Burundi Camerun CIAD Congo R. D. Mozambico Sierra Leone Notizie testimonianze proposte per gli amici dei missionari Bangladesh Filippine Giappone Indonesia Taiwan amazzonia BRASILE COLOMBIA MESSICO CSAM Centro Saveriano Animazione Missionaria Via Piamarta, 9 - 25121 Brescia Tel. 030.3772780 – Fax 030.3772781 E-mail: [email protected] Direttore: Marcello Storgato Redazione: Diego Piovani Direttore responsabile: Marcello Storgato Regist. Trib. di PR 07-03-1967 - n. 400 Fruisce di contributi statali (legge 270/1990) In caso di mancato recapito rinviare all’ufficio P. T. Brescia C.M.P., detentore conto per la restituzione al mittente, che si impegna a pagare la relativa tariffa 2011 DICEMBRE n. 11 “Credo, quindi attendo...” La base del nostro ottimismo cristiano L Foto V. Moriconi a festa della canonizzazione di mons. Guido Conforti ha illuminato questo scorcio del 2011 ed è fonte di entusiasmo e nuovo fervore missionario, che ispira noi saveriani e i nostri amici per il nuovo anno 2012. La gioia di vedere mons. Conforti elevato alla gloria degli altari ci incoraggia a continuarne la missione al servizio del regno di Dio e dell’umanità intera, nella chiesa. Arazzo di san Guido Conforti, sulla facciata della basilica di San Pietro, il 23 ottobre 2011 Un fine e una fine per tutto Ora i giorni dell’avvento e le prossime feste natalizie ci impegnano a vivere nell’attesa del Dio-che-viene. Questo mistero della nostra fede, l’attesa cioè del Signore che verrà nell’ultimo giorno, è poco predicato - quando non del tutto taciuto -, quasi fosse un fattore di disturbo o un mal augurio. Eppure ogni domenica professiamo la nostra fede in Gesù che “verrà di nuovo a giudicare i vivi e i morti, e il suo regno non avrà fine”; che verrà nella gloria per aprirci il regno di Dio per mezzo del giudizio. Il Natale ce lo ricorda: il Signore che è già venuto nella povertà del presepio e nell’umiliazione della croce, verrà nella gloria alla fine della storia per il giudizio finale e universale. Quando sentiamo la parola “giudizio”, subito ci preoccupiamo e pensiamo alla morte. Mentre la certezza del “giudizio” ci assicura che la nostra storia ha un “fine”, uno scopo e una direzione finale; ma anche una “fine”, un termine, grazie ai quali UNA GRANDE BOCCATA D’OSSIGENO Il mondo ha bisogno di ricevere il vangelo p. RINO BENZONI, sx C are lettrici e cari lettori di “Missionari Saveriani”, avendo ancora nel cuore e negli occhi il gioioso evento della canonizzazione di mons. Conforti avvenuta in piazza San Pietro domenica 23 ottobre, e tutti gli altri momenti che l’hanno accompagnato, voglio ringraziare il Signore e ciascuno di voi che, in modo diverso, fate parte della grande famiglia missionaria nata dal cuore di san Guido Conforti. La sua canonizzazione, oltre che indicarci la sua vita cristiana come esemplare per ciascuno di noi, ci è di forte stimolo ad andare avanti, nonostante tutte le difficoltà e gli ostacoli. Abbiamo scoperto, infatti, che è stato proprio fidandosi di Dio nelle diverse difficoltà da lui vissute, che mons. Conforti è stato condotto dalla Provvidenza a passare dal suo progetto di andare lui stesso in missione in Cina (progetto senz’altro bello, ma limitato a lui stesso), all’altro più grande progetto di Dio di essere contemporaneamente vescovo e missionario, oltre che animatore nella chiesa universale di questa dimensione fondamentale della nostra fede cristiana: la missione di evangelizzare il mondo intero. Se tanti cristiani come voi amano le missioni e se il concilio Vaticano II ha affermato con forza che ogni cristiano deve essere missionario, e che ogni vescovo è consacrato per il mondo intero, probabilmente lo dobbiamo in parte anche al cuore di mons. Conforti. Voglio ringraziare, in questo momento, tutti coloro che ci sono stati vicini in questo anno della canonizzazione, partecipando sia al pellegrinaggio a Roma oppure ad altre iniziative organizzate nelle varie diocesi, sia con la preghiera e con il sostegno materiale. Voglio ringraziare anche tutti coloro che durante tutta la storia saveriana - dall’inizio a oggi - ci sono stati vicini in tante nazioni del mondo. Molti di loro sono già in Dio, in compagnia proprio di san Guido. Non ci interessa una celebrazione sterile e passeggera, secondo lo schema della società dei consumi che brucia tutto nel suo stesso svolgersi. Ci inte- ressa, invece, che questo evento porti a una crescita personale nella santità della vita che viviamo e contribuisca all’animazione missionaria della chiesa. Ogni dono è un impegno. Avendo goduto spiritualmente per san Guido Conforti, spetta ora a noi tutti farlo conoscere e tenerne viva la preziosa eredità. Anche con piccoli gesti quotidiani. Il calendario del 2012, che abbiamo ricevuto nelle nostre case, può farci lo spunto per ascoltare ogni giorno un esempio, un insegnamento, un incoraggiamento per compiere piccoli passi in avanti nel nostro cammino spirituale. La canonizzazione è stata una pausa ristoratrice, una grande boccata di ossigeno. Da essa ora ripartiamo, consapevoli del grande bisogno che il mondo, vicino e lontano, ha di ricevere il vangelo. Per questa grande opera, siamo sicuri di avere un santo che intercede in cielo. Con lui, vogliamo tutti adoperarci affinché “sia da tutti conosciuto e amato nostro Si■ gnore Gesù Cristo”. A tutti auguro un Santo Natale ! Stampa: Tipografia Camuna S.p.A. - Brescia Contributo annuo € 10,00 - Contiene I. R. Poste Italiane. Sped. A.P. D.L. 353 03 (conv. L.27/02/04 n° 46) art. 2, comma 2, DCB Brescia. Envoi par Abonnement Postal - Taxe Perçue p. GABRIELE FERRARI, sx Dio porterà a compimento in noi la sua opera di salvezza. Senso di gioia e sicurezza È fonte di gioia e di sicurezza sapere che c’è Uno che ci ama e ci attende alla fine del cammino. Quando ce ne dimentichiamo, rischiamo di credere di poter fare da soli, e finiamo per valutare le nostre azioni sull’unico metro del nostro interesse personale. Potremmo dire: “Credo, quindi attendo”: attendo che il Signore, che ha promesso di essere sempre con noi, venga di nuovo nella gloria. Se questa è la nostra fede, la vita non sarà più soltanto una serie di giorni che si susseguono, ma un cammino verso l’incontro con Colui che alla fine ci chiamerà per farci entrare nella gloria del suo regno: “Vieni, servo buono e fedele, entra nella gioia del tuo Signore” (cfr Mt 25,21). La speranza operosa Ma la fede nel Dio-che-viene, oltre alla gioia dell’attesa, è speranza attiva, impegno a intessere con tutti nuove relazioni di fraternità, solidarietà e comunione con tutti, grazie alle quali prenderà forma quel mondo altro, di figli e fratelli, che Dio sogna dal momento della creazione e per il quale il Figlio di Dio si è fatto uomo. Non ci lasceremo condizionare da applausi o da fischi, dall’approvazione o dalla disapprovazione degli altri. Sarà il Signore - la sua Parola - il criterio ultimo e definitivo che relativizza tutti gli altri, che illumina il presente e offre un orientamento per le azioni di tutti i nostri giorni. Perciò noi non attendiamo nella paura l’arrivo di Colui che verrà a giudicare i vivi e i morti, ma nella gioia, come le vergini della parabola attendono lo sposo che arriva nella notte (cfr Mt 25,1-13). Il suo giudizio non sarà di vendetta, ma un giudizio che finalmente farà giustizia per i piccoli, i poveri e quanti nella storia sono stati vittime indifese e misconosciute. La giustizia nella misericordia Se così non fosse, sarebbe intollerabile spendere la vita a cercare il bene e ad astenersi, quanto possibile, dal male. Il pensiero della fine e del giudizio non produce indifferenza o disprezzo per il mondo e gli impegni che esso ci impone, ma uno sguardo di compassione e di simpatia, come quello di Gesù verso le folle stanche e senza pastore. Sapere che Dio alla fine farà giustizia, ci spinge a lavorare serenamente, a discernere nel presente ogni possibilità di bene, a promuovere la solidarietà, a costruire la pace, a confortare gli altri e a collaborare e dialogare con tutti. L’attesa di Dio, che viene a portare a compimento i nostri poveri tentativi di bene, è la base dell’ottimismo cristiano, la forza che ci sostiene nelle incertezze di questo tempo confuso e che ci conduce, attraverso questo avvento, verso la celebrazione del Natale e del nuovo anno 2012. Perciò, a nome dei missionari saveriani, vi auguriamo un buon avvento e un sereno Natale, ricco di fede e di speranza, che ci introduca in un nuovo anno, benedetto dalla grazia di Dio. ■ 2011 dicembre n. ANNO 64° 11 2 La santità unisce il mondo 3 Lode a Dio, sorgente di gioia... 4/5 Tre giorni da raccontare 6 La Madonna della strada Conforti: il vescovo saluta tutti e va Con san Guido tre saveriani in cielo Il raduno dei popoli attorno a san Conforti Storia speciale: “Porteremo san Guido con noi“ 2011 DICEMBRE m i s sion e e spirito missione E CONFORTI La Madonna della strada Colei che accompagna i figli missionari M amma Antonia aveva trasmesso al piccolo Guido la certezza che la Madonna è la creatura più bella e più amabile apparsa sulla terra. Lui aveva preso sul serio il suo rapporto con la Madre Celeste. Lei lo attraeva soavemente, e lui era docile alla sua guida. Lei gli insegnava ad aprire il cuore alle persone, e lui si rendeva disponibile. Lei lo sospingeva verso la grandezza nella fede e nella costanza, nell’amore per le cose spirituali, nella mitezza e nel coraggio, e lui rispondeva con animo generoso. Più avanti negli anni, san Guido doveva viaggiare spesso fino a Roma, sia per necessità pastorali sia per l’approvazione dell’istituto missionario da lui fondato. In quelle occasioni frequentava la chiesa del Gesù, dove era venerata un’immagine della “Madonna della strada”. Carico di storia, quell’affresco era stato “strappato” dai muri di un’antica chiesa dedicata appunto alla “Madonna della strada”, lungo il percorso che i pellegrini seguivano per raggiungere San Pietro. Ispiratrice di santità Davanti a quell’affresco ave- 2 vano sostato tanti pellegrini, rapiti da quella giovane Donna con il Bambino in braccio: maternità celeste, radicata sulla terra. Lì avevano pregato santi come Carlo Borromeo e Filippo Neri. Anche Francesco Saverio, primo ispiratore della vocazione missionaria di san Guido, vi aveva sostato alla vigilia del viaggio verso le lontane Indie, per predicare il vangelo a quelle genti. E sant’Ignazio di Loyola vi aveva tratto ispirazione per la stesura dei famosi “Esercizi spirituali”. La “Madonna della strada” è colei che precede tutti nel cammino della fede: dall’incarnazione alla nascita di Gesù; dalla fuga in Egitto al nascondimento di Nazareth; dagli inizi della missione di Gesù all’ora in cui egli saluta la benedetta Madre, sotto la croce… fino alla sua resurrezione, e fin dentro il Cenacolo, dove i discepoli hanno fatto esperienza del loro fallimento e della forza dello Spirito Santo. Accanto al figlio Guido È impossibile conoscere quello che passava tra Guido e Maria, in quei momenti di preghiera prolungata. Momenti beati nei quali a san Guido venivano riproposti, come in un film, i pas- scovo al missionario: vescovo di Parma, ma missionario per tutto il mondo”. p. LINO MAGGIONI, sx saggi chiave del suo cammino di santità. Ad esempio in giovinezza, quando la “Madonna della strada” lo aiutava a diventare prete, superando i condizionamenti degli attacchi epilettici; ad esempio nella primavera del 1902, alla morte improvvisa del primo missionario in Cina, era stata la “Madonna della strada” ad assicurargli che il suo istituto missionario avrebbe avuto un futuro. E ancora nel 1904, mentre le tensioni di Ravenna montavano, minacciando di demotivarlo, la “Madonna della strada” gli si era fatta accanto a suggerirgli: “la brillante carriera ecclesiastica che ti si apre dinanzi è nulla di fronte all’esperienza che tu stai facendo di Dio…”. Alla fine, un giorno del 1915 san Guido decide di portare con sé, da Roma a Parma, una copia della “Madonna della strada”, dipinta su tavola dal pittore Ulisse Passani. Quella benedetta “icona” era in episcopio a Parma, il 26 aprile del 1922, quando mons. Angelo Roncalli (futuro Giovanni XXIII) si era presentato a Parma per fare visita al “rappresentante di quella completezza del ministero sacro delle anime, che associava il ve- Madre di missionari santi L’icona benedetta della “Madonna della strada” rifulgeva ancora sulla parete nel 1929, quando san Guido era tornato dal viaggio in Cina, dove aveva visitato i suoi missionari. La cattedrale era stracolma di gente per accoglierlo. E quando l’eco del Te Deum di ringraziamento si perdeva nelle alte volte del duomo, tutti avevano udito il grido del vescovo san Guido: “Signore, ho posto in Te ogni mia fiducia; nulla mai potrà confondermi”. Nel 1924 san Guido aveva fatto dono ai missionari della Cina, “in pegno di fraterno affetto”, di una copia della “Madonna della strada - Madonna della missione”. Quella santa icona, piena di ricordi, è ora nella casa madre Madonna della strada, copia su tavola donata a san Guido nel 1915 dal pittore parmense Ulisse Passani dei saveriani a Parma, sopra l’altare del Santissimo, perché anche i figli del Conforti siano accompagnati sulle strade dell’evangelizzazione da quella Madre che è stata la più eccellente discepola e missionaria, copia perfetta del Figlio, Salvatore dell’umanità. ■ INTENZIONE MISSIONARIA E PREGHIERA DEL MESE • Bambini e giovani siano messaggeri del vangelo; la loro dignità sia rispettata e preservata da ogni violenza e sfruttamento. • Tutti i popoli della terra si conoscano, rispettino e crescano nella concordia e nella pace. Conforti: “Signore, ho posto in te ogni mia fiducia”. 2011 DICEMBRE V ITA S AV ERIA NA La santità unisce le anime del mondo Tutte le comunità di missione dove lavorano i saveriani hanno celebrato san Guido Conforti. È impossibile raccontarle tutte. Pubblichiamo solo un esempio per continente. Poco, ma già questo ci dà un’idea della gioia e dell’entusiasmo che hanno investito la chiesa missionaria per la dichiarazione di santità. Abaetetuba: la novena Confortiana diocesi di AbaetetuN ella ba, nell’alta Amazzonia, ci siamo preparati alla grande festa con una bella “novena” a san Guido. L’abbiamo fatta secondo lo stile “brasiliano”, pregando nelle case e nelle chiese con l’aiuto di un quaderno-guida, che abbiamo preparato apposta. Non è una novena ripetitiva, con la recita delle stesse preghiere per nove giorni. Ogni giorno c’è un disegno, un fatto della vita di san Guido, una lettura biblica, una proposta pratica. L’incontro dura un’ora o più, dipende dalla gente che partecipa. Sul ritmo del metodo “vedere, giudicare, agire”, la novena aiuta a capire, dialogare, confrontarsi con la parola di Dio, pregare e assumere impegni concreti, ispirandosi al modello di san Guido. Una curiosità: una pagina del quaderno riporta i nomi dei 90 saveriani che lavorano o hanno lavorato nella diocesi di Abaetetuba. Abbiamo composto un inno a san Guido e l’abbiamo inciso in cd; abbiamo doppiato in lingua portoghese il dvd prodotto a Brescia sulla vita del Conforti, per far conoscere il santo alla gente. Un banner di san Guido è stato appeso in ogni chiesa, mentre un esemplare di larghe dimensioni è stato portato dai pellegrini in piazza San Pietro il 23 ottobre. Insomma, anche tutti coloro che non hanno potuto recarsi a Roma, hanno vibrato all’unisono per san Guido Conforti. ■ p. Arnaldo De Vidi, sx Taipei: un clima intenso e commovente A Taipei la Messa di ringraziamento per san Guido Conforti è andata benissimo. Vi hanno partecipato circa 400 persone; la chiesa e il cortile erano pieni di gente. Coloro che non hanno potuto entrare in chiesa hanno seguito la Messa sugli schermi. Oltre al cardinale Shan di Taipei, c’era anche il vescovo Ti Kang, che aveva conosciuto i nostri missionari in Cina e nel 1990 ci ha accolti a Taiwan. Anche 30 sacerdoti hanno celebrato con noi saveriani. Si è creato un clima molto intenso. Quando sono uscito a portare la santa Comunione, c’era raccoglimento e silenzio come in chiesa. Davvero commovente! Sono stati pubblicati vari articoli sul giornale cattolico nazionale: un modo opportuno anche per chiarire che il fondatore dei saveriani è san Guido Conforti, e non il Saverio, come il nostro nome sembra suggerire. Tutte le persone che incontro mi confer- CON SAN GUIDO IN CIELO LAICATO SAVERIANO Tu chiamale se vuoi “emozioni” Per raccontare il pellegrinaggio a Roma PIETRO RAVALLESE Il pellegrinaggio per la canonizzazione di mons. Guido Maria Conforti potrebbe essere raccontato da vari punti di vista e sotto molteplici aspetti: il diario del viaggio e la cronaca dei fatti, gli eventi particolari che si sono susseguiti, le emozioni che ha suscitato. È di queste emozioni che io voglio scrivere, come laico saveriano, anche e soprattutto per serbarle meglio nel cuore. Il debito: essere a Roma ha significato per me esprimere riconoscenza nei confronti di quest’uomo di Dio “san Guido Conforti”: non solo perché mi ha parlato personalmente, ma soprattutto perché, attraverso i suoi figli missionari, mi ha preso per mano e mi ha formato in gran parte. Il testimone: essere a Roma con la figlia Monia, mentre la sposa Paola e il figlio Emanuele ci seguivano da casa, è stato come legare il passato con il presente, legare tutta la famiglia nello stesso evento, condividere con i figli una strada su cui camminare insieme, perché l’amore supera la distanza. La bellezza: se è vero che la Bellezza divina salverà il mondo, ne abbiamo avuto un assaggio con lo spettacolo dei giovani salernitani sul nostro santo Conforti; soprattutto abbiamo assaggiato quel messaggio che traspariva non solo dalla rappresentazione artistica, ma dalla gioia di crescere intorno a un pietra angolare sana e santa. La pazienza: si sa, viaggiare in compagnia è gioioso, ma abbisogna anche di pazienza; per me è stato un bell’esercizio, una pratica da sperimentare per rafforzarmi in questa virtù. Il tempo: se il segreto della pace interiore è perdere tempo con Dio, ecco allora perché invece il nostro cuore è sempre agitato: non sappiamo perdere tempo; è per questo che i tempi lunghi del programma mi sembravano poco efficienti, ma alla fine abbiamo potuto perdere tempo con Dio, con i figli e con gli amici. L’entusiasmo: giovani e meno giovani, laici, missionari e missionarie, bambini, partenti, famiglie..., alla grande festa al Gerini, in via Tiburtina, abbiamo toccato con mano la pienezza della festa, nella sobrietà, nella semplicità, nella familiarità. L’amore: sarà uno dei ricordi più cari, l’inno all’amore di Thiago, il missionario brasiliano intervistato al Gerini da p. Claudio Marano. Pochi minuti per dire a tutti che il senso della vita è: amare, amare, amare! a cura di p. STORGATO, sx La processione offertoriale durante la Messa in onore di san Guido Conforti, a Bukavu, in Congo RD Nella “lettera” ai saveriani, il superiore generale p. Rino Benzoni ha scritto: “Nei giorni della canonizzazione il Signore ci ha provato con due lutti. Ancora una volta gioia e dolore, croce e resurrezione si sono incontrati. Padre Giovanni Ceresoli e padre Bruno Boschetti sono venuti a rappresentare tutti i nostri defunti che «dopo essere stati membri della nostra famiglia in terra sono ora nella stessa patria beata» in cui si trova mons. Conforti. Ad essi la nostra gratitudine”. P. GIOVANNI CERESOLI, è morto nella notte del 22 ottobre in Scozia all’età di 65 anni. Era ricoverato da due settimane per un tumore ai polmoni, scoperto poco tempo prima. Nato a Filago (Bergamo), aveva frequentato le scuole saveriane dalla prima media, diventando saveriano a 17 anni. Ha vissuto la missione tra Gran Bretagna e Sierra Leone, dove era stato anche prigioniero dei ribelli. Era una persona schietta e dal cuore grande e generoso. Padre Giovanni Ceresoli Filago (BG) 19.08.1946 Scozia 22.10.2011 mano l’intenso spirito di famiglia che si è creato. Per la festa di san Francesco Saverio, i pellegrini cinesi hanno raccontato le loro testimonianze, mostrando foto e filmati delle belle giornate vissute a Roma e a Parma. ■ p. Edi Foschiatto, sx Bukavu, la gioia per il nuovo santo Padre Dovigo, nella sua lettera da Bukavu, descrive la giornata di festa congolese, con un fatto di vita davvero ordinaria! è il 23 ottobre, giorno della canonizzazione di mons. Conforti a Roma. Celebro al mattino l’Eucaristia nella cappella universitaria e predico sulle “cinque stelle della santità di Guido”. Subito dopo, partecipo nella cattedrale di Bukavu alla Messa solenne per celebrare l’evento e la professione religiosa della saveriana Letizia. Infine, il pranzo nel grande salone della missione Mater Dei: un self- P. BRUNO BOSCHETTI, è morto il mattino del 24 ottobre per infarto, mentre tornava a casa da una visita alle comunità in Mozambico. Nato a Martorano di Cesena, anch’egli aveva 65 anni compiuti. è diventato saveriano a 18 anni e dopo l’ordinazione sacerdotale (1972) ha lavorato in quattro continenti: sei anni in Indonesia, sei anni in Italia, 13 anni in Brasile, 13 anni in Mozambico. Sempre sorridente, “non teneva niente per sé, ma tutto era per la missione”. P. PIERLUIGI SARTORIO, un altro santo, si è aggiunto il 21 novembre per collasso cardiocircolarorio. A giugno era rientrato dal Congo nella casa saveriana di Parma, per accertamenti e cure, all’età di 82 anni. Era nato a Viadana (Mantova), si era laureato in chimica, poi, a 27 anni era diventato saveriano. Ha speso il resto della sua vita nelle missioni del Congo, a parte sette anni in Italia, come animatore e formatore dei giovani aspiranti saveriani. Amato da tutti, perché tutti egli ha amato. ■ Padre Bruno Boschetti Martorano (FC) 14.01.1946 - Mozambico 24.10.2011 Padre Pierluigi Sartorio Viadana (MN) 23.06.1929 - Parma 21.11.2011 service per trecento persone. È piacevole stare insieme, sentirsi in famiglia e in festa, scambiarci notizie. È un bel po’ che non ci si rivede tutti uniti. Arriva “Papi”, un giovane un po’ limitato, amico di lunga data. È riuscito a introdursi nella festa. Si siede vicino a me e mi guarda fisso. Ho la sensazione che la festa sia finita. Cerco in qualche modo di non essere accalappiato da lui, ma so che sarà inutile. Mi domando se è il caso di invocare il nuovo santo per avere il coraggio di accettare con pazienza il fratello inopportuno. ■ p. Giuseppe Dovigo, sx A LEI PER LEI CON IL PAPA Padre Camera a colloquio con il Papa domenica 23 ottobre, in piazza san Pietro Subito dopo aver proclamato i tre nuovi “santi”, il Papa ha salutato i tre “postulatori”. Ecco il mio breve colloquio. - Lei è un padre saveriano, vero? - Sì, Santità. - Siete presenti come missionari in diversi continenti. - Siamo presenti in una ventina di nazioni in 4 continenti. - Bravi, bene, bene! - Santità, permetta un grazie speciale, perché ha accettato di dichiarare la santità del nostro padre e vescovo mons. Conforti nella giornata missionaria mondiale. - Non è lei che deve ringraziarmi, ma sono io che devo ringraziare. Conforti è un grande vescovo missionario. Grazie, grazie! Ti benedico di cuore! Mi è stato gradito il passaggio finale dal “lei” al “tu”. Ho baciato la mano e sono tornato al mio posto. ■ p. Guglielmo Camera, sx 3 2011 DICEMBRE LODE A DIO, SORGENTE DI GIOIA E SANTITà 24 ottobre - SAN PAOLO IL CORAGGIO DI PRENDERE IL LARGO mons. GIORGIO BIGUZZI, sx Santità “ordinaria”, a portata di mano San Paolo fuori le Mura, 24 ottobre 2011: omelia di mons. Biguzzi, vescovo saveriano di Makeni, in Sierra Leone, durante la Messa di ringraziamento, con la professione perpetua di otto giovani saveriani. I l Signore ha parlato per bocca di Benedetto XVI che ha proclamato “santo” il vescovo Guido Conforti. Per tutta la chiesa, ma soprattutto per l’arcidiocesi di Ravenna, dove Conforti ha iniziato il suo ministero episcopale, per la diocesi di Parma, di cui san Guido è stato figlio e pastore, e per la congregazione saveriana, di cui è stato padre e fondatore, sono giorni di grande gioia, di ringraziamento al Signore e di rafforzamento della nostra appartenenza e identità ecclesiale, della nostra vocazione sacerdotale, missionaria e religiosa. Semi da far germogliare L’iscrizione di Guido Conforti nell’albo dei santi non significa aggiungere un quadro in più nella galleria dei santi, ma è una grazia a noi donata per crescere. I santi non sono un museo da visitare e ammirare; sono un modello da imitare, un appello alla revisione di vita, una grazia per la nostra trasformazione in Cristo nel tempo e nel mondo in cui viviamo. Anche san Guido aveva rivolto a tutti il richiamo alla santità già nel lontano 1913: “Dobbiamo aspirare a essere santi; vivere di quella vita divina, per meritarci la quale Gesù è disceso dal cielo”. La canonizzazione di mons. Conforti non offre a noi la santità preconfezionata. Ci offre semi da far germogliare e crescere nella nostra vita e nel nostro tempo. Ci offre semi per farci crescere nella vita buona del vangelo, per far crescere la pace, la giustizia e la fratellanza universale. Cristo, centro di ogni pensiero Conforti ha vissuto una vita pienamente inserita nel suo tempo. Ne ha seguito l’evolversi, ne ha vissuto le lacerazioni e le incertezze. Ha raggiunto la santità orientando tutta la sua vita verso il centro dell’esistenza cristiana, cioè Cristo: “in omnibus Christus - in tutto e in tutti Cristo”. La santità germoglia e cresce qui. Per Conforti il “vedere Dio, cercare Dio e amare Dio in tutto” si realizzava in un amore intenso per Cristo, che è il centro di ogni suo pensiero e affetto. Conforti, fin da piccolo, era entrato in colloquio con Gesù Crocifisso e, come scrive san Paolo, “quando abbiamo capito che Cristo è morto per tutti, l’amore di Cristo ci spinge perché coloro che vivono non vivano più per se stessi, ma per Colui che è morto e risorto per tutti” (cfr 2Cor 5,14-15). La vocazione missionaria di Conforti sgorga da questa constatazione e diventa il programma dei missionari da lui voluti: “caritas Christi urget nos - la carità di Cristo ci spinge!”. Tutti devono poter conoscere e amare Cristo, finché si faccia del mondo una sola famiglia che abbracci l’umanità. Lo stile del buon pastore Come annunciare Cristo a questo mondo? La Parola di Dio, che risuonava nel cuore di Conforti, ci dà questa risposta: con la potenza del Cristo Crocifisso, che agisce attraverso gli umili ed è presente nei poveri. Lo stile pastorale e missionario di san Guido si è svolto nella sequela di Cristo Crocifisso: non con atti esternamente eroici, o parole e gesti profetici, ma con l’eroicità del quotidiano, la profezia della vita, l’incisività della fede, la fedeltà dell’amore. Per questo è stato detto che Conforti è un santo “normale, ordinario”. L’amore, la pazienza e la fedeltà nell’ordinario stanno lì a ricordarci che anche noi possiamo e dobbiamo esserne capaci. È una santità alla portata di tutti e tutti ci interpella. San Guido è stato un modello di pastore imitabile. Come Cristo Buon Pastore, ha condiviso la vita con il suo popolo, ne ha conosciuto la voce, lo ha difeso nei pericoli, si è preoccupato dei lontani. Per lui la gente Danza liturgica con il vangelo a San Paolo fuori le Mura (foto F. Raffaini) non era una massa; erano i suoi figli, anche quelli dispersi, ribelli o lontani. La sua ansia pastorale, la sua passione missionaria, la sua vita di preghiera e la sua devozione a Maria, il suo zelo, tutto sprigionava dalla sua immersione I saveriani p. Mario Celli e p. Alfiero Ceresoli hanno fatto da interpreti per noi, durante in Cristo: Cristo tutto e in tutti. l’intervista a Thiago, il bambino brasiliano che ha ricevuto il miracolo della vita per inter- A OGNI GRADINO: “GRAZIE SIGNORE!” Foto pellegrini sardi cessione di mons. Guido Conforti. Con lui a Roma c’erano anche i suoi genitori. Mamma Nilda: “Essere qui a Roma, con i pellegrini da tutto il mondo per san Guido Conforti, mi fa provare un’emozione grande. Sento il calore e l’affetto della gente, che ha grande importanza per la nostra vita. Il mio cuore sta ardendo, perché qui ci sono tanti amici che come noi hanno una grande fede. Quando si è fermato il cuore di Thiago ho pregato tanto e ho voluto che lo battezzassero e ho detto al Signore: «Ho pensato che questo figlio fosse il tuo regalo per noi, ma siamo disposti a restituirlo a te!». Ho pregato Guido Conforti, tutta la comunità cristiana ha pregato insistentemente. Il cuore ha ripreso a battere e il bambino ha ripreso colore e vita, anche se i medici dicevano che non avrebbe più camminato o avrebbe perso la vista e la parola. E invece, Thiago è qui con noi, per ringraziare il Signore”. Papà Masinho: “Stiamo celebrando con grande gioia questo meraviglioso momento. Ringraziamo il Papa e Dio per il grande dono che ci ha fatto: aver perfezionato la vita del nostro bambino”. La mamma e il bambino hanno accompagnato p. Alfiero che portava fino al grande altare la sacra reliquia di GuiThiago con papà Masinho e mamma do Conforti. Salendo la scalinata, a Nilda, arrivati dal Brasile per partecipare ogni gradino esclamava: “Grazie, Sialla canonizzazione di mons. Conforti gnore!”