Sabato
26 Febbraio 2011
Direttore
Antonio Ciliento
Anno III - Numero 08
www.gazzettinoeuropeo.it
GAZZETTINO EUROPEO
PARLAMENTO EUROPEO
SETTIMANALE DI INFORMAZIONE E DOCUMENTAZIONE COMUNITARIA PER L’EUROPA E IL MEDITERRANEO
GAZZETTINO
EUROPEO.IT
NEW YORK - Congelamento dei beni, embargo alle forniture di armi, ricorso alla corte penale internazionale per crimini contro l'umanità
STATI UNITI E ONU METTONO A PUNTO LE
SANZIONI CONTRO LA LIBIA DI GHEDDAFI
I capi di governo Ue hanno disposto che i rispettivi apparati impegnati
L'idea di una 'no-fly zone' è una delle misure che la diplomazia
internazionale sta valutando contro il regime di Muammar Gheddafi nell'evacuazione dei cittadini europei si tengano in stretto raccordo
Agli occhi di alcuni in Germania è inconcepibile avere un italiano alla guida della BCE
XENOFOBIA TEDESCA SUL GOVERNATORE DI BANKITALIA
UE-RUSSIA
VERTICE A BRUXELLES
PER DISCUTERE DI
ENERGIA E WTO
Sull’ipotesi di Mario Draghi alla presidenza della Banca
Centrale Europea, il popolare giornale tedesco Bild attacca:
«Per favore non questo italiano» e, ancora: «Questo italiano
sta all'inflazione come il sugo di pomodoro alla pasta»
CONTAMINAZIONI
LA UE APPROVA LA
SOGLIA DI TOLLERANZA
PER O.G.M. NEI MANGIMI
BIOLOGICO
BEN 131 PAESI
ALLA BIOFACH
DI NORIMBERGA
VISITA UFFICIALE
TURCHIA/ SARZOKY IN
VISITA RIPETE NO AD
ANKARA NELLA UE
Anche per questa edizione,
la Biofach di Norimberga,
appena conclusa, si
conferma come
l'appuntamento mondiale
più importante per il settore
dell'agricoltura biologica
Sarkozy, fiero oppositore di
Ankara nella Ue, per la prima
volta in visita in Turchia
quale presidente del G20.
Erdogan irritato dichiara
"Il suo un approccio
totalmente sbagliato"
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Gazzettino Europeo
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NEW YORK - Congelamento dei beni, embargo alle forniture di armi, ricorso alla corte penale internazionale per crimini contro l'umanità
STATI UNITI E ONU METTONO A PUNTO LE
SANZIONI CONTRO LA LIBIA DI GHEDDAFI
Gli insorti hanno raggiunto Tripoli e
sono pronti a perdere molte altre vite
pur di rovesciare il regime del colonnello Muammar Gheddafi. Ma anche
l'Occidente, dopo esitazioni e insicurezze, ha infine messo mano alle proprie armi per isolare il raìs e convincerlo alla resa pacifica.
Così Stati Uniti e ONU hanno messo
mano alla risoluzione che dovrebbe
sancire la serie di sanzioni da adottare per indurre alla resa l’ex leader
libico: il blocco dei beni di
Muammar Gheddafi e di alcuni suoi
familiari e dignitari del regime, l'embargo alle vendite di armi, oltre ad
un possibile coinvolgimento della
corte penale internazionale dell'Aja
per i crimini di guerra o contro l'umanità commessi in Libia.
Ieri lo stesso presidente Obama
aveva deciso di dare l’avvio alle
prime rappresaglie contro il dittatore
e i suoi famigliari. Tutti gli asset
detenuti dai Gheddafi sul territorio
americano, infatti, così come quelli
della banca centrale libica e dei fondi
sovrani Lybian investment authority
(Lia) e Lybian arab foreign investment company (Lafico) erano stati
congelati. Una misura importante,
che secondo gli osservatori, potrebbe
essere solo il primo passo verso l'isolamento totale del raìs. «Siamo pronti a qualsiasi cosa», aveva detto il presidente americano, lasciando intuire
che se la Nato dovesse pensare a
un'operazione militare gli Stati Uniti
potrebbero appoggiarla.
«Gheddafi lasci subito il Paese» ha
ammonito Obama, perché «quando
un leader sta al potere con l'unico
scopo di usare violenza generalizzata
contro il suo popolo ha perso ogni
legittimità di governo. E per il bene
del suo Paese è necessario che lasci
subito il potere». Lo stesso concetto è
stato ripetuto poco dopo dal segretario di Stato, Hillary Clinton.
A Bruxelles e all'Onu l'Unione euro-
pea è unita sulla necessità di azioni
urgenti in Libia che includano dure
sanzioni. Lo ha detto un portavoce
del primo ministro britannico David
Cameron.
Il portavoce di Downing Street ha
dichiarato che la valutazione comune
europea è che le azioni del regime
libico sono "totalmente inaccettabili"
e che "la brutalità e l'intimidazione"
non saranno tollerate".
Downing Street ha confermato che
Cameron ha parlato separatamente
nelle ultime 24 ore la cancelliera
tedesca Angela Merkel, il presidente
del Consiglio italiano Silvio
Berlusconi e il primo ministro turco
Tayyip Erdogan.
"C'è accordo completo che le azioni
del regime libico siano totalmente
inaccettabili e che la brutalità e l'intimidazione non saranno tollerate", ha
detto il portavoce che ha parlato di
sanzioni in sede Ue e Onu "che prendano di mira direttamente il regime".
Il governo britannico congelerà nei
prossimi giorni i beni da oltre 20
miliardi di euro del leader libico
Muammar Gheddafi rintracciati nel
Regno Unito. Secondo l'indagine
condotta dal Tesoro britannico, e
riportata oggi dal quotidiano The
Telegraph, Gheddafi avrebbe a disposizione oltre 23 miliardi di euro in
liquidità, concentrati soprattutto a
Londra, e una proprietà immobiliare
da oltre 11 milioni di euro, situata
sempre nella capitale britannica.
«La priorità ora è riportare i britannici a casa - ha detto una
fonte di Whitehall - poi
procederemo a intervenire sui beni di
Gheddafi, la pratica è
già stata avviata. E' già
sotto controllo ai più alti
livelli».
La
Gran
Bretagna oggi ha inviato
una nave da guerra della
Royal Navy davanti alle
coste della Libia per
portare in salvo i 200
connazionali
ancora
bloccati in varie località
nel deserto dove ci sono
i pozzi petroliferi. Il
primo ministro britannico, rientrato in anticipo a Downing
Street per la crisi libica, ha messo in
guardia il Colonnello e il resto del
regime libico che la comunità internazionale sta preparando sanzioni che
includono «il blocco dei beni, il
bando dei viaggi e altre misure punitive». Cameron ha detto che la giustizia internazionale «ha la memoria
lunga» e che i responsabili della
«disgustosa e inaccettabile violenza»
di questi giorni saranno puniti.
Da un punto di vista operativo, le
nazioni Ue si stanno preparando per
eventualmente creare una 'no-fly
zone' sulla Libia per impedire a
Muammar Gheddafi di bombardare i
manifestanti, nel caso l'Onu approvi
una misura in tal senso. Lo ha reso
noto una fonte diplomatica.
E proprio sulle sanzioni da adottare il
segretario Ban Ki-moon sembra aver
infine aver imboccato la strada della
determinatezza, e ha affermato che
«la priorità delle Nazioni Unite è di
fare di tutto per assicurare protezione
immediata ai civili che manifestano.
L'Onu devono compiere passi concreti per porre fine alle violenze ora che
oltre mille persone sono state uccise».
Nel suo lungo giro di telefonate, Ban
Ki-moon ha intrattenuto una conversazione con il presidente del
Consiglio, Silvio Berlusconi, in cui i
due «hanno condiviso la necessità di
porre termine alle violenze sui civili e
alle violazioni del diritto umanitario e
internazionale, e quella di garantire
un futuro di stabilità e integrità della
Libia». Inoltre, il segretario Onu ha
chiesto all'Italia appoggio continuo e
un ruolo attivo per le azioni decisive
da prendere nella risoluzione della
crisi libica.
Manovre in corso anche sul fronte del
tentativo di giungere alla fine delle
ostilità. Emissari inglesi sarebbero
già all'opera in Libia per convincere
vecchi esponenti del regime alla resa:
la minaccia, secondo indiscrezioni
riportate da quotidiano britannico
Guardian è quella di rimanere coinvolti in processi per crimini contro
l'umanità, come già successe nei
Balcani.
E in questo quadro si inserisce anche
la tardiva decisione di espellere la
Libia dal Consiglio Onu sui diritti
umani. L'assemblea generale delle
Nazioni Unite esaminerà martedì
primo marzo la richiesta di espulsione, ma esistono davvero pochi dubbi
sull'accoglimento della mozione.
La resa dei conti, insomma, si avvicina. Il segretario della Nato, Fogh
Rasmussen, non ha escluso la possibilità di un intervento militare:
«Siamo pronti a qualsiasi evenienza»,
ha fatto sapere al termine della riunione di venerdì. E il ministro della
Difesa italiano, Ignazio La Russa, ha
autorizzato l'uso della base di
Sigonella, in Sicilia, per evacuare il
personale dalla Libia, oltre che «per
scopi umanitari».
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BANCA CENTRALE
EUROPEA
Può un candidato proveniente da un
Paese noto per il disordine dei suoi
conti pubblici diventare presidente
della Banca centrale europea? Se lo
sta chiedendo in questi giorni tutta la
stampa tedesca riassumendo i dubbi
che su Mario Draghi serpeggiano in
Germania, tra i politici e l’opinione
pubblica.
Dubbi, si badi bene, che non riguardano, per fare un esempio, scelte sbagliate di politica monetaria, un'esperienza professionale limitata o una
preparazione tecnica insufficiente. In
realtà gli attacchi contro il banchiere
centrale riguardano esclusivamente la
sua nazionalità, perchè agli occhi di
alcuni in Germania è inconcepibile
avere un italiano alla guida della
Banca centrale europea.
«Cosa altro sarebbe potuto diventare
Mario Draghi, se non governatore
della Banca d’Italia?». Inizia così,
con una domanda retorica, l’articolo
che lo Spiegel ha dedicato al candidato oggi più accreditato alla successione di Jean-Claude Trichet alla Banca
centrale europea. Il magazine è partito da lontano, dall’infanzia del governatore, per descriverne la personalità.
Draghi è un nome tanto quotato quanto ancora indigesto alla maggior parte
dell’opinione pubblica tedesca. Il
motivo? «Ha un passaporto sbagliato,
viene da un Paese che non è certo
noto per l’ordinata gestione dei conti
pubblici». «Eppure», ha ricordato lo
Spiegel, «fin dalla sua nascita è stato
influenzato dalla figura del padre, che
si recava ogni giorno tra le mura del
potente Palazzo Koch in via
RELAZIONI
UE-TURCHIA
XENOFOBIA TEDESCA SUL GOVERNATORE DI BANKITALIA.
IL QUOTIDIANO BILD: «PER FAVORE NON QUESTO ITALIANO»
Nazionale, nel centro di Roma, per
lavorare in Banca d’Italia. Ora è suo
figlio che ha il potere di decidere, lì,
fra quelle stesse mura».
Una carriera in qualche modo prede-
stinata, anche se la fama dell’istituzione è stata a volte dubbiosa. «Bolle
speculative, spinte inflazionistiche,
svalutazioni monetarie hanno spesso
trovato in Banca d’Italia il loro inizio», ha scritto il magazine, descrivendone con rudezza il ristretto
ambiente che le ruotava attorno:
«Molti presidenti, eletti a vita come i
papi, usavano andare a braccetto con
i politici, si accordavano sottobanco
con i colleghi banchieri e finivano
spesso in cattiva luce. L’ultimo
governatore prima di Draghi, Antonio
Fazio, si è dovuto dimettere per un
grave scandalo bancario».
Con questi precedenti, si è chiesto lo
Spiegel, è opportuno pescare il futuro
mister Euro da un Paese che ha una
lunga tradizione inflazionistica e che
detiene il secondo debito pubblico del
Continente?
Ma la mazzata più dura arriva da
un’altra testata a cui è possibile imputare dichiarazioni di assoluta xenofobia.
Nei giorni scorsi il quotidiano popolare Bild, che ogni giorno vende tre
milioni di copie e ha circa dodici
milioni di lettori, si è lanciato a testa
bassa. Colto di sorpresa, come tutti
in Germania, dalle dimissioni
improvvise di Axel Weber dalla
Bundesbank e quindi dalla sua uscita di scena nella corsa alla presidenza della Bce, il giornale ha elencato
i potenziali candidati alla guida dell'istituto monetario. Accanto alla
foto di Draghi si leggeva: «Per favore non questo italiano».
