ITALIA Venerdì 30 dicembre 2005 VERSO LE ELEZIONI L’annuncio di Pisanu: via al voto elettronico e ai “seggi volanti” per gli invalidi. Sulle operazioni per la prima volta vigileranno gli ispettori dell’Osce Silvio chiama gli esperti anti-brogli ROMA Silvio Berlusconi chiama gli ispettori dell’Osce contro eventuali brogli elettorali alle prossime elezioni politiche. Ad annunciarlo è stato ieri il ministro degli Interni Beppe Pisanu, durante una pausa del consiglio dei ministri. «Osservatori dell’Osce saranno presenti nei seggi per le elezioni politiche di aprile», ha detto Pisanu, annunciando che il governo ha varato un provvedimento che consente agli osservatori di entrare nei seggi al pari dei cittadini con diritto di voto. Pisanu ha poi precisato come la presenza degli ispettori non deve essere considerato un fatto eccezionale: «Arrivano quest’anno in Italia così come in passato hanno già svolto il loro compito di controllo durante il voto in altri paesi europei: nel 2002 in Francia, nel 2003 in Gran Bretagna, nel 2004 in Spagna, nel 2005 nel Regno Unito». Lo statuto dell’Osce (l’OrganizzaIL VIMINALE zione per la sicurezLANCIA ANCHE za e la cooperazione L’ALLARME IMMIGRAZIONE: in Europa), infatti, DA NOVEMBRE A tra i compiti dell’organismo, prevede DICEMBRE IL quello del «monitoNUMERO DEI raggio delle elezioni CLANDESTINI e dello sviluppo di MAROCCHINI È RADDOPPIATO. IL istituzioni nazionali MINISTRO: «ORA democratiche». Il È URGENTE compito principale L’AIUTO consiste «nel fornire DELL’UNIONE assistenza tecnica EUROPEA E LA nell’organizzazione COLLABORAdelle elezioni e di ZIONE DEI PAESI verificare al moDEL MAGHREB» mento del voto il rispetto delle regole democratiche». Del resto, quello dei brogli elettorali da parte della sinistra è un vecchio pallino del Cavaliere, che in più occasioni, in periodo di elezioni, ha lanciato l’allarme contro “i professionisti della politica” che, a suo dire, Ds e compagni spediscono nei seggi per “condizionare” i risultati. Per contrastare questo fenomeno, il premier in passato aveva anche annunciato la costituzione di una task force di “ragazzi” di Forza italia da spedire a monitorare i seggi. Alla fine ecco che il premier ha deciso di chiedere una mano all’Osce, come del resto prevede un documento firmato a Copenaghen nel 1990 da tutti i paesi membri. Una task force di ispettori dell’Osce in azione nelle ultime presidenziali Usa in un seggio del Nevada. Tra i compiti statutari dell’organizzazione c’è proprio quello di vigilare sulla regolarità delle operazioni di voto Ma sulle elezioni le novità non sono finite. Il ministro Pisanu, infatti, ha annunciato che in oltre 15 mila sezioni elettorali sarà usato il meccanismo dello scrutinio elettronico, che avrà pieno valore giuridico: una novità che riguarda circa 10 milioni di italiani in cinque regioni. Il ministro dell’Innovazione Tecnologica Lucio Stanca ha poi sottolineato come «è prevista l’automazione delle attività di rilevazione sia dei risultati attribuiti, scheda per scheda, dalla presidenza di seggio, sia delle fasi di conteggio dei risultati complessivi e della trasmissione telematica al cervellone centrale». Altra importante novità saranno i seggi volanti che rag- giungeranno a casa i malati intrasportabili. «Il decreto del governo», ha spiegato Pisanu, «introduce il voto domiciliare per gli elettori che non si possono muovere. Finora, infatti, i cosiddetti “seggi volanti” potevano raggiungere le persone negli ospedali e nelle case di cura, ma non a domicilio». Infine, il ministro degli Interni ha lanciato l’allarme sull’immigrazione, in particolare quella in arrivo dal Marocco. «Se lo scorso anno i clandestini in arrivo dal paese nordafricano erano il 2,4 per cento del totale, negli ultimi due mesi la percentuale si è alzata al 32,4 per cento», ha rivelato Pisanu, che poi ha fatto anche sapere come da novembre a dicembre il numero dei clandestini giunti nel nostro Paese sia raddoppiato. Ma perché questa esplosione di clandestini proprio dal Marocco? «Dopo i sanguinosi episodi di Ceuta e Melilla e il rafforzamento delle barriere a difesa delle due città, buona parte dei tradizionali flussi migratori dal Marocco alla Spagna si è riversata sull’Italia attraverso l’Algeria e la Libia», ha osservato Pisanu, che poi ha chiesto «l’aiuto dell’Unione Europea e la collaborazione di tutti i paesi del Maghreb». Gianluca