. 4 2011 DICEMBRE “Qualcosa di più grande…” Nel 1925, parlando ai giovani di Parma, san Guido Conforti disse: “Non vengo a sollecitare il vostro obolo. Vengo a proporvi qualcosa di ben più grande. Se il Signore lo vuole, se vi sentite capaci di tanto, vengo in nome di Dio a domandarvi il sacrificio delle vostre giovinezze, del vostro ingegno, delle vostre energie e degli affetti più legittimi e cari”. I giovani missionari che oggi hanno detto il loro “sì” a Cristo hanno accolto la proposta del Conforti per “qualcosa di più grande”. Oggi, la proclamazione della santità di Conforti propone ai giovani e a tutti noi questa “cosa più grande”: vivere la vocazione alla quale Dio ci ha chiamati con maggiore radicalità e più grande amore. Scriveva Saint-Exupéry: “Se vuoi costruire una barca (e la chiesa è una barca che deve affrontare il mare alto) preoccupati sì di avere il legname, i carpentieri, i fuochisti, i mozzi di bordo; ma più ancora, se vuoi costruire una barca, preoccupati di dare a tutti la nostalgia del mare”. San Guido Conforti ottenga per tutti la nostalgia del mare e il coraggio di prendere il largo. ■ IL RADUNO DEI POPOLI ATTORNO A SAN GUIDO CONFORTI a cura di p. MARCELLO STORGATO, sx è stata una grande festa di gioia e di santità, di cui ringraziamo il Signore con tutto il cuore. Un progressivo raggio di sole ha scaldato i cuori di coloro che erano fisicamente presenti, in quei giorni dell’ottobre romano, e ha convocato spiritualmente un numero indecifrabile di anime, in tante parti del mondo missionario. Tutti i volti rivolti verso quel volto, mite e santo, del vescovo missionario Guido Conforti. Anche chi non era del tutto convinto, si è sentito coinvolto per dire: “Questa è l’anima del mondo, immagine del sogno che Dio ha per l’umanità”. Ne descrivono l’esperienza due sposi non vedenti, pellegrini da Bergamo. Oriana: “Sabato pomeriggio, assistendo al bellissimo musical sulla vita di Conforti, Fabio ed io ci sentivamo immersi nella comunità di fratelli. Sentivo crescere dentro di me un’immensa pace e serenità: mi bastavano le voci, le musiche, le parole, per capire quanto siano importanti gli occhi dell’anima. Domenica in piazza San Pietro ero veramente attenta poiché, essendo non vedente, non volevo che mi sfuggisse niente di ciò che stava accadendo. Confesso che avevo proprio bisogno di un momento così forte: il beato Conforti, fino a ieri a me poco noto, nell’essere proclamato santo mi ha donato una serenità interiore che anche ora, mi accompagna nel quotidiano. Lunedì a San Paolo, alla meravigliosa Messa di ringraziamento, erano presenti tante persone che rappresentavano il mondo intero! Ringraziavano Dio con la preghiera, il canto e la danza, per il dono del santo Conforti e dei suoi saveriani...”. Fabio: “Ero venuto a Roma per amore di Oriana, ma sono felicissimo di aver vissuto questa bellissima esperienza che mi ha toccato il cuore e mi arricchisce. Vi ringrazio infinitamente”. Non ci resta che continuare il nostro cammino, chiedendo al■ lo Spirito il dono di gioia e santità. CLAUDINA BERTOLA Da Bujumbura, Burundi, una laica volontaria bresciana ci racconta una giornata piena d’entusiasmo. E mozionante, intensa e mistica: questo è stata la celebrazione al Mount Sion di Bujumbura. San Guido era con noi, in mezzo a noi, e da quel cartellone ci guardava sorridente. Mi sembrava di sentire le sue parole mentre ci diceva, battendoci una mano sulla spalla: ”Bravi, vi siete mischiati al mondo, non l’avete capito con la testa, ma con il cuore: il mondo è un’unica grande famiglia!”. 23 ottobre - SAN PIETRO San Guido e l’urgenza di annunciare BENEDETTO XVI San Pietro, 23 ottobre 2011: l’omelia di papa Benedetto XVI, dopo aver innalzato agli onori degli altari mons. Guido Conforti. celebriamo con tutta la chiesa la giornata missionaM entre ria mondiale, rendiamo lode al Signore per tre nuovi san- ti: il vescovo Guido Maria Conforti, il sacerdote Luigi Guanella e la religiosa Bonifacia Rodríguez de Castro. È provvidenziale il fatto che proprio oggi la chiesa indichi a tutti i suoi membri tre nuovi santi che si sono lasciati trasformare dalla carità divina. In diverse situazioni e con diversi carismi, essi hanno amato il Signore con tutto il cuore e il prossimo come se stessi «così da diventare modello per tutti i credenti» (1Ts 1,7). La contemplazione del Crocifisso Il salmo 17 invita ad abbandonarsi con fiducia nelle mani del Signore, che è “fedele al suo consacrato” (v. 51). Questo atteggiamento interiore ha guidato la vita e il ministero di san Guido Maria Conforti. Fin da quando, ancora fanciullo, dovette superare l’opposizione del padre per entrare in seminario, diede prova di un carattere fermo nel seguire la volontà di Dio, nel corrispondere in tutto a quella caritas Christi - carità di Cristo che, nella contemplazione del Crocifisso, lo attraeva a sé. Egli sentì forte l’urgenza di annunciare questo amore a quanti non ne avevano ancora ricevuto l’annuncio, e il motto “Caritas Christi urget nos - La carità di Cristo ci spinge” (cfr 2Cor 5,14) sintetizza il programma dell’istituto missionario a cui egli, appena trentenne, diede vita: una famiglia religiosa posta interamente a servizio dell’evangelizzazione, sotto il patrocinio del grande apostolo dell’Oriente san Francesco Saverio. SAN GUIDO CONFORTI IN AFRICA Cronaca di un 23 ottobre speciale Devoti del Bangladesh: foto archivio MS / G. Gargano DALLA CROCE AL MONDO INTERO NELLE MissionI nel ministero episcopale prima a Ravenna e poi a Parma: con tutte le sue forze si dedicò al bene delle anime a lui affidate. La sua vita fu segnata da numerose prove, anche gravi. Egli seppe accettare ogni situazione con docilità, accogliendola come indicazione del cammino tracciato per lui dalla Provvidenza divina; in ogni circostanza, anche nelle sconfitte più mortificanti, seppe riconoscere il disegno di Dio, che lo guidava a edificare il suo Regno soprattutto nella rinuncia a sé stesso e nell’accettazione quotidiana della sua volontà, con un abbandono confidente sempre più pieno. Egli per primo sperimentò e testimoniò quello che insegnava ai suoi missionari, che cioè la perfezione consiste nel fare la volontà di Dio, sul modello di Gesù Crocifisso. San Guido Conforti tenne fisso il suo sguardo interiore sulla Croce, che dolcemente lo attirava a sé; nel contemplarla egli vedeva spalancarsi l’orizzonte del mondo intero, scorgeva l’«urgente» desiderio, nascosto nel cuore di ogni uomo, di ricevere e di accogliere l’annuncio dell’unico amore che salva. [...] “Ti amo, Signore, mia forza”. Di tale amore appassionato per Dio sono segno eloquente questi tre nuovi santi. Cari fratelli e sorelle, lasciamoci attrarre dai loro esempi, lasciamoci guidare dai loro insegnamenti, affinché tutta la nostra esistenza diventi testimonianza di autentico amore verso Dio e verso il prossimo. ■ Lo studente saveriano Ivanildo, a destra, è stato il chierichetto di Benedetto XVI, in piazza san Pietro La perfezione è fare la volontà di Dio Questo slancio apostolico san Guido fu chiamato a viverlo Foto F..Raffaini Una delegazione tipica del mondo C’eravamo tutti: ricchi e poveri, intellettuali della città e saggi della campagna, straccioni e griffati, padri e suore, laiche e laici, rappresentanti di tutte le congregazioni e movimenti, giovani e vecchi, sani e malati, pazzi o semplicemente originali, vecchi e nuovi amici, vescovi e preti diocesani, piccoli e grandi… Tutti pronti a condividere un pezzettino di storia e di gloria. Abbiamo affidato san Guido Maria Conforti agli altari della chiesa, perché possa continuare ad accompagnarci su queste pericolose e polverose strade del mondo. Con la mia amica Karin, che lavora per la commissione di Giustizia e Pace, visto che non c’era posto nella zona riservata agli invitati speciali (dal cielo avevano disposto in modo diverso e perfetto, come al solito), ci siamo spinte fino al limite della chiesa. Dal fondo di questo strano edificio senza pareti, più simile a un teatro che a un luogo di preghiera, pigiate tra migliaia di persone, abbiamo condiviso e festeggiato. La fede profonda dei poveri Vicino alle donne abbigliate come fossero al loro matrimonio, c’erano le signore della campagna con i vestiti rattoppati e i foulard dei movimenti apostolici, tutte erette come isambi (gru coronate). Un ragazzo accompagnava il papà infermo, la sofferenza era dipinta sul suo volto, con la morte a ghermirne lo sguardo. La fede semplice dei poveri mi fa sempre sentire in difetto. Ho passato qualche momento a contemplare quest’uomo che, visibilmente provato, era arrivato sin lì per “condividere”; chi glielo avrà fatto fare? Quanto facilmente noi rinunciamo a una Messa e quanto superficialmente aderiamo agli inviti di sorelle e fratelli? Le banalità marcano lo spessore nelle nostre vite, e la fede dei semplici smaschera il sapere dei grandi. Poi, allo scambio della pace, i nostri sguardi si sono incrociati e quell’uomo, che senza saperlo mi ha fatto vergognare del mio egoismo nei confronti del Signore, mi ha allungato la mano con attesa e io mi sono sentita onorata di stringerla. Un fraterno cosmico abbraccio Grazie, san Guido, per questa celebrazione indimenticabile! Fare festa dal Burundi, pensando a Cristina in Bangladesh, a Yolanda e Roberto in Ecuador, e al resto del mondo in Italia, è stato spiritualmente stringersi in un fraterno cosmico abbraccio. Ancora una volta mi sono sentita fortunata. Roma non mi è sembrata così lontana, perché chiesa è “fare chiesa”; e noi il 23 ottobre abbiamo fatto chiesa. Né il luogo, né la lingua, né il rito burundizzato, né i colori della pelle hanno sminuito l’essenza dell’evento; anzi, hanno aggiunto valore alla santità di mons. Conforti… Questa nostra presenza a ogni angolo della terra è stato il vero miracolo. E guardando quell’enorme cartellone con la sua fotografia, con quel sorriso appena accennato, ho avuto l’impressione che mi vedesse davvero. Quantità molta, e anche qualità! Mons. Blaise, vescovo di Ruyigi, ha presieduto; al suo fianco il nunzio apostolico mons. Coppola; altri tre o quattro vescovi, una sessantina di preti, un’orda di suore e qualche frate… Non so nemmeno dire di quante nazionalità diverse. Ovviamente, c’erano i saveriani e le saveriane in Burundi, impegnati nell’animazione missionaria e liturgica. Le due corali hanno scelto pezzi pescati appositamente dal vecchio repertorio, per permettere alla folla di partecipare con anima e corpo alla solenne liturgia. E abbiamo partecipato non solo in quantità, ma anche in qualità. Nonostante fossimo la “proverbiale moltitudine”, la concentrazione e la partecipazione sono state impeccabili. Solo la cerimonia, senza i discorsi finali, è durata quattro ore, ma non ce ne siamo accorti! La corale “San Guido Conforti” di Kamenge ha cantato un inno scritto per l’occasione: l’ha eseguito benissimo, ed è stato anche piacevole. Vi assicuro che non ho capito molto, ma mi è piaciuta la parte quando dicono “akarorero keza - il buon esempio”. Nonostante tutto, nonostante noi La celebrazione Eucaristica si è svolta in un festival di colori: dagli abiti alle decorazioni, dai fiori agli striscioni che sembravano scendere direttamente dal cielo. Bravo padre Rubén, che non si è risparmiato nell’organizzare; bravi i parrocchiani e i giovani di Kamenge, che hanno seguito con attenzione il protocollo. Un bravo speciale ai tamburini, che con la loro maestria non ci fanno mai mancare quel tocco di antico e selvaggio e ci ricordano che l’Africa è vicina. Per ultimo, ma non ultimo, bravo a p. Nacho che ci ha rappresentati in piazza San Pietro a Roma, accompagnando i pellegrini burundesi e regalando anche a voi italiani un po’ d’Africa. Un saveriano mi diceva alla vigilia dell’evento: “I poveri sono santi, ma non saliranno mai agli altari della chiesa”. Sono d’accordo! Spero che quando toccherà a noi, i santi poveri siano là, alle porte del cielo, per farci entrare, nonostante tutto e nonostante noi. ■ Mons. Conforti è santo... e la festa continua anche in Burundi, dove è avvenuto il miracolo per la beatificazione (foto giovani Kamenge) PER LA DIOCESI E PER IL MONDO mons. ENRICO SOLMI 26 ottobre 2011: a tre giorni dalla canonizzazione di mons. Conforti, il vescovo di Parma ha celebrato una Messa di ringraziamento, con la partecipazione dei pellegrini venuti dalle missioni saveriane. Siamo nella cattedrale di Parma, quella cattedrale in cui san Guido Conforti ha presieduto innumerevoli Eucaristie nei 24 anni del suo episcopato. Parlava in un tempo in cui non c’erano microfoni o sistemi di amplificazione, dal pulpito collocato a metà della navata centrale per farsi sentire dalla gente. E se ogni celebrazione Eucaristica abbraccia tutto e tutti, ciò è espresso in modo particolarmente visibile oggi in questa “Messa dei popoli”. Mons. Conforti, proprio qui vicino, incontra il Crocifisso e decide di entrare in seminario; qui vicino fonda la sua congregazione di missionari. Tutto si svolge in un raggio di poche centinaia di metri, e da qui raggiunge i quattro continenti di cui voi saveriani e pellegrini siete testimoni. Siete venuti da lontano, nella sua cattedrale, per lodare e ringraziare Dio. Si può dire che mons. Conforti abbia agito nella debolezza: debolezza della salute, della sua stessa persona, “animata e sostenuta dalla forza dello Spirito”; debolezza di chi vede partire gli altri, di chi piange la morte dei suoi missionari, di chi intravede le gioie e sente le sconfitte altrui come sue. Parla al cuore dei credenti, spesso distratti e tiepidi, e indica la via del vangelo. Parla alla coscienza di tutti e addita uno stile di vita alto, aperto alla Parola che viene da Dio, solidale con gli altri, teso alla trascendenza e mai pago delle cose. Egli ci rassicura che è possibile vivere la santità nella nostra terra, tra le vicende comuni e straordinarie della storia; ci testimonia che è possibile, anzi doveroso, unire la cura della diocesi e della città, con l’ansia del mondo da raggiungere con il vangelo di Cristo. 5 2011 DICEMBRE il m on do in casa LA PAROLA AI PELLEGRINI La veglia al teatro Orione ● I commenti della gente. La veglia e il musical dei giovani di Salerno, sabato 22 ottobre al teatro Orione, hanno suscitato molte emozioni. Ecco alcuni commenti raccolti all’uscita: “È stato molto bello”, dice una pellegrina del Brasile. E p. Umberto Domine ha aggiunto: “Mi ha fatto tornare giovane!”. “Arriviamo dal Messico, siamo più di cento e lo spettacolo è stato muy bonito!”. “Si dovrebbero vedere queste cose in televisione!”, dice una signora di Udine. “Ma hanno scritto sia le musiche che le parole?”, chiede una signora di Venezia, stupita della bravura artistica dei giovani di Salerno. ● Emozioni saveriane. Padre Nello Berton ci ha detto: “Nello spettacolo sono riusciti a rappresentare i problemi del mondo e la confluenza finale verso un impegno missionario; i giovani tre giorni da raccontare pagina a cura di DIEGO PIOVANI sono stati capaci di dare un unico messaggio a tante persone di diverse culture e lingue. Tutti sono andati via contenti e arricchiti; complimenti ai protagonisti”. Padre Franco Lizzit: “Quando ci siamo incontrati al teatro Orione, provenienti da ogni parte del mondo, ci siamo salutati con quella fraternità che faceva vedere il mondo come una sola famiglia”. ● I protagonisti. Alcune ragazze di Salerno spiegano: “Abbiamo iniziato le prove dello spettacolo nove mesi fa… Quando ci siamo ritrovati tutti dietro le quinte prima di iniziare, eravamo mossi da un unico interesse: trasmettere il messaggio di san Guido fare del mondo una sola famiglia”. La loro guida p. Simone Piccolo: “I ragazzi sono più emozionati di noi perché sono i protagonisti; noi siamo contenti per loro, perché li abbiamo visti prepararsi per mesi; è bello affiancarli in questo momento così speciale”. I giovani di Salerno durante il musical su san Guido Conforti Il “regista-ispiratore”. Padre Alex Brai, che ha coordinato i giovani in questa avventura, ci ha raccontato: “Quello che avete visto non è stata solo un’esperienza artistica, ma una condivisione spirituale. I ragazzi si sono affezionati al Conforti, lo conoscono bene e apprezzano il suo slancio missionario verso l’Italia e il mondo. Credo che il musical abbia trasmesso un messaggio che i giovani già avevano dentro. Personalmente è stata la conferma di quello che io sento, ovvero lo slancio missionario e l’appartenenza alla famiglia saveriana. Questi momenti aiutano a rafforzare il nostro carisma. Non dobbiamo avere paura di far conoscere Conforti, perché parlando di lui non si fa semplicemente l’esaltazione di una persona, ma si trasmette un messaggio sempre attuale, quello della missione”. ■ ● I gruppi si presentano ● Taiwan. “Siamo in 19 - spiega p. Edi Foschiatto - ed è un’occasione interessante per vedere quanta gente si riunisce per celebrare mons. Conforti. I nostri pellegrini in albergo hanno incontrato il gruppo del Congo e hanno cantato in due lingue e poi in quattro… Sono rimasti ammirati dalla varietà della famiglia saveriana e della preghiera universale”. Uno di loro ci ha det- VOCI DELLA PIAZZA Domenica 23 ottobre Perché sei qui? Domenica 23 ottobre mons. Conforti è stato proclamato santo. Abbiamo raccolto alcuni pareri prima e dopo la celebrazione. Antonio Mantia: “Vedere, cercare e amare Dio in tutto è la cosa che più mi colpisce di san Guido”. Padre Matteo Rebecchi: “È una grande festa di famiglia; mons. Conforti aveva un grande ideale, speriamo di poterlo realizzare anche noi ogni giorno”. Don Giuseppe Mattioli: “Noi di Parma siamo qui per ringraziare per quello che mons. Conforti ha rappresentato nella nostra chiesa locale e nel mondo. È motivo di gratitudine, ma anche di impegno e di responsabilità”. “È bello trovarsi vicino a persone diverse - dicono i pellegrini bergamaschi - e poi c’è la soddisfazione che il fondatore dei saveriani sia proclamato santo!”. ● ● San Guido per te è... Padre Filippo Rota Martir: “Mons. Conforti non ha voluto mettersi in mostra; l’eredità che ci ha lasciato è la grande apertura al mondo, agli altri popoli, il desiderio di evangelizzare e di porta- 6 re tutte le forze a cooperare”. Padre Amedeo Ghizzo: “Veder riconosciuto santo il nostro fondatore è una gioia e un impulso per noi a dedicarci all’evangelizzazione come lui, fino in fondo, costi quello che costi”. Una suora delle Piccole Figlie: “Mi ha impressionato come lui si sia fatto guidare dalla Provvidenza; e mi ha colpito la fede che ha attraversato la sua storia di uomo e di pastore”. Un sacerdote che è in piazza per san Guanella dice: “Oggi non c’è concorrenza, perché dal seminario di Como molti giovani sono entrati tra i saveriani e noi li ricordiamo volentieri. Possiamo parlare di un ■ gemellaggio tra santi”. I giovani dicono la loro Quel clima di famiglia. Un gruppo di ragazzi sardi: “Abbiamo fatto un cammino formativo sul Conforti per tutto l’anno con p. Roberto Salvadori e siamo arrivati preparati a questo evento così importante per i saveriani e per noi. È bello incontrare i nostri coetanei di città e nazioni diverse che condividono le stesse emozioni”. ● Invitiamo i lettori, dotati di computer e internet, a consultare la MISNA (Agenzia missionaria di informazione) per allargare la mente al mondo intero: www.misna.org Visitate anche il nostro sito www.saverianibrescia.com per leggere tutte le notizie, le testimonianze e le proposte del nostro mensile, comprese le edizioni locali e la versione in formato pdf. Infine, segnaliamo il rinnovato sito della Direzione generale dei saveriani: www.saveriani.com Ivanildo, studente saveriano: “Ho fatto il chierichetto di Benedetto XVI e prima della Messa abbiamo pregato insieme il rosario; ci ha chiesto da dove venivamo. Una cosa davvero irripetibile! È stato un evento molto forte ed emozionante”. Dora, saveriana del Brasile, dice: “Sono rimasta impressionata dalla presenza dei giovani. È emerso lo spirito di famiglia e di fraternità. La canonizzazione è stato il coronamento della vita di un santo, perché santa è stata tutta la sua vita e la sua attività”. Alessio Crippa: “Il clima di famiglia è quello che mi ha colpito di più in questi tre giorni. Poi quando hai un “padre santo” in qualche modo per i suoi figli c’è l’obbligo di continuare un cammino serio ed esigente: adesso non ■ ci si può più nascondere!”. Una storia speciale ● “Porteremo san Guido con noi”. I laici saveriani Alessandro e Alessandra Andreoli con i due figli Francesco e Miriam sono in Brasile, a Laranjeira do Sul, per un anno di missione. Prima di partire hanno ricevuto da p. Benzoni il Crocifisso missionario a San Paolo fuori le Mura e hanno partecipato alla cano- to: “A essere qui provo un sentimento spirituale molto forte, che è impossibile spiegare”. ● Stati Uniti. Padre Marco Marangone ci illustra il suo gruppo: “Siamo una cinquantina e i pellegrini sono entusiasti; per molti di loro è la prima volta in Italia. È un segnale importante che siano qui, per continuare il lavoro di animazione che noi saveriani svolgiamo negli Usa. Le comunità con cui siamo in contatto sono vive e i laici sono molto impegnati”. Brasile. Padre Matteo Antonello: “Accompagno i pellegrini dell’Amazzonia che sono 42. Sono tutti delle nostre missioni e sono molto contenti; dicono che è una meraviglia essere a Roma per questo importante evento. Dal Brasile sud sono arrivate altre 80 persone, in quattro gruppi: da San Paolo, dal Parà, da Curitiba e da Londrina”. ● Giappone. Padre Renato Filippini ci racconta: “Sono venuto dal Giappone con un gruppo di 103 pellegrini e tre vescovi delle diocesi dove lavoriamo, e per molti di loro è la prima volta in Italia e a Roma. Hanno preparato questo evento da molto tempo con preghiere e attività. Mi sento di rappresentare anche chi è rimasto a casa, perché per i giapponesi prendere una settimana di ferie è impensabile. Ne sono venuti alcuni per ciascuna missione. Sono tutti molto coinvolti dall’atmosfera spirituale”. ● ● Indonesia. Padre Angelo Cappannini: “Siamo in quaranta indonesiani, la maggior parte da Jakarta, ma anche da Padang, dove lavoro io, e perfino dalle isole Mentawai, dove i saveriani sono stati i primi evangelizzatori”. Un po’ d’Italia. Dall’Italia il Gams (Gruppo amici missionari Saveriani) di Parma: “Siamo una rappresentanza ristretta come numero, ma motivatissima. L’atmosfera è straordinaria!”. Padre Luciano Bicego: “Da Vicenza siamo in 90, tra cui una decina di saveriani. È bello essere qui”. Padre Sandro Parmiggiani: “Da Cremona siamo in 40. Sembra una Babele, si sente parlare in tutte le lingue. Molte volte non ci si capisce, però tutti sorridiamo di felicità. È proprio vero che la santità unisce tutti!”. Dalla Sardegna 33 pellegrini, la maggior parte giovani. ■ ● MESSAGGIO DI SPERANZA LA CUSTODIA DEL ROSARIO MISSIONARIO p. MARIO MENIN, sx La “custodia” del rosario Al lavoro per confemissionario, consegnato ai zionare la custodia del pellegrini di san Guido Conrosario missionario, per la canonizzazione forti, è stata confezionata di san Guido Conforti dalle suore Giuseppine cinesi, una congregazione fondata all’inizio del Novecento da mons. Luigi Calza, primo vescovo saveriano in Cina (1879-1944). Erano suore simili alle Vincenziane, con voti religiosi solo annuali e molta libertà di movimento. Ad esempio, una suora poteva essere mandata sola in un villaggio a pacificare due famiglie, oppure essere assegnata a una missione come catechista. Le suore soffrirono molto durante la guerra del Giappone contro la Cina e più ancora ai tempi di Mao Zedong. Quando il vescovo fondatore morì, erano circa un centinaio. Espulsi tutti i saveriani dalla Cina l’ultimo nel 1954 -, di queste suore si persero le tracce. Recentemente un saveriano, in viaggio in Cina, incontrò una di loro e seppe che erano una trentina. Si erano trasmesse lo spirito del vescovo fondatore, ma non avevano più il libretto delle Costituzioni. Così, si sono radunate per eleggere una superiora e riscrivere la loro “regola”. Vivono in condizioni di povertà e per aiutarle i saveriani hanno commissionato loro la “custodia” del rosario missionario per i pellegrini venuti a Roma per la canonizzazione di mons. Conforti. Tra i pellegrini c’erano anche la superiora e un’altra consorella. Per molti saveriani, l’emozione è stata grande nel vederle pregare e gioire insieme a noi per il santo vescovo che le aveva benedette nella sua visita in Cina del 1929. È proprio vero: il vangelo non si lascia incatenare da nessuna potenza! nizzazione. “L’aspetto che ci interessa di più è vivere la missione come una famiglia, la nostra e quella dei saveriani. Come famiglia missionaria ai giovani ci sentiamo di dire solo quello che abbiamo scritto nella fede che portiamo al dito: “Rimanete nel mio amore”. Sarà il Signore a disegnare le strade da percorrere. Per quanto ci riguarda possiamo dire che il Signore ci ha accompagnato anche quando sembrava che non funzionasse niente. Porteremo il Conforti con noi, perché ci guidi e ci conforti”. ■ 2011 DICEMBRE D IA L O G O E SO LID A RIETÀ I MISSIONARI SCRIVONO lettere al direttore p. Marcello Storgato MISSIONARI SAVERIANI Via Piamarta 9 - 25121 Brescia E-Mail: [email protected] Pagina web: saveriani.bs.it/missionari_giornale “Un’indigestione di vita buona” Care lettrici, cari lettori, bella questa frase di don Guido! Ne potete leggere il contesto nei messaggi che ho voluto pubblicare per condividerli con voi. Sono solo alcuni tra i centinaia ricevuti in questi giorni, dopo il 23 ottobre, con la dichiarazione di santità del nostro Guido Conforti, vescovo di Parma e missionario per il mondo. Non faccio commenti: lascio a voi gustare il clima di santità missionaria, augurando a tutti un Felice Santo Natale ! p. Marcello sx Caro direttore, nel settimanale diocesano genovese “Il Cittadino” ho letto sul nuovo santo mons. Guido Conforti. Volentieri associo san Guido Conforti a san Guido vescovo di Acqui, mia diocesi di origine, del quale mi è stato messo il nome da mia madre. San Guido Conforti, forse anche per questo, mi è simpatico e caro e sono molto contento della sua glorificazione universale: è stata un’indigestione di gioia e di vita buona del vangelo. Io sono stato presente con il cuore, con l’amicizia e con la preghiera. Avanti nella fede “Confortiana“, che il sacrificio è l’unica cosa che dà frutti per tutti e per tutto; avanti verso la meta, dove è già san Guido Conforti. Un cordiale saluto, don Guido - Genova Scrivo di ritorno dal pellegrinaggio a Roma. Sono stati giorni di grande fede e pace. Tutti abbiamo il dono della fede e dobbiamo essere attenti alla carità, ma la speranza a volte tentenna, perché la realtà rema contro questa virtù. Ebbene, a Roma abbiamo avuto una forte carica di speranza. La professione religiosa definitiva dei giovani saveriani e la consegna del Crocifisso con l’invio in missione, sono un segno di speranza cristiana. Voglio dire grazie a tutti, con un forte abbraccio, Francesco - Brescia Sulla Gazzetta di Parma leggo la cronaca della canonizzazione di Guido Conforti. Al contempo ho davanti “Missionari Saveriani” che ricevo abitualmente. Il nostro vescovo Guido è stato proclamato santo il 23 ottobre, la stessa data in cui è scomparsa mia madre, tre anni orsono. Mamma era molto devota a lui e da sempre lo considerava “santo”; lo ricordava con grande affetto, chiamandolo “il mio vescovo”. Ora posso dire che si è realizzato il desiderio di mamma: quello di saperlo con certezza “santo”, e provo una grande commozione, Luisella - Felino (PR) Conforti non l’ho conosciuto di persona: è vissuto tanto tempo fa ed è morto più di cinquanta anni prima che io nascessi. Eppure la sua opera si è intrecciata con la mia esistenza portandomi del bene. Come? In verità, ho incontrato Guido Conforti in giovanissima età. Mi spiego: ho incontrato uomini, i missionari saveriani, che hanno continuato nel tempo la sua opera, mi hanno parlato di lui con l’esempio e hanno trasferito in me messaggi di bene. Guido Conforti ha affidato il suo messaggio di bontà e di santità missionaria nelle mani di tanti altri, e questi lo hanno portato anche a me! Perciò ho lasciato tutto e sono andato in pellegrinaggio a Roma: ho voluto esserci! Un