Editoriale
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Cinema: Black Swan
Il Gioiellino
8 Marzo: La Giunta regionale per le pari opportunità
Omaggio a… Rudolf Hametovic Nureyev
Giovani e lavoro: la fiera del ribasso
Spettatori e vittime: i minori a la violenza assistita
Intervista al Dott. Giovanni Blandino
Le quote rosa dall’Antica Roma ad oggi
Intervista alla Dott.ssa Sabrina Strano
Roma - Volgograd
Booklive
Gli Itinerari del Gusto: La pesca di mare nel Lazio
La storia dell’EUR
Intervista al Pres. del Cons. del Municipio XII Marco Cacciotti
Linea diretta con l’Assessorato all’Agricoltura
Consiglio Regionale Informa
Municipio XII Informa
Eur Torrino News
pubblicazione mensile
ANNO IX n° 3 marzo 2011
Editrice: Service & Business 2001
Direttore responsabile: Sergio Di Mambro
Redazione: Viale degli Eroi di Rodi, 214
Tel. 06.5083731
Grafica: Fabio Zaccaria
Stampa: Ripoli snc
Hanno collaborato:
Irene Giarracca, Valeria Torre,
MariaFrancesca Piemontese, Corinna
Lucianelli, Stefano Coccia,
Valerio Ceddia, G.M. Ardito.
Concessionaria pubblicitaria:
Media Live s.r.l.
Tel.: 06.50797732
Cell.: 380.3965716
e-mail: [email protected]
La direzione si riserva il diritto
di valutare i testi pervenuti.
Il materiale non verrà restituito.
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Editoriale:
Cari Lettori,
Questo mesa ampio spazio dedicato alla ricerca scientifica, con due approfondite interviste alla Dott.ssa Sabrina Strano e al Dott.
Giovanni Blandino. Pensiamo sia davvero importante divulgare le scoperte che le equipe
dell’Istituto Regina Elena di Roma stanno effettuando sulla cura dei tumori: si tratta di
una lotta combattuta giorno dopo giorno,
nel silenzio dei laboratori, per un’avvenire migliore di tutta la collettività, per dare speranza ai malati e rimuovere le paure di chi potrebbe essere colpito da questo male.
Non solo scienza e ricerca ma anche il ricordo
di un’importante festività che cade in questo
mese di marzo: la festa delle donne, di tutte
le mamme, le lavoratrici, le nonne che costituiscono l’altra straordinaria metà del mondo. Un’informazione che dal generale – l’annoso problema dell’occupazione giovanile in
Italia – si cala nel particolare: con le rubriche
dedicate al Municipio XII, alle attività del
Consiglio dello stesso Municipio (con l’intervista al Presidente Marco Cacciotti) e al Consiglio Regionale del Lazio, senza dimenticare
un focus riguardante l’assessorato all’Agricoltura.
Buona lettura
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eur torrino news
] di Sergio Di Mambro [
N
on è certo una novità che il talento inconfondibile e disturbante di Darren Aronofsky faciliti i suoi attori nell’ottenere riconoscimenti importanti. Finora, però all’ambitissimo premio Oscar ci si era soltanto
avvicinati. Ci era andata vicina una ormai anziana, ma
sempre portentosa, Ellen Burstyn, che la preziosa statuetta se l’era comunque conquistata nel lontano 1974 grazie
a Martin Scorsese, quando interpretò il suo Alice non
abita più qui; avendo poi al suo attivo altre nomination,
l’ultima delle quali ottenuta per l’appunto con Requiem
for a Dream di Aronofsky, dove interpretava una impressionante figura di madre fagocitata dalla società dei consumi e ossessionata dai farmaci per il dimagrimento, al
punto di sviluppare una insana e devastante forma di
dipendenza.
Per il penultimo film realizzato da Aronofsky, The Wrestler, le nomination erano state addirittura due: nel 2009
vennero candidati sia Mickey Rourke, superbo mattatore
di una crepuscolare sfida dentro e fuori il ring, che la
brava Marisa Tomei, in lizza quale miglior attrice non protagonista. Ma nessuno dei due la spuntò. Con Black Swan
il cinema di Aronofsky, finalmente, ha fatto bingo. E ci è
riuscito grazie a Natalie Portman, ex ragazzina prodigio
(Léon di Luc Besson, Heat - la sfida di Michael Mann,
Tutti dicono I love you di Woody Allen), autrice poi di una
cavalcata trionfale attraverso ruoli come quello di Padmé
nella saga di Guerre Stellari o quello della ribelle Evey in
V per vendetta.
Adesso la bella Natalie è Il cigno nero, un cigno capace di
planare sugli Oscar con grazia indicibile, beandosi del
premio e lasciando al contempo profondamente turbate le
platee cinematografiche.
Già, perché apparentemente Black Swan è l’ennesimo film
ambientato nell’ostico e competitivo ambiente della
danza, focalizzato su rivalità feroci, non immune da stereotipi come quello incarnato da un sanguigno Vincent
Cassel, coreografo e regista del balletto capace di fomentare appetiti sessuali col suo carisma e con una fisicità decisamente aggressiva. Ma questa, come dicevamo, è solo
l’epidermide del progetto cinematografico di Darren Aronofsky. Il visionario cineasta prende a pretesto l’innocenza (presunta) e la totale dedizione al balletto della prota-
cinema
Titolo:
The Black Swan - Il Cigno Nero
Nazione: USA
Genere: Drammatico, Thriller
Durata: 103’
Anno:
2010
Cast:
Natalie Portman, Vincent Cassel,
Mila Kunis, Winona Ryder, Barbara Hershey,
Kristina Anapau, Benjamin Millepied, Ksenia
Solo, Janet Montgomery,
Regia:
Darren Aronofsky
Produzione: Cross Creek Pictures, Phoenix
] di Stefano Coccia [
gonista Nina Sayers, ovvero Natalie
Portman, per costruire un personaggio
delicato e spaventoso al tempo stesso.
Sotto “il lago dei cigni” si sente ribollire
un magma oscuro. Le musiche di Tchaikovsky (e non solo) scortano Nina in
quel percorso estatico che, attraverso
una progressione drammatica inesorabile, pone la ragazza a contatto con le sue
più intime fobie, con le nevrosi radicate
in lei da un ambiente socio-famigliare
opprimente, angoscioso, sottilmente
autoritario.
Le tensioni nella prima parte del film
sono compresse, stagnanti, imprigionate
in un’atmosfera spessa, eppure esistono;
per poi esplodere in un crescendo sempre più barocco, segnato dall’uso violentemente espressionista di morphing e di
altri effetti in digitale che, pur con qualche sporadica concessione al grottesco,
tendono ad assumere venature orrorifiche. Nel finale, sotto la pressione del
ruolo di prima ballerina faticosamente
acquisito, non è più un mondo irto di
difficoltà a spalancarsi davanti agli occhi
di Nina, ma è la mente turbata di Nina a
spalancarsi sul mondo.
Lo colora coi propri sogni e coi propri
incubi. Odette e Odine, il cigno bianco e
il cigno nero racchiusi nella stessa figura
femminile,
ovvero
il
frammentarsi
di una personalità borderline, processo
doloroso che
ne precorre la
fragorosa
caduta. Questo gioco di
simmetrie,
che coinvolge anche i sapienti contrasti
cromatici della pellicola, sembra contagiare anche le scelte di casting: da un
lato le due personalità più risolte, proiettate all’esterno, manipolatrici, ed in qualche misure superficiali, rappresentate da
Thomas (il già citato Vincent Cassel) e
dalla ballerina rivale Lily (che possiede la
bellezza quasi ridondante di Mila Kunis);
dall’altro l’equilibrio psico-fisico precario esibito da Nina/Natalie Portman, che
si sovrappone all’usura dei nervi e del
corpo cui è già andata incontro Beth
Macintyre, precedente star del balletto
impersonata da Winona Ryder in modo
assai convincente.
L’ago della bilancia di questo quadro
così delicato, una presenza ingombrante
che con la sua ansia di controllo faciliterà il crollo di Nina, è senz’altro sua
madre Erica: inquietante ritratto di una
matriarcalità castrante e severa, affidato
alla brava Barbara Hershey.
Ma attenzione, l’efficacia e la notevole
resa emotiva di Black Swan sono anche il
prodotto di una coerenza stilistica che,
pur non raggiungendo forse gli esiti altissimi di Requiem for a Dream e The
Wrestler, persegue in fondo gli stessi
obiettivi: mostrare con una sorta di accanimento tearapeutico il deflagrare del
rapporto tra testa e corpo, tra proiezioni
mentali e concretezza delle azioni, possibilmente in quelle situazioni estreme che
amplificano il senso di costrizione, di
subdolo condizionamento, indotto dalla
società dei consumi.
A livello registico la ricerca del dettaglio,
l’esibizione quasi compiaciuta delle cicatrici, l’ossessività di certi gesti riprodotta
in fase di montaggio, l’esaltazione dello
sforzo fisico spinto all’estremo, rendono
possibile una parziale identificazione del
Pictures, Protozoa Pictures
corpo femminile di Natalie Portman in
Black Swan con quello di Mickey Rourke in The Wrestler:
entrambi i corpi, quello
della ballerina e quello
del lottatore, offerti al
pubblico in una sorta
di rituale barbaro.
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7
cinema
il
Gioiellino
Armando Molaioli parla del suo film
] di Valerio Ceddia [
che racconta l’odissea Parmalat
I
n un’affollata conferenza stampa a Roma,
Armando Molaioli ha presentato il suo secondo film: Il gioiellino. Grande la curiosità per il tema trattato, ovvero la storia (con libera interpretazione) del crac della Parmalat, e
per un cast di primo ordine tra cui spiccano
Remo Girone e Toni Servillo, inedita coppia a
cui sono riservati i personaggi rispettivamente
del patron Calisto Tanzi e del direttore finanziario Fausto Tonna. Proprio al regista e a Servillo, ancora una volta nei panni di una figura
importante delle cronache italiane, sono state
rivolte la maggior parte delle domande.
Come è nata l’idea di un film sulla Parmalat?
Molaioli: Mi sono sempre interessato alle problematiche sociali ed economiche, a ciò che è
dietro alla “crisi globale” che ci attanaglia da
diversi anni. Sono rimasto subito attratto dal
caso della Parmalat perché l’ho percepito
estremamente emblematico, il manifesto di
meccanismi finanziari nuovi e assolutamente
inarrestabili in questi anni. Mi incuriosiva poi
questa strana associazione di elementi tipicamente italiani contrapposti alla freddezza e alla fisionomia contorta della New Economy.
Anche i personaggi sembravano davvero esemplari: un’umanità variegata che si confrontava
con queste concezioni un po’ perverse dell’economia. Parlare di Parmalat per me è un modo per parlare dei tanti crac finanziari degli ultimi anni.
Nel film vi sono diverse scene ambientate in
chiesa. Che ruolo dà alla religiosità in questa
vicenda?
Molaioli: L’interessamento mistico religioso di
Rastelli (il Tanzi della finzione n.d.r.) è funzionale a veicolare dei valori in modo apparente,
totalmente fittizio. È un abitudine del mondo
imprenditoriale, ma anche politico, il parlare
di valori, di religione e presentarsi come bene10
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fattori. Si vuole dare quest’immagine: cioè di
persona che pensa prima agli interessi della
collettività, e poi a se stesso.
Come mai avete deciso di non usare i veri nomi dei protagonisti e non nominare esplicitamente la Parmalat?
Molaioli: I processi ancora in corso hanno un
po’ frenato l’avvicinamento, diciamo più propriamente somatico, al reale. Come ripeto però
mi interessava più lo studio di come certe dinamiche finanziarie si sviluppano. Per questo
motivo non ci siamo nemmeno soffermati molto sul mondo del calcio e sul personaggio del
figlio, presidente del Parma negli anni ’90. Così come non abbiamo trattato dei piccoli investitori Parmalat, anche perché il film si ferma
proprio al momento della bancarotta, alle soglie del processo a Tanzi. Ciò che è venuto dopo, peraltro è piuttosto noto alle cronache.
Ritiene che i personaggi del film abbiano comportamenti al limite del patologico?
Molaioli: Posso dire che una cosa mi ha colpito molto nelle ricerche sulle crisi societarie negli ultimi anni. Ho notato un dato costante, ovvero un apparente disprezzo del denaro nei
suoi protagonisti. Queste persone soffrono di
una blanda schizofrenia: sono sempre più sull’orlo dell’abisso ma sono abituati a dirsi che va
tutto bene, e continuano a guardarsi intorno, a
reinvestire pur senza avere denaro reale. È una
schizofrenia forse diffusa a livello nazionale.
Servillo: Sicuramente un elemento perverso,
ma profondamente inerente alla realtà è l’impasto tra denaro e sentimento. Nei miei film
ho avuto la fortuna di testimoniare varie volte
di questo legame che in qualche modo racconta gli aspetti del potere, che sono diversi a seconda del contesto storico. Non si può prescindere dall’intreccio di soldi e sentimento se
si vuole raccontare il mondo che ci circonda.
Come ha costruito il suo personaggio? Quanto si è basato sulla figura reale?
Servillo: È un personaggio poco esposto alle
cronache, quindi ho avuto meno zavorre di
confronto con la realtà. Ho lavorato molto sul
quotidiano, l’intimo di chi si immerge in queste intuizioni finanziarie. Sicuramente l’accuratezza, l’attenzione della regia di Molaioli al
dettaglio, come già ne La ragazza del lago hanno facilitato il mio lavoro sul personaggio.
D’altronde, anche per personaggi più noti,
penso sempre che il cinema debba necessariamente interessarsi più al romanzesco, e non appiattirsi sulla cronaca, anche perché in questo
campo la tv e i giornali riescono meglio. E il
film pur seguendo il romanzesco racconta un
paese che c’è.
8 marzo
I
n occasione della Festa delle donne la Giunta regionale del Lazio si è riunita in seduta straordinaria per presentare una serie di proposte d’ intervento indirizzate
alla promozione delle pari opportunità. Durante la
mattinata sono stati inoltre analizzati i risultati di un’indagine condotta dal Censis in merito ai livelli di occupazione femminile nella nostra Regione.
La conferenza si è svolta alla presenza della governatrice Renata Polverini e degli Assessori: Mariella Zezza, Angela Birindelli, Gabriella Sentinelli, Fabiana Santini. Sebbene la Regione
Lazio, in riferimento all’occupazione femminile, presenti buoni livelli di crescita, permane comunque un gap rispetto a quella maschile. In termini generali negli ultimi dieci anni la Regione ha assistito ad un buon aumento dei livelli di crescita dell’occupazione, infatti se nel 2000 c’era uno scarto di circa 8
punti percentuali fra quella femminile e quella maschile, nel
2010 assistiamo ad una forte riduzione della forbice, con uno
scarto di soli 2 punti percentuali
Si sa che il raggiungimento di elevati livelli d’istruzione dà maggiori possibilità di accesso al lavoro e maggiori livelli retributivi,
tuttavia anche in questo caso il tasso di occupazione giovanile
femminile è più basso di quello maschile. Come mai? Perché le
aziende preferiscono donne con diversi anni d’esperienza alle
spalle, insomma le giovani vengono scalzate dalle over 45.
Quello che più preoccupa non è solo il grave stato in cui versa
la popolazione femminile italiana, svantaggiata rispetto a quella della maggioranza degli altri Stati dell’Unione Europea, ma
anche le conseguenze sulla mentalità delle giovani generazioni che ormai fortemente sfiduciate dalle proprie possibilità di
carriera e inclusione lavorativa, sono più disincentivate all’acquisizione di competenze professionali. Ad aggravare le difficoltà anche la scarsa offerta di servizi resi dalle strutture pubbliche per migliorare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, che costringe molte donne alla rinuncia.
La Conferenza è stata preceduta, come anticipato, da una seduta straordinaria nella quale gli Assessori hanno avanzato alcune proposte per la promozione delle pari opportunità; l’Assessore alla cultura spettacolo e sport Fabiana Santini in colla-
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eur torrino news
] di Irene Giarracca [
la Giunta
regionale
per le
pari opportunità
borazione con l’Assessore al Lavoro Mariella Zezza hanno promosso l’istituzione di un concorso fotografico annuale, tutto al
femminile, dal titolo “ Donne nel Lazio”; mentre l’Assessore al
lavoro congiuntamente all’Assessore alle politiche sociali e familiari Aldo Forte hanno proposto una delibera per lo stanziamento di risorse del Fondo per le pari opportunità, per un totale di 4 milioni di euro che saranno indirizzati alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, al sostegno alle famiglie con figli in lista d’attesa per l’inserimento negli asili nido pubblici, al
sostegno di quelle costrette ad iscrivere i bambini in quelli privati per assenza di strutture statali, mentre il resto delle risorse
saranno indirizzate all’istituzione di un servizio di consulenza
per donne in congedo parentale, per facilitarle nel rientro al lavoro e ridurre il rischio del gap di carriera. L’Assessore alle politiche agricole Angela Birindelli ha invece proposto di istituire
un corso di alta formazione rivolto a quelle donne che nell’ambito del “Pacchetto giovani”, provvedimento rivolto all’incentivo dell’imprenditoria giovanile, presenteranno i progetti migliori. È stata infine approvata l’adesione della Giunta
alla “Carta per le pari opportunità e l’uguaglianza sul lavoro”
documento di indirizzo per le pari opportunità attraverso il
quale il governo regionale si impegnerà ad aumentare l’occupazione femminile nel territorio.
Angela Birindelli
Fabiana Santini
Gabriella Sentinelli
Mariella Zezza
eur torrino news
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Osteria del Malpasso:
Una storia lunga un secolo
N
el XII Municipio, in via Romeo
Collalti 169 nella zona di Spinaceto, dal 1910 c’è l’Osteria
del Malpasso. Una storia che
inizia anche prima di questa
data ma difficile da ricostruire.
Chi può raccontarla è sicuramente il proprietario, Armando Branciani, che dal 1990 ha ceduto l’attività ai nipoti e alle loro figlie, Alessandra
ed Emilia.
Alessandra Raponi
Alessandra, cosa ricorda della storia dell’Osteria Malpasso?
Ho dei ricordi veramente molto belli perché questo posto era dello zio di mio padre. Io venivo
qui a giocare, i miei sono i ricordi di una bambina che veniva a trovare lo zio e mangiava cucina
buonissima. Ricordi d’infanzia.
Chi veniva presso quest’osteria?
Per parlarne il più adatto è senz’altro mio zio,
ascoltavo sempre i suoi racconti. Ci parlava della
Pincipessa Iolanda e di Federico Fellini, che ha
conosciuto anche mia madre. Infatti lei, dall’età
di 18 anni, è venuta a lavorare qui ed ha conosciuto il “Grande Maestro”, mi raccontava che
era solito chiedere un’insalatiera con la frutta, e
tanti altri piccoli aneddoti che sicuramente
meglio di me può raccontare mio zio Armando.
Chi viene oggi all’Osteria?
Una clientela molto particolare, artisti, politici,
imprenditori, liberi professionisti, famiglie. Insomma una clientela selezionata ma non per
nostra scelta. Noi accettiamo tutti!
Parliamo di Lei, visto che la Sua attività è
un’altra…
Sì, in realtà sono un soprano; una cantante lirica. È una passione che coltivo da quando avevo
3 anni. Ho iniziato a cantare nei cori parrocchiali
fino a 18 anni poi ho iniziato a studiare canto e
pianoforte privatamente. Ho coltivato questa
passione che mi accompagna tutt’ora. Ho cantato in grandi teatri, ad esempio quello di Taormina e ho avuto una piccola parte nel Teatro
dell’Opera di Roma diretta dal Maestro Placido
Domingo, una persona che desideravo conoscere da una vita. Studio tutt’ora e la mia vera
professione è questa, anche se non mi sento di
abbandonare l’Osteria, e di far venire meno
l’aiuto ai miei genitori. Avrei anche intenzione
di organizzare, presso i locali dell’Osteria del
Malpasso, delle serate di musica classica e jazz.
Mia madre è la cuoca, mio padre si occupa di
fare la spesa, perché il locale è come una grande casa. Io e mia sorella ci occupiamo delle relazioni in sala. Resta il fatto che non ho abbandonato la mia professione. Tra poco dovrò sostenere infatti un’audizione importante e frequento un corso di perfezionamento con uno
dei miei maestri, Simone Alaimo, baritono celeberrimo.
In pochi ascoltano la musica classica e forse
non si è ancora “aperti” per andare oltre
quello che ci viene proposto dai media.
Cosa trasmette questo tipo di musica?
Io posso parlare ovviamente per quanto mi
riguarda. Ho iniziato con la musica leggera, con
il karaoke. La differenza che dà il cantare la musica leggera piuttosto che interpretare un’opera
lirica personalmente non c’è. È qualcosa che
sento dentro e che comunque viene da me.
Quando canto un brano di Mina è come se
cantassi un’opera, l’impegno è esattamente lo
stesso. Cerco d’entrare nel personaggio, a volte
nella tragedia, spesso interpreto eroine che si
fanno uccidere per amore o donne che si sacrificano, che combattono, regine vigorose. Chiaramente c’è una differenza, è l’insieme che è
diverso, il contatto con il pubblico, il pianoforte,
l’orchestra, i personaggi e i colleghi con cui
scherzi dietro le quinte e poi magari vedi sul
palco per cantare una tragedia. L’impegno resta
comunque lo stesso.
Quando deve interpretare un ruolo, oltre
all’aspetto vocale e sonoro, come riesce ad
entrare in empatia con il personaggio?
