Gli Etruschi
A cura di
Simeone Capuano e Mauro Cesareo
IC
ETRURIA
Le origini
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Il popolo degli Etruschi, chiamati Tirreni dai Greci e Etruschi o Tusci
dai Romani, si auto-definiva con il nome di Rasenna ed era già noto
ai tempi del poeta greco Esiodo nel 700 a. C.
Le testimonianze archeologiche dimostrano che già in quel tempo,
nell'area definita Etruria, corrispondente a una vasta zona
dell'attuale Italia centrale, cominciava a diffondersi una grandissima
civiltà. Da dove provenivano? Le ipotesi intorno alle quali hanno
lavorato per secoli gli studiosi, sono tre:
origine orientale: popolo proveniente da un gruppo migrato in Italia
per via marittima
origine nordica: popolo proveniente dal nord Europa e arrivato in
Italia attraverso le Alpi Retiche
origine autoctona: popolo discendente dei protoitalici, genti che
abitavano la penisola prima ancora dell'invasione indoeuropea.
Quello che è certo è che la più importante popolazione della
penisola italiana nell'età del Ferro, che ha presentato caratteristiche
culturali comuni a quelle degli Etruschi, è la cosiddetta “ Civiltà
Villanoviana”, da cui gli Etruschi derivano o con cui gli Etruschi
hanno dovuto integrarsi.
Attualmente la ricerca di origini esterne è stata abbandonata a
favore di approfondimenti più pertinenti, come risulta dalle
conclusioni, cui sono giunti la maggior parte degli studiosi.
La porta sul mistero
La scrittura
• Nasce così la consapevolezza che le antichità etrusche
sono indissolubilmente legate alla lingua del popolo che
le aveva prodotte. Ma la lingua etrusca rimaneva oscura
e appariva tanto più impenetrabile proprio perché
racchiusa nei caratteri di una scrittura leggibile, ma con
un senso inavvicinabile. Per gli eruditi, in cammino
attento fra le rovine, doveva essere di sgomento non
poter accedere al contenuto delle iscrizioni per allacciare
un rapporto con l'antico come accadeva, per le antichità
greche e latine, nei siti greci e latini, quasi che la
scrittura, sopravvissuta a quei mondi, costituisse il
naturale conforto di un messaggio chiaro dal mondo
antico, un premio all'interesse, alla partecipazione, alla
ricerca
La Dodecapoli
• La dodecapoli etrusca è l'insieme di dodici città-stato etrusche che,
secondo la tradizione, costituirono una potente alleanza di carattere
economico, religioso e militare.
• Le città-stato, elencate da sud a nord, che erano i centri più
importanti dell'Etruria, furono: Veio, Caere, Tarquinia, Vulci, Roselle,
Vetulonia, Populonia, Volterra, Volsinii, Chiusi, Perusia, Cortona,
Arretium, Fiesole. Le città erano tra loro in concorrenza per
l'espansione territoriale e commerciale, e tali contrasti causarono
una scarsa capacità di coordinamento militare nel combattere
aggressioni esterne.
• Ogni anno i rappresentanti delle città si incontravano presso il
Fanum Voltumnae, un luogo a loro sacro rimasto tutt'ora
sconosciuto, forse nel territorio della città di Volsinii (l'attuale
Orvieto) o meglio di Tarquinia (Corito) per eleggere il capo della
Federazione, per discutere degli affari politici ed economici e per
onorare i comuni idoli. In occasione di queste celebrazioni religiose
e delle assemblee aveva luogo un importante mercato, occasione di
interscambio economico-culturale.
Scavi a Populonia
La Religione
• Alla base della religione etrusca stava l’idea
fondamentale che la natura dipendesse strettamente
dalla divinità. Ne conseguiva che ogni fenomeno
naturale era espressione della volontà divina; o meglio,
un segnale che la divinità stessa inviava all’uomo il
quale, a sua volta, doveva fare di tutto per capirlo,
scoprirne il significato e adeguarsi ad esso, comportarsi
cioè secondo il volere divino.
• Tutto il resto era coerente con questi principi, a
cominciare dalla stessa concezione della divinità.
Questa era essenzialmente misteriosa e coincideva con
forze che stavano sopra la natura. In pratica, si trattava
di esseri soprannaturali, vaghi ed incerti nel numero;
almeno alle origini: giacché su una tale concezione
primitiva si innestò ad un certo punto e in parte si
sovrappose l’influenza di altre religioni e soprattutto di
quella greca.
Uniti per sempre
Le arti divinatorie
• LA RABDOMANZIA (1)
• La rabdomanzia è una tecnica con cui,
utilizzando una bacchetta di nocciolo, si
possono trovare minerali, acque
sotterranee, metalli preziosi, ecc.
I Buccheri
• La pittura etrusca su vaso si differenzia da
quella greca, forse più famosa, perchè è una
pittura libera da schemi organizzativi e di stile
per cui il prodotto può, a prima vista, risultare
meno perfetto, ma di sicuro è molto più
espressivo e creativo.
• Gli etruschi pitturavano i loro vasi per raccontare
eventi, glorificare eroi, santificare dei.
• Ancor oggi la decorazione dei buccheri viene
eseguita interamente a mano, con la tecnica
detta dello spolvero, così come veniva praticata
dai più grandi ceramografi antichi.
Particolare di un bucchero
Le Necropoli
• Necropoli Etrusca di Tarquinia
Questa necropoli si estende per settecentocinquanta metri e
raggruppa circa duecento sepolcri. La particolarità è data dalla
vastità delle decorazioni pittoriche. Infatti l’usanza della decorazione
non è un elemento circoscritto a questa zona, ma nella Necropoli di
Monterozzi di Tarquinia la presenza di pitture è così estesa da
costituire un fattore di eccezionale importanza, soprattutto perché
permette di capire l’evoluzione della civiltà etrusca.
Qui entriamo nelle loro case, li osserviamo mentre mangiano, intenti
a banchettare, sdraiati su klinai, mentre i musici suonano e gli
schiavi nudi servono; le pitture fotografano la vita reale del popolo
etrusco e accompagnano il defunto nel suo percorso ultraterreno.
Sono oggi visitabili le Tombe del Cacciatore, dei Giocolieri, della
Pulcella, Cardarelli, della Fustigazione, Fiore di Loto, delle
Leonesse, dei Gorgoneion, dei Caronti, dei Leopardi, delle
Baccanti, della Caccia e Pesca. Colori silenziosi, gesti solenni e
piccole quotidianità, saluti e commiati che richiamano ai valori e alle
abitudini di una civiltà grandiosa e che con commossa discrezione e
bellezza aiutano in parte a districare le trame di mistero che ancora
avvolgono la storia etrusca.
In vita e in morte
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Civiltà etrusca