Psiche salverà il mondo. Una speranza psicofuturista Amedeo Caruso, Roma Le ragioni della crisi globale, che cresce a ritmo di galoppo coinvolgendo una nazione dietro l’altra, riconoscono la principale radice nello squilibrio e nella perdita economici. Nonostante i tentativi di salvataggio da parte degli esperti, economisti e politici in primis, si scivola sempre più in una condizione dove i poveri del pianeta diventano sempre più poveri e una sparuta minoranza di ricchi diventa sempre più opulenta. Non potrebbe questo squilibrio avere un significato anche psicologico? E dunque una conseguente richiesta di interpretazione da parte di noi psicoanalisti? E quali ripercussioni avrà sulle correnti di potere che, come è noto, si basano quasi sempre sull’avere anziché sull’essere? Basterebbe (ri)leggere l’omonimo libro di Erich Fromm Avere o essere? del 1976, dove lo psicoanalista umanista aveva già anticipato molte riflessioni che fanno le persone sagge ed equilibrate oggi, e previsto la crisi globale che ci troviamo ad affrontare attualmente. E quale potrebbe essere il ruolo nuovo della psicoanalisi, vecchia più di centodieci anni? Non potrebbe trattarsi soprattutto di un problema di libertà? Già altrove1 ho affermato che il fine più importante della psicoanalisi, compreso nella cura, ma indispensabile alla guarigione, è la ricerca e il ritrovamento della libertà dell’individuo. Correlato a questo intento è il problema enucleato da Fromm, se insomma vogliamo avere o essere, e quale differenza passi tra governare il tempo ed essere sottomessi ad esso. Tanto più siamo schiavi del potere e del denaro ed anche del tempo, tanto meno saremo liberi e felici. La psicoterapia è una professione che non può, non 1 Psiche istruzioni per l’uso, Lithos, Roma, 2012, p. 227 e sgg. 22 Amedeo Caruso deve basarsi su aspettative di ricchezza, ma soprattutto su gratificazioni impagabili e spesso inenarrabili che rendono questo lavoro – questa inclinazione – entusiasmante. E naturalmente senza nulla togliere alla professionalità e all’etica professionale, che meritano un giusto onorario. Devono dunque disperare, anzi temere, di diventare ricchi gli aspiranti psicoanalisti o i presunti tali, pena la loro dannazione professionale. In psicoanalisi non si può ragionare con il dio denaro in testa. Lo scopo dell’analisi riguarda principalmente e sempre l’analista, che non potrà essere dunque schiavo né del denaro, né di alcuna persona. Lo stesso Freud effettuò qualche psicoterapia a prezzi davvero ridicoli o addirittura gratuitamente, e non fu il solo nella storia della psicoanalisi. Freud praticò l’analisi gratuitamente ad Eva Rosenfeld (amica di Anna Freud) e a Marianne Kris. Forse avvenne gratuitamente l’analisi cui Anna Freud si sarebbe sottoposta con Lou Andreas Salomè. Freud non divenne mai ricco, se pensiamo che gli ultimi anni della sua vita era costretto a pagare alte parcelle mediche per i trattamenti oncologici cui veniva sottoposto (chemio e radioterapia, inclusi i ricoveri); una volta commentò che tutto un trattamento analitico al quale avrebbe sottoposto un medico americano, sarebbe costato quanto un suo breve ricovero in clinica! Qual è dunque il grande insegnamento-scopo dell’analisi? Il recupero, la ricerca di tutti i valori che non hanno prezzo: l’amore, l’amicizia, la generosità, l’onestà, la stima, il rispetto, l’onore, il sacrificio, l’integrità professionale. La frequentazione di Psiche deve condurre al ritrovamento di se stessi, esaltando e rinforzando le fibre che costituiscono il tessuto connettivo nobile di ogni individuo. Questi valori nessuno può comprarli né venderli. Bisogna necessariamente conquistarli. Non si possono ereditare. Forse si possono trasmettere attraverso l’esempio. Ma ricevere geneticamente la capacità di amare o di essere dei bravi amici, appare difficile. È tutto affidato alle doti