FILMANUALE DI
UUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUU
CHIAREZZA -
2
Fogli,
M inifogli eC onfusione
U
na volta c’erano solo fogli
di francobolli. I primi al
mondo contenevano ben
240 esemplari (per costare
1 o 2 sterline, che allora erano composte di 20 scellini formati da 12 pence)
mentre altrove ne presentavano 100 o
50, secondo il formato dei francobolli,
o anche 60, 40, 20, persino 10 esemplari nel caso di alti valori. Questo per
fare cifra tonda e facilitare la contabilità: tanto che l’Impero austro-ungarico,
trovando più pratico produrre fogli di
64 esemplari (8x8), sostituiva quattro
francobolli con delle croci per far quadrare meglio i conti. E nei contorni
non compariva nulla o solo la traccia
LMT ÅTM\\W KPM \MVM^I QV[QMUM Q KTQKPu
e riparava la tavola; rara la presenza
di qualche indicazione utile come, nei
fogli del penny black e del twopence blue,
l’avvertenza di inumidire la gomma
per attaccare il francobollo! Giusto,
data la novità assoluta!
In seguito in Italia si ebbero dal 1863
indicazioni del tipo FRANCOBOLLO
POSTALE (per evitare confusioni con
TMUIZKPMÅ[KITQM IL FOGLIO DI 100
FRANCOBOLLI VALE LIRE TOT disposte tutto intorno, anche come pro\MbQWVMLMQ¹KTQKPuºMQV\MOZI\MKWVQT
numero di tavola e poi dei fregi usati
come riempitivo o per evitare l’uso
NZI]LWTMV\WLQKIZ\IZMKIV\MXIZ\QLQÅligrana. Per arrivare solo più di recen\MIQ¹[MUINWZQºW^^MZWQ\I[[MTTQKWVQ
colori impiegati, alla numerazione dei
fogli e al codice a barre.
Salvo i numeri di tavola e ora i bar
code, i collezionisti non hanno mai badato più di tanto a tali aggiunte margiVITQVuITNWOTQWQV\MZW\ZIVVMIXXI[[QWVIZ[Q ITTI []I ¹ZQKW[\Z]bQWVMº Y]IVLW
gli esemplari avevano le lettere angola-
N° 19 - NOVEMBRE 2012
Non basta la marea
di nuove emissioni:
i nostri album
si rimpinzano
ogni giorno
di foglietti che spesso
sono semplici fogli
o minifogli. Urge
fare chiarezza. O no?
di Franco Filanci
ri variabili, come quelli inglesi dell’Ottocento, o si trattava di francobolli rari
di cui non era rimasto neppure un foglio completo e si poteva ricrearlo solo
con coppie e blocchi plattabili grazie
a qualche dettaglio: è il caso della Trinacria e della Crocetta napoletane, la cui
ricostruzione servì a Emilio Diena per
^MZQÅKIZM[MNW[[M[\I\IZQ\WKKI\I]V¼QVtera tavola o solo una parte.
La comparsa del foglietto
Poi nei ruggenti anni Venti qualcuno sfornò un’idea nuova per far
godere i collezionisti. Il via lo diede la
Francia, che a ricordo dell’EsposizioVM ÅTI\MTQKI \MV]\I[Q I 8IZQOQ LIT IT
UIOOQW!·MIJMVMÅKQWLMOTQ
organizzatori – emise una quartina
del vecchio 5 franchi Pace e commercio,
il cosiddetto tipo Sage, stampata in carUQVQWIVbQKPuQV^QWTM\\WITKMV\ZWLQ
un foglietto di cm 14x22, entro una
cornice con diciture celebrative: da
vendere al facciale, 20 franchi, ma
solo a chi aveva comprato il biglietto
d’ingresso all’esposizione, 5 franchi!
Poi fu la volta degli Stati Uniti che
XMZT¼-[XW[QbQWVMÅTI\MTQKIQV\MZVIbQWnale indetta a New York dal 16 al 23
ottobre 1926 emisero il francobollo
celebrativo della battaglia di White
Plains, oltre che in normali fogli di
100 (da lastre di 400), anche in fogli di
soli 25 esemplari (da apposite tavole di
100) recanti sui margini orizzontali i
dati sull’Esposizione.
In entrambi i casi il collezionista
doveva mettere nell’album il foglietto
intero se voleva mostrare la ragione
L’ARTE DEL FRANCOBOLLO
3
Fogli,F oglietti,Minifogli eConfusione
LMTT¼MUQ[[QWVM KPM VWV ÅO]ZI^I []T
francobollo. L’esemplare statunitense
sciolto era addirittura perfettamente
identico sia che venisse da fogli celebranti i 150 anni della battaglia sia che
fosse tratto dai fogli più piccoli emessi
in onore dell’Esposizione.