abbraccio universale, Aurelio - Salerno RESOCONTO DI GENEROSITà GRAZIE PER LA VOSTRA SOLIDARIETà Nel corso del 2011, a pagina 7 di questo mensile, abbiamo pubblicato 8 “piccoli progetti”; tre di questi progetti erano titolati “San Guido”, in onore del santo vescovo di Parma e fondatore dei Missionari Saveriani. Abbiamo chiesto a voi, care amiche e amici, una mano per la loro realizzazione. Padre Silvano Zordanello ci ha fatto avere il “resoconto della solidarietà”, che volentieri pubblichiamo. progetto preventivati Bibbia per tutti / 2 - Brasile € 10.000 Jeep per la foresta - Brasile € 30.000 Centro dialogo - Bangladesh € 10.000 Centro Conforti - Messico € 15.000 Missione Santa Rita - Brasile € 30.000 San Guido/1 - organizzativo San Guido/2 chiesa - Filippine € 35.000 San Guido/3 - Indonesia € 25.000 Totale ricevuto e inviato ai missionari ricevuti situazione 7.570,58 concluso 30.000 completo 10.000 completo 15.000 completo nuovo continua € 2.465,50 concluso € 30.672,82 concluso * € 25.000 completo * € 120.708.90 € € € € A questo totale vanno aggiunti i contributi versati per la “emergenza” Fukushima, Giappone, di € 65.000 * Le eventuali offerte in eccedenza al preventivo del singolo progetto sono state trasferite agli altri progetti più deboli. Quest’anno le offerte eccedenti sono andate a sostegno del “progetto sociale” in Indonesia e del “progetto chiesa” nelle Filippine. A nome dei missionari “responsabili” dei progetti e di tutte le persone che hanno ricevuto beneficio, ringrazio per la vostra grande generosità, che presento a Dio come supplica di grazie e benedizioni. I doni del Giappone a san Guido e il grazie ai lettori I pellegrini del Giappone, in occasione della canonizzazione di san Guido Conforti, durante la Messa di ringraziamento a San Paolo fuori le Mura, hanno offerto tre “doni simbolici“: riso e foglie di tè, simbolo dei beni naturali che alimentano la loro vita; una statuetta di “Maria Kannon”, segno di gratitudine per il dono della fede ricevuto tramite i missionari, espressione di fedeltà di questo popolo nella persecuzione; una statuetta della Madonna di Miyako, come ringraziamento ai fedeli d’Europa che formarono una catena di preghiere per chiedere la fine delle persecuzioni e la ripresa dell’evangelizzazione in Giappone. Dalle pagine di “Missionari Saveriani” voglio inviare un sentito ringraziamento agli amici e benefattori che, tramite la Procura saveriana di Parma, hanno fatto pervenire le loro offerte per la ricostruzione della zona colpita dal terremoto, tsunami e radiazioni nucleari di Fukushima: ben 65.000 euro. Tramite la diocesi di Sendai, sono stati aiutati i più bisognosi, in particolare i bambini rimasti senza genitori, le famiglie toccate dalla morte o impossibilitate a pagare le spese scolastiche dei figli. Un sincero grazie a tutti! p. Pier Giorgio Manni, sx - superiore in Giappone Madonna di Miyako offerta dal Giappone al Conforti Bujumbura: una grande folla di giovani in festa In sintonia con i pellegrini in piazza San Pietro a Roma, anche noi a Bujumbura (capitale del Burundi) abbiamo celebrato in onore di san Guido Conforti. È stata una celebrazione molto ben riuscita, anche grazie alla sensibilizzazione attraverso radio Maria, la televisione e la stampa. Solo la Messa, presieduta da mons. Blaise, vescovo di Ruyigi, è durata più di quattro ore: più lunga che a Roma, e molto movimentata: è sempre così in Africa! Ha parlato anche la figlia della donna burundese miracolata dal “beato” Guido. C’era una folla di oltre 4.000 persone, di cui gran parte giovani della parrocchia e del centro Kamenge, diretto da p. Claudio Marano. L’inno a san Guido ha ricevuto applausi a non finire. È stata una vera festa della missione al mondo: tutto a gloria di Dio. San Guido ci benedica e ci dia nuova sete di santità e grinta nello zelo apostolico. p. Modesto Todeschi, sx - Burundi In Camerun, il racconto dei pellegrini e il concerto delle corali A Douala, seconda città del Camerun, tra il primo e il sei novembre i saveriani e gli amici hanno celebrato san Guido Conforti con la preghiera, riflessione e gioia fraterna. Durante l’Adorazione, animata dal superiore p. Armando Coletto, i pellegrini hanno raccontato la loro esperienza delle intense giornate di Roma e Parma. La sera successiva è stato organizzato un concerto con sei corali che hanno cantato sei diversi inni a san Guido. È stato proiettato anche un video con le immagini delle Messe celebrate in piazza San Pietro e nel duomo di Parma, così tanti hanno potuto rendersi conto della grande gioia e fraternità universale. Infine, la Messa di ringraziamento presieduta dall’arcivescovo mons. Samuel Kléda, con un’assemblea davveUna delle corali che si sono esibite a ro numerosa. Le parole del vescovo ai saveriani: “Andate Douala, in onore di san Guido Conforti avanti secondo il carisma del vostro santo fondatore che, oltre all’annuncio della Parola, è stato testimone di un’umanità rinnovata. Preghiamo perché il Signore continui la sua opera di evangelizzazione attraverso di voi”. Il mio pensiero è andato ai tanti laici che si impegnano nelle attività pastorali e ai giovani camerunesi che, mossi dalla “carità di Cristo”, desiderano consacrare la loro vita all’annuncio del vangelo. Carlo Salvadori, sx - Camerun solidarietÀ CAMERUN: UNA SCUOLA A NEFA Quattro anni fa quando sono arrivato a Nefa, in periferia di Bafoussam (Camerun), sono rimasto impressionato al vedere dove fanno scuola i 600 bambini che vivono intorno alla missione. Aule vecchie immerse nel fango, bambini seduti sulla terra nuda o su banchi sgangherati... Vista la situazione, mi sono posto come priorità nel mio lavoro missionario la costruzione di scuole. La scuola mi sembra la base fondamentale, il primo passo per un autentico sviluppo, ed è vera evangelizzazione. Il mio sogno è fare scuole in tutti i villaggi di questa grande missione. Per ora, mi sembra urgente cominciare proprio a Nefa, dove se avessimo un minimo di strutture, gli alunni potrebbero passare da 600 a ben più di mille. C’è bisogno di almeno 12 aule. Il prezzo per ogni aula è sui 4.000 euro (o anche più, se si pensa ai banchi per gli alunni), per un totale di 48.000 euro. Ci date una mano? Confido molto nella vostra generosità, che ho già sperimentato nella ricostruzione della scuola di Songa, distrutta da una tromba d’aria (progetto 2010/5). Lì ora c’è una nuova scuola bella e decente, grazie alla vostra risposta generosa al mio appello. Il Signore ci benedica e ci accompagni sempre nella vita! p. Gianni Abeni, sx - Camerun Una delle scuole di Songa ricostruite; su questo modello è pensata la scuola di Nefa con 12 aule piccoli progetti 6/2011 - CAMERUN Scuola a Nefa Un sogno: dare una scuola a tutti i villaggi della grande missione di Bafoussam, in Camerun. La più urgente è quella di Nefa, per mille alunni. Occorrono almeno 12 aule, a 4.000 euro per aula, per un totale di 48.000 euro. I missionari chiedono una mano. • Responsabile del progetto è il saveriano bresciano p. Gianni Abeni. 5/2011 - BRASILE Missione “Santa Rita” I saveriani della missione “Santa Rita” chiedono un aiuto per comprare un piccolo pezzo di terra, costruire una chiesetta e una sala di catechesi per la nuova comunità in periferia di Ourilândia, in Brasile nord. Possiamo contribuire a realizzare un sogno per le povere famiglie del quartiere. L’investimento previsto è di 30.000 euro. • Responsabile del progetto è il saveriano p. Matteo Antonello (Vicenza). Chi desidera partecipare alla realizzazione di questi progetti, può utilizzare l’accluso Conto corrente postale, oppure può inviare l’offerta direttamente al C/c.p. 00204438, intestato a: Procura delle Missioni Saveriane, Viale S. Martino 8 - 43100 PARMA oppure bonifico bancario su C/c 000072443526 CARIPR&PC - Ag. 6, via Farini 71, 43100 Parma IBAN IT86 P062 3012 7060 0007 2443 526 Si prega di specificare l’intenzione e il numero di Progetto sul C/c.p. Grazie. 2011 DICEMBRE ALZANO 24022 ALZANO L. BG - Via A. Ponchielli, 4 Tel. 035 513343 - Fax 035 511210 E-mail: [email protected] - C/c. postale 233247 Una giornata memorabile Scampoli di emozioni di uno che c’era S ull’imponente facciata della basilica di San Pietro, domenica 23 ottobre spiccava la figura del fondatore dei saveriani, mons. Guido Conforti, l’apostolo della missione; alla sua sinistra don Guanella, l’apostolo della carità; alla sua destra suor Bonifacia Rodriguez, l’apostola del lavoro. Quegli abbracci universali Le migliaia di persone che affollavano piazza San Pietro e i numerosi saveriani presenti, nel vederlo al centro si sono sentiti ancor più onorati di avere un padre così. Benedetto XVI pronuncia il nome di Guido Conforti definendolo “santo”, come d’ora in poi sarà chiamato da tutti, in Pellegrini bergamaschi a Roma: con p. Rinaldi (a sinistra) e p. Giavarini (a destra) p. GIUSEPPE RINALDI, sx ogni parte della terra. Nella grande piazza erano visibili i frutti della paternità del fondatore di missionari: fedeli provenienti da tutte le parti d’Italia e del mondo, accorsi per la grande occasione, saveriani che si ritrovavano dopo tanti anni... E c’erano i battezzati nelle missioni dei figli del Conforti, che si sono sentiti fratelli con tanti altri, venuti da diverse parti del mondo: filippini che abbracciano zairesi, giapponesi che si congratulano con brasiliani, messicani che si intrattengono con spagnoli. Tutti sotto lo sguardo affettuoso di san Guido. Gioia e speranza Alla gioia del ritrovarsi così numerosi, si è aggiunto lo stupore per le funzioni che hanno caratterizzato le tre giornate memorabili: sabato, con la rievocazio- “Ha toccato i cuori della gente” Ricordi a più voci di p. Giovanni Ceresoli Padre Giovanni Ceresoli, saveriano di Filago (Bergamo), è morto in Scozia il 22 ottobre 2011, all’età di 65 anni. Missionario in Sierra Leone, era stato prigioniero dei ribelli. Lo ricordano alcuni confratelli, vissuti con lui. C osì anche “John” se n’è andato. In tanti lo conoscevano in Sierra Leone; certamente tutti i saveriani, anche se molti di loro non c’erano quando lui è stato fatto prigioniero... in ciabatte. Almeno io mi ero preparato e portavo le scarpe! Quando i ribelli si sono presentati nel gennaio del 1999, e hanno chiesto chi fosse il superiore, ho risposto che non avevamo superiori. Ma io ero il più anziano. “Allora, tu vieni via con noi!”, mi hanno gridato. È stato John a dire: “Se lui… allora tutti noi!”, e si è alzato senza esitare. È la cosa più bella che ricordo di lui. p. Bepi Berton, sx 8 “È ora di prepararsi...” Ho conosciuto “Bigio” - così lo chiamavano gli amici - quando venne in Scozia per studiare teologia nel seminario di Glasgow. Giovanni completò gli studi teologici e fu ordinato sacerdote. Alla vigilia della canonizzazione del fondatore, “John” ha spiccato il volo rispondendo con il suo “sì” al Signore che lo ha chiamato. A una signora che era andato a trovarlo all’ospedale, alcuni giorni prima della morte, John aveva sussurrato: “È ora di prepararsi!”. Ai funerali, il superiore dei saveriani in Gran Bretagna, p. Convery, ha fatto l’omelia. Subito dopo ha parlato il nipote don Luca Ceresoli, venuto da Bergamo insieme ai fratelli e alle sorelle di p. Giovanni. I Ceresoli, alti e sottili, hanno dato una bella testimonianza di fede e di speranza nella grande chiesa, strapiena di gente, dove p. Giovanni era stato parroco. L’arcivescovo di Glasgow, mons. Mario Conti, attorniato da tanti sacerdoti e dalla maggior parte dei saveriani in Gran Bretagna, ha ringraziato caldamente p. Giovanni per il lavoro svolto in Scozia. La salma di p. Giovanni è stata accompagnata al cimitero di Coatbridge da una grande folla. L’abbiamo sepolta accanto agli altri confratelli saveriani: p. Gio- vanni Zotti, p. Paolino Zanon, p. Paul Magurn. p. Eugenio Montesi Sempre con i piedi per terra Padre Giovani ha saputo toccare la vita della gente, ovunque sia andato. Aveva sempre i piedi per terra, umile nel suo comportamento inimitabile, comprensivo e sollecito verso i bisognosi. La sua vita missionaria l’ha aiutato a comprendere cosa significa “essere povero”; perciò egli era sempre pronto ad aiutare i poveri. Padre Giovanni aveva una grande sensibilità spirituale, era stato di incoraggiamento e sostegno alla sua famiglia e agli amici, e aveva continuato a esserlo con il suo servizio sacerdotale e missionario. Ha affrontato la sua malattia perfino con un certo stoicismo, senza dire niente a nessuno, per non caricare parenti o amici di preoccupazione. ■ p. Kevin Ryan, sx ne musicale della vita del santo da parte dei giovani di Salerno; domenica, con il Papa in piazza San Pietro, che pone l’aureola della santità sul Conforti; lunedì, nella basilica di San Paolo fuori le Mura, con la Messa resa viva da gesti, preghiere, offerte e danze con i colori delle missioni saveriane, e il solenne impegno della professione perpetua di al- cuni giovani saveriani. Negli sguardi di tutti, con la gioia si leggeva la speranza: che san Conforti infonda nuovo slancio a tutti i suoi figli sparsi nel mondo. Più uniti, più impegnati, più fiduciosi in un’opera voluta certamente da Dio attraverso una persona santa che, nella chiesa e nel mondo, tiene vivo il fuoco della missione. ■ Un’esperienza di fede EMILIO e GIUSI S iamo partiti in 120 dalla diocesi di Bergamo per raggiungere Roma e partecipare alla canonizzazione. Famigliari e amici dei saveriani, appassionati per la missione, non potevamo rimanere indifferenti davanti a questo momento di grazia per la chiesa missionaria e per i saveriani. Non siamo rimasti delusi. Abbiamo passato tre giornate di grandi emozioni. Tre giorni indimenticabili Per noi, coniugi di Villa di Serio, è stata un’esperienza di fede cristiana, un viaggio che non dimenticheremo. I nostri pensieri si sono concentrati sulle parole del Papa e su quel bambino guarito miracolosamente da un male incurabile, che durante la Messa ci è passato davanti con i suoi genitori. Il pellegrinaggio a Roma ha destato in noi tante emozioni, già dal primo giorno quando ci siamo trovati al teatro Orione per un intenso ed entusiasmante momento di preghiera e di spettacolo, preparato e guidato dai giovani di Salerno: 70 ragazzi e ragazze armoniosamente, con i colori dei cinque continenti, hanno rappresentato una sola famiglia universale. Domenica di buon mattino, in piazza San Pietro ci ha colpito subito la disposizione degli stendardi sulla facciata della basilica: ci ha fatto piacere vedere al centro san Guido. La gioia di essere fisicamente presenti all’evento è stata grande. Ci ha entusiasmato anche vedere tanti striscioni di ogni nazionalità in onore dei tre nuovi santi. Lunedì nella basilica di San Paolo ci siamo lasciati coinvolgere totalmente partecipando alla Messa di ringraziamento. È stato bello vedere persone di tante nazioni che, con i loro colorati costumi tradizionali, hanno portato i loro doni all’altare, cantan■ do e danzando! NATALE: GLI AUGURI DI UN SANTO Cari lettori e amici di “Missionari Saveriani”, nell’anno della canonizzazione del nostro fondatore san Guido Conforti, ci facciamo gli auguri con le sue stesse parole: “Vi annuncio una grande letizia: è nato il Salvatore del mondo. Vi è mai stato giorno che abbia dato agli uomini ciò che la notte di Natale ha loro portato? In quella notte gli sventurati hanno acquistato un fratello, gli schiavi un liberatore, i fanciulli un amico, i dotti un maestro, i re un modello, la morte stessa un vincitore. Si rallegrino gli uomini nel Signore, come la terra si rallegra ogni mattina quando sorge il sole a liberarla dalle tenebre. Il Natale è la grande aurora della nostra liberazione” (25 dicembre 1927). Carissimi, facciamo in modo che “la grande aurora” del Natale diventi un giorno di luce per le nostre famiglie, per la nostra Italia e per tutto il mondo, anche per l’intercessione di san Guido Conforti. Buon Natale! Felice Anno 2012! p. Mario Giavarini e Saveriani di Alzano SOSTIENI “MISSIONARI SAVERIANI” Padre Giovanni Ceresoli, primo a destra, con alcuni confratelli della Gran Bretagna, davanti al nuovo Centro di animazione missionaria a Coatbridge, in Scozia Invitiamo tutti gli amici a sostenere “Missionari Saveriani”, inviando un contributo alle spese di stampa e spedizione per l’anno 2012. Il contributo minimo annuale è di 10 euro per gli 11 numeri del mensile, versabili con il C/cp allegato. Regalate un abbonamento anche a qualche famigliare e amico, inviandoci l’indirizzo esatto. Diceva san Guido Conforti: “Lavoriamo a diffondere largamente la stampa missionaria; diffondiamola specialmente fra la gioventù, e l’ideale missionario non tarderà a rifulgere alle menti e ai cuori”. Il vostro sostegno ci accompagni, mentre annunciamo il vangelo ai popoli della terra. Grazie! 2011 DICEMBRE BRESCIA 25121 BRESCIA BS - Via Piamarta, 9 Tel. 030 3772780 - Fax 030 3772781 E-mail: [email protected] - C/c. postale 216259 Padre Fiorenzo Raffaini, con la sua macchina fotografica, domina dall’alto piazza san Pietro, il giorno della canonizzazione di mons. Conforti Conforti: santo tra i santi Una sintesi dei tre giorni “romani” E ra l’aprile del 1996, ed ero appena rientrato dal Congo, in tempo per partecipare alla beatificazione del fondatore dei saveriani. La giornata non era bella: nuvole e pioggerella a tratti, ma nella basilica di San Pietro c’era il sole. Era la gioia, l’entusiasmo e la festa di migliaia di persone accorse da tutto il mondo per la beatificazione di due grandi missionari, vescovi entrambi, ma con storie molto diverse: Conforti e Comboni. La basilica risuonava di canti, con danze a colori. Le varie sensibilità si fondevano nella consapevolezza che la santità dei nostri vescovi missionari andasse oltre i limiti culturali. Quindici anni dopo… Il 23 ottobre di quest’anno, giornata missionaria mondiale, con migliaia di altri pellegrini, ero a Roma per il coronamento del cammino di santità del vescovo Conforti. Il tempo era bello, la gioia tanta; indescrivibile l’entusiasmo di chi, dalle nostre missioni, era giunto nella città - cuore del cattolicesimo. I cappellini gialli dei pellegrini del Conforti coloravano la piazza gremita di altri pellegrini giunti per san Luigi Guanella e la santa spagnola Bonifacia Rodríguez de Castro. L’attenzione era viva; i maxischermi aiutavano a eliminare la distanza dei fedeli dal cuore della liturgia. Sono state portate le reliquie, sono state descritte le caratteristiche dei tre beati e poi papa Benedetto li ha proclamati “santi”. Nonostante l’avviso di non battere le mani, l’applauso è scrosciato spontaneo. Si sono innalzati gli stendardi e dispiegati gli striscioni, per dare forza all’emozione che prendeva tutti. Il coraggio della fede Guido Conforti santo! Una persona che ha attraversato mille difficoltà, ha vissuto tempi difficili, ha conosciuto fallimenti p. FIORENZO RAFFAINI, sx che avrebbero stroncato chiunque. La sua fiducia nel Signore, la consapevolezza di cercare la volontà di Dio, la forza della fede gli hanno permesso di realizzare la difficile missione: essere missionario senza poter partire, a causa di una salute che aveva messo in dubbio persino la sua stessa vocazione sacerdotale. Giovane sacerdote ha fondato la famiglia saveriana, ispirato dal grande apostolo dell’Oriente san Francesco Saverio. L’emozione di tutti noi nasceva proprio dalla consapevolezza di questa sua fantastica vita, durante la quale le virtù cristiane sono state vissute al massimo. Ci colpisce la sua amabilità, la sua sensibilità nel chinarsi sulla sofferenza delle persone, il suo guardare oltre ogni apparenza. Un evento dopo l’altro Il nostro pellegrinaggio era iniziato sabato pomeriggio, con la veglia di preghiera e l’originale San Conforti parla... bresciano Le iniziative dopo la canonizzazione L a canonizzazione di mons. Guido Conforti, avvenuta a Roma il 23 ottobre, ha avuto anche un importante risvolto bresciano. È stato possibile grazie alla generosa disponibilità del vescovo mons. Luciano Monari e di don Alessandro Tuccinardi, su proposta del nostro rettore p. Mario Menin. Con i sacerdoti e seminaristi Numerosi saveriani, provenienti anche da altre comunità d’Italia, mercoledì 12 e giovedì 13 ottobre si sono recati nelle diverse zone pastorali della diocesi per animare il ritiro spirituale mensile dei sacerdoti, ai quali è stato presentato san Guido Conforti, il suo carisma e la sua spiritualità. Gli incontri sono andati molto bene. I sacerdoti sono rimasti soddisfatti, soprattutto perché hanno potuto conoscere la vita e l’opera di un vero ve- 8 scovo - missionario. Chissà che qualcuno di loro non decida di animare le proprie comunità facendosi ispirare dal carisma e dagli insegnamenti di san Guido! Questa importante iniziativa si è completata mercoledì 9 novembre con la visita alla nostra comunità dei seminaristi, accompagnati dal simpatico rettore mons. Carlo Bresciani. L’incontro è avvenuto con la celebrazione della santa Messa e una cena fraterna, durante la quale è stato proiettato il filmato sulla vita di san Conforti. Come segno di fraternità, abbiamo donato loro il “rosario missionario”, in una custodia confezionata da suore cinesi, fondate dal primo saveriano vescovo, mons. Calza. È stato un modo semplice per far conoscere anche ai sacerdoti di domani un po’ dello spirito e dell’esempio del nostro fondatore e le attività di animazione missionaria dei saveriani a Brescia. La comunità saveriana di Brescia con mons. Monari e l’icona del fondatore san Guido Conforti p. MARCELLO STORGATO, sx Con i giovani e con il vescovo In collaborazione con l’ufficio oratori e la pastorale giovanile e universitaria, quasi duemila giovani hanno partecipato in duomo alla veglia di preghiera con il vescovo, martedì 11 ottobre. A loro sono stati consegnati la “Lettera ai giovani”, scritta da san Conforti, in cui egli chiede ai giovani “non un obolo, ma l’offerta a Cristo di tutte le loro migliori energie”. Sabato 5 novembre, festa di san Guido Conforti, mons. Monari ha celebrato la Messa di ringraziamento con la partecipazione di tutti i saveriani della comunità di Brescia, di numerosi fedeli e amici dei saveriani. Padre Mario Menin, all’inizio della celebrazione, ha detto: “Conforti morì a Parma il 5 novembre del 1931, 80 anni fa. Se per noi saveriani il 5 novembre è sempre una giornata speciale, lo è soprattutto oggi, il primo 5 novembre dopo la sua canonizzazione. Per questo, noi saveriani, presenti a Brescia dal 1957, ci uniamo volentieri alla chiesa locale per ringraziare il Signore per la santità del nostro fondatore. Per noi saveriani è anche l’occasione più propizia per esprimere la nostra gratitudine a questa terra bresciana, per i numerosi figli che ha donato anche alla nostra famiglia missionaria”. ■ spettacolo sulla missione del Conforti, e una splendida coreografia allestita dai giovani di Salerno, guidati da p. Alex e p. Simone. La domenica pomeriggio, presso l’istituto Gerini in via Tiburtina, si è tenuto l’incontro dei giovani provenienti dalle nostre comunità in Italia, assieme ai nostri studenti, alle saveriane e ai laici saveriani. Una festa in famiglia tra i giovani “giovani” e i “giovani dentro”, come simpaticamente ha annunciato p. Giuseppe Marano, animatore del pomeriggio. Il lunedì mattino, la grande celebrazione saveriana in San Paolo fuori le Mura per tutti i pellegrini: oltre 3.500 persone, con una quindicina tra cardinali e vescovi, provenienti dalle nostre missioni, e circa 250 sacerdoti, in maggioranza saveriani. La professione perpetua di otto giovani saveriani e la consegna del Crocifisso ai partenti - tra i quali anche una famiglia con due bimbi piccoli con destinazione Brasile - hanno coinvolto e commosso tutti. Momenti clou sono stati la processione danzante con la Parola di Dio e la colorata processione delle offerte consegnate nelle mani di mons. Giorgio Biguzzi, vescovo saveriano di Makeni in Sierra Leone; la splendida icona del Conforti, innalzata, ha ricevuto il sentito e caloroso applauso di tutti i pellegrini. ■ Bangladesh in mostra La mostra allestita dai saveriani di Brescia, dedicata al Bangladesh, ha preso il via facendo già il pieno di presenze. Rimane aperta fino al 12 febbraio con i seguenti orari: feriali 9-12,30 e 14-17; festivi: 14,30-18,30. Approfittate del periodo natalizio per salire a san Cristo ed entrare nelle magiche atmosfere del Bengala. Per informazioni e prenotazioni: 349 3624217, oppure tramite e-mail: [email protected] Ricordiamo anche due appuntamenti: il concerto di Natale del coro di Paitone, sabato 10 dicembre alle 20,30 e la conferenzalettura delle poesie di Tagore nel 150° anniversario della sua nascita, venerdì 16 dicembre alle 20,30. NATALE: GLI AUGURI DI UN SANTO Cari lettori e amici di “Missionari Saveriani”, nell’anno della canonizzazione del nostro fondatore san Guido Conforti, ci facciamo gli auguri con le sue stesse parole: “Vi annuncio una grande letizia: è nato il Salvatore del mondo. Vi è mai stato giorno che abbia dato agli uomini ciò che la notte di Natale ha loro portato? In quella notte gli sventurati hanno acquistato un fratello, gli schiavi un liberatore, i fanciulli un amico, i dotti un maestro, i re un modello, la morte stessa un vincitore. Si rallegrino gli uomini nel Signore, come la terra si rallegra ogni mattina quando sorge il sole a liberarla dalle tenebre. Il Natale è la grande aurora della nostra liberazione” (25 dicembre 1927). Carissimi, facciamo in modo che “la grande aurora” del Natale diventi un giorno di luce per le nostre famiglie, per la nostra Italia e per tutto il mondo, anche per l’intercessione di san Guido Conforti. Buon Natale! Felice Anno 2012! p. Mario e Saveriani di Brescia SOSTIENI “MISSIONARI SAVERIANI” Invitiamo tutti gli amici a sostenere “Missionari Saveriani”, inviando un contributo alle spese di stampa e spedizione per l’anno 2012. Il contributo minimo annuale è di 10 euro per gli 11 numeri del mensile, versabili con il C/cp allegato. Regalate un abbonamento anche a qualche famigliare e amico, inviandoci l’indirizzo esatto. Diceva san Guido Conforti: “Lavoriamo a diffondere largamente la stampa missionaria; diffondiamola specialmente fra la gioventù, e l’ideale missionario non tarderà a rifulgere alle menti e ai cuori”. Il vostro sostegno ci accompagni, mentre annunciamo il vangelo ai popoli della terra. Grazie! 