PERIODICO INDIPENDENTE CULTURALE - ECONOMICO DI FORMAZIONE ED INFORMAZIONE REGIONALE Via Lucifero 40 - CROTONE - Tel. 0962/905192 - Fax 902528 DIREZIONE - REDAZIONE - AMMINISTRAZIONE - Via Lucifero 40 - Crotone 88900 - Tel.(0962) 905192 - Fax (0962) 90.25.28 Iscr.Reg.Naz. della Stampa n. 4548 del 12.02.1994 - ROC n. 2734 SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - 45% art. 2 comma 20/b L. 662/96 - Poste Italiane Filiale di Catanzaro - Gruppo 3° - mensile pubblicità inferiore al 50% - tassa pagata - tax paid Direttore Editoriale Pino D’Ettoris - Direttore Responsabile Tina D’Ettoris - Abbonamenti: euro 26,00 - Contributo Sostenitore euro: 50,00 - Estero euro: 100,00 c.c.p. 15800881 intestato a IL CORRIERE DEL SUD Sito Web: www.corrieredelsud.it - E-Mail: [email protected] - [email protected] - [email protected] ASSOCIATO ALL’USPI 1,00 Anno XVII N° 2/2008 - 30 marzo UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA C REGIONALE Via Lucifero 40 - CROTONE - Tel. 0962/905192 - Fax 902528 Mentre sono prossime le elezioni politiche, la gente, quella che deve votare destra o sinistra, UDC o Arcobaleno, soffre e non arriva alla fine del mese per il caro vita Il caro vita mette in ginocchio la gente Ta r i f f e a l t e , b e n z i n a c a r a , s u p e r m e r c a t i c a r i , t e l e f o n i a , t u t t o … e loro invece di fermare il caro vita, inventano il Mister Prezzi Giorgio Lambrinopulos D ai viaggi con i malati a Lourdes a «Porta a Porta». La principessa Alessandra Borghese, capolista per il Senato nel Lazio con l’Udc di Pier Ferdinando Casini, ha deciso di scendere in politica «per i valori». Romana, 45 anni, erede di una famiglia che nei secoli ha avuto pontefici e generali, oggi molto vicina a Benedetto XVI, la Borghese ha spiegato come la sua candidatura - ufficializzata dall’ex presidente della Camera - sia «la continuazione naturale del percorso che fatto in questi anni» a difesa «delle donne, della famiglia, della vita». Precisando che dalle sue finestre ha sempre visto «sia il Cupolone che il Colosseo». È lei, insomma, il nome «molto importante nel mondo cattolico» annunciato da giorni dal partito centrista. La principessa svela qualcosa di sé nel suo sito personale. Leggendo qua e là si scopre una donna che ha orrore della maleducazione: «... Sul treno pochissimi cedono il passo, aiutare una signora a sistemare una valigia è impensabile, i bagni sono impraticabili... Con lo sguardo perso oltre il finestrino, sfinita da tanta prepotenza mi sono chiesta che cosa sia l’educazione». È sicura: «Non è una distinzione di classe sociale, un problema ideologico, ma La Principessa Alessandra Borghese e Papa Benedetto XVI piuttosto un tratto importante della personalità umana. Frequentare persone ineducate, gente che non ha ricevuto una buona educazione e non ha fatto nessuno sforzo per supplire a tale mancanza, è imbarazzante, faticoso e talvolta sgradevole. Oltre a non sapersi comportare i maleducati hanno spesso qualche complesso di inferiorità che li rende goffi ed inclini ad equivocare». «Non sono forse proprio la diffusa villania e la generale indifferenza - aggiunge - che alimentano il bisogno di valori cristiani come l’amore per il prossimo, la tolleranza, la comprensione?». La principessa si sofferma anche sulla questione delle Chiese che si svuotano. E anche qui ha una risposta: «I fedeli vogliono scoprire il senso del sacro... Indubbiamente una certa cristianità è finita... Sono passati 40 anni dal Concilio Vaticano II, sta emergendo una nuova cristianità non più sostenuta dalle istituzioni... La Chiesa Cattolica deve sfidare un mondo moderno senza cedere a compromessi o facili vie d’uscita. I Protestanti La grande coalizione antiveltrusconista Nicola Zuccaro L a campagna elettorale che culminerà nelle consultazioni politiche del prossimo 13 e 14 Aprile non è ufficialmente iniziata che già dominano due fenomeni strettamente collegati fra loro : Il Veltrusconi e il Veltrusconismo. Entrambe i termini, nuovi arrivati nel lessico politico italiano, pur avendo la comune matrice nelle figure di Walter Veltroni Leader del Partito Democratico ed in quella di Silvio Berlusconi Leader del Popolo per le Libertà, assumono due significati nettamente differenti. Per Veltrusconi si intende quel sistema elettorale facente riferimento al Maggioritario