«Mamma mia - scriveva Bild - per
gli italiani l'inflazione nella vita è
come la salsa di pomodoro sulla
pasta». Il giornale notava poi che il
governatore italiano è stato vice presidente di Goldman Sachs tra il 2002
e il 2005 «proprio nel periodo in cui
la banca avrebbe aiutato il governo
greco a truccare il debito pubblico».
A onore del vero, nello stesso articolo Bild prendeva di mira altri potenziali candidati alla guida della Bce.
Accusava il lussemburghese Yves
Mersch di avere dato il benestare agli
eurobonds, lo spagnolo Miguel
Ordónez di non aver vigilato sulle
banche,
il
greco
Georgios
Provopoulos di provenire da un paese
indebitato. In tutti i casi il giornale
utilizzava clichés, espressioni in lingua originale e vecchi pregiudizi per
giungere alla conclusione che ormai
l'unico possibile candidato alla Bce è
un tedesco: Klaus Regling, presiden-
te del fondo salva-stati (Efsf).
Le uscite xenofobe della stampa tedesca sicuramente avranno conseguenze pesanti e sicuramente non mancheranno di innescare polemiche.
Atteggiamenti così palesamente antiitaliani destano preoccupazione e
lasciano aperti e irrisolti numerosi
quesiti.
A rispondere, secondo la cronaca del
Sole 24 Ore, è Hermann-Dieter
Schröder, analista dell'istituto Hans
Bredow di Amburgo, specializzato
nello studio dei media: «Il giornale
non è razzista, forse un po' nazionalista. È un quotidiano popolare, che
ama i toni forti per cogliere l'attenzione del pubblico, cavalcando stereotipi e pregiudizi. Chi lo acquista spesso non si identifica con il contenuto
troppo estremo e ne prende le distanze». Insomma, è più entertainment
che informazione.
L'osservatore straniero dovrebbe
quindi reagire con un'alzata di spalla,
volgendo lo sguardo altrove, magari
ai molti giornali di qualità, che in
Germania hanno analisi assai più
equilibrate. C'è il rischio tuttavia che
le posizioni di Bild possano influenzare in ultima analisi le scelte del
governo tedesco? «Sì e no - risponde
Schröder - sì, se le critiche sono argomentate. No, se si limitano a rivangare clichés».
Un’ultima nota che alla stampa tedesca propro non va giù: tutte le più
importanti testate europee (Financial
Times in testa) hanno già indicato in
Draghi l’uomo più idoneo a guidare
l’Istituto europeo.
TURCHIA/ SARZOKY IN VISITA RIPETE NO AD ANKARA NELLA UE. E
IL 53 % DEI FRANCESI CONDIVIDE LA POSIZIONE DEL PRESIDENTE
(TMNews) - Prima visita ufficiale di Nicolas
Sarkozy in Turchia, la prima di un presidente francese in 19 anni, che conferma le aspettative modeste
della vigilia: Parigi non è
disposta ad accogliere
Ankara nella Ue e le chiede
di trovare alternative.
"Penso sia meglio chiarire
subito le cose che finire un
giorno in un vicolo cieco"
ha detto Sarkozy in una
conferenza stampa congiunta con l'omologo turco
Abdullah Gul. "Tutti i paesi hanno delle linee da
non varcare, tutti i paesi hanno un'opinione pubblica. Servono discussioni per arrivare a un accordo,
continueremo a cercare delle modalità per il futuro" ha detto Sarkozy, mentre Gul ha chiesto a
Parigi di non ostacolare i negoziati di adesione.
Irritato, il premier Recep Tayyip Erdogan ha promesso di chiedere conto al presidente francese
della sua opposizione all'ingresso della Turchia
nella Ue. "Abbiamo mandato a Sarkozy molti
avvertimenti su molti argomenti. Gli abbiamo detto
che il suo approccio alla Turchia è totalmente sbagliato e gli farò una domanda su questo punto" ha
detto il premier in un'intervista.
Già due sere fa, all'agenzia France Presse, il primo
ministro aveva lanciato un messaggio molto duro.
"Io parlo con franchezza. - aveva detto Erdogan -.
Ci sarebbe piaciuto dare il benvenuto come
Presidente della Repubblica francese,
non come presidente del G20. Quindi
penso che questa non è una visita alla
altezza della amicizia tra Francia e
Turchia. Le relazioni turco-francesi
meritano più di questo".
Sarkozy, fiero oppositore di Ankara
nella Ue, dunque in visita in Turchia
per poche ore, e solo in qualità di presidente del G20. E Ankara non ha
nascosto la sua irritazione preparando un'accoglienza di basso profilo al presidente francese, che
non ha trovato all'aeroporto nessun ministro ad
attenderlo.
Dopo l'incontro con Gul, Sarzoky ha ammesso
serenamente il dissenso sull'ingresso della Turchia
nella Ue. "C'è un tema sul quale ovviamente non
concordiamo - ha detto -. Ne abbiamo parlato in
qualità di presidenti e tentato di comprendere
entrambe la parti. Abbiamo tentato di trovare un
percorso comune che impedisca all'Europa di
diventare instabile e il degrado del popolo turco.
Abbiamo punti di vista diversi, ma continueremo a
lavorare insieme". Ricordando che il processo
negoziale è stato avviato con il consenso di tutti gli
stati Ue, Gul ha detto che Ankara attende che ogni
paese Ue attui il principio dei 'pacta sunt servanda'.
Sarkozy ha replicato che la Francia non è contraria
ai negoziati, ma non vuole che siano usati come un
pretesto per il futuro ingresso della Turchia nella
Ue. Poi, il presidente francese ha cambiato registro
sul piano della collaborazione economica, offrendo
cooperazione "illimitata" nel campo del nucleare
civile. "E' un segnale di fiducia nella democrazia
turca" ha detto.
Il cancelliere tedesco Angela Merkel lo scorso
marzo aveva compiuto una visita ufficiale di ben
due giorni nel Paese della Mezzaluna, visitando
anche il centro finanziario del paese a Istanbul.
Una disponibilità che l'esecutivo di Ankara aveva
apprezzato. Il presidente francese in precedenza
aveva già fatto infuriare la Turchia, accogliendo
Gul a Parigi nell'ottobre 2009 masticando un
chewing gum.
Nello stesso giorno in cui il presidente Sarkozy si
recava in Turchia, in Francia è stato diffuso un sondaggio condotto da TNS-Sofres, secondo il quale il
53 per cento dei francesi è contrario all'ammissione della Turchia nell'Unione europea..
Circa il 21 per cento degli interpellati ha dichiarato
di essere "abbastanza sfavorevole" all'ingresso
della Turchia nell'Ue, il 32 per cento s'è detto "contrario del tutto" a quest'idea.
Tra gli avversari più duri dell'adesione, ci sono gli
elettori di destra dell'Umpa, il partito del presidente, e del partito di estrema destra Front National.
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BRUXELLES - Strette di mano, sorrisi cordiali, ma opinioni ed interessi molto lontani al vertice Russia-Unione europea
A BRUXELLES VERTICE UE-RUSSIA PER DISCUTERE DI
ENERGIA E WTO, TRA DISSENSI E TONI BATTAGLIERI
Confermando i toni battaglieri della vigilia, l'incontro Russia e Commissione europea dei giorni scorsi
ha messo in luce più le divergenze che i punti di
unione tra i due partner economici e commerciali.
Il primo ministro russo, Vladimir Putin, è arrivato a
Bruxelles affiancato da un'impressionante delegazione, composta dal vicepremier Igor Shuvalov e
da 11 ministri, per partecipare ad una fitta serie di
appuntamenti centrati su
tre dossier: nuovo partenariato Ue-Russia, adesione
russa al Wto ed energia.
Mosca ha già fatto sapere
che non firmerà un nuovo
accordo di partenariato
con l'Ue (quello precedente è scaduto nel 2007, è
stato nel frattempo prorogato e dopo una serie di
attriti i negoziati sono ripresi lo scorso dicembre)
prima dell'ingresso della Russia nel Wto: costretta a
numerosi rinvii, ora conta di concludere i negoziati
per l'adesione a metà 2011. Quanto alla cooperazione energetica, la Russia non digerisce il cosiddetto
"terzo pacchetto", che impone la divisione tra produttori e trasportatori di gas e che il monopolista
Gazprom vede come una minaccia al suo predominio. E proprio sul dossier energia Putin è arrivato a
Bruxelles con un nuovo argomento, appena messo
sul piatto da Gazprom: alla luce delle rivolte che
stanno sconvolgendo l'Africa settentrionale, il
monopolista russo invita l'Ue a riflettere sull'affidabilità dei Paesi dell'area fornitori di energia (Libia
in primis) e per anni al centro della politica europea
di 'diversificazione' dalle fonti russe.
Così , l'incontro di Bruxelles si è trasformato in una
vera discussione sulla legislazione europea che
impone alle compagnie energetiche operanti nella
Ue lo scorporo ('unbundling') delle attività di pro-
duzione da quelle di trasporto e distribuzione del
gas e dell'elettricità. Putin ha denunciato che l'obbligo per le compagnie come Gazprom di vendere i
loro 'asset' nel trasporto del gas nella Ue è contrario
agli accordi bilaterali con la Russia, secondo i quali
la legislazione comunitaria non deve determinare
conseguenze sulla presenza delle
società russe sul mercato europeo.
Mosca è il principale fornitore di gas al
Vecchio continente e vede il terzo pacchetto come il tentativo di impedire a
Gazprom di espandersi nella distribuzione in Europa.
Per il premier russo, inoltre, se
Gazprom dovesse vendere ad altre compagnie il proprio gas a partire dall'ingresso sul mercato europeo (per esempio al primo 'rubinetto' in Germania di Nord
Stream, il gasdotto che si progetta di costruire sotto
il Baltico), vi sarebbe inevitabilmente "un aumento
dei prezzi energetici nell'Ue".
Barroso, intervenendo in conferenza stampa sull’argomento, ha difeso il terzo pacchetto Ue per la liberalizzazione dell'energia, sottolineando che "prevede che le compagnie energetiche non europee siano
trattate nello stesso modo di quelle dell'Ue". In altre
parole, le norme sull''unbundling' si applicano
anche alle imprese comunitarie. "Il nostro III pacchetto sull'energia è pienamente compatibile con le
regole della Wto (l'Organizzazione mondiale del
commercio), non discriminatorie e compatibili
anche con i nostri accordi bilaterali con la Russia".
Comunque, ha aggiunto il presidente della
Commissione, nel pacchetto stesso "ci sono clausole e strumenti per affrontare alcune delle preoccupazioni espresse dal primo ministro Putin".
Sul piano dell'adesione della Russia alla Wto Putin
ha provato ad ottenere da Barroso delle nuove e
quanto esplicite garanzie di sostegno europeo in
Intervento della Presidente del Comitato delle regioni (CdR)
EUROPA 2020: PER MERCEDES BRESSO "I PAESI UE NON HANNO IMPARATO LA LEZIONE"
Gli enti regionali e locali sono responsabili di oltre
il 30 % della spesa pubblica complessiva, del 25 %
delle entrate fiscali, di circa il 16 % del debito pubblico e di 2/3 degli investimenti in capitale; da loro
inoltre dipende l'attuazione sul
campo di circa il 70% delle normative europee.
In ragione della importanza del ruolo
da essi ricoperta nella attuazione dei
programmi nazionali di riforma previsti dalla strategia Europa 2020, la
Presidente del Comitato delle regioni (CdR) Mercedes Bresso è intervenuta per lanciare un ammonimento
sulle conseguenze di un nuovo fallimento della strategia di Lisbona: "Per evitare un
nuovo insuccesso, che l'Europa non si può permettere, occorre che gli sforzi richiesti a ciascuno e le
prospettive che questi offrono divengano un affare
di tutti", così il messaggio al Presidente del
Consiglio europeo Herman Van Rompuy in preparazione al Vertice di primavera.
La diagnosi della Presidente del CdR è chiara: "Gli
enti territoriali sono stati coinvolti soltanto nella
fase preliminare e in modo non sistematico nella
preparazione dei programmi nazionali. "Già la
prima analisi della crescita pubblicata dalla
Commissione europea ha rivelato l'esistenza di un
fossato fra le ambizioni della nuova strategia e le
prime idee presentate dagli Stati membri nelle loro
bozze di programmi nazionali di riforma. La situa-
zione non è cambiata, e i progetti non sono all'altezza delle ambizioni", così Mercedes Bresso in
occasione di un convegno sul dialogo territoriale
tenutosi martedì 22 febbraio a Bruxelles.