Altri foglietti sul tipo di quello
francese seguirono, nei primi tempi
sempre in occasione di manifestazioni
ÅTI\MTQKPMXWQIVKPMXMZIT\ZMWKKI[QWni. E la moda si affermò al punto che,
in mancanza d’altro, da noi vennero
LMÅVQ\Q¹NWOTQM\\QºXMZ[QVWQXQKKWTQNWgli di 10 esemplari di alcune emissioni
sammarinesi degli anni ‘40 che non
recavano alcuna dicitura marginale
ma solo qualche croce di registro, e
XMZ LQ XQ„ MZIVW ZQÅTI\Q [MVbI ITK]VI
attenzione a formato e centratura.
Se i foglietti piacevano a molti collezionisti in cerca di nuovo, erano però
LMXZMKI\Q LI UWT\Q IT\ZQ XMZ TM TWZW ÅVITQ\oXQ„ÅTI\MTQKPMKPMXW[\ITQ<IV\W
KPM UWT\M )UUQVQ[\ZIbQWVQ [Q ZQÅ]\Irono a lungo di prenderli in considerazione: tra queste la Gran Bretagna,
che emise il suo primo foglietto soltanto nel 1978, e l’Italia, che addirittura
cedette alla moda solo nel 1985; entrambe comunque per celebrare Espo[QbQWVQÅTI\MTQKPM, London 80 e Italia 85.
Foglietti a gogò
Da allora le cose sono molto camJQI\M M VWV [WTW XMZKPu TM MUQ[[QWVQ
sono cresciute a dismisura ed è caduto
il tabù sui foglietti, della serie 9]MTKPM
conta è l’incasso. Oggi i normali fogli
di 40, 50 o 100 esemplari sembrano
non essere più di moda e impazzano
i fogli più o meno piccoli arricchiti
4
L’ARTE DEL FRANCOBOLLO
con appendici dentellate, stemmi e
[QUJWTQ Q[\Q\]bQWVITQ UIZKPQ ]NÅKQITQ
e privati, immagini, diciture, citazioni, slogan e testi vari di contorno,
studiati soprattutto per convincere
i collezionisti a comprare più di un
esemplare e magari l’oggetto intero.
Negli ultimi tempi però quest’idea di ridurre il formato e il contenuto dei fogli e di decorarne i margini a
più non posso si è talmente diffusa al
punto di degenerare. Non solo a livello di spesa ma anche per il fatto che
i nostri album rischiano di riempirsi
più di fogli(etti) che di francobolli.
Per questo è diventato indispensabile chiarire la situazione. Anche
XMZKPuWOOQKWVTMKZQ[QKPMKWZZWVW
tende a impoverirsi proprio quel ceto
medio in cui albergano soprattutto
i collezionisti di novità, così che un
sovraccarico di emissioni con valori
facciali fuori norma o moltiplicati
UMLQIV\MIJJMTTQUMV\QOZIÅKQMIT\ZM
trovate potrebbe seriamente indurre
UWT\QIQV[MZQZMTIÅTI\MTQIVMTT¼WXMZI
di spending review familiare.
E quella che sembrava una buona
idea per gli incassi delle Amministrazioni postali potrebbe rivelarsi poi
non tanto buona!
Pre-precisazione
,MÅVQZM KPM KW[I [QI ]V NWOTQM\\W
è cosa ben diversa che dare una deÅVQbQWVMLMTNZIVKWJWTTW6MT[MKWVdo caso si tratta infatti di un termine
LQKQIUWKW[z]NÅKQITMKZMI\WIUM\o
Ottocento e da allora utilizzato dalla
posta e dal legislatore con un preciso
[QOVQÅKI\W8MZY]M[\WTMKIZ\M^ITWZQ
postali, essendo sorrette e corredate
da precise disposizioni di legge, non
sono soggette a interpretazioni personali più o meno onnicomprensive
o restrittive. Personale è solo la disposizione del collezionista ad accettarle
del tutto o solo in parte, a seconda dei
propri gusti e della propria cultura.
E questo è dimostrato dalle cartoline postali militari in franchigia, che
\]\\WZIXMZITK]VQVWV[WVWVuQV\Mri postali nè tantomeno carte-valori.
