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DOSSIER STAMPA
“Tradurre (in) Europa”
Festival della Traduzione
Napoli 22-29 Novembre 2010
- NON SOLO SPAZZATURA: NAPOLI PER UNA SETTIMANA CAPITALE
EUROPEA DELLA TRADUZIONE. LA “BIENNALE DELLA TRADUZIONE”
APPRODA A NAPOLI COL SUO FESTIVAL DOPO GLI INCONTRI DI PARIGI,
VIENNA, PROCIDA E FRANCOFORTE. IL PRIMO FESTIVAL EUROPEO DELLA
TRADUZIONE.
- IL VALORE EUROPEO DELL’INIZIATIVA COORDINATA DALL’UNIVERSITA’
DI NAPOLI, “L’ORIENTALE”.
- IL FESTIVAL “TRADURRE (IN) EUROPA” A NAPOLI DAL 22 AL 29
NOVEMBRE 2010: 61 eventi con più di 80 ospiti e relatori di particolare
prestigio e personalità, articolati in 10 percorsi tematici distribuiti su 8
giorni in 24 suggestivi luoghi con 57 partner locali, nazionali, internazionali
(tra cui 10 università). E con 42 lingue parlate ed esaminate al microscopio,
senza contare i dialetti e le lingue antiche.
- I LUOGHI DEL FESTIVAL
- SINERGIE LOCALI, NAZIONALI, INTERNAZIONALI
- CONTATTI PER L’ITALIA: [email protected];
[email protected]; [email protected];
- PERCHE’ E COME TRADUZIONE
- A NAPOLI DIECI PERCORSI TEMATICI: Il Teatro della Traduzione -Traduzione, Musica, Cinema -- La Traduzione verso il XXI secolo: arti
performative, fotografia, fumetto, Internet -- Filosofie della Traduzione -Pratiche e Politiche della Traduzione -- L’Antico che Oggi si riscrive -Tradurre i Classici della Modernità -- L’Italia esportata dai Traduttori -L’Europa delle lingue e dei dialetti -- Il Mondo in Italia con le Voci dei
Traduttori.
- CALENDARIO DEGLI EVENTI OSPITATI IN PARTICOLARE
DALL’UNIVERSITÀ “L’ ORIENTALE” DI NAPOLI
- OSPITI E RELATORI
- IL SITO DEL FESTIVAL: www.estranslation.net
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LA “BIENNALE DELLA TRADUZIONE” approda a Napoli con il suo Festival, dopo Parigi,
Vienna, Procida e Francoforte. Napoli continua, nei suoi luoghi d’eccellenza, di raccoglimento
e di studio, ma anche di allegria e curiosità verso il mondo, a produrre cultura e speranza per
la grande comunità cosmpolita e transnazionale dei traduttori e degli amanti delle lingue, e
della lettura, dell’ascolto e dei viaggi: tra piazze, vicoli, teatri, palazzi monumentali e
istituzioni culturali antiche e moderne, si danno appuntamento per il primo Festival della
Traduzione mai promosso in Europa.
“Tradurre (in) Europa” – Festival a Napoli 22-29 novembre 2010 è l’ultimo, atteso
evento della grande maratona di appuntamenti nel carnet del ricco Progetto EST-Europe as a
Space of Translation, il progetto europeo pentanazionale (Italia, Francia, Austria, Turchia,
Germania, Romania), finanziato con fondi del programma cultura dell’Unione Europea e nel quale
l’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale” riveste il ruolo di Ente promotore e project
manager.
EST apre uno spazio di riflessione e approfondimento sulla traduzione, intesa come arte,
tecnica e strumento di mediazione tra mondi, lingue, culture, codici ed esperienze. Inaugurato con
l’evento di presentazione “Napoli 2009”, proprio nella città e nell’ateneo dove il progetto nasce,
EST ha oggi già al suo attivo tre importanti appuntamenti nella città di Parigi (giugno 2009), in
quella di Vienna (novembre 2009), entrambi nella forma di conferenze, letture performative e
tavole rotonde; e nella formula seminariale e laboratoriale della Summer School “Homelands in
Translation”, alla quale un pubblico di professori, addetti del mestiere (traduttori, dottori,
dottorandi, studenti e appassionati) ha partecipato, accolta dalla suggestiva cornice di una sede
dell’Orientale presente sull’isola di Procida (settembre 2010). EST è stato presentato e festeggiato
in ultimo a Francoforte, nel corso dell’attesissimo appuntamento annuale con la Fiera
Internazionale del Libro (ottobre 2010), nella sezione “Weltempfang - Zentrum für Politik, Literatur
und Übersetzung”, dando luogo a un intenso dibattito sul ruolo fondamentale e crescente della
traduzione nell’Europa plurilingue, oggi e ancor più domani.
IL VALORE EUROPEO DELL’INIZIATIVA COORDINATA DALL’UNIVERSITA’
“L’ORIENTALE” DI NAPOLI
EST è stato segnalato dall’Unione Europea e da numerosi enti di cultura sparsi sul territorio
europeo, come uno dei migliori progetti di cooperazione internazionale in campo culturale. Infatti,
l’Unione Europea ha deciso di sostenere e patrocinare il festival, inserendolo nella ricchissima
agenda del Programma Cultura 2007-2013, e permettendo all’Università “L’Orientale”,
promotrice del progetto, in collaborazione dell’Università di Vienna e dell’Università Paris VIII, di
destinare risorse umane e scientifiche alla promozione di saperi che varcheranno il perimetro
accademico per interagire con il fervore culturale della città.
IL FESTIVAL “TRADURRE (IN) EUROPA” A NAPOLI DAL 22 AL 29 NOVEMBRE 2010.
DICI NAPOLI, PENSA BABELE.
61 eventi con più di 80 ospiti e relatori di particolare prestigio e personalità, articolati in 10
percorsi tematici distribuiti su 8 giorni in 24 suggestivi luoghi con 57 partner locali, nazionali,
internazionali (tra cui 10 università). E con 42 lingue parlate ed esaminate al microscopio, senza
contare i dialetti e le lingue antiche. Tra gli ospiti segnaliamo Maddalena Crippa, in una
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performance con testi da Anna Maria Ortese, Ingeborg Bachmann, Hans-Werner Henze, Erri De
Luca, scrittore e traduttore della Bibbia che incontrerà i suoi traduttori in tedesco, israeliano,
catalano, castigliano, poetesse di grande rilievo come Ana Blandiana, dalla Romania, con la sua
traduttrice-poetessa Bianca Maria Frabotta, Antonella Anedda che si cimenterà in riscritture dal
poeta Persiano Hafez con un gruppo di poeti italiani contemporanei; e poi il gruppo di lavoro
internazionale del Dizionario degli intraducibili curato da Barbara Cassin del CNRS di Parigi;
letture e incontri tra lingue e dialetti, dove potremo ascoltare Michele Sovente leggere se stesso in
latino, bacolese e italiano; e poi poetry slam su Marziale, maratone multimediali con aperitivi
cubani e letture di letteratura caraibica, musica e poesia dei Balcani, fuochi accesi sull’antico e i
suoi adattamenti tra ventesimo e ventunesimo secolo nelle diverse arti con i massimi esperti
internazionali del mestiere. Una mostra con inediti di Pier Paolo Pasolini alla fondazione Morra,
lingue antiche e moderne risuoneranno nei luoghi più diversi della città, portate dai traduttori
“passeurs”, contrabbandieri della cultura. Ne sapremo di più sul Pasolini segreto traduttore dei
Carmina Burana e su Pinocchio e Gian Burrasca in turco. Da Dante in persiano e polacco in
“Read on Dante, Redone Dante, Ridondante”, alle voci dell’esilio palestinese come della
memoria yiddisch, dalla letteratura multiculti che trova inscritta in sé la traccia di una doppia o
tripla identità linguistica alle performance di “traduzione in scena col corpo”. Incontri più
professionali che inizieranno i giovani al mestiere e alle politiche della traduzione e dell’editoria
internazionale. Questi e moltissimi altri appuntamenti, aperti a tutti, di taglio alto ma sempre
divulgativo e fatti per un pubblico largo di appassionati, per otto giorni restituiranno a Napoli il
volto di Babele.
DOVE? I LUOGHI
Da sempre materia preziosa di Napoli è stata la sua posizione geografica. Un territorio dove
i confini più sottili s’intrecciano ora nella tragedia, ora nell’incanto. Il Festival della traduzione,
Tradurre (in) Europa, coinvolge i luoghi più rappresentativi della città: castelli, piazze, librerie,
vicoli, palazzi, cortili e caffé, traducendo gli spazi cittadini in occasioni d’incontro e scambio
d’idee, per ripensare la traduzione come un aspetto fondamentale dello sviluppo delle culture. Sarà
un’occasione per riflettere su questa Napoli che nei secoli si è eretta in uno spazio di commistione, e
che oggi si fa simbolo di un incontro proiettato su diverse direzioni, a metà strada tra Oriente,
Europa e Mediterraneo.
In particolare: Università degli Studi di Napoli “L’Orientale” (Rettorato, Palazzo del
Mediterraneo, Palazzo Santa Maria Porta Coeli, Palazzo Corigliano, Cappella Pappacoda),
Accademia di Belle Arti di Napoli, Associazione Culturale Hde, Atelier Lello Esposito, Caffè
Libreria Associazione Culturale Evaluna, Conservatorio San Pietro a Majella, Fondazione Morra,
Fondazione Premio Napoli, Fumetteria Alastor, Goethe-Institut Neapel, Institut Français de Naples
Le Grenoble, Instituto Cervantes Nápoles, Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, Book Corner
della Libreria Dante&Descartes, Libreria Ubik-Napoli, Museo Archeologico Nazionale, PANPalazzo delle Arti Napoli, Nuovo Teatro Nuovo, Palazzo Reale, Penguin Café.
PERCHE’ E COME LA TRADUZIONE
Si intende la traduzione in un senso molto ampio, cercando di dare corpo a molte idee e
teorie che dal Romanticismo in poi, ma in maniera più intensa negli ultimi 30 anni, hanno pensato
la traduzione come aspetto fondamentale dello sviluppo delle culture. Una traduzione intesa come
passaggio e metamorfosi di codici: non solo le lingue diverse, ma i linguaggi dei media,
dell’espressione artistica, che accolgono e riscrivono temi, miti, figure. Non solo le lingue
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maggioritarie, a livello nazionale e internazionale, ma i dialetti e le lingue minoritarie con le loro
ricchissime letterature, culture, visioni etiche.
L’Europa storicamente si pone, nel bene e nel male, come luogo collettore e ricreatore di
lingue, linguaggi, culture altre. La forza dell’Europa è il suo lavorare spesso “di seconda mano”. Il
messaggio, anche politico, di una comunità multiforme e multilingue che si ponga non come centro
irradiante ma come luogo di passaggi e mediazioni è il punto di riferimento del nostro festival.
Si leggerà molto, parlando di cultura e di culture, di traduzione e scrittura, in cerca di una
chiave per guardare all’Europa come a una Babele che accoglie il dono delle molte lingue, e persino
della difficoltà di traduzione come benedizione e sfida, mai come punizione.
DIECI PERCORSI TEMATICI
Il Teatro della Traduzione -- Traduzione, Musica, Cinema -- La Traduzione verso il
XXI secolo: arti performative, fotografia, fumetto, internet -- Filosofie della Traduzione -Pratiche e Politiche della Traduzione -- L’Antico che Oggi si riscrive -- Tradurre i Classici
della Modernità -- L’Italia esportata dai Traduttori -- L’Europa delle lingue e dei dialetti -Il Mondo in Italia con le Voci dei Traduttori
(VEDI PIÙ SOTTO DESCRIZIONI EVENTO PER EVENTO).
CON CHI?
Organizzazione e Coordinamento scientifico: Università degli Studi di Napoli
“L’Orientale”.
Co-organizzatori: Universität Wien, Université Paris 8.
In collaborazione con: Universitas Studiorum Bukarestiensis, Instanbul Üniversitesi,
Technische Universität Dresden.
Partenariati e collaborazioni: “Il Porto di Toledo”, Università di Roma “La Sapienza”,
Cecille-Université Lille 3, Don Juan Archiv-Wien, Donzelli Editore, “Semicerchio”-Rivista di
Poesia Comparata, “Testo a Fronte”-Semestrale di Teoria e Pratica della Traduzione Letteraria,
Institut français de Naples-Le Grenoble, Goethe-Institut Neapel, Instituto Cervantes-Napoli, CNRSParis, Minimum Fax, Accademia Tedesca Villa Massimo-Roma, Istituto Svizzero-Roma, KUNSTDanish Arts Council, Edizioni Libreria Dante&Descartes-Napoli, Fondazione Morra-Napoli,
Fondazione Premio Napoli, Conservatorio di Musica San Pietro a Majella-Napoli, Penguin Café,
PAN-Palazzo delle Arti-Napoli, Accademia di Belle Arti-Napoli, Museo Archeologico NazionaleNapoli, Nuovo Teatro Nuovo-Teatro stabile di innovazione, Palazzo Reale-Napoli, Ministero per i
Beni e le Attività Culturali, European School of Translation, Libreria Ubik-Napoli, Caffè Libreria
Evaluna, Hde-arte architettura design, Atelier Lello Esposito-Scuderie Sansevero, Fumetteria
Alastor, Mercatone Uno,Universität Graz, Univerza v Ljubljani, Polis-Nemzetközi Kulturális
Egyesület, Empiria edizioni, CNR ILIESI, Department of State-United States of America, Lavieri
Edizioni, Università di Napoli Federico II, Biblit-Idee e risorse per traduttori letterari,
Österreichische Akademie der Wissenschaften-IKT, Paul Celan Exzellenz Zentrum Bukarest, Le
Nuvole-Teatro arte scienza, Comicon-Napoli, Bobi Bazlen-Servizi editoriali, Sinnos edizioni,
Kolibri-Napoli, Arci Solidarietà di Cesena.
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CONTATTI PER L’ITALIA
Lo staff del Progetto EST-Europe as a Space of Translation: Daniela Allocca, Maria
Arpaia, Camilla Balsamo, Lucia Barone, Antonella Cristiani, Enza Dammiano, Stefania de Lucia,
Irene Fantappié, Gianna Fusco, Carmen Gallo, Omar Ghiani, Domenico Ingenito, Monica Lumachi,
Maria Rosa Piranio, Marianna Rascente, Dora Rusciano, Gabriella Sgambati.
Project manager: Prof. Camilla Miglio
([email protected],[email protected])
Stampa: Dott. Ugo Cundari, Ufficio Stampa, Università “L’Orientale” ([email protected])
Dott. Camilla Balsamo, assistente stampa EST Napoli [email protected]
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A NAPOLI, DIECI PERCORSI TEMATICI
Primo Percorso – Il Teatro della Traduzione
LUNEDI 22 NOVEMBRE 2010
- Ore 19.00, Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, Rettorato, Palazzo Du Mesnil:
Inaugurazione. Saluti Prof. Lida Viganoni (Rettore dell’Università di Napoli “L’Orientale”).
Napoli in traduzione. Voci di Anna Maria Ortese, Ingeborg Bachmann, Hans-Werner Henze
interpretate dall’attrice Maddalena Crippa. Intervento musicale al violoncello a cura del
Conservatorio San Pietro a Majella. A cura di Domenico Ingenito e Daniela Allocca.
In un momento tra i più difficili della storia della città, il Festival della traduzione apre una
dimensione alta, altra, con una lettura di grande tensione emotiva, artistica, etica. Una delle grandi
attrici del nostro tempo, Maddalena Crippa – che ha già dato voce a immense figure della
tradizione culturale dell'Occidente, dalla Medea di Eurpide alla Varvara Petrovna dei Demòni,
sempre per la regia di Peter Stein – al Rettorato dell'Università di Napoli “L'Orientale”, a
Palazzo Du Mesnil, nella suggestiva e settecentesca sala degli specchi, darà voce ad Anna Maria
Ortese, Ingeborg Bachmann e Hans-Werner Henze: artisti che hanno vissuto a Napoli, e l'hanno
vista, l'hanno letta, l'hanno riscritta, l'hanno "tradotta" come se fosse un grande e doloroso,
contradditorio testo. Un'attrice è di per sé traduttrice, la sua voce ripete e rinnova la parola
scritta. Le scrittrici e il musicista, del loro rapporto con Napoli lasciano testimonianza sofferta,
traslata, straniata, ambigua. Ci riportano a una Napoli "in traduzione" che lascia intuire, tra
dolore e miseria, il valore della bellezza e la minaccia della perdita definitiva. Ascolteremo la
Napoli nelle parole della protagonista del Porto di Toledo (scrivi Toledo, leggi Napoli) della
Ortese, nell'italiano da Opera e da Bel Canto di uno Henze che sogna con Bachmann una
impossibile felicità coniugale; un canto struggente. pronunciato in battello tra Ischia e Napoli,
invita ad ascoltare la voce profonda del vulcano e abbandonare ogni cosa nel mare.
MARTEDI 23 NOVEMBRE 2010
- Ore 15.30, Palazzo Reale, Sala accoglienza: Tradurre il teatro del Sei e Settecento oggi.
Seminario a scena aperta con Lucie Comparini (Paris Sorbonne): Tradurre/mettere in scena
Goldoni; Françoise Decroisette (Paris 8): Le fiabe di Carlo Gozzi alla prova della scena
contemporanea; Vincenza Perdichizzi (Lille 3): Alfieri intraducibile?; Paola Ranzini (Università di
Avignone): Ricchezze manifeste o latenti nelle traduzioni di Patrizia Valduga e Cesare Garboli: gli
allestimenti dell'Avaro di Lamberto Puggelli (1996) e Marco Martinelli (2010); Piermario Vescovo
(Venezia, Ca’ Foscari): Tradurre Shakespeare in dialetto; Ulf Birbaumer (Universitaet Wien):
Kurz-Bernardon traduce Goldoni nella Vienna settecentesca. Moderano Johanna Borek e Camilla
Cederna. A cura di Camilla Cederna (Université de Lille 3), in collaborazione con Daniela Allocca
e Gabriella Sgambati.
Che ruolo svolge la traduzione nel tentativo di restituire e riattualizzare per un pubblico
moderno opere del teatro classico? Quale testo deve essere pubblicato nel caso di autori come
Carlo Gozzi, per esempio, il testo drammatico che lascia trasparire l'ibridismo del testo originale o
il testo scenico? Come tradurre adattare in francese un autore tragico come Alfieri che rinuncia
alle sonorità scandite e al lirismo accentuato dell’alessandrino di Racine e si caratterizza invece
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per la ricerca di asprezze foniche, di spezzature e di ardite dislocazioni verbali che contrastano la
sintassi piana del francese? Come una data traduzione può influenzare le scelte registiche nella
messa in scena di un classico, e anzi di un testo notissimo come L’avaro di Molière? Quali
problemi e quali scelte presenta, rispetto al lavoro a tavolino del traduttore solitario, la
trasmissione linguistica, culturale e teatrale di testi del repertorio «classico» straniero (Goldoni)
presso un pubblico giovanile di lettori e spettatori francesi? Quali possono essere le ragioni e le
sfide imposte da traduzioni-adattamenti della drammaturgia shakesperiana in dialetti italiani o in
ricreazioni o pastiches tra lingua e dialetto? Queste ed altre domande saranno al centro del
seminario a scena aperta che animeranno alcuni traduttori e ricercatori nel campo del teatro
classico e moderno europeo e della sua traduzione.
SABATO 27 NOVEMBRE 2010
- Ore 18.00, Libreria Ubik: Tradurre Spazi, II: Don Giovanni a Napoli. Ovvero: la stirpe del testo
perduto. Con H. E. Weidinger (Don Juan Archiv Vienna). Modera Johanna Borek. A cura di Don
Juan Archiv Vienna, in collaborazione con Daniela Allocca e Maria Rosa Piranio.
Nella storia del Don Giovanni la città partenopea occupa un ruolo chiave: qui, nel Real
palazzo, il “burlador de Sevilla” del Tirso de Molina inizia le sue burle, e da qui comincia la sua
carriera attraverso l’Italia, l’Europa, e il mondo. Qui, nel 1625, troviamo il primo documento
storico che ci parla del “Convitato di pietra”; e qui, nel 1652, viene stampato il primo Don
Giovanni italiano – il Convitato di pietra del dottor Onofrio Giliberto da Solofra, che dà origine
alla tradizione più lunga in assoluto di un Don Giovanni sul palcoscenico italiano. Tale tradizione
si protrae oltre due secoli, fino all’Ottocento, e ci ha lasciato una serie di testi drammatici,
stampati e manoscritti, fra i cui autori figurano Andrea Perruccio, Giambattista Lorenzi e
Francesco Cerlone. Il testo “capostipite” del Giliberto però ci rimane ignoto: conosciuto ancora
da Goldoni, in seguito introvabile, divenne, da parte degli storici dal tardo Ottocento in poi (non in
ultimo Benedetto Croce), oggetto di infinite speculazioni sul suo eventuale contenuto. Pare invece
che, studiando la serie intera dei testi napoletani (cosa stranamente non intrapresa fino ad oggi), si
possa ricostruire il testo perduto.
Secondo Percorso - Traduzione, Musica, Cinema
MERCOLEDI 24 NOVEMBRE 2010
- Ore 15.00, Le Grenoble: Rassegna cinematografica: L’école en traduction. Linguaggio e scuola
nelle periferie francesi. Proiezione in lingua originale: "La journée de la jupe". A cura dell’Institut
Français de Naples Le Grenoble.
Un percorso tra i linguaggi delle banlieux parigine, così come vengono praticati nelle
scuole – in molti casi non troppo lontani da quelli ben noti della periferia napoletana. In tre tappe,
film che hanno fatto epoca e dibattito in Francia, per la prima volta proiettati in Italia, ci
consentono di confrontare due mondi periferici in traduzione perpetua, tra Francia e Italia.
GIOVEDI 25 NOVEMBRE 2010
- Ore 12.00, Conservatorio S. Pietro a Majella, Sala Martucci:“Il Romantico è una traduzione”:
Filosofia, musica, poesia dalla Germania romantica. Con Giampiero Moretti. Interventi musicali
da Schumann a Chopin a cura degli allievi del Conservatorio. A cura di Carmen Gallo e Lucia
Barone, in collaborazione con “Musica occidentale-orientale”.
Il Romanticismo tedesco come traduzione del “naturale” in “umano”, e viceversa,
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attraverso l’opera d’arte in generale e quella musicale in particolare: è il tema dell’intervento di
Giampiero Moretti, che si avvarrà dell’esecuzione di alcuni brani musicali.
- Ore 15.00, Le Grenoble: Rassegna cinematografica: L’école en traduction. Linguaggio e scuola
nelle periferie francesi. Proiezione in lingua originale: "L’esquive". A cura dell'Institut Français de
Naples Le Grenoble.
VENERDI 26 NOVEMBRE 2010
- Ore 18.30, Penguin Café: Tradurre il canto, I: Brassens in traduzione, tra Italia e Spagna. Due
tradizioni a confronto. Musiche di Giovanni Block. Introduzione di Fernando Martinez De Carnero
Calzada. A cura di Camilla Balsamo e Maria Arpaia.
Una serata dedicata alla tradizione di uno chansonnier (Georges Brassens, 1921-1981) che
ha lasciato il segno su un’intera generazione di cantautori europei. Fernando Martinez De
Carnero Calzada, docente di Lingua Spagnola dell'Università “La Sapienza”, racconterà
migrazione e traduzione dei testi del poeta scontroso nella canzone d'autore ispanica. Brassens,
insieme a Pete Seeger e Bob Dylan, è stato uno dei cantautori più decisivi nello sviluppo delle
canzoni popolari nazionali che cercavano una creazione poetica e artistica insieme con l'impegno
sociale. La sua recezione, che in territorio ispanico risale al 1962 con la versione in catalano di
cinque sue canzoni da parte di Josep Maria Espinàs, è un esempio molto interessante per valutare i
diversi aspetti di traducibilità dei fenomeni musicali. Troviamo altri esempi in autori lontani a volte
nello spazio e nel tempo, dal nostro De André agli spagnoli Paco Ibáñez e Javier Krahe, l'argentina
Nacha Guevara, i cileni Ángel Parra (figlio di Violeta) e Eduardo Peralta, le traduzioni per essere
cantate fatte dal poeta spagnolo Agustín García Calvo, ecc. Giovanni Block, vincitore del premio
Tenco 2007 e di Musicultura 2009, ripercorrerà con voce e chitarra l'avventura italiana: le
traduzioni di Fabrizio de André, Nanni Svampa, Beppe Chierici, Paolo Capodacqua. Presso il
Penguin Cafè: musica, poesia, ballata amara e satira.
SABATO 27 NOVEMBRE 2010
- Ore 17.00, Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, Rettorato, Palazzo du Mesnil, Sala
conferenze: Traduire, di Nurith Aviv (Produzione Francia/Israele). Proiezione e presentazione del
film alla presenza dell'autrice. Anteprima assoluta al Festival della Traduzione. A cura dell'Institute
Grenoble de Naples, in collaborazione con Gabriella Sgambati.
Un documentario babelico dove traduttori di diversi Paesi si esprimono ciscuno nella
propria lingua, parlando della loro esperienza di «passeurs» della letteratura ebraica scritta nei
secoli: il Midrash, la poesia andalusa del Medioevo, la letteratura moderna e contemporanea.
LUNEDI 29 novembre 2010
- Ore 12.00, Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, Palazzo Mediterraneo, Aula 1.3: Dalla
voce alla luce: L’artigianato dei sottotitoli. Monica Tommasi illustrerà il suo lavoro ai sottotitoli de
“La sposa turca” di Fatih Akin e di “La Rosa Bianca. Sophie Scholl” di Marc Rothemund. A cura di
Maria Rosa Piranio e Gabriella Sgambati.
Al festival della traduzione si palesa il grande lavoro che soggiace alla sottotitolazione di
opere cinematografiche. Monica Tommasi, professionista nel campo, mostrerà le difficoltà di
traduzione intesa non solo come passaggio interlinguistico, ma, più propriamente, come passaggio
interculturale. L’evento metterà l’audience nella posizione di sentire e vedere l’effettivo passaggio
attraverso le spiegazioni e la proiezione de La sposa turca.