In Europa, gli enti territoriali iniettano circa 2.000 miliardi di euro
l'anno nel tessuto economico regionale, ma questo fattore di crescita
non è coordinato con l'azione delle
autorità nazionali. Lo denuncia la
Presidente del CdR, che afferma:
"Certo, l'UE ha realizzato un coordinamento delle politiche macroeconomiche per ridurre i deficit pubblici e investire nei settori di crescita, ma c'è una condizione indispensabile per la riuscita di queste politiche: una vera collaborazione
fra tutti i soggetti interessati, con obiettivi comuni
e impegni reciproci".
Mercedes Bresso invita a formalizzare la collaborazione fra i governi degli Stati membri e le loro
regioni e i loro comuni per raggiungere gli obiettivi della strategia Europa 2020. "Noi vogliamo il
successo della strategia Europa 2020, e ne siamo
collettivamente responsabili", ha insistito, "ma
occorre che ci siano dati i mezzi: i governi nazionali, le regioni, i comuni e gli altri enti pubblici
devono impegnarsi ufficialmente a perseguire
obiettivi condivisi, sottoscrivendo quelli che chiamiamo Patti territoriali".
L'idea ha già ottenuto il sostegno del Parlamento
questo processo che dura ormai da 17 anni. Il
Cremlino non si sbilancia: «È difficile indicare la
data esatta, ma speriamo di portare a termine le trattative sull'adesione per il mese di luglio di quest'anno», ha sottolineato Jurij Ushakov, secondo cui il
principale ostacolo resta la posizione intransigente
della Georgia, che protesta contro «l'occupazione
russa dell'Ossezia del Sud e dell'Abkhazia».
L’UE APPROVA LA SOGLIA
DI TOLLERANZA PER
GLI O.G.M. NEI MANGIMI
L’Ue ha approvato la soglia di tolleranza per
contaminazione da Ogm nei mangimi. Il contenuto di materiale transgenico non autorizzato
non può superare lo 0,1%. Gli esperti dei governi riuniti nel Comitato permanente Ue sugli
Organismi geneticamente modificati hanno
approvato, a maggioranza qualificata, alcune
nuove norme che consentiranno la contaminazione nei mangimi importati, fino allo 0,1% di
materiale transgenico non autorizzato.
La proposta approvata era stata presentata l'anno
scorso dalla Commissione europea, e oggi fissa
a 0,1% la soglia di contaminazione da Ogm rilevabile con certezza. Il progetto di regolamento
passerà ora al vaglio del Parlamento e del
Consiglio europeo per tre mesi e sarà approvato
poi dalla Commissione se non saranno sollevate
obiezioni. Il problema dei mangimi contaminati
è particolarmente sentito, visto che solo nella
stagione 2008-2009 sono state importate quattro
milioni di tonnellate di diversi mais e 33 milioni
di prodotti di soia che arrivano soprattutto da
Argentina, Brasile e Stati Uniti e costituiscono
un complemento essenziale per il settore zootecnico dell'Unione europea.
Intanto, calano del 3 per cento i terreni seminati
con organismi geneticamente modificati (Ogm)
in Europa nel 2010 a conferma della crescente
diffidenza nei confronti di una tecnologia che gli
agricoltori europei stanno abbandonando, anche
nei Paesi dove è ammessa, poiché nel coltivare
prodotti transgenici non c’è neanche convenienza economica.
E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare
che dall’analisi del rapporto annuale 2010 dell’
“International Service for the Acquisition of
Agri-biotech Applications” (ISAAA) emerge
che la superficie Ogm in Europa nel 2010 si è
ridotta a 91.643 ettari dei quali 91.193 coltivati a
mais bt e 450 con patata “amflora” da seme
autorizzata nel corso dell’anno dall’Unione
Europea.
Su un totale di 27 paesi dell’Unione Europea
solo in 8 sono stati coltivati prodotti Ogm.
europeo, tanto che un suo rappresentante, Lambert
Van Nistelrooij (PPE/NL), ha raccomandato di
"uscire da un approccio puramente volontaristico"
in questo settore, ed è stata accolta con favore dal
Presidente della Commissione europea José
Manuel Barroso, nonché dal commissario László
Andor.
I rappresentanti delle 100.000 regioni e città europee aspettano ora che gli Stati membri si attivino,
adottando le disposizioni necessarie al livello
appropriato: il Comitato delle regioni presenterà
una propria proposta al Consiglio europeo di primavera. A tal fine, Mercedes Bresso incontrerà i
rappresentanti permanenti dei 27 Stati membri
presso l'Unione europea in data 8 marzo, e il
Presidente del Consiglio europeo Herman Van
Rompuy il 17 marzo.
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26 Febbraio 2011
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I progetti che sostengono l’azione a favore del clima interessano ambiti quali l’efficienza energetica, l’energia rinnovabile, i trasporti, la forestazione, l’innovazione (RSI)
FINANZIAMENTI RECORD DALLA BEI NEL 2010
PER SOSTENERE L’AZIONE A FAVORE DEL CLIMA
La Banca europea per gli investimenti (BEI) ha
aumentato a 19 miliardi di euro i finanziamenti
destinati ai progetti di sostegno all’azione a favore
del clima, che rappresentano una quota eccezionale del 30% dei prestiti concessi
nell’Unione europea (UE). Si tratta
di un aumento significativo rispetto ai 16 miliardi di euro dell’anno
precedente, che segna un nuovo
punto di riferimento nell’azione
volta a promuovere la crescita
sostenibile e la creazione di un
futuro a bassa emissione di anidride carbonica in Europa.
I prestiti complessivi della BEI nel
2010 hanno raggiunto 72 miliardi
di euro, di cui 63 miliardi diretti all’interno
dell’UE e 9 miliardi al di fuori dell’Unione, favorendo circa 460 grandi progetti. È un andamento
che denota il progressivo rientro sui livelli di finanziamento pre-crisi e l’adeguamento delle operazioni della Banca al nuovo contesto economico.
La BEI ha continuato ad apportare un contributo
essenziale alla ripresa europea ed ha completato un
pacchetto di sostegno supplementare da 61 miliardi di euro nel corso dell’ultimo triennio, ovvero 11
miliardi di euro in più di quanto inizialmente previsto. Le principali beneficiarie di questo sforzo
eccezionale sono state le piccole e medie imprese
(PMI) alle quali, nei periodi di crisi economica,
l’accesso ai finanziamenti risulta particolarmente
difficile, e le regioni europee meno sviluppate
dell’Europa. Negli ultimi tre anni, circa 160 000
PMI hanno beneficiato delle risorse della BEI
insieme e 430 progetti situati nelle zone svantaggiate dell’Europa.
Il Presidente della BEI Philippe Maystadt ha affermato: «Abbiamo compiuto la nostra missione di
affiancare la ripresa europea finanziando progetti che raggiungerà un portafoglio complessivo di 4,5
di stimolo alla crescita, all’innovazione e all’occu- miliardi di euro. Se a questo si aggiunge il propopazione. Il volume eccezionale di prestiti raggiun- sto mandato da 2 miliardi di euro per le operazioni
to per i progetti a sostegno dell’azione a favore del a favore del clima (attualmente in fase di negoziaclima ci rende particolarmente orgo- zione con il Parlamento europeo ed il Consiglio), la
gliosi. Creare un futuro migliore e Banca si dimostra ben avviata a coadiuvare l’UE
più sostenibile è la forza ispiratrice nel raggiungimento degli obiettivi di tutela
di tutte le nostre operazioni.»
ambientale al di fuori dell’Europa
Al centro del sostegno della BEI ai Nel futuro, la BEI sarà impegnata a sostenere la
progetti che rientrano nell’azione a realizzazione della strategia «Europa 2020», gli
favore del clima rimangono l’ener- obiettivi dell’azione a favore del clima dell’UE e di
gia (energia rinnovabile e efficienza quelli di politica estera.
energetica) ed i trasporti sostenibili. Nel 2010, l’utile netto della Banca ha raggiunto i
La Banca è riuscita con successo ad 2,1 miliardi di euro.
aumentare, nel suo portafoglio prestiti, la quota degli L’UE STANZIA 170 MILIONI
investimenti destinati ai progetti nei settori
DI EURO PER PROGETTI
delle energie rinnovabili e dell’efficienza
energetica, ai quali sono andati rispettivaINFRASTRUTTURALI
mente più di 6 miliardi di euro e più di 2
La
Commissione
europea ha annunciato nei giorni scormiliardi di euro nel 2010. I piani d’azione
nazionali per le energie rinnovabili hanno si i progetti selezionati che beneficeranno di un finanziasvolto, in modo rilevante, il ruolo di vettore mento totale di 170 milioni di euro provenienti dai fondi
ai finanziamenti in questi settori e le tre tec- della rete transeuropea dei trasporti (TEN-T) volti a reanologie emergenti (eolica, solare e biomassa) lizzare e ammodernare importanti infrastrutture nel sethanno tutte beneficiato del sostegno della tore dei trasporti in tutta l’Unione europea. Le sovvenBanca. Nel settore dei trasporti, la BEI svol- zioni, previste dal programma annuale e da quello pluge un ruolo primario nella promozione della riennale della TEN-T pubblicati il 19 maggio 2010, aiuteranno gli Stati membri a realizzare i collegamenti manmessa a punto dei veicoli elettrici.
I Paesi al di fuori dell’UE hanno ottenuto 2 canti nel settore dei trasporti, a rimuovere le strozzature
miliardi di euro dalla Banca in finanziamen- e ad aumentare la sicurezza dei trasporti, in particolare
ti diretti a sostenere l’azione a favore del rendendoli più sostenibili, promuovendo l’interconnesclima nel 2010. Nel prossimo triennio, la sione di diversi modi di trasporto, accelerando e agevoBEI potenzierà sostanzialmente il suo contri- lando l’attuazione di progetti e favorendo la collaborabuto ai progetti dedicati all’energia sosteni- zione tra settore pubblico e privato.
bile in questi Paesi. Ciò riflette l’attuazione Nel corso del 2010 sono stati selezionati 51 progetti, che
del concordato aumento di 1,5 miliardi di hanno coinvolto 24 Stati membri. Detti progetti hanno
euro del Fondo per la sostenibilità energetica beneficiato di un finanziamento nell’ambito di tre bandi
di gara distinti. Tutti i progetti sono stati valutati sulla
base della loro pertinenza rispetto alle priorità TEN-T e
Efficienza delle risorse, vertice Rio+20 e sviluppo sostenibile
agli obiettivi strategici: il loro grado di maturità, il loro
impatto (in particolare quello socioeconomico ed
ambientale), nonché la loro qualità in termini di completezza, chiarezza, efficacia e coerenza. Le somme stanziaLa Commissione europea ha dato il via a due con- posizione dell’UE alla conferenza delle te contribuiranno ad attirare finanziamenti pubblici e prisultazioni online in materia di ambiente relative Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile che vati, con un effetto circa cinque volte superiore rispetto
rispettivamente alle diverse opzioni strategiche che si terrà nel 2012. La conferenza, nota anche all’assistenza fornita a livello dell’UE.
potrebbero favorire il passaggio ad un uso più effi- come Rio+20 in quanto coincide con il ven- Il programma di lavoro pluriennale 2010 (112,4 milioni
cace delle risorse naturali nell’economia europea e tesimo anniversario del vertice sulla Terra di di euro totali) era inteso a finanziare le più importanti
alla posizione che l’UE adotterà in occasione della Rio de Janeiro del 1992, è intesa a rinnovare priorità della rete TEN-T ed era incentrato su tre settori:
conferenza delle Nazioni Unite
l’impegno politico per lo svilup- - le Autostrade del mare che offrono valide alternative
sullo sviluppo sostenibile a Rio
po sostenibile e sarà l’occasione alle strade congestionate trasferendo il traffico merci
de Janeiro nel 2012. La
per valutare i progressi fatti, verso rotte marittime. Otto progetti selezionati, 84,9
Commissione ha inoltre avviaindividuare le carenze nel rispet- milioni di euro stanziati;
to una consultazione per raccoto degli impegni assunti e - i Servizi d’informazione fluviale riguardanti le infragliere pareri in merito alla bioeaffrontare le sfide emergenti, strutture di gestione del traffico sulla rete delle vie naviconomia per l’Europa, correlacon particolare riguardo a due gabili. Cinque progetti selezionati, 7,1 milioni di euro
ta alle due precedenti in quanto
temi principali: “un’economia stanziati;
comprende anche aspetti legati
verde nel contesto dello svilup- - i sistemi di gestione del traffico aereo e i blocchi funall’uso efficiente delle risorse.
