Un numero più leggero, in quanto coinvolge solo la scorsa settimana.
CLIMA: incontri sotto tono, atteggiamenti da struzzo verso gli sviluppi futuri. Cresce l’ attivismo della TURCHIA nello
scacchiere islamico(Siria, Somalia). MALI per ora stallo mentre sembrano decollare negoziati diretti con 2 dei 4 gruppi ribelli.
La sensazione è che (v.SGsMondo nn62-63) si sia, tra l’altro, in presenza di pressioni della Francia che non intende correre
rischi per i suoi approvvigionamenti di uranio dal vicino Niger. In Bahrein come in Burundi continuano le repressioni. Dal
Ghana e dalla Sierra Leone proseguono news positive. In Approfondimenti proponiamo la situazione del Tibet, solo un flash a
tgNews nei ns media, nonostante la gravità… Il tutto da leggere, come al solito, in”pillole”, Buona lettura!
Ricordo ancora che GLI ULTIMI NUMERI (dal n.40 di un anno fa al n63) cui sovente si rimanda SONO tutti DISPONIBILI
SUL SITO www.chiesedisandonato.it alla voce Archivio, mentre l’ultimo numero (qs) compare, sempre sullo stesso sito,
alla voce Missioni (ed esteri). Dallo stesso sito è possibile, tramite link, collegarsi con Misna [siti amici ->informazione]
SGUARDO sul MONDO n. 64 fonti: Misna,Missioline,AsiaNews,Fr24,vvTg, Avvenire – 121201-121209
CLIMA MONDO [v.anche SGsMonso n63i] -05/12- RISCALDAMENTO GLOBALE, DA DOHA ALLARME PER IL
MONDO ARABO … da Doha, dove è in corso la Conferenza dell’Onu sul clima (Cop 18), … gli esperti prevedono un
aumento di tre gradi delle temperatura media entro il 2015 con temperature notturne di sei gradi più alte rispetto ad oggi e
condizioni termiche “senza precedenti” per le popolazioni locali. … Il rapporto considera che le riserve d’acqua dolce derivanti
dalle piogge, entro il 2050, dovrebbero diminuire del 10% a fronte di un aumento della richiesta pari al 60%. … oltre alla
scarsità d’acqua i coltivatori – o comunque le persone la cui vita è legata all’agricoltura e che nel mondo arabo rappresentano il
40% della popolazione – dovranno confrontarsi con l’apparizione di insetti più resistenti e terreni meno fertili. …i governi
dovrebbero promuovere una gestione iù efficace dei terreni agricoli, finanziare la ricerca sulle colture resistenti alla siccità e
investire nelle tecnologie per il riutilizzo delle acque usate. [AdL] -07/12- NEGOZIATI INFINITI, UNA VOCE DA DOHA
“Soldi e scadenze: è questo il nocciolo della questione. Altrettanto importante è ricordare che gli obiettivi di riduzione delle
emissioni nocive su cui si è ragionato finora non sono quelli di cui il pianeta ha bisogno. Ovvero, con le misure attuali non
possiamo garantire che la temperatura media del pianeta non superi i due gradi rispetto ai livelli pre-industriali. A dirlo sono
studi seri, incluso uno della Banca Mondiale”. …Tutto è stato ostacolato dalla questione del finanziamento” .. il Sud del
mondo chiede al Nord di aiutarlo a combattere il riscaldamento planetario. … [FB]
ARMI MINE -03/12- A 15 ANNI DA TRATTATO OTTAWA SU MINE, APPELLI A FARE DI PIÙ ... “Ora che siamo
finalmente vicini a una sua globale accettazione e a un mondo libero da mine, dobbiamo finire il lavoro perché questi ordigni
non feriscano o uccidano più” ha detto nel primo giorno dei lavori il premio Nobel per la pace Jody Williams, fondatrice della
Campagna internazionale per la messa al bando delle mine (Icbl) che portò alla firma del Trattato. Secondo gli ultimi dati,
riferiti oggi dalla Icbl, sono 19 gli Stati che hanno finora dichiarato i loro territori liberi da mine e altri quattro – Repubblica
democratica del Congo, Danimarca, Giordania e Uganda – contano di dichiararlo durante l’appuntamento ginevrino. …
spiccano però le incertezze derivanti da nuovi scenari di conflitto come in Siria, paese in cui nel corso del 2012 sarebbero state
impiegate mine. Altro punto critico è quello delle scadenze che i paesi devono rispettare una volta ratificato il Trattato per
distruggere gli arsenali in loro possesso e bonificare gli eventuali territori minati: attualmente queste scadenze non sono state
rispettate in Grecia, Ucraina e Bielorussia, ma secondo l’Icbl altri 30 paesi hanno notificato che non riusciranno a mantenere
gli impegni presi. Benché abbiano finora aderito 160 paesi, fuori dal Trattato restano paesi importanti come Stati Uniti,
Russia, Cina, India e Pakistan. [GB]
MINORI IN GUERRA -05/12- NUOVE ADESIONI AGLI ‘IMPEGNI DI PARIGI’ “Porre fine all’impunità di cui
beneficiano coloro che commettono gravi violazioni contro i bambini non è solo un rimedio ma una dissuasione per evitare il
reclutamento infantile. …. Così si è espressa la rappresentante speciale del Segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon …
accogliendo l’adesione dei governi di Bolivia, Comore, Guinea Bissau, Yemen e Kuwait ai cosiddetti Impegni di Parigi sui
bambini associati con forze armate o gruppi armati; con i nuovi consensi salgono a 105 i paesi che hanno sottoscritto gli
Impegni di Parigi, iniziativa su base volontaria adottata nel 2007 … Nonostante gli sforzi profusi da diversi paesi, sono ancora
decine di migliaia i bambini coinvolti in situazioni di guerra al livello globale…[FB]
ANGOLA -07/12- POLIOMIELITE, AL VIA CAMPAGNA PER VACCINARE MILIONI DI BIMBI -Circa quattro milioni
di bambini con meno di cinque anni di età saranno vaccinati nell’ambito di una campagna sanitaria avviata oggi dal governo
dell’Angola con il sostegno delle Nazioni Unite in nove delle 18 province del paese. Nel luglio scorso il paese è stato
proclamato “libero dalla poliomielite” perché per un intero anno non si erano verificati nuovi casi. In una nota il Fondo
dell’Onu per l’infanzia (Unicef) sottolinea che con le nuove vaccinazioni si vuole consolidare il “successo” ottenuto da una
precedente campagna nel bloccare la trasmissione del virus della poliomielite. …. Le zone più a rischio sono ritenute quelle al
confine con la Repubblica democratica del Congo, un paese dove il virus della poliomielite è endemico.[VG]
ARGENTINA -04/12- ESPROPRIAZIONE REPSOL, GOVERNO DENUNCIATO AL CIADI -L’espropriazione della
società petrolifera spagnola Repsol (v.SGsMondo nn56-57) è costata al governo di Cristina Fernández de Kirchner una
denuncia presso il Ciadi, il Centro internazionale di arbitraggio sulle controversie relative agli investimenti (Ciadi) della Banca
Mondiale. … La Repsol … “recuperata” in primavera dallo Stato con due motivazioni principali: la necessità di ottenere
l’autosufficienza nel settore degli idrocarburi e sostenere la crescita economica a fronte del calo di produzione e dei mancati
investimenti attribuiti alla società spagnola; … L’Argentina è stata denunciata al Ciadi in decine di occasioni dal 2002,
principalmente da aziende straniere di servizi pubblici che hanno accusato Buenos Aires di aver pregiudicato i loro
investimenti nel paese convertendo forzatamente in valuta locale i contratti conclusi in dollari statunitensi come conseguenza
della gravissima crisi finanziaria del 2001. Gli Stati Uniti hanno sospeso proprio lo scorso maggio le tariffe doganali
preferenziali accordate alle importazioni dall’Argentina per il mancato rispetto, da parte di Buenos Aires, di una sentenza del
Ciadi che ha condannato il paese al pagamento di un’ammenda di oltre tre miliardi di dollari a beneficio di diverse aziende
nordamericane.(v.SGsMondo n63) -06/12- OFFENSIVA CONTRO PROTEZIONISMO, UE E USA DENUNCIATI AL
WTO- Querele contro la Spagna, l’Unione Europea e gli Stati Uniti per le restrizioni imposte al libero commercio di biocarburanti, limoni e carne sono state presentate dall’Argentina all’Organizzazione mondiale del commercio (Wto/Omc), in
attesa di un’altra denuncia alla Ue in materia di sussidi agricoli.… [FB]
ARGENTINA -07/12- “LEY DE MEDIOS”, UNA VITTORIA PER IL CLARÍN … la decisione, giunta a sorpresa ieri, con
cui è stata prorogata la misura cautelare presentata dal Grupo Clarín per rinviare l’applicazione della Legge 26.522 del Servizio
di comunicazione audiovisiva, meglio conosciuta come ‘Ley de Medios’, …Fortemente voluta dal governo e tesa a sostituire il
regime vigente dai tempi dell’ultima dittatura (1976-1983), la nuova legge presuppone una vera e propria rivoluzione per il
panorama delle comunicazioni nel paese sudamericano. Per mettere un freno alla concentrazione editoriale… Se per il relatore
speciale dell’Onu per la libertà d’espressione, il guatemalteco Frank Las Rue, la ‘Ley de Medios’ argentina “è un modello per
tutto il continente e per altre regioni del mondo”, l’opposizione – in testa il Grupo Clarín (che gestisce il 70% della
comunicazione al livello nazionale, pari a circa 500 imprese) – l’ha ribattezzata ‘Ley de Miedos’ (traducibile come “legge che
mette paura”), …- CONTROMOSSA DEL GOVERNO -Il governo è ricorso poco fa alla Corte Suprema impugnando il
verdetto con cui ieri una Corte d’Appello ha frenato l’applicazione, prevista per oggi, …il Grupo Clarín”…è proprietario di
quasi 300 licenze tra tv in chiaro e via cavo, radio, internet, sette giornali nonché il più letto del paese, aziende che producono
per cinema e tv, tipografie ecc. – pari al 70% del mercato – il gruppo è riuscito finora a bloccare l’applicazione degli articoli
che lo obbligano a disfarsi dei media che eccedono il limite consentito ottenendone la sospensione in attesa di una sentenza
sulla loro costituzionalità; con la nuova legge, il gruppo potrà mantenere, al massimo, 24 frequenze.…[FB]
BAHRAIN -07/12- UN ALTRO VENERDÌ IN PIAZZA PER LA LIBERTÀ -Migliaia di persone si sono riunite oggi i
Bahrain per protestare contro il governo e la famiglia reale Al Khalifa, per chiedere una riforma del paese e la liberazione dei
prigionieri politici. … Queste manifestazioni, ai sensi degli ultimi regolamenti emessi dal governo, sono vietate; un fatto che
negli ultimi mesi ha spinto diverse organizzazioni non governative internazionali a protestare nei confronti di Manama ma che
non ha fatto breccia sui media internazionali.… [GB] (v.SGsMondo nn62-63)
BENIN -07/12- dicembre 7, 2012 - TENTATO AVVELENAMENTO PRESIDENTE, MANDANTE FERMATO IN
FRANCIA -E’ sotto il controllo delle autorità giudiziarie francesi, alle quali ha già consegnato il suo passaporto, il potente
uomo d’affari beninese Patrice Talon, considerato la mente del tentato avvelenamento del presidente Thomas Boni Yayi lo
scorso ottobre. Il ‘re del cotone’, oggetto di un mandato di cattura internazionale spiccato dalle autorità di Porto-Novo, è stato
fermato dalla polizia francese al suo domicilio parigino il 5 dicembre per poi tornare libero il giorno dopo, ma è stato posto
sotto controllo giudiziario. … “Sin dall’inizio la vicenda del tentato avvelenamento è stata accolta con stupore e con tanti
dubbi sull’attendibilità della versione dei fatti fornita dalle autorità che portano tutte le accuse sulla persone di Talon,
ricchissimo uomo d’affari” …. dopo anni di sodalizio politico ed economico tra Yayi Boni e il ‘re del cotone’, che ha
finanziato le due campagne elettorali del presidente, l’idillio tra i due è andato scemando. E’ invece più “misteriosa” l’origine
del dissenso tra i due ex amici. “Si sospetta che il motivo nascosto dell’allontanamento tra Yayi Boni e Talon possa essere il
progetto del presidente di far modificare la Costituzione per sopprimere il limite di due mandati e potersi così ricandidare nel
2016. Un progetto al quale l’uomo d’affari si è opposto con forza” …Per il giallo del mancato avvelenamento, un complotto
sventato il 17 ottobre …, sono già finite in manette tre persone. Si tratta di Zouberath Kora-Seke, una delle nipoti di Boni Yayi,
il suo medico personale Ibrahim Mama Cisse e Moudjaidou Soumanou, ex ministro del Commercio nonché attuale direttore
generale della Società di sviluppo del cotone (Sodeco) di proprietà di Talon. Da informazioni diffuse nelle ultime settimane
dalla stampa beninese era emerso che in cambio di un miliardo di franchi cfa (circa un milione e mezzo di euro) i tre avrebbero
dovuto sostituire le pillole di anti-dolorifico utilizzate dal presidente con del veleno.[VV]
BRASILE -03/12- VETO PARZIALE A LEGGE SU SPARTIZIONE INTROITI PETROLIO … decisione della presidente
Dilma Rousseff di porre solo parzialmente il veto a una nuova legge mirata alla revisione delle spartizioni degli introiti del
settore petrolifero tra i 26 stati del Brasile. Rousseff ha cassato alcuni dei passaggi del testo … che avrebbero ridotto le risorse
destinate ai principali produttori, in testa Rio de Janeiro, che continueranno inoltre a percepire le royalties sulle concessioni
petrolifere esistenti. Ha invece lasciato immutata la parte della legge mirata ridistribuire le royalties delle concessioni future a
beneficio degli Stati non produttori …. Le modifiche apposte da Rousseff prevedono tra l’altro che tutte le royalties dei futuri
contratti di produzione siano utilizzati per finanziare programmi educativi. [FB]
BURKINA FASO -03/12- LEGISLATIVE E LOCALI: BUONA LA PARTECIPAZIONE AL VOTO -“Le elezioni si sono
svolte in un clima di generale calma e distensione, e la partecipazione degli elettori è stata massiccia. Io stesso ho dovuto fare
la fila per entrare al seggio”: così monsignor Paul Ouédraogo, arcivescovo di Bobo-Dioulasso …..costituisce una tappa
fondamentale per il progresso del paese”, … Anche se non circolano ancora risultati ufficiali e in molti danno per certa la
vittoria del Congresso per la democrazia e il progresso (Cdp) di maggioranza… I risultati finali del voto sono attesi per
giovedì. [AdL] -07/12- ELEZIONI: MAGGIORANZA PER PARTITO AL POTERE MA E’ POLEMICA -Conserva la
maggioranza assoluta dei seggi in parlamento il Congresso per la democrazia e il progresso (Cdp), il partito del presidente
Blaise Compaoré. In base ai risultati provvisori diffusi dalla Commissione elettorale nazionale indipendente (Ceni), al Cdp
vanno almeno 58 seggi sui 127 da assegnare, ma nella nuova legislatura potrà anche contare su altri 23 deputati di quattro
partiti alleati. …Ma il maggiore elemento di sorpresa è stato rappresentato dall’impossibilità dell’istituzione elettorale a
diffondere i risultati completi del doppio voto della scorsa domenica, quando per la prima volta nella storia 4,3 milioni di
aventi diritto si sono recati alle urne per le legislative e le locali. …. “Non siamo in grado di proclamare i risultati della
provincia del Kadiogo (quella della capitale, Ouagadougou, ndr). Lo faremo appena sarà possibile” ha dichiarato Barthélémy
Kéré, il presidente della Ceni. …E’ proprio nel Kadiogo che si è svolto il braccio di ferro elettorale più simbolico della tornata.