Mi aiuta molto la musica e dai miei maestri mi
è sempre stato insegnato di ascoltarla attentamente perché ti dà una traccia. Dipende molto
dal vissuto della persona, da quello che uno ha
dentro, dalle esperienze vissute che si riflettono
nell’interpretazione. Poi bisogna dire che l’artista dice molto spesso ciò che vuole: Verdi ad
esempio scriveva tutto, Bellini e Mozart lo stesso. Studiando si comprendono molte cose. E
quando canto emerge ciò che sono. L’importante è interpretare ciò che si canta. Non esiste
cosa più brutta che ascoltare un cantante che
canta benissimo, una grande tecnica ma che
non trasmette assolutamente nulla. Nel mio
piccolo cerco di trasmettere qualcosa. Chi ti
guarda e ti ascolta deve vivere ciò che sta ascoltando e tu stai interpretando, quello che tu sei
e stai cantando.
Emilia, anche a Lei chiediamo cosa ricorda
di questo luogo?
La prima volta che sono venuta qui ero una
neonata. Venivo con mia madre a trovare gli zii.
Infatti abitavamo nei pressi. Una parte della mia
infanzia l’ho trascorsa qui. Se c’era da lavorare
si lavorava altrimenti si stava insieme a giocare
con gli altri bambini. Successivamente le cose
sono cambiate se non altro perché ci siamo trasferiti da Roma per poi tornare nuovamente. Io
ho iniziato a studiare all’università e, successivamente a lavorare. Mio padre, proprio quando
mi sono laureata ha rilevato l’Osteria dagli zii,
facendomi lavorare inizialmente qui. Io naturalmente ho proseguito il mio percorso di studi
facendo essenzialmente due lavori: aiutavo i
miei genitori con il locale e svolgevo l’attività
per cui ho studiato. Sono un’insegnante di francese ma nel tempo libero sono terapeuta: mi
occupo di yoga e naturopatia.
Emilia Raponi
Cosa l’ha spinta ad avvicinarsi a queste
discipline?
Inizialmente un interesse puramente culturale.
La mia formazione universitaria è di tipo umanistico e da sempre ho effettuato ricerche di
natura comparata. Quindi sono abituata a mettere in comparazione elementi che all’apparenza sono molto diversi tra loro.
In più i miei genitori hanno sempre curato me e
mia sorella con l’omeopatia. Questo ha fatto sì
che ci avvicinassimo a un determinato discorso
salutistico. Successivamente ho frequentato
una scuola per naturopati, in cui ho studiato
filosofia indiana. È durato 3 anni, e sono stati
anche molto duri. Sono stata in India dove ho
sostenuto molti esami.
Tra il pensiero occidentale e quello orientale quali sono le differenze?
Non è facile rispondere e non credo d’avere una
conoscenza tale per poterlo fare. Posso dire cosa
ho trovato io d’interessante: l’approccio nei confronti della vita, il mettere in sintonia il corpo con
la mente. Ad esempio con lo yoga, il mangiare,
i piccoli gesti della quotidianità. Tutto questo
può essere un indice di grande equilibrio.
Osteria del Malpasso
Via Romeo Collalti, 179
00128 Roma
Tel. 06.5070034
Tel./fax 06.5073304
Omaggio a…
Rudolf Hametovic Nureyev.
] di Corinna Lucianelli [
“La danza è tutta la mia vita. Esiste in me una predestinazione,
uno spirito che non tutti hanno.
Devo portare fino in fondo questo destino: intrapresa questa via
non si può più tornare indietro. È
la mia condanna forse, ma anche
la mia felicità. Se mi chiedessero
quando smetterò di danzare, risponderei-quando finirei di vivere”. E proprio così, solo quando
smise di vivere, Nureyev smise anche di danzare. Sono le parole
dell’indimenticabile ballerino russo che ha trasformato e rivoluzionato il ruolo maschile nel balletto. Nacque in un minuscolo paesino mentre era in viaggio in treno
con la madre diretti a Vladivostock per raggiungere il padre. Era il 17 marzo 1938.
A causa dello sconvolgimento culturale che pervase la Russia di
quegli anni a causa della Seconda Guerra Mondiale, Nureyev non
potè frequentare nessuna scuola di danza fino al 1955. A 11 anni
prese lezioni da un’anziana insegnante, la signora Udeltsova, che
aveva fatto parte dei leggendari Ballets Russes di Diaghilev. Nel
1955 entrò a far parte della prestigiosa scuola di ballo del Teatro Kirov di Leningrado e tre anni dopo fu ammesso in Compagnia. Nonostante l’età avanzata fu considerato il più dotato e talentuoso allievo. In soli due anni divenne uno dei ballerini più famosi in Russia,
Paese nel quale esisteva una grande tradizione per la danza classica
e dove i ballerini erano tenuti in altissima considerazione. Ebbe il
grande e raro privilegio di viaggiare al di fuori dei confini russi, ma
poco dopo gli fu revocato il permesso di spostarsi per motivi disciplinari e fu costretto a dei tour solo nelle province russe.
Arrivò un anno fondamentale, il 1961. Il primo ballerino del Kirov,
Konstantin Sergeyev si infortunò e all’ultimo minuto a Nureyev fu
permesso di rimpiazzarlo in un’esibizione a Parigi. Qui la sua prestazione esaltò pubblico e critica, ma naturalmente il suo carattere
creò notevoli disagi. Infranse di nuovo le regole, cioè frequentò
“stranieri” e gli fu detto che lo avrebbero rimpatriato. Rendendosi conto del fatto che non gli sarebbe stato più permesso di espatriare, il 17 giugno all’aeroporto di Parigi, il ribelle danzatore defezionò. Non vedrà la sua terra fino al 1989, anno
in cui fu invitato ufficialemente da Gorbaciov. Nonostante la distanza Nureyev rimase molto legato alla madre e l’anno in cui rietrò fu solo per darle l’ultimo saluto.
In Occidente questo meraviglioso danzatore divenne una celebrità. Le sue caratteristiche eccezionali
e, bisogna dirlo, la sua bellezza lo resero una star
internazionale. Questo gli diede il raro privilegio di
scegliere dove e con chi danzare. Molto importante fu un suo viaggio in Danimarca, dove conobbe
Erik Bruhn, suo migliore amico ed amante, ma la loro storia fu molto travagliata data l’elevata quantità di rapporti che Nureyev intratteneva. Nello stesso periodo incontra un’altra icona del balletto,
Margot Fonteyn, con la quale intraprese un’intensa
attività lavorativa e una sincera
amicizia. Insieme resero indimenticabili, grazie alle loro intense interpretazioni balletti
come Il lago dei Cigni e Giselle.
Rimasero amici anche quando
la Fonteyn si ritirò dalle scene
perché malata di cancro.
Anche il cinema si accorse di
lui, numerosi registi lo contattarono, come Ken Russell che
lo volle nel ruolo di Rodolfo Valentino, ma non ebbe mai il
tempo e la costanza per intraprendere una seria carriera cinematografica. Fondamentale
fu la sua partecipazione nella
serie televisiva The Muppet
Show. La sua presenza risollevò le sorti del programma che in quegli anni era in crisi.
Nel 1983 viene nominato Direttore dell’Operà di Parigi e oltre a
danzare si dedicò anche a reclutare nuove promesse della danza.
Nel frattempo progrediva la sua malattia, nonostante ciò lavorò
senza sosta. Grazie al suo talento, la sua forza e al suo fascino gli
vennero perdonate molte cose dovute al suo temperamento e nemmeno la fama riuscì a cambiarlo. Era notoriamente impulsivo, detestava le regole e l’ordine gerarchico. Frequentò moltissime personalità, Jacqueline Kennedy, Mick Jagger e Andy Warhol, per questo
giro di amicizie fu poi bollato come uno snob e intollerante verso le
persone comuni.
Alla fine degli anni Settanta iniziò il suo declino fisico, ma non smise mai di interpretare i ruoli da protagonista, cosa che suscitò invidie
da parte di critici e pubblico che lo stavano abbandonando. Quest’artista influenzò notevolmente la danza classica, infatti a partire
dalle sue produzioni cambia anche il ruolo maschile che venne così
accentuato ed inoltre grazie a lui venne abbattuto quel muro che
separa la danza classica dalla moderna.
Sappiamo della malattia che lo colpì, erano i primi anni Ottanta e
ben poco si sapeva dell’AIDS. Fece finta di nulla per molto tempo,
non accettando nemmeno le cure di quel periodo, convincendo chi gli stava intorno che si trattava di altro. Ma alla fine dovette rendersi conto
che stava morendo. In un suo scritto confessa: –
Ora so che dovrò morire, perché questa malattia
non perdona ed il mio corpo è intrappolato su
una carrozzina. Ma l’unica cosa che mi accompagna è la mia danza, la mia libertà di essere.
Volo oltre le mie parole e il mio dolore. Ringrazio
Dio per avermi dato un corpo per danzare cosicché io non spreccassi neanche un attimo del meraviglioso dono della vita.
Negli ultimi due anni di vita riconquistò la fiducia
e l’ammirazione dei fan e dei critici, e così in
Francia fu nominato Cavaliere delle Arti e delle
Lettere. Purtroppo ci ha lasciato il 6 gennaio
1993 all’età di 54 anni.
Un enorme vuoto per il mondo della danza che,
a mio avviso, è ancora oggi difficile da colmare.
Giovani e Lavoro:
] di Valeria Torre [
Laureato (non di rado con il massimo dei voti), specializzazione
in tasca, esperienze di vita all’estero e dunque buona padronanza di una lingua straniera: è il ritratto odierno del giovane
disoccupato in Italia. E già, perché se una volta un buon percorso di studi era sufficiente per garantire l’accesso al mondo
del lavoro, e spesso anche la possibilità di una discreta carriera,
i tempi sono decisamente cambiati. Anzi, a dirla tutta sembra
che il titolo di studi penalizzi nella ricerca del lavoro, dal momento che le stime ufficiali riferiscono di un tasso di disoccupazione molto più elevato fra i laureati rispetto a chi la laurea
non ce l’ha.
Secondo i dati di Almalaurea, Consorzio degli Atenei che ha
stilato un rapporto sulle condizioni dei laureati nel nostro paese, nel 2009 la percentuale dei laureati di primo livello in cerca
di lavoro è salita dal 15 al 16% e, a riprova della tesi poc’anzi
sostenuta – secondo cui più è alto il livello di qualifica conseguito e minore è la probabilità di trovare occupazione – agli
specializzati va anche peggio, con un livello di disoccupazione
passato dal 16 al 18%.
Ma neppure chi dopo mille peripezie riesce finalmente a trovare un posto può esultare troppo vista la media degli stipendi,
e anche in questo caso vige il principio in base al quale più si è
specializzati, meno si vola alto: infatti ai laureati spetta la busta
paga più bassa. Addirittura nel giro di soli due anni, tra il 2007
e il 2009, la retribuzione del laureato è scesa, passando da
una media di 1.210 euro al mese a 1.149 euro.
Stando così le cose, l’unica prospettiva sembra essere quella
del trasferimento all’estero. Ancora una volta i dati parlano
chiaro: i laureati italiani del 2009 che oggi lavorano fuori guadagnano 1.500 euro, mentre chi, temerario, è rimasto in Italia,
è fermo a circa 1.000 euro. E con il passare del tempo il divario
fra gli stipendi cresce; infatti, se gli italiani occupati in patria
che si sono laureati nel 2005 hanno raggiunto oggi appena la
soglia dei 1.200 euro, i loro connazionali impiegati all’estero
hanno superato i 2.000 euro.
Che aggiungere ancora? Non resta che preparare la valigia.
Purtroppo.
20
eur torrino news
Spettatori e vittime:
i minori e la violenza assistita
] di Irene Giarracca [
Si è tenuta lo scorso 22
Febbraio la presentazione dei risultati del progetto Dafne III alla presenza del Presidente del
Consiglio Regionale del
Lazio Mario Abruzzese e
del Direttore di Save the
Children Italia Valerio Neri. Si tratta di un lavoro
realizzato grazie ad un finanziamento della Commissione europea. Il progetto ha riguardato un’analisi sull’efficienza dei sistemi di protezione, in
Italia e nelle tre regioni
oggetto d’indagine (Piemonte, Lazio, e Calabria), in merito alla tutela dei minori dalla violenza assistita in ambito domestico.
Ma che cosa è la violenza assistita? Si tratta del trauma subito
da bambini spettatori di violenza fisica e verbale fra i propri genitori. I dati a disposizione, raccolti dall’Istat nel 2007, sono riferiti alla violenza di genere; dall’indagine è emerso che sono 6
milioni e 743mila le donne fra i 16 e i 70 anni che hanno denunciato di aver subito almeno una volta nella vita una violenza: di tipo fisico il 18,8%, sessuale il 23,7%, psicologico il
33,7%, di stalking il 18,8%. Di queste donne il 14% ha dichiarato di aver subito violenza dal proprio partner e di queste
690mila di avere dei figli che hanno assistito a questi episodi.
Nel 2007 erano circa 400mila i bambini vittime di violenza assistita. Il Direttore di Save the Children intervistato ai nostri microfoni spiega che un bambino che è testimone di un episodio
di questo tipo subisce un danno enorme, assistere ad un contrasto fra i propri genitori: “è come ricevere un calcio o uno
strattone – commenta Valerio Neri – che conduce al crollo del
senso di sicurezza dell’io del bambino”. Primo obiettivo del
progetto, spiega il Direttore di Save the Children, è stato alzare l’attenzione sociale riguardo questo tema, il secondo: valutare l’adeguatezza della normativa. In questo ambito l’Italia
come molti altri Stati dell’Unione Europea è molto indietro,
tuttavia pur essendo un aspetto importante per combattere il
fenomeno, non è certo lo strumento più idoneo, sottolinea
Neri. In proposito Save the Children ha richiesto un intervento
urgente del Garante dell’Infanzia, affinché vengano adottati
strumenti utili per lavorare con le famiglie, sia dal punto di vista
informativo-culturale, sia dal punto di vista psicologico. Devono essere erogati servizi di assistenza alla famiglia, padre
compreso, non si può certo pensare che una persona soggetta ad episodi di violenza metta da parte certe dinamiche per
non incorrere nel rischio di una sanzione. Portare a termine
un’indagine di questo genere, ha denunciato inoltre il Dott.
Neri, non è stato affatto semplice, la sfera familiare viene ancora oggi percepita come inaccessibile, ed è anche su questo
che si deve lavorare. Episodi di aggressione e prevaricazione,
non necessariamente fisica ma anche verbale, sono stati fino
ad oggi e sono tutt’ora percepiti come “normali”, il genitore
stesso non si rende conto dei danni che può causare al figlio,
per questo è molto probabile che i risultati dell’indagine siano
falsati e che siano molti più di 400mila i bambini che quotidianamente subiscono violenze. La famiglia è il nucleo sociale di
base, è il luogo dove si forma la personalità di un individuo, i ge-
Il Presidente del Consiglio Regionale del Lazio Mario Abbruzzese
nitori sono la prima forma di
rapporto che un essere umano costruisce ed è proprio dal
rapporto con la madre, donna, e con il padre, uomo, che
il bambino imparerà le modalità di relazione con l’altro. “In
occasione di questo incontro – ha commentato il Presidente del Consiglio regionale
del Lazio – abbiamo esaminato alcuni dati e messo in luce
criticità del nostro sistema socio-culturale; si tratta di una
realtà allarmante che deve
servire da spinta ad un nuovo
modo di educare le giovani
generazioni”.
Il Direttore di Save the Children
Valerio Neri
eur torrino news
21
Il Dott. Giovanni Blandino
fa il punto della situazione
sullo stato attuale
della ricerca contro il cancro
] di Valeria Torre [
Il Dott. Blandino è Coordinatore dei Laboratori di Ricerca
dell’Istituto Regina Elena di Roma.
A che punto è oggi la ricerca contro il cancro?
L’obiettivo della ricerca in campo oncologico è di conoscere
nel dettaglio i meccanismi molecolari delle patologie tumorali, meccanismi che sono alla base dell’aggressività e del grado
di invasività della malattia.
Un importante passo in avanti compiuto dal mondo della ricerca è stato l’individuazione del sequenziamento del genoma
della cellula tumorale; comprendere le alterazioni geniche che
determinano la formazione del tumore, infatti, è utile al fine di
individuare molecole che possano interagire e colpire direttamente la cellula malata.
Spesso gli organi di stampa diffondono informazioni relative a scoperte in campo oncologico, che tuttavia richiedono ancora anni di studio e successive sperimentazioni prima che possano tradursi davvero in un’eventuale terapia.
È utile veicolare notizie di questo tipo?
Dipende dal modo in cui viene gestita la divulgazione. Ogni
volta che i ricercatori aggiungono un tassello in più alle conoscenze relative ai meccanismi tumorali c’è la necessità di comunicarlo, tuttavia è indispensabile che le notizie non vengano alimentate in modo fazioso, perché non è un singolo dato
di laboratorio che conduce alla cura del tumore, bensì un insieme di dati.
Nel panorama attuale dei team impegnati nella ricerca
contro il cancro a livello mondiale, quali sono quelli più
avanzati?
Istituti che hanno un’organizzazione strutturale tale che l’attività clinica si affianchi a quella di laboratorio, come avviene al
Regina Elena di Roma o all’Istituto Oncologico Europeo, lavorano in prima linea, perché i dati che derivano dall’osservazione dei pazienti vengono immediatamente trasferiti nel campo
della ricerca e, viceversa, le scoperte dei ricercatori possono
essere portate direttamente al letto del paziente. Tuttavia, in
questo percorso c’è una fase intermedia, che è quella del disegno di una molecola di sintesi capace di interagire con la malattia: operazione che è in mano alle case farmaceutiche, che
pure hanno i loro laboratori. Per questo il rapporto con il privato deve essere virtuoso.
L’Ire ha promosso anche un progetto di prevenzione del
tumore del seno: il Progetto Tevere…
Esattamente. Fare prevenzione significa operare ad un livello
precedente all’insorgenza della malattia, ovvero cercare di in22
eur torrino news
tervenire in quell’arco di tempo, che può essere anche molto
lungo, in cui si verificano tutte quelle alterazioni geniche che
poi potrebbero portare alla manifestazione del tumore.
Il Progetto, quindi, è indirizzato a donne sane, che tuttavia
presentino determinate caratteristiche che possono favorire
lo sviluppo della malattia, come obesità e alterazioni metaboliche. È, infatti, ormai appurato che modificazioni importanti
del metabolismo hanno un ruolo determinante nella dinamica
dei tumori; più precisamente, un accumulo di variazioni metabliche potrebbe favorire l’insorgenza di neoplasie.
Lo scopo del Progetto, allora, è quello di testare la capacità di
prevenzione nei confronti del tumore di un farmaco che ha
dimostrato di avere un ruolo importante proprio sul metabolismo, tanto è vero che da tempo è impiegato per il trattamento del diabete: la metformina.
La metformina potrebbe avere effetti benefici anche su
altri tipi di tumore?
Sì, si ritiene che potrebbe avere un impatto positivo anche sui
tumori della prostata, del colon o dello stomaco, anche se ovviamente per una conferma occorrerebbe avviare uno studio
preciso di valutazione del farmaco anche su queste forme tumorali.
È un farmaco che può avere controindicazioni?
Ha dimostrato di avere effetti collaterali di lieve entità e circoscritti all’apparato gastrointestinale, sebbene sinora sia stato
valutato nel lungo periodo soltanto sui pazienti diabetici.
Quali sono ad oggi le armi per la prevenzione?
Oltre ad evitare i comportamenti a rischio, come, per esempio,
il fumo, è senz’altro utile seguire una corretta alimentazione,
svolgere attività fisica e più in generale condurre uno stile di vita sano.
Le quote rosa
dall’antica Roma
ad oggi
] di MariaFrancesca Piemontese [
“L'uomo è il capo della famiglia, ma la donna è il collo e muove il capo dove vuole” questo antico proverbio cinese può
sembrare un po' azzardato, alcuni potranno sorridere leggendolo, altri potranno innervosirsi e tacciare chi scrive di femminismo, tuttavia un fondo di verità gli va riconosciuto. Oggi ipotizzare che una donna eserciti la sua volontà e le sue idee all'interno di un matrimonio o più in generale della società, è
normale, sul versante delle pari opportunità, infatti, numerosi
progressi sono stati fatti, anche se il cammino da percorrere è
ancora lungo.
Tuttavia non bisogna essere degli storici per ipotizzare come
questa massima si potesse tranquillamente applicare anche a
quelle donne vissute in quelle epoche dove l'universo femminile sembrava non esistere, se non come riflesso del mondo
maschile, e dove sembrava che queste creature fossero nate
solo per generare e non per pensare.
Sarebbe troppo lungo, ovviamente, riportare tutti gli episodi
della storia in cui una donna ha influenzato il corso degli eventi, tuttavia anche restringendo il campo ad un periodo ben
preciso è facile capire il ruolo di primo piano che alcune donne
hanno esercitato nei giochi di potere, al di là delle fonti che raramente riportano direttamente episodi di una qualche influenza femminile. Se per esempio volessimo approfondire la
parte che hanno avuto le donne dell’impero romano, rimarremmo sorpresi dallo scoprire quanta influenza hanno esercitato. Partiamo dalla figura di Livia, per
esempio, la donna di cui Ottaviano, il futuro Augusto (30 a.c. 14 d.c.), si invaghì perdutamente tanto da sposarla e
prenderla in casa quando lei
doveva ancora partorire il figlio avuto dal precedente matrimonio. Livia e Augusto vissero insieme per cinquant’anni e
per tutto questo lasso di tempo
lei non fu solo la prima donna dell’impero, ma anche la confidente e la consigliera più
fidata dell’imperatore, a testimonianza
della stima di cui
dovette godere le
furono concessi
benefici inimmaginabili per l’epoca, come il privilegio
della “sacro sanità”.