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- Ore 12.00, Conservatorio di San Pietro a Majella, Sala Martucci: Tradurre il canto, II: Dal
libretto alla musica, voce e parola. Ascolti e immagini. Con Adrian La Salvia e Giovanna Ferrara.
A cura di Carmen Gallo e Daniela Allocca.
Tutta l'opera lirica è traduzione. La prima rappresentazione di una "tragédie en musique"
in Italia, "ARMIDA. OPERA MUSICALE Tradotta dal Francese, senza mutar le note del Famoso
Gio: Battista Lulli" (Roma 1690), ha lasciato un segno nella storia dell'opera lirica italiana. La
scoperta di un importante fondo manoscritto getta una nuova luce sulla prima così detta riforma
dell'opera lirica italiana. L'autore Jean Bertet, un gesuita francese di vastissima erudizione, ha
tradotto in italiano sette "tragedie per musica" di Lully (Amadis, Roland, Armide, Le temple de la
Paix, Idylle sur la Paix, Achille et Polyxène, Acis et Galathée) che destavano meraviglia e stupore
in tutta l'Europa. Il tentativo di tradurre i grandi modelli della nuova drammaturgia musicale
francese trova riscontro nel teatro d'opera di Amburgo.
Terzo Percorso - La Traduzione verso il XXI secolo: arti performative, fotografia, fumetto,
Internet
MARTEDI 23 NOVEMBRE 2010
- Ore 16.00, Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, Palazzo Mediterraneo - Aula 1.4:
Webinar di Traduzione. Seminario on line di traduzione con Andrea Spila e Melani Traini. Marco
Giovenale traduce Emily Dickinson. A cura di Stefania de Lucia e Enza Dammiano, in
collaborazione con European School of Translation.
Il Webinar, ovvero seminario on line, “è usato per condurre dei meeting, corsi di
formazione o presentazioni, nei quali ciascun partecipante accede da un proprio PC ed è connesso
con gli altri partecipanti tramite internet. A differenza dei webcast, sono un sistema interattivo dove
i partecipanti possono interagire tra loro e con il coordinatore (Auditore) del seminario tramite
strumenti quali: chat, audio e video chat, lavagne elettroniche ecc, disponibili dal sistema di web
conference". Fin qui la definizione di Wikipedia. Qual è la novità del nostro incontro al Festival
della traduzione, già ampiamente praticata – in ogni caso – dalla European School of Translation?
Un poeta e traduttore, Marco Giovenale – recentissimo il suo Shelter per la collana di Poesia
Donzelli, ma vedi anche, tra gli altri, La casa esposta uscito per Le Lettere – condurrà alle tastiere
con Andrea Spila, in ambiente pubblico, in un'aula attrezza de “L’Orientale”, un webinar di
traduzione poetica. E che poesia; una vera sfida: Emily Dickinson. Per informazioni sul webinar
http://www.e-schooloftranslation.org/
- Ore 19.30, Goethe Institut: Spazio èkphrasis, I. Inaugurazione della mostra fotografica di Helmut
Böttiger, Doppelleben. Literarische Szenen aus dem Nachkriegsdeutschland-Doppia vita. Scene
letterarie dalla Germania del dopoguerra. A cura di Goethe Institut Neapel.
MERCOLEDI 24 NOVEMBRE 2010
- Ore 10.00, Fondazione Morra: Spazio èkphrasis, II. Inaugurazione della mostra“Trasumanar e
comparar. Linguaggi di rivoluzione in Pier Paolo Pasolini”. Materiali di e su P.P. Pasolini:
disegni, dipinti, ritagli di giornale, filmati. Con Giuseppe Morra, Carlo Vecce, Johanna Borek,
Graziella Chiarcossi. A cura di Marianna Rascente e Daniela Allocca, in collaborazione con
Gabinetto G.P. Vieusseux, Centro Studi-Archivio P.P. Pasolini e Fondazione Morra.
La mostra su Pier Paolo Pasolini “Trasumanar e comparar” avrà luogo presso la
prestigiosa sede di Palazzo Bagnara della Fondazione Morra, che ospita l’iniziativa. Realizzata
anche grazie alla preziosa collaborazione del Gabinetto Scientifico Letterario G.V. Vieusseux e
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della Cineteca di Bologna, l’itinerario espositivo racconta come Pasolini non abbia guardato alla
propria epoca come semplice “scrittore”, ma abbia realizzato un confronto creativo e innovativo
tra epoche e luoghi diversi. Comparatore di culture, di linguaggi, di codici espressivi, di arti, di
epoche e contesti storico-geografici, Pasolini spiega la sua straordinaria visione del futuro, di cui è
stato efficace anticipatore. La mostra, lungo il percorso espositivo, ricostruisce il filo del discorso
poetico – sempre unitario e coerente – dentro cui Pasolini ha portato avanti questa sua coraggiosa
inchiesta sul proprio tempo. Giornalismo, documentazione, polemica, regia non sono mai stati per
lui cosa diversa dalla poesia. L’esposizione comprende disegni e dipinti di Pier Paolo Pasolini
provenienti dal Fondo Pasolini del Gabinetto Vieusseux, alcuni dei quali poco o mai esposti e, a
sottolineare la maggiore suggestione evocativa possibile, materiali mano/dattiloscritti, ritagli di
stampa, filmati e scatti suoi fotografici e di “paparazzi” celebri (Tazio Secchiaroli) dai set dei suoi
film.
- Ore 12.00, Accademia di Belle Arti: Spazio èkphrasis, III: Haiku occidentali-orientali. Letture di
Terri Olivi e Riccardo Duranti. Mostra di fotografie di Silvia Stuky. Interviene Carla Vasio
(Edizioni Empiria). A cura di Maria Rosa Piranio e Gabriella Sgambati, in collaborazione con
Edizioni Empiria.
Il festival della traduzione offre un momento di riflessione intorno alla traduzione
intersemiotica: la poetica dello haiku in immagini e video. La mostra di fotografie e video haiku di
Silvia Stucky introducono a un dibattito sulla staticità e dinamicità dello haiku nello spirito dei
grandi classici giapponesi come Buson. Segue un confronto sulle differenze estetico-culturali che
soggiacciono alla traduzione, alla comprensione e alla produzione di haiku in lingue e culture
diverse. Una riflessione intorno alle estetiche dello haiku giapponese e italiano, insieme a Carla
Vasio (traduttrice di haiku dal giapponese), Terry Olivi (poetessa haiku) e Riccardo Duranti
(Professore presso “La Sapienza” e poeta haiku), moderata da Maria Rosa Piranio, studiosa di
poetiche haiku occidentali e orientali.
- Ore 15.00, Accademia di Belle Arti: Spazio èkphrasis, IV: Scomporre quadri, immaginare mondi.
La traduzione di vita e letteratura nel dettaglio di un quadro. Con Antonella Anedda a colloquio con
Michele Cometa. Introduce Giovanna Cassese. A cura di Carmen Gallo e Marianna Rascente, in
collaborazione con Donzelli Editore.
«Pensare attraverso i miei occhi»: la frase di Dedalus nell’Ulisse di Joyce è la stella polare
di questo libro che traccia una originalissima mappa fatta di dettagli di opere d’arte, di
attraversamenti di luoghi, di ritratti e di meditazioni sulla pittura e sugli oggetti, su quell’accumulo
di immagini che la memoria costruisce nella vita di ognuno di noi. Cosa ci affascina dei dettagli?
La loro arbitrarietà? Cosa ci commuove? Forse, l’oscurità da cui il nostro sguardo li salva, la luce
da cui si dirama una potenzialità di mondi. I dettagli aprono sentieri sconosciuti, cammini traversi
alla storia dell’arte. Il dettaglio crea intimità, ha bisogno di dedizione ma può anche portare al
delirio. Collezionista di perdite, adoratrice silenziosa di quadri, Antonella Anedda, una delle più
importanti poetesse italiane contemporanee, si interroga sul senso dell’arte e sull’enigma della sua
fruizione; procede per schegge, disseminando di indizi, collages e fotografie le pagine di questo
insolito libro; a partire dal quale, per giungere a un ampio confronto sul rapporto tra immagini e
poesia, tra parti e tutto, tra vita e rappresentazione, si svilupperanno le riflessioni di Antonella
Anedda con un grandissimo studioso di letteratura e cultura tedesca e di visual studies, Michele
Cometa.
GIOVEDI 25 NOVEMBRE 2010
- Ore 12.00, Conservatorio S. Pietro a Majella, Sala Martucci:“Il Romantico è una traduzione”:
Filosofia, musica, poesia dalla Germania romantica. Con Giampiero Moretti. Interventi musicali
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da Schumann a Chopin a cura degli allievi del Conservatorio. A cura di Carmen Gallo e Lucia
Barone, in collaborazione con “Musica occidentale-orientale”.
Il Romanticismo tedesco come traduzione del “naturale” in “umano”, e viceversa,
attraverso l’opera d’arte in generale e quella musicale in particolare, è il tema dell’intervento di G.
Moretti, che si avvarrà dell’esecuzione di alcuni brani musicali.
SABATO 27 NOVEMBRE 2010
- Ore 12.00, Fumetteria Alastor: Spazio èkphrasis, V: Tradurre fumetti. Dal manga giapponese al
graphic novel brasiliano. Con Manuela Capriati, Clelia Pinto, Marcello Buonuomo. Modera
Antonio Iannotta. A cura di Daniela Allocca e Gabriella Sgambati.
La lingua del fumetto non è la pura lingua di Benjamin e il traduttore di fumetti non ha
l'aria di un sacerdote di Babele. Le sue riflessioni sono legate a una lingua spesso sbrigativa,
mozza, sincopata, imperfetta, viva: i fumetti parlano generalmente la lingua dei lettori, non
lontana dalla quotidianità. La ricchezza dell'italiano, con i suoi infiniti, bellissimi, frantumi, non
rende semplice la vita di un traduttore di fumetti, alle prese con espressioni colloquiali, gergali,
idiomatiche. Il lavoro del traduttore di fumetti è ricompensato da un pubblico che dimostra una
particolare attrazione verso l'alterità. Esempio lampante è il successo dei manga, che a partire da
Dragon Ball, nel 1995, sono pubblicati in Italia senza che le tavole vengano ribaltate, a partire dal
rifiuto di alcuni autori giapponesi di alterare i loro lavori una volta trasferiti. Inaspettatamente, i
lettori si dimostrarono disposti a modificare il proprio senso di lettura (per intenderci, un manga si
legge a partire dall'ultima pagina e in senso di lettura speculare a quello occidentale). Non è
difficile scorgere in questa disponibilità un meraviglio segno di curiosità e rispetto per ciò ch'è
Altro da sé, anche quando si tratta di rinunciare a qualcosa di “acquisito”. Si potrebbe vedere in
questo un atto di apertura e accoglienza, conferma del fatto che l'arte raggiunge traguardi
neppure sfiorati da altri settori del vivere civile.
DOMENICA 28 NOVEMBRE
- Ore 15.00, PAN-Palazzo delle Arti Napoli: Tradurre spazi, III, Southeastsounds. Translating the
Venetian Madrigal into the Nationscape of the Balkans, con Srđan Atanasovski (Belgrade).
“Translating” Italian opera into the national operas in Southeastern Europe, con Tatjana Marković
(Graz/Belgrade). Translating geographical places in music – cases on Mediterranean music in
Slovenia, con Leon Stefanija (Ljubljana). Modera Michail Hűttler (Don Juan Archiv Vienna). A
cura di Daniela Allocca e Gabriella Sgambati.
Un incontro multimediale con ascolti e commenti che racconta in modo suggestivo le
migrazioni di suoni, forme e immaginario tra l’Italia e i Balcani – e ritorno. Dal madrigale
veneziano alla cultura musicale nazionale balcanica, dall’opera italiana all’opera dell’Europa
sudorientale, dai luoghi mediterranei alla loro traduzione culturale nella cultura musicale slovena.
- Ore 17.00, PAN-Palazzo delle Arti Napoli: Corpi in traduzione. Spazi di performance. Con I
Pedoni dell’Aria (Alessandro de Vita, Luca Marra), Platform Translation (Elena Bellantoni, Silvano
Manganaro), Performing Translation (Bibiana Arena). Presenta Daniela Allocca. A cura di Daniela
Allocca e Carmen Gallo.
Corpi in traduzione è un momento che intende indagare e presentare il nesso tra traduzione
e corpo, e il corpo del performer come corpo traducente. Per fare questo abbiamo invitato I Pedoni
dell'Aria (Alessandro De Vita e Luca Marra) che mostreranno le partiture di poesia e corpo in
"Scritture Intramuscolari". Elena Bellantoni (Italia/Berlino) presenterà invece il progetto
"Platform Translation" attraverso i suoi lavori video "tent_action" (Santiago 2009) e "fil rouge"
che esplorano gli "spazi della performance". Sarà presente anche Silvano Manganaro, curatore
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dell'edizione romana del progetto P/T che ha seguito le edizioni di Atene (2008) e Santiago del Cile
(2009). Infine, la performer Bibiana Arena (Puerto Alegre/Berlino) presenterà il solo ispirato al
progetto "Performing Translation" a cura di Elisa Ricci e Daniela Allocca (wanderingtranslators).
Quarto Percorso – Filosofie della Traduzione
MARTEDI 23 NOVEMBRE 2010
- Ore 10.00, Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, Rettorato, Palazzo Du Mesnil:
Colloquio d’apertura: Esistono gli Intraducibili? Con Barbara Cassin (CNRS, curatrice del
Vocabulaire européen des philosophies-Dictionnaire des intraduisibles, Ed. du Seuil), Franco
Buffoni (direttore di “Testo a Fronte”), Riccardo Pozzo, (Direttore CNR – Lessico Intellettuale
Europeo), Modera Camilla Miglio. A cura di Daniela Allocca e Domenico Ingenito.
Domande aperte per inaugurare il Festival della Traduzione. Un confronto tra studiosi del
linguaggio e delle idee. Esistono gli intraducibili? La domanda, provocatoria o retorica, secondo
l'interpretazione, ci porta a toccare aspetti del linguaggio e dei rapporti tra culture che stanno
molto a cuore ai partecipanti alla tavola rotonda che apre il Festival della Traduzione. Si parte,
per paradosso, dal contrario della traducibilità. Di questo discuteranno Barbara Cassin, direttrice
della grande impresa, ora tradotta in undici lingue, del "Dizionario degli intraducibili filosofici"
promosso dal CNRS-Centro per la ricerca scientifica francese; Riccardo Pozzo, direttore del
"Lessico Intellettuale Europeo", promosso dal CNR italiano, e Franco Buffoni, poeta e scrittore,
critico letterario, traduttore e studioso, nonché fondatore di "Testo a Fronte", la prima rivista
italiana di teoria e pratica della traduzione letteraria. Il confronto verterà sull'individuazione di un
valore nuovo e dinamico, e non negativo e statico, normativo, della parola intraducibili.
VENERDI 26 NOVEMBRE 2010
- Ore 10.30, Istituto Italiano per gli Studi Filosofici: Filosofia e traduzione: Con Fabrizio
Lomonaco, Rocco Pititto, Salvatore Principe. A cura del Dipartimento di Filosofia “A.
Aliotta” dell’Università di Napoli, Federico II, in collaborazione con Fabrizio Lomonaco e Camilla
Balsamo.
- Ore 12.00, Istituto Italiano per gli Studi Filosofici: Seminario dei traduttori del Vocabulaire
Européen des philosophies (Dictionnaire des Intraduisibles). Con Barbara Cassin e il gruppo di
lavoro in traduzione in otto lingue del CNRS-Paris: Emily Apter (NYU), Jacques Lezra (NYU),
Constantin Sigov (Università di Kiev-Mohyla), Andriy Vasilchenko (Università di Kiev-Mohyla),
Anca Vasiliu (CNRS, Università di Cluj), Ali Benmakhlouf (Università di Nice, Fondation du Roi
Abdul-Aziz al Saoud), Fernando Santoro (Università Federale di Rio de Janeiro), Javad Tabataba'i
(Università di Téhéran). A cura di Antonella Cristiani e Dora Rusciano, in collaborazione con
Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, Institut Français Le Grenoble, CNRS Paris.
Il confronto, iniziato il primo giorno, sulla possibilità e le sfide dei concetti "intraducibili"
in filosofia, mette in evidenza, anche per il largo pubblico, come i cosiddetti intraducibili: Geist,
Spirito, Esprit... pronunciati in diverse lingue illuminino aspetti sempre nuovi di un'idea. Come si
traducono gli intraducibili? Il carattere aperto e dinamico del progetto di Barbara Cassin
manifesta concretamente il suo enorme potenziale nel lavoro di traduzione del Dictionnaire, che la
direttrice del progetto e rappresentanti dei gruppi di traduzione in otto lingue – arabo, inglese,
spagnolo, portoghese, persiano, ucraino, rumeno – presenteranno all’Istituto Italiano per gli Studi
Filosofici. I traduttori illustreranno i problemi concreti di traduzione emersi in corso d’opera e la
proficua riflessione da essa scaturita in merito alle differenze tra lingue e culture, che ha portato a
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un ampliamento dell’opera stessa. Si ragionerà dunque sulla non finitezza, sull’inesauribilità di
questo lavoro che fa del Dictionnaire uno spazio di confronto più che un’opera chiusa. Si porrà
inoltre l’accento sulle sfide etiche e politiche poste dal lavoro di Cassin e su quanto esse siano state
recepite dall’Europa – anche alla luce del fatto che solo le traduzioni in ucraino e rumeno sono
state elaborate in Europa.
- Ore 16.00, Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, Palazzo Corigliano, Aula Mura Greche:
Traduzione e amicizia poetica: Elisa Donzelli racconta il carteggio tra Vittorio Sereni e René
Char. A cura di Camilla Balsamo e Carmen Gallo, in collaborazione con Aragno Editore e Donzelli
Editore.
Traduzione e Amicizia poetica. Ne parla al pubblico Elisa Donzelli, autrice di Come lenta
cometa. Nel suo libro racconta la storia di un'amicizia, nata e cresciuta all'insegna della
traduzione poetica. In modo ancor più conciso ed essenziale, è un libro sull'amicizia poetica.
Quella tra René Char (1907-1988) e Vittorio Sereni (1913-1983) è una vicenda affascinante che
lega in modo esemplare due figure di spicco della poesia del secondo Novecento. È il 1960 quando,
grazie a un progetto editoriale promosso da Bassani e da Caproni, Sereni, poeta, traduttore e
dirigente editoriale, decide di intraprendere la traduzione delle poesie del grande poeta della
Resistenza francese. In questo incontro Elisa Donzelli svelerà ulteriori, nuovo documenti inediti
d'archivio, in via di pubblicazione in un secondo libro su Sereni e Char per i tipi della Donzelli.
- Ore 16.30, Fondazione Premio Napoli: Antoine Berman e l’ “auberge” italiano. Con Gino
Giometti (Quodlibet), Dieter Hornig (Paris 8), Martin Rueff (rivista Po&sie), Valentina Sommella.
A cura di Maria Rosa Piranio ed Enza Dammiano.
Il Festival della Traduzione ricorda la presenza in Francia, in Europa, in Italia, del grande
studioso di poetica della traduzione Antoine Berman, prematurament scomparso ma vivo nel suo
insegnamento sulla traduzione come "prova dell'estraneo", ovvero "albergo della lontananza". Ne
parlano il poeta e traduttore, redattore della rivista “Po&sie”, Martin Rueff; lo studioso e
traduttore di Paris (Dieter Hornig); Valentina Sommella, che ne leggerà e commenterà alcuni
inediti. Gino Giometti, suo traduttore ed editore in Italia, racconterà il suo ruolo e le ragioni di
“importare” Berman in Italia.
LUNEDI 29 novembre 2010
- Ore 9.30, Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, Rettorato, Palazzo Du Mesnil: Dalle
rotte del “Porto di Toledo” al Progetto EST, da EST a Toledo: Un sito, una rivista, un centro
studi. Introduce Camilla Miglio. A cura di Gabriella Sgambati e Domenico Ingenito.
Quinto Percorso - Pratiche e Politiche della Traduzione
MERCOLEDI 24 NOVEMBRE 2010
- Ore 10.30, Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, Palazzo Mediterraneo, Aula 1.4:
Tradurre per mestiere. Come muovere i primi passi nel mondo editoriale. Con Marina Rullo e
Vincenzo Barca (Sindacato Nazionale Scrittori) a colloquio con Andrea Spila e Melani Traini
(European School of Translation). A cura di Stefania De Lucia e Lucia Barone.
L'incontro si propone di offrire ai traduttori esordienti una serie di indicazioni utili su come
avviare i primi contatti con gli editori, tracciare un quadro delle principali norme contrattuali e
legislative che regolano il settore del diritto d'autore, sottolineare l'importanza del confronto tra
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professionisti del settore ed esordienti nell'ambito dei "social network" e delle associazioni di
categoria.
- Ore 16.30, Goethe Institut: Dalla parte dei traduttori: La politica della traduzione come impegno
civile e culturale. Con Vincenzo Barca (Sindacato Nazionale Scrittori), Jürgen Jakob Becker
(Literarisches Colloquim Berlin), Leyla Dakhili (Société européenne des Auteurs), Camille de
Toledo (Societé européenne des Auteurs), Annette Kopetzki (Weltlesebühne, Berlin), Turgay
Kurultay (Turchia). Modera Valentina di Rosa. A cura di Stefania de Lucia e Gabriella Sgambati,
in collaborazione con Goethe Institut.
GIOVEDI 25 NOVEMBRE 2010
- Ore 9.00-10.15, Workshop paralleli: Libertà e vincoli della traduzione, Università degli Studi di
Napoli “L’Orientale”, Palazzo Mediterraneo, Aula 1.3: Traduzione Giuridica. Laboratorio a cura di
Michele Faioli (Università di Roma, Tor Vergata). Introduce Giuseppe Cataldi (Università di
Napoli, “L’Orientale”);
Si comincia dalla domanda: la traduzione giuridica può essere anch’essa influenzata dai
condizionamenti della soggettività e dell’attualità politica?
- Ore 9.00-10.15, Workshop paralleli: Libertà e vincoli della traduzione, Università degli Studi di
Napoli “L’Orientale”, Palazzo Mediterraneo, Aula 3.1: Creative Translating. Laboratorio di
riscritture con Michele Bernardini (Università di Napoli, “L’Orientale”).
"Le gesta di Tamerlano, paure e sottigliezze dell'autore, disagi e riscosse del traduttore". La
lezione parte da un'esperienza di traduzione realizzata tra il 2007 e il 2008 (Le gesta di
Tamerlano, di Ghiasoddin Ali di Yazd, Mondadori 2009). Si tratta di una cronaca storica del
Quattrocento persiano redatta in uno stile encomiastico particolarmente ridondante che riflette in
pieno gli stilemi e il gusto del tempo in cui fu scritta. Tuttavia, il testo offre anche spunti – molto
celati – per comprendere la personalità dell'autore. In essi è possibile scorgere il timore del
panegirista di fronte a uno dei potenti più feroci della storia dell'Asia e nel contempo una sua
dignità volta a dare risalto a quel mondo che il tiranno opprimeva. Forse, si può affermare che
celebrando le gesta di Tamerlano, Ghiyasoddin si opponeva in modo velato all'oggetto della sua
stessa celebrazione. Si tratta di un'opera in qualche modo abitata da fantasmi e il traduttore si
trova di fronte alla necessità di inseguirli, senza farsi catturare da loro. Non a caso il confronto
con un’altra traduzione russa, realizzata in epoca staliniana, ha fatto emergere altre
sovrapposizioni e innesti, cui presto si è aggiunto l'intero corpus di libri di ogni genere che sin da
quando era in vita, hanno celebrato Tamerlano. In un seminario dedicato alla traduzione creativa,
può così risultare utile introdurre l'elemento derivante dalle percezioni personali e dal bagaglio
culturale del traduttore che non si esprime solo in termini di stile ma spesso risente dei rumori
psicologici del condizionamento ambientale. Se poi si tratta di storia, subentrano anche altri,
ulteriori condizionamenti, non ultimo quello dell'attualità.
- Ore 10.30-12.00, Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, Palazzo Mediterraneo, aula 1.4:
Sessione plenaria. Esame comparativo di due “case studies” dai rispettivi workshop. A cura di
Gabriella Sgambati e Dora Rusciano.
I risultati della traduzione creativa si confronteranno con quelli della sessione dedicata alla
traduzione giuridica. Se ne trarranno utili spunti su libertà e vincoli della traduzione.
Sesto Percorso - L’Antico che oggi si riscrive
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MERCOLEDI 24 NOVEMBRE 2010
- Ore 21.00, Nuovo Teatro Nuovo: Divano occidentale-orientale: Poeti italiani di oggi riscrivono il
poeta persiano medievale Hafez. A cura di Domenico Ingenito e Daniela Allocca, in collaborazione
con Donzelli Editore.
Alcuni tra i più noti poeti italiani di oggi riscrivono e reinterpretano le canzoni del poeta
persiano Hafez: Antonella Anedda, Maria Grazia Calandrone, Omar Ghiani, Rosaria Lo Russo,
Edoardo Zuccato. Interventi musicali dei Bonamanera (Simona Schettini, Lorenzo Miletti, Gerardo
Musso, Roberto Trenca), che animeranno le letture con intermezzi musicali ispirati dalla tradizione
classica persiana, balcanica, ottomana e sefardita. Ida Porena, germanista e traduttrice del Divano
Occidentale-Orientale di J.W. Goethe interviene sulle sfide della traduzione in bilico tra ipotesto
orientale classico e ipertesto poetico tedesco. Barbara Cassin, filosofa del CNRS di Parigi, leggerà
alcune traduzioni francesi dal Divano di Hafez di Sciraz. Domenico Ingenito presenterà il progetto
"Amare in due direzioni", che prevede l'innesto di alcune poesie della tradizione italiana
medievale e rinascimentale nei testi dei poeti classici persiani.
GIOVEDI 25 NOVEMBRE 2010
- Ore 15.00, Museo Archeologico Nazionale, Sala convegni: L’Antico parla oggi, I. Introduce
Amneris Roselli. 1. Le molte lingue della lirica medievale. Con Melita Cataldi (Torino, poesia
irlandese), Francesco Stella (poesia mediolatina), Gianfranco Agosti (poesia greco-bizantina),
Marcello Meli (poesia germanica), Domenico Ingenito (poesia persiana). Letture di Federica
Giordani. Modera Corrado Bologna. A seguire: 2. Scrittori Latini dell’Europa Medievale.