2011 DICEMBRE CAGLIARI 08015 MACOMER NU - Via Toscana, 9 Tel. 340 0840200 E-mail: [email protected] - C/c. postale 207084 47 anni fra i poveri del Brasile Padre Remigio Serra, saveriano terralbese S arà per la sua disarmante umiltà, sarà per la sua coraggiosa scelta di vita, sarà perché alla sua veneranda età è ancora capace di fare scelte “controcorrente”, sta di fatto che il saveriano p. Remigio Serra continua a sorprendere per la sua spassionata dedizione al prossimo, specialmente ai poveri. Una decisione sorprendente Il 2 ottobre 2011, la cattedrale era gremita di fedeli per la ricorrenza del 50° anniversario di sacerdozio del missionario terralbese. Durante l’omelia, tutti si attendevano l’annuncio del suo definitivo rientro nel paese natio, e invece padre Remigio, con voce calma ma decisa, ha spiazzato tutti: “Ci dobbiamo salutare nuovamente, perché nei prossimi giorni riparto per San Paolo”. Dopo 47 anni vissuti nelle missioni del Brasile, all’età di 84 anni e con una salute debilitata, il saveriano terralbese vuole essere ancora a totale disposizione della congregazione fondata dal vescovo san Guido Conforti. Il nostro evangelizzatore non andrà più nei villaggi, ma si dedicherà al lavoro d’archivio nella casa saveriana di San Paolo. “Tanti conoscenti e i sacerdoti del paese mi hanno chiesto di rimanere a Terralba - dice con cuore docile - ma ho deciso di tornare in Brasile, dove ho trascorso gran parte della mia vita e dove mi sono trovato benissimo”. Da Terralba a Roma e Parma Padre Remigio frequenta le GIANFRANCO CORDA elementari e la scuola di avviamento a Terralba. Grazie all’aiuto del vice parroco don Cauli, frequenta il ginnasio a Cagliari e nel 1943 entra in seminario dai gesuiti, sempre a Cagliari. A causa della guerra, preti e seminaristi si trasferiscono a Sedilo, dove c’è il santuario di San Costantino. Lì rimangono due anni. Fanno scuola in locali adiacenti, ospitando in classe anche studenti del paese. Completati gli studi ginnasiali, egli frequenta l’università Urbaniana, a Roma, dal 1949 al 1951. In quel periodo a Roma c’erano vari sacerdoti terralbesi: p. Vinci della congregazione Madre di Dio, insieme a p. Luigi Lai, p. Carmine Lilliu, p. Quintino Manca e p. Bruno Dessì. Rientrato a Terralba, incontra don Curreli che aveva ottimi rapporti con i saveriani. Grazie alla sua disponibilità, conosce e apprezza l’opera dell’istituto fondato da mons. Conforti e nel 1957 va a Parma nella casa madre dei saveriani. Dopo il noviziato saveriano a San Pietro in Vincoli (RA), nel 1961 è ordinato sacerdote. ne viveva alle dipendenze dei colonizzatori che sfruttavano i terreni finché potevano e poi li abbandonavano, lasciando desolazione e miseria. Dopo un anno, avviene il trasferimento a Londrina e poi a Laranjeiras do Sul, al confine con l’Argentina. Qui rimane sei anni. La missione in Brasile Il superiore dei saveriani vuole inviare p. Remigio in Bangladesh, ma la decisione non si concretizza. Dopo alcuni mesi nella casa saveriana di Pegli, il superiore generale p. Castelli gli chiede se vuole andare in Brasile. Lui accetta con grande entusiasmo, pur non conoscendo il portoghese. Così parte alla scoperta di un mondo nuovo. Era il 1964 e aveva 37 anni. Rimane a San Paolo tre mesi per imparare la lingua portoghese, poi arriva la prima destinazione: la parrocchia di Santa Mariana, nello Stato brasiliano del Paranà. È una zona povera, dove gran parte della popolazio- “Sono contentissimo!” Dopo Laranjeiras do Sul, p. Remigio è a Curitiba e poi, dal 1974 al 1988, nel seminario di Jaguapita, dove si formano i giovani aspiranti saveriani. Qui insegna inglese, fisica, chimica e biologia. Il suo desiderio, però, è sempre rimasto quello di vivere nelle parrocchie; e così torna a Santa Mariana. Nel 1992 svolge l’apostolato nella parrocchia di Coronel Fabriciano, nello Stato di Minas Gerais, fino al 2008 quando si trasferisce nella casa saveriana a San Paolo. Della sua scelta di vita dice: “Sono contentissimo: la rifarei anche oggi”. Gli auguriamo tanta felicità, per tanti anni ancora. ■ Mandateci l’indirizzo esatto Padre Remigio Serra ha festeggiato 50 anni di ordinazione sacerdotale a Terralba (OR), suo paese natale; lo hanno festeggiato amici, parenti e i confratelli della Sardegna La Messa d’oro di don Pisano Il servizio sacerdotale in Toscana e Sardegna D on Giovanni Pisano, di Samatzai, ha celebrato i 50 anni di sacerdozio il 15 ottobre nella sua parrocchia a Pimentel. Il 27 ottobre p. Virginio Simoncelli ed io siamo andati a incontrato, per portargli immaginette e libretti di san Guido Conforti e per fargli gli auguri per il suo anniversario. Don Giovanni, che è stato un saveriano, a sua volta ci ha dato il libretto e l’immagine ricordo del suo 50° di sacerdozio, che abbiamo apprezzato. 8 I ricordi sacerdotali Sul fronte dell’immagine ricordo c’è scritto: “Per me vivere è sempre Cristo” - 50 anni di sacerdozio di don Giovanni Pisano. Sul retro, invece, sono stampate nuovamente le parole scelte per l’ordinazione: “1961 Fa’, o Signore, che insegni agli uomini a essere felici”. La prima pagina del libretto è intitolata: “Il volo lontano di 50 anni di sacerdozio”, 1961 -15 ottobre - 2011. All’interno si trova il racconto dei “voli” della sua vita, narrata attraverso il servizio svolto nelle parrocchie della diocesi di Pistoia e di Cagliari. La missione continua Era apprendista manovale, L’immagine-ricordo scelta da don Giovanni Pisano per celebrare i 50 anni di sacerdozio a Pimentel p. DINO MARCONI, sx quando aveva incontrato i missionari saveriani di Tortolì, che lo portarono nella loro scuole apostoliche a Tortolì, Macomer, Zelarino, Desio e Parma. Ordinato sacerdote il 15 ottobre 1961, era stato insegnante nelle case saveriane di Ancona e Zelarino. Ma incidenti vari, come una caduta in bicicletta e uno scontro in vespa, avevano rallentato la sua vita missionaria, fino alla scelta di incardinarsi nella diocesi di Pistoia ed essere missionario dell’Appennino. Nel 1991, don Giovanni ha chiesto di essere incardinato nella sua diocesi di Cagliari, che lo manda prima nella parrocchia di Segariu e infine a Pimentel, dove svolge ancora “i tempi supplementari” di missione sacerdotale, passati i 75 anni d’età. Auguri, don Giovanni, perché tu possa continuare il tuo cammino pastorale, rimanendo sempre aperto al mondo e alla missione, sotto la protezione benevola di san Guido Conforti. ■ Qualche amico si è lamentato di non ricevere più “Missionari Saveriani”. Ci dispiace per l’inconveniente. Chi desidera ricevere il nostro mensile è pregato di comunicarcelo direttamente, o attraverso la delegata saveriana della parrocchia. Nello stesso tempo ricordiamo a tutti i cari abbonati che, per evitare errori nella consegna postale a domicilio, è necessario che noi abbiamo i seguenti dati: - Cognome e nome esatti - Indirizzo e numero civico esatti - La cassetta postale sulla porta numerata - Grazie per l’attenzione e per l’interesse. NATALE: GLI AUGURI DI UN SANTO Cari lettori e amici di “Missionari Saveriani”, nell’anno della canonizzazione del nostro fondatore san Guido Conforti, ci facciamo gli auguri con le sue stesse parole: “Vi annuncio una grande letizia: è nato il Salvatore del mondo. Vi è mai stato giorno che abbia dato agli uomini ciò che la notte di Natale ha loro portato? In quella notte gli sventurati hanno acquistato un fratello, gli schiavi un liberatore, i fanciulli un amico, i dotti un maestro, i re un modello, la morte stessa un vincitore. Si rallegrino gli uomini nel Signore, come la terra si rallegra ogni mattina quando sorge il sole a liberarla dalle tenebre. Il Natale è la grande aurora della nostra liberazione” (25 dicembre 1927). Carissimi, facciamo in modo che “la grande aurora” del Natale diventi un giorno di luce per le nostre famiglie, per la nostra Italia e per tutto il mondo, anche per l’intercessione di san Guido Conforti. Buon Natale! Felice Anno 2012! p. Virginio e Saveriani di Sardegna SOSTIENI “MISSIONARI SAVERIANI” Invitiamo tutti gli amici a sostenere “Missionari Saveriani”, inviando un contributo alle spese di stampa e spedizione per l’anno 2012. Il contributo minimo annuale è di 10 euro per gli 11 numeri del mensile, versabili con il C/cp allegato. Regalate un abbonamento anche a qualche famigliare e amico, inviandoci l’indirizzo esatto. Diceva san Guido Conforti: “Lavoriamo a diffondere largamente la stampa missionaria; diffondiamola specialmente fra la gioventù, e l’ideale missionario non tarderà a rifulgere alle menti e ai cuori”. Il vostro sostegno ci accompagni, mentre annunciamo il vangelo ai popoli della terra. Grazie! 2011 DICEMBRE CREMONA 26100 CREMONA CR - Via Bonomelli, 81 Tel. 0372 456267 - Fax 0372 39699 E-mail: [email protected] - C/c. postale 00272260 Cremona celebra san Conforti Preghiamo per la chiesa esposta al martirio Maria Conforti, veG uido scovo di Ravenna e di Parma, fondatore dei saveriani, è stato proclamato “santo” il 23 ottobre da Benedetto XVI. La diocesi di Cremona, memore del suo forte legame con l’istituto saveriano, ha voluto onorare il nuovo santo con una Messa di ringraziamento celebrata dal vescovo Lafranconi, domenica 6 novembre, in cattedrale. I saveriani, rappresentati dal superiore generale p. Rino Benzoni, hanno donato al vescovo una reliquia del santo. Una lunga amicizia All’inizio dell’Eucaristia è intervenuto il superiore della comunità saveriana di via Bonomelli, p. Pierluigi Felotti, che ha ricordato il legame tra Conforti e la chiesa Cremonese. Fin dal 1906, infatti, il vescovo di Parma intratteneva rapporti con il mons. Bonomelli e più volte fu invitato per amministrare cresime e presiedere celebrazioni, come la dedicazione dell’altare della parrocchiale di Cingia de’ Botti. Anche con mons. Cazzani il legame fu intenso: nel 1930 era stata aperta la prima casa saveriana a Grumone, frazione di Corte de’ Frati, e nel 1943 quella di Cremona. In oltre 80 anni sono partiti per le terre di missione ben 62 saveriani cremonesi; trenta di essi provenivano dal seminario diocesano. Il primo di questa lunga schiera è stato p. Angelo Binaschi di Breda Cisoni; l’ultimo è Andrea Facchetti di Viadana, che lo scorso 24 ottobre ha www.diocesidicremona.it emesso la professione perpetua e nel giugno 2012 sarà ordinato sacerdote da mons. Lafranconi. Padre Felotti ha assicurato al vescovo piena collaborazione nel cammino pastorale della diocesi, soprattutto sul fronte della ri-evangelizzazione: “Eccellenza - ha concluso il superiore - bene ci ha ricordato qualche giorno fa che la strada del vangelo è originale, nuova e impervia, ma anche portatrice di gioia perché ci rende figli nel Figlio. San Guido Conforti accompagni la nostra chiesa cremonese e interceda dal Padre le grazie necessarie per sostenerla nel suo cammino di santità”. Non accomodiamo il vangelo Nell’omelia, mons. Lafranconi ha rimarcato il grande amore I figli prediletti di san Guido Rimettiamo Dio al suo posto: il primo! L a prima cosa che ho percepito a Roma, nei giorni della canonizzazione del nostro fondatore, è vedere tre santi elevati agli onori degli altari nello stesso momento: suor Bonifacia, don Guanella e mons. Conforti. Inizialmente non mi sembrava opportuno celebrare la santità di tre persone così diverse tra loro, ma poi, aiutato dalle parole del vangelo e dall’omelia del Papa, ho capito che i tre avevano in comune lo stesso amore per Dio. La fonte della loro passione è la stessa: Dio e il vangelo. Solo gli ambiti di servizio sono diversi: le donne operaie, i poveri, i non cristiani. Ho sentito il richiamo alla conversione, per rimettere Dio al “primo” posto. Un bozzetto di famiglia umana Ha colpito tutti il colore internazionale delle celebrazioni, per la presenza di pellegrini arrivati da tutto il mondo. Tutte queste persone, così diverse le une dalle altre, erano accomunate dallo stesso senso di riconoscenza per il carisma dato al Conforti che, in un modo o in un altro, le aveva toccate nel profondo dell’animo come un grande dono. Questo popolo multiforme rappresentava un bozzetto di famiglia umana riunita in un clima di fraternità, un’anticipazione in piccolo del sogno di Conforti - e di Gesù - di fare del mondo una sola famiglia. Mi è sembrato di capire che la santità di un uomo non è mai un fatto privato, ma ha effetti sulla crescita di tutta la collettività. La santità ha portato Conforti in paradiso, ma è stata anche un dono per tutti noi che, attraverso il suo carisma, ci siamo ritrovati fratelli. Ho avuto l’impressione che, ascrivendo Conforti all’albo dei santi, il Papa stesse dicendo a tutti, in maniera forte, che l’amore per i non cristiani, ai quali si rivolge la missione sa- p. MATTEO REBECCHI, sx veriana, è una via che porta dritto alla santità. La traduzione simultanea Conforti ha dato la vita per realizzare il disegno di Dio di fondare una congregazione che avesse lo scopo di annunciare il volto del Padre ai fratelli che ancora non conoscono Cristo. Inoltre, additando Conforti a tutta la chiesa come modello, il Papa ha spinto tutti i cristiani ad amare e annunciare il vangelo dell’amore a tutti coloro che ancora non hanno il dono della fede in Gesù. Durante la canonizzazione ho tradotto parte della Messa, compresa l’omelia del Papa, a una giovane musulmana indonesiana che sta studiando a Roma per un programma di dialogo interreligioso. È stato bello poter aiutare questa persona a conoscere un po’ san Guido perché, in fondo, è il suo santo: uno che ha amato e dato la vita per le persone come lei. ■ I saveriani della comunità di Cremona con p. Rino Benzoni e alcuni amici al termine della Messa di ringraziamento per san Guido Conforti, celebrata da mons. Lafranconi in duomo il 6 novembre che Conforti provava per il Crocifisso. Tale devozione portò mons. Conforti a tenere in alta considerazione il martirio, una dimensione della vita cristiana che sempre citò nei discorsi ai suoi religiosi in partenza per la missione. “Non possiamo onorare il Conforti - ha precisato mons. Lafranconi - senza pensare alla chiesa che continuamente subisce il martirio. Dobbiamo sempre pregare per la chiesa che in molte parti del mondo subisce ancora il martirio, per i missionari spesso esposti al pericolo di morte, ma anche per noi stessi perché non cadiamo nella tentazione di accomodare il vangelo”. Un messaggio grande e bello Il vescovo ha poi rimarcato che Conforti intendeva la missione come promozione di tutto ciò che è profondamente umano. Egli sapeva che Cristo è presente in ogni uomo ed è imitabile da ogni persona. Perciò invitava i suoi missionari a valorizzare tutto ciò che c’era di buono negli uomini e nella loro cultura. Egli era consapevole che l’annuncio del vangelo è efficace nella misura in cui i missionari sono testimoni autentici e schietti di Cristo. “Facciamo nostro ha concluso mons. Lafranconi - questo anelito del Conforti: viviamo la nostra sequela con quella chiarezza e linearità che ci permette di dire agli altri, con umiltà, di guardare alla nostra vita per scoprire quanto grande, bello e significativo è il messaggio Gesù. È in fondo questo il segreto della ri-evangelizzazione della nostra terra”. Al termine della liturgia, il superiore generale padre Rino Benzoni ha espresso riconoscenza a mons. Lafranconi e alla diocesi di Cremona, così generosa verso i saveriani, ma anche l’augurio che la passione missionaria del Conforti sia sempre fonte di ispi■ razione per tutta la chiesa. NATALE: GLI AUGURI DI UN SANTO Cari lettori e amici di “Missionari Saveriani”, nell’anno della canonizzazione del nostro fondatore san Guido Conforti, ci facciamo gli auguri con le sue stesse parole: “Vi annuncio una grande letizia: è nato il Salvatore del mondo. Vi è mai stato giorno che abbia dato agli uomini ciò che la notte di Natale ha loro portato? In quella notte gli sventurati hanno acquistato un fratello, gli schiavi un liberatore, i fanciulli un amico, i dotti un maestro, i re un modello, la morte stessa un vincitore. Si rallegrino gli uomini nel Signore, come la terra si rallegra ogni mattina quando sorge il sole a liberarla dalle tenebre. Il Natale è la grande aurora della nostra liberazione” (25 dicembre 1927). Carissimi, facciamo in modo che “la grande aurora” del Natale diventi un giorno di luce per le nostre famiglie, per la nostra Italia e per tutto il mondo, anche per l’intercessione di san Guido Conforti. Buon Natale! Felice Anno 2012! p. Pierluigi e Saveriani di Cremona SOSTIENI “MISSIONARI SAVERIANI” 8 Pellegrini cremonesi a Roma per la canonizzazione di mons. Conforti; p. Matteo Rebecchi è il primo a sinistra Invitiamo tutti gli amici a sostenere “Missionari Saveriani”, inviando un contributo alle spese di stampa e spedizione per l’anno 2012. Il contributo minimo annuale è di 10 euro per gli 11 numeri del mensile, versabili con il C/cp allegato. Regalate un abbonamento anche a qualche famigliare e amico, inviandoci l’indirizzo esatto. Diceva san Guido Conforti: “Lavoriamo a diffondere largamente la stampa missionaria; diffondiamola specialmente fra la gioventù, e l’ideale missionario non tarderà a rifulgere alle menti e ai cuori”. Il vostro sostegno ci accompagni, mentre annunciamo il vangelo ai popoli della terra. Grazie! 2011 DICEMBRE DESIO 20033 DESIO MB - Via Don Milani, 2 Tel. 0362 625035 - Fax 0362 624274 E-mail: [email protected] - C/c. postale 00358200 Non stiamo con le mani in mano Le proposte dei saveriani di Desio per il 2012 S abato 8 ottobre, amici e conoscenti, giovani e adulti sono stati invitati a Desio per l’inizio delle attività dei saveriani per il prossimo anno. Le passiamo in rassegna una ad una, per… rinfrescarci la memoria! Aiuto pratico e discernimento Il servizio presso le suore di Madre Teresa a Milano è un appuntamento mensile per adolescenti e giovani. Preparano e distribuiscono la cena ai poveri che chiedono un pasto caldo. Inoltre, fanno giocare i bambini ospiti presso la casa delle suore. Il giorno dedicato a quest’attività è il sabato, dalle 15 fino a sera. “Compro-missione” è un cammino di discernimento spirituale e vocazionale per i giovani. Nell’incontro con Gesù attraverso la Parola di Dio, con la gui- da di un saveriano o di una saveriana, ci si interroga sulle scelte fondamentali della propria vita. Il percorso dura due anni e l’impegno è mensile. Scambi tra culture diverse “I giovani s’incontrano” è il titolo di cinque incontri tra giovani cristiani e musulmani, con l’obiettivo di crescere nella reciproca conoscenza e scoperta di una cultura diversa dalla propria. Le date degli appuntamenti sono: 11 dicembre, 15 gennaio, 19 febbraio, 18 marzo, 15 aprile. L’obiettivo degli incontri tra donne italiane e donne straniere, invece, è quello di conoscersi confrontando tradizioni, usanze, modi di vestire... Il 2012 sarà dedicato ai “dolci”. Ci sarà la possibilità di sperimentare la preparazione di dolci tunisini, marocchini, dolcetti regionali… e p. STEFANO e NORMA scambiarsi ricette interessanti! Nell’ambito del dialogo interreligioso, sono previsti anche gesti d’integrazione tra cristiani e musulmani: cene di solidarietà e appuntamenti su temi che interessano tutti. L’obiettivo è integrarsi nel rispetto e nella fatica di accettare i diversi punti di vista, facendo risaltare gli aspetti comuni. Accoglienza e catecumenato Nell’ambito del volontariato, c’è il “mercatino dell’usato”, aperto una volta al mese. Il ricavato va a un progetto missionario: quest’anno sarà aiutata una parrocchia nelle Filippine. “Casa nostra per tutti!” è lo slogan di chi svolge un servizio di volontariato (imbiancare, sistemare porte, curare il giardino...). Sono servizi di ordinaria manutenzione, ma che rendono la nostra casa accogliente e bella! Fiore all’occhiello è l’orto, curato e rigoglioso. Dal 2007 la casa saveriana è anche sede del Cant (Centro di accoglienza notturna temporanea). Si accolgono fino a 12 persone bisognose. È un centro temporaneo, cioè è aperto solo durante l’inverno, fino ad aprile. Nella diocesi, oltre ai servizi pastorali, i saveriani sono impegnati nel cammino del catecumenato. È un percorso di due anni per i non cristiani, che culmina nel battesimo. Quest’anno vi partecipano 21 catecumeni, tra cui sette italiani. Mostra e festa dei popoli La mostra interculturale è aperta a singoli e a gruppi, con l’impegno di allestire la mostra e fare da guida ai visitatori. È in programma anche un laboratorio per i bambini delle scuole. Il tema di quest’anno è: “Il Giappone, armonia fra cambiamenti e contraddizioni”. La mostra inizia il 10 febbraio e rimane aperta tutti i giorni fino al 24 giugno per consentire ai bambini del Grest di visitarla. La festa dei popoli è alla sua 23ª edizione e sarà legata al tema della mostra (quindi il Giappone). È un momento dedicato alla gioia di stare insieme. Oltre a serate danzanti, banchetti, ristorazione (con il prezioso aiuto dell’associazione “Rete Speranza”) e giochi per bambini, i momenti centrali sono la Messa della domenica e il gesto di pace. Da tutto questo s’intuisce che la casa dei saveriani è molto attiva. Non rimane altro che dire “grazie” e “buon lavoro” a tutti coloro che danno una mano! Per informazioni e adesioni: tel. 0362 625035. ■ Mons. Guido Conforti “santo” Testimonianza di un pellegrino brianzolo E bbene sì, devo proprio confessarlo. Solo da pochi anni, da quando cioè ho iniziato a frequentare i missionari saveriani di Desio, ho auto la possibilità di conoscere mons. Guido Conforti, di cui si è celebrata la canonizzazione domenica 23 ottobre 2011 a Roma. È stato un percorso di avvicinamento graduale, ma sempre più significativo, grazie al calore e all’affetto dei saveriani verso il loro fondatore. Il pellegrinaggio a Roma è stato il sigillo naturale di questo percorso. Amicizia, fede e curiosità Ammetto che ho accettato l’invito non solo per riconoscenza verso i missionari saveriani, non solo per la fede che mi sorregge, ma anche per soddisfare la mia curiosità personale di assistere dal vivo a una “canonizzazione”. 8 È stato tutto bellissimo! Lo scenario di piazza San Pietro, sotto il cielo azzurro, dopo qualche nuvola mattutina, la celebrazione alla presenza del Santo Padre, le preghiere comunitarie nelle diverse lingue del mondo, la vicinanza di tanti pellegrini provenienti da ogni contrada della terra, infondono un sentimento di gioiosa serenità, quella gradevole sensazione di un cammino comune con tutti i fratelli presenti: l’idea di essere dalla parte giusta. “Fare del mondo una sola famiglia”: quanto vero e forte è l’invito di san Guido! Che splendidi momenti! Altrettanto significativa è stata la cerimonia del giorno successivo nella magnifica basilica di San Paolo fuori le Mura. Nel mezzo della santa Messa, par- Pellegrini a San Pietro, per la canonizzazione di mons. Conforti, 23 ottobre 2011 CLAUDIO VILLA ticolarmente suggestiva, con la presenza di cardinali, vescovi e missionari saveraini provenienti da tutto il mondo, otto giovani saveriani hanno pronunciato la “professione perpetua”, donandosi alla missione per tutta la vita. Che splendido momento! Non nascondo di essermi commosso fino alle lacrime. Avrei voluto salire sull’altare e abbracciare uno a uno quei giovani missionari. Quasi come un lampo, mi sono tornate alla mente le immagini di altri ragazzi che, qualche giorno prima, avevano messo a ferro e fuoco Roma, distruggendo perfino una statua della Madonna di Lourdes. La fraternità missionaria È stato toccante vedere con quanta gioia, dopo la cerimonia, i missionari si soffermavano a salutare tanti confratelli, in un ritrovarsi festoso dopo tanti anni. Da laico e volontario, sono tornato a casa sicuramente più ricco, più in pace, più entusiasta nell’affrontare il mio impegno di assistenza verso i più deboli. Si può camminare “ad gentes” anche senza spostarsi dal proprio paese? Spero di sì. Con queste parole, mi auguro di aver interpretato anche il pensiero di quanti, con me e con i saveriani, hanno affrontato la bella esperienza romana. Grazie, missionari! Grazie, san Guido! ■ Alla presentazione delle attività dei saveriani di Desio hanno partecipato tanti amici, tra cui p. Paolo Andreolli (in prima fila), prima di ripartire per il Brasile Il dialogo e il confronto tra giovani di religione diversa è una delle numerose iniziative messe in campo dai saveriani di Desio NATALE: GLI AUGURI DI UN SANTO Cari lettori e amici di “Missionari Saveriani”, nell’anno della canonizzazione del nostro fondatore san Guido Conforti, ci facciamo gli auguri con le sue stesse parole: “Vi annuncio una grande letizia: è nato il Salvatore del mondo. Vi è mai stato giorno che abbia dato agli uomini ciò che la notte di Natale ha loro portato? In quella notte gli sventurati hanno acquistato un fratello, gli schiavi un liberatore, i fanciulli un amico, i dotti un maestro, i re un modello, la morte stessa un vincitore. Si rallegrino gli uomini nel Signore, come la terra si rallegra ogni mattina quando sorge il sole a liberarla dalle tenebre. Il Natale è la grande aurora della nostra liberazione” (25 dicembre 1927). Carissimi, facciamo in modo che “la grande aurora” del Natale diventi un giorno di luce per le nostre famiglie, per la nostra Italia e per tutto il mondo, anche per l’intercessione di san Guido Conforti. Buon Natale! Felice Anno 2012! p. Rosario e Saveriani di Desio SOSTIENI “MISSIONARI SAVERIANI” Invitiamo tutti gli amici a sostenere “Missionari Saveriani”, inviando un contributo alle spese di stampa e spedizione per l’anno 2012. Il contributo minimo annuale è di 10 euro per gli 11 numeri del mensile, versabili con il C/cp allegato. Regalate un abbonamento anche a qualche famigliare e amico, inviandoci l’indirizzo esatto. Diceva san Guido Conforti: “Lavoriamo a diffondere largamente la stampa missionaria; diffondiamola specialmente fra la gioventù, e l’ideale missionario non tarderà a rifulgere alle menti e ai cuori”. Il vostro sostegno ci accompagni, mentre annunciamo il vangelo ai popoli della terra. Grazie! 2011 DICEMBRE FRIULI 33100 UDINE UD - Via Monte S. Michele, 70 Tel. 0432 471818 - E-mail: [email protected] - C/c. postale 210336 Una nuova missione da vivere Da Padang a Pekanbaru, in Indonesia S tavo preparando la festa del 50° anniversario della parrocchia San Francesco d’Assisi a Padang, in Indoensia, quando il superiore mi ha detto: “Abbiamo bisogno di te nella missione di San Paolo a Pekanbaru”. È stata una richiesta inaspettata. Ma se c’è bisogno, allora devo andare! La semina a Padang… Terminate alcune attività che erano in corso, dopo un saluto alla gente di cui ero stato parroco per quasi otto anni, il 16 marzo 2011 sono partito per la nuova parrocchia. Lasciando Padang, ho provato una grande pace nel cuore: sentivo che negli anni trascorsi in quella parrocchia si era instaurato una reciproco sentimento di fiducia e di rispetto nei rapporti con i collaboratori più stretti, con i membri del consiglio pastorale e con la gente. Mi sono sentito benvoluto. Anche i momenti difficili, come il disastroso terremoto del 30 settembre 2009, ci hanno dato la possibilità di essere coinvolti in attività di assistenza e ricostruzione. Insomma, mi è sembrato che un po’ di lavoro per “dissodare il terreno e seminare” era stato fatto. Per il raccolto..., lasciamolo nelle mani del Signore! Un territorio molto vasto Da qualche mese, quindi, mi trovo nella nuova missione di San Paolo, a Pekanbaru, al centro dell’isola di Sumatra. Sulla cartina geografica della parrocchia, esposta nell’atrio della canonica, ho visto subito il quadro generale della realtà in cui mi trovavo: la parrocchia si estende da est a p. FRANCO QUALIZZA, sx ovest per circa 150 chilometri, e da nord a sud per circa 50 chilometri. Comprende 29 comunità cristiane, divise in quattro zone pastorali. Alcune sono numerose, altre meno. I cristiani in tutto sono più di undicimila. Mi considero fortunato anche per la nuova comunità saveriana in cui mi trovo: p. Ottorino Monaci, originario di Novara e veterano delle isole Mentawai, e p. Nasarius Rumairi, indonesiano con già alle spalle una buona esperienza missionaria in Camerun (Africa). Campi di attività pastorale Nella prima visita alle comunità mi sono reso conto dell’ambiente naturale e sociale in cui ero: una vasta pianura, interrotta solo da piccole colline, che durante gli ultimi decenni è stata Educazione e missione Il convegno missionario dai saveriani S abato 15 ottobre si è tenuto, presso i missionari saveriani di Udine, l’annuale convegno missionario diocesano sul tema, “Il compito educativo e la missione”. La riflessione è stata condotta dal professore friulano Aluisi Tosolini, pedagogista ed esperto di educazione interculturale, che ha fatto partire la sua analisi proprio dal significato del termine “educazione”. Un grande disorientamento “Educare” significa “tirare fuori”. Quindi non vuol dire “riempire” qualcuno che è vuoto di nozioni e significati, ma piuttosto far emergere le potenzialità di ognuno, affinché diventi un cittadino attivo e consapevole. I problemi educativi oggi nascono da una crisi di “orizzonte” nel mondo adulto, che si trova in difficoltà a immaginare i futuri scenari ai quali preparare le nuove generazioni. Le rapide trasformazioni degli ultimi decenni (globalizzazione, società interculturale, nuove tecnologie, crisi economica…) pongono gli adulti in una condizione di “disorientamento”, che si riflette anche nel loro compito educativo. In questa situazione, quali indicazioni ci vengono dall’esperienza missionaria? 