aziende Mupo = assetto OK Gian Luca Maselli e Sandro Cassanelli ci hanno invitato a visitare la nuova sede della loro azienda. Abbiamo colto l’occasione per approfondire la tecnica applicata agli ammortizzatori racing della Mupo e farci svelare alcuni dei loro nuovi progetti C hi si occupa di moto da corsa conosce bene Mupo che in circa 10 anni di attività ha collezionato un bel palmares di vittorie tra campionati italiani, europei, rumeni e belgi. La nuova sede 70 APRILE della Mupo è situata a Castel Guelfo (BO) nelle vicinanze della Roberto Nuti S.p.a, azienda leader nel mercato aftermarket nella costruzione di ammortizzatori per veicoli industriali e che da poco ha acquisito da Gian Luca e Sandro la quota di maggioranza della Mupo. Questa che fino ad ora è stata una realtà completamente artigianale nella costruzione di sospensioni per moto da corsa, ha quindi gettato le basi MUpo - sospensioni sportive aziendE sposizione consentiranno maggiori investimenti nella ricerca e nello sviluppo di nuove soluzioni tecniche e il miglioramento del livello di produttività, di qualità e di assistenza dei componenti. Nel catalogo che già vanta ammortizzatori racing per moto da corsa stradali, ammortizzatori più economici un po’ per tutte le moto, kit cartuccia forcella e ammortizzatori di sterzo, a breve verranno affiancati ammortizzatori Testo e foto: Rocco Inserrato 71 APRILE per il prossimo futuro aziendale. Infatti durante la nostra visita, Gian Luca ci ha spiegato che un’operazione di questo tipo era ormai indispensabile per ampliare la gamma di prodotti. Infatti i nuovi capitali a di- aziende Ecco una postazione negli uffici della nuova sede della Mupo a Castel Guelfo. In foto un gruppo stelo-pistone disegnato con un modellatore solido. In azienda presto arriverà un progettista strappato alla concorrenza. appositamente sviluppati per moto da cross e kit cartuccia forcella sempre per applicazioni off-road. Fino ad ora il progetto dei nuovi componenti o delle migliorie da apportare alla gamma esistente, è stato seguito solo da Gian Luca e Sandro, che nel frattempo dovevano occuparsi anche di altre attività aziendali. Il nuovo assetto societario permetterà invece l’assunzione a tempo pieno di un progettista e pare che i ragazzi della Mupo siano riusciti a portare da loro un esperto del settore. Maggiore attenzione anche per l’assistenza postvendita in modo da offrire al cliente finale interventi più rapidi ma sempre di qualità. Mupo intende creare una vera e propria rete in grado di coprire tutte le province d’Italia e per questo motivo nella nuova sede è stata predisposta un’aula corsi. I rappre- Una vista dall’alto dell’area in cui avviene l’assemblaggio degli ammortizzatori. 72 APRILE Ora che la Mupo è entrata a far parte del gruppo Roberto Nuti è iniziata la creazione di una vera e propria rete di assistenza autorizzata. A questo scopo in azienda è stata predisposta una sala corsi. sentanti della Mupo stanno selezionando sul territorio officine che hanno l’interesse e le capacità per entrare a far parte della rete di assistenza Mupo. I meccanici che entreranno in questa rete dovranno seguire i corsi aziendali in cui verranno ripassati i concetti di teoria alla base delle sospensioni, gli interventi di manutenzione ordinaria, la teoria di base sugli assetti, insomma verrà fornita ai tecnici un’infarinatura di base. Un secondo passo del corso prevede uno stage di almeno un giorno sempre presso la sede di Castel Guelfo, per mettere in pratica i concetti acquisiti e prendere padronanza con l’attrezzatura Mupo, che dovrà essere acquistata per entrare a far parte della rete di assistenza autorizzata. Il giorno della nostra visita erano già stati effettuati tre corsi di addestramento. L’ingresso nel gruppo Nuti apre alla Mupo anche nuovi orizzonti all’estero visto che ora possono contare anche su