Presentazione della nuova collana di Pacini Editore con Francesco Stella e Edoardo D’Angelo.
Modera Corrado Bologna. A cura di “Semicerchio”, in collaborazione con Maria Arpaia e Maria
Rosa Piranio.
Uno dei grandi “continenti sommersi” della letteratura mondiale è quello della poesia
medievale, che comprende decine di tradizioni linguistiche (romanza, germanica, latina, orientale)
ma è quasi sconosciuta per mancanza di traduzioni. Una tavola rotonda, coordinata da Francesco
Stella, fa il punto sui programmi da lanciare, sulle “scoperte” che le pubblicazioni di testi con
versione italiana a fronte cominciano a consentire, e sulle interazioni culturali che possono essere
innescate da queste nuove acquisizioni. A margine della tavola rotonda verrà presentata la nuova
collana “Scrittori latini dell’Europa medievale” della Pacini Editore, con interventi di Corrado
Bologna e di Edoardo D’Angelo.
- Ore 19.00, Penguin Café: L'antico parla oggi, II: Edoardo Sanguineti e la resistenza del classico.
1. Omaggio a Edoardo Sanguineti traduttore. Con Francesco Stella, Federico Condello, Niva
Lorenzini. Letture di Luca Marra; 2. Roberto Andreotti, "La resistenza del classico". Ne discutono
con l’autore Federico Condello, Francesco Stella, Giancarlo Abbamonte. A cura di “Semicerchio”,
in collaborazione con Maria Arpaia e Carmen Gallo.
Altro grande traduttore-ricreatore del mondo classico ai lettori italiani è stato, con Pasolini
e contro Pasolini, Edoardo Sanguineti, scomparso nel maggio di quest’anno lasciando un vuoto
incolmabile nella cultura internazionale. A partire dall’ultima traduzione della Fedra di Euripide,
rappresentata pochi mesi fa al teatro greco di Siracusa, Federico Condello e Niva Lorenzini
illustrano lo straordinario apporto di questo grande poeta alla conoscenza del mondo classico.
Coordina Francesco Stella. A margine della tavola rotonda verrà presentato il libro di Roberto
Andreotti La resistenza del classico. Ne discutono con l’autore Federico Condello, Francesco
Stella, Giancarlo Abbamonte.
VENERDI 26 NOVEMBRE 2010
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- Ore 15.00, Fondazione Morra: L’Antico parla oggi, III: Pasolini segreto: Eneide e Carmina
Burana. Introduce Massimo Fusillo. Intervengono Paolo Lago, Francesco Stella e Federico
Condello. Letture di Antonello Cossia. A cura di “Semicerchio”, in collaborazione con Maria
Arpaia e Stefania de Lucia.
Tavola rotonda sulle traduzioni di Pasolini dai classici greci e latini, con focus su testi poco
conosciuti, ma di grandissimo interesse, come le traduzioni dall’Eneide e quelle dal latino
medievale dei Carmina Burana. Introduce il grecista e “pasolinista” Massimo Fusillo,
intervengono Federico Condello, Paolo Lago e Francesco Stella, accompagnati da una lettura di
Antonello Cossia.
LUNEDI 29 NOVEMBRE 2010
- Ore 9.30, Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, Palazzo Corigliano, Aula Mura Greche:
L’Antico parla oggi, IV: Poetry slam su Marziale. Moderatori: Simone Marchesi e Simone Lenzi.
Partecipano i licei di Napoli “A. Genovesi”, “A. Panzini”, “G.B. Vico”. A cura di “Semicerchio”, in
collaborazione con Maria Arpaia e Monica Lumachi.
Una sfida a suon di versi. Marziale in gioco nelle scuole d’Italia. Dieci ragazzi propongono
ad una giuria di esperti e non le traduzioni di alcuni epigrammi del poeta imperiale, introdotte e
“spettacolarizzate” da Simone Marchesi, dantista di Princeton e traduttore dal latino, e da Simone
Lenzi, esperto di poesia latina e inglese e chitarrista dei Virginiana Miller ma, per l’occasione,
traduttore-rock di Marziale. Un vero SLAM, secondo tradizione, in cui il testo è protagonista e
l’abilità traduttiva dei partecipanti la cifra distintiva della manifestazione. Per dimostrare quanto
possa risultare moderno un poeta antico, quanto entusiasmo possa suscitare la traduzione come
riscrittura poetica.
- Ore 9.30, Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, Rettorato, Palazzo Du Mesnil: Dalle
rotte del “Porto di Toledo” al Progetto EST, da EST a Toledo: Un sito, una rivista, un centro
studi. Introduce Camilla Miglio. A cura di Gabriella Sgambati e Domenico Ingenito.
- Ore 15.00, Accademia di Belle Arti: Traduzione di un classico, III: “Prendendo le mosse dal
dio, cominciò a cantare”. Lettura e commento dell'VIII libro dell’Odissea. Con Riccardo
Palmisciano. A cura di Maria Arpaia e Marianna Rascente.
Tradurre la poesia nella poesia. Sulle tracce dell’aedo omerico, un viaggio nelle modalità
poetiche ed esecutive della poesia orale. Attraverso la lettura delle tre esecuzioni di Demodoco,
tratte dall’VIII libro dell’Odissea, Riccardo Palmisciano ricostruirà lo statuto professionale del
cantore nell’età arcaica, rintracciando i caratteri del processo compositivo dell’aedo: la scelta dei
temi più adeguati alla circostanza, la capacità di composizione su richiesta, la straordinaria abilità
di creare immagini mentali ed empatia con il pubblico. L’incontro realizzerà una sorta di dialogo
fra il traduttore/interprete moderno e l’aedo antico. Tradurre Omero in modo nuovo significa aver
dato un’interpretazione nuova dei versi scelti.
Settimo Percorso – Tradurre i Classici della Modernità
MARTEDI 23 NOVEMBRE 2010
- Ore 18.00, Goethe Institut, Paul Celan 90 anni. Letture in traduzione. Con Peter Waterhouse
(tedesco, inglese), George Gutu (rumeno, tedesco), Gertrude Durusoy (turco), Dieter Hornig
(francese), Camilla Miglio (italiano), Luisa Valmarin (rumeno, italiano). A cura di Gabriella
Sgambati e Carmen Gallo, in collaborazione con Goethe Institut Neapel.
Il 23 Novembre 2010 Paul Celan, forse il più grande poeta del Novecento, avrebbe
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compiuto 90 anni. Il suo duro destino lo ha visto scomparire nelle acque delle Senna un giorno di
fine aprile del 1970, ma le sue parole risuonano sempre più potenti, in quasi tutte le lingue del
mondo. Un evento collegato a moltissimi altri eventi in diversi luoghi del pianeta lo ricorda così.
Facendolo risuonare in molte lingue, lingue che lui stesso ha posseduto come poeta e come
traduttore: italiano, rumeno, tedesco, inglese, francese, turco. Al Goethe Institut una Babele
celaniana con il poeta e traduttore Peter Waterhouse (leggerà in tedesco, inglese), George Gutu (in
rumeno, tedesco), Gertrude Durusoy (in turco), Dieter Hornig (in francese), Camilla Miglio (in
italiano).
MERCOLEDI 24 NOVEMBRE 2010
- Ore 18.00, Fondazione Premio Napoli: Incontro col traduttore, I. Dall'Italia: Giuseppe Merlino:
Jean Paulhan, Alexandre Dumas, Marcel Proust. A cura di Maria Rosa Piranio e Maria Arpaia.
Giuseppe Merlino racconta la sua esperienza di traduttore di letteratura francese. Le
strategie di traduzione cambiano se traduciamo Proust, Paulhan, o Dumas… Verranno letti testi
dei tre autori, in francese e in italiano.
GIOVEDI 25 NOVEMBRE 2010
- Ore 15.00, Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, Palazzo Santa Maria Porta Coeli, Aula
102: Traduzione di un classico, I: Dalla Croazia. L’avaro di Marino Darsa. Lettura di testi e
traduzione. Con Rosanna Morabito e Suzana Glavaš. Coordina Laura Angiulli. Presenta Riccardo
Maisano. A cura di Suzana Glavaš.
Marin Držić/Marino Darsa nacque a Dubrovnik/Ragusa presumibilmente nel 1508 e morì a
Venezia nel 1567. Studiò diritto canonico all’Università di Siena dove nel 1541-42 ricoprì la carica
di Rettore della Sapienza facente funzioni di Rettore dell’Università. Fu chierico e poeta, musicista,
autore drammatico in versi e in prosa, comico e tragico, per rivelarsi nel 1566, un anno prima
della morte avvenuta in circostanze non chiare, un avventuriero, aspirante cospiratore presso la
corte di Cosimo dei Medici ai danni dell’oligarchia nobiliare ragusea. Intellettuale poliedrico
imbevuto dello spirito rinascimentale di matrice italiana, fu dotato di uno straordinario talento
drammatico grazie al quale oggi viene collocato al vertice della tradizione nazionale e riconosciuto
a livello internazionale come anticipatore degli sviluppi del teatro europeo. Le sue opere ci
giungono, purtroppo, in buona parte mutilate. La commedia L’Avaro, rappresentata nel 1555 ad
un banchetto di nozze nell’antica Repubblica, si inserisce nel quadro della riscoperta del teatro di
Plauto e Terenzio che, avviatasi in Italia alla fine del Quattrocento, si estese rapidamente alle
regioni vicine, accomunate dalle correnti culturali dell’Umanesimo e del Rinascimento. Pur
richiamandosi esplicitamente alla tradizione classica, l’autore realizzò un’opera drammatica
attuale che coniuga il rispetto delle convenzioni del genere con le moderne concezioni filosofiche
del tempo e una forte coscienza critica.
- Ore 15.30, Fondazione Premio Napoli: Ritradurre i classici della modernità, I: Dalla Spagna. Da
Miguel de Cervantes a Benito Pérez Galdós. Con Marco Ottaiano e Lucio Sessa. Coordina
Francesca De Cesare. A cura di Marco Ottaiano e Stefania de Lucia.
Ri-tradurre un classico della letteratura comporta riflessioni ancor più delicate nell'annosa
questione di traduzioni source-oriented e traduzioni target-oriented. Perchè e per chi si ri-traduce?
Come liberarsi dell'influenza dei precedenti modelli traduttivi? In che modo tenerne conto? Due
ispanisti (Marco Ottaiano e Lucio Sessa) si confrontano sul lavoro svolto sui due autori spagnoli
"classici" per eccellenza, Miguel de Cervantes e Benito Pérez Galdós. Entrambi i traduttori si sono
trovati a dover affrontare testi (la commedia "La Entretenida" di Cervantes e il romanzo "Nazarín"
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di Galdós) che avevano precedentemente avuto altre traduzioni.
VENERDI 26 NOVEMBRE 2010
- Ore 16.00, Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, Cappella Pappacoda: Ri-tradurre i
classici della modernità, II: Un esperimento di traduzione collettiva dal portoghese: Almeida
Garrett, "Frei Luìs de Sousa". Con Maria Luisa Cusati, Maria Teresa Gil Mendes de Silva, Iaia de
Marco, Regina Pereira, Guia Boni, Graça de Pina. Traduzione in scena della compagnia teatrale
"Niente per caso" (Valentina Buono, Giuseppe Di Fraia, Aurelio De Matteis, Lorenzo Caruso,
Melissa Assanti). A cura di Guia Boni.
- Ore 20.30, Caffé Eva Luna: Dalle nove a mezzanotte: voci dal Novecento. Silvia Bortoli legge
Ingeborg Bachmann, Gianluca Coci legge Oe Kenzaburo, Rosaria Lo Russo legge Anne Sexton,
Franco Paris legge Hugo Claus, Norbert Von Prellwitz legge Federico Garcìa Lorca. Modera Irene
Fantappié. A cura di Domenico Ingenito e Omar Ghiani.
I traduttori entrano finalmente in scena e prestano voce ai loro autori, in lingua originale e
in italiano: durante la serata a Eva Luna saranno letti alcuni dei testi più belli del Novecento e si
potrà sentire direttamente dai protagonisti il racconto di queste affascinanti e avventurose "sfide"
di traduzione. Una possibilità unica, insomma, per ascoltare il testo dalla voce di chi lo ha
riscritto, e per farci rivelare segreti e retroscena del "making of" della traduzione.
SABATO 27 NOVEMBRE 2010
- Ore 18.00, Penguin Café: Ri-tradurre i classici della modernità, III: La seconda volta di
Fitzgerald. Con Franca Cavagnoli (Feltrinelli), Francesco Pacifico, Tommaso Pincio (minimum
fax), Ottavio Fatica (Premio Elsa Morante per la traduzione 2010). A cura di Cristina Beretta e
Irene Fantappié.
Come tradurre un grande autore, e come ritradurre un grande autore che in italiano è già
disponibile in una celeberrima, storica traduzione? A cent'anni dalla morte di Francis Scott
Fitzgerald, e settanta dopo la pubblicazione della traduzione di Fernanda Pivano, scrittori e
traduttori ricominciano a confrontarsi con le sue opere – a conferma del fatto che non esistono
traduzioni definitive. Come nascono questi nuovi approcci al testo? Cos'hanno di diverso le
traduzioni fatte oggi, in un panorama letterario diverso e con mezzi mediatici diversi? Ne
discuteremo con i più importanti traduttori italiani di Fitzgerald.
Ottavo Percorso - L’Italia esportata dai Traduttori
MARTEDI 23 NOVEMBRE 2010
- Ore 16.00, Goethe Institut: Traduttore passeur, I. "Il mio sguardo è una serra". Antologie
poetiche italiano-tedesche a confronto". Con Federico Italiano e Theresia Prammer. Letture di Jan
Wagner, Alessandro Ceni e Gabriele Frasca. A cura di Monica Lumachi e Carmen Gallo.
In un gioco di sguardi incrociati, Federico Italiano, poeta, critico letterario, ricercatore
all’Accademia delle Scienze e all’Università di Monaco, propone un’antologia di poeti italiani per
i lettori tedeschi; Theresia Prammer, critico letterario, curatrice di opere di poesia e prosa, italiane
e tedesche, italianista e traduttrice “tra le lingue”, propone in vece un’antologia di poesia tedesca
per i lettori italiani; e viceversa. I curatori presenteranno e illustreranno il loro lavoro, alternando
letture tedesco/italiane con i poeti Jan Wagner, Alessandro Ceni e Gabriele Frasca.
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MERCOLEDI 24 NOVEMBRE 2010
- Ore 10.30, Accademia di Belle Arti: Traduttore Passeur, II, Letteratura italiana tradotta negli
Stati Uniti. Con Anthony Molino. A cura di Camilla Balsamo e Carmen Gallo, in collaborazione
con Consolato Generale degli Stati Uniti d’America.
Incidenti di Percorso: esperienze e riflessioni di un traduttore. In questo "incontro" ospitato
dall'Accademia di Belle Arti di Napoli, l'americano Anthony Molino (1957, Filadelfia, PA, USA),
traduttore di letteratura italiana in inglese (Antonio Porta, Manlio Santanelli, Valerio Magrelli,
Eduardo De Filippo) rivisiterà – attraverso una serie di aneddoti volti a illustrare tappe e momenti
comuni a molti traduttori – non solo il proprio percorso professionale ma le peculiarità dei tanti
"passaggi" insiti nel mestiere. Dagli inizi alle prime pubblicazioni, dai rapporti con i propri
autori a quelli con le case editrici: Molino offrirà uno sguardo italiano e americano, diretto e
obliquo, ironico, a tratti divertito sull'arte del tradurre... e i suoi incidenti di percorso.
GIOVEDI 25 NOVEMBRE 2010
- Ore 10.30, Libreria Ubik: Incontro col traduttore, II. Dall'Austria: Michael Rössner: Tradurre il
Risorgimento con Pirandello: “I vecchi e i giovani”. Di questo e d’altro in conversazione con il
traduttore dell’opera di Pirandello. Modera Johanna Borek. A cura di Stefania de Lucia e Maria
Rosa Piranio.
Ripensare la traduzione e ricezione del Pirandello de I vecchi e i giovani assume nuova
attualità nell’Italia di oggi, che festeggia i suoi 150 anni ed è attraversata da fermeni
particolaristici. Non sarà l’unico aspetto a venire affrontato in un pomeriggio di letture e
conversazione su Pirandello, un autore molto amato e studiato tra i lettori d’Oltralpe.
- Ore 18.00, Instituto Cervantes: Erri de Luca e i suoi traduttori. Con Annette Kopetzki (tedesco),
Carlos Gumpert (castigliano), Pau Vidal (catalano), Miriam Shusterman-Padovano (ebraico).
Modera Silvia Acocella. A cura di Edizioni Libreria Dante&Descartes, con Antonella Cristiani e
Daniela Allocca, in collaborazione con Instituto Cervantes Nàpoles.
Erri De Luca è uno degli scrittori italiani più amati e più tradotti al mondo, ma è anche a
sua volta un traduttore: dall’ebraico, dallo yiddish, dal russo. Anche per questa sua particolarità
nel panorama letterario italiano si è deciso di dedicargli una serata al Festival della traduzione. A
confrontarsi saranno le voci di quattro tra i suoi traduttori su una stessa pagina, tratta da Il giorno
prima della felicità, il romanzo di De Luca pubblicato nel 2009 e ambientato proprio a Napoli. Non
solo. Verranno anche proposte le traduzioni di testi differenti per comporre un puzzle sonoro: in fin
dei conti, il fascino di una lingua sconosciuta sta più nel suono e nelle somiglianze (immaginate o
meno) che nel significato. Negli stessi giorni del Festival, Erri De Luca sarà a Napoli a teatro, con
lo spettacolo In viaggio con Aurora: un racconto sul 1900 che ha Napoli come punto di partenza.
L’appuntamento del Festival è realizzato in collaborazione con l’Istituto Cervantes di Napoli e le
Edizioni Libreria Dante&Descartes, che di Erri De Luca hanno appena pubblicato Tu non c’eri,
dialogo tra figlio e padre.
VENERDI 26 NOVEMBRE 2010
- Ore 10.00, Associazione Culturale HDE: Lanterna magica: Traduzioni e riscritture per l'infanzia.
Da Pinocchio a Gian Burrasca, da Franti all'«Avaro». Con Johanna Borek, Betül Parlak, Rosario
Sparno, Juliane Zeiser. Modera Donatella Trotta. Esposizione di libri per l’infanzia degli editori
Donzelli, Kolibrì, Lavieri, Sinnos. A cura di Stefania De Lucia e Daniela Allocca.
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SABATO 27 NOVEMBRE 2010
- Ore 12.00, Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, Palazzo Mediterraneo, Aula T.1:
Traduttore Passeur, III: Presentazione del Progetto “Un mare di sogni”. Letteratura e cultura
italiana in dono per l’America Latina. Con Danilo Manera. A cura di Antonella Cristiani e Carmen
Gallo, in collaborazione con l’Arci Solidarietà di Cesena.
Il progetto "Un mare di sogni" pubblica libri di letteratura e cultura italiana (classici,
contemporanei e opere per bambini e ragazzi), tradotti in lingua spagnola, da diffondere
gratuitamente in America Latina. L'iniziativa ha voluto promuovere gli scambi culturali tra i popoli
ed è stata frutto di sinergie fra il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e quello degli Affari
Esteri, varie Regioni italiane, le Ambasciate e Istituti di Cultura Italiana all’estero, insieme con le
Autorità e Istituzioni dei Paesi ispanoamericani interessati. L’augurio è che il mare che ci separa e
ci unisce, solcato da queste barchette di carta, sia sempre più testimone di reciproca conoscenza,
fraterno rispetto, cooperazione e pace. Si partirà con letture in italiano e spagnolo di autori
piemontesi (Pavese e Fenoglio) per arrivare a Matilde Serao (Il ventre di Napoli) e Giambattista
Basile (Cunto de li cunti), in onore a Napoli, passando rapidamente per il volume su Garibaldi,
l’Artusi, Pascoli, Prezzolini (una rapida storia delle lettere italiane), il Pinocchio (l’edizione più
filologica in spagnolo, da me curata) e la Breve storia della lingua italiana di Silvia Morgana. Si è
pensato inoltre a un gesto simpatico e concreto: regalare ai presenti all’incontro, oltre che agli
organizzatori, una copia ciascuno di un volume della collana.
DOMENICA 28 NOVEMBRE
- Ore 11.00, PAN-Palazzo delle Arti Napoli: Read on Dante Ridondante Redone-Dante. Incontro
con i traduttori Farideh Mahdavi-Damghani (Iran), Jarosław Mikołajewski (Polonia), Jaqueline
Risset (Francia). Ascolti a cura di “Semicerchio”. Moderano Arianna Punzi e Simone Marchesi. A
cura di “Semicerchio” in collaborazione con Maria Arpaia e Antonella Cristiani.
Cosa vuol dire leggere Dante in altra lingua? Read on Dante – Si sovrascrive? E perché si
traduce, o ritraduce, un classico già tradotto più volte? Redone Dante – Quanto e come si riscrive?
Quali valori del testo vanno compensati spostando il piano della scrittura sulla traduzione
culturale? Ridondante – Come si trasformano il ritmo, il suono, la voce, il timbro danteschi in una
lingua vicina, affine, come quella francese, e in una lingua lontana, come quella polacca? E quanto
sono vicine la lingua italiana e francese, o quanto sono lontane? La traduzione poetica, o diciamo
una grande traduzione come quella di Dante può misurare in corpore vili la distanza/vicinanza tra
due lingue, culture, memorie? La filologa romanza Arianna Punzi, il dantista Simone Marchesi ne
parlano con Jacqueline Risset e Jarosław Mikołajewski.
Nono Percorso - L’Europa delle lingue e dei dialetti
MARTEDI 23 NOVEMBRE 2010
- Ore 12.00, Atelier Lello Esposito: Terre Emerse (a Nord). Il poeta Morten Søndergaard legge da
Orfeo e Euridice con il suo traduttore Bruno Berni. A cura di Maria Rosa Piranio e Maria Arpaia, in
collaborazione con l'Agenzia danese per le Arti.
Un confronto da non perdere tra uno dei maggiori poeti danesi e il suo traduttore, già
premio Andersen per la traduzione. Letture in danese e italiano, avvincenti domande e risposte
sulla scommessa di far passare sonorità così diverse, dal danese all’italiano, e sulla traduzione
culturale di un antico mito che ancora oggi ci parla. Una occasione rara per vedere in azione
l’amore per la lingua e per la poesia e mettere a nudo tecniche e trucchi del mestiere.
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GIOVEDI 25 NOVEMBRE 2010
- Ore 12.00, Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, Palazzo Mediterraneo, Aula 1.4: Tra
lingue e dialetti. Walt Withman in sardo riscritto da Omar S. Ghiani, Michele Sovente si riscrive in
latino italiano e bacolese, Edoardo Zuccato in alto-milanese. Modera Roberto Galaverni. A cura di
Domenico Ingenito e Antonella Cristiani.
Cosa significa tradurre in dialetto? La traduzione in una lingua di fatto rilegata all’oralità e non
istituzionale ha una funzione duplice: l’accessibilità maggiore di un testo poetico a un pubblico
bilingue (italiano e vernacolo) nel territorio nazionale, ma soprattutto la possibilità di rendere quel
testo secondo la tradizione poetica locale, spesso rigorosamente in vernacolo. Tradurre in
dialetto non è quindi puro esercizio stilistico, bensì la necessità di far proprio un testo e renderlo
vivo in una lingua che è quella (spesso l’unica) parlata nel quotidiano.
Inoltre, i dialetti esprimono il rapporto tra le parole e il mondo in un modo diverso rispetto alle
lingue nazionali: in virtù dell’ampiezza del loro lessico specifico e grazie alla fluidità non
pienamente convenzionale del loro uso, essi sono in grado di instaurare una relazione privilegiata
con gli oggetti da nominare, illuminandoli in modo da mostrare pieghe di senso più sottili. Come
possono i dialetti tradurre in parola il mondo negli interstizi dove la lingua istituzionalizzata e
cristallizzata da una tradizione codificata non arriva? Quali strumenti offrono i dialetti quando poi
sono messi al servizio dell’atto di traduzione da una lingua straniera? Quali aspetti del poeta
persiano medievale Hafez emergono quando le sue canzoni sono tradotte in altomilanese? In che
modo il sardo campidanese coglie lo slancio icastico dei testi di Walt Whitman? Come
interagiscono in poesia latino, italiano e la variante bacolese del napoletano? Roberto Galaverni,
uno dei massimi esperti di poesia italiana del Novecento, discute di tutto questo con Omar Ghiani,
Michele Sovente ed Edoardo Zuccato, poeti-traduttori che si confrontano costantemente con il
rapporto estetico tra lingue e dialetti.
SABATO 27 NOVEMBRE 2010
- Ore 10.00, Accademia di Belle Arti: Terre emerse (a Occidente). Bernardo Atxaga e altri autori
baschi nell’interpretazione di Danilo Manera, narrativa galega nella traduzione di Attilio
Castellucci; José María Micó (poesia catalana), Ursicin G.G. Derungs (letteratura romancia)
presentato da Giovannella Fusco Girare. Modera Augusto Guarino. A cura di Monica Lumachi e
Domenico Ingenito.
- Ore 15.00, Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, Rettorato, Palazzo Du Mesnil: Terre
emerse (a Sud-Est). Con Ana Blandiana (Romania) e i suoi traduttori Biancamaria Frabotta e
Bruno Mazzoni. Con Jasminka Domas (Croazia) e la sua traduttrice Suzana Glavas. Con Mirala
Ivanova (Bulgaria) e Márton Kalász (Ungheria). Moderano George Gutu e Monica Lumachi.
Intermezzo al violoncello di Luca Signorini (Orchestra Teatro San Carlo Napoli). A cura di George
Gutu, in collaborazione con Gabriella Sgambati e Stefania de Lucia.
