CORSO BASE DI COMUNICAZIONE E DEGUSTAZIONE
LA COMUNICAZIONE: sintesi degli argomenti trattati nel corso
1) PRINCIPI DI COMUNICAZIONE
In questo capitolo si “rinfrescano” i principali concetti legati alla
Comunicazione, rilevando in particolar modo la differenza tra Comunicazione
Monodirezionale (conferenza, orazione, lezione) e Comunicazione
Bidirezionale (lezione interattiva, dialogo, riunione).
Definiti i “termini”, ci sono alcuni divertenti esempi di comunicazione delle due
tipologie sopra descritte.
2) EFFICIENZA DELLA COMUNICAZIONE
Qui si analizza come e perché la Comunicazione si “degrada” lungo strada e
quali sono i rimedi per eliminare tali problemi.
Sono evidenziati i due “pilastri” della Comunicazione (Conoscenza tecnica e
Capacità di comunicare) e ne viene aggiunto un terzo, composto, tra l’altro,
da Simpatia e Sincerità.
3) PREPARAZIONE DELLA LEZIONE
Il successo del Docente durante la lezione dipende molto dalla capacità di
prepararla non solo riguardo agli argomenti trattati, ma anche in base al
Pubblico presente in aula.
Infatti, non tutte le lezioni trattano argomenti facili o di “attrazione”;
ed ecco allora che alcune tecniche di preparazione e di
enunciazione possono contribuire sensibilmente alla buona riuscita
della serata.
4) COMUNICAZIONE NON VERBALE
Il successo di una lezione o di una conferenza non dipende solo da quello
che l’Oratore dice, ma anche da come lo dice. Tutti noi comunichiamo in
parte con le parole, in parte con il nostro atteggiamento, tono di voce, postura
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del corpo, mimica facciale e movimenti delle mani.
In questo capitolo trattiamo della coerenza e convergenza tra le parole ed il
linguaggio del corpo. Per questo, prendiamo in esame gli stili di “public
speaking” dei Docenti, analizzandone le tecniche più comuni (“domatore”,
“domande”, “incisività”, “impegno personale”...).
5) GESTIONE DELL’AULA
Anche i Corsisti comunicano, durante la lezione. Infatti pongono domande,
per motivi a volte molto diversi da una semplice spiegazione, e spetta al
Docente capire perché sia stata posta una domanda e quale sia il miglior
modo di rispondere.
I partecipanti inoltre comunicano “non verbalmente”, con la loro postura ed
i movimenti del corpo, che se ben analizzati diventano un utile
“termometro” per captare l’indice di gradimento e di interesse
dell’argomento trattato.
6) TECNICHE DI PRESENTAZIONE
A volte i Docenti ed i Direttori di Corso sono chiamati a presentare un corso
Fisar ad un pubblico di potenziali Corsisti. In questo capitolo sono analizzate
le tecniche di coinvolgimento più appropriate per interessare il pubblico.
Particolare enfasi è posta su due aspetti:
- le argomentazioni di vendita, ovvero i benefici attesi
- gli strumenti “visivi”, di supporto alla Comunicazione.
In questa sezione si analizzano alcuni esempi di
Comunicazione “visiva” non efficace.
Inoltre, un esempio pratico di Comunicazione “integrata”,
elaborata in PPT da una Delegazione per presentare un corso
di I° livello: qui alle argomentazioni generali si aggiungono
specifici “benefit” per tipologia di corsista, scavando a fondo
nelle motivazioni personali che trasformano la semplice
curiosità in sete di apprendimento.
7) DIFFICOLTA’ ED OBIEZIONI
A conclusione della giornata, uno spazio dedicato ai “momenti difficili” di una
lezione, dal calo di attenzione alle obiezioni: sia che ci si trovi a gestire una
lezione come Docente oppure a presentare un corso, come Direttore di
Corso, i partecipanti a volte intervengono con domande ed obiezioni che
possono metterci in difficoltà.Vengono perciò proposte le modalità di risposta
e, soprattutto, come trasformarle in reazioni positive e motivanti.
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ESERCITAZIONI E ROLE PLAY
Durante la giornata sono previste diverse esercitazioni e role-play, che
coinvolgeranno ogni volta alcuni partecipanti, in veste di “attori” ed il pubblico che
darà loro un feed-back sul ruolo che saranno chiamati ad impersonare.
Questi esercizi sono baricentrati su alcuni dei principali temi di Comunicazione
trattati durante la giornata.
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LA DEGUSTAZIONE: sintesi degli argomenti trattati nel corso
PREMESSA: i corsi propedeutici all’esame di abilitazione sono rivolti a persone che
hanno già trattato questi argomenti sia come corsisti che talvolta come docenti. Il
programma non deve essere la mera ripetizione di quanto già fatto o sentito più
volte, ma un reale approfondimento della materia in vista dell’insegnamento della
stessa, toccando le basi psico-fisiologiche, che determinano il processo della
degustazione, e focalizzando l’attenzione sulla parte lessicologica, che ne permette
la traduzione in pubblico.
1. PRINCIPI DI FISIOLOGIA APPLICATI ALLA DEGUSTAZIONE
Parte introduttiva dedicata ad alcuni fondamentali, che sono alla base della
pratica descrittiva dei vini.