Anche a causa di
questi benefici, che ai più risultavano inconcepibili per una
donna, non sempre le fonti ne parlano con benevolenza, come
negli scritti di Tacito, ad esempio, dove lo storico la accusa di
aver organizzato l’omicidio dei successori di Ottaviano, Gaio,
Lucio e Marcello, per favorire l’ascesa dei suoi figli, Tiberio (14
d.c. - 37 d.c.) e Druso. Ed è proprio sulle linee di successione
che le matrone romane esercitarono maggiormente la loro influenza, definendo in pratica chi avrebbe governato il mondo
di allora.
Ma continuando il nostro breve excursus non si può non citare
la famosissima Messalina, dipinta dagli autori antichi come
una vera meretrice, la cui lussuria non conosceva limiti. Giovane bellissima sposa di un imperatore, Claudio (41 d.c. – 54
d.c), che le fonti descrivono come vecchio, sciocco e claudicante, sembra che l’influenza di quest’ultima fu così forte da
poter condizionare le scelte di tutto l’impero. A “salvare” l’imperatore dalle spire di Messalina, tuttavia, fu un’altra donna,
Giulia Agrippina, nipote di Claudio, che batté in astuzia la rivale e riuscì a scalzare il legittimo successore, Britannico figlio
di Claudio e Messalina, e garantire il trono al proprio figlio,
Lucio Domizio Enobarbo Nerone ( 54 d.c. – 68 d.c.). Una volta
morta Messalina, infatti, Agrippina si sposò con Claudio e fece
si che Ottavia, figlia dello stesso e della Meretrix Augusta, sposasse Nerone. Ancora una volta, quindi, una donna decide le
sorti della storia, una donna che però, pur macchiandosi di
atroci delitti per favorire il figlio, così almeno insinuano le fonti, da quest’ultimo venne prima allontanata e poi uccisa. Ultima donna che citeremo in questo breve riassunto è Domizia
Longina, moglie dell’imperatore Tito Flavio Domiziano (81 d.c
– 96 d.c.), gli storici ci tramandano di questa un’immagine simile a quella di Messalina, dedita ai piaceri della carne, avida e
spietata, ed è proprio questa sua indole che l’avrebbe spinta ad
una congiura ai danni del marito, congiura che ne decretò la
morte. Ennesimo esempio, quindi, di quanto le donne contribuirono a creare la storia, in poco più di un secolo, infatti, molti nomi femminili sono legati al potere, certo non si può giudicare quanto e in che modo, le fonti ne parlano sempre in maniera indiretta, ma a dare man forte a queste ipotesi vi è proprio il livore con il quale Tacito, Giovenale e molti altri attaccarono proprio queste creature che ad onor del vero, a loro dire,
non avevano nessun tipo di potestas.
Al di là delle immagini deformate di queste descrizioni, che
non fanno certo onore alle donne, quello su cui occorre ragionare è che il percorso dell’emancipazione femminile, che oggi
si traduce in quote rosa in politica e nei CdA per partecipare attivamente alla costruzione della società, ha origini antiche, da
sempre la donna ha ruoli di primo piano,anche se all’ombra di
qualche uomo, adesso occorre solo legittimarli.
eur torrino news
23
Il punto sulla
chemioprevenzione
con la
Dott.ssa Sabrina Strano
] di MariaFrancesca Piemontese [
Negli studi di MediaLive abbiamo avuto il piacere di avere come nostra ospite la dottoressa Sabrina Strano, coordinatrice
del gruppo di chemioprevenzione molecolare dell’Istituto Regina Elena di Roma, che ha fatto il punto della situazione sullo
stato dei lavori all’interno dei laboratori di ricerca da lei coordinati.
Dottoressa da anni ormai seguiamo i lavori dell’I.R.E. e in
questo lasso di tempo abbiamo visto crescere il numero
e l’importanza dei vostri laboratori, a che punto siamo
arrivati?
Parlando anche solo di quest’ultimo anno, nuovi gruppi si sono uniti a noi; ad esempio, un giovane ricercatore austriaco,
che ha ricevuto un importante finanziamento il Nusug, istituito dall’AIRC, per istituire una nuova equipe di ricerca. Inoltre
abbiamo ricevuto diversi finanziamenti, stiamo mettendo su
delle facility, strutture che possono aiutare e migliorare il lavoro dei ricercatori ed è prevista una nuova area laboratori, nella
quale lavoreranno nuovi ricercatori, sia della struttura dell’IRE
che di altre strutture.
Ma ad oggi quanti siete?
Considerando solo i ricercatori e non i ricercatori-clinici, circa
200.
Parlando, invece, di prevenzioni, in una nostra precedente intervista lei ci ha parlato del Progetto Tevere, ha
voglia di rispiegarci brevemente di cosa si tratta?
Questo progetto deve il suo nome al finanziamento che un
gruppo di ricercatori italiani, il cui capofila è la Prof.ssa Paola
Muti, direttore scientifico dell’Istituto Regina Elena, ha ottenuto dal Ministero della Salute, e che vede coinvolti una serie
di centri di ricerca, del Centro del Nord e del Sud Italia. Il progetto prevede il reclutamento di 17 mila donne sane, di una
età compresa tra i 50 e 70 anni, alle quali verrà somministrato
per 5 anni un farmaco, la metformina. Questo farmaco, in uso
ormai da più di vent’anni, viene utilizzato normalmente come
farmaco antidiabetico, tuttavia gli studi degli ultimi dieci anni
hanno evidenziato come questo eserciti anche delle attività
antitumorali. Ultimamente è stato pubblicato uno studio di
popolazione del Sud-est Asiatico che ha evidenziato come i
pazienti diabetici curati con la metformina, e non con altri farmaci antidiabetici, hanno una minore incidenza di tumori al
pancreas, al colon, alla mammella, alla prostata e all’esofago.
L’anima dello studio Tevere, tuttavia, risiede nel riuscire a dimostrare, alla fine dei 5 anni previsti dalla sperimentazione, se
le donne trattate con la metformina, a differenza di quelle a cui
viene somministrato un placebo, abbiano o no sviluppato una
minore incidenza di tumori al seno.
L’anno scorso nel corso della nostra intervista parlammo già della metformina, quali progressi sono stati fatti
da allora?
Il mio gruppo si occupa soprattutto dell’aspetto molecolare,
anche per quanto riguarda il progetto Tevere, noi studiamo
l’attività antitumorale di composti, sia sintetici che naturali.
Abbiamo visto, attraverso studi su animali e cellule in vitro,
che la metformina ha un notevole impatto sulle cellule tumorali modificandone l’assetto verso un fenotipo di una cellula
normale. Abbiamo, inoltre, notato che questo assetto metabolico non inficiava molto sulle cellule normali. Quindi questa
potrebbe essere utilizzata come un farmaco chemiopreventivo
sia per soggetti sani, ma con alta predisposizione al tumore,
che su soggetti nella fase iniziale della patologia, quando è
possibile ancora modificare il metabolismo di una cellula malata.
24
eur torrino news
Grafica: Romalive
La sperimentazione, ad oggi, sta dando dei risultati positivi?
Sì, c’è un grosso entusiasmo, soprattutto negli Stati Uniti verso
tutti quei farmaci che vanno ad agire sull’assetto metabolico
dell’organismo o che vanno ad impattare sulla restrizione calorica. In una precedente intervista avevo già parlato di come
riducendo l’apporto calorico è stata notata una riduzione dell’incidenza di rischi di tumore.
Perché, quindi, non estendere a tutta la popolazione
questo tipo di sperimentazione?
Per fare questo bisogna che ci sia il consenso di tutta la comunità scientifica, che tutti riconoscano la metformina come
agente chemiopreventivo. Perché questo riconoscimento avvenga, però, vi è la necessità di fare tanti esperimenti che confermino questa teoria; quale il progetto Tevere, il primo esperimento al mondo che prevede la somministrazione di metformina su pazienti sani, alla fine di questo la pubblicazione dei
dati che ne emergeranno sarà una conferma della validità o
meno di questi studi.
Ci sono controindicazioni nell’utilizzo di questo farmaco?
Da quanto abbiamo potuto constatare, nei soggetti che non
hanno una sindrome metabolica si sono rilevati in alcuni casi,
ma non sempre, dei disturbi gastrointestinali, questo è l’unico
effetto collaterale riscontrato.
Potremmo dire che in questo senso è quasi un farmaco
“naturale”?
Sì, ma non è certo una vitamina, anche se è un farmaco sicuro,
in uso da più di vent’anni, molto conosciuto sia dai pazienti
che dai medici.
Questa è una delle poche volte, almeno in Italia, in cui la
ricerca non insiste sulla chemioterapia o sulla chirurgia,
26
eur torrino news
ma sperimenta nuove strade. Con la metformina, secondo lei, la ricerca si è resa conto che bisognava prendere strade diverse rispetto al passato?
Certo, in questi ultimi anni i ricercatori, i medici, si sono chiesti
il perché del fallimento di alcune terapie, come quelle bersaglio, che in alcune patologie tumorali hanno dato risultati ottimi, mentre in altre non hanno funzionato e di conseguenza si
sono posti diversi interrogativi sulle motivazioni di questo risultato. Proprio sulle terapie bersaglio, gli ultimi risultati hanno
fatto si che si facesse un passo indietro, tornando a studiare e
sperimentare farmaci che avessero uno spettro di azione più a
ventaglio rispetto a quelli molto più selettivi.
Nei vostri laboratori oltre alla metformina fate ricerche
anche sulla melatonina, come procedono gli studi su
questo versante?
La melatonina, come la metformina, è una sostanza nota, legata al jet lag, all’insonnia, in questi ultimi anni si sta studiando perché sembra che questa svolga una notevole funzione
antitumorale. In una nostra pubblicazione su uno studio di popolazione effettuato su 11 mila donne sane seguite per un arco temporale di vent’anni, infatti, è emerso come le volontarie
con una bassa percentuale di melatonina erano maggiormente esposte al rischio di contrarre tumori al seno. La melatonina
è correlata al ritmo sonno-veglia, luce-oscurità, questa sua caratteristica ha fatto si che in tutta Europa si portassero avanti
studi legati alla salute di chi lavora sempre di notte. Questi che
alterano il loro ritmo sonno-veglia e in più sono sottoposti a luce artificiale, sembrano più predisposti all’insorgenza di certi tipi di tumori, prostata, colon, mammella. Molti scienziati si sono interrogati se questo fosse vero per tutti i lavoratori notturni, in realtà si è visto che anche lavorando per molti anni di notte e con luce artificiale molte persone non si sono ammalate, ci
sono altri fattori che vanno considerati. Ci tengo a precisare
che non tutti i lavoratori notturni svilupperanno una patologia
un farmaco sia messo in uso è necessario che superi diversi
step di valutazione.
Nei vostri laboratori studiate anche la vitamina D, come
proseguono questi studi?
Stiamo reclutando delle pazienti, in questo caso donne a cui è
stato diagnosticato un tumore al seno, per un trattamento,
via orale, con vitamina D. Questa verrà data alle pazienti per il
periodo che va dalla diagnosi della patologia fino al trattamento chirurgico di questa, una volta fatto questo le pazienti
verranno seguite per i 5 anni a venire così da verificare se queste, che sono state trattate con vitamina D, svilupperanno meno delle recidive.
Oltre a questi, state portando avanti altri studi nei vostri
laboratori?
Inizieremo a breve degli studi sulla restrizione calorica.
tumorale. Il nostro gruppo di ricerca, non avendo ben chiaro
come la melatonina potesse avere una funzione antitumorale,
ha studiato in vitro su cellule tumorali le attività di questa. Da
questa osservazione abbiamo dedotto come l’attività antitumorale della melatonina consista nella creazione di un meccanismo di protezione dei “danni”, ovvero quando una cellula
viene danneggiata, somministrandole la melatonina, in automatico, questa viene riparata. Questa riparazione avviene grazie alla creazione di un meccanismo di soppressione da parte di
un gene, P53, detto anche guardiano del genoma, che attiva
tutta un’altra serie di geni che aiutano a riparare il danno. La
melatonina, quindi, aiuta questo P53 nella sua funzione di
controllo affinché il DNA non subisca dei danneggiamenti.
La melatonina ripara anche i danni dovuti alle radiazioni? Se si, non si potrebbe somministrare anche ai
pazienti che fanno chemioterapia?
A questo proposito abbiamo fatto degli studi, sia su modelli
animali che su pazienti. Somministrando la melatonina ai pazienti prima della seduta chemioterapica abbiamo constatato
come questa aiuti e faciliti il superamento del trattamento.
La melatonina ha qualche tipo di controindicazione?
Ad oggi non si conoscono controindicazioni.
Quindi qual è l’obbiettivo finale dello studio della melatonina?
L’interesse generale con tutti gli agenti chemiopreventivi è
quello di introdurre delle nuovi armi terapeutiche senza grossi
costi, così da non incidere sul servizio sanitario nazionale, e
senza effetti collaterali.
La melatonina è un farmaco chemiopreventivo o no?
Questa ha una duplice funzione, chemioterapica e chemiopreventiva.
Quali sono, secondo lei, i tempi per dare “dignità scientifica” alla melatonina?
Occorrono studi più solidi, queste sostanze non sono ancora
molto studiate, almeno in Europa. Bisogna aumentare l’interesse scientifico, fare delle pubblicazioni importanti, perché
28
eur torrino news
Tornando un passo indietro, avete mai pensato di associare la metformina, la melatonina e la vitamina D nella
lotta contro il cancro?
Alcuni lavori hanno associato la metformina e la melatonina,
che hanno azioni molto simili, e l’utilizzo sinergico di queste ha
dato dei risultati incoraggianti.
La ricerca si sta allontanando dai farmaci chemioterapici
tradizionale?
Direi di sì.
Ci sono altri farmaci che state studiando?
Siamo in contatto con una grossa industria toscana di agenti fitoterapici e vorremmo testare una serie di composti vegetali
che loro stanno già utilizzando e che loro pensano possano
avere un’attività antinfiammatoria. I processi infiammatori sono molto correlati alla patologia tumorale. Per concludere, però, vorrei ricordare l’importanza della prevenzione, al minor
sintomo, al minor campanello di allarme consultare uno specialista è importante, come valutare anche i rischi a seconda
dell’età e adeguarsi di conseguenza agli esami più opportuni
da fare.
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i è tenuta, presso il Consiglio regionale del Lazio,
l’accoglienza all’equipaggio del Raid Umanitario
partito lo scorso 21 Gennaio, che ripercorrendo le
tappe effettuate dai soldati italiani dopo la disfatta di Stalingrado, è giunto nell’attuale Volgograd
per devolvere alla casa famiglia gestita dalla
Comunità Giovanni XXIII provviste economiche e generi di
prima necessità raccolti durante il percorso.
L’iniziativa portata a termine da Guido Guerrini e Emanuele
Calchetti è stata patrocinata dalla Regione Lazio, in occasione del 150°anniversario dell’Unità d’Italia. La regione ha
voluto favorire l’evento per mantenere vivo il ricordo del
sacrificio dei soldati italiani che durante la seconda guerra
mondiale vennero inviati a combattere lungo le rive del Don,
vicino l’attuale Volgograd, allora Stalingrado.
I ragazzi hanno realizzato un reportage fotografico e video
sui campi di battaglia che furono protagonisti di un episodio
cruciale per la storia europea.
Guido Guerrini ci racconta di come il tempo, in alcuni di questi luoghi, si sia fermato, strade in terra battuta, carretti trainati da muli, la neve che scende e copre ogni cosa: “ Quello
che hanno visto i nostri occhi non è poi tanto diverso da quello che hanno visto i nostri nonni – le condizioni economiche
e di vita di queste popolazioni sono ancora molto arretrate
ma in lento miglioramento” aggiunge.
L’impresa dei due ragazzi, che hanno percorso ben 9mila Km
con un fuori strada Gonow non accessoriato, è stata accolta
con entusiasmo dalla Regione Lazio, che oltre a patrocinarla
ne ha riconosciuto il valore organizzando una cerimonia ufficiale nella quale il Presidente del Consiglio regionale Mario
Abruzzese ha consegnato una targa a Guido ed Emanuele.
L’evento ha ricordato il Presidente Abruzzese ha avuto non
solo un valore umanitario e storico culturale, ma anche
ambientale visto che il percorso è stato portato a termine
con un fuoristrada alimentato a GPL, un combustibile dall’impatto ambientale basso e dal costo contenuto
30
eur torrino news
ale
di
on
] di Irene Giarracca [
Mario Napolitano
è uno dei più affermati
esponenti della sartoria
romana, operante con il proprio atelier dal 1960 nel centro direzionale
della Capitale: l’EUR.
Di lui si può dire che sia nato “sarto”.
il suo percorso, infatti, inizia giovanissimo nel laboratorio dello zio
paterno. Da allora ha sempre perseguito la via intrapresa con costanza
e amore: amore per il proprio lavoro e per la sartoria in genere, che
ancora oggi lo contraddistingue e fa di lui un protagonista
nell’intuizione di nuove linee e di rari particolari, che evidenziano anche
il suo ruolo di stilista.
Sua è, pertanto, l’eleganza classica che si evolve nell’attualità delle
linee e dei volumi sempre al passo con i tempi.
Non è casuale, infatti, che la sua clientela sia composta da dirigenti,
politici, imprenditori, prìncipi ed ambasciatori, ma anche da personaggi
diversi per estro e cultura.
Molti sono i riconoscimenti al suo lavoro in Italia e
all’estero. Nel 2003, a Treviso, durante il congresso
Mondiale dei Maestri Sarti è stato nominato Presidente
della World Federation of Master Tailors, federazione nata
a Bruxelles nel 1865.
Nel 2007 A Taiwan, durante il 33° World Congress è stato riconfermato.
Ricorda agli operatori del settore che dal 5 al 10 Agosto 2011 si svolgerà a
Roma il 34° Congresso Mondiale dei Maestri Sarti allo Sheraton Golf Hotel.
Per gli interessati l’indirizzo e-mail è:
[email protected]
Mario Napolitano dal 1960
Via Laurentina 595- Roma
Tel-fax: 06 5924020
www.sartorianapolitano.com
la sartoria su misura, pur con l’evolversi del tempo e con l’avvento di
nuove tecnologie, dovrà rimanere patrimonio storico, ecco perché
dobbiamo avere una particolare attenzione verso i giovani, purtroppo è
un mestiere che non attrae le nuove generazioni.
– Oscar Wilde nell’800 diceva che per avere il massimo di abito ci voleva un tessuto
inglese ed un sarto italiano, ma oggi possiamo dire che anche il tessuto italiano è il
migliore al mondo.
– Un abito di sartoria non è mai fuori moda.
BookLiveBookLiveBooQuesto mese, alcune scelte dei libri che potrete acquistare online dal sito www.booklive.it
Aurelia Rottigli
ALIMENTAZIONE VEGETARIANA
Teoria e Pratica dell’alimentazione. Contiene 150 ricette provenienti da tutto il
mondo e un capitolo dedicato all’alimentazione del neonato.
Mondadori.
Pagine: 304 - Formato: 13,5x20,5 cm
Prima edizione: Giugno 2008
Prezzo: € 13,50 IVA inclusa
Tutto sulla teoria e pratica dell’alimentazione vegetariana racchiuso in un
volume tra i più aggiornati e approfonditi sull’argomento. Nata dalle lunghe ricerche che l’autrice ha condotto negli Stati Uniti, dove la cultura del
vegetarianesimo è molto approfondita e diffusa, questa magnifica guida
smaschera luoghi comuni ed errate credenze legate alla scelta di un’alimentazione vegetariana.
Aggiornata su molte delle più recenti scoperte, come l’integrazione naturale degli amminoacidi mancanti o l’azione effettiva delle vitamine, la
Gregg Braden
LʼEFFETTO ISAIA
Una nuova illuminante interpretazione delle pergamene del Mar Morto
Mondadori.
Pagine: 256 - Formato: 17x24 cm
Prima edizione: Aprile 2001
Prezzo: € 15,50 IVA inclusa
Sviluppata agli inizi del ventesimo secolo, la fisica quantistica offre degli
sviluppi che non siamo ancora in grado di comprendere a pieno. Basata su
alcuni princìpi secondo i quali il tempo, la preghiera e il nostro futuro possono essere messi in relazione secondo modalità che stiamo appena
cominciando a concepire.Una delle più affascinanti proprietà della teoria
dei quanti è quella di ammettere l’esistenza di risultati finali diversi nello
stesso momento. Come nelle parole evangeliche secondo cui «nella casa
del Padre mio vi sono molte dimore», il nostro mondo è per noi la dimora
di molti esiti possibili per le condizioni che creiamo nella nostra vita. Anziché creare la nostra realtà, è più esatto dire che noi creiamo le condizioni
con le quali attiriamo dei risultati futuri, già stabiliti, mettendoli a fuoco
nel presente. Le scelte che facciamo in quanto individui determinano
quale dimora, o possibilità quantistica, sperimentiamo nella nostra esistenza. Poiché le scelte individuali confluiscono entro vaste categorie che possono affermare o negare la vita nel mondo in cui viviamo, accade che le
scelte di tanti si fondano in una singola risposta collettiva alle sfide del
Benito Li Vigni
LE VERITÀ NEGATE
Tutto quello che non leggerete nei libri di Storia e nei giornali
Romalive Edizioni.