8 Missione a 360 gradi La prima è sicuramente il senso del mettersi in cammino, dell’uscire da porti sicuri per affrontare il nuovo che avanza, per guardare al cambiamento con positività. Ciò presuppone la capacità di “inculturarsi”, che è propria della missione: di adattare cioè linguaggi e atteggiamenti alla cultura in cui ci troviamo, senza perdere di vista il cuore del messaggio che dobbiamo annunciare. Il secondo elemento specifico della missione è che “l’annuncio investe tutta la realtà”: investe la cultura, la concezione dell’uomo e della donna, la società, la politica, l’economia... Allo stesso modo, l’educazione deve essere a 360 gradi: deve toccare lo stile di vita e dei consumi, in modo che sia equo, responsabile, solidale, rispettoso dell’ambiente. Per trasmettere ai giovani queste STEFANO COMAND consapevolezze, gli adulti devono possederle e viverle. Testimonianza e fiducia Qui entra in gioco il terzo aspetto missionario: quello della testimonianza. I giovani hanno meno bisogno di maestri e più bisogno di veri educatori che, attraverso il proprio esempio, rendano concreti i valori in cui credono. Infine, occorre andare incontro all’umanità, come sa fare la missione. Significa avere fiducia nell’umanità, essere aperti per ascoltare e pronti ad aiutare a trovare le riposte che valorizzano le ricchezze - spesso poco conosciute e apprezzate - delle persone da educare. È dunque necessario dare fiducia al mondo giovanile, alla sua capacità di discernere e costruire un futuro ■ migliore. trasformata in grandi piantagioni di palma d’olio (sawit) e di gomma (caucciù). La trasformazione dalla foresta vergine in rigogliose piantagioni ha provocato l’ingresso di molti immigrati giavanesi, batak, nias, minangkabau - e ha dato avvio alla costruzione delle infrastrutture necessarie, strade e villaggi. Mi sono reso conto di essere fortunato a raggiungere tutte le comunità in auto! In questo primo contatto, ho individuato anche i campi di attività pastorali più urgenti: rafforzare la catechesi Un bel primo piano di p. Franco Qualizza, saveriano a tutti i livelli, dando friulano e missionario in Indonesia, a Pekanbaru particolare attenzione alla formazione dei leader; conchiesa è già stata ristrutturata e solidare la “Cassa di risparmio” ingrandita due volte. Ora si tratta parrocchiale, che sprona la gente di costruire una vera chiesa. Abad aiutarsi vicendevolmente metbiamo già ottenuto dalle autorità tendo assieme i propri risparmi; il permesso e non è stato faciaiutare nella creazione di strutle, in un ambiente a stragrande ture necessarie e adeguate per il maggioranza islamica. culto e la catechesi. Questo nuovo incarico per me è motivo di ringraziamento al SiUna vera chiesa! gnore, perché mi è stata offerta Un impegno notevole è anche la possibilità di dare il mio conla costruzione della chiesa partributo al servizio di Cristo e dei rocchiale. È interessante notare fratelli. È anche un aiuto significhe in vent’anni, a causa del cativo per tenere viva la mia ferapido aumento dei fedeli, la ■ de. NATALE: GLI AUGURI DI UN SANTO Cari lettori e amici di “Missionari Saveriani”, nell’anno della canonizzazione del nostro fondatore san Guido Conforti, ci facciamo gli auguri con le sue stesse parole: “Vi annuncio una grande letizia: è nato il Salvatore del mondo. Vi è mai stato giorno che abbia dato agli uomini ciò che la notte di Natale ha loro portato? In quella notte gli sventurati hanno acquistato un fratello, gli schiavi un liberatore, i fanciulli un amico, i dotti un maestro, i re un modello, la morte stessa un vincitore. Si rallegrino gli uomini nel Signore, come la terra si rallegra ogni mattina quando sorge il sole a liberarla dalle tenebre. Il Natale è la grande aurora della nostra liberazione” (25 dicembre 1927). Carissimi, facciamo in modo che “la grande aurora” del Natale diventi un giorno di luce per le nostre famiglie, per la nostra Italia e per tutto il mondo, anche per l’intercessione di san Guido Conforti. Buon Natale! Felice Anno 2012! p. Carmelo e Saveriani di Udine SOSTIENI “MISSIONARI SAVERIANI” Alcuni partecipanti al convegno missionario diocesano del 15 ottobre, presso i saveriani di Udine, con il prof. Aluisi Tosolini Invitiamo tutti gli amici a sostenere “Missionari Saveriani”, inviando un contributo alle spese di stampa e spedizione per l’anno 2012. Il contributo minimo annuale è di 10 euro per gli 11 numeri del mensile, versabili con il C/cp allegato. Regalate un abbonamento anche a qualche famigliare e amico, inviandoci l’indirizzo esatto. Diceva san Guido Conforti: “Lavoriamo a diffondere largamente la stampa missionaria; diffondiamola specialmente fra la gioventù, e l’ideale missionario non tarderà a rifulgere alle menti e ai cuori”. Il vostro sostegno ci accompagni, mentre annunciamo il vangelo ai popoli della terra. Grazie! 2011 DICEMBRE MACOMER 08015 MACOMER NU - Via Toscana, 9 Tel. 0785 70120 - Fax 0785 70706 E-mail: [email protected] - C/c. postale 207084 47 anni fra i poveri del Brasile Padre Remigio Serra, saveriano terralbese S arà per la sua disarmante umiltà, sarà per la sua coraggiosa scelta di vita, sarà perché alla sua veneranda età è ancora capace di fare scelte “controcorrente”, sta di fatto che il saveriano p. Remigio Serra continua a sorprendere per la sua spassionata dedizione al prossimo, specialmente ai poveri. Una decisione sorprendente Il 2 ottobre 2011, la cattedrale era gremita di fedeli per la ricorrenza del 50° anniversario di sacerdozio del missionario terralbese. Durante l’omelia, tutti si attendevano l’annuncio del suo definitivo rientro nel paese na- tio, e invece padre Remigio, con voce calma ma decisa, ha spiazzato tutti: “Ci dobbiamo salutare nuovamente, perché nei prossimi giorni riparto per San Paolo”. Dopo 47 anni vissuti nelle missioni del Brasile, all’età di 84 anni e con una salute debilitata, il saveriano terralbese vuole essere ancora a totale disposizione della congregazione fondata dal vescovo san Guido Conforti. Il nostro evangelizzatore non andrà più nei villaggi, ma si dedicherà al lavoro d’archivio nella casa saveriana di San Paolo. “Tanti conoscenti e i sacerdoti del paese mi hanno chiesto di rimanere a Terralba - dice con cuore do- GIANFRANCO CORDA cile - ma ho deciso di tornare in Brasile, dove ho trascorso gran parte della mia vita e dove mi sono trovato benissimo”. Da Terralba a Roma e Parma Padre Remigio frequenta le elementari e la scuola di avviamento a Terralba. Grazie all’aiuto del vice parroco don Cauli, frequenta il ginnasio a Cagliari e nel 1943 entra in seminario dai gesuiti, sempre a Cagliari. A causa della guerra, preti e seminaristi si trasferiscono a Sedilo, dove c’è il santuario di San Costantino. Lì rimangono due anni. Fanno scuola in locali adiacenti, Padre Remigio Serra ha festeggiato 50 anni di ordinazione sacerdotale a Terralba (OR), suo paese natale; lo hanno festeggiato amici, parenti e i confratelli della Sardegna Ogni volto ha una storia p. ROBY SALVADORI, sx A Macomer, mostra culturale fino al 30 dicembre L a società globalizzata pone sempre più la scuola italiana di fronte alla sfida del dialogo con culture e civiltà diverse. In questo campo delicato, la scuola gioca un ruolo di grande importanza: è il laboratorio concreto per conoscere meglio, pensare più seriamente, coltivare nuove relazioni. A questo fine, i missionari saveriani e i laici saveriani propongono agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado (dalla IV elementare in avanti) una mostra interculturale, in via Toscana n. 9, a Macomer. La mostra, inaugurata il 22 novembre, rimane aperta fino al 30 dicembre prossimo. 8 Programma e obiettivi Attraverso un percorso ricco di dinamiche e giochi, la mostra favorisce un approccio efficace ai valori profondi che ispirano ogni autentico dialogo tra le culture. Ci proponiamo di migliorare il rispetto reciproco e il senso di fratellanza; di diventare più consapevoli dell’influsso vicendevole tra popoli e culture; di sviluppare atteggiamenti adatti alla convivenza democratica. La mostra si concentra sui “volti”, che rivelano meglio di ogni altra cosa l’identità sociale, culturale e religiosa delle persone. Le belle fotografie sono dedicate ai volti nelle quattro età della vita: infanzia, gioventù, maturità, vecchiaia. I visitatori, guidati da esperti animatori, ascoltano storie e testimonianze, partecipano a dinamiche e giochi; assistono alla proiezione di video. Prenotazioni e informazioni La mostra è aperta alle scolaresche dal lunedì al sabato, dalle 9 alle 13. Il percorso prevede una durata di almeno due ore, con possibilità di pausa-merenda. è possibile effettuare il pranzo al sacco all’interno della struttura che ospita la mostra. La mostra è stata allestita grazie al generoso impegno di giovani volontari. Anche l’attività di guida delle scolaresche è svolta da volontari, da laici e missionari saveriani, senza alcuno scopo di lucro. Tuttavia, per le spese sostenute nell’allestimento e per il materiale utilizzato nelle attività del percorso didattico, è previsto un contributo simbolico di 1 euro per ciascun alunno. Le prenotazioni vanno fatte al numero 342 1760908 (p. Roberto Salvadori) o al numero 342 0924001 (p. Salvatore Marongiu). Affrettatevi a prenotare e venite a ■ vedere... i volti del mondo! ospitando in classe anche studenti del paese. Completati gli studi ginnasiali, egli frequenta l’università Urbaniana, a Roma, dal 1949 al 1951. In quel periodo a Roma c’erano vari sacerdoti terralbesi: p. Vinci della congregazione Madre di Dio, insieme a p. Luigi Lai, p. Carmine Lilliu, p. Quintino Manca e p. Bruno Dessì. Rientrato a Terralba, incontra don Curreli che aveva ottimi rapporti con i saveriani. Grazie alla sua disponibilità, conosce e apprezza l’opera dell’istituto fondato da mons. Conforti e nel 1957 va a Parma nella casa madre dei saveriani. Dopo il noviziato saveriano a San Pietro in Vincoli (RA), nel 1961 è ordinato sacerdote. La missione in Brasile Il superiore dei saveriani vuole inviare p. Remigio in Bangladesh, ma la decisione non si concretizza. Dopo alcuni mesi nella casa saveriana di Pegli, il superiore generale p. Castelli gli chiede se vuole andare in Brasile. Lui accetta con grande entusiasmo, pur non conoscendo il portoghese. Così parte alla scoperta di un mondo nuovo. Era il 1964 e aveva 37 anni. Rimane a San Paolo tre mesi per imparare la lingua portoghese, poi arriva la prima destinazione: la parrocchia di Santa Mariana, nello Stato brasiliano del Paranà. È una zona povera, dove gran parte della popolazione viveva alle dipendenze dei colonizzatori che sfruttavano i terreni finché potevano e poi li abbandonavano, lasciando desolazione e miseria. Dopo un anno, avviene il trasferimento a Londrina e poi a Laranjeiras do Sul, al confine con l’Argentina. Qui rimane sei anni. “Sono contentissimo!” Dopo Laranjeiras do Sul, p. Remigio è a Curitiba e poi, dal 1974 al 1988, nel seminario di Jaguapita, dove si formano i giovani aspiranti saveriani. Qui insegna inglese, fisica, chimica e biologia. Il suo desiderio, però, è sempre rimasto quello di vivere nelle parrocchie; e così torna a Santa Mariana. Nel 1992 svolge l’apostolato nella parrocchia di Coronel Fabriciano, nello Stato di Minas Gerais, fino al 2008 quando si trasferisce nella casa saveriana a San Paolo. Della sua scelta di vita dice: “Sono contentissimo: la rifarei anche oggi”. Gli auguriamo tanta felicità, per tanti anni ancora. ■ Mandateci l’indirizzo esatto Qualche amico si è lamentato di non ricevere più “Missionari Saveriani”. Ci dispiace per l’inconveniente. Chi desidera ricevere il nostro mensile è pregato di comunicarcelo direttamente, o attraverso la delegata saveriana della parrocchia. Nello stesso tempo ricordiamo a tutti i cari abbonati che, per evitare errori nella consegna postale a domicilio, è necessario che noi abbiamo i seguenti dati: - Cognome e nome esatti - Indirizzo e numero civico esatti - La cassetta postale sulla porta numerata - Grazie per l’attenzione e per l’interesse. NATALE: GLI AUGURI DI UN SANTO Cari lettori e amici di “Missionari Saveriani”, nell’anno della canonizzazione del nostro fondatore san Guido Conforti, ci facciamo gli auguri con le sue stesse parole: “Vi annuncio una grande letizia: è nato il Salvatore del mondo. Vi è mai stato giorno che abbia dato agli uomini ciò che la notte di Natale ha loro portato? In quella notte gli sventurati hanno acquistato un fratello, gli schiavi un liberatore, i fanciulli un amico, i dotti un maestro, i re un modello, la morte stessa un vincitore. Si rallegrino gli uomini nel Signore, come la terra si rallegra ogni mattina quando sorge il sole a liberarla dalle tenebre. Il Natale è la grande aurora della nostra liberazione” (25 dicembre 1927). Carissimi, facciamo in modo che “la grande aurora” del Natale diventi un giorno di luce per le nostre famiglie, per la nostra Italia e per tutto il mondo, anche per l’intercessione di san Guido Conforti. Buon Natale! Felice Anno 2012! p. Virginio e Saveriani di Macomer SOSTIENI “MISSIONARI SAVERIANI” Invitiamo tutti gli amici a sostenere “Missionari Saveriani”, inviando un contributo alle spese di stampa e spedizione per l’anno 2012. Il contributo minimo annuale è di 10 euro per gli 11 numeri del mensile, versabili con il C/cp allegato. Regalate un abbonamento anche a qualche famigliare e amico, inviandoci l’indirizzo esatto. Diceva san Guido Conforti: “Lavoriamo a diffondere largamente la stampa missionaria; diffondiamola specialmente fra la gioventù, e l’ideale missionario non tarderà a rifulgere alle menti e ai cuori”. Il vostro sostegno ci accompagni, mentre annunciamo il vangelo ai popoli della terra. Grazie! 2011 DICEMBRE MARCHE 60129 ANCONA AN - Via del Castellano, 40 Tel. 071 895368 - Fax 071 2812639 E-mail: [email protected] - C/c. postale 330605 SAVERIANI MARCHE A Roma per san Guido Conforti Da Poggio San Marcello in pellegrinaggio 23 ottobre il beato D omenica Guido Conforti è stato pro- STEFANIA VICO lo scorso maggio, in occasione della festa della Madonna del Soccorso, il vescovo Gerardo ha inaugurato una lapide per ricordare la presenza e l’opera di Conforti a Poggio San Marcello. Così, per continuare a far vivere questo legame nel tempo, la parrocchia ha organizzato un pellegrinaggio a Roma. Partendo alle ore 4 da Poggio, siamo arrivati in tempo a piazza San Pietro per prendere i posti a sedere e prepararci bene alla celebrazione. Con la chiesa universale Abbiamo partecipato con declamato “santo” da papa Benedetvozione e con la consapevolezto XVI. La comunità parrocchiale za di essere parte, in quel modi Poggio San Marcello non potemento, di una chiesa veramente va mancare a questo evento, douniversale. Essere presenti alla po aver partecipato anche alla sua santificazione di un uomo pasbeatificazione nel 1996. sato per il nostro paese, crea una Non potevamo mancare socerta emozione! Don Mariano ci prattutto perché san Conforti ha ha anche detto che i missionari conosciuto personalmente Pogsaveriani di Ancona gli avevagio in uno dei suoi viaggi, e qui no fatto sapere che la nostra era ha aperto una casa apostolica probabilmente l’unica parrocattiva per oltre trent’anni. Inoltre chia - non retta dai saveriani - a partecipare alla cerimonia. Esserci è stato perciò anche un motivo di orgoglio! D o p o l’Angelus, abbiamo incontrato p. I pellegrini marchigiani di Poggio San Marcello, in piazza san Pietro per san Guido Conforti SPAZIO GIOVANI Se Gesù diventasse una tv? Tra provocazioni e auguri di buon Natale S tavo leggendo “Benvenuti al ballo della vita”, un libro di Giulio Dellavite recentemente acquistato, quando sono incappato in una singolare supposizione dell’autore. “Perché Dio non cambia? Anziché farsi uomo, perché non si fa televisione? Anziché entrare in una mangiatoia del presepio, perché non prende il posto della tv di casa nostra? Forse avrebbe più chance di avere spazio e attenzione...”. 8 Per accorgersi di Lui… Lo scrittore continua: “Se Gesù si facesse tv avrebbe una stanza speciale in cui riunire tutta la famiglia, sarebbe il centro dell’attenzione e tutti lo ascolterebbero senza interrompere e discutere. Mi piacerebbe che Gesù provasse la cura particolare che riceve il televisore quando non funziona. Se Gesù si facesse tv, potrebbe essere lui a fare compagnia ai papà che tornano stanchi dal lavoro, o a essere cercato dalle mamme. Se Gesù si facesse tv mi piacerebbe vedere fratelli e sorelle litigare tra loro per stare un po’ con lui; vedere in altri momenti, seppur rari, tutta la famiglia divertirsi insieme davanti a lui anche se non dice niente; oppure vedere qualcuno che tralascia tutto per passare del tempo al suo fianco. Non gli stiamo chiedendo molto, solo di farsi televisione, perché forse così ci accorgeremmo davvero che lui c’è e ci parla, che lui abita le nostre case, che lui ci è vicino. Però è triste arrivare a chiedere questo a Dio. Forse non è Dio che deve cambiare rotta di discesa, ma siamo noi che dobbiamo scuotere il nostro cuore, per renderci conto che nasce ogni giorno vicino a noi”. L’icona di Epifanio Nello stesso libro si parla di un tal Epifanio, un monaco che viveva nell’antico Oriente. Sapeva dipingere bellissime icone p. SERGE TCHATCHé, sx e lavorava molto per riuscire a disegnare il volto di Cristo. Non aveva pace, perché non trovava un modello adatto che esprimesse insieme gioia e sofferenza, morte e risurrezione, divinità e umanità. Allora si mise in viaggio scrutando ogni volto. Ma nessun viso era adatto e aveva abbastanza luce. Un giorno, stanco, si addormentò e fece un sogno. Gli apparve un angelo che lo riportò alle persone incontrate e, per ognuna, gli indicò un particolare: la gioia di un innamorato, l’innocenza di un bambino, la paura di un condannato, la forza di un contadino, la sofferenza di un malato, la tenerezza di una madre, lo sgomento di un orfano, la speranza di un giovane, l’allegria di un giullare, il raccoglimento di un sacerdote... Quando Epifanio si destò, dipinse l’icona. Vedendola, tutti restarono attoniti. Gli chiesero dove avesse trovato un modello e lui rispose: “Non trovi il Cristo nel volto di un solo uomo, ma trovi in ogni uomo un frammento del volto di Cristo”. Si tratta di ricominciare a guardare gli altri in faccia per davvero e renderci conto che sono nostri fratelli e sorelle. ■ Buon Natale! Enzo, saveriano di Ancona, che ci ha consegnato un cappellino giallo e una sacca con materiale vario su san Conforti. Poi tutti a pranzo in un ristorante vicino. Una breve passeggiata in città, approfittando del caldo sole di Roma, e poi di nuovo sul pullman verso le catacombe di sant’Agnese, che purtroppo alla fine non siamo riusciti a visitare! Prima di ripartire verso casa, ci siamo fermati a San Giovanni in Laterano per ammirare la grandezza e lo splendore di questa basilica-madre dell’Occidente cristiano. Il viaggio di ritorno è stato tranquillo e rapido: alle 22 eravamo di nuovo a Poggio. È stata proprio una bella giornata per l’esperienza di chiesa universale che abbiamo vissuto, e perché stare con le altre persone allarga sempre il cuore. ■ Un grande desiderio nel cuore p. ANGELO CAPPANNINI, sx il mio periodo H oditerminato riposo in Italia, dove ho incontrato tante persone care e tanti amici. Ho anche partecipato ad alcuni avvenimenti che mi hanno arricchito spiritualmente. Il congresso Eucaristico nazionale ad Ancona mi ha dato molto. Vi ho partecipato cercando di coglierne i contenuti e di vivere esperienze forti. Il tema “Eucaristia nella vita quotidiana” mi invita alla riflessione su questo grande dono e ravviva il desiderio missionario. Nell’incontro con il vescovo di Jesi, mons. Gerardo Cecconi, e con il clero della mia diocesi di origine, ho sperimentato l’accoglienza e le difficoltà della vita pastorale. Ho conosciuto il personale dell’ufficio missionario diocesano, sempre attivo per sostenere le necessità dei missionari. Appello ai nostri giovani La canonizzazione del nostro fondatore mons. Guido Conforti il 23 ottobre a Roma è stato un momento di grazia e un forte richiamo a rispondere ogni giorno alla chiamata alla santità, vivendo in profondità e intensamente la vocazione missionaria. Il Con- forti non ha fatto cose straordinarie, ma ha detto il suo “sì” generoso alla volontà di Dio. In questa occasione, la consacrazione a Dio per la missione con la professione perpetua di alcuni giovani saveriani mi ha dato gioia e speranza per il futuro della nostra congregazione missionaria. Porto nel cuore anche un grande desiderio. La casa dei saveriani di Ancona, sempre aperta e accogliente, oggi attende giovani generosi con il desiderio di donare la loro vita a Dio e all’umanità per la missione. Possano risuonare ancora in questa nostra casa saveriana nelle Marche le ■ voci di tanti giovani. Padre Angelo Cappannini NATALE: GLI AUGURI DI UN SANTO Cari lettori e amici di “Missionari Saveriani”, nell’anno della canonizzazione del nostro fondatore san Guido Conforti, ci facciamo gli auguri con le sue stesse parole: “Vi annuncio una grande letizia: è nato il Salvatore del mondo. Vi è mai stato giorno che abbia dato agli uomini ciò che la notte di Natale ha loro portato? In quella notte gli sventurati hanno acquistato un fratello, gli schiavi un liberatore, i fanciulli un amico, i dotti un maestro, i re un modello, la morte stessa un vincitore. Si rallegrino gli uomini nel Signore, come la terra si rallegra ogni mattina quando sorge il sole a liberarla dalle tenebre. Il Natale è la grande aurora della nostra liberazione” (25 dicembre 1927). Carissimi, facciamo in modo che “la grande aurora” del Natale diventi un giorno di luce per le nostre famiglie, per la nostra Italia e per tutto il mondo, anche per l’intercessione di san Guido Conforti. Buon Natale! Felice Anno 2012! p. Enzo e Saveriani di Ancona SOSTIENI “MISSIONARI SAVERIANI” Invitiamo tutti gli amici a sostenere “Missionari Saveriani”, inviando un contributo alle spese di stampa e spedizione per l’anno 2012. Il contributo minimo annuale è di 10 euro per gli 11 numeri del mensile, versabili con il C/cp allegato. Regalate un abbonamento anche a qualche famigliare e amico, inviandoci l’indirizzo esatto. Diceva san Guido Conforti: “Lavoriamo a diffondere largamente la stampa missionaria; diffondiamola specialmente fra la gioventù, e l’ideale missionario non tarderà a rifulgere alle menti e ai cuori”. Il vostro sostegno ci accompagni, mentre annunciamo il vangelo ai popoli della terra. Grazie! 2011 DICEMBRE PARMA 43123 PARMA PR - Viale S. Martino, 8 Tel. 0521 920511 - Fax 0521 920502 E-mail: [email protected] - C/c. postale 153437 Giubileo sacerdotale in diaspora Sei saveriani per tredici, più uno: san Guido dovuto essere A vremmo in tredici - p. Valeriano Ruaro, p. Livio Salvetti, p. Igino Sala, p. Giulio Simoncelli, p. Francesco Grasso, p. Umberto Domine, p. Pio Pasini, p. Luigi Brioni, p. Carlo Lucini, p. Sandro Parmiggiani, p. Remigio Serra, p. Giuseppe Veniero e p. Savio Corinaldesi - a celebrare tutti insieme il 50° della nostra ordinazione presbiterale, il 15 ottobre scorso. Eravamo invece solo in sei a poter tornare al “nido” dal quale prendemmo il volo in 25, “configurati a Cristo, sommo ed eterno sacerdote”, suoi “alter ego” grazie all’ordinazione sacerdotale, portatori e testimoni del suo lieto messaggio ai poveri.... Una singolare coincidenza Cinquanta anni di diaspora prevista, accettata e ancora incompiuta: nove chiamati a sé dal Padrone della vigna; cinque diversamente occupati nelle retrovie della missione in varie comunità d’Italia; otto tuttora alle frontiere della missione in Amazzonia, Bangladesh, Camerun, Congo, Giappone e Sierra Leone; e tre ambulanti su altre vie. Felice e singolare la ricorrenza del nostro giubileo sacerdotale in coincidenza con la canonizzazione (domenica 23 ottobre 2011 - giornata missionaria mondiale) del nostro padre e fondatore, Guido Maria Conforti, vescovo della chiesa e missionario del mondo. Anche noi, sacerdoti della chiesa e missionari del mondo come Cristo Gesù, sacerdote e missionario del Padre. Presto detta, ma è questa la tremenda e sorprendente duplice dimensione della realtà che ha conferito a ciascuno di noi come una nuova identità, un volto nuovo, trasparenza dello stesso volto di Cristo. Suo esclusivo dono d’amore, a prescindere da ogni merito o titolo personale, nella maniera più assoluta. Con san Guido Conforti, anche noi confessiamo: “Il Signore non poteva p. UMBERTO DOMINE, sx essere più buono con noi!”. Continua ancora la meravigliosa avventura Dall’alto dei nostri 50 anni di sacerdozio missionario e religioso, come dall’alto di quelle vette protese verso il cielo terso e azzurro che anche noi riuscimmo a scalare nei verdi anni liceali, quante cose mozzafiato ci fai scoprire, o divino Maestro, da te operate per mezzo del tuo Spirito, protagonista della missione! Durante l’Eucaristia abbiamo condiviso qualcuna di queste esperienze, sentendo riacutizzarsi in cuore la nostalgia della missione, quasi invidiando i confratelli che sono ancora attivi sul campo: le scuole, le chiese, i centri comunitari, gli ambulatori medici...; ma soprattutto le comunità vive e dinamiche fatte nascere e accompagnate nella coraggiosa e gioiosa rivendicazione, a volte anche tinta di sangue, di condizioni minime di vita più umana. San Guido nei ricordi della gente Coincidenze che fanno commuovere S ulla Gazzetta di Parma del 24 ottobre, leggo la cronaca della proclamazione a “santo” di Guido Maria Conforti e trovo la notizia che padre Augusto Luca lo ha conosciuto personalmente. Al contempo ho qui davanti il vostro mensile “Missionari Saveriani”, che ricevo abitualmente al mio indirizzo di Felino. Sento forte il desiderio di farvi partecipi delle mie profonde emozioni. Spero di fare una cosa gradita agli amici lettori. 8 Il vescovo di mamma! Mia mamma è scomparsa tre anni fa, il 23 ottobre, e proprio il 23 ottobre 2011 Guido Conforti è stato elevato agli onori degli altari e proclamato “santo”. Questo ha suscitato in me grandissima commozione, perché mia mamma gli era molto devota e da sempre lo considerava “santo”, appropriandosene e nominandolo come “il mio vescovo”. In effetti, mons. Conforti era stato proprio il “suo” vescovo. Lei lo ricordava con grande affetto per la bontà e per l’infinita disponibilità e pazienza quando si recava in visita alla scuola di catechismo e interrogava i ragazzi con le ben note “domandine” che tanti di noi ancora sanno, perché studiate a memoria, come si usava un tempo. Quell’incoraggiante carezza Mia mamma era nata nel 1912 a Colorno e aveva frequentato il laboratorio delle suore dove aveva imparato tante cose, che in parte mi ha trasmesso. San Guido Conforti un giorno era andato a interrogare le ragazze ed era toccata a mia mamma la prima domanda: “Quanti e quali sono i misteri principali della nostra fede?”. Lei, timidissima, mi racconta- Emilia Bonfanti del Gams di Parma con l’icona di san Conforti LUISELLA BOSI va che era enormemente arrossita e non aveva il coraggio di rispondere. Allora mons. Conforti, guardandola con il suo dolcissimo sorriso, aveva alzato la mano destra facendole segno con due dita, sbloccando la situazione. Nessun rimprovero, ma una carezza d’incoraggiamento. Questo episodio mia madre lo raccontava spesso a quelli che venivano a farle visita, al parroco in particolare e a don Giulio Ranieri, suo secondo cugino e ora monsignore. Se ne faceva vanto, perché era la prova che aveva conosciuto e aveva avuto così vicino mons. Conforti. La sua nota personale Non solo. Sfogliando il libro di mamma sulla vita di san Guido (scritto da p. Augusto Luca), tra i vari appunti ho trovato un bigliettino scritto da lei personalmente in questi ultimi anni, che riporta proprio all’episodio della carezza. Scriveva come poteva e annotava le cose della sua vita per paura di dimenticarle. Mi dà sicurezza questo 23 ottobre… accomunato, perché si è realizzato il desiderio di mia mamma, quello appunto di saperlo ora con certezza, “santo”, grazie alla proclamazione solen■ ne della chiesa. Sei dei tredici saveriani ordinati nel 1961 si sono ritrovati a Parma per una giornata di preghiera, ricordo e festa; da sinistra: p. Grasso, p. Parmiggiani, p. Brioni, p. Lucini (in carrozzina), p. Serra e p. Domine Per questo e tanto altro abbiamo detto dal profondo del cuore: “Grazie, Maestro, che un giorno hai voluto incontrarci, chiamar- ci per nome e farci camminare con te per le strade del mondo!”. La meravigliosa avventura con■ tinua. I “Martedì della missione” - 2012 Anche per il 2012, i missionari saveriani di Parma organizzano i “Martedì della missione”, che avranno come tema generale: “Guido Conforti e la missione, ieri e oggi”. Ecco il calendario completo degli incontri. 31 gennaio: “Fare del mondo una sola famiglia” nell’ideale di Conforti p. Franco Bertazza; “Missione e sfida della globalizzazione oggi” - Eugenio Melandri 14 febbraio: “Fede e civiltà” all’epoca del Conforti - p. Augusto Luca ‘’Vangelo e culture oggi” - p. Mario Menin 13 marzo: “La Cina, primo sogno di Conforti” - Luigi Lanzi “Ripensare la missione in Cina, oggi - don Giuseppe Zhao 27 marzo: “Missione e politica ai tempi del Conforti” - don Angelo Manfredi; “Politica e missione, oggi” - p. Marcello Storgato 17 aprile: “Chiesa locale e Chiesa universale nell’esperienza di Conforti” don Umberto Cocconl; “Chi fa missione oggi?” - p. Benzoni 8 maggio: “Le direttive di Conforti ai missionari” - p. Ermanno Ferro “Il servizio al vangelo nel nostro tempo” - Giorgio Campanini 13 maggio: Serata di musica e immagini su san Guido Conforti - spettacolo NATALE: GLI AUGURI DI UN SANTO Cari lettori e amici di “Missionari Saveriani”, nell’anno della canonizzazione del nostro fondatore san Guido Conforti, ci facciamo gli auguri con le sue stesse parole: “Vi annuncio una grande letizia: è nato il Salvatore del mondo. Vi è mai stato giorno che abbia dato agli uomini ciò che la notte di Natale ha loro portato? In quella notte gli sventurati hanno acquistato un fratello, gli schiavi un liberatore, i fanciulli un amico, i dotti un maestro, i re un modello, la morte stessa un vincitore. Si rallegrino gli uomini nel Signore, come la terra si rallegra ogni mattina quando sorge il sole a liberarla dalle tenebre. Il Natale è la grande aurora della nostra liberazione” (25 dicembre 1927). Carissimi, facciamo in modo che “la grande aurora” del Natale diventi un giorno di luce per le nostre famiglie, per la nostra Italia e per tutto il mondo, anche per l’intercessione di san Guido Conforti. Buon Natale! Felice Anno 2012! p. Renzo, p. Ulisse e Saveriani di Parma SOSTIENI “MISSIONARI SAVERIANI” Invitiamo tutti gli amici a sostenere “Missionari Saveriani”, inviando un contributo alle spese di stampa e spedizione per l’anno 2012. Il contributo minimo annuale è di 10 euro per gli 11 numeri del mensile, versabili con il C/cp allegato. Regalate un abbonamento anche a qualche famigliare e amico, inviandoci l’indirizzo esatto. Diceva san Guido Conforti: “Lavoriamo a diffondere largamente la stampa missionaria; diffondiamola specialmente fra la gioventù, e l’ideale missionario non tarderà a rifulgere alle menti e ai cuori”. Il vostro sostegno ci accompagni, mentre annunciamo il vangelo ai popoli della terra. Grazie! 