una più ampia rete commerciale e di distribuzione. L’AMMORTIZZATORE MUPO Appena entrati nell’area produzione per seguire il ciclo di fabbricazione degli ammortizzatori, Gian Luca ci presenta Paolo I componenti sono interamente progettati dalla Mupo ma sono realizzati da aziende esterne. Nell’area controllo di qualità sui pezzi in arrivo dai fornitori viene eseguita una verifica dimensionale. Baldazzi, un esperto tecnico che ora lavora per la Mupo e che anni addietro si occupava dello sviluppo degli ammortizzatori per conto di una blasonata azienda del settore. I ragazzi iniziano sottolineando che ogni ammortizzatore Mupo è fatto su I pozzetti per lo scarico dell’olio ottenuti sulla superficie di contatto tra lamella e pistone, permettono una rapida chiusura delle lamelle nel momento in cui il pistone inverte la sua corsa. In questo modo si ha una risposta più pronta della frenatura idraulica. Da sinistra verso destra l’evoluzione del pistone Mupo. Nella prima versione i pozzetti di scarico non erano presenti. MUpo - sospensioni sportive presso aziende esterne che realizzano il lavoro. Anche in questo caso il tipo di trattamento viene deciso dai ragazzi della Mupo. L’assemblaggio del prodotto inizia solo dopo l’arrivo dell’ordine da parte del cliente a cui viene chiesto di comunicare, oltre al modello di moto, alcune informazioni tecniche necessarie alla più idonea taratura come ad esempio il peso del pilota, il tipo di utilizzo della moto, in caso di utilizzo sportivo la marca del pneumatico, etc. La distinta base compilata con queste ed altre informazioni ad uso interno del reparto di produzione e per la successiva fase di fatturazione, viene utilizzata da Paolo per andare a prelevare in magazzino tutti i componenti necessari alla realizzazione dell’ammortizzatore. I concetti alla base dello sviluppo degli ammortizzatori Mupo sono uguali per tutti i prodotti in gam- aziendE misura per il cliente e che l’assemblaggio è del tutto manuale e avviene in maniera artigianale. I vari componenti sono tutti progettati internamente e ottenuti attraverso lavorazioni meccaniche CNC a partire del pieno. La loro effettiva realizzazione viene però effettuata da aziende esterne. Al termine delle lavorazioni i pezzi vengono consegnati alla Mupo dove vengono controllate le quote dimensionali. I componenti che richiedono uno specifico trattamento superficiale vengono poi spediti 73 APRILE Per iniziare il montaggio di un ammortizzatore è necessaria la distinta base in cui sono riportate tutta una serie di specifiche. L’operatore la utilizza per andare in magazzino a recuperare tutti i componenti per l’assemblaggio. aziende Gli steli del pistone sono costruiti in acciaio 25 CrMo4S. Su quelli delle versioni AB1 evo, AB1, AB2 e AB3 viene effettuato un rivestimento Hyperlox che aumenta la durezza superficiale e diminuisce il coefficiente di attrito. In foto vediamo lo stelo prima e dopo il trattamento (a sinistra). ma ma ovviamente variano i materiali e il numero di regolazioni disponibili sull’ammortizzatore, durante la nostra visita sulla linea di produzione si trovavano degli ammortizzatori top di gamma AB1 e i più economici AB4. Il primo passo è l’assemblaggio del gruppo stelo-pistone e proprio sul progetto di quest’ultimo hanno investito molto i tecnici Mupo. Gian Luca pone particolare attenzione ai pozzetti di scarico per l’olio, realizzati sulla superficie di contatto del pistone con la lamella. Queste lavorazioni permettono sia di evacuare l’olio presente tra pisto- Un gruppo stelopistone assemblato. Nella foto di dettaglio possiamo osservare il pacco lamellare che controlla il passaggio dell’olio attraverso il pistone. ne e lamella sia di diminuire la superficie di contatto, in questo modo quando il pistone inverte la sua corsa si ha una più rapida chiusura delle lamelle e si diminuisce al minimo il