Attualità / Convention Nelle prossime settimane dovrebbe essere pronto il Ddl per l’ammodernamento del Ssn. Livia Turco ne ha preannunciato i contenuti nella Convention sulla sanità organizzata dal ministero della Salute a Roma, il 18 maggio scorso Turco chiede uno scatto di orgoglio a tutti gli operatori sanitari di Silvestro Giannantonio I l ministero vuole investire sulle professioni che operano nella sanità, ma chiede loro uno “scatto di orgoglio” per migliorare la qualità delle cure e il governo del sistema. E anche un maggiore impegno e responsabilità da parte della cittadinanza nell’utilizzo dei servizi sanitari e nella prevenzione, a partire dagli stili di vita. Ma occorre anzitutto “liberare la sanità dalla cattiva politica, perché la salute ha bisogno di politiche eccellenti”, che premino il merito. Queste le basi su cui sarà fondato l’ammodernamento del Ssn, come annunciato dal ministro della Salute, Livia Turco, in occasione del convegno Per una sanità dalla parte dei cittadini, tenutosi il 18 maggio scorso presso la sede del Cnr. Un incontro al quale hanno partecipato gli “stati maggiori” delle istituzioni e del sistema sanitario nazionale, dal presidente del Consiglio Romano Prodi ai presidenti di Regione, ai segretari delle principali sigle del comparto infermieristico, medico e farmaceutico. L’occasione è stata fornita dalla presentazione dei risultati del primo anno di governo della sanità nazionale da parte del ministro Livia Turco, illustrati in un libretto distribuito alla Convention: un vero e proprio diario che descrive oltre 54 provvedimenti avviati in questi mesi (vedi scheda a pag. 10). Nella giornata di lavoro non si è guardato, però, soltanto al passato. Ma si sono tracciate le prime mosse per il futuro, che saranno raccolte nel disegno di legge per l’ammodernamento del Ssn che il ministro presenterà nelle prossime settimane. Il provvedimento punterà sulla qualità come riferimento per tutte le azioni e le politiche della salute. Altri elementi qualificanti saranno: la ridefinizione del bisogno di salute; la governance del sistema; lo sviluppo della continuità assistenziale e della medicina sul territorio; la cultura della valutazione e la partecipazione dei cittadini; la responsabilizzazione degli operatori e della popolazione per la tutela della salute come bene comune primario; il riconoscimento del valore della L’infermiere 3/2007 7 Attualità / Convention | competenza e del merito. Molto decisivi, a questo proposito, gli appelli – anche da parte del ministro – contro il fenomeno dell’ingerenza della politica nelle nomine in sanità. Il merito sarà l’unico criterio di scelta, che verrà garantito attraverso un sistema trasparente e controllato. Di altro ancora si è parlato nel corso della Convention. Ecco le principali proposte e riflessioni, raccolte in una sintesi degli interventi al Convegno. ROMANO PRODI Presidente del Consiglio dei Ministri “La nostra aspettativa di vita è tra le più elevate tra i Paesi occidentali e il nostro Servizio sanitario è valutato dalle agenzie internazionali ai primissimi posti nel mondo, nonostante la spesa sia inferiore ad altri Paesi. Quando si vive così a lungo vuol dire che la sanità funziona. Tuttavia assistiamo ancora a una disparità qualitativa dei servizi sul territorio nazionale che genera flussi di mobilità dalle Regioni del Sud verso il Centro e il Nord d’Italia. E le disparità riguardano anche la rete ospedaliera – ci sono strutture troppo piccole accanto ad altre troppo grandi – e i modelli Annalisa Silvestro Presidente della Federazione dei Collegi Ipasvi Gli obiettivi che sono stati delineati e le mete che vengono poste dal ministro della Salute sono sfidanti ma corrette. I cittadini hanno bisogno di servizi ospedalieri e territoriali efficienti, aperti, accoglienti, gestiti e organizzati da professionisti competenti e motivati. E un servizio sanitario di reale efficacia, efficienza e appropriatezza non può prescindere da una vera compartecipazione dei professionisti e della collettività. Noi infermieri confermiamo il forte interesse al progetto del ministro. Un progetto che vuole mettere al centro del sistema i cittadini, che sostiene l’approccio multiprofessionale per la risoluzione dei 8 L’infermiere 3/2007 organizzativi – alcuni molto avanzati, altri troppo arretrati. I fondi messi a disposizione per gli investimenti dalla Finanziaria, unitamente al supporto delle