Incammino
La Terapia Occupazionale
per i bambini, esperienze
e risultati
C0300115
Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale –70% aut. N° 070085 del 09/10/2007 DCB Parma
Bimestrale del Centro Cardinal Ferrari di Fontanellato
Anno 8 Numero 3 - dicembre 2014
FOCUS
Uno speciale sulla
Terapia Occupazionale
dagli adulti ai bambini
NEWS
A Jesi, una convention per
fare il punto sulla ricerca
scientifica in riabilitazione
AUSILIOTECA
La terapista occupazionale
come aiuto per la scelta
degli ausili
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In cammino
Dicembre 2014
Editoriale
“Un 2015 di progetti”
di Simona Lombardi
Quando si arriva a cavallo del vecchio e del nuovo anno, si hanno due
propensioni. Da un lato, fare un bilancio di quanto fatto, dall’altro
proiettarsi nell’anno successivo, tra progetti da portare a termine e percorsi da avviare.
Al CCF, di progetti ce ne sono sempre, questo è segnale di una grande
vivavictà operativa e scientifica, di idee innovative e di voglia di migliorare continuamente.
È così che il “bilancio” delle attività si va ad integrare con la proeizione
futura ed è questo il nostro più grande valore.
Sembra di non avere tregua, ma non nel senso della frenesia del fare
senza riflettere, ma dell’incalzare dell’operatività, che non si ferma
mai.
Simona Lombardi
Direttore
Centro Cardinal Ferrari
Mentre chiudiamo un anno, ne iniziamo un altro nel segno della continuità, perchè tutti i progetti in itinere ed in fase di partenza non sono
slegati da quanto fatto in precedenza, ma conseguenza inevitabile di
un assiduo lavoro quotidinao.
Nella Terapia Occupazionale, aumentano i perscorsi integrandosi con
quelli precedenti e sviluppandosi, nella ricerca scientifica si raccolgono
i risultati mentre si rilanciano nuovi input, nella organizzazione quotidiana si migliorano i protocolli e si assestano le procedure.
Un passo dopo l’altro, con la sensazione a volte di non arrivare alla
meta ma alla fine, come tutti i cammini ben articolati, oggi possiamo
dire di essere sulla strada giusta.
Buon Anno di cuore a tutti!
Dicembre 2014
In cammino
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Speciale Terapia Occupazionale
I progetti si ampliano ed i percorsi proposti ai pazienti sono sempre più strutturati
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Terapia Occupazionale, perchè farla
Un ambiente riabilitativo a 360 gradi con attività a misura di paziente.
Dal teatro all’arte fino alla musica, risultati sempre più positivi.
Portare il paziente a raggiungere il più alto livello di autonomia nella self-care, nelle
attività della vita quotidiana,
nella società (scuola, lavoro, relazioni, comunità...). E’
questo lo scopo terapeutico
e riabilitativo della Terapia
Occupazionale, sempre più
promossa nei percorsi di cura
in abbinamento alla riabilitazione tradizionale. Al Centro
Cardinal Ferrari, i programmi
di TO non solo si strutturano
di anno in anno, assestando le
esperienze e i criteri di valutazione dei risultati clinici, ma si
ampliano con nuovi progetti.
«Siamo partiti con idee sperimentali, studiando le esigenze e le condizioni dei pazienti
coinvolti nei vari programmispiega Donatella Saviola, responsabile del Servizio di TO
del Centro Cardinal Ferrari - .