François Compaoré, fratello maggiore del presidente e suo consigliere – ritenuto suo possibile successore nel 2015 – si è
misurato al popolare e noto uomo d’affari Zéphirin Diabré, fondatore di una promettente forza politica nata solo due anni fa,
l’Unione per il progresso e il cambiamento (Upc, opposizione), che in parlamento ha ottenuto 15 seggi. Altri 15 seggi sono
andati all’Alleanza per la democrazia (Adf-Rda, opposizione) di Gilbert Ouédraogo. …Il doppio voto di domenica è stato
globalmente contrassegnato da un clima di calma e grande partecipazione; incidenti isolati si sono verificati a Banfora, non
lontano dalla frontiera con la Costa d’Avorio, dove alcune urne sono state saccheggiate…[VV]
BURUNDI -05/12- Non curante delle critiche dell’opposizione, il parlamento di Bujumbura ha fatto approvare la
composizione della nuova Commissione elettorale nazionale indipendente (Ceni), incaricata dell’organizzazione delle elezioni
generali del 2015. Grazie al voto della maggioranza presidenziale, …. La coalizione dell’Alleanza democratica per il
cambiamento (Adc)-Ikibiri, che ha boicottato le ultime elezioni del 2010, accusa i due membri della Ceni di essere “al servizio
del potere”. Il contestato voto di due anni fa ha riconfermato il presidente Pierre Nkurunziza e il suo partito del Cndd-Fdd.
- ULTIMA UDIENZA NEL PROCESSO MANIRUMVA, “PARODIA DI GIUSTIZIA” - “Il processo in appello dei presunti
assassini di Ernest Manirumva si è concluso come è cominciato, cioè senza che i principi fondamentali del diritto siano stati
rispettati né applicati. Le autorità giudiziarie non hanno accolto la richiesta delle parti civili di procedere ad ulteriori inchieste
sulla base di prove acquisite né quella del Fbi di effettuare test del Dna su alcuni sospetti eccellenti ormai salvi”: non nasconde
alla MISNA la sua delusione e la poca fiducia nella giustizia burundese Gabriel Rufyiri, presidente dell’Organizzazione di lotta
alla corruzione (Olucome), per la quale l’attivista Manirumva lavorava quando è stato assassinato, il 9 aprile 2009. … Da
sempre la famiglia della vittima e l’Olucome considerano gli accusati dei capri espiatori creati ad arte per scagionare i veri
responsabili che, come già suggerito da un’inchiesta indipendente del Federal Bureau of Investigation (Fbi) statunitense,
coinvolto nelle indagini su richiesta del governo di Bujumbura, sarebbero da ricercare tra i massimi responsabili dei servizi di
sicurezza burundesi. Manirumva era infatti un noto militante anti-corruzione che al momento della morte stava indagando su
presunti acquisti illegali di armi da parte di agenti di polizia. … in Burundi c’è solo una parodia di giustizia. Mentre le autorità
si riempiono la bocca di promesse di buon governo e democrazia, i fatti vanno in una tutt’altra direzione, quella di uno Stato di
non diritto, di una giustizia parziale e al servizio del potere politico…[VV] (V.SGsMondo nn62-63)
CENTRAFRICA -07/12- STAGIONE SECCA E INSICUREZZA, A OBO SI GUARDA OLTRE CONFINE- Da un mese,
l’accesso all’acqua potabile si è fatto più difficile a Obo, i pozzi sono asciutti e occorre allontanarsi anche di parecchi
chilometri prima di riuscire a fare scorte per l’uso quotidiano. Una situazione – riferisce la fonte – resa più complessa dalla
mancanza di sicurezza determinata dalla presenza di ribelli dell’Esercito di resistenza del Signore (Lra) che nel corso del 2012
hanno aumentato aggressioni e saccheggi. Stagione più secca del solito e insicurezza permanente stanno mettendo a dura prova
la popolazione di Obo, … e sta amplificando il fenomeno migratorio verso il vicino Sud Sudan.[GB]
CIAD -04/12- Il presidente Idriss Deby è arrivato oggi a Parigi. Sarà ricevuto domani dal suo omologo François Hollande con
cui discuterà della crisi in Mali e della questione relativa a Ibni Oumar Mahamat Saleh, l’oppositore ciadiano rapito e
scomparso da febbraio 2008. Le tensioni sulla vicenda starebbero incrinando i rapporti storici con l’Eliseo. [AdL]
COLOMBIA -04/12- NARCOTRAFFICO VERSO AFRICA ED EUROPA, CONDANNATO EX GENERALE -Faceva
parte di una rete criminale che smerciava stupefacenti in Africa ed Europa il generale dell’esercito a riposo Paucelino Latorre
Gamboa, condannato a 13 anni di carcere da un tribunale di Bogotá. … il generale a riposo è risultato peraltro membro o
rappresentante legale di società in cui veniva investito denaro di provenienza illecita. Già a capo della Brigata XVII
dell’esercito a Urabá, ex roccaforte degli squadroni paramilitari di estrema destra, Latorre era indagato dal 2006; nel 2008 era
stato arrestato insieme ad altre 23 persone tra cui il cugino Leobardo Latorre “che fino a quel momento era stato procuratore
antimafia”, … -03/12- COLLOQUI DI PACE E COMBATTIMENTI -Il presidente Juan Manuel Santos ha esteso dal giugno
a novembre 2013 il tempo massimo entro il quale governo e Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc) saranno tenuti
a raggiungere un accordo …, le trattative “non possono essere un processo di anni ma di mesi”, sebbene a suo dire non sia
corretto “esigere risultati immediati, poiché si stanno discutendo temi molto complessi”. … “Se le Farc vogliono davvero
passare dalle pallottole ai voti per tentare di arrivare ai loro obiettivi con procedure democratiche, troveranno nell’esecutivo
tutta la disponibilità, gli aiuti e le garanzie”. Sta di fatto che le notizie giunte dal terreno nel fine-settimana contrastano con gli
obiettivi dichiarati dal governo. Un bombardamento militare contro tre accampamenti della guerriglia localizzati in un’area
rurale del dipartimento meridionale di Nariño avrebbe provocato almeno 20 morti e un numero imprecisato di feriti, ...
Sebbene il governo non abbia sospeso le ostilità, le Farc hanno deciso un cessate-il-fuoco unilaterale a partire dal 20 novembre
e fino al 20 gennaio. -06/12- PER LA PRIMA VOLTA, RESTITUITE TERRE RUBATE DALLE FARC -Un giudice della
località di Ibagué ha emesso la prima sentenza per la restituzione di 3,9 ettari di terra sottratti con la forza dalle Forze armate
rivoluzionarie della Colombia (Farc): a un contadino …costretto a cedere due volte i propri lotti alla guerriglia nel 2001 e nel
2003. .. Secondo dati dell’Unità di consolidamento e ricostruzione territoriale (ente governativo), in virtù della nuova
normativa nota come ‘Ley de Víctimas’, sono 26.082 gli sfollati che hanno chiesto di rientrare in possesso delle terre che sono
stati obbligati a cedere alla guerriglia, per una superficie complessiva di 1,94 milioni di ettari. Con la legge il governo si
prefigge di restituire 3,5 milioni di ettari di terre abbandonate o rubate dai gruppi armati, sebbene, secondo le organizzazioni a
difesa dei diritti umani, dal 1985 a oggi i lotti ceduti con la forza da oltre cinque milioni e mezzo di colombiani supererebbero i
6 milioni di ettari. …. Il problema della riforma agraria è il primo punto nell’agenda del dialogo tra governo e guerriglia
ripreso ieri all’Avana dopo alcuni giorni di pausa. [FB]
CONGO -03/12- DOPO IL RITIRO DEI RIBELLI A GOMA RIAPRONO LE SCUOLE ….I ribelli hanno lasciato Goma
sabato, con un giorno di ritardo rispetto alla scadenza prevista … L’intesa prevedeva il ritiro come condizione preliminare per
l’avvio di trattative tra il governo e l’M23. Una trattativa che i ribelli sono tornati a chiedere ieri sera, minacciando in caso
contrario di occupare nuovamente il capoluogo del Nord Kivu. … [VG] - L’ESERCITO TORNA A GOMA, MA
SACCHEGGI CONTINUANO -Un centinaio di militari delle Forze armate congolesi (Fardc) si trova all’aeroporto di Goma e
un battaglione è arrivato da …. un numero imprecisato di combattenti dell’M23 avrebbe dismesso le divise per abiti civili,
restando quindi in città. ….. Uomini armati hanno fatto irruzione in alcuni quartieri e campi profughi razziando generi di prima
necessità, telefonini e altro; in un caso una cinquantina di giovani sono stati costretti con la forza a svolgere la funzione di
portatori della merce rubata”. … -SOSPESE LE TRASMISSIONI DI RADIO OKAPI, VOCE DEL CONFLITTO… per
ordine delle autorità di Kinshasa su tutto il territorio della Repubblica democratica del Congo; … portavoce della Monusco, la
locale missione dell’Onu. A ordinare la sospensione di Radio Okapi, emittente sostenuta dalla Monusco e dalla Fondazione
svizzera Hirondelle, …. dietro la chiusura sarebbe l’intervista concessa al leader politico del Movimento 23 marzo, Jean-Marie
Runiga, trasmessa giovedì 29 Novembre, durante la quale l’intervistato ha argomentato le ragioni politiche della ribellione in
atto nell’est del paese. …. Roger Meece – capo della missione di stabilizzazione dell’Onu in Congo – ha definito il
provvedimento “particolarmente sfortunato anche in considerazione della situazione critica e difficile nella provincia del Nord
Kivu”. … [GB] -05/12- GOMA: PER GOVERNO E’ “CASO DI EMERGENZA” -Alla luce “degli ingenti danni” causati da
“banditi armati” durante i dieci giorni di occupazione da parte dei ribelli del Movimento del 23 marzo (M23) e vista
“l’insicurezza che affligge i civili”, il governo di Kinshasa ha proclamato la città di Goma “caso di emergenza”. ….. Ad
assicurare la sicurezza dell’aeroporto sono i caschi blu della locale missione Onu (Monusco), che “ne avrà il controllo
esclusivo fino ad un futuro prossimo” …Sul versante diplomatico lo stesso ministro dell’Interno ha confermato che colloqui
diretti tra le autorità di Kinshasa e i ribelli del M23 potrebbero cominciare “tra uno o due giorni” a Kampala, … Ma… “I
negoziati non possono svolgersi in Uganda, paese accusato di fornire sostegno logistico e politico ma anche informazioni
riservate a quelli che combattono militarmente contro il Congo” ha dichiarato Franck Diongo, deputato di opposizione.