reflusso d’olio, che causerebbe un ritardo nel cambio di frenatura idraulica. Sulla versione AB1, come già detto uno dei modelli racing di Mupo, il pistone realizzato in anticorodal anodizzato duro è lappato superficialmente per migliorare ulteriormente la chiusura del pacco lamellare. La tenuta tra pistone e cilindro è realizzata con una boccola DU rovesciata dietro alla quale viene posizionato un anello O-Ring, che in questo caso Al cliente che ordina l’ammortizzatore viene sempre chiesto se la moto deve essere utilizzata in pista e se verranno utilizzate delle slick Dunlop. La carcassa di quest’ultime richiede nell’AB1 l’adozione della valvola TX con il quale si adegua la risposta dello smorzatore al tipo di pneumatico. 74 APRILE svolge la funzione di molla visto che aiuta il recupero del gioco dovuto alle dilatazioni termiche. Lo stelo viene lucidato superficialmente e nel caso della serie AB1, ma non solo, viene effettuato un rivestimento in PVD per aumentare la scorrevolezze e ridurre l’usura. L’assemblaggio del gruppo stelo-pistone si completa ovviamente con le lamelle e con la contromolla. Il processo continua con l’assemblaggio dei gruppi di regolazione idraulica di frenatura in compressione delle alte e basse velocità, che controllano il flusso d’olio diretto al serbatoio di compensazione. Nel gruppo di regolazione delle basse velocità il passaggio dell’olio è sempre controllato da un pacco lamellare e attraverso uno spillo conico viene variata la taratura. Quando si agisce sulla regolazione non si fa altro che modificare la posizione dello spillo, che di conseguenza varia la sezione del passaggio centrale attraverso il quale l’olio defluisce evitando la resistenza opposta dalle lamelle. Più la sezione si chiude più si aumenta il freno in compressione perché un maggiore quantitativo di olio è forzato a passare dalle lamelle. Il sistema di regolazione di frenatura di compressio- MUpo - sospensioni sportive corse ormai aveva preso il sopravvento e con l’aiuto di Paolo Baldazzi lo sviluppo è continuato fino ad oggi. In questi circa 10 anni di attività sportiva le sospensioni Mupo hanno vinto 3 titoli europei, più di 50 titoli nei vari campionati italiani, 6 campionati belgi e 2 campionati rumeni. In Mupo non sono mai mancate le competenze tecniche per portare avanti in modo efficace lo sviluppo di nuove idee, negli anni il vero problema spesso sono stati i fondi da investire e proprio per questo che nel 2010 la Mupo ha fatto un ulteriore salto in avanti, entrando a far parte della Roberto Nuti S.p.a. azienda produttrice degli ammortizzatori SABO e distributore di importanti ricambi per veicoli industriali. I nuovi capitali permetteranno ai ragazzi della Mupo di migliorare la qualità, di creare una capillare rete di assistenza e di progettare nuovi prodotti. Per iniziare è stata realizzata una nuova e più grande sede a Castel Guelfo (BO) ed è stato acquistato un vero e proprio motorhome attrezzato per l’assistenza in pista. aziendE Gian Luca Maselli nel 1994 fonda la Mupo e nel 2003 Sandro Cassanelli entra a far parte della società. Prima di fondare la Mupo, Gian Luca Maselli correva con le bici da corsa stradali, con le mountainbike e ogni tanto si dedicava al motocross. Questa passione per le due ruote lo portò a diventare un collaudatore di sospensioni per una blasonata azienda emiliana in cui lavorava anche Paolo Baldazzi ora alle dipendenze della Mupo. Al lavoro di collaudatore Gian Luca affiancò la Mupo, un’attività di assemblaggio per conto terzi di forcelle per scooter con sede a Castello di Serravalle (BO). In quegli anni imparò anche la teoria e la pratica alla base delle forcelle, perché ebbe l’opportunità di lavorare a stretto contatto con il reparto di ricerca e sviluppo dell’azienda per cui faceva il collaudatore. Ormai Gian Luca si era appassionato al prodotto e come