che, contrapposto al Proporzionale tenderebbe all’annullamento dei Partiti Piccoli favorendo così il Bipartitismo. Per Veltrusconismo si intende quella corrente del pensiero politichese rappresentata dalla volontà di introdurre non solo nel sistema elettorale ma anche nella cultura e politica italiana la rigida contrapposizione fra Veltroni e Berlusconi e quindi tra il Partito Democratico e il Popolo delle Libertà. I due soggetti politici rispettiva- mente dal Centro-Sinistra (PD) e dal Centro-Destra (PDL) sono accomunati dall’invito a non votare i Partiti Piccoli perchè il voto dato ad essi è inutile. Puntuali e immediate le reazioni dei cosidetti Partiti Piccoli che, per voce dei loro Segretarii, non hanno risparmiato le frecciate sin dallo scioglimento delle Camere. Per dovizia di particolari, alcuni di essi sono anche Candidati Premier. Si riepiloga l’elenco. Enrico Boselli per il Partito Socialista, Willer Bordon per l’ Unione Democratica dei Consumatori, Clemente Mastella per l’Udeur, Fausto Bertinotti per la Sinistra Arcobaleno ( raggruppa Comunisti italiani, Verdi e Rifondazione Comunista), Pier Ferdinando Casini per la Costituente di Centro nata dall’accordo elettorale tra l’Udc e la Rosa Bianca. Il quadro esposto è frammentario al punto da sostenere che ai nastri di partenza della prossima competizone la novità è la presenza di due forme rappresentative della soggettività politica : il Partitismo ( vedi Boselli e Mastella) e il Cartellonismo così definito poichè la Sinistra Arcobaleno come la Costituente Continua a pag 2 hanno inseguito la moda del mondo : da loro i preti si sposano, le donne possono presiedere al culto, gli omosessuali dichiarati sono accettati nel clero...». E mentre l’ UDC prepara i suoi candidati, per le prossime Elezioni politiche la gente, la gente che deve votare destra o sinistra Udc o Arcoballeno, soffre e non arriva alla fine del mese per il caro vita : Tarife alte, benzina cara, supermercati cari telefonia tutto.. e loro invece di fermare un po il caro vita hanno inventato il Mister Prezzi..l’ Euro e alto in con- fronto del dollaro, il petrolio e pagato in dollari, ma la benzina aumenta in continuazione … e la gente soffre … vediamo un po che cosa succede: Tariffe troppo care per l’Rc Auto. Il garante dei prezzi, Antonio Lirosi, ha chiesto all’Ania, l’associazione delle compagnie assicurative, di ridurre i prezzi e fare sconti agli automobilisti che - secondo l’Istat - nel 2007 ha subito un aumento del 2,5% (e per l’Isvap, l’authority del settore assicurativo, del 2,3%). L’invito di Mister Prezzi è arrivato a conclusione dell’incontro con i vertici di Ania, Fabio Cerchiai, e dell’Isvap, Giancarlo Giannini, convocati dal nuovo garante, nominato a fine dicembre dal governo Prodi. Anche perché, ha osservato Mister Prezzi, le compagnie avrebbero risparmiato un bel gruzzolo, visto che dai numeri del settore risulta un risparmio del 10% nel rimborso degli incidenti stradali. Un effetto del comportamento più virtuoso degli automobilisti e dell’innovazione del «risarcimento diretto» dei sinistri. L’Ania, per ora, ha preso tempo e ha risposto di dover aspettare aprile-maggio per avere i dati definitivi dell’anno scorso. Lirosi ha sottolineato che l’aumento delle tariffe dell’Rc Auto è al sesto posto fra i prodotti più segnalati dai cittadini dopo latte fresco, pane, pasta, benzina e gas. Mister prezzi ha annunciato che per settembre-ottobre dovrebbe essere possibile sul web avere un quadro delle offerte delle varie compagnie con le cinque più Continua a pag 2 Giuseppe Fausto Macrì Mari di carta La storia di Domenico Vigliarolo un cartografo italiano alla corte del re di Spagna Rubbettino pp. 223 €. 