….A complicare un quadro negoziale già difficile potrebbero contribuire le ultime rivelazioni contenute in un documento
confidenziale dell’Onu che non è stato ancora pubblicato ma del quale la stampa ha già diffuso ampi stralci. Esperti delle
Nazioni Unite che hanno stilato il rapporto hanno affermato che “più di 1000 militari ruandesi hanno varcato il confine con il
Congo il 17 novembre per aiutare l’M23 nell’attacco contro Kibumba”, centro a 30 chilometri a nord di Goma, caduta tre
giorni dopo. Inoltre i ribelli sarebbero stati appoggiati da colpi di artiglieria e arma pesante sparati dal confinante Rwanda e
dotati nella loro avanzata di “equipaggiamenti molto sofisticati, tra cui occhiali per visibilità notturna”, utilizzati dalle forze
speciali ruandesi. ….Pesanti accuse puntano il dito contro il ministro ruandese della Difesa, James Kabarebe, e il capo di stato
maggiore dell’esercito ruandese, il generale Emmanuel Ruvusha, che avrebbero pianificato l’offensiva che ha portato l’M23 a
Goma; a dirigerla sarebbe stato il generale ribelle congolese, Bosco Ntaganda, ricercato dalla Corte penale internazionale per
crimini contro l’umanità. Anche Kampala sarebbe stata coinvolta nei fatti che si sono verificati nelle ultime due settimane in
Nord Kivu, con la fornitura di un sostegno logistico da parte dell’esercito ugandese e dei servizi di intelligence nella città di
Bunagana, al confine tra i due paesi. -06/12- DA GOMA AL MASISI, VOCI E VOLTI DEL CONFLITTO - “In città la vita
sta lentamente riprendendo il suo corso, i negozi e le scuole hanno riaperto. Il traffico aeroportuale e quello fluviale attorno al
lago Kivu stanno tornando alla normalità, con, speriamo, conseguenze positive sui prezzi dei beni di prima necessità schizzati
alle stelle. Rimane, però, il trauma psicologico della gente, soprattutto bambini, donne e anziani … Nel frattempo è invece
calato il sipario su quanto sta realmente … “Ora che non si sentono più le armi, gli sfollati rischiano di diventare un gruppo
dimenticato. Molti di loro hanno cercato di rientrare nei villaggi di origine ma poi tornano indietro poiché le loro case sono
state incendiate o saccheggiate. Nel conflitto hanno perso tutto” …“Piove senza tregua, scarseggiano medicinali, tende e cibo. I
bambini sono i primi colpiti da patologie pesanti e vivono nella paura” …. la gente … deve ancora fare i conti con saccheggi,
attacchi notturni e aggressioni commessi da banditi evasi dal carcere centrale, in tutto 1800 detenuti” dice ancora la fonte
locale, che denuncia “la giustizia popolare che si è messa in moto: i ladri, quando vengono bloccati rischiano addirittura di
finire linciati da persone allo stremo e disperate”. Oltre a questi banditi armati, gli abitanti di Goma devono anche “convivere
con i ribelli, ufficialmente ritiratisi ma in realtà ben presenti in città, vestiti da civili ma anche con uniforme dei poliziotti
congolesi. Oltre al danno pure la beffa: i miliziani hanno affittato case e aperto piccoli negozi dove rivendono computer e altri
oggetti rubati durante l’occupazione dell’M23”. … “Dal mese di agosto si sta consumando un altro ‘conflitto dimenticato’ nel
conflitto: è quello patito dalle popolazioni del Masisi bersagliate da più gruppi ribelli che incendiano villaggi, commettono
pesanti crimini, costringendo i civili a una fuga senza fine” …. Dalla nascita dell’M23, lo scorso aprile, le truppe regolari
congolesi sono state dirottate verso le roccaforti dell’ultima ribellione, lasciando scoperte ampie porzioni di un vasto territorio
conteso da una miriade di milizie armate. -07/12- DIALOGO A KAMPALA, I DUBBI DEI VESCOVI E DELLA SOCIETÀ
CIVILE - “Attiriamo l’attenzione di tutti quelli che si recheranno a Kampala sulle trappole contenute in questi negoziati”: è il
monito della Conferenza episcopale nazionale del Congo (Cenco) diffuso a poche ore dall’apertura nella capitale ugandese di
colloqui diretti tra il governo di Kinshasa e la ribellione del Movimento del 23 marzo (M23), … i vescovi chiedono di “non
acconsentire ad accordi che ipotecheranno l’unità della nazione congolese e segneranno la sua balcanizzazione (…) questo
sarebbe inaccettabile”, invitandoli alla “vigilanza e chiaroveggenza”.
….. Nonostante il ritiro dal capoluogo lo scorso 1° novembre, la Cenco deplora il fatto che “oggi una parte del nostro territorio
sfugge al controllo del nostro governo essendo amministrata dall’M23, sostenuto da paesi stranieri tra cui Rwanda e Uganda”.
Per i vescovi congolesi, nel Nord Kivu “da decenni è in atto la stessa dinamica e strategia di sfruttamento illegale delle risorse
naturali, di rivendicazioni fondiarie e di identità ma anche di rifiuto dell’ordine costituzionale”. Ai dirigenti governativi
ricordano la loro prima responsabilità, che è “quella di garantire la sicurezza della popolazione”, facendosi anche “carico di
aspirazioni legittime alla pace, alla dignità e allo sviluppo”. Guardando al coinvolgimento della comunità internazionale nella
crisi dell’est, i vescovi congolesi si stupiscono del fatto che “nonostante le promesse della Monusco (locale missione Onu, ndr)
il territorio di Rutshuru e la città di Goma non siano stati difesi con efficacia… Il presidente Joseph Kabila ha deciso di andare
a Dar es Salaam, e non a Kampala, dove avrà colloqui con i membri della cosiddetta troika di difesa dell’organismo regionale,
cioè Tanzania, Sudafrica e Angola. All’incontro dovrebbe anche prendere parte il presidente sudafricano Jacob Zuma. Nella
capitale tanzaniana saranno inoltre presenti dirigenti del Mozambico, del Bostwana e del Malawi, esponenti della ‘troika’
politica della Sadc. -07/12- Hanno consegnato le armi 86 miliziani Mayi Mayi … attivi nella zona di Lusambo, nella provincia
del Sud Kivu. Hanno spiegato il loro gesto con la “volontà di combattere accanto all’esercito regolare (Fardc) per sconfiggere i
ribelli del Movimento del 23 marzo e difendere l’integrità territoriale” …. [VV]
COSTA D’AVORIO -07/12- E’ stato chiesto il proscioglimento degli quattro ex militari francesi processati dinanzi alla Corte
di assisi di Parigi per l’uccisione, risalente al 2005, di un giovane ivoriano. Il 29enne Firmin Mahé era stato soffocato con una
busta di plastica all’interno di un blindato francese …[VV] (v.SGsMondo n63) – il verdetto: 1 assoluzione e 3 condanne tra 1 e
5 anni con la condizionale (FR24 h23:08)
EGITTO -03/12- CONVOCATO REFERENDUM, CORTE COSTITUZIONALE IN SCIOPERO … lo sciopero della Corte
rischia di compromettere la credibilità del referendum sul progetto di Carta fondamentale, approvato la settimana scorsa da
un’Assemblea costituente dominata dai movimenti e dai partiti di matrice islamica. In Egitto i magistrati hanno un ruolo
centrale nel monitoraggio della regolarità delle consultazioni…. [VG] -DAI GIUDICI INVITO A BOICOTTARE
REFERENDUM COSTITUZIONE …. Per domani e mercoledì al Cairo sono state indette nuove manifestazioni di piazza il
cui scopo è manifestare contro il referendum, chiedere lo scioglimento dell’Assemblea Costituzionale dominata dagli islamisti
e chiedere la revoca delle disposizioni costituzionali del 22 novembre. Nel fine settimana migliaia di sostenitori del presidente
avevano posto sotto assedio la sede della Corte costituzionale incaricata di decidere se accogliere o meno i ricorsi per lo
scioglimento dell’Assemblea Costituente e della Camera alta del parlamento, il Consiglio consultivo. Vista l’impossibilità
anche fisica di accedere all’interno dell’edificio, la corte ha deciso di sospendere le sue attività fino a quando non cesseranno
“le pressioni psicologiche e materiali”. [AdL] -04/12- GIORNALISTI: SCIOPERO CONTRO REFERENDUM
COSTITUZIONE -Uno sciopero di un giorno è stato indetto da 12 giornali e cinque canali televisivi contro gli ultimi
provvedimenti di valore costituzionale decisi dal presidente egiziano Mohamed Morsi e contro la bozza di Costituzione che
sarà sottoposta a un referendum. … A metà novembre, il Sindacato dei giornalisti aveva ritirato i suoi rappresentanti all’interno
dell’Assemblea Costituente in segno di protesta contro le modalità di svolgimento dei lavori e il mancato inserimento nella
bozza della Legge fondamentale di norme a difesa della libertà di espressione. Ad aderire allo sciopero sono stati alcuni tra i
principali quotidiani egiziani: … Alcuni di questi giornali ieri sono andati in stampa con lo stesso titolo in prima pagina: “No
alla dittatura”. … [GB] -LA PROTESTA RAGGIUNGE IL PALAZZO DEL PRESIDENTE -La polizia anti-sommossa ha
impiegato gas lacrimogeni nel tentativo di allontanare migliaia di dimostranti che stanno manifestando di fronte al palazzo
presidenziale: .. I manifestanti hanno marciato per circa due ore, raggiungendo il palazzo presidenziale nel quartiere di
Heliopolis …“Resta da capire – dicono alla MISNA dal Cairo – quali saranno le prossime mosse politiche del presidente: oggi
un suo portavoce ha sostenuto che le disposizioni costituzionali sono valide ma che, almeno per ora, potrebbero non essere
attuate”. …[VG] -05/12- PROTESTE AL PALAZZO PRESIDENZIALE, MANIFESTANTI AGGREDITI -“Gruppi di
sostenitori del presidente dei Fratelli Musulmani ci hanno attaccato, distrutto le nostre tende e i picchetti, aggredito fisicamente
per costringerci a lasciare il campo”: è lo sfogo che un giovane oppositore del presidente Morsi, presente davanti al palazzo
presidenziale di Heliopolis al Cairo, affida alla MISNA mentre nella capitale resta alta la tensione in seguito agli scontri di
questo pomeriggio. Le immagini riprese con videocamere amatoriali e cellulari mostrano i sostenitori del partito al potere che
aggrediscono e disperdono i sit-in indetti per chiedere al presidente di ritirare le disposizioni … Mentre tra le due parti in
campo già si profilavano i primi disordini, il vice-presidente Mahmoud Mekki ha annunciato che l’organizzazione di un
referendum costituzionale, per l’approvazione della nuova Carta Fondamentale indetto il 15 dicembre si svolgerà come
previsto. …Dal canto suo, l’ex direttore dell’Agenzia internazionale per l’Energia atomica (Aiea) ed esponente di opposizione
Mohammed el Baradei ha condannato gli episodi di violenza e denunciato su twitter “attacchi violenti contro manifestanti
pacifici davanti al palazzo del presidente, senza che la polizia muova un dito per proteggerli”. [AdL] --In serata ulteriori scontri
2 vittime confermate (TG3 h19:25) bilanci aggravati (TG7 h20:15) -06/12- CARRI ARMATI AL PALAZZO
PRESIDENZIALE, ALTISSIMA TENSIONE - Carri armati e mezzi blindati dell’esercito sono stati schierati davanti al
palazzo presidenziale …. scontri tra sostenitori e oppositori del presidente Mohammed Morsi che avrebbero causato fino a
questo momento almeno cinque morti. Sassaiole e aggressioni sono proseguite per tutta la notte al Cairo dove la tensione,
nonostante gli appelli alla calma da parte del grande Imam di Al Azhar e del Papa copto Tawadros non accenna a diminuire.
Nella serata di ieri, poco dopo che al Cairo i sostenitori della Fratellanza musulmana avevano aggredito i manifestanti
accampati con le tende davanti al palazzo presidenziale, le sedi del movimento islamico sono state date alle fiamme a Ismailia
e Suez… Disordini sono stati segnalati anche a Mahalla e Menoufiya, a nord del Cairo. … Mohammed el Baradei ha
condannato con parole durissime gli avvenimenti delle ultime ore e la deriva autoritaria delle autorità al potere.
… almeno quattro consiglieri di Morsi che hanno rassegnato le dimissioni nella notte, oltre ai tre che lo avevano fatto la scorsa
settimana. … [AdL] [l’indomani tutti (TG7 ore20:15)] -07/12- DA MORSI INVITO AL DIALOGO, NUOVI SCONTRI
NELLA NOTTE -Nella notte è rimasta alta la tensione al Cairo dopo che ieri sera non meglio identificati vandali hanno
saccheggiato e incendiato la sede dei Fratelli musulmani. …Nell’atteso discorso trasmesso in diretta televisiva, il capo dello
Stato ha condannato con fermezza “l’aggressione”, in riferimento alle proteste degli ultimi giorni. “… Da giorni un ampio
fronte laico e progressista sta contestando le disposizioni costituzionali varate lo scorso 22 novembre, che ampliano i poteri del
capo dello Stato, e il progetto di Carta fondamentale che sarà sottoposto a referendum il 15 dicembre. Su questi due punti, in
cima alle rivendicazioni del ‘Fronte di salvezza nazionale’, che raggruppa le forze di opposizione, Morsi non ha fatto alcun
passo indietro, dicendosi soltanto “disposto a rinunciare all’articolo 6 (quello che gli attribuisce ulteriori poteri, ndr) ma solo
dopo un dialogo”. …Nelle ultime ore intanto, l’esercito ha rafforzato il dispositivo di sicurezza attorno alla presidenza,
dispiegando ulteriori blindati … [VV] -VENERDÌ DI PROTESTE, DALLA PIAZZA “CARTELLINO ROSSO” PER MORSI
…Le manifestazioni di oggi sono soprannominate del “cartellino rosso” per il presidente Morsi in un evidente riferimento
calcistico, mentre – fatto nuovo rispetto ai giorni scorsi – si vedono spuntare tra i manifestanti cartelli con la scritta ‘Irhal’ (Vai
via) che contestano la legittimità stessa del presidente.… [AdL] -FORZATE BARRICATE ATTORNO AL PALAZZO
PRESIDENZIALE …, i dimostranti sarebbero infine riusciti a forzare i blocchi e starebbero marciando verso il palazzo.