Tre appuntamenti lungo l’ago di una bussola orientata sulle cosiddette piccole lingue
europee, che ci porta dal nord della letteratura in lingua danese di Morten Søndergaard
all’estremo lembo occidentale d’Europa con il gallego; e poi via via verso est con basco, catalano
e romancio fino al croato e all’ungherese, infine al rumeno e al bulgaro; con le voci di Bernardo
Atxaga, José Maria Micó, Ursicin G. G. Derungs, Jasminka Domas, Marton Kalasz, Ana
Blandiana e Mirela Ivanova. Un viaggio per “terre emerse” attraverso testi e traduzioni presentati
e commentati dai loro autori.
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LUNEDI 29 NOVEMBRE 2010
- Ore 17.00, Atelier Lello Esposito: Neapolitanische Lesungen /Letture Napoletane 2010. Letture
di Marcel Beyer e Kathrin Schmidt. Introducono Joachim Blűher e Monica Lumachi. A cura di
Stefania de Lucia e Antonella Cristiani, in collaborazione con Accademia Tedesca in Roma Villa
Massimo ed Edizioni Libreria Dante&Descartes.
Siamo giunti ormai al sesto, tradizionale appuntamento con l’Accademia Tedesca di Roma a
Villa Massimo e i suoi borsisti, che rappresentano le voci più interessanti della letteratura tedesca
contemporanea. Ospiti a Napoli della cattedra di Letteratura Tedesca della Facoltà di Lettere e
Filosofia de “L’Orientale”, delle Edizioni Dante&Descartes e dell’artista napoletano Lello
Esposito sono quest’anno: Kathrin Schmidt e Marcel Beyer. Beyer leggerà un ciclo di poesie tratte
dalla sua ultima raccolta Erdkunde (Geografia), le cui traduzione italiane sono state preparate
dagli studenti del corso di laurea magistrale in Letterature Comparate; mentre Kathrin Schmidt
proporrà una lettura tratta dal romanzo Die Gunnar-Lennefsen-Expedition (A nord dei ricordi,
trad. Anna Ruchat, Einaudi 2001). Inoltre come di consueto il direttore dell’Accademia Joachim
Blüher presenterà e offrirà in omaggio agli ospiti della manifestazione il quarto volume della serie
“Letture Napoletane”: Navid Kermani, Non devi, traduzione di Monica Lumachi e Camilla Miglio
(Edizioni Dante&Descartes, Napoli 2010).
- Ore 19.30, Penguin Café: Tradurre spazi, V: Il dybbuk fra tre mondi. Presentazione della nuova
traduzione da ebraico, russo e yiddish del Dybbuk di Sholem An-ski. Con Aurora Egidio, Raffaele
Esposito, Giancarlo Lacerenza. Voce di Leyle: Francesca Maddalena Florio. A cura di Giancarlo
Lacerenza, Daniela Allocca e Maria Rosa Piranio, in collaborazione con il Centro di Studi Ebraici
dell’Università “L’Orientale”.
Capolavoro della letteratura teatrale ebraica del Novecento, tradotto in numerose lingue e
ancor oggi rappresentato in tutto il mondo attraverso sia trasposizioni fedeli sia i più vari
adattamenti, il Dybbuk di Scholem An-Ski ha avuto una storia avventurosa e complessa. Scritto
originariamente in russo nel 1914 e destinato al Teatro d’Arte di Mosca, nel 1917 il dramma fu
tradotto in ebraico dal poeta ucraino Chaim Nachman Bialik (1873-1934) e pubblicato l’anno dopo
sul periodico ebraico Ha-tequfah. Ma quando An-Ski, esule dalla Russia, non ebbe modo di
recuperare il suo dattiloscritto, dovette pubblicare il Dybbuk dalla sua versione yiddish, rivista
sulla traduzione ebraica di Bialik (da An-Ski considerata più ispirata del suo stesso originale),
mentre della versione russa si perdeva ogni traccia, per la quale lo stesso An-Ski perse interesse.
Alla traduzione tedesca del testo yiddish fanno seguito negli anni ’20 e ’30 traduzioni in numerose
lingue europee – compreso l’italiano – mentre le rappresentazioni della compagnia di teatro
ebraico moscovita Habima, nell’allestimento di Evgenij Vachtangov, consacrano la fortuna
internazionale del dramma e rendono la versione ebraica di Bialik testo “ufficiale” del Dybbuk
teatrale del teatro Habima che, dal 1928, si trasferisce definitivamente in Palestina e diventerà
successivamente il Teatro nazionale ebraico d’Israele. In Europa e specialmente in Polonia,
intanto, le rappresentazioni del testo yiddish si susseguono nell’allestimento tradizionale della
Compagnia del teatro yiddish di Vilna, parallelo a quello Habima, ma completamente diverso
nell’approccio visivo e stilistico. Il ritrovamento dell’originale russo del Dybbuk, avvenuto pochi
anni fa nell’archivio della Biblioteca Statale del Teatro di S. Pietroburgo, permette oggi di
conoscere in profondità la genesi e le trasformazioni di quest’opera decisamente eccezionale, con
tre diverse versioni del testo che, tuttavia, a loro modo costituiscono altrettanti “originali”. E sono
anche altrettante espressioni di un ambiente linguisticamente e culturalmente tripartito – ebraico,
russo e yiddish – che dopo il 1939 sarebbe stato spazzato via dalla guerra e dalla Shoah. La nuova
traduzione del Dybbuk, promossa dal Centro di Studi Ebraici dell’Università degli Studi di Napoli
“L’Orientale” (e curata da Giancarlo Lacerenza, Aurora Egidio e Raffaele Esposito), propone
un’edizione comparativa dei “tre originali”, con testo a fronte in ebraico, russo e yiddish e una
raccolta di saggi sul testo e i suoi protagonisti.
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Decimo Percorso – Il Mondo in Italia con le Voci dei Traduttori
MARTEDI 23 NOVEMBRE 2010
- Ore 21.00, Nuovo Teatro Nuovo: Tradurre spazi. Scrittori che nella loro opera traducono territori
mentali. Letture di Peter Waterhouse, Michalis Pieris, Igiaba Scego, Cristina Ali Farah. Modera
Maria Antonietta Saracino. Intervengono Paola Maria Minucci, Lidia Curti, Camilla Miglio.
Videotraduzioni: Alessandro De Vita, Pasquale Napoletano. A cura di Gabriella Sgambati e Daniela
Allocca, in collaborazione con Donzelli Editore.
Al Nuovo, poeti e scrittori che nella loro opera traducono territori mentali, incontrano i
loro traduttori e critici rispondendo alla domanda: cosa significa “Tradurre spazi”? E in che modo
si “traducono”? Peter Waterhouse pratica il plurilinguismo nella sua opera e tratta il tema del
passaggio di frontiera in ogni parola. Michalìs Pierìs ragiona sugli spazi, incarnando una identità
greca molto mobile, in cui si fondono spazi che creano nuovi immaginari. Igiaba Scego e Cristina
Ali Farah, scrittrici di origini somale, scrivono in italiano e traducono nell'italiano la dimensione
della loro provenienza, portando con sé memorie di altri luoghi.
VENERDI 26 NOVEMBRE 2010
- Ore 12.00, Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, Palazzo Corigliano, Biblioteca Taddei:
Letteratura somala tra oralità e scrittura. Letture e introduzione di Giorgio Banti. A cura di
Carmen Gallo e Lucia Barone.
SABATO 27 NOVEMBRE 2010
- Ore 19.30, Associazione culturale HDe: Il viaggio del traduttore. Vedi i Caraibi e poi muori.
Serata multimediale dedicata alle letterature cubana e dominicana. Con Danilo Manera. Leggono
Luca Marra e Francesca Esposito. A cura di Antonella Cristiani e Stefania De Lucia.
Una occasione da non perdere per ascoltare il racconto di esperienze vitali e intellettuali
legate alla traduzione, allargando lo sguardo ai Caraibi ispanofoni, includendo autori dominicani.
Un gruppo di attori leggerà una selezione di componimenti nelle due lingue, e anche brani scritti
da Danilo Manera su quelle latitudini (specie da A Cuba, Einaudi 2008), dove si racconta il punto
d’incrocio tra viaggio e scrittura (anche vicaria, come nel caso della traduzione). Verranno
proiettate immagini digitali di quelle isole e culture. In certi momenti, si potrà ascoltare musica
caraibica in sottofondo e verranno serviti anche aperitivi cunabi. Un modo per raccontare come
l’allestire antologie, il fare ricerca letteraria e il tradurre testi costituisca un viaggio umano e
culturale con annesso “contrabbando di sogni” a favore dei propri compaesani.
LUNEDI 29 NOVEMBRE 2010
- Ore 11.00, Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, Palazzo Mediterraneo, Aula 1.4:
Tradurre Spazi, IV: Quando la patria e l’esilio sono voce. Incontro con Francesca Corrao su
Mahmud Darwish e Adonis. Letture e commento. A cura di Stefania De Lucia e Omar Ghiani.
Presentazione di versi dei poeti Mahmud Darwish e Adonis sul tema dell'esilio, il percorso
intellettuale: le fonti arabe di riferimento e l'incontro con il pensiero occidentale.
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CALENDARIO DEGLI EVENTI OSPITATI IN PARTICOLARE DALL’UNIVERSITÀ
DEGLI STUDI DI NAPOLI “L’ORIENTALE”
LUNEDI 22 NOVEMBRE 2010
- Ore 19.00, Rettorato, Palazzo Du Mesnil: Inaugurazione. Saluti Prof. Lida Viganoni (Rettore
dell’Università di Napoli “L’Orientale”). Napoli in traduzione. Voci di Anna Maria Ortese,
Ingeborg Bachmann, Hans-Werner Henze interpretate dall’attrice Maddalena Crippa. Intervento
musicale al violoncello a cura del Conservatorio San Pietro a Majella. A cura di Domenico Ingenito
e Daniela Allocca.
In un momento tra i più difficili della storia della città, il Festival della traduzione apre una
dimensione alta, altra, con una lettura di grande tensione emotiva, artistica, etica. Una delle grandi
attrici del nostro tempo, Maddalena Crippa – che ha già dato voce a immense figure della
tradizione culturale dell'Occidente, dalla Medea di Eurpide alla Varvara Petrovna dei Demòni,
sempre per la regia di Peter Stein – al Rettorato dell'Università di Napoli “L'Orientale”, a
Palazzo Du Mesnil, nella suggestiva e settecentesca sala degli specchi, darà voce ad Anna Maria
Ortese, Ingeborg Bachmann e Hans-Werner Henze: artisti che hanno vissuto a Napoli, e l'hanno
vista, l'hanno letta, l'hanno riscritta, l'hanno "tradotta" come se fosse un grande e doloroso,
contradditorio testo. Un'attrice è di per sé traduttrice, la sua voce ripete e rinnova la parola
scritta. Le scrittrici e il musicista, del loro rapporto con Napoli lasciano testimonianza sofferta,
traslata, straniata, ambigua. Ci riportano a una Napoli "in traduzione" che lascia intuire, tra
dolore e miseria, il valore della bellezza e la minaccia della perdita definitiva. Ascolteremo la
Napoli nelle parole della protagonista del Porto di Toledo (scrivi Toledo, leggi Napoli) della
Ortese, nell'italiano da Opera e da Bel Canto di uno Henze che sogna con Bachmann una
impossibile felicità coniugale; un canto struggente. pronunciato in battello tra Ischia e Napoli,
invita ad ascoltare la voce profonda del vulcano e abbandonare ogni cosa nel mare.
MARTEDI 23 NOVEMBRE 2010
- Ore 10.00, Rettorato, Palazzo Du Mesnil: Colloquio d’apertura: Esistono gli Intraducibili? Con
Barbara Cassin (CNRS, curatrice del Vocabulaire européen des philosophies-Dictionnaire des
intraduisibles, Ed. du Seuil), Franco Buffoni (direttore di “Testo a Fronte”), Riccardo Pozzo,
(Direttore CNR – Lessico Intellettuale Europeo), Modera Camilla Miglio. A cura di Daniela
Allocca e Domenico Ingenito.
Domande aperte per inaugurare il Festival della Traduzione. Un confronto tra studiosi del
linguaggio e delle idee. Esistono gli intraducibili? La domanda, provocatoria o retorica, secondo
l'interpretazione, ci porta a toccare aspetti del linguaggio e dei rapporti tra culture che stanno
molto a cuore ai partecipanti alla tavola rotonda che apre il Festival della Traduzione. Si parte,
per paradosso, dal contrario della traducibilità. Di questo discuteranno Barbara Cassin, direttrice
della grande impresa, ora tradotta in undici lingue, del "Dizionario degli intraducibili filosofici"
promosso dal CNRS-Centro per la ricerca scientifica francese; Riccardo Pozzo, direttore del
"Lessico Intellettuale Europeo", promosso dal CNR italiano, e Franco Buffoni, poeta e scrittore,
critico letterario, traduttore e studioso, nonché fondatore di "Testo a Fronte", la prima rivista
italiana di teoria e pratica della traduzione letteraria. Il confronto verterà sull'individuazione di un
valore nuovo e dinamico, e non negativo e statico, normativo, della parola intraducibili.
- Ore 16.00, Palazzo Mediterraneo - Aula 1.4: Webinar di Traduzione. Seminario on line di
traduzione con Andrea Spila e Melani Traini. Marco Giovenale traduce Emily Dickinson. A cura di
Stefania de Lucia e Enza Dammiano, in collaborazione con European School of Translation.
Il Webinar, ovvero seminario on line, “è usato per condurre dei meeting, corsi di
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formazione o presentazioni, nei quali ciascun partecipante accede da un proprio PC ed è connesso
con gli altri partecipanti tramite internet. A differenza dei webcast, sono un sistema interattivo dove
i partecipanti possono interagire tra loro e con il coordinatore (Auditore) del seminario tramite
strumenti quali: chat, audio e video chat, lavagne elettroniche ecc, disponibili dal sistema di web
conference". Fin qui la definizione di Wikipedia. Qual è la novità del nostro incontro al Festival
della traduzione, già ampiamente praticata – in ogni caso – dalla European School of Translation?
Un poeta e traduttore, Marco Giovenale – recentissimo il suo Shelter per la collana di Poesia
Donzelli, ma vedi anche, tra gli altri, La casa esposta uscito per Le Lettere – condurrà alle tastiere
con Andrea Spila, in ambiente pubblico, in un'aula attrezza de “L’Orientale”, un webinar di
traduzione poetica. E che poesia; una vera sfida: Emily Dickinson. Per informazioni sul webinar
http://www.e-schooloftranslation.org
MERCOLEDI 24 NOVEMBRE 2010
- Ore 10.30, Palazzo Mediterraneo, Aula 1.4: Tradurre per mestiere. Come muovere i primi passi
nel mondo editoriale. Con Marina Rullo e Vincenzo Barca (Sindacato Nazionale Scrittori) a
colloquio con Andrea Spila e Melani Traini (European School of Translation). A cura di Stefania
De Lucia e Lucia Barone.
L'incontro si propone di offrire ai traduttori esordienti una serie di indicazioni utili su come
avviare i primi contatti con gli editori, tracciare un quadro delle principali norme contrattuali e
legislative che regolano il settore del diritto d'autore, sottolineare l'importanza del confronto tra
professionisti del settore ed esordienti nell'ambito dei "social network" e delle associazioni di
categoria.
GIOVEDI 25 NOVEMBRE 2010
- Ore 9.00-10.15, Workshop paralleli: Libertà e vincoli della traduzione, Palazzo Mediterraneo,
Aula 1.3: Traduzione Giuridica. Laboratorio a cura di Michele Faioli (Università di Roma, Tor
Vergata). Introduce Giuseppe Cataldi (Università di Napoli, “L’Orientale”);
Si comincia dalla domanda: la traduzione giuridica può essere anch’essa influenzata dai
condizionamenti della soggettività e dell’attualità politica?
- Ore 9.00-10.15, Workshop paralleli: Libertà e vincoli della traduzione, Palazzo Mediterraneo,
Aula 3.1: Creative Translating. Laboratorio di riscrittura. Con Michele Bernardini (Università di
Napoli, “L’Orientale”).
"Le gesta di Tamerlano, paure e sottigliezze dell'autore, disagi e riscosse del traduttore". La
lezione parte da un'esperienza di traduzione realizzata tra il 2007 e il 2008 (Le gesta di
Tamerlano, di Ghiasoddin Ali di Yazd, Mondadori 2009). Si tratta di una cronaca storica del
Quattrocento persiano redatta in uno stile encomiastico particolarmente ridondante che riflette in
pieno gli stilemi e il gusto del tempo in cui fu scritta. Tuttavia, il testo offre anche spunti – molto
celati – per comprendere la personalità dell'autore. In essi è possibile scorgere il timore del
panegirista di fronte a uno dei potenti più feroci della storia dell'Asia e nel contempo una sua
dignità volta a dare risalto a quel mondo che il tiranno opprimeva. Forse, si può affermare che
celebrando le gesta di Tamerlano, Ghiyasoddin si opponeva in modo velato all'oggetto della sua
stessa celebrazione. Si tratta di un'opera in qualche modo abitata da fantasmi e il traduttore si
trova di fronte alla necessità di inseguirli, senza farsi catturare da loro. Non a caso il confronto
con un altra traduzione russa, realizzata in epoca staliniana, ha fatto emergere altre
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sovrapposizioni e innesti, cui presto si è aggiunto l'intero corpus di libri di ogni genere che sin da
quando era in vita, hanno celebrato Tamerlano. In un seminario dedicato alla traduzione creativa,
può così risultare utile introdurre l'elemento derivante dalle percezioni personali e dal bagaglio
culturale del traduttore che non si esprime solo in termini di stile ma spesso risente dei rumori
psicologici del condizionamento ambientale. Se poi si tratta di storia, subentrano anche altri,
ulteriori condizionamenti, non ultimo quello dell'attualità.
- Ore 10.30-12.00, Palazzo Mediterraneo, aula 1.4: Sessione plenaria. Esame comparativo di due
“case studies” dai rispettivi workshop. A cura di Gabriella Sgambati e Dora Rusciano.
I risultati della traduzione creativa si confronteranno con quelli della sessione dedicata alla
traduzione giuridica. Se ne trarranno utili spunti su libertà e vincoli della traduzione.
- Ore 12.00, Palazzo Mediterraneo, Aula 1.4: Tra lingue e dialetti. Walt Withman in sardo riscritto
da Omar S. Ghiani, Michele Sovente si riscrive in latino italiano e bacolese, Edoardo Zuccato in
alto-milanese. Modera Roberto Galaverni. A cura di Domenico Ingenito e Antonella Cristiani.
Cosa significa tradurre in dialetto? La traduzione in una lingua di fatto rilegata all’oralità e non
istituzionale ha una funzione duplice: l’accessibilità maggiore di un testo poetico a un pubblico
bilingue (italiano e vernacolo) nel territorio nazionale, ma soprattutto la possibilità di rendere quel
testo secondo la tradizione poetica locale, spesso rigorosamente in vernacolo. Tradurre in
dialetto non è quindi puro esercizio stilistico, bensì la necessità di far proprio un testo e renderlo
vivo in una lingua che è quella (spesso l’unica) parlata nel quotidiano.
Inoltre, i dialetti esprimono il rapporto tra le parole e il mondo in un modo diverso rispetto alle
lingue nazionali: in virtù dell’ampiezza del loro lessico specifico e grazie alla fluidità non
pienamente convenzionale del loro uso, essi sono in grado di instaurare una relazione privilegiata
con gli oggetti da nominare, illuminandoli in modo da mostrare pieghe di senso più sottili. Come
possono i dialetti tradurre in parola il mondo negli interstizi dove la lingua istituzionalizzata e
cristallizzata da una tradizione codificata non arriva? Quali strumenti offrono i dialetti quando poi
sono messi al servizio dell’atto di traduzione da una lingua straniera? Quali aspetti del poeta
persiano medievale Hafez emergono quando le sue canzoni sono tradotte in altomilanese? In che
modo il sardo campidanese coglie lo slancio icastico dei testi di Walt Whitman? Come
interagiscono in poesia latino, italiano e la variante bacolese del napoletano? Roberto Galaverni,
uno dei massimi esperti di poesia italiana del Novecento, discute di tutto questo con Omar Ghiani,
Michele Sovente ed Edoardo Zuccato, poeti-traduttori che si confrontano costantemente con il
rapporto estetico tra lingue e dialetti.
- Ore 15.00, Palazzo Santa Maria Porta Coeli, Aula 102: Traduzione di un classico, I: Dalla
Croazia. L’avaro di Marino Darsa. Lettura di testi e traduzione. Con Rosanna Morabito e Suzana
Glavaš. Coordina Laura Angiulli. Presenta Riccardo Maisano. A cura di Suzana Glavaš.
Marin Držić/Marino Darsa nacque a Dubrovnik/Ragusa presumibilmente nel 1508 e morì a
Venezia nel 1567. Studiò diritto canonico all’Università di Siena dove nel 1541-42 ricoprì la carica
di Rettore della Sapienza facente funzioni di Rettore dell’Università. Fu chierico e poeta, musicista,
autore drammatico in versi e in prosa, comico e tragico, per rivelarsi nel 1566, un anno prima
della morte avvenuta in circostanze non chiare, un avventuriero, aspirante cospiratore presso la
corte di Cosimo dei Medici ai danni dell’oligarchia nobiliare ragusea. Intellettuale poliedrico
imbevuto dello spirito rinascimentale di matrice italiana, fu dotato di uno straordinario talento
drammatico grazie al quale oggi viene collocato al vertice della tradizione nazionale e riconosciuto
a livello internazionale come anticipatore degli sviluppi del teatro europeo. Le sue opere ci
giungono, purtroppo, in buona parte mutilate. La commedia L’Avaro, rappresentata nel 1555 ad
un banchetto di nozze nell’antica Repubblica, si inserisce nel quadro della riscoperta del teatro di
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Plauto e Terenzio che, avviatasi in Italia alla fine del Quattrocento, si estese rapidamente alle
regioni vicine, accomunate dalle correnti culturali dell’Umanesimo e del Rinascimento. Pur
richiamandosi esplicitamente alla tradizione classica, l’autore realizzò un’opera drammatica
attuale che coniuga il rispetto delle convenzioni del genere con le moderne concezioni filosofiche
del tempo e una forte coscienza critica.
VENERDI 26 NOVEMBRE 2010
- Ore 12.00, Palazzo Corigliano, Biblioteca Taddei: Letteratura somala tra oralità e scrittura.
Letture e introduzione di Giorgio Banti. A cura di Carmen Gallo e Lucia Barone.
- Ore 16.00, Cappella Pappacoda: Ri-tradurre i classici della modernità, II: Un esperimento di
traduzione collettiva dal portoghese: Almeida Garrett, "Frei Luìs de Sousa". Con Maria Luisa
Cusati, Maria Teresa Gil Mendes de Silva, Iaia de Marco, Regina Pereira, Guia Boni, Graça de
Pina. Traduzione in scena della compagnia teatrale "Niente per caso" (Valentina Buono, Giuseppe
Di Fraia, Aurelio De Matteis, Lorenzo Caruso, Melissa Assanti). A cura di Guia Boni.
- Ore 16.00, Palazzo Corigliano, Aula Mura Greche: Traduzione e amicizia poetica: Elisa Donzelli
racconta il carteggio tra Vittorio Sereni e René Char. A cura di Camilla Balsamo e Carmen Gallo,
in collaborazione con Aragno Editore e Donzelli Editore.
Traduzione e Amicizia poetica. Ne parla al pubblico Elisa Donzelli, autrice di Come lenta
cometa. Nel suo libro racconta la storia di un'amicizia, nata e cresciuta all'insegna della
traduzione poetica. In modo ancor più conciso ed essenziale, è un libro sull'amicizia poetica.
Quella tra René Char (1907-1988) e Vittorio Sereni (1913-1983) è una vicenda affascinante che
lega in modo esemplare due figure di spicco della poesia del secondo Novecento. È il 1960 quando,
grazie a un progetto editoriale promosso da Bassani e da Caproni, Sereni, poeta, traduttore e
dirigente editoriale, decide di intraprendere la traduzione delle poesie del grande poeta della
Resistenza francese. In questo incontro Elisa Donzelli svelerà ulteriori, nuovo documenti inediti
d'archivio, in via di pubblicazione in un secondo libro su Sereni e Char per i tipi della Donzelli.
SABATO 27 NOVEMBRE 2010
- Ore 12.00, Palazzo Mediterraneo, Aula T.1: Traduttore Passeur, III: Presentazione del Progetto
“Un mare di sogni”. Letteratura e cultura italiana in dono per l’America Latina. Con Danilo
Manera. A cura di Antonella Cristiani e Carmen Gallo, in collaborazione con l’Arci Solidarietà di
Cesena.
Il progetto "Un mare di sogni" pubblica libri di letteratura e cultura italiana (classici,
contemporanei e opere per bambini e ragazzi), tradotti in lingua spagnola, da diffondere
gratuitamente in America Latina. L'iniziativa ha voluto promuovere gli scambi culturali tra i popoli
ed è stata frutto di sinergie fra il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e quello degli Affari
Esteri, varie Regioni italiane, le Ambasciate e Istituti di Cultura Italiana all’estero, insieme con le
Autorità e Istituzioni dei Paesi ispanoamericani interessati. L’augurio è che il mare che ci separa e
ci unisce, solcato da queste barchette di carta, sia sempre più testimone di reciproca conoscenza,
fraterno rispetto, cooperazione e pace. Si partirà con letture in italiano e spagnolo di autori
piemontesi (Pavese e Fenoglio) per arrivare a Matilde Serao (Il ventre di Napoli) e Giambattista
Basile (Cunto de li cunti), in onore a Napoli, passando rapidamente per il volume su Garibaldi,
l’Artusi, Pascoli, Prezzolini (una rapida storia delle lettere italiane), il Pinocchio (l’edizione più
filologica in spagnolo, da me curata) e la Breve storia della lingua italiana di Silvia Morgana. Si è
pensato inoltre a un gesto simpatico e concreto: regalare ai presenti all’incontro, oltre che agli
organizzatori, una copia ciascuno di un volume della collana.
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- Ore 15.00, Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, Rettorato, Palazzo Du Mesnil: Terre
emerse (a Sud-Est). Con Ana Blandiana (Romania) e i suoi traduttori Biancamaria Frabotta e
Bruno Mazzoni. Con Jasminka Domas (Croazia) e la sua traduttrice Suzana Glavas. Con Mirala
Ivanova (Bulgaria) e Márton Kalász (Ungheria). Moderano George Gutu e Monica Lumachi.