Pagine: 169 - Formato: 11,5 x16,5 cm
Prima edizione: maggio 2009
Prezzo: € 5,00 IVA inclusa
Il giornalismo è informazione e soprattutto professione di libertà e
coscienza civile. Il giornalismo vero non si lascia condizionare o imbavagliare da potenti o lobby, dal potere politico e da quanti vogliono nascondere la verità. Il giornalismo vero è dunque coraggio civile, è missione
democratica, perché non c’è democrazia dove l’informazione non è coraggiosa, dove l’informazione non attacca il potere, quando il potere sbaglia.
Una democrazia che non vanta un’informazione senza “bavaglio”, che
nasconde le verità, ancorché scomode, è una democrazia incompleta e
forse “malata”.
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eur torrino news
guida offre ai lettori un quadro generale e completo riguardo a questo
tipo di alimentazione. Il testo è arricchito da un’interessante panoramica
sui vantaggi economici ed ecologici
legati a questa scelta e da un intero
capitolo dedicato all’alimentazione
vegetariana del neonato, dall’allattamento alla prima infanzia.
L’accurata selezione di 150 ricette vegetariane, ricche di vivaci colori e di gusti
provenienti dalle tradizioni di tutto il
mondo rendono ancora più prezioso
questo indispensabile manuale, per
un’alimentazione sana e natuarle. L’autrice, Aurelia Rottigli, si è laureata in
Medicina e Chirurgia presso l’Università
degli studi di Milano, specializzandosi in
Pediatria e Igiene Scolastica presso L’Università di Padova. Ha diretto ambulatori pediatrici della Provincia e della città
di Bergamo per più di trent’anni.
momento. Per esempio, scegliere il perdono, la compassione e la pace
attira un futuro che riflette queste qualità. La bellezza dell’analogia di
Ermete a cui si è accennato in precedenza, «come in alto, così in basso»,
sta proprio nel mostrarci l’importanza di ciascuna scelta, fatta da ogni
uomo o donna di qualunque ceto, in qualunque momento. In assenza di
criteri basati su censo o privilegi, ogni scelta possiede eguale forza e valore. Chiaramente, navigare attraverso le possibilità della vita è un processo
di gruppo. In un mondo quantistico non vi sono fattori nascosti, ogni azione compiuta da ciascun individuo conta. Noi esistiamo nel mondo che
creiamo insieme.Nessuna profezia, né antica né moderna, può predire il
nostro futuro; noi ridefiniamo le nostre
scelte in ogni momento! Sebbene possa
sembrare che stiamo percorrendo un sentiero destinato ad avere un certo esito, questo sentiero può cambiare radicalmente e
produrre un altro risultato del tutto inatteso
(nell’arco di trenta minuti, come nell’esempio dell’Iraq). Le predizioni presentano solo
delle probabilità. Il fisico Richard Feynman,
considerato uno fra i maggiori innovatori
del pensiero dopo Albert Einstein, ha parlato precisamente di questa chiave profetica
quando ha affermato: «Non siamo in grado
di predire ciò che accadrà in una data circostanza. La sola cosa che può essere predetta è la probabilità di eventi diversi».
L’Italia dei troppi misteri irrisolti, ha sofferto negli anni di un’informazione
molto spesso “ammaestrata” a negare la verità a mistificarla, nell’interesse
di certi poteri. Un libro al servizio della comunità, un impegno civico che
ripercorrendo tappe importanti e centrali della nostra storia fa luce sui lati
oscuri della vita politco-istituzionale, dal movimento dei fasci siciliani al
rapporto fra mafia e politica, per giungere ai fatti più recenti della scena
internazionale come l’impegno americano in Afghanistan.
Benito Li Vigni (Palermo1935) giornalista e studioso di storia sociale e politica è stato stretto collaboratore di Enrico Mattei e alto dirigente del
Gruppo Eni.
Attualmente è libero docente di Geopolitica e
membro della Commissione Nazionale Energia.
Come saggista e narratore ha sempre dedicato
molta attenzione ai grandi misteri d’Italia e alla
geopolitica del petrolio.
BookLiveBookLiveBooVadim Zeland
REALITY TRANSURFING
LO SPAZIO DELLE VARIANTI
Come Scivolare Attraverso la Realtà
Mondadori.
Pagine: 246 - Formato: 13,5x20,5 cm
Prima edizione: Novembre 2009
Lo Spazio delle Varianti è il volume che apre la trilogia del Transurfing,
nuova e straordinaria tecnica di interpretazione della realtà che rappresenta una delle più innovative modalità per esercitare le proprie capacità e la
propria intelligenza. Nell’arco del 2010 saranno pubblicati, sempre da
Macro Edizioni, i successivi due volumi: Il fruscio delle stelle del mattino e
Avanti nel passato.
Chi pratica il Transurfing scivola senza sforzo tra le onde del quotidiano e
cavalca la vita con leggerezza, senza sprofondarvi dentro. Libero da legami
di dipendenza e consapevole di ogni cosa che fa, il transurfer non attribuisce mai troppa importanza agli eventi, che in questo modo perdono la
loro connotazione positiva o negativa e non hanno più il potere di influire
sulla sua esistenza. Attento a non disperdere la propria energia lottando
inutilmente contro i pendoli – strutture mentali vincolanti che si rafforzano
quanto più le persone danno loro risonanza – il transurfer preferisce essere spettatore attivo invece che attore, assumendo in questo modo una
prospettiva più distante, rilassata e obiettiva. Metafora perfetta del Transurfing è il principio alla base dell’aikido. In quest’antica disciplina chi
viene preso di mira non si oppone all’attacco, ma accompagna l’avversario
nei suoi movimenti, sfruttandone la forza a proprio vantaggio. Nel Tran-
Corinne Gouget
GUIDA TASCABILE
AGLI ADDITIVI ALIMENTARI
La verità sui coloranti E 621 ed E 951
di fronte a sigle e nomi quasi impronunciabili, di cui non conosciamo il significato. L’autrice svolge un’indagine precisa e completa sugli additivi alimentari che troviamo abitualmente nei nostri cibi – coloranti, addensanti, edulcoranti, stabilizzanti, aromatizzanti, conservanti
e altri, sintetizzati in una semplice tabella:
Mondadori.
• la provenienza (naturale o di sintesi)
Pagine: 172 - Formato: 11x17 cm
Prezzo: € 7,90 IVA Inclusa
• il grado di pericolosità e gli eventuali disturbi
e patologie che possono provocare
Guida Tascabile agli Additivi Alimentari è uno strumento – pratico, facile
da consultare e da portare con sé al supermercato – per imparare finalmente a fare la spesa scegliendo consapevolmente quali cibi acquistare in
base a ciò che realmente contengono.
Perché dovremmo aver bisogno di una Guida agli Additivi Alimentari?
Nelle etichette dei prodotti enogastronomici dovremmo trovare un prezioso
alleato per la nostra salute. La maggior parte delle volte però, ci troviamo
• l’aggiornamento delle ricerche scientifiche
sui danni causati alla nostra salute.
Gregg Braden
cità di superare il dubbio che spesso accompagna i nostri desideri, sviluppando le tecniche e gli atteggiamenti che nel libro vengono spiegati accuratamente.
Sono le scuole di antica saggezza che ci
hanno tramandato questo stile di preghiera, lo stesso che ancora oggi viene
praticato nei monasteri arroccati sulle
montagne del Tibet.
Gregg Braden ci spiega che non è
necessario usare parole specifiche, tenere le mani in una data posizione o esprimere qualcosa esteriormente, attraverso
il corpo; questa antica modalità di preghiera ci invita piuttosto ad assumere
un ruolo attivo per ottenere la guarigione fisica, per richiamare l’abbondanza
sui nostri amici e familiari e per portare
la pace nel mondo.
LA SCIENZA PERDUTA
DELLA PREGHIERA
Il potere nascosto della Bellezza, della Benedizione, della Saggezza e del Dolore
Mondadori
Pagine: 212 - Formato: 14x19 cm
Prima edizione: Novembre 2006
Prezzo: € 12,90 IVA inclusa
In questo suo nuovo libro Gregg Braden condivide con noi ciò che ha appreso durante lunghi viaggi e ricerche presso popoli e culture molto diversi.
La preghiera come la conosciamo oggi nella società occidentale si differenzia
sensibilmente dalle forme che si sono tramandate per migliaia di anni nelle
antiche tradizioni. Con grande competenza Braden ci introduce al modo
giusto di pregare per ottenere che la nostra richiesta venga sempre esaudita.
Scopriremo che la preghiera non riguarda tanto il chiedere, quanto la capa-
36
surfing non c’è posto per l’opposizione diretta alla realtà, ma solo per un
sapiente utilizzo dell’energia nella direzione a noi più favorevole.
Transurfing ha già conquistato decine di milioni di persone, che si sono
appassionate e hanno apprezzato gli stimolanti e innovativi contenuti proposti da Vadim Zeland nelle sue opere.
«VIVETE IN BALIA DELLE CIRCOSTANZE.
LA VITA INTORNO A VOI “ACCADE”.
E COSI SARÀ SEMPRE FINO A CHE NON SAPRETE COME SI PUÒ GESTIRE
LA REALTÀ.»
Il Transurfing è una tecnica nuova ed estremamente potente che permette
di creare cose impossibili dal punto di vista comune e più precisamente di
gestire il proprio destino a proprio piacimento. Nessun miracolo però.
Vi aspetta qualcosa di ben altra entità. Vi convincerete che la realtà ignota
è molto più stupefacente di qualsivoglia magia. La tecnica del Transurfing si
è diffusa in Russia nel 2003, prima via Internet, e nell’arco di due anni ha letteralmente
invaso gli scaffali delle librerie. Di Vadim
Zeland sappiamo solamente che è russo ed è
un esperto di fisica quantistica, divenuto
“trasmettitore” di questa incredibile tecnica.
Nei suoi libri, Zeland propone ai lettori un
viaggio fantastico nella realtà, dove la destinazione non è un punto d’arrivo ma un processo, il vivere quotidiano in un’atmosfera di
festa ininterrotta. Poiché, per colui che impara a gestire e scegliere il proprio destino e a
ottenere ciò che desidera, la festa è ogni
giorno, nel qui e nell’ora.
eur torrino news
Alcune sezioni di approfondimento sono dedicate all’aspartame e al glutammato monosodico,
additivi fra i più diffusi e nocivi in commercio.
Con l’ecceso di calorie aumenta il rischio
di sviluppare malattie autoimmuni
La bilancia segna chili di troppo: problemi di linea, ma non
solo. Alle già note conseguenze sul sistema cardiovascolare, si
deve aggiungere adesso anche una maggior predisposizione
alle malattie autoimmuni, rilevazione frutto della ricerca condotta dall’Istituto di endocrinologia e oncologia sperimentale
del Consiglio nazionale delle ricerche (Ieos-Cnr) di Napoli,
che ha visto la collaborazione dell’Università di Napoli’Federico II’ e delle Università di Los Angeles e di Yale.
L’attenzione degli studiosi si è concentrata sul fattore di crescita cellulare chiamato mTOR, che avrebbe un ruolo determinante nella protezione dalle patologie autoimmunitarie, in
quanto responsabile della crescita dei linfociti detti T regolatori, indispensabili per innescare i meccanismi di difesa contro questo tipo di malattie.
Secondo le osservazione degli esperti, il fattore mTOR
esplica le sue funzioni attraverso
delle oscillazioni
che, se bloccate,
produrrebbero
un cattivo funzionamento
dello stesso
mTOR, inibendo la sua capacità
protettiva, blocco che sembrerebbe essere favorito dall’eccesso calorico. I dati dello studio spiegano, quindi, la frequente relazione tra problemi di obesità e soprappeso, e malattie autoimmuni.
Cellula staminale: nuova frontiera della medicina
o danno per l’organismo
Le cellule staminali, la cui particolarità è quella di non essere
specializzate e di potersi quindi trasformare in altri tipi di cellule, così da poter essere utilizzate per riparare tessuti o ricostruire organi, secondo recenti studi potrebbero essere dannose per l’uomo.
una fase all’altra di questa trasformazione ha degli effetti collaterali, il mutamento di cellule adulte in cellule “primitive”se
da una parte risolve il problema etico dall’altra sta portando
ad una disillusione nei riguardi di quel ramo della ricerca che
sembrava poter essere la soluzione di molti problemi.
A lanciare l’allarme è uno studio congiunto dell’Istituto Europeo di Oncologia, dell’Istituto FIRC di Oncologia Molecolare, dell’Istituto San Raffaele Telethon per la Terapia Genica e
il Dipartimento di Biologia Molecolare dell’ Università di
Ginevra, insieme al Politecnico Federale di Losanna.
Tuttavia, preso atto di questa nuova
situazione, si sta già cercando di
individuare e isolare quei geni, utilizzati nella fase di trasformazione, portatori di queste devianze; ad oggi
sembra essere il c-Myc la causa di
questa instabilità, sambra, infatti,
che le cellule create non utilizzando
questo siano più stabili.
Secondo questa ricerca, infatti, a creare una problematica che
potrebbe addirittura portare all’insorgenza di un tumore, è
l’instabilità di queste cellule riprogrammate. Il passaggio da
All’origine del sonnambulismo
un difetto al livello del cromosoma 20
Si alzano dal letto in piena notte, camminano per i corridoi di
casa, magari dopo essersi addirittura vestiti, eppure il mattino
seguente non ricordano niente: succede alle persone che soffrono di sonnambulismo. E se fin qui la cosa potrebbe anche
far sorridere, il divertimento viene meno quando si considera
che i soggetti in fase di sonnambulismo si trovano in uno stato
di incoscienza totale, il che significa che senza neppure rendersene conto potrebbero anche compiere atti pericolosi.
Dunque, riuscire ad identificare i meccanismi che sono alla
base di questo disturbo è la premessa indispensabile per lo
sviluppo di eventuali terapie.
I ricercatori della Washington University hanno, intanto, scoperto che all’origine vi sarebbe un difetto cromosomatico. Il
dato è emerso a seguito di un’indagine condotta fra i membri
di una stessa famiglia nella quale ben 22 persone soffrono di
questo disturbo: l’analisi di campioni di saliva
prelevati da tutti i soggetti interessati, ha mostrato la presenza costante di un difetto al livello del
cromosoma 20.
Ulteriori studi
cercheranno di
individuare
in
maniera specifica i
geni coinvolti.
BookLiveBookLiveBooMarcello Pamio
IL LATO OSCURO
DEL NUOVO ORDINE MONDIALE
“ Avremo un governo mondiale, che ci piaccia o no. Si tratta di sapere se verrà
creato con la conquista o con il consenso” Senato americano, 1950.
Macro Edizioni.
Pagine: 208 - Formato: 20,5 cm
Prima edizione: 2004
Prezzo: € 10,50 IVA inclusa
Non appartengono a nessuna razza o religione i padroni del mondo, sono
i creatori del Dio denaro, stravolgono e nascondono la verità, ammazzano
quando lo ritengono opportuno.
Prendendo spunto dall’analisi dei maggiori organismi di politica ed economia internazionali (il Fondo Monetario Internazionale, la Banca Mondiale,
l’Onu, l’Organizzazione per il Commercio, ecc…) e di quelli che sono, in
Claudia Benatti
VIRUS LETALI E TERRORISMO MEDIATICO
Perché dobbiamo vivere nella paura? Come funziona il sistema che ci inganna?
Macro Edizioni.
Pagine: 104 - Formato: 24 cm
Prima edizione: 2002
Prezzo: € 9,50 IVA inclusa
La tragedia americana dell’11 Settembre 2001 ha portato con sé i fantasmi
di una grande insicurezza politica e sociale e la sensazione della fine dell’epoca di serentià e pace che prima caratterizzava perlomeno il mondo industrializzato. Tra gli altri pericoli che si sono ventilati come incombenti sulla
opulenta società occidentale, sicuramente uno dei più angoscianti è quello
della minaccia di epidemie catastrofiche propagate ad opera di bioterroristi
che diffonderebbero impunemente virus e batteri nei luoghi pubblici e privati della nostra collettività.
Tutti i mass media si sono concetrati per mesi su queste notizie allarmanti
con un’insistenza veramente straordinaria... ma quanto c’è di vero in tutto
ciò? Sarebbe veramente possibile un insieme di eccezzionali epidemie mor-
Gregg Braden
IL CODICE DEL TEMPO – FRACTAL
TIME
Il segreto del 2012 e l’ arrivo della Nuova Era
Mondadori.
Pagine: 302 - Formato: 13,5x20,5 cm
Prima edizione: Ottobre 2009
Traduttori: Nicoletta Cherubini
Prezzo: € 18,90 IVA inclusa
Ne Il Codice del Tempo Gregg Braden ci offre una visione chiara e approfondita delle conclusioni a cui gli studiosi di diverse discipline stanno giungendo
in merito alla data cruciale del 2012.
Egli illumina da una nuova ottica il passato della nostra civiltà e getta luce su
ciò che ci riserva il futuro. Secondo l’antico popolo dei Maya il tempo è una
danza infinita di cicli, che si ripetono costantemente era dopo era. Cicli più
piccoli all’interno di cicli più grandi. In base al loro calendario alcuni di essi si
chiuderanno nel 2012, in coincidenza con il solstizio d’inverno.
Dall’altra parte, i più moderni studi astronomici sostengono che quello stesso giorno il nostro pianeta si troverà nel punto più lontano dal centro della
galassia, in un allineamento particolare con esso. Tutto ciò comporterà una
serie di conseguenze che potrebbero provocare la fine di un’era e un nuovo
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eur torrino news
realtà, i compiti da questi svolti, Marcello Pamio ci introduce in un mondo
di corruzione e cospirazione, di massoneria e sette segrete, di personaggi
che lavorano dietro le quinte per mantenere il potere nelle mani di poche
famiglie, “i burattinai”.
Osservando come operano e da chi sono
gestite le grosse multinazionali, le banche e
le organizzazioni internazionali, l’autore
porta alla luce una rete di collegamenti tra
uomini politici di tutto il mondo e un piccolo gruppo di famiglie, per lo più banchieri, il
cui obiettivo è mantenere il controllo totale
sul mondo e sugli individui, anche attraverso la manipolazione della salute e la diffusione delle malattie.
Un libro completo e chiaro, che fa nomi e
cognomi dei personaggi implicati. Un testo
di controinformazione che tutti dovrebbero
leggere prima di fare la spesa, ascoltare un
telegiornale e dare il proprio voto!
tali diffuse da fanatici privi di ogni sofisticata strumentazione adatta allo
scopo? Sono veramente così propagabili questi virus tanto temuti? È vero
che non ci sono rimedi per far fronte a queste patologie a parte (forse)
altrettanto pericolosi vaccini sperimentali?
E se il tutto non fosse completamente
reale e veritiero, perché governi, stampa
e reti radiotelevisive di mezzo mondo
avrebbero dovuto montare una farsa di
dimensioni così impressionanti?
Cosa si propone la potenza americana? A
cosa e a chi sarebbe funzionale uno stato
generalizzato di paura? Del resto, quale
strumento di controllo è migliore di quest’ultima? Una ricerca appassionata, inappuntabile, documentata e con dei retroscena che potrebbero stravolgere le
vostre conoscenze sul funzionamento e
le motivazioni dell’attuale sistema politico-economico mondiale. Un’analisi
oggettiva che si rivela nel suo dipanarsi
così lucida e ovvia da suonare talvolta
profetica.
inizio per il pianeta e l’umanità intera. Ma cosa accadrà veramente il 21
dicembre dell’anno 2012? Pagine ricche di scienza e spiritualità nelle quali le
scoperte della matematica dei frattali applicate ai cicli cosmici e individuali
sono trattate con il linguaggio semplice e divulgativo. Il Codice del Tempo
mostra chiaramente come le condizioni che hanno creato la storia si ripetano, riflettendo gli schemi che si trovano in natura e come, a fronte di ciò, sia
possibile affrontare i momenti critici per evitare gli errori del passato.
E come possiamo sapere quello che ci aspetta?
Grazie al Computo del Codice Temporale che
Braden illustra minuziosamente all’interno di
quest’opera. Un calcolo matematico che permette di scoprire, a partire da un evento del
passato conosciuto, personale, come un
trauma o un importante successo, o collettivo, come una guerra o una dichiarazione di
pace, lo schema e i tempi secondo i quali si
ripeteranno le condizioni affinché possa verificarsi un evento simile. Uno strumento prezioso per orientarsi nelle scelte più significative di quest’epoca. Un libro straordinario che
consente di comprendere a fondo la complessa situazione in cui l’umanità è venuta a
trovarsi, le incredibili opportunità che abbiamo in questo momento e come fare per
non lasciarsele sfuggire.
OSSIGENO IPERBARICO ESTETICO:
la novita’ del nuovo millennio nel ringiovanimento cutaneo
a cura della Dr.ssa Leda Moro, Medico Estetico di Roma (www.brazilsystem.com)
In un’epoca orientata verso sistemi sempre più evoluti e poco invasivi, l’ingegneria biomedica risponde sfruttando il presidio più naturale che esiste: l’ossigeno.
Dei suoi effetti biologici sui tessuti la scienza parla chiaro: ben 17
sono le patologie attualmente curabili con la terapia di Ossigenazione in camera iperbarica, pressurizzata due o tre volte la pressione
atmosferica normale.
Spostare l’attenzione di questi benefici sul ringiovanimento cutaneo
è stato un passo breve, l’uso dell’ossigeno iperbarico estetico è approdato anche in Europa, dove ha assunto un carattere più “terreno”
e destinato a tutti, dai vip alle persone comuni.