Nella stessa aerea sono confluiti diversi cortei partiti da altre zone della capitale, inclusa piazza Tahrir. “Stasera Morsi sarà
fuori dal palazzo” è uno degli slogan scanditi dai militanti dei movimenti che hanno promosso le proteste.Almeno 25 feriti si
contano in violenze tra forze di sicurezza ed esponenti dei Fratelli Musulmani … [FB] Annullato il decreto presidenziale
(FR24- 08/12 h23:48) – ma non rimanda data referendum Costituzione “degli islamismi” (vvTg)
ETIOPIA ERITREA-03/12- ANTILOPI E RED SEA BOYS CHIEDONO UN CAMPO ‘NEUTRALE’ Trasferire la partita
tra le ‘antilopi Wilaya’ di Addis Abeba e i ‘Read Sea boys’ di Asmara in un territorio ‘neutrale’ come il Sudan: è l’insolita
richiesta presentata dall’Associazione calcistica dell’Etiopia alla Confederazione continentale africana in vista dell’incontro
previsto il 14 gennaio nella capitale eritrea per il Campionato africano delle Nazioni e al relativo match di ritorno ad Addis
Abeba, due settimane dopo. “Vogliamo giocare la partita, ma non siamo disposti ad andare in Eritrea” ha spiegato il portavoce
della Federazione etiopica Melaku Ayele “ed è ovvio che il governo dei nostri avversari non li autorizzerà a venire ad Addis
Abeba. Quindi proponiamo un campo di gioco neutrale, come il Sudan”. … ERITREA UGANDA -04/12- Un gruppo di
giocatori della nazionale di calcio eritrea sono spariti in Uganda dove si trovavano per un torneo amichevole. Potrebbe
trattarsi di un altro caso di defezione per chiedere asilo politico… .[AdL] -05/12- LA NAZIONALE DELL’ERITREA
CHIEDE ASILO POLITICO -Diciassette calciatori e il medico della squadra della nazionale dell’Eritrea hanno presentato
richiesta di asilo politico in Uganda: lo ha annunciato oggi David Apollo Kazungu, commissario per i rifugiati presso l’ufficio
del primo ministro a Kampala. …. Che atleti eritrei approfittassero di tornei all’estero per sfuggire al regime del presidente
Isaias Afewerki era già accaduto altre volte. Nel 2006 quattro calciatori del Red Sea Football Club avevano colto al volo
l’occasione di una trasferta di Coppa campioni a Nairobi. In 12 erano rimasti in Tanzania, durante un altro torneo organizzato
dalla Cecafa nel 2007. L’anno successivo altri sei giocatori della nazionale avevano scelto l’Angola, paese ospitante della
Coppa d’Africa. [VG]
ETIOPIA ERITREA -06/12- PRIMO MINISTRO DESALEGN APRE A NEGOZIATO CON L’ERITREA - “Se mi
chiedesse: andrebbe ad Asmara a negoziare con Isaias Afewerki? Io le risponderei sì”: …Etiopia ed Eritrea, protagoniste di una
guerra di confine tra il 2000 e il 2002 costata la vita ad oltre 10.000 persone, non hanno formali relazioni diplomatiche da
almeno 12 anni. …. entrambi i governo rivendicano ancora il controllo sulla città di Badme, attribuita all’Eritrea da una
commissione frontaliera dell’Onu ma tutt’ora sotto il controllo dell’esercito etiope. … L’Eritrea, fino al 1993 una regione
dell’Etiopia, ha ottenuto l’indipendenza dopo una ribellione durata 30 anni.[AdL]
FILIPPINE -04/12- TIFONE COLPISCE ISOLA DI MINDANAO, … Almeno 43 persone sono morte …. Tra le vittime ci
sono anche alcuni dei soccorritori giunti sul posto.… Le cautele prese non sono però state sufficienti ad evitare un bilancio
pesante e ancora parziale di vittime dovuto in particolare all’esondazione di un fiume. “….venti arrivati a 175 chilometri orari.
[GB] -05/12- …: CENTINAIA LE VITTIME DEL TIFONE …. a perdere la vita sono state 256 persone. Oggi i soccorritori
sono al lavoro nel tentativo di raggiungere centinaia di altre persone, disperse o isolate a causa delle alluvioni o delle frane.
… [VG] n-06/12- AUMENTANO VITTIME DI ‘PABLO’, ETTARI DI BANANETI DISTRUTTI È salito a oltre 300 morti il
bilancio delle vittime … ma in centinaia mancherebbero ancora all’appello è sono dati ufficialmente per dispersi. …. In totale
le persone in vario modo danneggiate dal tifone sono circa 200.000. …. Secondo le prime rilevazioni, il tifone avrebbe
distrutto tra il 70 e l’80% delle coltivazioni di banane destinate per lo più all’esportazione, con danni incalcolabili. Ridotto
nelle ultime ore a livello di tempesta tropicale, Pablo si sta dirigendo verso … la capitale, Manila. [AdL] -08/12- …Sta
modificando la traiettoria con il rischio di ritornare sull’arcipelago filippino (FR24 h23:50)
GHANA -04/12- SORGERÀ A NZEMA LA CENTRALE SOLARE PIÙ GRANDE D’AFRICA - Più di 155 megawatt grazie
a 630.000 pannelli fotovoltaici: sono i numeri di un impianto per la produzione di energia solare che, una volta realizzato, sarà
il più potente d’Africa.…. L’impianto, si legge nel comunicato, incrementerà del 6% la capacità di produzione di elettricità del
Ghana e avvicinerà il paese all’obiettivo di generare almeno il 10% dell’energia a partire da fonti rinnovabili entro il 2020.
I pannelli dovrebbero essere sistemati in un’area di 183 ettari, nella località di Nzema, nel Ghana occidentale, in una zona ben
collegata al porto di Takoradi e a una linea di trasmissione elettrica che raggiunge la Costa d’Avorio, il Benin e la Nigeria.
[VG] -07/12- AL VOTO UNA DEMOCRAZIA D’AFRICA (v.SGsMondo n63) … Nel corso di una storica visita in Ghana,
nel 2009, il presidente americano Barack Obama disse che il XXI secolo sarebbe stato plasmato “non solo da quello che accade
a Washington, Mosca o Roma, ma anche da quel che accade ad Accra”. Fu un tributo a una democrazia d’Africa che dopo
l’ultimo colpo di Stato del 1981 ha visto cinque trasferimenti di potere dal governo all’opposizione, nel rispetto delle regole e
dei diritti di tutti. L’ultima volta è accaduto nel 2008, nonostante tra il presidente eletto e il primo degli sconfitti ci fosse una
differenza di meno di 100.000 voti. … Come in settimana hanno ricordato i vescovi, prima di tutto bisogna preservare la
democrazia. Subito dopo, aggiungono gli economisti, ci sono i dollari del greggio…. Sia il National Democratic Congress
(Ndc) di Mahama che il National Patriotic Party (Npp) di Akufo-Addo hanno basato i loro programmi elettorali sulle rendite
del greggio. …[VG] -ELEZIONI: FILE AI SEGGI E VOGLIA DI VOTARE …“L’atmosfera è tranquilla e le file dei votanti
sono ordinate” aggiunge il missionario, ricordando che i seggi resteranno aperti fino alle cinque del pomeriggio. …. Secondo il
presidente della Commissione elettorale, Kwadwo Afari-Gyan, i risultati del voto saranno annunciati al massimo entro 72 ore
dalla chiusura dei seggi. [VG] -Votazioni prolungate a sabato (Fr24 h 23:09)
KENYA -03/12- ELEZIONI: IN MIGLIAIA A NAKURU PER L’ALLEANZA TRA KENYATTA E RUTO…Secondo gli
interlocutori l’obiettivo dell’intesa tra Ruto e Kenyatta sarebbe quello di costituire un asse tra comunità kalenjin e kikuyo,
protagoniste delle passate violenze in modo da portarle a votare per lo stesso assembramento politico. … Sulla campagna
elettorale di Kenyatta e Ruto pesa l’incriminazione alla Corte penale internazionale dell’Aia: entrambi sono sospettati di
crimini contro l’umanità commessi nelle violenze di cinque anni fa. Sull’ammissibilità della loro candidatura si dovrà
pronunciare la Corte Suprema.[AdL] -04/12- ELEZIONI: NUOVE ALLEANZE E INCERTEZZA PER IL VOTO
ALL’ESTERO -Il primo ministro Raila Odinga e il vice-presidente Kalonzo Musyoka hanno annunciato un’alleanza in vista
delle elezioni del prossimo 4 marzo. Nell’intesa, la seconda proclamata dopo quella del vice-presidente Uhuru Kenyatta e del
deputato di Eldoret William Ruto, rientra anche il ministro del commercio Moses Wetangula.… La campagna elettorale in
vista del voto, sottolinea gran parte della stampa keniana si profila sempre più come una gara a due, tra la coalizione OdingaMusyoka e la coppia Uhuru-Ruto. Ma a tenere banco sui giornali sono, d’altra parte, le polemiche seguite a un annuncio da
parte della commissione elettorale secondo cui i keniani residenti all’esterno non potranno esprimere le proprie preferenze.
…. c’è bisogno di tecnologie che consentano la registrazione dei votanti e di altri elementi di cui non disponiamo” si è
giustificato il capo della commissione Issack Hassan … A due settimane dall’apertura dei seggi per le registrazioni, circa sei
milioni di elettori si sono iscritti nei registri, circa un terzo della popolazione elettorale attiva. La maggior parte si trova a
Nairobi, … [AdL] -05/12- …. liberi di candidarsi a una carica elettiva fin quando tutti i gradi processuali non sono esauriti….
alle presidenziali di marzo 2013. Il vice primo ministro Uhuru Kenyatta e l’ex ministro William Ruto sono stati incriminati
dalla Corte penale internazionale (Cpi) per crimini contro l’umanità risalenti alla crisi elettorale del 2007-2008, segnata da
violenzee con almeno un migliaio di vittime e centinaia di migliaia di sfollati. Il processo dinanzi alla corte dell’Aia dovrebbe
aprirsi il prossimo 10 aprile. [VV] -05/12- ATTENTATO A NAIROBI, COLPITO QUARTIERE SOMALO (v.anche
SGsMondo n63) - Almeno otto persone sono rimaste ferite nell’esplosione di un ordigno nascosto sul ciglio della strada, nel
quartiere di Eastleigh, a Nairobi: … Lo scorso 19 novembre sette persone sono rimaste uccise e altre 29 ferite nell’esplosione
di un minibus che ha colpito lo stesso quartiere di Eastleigh, sopranominato la “piccola Mogadiscio” per essere abitato in
maggioranza da cittadini somali e da keniani di origine somala. …Da ottobre 2011 l’impegno di Nairobi a sostegno del
governo somalo è già costato al Kenya una serie di attentati che hanno colpito Nairobi, il porto meridionale di Mombasa e la
guarnigione orientale di Garissa. Gli attacchi, mai formalmente rivendicati, sono sempre stati ricollegati a gruppi armati vicini
agli insorti islamici Shebaab, …[VV] -07/12- Altre 3 vittime in un’espolsione a Nairobi presso una moschea (FR24 h23:12)
LIBANO (SIRIA)-04/12- 2 morti a Tripoli in scontri fra sunniti e alauiti (correligionari del presid.Siriano).[Fr24 h23:15] 05/12- Il numero dei morti è salito a 7 [FR24 h 23:56]
MALAWI -04/12- NASCE IL ‘MUST’, ATENEO PER LA SCIENZA E LA TECNOLOGIA Tremilacinquecento posti letto e
otto ostelli, ma soprattutto facoltà di medicina, tecnologia, cambiamenti climatici e scienze della terra: ….. La scelta del luogo,
il distretto meridionale di Thyolo, si deve al fatto che il progetto è stato ideato e voluto da Bingu wa Mutharika: l’ex presidente
scomparso ad aprile, che dopo aver pensato alla capitale Lilongwe aveva optato per il lotto di terra più vicino possibile al suo
villaggio natale. … Esponenti del partito di Joyce Banda, il nuovo presidente, hanno detto che la nascita dell’università è il
frutto dell’egoismo politico di Mutharika. Secondo i missionari, però, non è questo quello che conta. “L’università … è una
risposta importante alla necessità di rendere i giovani in grado di entrare nel mondo del lavoro”. ….mancano le risorse e il
Malawi riesce a pagare gli stipendi di medici, infermieri e insegnanti solo grazie ai finanziamenti che arrivano dall’estero.[VG]
-06/12- CAROVITA E CRISI DEL TABACCO, A PAGARE SONO I POVERI … oggi per sopravvivere una famiglia ha
bisogno di 80.000 kwacha, circa 185 euro: un anno fa ne bastavano 50.000”. …. Malawi, un paese agricolo che esporta appena
un terzo di quanto è costretto a importare. … aggravato negli ultimi anni a causa del calo dei prezzi del tabacco, il principale
prodotto di esportazione, penalizzato dalle campagne anti-fumo in Europa e negli Stati Uniti”.C’è però un altro fattore che ha
contribuito alle difficoltà di milioni di cittadini: la svalutazione di quasi il 50% del kwacha, disposta dal presidente Joyce
Banda dopo esplicite e ripetute richieste del Fondo monetario internazionale e della Banca mondiale. ….“Il nuovo presidente
ha puntato sulla normalizzazione dei rapporti con la comunità internazionale, senza adottare misure in grado di attenuare le
conseguenze sociali della svalutazione”. …. “Una buona metà di quel 20% della popolazione che vive nei centri urbani non ha
un impiego fisso e può contare solo su entrate saltuarie”. Nelle campagne la situazione non è molto migliore. “Le piogge
irregolari della scorsa stagione e la crisi economica …. non hanno fermato una discesa a picco caratterizzata dalla mancanza di
lavoro e dalla crescita altissima dei prezzi”. [VG]
MALI -03/12- INTERVENTO MILITARE NEL NORD, CRITICHE DOPO PASSO INDIETRO ONU- Non è stato accolto
positivamente in Mali e nel vicino Niger l’ultimo rapporto al Consiglio di sicurezza del segretario generale dell’Onu, Ban Kimoon. ….hanno criticato le dichiarazioni di Ban Ki-moon sostenendo che i rischi legati all’operazione militare – messa a punto
dalla Comunità economica dei paesi dell’Africa occidentale (Cedeao/Ecowas) – non “possono costituire un ostacolo alla
esigenza di liberare le popolazioni maliane”.…. Il Niger così come altri paesi della regione teme che l’instabilità maliana possa
avere conseguenze anche oltreconfine. ….[GB] -04/12- A OUAGADOUGOU PRIMI COLLOQUI DIRETTI GOVERNO E
RIBELLI DEL NORD- “Andremo avanti nel rispetto della Costituzione del Mali: la Repubblica è una e indivisibile, è laica
(…) pertanto le rivendicazioni indipendentiste e gli altri tentativi di imporre una confessione e una legge con la forza non
possono prosperare nel nostro paese”: lo ha dichiarato il ministro degli Esteri di Bamako, Tiéman Coulibaly, al suo arrivo a
Ouagadougou dove è previsto un primo incontro diretto con rappresentanti di due gruppi armati del Nord, Ansar Al Din e i
tuareg del Movimento nazionale di liberazione dell’Azawad (Mnla).…. In realtà sono ormai diverse settimane che il capo di
Stato del Burkina Faso è impegnato in trattative dirette con i due gruppi armati, in un tentativo promosso dalla Cedeao e
sostenuto dalla comunità internazionale di farli retrocedere su posizioni meno estremiste rispetto a quelle del Movimento per
l’unità e il Jihad in Africa occidentale (Mujao) e di Al Qaeda nel Maghreb islamico (Aqmi), le altre forze che dominano il
Nord del Mali. …. Il mediatore burkinabè dovrebbe proporre una cessazione immediata delle ostilità e chiedere ai gruppi
armati di accettare la riunificazione territoriale ma anche di rinunciare alla sharia (legge islamica), due condizioni preliminari
all’avvio di trattative stabilite da Bamako. L’incontro odierno potrebbe essere complicato dall’esigenza avanzata dai tuareg del
Mnla che “non intendono sedersi attorno allo stesso tavolo dei terroristi di Ansar Al Din”, riferisce ancora il ‘Journal del Mali’.