personali. L’amore in vendita si chiama prostituzione, a tutti i livelli e in tutti i tempi, ma Psiche salverà il mondo. Una speranza psicofuturista 23 ammetto che Cole Porter ci ha scritto su una canzone deliziosa, Love for sale. L’amicizia che non è tale si chiama ipocrisia e può essere un grave delitto. Dante, nel canto XXXIII dell’Inferno, ispirandosi al Vangelo di Giovanni – che condanna l’anima di Giuda alla pena immediata dell’Inferno non appena tradisce Gesù, lasciando vivo nel suo corpo addirittura Satana – opera lo stesso giudizio verso Frate Alberigo e Branca Doria. Questi dopo aver tradito gli amici vengono, per intervento della Giustizia Divina, subito scaraventati a casa di Belzebù, mentre i loro corpi continuano a vivere abitati da diavoli. Ancora, procedendo nel tempo e nella storia, troviamo, per esempio, il tradimento dell’amicizia da parte dei tedeschi a Cefalonia, quando uccisero tutti gli italiani che fino alla sera prima erano stati loro compagni d’armi (e per favore, vada a vedersi, chi non l’ha fatto, lo struggente film Il mandolino del capitano Corelli di John Madden del 2001). Il sacrificio ha un costo alto, spesso altissimo, corrispondente alla vita. Ma basta un gesto decisivo nella vita semplice e comune di un uomo, per farlo diventare un eroe e forse un santo. Un giovanissimo vice brigadiere dell’Arma dei Carabinieri, Salvo D’Acquisto, nel 1943 si autoaccusò, senza essere colpevole, di un presunto attentato ai danni dei Tedeschi – ne morirono due e ci furono due feriti – a Palidoro, vicino Roma. Ai sensi di un'ordinanza emanata dal feldmaresciallo Kesselring furono prese a caso 22 persone destinate alla fucilazione, se non fossero stati trovati i colpevoli. Il generoso gesto di questo martire salvò la vita ai 22 condannati a morte. Mi accorgo che, casualmente (ma, come nella Psicoanalisi, anche nello Psicofuturismo il caso non esiste), ho scritto di due episodi che si svolsero entrambi durante l’ultima Guerra Mondiale. Forse perché in quei tempi – come sempre nei momenti difficili della storia – i valori umani erano tenuti in grande considerazione da tutti; vigeva, alitava dovunque, una “spontanea” psicologia di forte connessione e comprensione squisitamente umane, che legava ogni persona all’altra. Già sul finire degli anni ’80, ho descritto, ne La sindrome del giudizio 24 Amedeo Caruso universale (ripubblicata in Psiche istruzioni per l’uso, Lithos, Roma, 2012), di quando fui coinvolto – era il 1985 – nel sequestro della nave Achille Lauro. Nelle situazioni di pericolo grave, come guerre o attentati o sequestri, molti riescono a far emergere la parte migliore di sé aiutando gli altri, facendo del bene così anche a sé stessi, testimoniando l’immenso valore della vita umana. La vita umana non vale niente – ha scritto François Mauriac – ma niente vale come la vita umana. La vita. Ecco il valore, forse quello per eccellenza, che non ha un corrispettivo nel denaro. Così si diverte, insegnando e castigando i costumi degli usurai, Shakespeare nel Mercante di Venezia. Shylock pretende una libbra di carne del suo debitore, se questi non restituirà la somma ricevuta in prestito. Ma come può il malcapitato Antonio pensare che l’ebreo avanzerà la crudele richiesta del suo cuore, nel momento in cui non è in grado di onorare l’accordo pecuniario? Poi per fortuna il dramma volge in commedia, ma l’intento di mostrare i danni della cupidigia e il valore della vita umana è raggiunto superbamente dal Bardo, che celebra così anche valori impagabili come l’onore e la gratitudine. Esistono ancora oggi, per fortuna, persone capaci di non vendere la loro integrità per soldi. L’onore non può avere alcuna valutazione, se non nella dimostrazione pratica di quanto sia onorevole una persona. Purtroppo i comportamenti di troppi politici ci hanno indotto, negli ultimi decenni, a svalutare e a