Intermezzo al violoncello di Luca Signorini (Orchestra Teatro San Carlo Napoli). A cura di George
Gutu, in collaborazione con Gabriella Sgambati e Stefania de Lucia.
Tre appuntamenti lungo l’ago di una bussola orientata sulle cosiddette piccole lingue
europee, che ci porta dal nord della letteratura in lingua danese di Morten Søndergaard
all’estremo lembo occidentale d’Europa con il gallego; e poi via via verso est con basco, catalano
e romancio fino al croato e all’ungherese, infine al rumeno e al bulgaro; con le voci di Bernardo
Atxaga, José Maria Micó, Ursicin G. G. Derungs, Jasminka Domas, Marton Kalasz, Ana
Blandiana e Mirela Ivanova. Un viaggio per “terre emerse” attraverso testi e traduzioni presentati
e commentati dai loro autori.
- Ore 17.00, Rettorato, Palazzo du Mesnil, Sala conferenze: Traduire, di Nurith Aviv (Produzione
Francia/Israele). Proiezione e presentazione del film alla presenza dell'autrice. Anteprima assoluta
al Festival della Traduzione. A cura dell'Institute Grenoble de Naples, in collaborazione con
Gabriella Sgambati.
Un documentario babelico dove traduttori di diversi Paesi si esprimono ciscuno nella
propria lingua, parlando della loro esperienza di «passeurs» della letteratura ebraica scritta nei
secoli: il Midrash, la poesia andalusa del Medioevo, la letteratura moderna e contemporanea.
LUNEDI 29 NOVEMBRE 2010
- Ore 9.30, Rettorato, Palazzo Du Mesnil: Dalle rotte del “Porto di Toledo” al Progetto EST, da
EST a Toledo: Un sito, una rivista, un centro studi. Introduce Camilla Miglio. A cura di Gabriella
Sgambati e Domenico Ingenito.
- Ore 9.30, Palazzo Corigliano, Aula Mura Greche: L’Antico parla oggi, IV: Poetry slam su
Marziale. Moderatori: Simone Marchesi e Simone Lenzi. Partecipano i licei di Napoli “A.
Genovesi”, “A. Panzini”, “G.B. Vico”. A cura di “Semicerchio”, in collaborazione con Maria
Arpaia e Monica Lumachi.
Una sfida a suon di versi. Marziale in gioco nelle scuole d’Italia. Dieci ragazzi propongono
ad una giuria di esperti e non le traduzioni di alcuni epigrammi del poeta imperiale, introdotte e
“spettacolarizzate” da Simone Marchesi, dantista di Princeton e traduttore dal latino, e da Simone
Lenzi, esperto di poesia latina e inglese e chitarrista dei Virginiana Miller ma, per l’occasione,
traduttore-rock di Marziale. Un vero SLAM, secondo tradizione, in cui il testo è protagonista e
l’abilità traduttiva dei partecipanti la cifra distintiva della manifestazione. Per dimostrare quanto
possa risultare moderno un poeta antico, quanto entusiasmo possa suscitare la traduzione come
riscrittura poetica.
- Ore 11.00, Palazzo Mediterraneo, Aula 1.4: Tradurre Spazi, IV: Quando la patria e l’esilio sono
voce. Incontro con Francesca Corrao su Mahmud Darwish e Adonis. Letture e commento. A cura di
Stefania De Lucia e Omar Ghiani.
Presentazione di versi dei poeti Mahmud Darwish e Adonis sul tema dell'esilio, il percorso
intellettuale: le fonti arabe di riferimento e l'incontro
- Ore 12.00, Palazzo Mediterraneo, Aula 1.3: Dalla voce alla luce: L’artigianato dei sottotitoli.
Monica Tommasi illustrerà il suo lavoro ai sottotitoli de “La sposa turca” di Fatih Akin e di “La
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Rosa Bianca. Sophie Scholl” di Marc Rothemund. A cura di Maria Rosa Piranio e Gabriella
Sgambati.
Al festival della traduzione si palesa il grande lavoro che soggiace alla sottotitolazione di
opere cinematografiche. Monica Tommasi, professionista nel campo, mostrerà le difficoltà di
traduzione intesa non solo come passaggio interlinguistico, ma, più propriamente, come passaggio
interculturale. L’evento metterà l’audience nella posizione di sentire e vedere l’effettivo passaggio
attraverso le spiegazioni e la proiezione de La sposa turca.
******
OSPITI E RELATORI
Daniela Allocca (1980). Ha da poco concluso il suo dottorato di ricerca in letteratura tedesca presso
l’Univeristà degli Studi di Salerno con una dissertazione dal titolo BerlinoGrafie, dopo una laurea
in Studi Comparatistici conseguita presso l’Università degli Studi di Napoli
"L’Orientale". Ideatrice e curatrice insieme a Elisa Ricci del progetto “Performing Translation /
Voci dall’ombra” che si è concluso con una installazione performativa presentata all’interno della
“Notte della poesia” (XVI° Festival internazionale della Poesia di Genova, 2010). Si muove da
sempre tra ricerca scientifica e la passione per il teatro e le arti performative. Dal 2000 è, infatti,
cofondatrice dell’Associazione Culturale "Il Torchio-Spazio per le Arti" in Somma Vesuviana
(Napoli) di cui ha curato e organizza numerosi eventi artistici, musicali e teatrali. Le ultime ricerche
si occupano della relazione tra traduzione e topologia.
Roberto Andreotti. Nato a La Spezia nel 1959, ha studiato Filologia latina a Pisa con Gian Biagio
Conte. Da oltre vent’anni vive a Roma. Lavora al “Manifesto”, dove è editor di «Alias». Ha
pubblicato Classici Elettrici. Da Omero al tardoantico (Rizzoli-Bur, 2006) e Ritorni di fiamma.
Augusto, Virgilio, Ovidio e altri classici (Rizzoli-Bur, 2009); ha curato Resistenza del Classico.
Almanacco Bur 2010 (Rizzoli, 2009).
Antonella Anedda Angioy è saggista, traduttrice e poetessa. Si è laureata in Lettere moderne e
perfezionata in Storia dell’arte medievale e moderna all’Università “La Sapienza” di Roma, dove,
dal 2005, tiene seminari presso il Master di Traduzione; è stata docente di Lingua francese presso
l’Università di Siena (sede di Arezzo) e attualmente insegna Lingua e traduzione inglese a “La
Sapienza” di Roma. Tra i suoi saggi: Cosa sono gli anni (Fazi), La luce delle cose (Feltrinelli), La
lingua disadorna (L’Obliquo), Fazzoletti. La traduzione del testo poetico (Marcos y Marcos), S
come solitudine (Donzelli), Nomi distanti (Empiria). Ha tradotto poesie e prose di Philippe Jaccottet
e di vari autori anglofoni, e pubblicato raccolte di versi: Residenze invernali e Notti di pace
occidentale (Donzelli, insignito, nel 1999, del Premio Montale opera edita), entrambe tradotte in
spagnolo, Il catalogo della gioia (Donzelli, finalista Premio Viareggio 2004), Dal balcone del
corpo (Mondadori, insignita del Premio Napoli).
Bibiana Arena. Born in Brazil, lived in Madrid, resident in Berlin. Contemporary dancer and
choreographer, actress, director, dramaturge and producer; body, voice and theory teacher, dance
therapist. Graduated in Dramatic Arts at UFRGS. Educated as a dance therapist (Campus Naturalis
Berlin) and PhD researcher (Freie Universität). Took classes with Thomas Leabhart, Frei Faust,
Dani Lima, Juan Dominguez, Ruth Zaporah etc. Latest works include: Performer/Director/Writer of
“Los Solos de la Bibi-Program 1 and 2”, Berlin, Madrid, Lisbon, Getafe, Sevilla, Genoa (2006-10);
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Actress
in
“Dienstagwelt”,
dir.
by
Boris
Huack,
Berlin/Stuttgart
(2008);
Director/performer/producer of “Pos Pos Neo Dada Cabaret”, Madrid (2007); Performer/Director of
“El rapto de la Madonna y otros extravíos”. Festival Internacional de Benicassim (2005);
Actress/trainer “Hilda Hilst in Claustro”, dir. Roberto Oliveira, Festival Internacional POA em
Cena (2004).
Srđan Atanasovski. Born in 1983, Kumanovo, Macedonia). He is a Ph.D. student of musicology at
the University of Arts in Belgrade. He also works as a music critic and an associate at the Channel 3
of Radio Belgrade, and he has been engaged on projects at Cultural Centre of Belgrade.
Atanasovski has published his scholarly papers in journal “Mokranjac” and in student proceedings
of the Musicology department in Belgrade. Atanasovski participated in an array of international
conferences in Austria, Bosnia and Herzegovina, Germany, Greece, Slovenia, Serbia, Turkey and
United Kingdom. As the topic of his Ph.D., Atanasovski is working on the role of music practices in
the production of national territory. In 2009 he has been awarded with scholarship by People’s
Office of the President of the Republic for his academic achievements and social engagement. In
the academic year of 2010-11 he has been awarded with scholarships of Austrian Agency for
International Cooperation in Education and Research and of the University in Graz in order to
conduct his research in Vienna and Graz.
Vincenzo Barca. Dopo gli studi di medicina e la specializzazione in psichiatria, si è laureato in
lingue a "La Sapienza" di Roma. Ha tradotto in italiano molti autori di lingua portoghese (la sua
lingua di lavoro principale, ma traduce anche dal francese e dallo spagnolo), con una particolare
attenzione per le letterature delle ex-colonie africane del Portogallo. Ha insegnato per 9 anni a "La
Sapienza", Lingua e Traduzione Portoghese e Brasiliana. Al momento, oltre a nuotare, legge, fa
scouting per alcune piccole case editrici e riempie i cassetti del suo pc di traduzioni. Fa parte del
direttivo del Sindacato Nazionale Scrittori, Sezione Traduttori, ed è delegato nazionale per il
CEATL, il Consiglio Europeo che riunisce le diverse associazioni di traduttori letterari.
Ana Blandiana (pen name of Otilia Valeria Rusan). She is the author of 22 books of poems, short
stories, novels, essays, written in Romanian and translated into 23 languages. She received many
national and international prizes for poetry, but also three interdictions to publish in her country:
1959-1964,1985,1988-1989. After 1989, Ana Blandiana refounded the Romanian PEN Centre and
became its President. She is also President of the Foundation ACADEMIA CIVICA which set up,
under the aegis of Council of Europe, at Sighet, in Romania, the first Memorial for the Victims of
Communism in the world. Member of Academy of Poetry “Stephane Mallarmé”, of the European
Academy of Poetry, and of the International Academy of Poetry (UNESCO). Into Italian, Ana
Blandiana is translated with Un tempo gli alberi avevano occhi, Donzelli, Roma 2004; and Progetti
per il passato e altri racconti, ed. Amfora, Milano, 2008. Into German, Ana Blandiana is translated
with 8 books of prose and poetry. Among them: Kopie eines Alptraums, Steidl, Gottingen,1990,
1993, Fischer Taschenbuch, 1996; Die applausmaschine, Steidl, 1993; EngelErnte, Ammann,
Zurich, 1994; Die Verstegerung der Ideen, Johannis Reeg verlag, 2009.
Elena Bellantoni. Italia, 1975. Vive e lavora a Berlino, dove nel giugno 2008 ha aperto un artist
run space, 91mQ art project space. Ha studiato a Roma all’Università “La Sapienza” laureandosi in
Arte Contemporanea. Ha poi studiato alla London University of Arts WCA, ottenendo un Master in
Visual Arts. Ha partecipato a mostre e residenze per artisti in Italia, Germania, Regno Unito,
Spagna, Europa dell’Est e Sud America. Grazie al sostegno del GAI ha ricevuto una borsa di studio
per realizzare il suo progetto artistico Platform Translation in Santiago del Cile. Nel 2008 viene
selezionata per la residenza 98weeks a Beirut, in Libano, con l’artista Francis Alys. La sua ricerca
artistica si incentra sulla relazione tra l’uomo e il territorio che lo circonda, inteso anche come
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mondo interiore: una relazione intima a volte drammatica con toni grotteschi e ironici. La ricerca di
Elena Bellantoni prende forma in paesaggi reali in cui vengono inseriti dei forti elementi surreali.
Le tracce e i simboli di questo percorso immateriale prendono forma anche negli allestimenti delle
sue installazioni. È una delle ideatrici di Platform Translation.
Corrado Bologna. Professore di Filologia romanza all'Università di Roma Tre, e di Letteratura
italiana medioevale e rinascimentale all'Università della Svizzera italiana di Lugano. Si è occupato
in particolare del Romanzo di Alessandro, dei primi trovatori provenzali, di Cervantes, e fra gli
scrittori italiani di Dante, Petrarca, Ariosto, Manzoni, Gadda, Roberto Longhi. Fra i suoi saggi:
Flatus vocis. Antropologia e metafisica della voce (Il Mulino). Ha curato la traduzione o l'edizione
italiana di alcuni classici della saggistica moderna. Fra gli altri: Leo Spitzer, L'armonia del
mondo; Jean Starobinski, Ritratto dell'artista da saltimbanco; Karoly Kerényi, Nel labirinto;
Miguel de Unamuno, Vita di Don Chisciotte e Sancio Panza; Enrico Castelli, Il demoniaco
nell'arte; Giorgio Raimondo Cardona, I linguaggi del sapere.
Bonamanera è un gruppo che rivisita la musica mediterranea, in particolare le tradizioni greca,
turca, andalusa, persiana, sefardita ed araba. Ogni brano è cantato nella sua lingua d’origine per
salvaguardarne la vocalità di provenienza. Gli strumenti utilizzati sono di costruzione artigianale e
provengono dalle aree interessate dalla ricerca musicale del gruppo. Gli arrangiamenti dei brani
mirano ad enfatizzare la comune provenienza mediterranea e la possibile mescolanza delle varie
sonorità. I componenti, provenienti da esperienze musicali diverse, hanno fatto confluire in questo
progetto i loro interessi e le loro passioni comuni: Simona Schettini: voce, percussioni, chitarra
classica. Lorenzo Miletti: oud, saz, percussioni. Roberto Trenca: chitarra classica e battente,
bouzouki, percussioni.
Johanna Borek. Pluripremiata studiosa di letteratura italiana e francese e traduttrice, insegna
Romanistik all’Università di Vienna. Traduce in tedesco dal francese (tra le altre, opere di Diderot,
Gide, Starobinski, Bandinter, Meschonnic) e dall’italiano (si ricordino in particolare le opere teatrali
e narrative di Pirandello). Importanti i suoi studi di Storia del teatro e di Teoria e storia della
traduzione.
Silvia Bortoli. Scrittrice e traduttrice, è nata a Venezia, attualmente vive a Benevento. Ha tradotto,
tra le altre, opere di Friedrich Nietzsche, Hugo von Hofmannsthal, Heinrich Böll, Adolf Loos,
Heinrich von Kleist, Hans-Ulrich Treichel, Ingeborg Bachmann, Hans Georg Behr, Thomas Mann,
Walter Benjamin, Marcel Beyer. Ha pubblicato presso Anterem la raccolta di poesie Tutti i fiumi.
Presso le Edizioni d’If, il romanzo Quattro giorni a marzo. Presso Piero Manni, il romanzo
L’inesperienza e il volume di racconti Percezioni variabili. Nel 1977 ha vinto il premio Monselice
opera prima (Leone Traverso) per la traduzione di Alban Berg, Lettere alla moglie, Feltrinelli. Nel
2004 ha vinto il Premio Monselice per la traduzione dei Romanzi di Theodor Fontane, pubblicati nei
Meridiani Mondadori. Nel 2008 ha vinto il Premio von Rezzori Vallombrosa per la traduzione de I
Buddenbrook di Thomas Mann, pubblicata nei Meridiani Mondadori.
Franco Buffoni: poeta, traduttore e saggista, vive a Roma. Tra le sue raccolte di poesia ricordiamo:
Nell'acqua degli occhi (Guanda), Quaranta a quindici (Crocetti ), Suora carmelitana (Guanda),
Songs of Spring (Marcos y Marcos), Il profilo del Rosa (Mondadori), Theios (Interlinea), Del
Maestro in bottega (Empiria), Guerra (Mondadori), Croci rosse e mezze lune (Quaderni di Orfeo,
Como), Noi e loro (Donzelli). Nel 1989 ha fondato e tuttora dirige il semestrale di teoria e pratica
della traduzione letteraria «Testo a fronte». Per Marcos y Marcos ha curato i volumi Ritmologia e
La traduzione del testo poetico. Per Mondadori ha tradotto Poeti romantici inglesi e curato opere di
Byron, Coleridge, Wilde, Kipling. È autore di Più luce, padre, Dialogo su Dio, la guerra e
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l’omosessualità (Sossella,), del romanzo Reperto 74 (Zona) e dei saggi con il testo a fronte.
Indagine sul tradurre e l’essere tradotti (Interlinea), L’ipotesi di Malin. Studio su Auden criticopoeta (Marcos y Marcos) e Mid Atlantic. Teatro e poesia nel Novecento angloamericano (Effigie).
Marcello Buonuomo. Laurea in Sociologia, si è occupato di comunicazione e media. Direttore
editoriale ed editor della Lavieri edizioni. Tra i suoi lavori, la traduzione e curatela di Techgnosis.
Miti magia e misticismo nell'era dell'informazione di Erik Davis (Ipermedium libri, 2000).
Manuela Capriati (1976). Si laurea in Lingue e Civiltà Orientali presso l’Università degli studi di
Napoli “L’Orientale” (lingue: giapponese, coreano, inglese). Presso questa stessa università, dal
2004 al 2009, è docente a contratto di Archeologia e storia dell’arte giapponese. Ha studiato un
anno presso la Tokyo University of Foreign Studies e ha collaborato all’edizione riveduta del
dizionario giapponese-italiano (pubblicato da Shōgakukan, 2008). È autrice di diversi articoli
accademici sull'arte del Giappone e di testi sulla pittura giapponese moderna e contemporanea.
Negli ultimi anni si concentra sul lavoro di traduzione, in particolare di fumetti giapponesi, per
conto di case editrici come Star Comics, Kappa Edizioni, Ronin Manga e GP Publishing. Tra le sue
traduzioni ha all’attivo – oltre a romanzi come quello di P. Beagle, L’ultimo unicorno (Kappa
Edizioni, 2008) – più di trenta serie diverse e oltre un centinaio di volumi di manga.
Barbara Cassin. Filosofa e filologa, si è formata con studi sull’antichità greca. È ricercatrice del
CNRS-Centre National de Recherche Scientifique di Parigi, presso il quale è responsabile di un
gruppo di ricerca internazionale per l’elaborazione di un Vocabulaire Européen des Philosophies,
Dictionnaire des Intraduibiles. Fa parte della Librairie Européenne des Idées, del Centre National
des Lettres, ed è codirettrice della serie L’Ordre philosophique delle edizioni Seuil. Le ricerche di
Cassin sono centrate sui rapporti fra il pensiero filosofico presocratico sull’ontologia e la sofistica,
la retorica e la letteratura. Muovendo da questa riflessione ha potuto classificare alcune fra le più
importanti posizioni filosofiche contemporanee, da Heidegger ad Habermas, a partire dall’uso che
queste fanno del pensiero antico. Tra le sue opere più recenti: Voir Hélène en toute femme :
d'Homère à Lacan, Les empêcheurs de penser en rond, 2000 ; Vocabulaire européen des
philosophies , Paris, Seuil/Le Robert, 2004 ; (Sous la dir. de Barbara Cassin, Olivier Cayla et
Philippe-Joseph Salazar) "Vérité, réconciliation, réparation", Le genre Humain, 43, 2004 ; Googlemoi : la deuxième mission de l'Amérique, Paris, Albin Michel, 2006 ; "Sophistique, performance,
performatif", Bulletin de la société française de philosophie, Octobre -Décembre 2006 ; (avec Alain
Badiou) "De la corrélation créatrice entre le grand et le petit", préface à Heidegger, Ma chère petite
âme, Lettres de Martin Heidegger à sa femme Elfride, 1915-1970, Éditions du Seuil, "L'ordre
philosophique", 2007 ; Avec le plus petit et le plus inapparent des corps, Paris, Fayard,
"Ouvertures", 2007 ; (dir. avec Roland Gori et Christian Laval) L'Appel des appels - Pour une
insurrection des consciences, Paris, Mille et une nuits, "Essai", 2009 ; (Avec Alain Badiou)
Heidegger. Le nazisme, les femmes, la philosophie, Paris, Fayard, "Ouvertures", 2010 ; (Avec Alain
Badiou) Il n'y a pas de rapport sexuel : Deux leçons sur "L'étourdit" de Lacan, Paris, Fayard,
"Ouvertures", 2010. Ha tradotte opere di Hannah Arendt, Peter Szondi, Aristotele, Jan Lukasiewicz,
Parmenide, Richard Broxton Onians.
Giuseppe Cataldi. Pro-Rettore Vicario e Professore ordinario di Diritto internazionale nella Facoltà
di Scienze Politiche dell’Università di Napoli “L’Orientale” (Direttore del Dipartimento di Scienze
sociali dal 2002 al 2005) e titolare della cattedra “Jean Monnet” dell’Unione Europea sulla “Tutela
dei diritti dell’uomo in Europa”. Responsabile della sede di Napoli dell’“Istituto di Studi Giuridici
Internazionali” del CNR. Autore di numerose pubblicazioni di diritto internazionale pubblico e di
diritto comunitario. Condirettore della rivista “Diritti umani e diritto internazionale”, responsabile
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della rubrica di giurisprudenza dell’Italian Yearbook of International Law. Membro del Consiglio
direttivo e direttore didattico della SIOI-Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale,
Sezione della Campania. Membro della Società italiana di diritto internazionale e della Société
française de droit International. Consulente del Ministero degli Affari Esteri, della Commissione
dell’UE e dell’UNESCO. E’ stato Consigliere d’Amministrazione in STOA’ S.c.p.a., Istituto di
Studi per la Direzione e Gestione di Impresa, in rappresentanza del Comune di Napoli. Coordina
numerosi progetti di ricerca ed è membro del collegio dei docenti del Dottorato di ricerca in diritto
pubblico interno e comunitario (sede amministrativa: Facoltà di Giurisprudenza della S.U.N.).
Maria Grazia Calandrone (Milano 1964, vive a Roma). Poetessa, performer, autrice e conduttrice
per Radio 3. Libri di poesia: Pietra di paragone (Tracce, 1998), La scimmia randagia (Crocetti,
2003), Come per mezzo di una briglia ardente (Atelier, 2005) La macchina responsabile (Crocetti,
2007) e Sulla bocca di tutti (Crocetti, 2010) e Atto di vita nascente (LietoColle, 2010). Ha scritto
testi teatrali per Sonia Bergamasco (prima assoluta di Pochi avvenimenti, felicità assoluta in
Festival MiTo, il 9-9-2010) e frammenti poematici intorno alla Guerra Civile Spagnola per la
compagnia internazionale "Théâtre en vol"; ha collaborato come autrice con il filosofo Massimo
Adinolfi per Sky RED TV; ha ideato e cura le introduzioni critiche di Cantiere Poesia, rubrica
dedicata alla scoperta di poeti nuovi o dimenticati, per il mensile internazionale "Poesia" ed è
autrice e conduttrice di programmi culturali per Radio 3; sue sillogi compaiono in antologie e riviste
di numerosi Paesi Europei e delle due Americhe; dal 1993 viene invitata nei più rilevanti festival
nazionali e internazionali e dal 2008 porta in scena in Italia e in Europa con il compositore Stefano
Savi Scarponi il videoconcerto Senza bagaglio, finalista al Roma Europa Festival; nel 2010 il suo
testo My language is the rose è stato scelto e musicato dal malese Isaiah Lee Chie Tsang e il loro
lavoro è risultato finalista in "International Composition Competition" in Melbourne, Australia.
Sono in stampa lo pseudoromanzo L'infinito mélo e Vivavox, il primo cd di sue letture dei propri
testi.
Franca Cavagnoli. Ha pubblicato il volume di saggi Il proprio e l’estraneo nella traduzione
letteraria di lingua inglese (Polimetrica 2010) e due romanzi: Una pioggia bruciante (Frassinelli
2000) e Non si è seri a 17 anni (Frassinelli 2007). Insegna Teoria e tecnica della traduzione inglese
presso le università di Milano e di Pisa. Si occupa di letterature postcoloniali di lingua inglese (le
principali aree di interesse sono l’Australia, il Sudafrica e i Caraibi); e coordina e cura per Adelphi
la pubblicazione delle opere di V.S. Naipaul e William S. Burroughs. Ha tradotto opere di Toni
Morrison, Nadine Gordimer, Jamaica Kincaid, J.M. Coetzee, V. S. Naipaul e David Malouf. Ha
curato due antologie di narratori australiani: Il cielo a rovescio (Mondadori 1998), Cieli australi.
Cent’anni di racconti dall’Australia (Mondadori 2000) e la raccolta completa dei racconti di
Katherine Mansfield (Mondadori 2006).
Maddalena Crippa. Debutta a diciassette anni ne Il Campiello di Goldoni, regia di Giorgio
Strehler. Nel 1980 è Lady Macbeth nel Macbeth di Shakespeare; nel 1985-86 è la protagonista ne
La commedia della seduzione di Schnitzler, regia di L. Ronconi, per la quale prenderà il Premio
Borgio Verezzi come miglior attrice. Dal 1988 al 1993 è Fedra di G. D' Annunzio, Tamora nel Tito
Andronico di Shakespeare, è Nora nella Casa di bambola di H. Ibsen. Nel 1994 riceve il premio
Maschera d'Argento come miglior attrice teatrale dell'anno. Nel dicembre 2000 vince il premio
“Flaiano”, di teatro per l’interpretazione di Ada nell’Annaspo. Nel 2004 è Cleopatra nel quinto atto
della trilogia Shakespeariana curata da Valter Pagliaro per il Globe di Villa Borghese. Nell’aprile
2005 e’ voce recitante insieme a Moni Ovadia nella Salmodia della speranza di Davide Maria
Turoldo nel Duomo di Milano. Tournée in Sudamerica (Montevideo, S. Jose , Cordoba, Mendosa e
BuenosAires) con Palabras Cantadas y Canciones Abladas. Nell’agosto 2005 è Medea al Teatro
greco di Epidauro. E’ Madre Coraggio in Madre coraggio e i suoi figli di B. Brecht, e Vivien in La
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Roccia di T. Elliot al Festival di S. Miniato. Nel 2009 legge all’Auditorium di Roma il poeta Paul
Celan. Ha interpretato ruoli importanti a teatro e al cinema.