… Nei prossimi giorni il Consiglio di sicurezza dell’Onu sarà chiamato a pronunciarsi con un voto sulla richiesta formale
presentata dall’Unione Africana (UA) di sostegno a una futura operazione militare della Cedeao nel Nord del Mali. Di recente
il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha espresso seri dubbi su questa prospettiva, suscitando le critiche
dell’Unione Africana -05/12- VERSO DIALOGO INCLUSIVO, MA “URGE” INTERVENTO MILITARE -Cessazione delle
ostilità e creazione di un quadro di dialogo intermaliano inclusivo: sono questi i primi frutti raccolti a Ouagadougou dai
mediatori dell’Africa occidentale che ieri, per la prima volta, hanno fatto sedere attorno allo stesso tavolo esponenti del
governo di Bamako e di due dei gruppi armati che controllano le regioni settentrionali del Mali. … il documento finale non fa
alcun riferimento alla sharia (legge islamica), applicata da alcuni mesi dal movimento islamico Ansar Al Din, ….Finirà sul
tavolo negoziale anche la questione che ancora divide i tuareg, cioè l’autodeterminazione o l’indipendenza dell’Azawad.
Intanto, nonostante i passi avanti sulla strada del negoziato con alcuni dei gruppi ribelli del Nord del Mali, Alassane Ouattara,
presidente di turno della Cedeao, ha ribadito che “l’intervento militare è urgente e indispensabile”. In visita ufficiale in
Francia,[coincidenza?...] … Lo stesso appello è stato lanciato martedì dal capo di Stato del Benin Thomas Boni Yayi,
presidente di turno dell’UA, che ha espresso “delusione” dopo i dubbi espressi dal segretario generale Onu Ban Ki-moon,
preoccupato “per i rischi umanitari e politici di un intervento armato”. … -06/12- CRISI NEL NORD: DAL CONSIGLIO DI
SICUREZZA SANZIONI AL MUJAO- E’ stato inserito nella lista nera dei gruppi terroristici il Movimento per l’unità e il
Jihad in Africa occidentale (Mujao), uno dei movimenti ribelli islamici che da alcuni mesi hanno preso il controllo del Nord
del Mali. Lo hanno deciso i 15 Stati membri del Consiglio di sicurezza dell’Onu, precisando che il ‘Mujao’ è da ricollegare alla
nebulosa di Al Qaeda, … I suoi leader sono notoriamente trafficanti di droga coinvolti in più paesi del Sahel” si legge nella
motivazione diffusa dal Consiglio di sicurezza. Per di più il gruppo, presente in Algeria e Mauritania e legato ad Al Qaeda nel
Maghreb islamico (Aqmi) è considerato responsabile del rapimento di 13 ostaggi stranieri, di cui sette diplomatici algerini …
“da quando stanno operando nella regione, i ribelli del Mujao sono entrati in possesso di armi pesanti, lancia razzi e altri
equipaggiamenti militari derubati all’esercito maliano”.…. Durante un dibattito sulla crisi maliana, l’osservatore dell’Unione
Africana (UA) presso l’Onu, Antonio Tete, ha invece sollecitato “il sostegno finanziario delle Nazioni Unite alla futura
missione militare in Mali” – 3300 uomini sotto la guida della Comunità economica dell’Africa occidentale (Cedeao) – per
renderla “pienamente sostenibile e operativa”. Da canto suo il vice segretario Onu per gli Affari politici ha ribadito la
posizione cauta espressa la scorsa settimana da Ban Ki-moon. “Pur condividendo il sentimento di emergenza, l’intervento
militare deve essere l’ultimo ricorso (…) …In visita a Parigi, Idriss Déby Itno, il presidente del Ciad, paese membro della
Cedeao, ha deplorato la “confusione totale della comunità internazionale” sull’intervento militare da attuare in Mali. [VV]
MESSICO -03/12- SI INSEDIA PEÑA NIETO, VOLTO NUOVO DEL VECCHIO POTERE- Volto nuovo del vecchio e
autoritario Partido Revolucionario Institucional (Pri), al potere per 71 anni fino alla sconfitta del 2000 e oggi di nuovo al
governo, Erique Peña Nieto, 46 anni, si è insediato nel fine-settimana alla presidenza del Messico promettendo di riportare la
pace sociale in un paese devastato dalla violenza legata al narcotraffico. … Per il suo governo, Peña Nieto ha scelto per lo più
esponenti della vecchia guardia del Pri e tecnocrati educati all’estero, insieme a un ex leader della sinistra, Rosario Robles,
nominata al ministero dello Sviluppo sociale, …-04/12- ANCORA PROTESTE CONTRO GOVERNO, NASCE NUOVO
MOVIMENTO CIVICO…. La gente scesa in piazza, guidata, tra gli altri, dai leader del movimento politico universitario
YoSoy132, ha chiesto l’immediato rilascio di 106 dimostranti arrestati dopo la mobilitazione del fine-settimana, tra cui diversi
minori di 18 anni.… [FB]
MIGRANTI Haiti ->RepDominicana -05/12- DIECI ANNI DOPO, UNA CONDANNA PER ECCIDIO MIGRANTI
HAITIANI- Un apprezzamento “per la pazienza delle famiglie delle vittime e dei sopravvissuti, alcuni dei quali portano ancora
le ferite della sparatoria” e un “incoraggiamento denunciare e a perseverare per forzare le barriere dell’impunità ed aprire la
strada la giustizia a tutti coloro i quali vedono i loro diritti violati sia ad Haiti che in Repubblica Dominicana”.Così … il
‘Gruppo di sostegno ai rimpatriati e ai rifugiati’ (Garr), rete di organizzazioni della società civile haitiana, ha reagito alla
sentenza della Corte interamericana dei diritti umani (Cidh) che ha condannato lo Stato dominicano per aver attaccato
arbitrariamente una trentina di migranti haitiani nel giugno 2000, uccidendo sette persone, nel caso conosciuto come il
“massacro di Guayubin”. …La Repubblica Dominicana è stata sollecitata a riaprire le indagini, determinare l’ubicazione delle
spoglie delle vittime per il loro rimpatrio, assistere i parenti degli uccisi, ammettere pubblicamente le proprie responsabilità.
Ma anche, a realizzare sui media di stato dominicani una campagna di sensibilizzazione sui diritti delle persone migranti,
costantemente calpestati, ad adattare la legislazione interna alla Convenzione americana e aderire agli standard internazionali
sull’uso della forza.Nel “massacro di Guayubin”, ricorda il Garr, hanno perso la vita sei haitiani e un cittadino dominicano,
sepolti in una fossa comune senza essere identificati; altri sono rimasti feriti ma non hanno avuto alcun accesso a cure mediche.
Parte dei superstiti è stata espulsa dalla Repubblica Dominicana senza il rispetto di alcuna formalità. Il caso è arrivato a
processo di fronte a un tribunale militare dominicano che ha assolto tutti gli imputati …[FB]
MOZAMBICO -04/12- A MAPUTO INCONTRO TRA GOVERNO ED EX RIBELLI … con l’impegno ad incontrarsi
nuovamente la prossima settimana …L’annuncio della riunione era stato dato la scorsa settimana al termine di un Consiglio dei
ministri ed era stato accolto in modo positivo dagli ex ribelli – la Renamo, 20 anni fa firmò la pace con il Frelimo mettendo
fine a un lungo conflitto civile – che sostengono di voler negoziare la nascita di “un governo di transizione” in grado di
organizzare “elezioni libere e trasparenti” e di affrontare il nodo dello sfruttamento dei ricchi giacimenti di carbone e di
idrocarburi scoperti o entrati in produzione negli ultimi anni.… [GB] (v.SGsMondo n63)
NAMIBIA -04/12- UN EX PRIMO MINISTRO TORNA ALLA GUIDA DEL GOVERNO -L’ex primo ministro Hage
Geingob torna a guidare il governo e, con molte probabilità, sarà il prossimo presidente: …. La decisione di affidargli
nuovamente la guida dell’esecutivo è stata annunciata all’indomani della conclusione del quinto congresso dell’Organizzazione
del popolo dell’Africa del sud-ovest (Swapo), l’ex movimento guerrigliero che governa la Namibia dalla fine
dell’indipendenza ottenuta nel 1990. … Geingob era stato confermato vice-presidente del partito, …A più riprese il settore
giovanile del partito lo ha accusato di ritenere gli investimenti stranieri nel settore minerario, che nel 2001 hanno raggiunto un
valore di 900 milioni di dollari, più importanti dei programmi di equità sociale.[VG]
NIGERIA -07/12- Più di mille persone hanno varcato il confine con il Niger per fuggire ad attacchi attribuiti al gruppo armato
Boko Haram contro due villaggi dello Stato di Maiduguri nei quali almeno sei civili hanno perso la vita. … [VV]
PALESTINA ONU -03/12- LE COLONIE ISRAELIANE “UN COLPO FATALE” ALLA PACE … il segretario generale
dell’Onu, Ban Ki-moon, ha definito in questi termini la decisione israeliana di autorizzare la costruzione di nuove case e
insediamenti in aree strategiche della Cisgiordania occupata. … alcune delle 3000 case autorizzate ieri dal governo di Tel Aviv
potrebbero sorgere in un’area denominata E1 e “isolare completamente Gerusalemme est dal resto della Cisgiordania”.
… Ieri il ministro delle Finanze Yuval Steinitz ha detto che Tel Aviv non trasferirà all’Autorità nazionale palestinese (Anp) le
rendite di origine fiscale raccolte questo mese in Cisgiordania. [VG] -PALESTINA -05/12-–Gli USA convocano
l’ambasciatore israeliano [Fr24 h 23:58] -07/12- COLONIE IN CISGIORDANIA, PALESTINESI CHIEDONO CONDANNA
DI ISRAELE -I palestinesi hanno depositato presso il Consiglio di Sicurezza dell’Onu una richiesta di condannare la decisione
israeliana di costruire nuove colonie, in particolare nella zona denominata E-1. …. Fonti diplomatiche tuttavia, ritengono che la
richiesta palestinese non abbia alcuna possibilità di essere adottata, assicurando che gli Stati Uniti non consentiranno
l’approvazione di una risoluzione o una semplice dichiarazione che condanni Israele. Nel febbraio 2011 Washington pose il
veto contro una risoluzione di condanna alle colonie, ritenute illegali e mai riconosciute dalla Comunità internazionale.[AdL]
PARAGUAY -03/12- CURUGUATY, ASSASSINATO DIRIGENTE CONTADINO - “Certamente è stato un omicidio su
commissione, evidentemente stava dando fastidio. Cose simili continueranno ad accadere fino a quando non saranno presi i
responsabili del massacro di Campo Morombí”. …Vega era un attivista noto per aver partecipato ai preparativi per
l’occupazione della tenuta agricola Morombí, formalmente di proprietà dell’ex senatore del partito conservatore Colorado Blas
Riquelme, sfociata il 15 giugno scorso nell’eccidio di 11 contadini e sei poliziotti; una vicenda da cui ha avuto origine il
controverso processo di impeachment che ha portato, il 22 giugno, alla destituzione del presidente Fernando Lugo, e che ha
sollevato un acceso dibattito per l’arresto di 12 ‘campesinos’ trattenuti in cella senza alcuna incriminazione. (v.SGsMondo
n63) Vega “guidava la nostra commissione incaricata di agire presso il governo per il recupero di 35.000 ettari di terra di cui
l’ex senatore si appropriò negli anni ‘60” …to ucciso da sicari che vogliono intimidirci e far fallire la nostra lotta per il
recupero di terre statali acquisite illegalmente”. ….[FB]
SÃO TOMÉ E PRINCIPE -05/12- DESTITUITO IL PRIMO MINISTRO…. dal capo dello Stato Manuel Pinto da Costa
dopo il fallimento dei negoziati tra i partiti …il presidente si dice convinto che la crisi potrà essere superata “con il minimo
costo per il paese”. Un’allusione, secondo il giornale, alla possibilità di formare una nuova maggioranza in parlamento senza
convocare nuove elezioni. …São Tomé e Príncipe è una ex colonia portoghese che vive soprattutto di agricoltura, turismo e
rimesse degli emigranti. Dal 1991 ha avuto 15 primi ministri e nessun governo ha completato la legislatura.[VG]
SENEGAL -05/12- … Sulla base di una cooperazione giudiziaria già esistente tra Dakar e Parigi, le autorità senegalesi
intendono recuperare tutti i beni presenti sul territorio francese acquisiti in modo fraudolento dall’ex presidente Wade. …
-07/12- Carovita e persecuzione giudiziaria dei propri dirigenti: è quanto denunciato dai sostenitori del Partito democratico
senegalese (Pds) dell’ex presidente Abdoulaye Wade, che ieri a Dakar ha tenuto la sua prima manifestazione dall’elezione, lo
scorso marzo, di Macky Sall. … Hanno preso la parola due ex ministri, Samuel Sarr e Madické Niang, convocati oggi alla
gendarmeria di Dakar nell’ambito della maxi-inchiesta aperta dalla Corte per il contrasto all’arricchimento illecito. … [VV]
SIERRA LEONE -04/12- ELEZIONI, OPPOSIZIONE RICONOSCE VITTORIA PRESIDENTE …In una nota diffusa
dall’ufficio del presidente, si sottolinea che ieri Julius Maada Bio si è rivolto a Koroma con l’appellativo “sua eccellenza”.