2011 DICEMBRE PIACENZA 25121 BRESCIA BS - Via Piamarta, 9 Tel. 030 3772780 - Fax 030 3772781 E-mail: [email protected] - C/c. postale 216259 In festa per san Guido Conforti Tre giornate piene di fede e di emozioni C on lo slogan “da tutto il mondo a Roma”, tante persone sabato 22 ottobre hanno invaso il teatro Orione per pregare, gioire, cantare con san Guido Conforti, in tutte le lingue. Era un intrecciarsi di saluti, di esclamazioni, di gioia, di stupore. Il “fare del mondo una sola famiglia” si vedeva, si toccava con mano. Lo spettacolo dei giovani Durante la veglia, alcune frasi ci hanno guidato: “Io vi ho amati; io vi ho scelti; io vi ho inviati”. San Guido ha parlato al nostro cuore, lo ha riscaldato, ha dato freschezza al nostro desiderio di far conoscere Gesù a tutti. E poi, via con lo spettacolo messo in scena dai giovani di Salerno. I popoli dei 5 continenti si sono presentati con i loro suoni, colori, musiche e danze. E in mezzo c’era san Guido. Ci ha comunicato il suo “audace progetto”: partire per annunciare Cristo: via, verità e vita. Così nascono i saveriani, pronti e felici di andare con lui, per “fare del mondo una sola famiglia”. Guido scrive una lettera ai giovani per invitarli a mettere tutta la loro vita a disposizione del vangelo, per seguire Cristo con gioia. Già lo avevano fatto Francesco Saverio e lo stesso Guido Conforti e tanti altri e altre... Il musical riceve applausi scroscianti. Davvero bravi i giovani di Salerno! Un tripudio di gioia Domenica 23 ottobre, piazza San Pietro è un incontro di razze, colori, lingue. Tutti riuniti nella gioia per fare festa con i nuovi “santi”. È sempre una meraviglia scoprire come Dio abbia riempito di doni i suoi figli e figlie! Arriva Benedetto XVI e tutta la piazza vibra di gioia… p. OLIVIERO FERRO, sx È il momento del cardinale Amato, prefetto della Congregazione dei santi: chiede al Papa di procedere alla canonizzazione di mons. Conforti, don Guanella e madre Bonifacia; e fa una breve presentazione di ciascuno. Seguono le litanie dei santi. Subito dopo il Papa pronuncia le parole solenni della canonizzazione e le reliquie dei nuovi santi vengono deposte sull’altare. La Messa continua con una gioia in più, tutta spirituale, ma che trapela attraverso i volti della folla. Tre modelli, tre amici Ci mettiamo in ascolto dell’omelia del Papa che ripercorre le caratteristiche dei tre nuovi santi. • Mons. Conforti, fin da fanciullo, ha voluto seguire Cristo; la contemplazione del Crocefisso lo ha spinto ad annunciarlo a tutti. Questo slancio apostolico lo ha vissuto sempre, a Se Gesù diventasse una tv? Tra provocazioni e auguri di buon Natale S tavo leggendo “Benvenuti al ballo della vita”, un libro di Giulio Dellavite recentemente acquistato, quando sono incappato in una singolare supposizione dell’autore. “Perché Dio non cambia? Anziché farsi uomo, perché non si fa televisione? Anziché entrare in una mangiatoia del presepio, perché non prende il posto della tv di casa nostra? Forse avrebbe più chance di avere spazio e attenzione...”. 8 Per accorgersi di Lui… Lo scrittore continua: “Se Gesù si facesse tv avrebbe una stanza speciale in cui riunire tutta la famiglia, sarebbe il centro dell’attenzione e tutti lo ascolterebbero senza interrompere e discutere. Mi piacerebbe che Gesù provasse la cura particolare che riceve il televisore quando non funziona. Se Gesù si facesse tv, potrebbe essere lui a fare compagnia ai papà che tornano stanchi dal lavoro, o a essere cercato dalle mamme. Se Gesù si facesse tv mi piacerebbe vedere fratelli e sorelle litigare tra loro per stare un po’ con lui; vedere in altri momenti, seppur rari, tutta la famiglia divertirsi insieme davanti a lui anche se non dice niente; oppure vedere qualcuno che tralascia tutto per passare del tempo al suo fianco. Non gli stiamo chiedendo molto, solo di farsi televisione, perché forse così ci accorgeremmo davvero che lui c’è e ci parla, che lui abita le nostre case, che lui ci è vicino. Però è triste arrivare a chiedere questo a Dio. Forse non è Dio che deve cambiare rotta di discesa, ma siamo noi che dobbiamo scuotere il nostro cuore, per renderci conto che nasce ogni giorno vicino a noi”. L’icona di Epifanio Nello stesso libro si parla di un tal Epifanio, un monaco che viveva nell’antico Oriente. Sapeva dipingere bellissime icone p. SERGE TCHATCHé, sx e lavorava molto per riuscire a disegnare il volto di Cristo. Non aveva pace, perché non trovava un modello adatto che esprimesse insieme gioia e sofferenza, morte e risurrezione, divinità e umanità. Allora si mise in viaggio scrutando ogni volto. Ma nessun viso era adatto e aveva abbastanza luce. Un giorno, stanco, si addormentò e fece un sogno. Gli apparve un angelo che lo riportò alle persone incontrate e, per ognuna, gli indicò un particolare: la gioia di un innamorato, l’innocenza di un bambino, la paura di un condannato, la forza di un contadino, la sofferenza di un malato, la tenerezza di una madre, lo sgomento di un orfano, la speranza di un giovane, l’allegria di un giullare, il raccoglimento di un sacerdote... Quando Epifanio si destò, dipinse l’icona. Vedendola, tutti restarono attoniti. Gli chiesero dove avesse trovato un modello e lui rispose: “Non trovi il Cristo nel volto di un solo uomo, ma trovi in ogni uomo un frammento del volto di Cristo”. Si tratta di ricominciare a guardare gli altri in faccia per davvero e renderci conto che sono nostri fratelli e sorelle. ■ Buon Natale! Pellegrini sorridenti a San Pietro, per la canonizzazione di mons. Conforti, domenica 23 ottobre 2011 Ravenna e a Parma. Contemplando la croce, davanti a lui si spalancava il mondo intero. • Don Guanella ha vissuto con coraggio e determinazione il vangelo della carità. Guidato dalla Provvidenza divina, è diventato forza e conforto per i deboli. È stato segno dell’amore di Dio vicino a ogni uomo, sintesi tra contemplazione e azione. • Nella seconda lettura, san Paolo parla del lavoro manuale; possiamo collegarlo a madre Bonifacia che realizzava la sua vocazione e dava la possibilità ad altre donne di lavorare, di rispettare la propria dignità. Era una scuola di vita cristiana. Tre famiglie in una È la giornata missionaria mondiale, e la celebriamo con tre nuovi santi. Papa Benedetto ci ricorda che l’esigenza di ciascuno di noi è che Dio sia presente nella nostra vita. I santi si sono lasciati trasformare dalla carità di Dio, amando Lui con tutto il cuore e amando i fratelli. La Messa continua nel raccoglimento, nella preghiera e nella gioia interiore. A presentare le offerte fino all’altare sulle alte gradinate, con i saveriani c’erano anche le saveriane e i laici saveriani… Tutte e tre le famiglie uscite dal progetto di san Guido Conforti. La Messa finisce, ma la festa continua nel pomeriggio con i giovani, e il giorno dopo nella basilica di San Paolo fuori le Mura con le professioni perpetue e l’invio in missione. Ci sono tanti motivi per ringraziare: “Grazie, san Guido: ci hai riem■ pito di gioia e di santità!”. NATALE: GLI AUGURI DI UN SANTO Cari lettori e amici di “Missionari Saveriani”, nell’anno della canonizzazione del nostro fondatore san Guido Conforti, ci facciamo gli auguri con le sue stesse parole: “Vi annuncio una grande letizia: è nato il Salvatore del mondo. Vi è mai stato giorno che abbia dato agli uomini ciò che la notte di Natale ha loro portato? In quella notte gli sventurati hanno acquistato un fratello, gli schiavi un liberatore, i fanciulli un amico, i dotti un maestro, i re un modello, la morte stessa un vincitore. Si rallegrino gli uomini nel Signore, come la terra si rallegra ogni mattina quando sorge il sole a liberarla dalle tenebre. Il Natale è la grande aurora della nostra liberazione” (25 dicembre 1927). Carissimi, facciamo in modo che “la grande aurora” del Natale diventi un giorno di luce per le nostre famiglie, per la nostra Italia e per tutto il mondo, anche per l’intercessione di san Guido Conforti. Buon Natale! Felice Anno 2012! Missionari Saveriani SOSTIENI “MISSIONARI SAVERIANI” Invitiamo tutti gli amici a sostenere “Missionari Saveriani”, inviando un contributo alle spese di stampa e spedizione per l’anno 2012. Il contributo minimo annuale è di 10 euro per gli 11 numeri del mensile, versabili con il C/cp allegato. Regalate un abbonamento anche a qualche famigliare e amico, inviandoci l’indirizzo esatto. Diceva san Guido Conforti: “Lavoriamo a diffondere largamente la stampa missionaria; diffondiamola specialmente fra la gioventù, e l’ideale missionario non tarderà a rifulgere alle menti e ai cuori”. Il vostro sostegno ci accompagni, mentre annunciamo il vangelo ai popoli della terra. Grazie! 2011 DICEMBRE PIEMONTE e liguria 20033 DESIO MI - Via Don Milani, 2 Tel. 0362 630591 - Fax 0362 301980 E-mail: [email protected] - C/c. postale 00358200 In festa per san Guido Conforti Tre giornate piene di fede e di emozioni C on lo slogan “da tutto il mondo a Roma”, tante persone sabato 22 ottobre hanno invaso il teatro Orione per pregare, gioire, cantare con san Guido Conforti, in tutte le lingue. Era un intrecciarsi di saluti, di esclamazioni, di gioia, di stupore. Il “fare del mondo una sola famiglia” si vedeva, si toccava con mano. Lo spettacolo dei giovani Durante la veglia, alcune frasi ci hanno guidato: “Io vi ho amati; io vi ho scelti; io vi ho inviati”. San Guido ha parlato al nostro cuore, lo ha riscaldato, ha dato freschezza al nostro desiderio di far conoscere Gesù a tutti. E poi, via con lo spettacolo messo in scena dai giovani di Salerno. I popoli dei 5 continenti si sono presentati con i loro suoni, colori, musiche e danze. E in mezzo c’era san Guido. Ci ha comunicato il suo “audace progetto”: partire per annunciare Cristo: via, verità e vita. Così nascono i saveriani, pronti e felici di andare con lui, per “fare del mondo una sola famiglia”. Guido scrive una lettera ai giovani per invitarli a mettere tutta la loro vita a disposizione del vangelo, per seguire Cristo con gioia. Già lo avevano fatto Francesco Saverio e lo stesso Guido Conforti e tanti altri e altre... Il musical riceve applausi scroscianti. Davvero bravi i giovani di Salerno! Un tripudio di gioia Domenica 23 ottobre, piazza San Pietro è un incontro di razze, colori, lingue. Tutti riuniti nella gioia per fare festa con i nuovi “santi”. È sempre una meraviglia scoprire come Dio abbia riempito di doni i suoi figli e figlie! Arriva Benedetto XVI e tutta la piazza vibra di gioia… p. OLIVIERO FERRO, sx È il momento del cardinale Amato, prefetto della Congregazione dei santi: chiede al Papa di procedere alla canonizzazione di mons. Conforti, don Guanella e madre Bonifacia; e fa una breve presentazione di ciascuno. Seguono le litanie dei santi. Subito dopo il Papa pronuncia le parole solenni della canonizzazione e le reliquie dei nuovi santi vengono deposte sull’altare. La Messa continua con una gioia in più, tutta spirituale, ma che trapela attraverso i volti della folla. Tre modelli, tre amici Ci mettiamo in ascolto dell’omelia del Papa che ripercorre le caratteristiche dei tre nuovi santi. • Mons. Conforti, fin da fanciullo, ha voluto seguire Cristo; la contemplazione del Crocefisso lo ha spinto ad annunciarlo a tutti. Questo slancio apostolico lo ha vissuto sempre, a MISSIONE E PREGHIERA / 20 Testimoni della gioia Avvento pervaso dalla speranza C ome il chiarore dell’alba nel cielo ancora immerso nella notte, come la prima gemma sui rami spogli e intirizziti dal rigore invernale, così è l’Avvento nell’anno liturgico: un tempo tutto proteso alla nascita di Gesù, e quindi pervaso di speranza, di attesa e di santa gioia. È un tempo da riscoprire nella sua bellezza, rinnovandoci nel cuore e aprendoci allo stupore; un tempo che ci chiede di accogliere la vita, per donarla. 8 Il dialogo tra cielo e terra Nel cammino di preparazione al Natale ci può essere di grande aiuto la liturgia domenicale. Infatti, di settimana in settimana, attraverso la Parola e la preghiera, si instaura una sorta di dialogo tra il cielo e la terra, tra Dio e noi, umanità povera e smarrita. Tema centrale di questo dialogo è il “desiderio” del cuore, proteso verso Colui che sta per venire. “A te, Signore, elevo l’anima mia”: così ci fa pregare l’antifona d’ingresso della prima domenica. E subito prosegue: “Mostrami le tue vie; insegnami le tue strade, perché ardo dal desiderio di incontrarti, di vedere il tuo volto” (salmo 25). Vivere l’Avvento significa, dunque, metterci spiritualmente in viaggio per andare incontro al “Desiderato” da tutte le genti. Se fossimo soli a intraprendere il cammino, malgrado ogni buona intenzione, ci troveremmo ben presto in difficoltà, in battuta d’arresto. Ma c’è un duplice movimento: mentre noi dalla nostra povertà cerchiamo di elevarci, Dio dalla sua altezza scende verso di noi, fino a raggiungerci. Una conferma più forte La liturgia ci incoraggia a perseverare in una speranza viva: “Il Signore verrà a salvare i popoli”, afferma l’antifona d’in- M. ANNA MARIA CàNOPI, osb [email protected] gresso della seconda domenica. L’annuncio è pieno di certezza. Tuttavia, l’anima vuole sentire conferma ancora più forte e non esita a domandare al Signore, con Giovanni Battista: “Sei tu colui che deve venire, o dobbiamo aspettare un altro?” (Mt 11, 3 - terza domenica). “Sei Tu?” - questa ricerca del Tu, dell’Unico, costituisce la più profonda esigenza dell’anima umana. È una ricerca che non tende a “possedere” il Tu, ma ad accoglierlo per “donarci” a lui, sull’esempio sublime della Vergine Maria, del suo sì senza riserva: “Ecco la serva del Signore” (Lc 1,38 - quarta domenica). Da questo dono totale di sé scaturisce la vera gioia; quella gioia che l’apostolo Paolo comanda ai cristiani: “Siate sempre lieti nel Signore; ve lo ripeto: siate lieti” (Fil 4,4). Il cielo bacia la terra Qualcuno forse dirà: ma come è possibile rallegrarsi, mentre c’è tanto male e tanto dolore nel mondo? Non è un affronto a chi piange? Tutt’altro! È dono di consolazione proprio per i poveri e i sofferenti; è il sorriso del cielo che si china a baciare la terra; è la testimonianza d’amore che rende cre■ dibile il vangelo. Pellegrini sorridenti a San Pietro, per la canonizzazione di mons. Conforti, domenica 23 ottobre 2011 Ravenna e a Parma. Contemplando la croce, davanti a lui si spalancava il mondo intero. • Don Guanella ha vissuto con coraggio e determinazione il vangelo della carità. Guidato dalla Provvidenza divina, è diventato forza e conforto per i deboli. È stato segno dell’amore di Dio vicino a ogni uomo, sintesi tra contemplazione e azione. • Nella seconda lettura, san Paolo parla del lavoro manuale; possiamo collegarlo a madre Bonifacia che realizzava la sua vocazione e dava la possibilità ad altre donne di lavorare, di rispettare la propria dignità. Era una scuola di vita cristiana. Tre famiglie in una È la giornata missionaria mondiale, e la celebriamo con tre nuovi santi. Papa Benedetto ci ricorda che l’esigenza di ciascuno di noi è che Dio sia presente nella nostra vita. I santi si sono lasciati trasformare dalla carità di Dio, amando Lui con tutto il cuore e amando i fratelli. La Messa continua nel raccoglimento, nella preghiera e nella gioia interiore. A presentare le offerte fino all’altare sulle alte gradinate, con i saveriani c’erano anche le saveriane e i laici saveriani… Tutte e tre le famiglie uscite dal progetto di san Guido Conforti. La Messa finisce, ma la festa continua nel pomeriggio con i giovani, e il giorno dopo nella basilica di San Paolo fuori le Mura con le professioni perpetue e l’invio in missione. Ci sono tanti motivi per ringraziare: “Grazie, san Guido: ci hai riem■ pito di gioia e di santità!”. NATALE: GLI AUGURI DI UN SANTO Cari lettori e amici di “Missionari Saveriani”, nell’anno della canonizzazione del nostro fondatore san Guido Conforti, ci facciamo gli auguri con le sue stesse parole: “Vi annuncio una grande letizia: è nato il Salvatore del mondo. Vi è mai stato giorno che abbia dato agli uomini ciò che la notte di Natale ha loro portato? In quella notte gli sventurati hanno acquistato un fratello, gli schiavi un liberatore, i fanciulli un amico, i dotti un maestro, i re un modello, la morte stessa un vincitore. Si rallegrino gli uomini nel Signore, come la terra si rallegra ogni mattina quando sorge il sole a liberarla dalle tenebre. Il Natale è la grande aurora della nostra liberazione” (25 dicembre 1927). Carissimi, facciamo in modo che “la grande aurora” del Natale diventi un giorno di luce per le nostre famiglie, per la nostra Italia e per tutto il mondo, anche per l’intercessione di san Guido Conforti. Buon Natale! Felice Anno 2012! Missionari Saveriani SOSTIENI “MISSIONARI SAVERIANI” Invitiamo tutti gli amici a sostenere “Missionari Saveriani”, inviando un contributo alle spese di stampa e spedizione per l’anno 2012. Il contributo minimo annuale è di 10 euro per gli 11 numeri del mensile, versabili con il C/cp allegato. Regalate un abbonamento anche a qualche famigliare e amico, inviandoci l’indirizzo esatto. Diceva san Guido Conforti: “Lavoriamo a diffondere largamente la stampa missionaria; diffondiamola specialmente fra la gioventù, e l’ideale missionario non tarderà a rifulgere alle menti e ai cuori”. Il vostro sostegno ci accompagni, mentre annunciamo il vangelo ai popoli della terra. Grazie! 2011 DICEMBRE PUGLIA 74122 LAMA TA - Via Tre Fontane, 15 Tel. 099 7773186 - Fax 099 7772558 E-mail: [email protected] - C/c. postale 10423747 Mons. Guido Conforti “santo” Le emozioni dei pellegrini di Taranto e Puglia è stato un viaggio speciale, iniziato senza sapere bene cosa avremmo visto e vissuto. In una quarantina ci siamo ritrovati sabato 22 ottobre davanti alla casa saveriana di Taranto, pronti a partire: con le valigie “vuote”, in attesa delle esperienze e delle emozioni che le avrebbero riempite. Il musical dei giovani La prima tappa è al Teatro Orione di Roma. Dopo il benvenuto di p. Rino Benzoni, superiore generale dei saveriani, e la preghiera internazionale presieduta da mons. Biguzzi, abbiamo gustato il musical dei giovani di Salerno che, attraverso canti e coreografie, ha delineato i tratti essenziali della missione del Conforti e dei saveriani. Con queste immagini negli occhi e nel cuore ci siamo av- ILEANA G. SEMERARO viati all’albergo a Nemi dove abbiamo continuato la nostra condivisione nella celebrazione dell’Eucaristia, fatto la cena e riposato. Il giorno della santità Alzati di buon mattino, alle 8,30 eravamo già davanti alla basilica di San Pietro. Oltre al “nostro” Guido Conforti, papa Benedetto ha iscritto nell’elenco I pellegrini di Taranto e della Puglia hanno vissuto una profonda esperienza missionaria a Roma, con san Guido Conforti Una famiglia, un padre nella fede San Conforti con i saveriani del sud Italia L e tre comunità saveriane del sud Italia (Salerno, Taranto e Reggio Calabria) si sono ritrovate a Salerno, in gioiosa fraternità, per fare festa con mons. Guido Conforti, “santo” da fresco. È sempre bello rivedersi, scambiarsi le notizie, condividere i progetti, pregare gli uni per gli altri... La Messa nell’abazia di Cava Il primo “assaggio” è stata l’adorazione del giovedì sera. Poi, via… che la festa cominci! Venerdì 4 novembre siamo stati alla millenaria abazia della Trinità a Cava de’ Tirreni. La visita ci ha incoraggiato e meravigliato. Vedere come i nostri antenati nella fede hanno costruito e vissuto la loro vita in questo luogo santo ci ha fatto riflettere. L’Eucaristia, concelebrata nella magnifica basilica e presieduta dal nostro “veterano” p. Francesco Cavallo, ha reso ancora più forte i legami tra fratelli di un’unica famiglia missionaria, voluta dal nostro santo fondatore. “Qualcosa di ben più grande” Una veloce visita anche alle saveriane di Cava de’ Tirreni ci ha ricordato che insieme a loro e ai laici saveriani siamo un bel terzetto, ispirato dal grande cuore di san Guido. Nel pomeriggio, ci siamo riuniti a riflettere, con la guida di p. Alessandro, partente per la missione in Thailandia. Con l’aiuto di tre inni, ispirati alla vita e al carisma di san Guido, abbiamo lasciato che emergessero in noi alcune domande: rinnovo ogni giorno il mio “sì” a Dio e alla missione? Conforti è stato l’uomo delle “ripartenze”; sono disposto a partire e ripartire, per dove Dio vuole? Ho lasciato tutto, o devo ancora lasciare qualcosa per seguire I saveriani di Taranto, Reggio Calabria e Salerno riuniti nell’abazia della Trinità, a Cava de’ Tirreni, per celebrare san Guido Conforti 8 p. OLIVIERO FERRO, sx Cristo? Noi saveriani ci impegniamo con tutte le nostre forze nel progetto di “fare del mondo una sola famiglia”. Dobbiamo essere persone accoglienti, tra noi e con la gente, senza dimenticare che il nostro modo d’agire deve essere una continua testimonianza. Il sogno si concretizza Il 5 novembre ci siamo trasferiti a Padula, nella celebre abazia, patria del poliziotto Joe Petrosino e luogo della morte di Carlo Pisacane. La visita ci ha illuminato gli occhi e riscaldato il cuore, perché abbiamo visto quali cose meravigliose l’uomo può fare. L’Eucaristia, vissuta ancora una volta insieme, e la condivisione del pasto fraterno hanno concluso questi due giorni saveriani. Quando, nel dicembre 1930, mons. Conforti venne a cercare una casa nel sud Italia, aveva tante speranze. Noi vogliamo ancora realizzare concretamente questo suo sogno. Con il suo aiuto, ce la metteremo tutta. E tornando ai nostri luoghi di lavoro e di testimonianza, sappiamo di essere un’unica famiglia; sappiamo che san Guido, nostro padre nella fede, ci assicura la sua be■ nedizione. dei “santi” anche Luigi Guanella e Bonifacia Rodriguez de Castro. Le migliaia di foulard e cappellini gialli che coloravano la piazza erano il segno di riconoscimento dei devoti del Conforti. Questo umile vescovo parmense è riuscito a riunire in una sola famiglia persone dai quattro angoli del mondo; e mi sono sentita pervasa di santo orgoglio! In quella piazza si toccava con mano la realizzazione di un progetto iniziato oltre cento anni fa e che, come un miracolo, ha attraversato gli anni e le difficoltà: un frammento di mondo si è ritrovato davvero come un’unica grande famiglia. Un momento magico Finita la celebrazione, abbiamo visitato il centro di Roma con la guida di un “cicerone” d’eccezione, padre Piero. Al nostro gruppo si sono aggiunti alcuni amici della Sardegna, un saveriano camerunese missionario in Ciad, e due giovani studenti teologi saveriani: Philbert del Camerun ed Emanuel del Congo. La presenza degli studenti ha permesso a molti del nostro gruppo di fare domande e di allargare il panorama sul mondo saveriano. La possibilità di assaporare tutto lo spirito del Conforti ci è stata offerta il giorno successivo, nella basilica di San Paolo fuori le Mura, con la Messa di ringraziamento e le professioni perpetue. Abbiamo salutato i missionari che sono passati da Taranto; abbiamo incontrato chi ancora non conoscevamo… Tutto all’insegna di uno spirito di condivisione e fratellanza che ha annullato le differenze: è il popolo di Dio, la famiglia di Dio. Una celebrazione molto intensa, con canti, danze e tanta commozione. È stato davvero un momento magico. Gioia e commozione Molti pellegrini del nostro gruppo non avevano mai assistito alla professione perpetua di un saveriano e, man mano che la celebrazione proseguiva, si notavano lacrime spontanee di gioia e sguardi colmi di ammirazione, come quello di Antonia Renna che ha detto: “In quel momento vedevo la mia vita povera, a paragone con la scelta di questi giovani”. La gioia ha toccato il suo apice al momento della consegna del Crocifisso ai partenti per la missione. Tutti ci siamo sentiti impegnati nel farci carico della loro vita, accompagnandoli con il nostro sostegno e nella preghiera di ogni giorno. Allarghiamo la famiglia Il viaggio di rientro è stato un continuo ricordare e commentare i momenti che più ci avevano colpito, condividendo le nostre riflessioni. La sorella di p. Nico Macina si meravigliava ancora, pensando a tutta la gioia intravista negli sguardi incrociati, e si emozionava pensando al Conforti e alla scelta di vita del fratello saveriano. Annamaria mi ha confidato: “Questa esperienza ha stravolto in me l’idea che avevo della realtà saveriana; non la pensavo così estesa e globale!”. Così, abbiamo rinnovato l’entusiasmo e la voglia di ritrovarci insieme per costruire nuovi progetti, che ci facciano sentire parte di questa grande famiglia missio■ naria. NATALE: GLI AUGURI DI UN SANTO Cari lettori e amici di “Missionari Saveriani”, nell’anno della canonizzazione del nostro fondatore san Guido Conforti, ci facciamo gli auguri con le sue stesse parole: “Vi annuncio una grande letizia: è nato il Salvatore del mondo. Vi è mai stato giorno che abbia dato agli uomini ciò che la notte di Natale ha loro portato? In quella notte gli sventurati hanno acquistato un fratello, gli schiavi un liberatore, i fanciulli un amico, i dotti un maestro, i re un modello, la morte stessa un vincitore. Si rallegrino gli uomini nel Signore, come la terra si rallegra ogni mattina quando sorge il sole a liberarla dalle tenebre. Il Natale è la grande aurora della nostra liberazione” (25 dicembre 1927). Carissimi, facciamo in modo che “la grande aurora” del Natale diventi un giorno di luce per le nostre famiglie, per la nostra Italia e per tutto il mondo, anche per l’intercessione di san Guido Conforti. Buon Natale! Felice Anno 2012! p. Piero e Saveriani di Taranto SOSTIENI “MISSIONARI SAVERIANI” Invitiamo tutti gli amici a sostenere “Missionari Saveriani”, inviando un contributo alle spese di stampa e spedizione per l’anno 2012. Il contributo minimo annuale è di 10 euro per gli 11 numeri del mensile, versabili con il C/cp allegato. Regalate un abbonamento anche a qualche famigliare e amico, inviandoci l’indirizzo esatto. Diceva san Guido Conforti: “Lavoriamo a diffondere largamente la stampa missionaria; diffondiamola specialmente fra la gioventù, e l’ideale missionario non tarderà a rifulgere alle menti e ai cuori”. Il vostro sostegno ci accompagni, mentre annunciamo il vangelo ai popoli della terra. Grazie! 2011 DICEMBRE REGGIO CALABRIA 89135 GALLICO SUPERIORE RC - Via Rimembranze Santuario Madonna della Grazia Tel. 0965 370304 - Fax 0965 373137 - E-mail: [email protected] - C/c. postale 10444891 Una famiglia, un padre nella fede San Conforti con i saveriani del sud Italia L e tre comunità saveriane del sud Italia (Salerno, Taranto e Reggio Calabria) si sono ritrovate a Salerno, in gioiosa fraternità, per fare festa con mons. Guido Conforti, “santo” da fresco. È sempre bello rivedersi, scambiarsi le notizie, condividere i progetti, pregare gli uni per gli altri... La Messa nell’abazia di Cava Il primo “assaggio” è stata l’adorazione del giovedì sera. Poi, via… che la festa cominci! Venerdì 4 novembre siamo stati alla millenaria abazia della Trinità a Cava de’ Tirreni. La visita ci ha incoraggiato e meravigliato. Vedere come i nostri antenati nella fede hanno costruito e vissuto la loro vita in questo luogo santo ci ha fatto riflettere. L’Eucaristia, concelebrata nella magnifica basilica e presieduta dal nostro “veterano” p. Francesco Cavallo, ha reso ancora più forte i legami tra fratelli di p. OLIVIERO FERRO, sx un’unica famiglia missionaria, voluta dal nostro santo fondatore. “Qualcosa di ben più grande” Una veloce visita anche alle saveriane di Cava de’ Tirreni ci ha ricordato che insieme a loro e ai laici saveriani siamo un bel terzetto, ispirato dal grande cuore di san Guido. Nel pomeriggio, ci siamo riuniti a riflettere, con la guida di p. Alessandro, partente per la missione in Thailandia. I saveriani di Taranto, Reggio Calabria e Salerno riuniti nell’abazia della Trinità, a Cava de’ Tirreni, per celebrare san Guido Conforti Se Gesù diventasse una tv? Tra provocazioni e auguri di buon Natale S tavo leggendo “Benvenuti al ballo della vita”, un libro di Giulio Dellavite recentemente acquistato, quando sono incappato in una singolare supposizione dell’autore. “Perché Dio non cambia? Anziché farsi uomo, perché non si fa televisione? Anziché entrare in una mangiatoia del presepio, perché non prende il posto della tv di casa nostra? Forse avrebbe più chance di avere spazio e attenzione...”