Camilla Cederna. Insegna Letteratura presso il dipartimento di italiano dell’università Charles-deGaulle Lille 3. La sua ricerca riguarda la letteratura e la storia delle idee nel Settecento. Attualmente
lavora sulla circolazione (traduzioni, adattamenti, riscritture) del teatro italiano in Europa tra
Settecento e Ottocento. Ha pubblicato articoli sul teatro e sulle polemiche teatrali tra Italia e Francia
(Goldoni, Gozzi, Alfieri, Diderot, Mercier). Sta preparando l’edizione critica di una traduzione
inedita di Carlo Gozzi, La correzione difficile (Marsilio). Di prossima pubblicazione un volume
collettivo sulla naturalizzazione del teatro italiano in Francia nel Settecento.
Gianluca Coci. Insegna Lingua e Letteratura Giapponese presso l’Università degli Studi di Torino.
Si occupa di letteratura giapponese moderna e contemporanea. Ha al suo attivo una monografia in
giapponese sul teatro sperimentale di Abe Kōbō (2005), numerosi saggi pubblicati in riviste
specialistiche e circa venti traduzioni di romanzi di vari autori (Ōe Kenzaburō, Abe Kōbō, Kirino
Natsuo, Setouchi Harumi, Takahashi Gen’ichirō, Taguchi Randy ecc.). Nel 2009 ha vinto il Premio
biennale Scalise per la traduzione letteraria dal giapponese. Ha collaborato con la S.E.T.L. (Scuola
Europea di Traduzione Letteraria), con l’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale” e con
l’Università “La Sapienza” di Roma.
Lucie Comparini. Insegna letteratura, teatro e traduzione presso il dipartimento d’italiano
dell’Università Paris-Sorbonne. Ha pubblicato numerosi articoli sul teatro del Settecento (Goldoni,
Chiari, Gozzi), curato due saggi collettivi comparatisti: Pamela européenne. Parcours d’une figure
mythique dans l’Europe des Lumières (PULM, 2009) e, con Marc Vuillermoz, Montrer/cacher. La
représentation et ses ellipses dans le théâtre des XVIIe et XVIIIe siècles (Université de Savoie,
2008). Ha tradotto anche commedie di Carlo Goldoni (tra cui una pubblicata: Les Amants timides,
Imprimerie Nationale, 1993; e una in preparazione: La Gastalda/La Castalda) e testi teatrali di
autori contemporanei (Achille Campanile, Dario Fo e Franca Rame, Erri De Luca, Rossana Campo,
Paolo Corsi), di cui uno pubblicato (Rocco D’Onghia, Dans l’obscurité qui grogne, Lansman,
2009). Dirige «La Mascareta», laboratorio teatrale di studenti amatori che allestiscono spettacoli
ogni anno nell’ambito dell’università in cui insegna.
Lidia Curti. Professore onorario di studi culturali e postcoloniali all’Università degli Studi di
Napoli “L’Orientale”. Fa parte della redazione delle riviste “Anglistica”, “Feminist Review” e
“New Formations”. È autrice di Female Stories, Female Bodies. Narrative, Identity and
Representation (Macmillan, 1998) e di La voce dell’altra. Scritture ibride tra femminismo e
postcoloniale (Meltemi 2006);e co-curatrice di The Postcolonial Question. Common skies, divided
horizons (con Iain Chambers, Routledge, 1996; Liguori, 1997), di La nuova Shahrazad (Liguori,
2004), di Schermi indiani, linguaggi planetari (Aracne 2008) e di Speaking of cinema, speaking
with cinema (Anglistica 11, 1-2). Ha pubblicato saggi sul sublime femminile tra cinema e
letteratura, su poetica ed estetica dell’altro cinema, su ospitalità e genere in Shakespeare, e
sull'influsso di Gramsci nella critica postcoloniale. Attualmente ha in preparazione uno studio sulla
letteratura femminile della migrazione in Italia.
Françoise Decroisette. Professore al dipartimento d'italiano dell'Università di Paris 8, co-direttrice
del Laboratoire d'Etudes Romanes, responsabile del settore Storia e pratica dello spettacolo dal
vivo. Specializzata nella storia del teatro e dell'opera, dal XVII al XIX secolo. Nel campo teatrale
ha tradotto diverse commedie goldoniane per vari editori e registi, libretti d'opera; e il trattato di
Leone dei Sommi, Quattro dialoghi intorno alle rappresentazioni sceniche (Rampazzetto, 1991).
Ha pubblicato anche una traduzione integrale in francese di Lo cunto de li cunti di Basile (Circé,
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1995, e 2002). Ultimamente ha diretto una traduzione collettiva delle Memorie inutili di Carlo
Gozzi (A. Baudry ed., 2010).
Ursicin G. G. Derungs. Nato nel 1935 a Vella (Cantone Grigioni, Svizzera), con lingua madre
romancio. Dopo il liceo classico a Disentis, nel collegio dei Benedettini, entrata in monastero. Studi
di filosofia e teologia a Roma, Tübingen e Zurigo. Dottorato in teologia nel 1967. Dal 1970 al 1975
professore di teologia fondamentale e dogmatica a Roma (Università Internazionale di
Sant’Anselmo). Nel 1975 lascia il monastero. Professore di Latino, Storia e Filosofia alla Scuola
Svizzera di Milano. Vasta attività giornalistica e letteraria come autore di racconti e di teatro,
nonché molteplici traduzioni, in particolare dall’italiano (Divina Commedia, I. Silone, P. Levi). Ha
ottenuto diversi premi letterari.
Alessandro De Vita. He was born in Naples (Italy) in 1979. He has graduated at “I.C.R.A. Project”
School as Corporeal Mime, training under the guide of Michele Monetta (who has studied in Paris
Corporeal Mime for 2 years with Etienne Decroux) and Lina Salvatore, and studying Lecoq and
Feldenkrais Techniques. He also studied Direction with Michele Monetta. He has won literary
prizes as poet and has founded the Company for theatrical research “I Pedoni dell’Aria” (“The
Strolls in the Air”, name inspired by Ionesco’s Le Piéton de l'air, 1963), in which he works as
playwright, director and video-artist. He is interested also in the relationship between theatre and
anthropology and is studying this aspect in the plays by the Polish author T. Kantor. In the past
years he attended several national and international stages and workshops with Hanon Reiznikov,
Judith Malina, Peter Clough, Marise Flach, Elena Kuzina, Polina Klimovitskaya, and Marco De
Marinis. As for theatre, he is now directing workshops on writing for theatre and on body
movements and voice, while as video artist he is working with national and international musicians
such as Neil Leonard, Casamatta, The Collettivo, Godiva, Silicon Dust, GroupZero. His videos
have been selected for festivals and exhibitions of video art.
Valentina Di Rosa. Germanista e traduttrice, insegna Letteratura tedesca e Traduzione letteraria
(tedesco/italiano) presso l’Università di Napoli “L’Orientale”. Ha pubblicato, fra gli altri, studi sul
Romanticismo, sulla cultura ebraica del primo Novecento, su aspetti della ricerca lirica e teatrale
delle avanguardie, saggi sulla poetica della traduzione, su traduzione e riscrittura (Kafka/Levi,
Kafka/Fortini). Ha tradotto lirica, narrativa e saggistica. Fra gli autori: Alfred Andersch, Ernst
Bloch, Christoph Hein, Elfriede Jelinek, Anselm Kiefer, Raoul Schrott, Ingo Schulze, Alfred SohnRethel, Sigfried Unseld. Membro del Comitato scientifico del progetto europeo EST.
Jasminka Domaš. Nativa di Banja Luka, vive e lavora a Zagabria. È giornalista della HRT (Radio
Televisione Croata), membro del Pen e della Società di Scrittori Croati. È membro onorario del
settore croato della giuria per i diritti umani di Helsinki. Per molti anni è stata Presidente
dell’Associazione per la libertà dei diritti religiosi in Croazia. Tra il 1995 e il 1998 ha realizzato 253
film documentari per la fondazione americana Storia visuale-testimoni dell’Olocausto, fondata e
presieduta da Steven Spielberg. Ha conseguito il dottorato di ricerca in scienze teologiche ed è
autrice di varie sceneggiature televisive. Insegna giudaismo a due facoltà di Zagabria e ha
pubblicato finora circa quattrocento contributi su argomenti ebraici. Tra le sue opere di narrativa e
poesia ricordiamo: Obitelj-Mišpaha (La famiglia-Mišpaha, Zagreb 1996), Tjedne miniature slobode
(Miniature settimanali sulla libertà, Zagreb 1997), Šabat šalom (Shabbat Shalom, Zagreb 1998),
Biblijske priče (Racconti biblici, Zagreb 2000), Knjiga o ljubavi ili kako sam srela Anu Frank
(Libro sull’amore o come ho incontrato Anna Frank, Zagreb 2004), Nebo na zemlji (Cielo in terra,
Zagreb 2010). Il suo romanzo Rebeka u nutrini duše (ed. Šalom Freiberger, Comunità ebraica di
Zagabria, 2001) è stato tradotto in italiano e tedesco. La versione italiana Rebecca nel profondo
dell’anima (cura e traduzione di Suzana Glavaš), è stata pubblicata nel 2003 da La Mongolfiera
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Editrice Alternativa di Doria di Cassano Jonio (CS). Tra i suoi studi su argomenti di misticismo
ebraico i più importanti sono: Židovska meditacija–istraživanje mističnih staza judaizma
(Meditazione ebraica– ricerca dei sentieri mistici del giudaismo, Zagreb 2003), Kabalističke poruke
(Messaggi cabalistici, Zagreb 2006). Ha curato e tradotto dall’inglese gli insegnamenti di Menahem
Mendel Shneerson col titolo Nebo na zemlj.
Gertrude Durusoy Vermeersch. Nata nel 1943 a Sosen, ex Repubblica Socialista Cecoslovacca.
Maturità a Cambrai, Francia. Nel 1961-1965 studi di Germanistica e Slavistica presso l’Università
di Lille, Francia. Nel 1965 sposa il medico turco Fikret Durusoy in Germania. Nel 1967 si
trasferisce in Turchia e intraprende il percorso accademico in Germanistica. Nel 1974 discute una
tesi di dottorato su Kafka all’Universit’di Aix-Marseille. Nel 1981 consegue l’abilitazione
all’insegnamento con un lavoro su H. Broch, e nel 1988 al professorato con una ricerca su Paul
Celan. Dal 1981, oltre a saggi accademici, pubblica traduzioni letterarie, tra cui Trakl, Celan (6
volumi), Broch, Apollinaire, Aragon, Wiplinger, Soyfer in turco, Gungor Dilmen in francese e
tedesco, Ferit Edgu in francese e Hans Raimund in francese. Oggi è professore emerito presso
l’Università Ege di Izmir.
Irene Fantappiè. 29 anni, è Humboldt Research Fellow alla Humboldt Universität di Berlino e
insegna Letteratura italiana nella stessa università. Ha studiato presso l’Università di Bologna e
l’Università di Heidelberg. Ha ottenuto il dottorato in Letterature comparate presso l’Università di
Bologna ed è stata per un anno presso il University College London come Visiting Ph.D. Student.
Successivamente ha avuto una borsa di post-dottorato in Letterature comparate alla Freie
Universität Berlin. Ha insegnato Letteratura tedesca all’Università di Viterbo. Si occupa di
letteratura italiana, tedesca e inglese del Ventesimo secolo. I suoi ambiti di ricerca sono gli studi
sulla traduzione e, più recentemente, la satira come genere letterario. La sua tesi di dottorato è uno
studio su citazione e montaggio nella traduzione, che analizza le riscritture shakespeariane di Karl
Kraus. Ha curato un volume di saggi di Karl Kraus (Roma 2008) e, assieme con Camilla Miglio, un
libro su Paul Celan (Napoli 2008). Scrive per “L’Indice”, “Annuario di Poesia”, “Semicerchio”,
“lerotte.net”.
Ottavio Fatica. Nato a Perugia, vive a Roma. Ha collaborato negli anni Ottanta con Theoria, e
Einaudi, e dal decennio successivo lavora con Adelphi. Tra gli scrittori che ha tradotto, dal francese:
Céline, Léon Bloy, René Girard, Bellmer; dall’inglese: De Quincey, Stevenson, Conrad, Kipling,
Henry James, Edward Lear, Lafcadio Hearn, Faulkner, Scott Fitzgerald, Elizabeth Bishop, David
Foster Wallace.
Biancamaria Frabotta. Nata a Roma nel 1946, qui vive insegnando Letteratura italiana
contemporanea all’Università di Roma “La Sapienza”. Ha pubblicato numerosi libri di poesia, tra i
quali: Il rumore bianco, Feltrinelli,1982; La viandanza, Mondadori,1995 (Premio Montale 1995),
La pianta del pane, Mondadori, 2003 (Premio Lerici-Pea 2003, Premio Dessì 2003). Recentemente
ha curato, con Bruno Mazzoni, un’antologia della poesia di Ana Blandiana, Un tempo gli alberi
avevano occhi, Donzelli, 2004; e ha pubblicato un autoritratto in prosa, Quartetto per masse e voce
sola, Donzelli, 2009.
Gabriele Frasca. Scrittore, saggista e traduttore napoletano, insegna attualmente Letterature
Comparate all’Università di Salerno. Tra i suoi scritti si ricordano le raccolte di poesie Rame, Lime
e Rive, seguite, nel 2007, da Prime (insignita, nel 2008, del premio Napoli). Frasca ha scritto le
“cinque tragedie seguite da due radiocomiche” raccolte nel volume Tele, e due opere di narrativa: Il
fermo volere e Santa Mira. Ha pubblicato traduzioni di Philip K. Dick e Samuel Beckett (presso
Einaudi). Tra i suoi saggi ricordiamo: Cascando. Tre studi su Samuel Beckett (Liguori); La furia
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della sintassi. La sestina in Italia (Bibliopolis); La scimmia di Dio. L’emozione della guerra
mediale (Costa&Nolan); La lettera che muore e L'oscuro scrutare di Philip K. Dick (entrambi
Meltemi).
Roberto Galaverni. Critico letterario, è nato a Modena nel 1964 e vive a Bologna. Scrive su riviste
e quotidiani con particolare riguardo alla poesia. È collaboratore di «Nuovi Argomenti», di «Alias-il
manifesto» e dei programmi di RadioTre Rai. Tra i suoi libri, l’antologia Nuovi poeti italiani
contemporanei (Guaraldi, 1996), I luoghi dei poeti (Palomar, 2001), Dopo la poesia. Saggi sui
contemporanei (Fazi, 2002) e Il poeta è un cavaliere Jedi. Una difesa della poesia (Fazi, 2006).
Carmen Gallo. Nata a Napoli nel 1983. Si occupa di poesia metafisica del Seicento inglese e dei
rapporti tra teologia e letteratura, che sta approfondendo nel Dottorato in Letterature Comparate
giunto quasi a conclusione. Ha tenuto lezioni presso l’Università “L’Orientale”, e seminari sulla
poesia presso licei e istituti superiori. Ha scritto su John Donne, T.S. Eliot e su Beckett. È stata
borsista dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici ed è membro della British Comparative
Literature Association. Lavora da anni nell’ambito editoriale, come traduttrice dall’inglese e come
grafica d’impaginazione. Ha organizzato e partecipato alla mostra-evento di poesia e pittura i “DisArmati” presentata al Teatro Tinta Di Rosso. È stata finalista al premio nazionale MazzacuratiRusso per la poesia. Alcune sue poesie sono state pubblicate in antologie (Edizioni d’if, Aletti
editore). Ha scritto anche per il teatro e ha collaborato con compagnie di teatro di ricerca. È stata
redattrice dell’inserto culturale “L’arco” della rivista trimestrale “Il Bolletino delle Assise” e
collabora con la rivista on-line “Il porto di Toledo”.
Paolo Garbini. Membro Corrispondente dell'Istituto Nazionale di Studi Romani, ha tenuto
relazioni a congressi scientifici internazionali. Mirando a coniugare filologia e critica letteraria ha
prodotto edizioni critiche (Moggio Moggi, Carmi ed epistole, Padova 1996; Desiderio di
Montecassino, Dialoghi sui miracoli di san Benedetto, Cava de' Tirreni 2000; Boncompagno da
Signa, De malo senectutis et senii, Firenze 2004), studi, traduzioni (Boncompagno da Signa, Rota
Veneris, Roma 1996 e L'assedio di Ancona. «Liber de obsidione Ancone», Roma 1999) e saggi
relativi a testi dall'Alto Medioevo fino all'Umanesimo. Ha curato la miscellanea Ombra. Saggi di
letteratura, arte e musica, Roma 2010. Ha scritto anche su quotidiani (“L'Osservatore Romano”) e
riviste letterarie (“L'Indice”, “Caffé Michelangiolo”) e di alta divulgazione (“Medioevo”).
Omar Ghiani (Cagliari, 1984) è poeta, traduttore e giurista laureato al King’s College London e
alla Sorbona di Parigi (Université Paris 1 Panthéon Sorbonne), dove ha conseguito la laurea
magistrale in giurisprudenza internazionale. Dopo la laurea, ha collaborato con l’Ufficio d’Affari
Giuridici dell’Organizzazione delle Nazioni Unite a New York in questioni di codificazione del
diritto umanitario e penale, e con il Programma per lo Sviluppo dell’ONU (UNDP) in progetti di
sviluppo socio-culturali per l’area mediorientale. Ha inoltre collaborato con lo studio legale Clifford
Chance a Parigi e con la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. Al momento lavora con varie riviste
internazionali tra cui la rivista di geopolitica Limes. Ha tenuto corsi e seminari in varie università
tra cui l’Università di Napoli “l’Orientale”. Sardo di nascita, ha inoltre lavorato nell’ambito della
traduzione letteraria dall’inglese, francese, italiano, spagnolo e portoghese al sardo campidanese. Al
momento lavora ad un progetto di traduzione di Walt Whitman in sardo. Poeta, è vincitore di premi
letterari, e ha partecipato a eventi poetici e festival tra cui “Silenzi in Forma di Poesia”. Ha
collaborato direttamente all’organizzazione della Biennale della Traduzione E.S.T., (Napoli 22 - 29
novembre 2010).
Marco Giovenale. Vive e lavora a Roma. I suoi libri di poesie più recenti sono La casa esposta (Le
Lettere, 2007), Storia dei minuti (Transeuropa, 2010) e Shelter (Donzelli, 2010). È redattore di
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“gammm.org”, “Sud”, “Or”, e di alcune pagine e siti web in lingua inglese. Collabora al
“manifesto”. Suoi testi in rivista sono comparsi su “Il Verri, “Poesia”, “Nuovi Argomenti”,
“Rendiconti”, “Semicerchio”, “l’immaginazione”, “Action Poétique”, “Nioques”, “OEI”, “The new
Review of Literature”, “Aufgabe”, “TRNSFR”, e in altre sedi. È presente in varie antologie, tra cui
Parola plurale (Sossella, 2005), Nono quaderno di poesia contemporanea (Marcos y Marcos,
2007), e nel libro del Premio Antonio Delfini 2009. Con gli autori di “gammm.org” è nel volume
collettivo Prosa in prosa (Le Lettere, 2009). Per Sossella ha curato nel 2008 la raccolta di Roberto
Roversi, Tre poesie e alcune prose. Ha tradotto autori inglesi per riviste e siti.
George Gutu. Nato nel 1944 a Galati (Romania), ha compiuto studi di Romanistica, Germanistica e
Cultural Studies presso le Università di Bucarest e Lipsia. Qui, nel 1977, ottiene l'abilitazione alla
docenza accademica con una tesi dal titolo Die rumaenischen Koordinate der Lyrik Paul Celans (Le
coordinate rumene della lirica di Paul Celan). Assistente universitario, lettore e docente, dal 1993 è
professore ordinario di Germanistica, nonchè direttore dell'Istituto di Germanistica dell'Università
di Bucarest. Co-fondatore e Presidente dell'Associazione Rumena Germanisti e direttore delle
riviste scientifiche "Zeitschrift der germanisten Rumaeniens" e "transcarpathica. germanistisches
jahrbuch rumaenien". Nel 2006 è stato visiting professor all'Università "La Sapienza" di Roma.)
Márton Kalász. Jahrgang 1934, geboren in Südungarn, Familie deutscher Herkunft. Studium in
Pécs (Fünfkirchen), danach Volksbildner. Ab 1957 in Budapest Rundfunksreporter, Verlagslektor.
In den sechziger Jahren Stipendien in Berlin (Ost), von 1971 bis 1974 Mitarbeiter des Ungarischen
Kulturinstitutes in Berlin. Danach Mitarbeiter der Literaturzeitschrift Új Írás, ab 1986 bei der
katholischen Zeitschrift Vigilia. In den neunziger Jahren (1991-1994) Leiter des ungarischen
Kulturinstituts in Stuttgart. Danach als Stipendiat Aufenthalte im Künstlerhaus Edenkoben in den
Pfalz bzw. In Norddeutschland, is Straelen. Von 2001 bis 2007 Vorsitzender des Ungarischen
Schriftstellerverbandes. Zahlreiche Gedichtbände, mehrere Romane und Essays, vielfache
Überzetzertätigkeit. Fünf Gedichtbände, zwei Romane in deutscher Sprache: Zeit unserer
Rhapsodien (Gedichte), Erlangen 1983; Bemessener Trost (Gedichte), Leipzig 1984; Probe
(Gedichte, ungarisch-deutsch), Budapest 1994; Dunkle Wunde (Gedichte), Heidelberg 2002;
Winterlamm (Roman), Graz 1992; Dezimierungszetel (Roman), Budapest 2002; Der Rosenmaler
(Gedichte), Berlin 2004. Preise: Attila József-Preis, Radnóti-Preis, IBBY-Preis, Arany János-Preis,
Prima-Preis, Stephanus-Preis.
Dieter Hornig. Premiato traduttore dal francese al tedesco, dal tedesco al francese, dall’inglese al
tedesco. Insegna a Paris 8 nel Master di Traduzione ed è co-organizzatore del progetto europeo. Tra
gli autori da lui tradotti, Braudel, Dumézil, Benveniste, Genette, Kristeva, Barthes, Ziegler,
Ratzinger, e opere letterarie tra cui ricordiamo diversi volumi di Henri Michaux, Julien Gracq; e
testi teatrali di Marivaux, Schwab, Jelinek; e, dall’inglese, Hazlitt. Ha scritto saggi sulla poetica
della traduzione.
Michael Hüttler. Dr. phil. He studied theatre, film and media studies as well as journalism and
communication studies at Vienna University. He worked in a bank for several years prior to
studying. Teaches at Vienna University, Department for Theatre, Film, and Media studies. Lectured
at Yeditepe University Istanbul (2001-2003), and has been conducting research for the Da Ponte
Institute and the Don Juan Archiv Wien since 2001. Since 2007, he has been director of Don Juan
Archiv Wien. Current research focuses on forms of music and popular theatre in the Eighteenth
century. Publications on Mozart, Theatre-Ethnology, Business-Theatre, and Experimental Theatre
in Austria, including (ed.) Aufbruch zu neuen Welten: Theatralität an der Jahrtausendwende
(Frankfurt/Main 2000); (ed.) Theater. Begegnung. Integration? (Frankfurt/Main 2003);
Unternehmenstheater. Vom Theater der Unterdrückten zum Theater der Unternehmer? (Stuttgart
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2005); (ed.) Hermann Nitsch. Wiener Vorlesungen (Vienna 2005), (ed.) Lorenzo Da Ponte (Vienna
2007), (ed.) Il Corpo del Teatro (Vienna, 2010), (ed.) Ottoman Empire and European Theater,
Vol.I-III (Vienna, forthcoming).
Antonio Iannotta (1979). Vive e lavora a Napoli. Si occupa di cinema, fumetto e letteratura del
Novecento, lavorando con diversi festival di settore. È dottorando di ricerca in Scienze della
Comunicazione presso l’Università degli Studi di Salerno, dove collabora con le cattedre di
Letterature Comparate e Teoria e Tecniche delle Comunicazioni di Massa. Ha pubblicato, tra
l’altro, la monografia Lo sguardo sottratto. Samuel Beckett e i media (2006) e curato i volumi
L’Audace Bonelli. L’avventura del Fumetto Italiano (con Glauco Guardigli, Alino e Loris
Cantarelli, 2010) e Nero chiaro. Lo spazio beckettiano e le messe in scena di Giancarlo
Cauteruccio (con Alfonso Amendola e Gabriele Frasca, 2010).
Domenico Ingenito (Vico Equense, 1982) poeta, traduttore e fotografo, dottorando in lingua e
letteratura persiana presso l’Università "L’Orientale" di Napoli, insegna lingua persiana presso la
Harvard Summer School in studi ottomani. Da due anni collabora all’organizzazione della Biennale
della Traduzione E.S.T., (Napoli 22 - 29 novembre 2010) ed è redattore della rivista "Il Porto di
Toledo - testi e studi intorno alla traduzione" (http://www.lerotte.net). Ha pubblicato sue poesie su
diverse riviste e blog on line, tra cui Poesia, Poeti e Poesia, Imperfetta Ellisse, La dimora del tempo
sospeso, Daemon. E' stato ospite in diversi festival letterari, tra cui la Biennale degli Artisti del
Mediterraneo (2000 e 2006) e Silenzi in forma di poesia (2010). E' stato recentemente selezionato
per il premio Miosotìs e alcuni suoi testi sono stati pubblicati nel terzo registro a cura delle edizioni
D'If. Vincitore di numerosi premi letterari, traduce da persiano, portoghese, catalano e spagnolo, ha
tradotto e pubblicato per Orientexpress La Strage dei Fiori - Poesie persiane di Forugh Farrokhzad
e ha ideato il progetto Riscrivere Hafez – Divano occidentale-orientale, proponendo ai poeti italiani
la rivisitazione del massimo poeta persiano di tutti i tempi. Alle traduzioni dal poeta persiano Hafez
ha inoltre dedicato uno studio d’impianto ermeneutico pubblicato sulla rivista Oriente Moderno.
