ON.LE PROCURA DELLA REPUBBLICA C.O IL TRIBUNALE DI Xxxxxx PROCEDIMENTO N° xxxxx/xx/xx R.G.N.R. xxxxxxxx Sost. Proc. Dott. xxxxxx Relazione di consulenza La presente relazione tecnica riguarda l’infortunio sul lavoro avvenuto in data xx/xx/xxxx alle ore xx:xx circa presso la ditta di lavorazione marmi xxxx sita in xxxxx alla via xxxxx. A seguito di una dinamica successivamente descritta il titolare dell’azienda, xxxxx, alla guida dell’autogrù Xxxxxxx veniva schiacciato dalla stessa che si ribaltava sul fianco destro. In conseguenza delle lesioni riportate, il xxxxx decedeva presso l’ospedale xxxxx di xxxxx in data xx/xx/xxxx. L’inchiesta cui si riferisce la presente relazione è stata redatta dal sottoscritto ing. Vincenzo De Bellis, regolarmente iscritto nell’Albo dei consulenti tecnici del Tribunale di Napoli al N° 11728 con studio in Napoli alla via xxxxxx per incarico dell’Ill.mo Sost. Proc. Dott. xxxxxx, conferito in data xx/xx/xxxx. Al sottoscritto venne assegnato il seguente incarico: “Accerti il consulente, presa visione degli atti e sulla base delle proprie cognizioni in campo ingegneristico meccanico, se la macchina operatrice Xxxxx caduta in sequestro sia funzionante, se presenti difetti di costruzione e/o di progettazione se la sua omologazione sia avvenuta secondo il dettato normativo accerti, inoltre, quant'altro sia ritenuto utile ai fini di giustizia penale.” 1 Al fine di assolvere l’incarico affidato, il sottoscritto compiva i seguenti accertamenti: In data xx/xx/xxxx esaminava tutta la documentazione fornita con particolare attenzione ai rilevi effettuati dall’A.G. intervenuta sul posto. Il giorno xx/xx/xxxx si recava presso la ditta xxxx sita in xxxxx alla via xxxxx dove ispezionava l’autogrù Xxxxxxx ed il luogo del sinistro. Contestualmente venivano effettuati rilievi fotografici e planimetrici. Il fatto Il fatto si è verificato in data xx/xx/xxxx alle ore xx:xx circa presso la ditta di lavorazione marmi xxxx sita in xxxxx alla via xxxxx. Lo stesso ha visto l’autogrù Xxxxxx, condotta dal titolare dell’azienda xxxxxx, mentre percorreva una stradina dal piano viario fortemente sconnesso ubicata all’interno dell’azienda stessa, ribaltarsi sul suo fianco destro. Durante il ribaltamento, il conducente dell’autogrù abbandonava la postazione di guida rimanendo schiacciato tra la macchina ed il suolo. A seguito dell’accaduto, il xxxx riportava lesioni tali da provocarne il decesso che avveniva in data xx/xx/xxxx. 2 L’ambiente Il sinistro si è verificato in una strada privata della xxxxx in uso all’attività xxxxx. La stessa, all’altezza del punto in cui avveniva il ribaltamento dell’autogrù LIEGE, è larga complessivamente 2.60 metri di cui 2.30 utili al passaggio e si estende per una lunghezza di circa 40 metri. All’imbocco di detta strada privata è presente un’officina di lavorazione marmi, mentre all’estremità opposta è ubicato un tratto in sterrato fortemente dissestato, in corrispondenza del quale avveniva il ribaltamento dell’autogrù Exxxxx. Rispetto alla direzione che va dell’officina marmi alla parte in sterrato, la strada presenta una pendenza discendente di circa 3° (a tale direzione si farà implicitamente direzione nel seguito salvo diversa indicazione); inoltre, è caratterizzata da una lieve pendenza trasversale verso destra. Sul margine destro è presente un dislivello, mentre su quello sinistro è ubicato il muro di contenimento della strada sovrastante. Su entrambi i lati della strada sono alloggiate lastre e semilavorati in marmo. La strada, costituita quasi interamente in calcestruzzo, è in precarie condizioni di manutenzione. Le caratteristiche morfologiche della strada (ci si riferisce in particolare alla mancanza di planarità ed omogeneità), in uno alla larghezza della stessa, risultano inadeguate al transito di veicoli di tipologia simile a quella dell’autogrù Xxxxxx, come di seguito argomentato. Tale considerazione risulta ancor più pertinente per il tratto terminale della strada non asfaltato che, come già ricordato, costituisce il punto in corrispondenza del quale avveniva il ribaltamento dell’autogrù. 