tecnico delle sospensioni iniziò a seguire i mondiali motocross ed enduro (lavorò con Alex Puzar e Garcia Vico). Nel 2000 Gian Luca era ormai un tecnico esperto in grado di portare avanti lo sviluppo delle sospensioni in modo autonomo ed efficace e nell’ambiente le sue qualità erano riconosciute, tant’è che il progettista della Mondial gli chiese di realizzare delle sospensioni ad hoc per la Piega, la moto che allora stava progettando. Se da una parte Gian Luca ormai in fatto di sospensioni era molto preparato, la sua lacuna era il disegno visto che non sapeva usare nessun software e i disegni li realizzava col tecnigrafo. In questo frangente entra in gioco Sandro Cassanelli che viceversa ai tempi era un esperto disegnatore Cad. I due si misero a lavorare insieme sul progetto delle sospensioni e durante la fase di sviluppo usarono le corse come banco di prova. L’ammortizzatore prototipo numero 1 della Mupo (l’antenato dell’attuale AB1) fu montato sulla R6 di Giuseppe Galiè che nel 2002 vinse la Coppa Italia. Gian Luca Villa con la GSX-R 750 con sospensioni Mupo era sempre la prima delle quattro cilindri nel campionato italiano velocità. La passione per le moto e per le 75 APRILE ingegno e passione italiana aziende ne alle alte velocità, funziona quando si hanno delle repentine variazioni di posizione del pistone con un elevato trasferimento d’olio dal cilindro verso il serbatoio di compensazione. Il considerevole passaggio di fluido fa si che la regolazione delle basse velocità offra una notevole resistenza, si dice che tende a “murare”, con un conseguente picco di pressione. Quando nell’ammortizzatore è prevista la taratura dell’alta velocità, raggiunte queste condizioni di funzionamento, parte dell’olio viene convogliato attraverso un secondo passaggio alla specifica valvola di regolazione. La variazione di passaggio di olio all’interno di quest’ultima è regolata con una serie di molle a tazza e non con uno spillo. Di conseguenza la valvola di In queste foto possiamo osservare il gruppo che regola la frenatura idraulica in compressione alle regolazione delle basse velocità lavora basse velocità. Lo spillo con la punta conica regola la sezione del passaggio centrale della valvola attrasempre durante la fase di compressione verso il quale l’olio non passa dalle lamelle. La frenatura aumenta con la chiusura di tale orifizio. mentre quella delle alte velocità inizia a funzionare in parallelo solo quando si raggiungono le condizioni di funzionamento più critiche. Gian Luca sottolinea che se si apre eccessivamente la valvola delle alte velocità, la maggior parte dell’olio tende a passare da quest’ultima inibendo il funzionamento dello spillo della regolazione delle basse velocità, creando scompensi nel Nel gruppo che controlla la compressione alle alte velocità la sezione funzionamento dell’ammortizzatore con di passaggio è regolata con delle molle a tazza e non con uno spillo. conseguente aumento dello stress del pneumatico. Nella documentazione fornita da Mupo assieme all’ammortizzatore, viene infatti sempre indicata la massima apertura consigliata per la valvola di compressione delle alte velocità. I gruppi appena descritti vengono poi montati sulla testa che nel caso dell’AB1 è in Ergal anodizSull’AB1 il serbatoio di comzato duro e prevede il serbapensazione viene ottenuto montando un cilindro sulla testa toio di compensazione intedell’ammortizzatore. Nel dettagrato. All’interno di glio della testa possiamo vedere in alto il foro da cui passa l’olio quest’ultimo è presente un che attraversa la valvola delle diaframma che separa l’olio alte velocità e in basso quello dall’azoto e di cui Gian Luca per l’olio che arriva dalla valvola delle basse velocità. Il foro più sottolinea la particolarità: la grande è di lavorazione e verrà superficie a contatto con chiuso con un nipless. 