48,00 Di Domenico Vigliarolo, sacerdote-cartografo di Stilo finora semisconosciuto al grande pubblico, ma ben noto ai maggiori studiosi del settore, è qui ricostruita la parte biografica di maggior interesse, quella, cioè, relativa al periodo spagnolo (1582-1596), durante il quale egli rivestì l’importante incarico di Cosmografo della Casa de Contrataciòn (l’istituzione delegata al controllo della via delle Americhe). Politica 2 Segue dalla prima convenienti in modo da facilitare i consumatori nell’individuare le tariffe e le compagnie più convenienti. C’è stato anche spazio per una polemica sui dati da prendere a riferimento per capire l’andamento del settore: il presidente dell’Ania, Fabio Cerchiai ha evidenziato che «nel 2007 si è intensificato il calo del prezzo medio delle assicurazioni, diminuito secondo stime preliminari del 2,1% rispetto all’anno precedente. La diminuzione era stata pari a 0,8% nel 2006 e all’1,5% nel 2005. È in corso un reale raffreddamento dei prezzi e quello praticato si discosta molto dal listino». Ma questo dato, opposto a quello indicato da Istat e Isvap, secondo Mr Prezzi è «relativo all’andamento del fatturato», dato che non è stato preso in considerazione perché «contraddittorio e beffardo, in quanto diverso dall’andamento delle tariffe e dei prezzi pagati dagli automobilisti». Il fatturato, ha spiegato Lirosi, «dovrebbe tener conto degli effetti del bonus, cioè le riduzioni del premio attese da coloro che non hanno fatto incidenti. Se il fatturato è stabile o ridotto del 2% e la maggioranza degli automobilisti è virtuosa ma non vede effetti positivi, si- gnifica che alzano le tariffe». Altra osservazione di Mister Prezzi è stata quella relativa alle difformità tra valori medi e tariffe praticate a «diciottenni, neopatentati e assicurati di alcuni territori, per tipo di vettura ma soprattutto per chi ha una moto». Per diciottenni e chi ha una due ruote secondo l’Isvap l’aumento medio è dell’11,36% mentre per chi è in prima classe (la meno onerosa) è del 2,83%. Cerchiai ha assicurato che l’Ania «cercherà di sensibilizzare le imprese ad andare incontro soprattutto a diciottenni e neopatentati, le categorie più esposte ai sinistri». Con i dati definitivi del 2007 si potrà verificare, ha aggiunto il presidente dell’associazione, «se effettivamente c’è stato un risparmio del 10% nel rimborso degli incidenti stradali, grazie alla norma sul risarcimento diretto». Anche se, ha sottolineato Cerchiai, «siamo di fronte a un reale raffreddamento dei prezzi medi dell’Rc Auto», grazie all’intensa concorrenza che ha potuto dispiegarsi anche per effetto dei decreti Bersani, in particolare: abolizione degli sconti massimi, classe di bonus immutata per ulteriore veicoli acquistati e ritardo dell’attribuzione della classe di malus sino al momento del pagamento del sinistro. Il rinvio ad aprile-maggio addotto dall’Ania, «altro non è che un tentativo per posticipare o eludere l’assunzione di impegni concreti», ha affermato l’Adiconsum. L’associazione dei consumatori «resta convinta che le compagnie abbiano i margini per ridurre le tariffe del 10% e questo grazie a tutti i provvedimenti approvati in questi anni: patente a punti, patentino, danno biologico, ed ultimo il risarcimento diretto». Un altro indice di caro vita e la corsa del Euro e del petrolio: non si ferma la corsa dell’euro sul dollaro e neanche quella del petrolio. La moneta unica europea ha toccato il nuovo record nei confronti del dollaro Usa a 1,5371. Il dollaro ha riaggiornato inoltre il minimo nei confronti del franco svizzero a 1,0280. Alla base dell’ennesimo scivolone del dollaro ci sarebbe, secondo i trader, l’allarme suscitato dalla piccola esplosione avvenuta a Times Square a New York. Ai massimi anche il prezzo del petrolio che sfonda, per la prima volta, quota 105 dollari. Sul circuito elettronico i future sul Light crude toccano i 105,96 dollari al barile. A mettere il turbo al prezzo del greggioo è la decisione di mercoledì dell’Opec di lasciare invariata la produzione del cartello. I future sul Brent avanzano al nuovo livello record di 102,95 dollari. Intanto, in linea con quanto si prevedeva, la Banca centrale europea (Bce) ha la- durne solo due e americanizzando di fatto la scena politica italiana. L’ annullamento dei Partiti non corrisponderebbe soltanto ad una mera operazione di matematica elettorale ma anche alla cancellazione di quel patrimonio politico, culturale e sociale che ha contrassegnato i sessant’anni della Storia Repubblicana, Parlamentare e Costituizionale italiana. Se da un lato quasi all’unisono Veltroni e Berlusconi proseguono la loro campagna elettorale inviatndo gli italiani a non votare per i Partiti piccoli, i leader di questi ultimi controinvitano gli elettori esprimendo e sostenendo la tesi opposta. Se Storace per La Destra sostiene che il suo Partito sarà la sorpresa di questa campagna elettorale, Bertinotti e Casini ( guardacaso due Ex Presidenti della Camera) invitavano