Parlo di arte, ortoterapia, teatro,
In cammino
In alto visita alla Galleria Nazionale Parma; nell’altra pagina, lo spettacolo teatrale 2014;
sotto, concerto di Natale e orto giardino. A pagina 5: shopping, handybike, cucina.
laboratori di cucina, ritorno alla
guida in sicurezza - e continua
- tutti progetti che hanno dato
risultati interessanti dal punto
di vista riabilitativo, sia motorio sia cognitivo». Esperienze
che sono state presentate in
diverse convention scientifiche
e che sono diventate anche un
libro, “Trauma cranico e terapia
occupazionale, guida dell’autonomia nella vita quotidiana”
Dicembre 2014
Dicembre 2014
poi fuori dalle mura dell’ospedale. Si tratta di attività che il
trauma ha troppo a lungo bloccato e che i pazienti tornano
a praticare in vista anche del
ritorno ad una vita familiare e
sociale dopo le dimissioni. «In
questi anni al Centro le attività avviate nell’ambito della
terapia occupazionale si sono
ampliate - continua la Saviola
-, ad esempio, da quest’anno
abbiamo aggiunto il laboratorio musicale, con la possibilità
per i pazienti di suonare gli
strumenti in gruppo e, tra le discipline sportive, abbiamo sperimentato l’handybike».
In cammino
Speciale Terapia Occupazionale
edito dalla Casa editrice Franco
Angeli. Nei percorsi di terapia
occupazionale i pazienti sono
coinvolti come protagonisti di
esperienze sempre più ecologiche, che li portano a sperimentare in sicurezza, prima
in setting molto strutturati nel
contesto di laboratori tematici e
5
Speciale Terapia Occupazionale
Esperienze e risultati, il Servizio sta studiando percorsi riabilitativi su misura
La Terapia Occupazionale nei bambini
Diverse le attività ludico - creative che si adattano ai piccoli degenti
In questa e nelle altre pagine: momenti di attività di Terapia Occupazionale con i bambini ospiti del Centro Cardinal Ferrari
Dopo l’avvio dell’ ”Area Azzurra”, il reparto specializzato
nella riabilitazione dei pazienti
con grave cerebrolesione in età
evolutiva, il CCF, sulla base
dell’esperienza acquisita nella
Terapia Occupazionale per gli
adulti, ha introdotto percorsi
studiati ad hoc per i bambini.
«Nel complesso iter riabilitativo, spesso il team si scontra
con deficit cognitivo comportamentali che inducono i piccoli
pazienti ad una ridotta collaborazione e scarsa motivazione a setting riabilitativi classici
motori, ortottici, logopedici e
psicologici - spiega Donatella
Saviola responsabile del Servi-
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In cammino
zio di Terapia Occupazionale
del CCF -. Abbiamo studiato
e sviluppato laboratori occupazionali, percorsi ecologici,
pratici ludico creativi per ottenere una maggiore adesione al
progetto multidisciplinare ed
individuare o rendere più fruibili eventuali ausili proposti».
Scopo del lavoro è stato quello
di verificare, nel corso degli ultimi due anni, quanti pazienti
cerebrolesi in Day Hospital
avessero richiesto tale intervento, associato alla riabilitazione classica, e come ciò fosse
valido per portatori di disturbi comportamentali, aldilà
dell’eziologia di partenza: gra-
ve trauma cranico, neoplasia/
encefalite, paralisi cerebrale
infantile.
«È stato condotto uno studio
osservazionale di due anni per
pazienti in età evolutiva ricoverati in Day Hospital - continua la Saviola -, il programma
ha previsto quattro accessi a
settimana per due mesi, tre ore
di attività quotidiana riabilitativa: motoria, palestra, piscina,
psicologica, logopedica, ortottica».
Un campione di 27 pazienti
Lo studio è stato condotto reclutando un campione di 27
pazienti su 58, tre per ezio-
Dicembre 2014
le 16 sedute di Terapia Occupazionale, è risultato un incremento di performance del 70%
(ICF-CY,GAS) e collaborazione anche a setting più formali
non eludendo i trattamenti. In
nove casi, sono stati identificati
ausili per la vita quotidiana (5
posate adattate, 4 adattamenti
a computer).
Inoltre, due pazienti hanno ripreso a utilizzare la carrozzina
manuale in autonomia in interno, una carrozzina elettrica
a scuola e con supervisione in
esterno.
Laboratorio Cucina
Speciale Terapia Occupazionale
logia e fascia di età (infanzia
3-6 anni; preadolescenza 9-12;
adolescenza 13-18), con importanti disturbi cognitivo
comportamentali, poco collaboranti (rifiutavano sedute di
trattamento nel 30%), coma
grave (GCS inferiori a 8) per le
gravi cerebrolesioni acquisite
all’esordio; tetradiplegici nelle
paralisi cerebrali infantili.