screditare l’appellativo di “onorevole”, a causa di scandali e pasticci nei quali personaggi partitici sono stati coinvolti. Ciò ha determinato anche la gravissima crisi della politica, che è diventata, ahinoi, una corsa opportunistica a cariche ultraretribuite da parte di arrampicatori sociali impreparati e manigoldi. Costoro hanno scambiato la res publica per un orticello privato – che ospita un pozzo senza fondo di denaro e privilegi – e, in barba ad ogni diritto, finiscono per calpestare tutti i doveri e gli impegni che richiede l’amministrazione onesta del bene pubblico. Ribadiamolo allora: la psicoanalisi è diventata, negli ultimi cento anni, la scoperta più sensata per conquistare, riconquistare e mantenere la libertà in assoluto, di pensiero Psiche salverà il mondo. Una speranza psicofuturista 25 e di comportamento, che è la vetta più alta riservata al genere umano. Che altro ci ha donato? Il potere curativo. La psicoanalisi è infatti lo strumento ideale – per quelli che si abbandonano alla medicina dell’amore transferale – per affrontare le crisi personali, il metodo per eccellenza per risolvere le tempeste individuali, i dolori soggettivi, le tragedie familiari, i terremoti sentimentali. E quindi arriviamo al punto: la psicoterapia è stata in grado – e lo è sempre – di far provare nuovamente l’amore, a qualunque età e in qualunque stato ci troviamo, purché siamo disponibili a farlo. Quando siamo capaci di sperimentare l’amore di transfert, siamo recettivi alla passione per il mondo, per la vita, per gli altri e, naturalmente, ritroviamo l’amore per noi stessi. Bisogna soltanto essere pronti a diventare, per una volta, schiavi d’amore, ricordando il bel romanzo di Somerset Maugham, che parla appunto di un “rapimento d’amore”. L’amore è lo stato nascente di un movimento collettivo formato da due sole persone, come ha genialmente intuito Francesco Alberoni. E l’amore è in grado di rivoluzionare i cuori e i comportamenti non soltanto nella coppia, ma di far esplodere gli effetti positivi anche al di fuori di essa. Insomma, quando siamo innamorati, non amiamo soltanto la persona amata, ma il mondo intero. Ecco perché la psicoanalisi, pacificamente, potrebbe indurre sempre più persone ad amare il mondo intero e a volerlo libero. Non sembrerà quindi strano che soltanto chi è in grado di sperimentare l’amore di transfert, è in grado di amare. Mi rendo conto che questa è una sfida, ma provate a pensare a quanto sarebbe bello infervorarsi per un’idea, appassionarsi ad una persona, soprattutto se non lo abbiamo mai fatto, essere capaci di sentimenti positivi e filantropici nei riguardi del mondo. Non c’è bisogno della psicoanalisi, naturalmente, per provare l’amore di transfert. Infatti tutti i bravi psicoanalisti sanno, dai tempi di Freud, che non esiste una vera differenza tra l’amore di transfert e l’amore in senso assoluto! Ed ecco perché, probabilmente, esistono così tante trasgressioni amorose nel setting analitico. Non perché gli psicoanalisti siano tutti dei Don Giovanni o delle Carmen in cerca d’amore, ma proprio perché il 26 Amedeo Caruso confine tra amore di transfert e amore vero è diviso da un trasparente, sottile, fragilissimo velo. Essere catapultati nell’avventura amorosa – soprattutto se questa non ci ha mai sorpresi durante la vita – ecco la grande novità. Sentire nuovamente il richiamo di Eros e di Afrodite, che ci avevano abbandonato da chissà quanti anni, ecco l’altra eventualità. Vivere o rivivere la passione per tutto ciò che è umano, per tutto ciò che pulsa, con il nostro cuore rivolto al cuore della Terra, con i suoi sette miliardi di cittadini, con il suo ecosistema malato, e con il suo squilibrato sistema economico. L’ipotesi psicofuturista vorrebbe che le persone tornassero ad innamorarsi della vita, e soprattutto coloro che vivono in uno stato di benessere economico, ma