nella puntata del 3 Marzo u.s. di Porta a Porta ( e non solo a titolo personale) Bruno Vespa a organizzare un confronto fra i Candidati Leader. Il conduttore replicava che sarà la Commissione Parlamentare di Vigilanza sulla RAI ad intervenire su un aspetto che, tra le altre cose deve essere la garanzia di democraticità e di pluralismo in questa campagna elettorale. Dello stesso parere Boselli che rivendica l’identità socialista come Mastella che ha confermato la posizione antibipolarista della prima ora rivelatasi poi fatale per la caduta del Governo Prodi. Se quindi il Veltrusconismo col Veltrusconi propone il sistema maggioritario quale antidoto per l’estinzione del pluralismo partitico c’è chi risponde riproponendo il Proporzionale. In queste settimane si sta sviluppando nello scenario politico italiano un vasto fronte antiveltrusconista. E’ un fenomeno che potrebbe superare la dimensione Segue dalla prima Fausto Bertinotti, la Sinistra Arcobaleno di Centro nascono dall’unione di Partiti che compongono un Cartello Elettorale. Diversa la posizone della Destra-Fiamma Tricolore ( mentre scriviamo si apprendeva dal Viminale della bocciatura del rispettivo simbolo) che con Segretario Francesco Storace candiderà Premier Daniela Santachè. Partitismo – Cartellonismo contro il Coalizionismo fondato sul duopolio Veltroni-Berlusconi. Questi ultimi forti delle rispettive Alleanze con IDV e Radicali, della Lega più il Movimento per le Autonomie di Raffaele Lombardo, proseguono la loro opera persuasiva sostenendo che il Bipolarismo non è morto e che, pur verso una trasformazione bipartitica Centro-Sinistra e Centro-Destra esistono ancora in Italia. Dunque l’idea di coalizione per quanto approssimativa e riduttiva non è del tutto scomparsa. Essa viene però contrastata da chi come la Sinistra Arcobaleno, Udeur, Partito Socialista, Costituente di Centro, Unione Democratica, La Destra, sostiene che la democrazia italiana è in pericolo perchè, un accordo fra Veltroni e Berlusconi per una Legge Elettorale Maggioritaria annullerebbe i tanti Partiti per intro- N° 2/2008 - ANNO XVII - 30 marzo sciato invariato i tassi di interesse nell’Eurozona. Il tasso minimo di offerta applicato alle operazioni di rifinanziamento resta così al 4%, mentre il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginale e quello sui depositi presso la Banca centrale rimarranno, rispettivamente, al 5% e al 3%. Il presidente della Banca centrale europea, Jean-Claude Trichet, nella consueta conferenza stampa a Francoforte, ha annunciato il taglio della stime sulla crescita di Eurolandia, decisione motivata dalla «elevata incertezza» che pesa sui mercati: la Bce ha ridotto la forchetta di previsione tra l’1,3% e il 2,1% dal precedente 1,5% e 2,5%. L’istituto di Francoforte considera «molto elevati i rischi sui prezzi». per questo la Bce ha deciso di lasciare invariati i tassi d’interesse. Al tempo stesso sono state alzate le previsioni sull’inflazione, che per il 2008 dovrebbe attestarsi fra il 2,6% e il 3,2% e per il 2009 fra l’1,5% e il 2,7%. Le stime precedenti indicavano, in media, 2,5% per il 2007 e 1,8% per il 2009. E per finire la Telecom. Sono milioni i consumatori italiani tartassati negli ultimi anni dalle bollette “gonfiate” di Telecom Italia: 899, dialer, numerazioni satellitari, servizi a valore aggiunto, connessioni a Internet mai effettuate. Altroconsumo si è occupata più volte negli ultimi anni delle pratiche illecite che appesantiscono le bollette telefoniche degli italiani, segnalando le truffe alla Polizia Postale e alle Procure e cercando di risolvere stragiudizialmente con Telecom Italia le questioni sottoposte dai propri associati. Telecom Italia ha di recente deciso, in seguito alle contestazioni da parte dell’Autorità per le Comunicazioni, di pagare più di 6 milioni di euro solo per evitare sanzioni ben più pesanti. Anche l’Antitrust si è mossa, aprendo un fascicolo per pratiche commerciali sleali con una prima misura cautelare sugli illeciti relativi alle numerazioni satellitari. L’AGCOM promette che entro l’estate sarà in vigore una bolletta separata per telefonate satellitari o a numeri speciali a valore aggiunto e che saranno introdotte modalità automatiche di blocco con meccanismi di silenzio-assenso. Sarà quindi possibile riattivare tali numerazioni solo su