Roselli GLI OSSERVATORI OSCE Monitoraggio elettorale L’ODIHR Tra le attività dell’Osce, grande rilievo ha assunto quella di monitoraggio elettorale (osservazione e supervisione), di solito affidata all’ODIHR (Ufficio per le Istituzioni Democratiche e i Diritti Umani). I COMPITI I compiti principali sono l’assistenza tecnica e la verifica del rispetto delle procedure elettorali e degli standard internazionali. Il monitoraggio copre sia la fase pre-elettorale (da due mesi prima) che quella post-elettorale. Alla fine viene stilato un rapporto. IL RUOLO DELL’ITALIA A partire dal 1994 l’Italia ha fornito all’Osce circa 500 esperti. LE MISSIONI Tra le tante missioni ricordiamo: nel 2000 Romania, Albania e Georgia; nel 2001 Bulgaria e Moldova; nel 2002 Turchia, Ucraina e Ungheria; nel 2003 Croazia, Russia, Armenia ed Estonia; nel 2004 Bielorussia, Spagna, Usa e Macedonia; nel 2005 Palestina e Gran Bretagna. IL MESSAGGIO | n occasione delle celebrazioni festive per il Santo Natale e per il Nuovo Anno ho il piacere di rivolgermi a tutto il caro popolo italiano per un messaggio di Auguri. Il Santo Natale è per tutti noi momento di speranze, è una festa che tradizionalmente ci consente di fermarci a riflettere nella serenità della Famiglia. Per molti il Santo Natale è un’occasione di gioia da dividere con i propri cari, ma non dobbiamo dimenticare i tanti che soffrono: i meno fortunati che non hanno una famiglia su cui contare, gli anziani nelle case di riposo, i bambini nelle case di accoglienza e i malati negli ospedali. A tutti loro va il mio pensiero e il mio affetto più sincero. Quest’anno sono particolarmente vicino a tutti voi, ho avuto modo di viaggiare molto attraverso la nostra amata Patria, ne ho colto i bisogni, le necessità e le speranze; ma più di ogni I L’INTERVENTO Appello ai Comuni Ribellatevi all’Ici, la tassa più ingiusta di CORRADO SFORZA FOGLIANI* ondòmini e proprietari di casa in genere sono stretti tra gli appetiti smodati di falsi amici e quelli, non meno smodati, della fiscalità (comunale, in particolare). I falsi amici sono quelli che vogliono a tutti i costi il nostro bene, la nostra sicurezza, la nostra salute... Peccato ci vogliano bene (e neanche se ne vergognino) a nostre spese, e a loro profitto. Sono, volta a volta, certi professionisti (quelli che sostengono, senza ridere, l’utilità del libretto casa anche dopo che, a Roma, ha dovuto essere evacuato un condominio che se n’era dotato da 8 mesi), gli impiantisti di vario genere, gli ascensoristi, perfino gli spazzacamini (che si sono fatti anche loro una bella organizzazione, e già hanno ottenuto - per ora in zone montane - una legge regionale a loro favore). Sono categorie che hanno alleanze impensabili, a volte. Ma la Confedilizia ha sempre tenuto duro, tetragona a ogni (intuibile) allettamento e a ogni prospettiva di business a carico dei propri rappresentati. La Confedilizia ha la forza, e la rappresentatività sufficiente, per farlo, e per avere l’occhio vigile ed un solo proposito: quello di tutelare la proprietà e basta, di difenderla da spese inutili. Impugnerà per questo un recente decreto del ministro delle Attività produttive che, alla miriade di controlli già previsti per gli ascensori, altri ancora ne aggiunge, senza che essi siano imposti da alcuna normativa europea (per una spesa, per ogni apparato, calcolata fra i 10 e i 20mila euro). La sicurezza non può essere diversa da Paese a Paese, e se questi nuovi controlli che si vogliono imporre in Italia fossero davvero necessari, l’Ue ci avrebbe già pensato. Ma gli appetiti sono anche del Fisco, specie comunale. E qua, il discorso si fa pesante: perché, nei confronti del nostro settore, prima di tutto si discrimina (e fortemente) a seconda che il soggetto proprietario sia una persona fisica, una persona giuridica o - per esempio - un fondo immobiliare (comparto, questo, protetto dai cosiddetti Poteri Forti, e che gode quindi di facilitazioni incredibili: così, guai a mettere mano a quelle facilitazioni). parte questo, il Fisco immobiliare è in sé ingiusto: colpisce (per la gran parte) il valore dei beni invece che il loro reddito; in pratica, è - con l’Ici - un corpo estraneo al nostro ordinamento tributario, uniformato al criterio della redditualità. A un’imposta (nel suo aspetto permanente, perlomeno) come questa, i Comuni dovrebbero per primi ribellarsi, se