in una estrema povertà di valori. Provate a recarvi nei paesi poveri, dove le persone hanno un reddito ridicolo per i nostri canoni. I valori fondamentali – quelli che abbiamo citato prima come imprescindibili – di queste persone restano validi e forti, perché non sono contaminati dalla crudeltà dell’avere. L’amicizia, l’amore, l’integrità professionale, il rispetto, la stima, l’onestà, l’onore, la vera civiltà, insomma, sono molto più rappresentati presso chi è costretto ad essere piuttosto che crogiolarsi nell’avere. Il pensiero psicofuturista è che se si riuscisse a “psicologizzare” la parte malata del mondo, probabilmente riusciremmo a salvarci dalla crisi globale. Ed ecco perché la psicoanalisi potrebbe salvare il mondo. Queste idee sono state da me propugnate già quattro anni fa e le ricordo perché sicuramente attuali. Fra i 33 punti del Manifesto del Movimento Psicofuturista, sono contenute le voci fondamentali per una Costituzione-Rivoluzione globale a livello psicologico (condite con un pizzico di ironia), che qui riporto e confermo: La lotta per l’igiene mentale è la sola guerra del Mondo Psicofuturista; per tale ragione il Movimento Psicofuturista pretende l’insegnamento della psicologia nelle scuole, dalle elementari alle superiori. Stabilisce la presenza di uno o più psicoterapeuti in ogni scuola, nelle fabbriche, nelle banche, negli uffici pubblici, nei supermercati, per i tassisti, gli autisti di autobus e camion. (art. 4) L’unica filosofia che accettiamo è quella del Dadaruma: cadere Psiche salverà il mondo. Una speranza psicofuturista 27 mille volte e rialzarsi (nelle) mille e una volta (notte). (art. 5) Il Movimento Psicofuturista propone psicoanalisi obbligatoria per i potenti, per i prepotenti e per tutti i politici. (art. 8) Il Movimento Psicofuturista dispone tariffe ridotte per i motivati malati poveri ma educati, tristi ma grati; (art. 9) Psicoterapia armata di futura pazienza per tutti i militari. (art. 10) L’unica psicoanalisi al telefono rimanga quella dei film di Woody Allen; (art. 19) Psicoterapia per tutti i carcerati a spesa degli stessi. (art. 20) Psicoterapia per medici e paramedici “a prescindere”. (art. 23) L’azione di Psiche consisterebbe nell’operare una rieducazione psicologica nei paesi occidentali soprattutto, che potrebbero riuscire ad effettuare un contagio positivo nei confronti di Paesi poco o affatto psicoanalizzati e certamente poco filo-psicoanalitici. Ma la potenzialità di Psiche non consiste nel tentativo di psicoanalizzare il mondo arabo, il pianeta cinese, le lande russe o la povera Africa. L’intento di Psiche è la diffusione del virus dell’amore transferale appreso da Mamma Psicoanalisi, che potrebbe essere in grado di trasmettersi persino agli altri popoli non influenzati dalla psicoanalisi, per renderli più inclini ai valori di pace e bontà, che hanno sempre proclamato tutti i Grandi Saggi della Terra di ogni etnia. La pace, la bontà e l’onestà devono rendere la coscienza dei Paesi ricchi disponibile e pronta ad aiutare economicamente e psicologicamente gli individui e i popoli bisognosi. Un esempio filo-psicofuturista è il manifestolibretto stilato nel 2011 da Stephane Hessel dal titolo Indignatevi! In questo proclama, l’autore, oggi 95enne, ex diplomatico, politico e scrittore tedesco naturalizzato francese, invita, anzi incita i giovani, ma non soltanto loro, ad indignarsi contro le malefatte del potere e ad agire contro di esso in tutto il mondo, pacificamente. Organizzandosi e protestando. Questo breve scritto ha venduto finora, solo in Francia, quasi due milioni di copie e diversi milioni in tutta Europa, è stato pubblicato negli Stati Uniti ed è stato stampato persino in Cina. Questo giovanissimo arciere della rivoluzione senza armi e delle parole, che fu membro della commissione che creò la 28 Amedeo Caruso Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, è