risorse che verranno dai fondi strutturali Ue 2007-2013 per la sanità, serviranno a promuovere una riorganizzazione della rete ospedaliera intorno a strutture correttamente dimensionate e alla loro messa in sicurezza, in modo da costruire una rete che veda intorno all’ospedale strutture di diagnostica e strutture di riabilitazione e cura diffuse in maniera capillare sul territorio. Una rete che permetterà anche di sostenere la diffusione di tecnologie avanzate e di far emergere nel Mezzogiorno un sistema di qualità”. Ministro della Salute “La promozione del merito e della competenza saranno i cardini fondamentali della nuova primavera della sanità italiana. Da grande appassionata di politica, soffro per i danni profondi che questa produce quando si impossessa della sanità. Dobbiamo dare al cittadino la certezza che la persona che gestisce i servizi e che ti cura sia lì perché è bra- va e perché lo merita. Non per raccomandazioni o cordate politiche. Tra gli appuntamenti più urgenti che ci attendono, c’è il provvedimento legislativo sulla qualità e l’ammodernamento del Ssn: da subito partiranno incontri serrati con tutti gli attori del sistema sanitario per entrare nel merito dell’articolato, con l’obiettivo di portare il provvedimento al Consiglio dei Ministri entro la fine di giugno. Si tratta di una proposta da condividere con le Regioni e alla quale vogliamo dare una logica di vera e propria azione di ammodernamento della sanità. Governo e Regioni dovranno poi costruire insieme una ‘cabina di regia’ per coordinare e monitorare l’attuazione dei piani di rien- problemi di salute, che vuole superare primazie professionali illogiche nell’attuale società civile e professionale. Un progetto che inoltre punta alla condivisione delle scelte, alla valorizzazione delle competenze e del merito oggettivamente dimostrato e, soprattutto, all’assistenza territoriale affinché diventi assieme agli ospedali la seconda, vera colonna portante del sistema salute del Paese. Gli infermieri sono una parte consistente dell’insieme dei professionisti sanitari, sono chiamati a rispondere concretamente ai bisogni degli anziani, delle persone fragili, delle famiglie che non sanno o non possono prendersi carico dei loro cari. Oggi l’infermiere è un professionista. Si forma nelle strutture universitarie, è docente, ricercatore, coordinatore e dirigente; è infermiere generalista e specialista. Può muoversi con significativa autonomia assistenziale; è responsabile del proprio e dell’operato delle figure che lo coadiuvano nei processi di assistenza, è impegnato in nuove sperimentazioni assistenziali sia in ambito ospedaliero che territoriale. Ma spesso vediamo che l’infermiere è schiacciato in un ruolo di prevalente operatività standardizzata di coordinamento e di dirigenza spesso inteso più nella logica del trovare soluzioni a contenimenti e razionamenti che nell’impegno a individuare soluzioni innovative che possano mantenere buoni livelli assistenziali pur nella limitatezza delle risorse fornite. Allora chiediamo al ministro e al Governo il mantenimento degli impegni più volte presi con il nostro gruppo professionale, anche rispetto all’applicazione della legge n.43 del LIVIA TURCO | Attualità / Convention La sanità ha bisogno di una buona politica, che premi il merito tro dai debiti, realizzando una sorta di ‘protezione civile’ della sanità. Questa cabina di regia permetterà infatti di apportare correttivi tempestivi e necessari ove si presentasse il bisogno. Anche rendendo fruibili soluzioni tecniche che hanno già dimostrato la loro efficacia in altre Regioni. Ma compito della cabina di regia sarà anche mettere a disposizione, in sede locale, il personale tecnico del Servizio sanitario nazionale per coadiuvare l’attuazione del piano di rientro dai debiti nelle sue parti più complesse”. TOMMASO PADOA-SCHIOPPA Ministro dell’Economia “Nella sanità bisogna fare di più e spendere di meno, o comunque economizzare. Questo obiettivo ci accompagnerà nei prossimi anni in tutti i settori della spesa pubblica. E ci vuole dialogo e collaborazione con le Regioni affinché possa avere successo. Il fatto che il risultato più incoraggiante, da questo punto di vista, si sia realizzato nella sanità con la firma dei piani di rientro, è la dimostrazione di una speranza per il Paese e di fiducia nel Governo. Nella sanità, come in tutti i settori della spesa pubblica, è però necessario