Rapporto persona-natura
Addedum alla lezione 2 "Economia,
politica, etica e sostenibilità" del
corso di "Ecologia ed educazione
ambientale" tenuto da Luca Fiorani
Rapporto persona-natura
La specie umana è
quella che ha avuto
il maggiore impatto
sull’ambiente
Il rapporto
persona-natura è
una relazione
chiave in ecologia
Esegesi biblica
“Dio li benedisse [l’uomo e la donna] e
disse loro: siate fecondi e moltiplicatevi,
riempite la terra e soggiogatela; dominate
sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo,
sul bestiame e su ogni essere vivente che
striscia sulla terra” (Gn 1,28). In questo
antico passo biblico ciò che normalmente
è tradotto con “soggiogare” è il verbo
ebraico kābāš che indica la presa di
possesso di un dato territorio.
Esegesi biblica
Così Dio benedice le capacità dell’umanità
di generare e moltiplicarsi, ed invita i
singoli popoli a prendere possesso
ciascuno di un territorio. L’altro verbo che
riguarda il rapporto della persona umana
con il mondo animale e che normalmente
viene tradotto con “dominare” è il verbo
ebraico rādâ il cui significato è piuttosto
“pascolare, guidare, condurre il gregge al
pascolo”.
Esegesi biblica
“Dio rapì l’uomo e lo depose nel giardino
di Eden perché lo lavorasse e custodisse”
(Gn 2,15).
Cfr. S. Rondinara, “Custodire ciò che è
salvato”, in: Per un umanesimo degno
dell'amore. Il compendio della dottrina
sociale della Chiesa, a cura di P. Carlotti,
M. Toso, LAS, Roma (2005) 423-444.
Antropocentrismo oblativo
Antropocentrismo oblativo: la persona
vive il dono-di-sé con i suoi simili,
trascinando la natura verso Dio
Relazionalità e presenza
L’equilibrio della posizione cristiana è
dovuto a due elementi: una visione
relazionale del cosmo – persona inclusa –
e una percezione della presenza di Dio
sotto le cose
Senso di responsabilità
Il fatto che la
natura sia abitata
dalla presenza di
Dio alimenta il
senso di
responsabilità nei
suoi confronti che
si esprime
concretamente nel
cambiamento dei
nostri stili di vita
Peccato ambientale
Per incrementare la
coscienza
ambientale, forse
si richiede un
allargamento
dell’orizzonte etico
anche durante la
formazione
Valore formativo della natura
“Troverai più nei boschi che nei libri. Gli
alberi e le rocce ti insegneranno cose che
nessun maestro ti dirà” (Bernardo di
Chiaravalle)
Videofilia e biofilia
La biofilia sta
lasciando il posto
alla videofilia , con
conseguenze
negative sul fisico,
la psiche e lo
spirito, basti
pensare agli effetti
dalla dipendenza
da internet
Sport nella natura
Lo sport praticato
nella natura è un
antidoto e uno
strumento
educativo
fondamentale
affinché le persone
siano “complete”
Relazione con il cosmo
Durante la corsa tutto il corpo viene a
contatto con gli elementi che lo
circondano: sia quando la pelle è baciata
dal sole, sia quando la testa è martellata
dalla grandine
Relazione con se stessi
Correndo, lascio
che la mia mente
vaghi, svuotandosi
delle
preoccupazioni:
abbiamo bisogno di
silenzio, di
ritrovarci per
essere più pronti a
incontrare gli altri
Relazione con se stessi
Finendo una
maratona mi dico
che non la farò mai
più. Il risultato
dipende dalla
capacità di
superare le crisi: la
corsa è un’allegoria
della vita, ci aiuta
a conoscerci (limiti
e punti di forza).
Relazione con gli altri
Lo sport nella
natura,
immergendoci nella
rete di relazioni tra
gli elementi del
cosmo, ci porta
spontaneamente a
riconoscere che la
relazionalità tra le
persone culmina
nella fraternità
Relazione con l’assoluto
Le vette sono state
spesso associate al
contatto con
qualcosa che ci
trascende. Molti
alpinisti affermano
di avvertire la
presenza
dell’assoluto nelle
loro ascese.
Persona - sacerdote
La funzione
sacerdotale della
persona – in
continuità con il
suo essere
amministratrice di
Dio – consiste
nell’elevare la
natura verso cieli
nuovi e terra
nuova
Natura - eucaristia
“Dato che la nostra umanità assimila il
mondo materiale e l’Ostia assimila la
nostra umanità, la trasformazione
eucaristica […] invade irresistibilmente
l’Universo” (Teilhard de Chardin)
Tutto in rapporto d’amore
“Per il carisma dell’unità che Dio ci ha
dato, abbiamo sempre visto la creazione
nella sua meravigliosa immensità come
UNA, uscita dal cuore di un Dio Amore,
Dio che vi ha impresso la sua impronta.
Abbiamo percepito la presenza di Dio sotto
le cose. Per cui, se i pini erano indorati dal
sole, se i ruscelli cadevano nelle loro
cascatelle luccicando, se le margherite e
gli altri fiori ed il cielo erano in festa per
l’estate ci sembrava più forte la visione
d’un sole che stava sotto a tutto il creato.
Tutto in rapporto d’amore
Vedevamo, in certo modo – credo – Dio
che sostiene, che regge le cose. Così era
anche per ogni uomo e donna, per
l’umanità, fiore del creato. E di
conseguenza sentivamo che ognuno era
stato creato in dono a chi gli stava vicino e
chi gli stava vicino era stato creato da Dio
in dono per lui. Sulla terra tutto era
dunque in rapporto d’amore con tutto:
ogni cosa con ogni cosa.
Tutto in rapporto d’amore
Perciò l’uomo dotato d’intelligenza, con la
sapienza che penetra nel mistero,
dovrebbe inserirsi e collaborare alla
realizzazione del disegno unitario di Dio
sull’universo. La sua creatività, il suo
lavoro lo devono rendere partecipe
dell’opera del creatore. Ma bisogna essere
l’Amore per tessere il filo d’oro fra gli
esseri. Il progresso dell’uomo è
intimamente legato al progresso
dell’ambiente in cui vive e da cui è
condizionato.
Tutto in rapporto d’amore
L’uomo non è il centro del cosmo: lo è
Dio. Non azzardiamoci ad andare contro
Dio! Troveremmo la Morte. Se invece il
fine dell’uomo non sarà l’interesse
economico, l’egoismo, ma l’amore per gli
altri uomini e per la natura, con il suo
contributo la Terra si trasfigurerà fino a
divenire un paradiso terrestre.” (Chiara
Lubich)
Grazie per l’attenzione!
Per maggiori
informazioni:
www.ecoone.org
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Lezione 02 - Addendum RPN