. 8 Per accorgersi di Lui… Lo scrittore continua: “Se Gesù si facesse tv avrebbe una stanza speciale in cui riunire tutta la famiglia, sarebbe il centro dell’attenzione e tutti lo ascolterebbero senza interrompere e discutere. Mi piacerebbe che Gesù provasse la cura particolare che riceve il televisore quando non funziona. Se Gesù si facesse tv, potrebbe essere lui a fare compagnia ai papà che tornano stanchi dal lavoro, o a essere cercato dalle mamme. Se Gesù si facesse tv mi piacerebbe vedere fratelli e sorelle litigare tra loro per stare un po’ con lui; vedere in altri momenti, seppur rari, tutta la famiglia divertirsi insieme davanti a lui anche se non dice niente; oppure vedere qualcuno che tralascia tutto per passare del tempo al suo fianco. Non gli stiamo chiedendo molto, solo di farsi televisione, perché forse così ci accorgeremmo davvero che lui c’è e ci parla, che lui abita le nostre case, che lui ci è vicino. Però è triste arrivare a chiedere questo a Dio. Forse non è Dio che deve cambiare rotta di discesa, ma siamo noi che dobbiamo scuotere il nostro cuore, per renderci conto che nasce ogni giorno vicino a noi”. L’icona di Epifanio Nello stesso libro si parla di un tal Epifanio, un monaco che viveva nell’antico Oriente. Sapeva dipingere bellissime icone p. SERGE TCHATCHé, sx e lavorava molto per riuscire a disegnare il volto di Cristo. Non aveva pace, perché non trovava un modello adatto che esprimesse insieme gioia e sofferenza, morte e risurrezione, divinità e umanità. Allora si mise in viaggio scrutando ogni volto. Ma nessun viso era adatto e aveva abbastanza luce. Un giorno, stanco, si addormentò e fece un sogno. Gli apparve un angelo che lo riportò alle persone incontrate e, per ognuna, gli indicò un particolare: la gioia di un innamorato, l’innocenza di un bambino, la paura di un condannato, la forza di un contadino, la sofferenza di un malato, la tenerezza di una madre, lo sgomento di un orfano, la speranza di un giovane, l’allegria di un giullare, il raccoglimento di un sacerdote... Quando Epifanio si destò, dipinse l’icona. Vedendola, tutti restarono attoniti. Gli chiesero dove avesse trovato un modello e lui rispose: “Non trovi il Cristo nel volto di un solo uomo, ma trovi in ogni uomo un frammento del volto di Cristo”. Si tratta di ricominciare a guardare gli altri in faccia per davvero e renderci conto che sono nostri fratelli e sorelle. ■ Buon Natale! Attraverso le parole di tre inni, ispirati alla vita e al carisma del Conforti, abbiamo iniziato il ritiro. L’inno “A braccia aperte” ci ha ricordato l’esperienza dell’incontro di san Guido con il Crocefisso. Da qui scaturisce per noi il bisogno di pregare e di avere un rapporto personale e comunitario con Dio. Il secondo inno “Qualcosa di ben più grande”, prende lo spunto dalla lettera del Conforti ai giovani. Ha fatto risuonare nel nostro cuore l’invito di non esitare a dire: “Eccomi Signore, sono pronto, ovunque tu vada, ti seguirò; ovunque tu voglia, io andrò, missionario nella chiesa e nel mondo”. Sono sorte spontanee in noi le domande: rinnovo ogni giorno il mio “sì” a Dio e alla missione? Sono disposto a partire e a ripartire per dove Dio vuole? Ho lasciato tutto, o manca qualcosa per seguire Cristo? “Un abbraccio di cuori” Con il terzo inno, “Una sola famiglia”, abbiamo rivissuto l’audace progetto di san Guido: “fare del mondo una sola famiglia”. In questo noi saveriani ci impegniamo con tutte le nostre forze perché - come dice la canzone - “noi crediamo che un mondo sia sempre più bello se fatto di mille colori; noi vogliamo che il mondo sia un abbraccio di cuori e una sola famiglia”. Dobbiamo essere persone accoglienti tra noi e con la gente, senza dimenticare che il nostro modo d’agire deve testimoniare che Dio si è mescolato nella nostra vita. Ogni giorno san Guido ci chiede di riflettere su di noi e sulla missione che abbiamo accettato di vivere e a cui abbiamo consacrato tutta la nostra vita. Un sogno si concretizza Il 5 novembre ci siamo trasferiti a Padula, nella celebre abazia, patria anche del poliziotto Joe Petrosino e luogo della morte di Carlo Pisacane. La visita in questo luogo, carico di storia, di vita e di tesori d’arte, ci ha illuminato gli occhi e riscaldato il cuore, nel vedere quali cose meravigliose l’uomo può fare. L’Eucaristia, vissuta ancora una volta insieme, e la condivisione del pasto fraterno hanno concluso questi due giorni saveriani. Quando, nel dicembre 1930, mons. Conforti venne a cercare una casa nel sud Italia, aveva tante speranze. Noi vogliamo ancora realizzare concretamente questo suo sogno. Con il suo aiuto, ce la metteremo tutta. E tornando ai nostri luoghi di lavoro e di testimonianza, sappiamo di essere un’unica famiglia; sappiamo che san Guido, nostro padre nella fede, ci assicura la sua be■ nedizione. NATALE: GLI AUGURI DI UN SANTO Cari lettori e amici di “Missionari Saveriani”, nell’anno della canonizzazione del nostro fondatore san Guido Conforti, ci facciamo gli auguri con le sue stesse parole: “Vi annuncio una grande letizia: è nato il Salvatore del mondo. Vi è mai stato giorno che abbia dato agli uomini ciò che la notte di Natale ha loro portato? In quella notte gli sventurati hanno acquistato un fratello, gli schiavi un liberatore, i fanciulli un amico, i dotti un maestro, i re un modello, la morte stessa un vincitore. Si rallegrino gli uomini nel Signore, come la terra si rallegra ogni mattina quando sorge il sole a liberarla dalle tenebre. Il Natale è la grande aurora della nostra liberazione” (25 dicembre 1927). Carissimi, facciamo in modo che “la grande aurora” del Natale diventi un giorno di luce per le nostre famiglie, per la nostra Italia e per tutto il mondo, anche per l’intercessione di san Guido Conforti. Buon Natale! Felice Anno 2012! p. Ezio e Saveriani di Gallico SOSTIENI “MISSIONARI SAVERIANI” Invitiamo tutti gli amici a sostenere “Missionari Saveriani”, inviando un contributo alle spese di stampa e spedizione per l’anno 2012. Il contributo minimo annuale è di 10 euro per gli 11 numeri del mensile, versabili con il C/cp allegato. Regalate un abbonamento anche a qualche famigliare e amico, inviandoci l’indirizzo esatto. Diceva san Guido Conforti: “Lavoriamo a diffondere largamente la stampa missionaria; diffondiamola specialmente fra la gioventù, e l’ideale missionario non tarderà a rifulgere alle menti e ai cuori”. Il vostro sostegno ci accompagni, mentre annunciamo il vangelo ai popoli della terra. Grazie! 2011 DICEMBRE ROMA 00165 ROMA RM - Via Aurelia, 287 Tel. 06 39366929 - Fax 06 39366925 E-mail: [email protected] - C/c. postale 45206000 Mons. Conforti visto di... lato La stampa al pellegrinaggio per san Guido su un pullman C’ èconchiilsale kit del pellegrino al completo, pronto a godersi il viaggio verso Roma e l’atmosfera unica della canonizzazione in piazza S. Pietro, e chi viaggia con la troupe di “Videomission” e la mini-redazione di “Missionari Saveriani”. Una falsa partenza e la pizza! Venerdì 21 ottobre ore 15,30: la macchina è piena zeppa, tanto che p. Gianni deve accomodarsi quasi contro il finestrino posteriore. Prima del casello di Brescia uno stop: il vestito da cerimonia di p. Marcello è rimasto in camera. Rapido rientro, prima della nuova partenza, quella giusta. Si fanno largo il buio e la sera, p. Gianni, in automatico, si addormenta abbracciando scatoloni e tubi di carta; ma come farà a dormire ovunque? Roma compare all’orizzonte e noi, tra un racconto e una descrizione, arriviamo a Fonte Nuova Santa Lucia, casa della sorella di p. Marcello, nostro campo base per la trasferta romana. La pizza di Maria e l’accoglienza di Vincenzo ci fanno passare fame e stanchezza. Appena poggiata la testa al cuscino ed è già sabato. L’emozione al teatro Orione! La mattinata libera ci permette rapide visite-parenti, poi nel pomeriggio si fa sul serio. Eccoci arrivare carichi come muli Il profumo della rosa L’esperienza non si racconta, si vive... C ari amici, vi scrivo cogliendo lo spunto da un aneddoto che ho letto su “Vidyajyoti”, una famosa rivista indiana di teologia. Come ben sapete, in questa parte del mondo la verità viene narrata in parabole, con aneddoti. Anche Gesù, che apparteneva al mondo asiatico, si esprimeva così. Le parole e il silenzio Eccovi allora l’aneddoto. I discepoli erano tutti presi dalla discussione sul detto di Lao-Tzu: «Quelli che sanno non parlano; quelli che parlano non sanno». Quando il maestro entrò, i discepoli gli chiesero che cosa significassero quelle parole. Il maestro domandò: “Chi di voi conosce la fragranza di una rosa?”. Tutti la conoscevano. Allora il maestro disse: “Esprimetela in parole”. E i discepoli rimasero in silenzio. 8 Questo aneddoto esprime molto bene la situazione in cui mi trovo in questo momento, mentre sto per riferirvi sull’evento dello scorso 28 ottobre, che ha visto il coronamento di oltre trent’anni di presenza dei saveriani e di annuncio del vangelo tra i fuori-casta di Chuknagar e dintorni. L’esperienza non si racconta, la si vive. Al termine della cerimonia della consacrazione della nuova chiesa, dedicata a “Maria Regina dei Poveri”, alla quale ha partecipato una folla straordinaria di cristiani, hindu e musulmani, ho detto due parole per ringraziare i presenti. Qualche giorno prima avevo ricevuto, via e-mail, un messaggio da mio fratello Giovanni, ritenuto un “miscredente” che si porta dietro l’etichetta di “comunista” dagli anni del ’68. Ebbene, ho iniziato leggen- Padre Germano, a destra, con il vescovo Bejoy, all’inaugurazione della nuova missione di Chuknagar DIEGO PIOVANI al teatro Orione di Roma per la veglia. Fiorenzo e Carlo entrano svelti in sala, piazzano telecamere e macchine fotografie, mentre io e Marcello ci dividiamo a caccia di interviste. C’è tanta gente, tanti saveriani che di solito vedo solo in fotografia. Salgo in galleria, lo spettacolo inizia, i ragazzi salernitani superano se stessi nel musical dedicato a mons. Conforti. Missionari di una certa età saltano sulle sedie come ragazzini, pellegrini assonnati si svegliano e cantano a una sola voce. Gli applausi salutano le parole di p. Rino e di mons. Biguzzi, il teatro diventa quasi uno stadio. C’è chi è commosso e chi non vuol parlare perché troppo emozionato. San Guido ha fatto p. ANTONIO GERMANO, sx do proprio il suo messaggio. Un nodo alla gola “Carissimo Antonio, avrei voluto tanto esserti vicino in questi giorni così intensi a Chuknagar, mentre stai per portare a termine un’impresa così importante per te e per le tue comunità, e così grande e affascinante per tutti coloro che hanno avuto la fortuna di seguirla dall’inizio e da lontano, offrendo il proprio aiuto sincero alla tua fede, alla tua passione, alla tua caparbietà e al tuo infinito amore per la tua gente. Invece io sono qui a Roma, immerso come tanti altri nei problemi che questa società in dissolvenza sta creando. Fra qualche giorno la campana di Agnone suonerà a festa anche a Chuknagar e noi la sentiremo. Sentiremo il tuo cuore esplodere di gioia e vedremo finalmente i tuoi occhi bagnati di lacrime. Papà e mamma saranno sicuramente seduti davanti a te ai primi posti. Anche io, Silvana ed Elio siamo orgogliosi di te e condividiamo la tua gioia”. Mentre riferivo queste parole, nell’assemblea si è creato un maestoso silenzio. Mi è venuto un nodo alla gola, simile a quello del 25 aprile 1977, quando sono partito per venire in Bangla■ desh. Nota bene: “la campana di Agnone” è stata offerta e inviata in Bangladesh da amici della missione; “Elio” è il simpatico attore di “Mio fratello è figlio unico (2007), “La fine è il mio inizio” e tanti altri film: Elio Germano. La troupe di “Videomission” e “Missionari Saveriani”; da sinistra: p. Marcello, Vincenzo, p. Fiorenzo e Diego; Carlo ha scattato la fotografia il primo miracolo. Lasciamo Roma all’ora dell’happy hour e rientriamo nella tranquilla Fonte Nuova; il giorno dopo la sveglia è all’alba. San Guido fa il secondo miracolo. La tribuna stampa sul colonnato È domenica mattina, è il giorno dei giorni. Marcello si accomoda accanto ad Aldo Maria Valli, vaticanista della Rai, per la diretta televisiva, con il vestito che ha rischiato di non partire; sembra quasi un vescovo. Arriva il Papa, è l’ora di salire in… tribuna stampa, circa cento scalini per raggiungere il colonnato del Bernini, sopra la statua di San Pietro: il panorama è unico. I fotografi con le loro potenti apparecchiature scattano a ripetizione, Fiorenzo e Vincenzo non sono da meno. Che spettacolo di colori! Benedetto XVI proclama santo mons. Guido Conforti! Il terzo miracolo è compiuto… Il pomeriggio arriva da sé. Si parte di nuovo; la meta è l’istituto Gerini in via Rebibbia. Qui i giovani presentati dal brillante p. Giuseppe Marano, salgono sul palco. A ritmo di rap, funky e rock san Guido è festeggiato ancora, in una giornata splendidamente lunga. Colori, lingue, nazioni e missione! È lunedì, il traffico sostenuto fin dalle prime ore del giorno. E noi dobbiamo raggiungere San Paolo fuori le mura. Qui si svolge l’ultimo atto di questa tre giorni confortiana: la Messa di ringraziamento e la professione perpetua di otto giovani saveriani. La celebrazione è un crescendo, i saveriani sono una marea bianca, la splendida chiesa di S. Paolo è piena all’inverosimile. Rispetto a san Pietro è come giocare in casa! È il tripudio di colori, lingue, nazioni, di missione! Otto saveriani pronunciano il loro “sì” definitivo alla missione e abbracciano felici p. Rino e p. Luigi, commossi fino alle lacrime. La benedizione solenne di mons. Biguzzi congeda i pellegrini. Anche noi, carichi di zaini, cavalletti e bagagli vari, rapidamente riprendiamo la via di casa. Imbocchiamo l’autostrada per Brescia, dove ci accoglie una pioggia fitta. Tutto è andato bene e san Guido sembra sorriderci strizzando l’occhio. È l’ultimo miracolo o solo stanchezza? ■ NATALE: GLI AUGURI DI UN SANTO Cari lettori e amici di “Missionari Saveriani”, nell’anno della canonizzazione del nostro fondatore san Guido Conforti, ci facciamo gli auguri con le sue stesse parole: “Vi annuncio una grande letizia: è nato il Salvatore del mondo. Vi è mai stato giorno che abbia dato agli uomini ciò che la notte di Natale ha loro portato? In quella notte gli sventurati hanno acquistato un fratello, gli schiavi un liberatore, i fanciulli un amico, i dotti un maestro, i re un modello, la morte stessa un vincitore. Si rallegrino gli uomini nel Signore, come la terra si rallegra ogni mattina quando sorge il sole a liberarla dalle tenebre. Il Natale è la grande aurora della nostra liberazione” (25 dicembre 1927). Carissimi, facciamo in modo che “la grande aurora” del Natale diventi un giorno di luce per le nostre famiglie, per la nostra Italia e per tutto il mondo, anche per l’intercessione di san Guido Conforti. Buon Natale! Felice Anno 2012! p. Ivano e Saveriani di Roma SOSTIENI “MISSIONARI SAVERIANI” Invitiamo tutti gli amici a sostenere “Missionari Saveriani”, inviando un contributo alle spese di stampa e spedizione per l’anno 2012. Il contributo minimo annuale è di 10 euro per gli 11 numeri del mensile, versabili con il C/cp allegato. Regalate un abbonamento anche a qualche famigliare e amico, inviandoci l’indirizzo esatto. Diceva san Guido Conforti: “Lavoriamo a diffondere largamente la stampa missionaria; diffondiamola specialmente fra la gioventù, e l’ideale missionario non tarderà a rifulgere alle menti e ai cuori”. Il vostro sostegno ci accompagni, mentre annunciamo il vangelo ai popoli della terra. Grazie! 2011 DICEMBRE ROMAGNA 48125 S. PIETRO in VINCOLI RA - Via Angaia, 7 Tel. 0544 551009 - Fax 0544 551811 E-mail: [email protected] - C/c. postale 13591482 Ricordando p. Bruno Boschetti Le testimonianze di chi l’ha conosciuto Padre Bruno Boschetti, saveriano romagnolo, è morto per infarto nella missione del Mozambico il 24 ottobre 2011. Lo ricordano alcuni suoi amici. ho letto il mesQ uando saggio che annunciava la morte di p. Bruno, ho stentato a crederci. Ci siamo trovati insieme nel nostro cammino di formazione saveriana ed eravamo rimasti sempre uniti. Ero arrivato dalla Spagna con il mio piccolo bagaglio di italiano. Mi trovavo spaesato, in un luogo sconosciuto e in un mondo per me da scoprire. Bruno mi era subito apparso come un amico, e quante risate si faceva quando sbagliavo le parole! Allegro e impegnato La sua capacità di fare comunità e di tenerla allegra, mi aiutò a “lasciare il mio paese” per entrare nel nuovo mondo. Dopo il liceo a Tavernerio, ci trovammo ancora a Parma per gli studi teologici: era il solito fratello allegro. Ho scoperto la sua grande caratteristica missionaria: l’amore per la catechesi. Si preparava bene, la voleva seria e partecipata. Ebbe l’idea di preparare i sussidi per i ragazzi delle scuole e di creare una grande mostra di disegni sulla Pasqua; vennero a vederla tutti i genitori e anche il vescovo mons. Pasini. Bruno mi fa pensare al nostro san Guido, con la preoccupazione per la scuola di catechesi, le aule pulite e in ordine, i sussidi e una pedagogia adatta. tare posti di responsabilità. Non ha perso tempo nemmeno quando il Signore lo ha chiamato a sé. Non ha voluto fronzoli, non ha voluto essere disturbato né disturbare: se n’è andato lavorando. Durante il capitolo generale, quando si votava il documento sulla spiritualità saveriana, mi disse: “Se non viviamo tutto questo, facciamo solo agitazione, non animazione!”. Così, con le sue battute, ci faceva capire i valori nei quali egli credeva e per i quali viveva. Caro Bruno, dal cielo accompagnaci, e preparaci un posto, possibilmente vicino a te. p. Romano Vidal, sx Se n’è andato lavorando Questa sua vocazione profonda faceva sì che tutto il resto apparisse ai suoi occhi come non importante, quasi un disturbo. Forse per questo tentò sempre di schivare le cariche, di non accet- Le sue inseparabili infradito “Padre Bruno aveva come caratteristica i sandali (infradito), a cui non rinunciava per nessuna cosa al mondo. Con quelli addosso faceva le visite alle co- Le virtù del vescovo missionario Le dieci sfide di san Conforti a Ravenna L a diocesi di Ravenna si è preparata con entusiasmo alla canonizzazione di mons. Guido Conforti. Tra le varie iniziative, va ricordata la presenza di don Angelo Manfredi, biografo del Conforti, che ha parlato del santo fondatore dei saveriani in due occasioni, al clero e alla gente. Ai sacerdoti della diocesi ha presentato gli ostacoli affrontati quando egli arrivò a Ravenna, “la Cina d’Italia”. Sono situazioni per certi versi ancora attuali; e il metodo di san Conforti è ancora valido oggi. L’uomo del dialogo • Conoscenza - Conforti arriva a Ravenna, sapendo molto poco della situazione della diocesi. Comincia a visitare le parrocchie per rendersi conto delle varie situazioni, delle diversità, delle necessità. È una realtà di- 8 versa da quella Parmense, più complessa, che incise sulla sua salute già precaria. • Presenza - Conforti capisce che deve essere presente in tutto e per tutto; donarsi anima e corpo alle persone e ai sacerdoti, anche se questo significa… mettersi in croce. • Comunione - Trova un clero diviso; capisce che deve darsi da fare per creare comunione e dialogo. • Collaborazione - Il suo vescovo a Parma, mons. Magani, era un accentratore. Conforti, invece, è l’uomo dei rapporti umani, per cui cerca persone (sacerdoti e laici) disposte a essere con lui corresponsabili. • Equità - Tanti problemi riguardano l’economia: c’è rivalità tra parrocchie povere e ricche, tra sacerdoti poveri e sacerdoti possidenti. Come arrivare a un equilibrio? Presente mons. Verucchi, don Angelo Manfredi ha parlato ai sacerdoti di Ravenna di san Conforti, nella sua breve esperienza come arcivescovo della diocesi a cura di p. LINO SGARBOSSA, sx Cultura e preghiera • Progetto - Conforti pensa a un piano a lungo raggio e vuole organizzare una catechesi di “primo annuncio”. Tanta gente aveva abbandonato la chiesa. Che fare per avvicinare questi suoi figli? • Formazione - Essendo un educatore, propone un modello di formazione teologica, pensata non solo per i seminaristi ma anche per i giovani delle scuole superiori. In questo aspetto, Conforti si presenta come uomo di cultura, aperto e in dialogo con tutti gli ambienti. • Carità e giustizia - C’era molta povertà nella città, soprattutto mancanza di alloggio. Don Lolli, uno dei sacerdoti giovani ordinati da Conforti, fonda l’opera di santa Teresa per i bisognosi e i poveri. • Orizzonte missionario - Il Conforti si propone come fondatore di una congregazione missionaria. • Ricerca della santità - Sia pur in mezzo a tante difficoltà e con una salute malferma, Conforti è l’uomo della preghiera, dell’umiltà, della responsabilità e fedeltà. Egli invita tutti a ricercare la volontà di Dio nella situazione storica e nella preghiera. In poche parole, è l’uomo, il sacerdote, il vescovo del■ le virtù eroiche. Padre Bruno Boschetti celebra Messa sotto una capanna in un villaggio della missione saveriana in Mozambico munità cristiane in Mozambico, e lo faceva con molto amore, dedizione e fede. Lascia molto rimpianto nel popolo che tanto lo amava; ma lascia anche un grande messaggio di dedizione al lavoro di evangelizzazione. Padre Bruno sarà sempre fonte di ispirazione per coloro che credono nel vangelo come potente mezzo di trasformazione, specialmente per i più bisognosi”. Francisco Batista Infaticabile servitore del vangelo Ho conosciuto p. Bruno da quando eravamo studenti di teologia: lui frequentava l’ultimo anno, io il primo. Ci siamo poi rivisti di sfuggita in Indonesia e nel 1998 siamo partiti insieme per il Mozambico. Subito ci sia- mo cimentati nello studio della lingua sena. Mi disse: “Imparerò il sena, ma sarà anche l’ultima lingua che studierò”. Poi, ci siamo lanciati nella parrocchia più lontana della diocesi di Beira, a Chemba, un’antica missione devastata dalla guerra. Dopo tre anni di duro lavoro nella missione funzionava già la scuola superiore e le comunità cristiane crescevano a un ritmo... indiavolato. A Charre, nella nuova parrocchia dov’è stato, p. Bruno aveva cominciato con lo stesso entusiasmo. Si è dato da fare seguendo lo stesso stile: annuncio del vangelo; visita alle comunità cristiane; la scuola e la formazione. Il Signore lo ha chiamato a sé, e noi lo ringraziamo per avercelo ■ donato. p. Cesare Reghellin, sx NATALE: GLI AUGURI DI UN SANTO Cari lettori e amici di “Missionari Saveriani”, nell’anno della canonizzazione del nostro fondatore san Guido Conforti, ci facciamo gli auguri con le sue stesse parole: “Vi annuncio una grande letizia: è nato il Salvatore del mondo. Vi è mai stato giorno che abbia dato agli uomini ciò che la notte di Natale ha loro portato? In quella notte gli sventurati hanno acquistato un fratello, gli schiavi un liberatore, i fanciulli un amico, i dotti un maestro, i re un modello, la morte stessa un vincitore. Si rallegrino gli uomini nel Signore, come la terra si rallegra ogni mattina quando sorge il sole a liberarla dalle tenebre. Il Natale è la grande aurora della nostra liberazione” (25 dicembre 1927). Carissimi, facciamo in modo che “la grande aurora” del Natale diventi un giorno di luce per le nostre famiglie, per la nostra Italia e per tutto il mondo, anche per l’intercessione di san Guido Conforti. Buon Natale! Felice Anno 2012! p. Nardo e Saveriani di Romagna SOSTIENI “MISSIONARI SAVERIANI” Invitiamo tutti gli amici a sostenere “Missionari Saveriani”, inviando un contributo alle spese di stampa e spedizione per l’anno 2012. Il contributo minimo annuale è di 10 euro per gli 11 numeri del mensile, versabili con il C/cp allegato. Regalate un abbonamento anche a qualche famigliare e amico, inviandoci l’indirizzo esatto. Diceva san Guido Conforti: “Lavoriamo a diffondere largamente la stampa missionaria; diffondiamola specialmente fra la gioventù, e l’ideale missionario non tarderà a rifulgere alle menti e ai cuori”. Il vostro sostegno ci accompagni, mentre annunciamo il vangelo ai popoli della terra. Grazie! 2011 DICEMBRE SALERNO 84135 SALERNO SA - Via Fra G. Acquaviva, 4 Tel. 089 792051 - Fax 089 796284 E-mail: [email protected] - C/c. postale 00205849 Uno scorcio di pellegrini arrivati in piazza san Pietro da Salerno e Avellino per la canonizzazione di mons. Conforti; a destra, il saveriano p. Antonio Chiofi In festa per san Guido Conforti Tre giornate davvero piene di fede C on lo slogan “da tutto il mondo a Roma”, tanti pellegrini sabato 22 ottobre hanno invaso il teatro Orione per pregare, gioire, cantare con san Guido Conforti, in tutte le lingue. Era un intrecciarsi di saluti, di esclamazioni, di gioia e di stupore. Il “fare del mondo una sola famiglia” si vedeva, si toccava con mano. Lo spettacolo dei giovani Durante la veglia, alcune frasi ci hanno guidato: “Io vi ho amati; vi ho scelti; vi ho inviati”. San Guido ha parlato al nostro cuore, lo ha riscaldato, ha dato freschezza al nostro desiderio di far conoscere Gesù a tutti. E poi, via con lo spettacolo messo in scena dai giovani di Salerno. I popoli dei 5 continenti si sono presentati con i loro suoni e colori, musiche e danze. E in mezzo c’era san Guido. Ci ha comunica- to il suo “audace progetto”: partire per annunciare Cristo. Così nascono i saveriani, pronti e felici di andare con lui, per “fare del mondo una sola famiglia”. Guido scrive una lettera ai giovani per invitarli a mettere tutta la loro vita a disposizione del vangelo e seguire Cristo con gioia, come hanno fatto Francesco Saverio e tanti altri... Il musical riceve applausi scroscianti. Davvero bravi i giovani di Salerno! Un tripudio di gioia Domenica 23 ottobre, piazza San Pietro è un incontro di razze, colori, lingue. Tutti uniti nella gioia per far festa con i nuovi “santi”. È sempre una meraviglia scoprire come Dio abbia riempito di doni i suoi figli e figlie! Arriva Benedetto XVI e tutta la piazza vibra di gioia… Il cardinale Amato, prefetto della Congregazione dei santi, p. OLIVIERO FERRO, sx chiede al Papa di procedere alla canonizzazione di mons. Conforti, don Guanella e madre Bonifacia; e fa una breve presentazione di ciascuno. Seguono le litanie dei santi. Subito dopo il Papa pronuncia le parole solenni della canonizzazione e le reliquie dei nuovi santi vengono portate sull’altare. La Messa continua con una gioia in più, tutta spirituale, che trapela attraverso i volti della folla. Tre famiglie in una Ci mettiamo in ascolto dell’omelia del Papa, che ricorda le caratteristiche dei tre nuovi santi. Ci ricordano l’esigenza per ciascuno di noi che Dio sia presente nella nostra vita. I santi si sono lasciati trasformare dalla carità di Dio, amandolo con tutto il cuore e amando i fratelli. La Messa continua nel raccoglimento, nella preghiera e nella gioia interiore. A presentare le Una famiglia, un padre nella fede San Conforti con i saveriani del sud Italia L e tre comunità saveriane del sud Italia (Salerno, Taranto e Reggio Calabria) si sono ritrovate a Salerno, in gioiosa fraternità, per fare festa con mons. Guido Conforti, “santo” da fresco. È sempre bello rivedersi, scambiarsi le notizie, condividere i progetti, pregare gli uni per gli altri... L’abazia di Cava de’ Tirreni Il primo “assaggio” è stata l’adorazione del giovedì sera. Poi, via… che la festa cominci! Venerdì 4 novembre siamo stati alla millenaria abazia della Trinità a Cava de’ Tirreni. La visita ci ha incoraggiato e meravigliato. Vedere come i nostri antenati nella fede hanno costruito e vissuto la loro vita in questo luogo santo ci ha fatto riflettere. L’Eucaristia, concelebrata nella magnifica basilica e presiedu- ta dal nostro “veterano” p. Francesco Cavallo, ha reso ancora più forte i legami tra fratelli di un’unica famiglia missionaria, voluta dal nostro santo fondatore. Domande spontanee Una veloce visita anche alle saveriane di Cava de’ Tirreni ci ha ricordato che insieme a loro e ai laici saveriani siamo un bel terzetto, ispirato dal grande cuore di san Guido. Nel pomeriggio, ci siamo riuniti a riflettere, con la guida di p. Alessandro, partente per la missione in Thailandia. Con l’aiuto di tre inni, ispirati alla vita e al carisma di san Guido, abbiamo lasciato che emergessero in noi alcune domande: rinnovo ogni giorno il mio “sì” a Dio e alla missione? Conforti è stato l’uomo delle “ripartenze”; I saveriani di Taranto, Reggio Calabria e Salerno riuniti nell’abazia della Trinità, a Cava de’ Tirreni, per celebrare san Guido Conforti 8 p. OLIVIERO FERRO, sx sono disposto a partire e ripartire, per dove Dio vuole? Ho lasciato tutto, o devo ancora lasciare qualcosa per seguire Cristo? Noi saveriani ci impegniamo con tutte le nostre forze nel progetto di “fare del mondo una sola famiglia”. Dobbiamo essere persone accoglienti, tra noi e con la gente, senza dimenticare che il nostro modo d’agire deve essere una continua testimonianza. Il sogno si concretizza Il 5 novembre ci siamo trasferiti a Padula, nella celebre abazia, patria del poliziotto Joe Petrosino e luogo della morte di Carlo Pisacane. La visita ci ha illuminato gli occhi e riscaldato il cuore, perché abbiamo visto quali cose meravigliose l’uomo può fare. L’Eucaristia, vissuta ancora una volta insieme, e la condivisione del pasto fraterno hanno concluso questi due giorni saveriani. Quando, nel dicembre 1930, mons. Conforti venne a cercare una casa nel sud Italia, aveva tante speranze. Noi vogliamo ancora realizzare concretamente questo suo sogno. Con il suo aiuto, ce la metteremo tutta. E tornando ai nostri luoghi di lavoro e di testimonianza, sappiamo di essere un’unica famiglia; sappiamo che san Guido, nostro padre nella fede, ci assicura la sua be■ nedizione. offerte fino all’altare sulle alte gradinate, con i saveriani ci sono anche le saveriane e i laici saveriani: le tre famiglie uscite dal progetto di san Guido Conforti. La Messa finisce, ma la festa continua nel pomeriggio con i giovani, e il giorno dopo nella basilica di San Paolo fuori le Mura con le professioni perpetue e l’invio in missione. Ci sono tanti motivi per dire: “Grazie, san Guido: ci hai riempito di gioia e di santità!”