richiesta individuale e con apposito codice PIN. Secondo Altroconsumo l’intervento dell’AGCOM conferma, in ogni caso, la sussistenza di un comportamento illecito a danno di milioni di cittadini che, per la stragrande maggioranza, non sono ancora stati risarciti. Giorgio Lambrinopulos L’on. Bruno Tabacci, coalizione La Rosa Bianca ed il momento elettorale per proporsi come reale contenitore politico capace di promuovere alla chiusura delle urne quella Larga Coalizione di Governo che dovrà convincere coi dati elettorali che il Paese non potrà essere governato con l’inciucio di due Partiti. Nicola Zuccaro Direzione - Redazione - Amministrazione Via Lucifero 40 -88900 Crotone Tel. (0962) 905192 Fax (0962) 902528 Direttore Editoriale Pino D’Ettoris Direttore Responsabile Tina D’Ettoris Iscriz. registro naz. della Stampa n. 4548 del 12.02.1994 - ROC n. 2734 Servizi fotografici, fotocomposizione e impaginazione c/c postale 15800881 Intestato a IL CORRIERE DEL SUD Associato U. S. P. I. UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA Sito Internet: http://www.corrieredelsud.it Pierferdinando Casini E-Mail: [email protected] - [email protected] [email protected] Pagina Tre N° 2/2008 - ANNO XVII - 30 marzo R I sopravissuti 3 R Il genocidio armeno nel libro-testimonianza dei coniugi Miller Roberto Cavallo “ Survivors” (Angelo Guerini E Associati, 2007, Milano, pagg. 244, euro19,50) è il titolo del libro dei coniugi statunitensi Donald E. Miller e Lorna Touryan Miller, di recente pubblicato anche nella sua traduzione italiana. Chi sono i sopravvissuti (survivors)? Sono i pochissimi (soprattutto bambini) che riuscirono a salvarsi dal primo genocidio del XX secolo: quello – per gran parte ancora sconosciuto al grande pubblico – del popolo armeno. Donald E. Miller insegna Sociologia delle religioni presso l’Università della California. Con la moglie Lorna è coautore di diversi studi sul genocidio armeno, fondati sulle fonti diplomatiche del tempo ma specialmente sul recupero delle testimonianze orali dei sopravvissuti. In appendice al volume viene infatti riportato l’elenco, disposto in ordine alfabetico, degli ex bambini intervistati dai due coniugi verso la fine degli anni ’70: nati a cavallo fra la fine del XIX e i primi anni del XX secolo, al momento delle interviste queste persone erano oramai ultrasettantenni, ma i loro ricordi, pur nella molteplicità delle esperienze e dei diversi punti di vista, risultavano sostanzialmente univoci. Gli scampati al genocidio provenivano per lo più dagli orfanotrofi e poi, attraverso varie circostanze, spesso rocambolesche, erano riusciti a seguire la scia dell’immigrazione armena in Occidente. Nel volume dei coniugi Miller le testimonianze orali sono messe a confronto con la documentazione d’archivio relativa alle fonti diplomatiche del tempo, riguardante rapporti e resoconti di consoli, di incaricati di affari, ma anche di missionari occidentali, che si trovarono a vedere con i loro occhi alcune fasi della deportazione armena. Nel 1915 il governo turco, entrato in guerra al fianco degli Imperi centrali contro Russia, Francia e Gran Bretagna, emise un decreto con il quale ordinava la deportazione in massa della numerosa minoranza armena (il millet armeno), di religione cristiana e dunque considerata potenzialmente filorussa. Solo chi si convertiva velocemente all’Islam aveva buone possibilità di salvarsi. Il tragitto per lo più si snodava dai villaggi della Turchia orientale, sede dell’Armenia storica (le regioni anatoliche intorno al lago di Van), fino a raggiungere alcune città siriane o dell’attuale Iraq: Aleppo, Der-Zor, Mosul, allora parti integranti del vasto impero ottomano. Qui i superstiti, sradicati dai loro affetti e dalla loro terra, oggetto di ogni tipo di violenza e di sopraffazione, arrivavano seminudi e scheletrici, ormai prossimi alla morte, dopo aver abbandonato per strada scie di cadaveri. Sono le scene che il pubblico italiano ha timidamente imparato a conoscere grazie soprattutto all’opera della giornalista e scrittrice Antonia Arslan, che è anche la curatrice del volume in questione. Il suo romanzo La masseria delle allodole, campione di vendite e tra- stretti a nutrirsi dell’erba che cresceva lungo la strada. Un sopravvissuto disse che vivevano come pecore al pascolo” (pag.111). A scortare le colonne di