3 Illustrazione 1: Teatro del sinistro – Deposito marmi della ditta xxxxx Sulla parete di cemento armato posta sul margine sinistro della strada, sono state rilevate, all’altezza del punto in cui si è ribaltata la gru, delle scalfitture compatibili per quota altimetrica e dimensioni con l’urto del gancio di sollevamento della gru stessa. Illustrazione 2: Dettaglio incisioni sul muro in cemento posto sul margine sinistro della strada teatro del sinistro (Documentazione fotografica del luogo del sinistro - allegato A) 4 Caratteristiche tecniche e descrizione delle operazioni effettuate in merito all’Autogrù Xxxxxx Produttore Xxxxxxx Tipo Gru semovente Modello Xxxxxx Matricola xxxxxx Portata 1500 kg a 1.20 m 800 kg a 2.25 m 500 kg a 3.25 m Anno di costruzione xxxx Stato d’uso antesinistro Mediocre La macchina operatrice coinvolta nell’incidente è una gru semovente marca Xxxxx modello Xxxxx. La stessa è costituita da un telaio di base, in profilati saldati, poggiante su due assali dotati di pneumatici semplici anteriormente e posteriormente: l’anteriore motore ed il posteriore sterzante. Il veicolo ha carreggiata anteriore pari a 0.95 m e posteriore pari a 0.62 m; il passo è di 1.75m. Il cavalletto di sostegno del braccio è applicato sulla parte anteriore del telaio mentre la zavorra è situata posteriormente. Il gruppo motore-induttore-pompa trova sistemazione nella parte centrale del telaio. Un cilindro oleodinamico a doppio effetto provvede al sollevamento del braccio. Alla base del cilindro è applicata una valvola pilotata atta ad impedire il deflusso dell’olio in caso di rottura della tubazione flessibile di adduzione. Il braccio scatolato costituito in lamiera è composto da tre elementi di cui il primo fulcrato al cavalletto, il secondo è movimentato mediante cilindro oleodinamico a doppio effetto, mentre il terzo è regolabile manualmente e mantenuto nella posizione desiderata mediante spina di bloccaggio. Il cilindro oleodinamico è 5 dotato di valvola pilotata sulla tubazione flessibile di adduzione olio per impedire il deflusso d’olio durante l’operazione di sfilo del pistone. Illustrazione 3 – Vista posteriore Autogrù Xxxxxx La pressione di esercizio del circuito idraulico è di 150 atm circa. La valvola di massima pressione è tarata a 180 atm. Il mezzo è dotato di dispositivo di protezione delle leve di azionamento del circuito oleodinamico al fine di evitare spostamenti accidentali. La postazione di guida del mezzo è sprovvista di sistemi di ritenzione, nonché di un’idonea “cellula protettiva” per il conducente. È presente esclusivamente un tetto, costituito da una cornice di travi cave cui sono saldate traversine a sezione circolare, sorretto alle estremità da montanti cavi a sezione rettangolare. Tale struttura, in grado di riparare da agenti atmosferici o da carichi pendenti di modesta entità, viste le caratteristiche geometrico/costruttive, non costituisce un’idonea protezione per il conducente in caso di ribaltamento laterale. 6 Illustrazione 4 – Dettaglio tetto autogrù Xxxxxx Al momento del sopralluogo, l’autogrù si trovava ribaltata sul fianco destro con l’asse di simmetria longitudinale ruotato rispetto all’asse della strada in senso antiorario, con le ruote posteriori completamente sterzate verso destra e con il braccio telescopico regolato in condizione di minima elongazione e minimo sollevamento. La configurazione appena descritta risulta indicativa dello stato del mezzo nell’immediatezza dell’infortunio se si eccettua il fatto che, onde agevolare le operazioni di soccorso del xxxx, la gru era stata leggermente sollevata dal suolo mediante mezzi fortuna e che il tettuccio summenzionato era stato rimosso dai vigili del fuoco intervenuti nelle operazioni di salvataggio. Un’attenta analisi visiva del mezzo prima del ripristino della posizione verticale, ha consentito di valutare l’integrità dell’impianto frenante. Lo stesso è costituito da una coppia di freni a tamburo innestati mediante cavi d’acciaio ed azionati a mezzo di leveraggio a pedale. E’ stato altresì possibile constatare lo stato di integrità dei condotti oleodinamici del sistema di sterzata. 