta di 12, 9 miliardi di euro. By Cavaleri Fabio Romania in fiamme La sera del 30 Ottobre 2015, è scoppiato un incendio nel club Colectiv, a Bucarest in Romania. L'incendio, causato da petardi e fuochi d'artificio scoppiati all'interno del club, ha causato 63 morti e 148 feriti. Inizialmente nessuno entra in panico, ma vedendo che l'incendio non si spegne, alle ore 22:32 parte la prima chiamata al 112. Il divertimento si trasforma in terrore, e la gente comincia a correre verso l'unica uscita disponibile, una porta di 80cm larghezza. Alle ore 22:42 arrivano le prime ambulanze e macchine dei pompieri, l'incendio è spento in fretta ma vengono ritrovati numerosi corpi carbonizzati. Il 3 novembre, una folla di più di 20.000 persone, ha manifestato per le strade della capitale chiedendo le dimissioni del ministro dell'interno, del primo ministro e del sindaco, con l'accusa di non promuovere i necessari controlli nei locali pubblici. Il 4 novembre, il ministro Victor Ponta ha annunciato le sue dimissioni, così come il sindaco della municipalità dove si è svolto l'incendio. By Neamtu Riccardo Prof. Fotia vi aspetta nell’aula 5.42-F per il ritiro delle verifiche svoltesi in data 2/12/15. Se interessati al ritiro di esse, rivolgersi in portineria, all’ingresso dell’Istituto, per ritirare lo sgravio di conferma. I ritiri saranno possibili il giorno 30 febbraio dalle ore 8:05 alle 8:55. Si richiede, inoltre, di portare con se carta d’identità, libretto scolastico e lo sgravio compilato da un genitore o dal tutore, per accertare l’identità della persona. Grazie per il tempo dato a disposizione per l’ascolto; il dirigente, bidelleria e portineria ringraziano per l’attenzione, Buone feste. Guerra nei cieli Il giorno 24 Novembre 2015 alle ore 09:24 è avvenuto l’abbattimento del SU-24M russo al confine tra Turchia e Siria. L’abbattimento è avvenuto ad opera di due F-16 turchi che con un missile hanno abbattuto l’aereo russo. Al comando dell’aereo russo c’erano Oleg Peshkov e Konstantin Murahtin. Entrambi sono riusciti ad eiettarsi dall’aereo che stava per precipitare, ma Peshkov è stato catturato ed ucciso dopo essere arrivato a terra, mentre Murahtin è stato recuperato dalle forze speciali dell’esercito siriano in collaborazione con i soldati russi. Nel frattempo vennero inviati altri due aerei russi in missione di soccorso, ma entrambi vennero abbattuti con armi da fuoco da parte della Brigata Turcomanna. A capo di uno dei due aerei inviati per soccorrere l’aereo abbattuto c’era Alexandr Pozynich, che a causa del bombardamento del suo aereo, morirà. Sull’accaduto ci sono però diverse versioni. Secondo i Turchi il SU-24M stava compiendo un bombardamento contro i siriano-turkmeni e nel frattempo stava invadendo lo spazio aereo turco. In più dicono di aver inviato 10 avvertimenti di allontanamento in 5 minuti e visto che questi non sono stati ascoltati hanno proceduto con l’abbattimento dell’aereo russo. La Russia, invece, dice che l’aereo non è mai entrato in territorio turco e il pilota Murahtin, rimasto vivo, dice che non è arrivato nessun tipo di segnale all’aereo, ma anche se ci fossero stati, non 10 in 5 minuti. In più aggiunge che lui conosce bene il territorio e che nello spazio aereo turco l’aereo non ci sia mai entrato; nemmeno per un secondo. Come si può capire la situazione è ancora molto incerta, ma sappiamo che il 25 Novembre 2015 i corpi di Peshkov e Pozynich sono rientrati in patria e sono stati fatti dei riconoscimenti. Il riconoscimento dell’ordine del coraggio è andato a Murahtin e Pozynich, mentre Peshkov è stato riconosciuto come eroe della federazione russa. Questo fatto è entrato della storia perché è la prima volta che un aereo russo viene abbattuto. By Boffelli Nicola Anche qui finisce la nostra edizione de Il Giornale dell’Esperia. Speriamo che vi sia piaciuto e… … vi auguriamo buon anno ;)