COS’È
L’ossigeno iperbarico estetico è una tecnica di infusione percutanea, tramite un sofisticato apparato costituito da un generatore che
trasforma l’aria (costituita al 21% da ossigeno e al 79% da azoto) in
ossigeno puro, iperbarizzandolo (portandolo cioè ad una pressione
superiore rispetto a quella atmosferica di 1 Bar). Al compartimento
iperbarizzante è collegato un deflussore a manipolo simile ad una
pistola pneumatica che “spara” il gas ottenuto sulla cute, con un
sistema a scansione e di intensità graduabile dal Medico.
MECCANISMO D’AZIONE
Un po’ di storia e cenni di ricerca scientifica: dagli studi del fisico Von Ardenne
(1990), l’invecchiamento è legato al
minor apporto di sangue ai tessuti, a
sua volta conseguenza di un deficit
della circolazione a livello dei tratti
terminali dei capillari. Altri studi
(Stuttgen G.) confermano che il
numero di capillari attivi cutanei
diminuisce con il passare degli
anni. Lavori recenti (Stucker et
al.) mostrano che gli strati
superiori della pelle umana
sono quasi esclusivamente
riforniti di ossigeno dall’ambiente esterno, e i ricercatori della Clinica Universitaria
di Berlino hanno infine dimostrato come l’impiego di
ossigeno attivo topico favorisca la microcircolazione
ed il metabolismo cutaneo.
In termini pratici, invecchiamento, stress, inquinamento, malattie, sono tutti fattori che colpiscono i microcapillari avviando un processo di
degradazione del collagene
e dell’elastina: ossigenare
la pelle vuol quindi dire “rivascolarizzarla” rendendola più sana, tonica, luminosa e morbida. Tuttavia, se il primo beneficio del trattamento topico è una rivitalizzazione diretta degli
strati cutanei, ne esiste un secondo: il
gas iperbarico è
anche un potenziatore metaboli-
co e veicolatore di alcune molecole
attraverso gli strati dermo epidermico.
Se ne deduce che il grande successo
che questa tecnica sta riscuotendo in
tutto il mondo è legato sia al potere
dell’ossigeno stesso che all’azione dei
farmaci antiaging scelti dal Medico e
veicolati.
INDICAZIONI
Invecchiamento cutaneo e non solo: molte patologie dermatologiche del viso e del corpo traggono enormi benefici dall’ossigenazione percutanea (acne in tutte le sue forme, iperpigmentazioni, lassità,
edemi post chirurgici, cellulite, smagliature, ecc…) al punto da rendere questa strategia indicata in molti campi d’azione. La sua assenza totale di effetti collaterali, dolore e traumi la rende peraltro completamente priva di controindicazioni e adatta a qualsiasi età.
PROTOCOLLI INDIVIDUALI
Esistono al momento diversi protocolli, che derivano essenzialmente
dal grado di invecchiamento cutaneo e, soprattutto, dal fatto che il
trattamento venga effettuato da una estetista o da un medico. Nel
caso in cui l’operatore sia un medico, i principi attivi saranno veri e
propri “farmaci” e l’ossigeno iperbarico rappresenterà una sorta di
siringa virtuale con cui iniettare, senza aghi, tossina botulinica, fattori di crescita ed altre molecole “medical device”. I protocolli di trattamento “strong” possono essere articolati in sedute intensive a cadenza mensile, della durata di circa 60 minuti, il cui costo dipende dai
materiali veicolati (dai 200 ai 250 euro a seduta). Lo schema “strong”
mensile è ottimale in abbinamento ad altre strategie antiaging che
ottimizzino il risultato: radiofrequenza bipolare, bioristrutturazione
con polinucleotidi, carbossiterapia, peelings, ecc… Altri protocolli
prevedono invece 4-6 sedute “soft”, di circa trenta minuti, (da 100 a
200 euro a seduta) con cadenza settimanale, e qualche richiamo
mensile. Tale schema è adatto a pelli più giovani e rientra in un programma di prevenzione antiaging o di mantenimento o, ancora, nel
pre e post chirurgico (lifting). In ogni caso, le modalità, i tempi, i farmaci da veicolare e le associazioni con altre terapie saranno quindi
“strettamente personalizzati” e individuati in una valutazione medica essenziale per un risultato visibile e duraturo.
RISULTATI
La tecnica è recente ma le nostre casistiche attuali (condotte nei tre
centri medici pilota di Napoli, Roma e Milano), si fondano su più di
un anno di sperimentazione e su un “Customer Satisfaction” in cui i
pazienti hanno definito il “ringiovanimento ottenuto” superiore alle
aspettative (il 70 % definisce il risultato molto significativo, il 22%
abbastanza significativo, il 6 % risultato mediocre e soltanto il 2%
riferisce risultato nullo). Detti risultati sono così descrivibili: Dopo
circa dieci giorni dalla prima seduta è già molto evidente l’evoluzione di tutti i parametri morfologici cutanei (turgore, elasticità, tessitura) e il miglioramento in termini di luminosità,
tono e spessore della zona trattata. Notevole la diminuzione
delle rughe dinamiche e statiche, il restringimento dei pori
cutanei, l’involuzione dei processi acneici attivi e degli esiti
cicatriziali post acneici. Nel pre e post chirurgico, ottimizzazione del risultato operatorio con regressione veloce degli edemi
e assestamento cutaneo veloce. Tutti i risultati subiscono un
ulteriore incremento al progredire delle sedute e, in follow up
ad un anno, restano stabili e duraturi.
PER INFORMAZIONI:
tel 0666154318, www.brazilsystem.com
BookLiveBookLiveBooNicole Boudreau
IL DIGIUNO PER LA PROPRIA SALUTE
Uno straordinario metodo per disintossicarsi e ringiovanire.
Mondadori.
Prima edizione: Settembre 2005
Prezzo: € 12,00 IVA inclusa
Il digiuno, nell’era dei fast food, nella società del divertimento e del piacere poco incline al sacrificio, potrebbe apparire una privazione eccessivamente rigida.
Invece, la ricerca scientifica ci riconduce oggi sempre più di frequente al
fondamento della salute umana: il corpo possiede i mezzi per rigenerarsi,
la vita cellulare è dinamica, si rinnova costantemente e il digiuno stimola
questo processo.
Infatti effettuato a riposo e lontano dallo stress, permette all’organismo di
digerire ed eliminare le proprie tossine, rinnovare le proprie cellule e i tessuti danneggiati, mettendo in atto un meccanismo di disintossicazione e
Gregg Braden
IL LINGUAGGIO DELLA MATRIX DIVINA
Come funziona e come imparare ad usarlo
Macro Edizioni.
Tipo: DVD + Libretto - Durata: 320 Minuti
Prima edizione: Novembre 2007
Prezzo: € 35,50 IVA inclusa
Gregg Braden spiega con straordinaria chiarezza e profondità come conoscere ed esplorare quel campo delle infinite potenzialità (matrix, campo
quantico, o coscienza) e soprattutto come comprenderne il linguaggio,
imparare ad usarlo per portare gioia, guarigione e pace nella nostra vita
ed in quella dell’umanità.
L’autore attraverso una sinergia esplosiva tra le più recenti scoperte scientifiche e la più grande saggezza spirirtuale, antica, perduta o nascosta nei
secoli ci riconsegna le segrete tecniche e gli strumenti per tradurre i desideri più puri del nostro cuore nella concreta trasformazione della realtà.
Antonio Sacca
VITE PRIVATE DI UOMINI PUBBLICI
Mondadori
Pagine: 158
Prezzo: € 14,00 IVA inclusa
“ Morire o vivere, per uno sguardo, una parola, un sorriso. Uomini che
sembrerebbero dominatori del mondo, potenti nell’opera o nell’azione,
sospesi, invece, alle decisioni di una donna, di un congiunto, di un amico.
Uomini, eccessivi, tragici, sempre in bilico tra la vita e la morte, uomini che
nonostante l’ estrema sensibilità hanno una rovinosa difficoltà a trovare
pur tra migliaia e migliaia l’intesa appropriata. Poco o niente sentire gli
altri, troppo sentire qualcuno, uno. E la coscienza arrovellata dalla tremenda condizione dell’esistenza, solitudine e morte, morte e solitudine, e dal
Tempo, dal bisogno di colmare la destinazione annientatrice dei nostri
giorni, il nostro ingegno permette di considerarci, se pur mortali, non
sprecati. Amore, amore perché la vita non si imprigioni esclusivamente nel
ringiovanimento.
L’autrice, seguendo i casi più disparati, ha raccolto una mole veramente
considerevole di informazioni su questa forma di purificazione. Nel testo il
lettore potrà trovare tutti i consigli per una pratica del digiuno serena e
senza complicazioni, nonché la descrizione
di tutti gli effetti e le malattie che si possono
sconfiggere con questo “rimedio” naturale.
A completamento sono raccontati anche
casi concreti di persone che, spossate dal
consumismo e da un ambiente costrittivo,
riscoprono questa terapia antica quanto il
mondo e condividono con noi i benefici di
questa riscoperta.
Un testo aggiornatissimo che presenta tutte
le ultime scoperte scientifiche riguardo questa pratica. Nicole Boudreau è una biologa,
ha affinato le sue teorie, messe in partica in
diversi centri e cliniche del digiuno che sono
sotto la sua supervisione.
Designer esperto di sistemi informatici e supervisore operativo tecnico,
Braden è considerato attualmente un’autorità nel collegare le conoscenze
del passato con la scienza e la medicina.
Oltre ad una accurata preparazione tecnico scientifica arricchisce la sua formazione attraverso innumerevoli viaggi in
remoti villaggi montani, monasteri e
antichi templi, background che gli ha
permesso di coniugare armonicamente
antico e moderno. La solitudine delle
montagne del New Mexico e le coste a
sud della Florida sono luoghi prosperi da
cui l’autore trae ispirazione. Ha avuto
molteplici riconoscimenti dalla comunità
internazionale grazie alle partecipazioni
a conferenze mondiali e special televisivi
portando il suo contributo come esperto
conoscitore di spiritualità e tecnologia.
combattimento tra un individuo solo e la sua morte. Leone Tolstoj non
ebbe questa sorte, visse con una moglie
che lo afflisse di gelosie. Ludwig Van Beethoven i tormenti li subì da un nipote al
quale sfortunatamente volle fare da
padre. Friederich Nietzsche venne irriso da
Lou Salomè. E tardi, troppo tardi Richard
Wagner incontrò la felicità con Cosima
Liszt, tardivo anche Fedor M. Dostoevskij
che ormai non aveva fiducia neanche
nella limpida Anna Grigor’evna. Goethe
amò finchè visse e Byron bruciò la vita
nell’amore. Per il sorriso di Beatrice, Dante
Alighieri viaggio l’intero aldilà. Caio Giulio
Cesare e Karl Marx non soffrirono per
amore. Cesare, forse, non amò che la
madre; Carl Marx fu amato da Jenny von
Westphalen".
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Rigenerazione ossea e trattamento terapeutico
della parodontite (piorrea)
Una tecnica di ricostruzione ossea testata da numerosi anni di attivita' permette di rigenerare osso per
consentire l'inserzione di impianti dove non sarebbe possibile e di apportare osso sui denti affetti
dalla piorrea permettendo la loro permanenza in bocca.
Parliamo dei chirurghi fondatori dell’A.I.P.
Il gruppo di chirurghi che ha fondato l’Aip proviene da una lunga
esperienza ospedaliera, nel corso della quale sono stati effettuati un
numero cospicuo di interventi. L’attività è incentrata sia sull’implantologia classica, sia nell’utilizzo di una tecnica di rigenerazione
ossea con la quale è possibile salvare denti che generalmente vengono estirpati. Consente inoltre di rigenerare le strutture ossee del
mascellare e della mandibola, perdute in seguito a traumi o infiammazioni.
In questi casi, successivamente al riassorbimento della sostanza, che
si trasforma in osso, si può anche procedere all’installazione degli
impianti. È possibile così ottenere ricostruzioni buccali anche complete in situazioni generalmente considerate irreparabili.
Qual è la soluzione alternativa?
Si è cercato di ovviare a queste complicazioni utilizzando biomateriali in luogo dell’osso autologo. I biomateriali sono di varia origine,
composti prevalentemente da fosfato di calcio, ma sia in sperimentazione che in commercio ne esistono di moltissimi tipi.
Noi utilizziamo da circa 20 anni un sostitutivo d’osso che ci ha dato
risultati superiori alla norma, si tratta di un biomateriale, costituito
da sostanze biologiche tra cui il fosfato di calcio, estratto dal corallo. Il fosfato viene miscelato con un’altra sostanza chiamata colla di
fibrina, anch’essa biologica ed utilizzata in questo ambito da circa
40-50 anni da tutti i chirurghi del mondo. Le due sostanze miscelate insieme danno vita ad un materiale plastico che può essere
modellato, facilitando l’opera del chirurgo, nell’ambito della ferita
e che permette in un determinato periodo di tempo la trasformazione dei sostituti d’osso in osso vero e proprio.
In quali altre situazioni è possibile utilizzare questa tecnica?
Un’altra situazione importante in cui si utilizza la miscela è nella
ricostruzione di osso mandibolare o mascellare distrutto da cisti
invasive, la ricostruzione può essere effettuata sia durante che
prima degli interventi di implantologia. Oltre alla ricostruzione
ossea a seguito dell’asportazione di cisti è possibile effettuare rialzi
Dott. Aldo Casti
Nato a roma l’8 gennaio 1959.
Laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Universià La Sapienza di roma nel 1983 specializzato in chirurgia generale presso la stessa università da circa 15
anni svolge la sua attività nel
campo della chirurgia orale, dell’implantologia e della chirurgia
maxillo-faciale nel corso dell’attività incamera una importante
esperienza nel campo della rigenerazione ossea diventando uno
dei maggiori esperti nella ricostruzione ossea con utilzzo di
biomateriali (idrossiapatite-organizzata come corallo, e colla di
fibrina).
di seno mascellare o di
cresta che trovano l’elezione con questo
materiale, poiché grazie alla sua plasticità
permette la stabilità
dell’innesto, che altrimenti presentandosi
sotto forma di granuli
liberi potrebbe andare
incontro ad una perdita meccanica.
Possono esserci delle controindicazioni?
Mi piace sottolineare il
fatto che si tratta di
una sostanza completamente innocua, infatti in nessun paziente
sono state riscontrate controindicazioni o rilevati disturbi di alcun
genere.
Quali sono i costi di gestione di questi materiali?
La maggior parte dei colleghi si imbatte in problemi economici legati alla gestione del materiale che presenta un costo leggermente più
elevato di altri, ma con questa tecnica gli interventi possono essere
realizzati anche negli studi privati, mentre generalmente il prelievo
di osso autologo viene effettuato solo nelle strutture ospedaliere.
Per questo qualsiasi professionista ben organizzato dal punto di
vista logistico può farne uso presso la sua attività, oppure in alternativa può risolvere il problema organizzativo rivolgendosi all’Aip
dove, chiunque voglia, può non solo utilizzare questa sostanza nel
miglior modo possibile grazie ai presidi adibiti, ma anche avere
delucidazioni in merito alle modalità di utilizzo essenziali ad una
resa ottimale. Ciò che incide maggiormente nel suo rendimento è
l’esperienza, e presso l’Aip è possibile trovare un servizio di tutor
per mezzo del quale i colleghi possono essere avviati nell’utilizzo di
questa tecnica.
Dott. Fabrizio Ferrazza
Laureato in Odontoiatria e Protesi
Dentaria presso l’Università degli
Studi di Roma La Sapienza, e
iscritto presso l’Ord. Prov. dei
Medici Chirurghi ed Odontoiatri di
Roma, nel 2004 iniziava a svolgere, nel proprio studio in Roma,
attività chirurgica associandola
alla normale attività di odontoiatra, facendo circa 50 interventi tra
implantologia e rigenerazione
ossea e parodontale. Da Gen 2005
a Dic 2009 ha eseguito una media
di 500 interventi annui finalizzati
alla risoluzione di tutte le problematiche inerenti la chirurgia orale
utilizzando sempre la stessa tecnica rigenerativa.
Che cos’è l’A.I.P.?
800.911.983 - 06.84242545
Come nasce e finalità…
www.aip-on.org
L’A.I.P., Accademia di Implantologia e Parodontologia, è un’Associazione fondata da cinque chirurghi provenienti da percorsi diversi che hanno in comune l’aver operato in alcune
strutture ospedaliere.
offrire un servizio a costi estremamente contenuti.
L’economicità del servizio è dovuta anche alle aziende fornitrici con
le quali collaboriamo sin dall’esperienza ospedaliera, e dalle quali
acquistiamo i materiali a prezzi calmierati.
Come nasce l’idea di tale servizio?
Come è noto, le operazioni dentistiche ed in particolar modo quelle chirurgiche, hanno costi rilevanti, dovevamo quindi coniugare
necessità terapeutiche del paziente e le sue esigenze economiche
studiando forme che portassero ad un abbattimento dei costi e un
progetto che riuscisse a calamitare interesse e finanziamenti privati. Successivamente, grazie ad un riscontro positivo dei nostri interlocutori, per non disperdere il patrimonio accumulato, abbiamo
ritenuto opportuno fondare l’A.I.P. Attraverso l’Accademia ci siamo
uniti in consorzio, ed abbiamo ricreato quelle condizioni che ci consentono di continuare ad effettuare interventi chirurgici con costi
estremamente ridotti. Ed è grazie a ciò che moltissime persone
hanno avuto accesso alle cure.
Oltre alle cure, l’Accademia fornisce altri servizi?
L’attività principale è quella di cura diretta, tuttavia l’Accademia si
rivolge anche a colleghi, che hanno rinunciato a prendere la strada
dell’implantologia a causa di costi eccessivamente elevati nella
gestione dello strumentario e nel magazzino, ma che se interessati, possono rivolgersi presso di noi ed usufruire di un servizio di
tutoraggio nella gestione del piano di trattamento e nella realizzazione dell’intervento o semplicemente affittare la struttura per eseguire i propri interventi.
C’è inoltre la possibilità di utilizzare l’ortopantomografo digitale, a
basse emissioni di radiazioni, per verificare al termine dell’intervento la sua riuscita oppure una ortopanoramica prima dell’inizio dello
stesso qualora si rendesse necessario.
Quanti professionisti operano nella struttura?
Come precedentemente accennato siamo cinque chirurghi, la
nostra professionalità è maturata durante l’esperienza ospedaliera,
durante la quale ciascuno di noi effettuava circa 1000 interventi
l’anno.
Dove si trova la struttura?
La struttura si trova in Via Sebino 16, scala 1, interno 2. La strada è
la prosecuzione di Via Tagliamento ed è all’angolo con Via Chiana.
La clinica ha una sala d’attesa per i pazienti, una sala in cui vengono svolti gli interventi chirurgici con annessa sala di sterilizzazione,
una sala con denta-scan di ultima generazione, dove le immagini
escono in maniera tridimensionale, che può essere utilizzata sia
come pre-chirurgica per l’allestimento del piano di trattamento che
come post chirurgica per TAC a fine
intervento
Da quanto tempo è attiva la struttura?
La struttura in cui operiamo è attiva da circa due anni, rispetta il
protocollo in merito alla normativa vigente, ed è stata organizzata
e strutturata in modo ottimale, permettendoci di avere tempi di
attesa estremamente ridotti e di offrire al paziente un ambiente
confortevole. Durante l’intervento il paziente può essere supportato da un anestesista, questa procedura è attuata sia sui cosìddetti
pazienti odontofobici, sia su pazienti che hanno patologie a carattere sistemico che richiedono un monitoraggio.
In che modo avete ottenuto l’abbattimento dei costi?
Il lavoro viene svolto in collaborazione con una Onlus, che supporta la nostra attività eseguendo raccolte fondi che ci permettono di
Dott. Fabrizio Diofebi
Nato a Roma il 3 luglio 1954.
Laureato in Medicina e Chirurgia presso l'Università La
Sapienza nel 1980. Specialista in Odontostomatologia
dal 1985. Lavora come libero professionista presso i
suoi studi di Roma. Ha operato presso alcune cliniche
della capitale fino al marzo
2009. Collabora con il dr.
Casti presso il suo studio di
via Tagliamento. È presidente dell'AIP e segretario dell’AIP-on ONLUS.
Per concludere, i tempi di attesa
sono lunghi?
In genere gli appuntamenti per l’operazione vengono dati con una cadenza abbastanza ampia per evitare che
il paziente rimanga molte ore in sala
d’attesa, e per evitare il rischio di
ansia pre-operatoria.
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La pesca di m
Da Roma in giù, fino a Gaeta, è una rete di porti più o meno
grandi che poggiano su strutture ataviche (spesso di impianto
greco-romano) che hanno dato vita e lavoro a generazioni di
pescatori.
L’attività della pesca sul litorale laziale risale ai tempi degli
antichi romani e, già d’allora, il pesce ha sempre rappresentato per la regione, una componente fondamentale delle
risorse produttive e anche della gastronomia locale.
Infatti i numerosi piatti tradizionali della cucina nostrana, hanno origine remota e si fanno risalire al periodo romano o, più tardi all’epoca del regno pontificio. Le coste regionali, sono caratterizzate prevalentemente da fondali bassi e sabbiosi, che
hanno consentito non solo la diffusione
dell’attività ittica, ma anche gli insediamenti civili nelle zone a ridosso
del mare e sulle isole, divenute poi mete turistiche di gran-
44
eur torrino news
Ricetta: Aliciotti con indivia.
1kg di alici fresche, 1 kg di indivia (bianca), olio extravergine d’oliva.