Dopo il primo mese, i 27 pazienti sono stati inseriti quotidianamente anche nei percorsi
di Terapia Occupazionale: i
bambini oltre i 6 anni hanno
partecipato al gruppo cucina
due volte a settimana per 60
minuti, ad una seduta di ortoterapia o di arteterapia, ad
un’uscita in esterno con supervisione per reperimento materiali.
Per i più piccoli, sono state
previste due sedute di attività
strutturate in setting di gioco,
una di manipolazione oggetti,
un percorso in palestra (la valutazione è stata fatta con scale: LCF; QI con scale adeguate
all’età; DRS; core set ICF-CY
stabilito; GAS).
Risultati
Ed ecco i risultati. Concluse
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In cammino
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punti di vista
“La Squadra”, il titolo dello spettacolo portato in scena dai pazienti del CCF
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Quando il teatro aiuta a ricominciare
Daniele: «Davanti ad un dramma si deve tornare a vivere e sorridere»
«Mi chiamo Daniele e quest’anno ho partecipato allo spettacolo teatrale con i pazienti del
Centro dal titolo “La Squadra”.
Inizialmente ero molto contrario a partecipare poi però, provando e riprovando, mi sono
lasciato andare e si è creato affiatamento fra noi del gruppo
sentendomi più motivato.
Il risultato che abbiamo ottenuto alla fine è stato l’insieme di
tanto impegno e fatica di ognuno di noi, affiancato al grande
divertimento che durante le
prove ci ha sostenuto.
Lo spettacolo teatrale di
quest’anno era basato sullo
sport, in sintonia con il tema del
convegno che trattava il ritorno
allo sport dopo grave cerebrolesione, scegliendo di recitare
sotto le vesti di giocatori di una
squadra, di cui volutamente
non è stato definito lo sport per
non restringere il tema lasciando libera la fantasia.
Il presidente di questa ipotetica
squadra faceva le presentazioni
dei membri al nuovo allenatore
che restava allibito di fronte a
dei giocatori sì volenterosi ma
ognuno con delle caratteristiche o problemi particolari: chi
motorio, chi di memoria, chi di
In cammino
Nelle immagini, monenti dello spettacolo “La squadra” al Teatro di Fontanellato
resistenza fisica, alcuni di coordinazione, ma tutti motivati da
una grandissima forza di volontà, cioè vincere a tutti i costi
il campionato. L’allenatore, perplesso, continuava a chiedersi
come sarebbe stato possibile
vincere con questi soggetti bisognosi di esigenze particolari:
fare la merenda spesso e ogni
tanto un riposino di dieci minuti. Tuttavia nota un grande
affiatamento e la convinzione
di essere i più forti ovvero che
insieme ce l’avrebbero fatta.
Poi tutto si fermava e ogni giocatore raccontava al pubblico la
propria storia personale, le proprie emozioni legate al trauma
cranico nelle quali emergeva
la volontà di essere disposti a
tutto pur di riemergere ed arrivare ad un obiettivo. Di seguito tante scenette ironiche
e divertenti hanno portato il
pubblico, dopo un momento di
grande commozione, a tante risate. Alla fine una radiocronaca
annunciava che il campionato
era stato vinto, ma in realtà la
vittoria riguardava la partita
più importante: il ritorno alla
vita in tutte le sue dimensioni
nonostante tutto. Questo spettacolo è riuscito a comunicare
un grande messaggio: davanti
a un dramma si deve lottare
per tornare a sorridere e a vivere. Proprio per questo, alla fine,
abbiamo cantato tutti insieme
“ho visto un re” di Dario Fo,
che descrive alcuni fatti accaduti a persone materialmente
ricche e, nonostante ciò, disperate, spiazzate da un contadino che pur avendo perso tutto
ciò che possedeva, ora rideva
a squarcia gola capendo che
le cose importanti sono altre.