distinguere tra le cose fatte bene e quelle fatte male, altrimenti si rischia di premiare le cattive gestioni a discapito di quelle virtuose. Per realizzare questo obiettivo ci vuole un doppio coraggio: quello di aprire una discussione all’interno delle Regioni e quello da parte di un ministro competente, che dica che non sempre tutto va bene. Le persone che operano nel comparto sanitario, dal canto loro, hanno due missioni: quella di curare il malato e quella di rappresentare lo Stato, che fra i suoi compiti, come riconosciuto dalla Costituzione, ha proprio quello di assistere chi ha bisogno”. IGNAZIO MARINO 2006. Vorremmo essere messi in grado da subito di gestire ed organizzare servizi e unità assistenziali senza attendere l’ulteriore impoverimento del sistema che presenta anche, e in maniera rilevante, il problema dell’appropriatezza professionale ed organizzativa, che poi alla fine è anche un problema di spesa. Presidente commissione Igiene e Sanità del Senato “Esistono dei piccoli correttivi che se attuati da subito possono dare grandi risultati sia in termini di outcome di salute, sia in termini di contenimento della spesa. La prevenzione delle embolie tra i ricoverati, introduzione di una tariffa Drg per diagnosi e un intervento sulle assicurazioni degli ospedali, ad esempio. Sono tre piccoli correttivi che però, nella gestione quotidiana delle attività ospedaliere, possono rivelarsi molto efficaci. In Italia, ogni anno ci sono 65 mila casi di embolia tra i ricoverati, con il 30% di morti, vale a dire 18 mila decessi l’anno. Eppure, basterebbe un semplice controllo periodico per la coagulazione del sangue nel ricoverato, dai costi molto bassi, per ridurre la mortalità al 2%, ovvero 1.200 morti l’an- I numeri del Ssn Di seguito, i dati più rilevanti sul Servizio sanitario nazionale forniti dal ministero della Salute e riferiti all’anno 2005 Infermieri 252.506 infermieri operano nelle Asl e Ao italiane. Medicina di famiglia Ciascun medico di medicina generale ha assistito una media di 1.080 adulti, mentre ogni pediatra ha avuto 1.029 pazienti. Assistenza domiciliare integrata I pazienti seguiti a domicilio sono stati 369.757, di cui l’84% con più di 64 anni. Nel periodo 2003-2005 il numero di pazienti assistiti in Adi ogni mille anziani è passato da 23,9 a 29,4. Strutture di ricovero e posti letto Gli istituti di cura in Italia sono 1.222, di cui il 55% pubblici. Gli ospedali pubblici fino a 120 posti letto sono il 30,9% e quelli tra 121 e 400 sono il 42,5%. A livello nazionale nel 2005 c’erano 4,6 posti letto ogni mille abitanti, di cui 4 per pazienti acuti e 0,6 per lungodegenti. Il record spetta al Lazio, con 5,8 posti per mille abitanti, mentre il valore più basso è il 3,9 della Puglia. Riabilitazione La percentuale sul totale dei posti letto per la riabilitazione è dell’8,9%. Le strutture riabilitative rilevate nel 2005 erano 842, con 15.383 posti per attività residenziale (22,7 ogni 100mila abitanti) e 13.280 per attività semiresidenziale. A livello nazionale le giornate di assistenza sono state 89,6 per assistenza semiresidenziale e 90,8 di tipo residenziale. Apparecchiature In crescita la dotazione negli ospedali di Tac e tomografi a risonanza magnetica. I primi nel 2005 erano 26,7 per milione di abitanti, i secondi 14,5. L’infermiere 3/2007 9 Attualità / Convention | no, con un abbattimento dei costi per il Ssn. L’introduzione di un Drg per diagnosi e non per singoli esami permetterebbe anche una riduzione delle liste d’attesa. Per quanto riguarda le assicurazioni che gli ospedali sottoscrivono ogni anno, oggi i premi non vengono calcolati sulla base di una valuta- Un anno di sanità firmato Turco I principali risultati dell’azione di governo in materia di Sanità dall’insediamento del ministro Turco al dicastero della Salute. I dati sono tratti dal diario Diritto alla salute. Diritto di cittadinanza, presentato lo scorso 18 maggio a Roma. • 9 giugno 2006, politica fuori dalla sanità: abrogata la norma che equiparava ex parlamentari ed ex consiglieri regionali ai direttori delle Asl. • 9 giungo 2006, sbloccati i contratti della sanità: dopo anni di attesa medici e operatori hanno il nuovo contratto. • 27 giugno 2006, un new deal per la salute: presentate alle Camere le linee del programma di Governo per la promozione e l’equità della salute dei cittadini. • 11 luglio 2006, gestione emergenza caldo: ministero, medici, Comuni, Regioni e volontariato per la prima volta insieme per coordinare gli interventi di prevenzione e assistenza conseguenti alle ondate di calore anomalo. • 12 luglio 2006, 100 mln alla ricerca: più trasparenza nell’assegnazione dei fondi per la ricerca scientifica. • 14 luglio 2006, salute donna e bambino: il Consiglio dei Ministri approva il ddl per la ‘tutela dei diritti della partoriente, la promozione del parto fisiologico e la salvaguardia della salute del neonato’. • 19 luglio 2006, intramoenia allargata: finanziamenti alle Asl per costruire le strutture. • 31 luglio 2006, influenza aviaria: rinnovate le misure per prevenirla e combatterla. 