Spinare le alici, lavarle, aggiungere sale e lasciarle
sgocciolare bene, pulire la parte bianca dell’indivia, lavarla, salarla e sgocciolarla. Oliare
una teglia e disporre a strati, prima l’indivia e poi le alici, ripetendo per 3 o 4
volte. Aggiungere olio abbondante e
poi mettere in forno caldo (180°) per
circa tre quarti d’ora, o meglio fino
a che sia evaporata l’acqua dell’indivia, e sia ben cotta. L’olio deve
rosolare bene il tutto al punto di
arrivare a un colore oro scuro.
mare nel Lazio
de rilievo. Oggi l’attività è concentrata prevalentemente sul
litorale delle province di Roma e di Latina e i porti più importanti del Lazio sono Anzio, Civitavecchia, Fiumicino, Gaeta,
Ponza e Terracina, tutti di origine romanica, anche se nel
corso dei secoli hanno subito alterne vicende: guerre, invasioni, civiltà diverse, che in certi casi hanno comportato
anche la totale distruzione e ricostruzione. Famosi anche i
mercati ittici, tutti a ridosso a all’interno dei porti, e la
vendita del pesce è fatta prevalentemente all’ingrosso.
Ma quali sono le specie che popolano i nostri mari?
Le più diffuse sono alici, triglie, mazzancolle, cefali, naselli, sogliole, seppie, cozze, anguille, e calamari; percentualmente i pesci rappresentano
circa l’85%, i crostacei il 10%, i molluschi
il 5%. I piatti super restano nella frittura di paranza, le zuppe, le infinite soluzioni di antipasti e sua
maestà la spigola.
L’attività
della pesca
sul litorale
laziale risale
ai tempi degli
antichi
romani
eur torrino news
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Investi nel futuro,
Partecipa in prima persona alla ricerca
sulla prevenzione dei tumori al seno.
«Sperimenta la ricerca,
alimenta la speranza».
Il tumore al seno
Che cos’è
È il tumore più diffuso nel sesso femminile dei paesi occidentali.
È causato da una divisione incontrollata
di alcune cellule della ghiandola mammaria.
Ogni anno si ammalano in Italia circa
38.000 donne.
Cosa si può fare
per prevenirlo?
Attualmente non esistono indicazioni
specifiche per la prevenzione della malattia.
Il Progetto Tevere è uno dei primi studi
che intende valutare se un intervento farmacologico può, in effetti, impedire alla
malattia di insorgere.
Esistono alcune indicazioni molto generali che possono avere rilevanza in termini di prevenzione, quali: limitare l’assun-
zione di alcool, l’aumento di peso in menopausa e l’eccessiva assunzione di grassi e zuccheri nella dieta.
È inoltre importante per la diagnosi precoce, ma non per la prevenzione dei tumori, sottoporsi con regolarità ai controlli (visita senologica, autopalpazione,
mammografia…), poiché prima viene
scoperto il tumore, maggiore è la probabilità che sia di dimensioni limitate e
maggiori le possibilità di guarigione.
Progetto Tevere
Il Progetto Tevere, nato dalla volontà del
Centro Ricerca Oncologica dell’Istituto
Nazionale Tumori Regina Elena di Roma,
è un progetto di prevenzione primaria dei
tumori al seno.
Lo studio prevede la partecipazione di
16.000 donne volontarie.
Per partecipare a questo studio le donne
dovranno essere in buona salute, non dovranno essere affette da diabete, da malattie cardiovascolari e non dovranno
aver avuto diagnosi di tumore maligno.
L’esecuzione di questo studio, approvata
dal Comitato Etico degli IFO di Roma e
dai Comuni Etici dei centri presso cui si
svolgerà la ricerca, sarà conforme alle
Norme di Buona Pratica Clinica, al fine di
assicurare la salvaguardia dei diritti, nel
rispetto dell’inderogabile principio dell’inviolabilità, dell’integrità psicofisica e
della vita dei soggetti coinvolti nello studio in questione.
L’obiettivo di questo studio è comprendere se sia possibile diminuire la probabilità di sviluppare un tumore al seno e l’insorgenza di malattie cardiovascolari attraverso la somministrazione di un farmaco antidiabetico di diffuso utilizzo.
Per avere maggiori informazioni
chiamare dal Lunedì al Giovedì dalle 10.00 alle 13.00 e
dalle 14.30 alle 17.30.
La segreteria telefonica è sempre attiva.
Info: 06 5266 3333
www.progettotevere.it – info@[email protected]
Il Progetto
Tevere
Parla la Prof.ssa
Paola Muti
Direttrice scientifica
dell’Istituto
Nazionale Tumori
Regina Elena di
Roma.
Il progetto Tevere, nato dalla volontà del
centro ricerche del Regina Elena e implementato grazie alla collaborazione con
l’Istituto Nazionale Tumori di Milano e l’Istituto Europeo di Oncologia di Catania,
è un progetto di prevenzione primaria dei
tumori al seno.
Il progetto si articola in tre direzioni:
la prima, seguita dall’Istituto Europeo di
Oncologia, si occupa di studiare gli effetti della somministrazione di un farmaco,
derivato dalla vitamina A, sulle giovani
donne;
la seconda, seguita dall’Istituto Nazionale Tumori, è uno studio sulle facoltà preventive della dieta.
la terza, seguita dall’Istituto Regina Elena,
è la ricerca sugli effetti della somministrazione di metformina a pazienti sani.
La metformina è usata, normalmente,
per curare persone diabetiche e, proprio
tra tutte coloro che ne facevano uso si è
notata una diminuzione delle insorgenze
tumorali. Questa parte del progetto, di
cui si occupa il mio Istituto, prevede quindi di effettuare uno screening su 16 mila
volontarie, scelte in base a criteri ben precisi, per poter verificare se la metformina
può, in un futuro prossimo, essere utilizzata come agente preventivo contro il
cancro al seno, ma anche per la prevenzione delle malattie cardiovascolari e, potenzialmente, dei tumori al colon.
La scelta delle volontarie presuppone dei
requisiti precisi, devono essere entrate in
menopausa, ed essere sane.
Quindi, tutte quelle donne che hanno
avuto tumori o hanno altri tipi di malattie
(come il diabete) sono escluse a priori.
Le volontarie dovrebbero inoltre possedere alcune di queste caratteristiche: essere leggermente sovrappeso, avere la
pressione alta, i trigliceridi alti, un basso
livello del colesterolo e così via.
Il Progetto Tevere è completamente italiano, è il più grande Trial al mondo che tratta della prevenzione dei tumori al seno ed
è una novità, anche perché finanziato interamente dal Ministero della Salute.
Sicuramente ci sono altri studi sulla metformina in diverse parti del mondo (in Inghilterra, negli Stati Uniti), ma la metformina utilizzata come prevenzione primaria è studiata solo qui in Italia.
La sperimentazione sarà relativamente
breve, 4 o 5 anni, stiamo valutando l’azione sulle cellule tumorali. Da esperimenti effettuati in laboratorio, trattando
delle cellule tumorali umane con metformina, queste sono state modificate ritornando ad essere cellule normali. Si tratta
sicuramente di un ottimo risultato.
La storia dell’EUR
dalle origini ad oggi
] a cura di Elisa D’Alto [
V Puntata:
Il Palazzo dei Ricevimenti e dei Congressi
1
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eur torrino news
Proprio il mese scorso ha ospitato la cerimonia
di consegna dei David di Donatello, i premi del
cinema italiano, segno che il Palazzo dei Congressi non ha perso con gli anni la funzione
per la quale era nato: un edificio maestoso costruito per ospitare "i congressi e i grandi ricevimenti ufficiali di rappresentanza che si svolgeranno durante tutta l'esposizione", come si
legge nel bando per il concorso del palazzo,
dell'anno 1937, e destinato a durare a lungo,
dato che la "zona rimarrà uno dei principali
centri di vita della capitale". Progettato per fare da contraltare al Palazzo della Civiltà Italiana
lungo l'asse perpendicolare alla via Imperiale
(l'attuale via Cristoforo Colombo), il palazzo
doveva pur sempre esprimere le caratteristiche
di tutta l'Esposizione: "Il sentimento classico e
monumentale, nel puro senso di atteggiamento dello spirito (…) dovrà essere, pur nelle più
moderne e funzionali forme, il fondamento
dell'espressione architettonica.
3
Insomma l'architettura - continua il bando dell'esposizione universale di Roma dovrà caratterizzare la grande epoca mussoliniana".
Adalberto Libera vinse la gara e nel giro di pochi anni il palazzo fu quasi completato. Quasi.
Il cantiere fu infatti sospeso nel 1943 a causa
dei bombardamenti e venne ripreso solo nel
1952 per essere concluso due anni dopo. Il palazzo è costituito da un grande atrio affrescato
con quattordici colonne in granito alte dodici
metri, aperto sulla piazza e che immette nella
sala dei Ricevimenti. La sala dei Congressi è invece aperta sull'atrio posteriore, perfettamente simmetrico a quello principale. Intorno al sistema sala dei Ricevimenti - sala dei Congressi,
sono disposti tutti gli altri ambienti per commissioni, riunioni, uffici, ristoro, archivi e servizi, in modo da chiudere il volume tra i due atri.
Inoltre, una terrazza con teatro all'aperto è collocata sopra la sala dei Congressi.
Una mutazione planimetrica ha prodotto una
differente percezione del volume del palazzo.
Nel piano dell'E42 del 1938, infatti, di fronte al
palazzo dei Congressi si articolava un sistema
di piazze porticate molto ampie, che avrebbe
consentito una visione da lontano dell'edificio
per la sua completa larghezza. Nella stesura
definitiva del piano, invece, il maggior sviluppo
degli edifici della piazza Imperiale (attuale piazza Marconi) da un lato, e l'ampliamento delle
sedi dell'INA e dell'INPS intorno alla piazza ad
esedre dall'altro, comportano un sostanziale
restringimento tanto da compromettere una
visione globale dell'edificio, se non entrando
nella piazza antistante.
Questo sacrifica l'effetto monumentale del Palazzo, provocando quasi una sensazione di
rimpicciolimento. La storia delle decorazione
del Palazzo merita un capitolo a sé. Comincia
alla fine del '39, quando si decide di bandire
tre concorsi: uno per il mosaico del salone centrale, uno per la quadriga di facciata e l'altro
per un arazzo da collocare dietro il trono, nel
salone centrale. I soggetti indicati dal bando
sono: I primordi di Roma, L'impero, Rinascenza
e Universalità della Chiesa e Roma di Mussolini, di argomento decisamente imperialistico romano. Il gruppo di architetti vincente è quello formato da Capizzano, Gentilini, Guerrini,
Quaroni, scelti da Cipriano Efisio Oppo, presidente della commissione, soprattutto per la loro totale sottomissione alle tematiche richieste. Oppo scelse anche gli artisti: Francesco
Messina, scultore, Afro Basaldella, autore dell'affresco nell'atrio dei Congressi e Achille Funi
per l'affresco dell'atrio dei Ricevimenti.
La vicenda di Funi fu piuttosto controversa. Disegnò inizialmente dei bozzetti nei quali aveva
proposto all'origine della cultura romana fonti
e intrecci greco - mitologico - biblici e che incontrarono il favore di Oppo, ma non dell'Istituto di studi romani che oppose una censura e
suggerì argomenti decisamente più "romani".
Funi non rinunciò alle sue idee e solo nel 1941
riuscì a far accogliere a Oppo il bozzetto originario, nonostante potesse apparirgli filo ebraico per la presenza di numerosi soggetti
biblici. Riuscì ad iniziare i lavori ma fu costretto
ad interromperli a causa dei bombardamenti,
nel luglio del '43.
Alla ripresa dei lavori per le decorazioni, nel
1951, l'architetto Libera scrive in una relazione, riguardo l'affresco di Funi, che "il contenuto politico andrebbe forse riveduto". Alla fine prevalse la sua idea e si ripiegò per un altro
rivestimento.
1- Studio per il Palazzo dei Congressi
2- Atrio anteriore
3- Teatro pensile sulla terrazza posteriore
4- Facciata laterale di Viale della Letteratura
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RINGIOVANIMENTO
La radiofrequenza
L’ossigeno iperbarico estetico
COS’È
CO
OS’È
E’ un trattamento non invasivo che sfrutta il passaggio di una energia elettromagnetica ad alta frequenza attraverso la pelle inducendo
una neo-produzione di collagene. Questa tecnologia è approvata
dalla FDA Americana per il trattamento del viso e delle lassità
cutanee del corpo.
L’ossigeno iperbarico estetico è una tecnica di infusione percutanea, tramite un sofisticato apparato che trasforma l’aria (costituita
al 21% da ossigeno e al 79% da azoto) in ossigeno puro, iperbarizzando (portandolo cioè ad una pressione superiore rispetto a quella
atmosfenca di 1 Barr).
EFFETTI E RISULTATI
EFFETTI E RISULTATI
L’effetto lifting cutaneo è quasi immediato dopo le prime sedute,
tuttavia il vero risultato della radiofrequenza si manifesta appieno
dopo un periodo di 3-6 mesi, cioè quando la formazione indotta
dal nuovo collagene sarà completata. Le zone che appaiono più
visibilmente migliorate sono il collo, le braccia, l’interno cosce
e l’addome.
Gli effetti sulla pelle sono una “rigenerazione”: dopo circa dieci
giorni dalla prima seduta è già molto evidente l’evoluzione di tutti i
parametri morfologici cutanei (turgore, elasticità, tessitura) e il
miglioramento in termmi di luminosità, tono e spessore della zona
trattata. Notevole la diminuzione delle rughe dinamiche e statiche, il
restringimento dei pori cutanei, l’involuzione dei processi acneici
attivi e degli esiti cicatriziali post-acneici.
FREQUENZA
Le sedute vengono eseguite con un manipolo e la quantità di calore
prodotto viene stabilita dal medico. La radiofrequenza è una tecnica
selettiva sul derma, non danneggia gli altri tessuti (venoso linfatico,
muscolare o nervoso), non è dolorosa (durante la seduta si avverte
solo calore nella parte trattata), non ha conseguenze se non
un lieve rossore destinato a sparire in un paio d’ore.
Il trattamento completo prevede da 6 a 10 sedute ed i risultati
sono veloci e duraturi. Ottimo l’abbinamento con ossigeno
iperbarico.
PER CONCLUDERE
Questa tecnica innovativa opera un
netto miglioramento del tono della
pelle con forte riduzione delle pieghe,
lassità cutanee
e smagliature. La sua efficacia
è provata clinicamente e rappresenta
la soluzione ideale per chi desidera
un ringiovanimento visibile,
efficace, duraturo e senza chirurgia.
FREQUENZA
Ci sono vari protocolli: nel caso in cui l’operatore sia un medico, i
principi attivi saranno veri e propri “farmaci” e l’ossigeno iperbarico
rappresenterà una sorta di siringa virtuale con cui iniettare. I protocolli di trattamento “strong” possono essere articolati in sedute
intensive a cadenza mensile, della durata di circa 60 minuti, e in
abbinamento ad altre strategie antiaging che ottimizzino il risultato:
radiofrequenza bipolare, bioristrutturazione con polinuclieotidi carbossiterapia, peelings, ecc. I protocolli “soft” prevedono invece 610 sedute di circa trenta minuti e qualche richiamo mensile. Tale
schema è adatto a pelli più giovani e
rientra in un programma di prevenzione antiaging o di mantenimento o,
ancora, nel pre e post chirurgico (lifting). In ogni caso, le modalità, i tempi,
i farmaci da veicolare e le associazioni
con altre terapie saranno quindi “strettamente personalizzati” e individuati in
una valutazione medica essenziale per
un risultato visibile e duraturo.
DIMAGRIMENTO DISTRETTUALE
La carbossiterapia
La cavitazione
CO
OS’È
CO
OS’È
Terapia elettiva delle adiposità localizzate e della cellulite, consiste
nell’introduzione a livello sottocutaneo di CO2. Tale metodica non
ha effetti collaterali e non presenta alcuna tossicità, dato che la CO2
è un normale metabolita cellulare e possiamo definirla un farmaco
naturale.
Tecnica innovativa per la riduzione non chirurgica delle Adiposità
Localizzate, che utilizza Ultrasuoni a bassa frequenza (da 30 a 50
KHz) con sistema di scansione multifrequenza. Efficace e sicura,
non invasiva, indolore e senza effetti collaterali. Consente di sciogliere ambulatorialmente il grasso in sicurezza, senza anestesia e
tempi di convalescenza.
A COSA SERVE
Gli effetti terapeutici della carbossiterapia sono: azione diretta sul
microcircolo e potente effetto lipotico. Se si considera che la
cellulite non è altro che l’espressione di fenomeni degenerativi
indotti nel sottocutaneo da alterazioni morfofunzionali
del microcircolo, il miglioramento del flusso indotto dalla
carbossiterapia giustifica,
razionalmente, l’utilizzo di questa
anche in tale patologia.
EFFETTI SUL GRASSO
Tramite il passaggio di una sonda sull’area da trattare, gli
Ultrasuoni bersagliano il tessuto adiposo edeterminano la rottura
meccanica delle strutture cellulari adipocitarie. La Cavitazione è
altamente selettiva versoil tessuto adiposo, e nessun altro organo o tessuto risulta alterato.
LA CARBO-CAVITAZIONE
L’utilizzo alternato di
Carbossiterapia e Cavitazione,
potenzia il risultato finale, conferendo un poderoso effetto lifting
sui tessuti ed una rapida riduzione delle masse adipose.
IN COSA CONSISTE
La CO2 viene somministrata tramite iniezioni sottocutanee nelle
sedi colpite da adiposità Iocalizzata. Si utilizzano aghi di piccolissima sezione (30 G) per minimizzare la traumaticità ed
il fastidio al paziente. E’ estremamente rara la comparsa
di ematomi. Date le spiccate capacità lipolitiche, ma anche
di miglioramento su elasticità e tono cutaneo. Ia CO2 viene
utilizzata anche con lo scopo di rassodare i tessuti.
RISULTATI
Sono sempre estremarnente gratificanti e immediati (4 sedute
circa). I risultati migliori si ottengono tuttavia a breve distanza,
quando il grasso sciolto verrà smaltito totalmente.
FREQUENZA SELLE SEDUTE E RISULTATI
La frequenza bisettimanale è quella consigliata, con cicli di 10-20
sedute. La risposta è sempre notevole e immediata;
levigazione della buccia d’arancia, diminuzione volumetrica
delle adiposità localizzate, effetto lifting sui tessuti
con risultati visibili e gratificanti in breve tempo.
Dott.ssa Leda Moro
MEDICINA E CHIRURGIA ESTETICA
Tel 06 66154318
WWW.BRAZILSYSTEM.COM
INFO 06 66154318 ZONE PARIOLI E GIANICOLENSE
La presidenza del Consiglio del
Municipio roma XII eur informa
Il Presidente del Consiglio del Municipio Roma XII
Eur Marco Cacciotti
È stato ospite presso i nostri studi il
Presidente Marco Cacciotti, con il
quale abbiamo affrontato una serie
di temi importanti per i cittadini del
territorio.
È passato del tempo dall’ultima intervista, nella quale erano state
avanzate diverse proposte di intervento per lo sviluppo infrastrutturale ed economico della zona. Quali di
questi impegni sono stati portati a
termine, quali sono in via di definizione?
Siamo giunti circa a metà della consiliatura sia municipale che capitolina, e questo in effetti è proprio il momento nel
quale si comincia a raccogliere quanto
seminato in questi due anni e mezzo.
Questa è la fase più importante, nei due
anni che ci separano dalle elezioni dovremo dimostrare il miglioramento del
territorio. Non abbiamo vissuto in un
momento prospero di risorse, visto che
la consiliatura si è aperta con le note difficoltà economiche del bilancio comunale. Si cerca sempre più di razionalizzare le
spese di bilancio e di massimizzare le iniziative sul territorio con le poche risorse a
disposizione.
Si è tuttavia finalmente aperta quella fase del nuovo status della città di Roma
che le consentirà di amministrare molto
meglio il territorio. Il nuovo status conferirà anche ai Municipi un ruolo più incisivo rispetto al passato. Un ruolo che consentirà agli enti locali di governare direttamente i cittadini, l’abbiamo detto in
molte occasioni che purtroppo le amministrazioni locali non hanno il potere di
confrontarsi con i cittadini su determinate materie.
Tuttavia queste nuove competenze rimangono sulla carta per il momento.
A livello nazionale con la legge sul federalismo fiscale è stato emanato il primo
provvedimento che attribuisce al Comune lo status di Roma Capitale con competenze diverse e maggiori rispetto al
passato, con la possibilità di velocizzare
alcune procedure che vedono coinvolte
anche altre istituzioni. Successivamente
52
eur torrino news
alla definizione delle competenze che
devono essere assegnate a Roma verrano definite quelle dei municipi assegnate
dall’Assemblea Capitolina. Si è attribuita
a Roma una specificità che effettivamente Roma ha.
Molti cittadini si lamentano di alcuni
progetti in cantiere come: la Formula
Uno, il progetto del Mare nostrum,
e lamentano la mancata attivazione
di servizi utili alla vita dei cittadini,
come interventi per la viabilità, o
l’attivazione della raccolta differenziata.
In Servizi come la pulizia del territorio i
municipi non hanno competenza diretta
e si devono confrontare con l’amministrazione centrale. Noi vorremo poter incidere maggiormente in merito a scelte di
questo genere sia con l’amministrazione
centrale che con le agenzie che si occupano di erogare questi servizi. Come Municipio stiamo spingendo sul tema della
raccolta differenziata porta a porta che
laddove è stata sperimentata a dato buoni risultati. Su questi temi il municipio ha
il compito di parlare con i cittadini, sensibilizzarli sull’importanza del servizio. Porta a porta può migliorare la pulizia dei
nostri quartieri, bisogna informare i residenti su questo cambiamento perché a
Roma non si è mai investito su questo e
non c’è informazione al riguardo.