In questa fase, denominata “libretto di uso e manutenzione”, vedremo su
quali aspetti della fisiologia puntare per meglio spiegare come degustare, su
quali aspetti focalizzare le attenzioni per annullare gli effetti discorsivi.
2. DA SUGGESTIONE A DESCRIZIONE ORGANOLETTICA
I condizionamenti esterni ( fisici, ambientali, contingenti ) e psicologici
(suggestivi, mnemonici, emozionali, di sudditanza,..), che condizionano il
percorso degustativo.
Imparare a conoscerli consente di limitarne le interferenze sia in fase di
degustazione che ancor più in fase di insegnamento della stessa.
L’arte della comunicazione della degustazione passa attraverso la coscienza
dell’importanza delle emozioni. La conoscenza delle nostre facoltà è alla base
dell’affinamento delle capacità descrittive.
3. L’ABC DEL VINO SECONDO FISAR: ANALISI CRITICA DELLA SCHEDA
Si potrebbe chiamare “I come Istrice” o sussidiario, è l’ermeneutica della
descrizione organolettica secondo Fisar.
Parte fondamentale per l’amalgama non solo nel linguaggio, ma della
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trasmissione del linguaggio ai corsisti.
Usare la terminologia della degustazione Fisar è imparare una nuova lingua, si
deve dare il peso ed il valore ad ogni vocabolo della scheda descrittiva, citarne i
casi particolari, fornire validi strumenti ( esempi) per poterli divulgare in modo
omogeneo. L’uso corretto della scheda descrittiva, e ancor più la sua corretta
divulgazione, deve portare ad utilizzare una più ampia percentuale di descrittori
rispetto a quanto fatto in passato.
4. DEGUSTAZIONI PRATICHE
I vini utilizzati sono parte fondamentale del supporto didattico, e sono i
medesimi in tutte le sessioni dei corsi, per una questione di valore didattico: i
vini scelti porteranno ad utilizzare la maggior parte dei termini della scheda,
offrendo la possibilità di confronto fra diverse tipologie, sfumature,
caratteristiche descrittive.
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Bibliografia consigliata per la “Comunicazione”:
•
G.Pavone-La vendita persuasiva. F.Angeli Editore
•
J.Borg-Persuasione:l'arte di convincere. Tecniche Nuove Editore
•
L.Patacchini-Tecnica pubblicitaria. Hoepli
•
D.Ogilvy-Comunicazione: la mia arte. Etas
•
D.Morris-Manwatching. Collins Publishing Group
•
P.Girone-La logica dell'emozione Lupetti & Co.
Bibliografia consigliata per la “Degustazione”:
•
La degustazione da suggestione ad analisi organolettica. F.Parmigiani
•
Handbook of enology. Pascal Ribereau Gayon
•
Il gusto del vino. Emile Peynaud
•
Degustare il vino. Emile Peynaud
•
Le mond du vin: Art ou bluff. Autori vari
•
L’analisi sensoriale. Alessandra Bendini ( Unive. Bologna)
•
La fisiologia del gusto. Prof. Oliviero Sculati, Marisa Porrini
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Calendario e scaletta degli argomenti del corso
Prima giornata: “La Comunicazione efficace”
Relatore: Andrea FABIO
ore 10 – apertura del Corso
ore 13/14 – lunch a buffet
ore 18 – termine
ARGOMENTI TRATTATI
1)
PRINCIPI DI COMUNICAZIONE
2)
EFFICIENZA DELLA COMUNICAZIONE
3)
PREPARAZIONE DELLA LEZIONE
4)
COMUNICAZIONE NON VERBALE
5)
GESTIONE DELL’AULA
6)
TECNICHE DI PRESENTAZIONE
7)
DIFFICOLTA’ ED OBIEZIONI
NOTA: In entrambe le giornate, sia nella mattinata che nel pomeriggio, vi sarà un
coffèe break.
A conclusione della prima serata i corsisti saranno liberi di organizzarsi la cena ad
libitum.
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Seconda giornata: “La degustazione secondo FISAR”
Relatore: FILIPPO PARMIGIANI
ore 9 – apertura della seconda giornata del Corso
ore 13/14 – lunch a buffet
ore 18 – termine
ARGOMENTI TRATTATI
1.
PRINCIPI DI FISIOLOGIA APPLICATI ALLA DEGUSTAZIONE
2.
DA SUGGESTIONE A DESCRIZIONE ORGANOLETTICA
3.
L’ABC DEL VINO SECONDO FISAR: ANALISI CRITICA DELLA SCHEDA
4.
DEGUSTAZIONI PRATICHE
Il corsista interessato ad avere copia delle slides proiettate durante il corso, è
invitato a premunirsi di idonea chiavetta su cui verrà eseguita la predetta copia, alla
conclusione della prima e/o seconda giornata.
Il contributo volontario unitario di partecipazione è fissata in 220 euro (da
versare alla Segreteria Nazionale all’atto dell’iscrizione al corso) e comprende i costi
di logistica della sala meeting, il cibo e bevande (coffèe break e lunch a buffet), il
rimborso spese docenti, il materiale didattico (inclusi i vini e l’uso dei bicchieri),
l’attestato di partecipazione.
Restano a carico del corsista: i costi di trasferimento e i pernottamenti decisi dai
singoli (alcuni hanno facilità di rientro a casa per dormire), con proposta di favore di
pernottamento nell’ hotel in cui si tiene il corso.
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