76 APRILE l’olio è conica e questo comporta una distribuzione più uniforme della pressione. Anche la tenuta del diaframma presenta una boccola DU rovesciata con cui si riduce l’attrito, infatti ad ogni piccolo spostamento del pistone corrisponde un movimento del diaframma che comporta attrito e di conseguenza aumento del calore. Il processo di montaggio continua con l’assemblaggio dei particolari fino ad ora visti con il cilindro in cui scorre il pistone. Il cilindro dell’ammortizzatore è costruito in acciaio nei modelli più economici mentre è in Ergal anodizzato duro nelle serie racing come l’AB1. Il processo produttivo continua con l’assem- blaggio della regolazione idraulica di frenatura in estensione, dell’attacco inferiore e con il montaggio delle ghiere per la regolazione millimetrica del precarico molla. A questa fase seguono il riempimento dell’olio all’interno del cilindro e la carica dell’azoto nel serbatoio di compensazione. Dopodichè l’ammortizzatore è pronto per essere sottoposto ad un ciclo di prova con cui si svolge una prima fase di rodaggio ma soprattutto si verifica che la frenatura idraulica sia nei parametri di progetto. La prima fase del ciclo di collaudo è quella di portare l’ammortizzatore alla temperatura di esercizio, raggiunta questa condizione vengono simulate cinque tipi di sollecitazioni diverse. Nelle prime tre prove la velocità di traslazione del pistone è piuttosto contenuta mentre gli ultimi due test simulano condizioni di funzionamento più sporadiche e stressanti. Al termine della prova il software restituisce sia le curve della forza in funzione dei millimetri di corsa del pistone che le curve di forza in funzione della velocità di traslazione del pistone. Paolo ha cosi modo di verificare che la caratteristica dell’ammortizzatore non presenti difetti a causa ad esempio di bolle d’aria dovute al non perfetto riempimento del cilindro d’olio. Effettuate le ultime verifiche viene montata la molla e si prepara il materiale da allegare all’ammortizzatore. In particolare sono forniti il manuale d’uso e tutte le certificazioni di qualità in cui sono riportati anche i risultati del ciclo di collaudo. MUpo - sospensioni sportive aziendE La differenza principale tra il cilindro in acciaio e quello in Ergal dell’AB1 è il peso. Per il primo il valore è di 311 g mentre per il secondo si scende a 122 g. 77 APRILE All’interno del serbatoio l’azoto e l’olio sono divisi da un diaframma che ha la particolarità di avere la superficie a contatto con l’olio di forma conica così da ottenere una distribuzione più uniforme della pressione. aziende Dopo aver terminato l’assemblaggio dell’ammortizzatore vengono eseguite le fasi di riempimento dell’olio e di carica dell’azoto nel serbatoio di compensazione. Il banco prova a termine del collaudo restituisce le curve caratteristiche dell’ammortizzatore, in questo caso un AB1 per una BMW S 1000 RR. In foto si vede l’andamento della forza in funzione della corsa del pistone misurata nelle cinque prove. Si osserva che dopo l’inversione la curva è molto pendente, questo perché le lamelle sul pistone si sono chiuse velocemente e quindi fin da subito si ha frenatura idraulica. Per ogni ammortizzatore viene effettuato un ciclo di collaudo in cui vengono simulate cinque diverse condizioni di carico. In questo modo l’operatore può rendersi conto immediatamente della presenza di eventuali malfunzionamenti. AMMORTIZZATORE IMOLA L’ammortizzatore IMOLA è una delle prossime novità della Mupo e il suo sviluppo terminerà nel mese di luglio. Trattandosi di una novità su cui la Mupo punta molto, Gian Luca non ha potuto mostrarci i componenti interni ma si è limitato a darci solo informazioni tecniche. Si tratta di un ammortizzatore completamente regolabile a doppio tubo, con valvole di regolazione a quattro 78 APRILE Sull’AB1 l’andamento della forza in funzione della