po sostenibile e dell’eliminazio- zionali di spazio aereo. Quattro progetti selezionati, 20,5
I risultati della prima consultazione, incentrata sul- ne della povertà” e “il quadro istituzionale milioni di euro stanziati in un bando di gara distinto publ’efficienza delle risorse, serviranno per definire il per lo sviluppo sostenibile”. La consultazio- blicato il 16 febbraio.
calendario, previsto per l’estate 2011, delle azioni ne, costituita da 13 domande aperte (in ingle- Il programma di lavoro annuale 2010 (78,2 milioni di
da intraprendere in questo campo in Europa. I par- se), sarà online fino a metà aprile.
euro stanziati) integra gli sforzi realizzati nell’ambito del
tecipanti sono chiamati ad esprimere pareri su tre Le riposte alla consultazione confluiranno in programma di lavoro pluriennale.
tematiche: aspetti generali legati all’uso e alla scar- una comunicazione sulla posizione dell’UE
sità delle risorse, agli ostacoli attuali e agli aspetti di cui si prevede la pubblicazione per la primavera potenziale di una bioeconomia in Europa. Oltre ad
che destano particolare preoccupazione; aree strate- del 2011, nonché per successive discussioni con le affrontare le problematiche relative all’efficienza
giche che potrebbero essere inserite nel calendario altre istituzioni europee. I contributi possono esse- delle risorse, i quesiti della consultazione riguardad’azione e infine opinioni su come stimolare i sin- re inviati da tutte le parti interessate, nell’UE come no la capacità potenziale della bioeconomia di stigoli cittadini a cambiare i propri comportamenti. nei paesi terzi, rispondendo a tutte o ad alcune delle molare l’innovazione e contribuire a risolvere proAttraverso 22 domande la Commissione mira a rac- domande poste. Una volta valutate le risposte, sul blematiche sociali. Sulla base dei risultati saranno
cogliere opinioni provenienti da pubbliche autorità, sito web della direzione generale dell’Ambiente definiti la strategia europea e il piano d’azione
dell’UE verso una bioeconomia sostenibile entro il
settore privato, parti in causa attive nel settore del- sarà pubblicata una relazione sulla consultazione.
l’ambiente e cittadini interessati. La consultazione Infine, la direzione generale Ricerca e innovazione 2020.
(in inglese, francese e tedesco) rimarrà aperta fino ha lanciato una consultazione relativa al rendimen- Le consultazioni sono accessibili dal sito web della
al 17 aprile 2011.
to energetico e ad altri aspetti della strategia Europa Commissione al seguente indirizzo: http://ec.euroLa seconda consultazione concorrerà a definire la 2020, incentrata sullo stato attuale e sul futuro pa.eu/yourvoice/index_it.htm.
L’UE AVVIA TRE CONSULTAZIONI PUBBLICHE IN MATERIA DI AMBIENTE
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Gazzettino Europeo
26 Febbraio 2011
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EUROPEO.IT
La politica dell'UE e degli Stati membri a favore delle Piccole e Medie Imprese
LO "SMALL BUSINESS ACT" PER L'EUROPA: UNO STRUMENTO
PER RAFFORZARE LE P.M.I. E FAVORIRNE LA CRESCITA
Per la strategia "Europa 2020" e per l'economia europea è di
fondamentale importanza il contributo che possono dare le
piccole e medie imprese (PMI). Nell'UE circa 23 milioni di
PMI occupano il 67% della forza lavoro del settore privato.
Esse rappresentano più del 99% delle imprese e contano in
Europa più di 90 milioni di occupati.
Lo "Small Business Act" (SBA) definisce proprio le linee dell'azione che
l'Unione europea intende condurre a
favore delle PMI, perché possano svilupparsi e creare occupazione. Tra il
2008 e il 2010 la Commissione e gli
Stati membri hanno messo in atto nel
quadro dello SBA iniziative dirette a
ridurre gli oneri amministrativi, a facilitare il finanziamento delle PMI e a favorire il loro accesso a nuovi mercati. La
maggior parte delle iniziative previste dallo SBA sono state
avviate, ma se si guarda a quanto è stato fatto finora, appare
chiaro che bisogna fare di più per aiutare le PMI.
Allo Small Business Act sicuramente spetta il merito di aver
definito per la prima volta le linee generali di una politica
dell'UE e degli Stati membri a favore delle PMI. Dalla sua
adozione, nel giugno 2008, notevoli progressi sono stati realizzati grazie alle azioni intraprese in numerosi settori per
rafforzare le PMI:
- 100.000 PMI hanno usufruito degli strumenti finanziari del
programma quadro Competitività e innovazione, creando
oltre 100.000 posti di lavoro.
- La direttiva su ritardi di pagamento, adottata nel 2010,
impone ora alle pubbliche amministrazioni di pagare i loro
fornitori entro 30 giorni, il che permette di migliorare il flusso di cassa delle imprese.
- Nella maggior parte degli Stati membri i tempi e i costi di
costituzione di una società sono stati notevolmente ridotti;
per una società a responsabilità limitata la media UE è scesa
da 12 giorni e 485 euro nel 2007 a 7 giorni e 399 euro nel
2010.
- Procedure on-line semplificate e la possibilità di presentare offerte congiunte hanno facilitato la partecipazione delle
PMI agli appalti pubblici.
- Il nuovo Centro per le PMI dell'Unione europea in Cina
aiuta le PMI ad accedere ai mercati cinesi.
Tutti gli Stati membri hanno riconosciuto l'importanza di
dare rapidamente attuazione allo SBA, ma le forme di intervento adottate e i risultati ottenuti variano notevolmente. Il
riesame dello SBA sottolinea che gli Stati membri devono
intensificare i loro sforzi per promuovere l'imprenditorialità
e le PMI nel difficile clima economico di oggi.
La Commissione intende continuare a dare priorità alle PMI.
Per tener conto degli sviluppi recenti della situazione economica, allineare lo SBA alle priorità della strategia "Europa
2020" e migliorare ulteriormente le condizioni in cui operano le PMI, il riesame propone altri interventi in alcuni settori prioritari:
Accesso più facile al credito per investire
e crescere
- Accesso alle garanzie di prestito per le
PMI grazie a un sistema di garanzia rafforzato.
- Piano d'azione per migliorare l'accesso
delle PMI al credito, compreso l'accesso ai
mercati dei capitali di rischio, nonché misure dirette a informare gli investitori delle
opportunità offerte dalle PMI.
- Possibilità per tutte le banche, di qualsiasi dimensione, di accedere facilmente ai
prestiti BEI e agli strumenti dell'UE.
Regolamentazione intelligente per consentire alle PMI di
concentrarsi sulle loro attività principali
- Miglioramento della normativa europea, mediante un test
PMI per le proposte legislative della Commissione, con particolare attenzione per le differenze tra micro, piccole e
medie imprese.
- Creazione di “punti di contatto unico” negli Stati membri
per facilitare le procedure amministrative.
- Obiettivi quantificati per limitare la pratica degli Stati
membri di introdurre norme aggiuntive nella legislazione di
recepimento delle direttive europee.
Sfruttare tutte le possibilità offerte dal mercato unico
- Proposta di una base imponibile consolidata comune per le
società.
- Misure per facilitare il recupero dei crediti transfrontalieri.
- Revisione del sistema di normazione europea per rendere
le norme più favorevoli alle PMI e più facilmente accessibili.
- Assistenza alle PMI per l'applicazione delle regole dell'etichettatura d'origine.
Aiutare le PMI a far fronte alle sfide della globalizzazione e del cambiamento climatico
- Proposte miranti a sostenere le PMI sui mercati esterni
all'UE.
- Nuova strategia per cluster e reti competitivi a livello mondiale.
- Azione specifica sul trasferimento regionale di conoscenze
tra esperti in materia ambientale ed energetica nel quadro
della rete Impresa Europa.
Il riesame propone anche una governance rafforzata per l'attuazione dello SBA, con le organizzazioni imprenditoriali in
prima linea.
Per ricevere il
sulla propria mail (in formato .pdf)
compilare il modulo sul sito:
www.gazzettinoeuropeo.it
UE: CRESCE IL NUMERO
DI CITTADINI CHE USANO
SERVIZI PUBBLICI ONLINE
La relazione di analisi comparativa sull’amministrazione online (e
Government Benchmark Report)
pubblicata nei giorni scorsi indica
che un maggior numero di persone
nell’UE può ora accedere a servizi
pubblici online. Dal 2009 al 2010
la disponibilità media di detti servizi nell’UE è passata dal 69
all’82%. Mettendo in linea un
maggior numero di servizi pubblici si contribuisce a diminuire i
costi della pubblica amministrazione e a ridurre le formalità
amministrative per le imprese e
per i cittadini. La relazione svela
quali Stati dell’UE sono risultati
più efficaci e quali meno in tale
ambito, prendendo in esame due
servizi pubblici essenziali: “ricerca di un lavoro” e “avvio di
un’impresa”. Le amministrazioni
pubbliche nazionali in Europa
stanno procedendo nella giusta
direzione, ma permangono disparità tra i diversi paesi. Inoltre vi è
un margine per migliorare la diffusione degli appalti elettronici
(eProcurement).
Nell’ambito
dell’Agenda digitale europea,
l’Ue intende fare in modo che il
50% dei cittadini e l’80% delle
imprese fruiscano dei servizi di
eGovernment entro il 2015. Le
conclusioni di detta relazione
offrono utili informazioni sugli
obiettivi dell’eGovernment Action
Plan, avviato dalla Commissione
nel dicembre 2010 al fine di collaborare con le autorità pubbliche
degli Stati membri per ampliare e
migliorare i servizi da esse prestati tramite internet.
La disponibilità online di 20 servizi pubblici fondamentali, come il
registro automobilistico, la dichiarazione dei redditi o la registrazione di una nuova impresa, ha raggiunto l’82% nell’intera Europa
ed è quindi notevolmente aumentata rispetto al 69% del 2009. I
migliori risultati sono stati conseguiti in Austria, Irlanda, Italia,
Malta, Portogallo e Svezia, in cui
tutti questi servizi fondamentali
sono integralmente disponibili
online. Nell’ultimo anno sono
stati constatati notevoli progressi
nella messa a disposizione di servizi elettronici in Bulgaria, Italia e
Lettonia. Dalla relazione risulta
che i servizi a disposizione delle
imprese sono più avanzati di quelli forniti ai cittadini.
Per la prima volta la relazione si è
interessata di appalti elettronici.
Il 70% delle autorità pubbliche ha
iniziato a lavorare con gli appalti
elettronici, ma la bassa percentuale di utilizzazione complessiva
(pari, secondo le stime più favorevoli, al 5% di tutti gli appalti) non
permette ancora di constatare particolari benefici. Se gli appalti
elettronici fossero integralmente
disponibili e più utilizzati, sugli
appalti pubblici si potrebbero realizzare risparmi dell’ordine del
30% circa.
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26 Febbraio 2011
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26 Febbraio 2011
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Europa
Cronache
ALLA BIOFACH DI NORIMBERGA L'ITALIA SI È FATTA LONDRA, IL GELATO SI FA
IL LATTE DI MAMMA
ONORE, CON TANTI ESPOSITORI QUALIFICATI IlCON
gelato a Londra si fa anche con
L'appuntamento della Biofach a Norimberga, che ha appena
chiuso i battenti dell'edizione 2011, si conferma come l'appuntamento mondiale più importante per il settore dell'agricoltura biologica, con 131 paesi rappresentati. Nel discorso
di inaugurazione della manifestazione, il
Sindaco della Città di Norimberga, dr.
Ulrich Maly, ha evidenziato la collaborazione con Città del Bio, che, conseguentemente a una intesa raggiunta con la
Città di Norimberga stessa e con la
Biofach, era presente per la prima volta
con un proprio stand espositivo. Il progetto delle Città del Bio, la necessità di
costruire un protagonismo e un percorso
di conversione dei territori complessivamente intesi, e non solo delle singole
aziende, entra da oggi a pieno titolo nello
scenario degli appuntamenti organizzati
dalla Biofach e che si sviluppano nei
diversi continenti: dopo l'appuntamento
europeo seguirà quello in Cina
(Shanghai), quello in Brasile (San Paulo), negli USA
(Baltimore), in Giappone (Tokyo), in India (Bangalore).
Nello stand di Città del Bio era presente anche la Provincia
di Siena, con l'Assessore all'Agricoltura Anna Maria Betti,
che il 18 gennaio scorso ha sottoscritto un accordo di collaborazione con la Città di Norimberga e con Città del Bio per
promuovere lo scambio di conoscenze sui temi del biologico, della biodiversità e dell'economia sostenibile.