veramente avessero a cuore l’equità del carico tributario dei cittadini; invece, danno man forte ad aggravare la situazione. Lo dimostrano le varie azioni messe in campo dai Comuni sulla base delle possibilità (e solo possibilità; non obblighi) loro offerte dalla Finanziaria dell’anno scorso. Negli ultimi tempi, con le iniziative che abbiamo messo in atto (soli, sempre da soli), qualcosa si è mosso. Nei tre Incontri (“Dalla critica alla proposta”) che abbiamo tenuto a Piazza Montecitorio, si sono alternati ministri, parlamentari, esponenti politici di ogni schieramento, cattedratici (e, sempre, un numeroso e qualificato pubblico). La forte presenza del mondo politico ha dimostrato l’attenzione delle istituzioni per la Confedilizia. Abbiamo fatto circolare notizie e informazioni, diffuso proposte, raccolti consensi e osservazioni. La semina è andata bene, abbiamo raggiunto gli obiettivi che ci eravamo proposti. Le nostre idee sono circolate, e circolano vieppiù: cominciano anche a far breccia, così come le nostre proposte innovative. Abbiamo dimostrato che la proprietà è una risorsa da valorizzare (e non solo da colpire con tasse scriteriate) e che la certezza della proprietà (e di poterne ritrarre un reddito) è un grande motore di sviluppo. La Confedilizia non demorderà. Continuerà, anzi, vieppiù la sua battaglia. Auguriamoci che nel 2006 la tassazione dei proprietari di casa torni a essere di tipo reddituale, come per tutti gli italiani. E auguriamoci, anche, che non si moltiplichino ancora i nostri “amici”. * presidente Confedilizia C GLI SPECIALISTI Gli auguri dell’erede dei Savoia di EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA altra cosa ho sentito il calore di tutti voi. I molti i pensieri che ho nell’animo quest’oggi sono legati alla risposta ai tanti messaggi raccolti durante le mie visite e alle lettere che mi inviate. Sono l’espressione del forte sentimento di appartenenza alla Patria di cui tutti noi italiani facciamo parte e al tempo stesso rappresentano un segnale di ricerca di punti di riferimento che possano essere simbolo dei nostri Valori e delle nostre Tradizioni. Tutto ciò è per me e per la mia famiglia di grande importanza e posso solo ringraziare tutti per la forza che mi trasmettete. Vorrei ricordare ancora una volta che la nostra società si basa sulla Famiglia, questo è il Valore fondante della nostra Patria! In questo periodo storico siamo di fronte alla perdita delle nostre radici, dove la solidarietà cristiana, le tradizioni, la cultura e l’amore per la propria terra sono stati lasciati in disparte in favore della spasmodica ricerca del benessere economico. I ragazzi che incontro mentre cammino per le vie delle nostre città spesso mi avvicinano con simpatia, chiedendomi di fare qualcosa per loro e per il loro futuro, ed è proprio nel futuro che oggi manca la fiducia. Il mio impegno sarà sempre più rivolto a trovare soluzioni applicabili per garantire un futuro solido e sereno ai ragazzi d’Italia. I problemi economici non devono essere l’unico punto su cui la classe politica pone il suo interesse: è prioritario che si guardi al benessere della popolazione in un senso più ampio, che si valutino le necessità in fatto di sicurezza, di ambiente, di educazione e di solidarietà. Dobbiamo affrontare il futuro con la fiducia e con la sicurezza di chi ha alle spalle forti e alte tradizioni. Il mio pensiero e il mio augurio conclusivo vanno anzitutto ai giovani che si sentono abban- donati a se stessi, senza guide e senza appoggi: a loro dico di pensare ai nostri avi, i quali con la loro determinazione e con la loro incrollabile fiducia hanno saputo diventare protagonisti dello sviluppo del Paese. Voglio anche ricordare che la scuola e l’Università non sono solo luoghi deputati all’istruzione: è importante che non si dimentichi che l’educazione, il rispetto, i valori e la solidarietà sono aspetti che vanno comunicati e insegnati anche nel corso delle ore trascorse nelle aule. Dedico l’ultimo pensiero agli anziani: senza la loro esperienza e senza il loro esempio non potremmo mai avere un futuro, essi sono un patrimonio immenso che va non solo rispettato, ma coinvolto nelle scelte e nelle strategie di crescita. Molti di loro sono lontani dalle loro famiglie, e in queste ore di festa vivono i momenti più tristi ed angoscianti. A loro va il mio più affettuoso abbraccio. 13 A