velocità del pistone è praticamente lineare. Questo è dovuto alla presenza della regolazione delle alte velocità in compressione, senza questa valvola ci sarebbe un primo tratto lineare e poi una crescita quasi esponenziale della frenatura a causa dell’eccessiva resistenza offerta dalla sola regolazione delle basse velocità. vie e senza serbatoio di compensazione esterno. Le scelte tecniche e il posizionamento delle valvole a ridosso del corpo dell’ammortizzatore permettono di ridurre le pressioni di funzionamento e le temperature di esercizio. Il pistone interno in Ergal ha un diametro di 35 mm, mentre lo stelo ha un diametro di 14 mm ed è in acciaio con rivestimento DLC. La regolazione del precarico è idraulica e le boccole e i cuscinetti ad aghi su cui sono montati i supporti della molla, permettono di isolare la struttura dell’ammortizzatore dalla torsione esercitata dalla molla stessa. Il largo impiego di materiali leggeri ha permesso ai tecnici Mupo di contenere la massa a solo 2.050 g. AMMORTIZZATORE DI STERZO AM1 Gian Luca ci ha mostrano anche l’ammortizzatore si sterzo AM1 un’altra delle novità L’ammortizzatore di sterzo AM1 è completamente in Ergal e prevede un sistema di compensazione con serbatoio con azoto pressurizzato. Il suo punto di forza è la leggerezza (abbiamo constatato che pesa circa il 60% in meno rispetto ad un più blasonato rivale di mercato): solo 233 g il modello con corsa di 70 mm e 250 g la versione con corsa di 90 mm. MUpo - sospensioni sportive L’ammortizzatore Mupo può essere acquistato anche nel kit valigetta. L’acquisto del kit naturalmente permette un risparmio economico rispetto all’acquisto singolo dei componenti. aziendE Dopo aver montato anche la molla l’ammortizzatore è pronto per essere impacchettato. Nella scatola vengono allegati anche il manuale d’uso e la certificazione di qualità in cui è riportato anche il risultato del banco di collaudo. Mupo produce anche kit cartuccia forcella per un’ampia gamma di moto. della Mupo. Il componente è costruito completamente in Ergal e a differenza degli ammortizzatori di sterzo oggi in commercio, esercita la stessa forza sia nelle curve a destra che in quelle a sinistra poiché ha una risposta simmetrica. Negli ammortizzatori di sterzo lo stelo è passante e quindi non è necessario un grande serbatoio per recuperare il suo volume a fine compressione. Deve comunque essere presente un sistema in grado di compensare le variazioni di volume dovute all’aumento di temperatura dell’olio. La novità dell’AM1 di Mupo è che questo sistema è ottenuto realizzando un serbatoio di compensazione con azoto pressurizzato direttamente all’interno dello stelo, che è un tubo trafilato in Ergal 7075 dal diametro esterno di 12 mm superficialmente rettificato e anodizzato duro, con integrazione del trattamento PTFE con il quale si diminuisce il coefficiente d’attrito dell’ossido duro. Per migliorare la scorrevolezza ed avere comunque un’adeguata resistenza all’usura anche il cilindro, sempre in Ergal 7075, viene lappato e anodizzato duro. Sempre per diminuire gli attriti tutti i componenti in movimento scorrono su boccole flottanti auto allineanti e le lavorazioni meccaniche hanno tolleranze di due centesimi di millimetro. Anche le tenute a basso attrito sono state progettate dai ragazzi delle Mupo. Tramite spilli dal profilo calibrato sono possibili fino a 30 regolazioni. L’AM1 di Mupo ha quindi caratteristiche di scorrevolezza comparabili a quelle dei rivali di mercato ma vanta un funzionamento simmetrico e una maggiore leggerezza: il componente nella versione a corsa corta ha una massa inferiore ai 250 g. ■ 79 APRILE Con molta probabilità a luglio terminerà lo sviluppo del nuovo IMOLA. Si tratta di un ammortizzatore racing del tipo a doppio tubo, con valvole di regolazione a quattro vie e senza serbatoio di compensazione esterno.