Ha rilasciato interviste di carattere scientifico-divulgativo sulla lirica persiana classica sia alla
European School of Translation che alla Radio svizzera. Al momento lavora alla traduzione delle
canzoni d’amore della poetessa persiana medievale La Dama del Mondo (Jahan Malek Khatun),
considerata la maggiore voce poetica femminile dell’area islamica. [email protected]
Federico Italiano (Novara, 1976). Ricercatore presso l’Institut für Kulturwissenschaften und
Theatergeschichte (IKT) dell’Accademia Austriaca delle Scienze (ÖAW, Wien), insegna
Letterature Comparate presso la Ludwig-Maximilians-Universität (LMU, München). Poeta,
saggista, traduttore, collabora con diversi periodici italiani e stranieri. Tra gli altri, ha tradotto
Vicente Aleixandre, Elizabeth Bishop, Philippe Soupault, Lutz Seiler e Durs Grünbein. Tra le sue
pubblicazioni più recenti segnaliamo lo studio Tra miele e pietra. Aspetti di geopoetica in Montale e
Celan (Mimesis, Milano, 2009) e la sua seconda raccolta poetica, L’invasione dei granchi giganti
(Marietti, Milano, 2010).
Mirela Ivanova. Nata nel 1962 a Sofia, in Bulgaria. Poetessa, scrittrice, giornalista. Dopo aver
frequentato il Liceo Tedesco di Sofia, studi di filologia russa e bulgara a Plovdiv. Il primo volume
di liriche Steinerne Flügel esce nel 1985. Da allora ha pubblicato sette raccolte di poesie in lingua
bulgara e due in lingua tedesca, un volume di racconti (Langsam) e un libro di saggi (Tag für Tag).
Lavora per l’emittente radiofonica Deutsche Welle, scrive sceneggiature. Tra i vari premi ricevuti,
lo Herman Lenz Preis a Monaco (2002) e il Premio Nazionale Bulgaro Hristo G. Danov (2003). Nel
2008-2009 ha ottenuto la borsa di studio per scrittori presso lo Internationales Künstlerhaus Villa
Concordia in Baviera.
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Adrian La Salvia. Nato nel 1966 a Dresda, ha studiato romanistica, germanistica e filosofia,
conseguendo il dottorato e l'abilitazione presso l'Università di Erlangen-Nürnberg. La Salvia è
ricercatore nel progetto OPERA-Spektrum des Musiktheaters in Einzeleditionen, dell'Accademia di
Scienze e Letteratura di Magonza, Università di Bayreuth. Organizza e dirige i "Wolfenbütteler
Übersetzergespräche" e la "Erlanger Übersetzerwerkstatt". Numerose pubblicazioni sulla letteratura
comparata, la traduzione letteraria e il teatro musicale ("La Tragédie en musique nel contesto
europeo 1673-1800"). La Salvia ha inoltre curato diverse mostre: Cielo e inferno. La Divina
Commedia nell'arte moderna, Salvador Dalì. L'avventura grafica. Ha ottenuto il Premio
dell'Istituto Italiano di Cultura in collaborazione con il WDR (1986) e il Premio del Centro
Nazionale di Studi Leopardiani (1994).
Rosaria Lo Russo (Firenze, 1964, www.rosarialorusso.it). Poeta, saggista e lettrice-performer, ha
pubblicato Comedia (Milano, Bompiani, 1998), Lo Dittatore Amore (Milano, Effigie, 2004),
Penelope (Napoli, d’if, 2003), Io e Anne. Confessional poems (Napoli, d’if, 2010) e ha curato tre
libri di poesie della statunitense Anne Sexton, Poesie d'amore (Le Lettere, 1996), L'estrosa
abbondanza (Crocetti, 1997, insieme ad Antonello Satta Centanin ed Edoardo Zuccato), Poesie su
Dio (Le Lettere, 2003). Interprete da quasi trent’anni della poesia contemporanea, ha dato voce alle
poesie di Amelia Rosselli (La furia dei venti contrari. Variazioni Amelia Rosselli, a cura di A.
Cortellessa, Firenze, Le Lettere, 2007), Piero Bigongiari, Mario Luzi, Mariella Bettarini, Giorgio
Caproni, Andrea Zanzotto, Iosif Brodskij, Friederike Mayröcker, Erica Jong, Wisława Szymborska
e molti altri, oltre che ad un vasto repertorio di poesia medioevale (europea e mediorientale) e
moderna, collaborando con molti musicisti e compositori.
Monica Lumachi. Dottore di ricerca in Germanistica all’Università di Pisa, assegnista di ricerca
presso “L’Orientale” di Napoli dal 2003 al 2006 e dal 2009. Ambiti di ricerca: espressionismo e
“Moderne”, letteratura della repubblica di Weimar, narrativa e poesia tedesca contemporanea (saggi
su F. Jung, S. Kracauer, Günter Grass, Marcel Beyer), cultura tedesca ed Europa orientale (K.E.
Franzos). Di recente ha curato la raccolta di saggi Patrie. Territori mentali (Napoli 2009). Tra i
suoi lavori di traduzione F.C. Delius, La domenica che vinsi i mondiali; F. Zaimoglu, Maria in oro.
Racconti; M. Beyer, Cibo sbagliato. Poesie scelte. Traduttrice della serie “Letture Napoletane” per
l’Accademia Tedesca Villa Massimo di Roma.
Danilo Manera (Alba 1957). Insegna Letteratura Spagnola Contemporanea e Cultura Spagnola
presso l’Università degli Studi di Milano. È narratore, critico letterario, traduttore, consulente
editoriale, giornalista culturale e di viaggio. Ha preparato numerose edizioni italiane di autori
spagnoli e ispanoamericani (tra cui antologie di racconti cubani, dominicani, baschi, galeghi,
colombiani, haitiani, cileni e delle Canarie). Collabora con riviste italiane e straniere. Ha pubblicato
vari saggi di ispanistica e, con Gabriele Morelli, il manuale Letteratura spagnola del Novecento
(2007). Tra i suoi testi narrativi, si segnalano il libro di viaggio nell’amazzonia colombiana
Yuruparí. I flauti dell’anaconda celeste (1999, Premio Gambrinus per l’esplorazione); il volume di
racconti dedicati alle colline natali Terre Lune Langhe (2000); il romanzo a fumetti con Stefano
Fabbri Il monile di Bengasi (Besa 2004, Premio Oesterheld); la raccolta reportage e racconti Viaggi
di carta e carte di viaggio (2006); e il volume A Cuba. Viaggio tra luoghi e leggende dell’isola che
c’è (2008). Dirige la collana di letteratura e cultura italiana “Un mare di sogni” e ha partecipato,
con conferenze e donazioni, a eventi culturali in molti Paesi ispanoamericani, tra cui Cile, Cuba,
Repubblica Dominicana, Bolivia, Argentina, Colombia, Uruguay, Panama, Perú e Messico. Sito
web: https://sites.google.com/site/danilomanera/Home
Tatjana Marković. Assoc. Prof., Ph.D. She teaches at the Department of Musicology, University
of Arts in Belgrade, and at the Karl-Franzens-Universität Graz as a postdoctoral fellow (Lise43
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Meitner-Stipediatin, Elise-Richter-Stelle), and has been affiliated with the Filozofska fakulteta in
Ljubljana. She collaborates with the universities in Helsinki, Paris, Bonn, Vienna, and New York,
leading or taking part in numerous international research projects. She is a member of the editorial
board of “Nutida Musik” (Stockholm), and “Glasbeno-pedagoški zbornik” (Ljubljana). Has
published on Serbian and European music of the 19th and 20th century, especially on Southeast
European opera regarding issues of national cultural identity, nationalism, politics and music. Her
book Transfiguracije srpskog romantizma: Muzika u kontekstu studija kulture (Transfigurations of
Serbian Romanticism: Music in the context of cultural studies) was published in 2005; and
Istorijske i analitičko-teorijske koordinate stila u muzici (Historical and analytical-theoretical
coordinates of the style in music) in 2009.
Fernando Martinez de Carnero Calzada. Nato a Valdepeñas (Spagna), ispanista, ha insegnato
all’Università di Torino e, attualmente, di Roma “La Sapienza”, presso la Facoltà di Scienze
Umanistiche. Le sue ricerche riguardano la teoria letteraria, la teoria del linguaggio, l’epistemologia
e la linguistica dei corpora su supporto elettronico. Ha organizzato diverse attività di promozione
culturale, tra le quali il Convegno e la Mostra pittorica Fantasia in linea. Il viaggio di Gregorio
Prieto con De Chirico, Lorca e Don Chisciotte, insieme ai Proff. Aldo Ruffinatto e Maria Mimita
Lamberti, e in collaborazione con l'Università di Castilla-La Mancha; e il congresso Paremiologia:
classificazione, traduzione e tecnologie informatiche, svoltosi a Roma dal 12 al 15 marzo 2008.
Luca Marra. Nasce a Napoli il 12 Ottobre 1981. Attore e Musicista. Si diploma presso il I.C.R.A.
Project di Napoli con il Maestro Michele Monetta. Studia Musica Rinascimentale con la maestra
Cristina Florio. Laureando in Marketing e Comunicazione d'Impresa. Diplomato in Dizione e
Fonologia della lingua italiana. Approfondisce la sua formazione con stage e laboratori nazionali ed
internazionali (Vanda Monaco Westerstal, Roberta Carreri, Torgeir Wetal, Hanon Reiznikov, Judith
Malina, Peter Clough, Marise Flach, Maria Consagra, Iannis Dimitrou). Conduce laboratori sulla
ricerca del suono, impostazione vocale e movimento corporeo. Da tempo si dedica all'insegnamento
dando corsi di teatro per giovani e adulti. Ha frequentato la "Theatre Summer School" organizzata
dal Napoli Teatro Festival Italia, in collaborazione con l'Università di Napoli Federico II, e con i
maggiori esponenti del teatro europeo e mediterraneo. È Membro stabile de “I Pedoni dell'Aria” e
collabora con la compagnia Alma Kalma che ha sede in Thessaloniki (Grecia).
José M. Micó. Professore ordinario di Letteratura Spagnola all’Università Pompeu Fabra di
Barcellona. Autore di edizioni dei grandi classici spagnoli (Cervantes, Mateo Alemán, Quevedo e
specialmente Luis de Góngora) e di studi di letteratura castigliana e comparata (il più recente, Las
razones del poeta. Forma poética e historia literaria, de Dante a Borges, Madrid, Gredos, 2008). Si
è occupato anche di traduzione di grandi poeti europei come Ausiàs March, e soprattutto Ludovico
Ariosto, di cui ha tradotto le Satire (1999) e l’Orlando furioso (2005, Premio Nacional a la Mejor
Traducción, Premio Internazionale Diego Valeri, Premio Nazionale per la Traduzione). Come poeta
ha pubblicato La espera, Camino de ronda, Verdades y milongas, e La sangre de los fósiles. In
Italia è apparsa una antologia delle sue poesie: Prima stazione (Firenze, 2008).
Camilla Miglio (Bari 1964). Germanista e traduttrice, ha insegnato nelle Università di Pisa e di
Napoli "L'Orientale". Attualmente insegna presso la Facoltà di Scienze Umanistiche dell'Università
di Roma "La Sapienza". Ha dedicato diversi volumi all'opera di Paul Celan (Celan e Valéry. Poesia,
traduzione di una distanza, ESI Napoli 1997; Vita a fronte. Saggio su Paul Celan, Quodlibet
Macerata 2005; L'Opera e la vita. Paul Celan e gli studi comparatistici, curato con Irene Fantappiè,
ed. “L’Orientale”, Napoli 2008); e altri volumi alla teoria e storia della traduzione (Il demone a
vela. Traduzione e riscrittura tra didattica e ricerca, ed. “L'Orientale”, Napoli 2006; Dello scrivere
e del tradurre, ed. “L'Orientale”, Napoli 2007, curato con Valentina Di Rosa e Giovanni la
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Guardia). Ha dedicato studi e saggi a poeti e poetiche del Novecento (Ingeborg Bachmann,
Gottfried Benn, Hans Magnus Enzenberger, Rainer Maria Rilke, Peter Waterhouse), al
Romanticismo e all'Età di Goethe (Clemens Brentano, Jacob Burckhardt, Novalis, Johann
Wolfgang Goethe, Johann Gottfried Herder). Tra le sue traduzioni in volume più recenti: Clemens
Brentano, Fiaba del Reno (Donzelli 2008, curata con Laura Bocci), Peter Waterhouse, Fiori.
Manuale di poesia per chi va a piedi (Donzelli 2009), Ulrike Draesner, Viaggio obliquo (poesie
1995-2009), Lavieri, Caserta 2010, curata con Theresia Prammer. Tra le meno recenti ma ancora in
commercio: Franz Kafka, Josefine la cantante. Cinque storie di animali (Donzelli 2000), Hans
Magnus Enzensberger, Abbasso Goethe! (Donzelli 1996). Ha fondato il sito "Il Porto di Toledo.
Testi e studi intorno alla traduzione"; ed è project manager del progetto “EST-Europa spazio di
Traduzione" finanziato dall'Unione Europea. Al centro dei suoi interessi di ricerca negli ultimi anni:
questioni di geografia letteraria e geopoetica; approfondimento dello spazio letterario delle
letterature di lingua tedesca extraterritoriali (ebraico tedesche o tedesche delle minoranze
dell'Europa centro-orientale); studi sulla traduzione (teoria e storia), in particolare le questioni
legate alla riscrittura e alla citazione e alla traduzione tra Oriente e Occidente e le modificazioni del
canone ad essa legate; studi sul ritmo e sui rapporti tra scrittura e arti (figurative e musicali). Nel
2010 ha ricevuto dal Presidente della Repubblica Federale di Germania il Bundesverdienstkreuz, e
nel 2005 il "Premio Ladislao Mittner per la Germanistica" del DAAD e del Ministero degli Affari
Esteri tedesco.
Lorenzo Miletti, napoletano, è musicista e filologo classico. Suona l’oud, il saz, il bouzouki e i
tamburi a cornice. Ha suonato in contesti nazionali ed internazionali con il gruppo Bonamanera a
partire dal 2000, e con M’Barka ben Taleb nel 2006. Nel corso della sua attività ha partecipato a
diverse registrazioni in studio e ha curato la sonorizzazione di performance teatrali e di
cortometraggi. Studioso di letteratura greca antica, è autore di numerosi saggi e ha lavorato per le
università di Napoli Federico II e di Strasburgo come ricercatore a contratto. Dottore di ricerca,
docente di lettere, ha insegnato nella scuola superiore e ha contemporaneamente svolto seminari di
musica etnica nella scuola primaria. Oltre che della tradizione campana, si occupa in prevalenza di
musica greca, turca e araba.
Giampiero Moretti. Professore ordinario di Estetica presso l’Università “L’Orientale” di Napoli.
Studioso del romanticismo tedesco, ha curato edizioni italiane di opere di Novalis, Hoelderlin,
Schiller, Schelling e altri autori dell’epoca.
Giuseppe Morra. Presidente della Fondazione Morra. Si è formato presso il cenacolo di Evarista
De Luca. Agli inizi degli anni Settanta conosce e lavora con giovani artisti, quali Giuseppe
Maraniello, Errico Ruotolo, Luigi Mainolfi. Nel 1973 nasce lo Studio Morra nel quartiere di Chiaia,
con l’intento di creare più un laboratorio di arte e vita, che una galleria commerciale in senso
stretto. La sua Galleria è fin dall'inizio palestra, punto di confluenza e di partenza per sempre nuove
esperienze tra arti visive del Novecento ma anche poesia, editoria, teatro. In quegli anni, grazie al
suo intuito, sono arrivati a Napoli Günther Brus, Urs Lüthi, Gina Pane, Rudolf Schwarzkogler,
Hermann Nitsch. Fino agli anni Ottanta si è rivolto alle avanguardie americane, soprattutto al
movimento Fluxus e ai suoi massimi rappresentanti (Bob Watts, Dick Higgins, Nam June Paik, Al
Hansen) che realizzavano i loro happening negli spazi dello Studio Morra. Negli anni Novanta,
Peppe Morra, attraverso l’istituzione della Fondazione Morra, realizza l’intento di porre alla base
della propria attività “l’arte per amore della ricerca e della conoscenza”, richiamando con forza le
finalità sociali che vedono nella promozione culturale l’orizzonte di senso da seguire per rivalutare
le aree a forte degrado sociale. Nel passaggio dalla Galleria alla Fondazione, l’attività viene
trasferita dal Quartiere Chiaia al Rione Sanità, nel seicentesco Palazzo dello Spagnuolo. Nel 1997
Morra ha ricevuto da parte della Presidenza della Repubblica Austriaca un’onorificenza al Merito
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per il suo lavoro. Nel 2006 si ha il trasferimento della sede della Fondazione dal Rione Sanità a
Piazza Dante; e la successiva apertura del Museo Archivio Laboratorio per le Arti Contemporanee,
dedicato al grande artista e amico di una vita, Hermann Nitsch (2008), in quella che un tempo era la
centrale a carbone che forniva energia al Teatro Bellini.
Pasquale Napoletano. Artista digitale e studioso di comunicazione visiva. Sulle possibilità
progettuali del video come forma espressiva e sul rapporto tra queste e le derive della visualità
contemporanea è incentrato il suo percorso di ricerca come Dottore di Ricerca in Scienze della
Comunicazione presso l'Università di Salerno, con una tesi di dottorato in comunicazione audiovisiva dal titolo: Video-Design: Progettare lo spazio con il Video. Insegna dal 2008 Progettazione
Video presso l’Istituto Superiore di Design di Napoli per il Corso Triennale di Grafica
Multimediale. Artista multimediale, e curatore nel campo della new-media art, partecipa a
numerose mostre e rassegne. É membro del collettivo d’arte generativa Sound Barrier con il quale
ha esposto e performato in tempo reale in alcuni dei festival di new-media art più significativi in
ambito europeo, quali il NIME a Genova, il Vision’R a Parigi, l’H.A.I.P. a Lubjana, L.P.M. a
Roma, Flussi ad Avellino, al MediArc di Firenze, al SEAM di Sidney.
Marco Ottaiano (Napoli, 1975). Responsabile di redazione della Fondazione Premio Napoli.
Collabora come editor per la narrativa con diversi editori italiani. Dal 2007 al 2010 è stato
responsabile del laboratorio di Traduzione testi per la lingua spagnola presso l'Università
"L'Orientale" di Napoli. Dal 2010 insegna, presso la stessa Università, Analisi del Testo e
Traduzione Letteraria. Ha tradotto e curato, fra le altre cose, l'opera in versi La spassosa di Miguel
de Cervantes, la pièce teatrale Venecia di Jorge Accame, l'antologia Poetesse d'Argentina, le
raccolte di racconti Verso Napoli e Voci Migranti, il poema Orazione per Marilyn Monroe di
Ernesto Cardenal, il pamphlet Una Modesta Proposta di Jonathan Swift, il romanzo Grondante
sangue di Rafael Reig. Ha inoltre ideato e curato due antologie di racconti sul gioco del calcio,
Scrittori in curva e Per segnare bisogna tirare in porta.
Francesco Pacifico. Nato a Roma nel 1977, vive lì. Ha pubblicato i romanzi Il caso Vittorio
(minimum fax, 2003) e Storia della mia purezza (Mondatori, 2010). Ha tradotto autori americani e
graphic novel. Scrive sul “Sole 24 ore” e su “Rolling Stone”.
Riccardo Palmisciano. Ricercatore di Letteratura Greca a tempo indeterminato presso l’Università
degli Studi di Napoli “L’Orientale”. I suoi interessi scientifici si concentrano sulla poesia e cultura
greca di età arcaica e classica, analizzata anche alla luce degli studi antropologici ed etnografici più
recenti. In questo campo ha pubblicato numerosi articoli su riviste scientifiche. Ha collaborato, in
qualità di autore all'opera di L.E.Rossi e R. Nicolai, Storia e testi della letteratura greca (Firenze,
Le Monnier, 2002). Negli ultimi anni si è concentrato sullo studio della poesia popolare greca e sul
mito. In quest'ultimo campo ha inaugurato una ricerca che si sforza di analizzare il mito come
modalità di racconto, mettendo a punto la categoria (derivata dalla teoria narratologica) di "modo
narrativo mitico". Ha curato, insieme all’archeologo Matteo D’Acunto, il volume: Lo Scudo di
Achille nell’Iliade. Esperienze ermeneutiche a confronto, Roma-Pisa 2010.
Betül Parlak. Laureata in Letteratura e in Filosofia, con un dottorato in letteratura. Ha tradotto in
turco: Infanzia e storia di Giorgio Agamben, Gli schiavi musulmani nell'Italia moderna di Salvatore
Bono, Notturno Indiano di Antonio Tabucchi e di alcuni racconti di Claudio Magris, Alberto
Moravia e Cesare Pavese. Ha al suo attivo pubblicazioni e studi relativi al rapporto tra ermeneutica
e studi sulla traduzione, storia della traduzione, letteratura italiana in turco, e traduzione e plagio.
Ha anche scritto articoli sulla possibilità di definire le strategie di traduzione nelle opere classiche.
É professore associato alla Istanbul University presso il dipartimento di Translation Studies.
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Vincenza Perdichizzi. Ha studiato presso la Scuola Normale Superiore e l’Università di Pisa,
conseguendo il titolo di dottore di ricerca in Studi Italianistici nel 2007. Attualmente insegna in
qualità di ATER all’Università Charles-de-Gaulle Lille 3. Si occupa di teatro e letteratura del
Settecento. Su Alfieri ha pubblicato il volume Lingua e stile nelle tragedie di Vittorio Alfieri (Pisa,
ETS, 2009) e numerosi contributi su riviste italiane e francesi.
Theresia Prammer. Geb. 1973 in Niederösterreich, lebt in Berlin und Bologna. Studium der
Romanistik in Wien und Italien. Beiträge und Essays zur Gegenwartslyik und zur literarischen
Übersetzung. Herausgeberin von Anthologien und Schwerpunkt-Dossiers. Übertragungen aus dem
Französischen und Italienischen ins Deutsche sowie ins Italienische (Ghérasim Luca, Eugenio
Montale, Amelia Rosselli, Andrea Zanzotto u.a.). Übersetzerpreis der Stadt Wien 1999,
Doktorandenprogramm der ÖAW, Doc.Award 2008, Lana-Literaturstipendium 2009.
Herausgeberin der Internet-Anthologie „italo.log“ (http://www.satt.org/italo-log, zusammen mit
Roberto Galaverni); wissenschaftliche Mitarbeiterin von „Testo a fronte“. Vermittlungs-und
Veranstaltungstätigkeit. Buchpublikationen als Autorin: Lesarten der Sprache. Andrea Zanzotto in
deutschen Übersetzungen (2005); Übersetzen. Überschreiben. Einverleiben – Verlaufsformen
poetischer Rede (2009, Klever Verlag). Zuletzt hrsg.: Eine Wissenschaft vom Licht. Gedichte 19601975. Schreibheft-Dossier zu Pier Paolo Pasolini; Die Gewalt der Maulwürfe. Neuere Dialektlyrik
aus Italien. Lichtungen, Graz, 2010. Gemeinsam mit Camilla Miglio: Viaggio obliquo (Ulrike
Draesner, poesie 1995-2009), Lavieri 2010.
Michalis Pieris. Poet, translator and university professor. He was born in Cyprus in 1952. Since
1993, he has been teaching Poetry and Theatre at the University of Cyprus. He has published nine
poetic books, one collection of short stories, and two theatrical works. He has translated foreign
poetry and ancient Greek drama, and has adapted and staged as a director several Medieval and
Renaissance works. His poetry has been translated into all major European languages. An anthology
of his poems was recently released in Italy by Donzelli Editore (2008), while a special issue
dedicated to his poetry has been published by the “Poesia” literary magazine (Milan, 2005). He has
received the Melina Mercouri Award for his translation of Euripides’ Phoenician Women into
Modern Greek (2002), the International Award “Lazio between Europe and the Mediterranean” for
his poetic oeuvre (2009), and the State Award for Excellence in Letters of the Republic of Cyprus
for his overall contribution to literature, culture and the arts (2010). He is a Corresponding Member
of the Bruno Lavagnini Institute of Byzantine and Modern Greek Studies (Palermo, Italy).
Clelia Pinto. Laureata in Lingua e Traduzione portoghese con una tesi sulla traduzione del fumetto,
si è occupata in particolare delle strisce di Galvão selezionate tra quelle già pubblicate dalla rivista
“Internazionale” e altre inedite. Illustratrice del testo di grammatica portoghese E agora em
português (vol. 1 e 2), a cura di Gomes Maria da Graça e Barbara Gori. È, inoltre, traduttrice di
Absurdyum, Galvão, Edizioni Lavieri, 2010.
Riccardo Pozzo. Nato nel 1959, si è laureato all'Università di Milano (1983). Ha ricevuto il
dottorato alla Universität des Saarlandes (1988), la libera docenza alla Universität Trier (1995) e la
conferma alla Catholic University of America (2000). Nel 2003 è stato chiamato alla Cattedra di
Storia della Filosofia dell'Università di Verona e nel 2009 ha assunto la direzione dell'Istituto per il
Lessico Intellettuale Europeo e Storia delle Idee del CNR. Ha scritto monografie sull'illuminismo
(Frommann-Holzboog, 2000), Kant (Lang, 1989), Hegel (La Nuova Italia, 1989) e articoli apparsi
nello “Archiv für Begriffsgeschichte”, “American Catholic Philosophical Quarterly”, “Berichte zur
Wissenschaftsgeschichte”, “Giornale critico della filosofia italiana”, “Hegel-Jahrbuch”, “History of
Science”, “History of Universities”, “Jahrbuch für Universitätsgeschichte”, “Journal of the History
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of Philosophy”, “Kant-Studien”, “Medioevo”, “Quaestio”, “Review of Metaphysics”, “Rivista di
storia della filosofia”, “Studi Kantiani” e “Topoi”.