Essendo in franchigia non avevano
alcun valore, dicono: il che non è
^MZW XWQKPu · KWUM [XMKQÅK IVKPM
]VI KWU]VQKIbQWVM ]NÅKQITM LMTT¼-sercito – avevano “un valore virtuale
di 10 centesimi”, ovvero lo stesso delle equivalenti cartoline dell’epoca, il
che imponeva regole e controlli nella
distribuzione e nell’utilizzo. E poi, se
non erano carte-valori che bisogno
c’era di emanare un regio decreto (il
n. 686 del 23 maggio 1915) per introdurle nel Testo unico delle leggi postali italiane, e di altri decreti per ogni
nuovo tipo emesso? Non occorrono
decreti per i moduli ma solo per i
francobolli e gli interi postali, quelli
KPM ]NÅKQITUMV\M ÅV LITT¼7\\WKMV\W
si chiamano carte-valori.
Invece il termine foglietto è di oriOQVM XZM\\IUMV\M ÅTI\MTQKI IVKPM [M
compare già in qualche decreto di
metà Novecento (ad esempio quello
sammarinese per i maxifrancobolli Pro case popolari) ma, a ben vedere,
solo nel senso letterale di “piccolo
NWOTQWº8MZ\IV\W]VI[]ILMÅVQbQWVM
non può essere totalmente oggettiva,
ma sotto alcuni aspetti può risentire
delle opinioni personali (e persino
degli interessi) di chi la stende.
I collezionisti anglosassoni hanno
ÅV LITT¼QVQbQW LQ[\QV\W Y]M[\Q V]W^Q
oggetti postali in due diverse categorie: il miniature-sheet, o foglietto-miniatura, che è semplicemente un piccolo
foglio contenente un blocco ridotto
di francobolli, e il souvenir-sheet, o foglietto-ricordo, creato appositamente
per celebrare qualche evento. Da noi
invece si è creato un solo termine,
blocco-foglietto, e col tempo lo si è usato
in tutti i casi, anche quando c’è un
solo francobollo o ce ne sono 2 o 3
uno staccato dall’altro, che certo non
XW[[WVWLMÅVQZ[Q]VJTWKKW
In verità, qualche tentativo di darVM ]VI LMÅVQbQWVM XQ„ XZMKQ[I v OQo
stato fatto, ma con scarsi risultati:
M VWV [WTW XMZKPu VMT VW[\ZW mondo
piccolo (per dirla alla Guareschi, ma
senza nostalgia) molti antepongono
QTWZWQV\MZM[[QIY]MTTQLMTTIÅTI\MTQI
Negli anni ‘70 un gruppo di commercianti e giornalisti italiani giunse
alla conclusione, osservando soprattutto materiale di San Marino, che
andava considerato foglietto quello
di piccolo formato solo se il francobollo esisteva anche in foglio normale. Più di recente si è tentata una differenziazione tra foglietti e minifogli
basata soprattutto sul numero degli
esemplari contenuti, con una casistiKIXZI\QKIUMV\MQVÅVQ\I
In realtà, ragionandoci sopra con
una metodologia non solo numerica
ma soprattutto concettuale, le cose
non sono poi tanto complicate. E la
N° 19 - NOVEMBRE 2012
differenziazione tra foglietto e minifoglio risulta di norma alquanto semplice, se si esclude qualche caso – peraltro raro – che può generare dubbi
e discussioni.
Il foglietto
Seguendo la logica – e considerando anche la storia, postale e non
– il termine foglietto dovrebbe essere
riservato a quei fogli, normalmente
di piccolo formato, che allo stato di
nuovi è ragionevole mettere in collezione integri, così come sono emessi
e venduti, in considerazione di alcune loro caratteristiche peculiari. E
questo anche senza tener conto del
fatto che lo Stato o l’AmministrazioVMXW[\ITMTQLMÅVQ[KIWUMVWLMQ¹NWOTQM\\Qº"TIJ]ZWKZIbQI[¼QV\MVLMXWKW
di queste cose (senza contare quando
ci marcia sopra). Come dimostra il
cosiddetto foglietto n. 1 d’Italia, ica[\QKIUMV\M LMÅVQ\W LI *WTINÅ Victor
Victoria, che foglietto non lo è per
nulla: infatti questi oggetti debbono
contenere almeno un francobollo,
che si deve poter staccare tramite la
LMV\MTTI\]ZI [M K¼u W UMLQIV\M TM
forbici. E qui che cosa stacco o isolo
per affrancare una corrispondenza?
il francobollo sardo da 5 cent. o il
penny black del 1840 che sono entrambi fuori corso e fuori tariffa? E non
si può neppure tagliar via un po’ di
UIZOQVMLI\WKPMTMLQKQ\]ZM]NÅKQITQ
MQT^ITWZM[WVWIÅTW\IOTQW4ILMÅnizione giusta non è foglietto ma francobollone non dentellato.