10 L’infermiere 3/2007 zione del rischio di incidenti da parte dell’azienda sanitaria, ma più banalmente sul monte salari dell’ospedale. Così il costo dell’assicurazione lievita senza ragione. Inoltre, si sottoscrivono massimali troppo alti, anche di 5 milioni di euro, nel timore di dover risarcire un paziente per un incidente. Insomma, basterebbe una • 7 settembre 2006, salute migranti: creazione dell’Istituto per la salute dei migranti e le malattie della povertà. • 8 settembre 2006, Irccs: nuove regole per le nomine dei direttori scientifici, separazione tra politica e sanità. • 22 settembre 2006, il patto per la salute: siglato da Governo e Regioni, insieme per una “sanità migliore”. • 19 ottobre 2006, più facile prescrivere farmaci antidolore: presentato un ddl per favorire le terapie del dolore e abolire 5,5 milioni di certificati sanitari inutili. • 13 novembre 2006, cannabis: elevati i quantitativi massimi per uso personale. • 21 dicembre 2006, finanziaria: prevede, tra l’altro, più risorse per il Ssn, il blocco dei prezzi dei farmaci di classe C, la riforma del ticket, più fondi per la ricerca. • 9 gennaio 2007, cure sicure: il ministro ordina ispezioni straordinarie dei Nas negli ospedali pubblici. • 8 febbraio 2007, il vaccino Hpv: l’Italia sarà il primo Paese europeo a garantire il vaccino gratuito alle giovani contro il cancro al collo dell’utero. • 28 febbraio 2007, debiti: siglati gli accordi Governo-Regioni per i piani di rientro del deficit sanitario. • 29 marzo 2006, dalla parte dei più deboli: 10 milioni di euro per l’acquisto di comunicatori vocali per i malati di Sla. • 13 aprile 2007, i luoghi di lavoro: il consiglio dei ministri approva il testo unico per la tutela di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. • 17 aprile 2007, fondi per il Mezzogiorno: Turco e Bersani firmano un protocollo d’intesa. Dall’Europa 3 miliardi di euro per lo sviluppo della sanità del Mezzogiorno. semplice revisione di questi meccanismi per avere dei significativi risparmi”. La sfida che ci aspetta è quella della appropriatezza e dell’equità dei servizi SERGIO DOMPÉ Presidente Farmindustria “Le parole del presidente del Consiglio evidenziano una sua profonda conoscenza degli elementi competitivi dell’economia, sviluppabili dal sistema Italia, di cui la farmaceutica può e deve essere un perno. Il bilancio di questo primo anno di governo del Centro-sinistra è stato durissimo, ma dal discorso del presidente, che ho ascoltato con soddisfazione, è emersa con chiarezza la volontà del Governo di sviluppare la presenza internazionale delle aziende italiane e la promozione di investimenti da parte delle imprese internazionali in Italia, per migliorare la posizione competitiva del nostro Paese”. VASCO ERRANI Presidente della Conferenza dei presidenti delle Regioni “Basta con i ragionieri in sanità e con la tecnocrazia, al nostro Paese serve che la politica torni ad avere un ruolo forte. Se la politica è debole e risolve la sua debolezza nell’invadenza, non ci sono meccanismi in grado di rimettere in sesto la sanità italiana. La sfida che ci aspetta è quella della appropriatezza. Si è fatta molta demagogia, per esempio, sulle liste di attesa, ma quello che realmente serve è restituire al medico di medicina generale il suo ruolo, che è quello di dare al cittadino le prestazioni di cui ha realmente bisogno, non quelle di cui non ha bisogno. Se non facciamo così le prestazioni in eccedenza diventano per la sanità un vero e proprio disvalore. Vanno inoltre verificati i Lea, per capire quanto costano nelle pratiche migliori. Se non è possibile offrirli ad una qualità alta a livello nazionale, non si può poi permettere che ciascuno faccia a modo suo. Si devono costruire esperienze di cooperazione sul territorio”.