La delegazione italiana di Città del Bio comprendeva il
Presidente Marcello Mazzù, i Vice Presidenti Mario Cicero
e Claudio Serafini, il Direttore Ignazio Garau, il
Commissario del Parco delle Madonie Angelo Pizzuto,
accompagnato da funzionari dell'Ente Parco, che hanno
curato la presentazione e la degustazione dei prodotti del territorio siciliano.
Lo stand di Città del Bio è stato visitato anche da
Carlo Petrini, Presidente della Fondazione Terra
Madre e di Slow Food Internazionale.
L'occasione ha consentito di confermare i comuni convincimenti sui temi dell'agricoltura e del
cibo e la volontà di proseguire nella collaborazione con il progetto di Terra Madre, che riunisce tutti coloro che fanno parte della filiera alimentare, per difendere insieme agricoltura,
pesca e allevamento sostenibili e per preservare
il gusto e la biodiversità del cibo.
Due i dibattiti organizzati da Città del Bio alla
Biofach, sul tema della bio - ristorazione scolastica, per mettere a confronto le esperienze
migliori, le idee e i progetti che i Comuni stanno
sviluppando. Grande successo di partecipazione,
superiore alle aspettative, che ha visto intervenire oltre 40
Sindaci e Amministratori tedeschi, oltre ai rappresentanti
italiani.
Un bio - buffet "franco-toscano" curato dallo staff della
Taverna del Pian delle Mura di Vivo d'Orcia, in Provincia di
Siena, ha concluso il dibattito. L'appuntamento è per il prossimo anno, sempre alla Biofach, con un appuntamento internazionale indirizzato a confrontare le buone pratiche che i
Comuni stanno sviluppando nella Ristorazione scolastica e
collettiva e le loro proposte.
SCIOPERO GENERALE IN GRECIA: GB: STUDENTI PUBBLICANO LA
UN AGENTE PRENDE FUOCO “GUIDA PER RUBARE NEI NEGOZI”
Decine di migliaia di lavoratori, studenti e pensionati sono
scesi in piazza ad Atene e in altre città greche il 23 febbraio
scorso per protestare contro il piano di austerity decretato per
far fronte alla crisi economico-finanziaria. Lo sciopero ha
paralizzato parzialmente il traffico aereo e i trasporti urbani e
completamente quelli marittimi e ferroviari, mentre sono
rimasti chiusi ospedali (salvo emergenze), uffici pubblici,
scuole, negozi, banche, farmacie. In programma anche un
black out informativo di 24 ore.
In occasione dello sciopero generale indetto dai sindacati, il
decimo in Grecia dall'inizio della crisi, in piazza Syntagma ad
Atene si è svolta poi nella mattinata del 23 febbraio una vera
e propria battaglia davanti al parlamento, fra dimostranti e
polizia. Alcuni gruppi cantavano lo slogan «dopo Ben Ali e
Mubarak, adesso tocca a Papandreu», altri manifestanti hanno
cominciato a lanciare pietre, bottiglie e petardi contro gli
agenti. La polizia, schierata in forza, ha risposto con un
pesante sbarramento di lacrimogeni. La battaglia è andata
avanti una mezzora.
Un migliaio di giovani appartenenti per lo più al movimento
anarchico sono tornati poi nel pomeriggio in piazza Syntagma
davanti al parlamento con slogan e striscioni contro il premier
Giorgio Papandreou, l’Ue e il Fmi. I manifestanti, per lo più
anarchici, hanno lanciato anche diverse molotov. Una di queste, ha preso in pieno un poliziotto.
(Blitzquotidiano) LONDRA – Un gruppo di studenti di una
prestigiosa università londinese ha pubblicato una guida su
come rubare nei negozi che ha poi distribuito nel corso
delle manifestazione studentesche degli ultimi mesi.
Un totale di 9.000 mila copie del libretto stanno attualmente circolando tra gli studenti delle varie università della
capitale britannica, e ‘The Paper’, giornale popolare tra gli
studenti della Queen Mary University, ha pubblicato una
versione abbreviata del manuale.
La guida, che elenca i modi migliori per rubare senza essere smascherati, ha scatenato polemiche e molti commercianti hanno espresso la volontà di portare gli autori del
manuale in tribunale.
Secondo alcuni esperti legali gli studenti rischiano il processo. In un’intervista con il Daily Mail, l’editore del
manuale, Bue Rubner Hansen, si è difeso dicendo: “E’
chiaramente un pezzo satirico che non va preso seriamente”.
La guida, che adesso è disponibile anche in rete, è stata intitolata ‘L’Arte del furto nei negozi e suggerisce a studenti
con problemi economici di “abbandonare i loro principi
morali” e seguire le istruzioni al furto.
il latte di mamma. L’idea è di un
gelataio a Covent Garden. Matt
O’Connor, il fondatore di
Icecreamists, che ha tenuto a battesimo il nuovo ‘fiordilatte’ Baby
Gaga e affisso un cartellino del
prezzo salato sul suo nuovo sapore: 23 sterline a porzione.
Il latte è stato fornito da 15 madri
che hanno risposto a una inserzione online sul popolare sito per
mamme Mumsnet. ”Cosa potrebbe esserci di più biologico?”, ha
detto Victoria Hilley, una delle
donne che hanno contribuito al
lancio.
Il Baby Gaga mescola latte materno con vaniglia del Madagascar e
scorzetta di limone. E’ uno in una
dozzina di nuovi sapori radicali
prodotti da Icecreamists.
Ad accogliere i clienti ci sono in
servizio delle provocanti cameriere mascherate come Lady Gaga.
Nel locale in realtà di “Baby” c’è
ben poco. Basta entrare nel sito
della gelateria per rendersene
conto: una musica inquietante da
film horror fa da sottofondo a una
serie di doppi sensi sessuali, mentre un teschio alato (il logo del
locale) ghigna malefico da un lato
della pagina. Uno scenario che
terrorizzerebbe qualunque bambino, insomma, e che sembra proprio creato per tenerli alla larga.
L’esperimento, comunque sia, sta
avendo un successo strabiliante.
I primi 50 gelati sono stati prodotti con il latte materno di Victoria
Hiley, 35 anni: una neomamma di
Leeds che ha dichiarato al Daily
Mail: “Quando ho visto l’annuncio mi è venuto da ridere. C’erano
molti commenti e le persone
discutevano se questo tipo di gelato potesse essere un prodotto
genuino. Così ho pensato di farmi
avanti e partecipare. Non c’è niente di male a vendere il proprio
latte per fare un po’ di soldi!”.
In ogni caso è durato poco l’exploit del gelataio londinese: le
autorità sanitarie cittadine hanno
confiscato tutte le scorte del gusto
Baby Gaga sulla scorta della considerazione che potrebbe fare
male alla salute dei clienti.
Una portavoce del City Council di
Westminster ha confermato che
l’azione è stata presa in risposta a
due lagnanze del pubblico sul
fatto che un negozio possa vendere cibi prodotti con fluidi corporei
di altri esseri umani. In attesa del
parere della Britain’s Food
Standards Agency i gelati sono
stati confiscati.
Sono in corso analisi. Secondo le
autorità sanitarie britanniche il
latte materno puo’ contenere e trasmettere virus.
Gazzettino Europeo
26 Febbraio 2011
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Europa
Cronache
SULLA STAMPA BRITANNICA IL DIBATTITO
SULLA PRESENZA DI QUOTE ROSA NEI CDA
La presenza femminile nei ruoli dirigenziali e nei consigli di
amministrazione delle cento maggiori imprese britanniche è
oggi pari al 12%. Una proporzione ritenuta insufficiente
dalla coalizione di governo che ha commissionato all'ex
ministro laburista Mervyn Davies
un'indagine per fotografare la situazione.
Secondo la cronaca di Lettera 43, il
rapporto di Lord Davies è stato presentato giovedì 24 febbraio e ha subito messo in chiaro quale dovrà essere
il ruolo delle aziende britanniche per
incentivare l'accesso delle donne alle
stanze del potere economico. Quote
rosa, dunque, ma in salsa britannica
con l'obiettivo di favorire un «cambiamento radicale» nell'industria e
nella finanza del Paese grazie anche a
un ruolo di controllore esercitato dal governo. Una prospettiva di maggiore eguaglianza di genere gradita alla stampa
britannica che però ha colto la contraddizione di un cambiamento dal vertice e non dalla base della piramide occupazionale.
Neanche il tempo di essere presentato ufficialmente alla
nazione che il rapporto di Davies «sull'eguaglianza di genere nel mondo degli affari» ha già suscitato numerose reazioni tanto sui lunghi tavoli dei consigli di amministrazione
quanto nelle stanze della politica.
Davies, infatti, ha invitato esplicitamente le maggiori 100
compagnie britanniche presenti nella lista Ftse di includere
fra i propri rappresentanti e associati almeno un 25% di
quote femminili entro il 2015.
Un traguardo lontano, visto che al momento, le donne ricoprono in media il 12% delle posizioni a disposizione nelle
stanze dei bottoni. Restano quindi appena quattro anni per
passare da una proporzione di una donna su otto nelle boardroom del settore privato a un rapporto di una a quattro.
Lord Davies non si è accontentato e ha accelerato i tempi,
chiedendo ai presidenti e agli amministratori delegati delle
maggiori 350 imprese del Regno Unito di rendere noti i propri «obiettivi ispiratori» in materia di eguaglianza fra i sessi
entro settembre. Le aziende saranno inoltre tenute a presentare ogni anno al governo i dati aggiornati
sulla percentuale di donne presenti nei
propri quadri dirigenziali.
Secondo l'Independent, «le compagnie che
falliranno nell'obiettivo di incrementare la
presenza delle donne sia ai propri vertici
che alla propria base saranno costrette ad
adottare quote obbligatorie».
Lord Davies ha immediatamente respinto
le facili accuse di tokenism, smentendo di
essere lo strumento per un'operazione
politica di facciata da parte del governo.
L'autore del rapporto ha dichiarato che
«solo se il mercato si dimostrerà incapace
di correggere se stesso, allora le quote rosa obbligatorie
diverranno una minaccia». Il cambiamento radicale che
Davies ha suggerito o meglio tentato di imporre alle compagnie leader dell'industria e della finanza britanniche viene
giustificato e difeso più volte nel rapporto.
«L'evidenza suggerisce che le aziende con una forte rappresentanza femminile nel consiglio direttivo e nelle posizioni
di vertice», è scritto nel rapporto, «ottengono risultati
migliori di quelli esclusivamente al maschile. È chiaro come
i consigli di amministrazione prendono decisioni più appropriate quando comprendono una vasta gamma di voci determinata delle diverse esperienze di vita dei propri componenti».
Considerazioni empiriche ma che hanno trovato subito
riscontro nelle posizioni tenute da uno dei committenti dell'inchiesta di Davies. Attraverso un comunicato rilasciato il
giorno stesso della presentazione del rapporto, il ministro
Vince Cable ha assicurato il proprio impegno per «promuovere l'eguaglianza fra generi nelle maggiori compagnie del
Paese tenendo conto delle indicazioni di Lord Davies».
STORICO EBREO SI FINGE NAZISTA E SCOPRE L’UFFICIALE SS CHE STERMINÒ LA SUA FAMIGLIA
Lo storico americano ebreo Mark Gould, 43 anni, si è trasformato in neonazi per smascherare l’aguzzino che nel
1941 aveva fatto uccidere 28 dei suoi parenti.
Per vendicare la sua famiglia sterminata dai nazisti, per
quattro anni si è trasformato in uno di loro. Ha mangiato con
loro, ne è diventato amico, si è
vestito come loro e ha urlato i loro
slogan. Lo storico americano
ebreo Mark Gould, 43 anni, si è
finto neonazi per smascherare l’aguzzino delle SS che aveva ucciso
28 membri della sua famiglia. Zii,
cugini, nonni, il suo passato e parte
del suo futuro. Ma la storia della
vendetta Gould l’ha poi raccontata
al quotidiano di Amburgo, la Bild.
Gould si trasferì in Germania nel
2006 con il preciso intento di
denunciare la responsabilità nella
Shoah di Bernhard Frank, 97 anni,
ex Obersturmbannfuehrer di
Hitler, che si fregia del titolo di dottore e dalla fine della
guerra vive indisturbato in Assia. Frank non fu un nazista
qualsiasi, ma l’ultimo comandante dell’Obersalzberg, il
nido dell’aquila sulle Alpi bavaresi, residenza di vacanza di
Hitler, e anche il braccio destro di Heinrich Himmler, il capo
delle SS che mise in atto la soluzione finale decisa dal
Fuhrer.