Certo, non tutti i foglietti rispondono a una stessa tipologia. Ma nella realtà le tipologie di foglietto non sono poi
molte: in pratica se ne contano quattro,
forse cinque, e sono alquanto precise.
1. Un primo gruppo comprende i piccoli fogli contenenti un solo
esemplare, normalmente corredato da stemma e dicitura istituzionale
e/o qualche testo celebrativo, come i
primi foglietti apparsi in area italiana,
quelli sammarinesi del 1937 e 1938
per l’inaugurazione della piazza CanN° 19 - NOVEMBRE 2012
tone di San Leo e lo scoprimento del
busto di Abramo Lincoln nel Palazzo
pubblico. E tutti sono d’accordo che,
almeno nel caso del nuovo, si debba
tenere il foglietto integro.
2. I fogli più o meno piccoli contenenti una serie di francobolli tutti diversi come disegno, da un minimo
LQ ÅVW IT UI[[QUW LQ ZIOOQ]V\W
per la prima volta dagli Stati Uniti nel
1976 per celebrare il centenario della rivoluzione. Specie in caso di serie
lunghe come questa, all’atto pratico
sono stati venduti e trattati come normali fogli, ed è facile trovare esemplari
sciolti regolarmente usati, a differenza
di quanto accade con tutti gli altri foglietti. Se invece li si colleziona nuovi,
il foglio/foglietto viene tenuto intero.
3. Molto simile è il caso del foglio
più o meno grande contenente vari
francobolli che compongono un’unica immagine; di norma i diversi va-
lori sono tutti diversi come soggetto e
si fondono fra loro o sono ricavati dal
fondo, di solito un quadro. Ma esiste
anche l’eccezione – il valore di Israele dedicato nel 1963 al centenario del
primo giornale ebraico – di un blocco
di esemplari con identica vignetta ma
con un fondo diverso su ogni esemplare (in quel caso la prima pagina del
giornale riprodotto a tutto campo).
4. Vi è poi il gruppo dei foglietti
in cui il motivo dell’emissione non
ÅO]ZI VMQ NZIVKWJWTTQ (o non è indicato chiaramente) ma soltanto nel
contorno. È il caso dei primi foglietti
di Francia e di Stati Uniti prima illustrati, ma anche di altri successivi,
come quello di San Marino del 1977
per il centenario dei francobolli propri, i cui esemplari recano solamente
il logo della manifestazione, incomprensibile senza la
debita spiegazione,
L’ARTE DEL FRANCOBOLLO
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Fogli,F oglietti,Minifogli eConfusione
dentellatura o per l’essere
volutamente non dentellati:
è il caso delle varie versioni
del 200 lire UPU emesse da
San Marino nei primi anni
‘50 (e solo quello). In realtà le caratteristiche sono le
stesse degli altri minifogli di
6, 4 o 10, essendo il fregio
esterno una semplice intestazione, mentre la diversità di dentellatura può essere rappresentata nell’album
anche da un singolo esemmentre la celebrazione è riportata plare con accanto la didascalia “dent.
solo nel margine inferiore del fogliet- 13¼x14 o ND, da minifogli di 6”; ma
to. Chiaramente è una tipologia che furono emessi in epoca diversa, con
può dare àdito a controversie: quello tanto di decreto. In questi casi, per
emesso da San Marino nel 2003 per fortuna non molti, ognuno si regolerà
la riapertura della Fenice è un fogliet- come preferisce: nel caso dei cataloghi
\W XMZKPu QT NZIVKWJWTTW ZMKI [WTW QT fornendo però una spiegazione.
marchio del teatro, ma che questo sia
di Venezia e che sia stato reinauguIl minifoglio
rato si legge solo sul bordo inferiore.
Tutti gli altri fogli di formato più o
meno ridotto e che stanno comodamente in un foglio d’album o in un
KTI[[QÅKI\WZM ZQMV\ZIVW VMTTI KI\MOWria dei minifogli. Poco importa che
abbiano i margini bianchi o rechino
stemmi, intestazioni, loghi, marchi,
immagini e testi illustrativi, citazioni,
slogan e chi più ne ha più ne metta:
tutta roba che può aumentare il fascino e l’appetibilità del pezzo, ma non
è assolutamente indispensabile alla
comprensione dell’emissione. Questo
IVKPM Y]IVLW []Q JWZLQ ÅO]ZIVW \Msti consistenti, come nel francobollo
franco-vaticano per Giovanna d’Arco, o importanti immagini compleMentre quello recente Pro terremo- mentari come i ritratti dei commemotati emiliani può rientrare o meno tra rati nella serie Arte di San Marino.