un vero psicofuturista. Lui spinge le nuove generazioni in una rivolta senza armi contro i tiranni intossicati dal potere, guidati soltanto dalle proprie aspirazioni. E soprattutto li invoglia a impegnarsi (del 2012 è l’altro manifesto dal titolo Impegnatevi!) contro l’azione delle lobby affaristicofinanziarie, o degli scienziati che si ostinano a negare l’emergenza ambientale. I giovani – sostiene Hessel – devono inventarsi movimenti, associazioni, dei network capaci di rispondere colpo su colpo alle manovre lobbistiche e interessate di chi difende i privilegi di pochi e preferisce mantenere un sistema di disuguaglianze laceranti. Ci scommetterei che il Grande Vecchio Hessel riesce a parlare così perché ha una forte preparazione psicologica. Non importa se dovuta alla frequentazione della psicoanalisi o guadagnata sul campo, come fanno molti, che sono sanamente psicoanalizzati senza passare dagli psicoanalisti. È stato forse Ghandi in analisi? O Albert Schweitzer? O Madre Teresa Di Calcutta? Oppure Oskar Schindler? O ancora Giorgio Perlasca? No, sicuramente no. Costoro sono soltanto degli psicofuturisti. Hanno sicuramente provato “il piacere” dell’altruismo, della filantropia, della volontà di fare del bene, in piena libertà. La psicoanalisi – o la vita – ci insegnano che possiamo essere vecchi, antiquati e reazionari (di spirito, di cuore, di ragione) a vent’anni, e al contrario giovani, progettuali e rivoluzionari a novanta! Non è quindi la psicoanalisi in sé che potrebbe salvare il mondo, bensì la metodologia psicoanalitica. Ricordando il geniale aforisma di Arthur Schnitlzer, che scrisse che non era nuova la psicoanalisi, ma Freud, così come non era nuova l’America, ma Colombo, propugniamo l’idea che sia l’anima della psicoanalisi a poter salvare il mondo, una Nouvelle Psyche, partorita da Mamma Psicoanalisi. E l’anima della psicoanalisi consiste nella ricerca e nel perseguimento dell’amore e della libertà. Provatevi a pensare, per assurdo, agli effetti benefici delle buone azioni che ogni nazione potrebbe compiere per alleviare la povertà interna e migliorare i rapporti con gli stati vicini e lontani. So bene che si tratta di un Psiche salverà il mondo. Una speranza psicofuturista 29 pensiero naif, ma non è certo con le guerre o con gli odi religiosi che si aiutano le relazioni tra etnie diverse con fedi totalmente differenti. A che cosa mirano le nazioni potenti? Ad affermare la loro forza e ad operare azioni di conquista e inglobamento delle altre. Si cerca, insomma, di essere sempre più opulenti, alimentando senza tregua e senza fine il consumismo più sfrenato. Prova ne sia il fatto che posti notoriamente poveri, come Cuba, per esempio, subiscono l’attrazione del consumismo soprattutto da parte dei giovani, che sono magnetizzati da quei prodotti di consumo che stanno soffocando il resto del mondo. Telefonini, ipad, ipod, computer, tutti collegati o collegabili con lo stolido dio internet, capace di tutto e nello stesso tempo assurdamente pericoloso. Seppure abile a collegarci con tutte le parti del mondo e ad avere informazioni in tempo reale su cose che appena vent’anni fa avremmo ottenuto in giorni, settimane o mesi di lavoro, questo totem induce sempre più i giovani alla solitudine o li conduce verso siti e appuntamenti non proprio sani. Proviamo ad aprire un qualunque social network e troveremo persone che hanno migliaia di “amici” sulla propria pagina, che chiedono o accettano “amicizie” virtuali, ma che probabilmente sono più soli che mai. Se dovessero incontrarsi per strada, magari non si saluterebbero neanche. Forse internet, invece, potrebbe servirci per esercitare uno strumento psicoanalitico che si chiama ricerca dell’autenticità, dello spessore umano. Che senso ha, insomma, se posso vantare mille amici nel web, ma poi non ho con chi uscire la