Bio … che è stato sconfitto con un margine di circa 21 punti … ha ribadito le accuse di irregolarità sottolineando che in “una
società democratica” queste preoccupazioni dovranno essere prese in considerazione. …Il voto è stato definito libero e corretto
da tutte le missioni di osservazione internazionali. Le elezioni sono state le terze dalla fine della guerra civile, combattuta tra il
1991 e il 2002. -07/12- LA DEMOCRAZIA DOPO IL VOTO, SU RADIO CULTURA -Chi promette deve mantenere. E
allora serve qualcuno che controlli per decidere se la prossima volta sarà meglio fidarsi ancora o no. È l’idea alla base di un
progetto dell’emittente Radio Cultura: l’obiettivo è far sì che le elezioni del 17 novembre contribuiscano davvero alla pace e
allo sviluppo in Sierra Leone.… “Tutto in diretta per informare il più possibile i cittadini su cosa abbiano fatto o stiano facendo
il presidente Ernest Bai Koroma e i suoi ministri, i deputati e i consiglieri locali”.Il dibattito potrà essere seguito in
modulazione di frequenza 104.5, a Freetown e in quasi tutto il territorio della Sierra Leone. … “Informare sulle performance
degli eletti – insiste il direttore di Radio Cultura – vuol dire preparare a un voto più consapevole, che non sia ostaggio di
divisioni tribali o cieche militanze ma sia fondato invece su un’analisi dei problemi reali”.[VG]
SIRIA -03/12- IL CONFLITTO TRA I TEMI DI UN VERTICE TURCO-RUSSO…. Da più parti sembra rafforzarsi
l’opinione che una soluzione al conflitto si possa solo raggiungere attraverso un compromesso mediato dalla comunità
internazionale che metta anche fine alle violenze e alla fuga di centinaia di migliaia di civili sia all’interno del paese sia
oltreconfine. Secondo questa lettura, l’incontro tra Putin e Erdogan potrebbe quindi aprire nuovi scenari diplomatici.
Intanto in Siria, dopo gli attentati avvenuti mercoledì scorso a Damasco, altre due autobombe sono state fatte esplodere ieri a
Homs in un quartiere controllato dalle forze governative: l’ultimo bilancio, confermato da più fonti, è di 12 vittime e decine di
feriti. Violenze e scontri hanno comunque segnato altre zone del paese, mentre sono state ripristinate le linee telefoniche e
Internet dopo alcuni giorni di parziale blackout. -04/12- RIFLETTORI DIPLOMAZIA INTERNAZIONALE DI NUOVO
PUNTATI SU DAMASCO… A Istanbul, presidente russo e primo ministro turco … non sono arrivati a una posizione comune
sulla Siria. “…. Putin ha detto che con la Turchia c’è una coincidenza di vedute ma una differenza sostanziale sulle iniziative
che si dovrebbero prendere per risolvere la crisi. Le dichiarazioni di Barack Obama sono invece risuonate come una minaccia
di intervento nel caso in cui le forze governative dovessero fare uso … Sul campo, intanto, le forze governative stanno
cercando di riprendere il controllo di alcune aree attorno a Damasco ormai minacciate direttamente dai ribelli che nei giorni
scorsi hanno impegnato le forze di Assad nei pressi dell’aeroporto. [GB] -04/12- RAZZO SU UNA SCUOLA, ONU RITIRA
PERSONALE INTERNAZIONALE -Sarebbe di almeno nove alunni e un insegnante uccisi il bilancio dell’esplosione
avvenuta nella scuola Bteiha del campo di al Wafidine, nei pressi di Damasco, …La televisione di Stato siriana aggiunge
inoltre che altre 20 persone risultano ferite nell’attacco avvenuto in un campo alla periferia nord della capitale che ospita circa
25.000 sfollati dalle Alture del Golan, sotto occupazione israeliana dal 1967. In un incidente separato, altri tre civili sono morti
nella provincia di Homs nel bombardamento ripetuto di due cittadine …. Inoltre un giornalista del quotidiano filo-governativo
Al Tishreen Naji Assaad è stato ucciso nel quartiere di Tadamun, sud della capitale, mentre si recava al lavoro. In un clima di
insicurezza crescente, le Nazioni Unite hanno annunciato la decisione di ritirare il personale internazionale non essenziale dal
paese. …. Un altro segno evidente del peggioramento della sicurezza nella capitale è dato dal fatto che un volo commerciale
della compagnia di bandiera egiziana diretto a Damasco, ha interrotto la tratta a metà del tragitto a causa delle violenze nei
pressi dell’aeroporto. La compagnia Egypt Air – riferiscono fonti anonime riportate dalla stampa egiziana – avrebbe cancellato
tutti i voli per la Siria fino a mercoledì …-05/12- DA ONU NO A “IMPUNITÀ” PER BASHAR, NATO SCHIERA MISSILI
SUL CONFINE….. Le dieci batterie di razzi(Patriot), fornite da Stati Uniti, Olanda e Germania, non verranno utilizzate per la
creazione di una no-fly zone, ma solo in caso di aggressione da parte di Damasco. La tensione, a livello internazionale, è salita
dopo segnalazioni di spostamenti in Siria di componentistica tossica e nonostante il presidente Assad abbia negato la volontà di
utilizzare tali arsenali e non vi siano conferme ufficiali del riarmamento chimico della Siria. …. -07/12- LA GUERRA
SOTTO CASA, UNA VOCE DA DAMASCO - “I bambini abbiamo deciso di continuare a mandarli a scuola. Ci sentiamo al
telefono ogni mattina, noi mamme. Se è una giornata ‘buona’ ce li portiamo altrimenti no. …. Alla MISNA, che la raggiunge
al termine dell’ennesima giornata di violenze nel paese, la donna racconta le difficoltà di vivere in una capitale blindata, con la
guerra alle porte e nessuna prospettiva di una soluzione politica a breve termine. “Ormai la guerra ce l’abbiamo sotto casa. La
situazione è peggiore in periferia perché si combatte tutti i giorni e i colpi di artiglieria pesante da entrambe le parti in lotta e i
bombardamenti sono continui. … È in questo clima che Basma, come altri cristiani di Siria, si prepara a ‘festeggiare’ il Natale.
Smentendo le notizie in circolazione su gran parte della stampa occidentale – secondo cui quello in Siria si starebbe
trasformando in un conflitto settario – la giovane donna racconta che “sono in molti tra i gli amici sunniti, o i colleghi di
lavoro, che si preoccupano per noi e ci fanno mille raccomandazioni. …. molti siriani si interroga sull’eventualità di lasciare il
paese. “La strada per Beirut è ancora abbastanza sicura, ma la vita in Libano, se non si ha una casa, è troppo cara per pensare di
trasferirsi. Per il resto, un paese vale l’altro per finire come profughi. Tanto vale stare qui, almeno questa è casa nostra”.[AdL]
SOMALIA -04/12- Il ministro degli Interni Abdikarin Guled Hussein è sopravvissuto all’imboscata tesa contro il suo
convoglio da insorti Al Shabaab, in cui sono morti una decina di militari della scorta … Il ministro era in visita alla città
costiera di Merca, ex roccaforte dei ribelli somali. [AdL] -05/12- Si è concluso con la morte di almeno 11 soldati governativi e
il ferimento di sette altri l’attacco messo a segno dai ribelli islamici al Shabaab contro una base militare del Puntland. ….
preoccupazione per la sicurezza nella zona dopo che i miliziani erano stati allontanati dalle proprie roccaforti nel centro e nel
sud del paese nell’ultima offensiva congiunta tra soldati governativi e missione dell’Unione africana (Amisom). [VV]
SOMALIA TURCHIA -05/12- PRESIDENTE A ISTANBUL, PRIMO VIAGGIO FUORI DALL’AFRICA …In queste ore
Mohamoud incontra a porte chiuse il suo omologo Abdullah Gul e il primo ministro Erdogan. In agenda per la riunione, ha
dichiarato lo stesso Mohamoud, oltre al rafforzamento delle relazioni bilaterali, ci sono “questioni di ordine militare,
economico e soprattutto relative a progetti per lo sviluppo e la ricostruzione” del paese del Corno d’Africa. … la Turchia è
diventato il primo paese ad aprire una propria ambasciata a Mogadiscio, il 1° novembre 2011 e a nominare un ambasciatore
residente sul posto. Inoltre la compagnia di bandiera Turkish Airlines è stata la prima (e unica) compagnia internazionale a
stabilire una tratta diretta Istanbul-Mogadiscio con voli a cadenza settimanale dopo che l’Agenzia turca per la cooperazione e
lo sviluppo internazionale (Tika) ha finanziato la ricostruzione dell’aeroporto internazionale della capitale … -07/12ANKARA E MOGADISCIO FIRMANO ACCORDO PER LA DIFESA -I governi di Turchia e Somalia hanno firmato un
accordo per il settore della Difesa che prevede che Ankara fornisca addestramento e sostegno logistico alle nuove forze armate
somale. …In quest’ultimo periodo la Turchia ha assunto un ruolo di primo piano nella ricostruzione del paese, cercando di
rafforzare la propria visibilità in Africa promuovendosi come modello ‘alternativo’ di democrazia islamica e imponendosi alla
guida di donatori stranieri per aiutare a risollevare l’economia devastata da decenni di conflitto. … [AdL] -06/12- SHEIKH
AHMED MADOBE, NUOVO UOMO FORTE DI KISMAYO -Pur non avendo ricevuto alcun incarico formale, sono in pochi
in Somalia a dubitare del fatto che Ahmed Mohammed Islam ‘Madobe’, carismatico leader della milizia ‘Ras Kamboni’, sia a
tutti gli effetti il nuovo uomo forte di Kismayo. Dopo aver riconquistato la città, sottraendola al controllo degli insorti Al
Shabaab con il sostegno dell’esercito keniano, Madobe è indicato come colui che attualmente detiene ‘le chiavi’ della
importante snodo commerciale e principale porto del sud della Somalia. ….Nel corso dei lunghi anni di guerra civile, Madobe
ha combattuto al fianco delle milizie islamiche contro l’esercito etiopico e i regimi che man mano si sono succeduti al potere a
Mogadiscio, fino ad approdare a una progressiva vicinanza con il Kenya. Appena pochi anni fa, tuttavia, si trovava dal lato
opposto della barricata, al fianco delle Corti islamiche entrate vittoriose a Mogadiscio nel 2006. Tra le loro fila Madobe ha
combattuto e conquistato anche Kismayo, nel settembre dello stesso anno, diventando governatore del Basso e Medio Juba e
Gedo.Fatto prigioniero dai soldati di Addis Abeba nel corso di una battaglia per il controllo della città, sotto pressione del
governo etiopico si allea con gli ex nemici accettando nel 2009 una nomina nel governo federale di transizione sostenuto
dall’allora primo ministro etiope Meles Zenawi. L’alleanza dura poco meno di un anno, quando Madobe fonda la milizia Ras
Kamboni per unirsi alla lotta di Al Shabaab e Hizbul Islam contro le autorità somale e i militari dell’Unione Africana. La
frattura definitiva con le milizie islamiste si consuma dopo la conquista da parte di queste ultime della città di Kismayo. Sotto
la sua guida, la milizia Ras Kamboni ripiega a Dhobley, lungo il confine e da qui, col sostegno di Nairobi, lancia assalti alle
posizioni di Al Shabaab nel tentativo di riprendere la città. Nell’ottobre 2012 la pressione congiunta con i soldati keniani
dell’offensiva ‘Linda Nchi’ (proteggere la nazione) mette in rotta i miliziani islamisti aprendogli le porte della città. Subito
dopo aver annunciato la riconquista, Madobe si dice favorevole della creazione di uno Stato di ‘Jubaland’ – fortemente voluto
anche a Nairobi – che costituisca, alla stregua del Puntland, uno dei territori della nuova Repubblica Federale della Somalia. Il
suo nome, al momento, circola come quello di futuro presidente dello Stato di Jubaland. [AdL]
SUDAFRICA -04/12- DE DOORNS, BRACCIANTI AGRICOLI RIPRENDONO PROTESTA … per chiedere … l’aumento
della paga giornaliera dagli attuali 75 ad almeno 150 rand, circa 15 euro. …. analoghe manifestazioni tenute lo scorso mese
nella stessa regione con epicentro a De Doorns, la valle del vino più pregiato d’Africa. … avevano causato due vittime e danni
materiali. .. [GB] (v.SGsMondo n62) -05/12- BRACCIANTI AL LAVORO MA LA VERTENZA CONTINUA … possibilità
di nuovi scioperi e proteste se le loro richieste di aumenti salariali non saranno accolte entro il 9 gennaio: … bisognerà vedere
se i proprietari decideranno di investire almeno una piccola parte dei loro profitti per consentire un compromesso accettabile
anche per i lavoratori…[VG]
SUDAN -07/12- Una campagna di vaccinazione a tappeto destinata a tutti i soggetti a rischio: è così che le autorità sanitarie
locali ed internazionali intendono arginare la più grave epidemia di febbre gialla degli ultimi anni. In tre mesi il virus
provocato dalla puntura di una zanzara gialla ha già ucciso 165 persone nella regione occidentale del Darfur, finora registrato
732 casi sospetti.. [VV]
Per portare a termine la campagna nelle 12 aree più a rischio del Darfur servono altre dosi finora non reperibili
SUD SUDAN -05/12- Almeno 30 persone sono rimaste uccise e altre decine ferite in scontri tra comunità rivali in relazione a