7 Illustrazione 5 – Vista Autogrù Xxxxxx in posizione ribaltata Successivamente all’operazione di ripristino della posizione del mezzo, dopo aver effettuato un rabbocco dell’olio del circuito oleodinamico (parzialmente svuotatosi attraverso le valvole di sfiato), lo stesso è stato riavviato. Sono quindi state effettuate le seguenti prove, tutte superate con esito positivo: - Prova di azionamento dell’impianto sterzante; - Prova di funzionamento dell’impianto frenante; - Prova di sollevamento del braccio; - Prova di azionamento del braccio (elongazione); - Prova di carico con massa da 200 kg circa a braccio chiuso. Essendo il mezzo sprovvisto di regolare certificato di verifica periodica, per motivi di sicurezza, si è ritenuto inopportuno effettuare prove di carico corrispondenti al dato di targa. (Documentazione fotografica autogrù Xxxxxx - allegato B) 8 Considerazioni circa la dinamica del sinistro e le sue cause Per la ricostruzione del sinistro sono stati tenuti in particolare evidenza i rilievi effettuati in loco dalle autorità intervenute desunti dal rapporto fornito al momento del conferimento dell’incarico, nonché quanto visionato personalmente sul mezzo coinvolto e sul teatro dell’evento. Il sinistro si verificava in quanto il conducente dell’autogrù effettuava una manovra d’inversione di marcia in una parte del tratto stradale non idonea a tal fine. Due fattori hanno contribuito a determinarne il ribaltamento laterale: 1. La lunghezza complessiva dell’autogrù (comprensiva del braccio) era confrontabile con la larghezza della carreggiata della strada. Ciò, in uno ad un errore di manovra da parte del conducente, ha determinato l’impatto del gancio contro il muro ubicato sul margine sinistro della strada. Di conseguenza l’autogrù è stata sottoposta ad un carico laterale rivelatosi eccessivo. 2. Il piano stradale presenta numerosi e marcati avvallamenti ed asperità, specialmente nella parte in sterrato, che hanno impedito una ripartizione appropriata del peso proprio sulle quattro ruote. Oltre alle considerazioni appena addotte, è altresì opportuno mettere in evidenza che le dimensioni ridotte della carreggiata del veicolo rispetto alla sua altezza ed al suo passo, conferiscono allo stesso una adeguata stabilità lungo l’asse di simmetria longitudinale, viceversa uno spostamento trasversale del baricentro può comportare una condizione di instabilità tale da determinarne il ribaltamento laterale. L’effetto combinato delle concause sopraelencate, ovvero la pendenza della strada, la sua irregolarità, l’impatto del gancio sul muro e l’inopportunità della manovra di inversione di marcia in relazione alle dimensioni veicolo/strada, è stato quello di determinare lo spostamento laterale verso destra del baricentro del mezzo. L’entità di detto spostamento laterale è stata tale da provocare il raggiungimento della condizione di instabilità con il conseguente ribaltamento dell’autogrù. 9 Alla luce delle prove di funzionalità svolte nel corso dell’accesso, tutte superate con esito positivo, sono da escludere, tra le cause del sinistro, eventuali malfunzionamenti o anomalie della macchina stessa. Considerazioni circa il progetto dell’autogrù Xxxxxxx Come già messo in evidenza nel paragrafo precedente, l’autogrù è stata progettata con l’intento di sopportare spostamenti di carico longitudinali congruenti con i valori di targa del carico sollevato. Tale scelta progettuale è del tutto rispondente alla tipologia di applicazione cui il veicolo è destinato (sollevamento e trasporto carichi). Viceversa, non dovendo reggere trasferimenti di carico laterale di notevole entità, se non quelli connessi ad eventuali pendenze trasversali del piano d’appoggio, la larghezza della carreggiata dell’autogrù (in particolar modo, quella anteriore) risulta adeguatamente ampia. Non si riscontrano pertanto manchevolezze o errori di progettazioni nell’autogrù Xxxxx oggetto di perizia, ad eccezione dell’assenza di un idoneo sistema di ritenzione e protezione per il conducente. 10 Normativa di riferimento La normativa antinfortunistica vigente al momento dell’infortunio che ha cagionato il decesso di xxxxxx è costituita dal D. Lgs. 9/4/2008 n. 81 e smi. L’autogru matricola ENPI xxxxx, di produzione Xxxxxx, modello Xxxxx n° di fabbrica xxxxx costruita nel xxxx, è stata immessa per la prima volta sul mercato in data xx/xx/xxxx, ossia in data antecedente al recepimento della Direttiva Macchine 98/37 CE. Di conseguenza, ai sensi dell’articolo 70 comma 2 del D. Lgs 81/08, la macchina deve essere conforme ai requisiti generali di sicurezza di cui all’allegato V dello stesso decreto, che di fatto recepisce le principali disposizioni contenute nell’abrogato D.P.R. n° 547/1955 valido nel periodo di produzione ed immissione sul mercato dell’autogrù