sera, o con chi condividere gioie e dolori e sono incapace di stabilire relazioni interpersonali? Sarebbe assurdo e sciocco pensare di psicoanalizzare il mondo intero. Invece non sarebbe affatto pazzesco pensare di utilizzare l’arma più civile, pacifica e risanatrice che abbiamo, che è quella di restituire o rinforzare la consapevolezza negli esseri viventi, che vuol dire la bontà, l’altruismo, la compassione e la comprensione delle sofferenze e delle necessità degli altri. Internet, con i suoi social network, può sembrare un paradiso d’amore, di conoscenza e di amicizia, ma a me sembra 30 Amedeo Caruso una prigione sconfinata dalle sbarre d’oro. L’esercizio della libertà è molto difficile all’interno di questi labirinti come facebook, piena di finte relazioni di amicizia, ma ultra-frequentata. L’intento psicofuturista, non è dunque quello di psicoanalizzare tutti gli abitanti del pianeta, ma di utilizzare le potenzialità della psicoanalisi per una conversione all’amore e alla libertà. Magari con la complicità del web. Dostoevskij ha scritto ne L’idiota che la bellezza salverà il mondo. Forse ci vuole anche la bontà per salvare il mondo, se questa non è contenuta nella bellezza. I pacifisti, le persone responsabili e sane di mente, ritengono che l’equità economica salverà il mondo. Figlia della psicoanalisi, la nouvelle Psyche, intesa come sistema, è ricerca di bellezza, bontà, poesia, equità e libertà. Psiche salverà il mondo. Abstract Amedeo Caruso Psiche salverà il mondo. Una speranza psicofuturista Amedeo Caruso, fondatore del Movimento Psicofuturista, si domanda se Psiche salverà il mondo. Non propone la psicoanalisi – l’amabile signora che ha ormai centodieci anni – come salvatrice, ma una Nouvelle Psyche, la giovane figlia della psicoanalisi, che ha imparato la lezione della madre e cerca di diffondere il sano contagio per il mondo. Le istruzioni per l’uso consistono nel nutrire e far risorgere gli aurei valori incontaminati appresi dalla madre: l’amore, l’onestà, la saggezza, la generosità, l’amicizia, la stima, il rispetto, l’onore, il sacrificio, l’integrità professionale. Questa è una speranza psicofuturista. Parole chiave: crisi di valori – economia – facebook – Guerra Mondiale – internet – Nouvelle Psyche – politica – psicofuturismo – psicofuturista Psiche salverà il mondo. Una speranza psicofuturista 31 Amedeo Caruso Psyche will save the World. A Psychofuyturist Hope Amedeo Caruso, founder of the Psychofuturist Movement, is wondering if Psyche will save the world. He is not talking about psychoanalysis, the lovely lady one hundred years old as a rescuer, but he is speaking about the Nouvelle Psyche, the young psychoanalysis’s daughter who learnt the mother’s lesson and tries to spread the good virus around the world. The user’s guide includes a feeding and resurrection of the golden gifts found by the mother: love, honesty, wisdom, friendship, generosity, esteem, respect, honor, sacrifice, professional integrity. This is a psychofuturist hope. Keywords: crisis of values– economy – facebook – internet – nouvelle psyche – politics – Psychofuturism – Psicofuturista – Psychofuturist – World War. Amedeo Caruso è il Direttore Responsabile del Giornale Storico del Centro Studi di Psicologia e Letteratura fondato da Aldo Carotenuto. Medico Chirurgo, specialista in Medicina Interna, Psicoterapeuta, Esperto in Bioetica, Giornalista Pubblicista. Tra i suoi recenti libri: La psicoanalisi all’Opera (Alpes, Roma, 2012) e Psiche istruzioni per l’uso (Lithos, Roma, 2012). Svolge dal 2012 l’attività di Tutor pre e post-laurea per la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi del Molise. www.amedeocaruso.it Mentre questo articolo andava in stampa Stephane Hessel ha lasciato questa Terra lasciandoci il suo testamento di indignazione e impegno. A lui è dedicato con grato affetto questo scritto.