Lo storico statunitense ha spiegato al quotidiano di
Amburgo come, dopo aver partecipato a numerose manife-
stazioni di veterani delle SS in Germania, sia riuscito a conquistarsi la simpatia di Frank, fino a intrattenere un rapporto epistolare con lui. E proprio dalla firma di una lettera, ha
avuto la conferma che era lui l’uomo che cercava: “Era la
stessa apposta sotto l’ordine del 28 luglio 1941 di sterminare gli ebrei”.
“Se la popolazione è inferiore dal
punto di vista umano o della razza,
bisogna fucilarli tutti”: questo il famigerato messaggio con il quale Frank
ordinò di sterminare la popolazione
civile della Bielorussia. Quando
Gould ne parla con Frank, di cui si è
ormai conquistato la fiducia, l’ex
Obersturmbannfuehrer gli risponde
che “in quell’ordine non c’è niente da
criticare, poiché gli ebrei hanno
oppresso i tedeschi e con ciò si sono
scavati la loro fossa”.
Ma ad un certo punto lo storico americano non ce la fa più a sopportare il
ribrezzo e cita a Frank tutti i nomi dei suoi familiari, sterminati su suo ordine. “Sei un mio amico o un mio nemico?”,
gli risponde sbalordito l’ex SS, ricevendo l’inevitabile
risposta: “Tu sei il mio nemico, poiché hai eliminato la mia
famiglia”.
La Bild ha appreso da ambienti giudiziari che le autorità
americane e la polizia regionale di Wiesbaden hanno aperto
un fascicolo su Bernhard Frank, in vista di una possibile
incriminazione.
RAPPORTO SOLVIT
2010: RISOLTO 90%
DI 1363 RECLAMI
Nel 2010 più di 1300 cittadini
europei sono stati aiutati dalla rete
SOLVIT, nata nel 2002 per risolvere problemi amministrativi
legati al riconoscimento a livello
nazionale dei diritti derivanti dal
mercato unico. Dal Rapporto
annuale SOLVIT 2010, pubblicato
nei giorni scorsi dalla Commissione europea, si apprende che nel
2010 sono stati trattati 1363 casi,
di cui il 90% risolti con successo
impiegando mediamente 66 giorni, un arco di tempo molto inferiore a quello che sarebbe stato
necessario intentando procedimenti d'infrazione o azioni processuali.
Oltre il 70% dei casi trattati dalla
rete SOLVIT ha riguardato 3 settori: la "sicurezza sociale" (471
casi, pari al 34%), dove sono
emersi problemi relativi al riconoscimento della pensione in altri
paesi UE e alle cure mediche fuori
dal Paese d'origine; il "diritto di
soggiorno" (306 casi, pari al
23%); il "riconoscimento delle
qualifiche professionali" (220
casi, pari al 16%) dove l'Italia
copre il 13% dei casi gestiti dietro
solo a Spagna (29%) e Francia
(15%).
In Italia cresce il numero di casi
relativi alla registrazione di veicoli acquistati o immatricolati in un
altro Paese UE: attraverso l'intervento del SOLVIT Italia si superano le lunghe, complesse e onerose
procedure di immatricolazione.
Nel complesso l'Italia ha trattato
oltre 200 casi e nella classifica per
numero di reclami è il quarto
Paese, dietro a Regno Unito,
Francia e Spagna. I quattro Paesi
rappresentano oltre il 50% dei casi
complessivamente affrontati dalla
rete SOLVIT. Dei casi aperti contro le amministrazioni italiane,
SOLVIT Italia ne ha risolti positivamente oltre il 90%, ottenendo
un coefficiente superiore alla
media europea.
Un dato significativo da segnalare
è il fatto che la rete viene ignorata
dalle imprese: appena 167 i casi
presentati (poco più del 12% del
totale dei casi). Ma l'ostacolo sembra essere la scarsa conoscenza
dello strumento. Nel 2009, un sondaggio tra le aziende ha messo in
luce come l'83% delle imprese
interpellate sarebbe ricorsa al
SOLVIT se ne fosse stata a conoscenza.
Oltre i casi trattati, la rete SOLVIT
ha ricevuto anche circa 2500
richieste di intervento non rientranti nelle sue competenze e
comunque aiutati a trovare una
soluzione al problema sollevato.
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Gazzettino Europeo
26 Febbraio 2011
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GAZZETTINO
EUROPEO.IT
Cultura
orizzonti transnazionali
Voina, provocazioni d'artista
per spiegare la lotta per la libertà
(Lettera43) - Ribaltare auto della polizia per chiedere una
riforma radicale del ministero degli Interni è arte contemporanea o estremismo? Un’orgia pubblica al museo per
denunciare la condizione di un Paese in cui “tutti fottono
tutti” è provocazione intellettuale o anarco-pornografia?
Da mesi la Russia si chiede come catalogare il collettivo
artistico Voina, conquistatosi gli onori delle cronache, ma
anche il rancio della prigione, per le sue performance
oltraggiose e dissacranti, arrivate a umiliare in mondo visione perfino un’istituzione
intoccabile come l’ex Kgb (Fsb). Chi li
ritiene hooligan da perseguire penalmente
non ha visto di buon occhio la scarcerazione, il 24 febbraio, di due membri del gruppo: Oleg Vorotnikov, fondatore del collettivo, e Leonid Nikolaev, suo presidente.
Arrestati a novembre con l’accusa di vandalismo motivato dall’odio o dall’ostilità
nei confronti di un gruppo sociale per la
performance “Rivoluzione di palazzo” in
cui hanno rovesciato volanti di polizia
davanti a un commissariato di San
Pietroburgo, i due rischiavano fino a sette
anni di detenzione se il loro caso non fosse
arrivato alle orecchie di Bansky, il celebre
street artist britannico.
Il quotatissimo ex 'terrorista dell’arte” è,
invece, tra quelli che ritengono i Voina artisti da sostenere: ha offerto i 20 mila dollari necessari per la cauzione e soprattutto
ha portato sui media internazionali la
causa del gruppo.
«Bansky ci ha salvato», ha spiegato a
Lettera43.it l’ideologo del gruppo, Alexei
Plutser-Sarno, «il nostro è un caso chiaramente politico.
Credo che qualcuno in alto al Cremlino abbia deciso di rilasciare i nostri ragazzi per la grande attenzione che abbiamo
ricevuto da tivù e giornali». Il reato di estremismo - previsto
dall’articolo 213 del codice penale russo - è spesso usato
come pretesto dalle autorità per sbarazzarsi più o meno
legalmente di oppositori o potenziali figure di disturbo
all’ordine sociale. Vorotnikov e Nikolaev sono liberi, ma il
loro caso non è chiuso e contro il gruppo pendono altre 14
azioni legali.
Controversi e anticonformisti, i Voina nascono inaspettatamente nel più classico dei modi per la Russia: una bevuta di
vodka tra amici. «Era il 2007 e Oleg aveva già fondato il
gruppo da poche settimane quando abbiamo deciso di unire
le forze», ha raccontato Plutser-Sarno. E non si può certo
parlare di partenza in sordina per la loro prima installazione.
Alla vigilia dell’elezione del presidente Dmitri Medvedev,
nel febbraio 2008, hanno inscenato un’orgia al museo di
Biologia Timiryazev di Mosca, in una performance chiamata 'Scopa per il successore – l’orsacchiotto!' giocando sul
cognome del presidente che deriva dalla parola russa medved (orso). Protagoniste cinque coppie, tra cui Natalia
Sokol, coordinatrice del gruppo, a soli quattro giorni dal
parto di suo figlio.
Le foto hanno fatto il giro del mondo e a chi ha iniziato a
chiedersi il significato di un gesto del genere Plutser-Sarno
rispondeva: «Facciamo arte nuova, onesta, eroica, gratuita
e che ispira la gente per la sua monumentalità».
Influenzati dalla tradizione rivoluzionaria russa e dal
Concettualismo moscovita, l’obiettivo dichiarato di Voina
(guerra, in italiano) è quello di creare una street art che
squarci l’asfissiante cappa di omologazione reazionaria,
corruzione, autoritarismo politico, fanatismo ortodosso e
soppressione del dissenso della Russia post-sovietica.
Coerente con i principi che predicano, la guerra del collet-
tivo artistico non si combatte nelle gallerie di arte contemporanea, considerate covi di «spazzatura conformista», o in
qualche salotto radical-chic. Gli artisti-militanti di Voina,
una ventina in tutto, sono in prima linea nelle città, tra il
fango e gelo delle strade russe, nelle stazioni di polizia, nei
ristoranti, nei musei e nei tribunali.
L’operazione più eclatante - a detta dello stesso PlutserSarno - è stata quella di questa estate a San Pietroburgo.
Nome in codice “Cazzo catturato
dall’Fsb” (il servizio segreto russo):
in 23 secondi, durante la notte,
hanno dipinto un fallo gigante e
fluorescente di 65 metri su una delle
due ali del ponte Liteyny, che si apre
proprio davanti alla sede dei servizi
di sicurezza federali. Subito cancellato per ordine delle autorità, l'intervento era nato come protesta contro una legge del governo Putin che
ha dato più poteri all’intelligence.
La deturpazione artistico-attivista di
infrastrutture e palazzi pubblici è
uno degli strumenti più utilizzati dal
gruppo. Tra il 6 e il 7 novembre
2008 (nel 91esimo anniversario
della rivoluzione d’ottobre e
120esimo anniversario della nascita
dell’anarchico e rivoluzionario
ucraino Nestor Makhno) Voina ha
proiettato un enorme Jolly Roger (il
teschio e le ossa, simbolo dell’anarchia) sulla Casa Bianca russa, la
sede del governo.
Sul suo blog Plutser-Sarno ha rivendicato così l’azione: «Il teschio e le
ossa sono l’avvertimento al governo
che l’anarchia è la reazione inevitabile a una politica
xenofoba e genocida. Il Jolly Roger indica che la nazione
russa sta morendo, mentre i nuovi ricchi sguazzano nel
lusso».
«Siamo disgustati dalle autorità, che annichiliscono i diritti
umani e le libertà in Russia», ha continuato Plutser-Sarno e
«non abbiamo paura di affrontare le conseguenze delle
nostre azioni».
Di certo ci vuole coraggio, convinto idealismo e un pizzico
di incoscienza bohemien per organizzare un concerto punk
in un aula di tribunale, durante il processo contro il critico
d’arte Erofeev accusato di istigazione all’odio religioso.
L’esibizione “Cazzo nel culo”, ha raccontato Plutser-Sarno,
«è stata di sicuro la più pericolosa che abbiamo realizzato
finora». A un anno dalle presidenziali che per molti riporteranno Vladimir Putin al Cremlino, i Voina non hanno anticipato le loro intenzioni e si sono limitati a constatare che in
Russia «non c’è nessun presidente, perché il potere è nelle
mani di un gruppo di oligarchi e mafiosi».
Un po’ artisti dissidenti, un po’ militanti extraparlamentari,
i Voina non hanno risparmiato neppure l’opposizione russa:
«È demoralizzata e incapace di azioni radicali, gli intellettuali sono troppo occupati a farsi la guerra tra loro e la
gente non li capisce più. Noi siamo una delle rare forze in
Russia le cui azioni hanno un vasto pubblico», ha dichiarato Plutser-Sarno.
Robin Hood dell’arte, intellettuali provocatori o pericolosi
estremisti. Sulla definizione dei Voina appare confuso anche
lo stesso governo: da una parte continua a perseguirne le
attività e a controllarne a vista i membri di spicco, dall’altra sembra apprezzarne le iniziative, candidando il gruppo
al premio “Innovazioni artistiche 2010”.
Se ad aprile sul podio del concorso promosso dallo Stato
salirà un fallo gigante eretto a sberleffo dell’Fsb, forse capiremo se le autorità si sono schiarite le idee.
Ahmad Alaa Eddin:
l’arte mediterranea
dei "nuovi italiani"
Giunge in un momento di grandi
turbolenze politico-sociali nel
Mediterraneo la mostra promossa
dalla Domus Artis Gallery di
Napoli "Segni Mediterranei - Tra
Oriente e Occidente" una personale dell'artista Ahmad Alaa
Eddin a cura di Andrea Ingenito
che apre il 4 marzo prossimo (fino
al 16 aprile)
Circa trenta le opere dell'artista
siriano in cui la preziosità della
materia si combina con la delicatezza del segno. L'esposizione
proseguirà dal 28 maggio al 7 giugno nella Tedofra Art Gallery di
Bologna con il patrocinio del
Comune di Bologna.