i foglietti a seconda della severità per- Consistenti, importanti, gradevoli,
sonale nel giudicare se la dicitura “pro ma pur sempre complementari. Libeemilia”LMTNZIVKWJWTTW[QI[]NÅKQMV\M ro perciò ciascuno di mettere anche
a comprendere (specie in futuro) il questi minifogli in collezione, ma non
XMZKPuLMTT¼MUQ[[QWVM
Ovvialmente, visto che il detto “fatta la legge trovato l’inganno” ha un equivalente in tutto il mondo (gli inglesi
dicono che le leggi son fatte per venire
infrante!), bisognerà d’ora in avanti
escludere tutti i casi in cui l’assenza
nei francobolli di indicazioni sulla celebrazione sia smaccatamente voluta
proprio per rientrare tra i foglietti!
5. Ultimo e più ipotetico gruppo è quello dei piccoli fogli editi in
concomitanza con i normali fogli, i
cui esemplari si distinguono spesso
soltanto per un diverso passo della
6
L’ARTE DEL FRANCOBOLLO
¹WJJTQOI\WºKWUMVMTKI[WLMQ^MZQNWglietti, che devono essere presenti in
una collezione che si vuole completa.
Idea da catalogo
Certo, sarebbe auspicabile che i
cataloghi si mettessero dalla parte del
collezionista non solo chiarendo cosa
intendono per foglietto e per minifoOTQWTM¹KPQI^QºLQ]VKI\ITWOW[MZ^Wno a questo) ma segnalando anche
nella numerazione quale sia la categoria di appartenenza; e nei casi dubJQLQKMVLWKPQIZIUMV\MXMZKPu[Q[QI
[KMT\IT¼]VIWT¼IT\ZIKTI[[QÅKIbQWVM
Volendo aggiornare anche il passato, non occorre nemmeno cambiare la numerazione, basta adattare il
XZMÅ[[W ;MOVIVLW KWV BF (o magari FR, foglietto-ricordo, se si vuole
marcare il cambiamento) i NWOTQM\\Q
veri, quelli necessari in una collezione completa. Ovviamente con il o i
francobolli prezzati solo per l’usato
dato che l’esposizione degli esemplari nuovi sciolti accanto al foglietto
rappresenta solo un’inutile forzatura.
E segnando con MF i UQVQNWOTQ,
pure loro interessanti e spesso anche
molto belli, ma da collezione specializzata. In tal caso con il o i francobolli quotati sia nuovi che usati, visto
che gli esemplari
nuovi sono collezionabili anche
sciolti senza problemi per la loro
comprensione.
E magari prezzando anche la
parte del foglio
recante – accanto a una fascia
minima di esemplari – anche testi
e illustrazioni: un
po’ come avviene
N° 19 - NOVEMBRE 2012
ti in collezione o se di
alcuni può anche fare
a meno. E potrebbe
pure accorgersi, specie
con San Marino, che la
collezione del periodo
1944-1965 è molto più
abbordabile di quanto
appaia, se solo si scantonano i minifogli. Dopotutto, per appassionarsi e specializzare c’è sempre tempo!
con i blocchi angolari di 5 dei francobolli italiani del cosiddetto “formato
,WVQbM\\Qº
Così il collezionista sarebbe libero di decidere, senza imposizioni di
mercato o di catalogo, se li vuole tut-
Finale a libretto
Resta il caso dei libretti che, comunque siano fatti – pinzati o incollati o brossurati – e a meno che siano
stati assemblati usando dei blocchi
ricavati da normali fogli, contengono sempre dei foglietti; che però non
sono mai perfetti, recando tracce del
confezionamento. Ma si tratta di foglietti molto particolari, dato che non
sono venduti staccati dalla copertina o
isolati ma solo nella confezione originale, ovvero il libretto o carnet o booklet
che dir si voglia. Volendo essere logici, andrebbero pertanto elencati con
lo stesso numero d’ordine del libretto
seguito da una lettera maiuscola, progressiva nel caso di prestige book a più
fogli, o con altro sistema simile.
Mi pare di aver detto tutto. E mi
scuso in anticipo se in qualche caso
non fossi stato esaustivo: colpa della
mia mania per la sintesi (sono cresciuto in tempo di guerra, quando la
carta era preziosa e non bisognava
usarla più del necessario) e del fatto
che certe cose le ho già scritte decine di volte (ma non è detto che tutti
abbiano avuto occasione di leggerle).
Se non altro così resta spazio per la
discussione, che è il sale della vita soKQITMX]ZKPuNI\\IQVUWLWZIbQWVITM
e documentato.
UUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUU
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L’ARTE DEL FRANCOBOLLO
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