Dopo l’esperienza di questo
spettacolo per il quale mi sono
messo totalmente in gioco, ho
capito che sono profondamente cambiato rispetto a prima, il
mio incidente, e il trauma che
ne è stato la conseguenza, mi
ha messo in condizione di crescere permettendomi di capire
gli errori del mio passato. Grazie al teatro ho raggiunto questa consapevolezza, ed ora per
il mio futuro spero di continuare a recitare».
articolo a cura di Daniele P.
Dicembre 2014
Giulia: «con le rime ricordo le cose»
Nasce così il “Ricerimario”, una raccolta di dieci ricette tutte in versi
Si chiama “Ricerimario” ed è
una raccolta di dieci prelibate
ricette tutte in rima. L’idea è di
Giulia, paziente del CCF, che
ha dato vita a questo libretto in
collaborazione con lo staff del
Servizio di Terapia Occupazionale. Il percorso riabilitativo, da
un lato, la passione per la cucina, che risale alla tradizione di
famiglia (i nonni avevano una
trattoria), dall’altro. Così il Ricerimario prende vita, introducendo anche una nuova esperienza nella TO del CCF per i
pazienti amnesici (è tra l’altro
in partenza un progetto specifico di neuropsicologia per agevolare questo tipo di pazienti).
Ma ripercorriamo la storia di
Giulia. All’età di 16 anni, entra
improvvisamente in stato di
coma per una grave emorragia
cerebrale causata dalla rottura
di una malformazione vascolare. Inizia un lungo periodo di
ricoveri ospedalieri. Dopo sette
anni, Giulia riprende contatto
col mondo esterno ed inizia il
Dicembre 2014
percorso riabilitativo del “risveglio”. Nell’aprile del 2013 giunge al CCF, dove prosegue una
riabilitazione multidisciplinare.
I miglioramenti sono lenti ma
continui. Giulia arriva a usare
il telefonino e il computer, cucinare piatti semplici. L’ostacolo
più grande è rappresentato dal
deficit mnesico: Giulia ha difficoltà a fissare nella memoria
ciò che le accade o le viene insegnato e questo comporta molti
punti di vista
Presto, al via un nuovo progetto di neurospsicologia per aiutare i pazienti amnesici
limiti nella vita quotidiana. Il
suo progetto riabilitativo viene
quindi indirizzato a stimolare
l’organizzazione e il recupero
dei contenuti mnesici in tutte
le attività quotidiane. In questo percorso Giulia è guidata
all’utilizzo di diverse strategie
di supporto per il rinforzo della
memoria come il quaderno delle attività, l’agenda elettronica
e i software vocali. A queste
aggiunge una nota personale:
la scoperta che le riesce facile parlare in rima e che con le
rime è più facile ricordare le
cose. È con le rime che Giulia
riesce finalmente a ricostruire
la sua storia, scrivendone una
poesia; sempre grazie alle rime
ora ricorda i nomi di chi da un
anno la segue nella riabilitazione al CCF; infine con le rime si
ingegna a scrivere ricette di cucina per poterle ricordare. Con
il “Ricerimario” Giulia vuole
far conoscere le sue ricette di
famiglia e soprattutto la sua
idea: che se fai le cose in rima,
magari le ricordi prima.
In cammino
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bambini
Si ripete ogni anno, una festa in linea con la filosofia della “Terapia del Sorriso”
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Santa Lucia 2014 per immagini
Medici e operatori insieme ai bambini per festeggiare il 13 dicembre
In cammino
Dicembre 2014
Saad, una raccolta fondi per le cure
Dopo l’intervento, la riabilitazione al CCF per tornare a camminare
Una storia di solidarietà, quella del piccolo Saad, il bambino marocchino che è stato in
cura al Centro Cardinal Ferrari
di Fontanellato per un mese.