La ricerca di Alaa-Eddin attraversa l'intero bacino mediterraneo,
ciascun dipinto è portatore di un
equilibrio che nasce dalla combinazione di molteplici influenze:
l'astrazione e l'impasto materico di
ascendenza informale, le tessiture
cromatiche ed i delicati intarsi di
linee e forme mutuati dall'arte
mediorientale, l'armonia delle proporzioni ed il senso della decorazione derivati dalla calligrafia
araba.
Lo spazio pittorico scaturisce
dalla sovrapposizione di strati di
colore e sabbia, su cui l'artista
innesta raffigurazioni di oggetti
reali, elementi riconoscibili e
familiari, realizzando opere in cui
il segno e la figura, la calligrafia e
l'immagine, l'astrazione e la figurazione si integrano, delineando in
termini inediti l'incontro artistico
tra Oriente e Occidente.
La mostra sarà visitabile dal 4
marzo al 16 aprile, dal lunedì al
sabato ore 11,00 – 19,00
Ahmad Alaa Eddin nasce in Siria
nel 1954. Compie gli studi artistici a Damasco specializzandosi in
Arte della Calligrafia Araba. Dal
1986 vive e lavora in Italia tra
Napoli, Bologna e Torino.
Ha esposto in Siria, Libano,
Giordania, Grecia, Francia e
Germania; inoltre è socio ordinario della Promotrice delle Belle
Arti di Torino. Nel 1989 ha ricevuto un attestato di amicizia
dall'Unicef.
Le sue opere sono presenti in
importanti collezioni pubbliche e
private e, dal 2004, sono in esposizione permanente nella GAMGalleria d'Arte Contemporanea
Eclatas d’art di Nimes (Francia).
Nel 2008 una sua tela è entrata
nella collezione Sarkozy-Bruni, in
occasione delle nozze tra il presidente della Repubblica francese e
la famosa modella italiana.
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Cultura
orizzonti transnazionali
La candidatura di
Dedicata a Lorenzo Lotto la prossima Venezia
a Capitale della
grande mostra alle Scuderie del Quirinale Cultura Europea 2019
Le Scuderie del Quirinale - dopo le grandi esposizioni
monografiche dedicate a Lorenzo Lotto nel 1953 a Venezia e
nel 1998 a Bergamo, Parigi e Washington - presentano a
Roma, per la prima volta, una mostra (2 marzo - 12 giugno
2011) a cura di Giovanni Carlo Federico Villa, che attraversa tutta la produzione artistica di questo
straordinario e solitario maestro del
Rinascimento italiano che, lasciata alle
spalle la tranquilla provincia veneta e
marchigiana, visse, fra l'altro, brevemente a Roma, città dalla quale, all'epoca, non fu mai pienamente compreso.
"Solo, senza fedel governo e molto
inquieto nella mente", come lui stesso
ebbe a descriversi, riprese il suo vagabondare e si spense, da oblato, nella
Santa Casa di Loreto, nelle Marche.
Lorenzo Lotto, nato nel Quattrocento,
riuscì, in modo del tutto autonomo e originale, a conciliare gli elementi tradizionali della grande pittura della sua epoca con elementi già
anticipatori dell'età barocca. Partendo dalle suggestioni
compositive di Giovanni Bellini, imparò da Antonello da
Messina a guardare l'animo umano e a narrarlo sulla tela,
in una messa in scena dove è il grande artista tedesco
Albrecht Dürer a fare da riferimento primo.
La mostra Lorenzo Lotto - presentata nei giorni scorsi - offre
57 opere fondamentali per comprendere pienamente il percorso artistico e biografico di Lorenzo Lotto ed esaltarne la
visione e la poetica. Il visitatore può così cogliere i suoi
sprazzi di luce fredda, i piani prospettici mirabilmente e
insolitamente tagliati, i ritmi serrati delle sue composizioni,
sottolineati dall'intrecciarsi di sguardi e gesti dei personaggi immersi in una natura misteriosa e inquietante.
Questo, e molto altro ancora, è Lorenzo Lotto alle Scuderie
del Quirinale: dal Polittico di San Domenico di Recanati
(che verrà restaurato in un cantiere aperto appositamente
allestito in mostra), alla Deposizione di Jesi, dall'indimenti-
cabile Annunciazione di Recanati, con il gattino terrorizzato dall'apparizione dell'Angelo, alla sontuosa Madonna del
Rosario di Cingoli fino a quella struggente e misteriosa ultima Presentazione al Tempio di Loreto.
Nelle sale, inoltre, celebri e rarissime opere profane come
La Castità mette in fuga Cupido e la Lussuria
della collezione Pallavicini o i suoi ritratti più
famosi come il Triplice ritratto di orefice da
Vienna o il Ritratto d'uomo con il cappello di feltro da Ottawa.
Un allestimento originale delle sale espositive
consente una lettura pacata e suggestiva delle
opere chiave provenienti dai luoghi dove Lorenzo
Lotto visse e operò: Bergamo, le Marche e il
Veneto, con il concorso di prestiti provenienti dai
musei di tutto il mondo, dal Louvre alla National
Gallery di Londra, dalla Gemäldegalerie di
Berlino al Metropolitan Museum di New York e
alla National Gallery di Washington. Un progetto
espositivo complesso, dunque, documentato da un
catalogo raffinato, a cura della Silvana Editoriale.
Riconoscimento ben visibile nell’itinerario della mostra alle
Marche ed al suo impegno per rendere possibile l'allestimento: dalle MArche proviene il “Polittico di San
Domenico” (Recanati) e “Presentazione al Tempio”
(Loreto) che chiude la mostra.
“Lorenzo Lotto, tra i maggiori geni del Rinascimento, scelse la nostra regione come terra di adozione regalandoci
decine di opere diffuse nel territorio, tra Ancona e
Macerata: capolavori che nel loro insieme consentono alla
storia dell’arte di ripercorrere la genesi, il significato e lo
sviluppo dell’ intero percorso dell’artista.
Il sostegno alla mostra in una sede così prestigiosa come le
Scuderie del Quirinale e alle attività di ricerca e di indagini
diagnostiche sulle opere marchigiane del grande artista
veneto, sono elementi strategici per valorizzare il territorio
regionale e richiamare l’attenzione su un artista che così
tanto ha segnato la storia della pittura in Italia”.
A Strasburgo l’antica tradizione delle marionette di Carlo Colla
L’istituto Italiano di Cultura a Strasburgo, in collaborazione
con il Conservatorio di Strasburgo e con il Teatro TJP. nell’ambito delle manifestazioni per le celebrazioni dell’unità
d’Italia, organizza una tre giorni che ha come fulcro la
Compagnia Marionettistica Carlo Colla e figli e la musica
verdiana, fortemente rievocativa dei luoghi, degli ideali e
dei protagonisti dell’unificazione
dell’Italia, ma anche capace di sottolineare il nostro passato ricco di
cultura, arte e storia.
Gli organizzatori hanno voluto,
emblematicamente, far coincidere
la “prima” con la data del 17
marzo, esattamente a 150 anni dalla
proclamazione del nuovo regno,
nato da un’Italia divisa in sette
stati. Un’Italia che con la sua unificazione seppe dare equilibrio
anche al resto dell’Europa.
Le celebrazioni per il 150° anniversario dell’Italia unità sono state
avviate da un decreto del
Presidente del Consiglio ed un
Comitato internazionale coordina
le innumerevoli manifestazioni organizzate in Italia ed in
molti altri luoghi nel mondo.
La Compagnia Colla (attualmente gestita dall’Associazione
Grupporiani) opera a Milano dal XIX, riprendendo un’antica tradizione che di anni ne ha più dell’Italia riunita, se,
come le notizie raccontano, tra storia e leggenda, il personaggio principale, un certo Gerolamo della Crina, vide il
sole intorno alla prima metà del seicento.
Ogni rappresentazione è un vero e proprio documento storico che testimonia l’antica passione popolare per il melodramma, unito al talentuoso virtuosismo di chi muove le
figure appese ai fili, tanto da umanizzarle e trasmettere a noi, spettatori, un’onda di sentimenti.
Il primo spettacolo si terrà alla sala
Munsterhof (9, rue des Juifs) alle
ore 20,00 di giovedi’ 17 marzo e si
avvarrà della collaborazione degli
allievi della scuola di canto del
Conservatorio di Strasburgo che
interpreteranno
brani
dal
“Trovatore”, insieme ad altri pezzi
tratti dall’opera verdiana, accompagnati al piano dal M° Nicola
Gaudino. Pierre Racine, professore
Onorario
dell’Università
di
Strasburgo, introdurrà la serata parlando delle “Origini dell’Unità
d’Italia”
Venerdi’ 18, ore 20,00, e sabato 19 marzo, ore 18,00, sarà il
teatro Nazionale di Strasburgo, in collaborazione con il
Théâtre Jeune Public di Strasburgo, con l’Opéra National du
Rhin e con il Cercle Wagner. ad ospitare la compagnia Colla
e le sue infatiocabili e straordinarie marionette.
Il 24 febbraio al Museion di
Bolzano è stato ufficialmente firmato l'atto costitutivo del
Comitato fondatore per la candidatura di Venezia a capitale europea della cultura 2019.
Prendendo spunto da quanto prevede la Decisione del Parlamento
Europeo e del Consiglio
dell'Unione Europea del 24 ottobre 2006, che per il 2019 ha indicato l'Italia e la Bulgaria quali
Paesi che ospiteranno la "Capitale
Europea della Cultura", dando la
possibilità alle città che si candideranno di coinvolgere nei loro
programmi i loro territori regionali circostanti, il Comune di
Venezia, intenzionato a presentare
la propria candidatura, ha stretto
attorno a sé gli enti pubblici dei
territori che le fanno corona: la
Provincia e la Regione Veneto, il
Friuli-Venezia Giulia, le Province
autonome di Trento e di Bolzano.
Stamattina, al Museion di
Bolzano, nel corso di una cerimonia ufficiale i rappresentanti dei
singoli enti hanno sottofirmato
l'atto costitutivo del Comitato
Fondatore per la candidatura a
"Città di Venezia Capitale
Europea della cultura 2019". Ma
sarà l'intero Nordest, con i suoi
territori e le identità diverse che vi
si trovano, a chiedere di poter
essere per tutto il 2019 "Capitale
europea della Cultura": dovrà
vedersela, però, con L’Aquila,
Amalfi,
Matera, Palermo,
Ravenna, Siena,Terni, Brindisi.
Nelle parole degli intervenuti s'è
avvertita la costante della sicurezza, della consapevolezza delle
proprie possibilità e della necessità di fare gruppo, di camminare
insieme nel nome della storia
comune che alimenta la nostra
identità, ma anche nell'armonia
delle diversità, come ha detto l'assessore Lia Beltrami, "in cui tutti
possono riconoscere il profondo
impegno per la convivenza e l'incontro delle culture diverse. Noi
vogliamo far risaltare il concetto
di 'ponte', luogo di incontro tra
culture e lingue diverse, in cui
vien dato spazio soprattutto alla
creatività dei giovani, per i quali
vogliamo realizzare appositi 'incubatori creativi' capaci di liberare
grandi energie".
L'importanza della candidatura
comune è emersa in tutti gli interventi delle autorità. A cominciare
da Pier Francesco Ghetti, che rappresentava il comune di Venezia,
il cui sindaco Giorgio Orsoni rivestirà il ruolo di presidente del
Comitato fondatore appena costituito.
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Bandi e Concorsi Europei
APRILE
FEBBRAIO
FEBBRAIO
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EUROPEO.IT
PARLAMENTO EUROPEO
RICERCA E INNOVAZIONE
Invito a presentare proposte a titolo del progetto
di programma di lavoro annuale per la
concessione di sovvenzioni nel campo della rete
transeuropea di energia (TEN-E) per il 2011
Sovvenzioni a progetti in conformità agli obiettivi definiti.
Stanziamento: 24.150.000 euro - GUUE 2010/C 352/12
Scadenza: 28 febbraio 2011
ISTRUZIONE E CULTURA
EAC/49/10 - PROGRAMMA DI APPRENDIMENTO
PERMANENTE (LLP) - INVITO PER PROPOSTE 2011
Termine per la presentazione relativa a Comenius, Erasmus,
Leonardo da Vinci, Grundtvig: Progetti multilaterali, Reti e misure di accompagnamento
Stanziamento: 1.065.000.000 euro - GUUE 2010/C 290/06
Scadenza: 28 febbraio 2011
ISTRUZIONE E CULTURA
EACEA/20/10 Media 2007 Sviluppo, distribuzione,
promozione e formazione Sostegno alla diffusione
televisiva di opere audiovisive europee
2° termine per la presentazione di proposte per promuovere la
diffusione transnazionale di opere audiovisive europee.