presunti furti di bestiame. Lo hanno riferito fonti ufficiali dello Stato di Lakes precisando che giovani della tribù Dinka Gok
hanno camminato per otto ore prima di attaccare un gruppo rivale dei Dinka Rek nel distretto di Tonj Sud, nel vicino Stato di
Warrap. … [VV] -06/12- ASSASSINATO GIORNALISTA CRITICO NEI CONFRONTI DEL GOVERNO … Il suo ultimo
articolo, del 28 novembre, invitava il governo a non compromettere i rapporti con il Sudan sostenendo gruppi ribelli che
operano a nord del confine comune. Una settimana prima, Awuol aveva detto ai suoi colleghi di essere stato minacciato dai
servizi segreti per aver chiesto in un articolo le dimissioni del presidente Salva Kiir. L’assassinio, riferisce l’emittente cattolica
Radio Bakhita, sta suscitando preoccupazione e allarme. …. “I cronisti sud-sudanesi temono che gli ex ribelli divenuti
funzionari e ministri conservino una mentalità di guerra non abituata alle critiche e che non siano pronti a concedere le libertà
per le quali essi stessi hanno combattuto”. [VG]
TUNISIA -03/12- DOPO PROTESTE, A SILIANA NEGOZIATI TRA SINDACATI E GOVERNO …L’Urt, uno dei
sindacati che ha promosso le iniziative di protesta, secondo l’agenzia di stampa tunisina Tap ha stabilito la ripresa delle attività
lavorative e la riapertura delle scuole in seguito a contatti con il governo e in prospettiva di un possibile accordo per venire
incontro alle rivendicazioni della popolazione.A contribuire a calmare la situazione è stata anche l’apertura di colloqui tra
l’Unione generale dei lavoratori tunisini (Ugtt) e il governo, e la temporanea sospensione del governatore nella gestione degli
affari regionali.… [GB] -05/12- … manifestanti ieri hanno aggredito la sede centrale dell’Ugtt, il principale sindacato del
paese, e le persone che si trovavano all’interno, ….. Secondo quanto denunciato da uno degli aggrediti ad attaccare la sede
dell’Ugtt sono state ‘milizie’ di Ennahdha, il partito islamista al potere. Tra le decine di feriti anche Said Aidi, ex ministro ed
esponente del partito Al Joumhoury, che ha subito gravi lesioni al volto per avere cercato di opporsi all’assalto. [AdL]
-06/12- SCIOPERO IN QUATTRO REGIONI, VERSO PROTESTA NAZIONALE …. Fonti di stampa sottolineano che
l’appello allo sciopero generale da parte dell’Ugtt, forte di almeno 500.000 iscritti, è “inusuale”; si tratta del terzo caso negli
ultimi decenni dopo quello indetto nel 1978 e il 12gen2011, due giorni prima della caduta di Ben Ali. … situazione instabile,
ulteriormente aggravata dal braccio di ferro tra il sindacato dei lavoratori e il governo. ….Inoltre tra pochi giorni ricorre il
secondo anniversario dell’inizio della rivoluzione del gelsomino: il 17 dicembre 2010 un giovane venditore ambulante di Sidi
Bouzid, Mohamed Bouazizi, si è immolato per denunciare la miseria della gente e la repressione poliziesca. [VV]
UGANDA -06/12- CORRUZIONE, AIUTI ESTERI SOSPESI E IL GOVERNO TAGLIA LA SPESA Saranno il settore dei
trasporti e quello dell’agricoltura a risentire dei tagli alla spesa pubblica … Il blocco degli aiuti esteri segue una vicenda
delineatasi a metà ottobre, quando il governo irlandese ha denunciato la sottrazione di quattro milioni di euro stanziati per
progetti di sviluppo nelle regioni del nord e della Karamoja da parte di funzionari dell’ufficio del primo ministro di
Kamapala.(v.SGsMondo n62)… i tagli di UE, Gr.Bretagna, Banca Mondiale e Austria assieme a quelli di donatori minori,
hanno raggiunto quota 300mln. I finanziamenti esterni costituiscono circa il 25% delle entrate nel bilancio del paese. [AdL]
USA -07/12- La Corte Suprema avoca a sé la questione delle nozze tra omosessuali (FR24 h23:11)
VENEZUELA -07/12- CHÁVEZ RIENTRATO IN PATRIA DOPO TRATTAMENTO A CUBA -Assente dalla vita pubblica
da tre settimane, il presidente Hugo Chávez è rientrato nelle ultime ore in Venezuela dopo essersi sottoposto a un trattamento
medico a Cuba. Il capo dello Stato, colpito da un tumore nel 2011, …A Cuba Chávez è stato sottoposto a due interventi
chirurgici nel giugno dell’anno scorso …. A febbraio il presidente aveva affrontato un terzo intervento, a cui erano seguite
diverse sedute di radioterapia. All’inizio della campagna elettorale, a luglio, il presidente aveva annunciato di essere
“totalmente libero” dal tumore.[FB]
ZIMBABWE -07/12- COSTITUZIONE E VOTO, MUGABE PREME -Se non si troverà presto un compromesso su una
nuova Costituzione bisognerà sciogliere il parlamento e tornare subito alle urne: lo ha detto oggi il presidente Robert Mugabe,
… L’approvazione di una nuova Costituzione, da parte del parlamento e poi del corpo elettorale attraverso un referendum, è
prevista dagli accordi all’origine della nascita di un governo di unità nazionale in carica dal 2009. Questo esecutivo, fondato su
un’inedita alleanza tra lo Zanu-Pf e gli ex oppositori del Movimento per il cambiamento democratico (Mdc), ha permesso di
superare la crisi politica e le violenze che avevano segnato le elezioni del 2008. Oggi Mugabe ha ribadito di voler interrompere
la collaborazione di governo con l’Mdc, sostenendo che l’alleanza ha finito per ostacolare i “programmi a favore dei poveri”.
…Più che sui programmi politici, però, in questa fase il confronto … è sulla Carta fondamentale e la data delle elezioni.…. Tra
i nodi da sciogliere, oltre alla Costituzione, ci sono la riforma della legge elettorale e di quella che regola l’informazione.[VG]
APPROFONDIMENTI ( fonti Missonline, AsiaNews, Avvenire)
Il Tibet che nessuno vede
TIBET 01/03/2011 - Il Dalai Lama verso il ritiro - Tibet a una svolta
di Paola Trevisan
Il 20 marzo si tiene l'elezione del Parlamento tibetano in esilio. Un appuntamento che coincide con una mossa epocale del
leader spirituale
IL 20 MARZO PROSSIMO i tibetani residenti in tutto il mondo sceglieranno per la terza volta con elezioni dirette il loro
primo ministro, il Kalon Tripa, e i membri del quindicesimo Parlamento tibetano in esilio. E il Dalai Lama? Di recente, i media
hanno riportato il suo desiderio di ritirarsi completamente. Ma al termine "ritiro" usato dal Dalai Lama non va data l'accezione
convenzionale ma va inteso nel contesto del cambiamento dell'istituzione che rappresenta.
Il Dalai Lama è, infatti, storicamente il capo spirituale e temporale del Tibet. Dal 1959 ha collaborato con l'Amministrazione
Cen¬trale Tibetana (Cta) per dotare i tibetani di istituzioni democratiche e creare una leadership politica liberamente eletta. Nel
2001 è stata istituita la figura del Kalon Tripa, una carica eletta che coincide di fatto con quella di capo della Cta e che ha
assunto gran parte dell'autorità politica del Dalai Lama. Da allora il Dalai Lama afferma di essere già in stato di "semi-ritiro",
dato che il Kalon Tripa si occupa delle questioni relative all'Amministrazione Tibetana ed è responsabile delle istituzioni
politiche (l'attuale Kalon Tripa è il prof. Samdhong Rinpoche). Il Dalai Lama ha chiarito di aver sempre raccomandato alla
leadership tibetana eletta di assumere la totale responsabilità come se egli non esistesse ed è lieto di vedere che ciò sta
avvenendo. Per questo egli vuole semplicemente formalizzare questo passaggio. Tuttavia, anche se deciderà di ritirarsi, il Dalai
Lama continuerà a lavorare pubblicamente per promuovere i valori umani e la pace.
MA QUAL È OGGI la situazione del popolo tibetano? L'attuazione della politica della religione di Stato da parte del governo
cinese è particolarmente dura in Tibet. Il buddhismo tibetano è un elemento integrante dell'identità di quel popolo ed è quindi
percepito come una potenziale minaccia all'unità della Repubblica popolare cinese (Rpc) e all'autorità del Par¬tito comunista
cinese (Pcc) che esige dai cittadini di «amare il Paese» sopra ogni altra cosa. Il segretario generale del Comitato del Pcc della
Regione autonoma del Tibet, Zhang Qingli, ha perfino affermato che il Partito comunista cinese è il «vero Buddha» per i
tibetani (Xinhuanet, 2 marzo 2007).
I monaci e le suore buddhiste hanno sempre tradizionalmente ricevuto un'educazione religiosa completa, ma oggi ciò è
divenuto difficile o impossibile, mentre è stato reso obbligatorio lo studio del marxismo e della politica del Pcc. Nell'ambito
del controllo e della regolamentazione sempre più rigida delle pratiche religiose, sono state incrementate le campagne di
«educazione patriottica» nei monasteri, nei conventi e nella società tibetana in generale, soprattutto in seguito all'ondata di
proteste che ha in¬vestito il Tibet dal marzo 2008.
Le autorità cinesi sono particolarmente prevenute nei confronti dei leader religiosi; perciò hanno emanato una serie di regole
per assumere il controllo sulla nomina di istituzioni religiose come i lama (tulkus). Gedun Choekyi Nyima (nel riquadro), oggi
ventunenne, è stato riconosciuto dal Dalai Lama come undicesima reincarnazione del Panchen Lama. Non si sa più nulla di lui
dal momento della sua scomparsa nel 1995. La sparizione del Panchen Lama e l'imposizione di un candidato alternativo da
parte di Pechino sono diventati per molti tibetani il simbolo della crisi in cui versa oggi la sopravvivenza della loro cultura
religiosa.
Gli eventi del marzo 2008 (M.M., maggio 2009, pp. 70-72) hanno creato un clima di grande paura dopo che l'espressione del
dissenso del popolo tibetano e del supporto a favore del Dalai Lama ha scatenato una brutale repressione da parte del governo
cinese, fino a un livello mai visto prima dai tempi della Rivoluzione Culturale: le autorità hanno ricercato tutte le persone
coinvolte nel dissenso, arrestato migliaia di tibetani, eseguito sentenze capitali senza giusto processo e fatto ricorso alla tortura
per mettere a tacere chi osava esprimere critiche verso lo Stato.
I DIRITTI dei prigionieri tibetani non sono garantiti perché le autorità cinesi spesso non rispettano le procedure legali previste
dal Codice di procedura penale cinese. Spesso i prigionieri tibetani non possono scegliere i propri avvocati difensori, sono
costretti a confessare e viene loro rifiutato un processo giusto e aperto. Tutte le Prefetture autonome del Tibet sono dotate di
«prigioni» e di altre strutture di detenzione come i campi per la «rieducazione attraverso il lavoro» e i centri di detenzione
dell'Ufficio di Pub¬blica Sicurezza. Il ricorso alla tortura è molto comune per estorcere confessioni, punire chi esprime
dissenso politico o costringere i prigionieri a riconoscere il Partito comunista come autorità principale in Tibet.
Anche sotto il profilo socio-economico la condizione dei tibetani è assai problematica. Nono¬stante il governo cinese abbia
investito per anni nella cosiddetta Strategia di sviluppo della Cina occidentale, la grande maggioranza dei tibetani risulta
svantaggiata socialmente ed economicamente dall'inadeguata offerta di istruzione. Il tasso di analfabetismo tra i tibetani supera
il 45 per cento, riducendo la loro possibilità di prendere parte attiva nella loro società. Inol¬tre, il divario tra i cinesi istruiti che
vivono in Tibet e i tibetani rurali e urbani si è ampliato notevolmente. Nono¬stante in questi ultimi anni sia aumentato il
numero di scuole in Tibet, l'istruzione non sembra costituire un vantaggio per i giovani tibetani. Il mandarino è spesso la lingua
principale nella maggior parte delle scuole. Per la maggioranza dei tibetani che non parlano fluentemente il cinese restano
aperte poche strade verso il successo nell'economia dominata dalla Cina. In anni recenti, tra i 2.500 e i 3.500 tibetani hanno
affrontato il rischioso passaggio attraverso l'Himalaya verso il Nepal per rifugiarsi quindi come esiliati in India. Molti erano
bambini mandati dai loro genitori per ricevere in India un'istruzione che in Tibet non è possibile avere. Tuttavia, dopo la crisi
del 2008, il numero di tibetani che fuggono in esilio è diminuito a causa dell'irrigidimento dei controlli sul confine tra Nepal e
Tibet.
Il 19 ottobre 2010 a Rebkong (per la Cina: Tongren) nella provincia cinese del Qinghai, migliaia di studenti delle scuole e
università tibetane hanno iniziato a protestare contro le riforme dell'istruzione che limitano l'uso della lingua tibetana e
acuiscono le disparità di cui sono vittime i tibetani.
LE PROTESTE si sono allargate in quasi tutto l'altipiano tibetano a partire dal marzo 2008. Proteste pacifiche, che hanno
coinvolto principalmente gli studenti, i quali affermavano che se conoscere il cinese è oggi essenziale per gli studenti in Tibet,
la principale lingua per veicolare l'insegnamento dovrebbe restare il tibetano.