Una storia che inizia in Africa,
dall’impegno dell’associazione
Cosmohelp Onlus di Faenza
(www.cosmohelp.it) che da oltre dieci anni si occupa di portare in Italia bambini con gravi
patologie che nei loro paesi di
origine non potrebbero essere
curati. Quello di Saad non è un
caso semplice per l’associazione, è affetto da paralisi cerebrale
infantile e tetraparesi spastica
da sofferenza perinatale. Ma
l’associazione non demorde ed
intraprende il suo cammino.
Dopo un intervento di chirurgia funzionale agli arti inferiori,
al Reparto di UOC di Medicina
Riabilitativa Infantile dell’Ospedale Bellaria di Bologna, necessario per poter acquisire la
stazione eretta, il bimbo aveva
bisogno di un periodo di riabilitazione in un centro specializzato. Un percorso di cura necessario per non vanificare i benefici
dell’operazione chirurgica. Da
qui il contatto con il CCF come
casa di cura specializzata nella riabilitazione anche in età
evolutiva. «Abbiamo accolto la
richiesta dell’associazione, che
non avrebbe potuto far fronte ai
costi di un ricovero di un mese –
spiega Simona Lombardi direttrice del Centro Cardinal Ferrari
- , siamo fra i pochissimi in Emilia Romagna che avrebbero potuto accogliere un caso simile,
abbiamo ricoverato il bambino
ad una tariffa scontata del 50%,
rendendo così possibile il percorso riabilitativo». Per donare:
C/C a Cosmohelp Onlus Banca
di Credito Cooperativo Ravennate Imolese – Filiale Faenza
Ovest. Iban: IT 33 L 08542 23705
011000129996 Causale: donazione per Saad (Marocco).
Una Pigotta per Natale
Colore in reparto
Psicomotricità
Pigotte come regalo natalizio
per i bambini degenti al CCF.
Una donazione di Gandini
Nessi Franca, presidente del
Comitato Provinciale Unicef.
Il CCF ringrazia per questo
gradito gesto rivolto ai piccoli
ospiti del Centro.
Sempre più ricco di disegni e
colori il reparto dei bambini,
L’Area Azzurra sempre più bella grazie al lavoro di Gabriele
Merenda. Affreschi alle parteti,
quadri e decorazioni aiutano a
rendere il reparto un ambiente
accogliente, meno ospedaliero.
Percorsi di psicomotricità per
i bambini. È uno dei progetti
che il CCF prevede per i piccoli degenti. Sedute di 45 minuti,
inserite nella riabilitazione multidisciplinare. E nei programmi
anche incontri ludico creativi
tra genitori e bambini.
Dicembre 2014
In cammino
bambini
Il bimbo marocchino è arrivato in Italia grazie all’associazione Cosmohelp Onlus
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News
Esperti a confronto sulla riabilitazione, fra i nuovi studi: il disturbo di coscienza
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La convention a Jesi, verso il 2015
Un’occasione per fare il punto sulla ricerca scientifica ed i risultati
Una giornata di confronto tra
le varie professionalità nell’ottica dell’integrazione delle competenze, dei percorsi clinici e
scientifici e del know-how. Il
Comitato Scientifico del Gruppo ha organizzato la seconda
convention dedicata alle attività
cliniche e scientifiche di tutti i
professionisti che operano nelle diverse strutture del gruppo,
con l’obiettivo di migliorare il
livello di conoscenza reciproca
delle persone e delle tante attività di rilievo che vengono svolte
nelle varie strutture, così da
favorire la nascita di nuove
collaborazioni su progetti condivisi. La Convention è stata
organizzata dando il compito a
tutti i Coordinatori dei Gruppi
di Approfondimento di portare
una sintesi delle attività svolte.
Diversi i temi trattati, fra questi:
disfagia, analisi del movimento, trattamento della spasticità,
gestione del dolore, infezioni,
rischio cadute, riabilitazione in
età evolutiva, pneumologia, psichiatrica e tecnologica. E in chiusura, è stato lanciato un nuovo
input per il 2015: uno studio sul
distrubo di coscienza.
Auguri dal CCF!
50 anni di matrimonio
Tutti al Mercatino
Come ogni anno, per lo scambio degli auguri di Natale, è
stata organizzata la cena aziendale del CCF. Grande finale con
la torta per un Felice 2015!
