L’ascesa di Roma Francesco Toscano Le origini della civiltà etrusca dal II millennio a. C. nell’odierna Toscana si era stanziato un popolo dalle origini piuttosto misteriose: gli Etruschi secondo Eròdoto gli Etruschi (chiamati Tyrsenòi, «i Tirrèni») venivano dalla Lidia. Secondo Dionigi d’Alicarnasso erano autòctoni problemi sulla loro storia: la loro lingua è vicina foneticamente al greco, ma ancora non è stata del tutto decifrata i Romani distruggeranno tutte le tracce della loro civiltà, a volte integrandole nella propria La organizzazione politica gli Etruschi si organizzano in città-stato, spesso riunite in una confederazione, capace di azioni difensive comuni il re di ciascuna città si chiamava «lucumòne», eletto a vita, con il pieno potere giudiziario e militare. Era coadiuvato da un consiglio di anziani aristocratici dal VI secolo a. C. troviamo una repubblica di tipo aristocratico, comandata da magistrati annuali con varie funzioni e da una sorta di senato L’economia etrusca gli Etruschi seppero sfruttare al massimo la fertilità delle zone che abitavano e le risorse del sottosuolo (miniere di ferro, rame, piombo, argento, …) divennero in questo modo abili artigiani e commercianti di prodotti agricoli e soprattutto di prodotti metallurgici di altissimo livello artistico Gli Etruschi in Italia tra l’VIII e il V secolo a. C. si espandono verso nord (pianura padana) e verso sud (Roma Lazio, poi Campania) si avvalgono anche di una potente flotta, che li rende padroni del Tirreno: nel 540 a. C. sconfiggono i Greci nella battaglia di Alalìa, in Corsica dagli inizi del V secolo a. C. comincia il declino: nel 509 a. C. vengono scacciati da Roma nel 474 a. C. sconfitti a Cuma dai Greci invasione dei Celti da nord espansione di Roma verso nord La cultura etrusca grande importanza data al culto dei morti: costruivano case dove i defunti potessero vivere ancora lasciarono a Roma l’arte di predire il futuro attraverso la lettura del volo degli uccelli e l’aruspicìna (dai fenomeni naturali o dal fegato degli animali) Le origini di Roma molte le leggende sulle origini di Roma il dio Marte sedusse la sacerdotessa di Vesta, Rea Silvia, figlia del re di Alba Longa: nacquero così Romolo e Remo il re Amùlio fece seppellire viva la figlia e lasciò in una cesta nel Tevere i due gemelli, che però, per volere divino, si salvarono allattati da una lupa cresciuti, fondano Roma prevalse Romolo, che uccide il fratello Remo La lupa capitolina Manufatto etrusco del 480 -470 a. C. I gemelli sono opera del Pollaiòlo (fine XV secolo) La ricerca archeologica resti di insediamenti sono presenti sul colle Palatino dal X-IX secolo a. C. a valle della confluenza dell’Aniene nel Tevere, ai piedi dei sette colli, vicino all’isola Tiberina, nasce la città, anche perché quello era un posto favorevole agli scambi commerciali importante la vicinanza al mare, per la possibilità di avere il sale in grande abbondanza La nascita della città fra VIII e VII secolo a. C. i pastoriagricoltori che abitavano il Palatino si uniscono con i vicini villaggi dell’Esquilino, del Celio e del Viminale e via via gli altri colli si costruiscono mura si danno un rex L’organizzazione politica Roma nasce come città-stato, analoga alla pòlis greca, quanto ad ordinamenti politici il rex aveva diversi compiti: comandare le truppe in guerra rappresentare la città davanti agli dèi dirimere le controversie private amministare il patrimonio della comunità emanare leges regiae il potere monarchico dura dal 753 al 509 a. C. I sette re della tradizione ciascuno ebbe un ruolo ben determinato Romolo fonda le prime istituzioni politiche, militari e giuridiche ordisce il ratto delle Sabine introduce l’eredità privata, assegnando a ciascun capofamiglia un heredium di 5000 metri quadrati, trasmissibile in via ereditaria Numa Pompilio fonda istituzioni religiose (Giano e collegi sacerdotali) calendario simile al nostro I sette re della tradizione Tullio Ostilio conquista Alba Longa (Orazi e Curiazi) Anco Marzio fa costruire molte opere pubbliche (mura e il ponte Sublìcio) e fonda Ostia Tarquinio Prisco re etrusco, fa costruire il tempio di Giove Capitolino, il Circo Massimo, la Cloaca Massima porta il numero dei senatori da 600 a 200 Ricostruzione del tempio di Giove Capitolino I sette re della tradizione Servio Tullio costruisce le mura serviane porta il numero dei senatori da 200 a 300 istituisce i comizi centuriati, cioè una nuova assemblea popolare su base timocratica Tarquinio il Superbo despota crudele, che viene ucciso dai cittadini ormai stanchi delle sue azioni malvage leggenda dell’oltraggio a Lucrezia nel 509 a. C. termina il periodo monarchico Le assemblee l’assemblea chiamata SENATO riuniva solo i capi famiglia, detti senes, «vecchi» rappresentavano le gentes, liberi discendenti da un medesimo antenato, e le familiae, persone accomunate dalla sottomissione ad un paterfamilias, sia liberi che servi le riunioni della popolazione erano chiamate COMIZI CURIATI, formati dai gentiles delle tre tribù originarie definite da Romolo le sue funzioni erano: formare l’esercito (le centurie di fanti) eleggere i senatori dichiarare la guerra