Abbiamo avuto l’opportunità di confrontarci con il presidente di ADL,
con il quale abbiamo parlato del progetto di ampliamento della Pontina,
che riguarda anche il Municipio XII
creando le condizioni per alleggerire
la viabilità, però i cittadini hanno
espresso forti perplessità circa i tempi di realizzazione visto che il progetto è stato bloccato diverse volte.
In questo caso si parla del Progetto Roma Latina, un lavoro ridisegnato un infinità di volte che inizialmente doveva portare alla realizzazione di un’autostrada
poi ad una semplice messa in sicurezza
della via Pontina. Insomma ci sono stati
molti ripensamenti e contrasti. Questa
opera di fatto doveva condurre alla realizzazione di una vera e propria autostrada che si sarebbe dovuta collegare con la
Roma Fiumicino e la Roma Civitavecchia.
Il vero nodo da sciogliere è evitare che
coloro che attraversano Roma, venendo
dalla zona sud della città, siano costretti
a prendere il raccordo andando ad intasare il traffico urbano. La proposta della
Giunta Storace e della nuova amministrazione è quella bypassare questo nodo urbano e collegare questa nuova
struttura con il sistema autostradale che
attraversa la città di Roma.
Sono diversi progetti infrastrutturali presentati ai cittadini del XII Municipio: l’interramento della Colombo,
interventi nella zona di Tor Pagnotta
e della Laurentina. Tuttavia nessuno
di questi progetti è stato ancora
messo in cantiere, facendo insorgere
delle perplessità nella cittadinanza.
Abbiamo iniziato i lavori del corridoio
della mobilità per la costruzione di un filobus. All’inizio della legislatura abbiamo chiesto una modifica al progetto e
questa estate è stato aperto il cantiere.
Abbiamo voluto realizzare un’opera condivisa, ascoltando le richieste della cittadinanza, per questo sono state apportate delle modifiche al progetto e c’è stato
un rallentamento dei lavori. La zona riguarda il tratto che va dalla Laurentina a
Trigoria. A breve potremo dare una risposta efficace per quanto riguarda il
trasporto pubblico.
Speriamo che l’Eur non diventi un
quartiere dormitorio
Non credo che l’Eur corra questo rischio,
anzi è una zona molto vitale, cosa che
causa talvolta anche disagi alla cittadinanza. La proposta del Progetto di Formula Uno nasceva dalla volontà di scongiurare questo rischio.
L’evento avrebbe portato molti vantaggi
ai cittadini in termini economici ed infrastrutturali. Purtroppo non si farà a causa
di strumentalizzazioni politiche, non solo a livello territoriale ma anche nazionale. Determinati progetti, come quello
delle Olimpiadi hanno bisogno di un
consenso vastissimo per essere realizzati
ed ecco perché come nel caso della Formula uno è stato necessario fare un passo indietro. La cittadinanza non deve dimenticare che progetti come le Olimpiadi posso dare molto alla città, testimonianza sono le opere infrastrutturali lasciate in eredità dalle Olimpiadi del
1960.
Tornando alla nostra intervista volevo
farle ancora alcune domande. Circa un
mese fa il Sindaco Alemanno ha sciolto la Giunta, quali sono le ragioni?
Probabilmente c’era bisogno di un ulteriore accelerazione, nonostante le critiche il Sindaco Alemanno ha fatto una
scelta coraggiosa. Sono d’accordo con
la sua scelta perché probabilmente ha
constatato delle difficoltà nella gestione
del governo della città.
In riferimento al governo regionale,
a distanza di otto mesi circa dall’insediamento della nuova giunta, il
governo ha mostrato un forte dinamismo nei tagli ma immobilismo nel
proporre opportunità per l’imprenditoria. Crede che questo sia ereditato dalla passata giunta.
Va detto che in talune circostanze ci sono molti sprechi pertanto la razionalizzazione non deve essere vista in termini
negativi. Il Presidente della regione ha
fatto dei tagli nella sanità ma deve aver
constatato che la spesa era eccessiva e
c’era bisogno di razionalizzare.
Indubbiamente c’era un esigenza di
razionalizzazione della spesa tuttavia il governo regionale con un bilancio di 35 miliardi di euro si potrebbe porre come il vero grande
polmone per far ripartire l’economia
bloccata, ma la Regione ancora oggi
non ha dato quel impulso necessario
alla ripresa dello sviluppo economico. Un ultima domanda: in questo ultimo mese sono andati in crisi e crollati molti governi autoritari, e i loro
dittatori come Ben Alì o Gheddafi,
un dittatore sanguinario. Non crede
che in questo momento l’emergenza umnaitaria, delle molte persone
in fuga da questi paesi possano aggravare la crisi economica che sta
vessando già pesantemente il nostro
paese?
Io non sarei così catastrofico, personalmente ritengo Gheddafi un personaggio
che per non dire altre parole, mi ha sempre lasciato perplesso. I nostri esponenti
di governo, tutti chi prima chi dopo,
hanno sempre mostrato amicizia al dit-
tatore per motivi di natura commerciale;
del resto il Parlamento a larga maggioranza poco fa ha approvato il trattato di
amicizia tra Italia e Libia e il Partito Democratico non ha avuto nulla da eccepire a dimostrazione del fatto che c’è stata
sempre una grossa trasversalità da questo punto di vista. Valuto positivamente
la ventata di libertà che sta animando
queste popolazioni. Non altrettanto positivamente l’Europa che in tutta questa
vicenda è stata insieme alla comunità internazionale il vero assente. L’emergenza umanitaria che può derivare da questi
episodi è una cosa che l’Italia non può
gestire da sola. L’Europa si fa sentire in
molte occasioni invece in questa vicenda
mi sembra totalmente assente.
eur torrino news
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Linea diretta con
L’Assessorato alle Politiche agricole
e valorizzazione dei prodotti locali
della Regione Lazio
PSR 2007-2013: tra successi e nuovi percorsi
] di MariaFrancesca Piemontese [
Si respirava un’aria di soddisfazione nella Sala Tevere della Regione Lazio, soddisfazione
frutto di un obiettivo raggiunto e di un nuovo
percorso iniziato.
Sala gremita per il workshop sul progetto di
comunicazione del programma di sviluppo
rurale del Lazio, che ha visto la presenza come relatori del Presidente della Regione, Renata Polverini, dell’Assessore all’Agricoltura,
Angela Birindelli, del Presidente della Commissione Agricoltura, Francesco Battistoni,
del commissario straordinario dell’ Arsial Erder Mazzocchi e del dirigente dell’Area Programmazione e Sviluppo rurale, Roberto
Aleandri.
Tutti concordi nel definire centrato l’obiettivo
che si era prefissata al momento del suo insediamento l’assessore Birindelli, insieme a
tutte le istituzioni coinvolte, di evitare qualsiasi penalizzazione finanziaria da parte dell’Unione Europea in merito ai fondi PSR Lazio
2007-2013, ed è così che nel l’ultimo semestre del 2010 sono stati spesi circa 75 000,00
milioni di euro di contro ai soli 71 000,00
spesi nel triennio 2007- metà 2010.
Sono 6000 i beneficiari di questi fondi che
hanno potuto così sviluppare i loro progetti.
Per contribuire a questo risultato si sono messe in campo una serie di azioni volte, da una
parte a correggere alcune procedure amministrative, ad esempio, un più agevole accesso al credito, dall’altra a ottimizzare e ad ag-
giornare le risorse umane addette alla gestione dei rapporti con le aziende beneficiarie dei
bandi.
Raggiunto, quindi, il primo obiettivo tutta
l’attenzione è rivolta al futuro che ha già visto
nascere, in linea con alcune misure correttive
messe in campo, lo sportello unico per l’agricoltura la cui finalità principale è quella di assistere tutti gli operatori del mondo agricolo
nelle procedure per accedere ai fondi europei; procedure che, in ogni caso, dovranno
essere semplificate, nel 2011 sarà più semplice presentare le domande di finanziamento, e i tempi istruttori verranno ridotti.
Consapevoli della possibilità di creare attraverso questi fondi una spinta per l’economia
agricola e per tutto l’indotto, è emersa la necessità di una rimodulazione finanziaria. Spostare delle risorse da un asse di intervento all’altro seguendo le reali esigenze delle imprese, forti dell’esperienza appena maturata,
permetterà di non rischiare di lasciare inutilizzati dei fondi e al contempo permetterà a
più aziende, interessate all’asse che ha ricevuto un contributo aggiuntivo, di beneficiarne.
Ancora spazio sarà riservato ai giovani agricoltori con l’apertura di nuovi bandi e nuove
misure verranno attivate a sostegno dei prodotti di qualità riconosciuta, dop, igp, igt, come pure una maggiore attenzione verrà posta nei riguardi del “benessere animale”.
Birindelli: nostro obiettivo è creare opportunità di lavoro
per le donne in agricoltura
“Finanziamenti per lo sviluppo dell’imprenditoria femminile, riconoscimenti speciali
alle più meritevoli e, soprattutto, alta formazione per migliorare le competenze
necessarie alla creazione, alla gestione e alla
promozione d’impresa. Sono alcuni dei
provvedimenti già avviati dal nostro assessorato per creare opportunità di lavoro e
qualificare il ruolo delle donne in agricoltura”. Lo ha detto Angela Birindelli, assessore
alle Politiche agricole della Regione Lazio al
convegno “8 marzo: il giorno che cambia
tutti gli altri” che ha promosso con le donne
protagoniste della provincia di Viterbo.
“Le donne in agricoltura rivestono un ruolo
molto importante – Ha aggiunto l’assessore
Birindelli -. Lo dimostra il fatto che nel Lazio
una donna su tre è titolare di un’azienda
agricola. Per questo dalla Regione stiamo
cercando di offrire ulteriori strumenti alle
56
eur torrino news
donne che intendono investire in agricoltura. E le risposte che stiamo ricevendo ci
dicono che l’interesse verso questo settore è
in crescita. Basti pensare che le donne rappresentano il 43% dei beneficiari del Pacchetto Giovani incluso nel PSR, vale a dire di
una serie di finanziamenti agevolati per progetti realizzati a favore dell’imprenditoria.
Alle donne, insieme ai giovani di età compresa tra i 18 e i 40 anni, abbiamo già erogato 17 milioni di euro ai quali entro il 2011
si aggiungeranno ulteriori 20 milioni.
Proprio oggi, inoltre, abbiamo presentato
una delibera per l’individuazione di “progetti esemplari” realizzati esclusivamente
da donne ai quali la Regione Lazio intende
riconoscere degli attestati di merito. I “progetti esemplari” verranno raccolti in una
speciale pubblicazione mentre alle più meritevoli verrà offerto un corso di Alta Forma-
zione per il miglioramento delle competenze gestionali d’impresa.
Tante iniziative – ha concluso l’assessore
Birindelli – per creare nuove opportunità di
lavoro a favore delle donne del Lazio. Iniziative che la Giunta Polverini oggi ha presentato insieme ad altre delibere con l’obiettivo
di riaffermare il valore aggiunto che le
donne, con impegno e passione, garantiscono alla crescita economica e civile di
questa regione”.
Agricoltura – Battistoni, incontro su conservificio Tarquinia
“Un’incontro istituzionale tra amministrazioni e associazioni di categoria”, lo ha dichiarato Francesco Battistoni, Presidente della
commissione agricoltura Regione Lazio, a
margine della riunione tenutasi oggi a Tarquinia. Nell’incontro avvenuto presso il
Comune di Tarquinia, a fare gli onori di casa
il Sindaco Mauro Mazzola, il vicesindaco con
delega all’agricoltura, Giovanni Olivo Serafini e il consigliere comunale Marco Fiaccadori, presenti le organizzazioni professionali
maggiormente rappresentative (Cia, Coldiretti e Confagricoltura). “L’incontro odierno
– continua Battistoni – oltre a ribadire la
necessità di recuperare la struttura del conservificio per renderla di nuovo operativa e
metterla al servizio degli agricoltori locali, ci
ha permesso di trovare un punto di partenza comune con le organizzazioni professio-
nali, nell’interesse del territorio, dei nostri
imprenditori e di tutti i cittadini di Tarquinia.
Finalmente un percorso condiviso volto a far
ripartire l’attività del pomodorificio, il cui
ruolo è fondamentale per il rilancio dell’economia agricola sia di Tarquinia che della
Tuscia. Infatti oltre all’aspetto occupazionale, lavorare sul posto il pomodoro permetterebbe di immettere sul mercato un prodotto
finito di ottima qualità e di maggiore valore
con grandi benefici economici per il sistema
e sociali per tutto il territorio”. L’incontro si
è concluso con l’accordo unanime di riunire
a breve un altro tavolo tecnico che veda
coinvolti l’Assessore Birindelli e il Commissario Arsial, Erder Mazzocchi, per l’individuazione della strada migliore da percorrere per
la riapertura dello stabilimento.
Birindelli: accesso al credito – Approvata legge in Consiglio regionale
“Dopo aver risolto il problema del credito a
breve termine con il rinnovo delle cambiali
agrarie, l’assessorato alle Politiche Agricole
della Regione Lazio ha sostenuto con forza
la proposta di legge per facilitare l’accesso al
credito agli imprenditori agricoli, approvata
oggi in Consiglio Regionale”. Lo dichiara
l’Assessore alle Politiche Agricole e Valorizzazione dei Prodotti Locali della Regione Lazio, Angela Birindelli. “Per questa legge l’assessorato ha stanziato in bilancio 1 milione
di euro l’anno per il triennio 2011 – 2013.
Un importante risultato – aggiunge la Birindelli – ottenuto grazie all’impegno della commissione Agricoltura e dell’assessorato alle
Politiche Agricole al quale, adesso, spetterà il
compito di redigere il regolamento di applicazione per entrare nella fase attuativa della
legge e procedere alla notifica del provvedimento alla Comunità Europea, affinché i
contributi previsti corrispondano ai canoni
comunitari in materia di aiuti di Stato”.
Kiwi: la Commissione Agricoltura affronta tutte le urgenze
“La Commissione sta affrontando tutte le urgenze. Così come c’è stato l’incontro sul cinipide del castagno, ci sarà quello sul kiwi”,
rassicura Francesco Battistoni, Presidente della IV Commissione regionale Agricoltura, in
seguito alla richiesta odierna, avanzata dai
consiglieri Montino e Perilli, di convocare una
seduta sul tema della batteriosi del kiwi.
“Sappiamo bene l’entità dei danni causati dal
cancro del kiwi – dice Battistoni – tanto da
avere subito intrapreso azioni concrete e che,
in breve tempo, hanno portato all’approvazione della legge contro le fitopatie, la prima
legge consiliare approvata dall’assemblea re-
gionale, condivisa da tutti e che stanzia importanti risorse (un milione di euro). Ci siamo già attivati per convocare la Commissione
– continua – che sarà l’occasione per approfondire ulteriormente la problematica, illustrare la nuova legge direttamente ai produttori e alle cooperative di kiwi e, soprattutto,
programmare le azioni future insieme all’assessore competente. Inoltre – conclude - non
mancheranno ulteriori incontri per monitorare costantemente la situazione”. Intanto
domani la Commissione prenderà in analisi
la proposta di legge sulla tracciabilità, proposta dalla Giunta.
eur torrino news
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Consiglio Re
Consiglio: "No a discarica di Roma ad Allumiere"
La Giunta regionale, di concerto con Comune e Provincia di Roma, dovrà cercare una
soluzione alternativa al Comune di Allumiere per la localizzazione del nuovo polo di
smaltimento, trattamento e recupero dei
rifiuti. È quanto ha stabilito oggi il Consiglio
regionale del Lazio approvando una mozione - primo firmatario Carlo Lucherini (Pd) presentata da esponenti di Pd, Sel, Federazione della Sinistra, Verdi e Lista BoninoPannella e poi emendata su iniziativa dei
consiglieri Francesco Carducci Artenisio
(Udc), Rodolfo Gigli (Udc), Andrea Bernaudo (Lista Polverini) e Carlo De Romanis (Pdl).
Il documento era stato presentato a seguito
della notizia di un'intesa tra ministero della
Difesa e Comune di Roma per realizzare il
polo presso il poligono militare 'La Farnesiana', situato nel Comune di Allumiere.
Secondo i proponenti, tuttavia, il terreno
individuato "è situato in una zona sottoposta a vincoli ambientali e riconosciuta dalla
legislazione europea di enorme valore paesaggistico". Inoltre - si legge nella mozione
- "il Comune di Allumiere e la Provincia di
Roma hanno più volte manifestato la propria contrarietà alla suddetta localizzazione
della discarica alternativa a Malagrotta" e la
presidente della Regione ha ribadito "che
l'ipotesi di Allumiere è la meno percorribile".
"Il protocollo stipulato - aveva tenuto a precisare in aula, Andrea Bernaudo (Lista Polverini) - riporta una data antecedente
rispetto alla comunicazione del sindaco Alemanno che rimette alla Regione l'intera
competenza in materia. La presidente, quin-
di, è l'unica autorità competente per la
soluzione del problema Malagrotta". La
Polverini, secondo la mozione, in data 2
marzo ha reso noto di aver già inviato una
lettera al primo cittadino di Allumiere dove
ha ribadito come nessun sito nel territorio
del Comune è stato preso in considerazione
per la localizzazione del nuovo impianto
integrato per lo smaltimento, il trattamento
e il recupero dei rifiuti, previsto del piano
regionale.
Il capogruppo Pd Esterino Montino nel
corso del dibattito ha invitato Alemanno a
non scaricare su altri comuni i problemi che
sono romani e alla diminuzione dei rifiuti
visto che lo smaltimento del "tal quale" è
vietato. Angelo Bonelli (Verdi) ha denunciato che smaltire ad Allumiere, area protetta a
livello comunitario, esporrebbe la Regione a
una procedura di infrazione, mentre Luigi
Nieri (Sel) ha evidenziato come paradossalmente il ministero per le Politiche agricole
abbia inserito 'La Farnesiana' nel catalogo
dei circa 120 'Paesaggi rurali storici' da
tutelare presentato lo scorso 3 marzo. Giuseppe Celli (Lista civica) ha ribadito l'opportunità che la discarica sia localizzata a
Roma, Ivano Peduzzi (FdS) ha invitato la
Giunta a far valere il suo ruolo nella definizione delle scelte che sarà necessario intraprendere nel piano rifiuti. Quanto alla
mozione nella sua prima stesura Chiara
Colosimo (Pdl) ha sostenuto che: "Sarebbe
stata più giusta una mozione che chiedesse
tempi certi sulla soluzione del problema".
Nominati i direttori generali di Forlanini e Sant'Andrea
La commissione Sanità, presieduta da Alessandra Mandarelli, ha espresso parere favorevole a maggioranza su due decreti riguardanti la nomina dei direttori generali dell'azienda ospedaliera "San Camillo - Forlanini" e dell'Azienda ospedaliera universitaria
"Sant'Andrea" di Roma.
Si tratta in entrambi i casi della conferma
degli attuali commissari straordinari: Aldo
Morrone per il Forlanini e Maria Paola Corradi per il Sant'Andrea.
Morrone, classe 1954, nell'immediato passato ha diretto per tre anni l'Istituto nazionale per la promozione della salute delle
popolazioni migranti. Si è laureato nel 1979
in medicina e chirurgia all'università La
Sapienza di Roma, specializzandosi succes58
eur torrino news
sivamente in dermatologia e venereologia.
È un esperto in patologie tropicali e nelle
cosiddette 'malattie della povertà. Il suo
decreto di nomina è passato con i voti favorevoli della maggioranza di centrodestra e
del consigliere Giuseppe Celli (Lista civica),
l'astensione del Pd e il voto contrario della
Lista Bonino-Pannella. La vice presidente
Giulia Rodano (Idv), pur apprezzando il professionista e la persona, non ha partecipato
al voto "in quanto si tratta di una nomina
inserita in una politica sanitaria che non
condivido".
Corradi, classe 1960, è medico chirurgo dal
1985, con specializzazioni in igiene, tecnica
ospedaliera e medicina interna. Insegna
all'università e ha conseguito master in
amministrazione sanitaria e management.
Negli ultimi dieci anni ha ricoperto incarichi
dirigenziali alla Asl Rm/G, alla Asl di Rieti e
allo stesso "Sant'Andrea".
gionale informa
• Augusto Culasso
Via libera in commissione a due delibere per nuove cave
Via libera a due nuove cave, una di travertino nel Comune di Guidonia Montecelio
(Roma) e una di pomice nel Comune di Arlena di Castro (Viterbo). Lo ha deciso oggi
la commissione Pmi, commercio e artigianato, presieduta da Francesco Saponaro
(Lista Polverini), votando all'unanimità i
due relativi schemi di delibera di Giunta.
In attesa dell'approvazione definitiva del
Piano regionale delle attività estrattive, per
completare la procedura autorizzativa prevista dall'attuale legge, le due delibere devono ora essere votate anche in commissione Ambiente. Tutti e otto i membri della
commissione hanno partecipato alla seduta e votato i due provvedimenti.
La vicepresidente di minoranza della commissione, Annamaria Tedeschi (Idv), ha chiesto di mettere a verbale che il suo voto favorevole sulla delibera relativa alla cava di
travertino di Guidonia è subordinato alla effettiva realizzazione del progetto di ripristino del sito indicato dall'azienda richiedente,
che prevede la copertura della cava con terreno al termine dell'attività estrattiva.
"In caso di utilizzo diverso - ha precisato la
Tedeschi - come ad esempio la creazione
di una discarica, la Regione dovrà intervenire tempestivamente".