Un momento dell’anniversario
di matrimonio inviataci dal nostro ex paziente Rimorini. La
coppia ha rivissuto il fatidico
“sì”dopo 50 anni!
Mercatino di Natale a Fontanellato. I pazienti hanno organizzato la bancarella con gli
oggetti creati nei laboratori di
TO. Il ricavato a ll’AFPCI.
In cammino
Dicembre 2014
L’Ausilioteca cresce nei servizi
Dal primo gennaio, l’inserimento di una terapista occupazionale
L’ausilioteca cresce nel personale e nei servizi offerti, dal primo
gennaio 2015 diventerà operativo l’inserimento di una terapista
occupazionale e con lei aumenterà l’offerta e la professionalità del
servizio. Daria Fraggieri, 26 anni
terapista occupazionale laureata a Pisa, entrerà a far parte del
team dell’ausilioteca affiancando Sara ed Alberto, si occuperà
principalmente di ausili pediatrici, rientro a domicilio, sistemi
di trasferimento e carrozzine
elettroniche complesse.
La figura del terapista occupazionale è emersa prepotentemente nell’ambito delle nuove
figure professionali in ambito
sanitario imponendosi all’attenzione dei pazienti e degli operatori come servizio fondamentale
nei centri di riabilitazione più
all’avanguardia. Il CCF ormai
da qualche anno si è dotato di
un ampio servizio con due T.O.
che operano in team con medici
e fisioterapisti del centro.
Ma cos’è la terapia occupazionale? La T.O. è una professione
sanitaria della riabilitazione che
promuove la salute e il benessere attraverso l’occupazione. È un
processo riabilitativo che, adope-
Dicembre 2014
rando come mezzo privilegiato
il fare e le molteplici attività della vita quotidiana, attraverso un
intervento individuale o di gruppo, coinvolge la globalità della
persona con lo scopo di aiutarne
l’adattamento fisico, psicologico
o sociale, per migliorarne globalmente la qualità di vita pur nella
disabilità. La terapia occupazionale è necessaria per superare gli
effetti della disabilità causate dalla malattia,dall’invecchiamento,
dagli incidenti, dalle inabilità
temporanee e permanenti.
I terapisti occupazionali intervengono professionalmente in
modo che la persona possa svolgere le attività quotidiane o professionali nel più alto grado di
Ausilioteca
Daria Fraggieri, 26 anni, laureata a Pisa, è la professionista che entrerà nel team
autonomia possibile.
Daria si affiancherà al team riabilitativo con il compito di valutare, suggerire, provare le migliori
soluzioni in ambito pediatrico
con il reparto dei bambini, dove
la presenza di una figura specializzata potrà giocare un ruolo
importante con l’aiuto del terapista , per riuscire a soddisfare
al meglio le esigenze richieste sia
del medico che del famigliare.
Dalla semplice soluzione di carrozzina manuale, fino ad arrivare a suggerire carrozzine elettroniche complesse con guide
alternative, per agevolare l’autonomia in quei pazienti dove
le abilità residue risultano essere
scarse o praticamente nulle.
Il rientro al domicilio, dopo un
periodo di ospedalizzazione per
una patologia che ha dato esito
ad una disabilità importante, è
un momento molto delicato per
il paziente e i suoi familiari. Oltre
alle problematiche psicologiche
legate all’accettazione della nuova condizione, il paziente deve
affrontare problemi nell’ambito
delle attività di vita quotidiana e
di molte altre attività funzionali.
È quindi necessario intervenire
con ausili, adeguamenti e soluzioni che permettano al paziente
di riorganizzare la propria vita e
i propri spazi all’interno dell’ambiente familiare (e sociale).Daria
con l’equipe dei terapisti occupazionali e grazie all’aiuto dei fisioterapisti, troveranno le migliori
soluzioni al fine di rendere più
autonomo possibile il paziente
e aiutare il care-givere nella gestione del proprio caro in ambito
domestico.