. ■ Quel giorno “c’ero anch’io!” NICOLINO FARESE è questa l’espressione che si coglie sui volti delle migliaia di fedeli che mi passano a fianco in piazza San Pietro. La sensazione di vivere un evento unico e di essere al centro del mondo, si è impossessata di tutti, grandi e piccoli, giovani e anziani. Il miracolo sognato da Guido Conforti si sta compiendo. Quanti giovani, sull’esempio di Saverio, hanno lasciato case e affetti per andare lontano a incontrare il Signore nel volto dei fratelli emarginati… Mons. Conforti aveva visto giusto: apparteniamo tutti alla stessa famiglia umana. E ora, finalmente, arriva un riconoscimento ufficiale, come a suggellare, con la santità, tanti sacrifici patiti in nome di Cristo. Come si fa a non sentire l’emozione che sale, a non partecipare all’esuberanza dei giovani, ai loro canti, al loro battimani, al loro sventolio ondeggiante! Mi giro intorno e vedo folla dovunque: un mare di cappellini gialli e bianchi, cartelli, striscioni, bandiere... Poi arriva il Papa, inizia la Messa e un religioso silenzio cala sulla piazza. Guido Maria Conforti è “santo”! ■ NATALE: GLI AUGURI DI UN SANTO Cari lettori e amici di “Missionari Saveriani”, nell’anno della canonizzazione del nostro fondatore san Guido Conforti, ci facciamo gli auguri con le sue stesse parole: “Vi annuncio una grande letizia: è nato il Salvatore del mondo. Vi è mai stato giorno che abbia dato agli uomini ciò che la notte di Natale ha loro portato? In quella notte gli sventurati hanno acquistato un fratello, gli schiavi un liberatore, i fanciulli un amico, i dotti un maestro, i re un modello, la morte stessa un vincitore. Si rallegrino gli uomini nel Signore, come la terra si rallegra ogni mattina quando sorge il sole a liberarla dalle tenebre. Il Natale è la grande aurora della nostra liberazione” (25 dicembre 1927). Carissimi, facciamo in modo che “la grande aurora” del Natale diventi un giorno di luce per le nostre famiglie, per la nostra Italia e per tutto il mondo, anche per l’intercessione di san Guido Conforti. Buon Natale! Felice Anno 2012! p. Benigno e Saveriani di Salerno SOSTIENI “MISSIONARI SAVERIANI” Invitiamo tutti gli amici a sostenere “Missionari Saveriani”, inviando un contributo alle spese di stampa e spedizione per l’anno 2012. Il contributo minimo annuale è di 10 euro per gli 11 numeri del mensile, versabili con il C/cp allegato. Regalate un abbonamento anche a qualche famigliare e amico, inviandoci l’indirizzo esatto. Diceva san Guido Conforti: “Lavoriamo a diffondere largamente la stampa missionaria; diffondiamola specialmente fra la gioventù, e l’ideale missionario non tarderà a rifulgere alle menti e ai cuori”. Il vostro sostegno ci accompagni, mentre annunciamo il vangelo ai popoli della terra. Grazie! 2011 DICEMBRE 22038 TAVERNERIO CO - Via Urago, 15 Tel. 031 426007 - Fax 031 360304 E-mail: [email protected] C/c. postale 267229; Banca Raiffeisen, Chiasso C/c.p. 69-452-6 TAVERNERIO La “dottora” della Brianza Racconto di Natale che fa bene al cuore C i sono dottori che affermano: “tutti i bambini si assomigliano, tutti i bambini assomigliano a Gesù”. Tra loro c’è anche una pediatra il cui ambulatorio, specie nei mesi invernali, è preso d’assalto da extra comunitari. Ecco il suo racconto. L’ultimo paziente Mancava una settimana a Natale. Dalle finestre del mio ambulatorio intravedevo la neve cadere silenziosamente... Nella sala d’attesa, l’ultimo paziente: un bambino di cinque anni, riccioli scuri e pelle ambrata, mi attendeva seduto sulle ginocchia del papà. Era pallido e respirava a fatica. “Da tre giorni - dice papà Giuseppe - ha febbre e tosse, non mangia”. Mamma Maria mi guarda preoccupata. Non capi- sce l’italiano e il marito traduce le mie parole. Il piccolo Gesù invece parla un italiano perfetto. “Mi fa male qui”, ripete con voce flebile, indicandomi lo sterno. Auscultandolo, riscontro una polmonite. Giuseppe mi chiede: “È possibile ricoverarlo in ospedale? La nostra casa è umida e fredda e i caloriferi non funzionano da una settimana”. Strane coincidenze Predispongo il ricovero del piccolo Gesù e rassicuro Maria, mentre Giuseppe dice che sarebbero dovuti partire dopo qualche giorno per trascorrere il Natale dalla cugina della moglie, Elisabetta. - “Sarò guarito per Natale?”, mi chiede Gesù. - “Certo! E potrai andare dalla a cura di p. LINO MAGGIONI, sx zia Elisabetta…”. - “È importante che io sia guarito per Natale. Ho molto da fare...”. Giuseppe mi spiega che loro figlio parla spesso in questo modo e Maria dice che Gesù è un bambino sorprendente, ma a volte molto misterioso. “I bambini - li rassicuro - sono sempre un po’ misteriosi”. Che coincidenza, pensavo: hanno i nomi della sacra Famiglia! Avrei voluto condividere questi pensieri con loro, ma sapevo che provenivano dall’Egitto, un Paese islamico, e avrei rischiato di urtare la loro sensibilità. Tenni queste considerazioni per me e compilai la scheda di ricovero. Il segreto da mantenere Qualche giorno dopo mi reco In onore di san Guido Conforti in ospedale a trovare il piccolo Gesù. Mi dicono le infermiere: “Lo sa che conosce la Bibbia a memoria e la sta raccontando ai bambini ricoverati?”. Lo trovo perfettamente in forma, attorniato dai bambini. Mamma Maria, vedendomi, mi viene incontro sorridente e mi stringe la mano sussurrando l’unica parola che conosceva bene in italiano: “Grazie dottora!”. Sì, c’era veramente qualcosa di misterioso in quel bambino! Terminati i suoi racconti, mi avvicino per salutarlo. “Ciao dottora, oggi sto veramente bene. Scriverai la mia storia?”. Il mio cuore inizia a fibrillare. Era come se leggesse nei miei pensieri, perché subito aggiunge sottovoce: “Ti svelo un segreto, ma tu lo devi mantenere. Sono Gesù Bambino. Sono venuto come di consueto a portare i miei regali. Sapevo che tu avresti voluto almeno per un giorno essere la pediatra di Gesù Bambino e così mi sono ammalato e tu hai potuto curarmi”. Non sapevo se inginocchiarmi, se abbracciarlo... Mi sentivo confusa. Non capita tutti i giorni di visitare Gesù Bambino! Gli do un bacio sulla fronte e lo saluto un po’ sconvolta. “Scriverai questa storia?” Il giorno dopo è la vigilia di Natale. Alle 8 del mattino mi reco in ospedale, ma il piccolo Gesù era già stato dimesso in ottime condizioni la sera prima. Sento un gran vuoto. Avrei voluto rivederlo ancora una volta. Mi fermo all’ufficio accoglienza stranieri. L’infermiera è intenta a spostare scatole di giocattoli, vestiti e generi alimentari. Nella notte, era arrivato un benefattore anonimo. Aveva portato un gran carico, senza essere visto. Aveva lasciato solo un foglio con scritto: “per i poveri”. Sorrido e penso a Gesù Bambino. Con un po’ di malinconia, torno nel mio ambulatorio. Sulla mia scrivania c’è un regalo. Lo apro con emozione. È un quaderno azzurro, accompagnato da un biglietto: “Cara dottora, grazie per avermi curato! Spero che scriverai questa storia. Buon Na■ tale!”. p. L. MAGGIONI, sx Gli amici arrivati dalla Colombia per la canonizzazione di San Guido Conforti hanno trascorso un giorno a Tavernerio, prima di prendere l’aereo del ritorno, alla Malpensa. Hanno apprezzato l’olio d’oliva e i dolci di Como. In Colombia diffonderanno la devozione a San Guido. Con loro, p. Ballabio (a sinistra) e il saveriano colombiano p. Geraldo Pretel. Gli amici italiani accolgono la proposta di essere missionari e di avere come terra di missione il rispetto degli altri e le azioni che fanno del bene I NOSTRI AUGURI MISSIONARI È tempo di Natale, di presepi, di auguri! I nostri auguri partono dall’incantesimo del presepio: ci ricorda che Dio non si stanca di ricominciare. Davanti al presepio, tutti gli uomini di buona volontà incontrano il Bambino che ha in mano il futuro del mondo, depongono le paure, imparano dai pastori a essere missionari della vita. Quest’anno, il nostro presepio lo abbiamo preparato insieme, noi e voi, amici italiani e svizzeri, quando ci siamo incontrati a Tavernerio. Quel giorno abbiamo sancito insieme il “patto per la missione”. Ci siamo detti che vogliamo essere missionari e che la nostra terra di missione è il rispetto e la gentilezza verso gli altri. Oggi abbiamo completato i personaggi del nostro presepio: abbiamo appoggiato sul muschio tre bambini, per ricordare l’importanza che i bambini danno alla vita. Venerdì 28 ottobre nella nostra chiesa, il sindaco di Tavernerio ha onorato san Guido con la serata musicale “Arpe in concerto”, con il conservatorio di Como. Buon Natale! p. Luigi e Saveriani di Tavernerio SOSTIENI “MISSIONARI SAVERIANI” 8 “Grazie” allo scultore Alcide Gallani che ha restituito candore alla nostra Madonna di Fatima. Invitiamo tutti gli amici a sostenere “Missionari Saveriani”, inviando un contributo alle spese di stampa e spedizione per l’anno 2012. Il contributo minimo annuale è di 10 euro per gli 11 numeri del mensile, versabili con il C/cp allegato. Regalate un abbonamento anche a qualche famigliare e amico, inviandoci l’indirizzo esatto. Diceva san Guido Conforti: “Lavoriamo a diffondere largamente la stampa missionaria; diffondiamola specialmente fra la gioventù, e l’ideale missionario non tarderà a rifulgere alle menti e ai cuori”. Il vostro sostegno ci accompagni, mentre annunciamo il vangelo ai popoli della terra. Grazie! 2011 DICEMBRE VICENZA 36100 VICENZA VI - Viale Trento, 119 Tel. 0444 288399 - Fax 0444 288376 E-mail: [email protected] - C/c. postale 13616362 Ogni preghiera fa la differenza Tre mesi intensi, con san Guido Conforti C ari amici di “Missionari Saveriani”, già mi trovo nella missione Amazzonica, dopo tre bellissimi mesi di vacanza in Italia. Qui le attività sono riprese a pieno ritmo: festa del patrono San Félix, Avvento, Natale... Ma porto ancora nel cuore le numerose emozioni vissute quest’estate, prima tra tutte la canonizzazione del nostro fondatore san Guido Conforti a Roma. Qualcosa di ben più grande È indescrivibile l’esperienza vissuta in quei giorni: vedere il nostro padre Guido, proposto come modello di santità per la chiesa universale; respirare mondialità nella chiesa di San Paolo fuori le Mura durante la professione perpetua e il mandato missionario a giovani coraggiosi, tra cui una giovane famiglia partente per il Brasile... Tutto mi risuona nel cuore e lo riscalda. Come famiglia missionaria, abbiamo vissuto anche due lutti: proprio durante il viaggio di ritorno da Roma, infatti, abbiamo ricevuto la triste notizie che due nostri confratelli - p. Bruno Boschetti in Mozambico e p. Giovanni Ceresoli in Scozia - sono saliti al cielo. A darcene notizia è stato lo stesso superiore generale che ci ha telefonato mentre eravamo in pullman. È stato proprio in quel momento che ho sentito risuonare forti le parole del santo Guido Maria: “Vengo a voi giovani a chiedervi non un obolo, ma qualcosa di ben più grande: il sacrificio delle vostre giovinezze”! Ho sentito risuonare anche le parole di san Francesco Saverio: “Vedendo le moltitudini, mi vien voglia di gridare ai giovani delle università: ci sono milioni di persone che stanno aspettando l’annuncio del vangelo, ma mancano i missionari. Non abbiate paura di offrirvi per questa nobile causa!”. Grazie per il sostegno! Cari amici, in questi mesi di riposo, con l’aiuto dei miei famigliari, dei confratelli, delle parrocchie e dei gruppi missionari, sono riuscito a incontrare tanti giovani e adulti; ho potuto anche raccogliere i frutti della vostra generosità, da portare nella parrocchia di San Félix. Di tutto questo ringrazio le tante persone che, come la vedova del vangelo lodata da Gesù, hanno offerto quel poco che avevano, frutto di tanto sacrificio in questo tempo di crisi economica mondiale: il Signore vi ricompensi con larghezza infinita. Mentre ringrazio tutti voi, amici e benefattori, per la vostra vicinanza, vi chiedo di continuare a pregare con tutto il cuore il I tanti volti dei saveriani Emozioni e commenti per san Guido è buona per L’ occasione ringraziare gli ottimi or- ganizzatori del pellegrinaggio a Roma, per la canonizzazione di mons. Guido Conforti. Anche le belle giornate di sole sono state un dono del Padre Eterno, con il gentile tocco del nostro santo. Ecco le parole di alcuni pellegrini. Il grande “sognatore”… Avevo poco più di due anni quando i saveriani, o meglio mons. Conforti, sono entrati in casa Rigon attraverso il piccolo Marino, oggi “padre Marino”. Nel “nido” di padre Uccelli 8 si allevavano gli “aquilotti”, destinati ai vari Paesi del mondo. Attraverso i messaggi di nostro fratello Marino, era Guido Conforti che ci faceva respirare atmosfere provenienti da tante nazioni (Cina, Giappone, Sierra Leone, Brasile...), e che poi si allargavano a tutti gli orizzonti. Avevamo capito che “il sognatore” era mons. Conforti, divenuto uno di famiglia, uno da pregare insistentemente per ottenere grazie e miracoli… Il miracolo è avvenuto nel veder sfilare sotto i nostri occhi mondi lontani, allora sconosciuti… A piazza San Pietro, dunque, l’armonica composizione si è formata nella varietà: Indonesia e Bangladesh, Messico e Colombia, Camerun e Congo, Sierra Leone e Mozambico, Brasile e Filippine... Ecco il miracolo: stringere il mondo in una rete e far diventare tutto famiglia, con in mezzo a tutti e dentro il cuore di tutti il nostro “san Guido”. Annunziata Rigon, Villaverla Un momento della processione offertoriale a San Paolo fuori le Mura “Lascia che pianga!” Non sono un grande estimatore della chiesa; a Messa ci vado solo qualche volta. Ma quella mat- p. PAOLO ANDREOLLI sx a cura di p. LUCIANO BICEGO, sx tina, nella chiesa di San Paolo fuori le Mura, mi sono trovato a piangere di commozione. Non avevo mai visto una cosa simile: Tante razze diverse e tanta armonia tra loro! La moglie, a fianco, mi ha chiesto cosa avessi, se non mi sentissi bene... Le ho risposto: “Lascia che pianga, perché questo pianto mi fa bene; non ho mai sperimentato una chiesa così!”. un pellegrino Vicentino Il bene c’è, eccome! Il pellegrinaggio è stato un momento di grazia, che mi ha riempito l’anima e risvegliata nello spirito. Ho condiviso momenti di fede autentica, in semplicità e vera amicizia, incontrando tanti pellegrini come me, che mi hanno aperto il cuore. Mi sono sentita fortunata. Sono una madre di due figli. Mi sono commossa allo spettacolo di sabato sera, dove i ragazzi di Salerno ci hanno coinvolti con il recital strepitoso. Il bene c’è eccome! Non dimenticherò facilmente il loro carisma coinvolgente, la loro gioia nel canto e il loro impegno. Fantastica è stata anche la celebrazione di lunedì a San Paolo fuori le Mura. Lo Spirito Santo ha infiammato i nostri cuori donandoci vera commozione e il desiderio di portare lo spirito missionario attraverso il nostro agire quotidiano al mon■ do intero. Lucia Padre Paolo Andreolli (primo a sinistra), saveriano vicentino e missionario in Amazzonia, con un gruppo di amici che sono venuti a trovarlo da Desio; con loro anche p. Renato Trevisan e p. Luciano Bicego Signore, perché mandi operai nella sua messe. La messe già biondeggia, c’è molto da raccogliere; ma mancano operai e operaie... Con voi la missione si rafforza Coraggio giovani, non abbiate timore! Abbiamo tutti una sola vita, e credetemi, donarla a Dio per la missione ne vale proprio la pena! Il Signore continua a chiamare, non abbiate paura di rispondergli “sacrificando le vo- stre giovani vite”. Cari amici, il Signore vi benedica per il molto che state facendo per la missione. Non smettete di pregare per noi missionari. Vi posso confermare che ogni vostra preghiera fa la differenza nel cuore dei missionari; ogni preghiera e sacrificio offerto rinforza la nostra missione “in prima linea”, e la rende feconda per la gloria di Dio. San Guido Conforti benedica la sua famiglia missionaria e tutti coloro che la sostengono con la loro generosità. ■ Sostieni “Missionari Saveriani” Invitiamo tutti gli amici a sostenere “Missionari Saveriani”, inviando un contributo alle spese di stampa e spedizione per l’anno 2012. Il contributo minimo annuale è di 10 euro per gli 11 numeri del mensile, versabili con il C/cp allegato. Regalate un abbonamento anche a qualche famigliare e amico, inviandoci l’indirizzo esatto. Diceva san Guido Conforti: “Lavoriamo a diffondere largamente la stampa missionaria; diffondiamola specialmente fra la gioventù, e l’ideale missionario non tarderà a rifulgere alle menti e ai cuori”. Il vostro sostegno ci accompagni, mentre annunciamo il vangelo ai popoli della terra. Grazie! p. Elio Cosma e Saveriani di Vicenza FELICE NATALE AL MONDO INTERO ! La bella fantasia di quattro cuginette Siamo quattro cuginette di Vicenza, dagli 8 ai 12 anni: Benedetta e Valentina, Chiara e Sara. Da quattro anni organizziamo a casa di nonna Daniela una festa alla quale invitiamo gli zii e i cugini più piccoli. Allestiamo una pesca di beneficenza, una mostra di quadri dipinti da noi, un piccolo spettacolo teatrale e un rinfresco finale. I soldini raccolti li portiamo ai saveriani di Vicenza per i tanti bambini più bisognosi di noi. Quest’anno ci siamo trasformate in guide turistiche e, dopo aver studiato, abbiamo portato parenti e amici a visitare il museo diocesano di Vicenza, con offerta libera. Abbiamo anche scritto delle poesie raccolte in un libro che abbiamo venduto ai nostri parenti, sempre generosi. Siamo felici e soddisfatte: 100 euro raccolti! Con nonna Daniela siamo andate dai saveriani, abbiamo visitato il parco con gli animali, abbiamo detto le nostre preghiere nella chiesetta dove riposa padre Uccelli. Poi, abbiamo incontrato p. Giovanni Zaltron, che ci ha conquistato leggendo a voce alta alcune delle nostre poesie. E ora al lavoro per il prossimo anno. Di idee ne abbiamo tante! E noi missionari saveriani di Vicenza, alle cuginette e a tutti voi diciamo: Felice Natale! Benedetta, Chiara, Sara e Valentina… giovanissime animatrici missionarie, con la guida di nonna Daniela 2011 DICEMBRE ZELARINO 30174 ZELARINO VE - Via Visinoni, 16 Tel. 041 907261 - Fax 041 5460410 E-mail: [email protected] - C/c. postale 228304 Giornate davvero speciali / 1 In tanti a Roma per mons. Conforti “santo” da Zelarino abbiamo A nche raggiunto Roma per par- tecipare alla canonizzazione di mons. Conforti, fondatore dei saveriani. Sabato 22 ottobre siamo partiti in 47, tra cui due saveriani, tre saveriane e suor Maria Grazia del centro missionario. Sabato pomeriggio, al teatro Orione, la veglia di preghiera e il bel musical sulla vita e il ca- risma del Conforti sono stati il primo incontro fraterno e gioioso con i saveriani e tanta gente, di nazioni e culture diverse. Un sms da Venezia Domenica 23 ottobre alle 7 e 30 in piazza San Pietro c’era già tanta gente: incontri, abbracci, sventolio di foulard, gioia su tutti i volti. Arriva un sms: “Un saluto a cura di p. FRANCO LIZZIT, sx e una preghiera in questo giorno di festa per te e per tutti i saveriani, per tutta la chiesa. Un abbraccio, don Danilo”. Con lui sentiamo vicina tutta la chiesa di Venezia. Sono le 9 e 50 e mi chiama p. Giancarlo: anche lui, rimasto a Zelarino per impegni pastorali, è spiritualmente presente. Arriva puntuale la solenne dichiarazione del Papa. Grazie I pellegrini veneziani a Roma per la canonizzazione di san Guido Conforti, all’esterno della basilica di San Paolo fuori le Mura Giornate davvero speciali / 2 Catene: un clima di vera festa vari anni il gruppo misD asionario della parrocchia di 8 Catene collabora con i saveriani di Zelarino per organizzare le veglie missionarie diocesane. L’amicizia che lega il nostro gruppo a p. Franco, la sua gioia e il suo entusiasmo per il pellegrinaggio mi hanno spinto a parteciparvi. La veglia di preghiera al teatro Orione ha coinvolto tutti dall’inizio: la gente è in piedi che prega e canta. Che bella immagine! Non è stato da meno il recital sulla vita di mons. Conforti. La stanchezza ha lasciato il posto alla gioia e all’entusiasmo, trasmessi dai giovani di Salerno, protagonisti sul palco. Domenica mattina, sono quasi le 10, e manca poco all’inizio della Messa: il sole fa capolino tra le nubi e arriva il Papa per la solenne celebrazione. Guido Conforti è proclamato “santo”, e la gioia diventa immensa! Il giorno dopo, il copione è simile. Ci rechiamo nella basilica di San Paolo fuori le Mura per la Messa di ringraziamento, con la professione perpetua di otto giovani saveriani e la consegna del Crocifisso ai partenti per le missioni. Le letture bibliche e le preghiere sono proclamate in diverse lingue: il mio pensiero va subito all’universalità e missionarietà della chiesa. L’intronizzazione del vangelo e la processione offertoriale internazionale, con canti e danze, si svolgono in un clima di festa. Sono le 12,30 e mons. Biguzzi impartisce la benedizione finale. Sono talmente coinvolto nella GIANLUCA ZANARDO celebrazione, da non accorgermi del tempo che è trascorso. Questi sono i saveriani; questo è il loro spirito: lo spirito che trasmettono anche in terra di missione! ■ Il 5 novembre, abbiamo festeggiato la solennità di san Guido con il “gruppo di preghiera”; non tutti hanno potuto partecipare, ma la gioia e la preghiera erano per tutti Un’immagine su tutte con il Papa è stato L’ incontro il momento più significa- tivo del pellegrinaggio a Roma. La “sua casa” era rappresentativa di tutto il mondo. In questa celebrazione ho compreso che il Papa è veramente segno di Colui che tutti unisce e attira a sé: Gesù Cristo. L’ultima parte del pellegrinaggio, nella basilica di San Paolo, ha lasciato nei nostri cuori una gioia immensa: la Messa dei popoli è stata un grande inno di lode a Dio, in ringraziamento per la santità di Guido Conforti. Abbiamo visto persone che si abbracciavano dopo tanti an- LUISA RAMPAZZO ni di lontananza, amici che si sono ritrovati, saveriani passati per Zelarino che hanno ricordato i momenti trascorsi insieme... Ma l’immagine che mi sono portata a casa è quella del Crocifisso che p. Rino Benzoni, superiore generale, ha affidato agli amici dell’Indonesia perchè lo consegnassero a uno dei nove ragazzi che hanno fatto la professione perpetua: l’unico che non ha potuto essere presente perchè ammalato. Le lacrime di p. Rino le porteremo nel cuore, come monito alla preghiera per le vocazioni missionarie. ■ a Benedetto XVI e lode a Dio, grande nei suoi santi! Dai cuori è salita subito una preghiera al “santo” Guido: gli affidiamo le ansie e speranze nostre e di tutta l’umanità. Nell’omelia il Papa traccia le caratteristiche di san Guido, che ha saputo ripartire anche dagli insuccessi, e ha cercato di portare a tutti l’annuncio del vangelo. La grande famiglia di popoli Ecco le emozioni vissute dagli sposi Daniele e Stefania, della parrocchia di Catene, Marghera. “Al teatro Orione eravamo insieme a persone di ogni età e nazione, tutti venuti a far festa, ad acclamare il nuovo «santo». La preghiera era in varie lingue e noi ci siamo sentiti in una famiglia di popoli e nazioni. Bella è stata la Messa a San Pietro, ma forse le emozioni più forti le abbiamo provate lunedì 24 ottobre a San Paolo fuori le Mura nella liturgia di ringraziamento. Ogni istante della celebrazione è stata una sorpresa. Mi ha stupito la spontaneità dei saveriani, che anche durante la processione all’altare (circa 300 sacerdoti) si fermavano per salutare. All’offertorio, tutte le nazioni, nel folclore dei propri costumi, hanno portato i loro doni con danze e canti; anche noi abbiamo partecipato battendo le mani a ritmo. Ci ha commosso la professione perpetua di otto giovani saveriani e la consegna del Crocefisso ai partenti per la missione”. La voce dei più giovani Tra i nostri pellegrini c’erano anche alcuni under 20, con le loro famiglie. Ecco il racconto di due ragazzi e una mamma. “Aver partecipato a questa esperienza è stato per me di grande aiuto, perché mi ha arricchito sotto vari aspetti. Ho conosciuto persone con le quali ho condiviso un clima di affetto e armonia. La cosa che più mi ha colpito è stata la celebrazione in piazza San Pietro; sono rimasta profondamente stupita dalla quantità di persone provenienti da tutto il mondo, accomunate dallo stesso sentimento d’amore per Dio” (Irene, 18 anni). “Mi è piaciuto il clima che si è instaurato tra me e gli altri, anche se c’era differenza di età. Mi ha colpito l’immensità della gente presente in piazza San Pietro. A San Paolo fuori le Mura mi hanno attratto le immagini dei Papi e mi sono piaciuti i giovani dei vari paesi del mondo, quando hanno portato i loro doni all’altare durante l’Eucaristia” (Pietro, 13 anni). “Vedere i miei figli coinvolti e partecipi nell’esperienza cristiana è diventato il centro di questo pellegrinaggio. Ho avuto l’occasione di conoscere e condividere momenti speciali con alcune persone che hanno scelto di donare la loro vita agli altri: mi hanno trasmesso la loro gioia (mamma ■ Adriana). NATALE: GLI AUGURI DI UN SANTO Cari lettori e amici di “Missionari Saveriani”, nell’anno della canonizzazione del nostro fondatore san Guido Conforti, ci facciamo gli auguri con le sue stesse parole: “Vi annuncio una grande letizia: è nato il Salvatore del mondo. Vi è mai stato giorno che abbia dato agli uomini ciò che la notte di Natale ha loro portato? In quella notte gli sventurati hanno acquistato un fratello, gli schiavi un liberatore, i fanciulli un amico, i dotti un maestro, i re un modello, la morte stessa un vincitore. Si rallegrino gli uomini nel Signore, come la terra si rallegra ogni mattina quando sorge il sole a liberarla dalle tenebre. Il Natale è la grande aurora della nostra liberazione” (25 dicembre 1927). Carissimi, facciamo in modo che “la grande aurora” del Natale diventi un giorno di luce per le nostre famiglie, per la nostra Italia e per tutto il mondo, anche per l’intercessione di san Guido Conforti. Buon Natale! Felice Anno 2012! p. Giancarlo e Saveriani di Zelarino SOSTIENI “MISSIONARI SAVERIANI” Invitiamo tutti gli amici a sostenere “Missionari Saveriani”, inviando un contributo alle spese di stampa e spedizione per l’anno 2012. Il contributo minimo annuale è di 10 euro per gli 11 numeri del mensile, versabili con il C/cp allegato. Regalate un abbonamento anche a qualche famigliare e amico, inviandoci l’indirizzo esatto. Diceva san Guido Conforti: “Lavoriamo a diffondere largamente la stampa missionaria; diffondiamola specialmente fra la gioventù, e l’ideale missionario non tarderà a rifulgere alle menti e ai cuori”. Il vostro sostegno ci accompagni, mentre annunciamo il vangelo ai popoli della terra. Grazie!