Stanziamento: 10.400.000 euro - GUUE 2010/C 248/04
Scadenza: 28 febbraio 2011
AVVISO: Per ulteriori informazioni sui Bandi soprariportati o per accedere agli elenchi dei mesi di aprile, maggio e giugno 2011, consultare
“GAZZETTINO EUROPEO - Eurofinanziamenti”, rivista quindicinale in abbonamento. Quote di sottoscrizione sul sito www.gazzettinoeuropeo.it/eurofin.htm
PROMUOVERE I PROGETTI EUROPEI
Le attività promozionali e la divulgazione dei risultati conseguiti costituiscono un aspetto estremamente importante e
obbligatorio per tutti i progetti che hanno ottenuto finanziamenti dall’Unione europea.
Già in fase di redazione della richiesta di sovvenzionamento è necessario definire i supporti (giornali, riviste, siti web) e
le azioni (ad esempio diffusione attraverso mailing list) che renderanno pubblici i risultati di ciascuna azione finanziata.
“GAZZETTINO EUROPEO”, proprio per la peculiarità delle proprie competenze nel settore dell’informazione
comunitaria e, soprattutto, per la collaudata possibilità di diffusione multiregionale per ciascuna sua pubblicazione, può
rappresentare un valido supporto per quelle organizzazioni italiane che, a diverso titolo, partecipano a progetti europei.
Attività di “disseminazione”, dunque, attraverso “GAZZETTINO EUROPEO” che per questo specifico servizio ha
elaborato una vantaggiosa piattaforma di offerte per garantire massima visibilità a costi assolutamente convenienti.
Oltre al giornale, poi, una apposita sezione del proprio sito web può essere attivata, su richiesta, per accogliere le schede
riassuntive e le note informative di ciascun progetto comunitario; garantendo, in questo caso - senza ulteriori costi aggiuntivi - sia il costante aggiornamento delle informazioni pubblicate, sia l’ampliamento degli spazi web necessari a dare completa ed esauriente rendicontazione dei risultati conseguiti.
Per conoscere l’intera gamma delle offerte o ricevere maggiori informazioni sulla tipologia dei servizi, scrivere a:
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Bandi e Concorsi Europei
APRILE
MARZO
MARZO
GAZZETTINO
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PARLAMENTO EUROPEO
RICERCA E INNOVAZIONE
FP7-NMP-2011-EU-RUSSIA: Proposte per l'azione
NANOSCIENZE, MATERIALI E NUOVE TECNOLOGIE
DI PRODUZIONE E AMBIENTE nell'ambito del
programma 'COOPERAZIONE' del VII PQ di RST
Russia: Small or medium-scale focused research projects.
Stanziamento: 4.500.000 euro - GUUE 2010/C 196/06
Scadenza: 31 marzo 2011
ISTRUZIONE E CULTURA
PRINCE 2010 - UE27 - Cooperazione Europeaid Programma IPA - Invito a presentare proposte
L'obiettivo generale del presente invito è la sensibilizzazione sui
vantaggi e sulle sfide dell'attuale processo di allargamento
dell'UE ai Balcani occidentali, alla Turchia e all'Islanda.
Stanziamento: 2.500.000 euro - GUUE 2010/C 283/07
Scadenza: 31 marzo 2011
ISTRUZIONE E CULTURA
EACEA/37/10 - PARTENARIATI TRANSATLANTICI
DI SCAMBIO - PARTENARIATI TRANSATLANTICI
DI LAUREA - Proposte per il Programma EACEA
UE-Canada per la cooperazione in materia di
istruzione superiore, formazione e gioventù
Stanziamento: 1.546.000 euro - GUUE 2010/C 323/08
Scadenza: 31 marzo 2011
RICERCA E INNOVAZIONE
FP7-PEOPLE-2011-EURAXESS-II: TRANS-NATIONAL OPERATION OF THE "EURAXESS SERVICES
NETWORK II" - Proposte nell'ambito del
programma «Persone» del VII PQ di RST
Sostegno alla creazione di reti europee di ricercatori all'estero.
Stanziamento: 3.000.000 euro - GUUE 2010/C 340/13
Scadenza: 30 marzo 2011
OCCUPAZIONE E AFFARI SOCIALI
INFORMAZIONE, CONSULTAZIONE E
PARTECIPAZIONE DEI RAPPRESENTANTI DELLE
IMPRESE - LINEA DI BILANCIO 04.03.03.03
Sostegno a: Tipo I - progetti di cooperazione transnazionale;
Tipo II - Informazioni e punti di osservazione;.
Stanziamento: 7.500.000 euro - VP/2011/003
Scadenza: 28 marzo 2011
COOPERAZIONE EUROPEAID
EUROPEAID/130947/L/ACT/BA
GET TO KNOW THE EU
La delegazione dell'Ue in Bosnia-Erzegovina intende, attraverso
il presente invito, portare avanti attività che favoriscano il dialogo
sul processo di integrazione europea.
Stanziamento: 120.000 euro - EuropeAid/130947/L/ACT/BA
Scadenza: 25 marzo 2011
ENERGIA E TRASPORTI
SOVVENZIONI NEL SETTORE DEL TRASPORTO
FERROVIARIO, IN PARTICOLARE APPLICAZIONI
TELEMATICHE PER I PASSEGGERI '(TAP)
L'armonizzazione tecnica nel settore ferroviario, richiede lo sviluppo di una serie di Specifiche tecniche di interoperabilità (TSI).
Stanziamento: 420.000 euro - DG MOVE/D2/SUB/446-2011
Scadenza: 21 marzo 2011
AMBIENTE
STRUMENTO FINANZIARIO DI PROTEZIONE
CIVILE 2011 – PROGETTI DI PREVENZIONE
E DI PREPARAZIONE
Il presente invito è composto da due sezioni separate:
(A) progetti di prevenzione; (B) progetti di preparazione.
Stanziamento: 2.000.000 euro - GUUE 2011/C 49/09
Scadenza: 18 marzo 2011
RICERCA E INNOVAZIONE
FP7-PEOPLE-2011-IRSES: AZIONI MARIE CURIE SCHEMA DI SCAMBI INTERNAZIONALI TRA STAFF
DI RICERCA - SOSTEGNO ALLA FORMAZIONE
E ALLA CARRIERA DEI RICERCATORI
Partenariati di ricerca attraverso scambi di personale.
Stanziamento: 30.000.000 euro - GUUE 2010/C 283/07
Scadenza: 17 marzo 2011
COOPERAZIONE EUROPEAID
EUROPEAID/131031/C/ACT/MULTI - INIZIATIVA
REGIONALE PER L'INTEGRAZIONE DEI ROM
L'obiettivo specifico del presente invito è quello di migliorare la
qualità della vita e l'accesso ai diritti delle comunità Rom nei
Balcani occidentali.
Stanziamento: 3.000.000 euro - EuropeAid/131031/C/ACT/Multi
Scadenza: 17 marzo 2011
RICERCA E INNOVAZIONE
FP7-INCO-2011-7: Proposte per l'azione ATTIVITÀ
DI COOPERAZIONE INTERNAZIONALE nell'ambito
del programma specifico 'CAPACITÀ' del VII
Programma Quadro di RST - Activity INCO-LAB
Strengthening European research facilities in third countries.
Stanziamento: 12.000.000 euro - GUUE 2010/C 196/06
Scadenza: 15 marzo 2011
RICERCA E INNOVAZIONE
FP7-INCO-2011-6: PROPOSTE PER L'AZIONE
ATTIVITÀ DI COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
PROGRAMMA 'CAPACITÀ' DEL VII PROGRAMMA
QUADRO DI RST - ACTIVITY ERA-WIDE
Eastern Europe and South Caucasus - Mediterranean Countries.
Stanziamento: 15.000.000 euro - GUUE 2010/C 196/06
Scadenza: 15 marzo 2011
AVVISO: Per ulteriori informazioni sui Bandi soprariportati o per accedere agli elenchi dei mesi di aprile, maggio e giugno 2011, consultare
“GAZZETTINO EUROPEO - Eurofinanziamenti”, rivista quindicinale in abbonamento. Quote di sottoscrizione sul sito www.gazzettinoeuropeo.it/eurofin.htm
E-mail
[email protected]
Gazzettino Europeo
26 Febbraio 2011
15
Bandi e Concorsi Europei
APRILE
MARZO
MARZO
GAZZETTINO
EUROPEO.IT
PARLAMENTO EUROPEO
RICERCA E INNOVAZIONE
FP7-INCO-2011-8: proposte per l'azione ATTIVITÀ
DI COOPERAZIONE INTERNAZIONALE nell'ambito
del programma specifico 'CAPACITÀ' del VII
Programma Quadro di RST - Activity INCO-HOUSE
Invito per la seguente area: INCO.2011-8.1 India
Stanziamento: 500.000 euro - GUUE 2010/C 196/06
Scadenza: 15 marzo 2011
ISTRUZIONE E CULTURA
EAC/49/10 - PROGRAMMA DI APPRENDIMENTO
PERMANENTE (LLP) - INVITO PER PROPOSTE 2011
Termine per la presentazione relativa a Erasmus: Programmi
intensivi, Mobilità degli studenti presso scuole o imprese e
Mobilità del personale dell'istruzione
Stanziamento: 1.065.000.000 euro - GUUE 2010/C 290/06
Scadenza: 11 marzo 2011
COOPERAZIONE EUROPEAID
EUROPEAID/130729/C/ACT/MULTI - LOTTA
CONTRO LA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA E LA
CORRUZIONE: RAFFORZAMENTO DELLA RETE
DEI PROCURATORI
Proposte per azioni nei Paesi dei Balcani.
Stanziamento: 5.000.000 euro - EuropeAid/130729/C/ACT/Multi
Scadenza: 11 marzo 2011
COOPERAZIONE EUROPEAID
EUROPEAID/130847/L/ACT/RS - SOSTEGNO
ALLA SOCIETÀ CIVILE
La delegazione dell'Unione europea in Serbia è alla ricerca di
proposte per azioni in materia di integrazione nell'UE della
Serbia, consentendo la partecipazione della società civile.
Stanziamento: 4.000.000 euro - EuropeAid/130847/L/ACT/RS
Scadenza: 10 marzo 2011
RICERCA E INNOVAZIONE
ERC-2011-AdG: Invito a presentare proposte
nell'ambito del Programma di lavoro «Idee» 2011
del VII Programma Quadro di RST
Termine per la presentazione delle proposte per il dominio Life
Sciences (LS).
Stanziamento: 661.400.000 euro - GUUE 2010/C 298/07
Scadenza: 10 marzo 2011
RICERCA E INNOVAZIONE
FP7-PEOPLE-2011-CIG: PROPOSTE NELL'AMBITO
DELL'AZIONE MARIE CURIE CAREER INTEGRATION
GRANTS (CIG) - SOVVENZIONI DI INTEGRAZIONE
PER LA CARRIERA
Nell’ambito del programma 'PERSONE' del VII PQ di RST.
Stanziamento: 40.000.000 euro - GUUE 2010/C 283/07
Scadenza: 08 marzo 2011
COOPERAZIONE EUROPEAID
EUROPEAID/130732/L/ACT/RS - SERBIA SVILUPPO DI SERVIZI DI COMUNITÀ PER
BAMBINI CON DISABILITÀ E LE LORO FAMIGLIE
La delegazione dell'Ue presso la Repubblica di Serbia sostiene
proposte che si concentrano sullo sviluppo dei servizi locali.
Stanziamento: 3.000.000 euro - EuropeAid/130732/L/ACT/RS
Scadenza: 04 marzo 2011
OCCUPAZIONE - AFFARI SOCIALI
VP/2010/014 - PROGETTO PILOTA
COOPERAZIONE ALL-INCLUSIVE TRA AUTORITÀ
PUBBLICHE, AZIENDE E IMPRESE SOCIALI A
FAVORE DELL'INCLUSIONE SOCIALE E
L'INTEGRAZIONE NEL MERCATO DEL LAVORO
Stanziamento: 1.500.000 euro - VP/2010/014
Scadenza: 02 marzo 2011
AVVISO: Per ulteriori informazioni sui Bandi soprariportati o per accedere agli elenchi dei mesi di aprile, maggio e giugno 2011, consultare
“GAZZETTINO EUROPEO - Eurofinanziamenti”, rivista quindicinale in abbonamento. Quote di sottoscrizione sul sito www.gazzettinoeuropeo.it/eurofin.htm
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Gazzettino Europeo
26 Febbraio 2011
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Numero 8 del 26/02/2011