In cammino
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Il medico risponde
La Rete e la Fnatc sono punti di riferimento per muoversi nel mondo della sanità
Un aiuto dalla rete di associazioni
è importante rompere la solitudine e trovarsi in una comunità
Il Medico risponde è una rubrica
anche online.
Su www.centrocardinalferrari.it
è possibile leggere domande e
risposte ricorrenti.
Per inviare una domanda basta
scrivere a:
[email protected].
Il Medico risponde ha anche ora
un hashtag sul canale Twitter del
Centro (per seguire i tweet cerca @
ccffontanellato e clicca segui).
Domanda
Siamo i genitori di un ragazzo
di venti anni che sta arrivando
al termine del percorso di riabilitazione successivo ad un
grave trauma cranico che gli
ha provocato un lungo periodo
di coma e molteplici ricoveri in
vari ospedali, anche lontano da
casa, per riuscire a risolvere le
complicanze neurochirurgiche
e trovare i programmi riabilitati
complessi di cui Davide aveva
bisogno. Nell’ultimo periodo
abbiamo faticosamente maturato l’idea che nostro figlio abbia
raggiunto un livello di benessere fisico sufficientemente stabile,
non ha più bisogno di tutti quei
tubi che sono stati necessari per
anni, comunica molto poco con
la parola ma abbiamo ormai
una nostra via per capire le sue
emozioni e i suoi desideri. Nel
tempo, in parte da soli e in parte con l’aiuto del personale dei
centri di riabilitazione, abbiamo
imparato molto bene a gestire
tutti i suoi bisogni di assistenza
e di fisioterapia. Per farla breve: abbiamo deciso, con molta preoccupazione ma grande
determinazione, di riportare a
14
In cammino
Antonio De Tanti
casa Davide in modo definitivo!
L’esperienza sta andando decisamente bene ma ci sentiamo un
po’ troppo soli e ci manca quel
senso di vicinanza e di possibile reciproco aiuto che ci veniva
dal passare intere giornate con
i familiari degli altri pazienti
quando ci trovavamo in riabilitazione. Le chiediamo notizie
sulle Associazioni dei Familiari:
come trovarle e che cosa possiamo aspettarci da loro?
Risposta
Esiste in giro per l’Italia una fitta
rete di associazioni di Familiari
di persone che hanno subito un
trauma cranico o altre gravi cerebrolesioni acquisite.
Proprio per la loro natura di
forme associative volontarie,
nate spontaneamente per l’intraprendenza di tanti familiari
che avevano le vostre stesse
esigenze, queste associazioni
hanno livelli organizzativi diversificati e spesso non portano
avanti gli stessi progetti, in rapporto alle motivazioni specifiche che le hanno fatte iniziare e
al contesto in cui si sviluppano.
Ci sono però due reti nazionali
che consociano e raggruppano
la maggior parte delle iniziative locali. Vi consiglio quindi di
contattare in prima battuta loro,
che vi potranno poi indirizzare
all’associazione più vicina e che
risponda alle vostre necessità.
Il primo contatto può avvenire
tramite il sito www.associazionilarete.it per “La Rete Associazioni riunite per il trauma
cranico e le gravi cerebrolesioni”; www.associazionitraumi.it
è invece il sito per la “FNACT
Federazione Nazionale Associazioni Trauma Cranico”. Oltre a
soddisfare il bisogno che avete
già espresso, di rompere la solitudine e trovare una comunità
di persone che condividono i
vostri problemi e possono aver
già trovato risposte a qualcuna
delle vostre domande, potrete
anche giovarvi della maggior
forza contrattuale di una rete
associativa nazionale nei rapporti spesso molto difficili con
il mondo della sanità piuttosto
che con la pubblica amministrazione per la soddisfazione
di bisogni dei vostri cari (ad es
prescrizione fornitura di ausili,
cure riabilitative, ecc, ecc). La
“FNACT” e la “Rete” sono inoltre presenti nei tavoli regionali
e nazionali dove si decidono i
piani di assistenza e riabilitazione dei nostri pazienti e per
quella strada potrete anche voi
svolgere un ruolo attivo nella
doverosa tutela del diritto alla
salute, sancito dalla nostra costituzione ma non sempre adeguatamente garantito nella pratica quotidiana.