deportati, composte quasi esclusivamente da vecchi, donne e bambini – gli uomini infatti erano stati fucilati nei villaggi o erano morti al fronte, servendo fedelmente, nonostante tutto, nell’esercito turco – vi erano solo pochi gendarmi: “In un’analisi retrospettiva, molti sopravvissuti si domandavano a gran voce come era stato possibile che un pugno di gendarmi avesse potuto scortare centinaia e migliaia di armeni verso la morte, senza alcuna ribellione…Alcuni sopravvissuti hanno dato delle risposte, per quanto incer- gliela avrebbero riportata. E infatti, la bambina fu riportata indietro, ma era stata orribilmente violata e di lì a poco morì…” (pag.128). Comunque, sia che i gendarmi eseguissero direttamente gli ordini governativi che intimavano di sterminare gli Armeni, sia che commettessero atrocità di propria iniziativa, l’esito fu la morte di centinaia di migliaia di deportati. Quando non intervenivano in prima persona, lasciavano fare il lavoro sporco alle bande di montanari curdi o alla feccia di ex detenuti (i famigerati chété) appositamente scarcerati dalle autorità turche per assalire gli Armeni durante il loro lungo cammino di morte: “I turchi e i curdi locali si accostavano ai deportati e dotto nel 2007 nel bel film dei fratelli Taviani, almeno in parte ha consentito di rompere la congiura del silenzio sul dramma terribile vissuto dagli Armeni di Turchia, sterminati a più riprese, prima negli anni 1894-96 dal governo islamico del Sultano e poi nel 1915 da quello più laicista dei “Giovani Turchi”. L’assalto ai villaggi, gli arresti indiscriminati degli uomini adulti, le chiese incendiate con i fedeli chiusi dentro, tutto questo in molti luoghi fu il preludio alla grande deportazione che eliminò in pochi mesi, fra la primavera e l’estate del 1915, quasi un milione e mezzo di Armeni. Ma la marcia forzata verso la Siria e la Mesopotamia resta qualcosa di unico e terribile: “La morte per fame - come per disidratazione – era piuttosto comune. Ai turchi locali era vietato dare cibo agli armeni in transito e questi, dopo essere stati depredati, avevano perso non solo le scorte che si erano portati appresso, ma anche i mezzi per comprarsene altre. Di conseguenza, erano co- te, a questi interrogativi. Ad esempio, una delle persone interpellate, rifletteva: “Dove avremmo potuto andare? A patire la fame su quelle montagne? E allora continuavamo a camminare… Inoltre, alcuni sopravvissuti continuavano a credere che le deportazioni sarebbero state temporanee.” (pag.112). Secondo altre testimonianze, il timore di nuocere ai pochi gendarmi nasceva dal fatto che, eliminatone alcuni, altri ne sarebbero arrivati, con la precisa intenzione di vendicarsi anzitutto sulle donne. Ed infatti i resoconti sui casi di violenza sessuale abbondano in tutte le interviste, oltre che nei dispacci dei diplomatici. Una delle testimonianze più significative “…fu quella relativa a una ragazzina che venne violentata da uno dei capi turchi della città in cui transitava la carovana. I gendarmi avevano fatto incursione nel convoglio e avevano notato una ragazzina di dodici anni particolarmente graziosa. La strapparono alla madre, dicendo alla donna in lacrime che portavano via tutti quelli che volevano. A volte le ragazze venivano rapite di notte; c’erano casi in cui le donne e i bambini venivano trattati come animali messi all’asta e questo fatto ci fu più volte riferito nelle interviste” (pag.126). Così furono molte le donne che finirono negli harem di qualche notabile turco; ma altre preferirono suicidarsi. Concordi testimonianze narrano di suicidi di massa nel fiume Eufrate: “Le ragazze si gettavano spesso a centinaia in un giorno solo, secondo quanto riferito dai sopravvissuti … Per quanto ci è dato di ricostruire, queste ragazze, tenendosi sottobraccio o per mano, si lanciavano giù da un ponte o da un dirupo dentro le acque impetuose dell’Eufrate o di un altro fiume. Le motivazioni si devono ricercare tra i seguenti fattori: le ragazze erano fisicamente ed emotivamente stremate; avevano assistito a violenze tremende durante la deportazione, compresi rapimenti e stupri; molte avevano perso membri della propria famiglia; i loro mezzi di sostentamento erano ridotti al minimo e forse, cosa più importante, avevano perso ogni speranza di vivere.” (pag.129). Quanto ai bambini rapiti, chi