Arianna Punzi. Insegna Filologia romanza all’Università di Roma “La Sapienza”. Si è interessata
principalmente di narrativa antico-francese e delle relative prosificazioni in altre aree romanze. Si è
occupata inoltre delle fonti, del riuso della materia tebana e troiana nel Medioevo, e della
Commedia di Dante con particolare attenzione all’aspetto metrico.
Paola Ronzini. Insegna Letteratura e Teatro presso il dipartimento di italianistica dell’Università di
Avignone. Ha pubblicato, in rivista e in volume, studi sulla letteratura, sul teatro e sull’estetica
teatrale dal Settecento al Novecento (e oltre) in Italia e in Francia (Nouveau Théâtre Italien de Paris,
Goldoni, Marivaux, Florian, Cesarotti, Leo Ferrero, Amelia Rosselli, ecc.). Lavora attualmente sulla
drammaturgia e sulla scena europea contemporanea, preparando in particolare una raccolta di testi
della nuova drammaturgia italiana in traduzione francese (Edoardo Erba, Alberto Bassetti, Pia
Fontana, Ricci/Forte, Raffaella Battaglini, Roberta Biagiarelli, Renata Ciaravino, Mimmo
Sorrentino, Ugo Chiti). Come traduttrice (dal francese all’italiano) ha lavorato alla traduzione dei
Mémoires di Goldoni, del Dizionario del Teatro di Pavis, e a traduzioni da Marivaux e da Genet
rappresentate a teatro.
Marianna Rascente. Vive e lavora a Roma. Collabora con il Centro “Goren Goldstein”
dell’Università Statale di Milano. E’ membro del CISE-Centro Interdipartimentale di Studi
sull’Ebraismo di Pisa. Laureata in Filosofia all’Università di Bologna e addottorata in “Discipline
filosofiche” presso l’Università di Pisa. I suoi ambiti di ricerca sono: la filosofia ebraica del ‘900, le
concezioni filosofiche della metafora nel ‘900 (teorie della fenomenologia francese e teorie di
ambito analitico), la dimensione etica e politica della poesia (Paul Celan, Pier Paolo Pasolini), lo
Shibboleth ovvero il problema filosofico dell’intraducibilità, la traduzione come “redenzione”
(Franz Rosenzweig, Martin Buber). Su questi argomenti ha pubblicato diversi contributi. Ha scritto
Metaphora absurda. Linguaggio e realtà in Paul Celan, in via di pubblicazione per Franco Angeli.
Michael Rössner: Studies of translation, Romance languages and literature, and law at the
University of Vienna. From 1978 Assistent, from 1987 Lecturer at the University of Vienna: as of
1991 full Professor at the University of Munich. Teaching and lecturing: the Universities of
Salzburg and Innsbruck and the Vienna University of Economics (Austria);University of Queretar
(Mexico), Concepcion (Chile), B.A. and Tucuman (Argentina), and the UFRGS in Porto Alegre
(Brazil). Joint editor of the journal IBEROROMANIA, as well of the book series studia litteraria
(W.), TKKL (Publisher: Olms, H-Z-NY) and JWR (Publisher: Böhlau, W-G-K). Member of the
Austrian Academy of Sciences, Member of the Accademia degli Incamminati (Italian Art
Academy), Member of the Austrian PEN Centre, Chair of the European P. –Centre. Paradies 1988.
Marina Rullo. Si è laureata in Lingue e Letterature Straniere Moderne a Roma. Lavora come
traduttrice letteraria e ha pubblicato con diverse case editrici, tra cui Sellerio, Nutrimenti,
Mondadori Ragazzi, San Paolo Ragazzi, Sassi, Piemme Junior. Nel 1999 ha fondato il network per
traduttori letterari Biblit e dato vita a numerose iniziative per promuovere il ruolo e i diritti dei
traduttori letterari. Dal 2004 è responsabile della Sezione Traduttori del Sindacato Nazionale
Scrittori.
Maria Antonietta Saracino. She is Associate Professor in English Literature, teaching
Postcolonial Literatures in English as well as literary translation and “mediazione interculturale”.
She has written on themes and authors in contemporary African, Caribbean and Indian Literature in
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English, and on Literary translation. She has translated into Italian and edited works by Aphra
Behn, Kazuo Ishiguro, Joseph Conrad, Doris Lessing, Bessie Head, Miriam Makeba, Nelson
Mandela. She is the recipient of the International Literary Mondello Prize 2003, for the best work of
translation (Ralph Ellison’s Juneteenth).
Igiaba Scego. Nata in Italia, a Roma, da una famiglia di origini somale. Dopo la laurea in
Letterature Straniere presso “La Sapienza” di Roma, ha svolto un dottorato di ricerca in Pedagogia
all’Università di Roma Tre e attualmente si occupa di scrittura, giornalismo e ricerca avente come
centro il dialogo tra le culture e la dimensione della transculturalità e della migrazione. Collabora
con molte riviste che si occupano di migrazione e di culture e letterature africane tra cui
“Latinoamercica”, “Carta”, “il Ghibli” e “Migra”.
Simona Schettini Fin da giovanissima trova nella musica e nel canto il modo più congeniale per
esprimere se stessa. Sperimenta diversi generi musicali fino ad approdare alla musica etnica,
scoprendo in essa il proprio naturale linguaggio, rivisitando le tradizioni musicali mediterranee,
europee e latino- americane. Negli anni ’80 e ’90 collabora, cantando in scena, a numerose opere
teatrali, tra le quali Leopardi Infiniti di Vittorio Lucariello, Scaramuccia di Nello Mascia, Easy di
Aida Mashaka Croal. Dal 1987 al 1992 è membro del Nuovo Laboratorio di Musica Antica e
Popolare. Dal 1991 al 2002 si esibisce in repertori di musica argentina, andina e mediterranea. Dal
2002 ad oggi prosegue il suo percorso attraverso la world music nella Bonamanera e collaborando
con i Charagua. Dall’inizio della sua carriera si è esibita in teatri e festival di tutta Italia ed a New
York, dove ha vissuto per un anno.
Gabriella Sgambati. She is Ph.D. in Comparative studies at the University of Naples
“L’Orientale”. From 2010 she gets a post-graduate scholarship for research in German literature at
the same University. In her doctoral thesis (Transletture di Paul Celan in Giappone. Esperienza del
trauma ed estetica della latenza) she has analyzed some Japanese translations of Celan’s work and
the reception’s problem of his poetic in Japan. Her main research themes are translation studies,
trauma studies, intercultural German literature, lyric after Auschwitz and Hiroshima.
Luca Signorini. Violoncellista, compositore e scrittore. Con le orchestre di Santa Cecilia, Scarlatti
di Napoli, Maggio Musicale Fiorentino, San Carlo di Napoli, e in importanti sale concertistiche
giapponesi, tra cui la prestigiosa “Casals Hall” di Tokyo, ha eseguito con grande successo brani del
repertorio solistico per violoncello, sotto la direzione, tra gli altri, di Carlo Maria Giulini, Daniele
Gatti, Jeffrey Tate. Nell’ambito della musica d’insieme ha partecipato a complessi di varia
formazione, dal Duo con pianoforte al Sestetto, collaborando con Uto Ughi, Ruggiero Ricci, Bruno
Canino, Wolfang Christ, Felix Ayo, Franco Petracchi. È stato Primo Violoncello dell’Orchestra
Nazionale Sinfonica della RAI, dell’Orchestra Sinfonica dell’Accademia di Santa Cecilia,
dell’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma. Il Teatro di San Carlo di Napoli gli ha offerto, per
“chiara fama”, il posto di Primo Violoncello. Ha inciso una considerevole parte del repertorio, dal
’700 ai contemporanei, tra cui di recente, a beneficio di Amnesty International, l’integrale delle
suites di Johann Sebastian Bach per violoncello solo in compact disc.
Michele Sovente.Vive nei Campi Flegrei, a Cappella, dove è nato nel 1948. Insegna all’Accademia
di Belle Arti di Napoli. Ha pubblicato sette libri di poesia: “L’uomo al naturale” Vallecchi, 1978),
“Contropar(ab)ola” (ivi, 1981), “Per specula aenigmatis”(Garzanti, 1990), “Cumae” (Marsilio,
1998), con il quale ha vinto il Premio Viareggio, “Carbones” (Garzanti, 2002), “Carta e formiche”
(2005, Centro di Cultura Contemporanea Napolic’è), “Bradisismo” (Garzanti, 2008). Nel 1990, per
Radiotre da “Per specula aenigmatis” è stato tratto il radiodramma “In corpore antiquo”, con la
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regia di Giuseppe Rocca. Nel 2001 la Giuria del Premio Elsa Morante-Comune di Bacoli,
presieduta da Dacia Maraini, ha assegnato un riconoscimento speciale alla sua attività poetica.
Suoi articoli e versi sono apparsi su giornali e riviste, tra cui “Alfabeta”, “Poesia”, “Linea
d’ombra”, “Corriere della Sera”, “Paragone”, Nuovi argomenti”. È presente in varie antologie, tra
cui “Dopo la lirica”, a cura di Enrico Testa (Ed. Einaudi). Attualmente, per “Il Mattino” di Napoli
cura la rubrica settimanale “Controluce”. Le tre lingue nelle quali si esprime si propongono come
tre lingue diverse, ma sorelle, che si rincorrono e s’insinuano l’una nell’altra: il latino, alma mater
di tutto quello che noi siamo; l’italiano, ormai prossimo, come il latino, a diventare lingua morta, il
dialetto di Cuma, lingua del grembo e del nido (di «tana», dice Sovente), sulfureo e «ballerino»
come la terra in cui vive il poeta. Nel 2010 ha vinto il Premio Napoli per la poesia.
Morten Søndergaard. Nato a Copenaghen nel 1964, ha debuttato nel 1992 con il suo primo
volume di poesie, Sahara i mine hænder [Il Sahara nelle mie mani]. Ha vissuto in Italia con la
famiglia per otto anni, fino alla fine del 2006, prima a Vinci e poi a Pietrasanta. Artista poliedrico e
sensibile, Søndergaard è un maestro delle sonorità, come dimostrano la sua fine abilità vocale nelle
letture poetiche e le sperimentazioni sonore all’origine di sue numerose trasmissioni per la Radio
Danese e di molteplici incisioni. Dal 1992 ha pubblicato varie altre raccolte di poesie, alcuni volumi
di prose brevi e, nel 2000, il suo unico romanzo Tingenes orden [L’ordine delle cose], ma è stato
anche coredattore dell’enciclopedia soggettiva Brøndums Encyklopædi, traduttore di varie opere di
Jorge Luis Borges, redattore di diverse riviste di poesia fra le quali, a partire dal 2002,
“Hvedekorn”. Nel 1998 ha ricevuto il Michael Strunge Prisen e nel 2002 è stato uno dei due
candidati danesi al prestigioso Premio Letterario del Consiglio Nordico con la raccolta qui
presentata per la prima volta in italiano. Con il suo ultimo volume di poesia, Et skridt i den rigtige
retning [Un passo nella direzione giusta], per il 2007 ha ottenuto la sua seconda candidatura allo
stesso premio, a riprova del fatto che, con la sua produzione poetica, egli ha assunto ormai una
posizione assolutamente centrale per la lirica danese di questo primo decennio di secolo.
Rosario Sparno. Attore per il teatro e il cinema. Da vari anni dirige, interpreta, scrive storie e
adatta classici della letteratura e del teatro per bambini per il Teatro Stabile e di innovazione per
ragazzi Le Nuvole di Napoli. Tra i suoi adattamenti ricordiamo: Tamburò ispirato a Il Tamburo di
Latta di Günter Grass, Mondo rotondo ispirato a Il racconto dell’isola sconosciuta di J. Saramago
e, tra le ultime produzioni, La tempesta di William Shakespeare.
Andrea Spila. Traduttore, consulente web e formatore bilingue italo-inglese. Laureato in Filosofia
e dottore di ricerca in Pedagogia sperimentale. Dopo una lunga esperienza di insegnamento della
lingua straniera nella scuola materna ed elementare, ha fondato nel 1989 AlfaBeta, agenzia romana
di traduzione e comunicazione, dove si occupa di Marketing e Business Development. Nel 2009 ha
fondato, insieme a un gruppo di colleghi del Master in traduzione e redazione tecnica dell’università
dell’Aquila, la European School of Translation, di cui è attualmente direttore.
Leon Stefanija. Assoc. Prof., Ph.D. He studied musicology at the Faculty of Arts, University of
Ljubljana, where he graduated (1995), took his Master degree (1997) and earned his Ph.D. (2000).
He attended several courses within the framework of TEMPUS program and was honoured by a
semester of study at the Department of Music at the University of Exeter (1994-95). He worked as a
junior researcher (1995), assistant (1999), assistant professor (2001) and associate professor (2006)
of musicology at the University of Ljubljana, Faculty of Arts, where he chairs the systematic
musicology, serving since 2008 as the chair of the Department of Musicology. He was guest
lecturer at the Department of Musicology at the Music academy of Zagreb, and at the Musicological
department at the Faculty of Music in Belgrade (2008-09), as well as at the Karl-Franzens
University in Graz (2010-2011). He is focused on epistemology in music research, 20th century
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music and social psychology of music. Publications include: Sociology of music. History, theory,
and methodology, Ljubljana, 2010; Contribution to the analysis of the Slovenian music institutions
in the 20th century, Ljubljana, 2010; Leon Stefanija / Nico Schüler (Eds.), Music Theory Concepts,
2008; Computer-Assisted Music Learning, Ljubljana 2006; Methods of Music Analysis: Historical
and Theoretical Survey, Ljubljana, 2004; On the new in music: alongside the Slovenian
instrumental music of the last quarter of the 20th century, Ljubljana, 2001.
Francesco Stella. Professore ordinario alla Facoltà di Lettere di Arezzo dell’Università di Siena,
dove insegna Filologia latina medievale e umanistica e Teoria della traduzione. E’ direttore del
“Centro di Studi Comparati I Deug-Su” e del Master in Edizione elettronica. Fra gli argomenti delle
sue ricerche la poesia latina tardo-antica e medievale, la comparatistica interculturale, la tecnica
della scrittura poetica, la filologia informatica e i manuali di epistolografia medievale. E’
coordinatore dell’edizione digitale del Corpus Rhyrthmorum Musicum e del progetto europeo
Digital Philology and Medieval Texts. Dirige Semicerchio. Rivista di poesia comparata. E’
consulente scientifico di enti culturali, riviste e collane nazionali e internazionali di medievistica, di
festival e rassegne poetiche, direttore della Scuola di Scrittura Creativa di Semicerchio-Comune di
Firenze.
Melani Traini. Nata in Germania e cresciuta bilingue (tedesco e italiano). Ha conseguito una laurea
in Lingue e Letterature straniere con una tesi su bilinguismo e code-switching, un dottorato in
Linguistica sincronica, diacronica e applicata con una tesi sulla coscienza metalinguistica, e un
master in Traduzione e redazione tecnica. Oggi insegna Lingua e Linguistica tedesca all’Università
dell’Aquila; modera e tiene corsi alla European School of Translation; è Quality Manager presso
AlfaBeta, agenzia romana di traduzione e comunicazione; ed è traduttrice freelance di testi letterari
e tecnici dal tedesco e dall’inglese all'italiano.
Roberto Trenca. Chitarrista classico e studioso dei ritmi e delle tecniche dell’America Latina e
della tradizione musicale del sud Italia. Allievo del chitarrista e compositore Antonello Paliotti, ha
studiato e poi perfezionato l’uso della chitarra battente con Marcello Vitale, e del cuatro
venezuelano con Jorge Ball. Ha partecipato a numerose registrazioni e concerti con gruppi quali
Inti-Illimani, La Moresca, Mismo Canto, Gabriel Aguilera, Carlo Faiello etc. Dal 2002 al 2009 ha
suonato nella formazione del percussionista partenopeo Tony Cercola. Dal 2009 collabora con i
Sonidos De Cuba insieme a Roberto Lagoa, Doris Lavin e Piero De Asmundis. Attualmente suona
nel gruppo napoletano Charagua, ed è membro della Bonamanera fin dalla sua fondazione nel 2000.
Collaboratore dell’autrice e interprete cilena Isabel Parra, con la quale ha inciso nel 2008, come
arrangiatore ed esecutore, il disco Continuación. Direttore artistico del progetto musicale italocileno Vivamente Parra tour 2008, ha partecipato come invitato straniero, insieme al cantautore
cubano Silvio Rodriguez, al concerto per i 90 anni di Violeta Parra suonando con gli Inti-Illimani.
Sempre in Cile ha ricevuto l’attestato del sindacato Folkloristas de Chile 2007 presso il Teatro
Municipal di Santiago del Cile. Nel 2008 è stato nominato rappresentante e coordinatore ufficiale in
Italia della Fundación Violeta Parra.
Donatella Trotta. Romana di nascita e napoletana di adozione. Dopo essersi formata tra Italia,
Giamaica, Svizzera e Giappone si è laureata all’Università di Napoli Federico II in Lettere moderne
(indirizzo Sociolinguistico). Giornalista professionista, autrice e curatrice di vari testi tra saggistica,
divulgazione e narrativa, già docente di ruolo nelle scuole secondarie, dal 1983 lavora nel
quotidiano “Il Mattino”. Segretario Generale della Fondazione Premio Napoli dal 2002 al 2004, ha
contribuito al rilancio del Premio con una forte intonazione sociale promuovendo fra l’altro la
nascita di comitati di lettura all’estero e nelle carceri. È direttore responsabile della rivista di studi
di genere “La Camera Blu” e del “Bollettino linguistico Campano”, Presidente regionale dell’Ucsi,
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socia fondatrice e vicepresidente dell’Associazione culturale Kolibrì. Per Il Mulino ha tradotto il
volume Dialectology di Chambers e Trudgill; e per le edizioni San Paolo Zen Seeds della badessa
giapponese Aoyama. Tra le sue pubblicazioni, testi su fiaba, poesia e viaggio, su Serao e Di
Giacomo, su figure religiose femminili d’Occidente e d’Oriente, racconti e canzoni. Per il suo
impegno nella cultura e nel sociale ha avuto vari riconoscimenti, tra cui l’Andersen-Italia, il premio
di giornalismo civile dell’Istituto italiano per gli Studi filosofici, il premio internazionale Eip-Italia
dell’UNESCO, il premio di giornalismo Matilde Serao.
Carlo Vecce. He is currently professor of Italian Literature at the University of Naples
“L’Orientale”, Faculty of Foreign Languages and Literatures, where he leads the Ph.D. School in
Italian Studies. Graduate at Catholic University (Milan) with a dissertation directed by Giuseppe
Billanovich. His researchs focused on Renaissance Literature and Civilization in Italy and Europe:
tradition of classical texts, history of intellectual workshops in the dawn of Modern Age (printing
and manuscript notebooks), visual culture and arts. Secretary of the Commissione Nazionale
Vinciana, and the author of a Leonardo Biography translated in other languages, he was appointed
to prepare the critical edition of Leonardo da Vinci’s manuscripts, under the direction of Carlo
Pedretti: the Book on painting in the Vatican Library, published in 1995, and the Codex Arundel
263 in the British Library, published in 1998. Former fellow at the Harvard Center for Renaissance
Studies (Villa I Tatti), and teacher in the universities of Macerata, Pavia, Chieti, Paris-Sorbonne and
Princeton.
Piermario Vescovo. Insegna Letteratura Teatrale Italiana presso l’Università “Ca’ Foscari” di
Venezia. È stato professore invitato presso varie università straniere. È segretario scientifico delle
edizioni nazionali di Carlo Goldoni, Ippolito Nievo e Carlo Gozzi. Tra i suoi libri più recenti
Entracte. Drammaturgia del tempo (Marsilio, 2007), La virtù e il tempo. Giorgione: allegorie
morali, allegorie civili (Marsilio, 2010). Ha sempre affiancato agli interessi di ricerca, a partire dal
1978, la pratica teatrale. Le ultime regie sono: con Antonella Zaggia, Don Giovanni o sia Il
Convitato di pietra di Bertati e Giuseppe-Gazzaniga, Napoliteatrofestivalitalia 2008; con Paolo
Valerio, La bisbetica domata di Shakespeare, con Natalino Balasso e Stefania Felicioli, Teatro
Stabile di Verona, 2009-2010.
Lida Viganoni. Professore ordinario di Geografia presso la Facoltà di Lettere e Filosofia
dell’Università “L’Orientale” di Napoli. Ha ricoperto il ruolo di Pro-Rettore de “L’Orientale” dal
2001 al 2008. Ha orientato la propria ricerca prevalentemente sui temi della Geografia urbana e
dello sviluppo regionale. Molti dei lavori prodotti indagano le questioni inerenti il Mezzogiorno
(con lavori centrati sulla Campania e sulla Basilicata) e il bacino del Mediterraneo, con indagini
specifiche sui problemi della città e dei sistemi urbani, sul ruolo delle città medie, sul nesso tra
sviluppo industriale, mercato del lavoro e trame urbane, sulle problematiche delle aree interne in via
di rivalorizzazione. I problemi relativi ai Paesi in via di sviluppo sono stati affrontati attraverso
differenti approcci. Si tratta di ricerche destinate a cogliere il nesso tra organizzazione delle trame
urbane, commercio internazionale, valorizzazione delle risorse locali e sviluppo regionale. Di
recente ha ulteriormente approfondito le questioni relative alla rivalorizzazione degli spazi urbani
delle grandi aree metropolitane, ha affrontato le tematiche dello sviluppo delle aree interne del
Mezzogiorno, della sostenibilità ambientale alla scala urbana e dello sviluppo locale. Su questi temi
ha pubblicato libri e numerosi articoli su riviste geografiche. Ha soggiornato in varie occasioni
all’estero (Marocco, Francia, Egitto, Tunisia). E’ stata visiting professor presso il Department of
Geography dell’Università di Berkeley (California). Collabora con le principali riviste geografiche
nazionali. Membro di numerosi comitati scientifici, coordina progetti di ricerca nazionali (Miur,
CNR, Regione Campania). Ha partecipato sia con contributi scientifici sia in qualità di relatore a
Convegni e a Congressi Geografici nazionali e internazionali (Salerno 1975, Catania 1983, Genova
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1992, L’Aia 1995, Roma 2000). Membro del gruppo di lavoro internazionale incaricato dalla
Commissione della Comunità di stendere il rapporto preliminare per una politica mediterranea
globale. Collaboratrice del Formez e della Fondazione Agnelli. Componente di una Unità operativa
del CNR nell’ambito del Progetto Finalizzato "Struttura ed evoluzione dell’economia italiana" e del
Comitato direttivo dell’Associazione dei Geografi Italiani. Coordina il Dottorato di ricerca in
“Geografia dello Sviluppo” (Università “L’Orientale” di Napoli) e fa parte del collegio dei docenti
del Dottorato “Geopolitica e culture del Mediterraneo” (Istituto Italiano di Scienze Umane). E’
componente della Giunta esecutiva del Comitato Nazionale per le celebrazioni dei 750 anni dalla
nascita di Marco Polo. Ha curato l’allestimento della mostra fotografica Marco Polo - Michael
Yamashita. Un fotografo sulle tracce del passato (Napoli, Museo Diego Aragona Pignatelli Cortes,
17 dicembre 2005-19 febbraio 2006); e ha organizzato il Convegno Internazionale Italia-Cina: un
incontro di lunga durata (Napoli, Università “L’Orientale”, 24-26 maggio 2006) i cui Atti sono
stati stampati per la sua cura nel 2008.
H. E. Weidinger. Gewerke, Dr. phil. Socio amministratore del gruppo HOLLITZER. Studi di
giurisprudenza, filologia classica, scienze teatrali e storia dell’arte presso l’Università degli Studi di
Vienna; e di pianoforte, danza e canto a Vienna, Praga e Firenze. Soggiorni di studio a Venezia,
Roma, Napoli, Londra e New York. Tra i progetti artistici: Wiener Brut (film, Vienna 1982);
Constitutionis Theresianae Revocatio (performance, Vienna 1982); La Prétendante Chante
(performance, Berlino 1984); Il Giudizio di Don Giovanni (opera, Ratisbona 1986); HIC SAXA
LOQVVNTVR (concorso di architettura, Pfaffenberg-Berlino-Vienna-Venezia, 1993-1996); Eine
Oper für Büropa. Vorspiel im Büro (opera, Linz 1998); Fermata Greve Piazza. Pasticcio
chiantichianino (opera, Greve in Chianti, 2002). Partecipazione a conferenze: Scuola Normale
Superiore Pisa (1998); Università Mozarteum di Salisburgo (2000); ISSEI, Pamplona (2004);
Forum Austriaco di Cultura Istanbul (2008). Tra le ricerche svolte: IL DISSOLUTO PUNITO.
Untersuchungen zur äußeren und inneren Entstehungsgeschichte von Lorenzo da Pontes & W. A.
Mozarts DON GIOVANNI (tesi di dottorato, 16 voll., Vienna 2002); “In Turchia novantuna”. Don
Juan crossing the Ottoman World in: Ottoman Empire and European Theatre. I. Times of Sultan
Selim III and Mozart 1756-1808 (Vienna, Don Juan Archiv, in corso di stampa). Fondazioni
(selezione): Don Juan Archiv (Vienna 1987); Redaktion Tagbau (Vienna 2001); Ottoman Empire
and European Theatre convegni e atti, Vienna/Istanbul, dal 2008); STVDIVM FÆSVLANVM
(Firenze/Vienna 2009).
Juliane Zeiser. She studied Italian Language and Literature and Philosophy at the Universities of
Vienna and Bologna. For her master thesis she analysed German translations of Carlo Collodi's Le
avventure di Pinocchio, focusing on different translation strategies and their change over time. Her
main research interests lie in the fields of Italian literature, cultural studies, and translation theories
and practices. Currently, she is a doctoral student at the University of Vienna.
Edoardo Zuccato è nato a Cassano Magnago (VA) nel 1963. Ha pubblicato le raccolte di poesia in
dialetto altomilanese Tropicu da Vissévar (1996), La vita in tram (2001), I bosch di Celti (2008) e
Ulona (2010). Ha tradotto le Egloghe di Virgilio (2007) e, con Claudio Recalcati, alcune Ballate di
François Villon (2005). È caporedattore del semestrale di poesia e traduzione Testo a fronte e ha
curato edizioni bilingui di opere di poeti inglesi romantici e contemporanei. Insegna letteratura
inglese all’Università IULM di Milano.
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