Dicembre 2014
Santo Stefano Riabilitazione opera nella riabilitazione attraverso strutture operative di degenza e
ambulatoriali diffuse sul territorio nazionale, organizzate in base ai bisogni riabilitativi e assistenziali dei pazienti.
L’attività è svolta nei :
•
Centri di Riabilitazione
Istituto di Riabilitazione S.Stefano - Porto Potenza Picena (MC)
Villa Adria - Ancona (AN)
Centro di Macerata Feltria - c/o Ospedale C. Belli - Macerata Feltria (PU)
Centro di Cagli - c/o Ospedale Civile A. Celli - Cagli (PU)
Centro di Ascoli Piceno - c/o Casa di Cura San Giuseppe - Ascoli Piceno (AP)
Villa San Giuseppe - Anzano del Parco (CO)
Ospedale San Pancrazio - Arco di Trento (TN)
Centro Cardinal Ferrari - Fontanellato (PR)
• Residenze Sanitarie e Riabilitative
Abitare il Tempo - Loreto (AN)
Casa Argento - Fossombrone (PU)
Residenza Dorica - Ancona (AN)
Casa di Cura Villa Pini - Civitanova Marche (MC)
La casa di curra è dotata anche di 105 posti letto ospedalieri per acuti
• Rete di Centri Ambulatoriali
diffusi sul territorio della regione Marche
Persone per servire Persone
Santo Stefano Riabilitazione opera da anni per dare risposte riabilitative altamente specializzate, appropriate e complete alle persone con disabilità e
alle loro famiglie. Abbiamo scelto un approccio terapeutico multidisciplinare che garantisce la realizzazione di un progetto riabilitativo personalizzato,
in considerazione del quadro clinico delle esigenze del singolo. Il nostro lavoro è improntato alle più recenti acquisizioni scientifiche, tecnologiche ed
organizzative. L’obiettivo: la massima riduzione possibile della disabilità e la valorizzazione delle abilità residue nel rispetto della dignità della persona.
Istituto di Riabilitazione S.Stefano s.r.l. - via Aprutina, 194 - 62018 Porto Potenza Picena (MC) - Tel. 07336891- Fax 0733688958 e-mail: [email protected] - www.sstefano.it
In Cammino
Bimestrale del Centro Cardinal Ferrari
Anno IV - N. 4 novembre 2010
Autorizzazione del Tribunale di Parma n.
10/2007 del 04/09/2007. Spedizione A.P. –70%
aut. N° 070085 del 09/10/2007 DCB Parma
Editore: Centro Cardinal Ferrari srl
via IV Novembre 21 - 43012 Fontanellato (PR)
Direttore Responsabile: Simona Lombardi
Coordinamento editoriale:
Rosaria Frisina
Dicembre 2014
Redazione: Antonio De Tanti, Donatella
Saviola, Sabina Cavatorta, Chiara Bertolino,
Iolanda Antonelli, Monica Beghetti,
Rita Comberiati, Stefano Pintelli, Nadia Maradini,
Monica Pizzaferri, Gerardo Malangone,
Stefano Gabelli.
Contatti: tel. 0521.820211
email: [email protected]
Stampa: Tipografia Stamperia Scrl, Parma
Tiratura: 2.800 copie
Questa rivista è stampata su carta riciclata
al 100%
In cammino
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IL SITO DEL CCF RINNOVATO,
online tutte le informazioni
sulla struttura,
i servizi, le attività,
le notizie, i contatti
Sul sito www.consensusconferencegca.com è possibile consultare e scaricare il
documento finale della terza Conferenza Nazionale di Consenso di Salsomaggiore “Buona pratica clinica nella riabilitazione ospedaliera delle persone con
Gravi Cerebrolesioni Acquisite”.
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In cammino
Dicembre 2014
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La Terapia Occupazionale per i bambini, esperienze e risultati