oggetto di perizia. Risposte ai quesiti Accettando come buona l’ipotesi di ricostruzione, la risposta ai quesiti dovrà essere intesa con beneficio di inventario qualora dovessero emergere altri elementi rimasti sconosciuti al momento. Nel corso dell’ispezione effettuata dello scrivente, non sono state rilevate anomalie di funzionamento di alcun tipo a carico dell’autogrù Xxxxxx, avendo la stessa risposto in maniera soddisfacente alle prove effettuate. Detta autogrù risulta altresì rispondente ai requisiti di sicurezza ed ai criteri di progettazione imposti dalla normativa vigente al momento della produzione e messa in servizio della stessa (D.P.R. n° 547/1955), nonché a quanto riportato nel D. Lgs. 9/4/2008 n. 81, allegato V ad eccezione di quanto riguarda la dotazione di sistemi di ritenzione e di protezione per il conducente di cui alla parte II, paragrafo 2.4:“Le attrezzature di lavoro mobili con lavoratore/i a bordo devono limitare, 11 nelle condizioni di utilizzazione reali, i rischi derivanti da un ribaltamento dell’attrezzatura di lavoro: - mediante una struttura di protezione che impedisca all’attrezzatura di ribaltarsi di più di un quarto di giro, - ovvero mediante una struttura che garantisca uno spazio sufficiente attorno al lavoratore o ai lavoratori trasportati a bordo qualora il movimento possa continuare oltre un quarto di giro, - ovvero mediante qualsiasi altro dispositivo di portata equivalente. Queste strutture di protezione possono essere integrate all’attrezzatura di lavoro. Queste strutture di protezione non sono obbligatorie se l’attrezzatura di lavoro è stabilizzata durante tutto il periodo d’uso, oppure se l’attrezzatura di lavoro è concepita in modo da escludere qualsiasi ribaltamento della stessa. Se sussiste il pericolo che in caso di ribaltamento il lavoratore o i lavoratori trasportati rimangano schiacciati tra parti dell’attrezzatura di lavoro ed il suolo, deve essere installato un sistema di ritenzione”. Non risultano presenti verbali di verifica periodica eseguiti da enti preposti. Lo scrivente, mediante certificato di vendita dell’autogrù è risalito al libretto ENPI di messa in opera della macchina realizzato a termini di legge a xxxx nel xxxx (anno di vendita del veicolo) (allegato C). Nel documento di vendita, il venditore, (Xxxxx di xxxx), dichiara di consegnare “Modulo di messa in funzione ai sensi dell’Art 11 Comma III del D.P.R. 24/07/96 n°459”; tuttavia tale documento non risulta presente agli atti. L’atto di vendita risale al xxxx, tuttavia da quella data, l’autogrù non è mai stata denunciata agli enti preposti per le revisioni periodiche. Nel Documento di Valutazione Rischi della ditta xxxx, redatto nel xxxx, la macchina non è dichiarata. È altresì opportuno mettere in evidenza come l’ambiente in cui si verificava l’infortunio, in virtù della presenza di numerose e marcate asperità del piano stradale, nonché di una inadeguata larghezza della carreggiata utile in relazione alle dimensioni dell’autogrù Xxxxx, non fosse rispondente ai requisiti di sicurezza 12 di cui all’allegato IV del D. Lgs. 9/4/2008 n. 81, paragrafo 1.8.3: “I posti di lavoro, le vie di circolazione e gli altri luoghi o impianti all’aperto utilizzati ed occupati dai lavoratori durante le loro attività devono essere concepiti in modo tale che la circolazione dei pedoni e dei veicoli può avvenire in modo sicuro”. Conclusioni Il comportamento dei singoli autori e soggetti passivi del sinistro può essere così ricostruito, in base alle risultanze sopra esposte ed in base alle considerazione che seguono: Mancando l’autogrù Xxxxx di idoneo sistema di ritenzione e protezione per il conducente, non risulta conforme ai requisiti di sicurezza previsti all’articolo 70 comma 2 del decreto legislativo 81/08. In violazione all’articolo 71 comma 11 del decreto legislativo 81/08, xxxxx, in qualità di datore di lavoro, ometteva la denuncia dell’autogrù Xxxxxx, da lui regolarmente acquistata nel xxxx, non segnalando l’acquisto e la mancanza delle verifiche periodiche agli enti preposti. Il sottoscritto ha determinato quanto sopra in base a considerazioni obiettive secondo scienza e coscienza con diligenza ed esattezza, al solo fine di mettere in luce la verità, restando sempre a disposizione della Giustizia per eventuali chiarimenti. Napoli, xx/xx/xxxx Il consulente tecnico 13