C'è infine una questione ambientale sul tappeto. Il Tibet, spesso indicato come il «tetto del mondo» o il «terzo polo mondiale»
(accanto ad Artico e Antartico) è minacciata dallo scioglimento dei ghiacciai e altri fenomeni meteorologici estremi. Gli
scienziati ritengono che il plateau tibetano rappresenti un barometro critico del clima globale. Dal momento che il Tibet ha un
ruolo di primo piano nel sistema dei monsoni asiatici, le conseguenze incidono sulla vita di milioni di persone a valle e
sull'altopiano. Nell'alto¬piano ha origine la maggior parte dei più grandi fiumi dell'Asia, tra cui il Giallo, lo Yangtze, il
Mekong e l'Indo; l'acqua che forniscono è fondamentale per la sopravvivenza di milioni di persone a valle. Ciò che succede in
Tibet ha profonde implicazioni per centinaia di milioni di persone, non solo in Cina stessa, ma nei Paesi vicini.
Oltre l'80 per cento dei tibetani vive in zone rurali e, per secoli, la maggioranza di loro si è sostenuta attraverso uno stile di vita
nomade, l'unico adatto alle dure condizioni del fragile ecosistema dell'altopiano tibetano. Tuttavia, con l'inizio dello
«sviluppo», nel 1999-2000, il governo cinese ha messo in atto strategie di insediamento, confisca delle terre, e la recinzione
delle aree pastorali abitate principalmente da tibetani, limitando drasticamente la loro vita. Centi¬naia di migliaia di nomadi
tibetani sono stati costretti a spostarsi in colonie, alloggi di nuova costruzione o in città vicine, abbandonando il loro
tradizionale modo di vita.
La sfida attuale consiste nel bilanciare le diverse esigenze economiche, culturali e sociali degli abitanti dell'altopiano tibetano
con la necessità di mantenere l'ambiente e preservare la biodiversità e il patrimonio culturale del paesaggio. Ciò richiede la
partecipazione rafforzata delle comunità tibetane nel processo di sviluppo
Campagna internazionale
L'International Campaign for Tibet è un'organizzazione fondata nel 1988 per promuovere i diritti umani e le libertà
democratiche del popolo tibetano, la sostenibilità nello sviluppo economico, la fine del degrado e il rinnovamento delle risorse
naturali e dell'ambiente del Tibet, la protezione dei rifugiati tibetani e la rivitalizzazione delle loro comunità. Con uffici a
Washington D.C. e in alcune capitali europee (tra cui Bruxelles), svolge un'opera di sostegno a favore del Tibet presso il
pubblico internazionale, ottenendo supporto negli enti governativi, nonché presso organizzazioni internazionali e istituzioni
europee. Grazie a uffici sul campo in India e Nepal e a una forte rete di tibetani all'interno del Paese e in esilio, l'Ict è in grado
di fornire resoconti aggiornati sul Tibet e sui rifugiati tibetani. Per info: www.savetibet.org
Tibet
Il termine Tibet è riferito a tutte le aree tibetane oggi sotto la giurisdizione della Repubblica popolare cinese. Tradizionalmente
il Tibet comprende tre aree principali (Amdo - nord-est del Tibet), Kham (Tibet orientale) e U-Tsang (Tibet centrale e
occidentale). La Regione autonoma del Tibet è stata istituita dal governo cinese nel 1965 e copre l'area del Tibet, a ovest del
fiume Yangtse, compresa una parte del Kham, solitamente indicato come Tibet centrale. Il resto di Amdo e Kham sono state
incorporate nelle province cinesi (Qinghai, Sichuan, Gansu e Yunnan). Come risultato, la maggior parte di Qinghai e parti di
Gansu, Sichuan e Yunnan sono riconosciuti dalle autorità cinesi come tibetane.
TIBET - CINA 27/11/2012 08:55 - Penpa Tsering: I tibetani continueranno a darsi fuoco perché la Cina ci reprime
di Nirmala Carvalho
Il presidente del parlamento tibetano in esilio accusa la Cina di spinger ei giovani tibetani "sull'orlo della disperazione". In due
giorni, quattro giovani fra i 18 e i 24 anni, si sono autoimmolati. Una manifestazione di 1000 studenti nel Qinghai è stata
soppressa dalle violenze e dai gas lacrimogeni della polizia. Venti studenti sono feriti in modo grave. Le autorità hanno
proibito le autoimmolazioni ed esigono l'impegno dei capi villaggio a fermarle. Anche le famiglie devono firmare. Multe e
prigionia per chi non accetta.
Dharamsala (AsiaNews) - "I nostri fratelli e sorelle tibetani ricorrono all'autoimmolazione perché tutte le nostre forme di non
violenza falliscono, davanti alla Cina, che non si smuove". È l'amaro commento ad AsiaNews di Penpa Tsering, presidente del
parlamento tibetano in esilio, dopo la notizia che altri quattro giovani si sono dati fuoco per la causa tibetana e 20 studenti sono
stati picchiati in una manifestazione pacifica. "È la repressione cinese che spinge i nostri giovani sull'orlo della disperazione".
Negli ultimi 2 giorni quattro giovani si sono autoimmolati chiedendo libertà per il Tibet e il ritorno del Dalai Lama. Il 25
novembre una giovane monaca tibetana,m Sangay Dolmas, si è uccisa a Tongren (Qinghai); ieri è stata la volta del 18enne
Kunchok Tsering (a Xiahe nel Gansu); del 20enne Wang Gyal, le cui condizioni sono per ora sconosciute; del 24enne Gonpo
Tsering a Luqu (Gansu).
Ieri altri 20 giovani tibetani sono stati picchiati mentre manifestavano in modo non violento a Chabcha (cinese: Gonghe), nel
Qinghai.
Un gruppo di mille giovani aveva organizzato una dimostrazione contro un libretto di "educazione patriottica" che viene
distribuito nelle università. In esso si afferma che la lingua tibetana "è irrilevante" e che le "autoimmolazioni" sono un "gesto
stupido". "Le richieste degli studenti - continua Penpa Tsering ad AsiaNews - erano legittime e i metodi erano pacifici. Essi
domandavano uguaglianza fra le etnie, rispetto per la verità, un nuovo governo. Nonostante il carattere non violento del
raduno, dopo due ore di protesta, gruppi di poliziotti armati si sono scontrati con gli studenti e hanno cominciato a picchiare in
modo indiscriminato. Per disperdere la folla hanno lanciato anche lacrimogeni. Ora polizia ed esercito circonda la scuola, la
Sorig Lobling".
Dal 2009 almeno 80 tibetani, in maggioranza giovanissimi, si sono dati fuoco per la libertà del Tibet e per salvare la loro
cultura e religione dal genocidio. Durante il Congresso del Partito comunista cinese, decine di tibetani si sono autoimmolati
gettando discredito sulla politica della Cina, accusata di repressione.
Dal 14 novembre, la polizia del Qinghai ha varato una campagna contro le autoimmolazioni, arrivando a comminare multe e
punizioni per le famiglie dei suicidi e dei loro villaggi di provenienza.
Nelle contee di Dowa, Thunding e Malho il governo esige addirittura dichiarazioni dei capi-villaggio che si impegnano a
frenare le auto-immolazioni. La polizia gira casa per casa costringendo tutte le famiglie a firmare un impegno contro le
autoimmolazioni. Chi si rifiuta rischia la prigione.
Penpa Tsering riafferma che "le autoimmolazioni sono una triste conseguenza del vedere il fallimento di ogni nostra richiesta
usando mezzi pacifici. Purtroppo, fino a che la Cina non cambia la sua politica, vi saranno sempre persone che si danno
fuoco".
Nel buddismo tibetano - egli spiega - non è contemplato il suicidio, ma "la motivazione è più importante dell'azione. Queste
azioni sono completamente non-violente, completamente svuotate di odio e di ira e perciò creano fascino fra i giovani per il
loro spirito di altruismo, per il loro combattere per una causa giusta e più vasta : è la repressione della Cina a spingere i
giovani sull'orlo della disperazione". (AsiaNews)
TIBET CINA -30/11-Il Tibet che nessuno vede. Lo sguardo offuscato
Cosa colpisce di più dell’ultima immolazione in Tibet, avvenuta ieri? Il fatto che a darsi fuoco sia stato un giovane uomo di 31
anni? O che il totale dei suicidi salga a 89? O, ancora, il trend – assolutamente allarmante – di 27 immolazioni nel solo mese
di novembre?
Non ci dovrebbe essere bisogno di spingere sul pedale della retorica per conquistare l’attenzione del lettore. I fatti sono lì,
parlano da soli. Analogamente, il popolo tibetano non dovrebbe essere costretto a gesti tanto eclatanti quanto sbagliati (una vita
bruciata è una vita sprecata) per attirare lo sguardo del mondo. Eppure. Quanto sta accadendo dice che il Dalai Lama, da
sempre contrario ai gesti estremi di protesta, sembra sempre più incapace di bloccarne il tragico ripetersi.
Ma, ancor di più, mostra che all’indomani della chiusura del 18mo Congresso del Partito comunista cinese, la nuova dirigenza
non sa (o non vuole) porre fino allo stillicidio di soprusi e violenze che da anni si perpetua in Tibet. È come se il problema non
esistesse. Del resto, la delegazione tibetana al Congresso pare abbia presentato un quadro della realtà totalmente falsato. Ma
allora non si capisce perché solo pochi giorni prima le autorità di Pechino avessero introdotto un sostanzioso premio
economico per gli informatori in grado di dare notizie ai presunti 'candidati all’immolazione'.
La verità è che 'Tibet', in Cina, è una parola-tabù. Una ferita che sanguina da tempo. Dal lontano1959. Di recente il mondo è
tornato ad accorgersene nel marzo 2008, quando, alla vigilia delle Olimpiadi di Pechino, i tibetani avevano provato a far udire
la loro voce con una grande manifestazione di protesta, purtroppo repressa nel sangue. Da allora la stretta di Pechino sul Tibet
si è fatta, se possibile, ancora più pressante.
Solo pochi giorni fa, il 26 novembre, migliaia di studenti di una scuola di medicina nell’area tibetana del Qinghai hanno
protestato contro le classi di 'educazione patriottica' e un questionario politico imposti dal regime agli studenti tibetani. La
polizia è intervenuta: una ventina di vittime, alcune delle quali in gravi condizioni. Ma se riavvolgiamo il nastro degli ultimi
mesi, scopriremo che il 6 gennaio era ricominciato il rito delle auto-immolazioni, in quel caso nei pressi del monastero di Kirti.
Proprio lì, nell’ottobre 2011, si uccise, dandosi fuoco, la prima donna, una monaca.
Non è un caso, quindi, che dalla primavera scorsa i monasteri siano finiti nel mirino dei capi di Pechino: esautorati i monaci, i
1.800 templi sono stati posti sotto controllo diretto di funzionari del governo. Una scelta a dir poco bizzarra, per un regime che
si fregia di essere ateo. E ora, cosa accadrà? «Le proteste sono destinate a continuare nel tempo fino a quando i leader mondiali
continueranno a chiudere gli occhi davanti alla situazione disperata in cui versa il Tibet », ha dichiarato un analista. Il punto è
proprio questo: o la comunità internazionale prende finalmente coscienza che in Tibet è in atto un’autentica colonizzazione che
violenta le tradizioni culturali e religiose di quella gente, penalizzandola socialmente, oppure Pechino continuerà indisturbata
nella sua strategia di assimilazione forzata di un popolo e di tutti i suoi tesori.
Certo, da quando la Cina è diventata la seconda economia del mondo è sempre più difficile pestare i piedi in nome dei diritti.
Ma tanto gli Usa e l’Europa quanto i Paesi emergenti (i famosi Bric che da 'stelle' dell’economia puntano ad entrare da
protagonisti nel salotto buono della politica mondiale), dovrebbero trovare il coraggio di chiedere alla Cina un’autentica
inversione a U sulla via del Tibet.
Gerolamo Fazzini (Avvenire 121130)
CINA TIBET -03/12- Ancora fiamme in Tibet
Nuova autoimmolazione per protesta contro la Cina: la quarta in pochi giorni. Protagonista un diciassettenne nel Gansu.
Pechino rimane sorda alla domanda di libertà
Nuova immolazione, la settantasettesima dall'inizio dell'anno, nella Cina occidentale, che segna la continuazione della
protesta tra i tibetani che contestano il controllo cinese sul Tibet. Sungdue Kyab, 17 anni, si è immolato ieri dinanzi al
monastero di Bora a Labrang (Gannan per i cinesi), nella provincia del Gansu. Il giovane è stato portato all'ospedale di Tsoe e
le sue condizioni di salute sono molto gravi, con poche possibilità di sopravvivenza.
L’episodio di ieri è l’ultimo anello di una catena di cui ancora non si vede la fine. «I nostri fratelli e sorelle tibetani ricorrono
all'autoimmolazione perché tutte le nostre forme di non violenza falliscono, davanti alla Cina, che non si smuove». Così,
Penpa Tsering, presidente del parlamento tibetano in esilio, aveva commentato solo pochi giorni fa la notizia che altri quattro
giovani si sono dati fuoco per la causa tibetana e 20 studenti sono stati picchiati in una manifestazione pacifica. «È la
repressione cinese che spinge i nostri giovani sull'orlo della disperazione».
Nell’arco di pochi giorni, a fine novembre, quattro giovani si sono autoimmolati chiedendo libertà per il Tibet e il ritorno del
Dalai Lama. Il 25 novembre una giovane monaca tibetana,m Sangay Dolmas, si è uccisa a Tongren (Qinghai); il 26 è stata la
volta del 18enne Kunchok Tsering (a Xiahe nel Gansu); del 20enne Wang Gyal, le cui condizioni sono per ora sconosciute; del
24enne Gonpo Tsering a Luqu (Gansu).
di Gerolamo Fazzini [Missionline 121206]
[anche flash su TGNews 07/12 h21:34]
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n° 64 - dicembre 2012 - parrocchiedicertosa.it