All'inizio della seduta, il presidente Saponaro aveva chiesto alla commissione di rinviare l'altro punto all'ordine del giorno, l'esame della proposta di legge n. 134 concernente: "Disposizioni per favorire la qualità e la semplificazione della normativa regionale in materia di piccola e media impresa", per la sopravvenuta indisponibilità
dell'assessore competente, Pietro di Paolantonio. "Si tratta di una legge importantissima - ha detto Saponaro - e quindi è
giusto che l'esame avvenga alla presenza e
con il contributo dell'assessore".
Emergenza Ambiente: i casi della Valle del Sacco
e del Fiume Almone
] di Valeria Torre [
Correva l’anno 2004: un allevatore della zona di Segni, piccolo comune della Provincia di
Roma, comunicava al Servizio Veterinario di
Collefferro che nel latte prodotto nella sua
azienda agricola, nel corso di analisi chimiche di routine, erano state rinvenute tracce di
una strana sostanza. Era il betaesaclorocicloesano, derivato di sintesi di un prodotto
insetticida, che poi si sarebbe scoperto essere
il responsabile della contaminazione dell’intera area della Valle del Sacco, territorio tra la
Provincia di Roma e quella di Frosinone. Nel
2005 la zona fu commissariata e fu pianificato un programma di bonifica del territorio.
Eppure oggi la denuncia di un pastore che
nel corso degli anni ha visto morire nei suoi
allevamenti centinaia di animali, riporta la
questione sulle prime pagine della cronaca
locale e nazionale. E proprio negli stessi giorni, il Lazio è al centro dell’attenzione della
stampa anche per un altro problema ambientale: lo sversamento di carburante nelle
acque del Fiume Almone, con il conseguente
rischio di un possibile inquinamento del Tevere e di un intasamento del depuratore di
Roma Sud.
L’Assessore all’Ambiente della Regione Lazio,
Marco Mattei, parla delle azioni messe in
campo per affrontare le due situazioni.
Emergenza Valle del Sacco: quali sono
stati sinora gli interventi promossi dall’Assessorato?
La Regione ha ereditato una situazione di inquinamento che era già stata oggetto di una
valutazione da parte del Governo e della precedente giunta regionale, portando all’insediamento di un commissario, soggetto at-
tuatore che sta svolgendo tutte le azioni necessarie: verifica dei siti inquinati, analisi epidemiologica e ancora tutta una serie di attività propedeutiche ad azioni concrete sul territorio, che peraltro andrebbe, oltre che bonificato, anche valorizzato.
quello della messa in pericolo del depuratore,
perché il gasolio sversato è stato stoccato in
modo da evitare che intaccasse gli impianti di
depurazione.
C’ è chi lamenta una carenza di controlli.
A suo avviso è possibile attribuire qualche responsabilità all’Arpa (Agenzia Regionale per l’Ambiente)?
Intanto è necessario accertare quello che è
accaduto.
Il Commissario sta operando non solo sul piano della verifica, ma anche su quello del controllo del territorio. La Regione, in sinergia
con l’Arpa, sta svolgendo un lavoro certosino. Purtroppo la Valle del Sacco non è l’unica
area della Regione dove si sono verificati illeciti ambientali; tuttavia voglio sottolineare
che contro i reati ambientali, che ricadono su
tutta la comunità, la Regione ha attivato una
convenzione con il Noe (Nucleo Operativo
Ecologico) dell’Arma dei Carabinieri, per fare
un monitoraggio h 24, così da poter agire sul
piano della prevenzione.
Parliamo dello sversamento di carburante nel fiume Almone. C’è il pericolo che il
fenomeno si estenda fino a coinvolgere
il Tevere?
La vicenda è esemplificativa dell’impegno
della Regione sul piano della sicurezza ambientale. Si sono attivati immediatamente i
Vigili del Fuoco, la Protezione Civile regionale e il Noe: il lavoro congiunto ha permesso
non soltanto di arginare il rischio di inquinamento delle acque del Tevere, ma anche
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Parte il programma di incontri con gli alunni delle scuole
elementari del Lazio per festeggiare il 150° dell'Unità d'Italia
Partirà da Latina il tour 'Essere Italiani' organizzato dalla Presidenza del Consiglio regionale del Lazio per festeggiare insieme con gli
alunni delle scuole elementari il 150° anniversario dell'Unità d'Italia.
Il presidente del Consiglio regionale del Lazio,
Mario Abbruzzese, incontrerà in questa prima tappa gli alunni del 3° Circolo Didattico
'Oriolo Frezzotti' di Latina, venerdì 11 marzo
alle ore 10.30 presso il Teatro Cafaro. La manifestazione sarà l'occasione per celebrare insieme ai ragazzi, la storia degli italiani ed in
particolare di tutti quei giovani che durante il
Risorgimento si impegnarono per costruire
un futuro di democrazia nel nostro Paese.
Uno spettacolo interattivo, allestito e curato
dall'associazione culturale 'Il Palco e la Cornice', intratterrà gli studenti con lo scopo di
avvicinarli e di coinvolgerli attivamente nella
comprensione di quei sentimenti e valori di
unità e fratellanza che le Istituzioni, insieme
alle comunità locali, sono impegnate a ricordare in occasione di questa storica celebra-
zione. "Faremo come Consiglio regionale un
percorso in ogni provincia perché l'Istituzione
che rappresento è la casa di tutti i cittadini
del Lazio. Queste manifestazioni saranno
l'occasione per raccontare ai bambini che cosa significhi fare parte di una nazione: l'insieme di tante persone che 150 anni fa hanno
fatto una promessa, decidendo di chiamarsi
tutti con un solo nome 'italiani', di avere una
stessa bandiera, una stessa lingua e gli stessi
valori. Una parola importante e difficile che
significa che tutti crediamo in alcune cose.
Un giuramento solenne che, per rimanere intatto, ha bisogno di essere capito da tutti",
ha spiegato il presidente Mario Abbruzzese.
Il tour proseguirà a Rieti il prossimo 24 marzo
con gli alunni del 2° Circolo di Rieti "Luigi Minervini", a Frosinone il 1 aprile con il 1° Circolo Didattico, a Tivoli il 14 Aprile con l'Istituto Comprensivo "Vincenzo Pacifici", a Viterbo il 12 maggio con il 3° Circolo Didattico e si
concluderà a Roma il 26 maggio incontrando
l'Istituto Comprensivo "Via Giulia 25".
Riforma dei consultori: tre sì da tre associazioni
Si sono espressi a favore della PL 21, concernente "Riforma e riqualificazione dei consultori familiari", i rappresentanti della Fisam Unione nazionale associazioni italiane per la
salute mentale, dell'Aislo (Associazione italiana di studio per lo sviluppo organizzato) e
dell'Associazione Fabbrica dell'esperienza,
ascoltati dalla Commissione Lavoro e politiche sociali, presieduta dalla vicepresidente
Annalisa D'Aguanno (Pdl).
In particolare, Anna Maria Fusco della Fisam
e l'avvocato Iginia Piatti dell'Aislo hanno posto l'accento sulla figura del mediatore familiare del quale il giudice spesso si avvale, soprattutto a seguito delle recenti modifiche ad
alcune norme del codice civile in materia di
affidamenti in caso di separazione tra coniugi. "È auspicabile che la proposta di riforma
dei consultori dia risalto alla figura del mediatore familiare", ha sostenuto l'avvocato
Piatti per la quale i consultori familiari "devono diventare un supporto dell'ordinamento
giudiziario".
Sostegno alla legge Tarzia anche da Silvia Lovergine, ginecologo del Policlinico Gemelli,
intervenuta nell'audizione quale rappresentante dell'Associazione Fabbrica dell'esperienza. La dottoressa Lovergine giudica molto
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innovativo il progetto famiglia contenuto nella legge Tarzia e l'azione dei consultori nel
prevenire le interruzioni delle gravidanze e
preservare la fertilità. "La donna deve essere
messa nelle condizioni di accettare il figlio ha dichiarato la dottoressa Lovergine - È importante dissuaderla dall'interruzione della
gravidanza ma anche che sia seguita dal primo giorno al travaglio.".
"Questa legge sta proseguendo sulla strada
giusta. Abbiamo ascoltato moltissime realtà
associative su questioni delicatissime che interessano le cittadine e i cittadini del Lazio.
Dobbiamo cogliere il loro contributo che nella logica della sussidiarietà è fondamentale".
Così la consigliera Olimpia Tarzia (Lista Polverini), prima firmataria della proposta di legge di riforma dei consultori, nel ringraziare i
rappresentanti delle tre associazioni ascoltate
oggi.
Proteste in Via della Pisana da parte dei Sindaci del Frusinate
] di Irene Giarracca [
Sospesa la seduta del Consiglio Regionale del
16 Febbraio, durante la quale si sarebbe dovuto discutere e votare il così detto Decreto
Brunetta sottoposto all’aula durante l’assemblea del 15.
L’imprevisto è stato dovuto all’arrivo dei Sindaci della provincia di Frosinone, giunti in via
della Pisana per chiedere un confronto congiunto con il Commissario straordinario alla
Sanità Renata Polverini. Il Decreto attuativo
del piano di riordino della rete ospedaliera, il
decreto 113, ha già iniziato a dispiegare pienamente i suoi effetti. Secondo quanto previsto dalla norma nel territorio del frusinate verranno chiuse entro il prossimo ottobre due
strutture ospedaliere, quella di Pontecorvo il
prossimo giugno e quella di Anagni il prossimo ottobre, mentre sono già stati dimessi i
pronto soccorsi di Ferentino, Ceccano, e Caprano. Attualmente l’unico riferimento per gli
abitanti della zona è il pronto soccorso dell’Ospedale di Frosinone, dove l’attesa ha raggiunto picchi di dieci-undici ore. Questo è il
quadro generale, presentato dal Sindaco del
capoluogo di provincia Marini, referente principale degli enti locali della zona. A seguito
delle richieste presentate, il Presidente del
Consiglio regionale Mario Abbruzzese ha sospeso la seduta per dare avvio ad un primo
confronto al quale hanno partecipato il vice
presidente della giunta regionale Luciano
Ciocchetti, la presidente della Commissione
Sanità Alessandra Mandarelli, il capogruppo
del Pd Esterino Montino, i consiglieri Giulia
Rodano, Luigi Nieri, Ivano Peduzzi e Annamaria Tedeschi.
Da parte dei consiglieri di opposizione è stata
avanzata la richiesta di sospendere il decreto
attuativo 113, in attesa di un incontro tra la
struttura commissariale e gli enti locali. Ci sono 600 posti letto, tra riabilitazione e lungo
degenza, che attendono di essere ridistribuiti,
è necessario che prima dell’adozione di qualsiasi decisione in tal senso sia previsto un momento di concertazione con i rappresentanti
del territorio.
Dopo aver ascoltato le richieste, la Presidente
Alessandra Mandarelli ha tenuto a precisare
che le audizioni con i sindaci delle strutture
della zona sottoposte a riconversione si sono
tenute puntualmente come promesso dalla
Polverini. “Chiediamo un confronto con la
Conferenza dei Sindaci, non sono sufficienti
le audizioni con i singoli” hanno ribattuto i
primi cittadini. L’area di Frosinone è stata inserita nella Macroarea 1 che contiene anche
l’area di Roma Sud, dove la media dei posti
letto per abitante è di 4 per mille, a differenza
della provincia ciociara dove la media è di 2,1
per mille. Trattandosi di un’unica area, i limiti
imposti dalla normativa nazionale vengono rispettati arrivando a 3,3 per mille, “Tuttavia –
ribadisce nuovamente il Sindaco di Frosinone – queste disposizioni costringono gli abitanti della zona a rivolgersi alle strutture ospedaliere di Roma”.
Al termine dell’incontro è intervenuto il Vice
Presidente Luciano Ciocchetti, chiarendo che
la sospensione del Decreto 113 non è attuabile, si potrà procedere ad una modifica del
Decreto 80 e di seguito ad una del Decreto
113, ma prima è necessario calendarizzare
due incontri, il primo con la direzione generale della Asl e i Sindaci ed il secondo con i tecnici della struttura commissariale per giungere ad un accordo equilibrato.
Consulta Femminile: Bene mozione contro violenza alle donne. Ora
si attivi task force istituzionale
Accogliamo con soddisfazione la mozione,
approvata in Consiglio Regionale, che ha unanimemente condannato l'uso della violenza
nei confronti della donna.
Si tratta di un atto significativo che giunge dopo il susseguirsi degli episodi di violenze che in
questi ultimi giorni ha colpito altre donne e
solo ad una settimana dalla Giornata Internazionale della Donna.
Per ribadire il no a tutte le forme di violenza
contro le donne, da quelle abusate sessualmente a quelle costrette psicologicamente o
ricattate economicamente, fino a quelle sfruttate sul luogo di lavoro o lasciate sole dentro
le mura domestiche, occorre attivare una vera
e propria task force istituzionale capace di
contrastare con strumenti efficaci e concreti il
manifestarsi di un fenomeno che colpisce l'intera collettività.
"Ci auguriamo - ha dichiarato la Presidente
della Consulta Femminile per le Pari Opportunità del Lazio, Donatina Persichetti - che questo sia solo il primo passo: serve un impegno
convinto e straordinario delle istituzioni, unite
in un unico fronte, per affrontare la vastità e la
complessità del problema senza distinguo,
impegnando risorse economiche e predispo-
nendo strumenti concreti per ricostruire il percorso di vita delle vittime di violenza e garantire libertà e fiducia alle donne nella vita di
tutti i giorni".
eur torrino news
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MUNICIPIO
cui intervento, insieme a quello dell’altro grande nome dell’architettura italiana Massimiliano Fuksas - che proprio
di fronte alle torri realizzerà il nuovo
centro congressi conosciuto come La Nuovola - trasformerà
quest’angolo di Roma in un vero
polo della modernità, in perfetta sintonia con la fisionomia del quartiere. Le
aspettative sono tante quindi. Ma le perplessità anche. Perché se è vero che le
nuove strutture rappresenteranno un
Comune di Roma che il denaro proveniente dagli oneri concessori venga investito per la realizzazione di un sottopasso sulla Cristoforo Colombo proprio
in prossimità delle nuove costruzioni, così da favorire lo smaltimento del traffico.
«Un’operazione necessaria e strategica», dichiara Pasquale Calzetta, Presidente del Municipio XII, «Il quadrante
dell’Eur ha conosciuto negli anni numerosi interventi urbanistici, non sempre,
però, accompagnati dai dovuti lavori di
EUR: nuovi progetti –
vecchi problemi?
] di Valeria Torre [
Per anni hanno ospitato gli uffici del Ministero delle Finanze, oggi di quelle torri
nate negli anni Sessanta all’Eur su disegno di Cesare Ligini non resta che lo
scheletro. Eppure in merito al destino di
questi edifici si vocifera da tempo di un
progetto di riqualificazione: lussuosi appartamenti all’interno di questi grattacieli romani. Ma sulla data di inizio lavori nessuna certezza.
Al momento l’unica cosa sicura è che a
mettere la firma su questo disegno ambizioso sarà l’architetto Renzo Piano, il
Le Torri ex finanze
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eur torrino news
Il cantiere della Nuvola di Fuksas
momento importante di valorizzazione
del territorio, come gestire, in termini di
viabilità, l’inevitabile aumento dei flussi
di autovetture?
Una questione alla quale l’amministrazione municipale ha dedicato grande attenzione, facendo esplicita richiesta al
adeguamento sul piano dei servizi e delle infrastrutture. Oggi il Municipio intende invertire questa tendenza».
Dato positivo, sembrerebbe. Se non fosse per quegli oltre mille posti di parcheggio che nella stessa area dovrebbero essere costruiti per accogliere le macchine
dei visitatori della Nuvola, posteggi di cui
ancora sembra non esserci traccia. Eppure lo spazio convegni dovrebbe essere
inaugurato entro i primi mesi del 2012, il
condizionale è d’obbligo, perché se non
venissero realizzati i posti macchina la
struttura non potrebbe aprire al pubblico.
«La società incaricata della costruzione e
della gestione dei lavori è stata sollecitata, il Municipio sta facendo forti pressioni e farà di tutto per accelerare l’apertura del cantiere». Ce lo auguriamo tutti,
perché altrimenti le macchine potranno,
sì, agevolmente circolare nella zona grazie al progettato sottopassaggio sulla
Colombo, ma difficilmente riuscirebbero
a trovare luogo per la sosta. E la Nuvola
non resterebbe altro che una bella opera
di architettura contemporanea da guardare da lontano.
XII Informa
Asili Nido Trasferimenti per
l'anno educativo
2011/2012
Dal 1 al 15 febbraio 2011 gli utenti del
servizio nido interessati al trasferimento, a
partire dall'anno educativo 2011/12, in
un'altra struttura educativa del Municipio
possono presentare apposita richiesta
presso l'Ufficio Utenza Asili Nido - v.le
Ignazio Silone 2° ponte, nei giorni ed orari
di apertura al pubblico (lunedì e martedì
8,30/12,30 - giovedì 8,30/12,30 e
14,30/16,30).
Gli utenti interessati al trasferimento in
strutture di altri Municipi devono prendere
contatti con il Municipio dove intendono
trasferirsi, per la presentazione delle istanze e relative informazioni.
Si fa presente che in ogni caso il trasferimento è possibile solo per strutture con le
stesse caratteristiche organizzative (fra nido e nido, fra spazio be.bi. e spazio
be.bi.).
Progetto
urbanistico
“Ardeatina”
L'Assessorato all'Urbanistica e il Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica - U.O. Pianificazione e Riqualificazione
delle aree di intersse pubblico, comunicano
l'avvio della prima fase del processo partecipativo riguardante il Progetto Urbanistico
"Ardeatina".
Ulteriori informazioni e materiali sul programma sono disponibili presso il sito del Dipartimento di Urbanistica:
http://www.urbanistica.comune.roma.it/par
tecipazione-ardeatina.html
Corsi di Italiano
per stranieri
so, anche il 2011 vede riproposto il corso antiaggressione e difesa personale completamente gratuito e rivolto a tutte le donne residenti nel Municipio.
Il decreto 4 giugno 2010, da poco entrato in
vigore, prevede per gli stranieri, che sono
nelle condizioni di richiedere e ottenere una
carta di soggiorno di lungo periodo, l'obbligo di dimostrare la conoscenza della lingua
italiana.
2^ edizione del corso
antiaggressione al
femminile
Il decreto stabilisce che il grado di conoscenza dell'italiano debba essere pari al livello A2
del QCRE (Quadro Comune di Riferimento
Europeo), (vedi comma 2-bis dell'art.9 del
dlgn.286/98).
In base all'accordo, i test si svolgeranno presso le sedi dei CTP – Centri Territoriali Permanenti – che si occupano dell'educazione e
dell'istruzione dei cittadini adulti.
Quanti tra gli stranieri sono in grado di sostenere la prova, possono partecipare direttamente ai test senza frequentare un corso
di italiano, inviando la domanda di partecipazione per via informatica, accedendo al sito https://testitaliano.interno.it.
La Prefettura, entro 60 giorni, comunicherà
al richiedente, tramite lettera, il luogo, la data e l'orario della convocazione e i documenti da presentare (Passaporto e Permesso di
soggiorno).
Il superamento del test vale solo ai fini della
richiesta di carta di soggiorno, quindi è consigliabile per uno straniero seguire corsi di
formazione linguistica che lo mettano in grado di partecipare alla vita sociale e lavorativa.
Per frequentare un corso di lingua italiana
qualificato e gratuito ci si può rivolgere a:
- un CTP (Centro Territoriale permanente)
dove verrà rilasciata un'attestazione di livello
A2 - con questa attestazione lo straniero
non dovrà sostenere il test;
Il corso, nato con il progetto "Autodifesa
Donna & antiaggressione 2011" e patrocinato dal Municipio XII, si articola su otto incontri.
Le prime quattro lezioni si svolgono presso la
palestra NIR GYM CLUB in Via Padre A.
Grammatico 30/40, ogni sabato dalle ore
14,30 alle ore 16,30 a partire dal 5 marzo e
gli altri quattro incontri, presso la palestra
Garyuan Dojo Roma in Via Giuseppe De Robertis 8, sempre con le stesse modalità.
Il corso è nato per insegnare le basi di un'autodifesa globale che, partendo dalla prevenzione arriva, anche attraverso la difesa verbale, ad una vera e propria difesa fisica con
un approccio multidisciplinare.
Oltre ad istruttori delle arti marziali, il corso
prevede la partecipazione di personale qualificato che prenderà in esame gli aspetti psicologici, legali, comunicativi delle "situazioni
a rischio".
Il programma affronterà ogni aspetto della
sicurezza, partendo da una minima preparazione fisica, ma fondamentale per capire le
capacità e le funzionalità del proprio corpo.
Saranno analizzate situazioni "reali" come
stare in treno, in auto, in casa, in strada e nei
locali.
Si svolgeranno lezioni sulla difesa verbale
nelle quali le allieve apprenderanno come
usare la voce insieme a un'adeguata postura, per scoraggiare l'aggressore ed attirare
l'attenzione di eventuali passanti, fino ad arrivare ad apprendere le tecniche di difesa fisica.
- un'Associazione dove si avrà l'opportunità
di frequentare un corso, ma non di ottenere
l'attestazione. Per conseguirla sarà necessario superare il test o ottenere il riconoscimento di un CTP.
A presto questo obbligo sarà esteso a tutti
gli stranieri che richiederanno il permesso di
soggiorno o il suo rinnovo.
Vista la fortunata esperienza dell'anno scoreur torrino news
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