non smarrì la propria identità armena e cristiana crescendo in nuove famiglie musulmane, trovò scampo - dopo aver a lungo vagabondato - in qualche orfanotrofio istituito al termine della prima guerra mondiale dai missionari occidentali. Ma spesso trascorsero mesi, e qualche volta anni, quasi completamente soli, senza i genitori o altri adulti di riferimento che si occupassero di loro: “I bambini sopravvissuti avevano imparato a intenerire i turchi che incontravano e a sfruttare le occasioni a proprio vantaggio.” (pag. 140). Quella degli orfanatrofi fu comunque una parentesi di relativa serenità destinata a durare appena 4 anni, dal 1918 al 1922. In questo anno infatti il nuovo leader turco, Kemal Ataturk, risollevò la bandiera del panturchismo, momentaneamente ammainata a causa della sconfitta subita nella prima guerra mondiale; così anche i superstiti del genocidio, compresi i bambini degli orfanatrofi, dovettero abbandonare definitivamente quella che per secoli era stata la terra dei loro avi. La presenza armena in Anatolia di fatto era conclusa (fra l’altro in quel medesimo anno, a Smirne, sulla costa mediterranea, si consumava con l’incendio della città l’eccidio dei greco-ortodossi e degli armeni residenti): “Alla fine del 1922 solo un ristretto numero di armeni era rimasto in Turchia … Gli armeni sopravvissuti dovettero affrontare il problema di trovare un posto sicuro dove sistemarsi.” (pag. 169). Per la maggior parte di loro questo posto sicuro fu il Libano o gli Stati Uniti. Alla fine dei conti non di una deportazione si trattò, ma di un massacro senza precedenti destinato a restare sostanzialmente impunito. Impunità in cui Adolf Hitler, alcuni anni più tardi, avrebbe consapevolmente confidato. Il paradosso è che ad oltre novanta anni di distanza da quella tragedia, le autorità turche, che pure oggi ambiscono ad entrare nel contesto dei popoli europei, neghino con vigore il genocidio, nonostante l’abbondanza e l’evidenza delle fonti storiografiche. Ciò ha accresciuto - ed accresce - le difficoltà degli Armeni a dimenticare e a cicatrizzare le devastanti ferite della memoria. Un libro dunque davvero bello da leggere e soprattutto da diffondere, per meglio comprendere non solo il dramma degli Armeni ma le ragioni dello scontro di civiltà – si voglia o no! – in atto ai nostri giorni. Politica 4 N° 2/2008 - ANNO XVII - 30 marzo Berlusconi: Di Pietro fa orrore I l primo problema da affrontare è quello dei rifiuti di Napoli, poi la riduzione delle tasse a beneficio delle famiglie, delle imprese e del lavoro. Lo ha detto il leader del Popolo della Libertà, Silvio Berlusconi, nel corso di ‘Radio anch’io’. “Dopo il fallimento del governo Prodi - ha detto -, penso che sia inutile fare campagna elettorale e non vedo come gli italiani possano avere ancora fiducia nelle capacità della sinistra. Se però gli italiani dovessero far vincere la sinistra e Veltroni, vorrà dire che se la sono cercata e se lo meritano”. “Il nostro programma non avrà ricette miracolose per rilanciare l’economia, ma partiremo dalla base della vecchia ricetta liberale di sempre: meno tasse sulle famiglie, sulle imprese, sul lavoro”, ha detto il Cavaliere. “Il primo provvedimento - ha aggiunto - sarà quello dell’abolizione completa dell’Ici, il secondo quello di detassare gli straordinari; poi, via via, provvedimenti per una maggiore sicurezza come ad esempio con la reintroduzione del poliziotto e del carabiniere di quartiere, o a sostegno delle famiglie visto che la sinistra ha cassato il bonus bebé” “In testa a tutti i problemi però ha precisato Berlusconi - è quello dell’emergenza rifiuti a Napoli: sto studiando di notte come risolvere questa situazione”. “La realtà è che hanno la possibilità di vincere e di governare solo due forze politiche: uno è il Popolo della Libertà, l’altro il Pd”, ha ribadito Silvio Berlusconi, il quale si dice disposto ad un confronto televisivo con i suoi avversari. “Se la par condicio, legge voluta dalla sinistra, e colpevolmente tenuta in piedi in passato da qualche mio alleato, lo permette, perché no?”, risponde Berlusconi. “Non ho nessuna ambizione politica, tanto meno verso il Quirinale”, ha aggiunto. “Io - conclude Berlusconi - ho orrore di Di Pietro e lo dico alto e forte”. Il leader dell’Idv è “il campione delle manette”. Silvio Berlusconi rompe il ‘patto di non belligeranza’ tra i partiti che aveva finora caratterizzato la campagna elettorale e va all’attacco di Antonio Di Pietro, il leader dell’unica forza politica che correrà con il proprio simbolo accanto a quello del Pd. La scelta di alzare i toni potrebbe essere il primo segnale in vista di una discesa in campo più massiccia del leader azzurro, che sarà ufficializzata il prossimo week end e la linea è sempre la stessa: attaccare Veltroni senza nominarlo, criticando il Pd attraverso Di Pietro. “Io ho orrore di Di Pietro - scandisce Berlusconi dai microfoni di Radio Anch’io - e lo dico chiaro e forte”. L’ex pm per Berlusconi è infatti “il campione delle manette”. La scelta dei Democratici di allearsi con lui è “il sintomo di una cultura giustizialista che non è venuta meno”. E, en passant, sul delicato tema del conflitto di interessi, Berlusconi replica anche alla proposta, avanzata giorni fa dall’Idv, di lasciare una sola rete privata in chiaro. “Non mi spavento mai per le cose che dice Di Pietro - ironizza Berlusconi - perché tanto non si realizzano mai”. Il leader dell’Idv, che oggi è stato ascoltato in procura a Roma per una deposizione spontanea in merito a presunte irregolarità legate a rimborsi elettorali all’Idv (questione al centro di un’inchiesta del ‘Giornale’ di pochi giorni fa), respinge al mittente. Quelle di Berlusconi, allarga le braccia, sono L’autonomismo centrista seppellisce il bipolarismo B Silvio Berlusconi isogna aprire una fase nuova della politica italiana”. Prima della definitiva caduta del Governo Prodi ( correva il 2007) il Leader dell’ UDC Pier Ferdinando Casini preannunciò, con quella dichiarazione che, prima o poi l’arcipelago della politica italiana sarebbe stato attraversato da Manovre al Centro. Sabato 16 Febbraio u.s. il numero uno dello Antonio Di Pietro Pierferdinando Casini Walter Veltroni “contumelie mosse dalla paura per il risultato elettorale”. “Evidentemente - contrattacca - Berlusconi comincia a temere il risultato elettorale se impegna se stesso e quintali di inchiostro dei suoi giornali nella denigrazione dell’avversario e per il solo fatto che in un’altra vita ho esercitato la funzione di pm facendo il mio dovere”. Insomma, lancia un affondo anche il capogruppo dell’Idv alla Camera Massimo Donadi, Berlusconi ha “gettato la maschera” ed é “tornato quello di sempre”, quello che “aizza l’odio tra gli italiani evocando sempre toni apocalittici: il bene contro il male, la libertà contro il comunismo...”. Anche il Pd fa quadrato intorno a Di Pietro. “Ma il Silvio Berlusconi che oggi dice a ‘Radio Anch’iò: ‘Io ho orrore di Di Pietro - si chiede ironicamente il senatore veltroniano Giorgio Tonini - e’ lo stesso che nel gli ‘94 offri’, all’indomani delle inchieste su Tangentopoli, la guida del ministero dell’Interno?”. In più, osserva Tonini, “contro di lui oltre alle grida di orrore ci sono anche pagine e pagine che i giornali di famiglia gli dedicano con insinuazioni e accuse. Non doveva essere una campagna elettorale senza demonizzazioni?”. La stessa considerazione che fa il capogruppo del Pd alla Camera, Antonello Soro, che si dice tra l’altro “sconcertato” dal fatto che “Berlusconi riprenda un’asprezza di toni verso l’avversario politico che non è necessaria e non giova a nessuno”. Insomma, ricorda Soro, “la cultura della legalità é un patrimonio al quale tutti dobbiamo sentirci partecipi, anche Berlusconi”. Giorgio Lambrinopulos Scudo Crociato “ufficializzava” la sua candidatura a Premier nonchè la decisione votata ventiquattrore prima dalla Direzione Nazionale dello stesso Partito. Quest’ultima votava all’unanimità che l’ UDC correva da sola rompendo con il PDL ( definito da Casini una proprietà privata di Berlusconi) e con la Lega nelle prossime elezioni politiche del 13 e del 14 Aprile. Pier Ferdinando Casini non si fermava quì e, a ventiquattrore di distanza da quell’annuncio andava oltre dichiarando : “ Non c’è spazio per divisioni e personalismi. Se vi sono state incomprensioni, oggi, è il momento di superarle. E’ il momento di essere assieme in una battaglia che non è solo finalizzata a sventolare un simbolo ma a molto di più: ad affermare l’identità degli italiani. Farò una campagna elettorale per difendere l’identità cristiana. Non è una campagna contro qualcuno”. Proseguiva Casini - precisando - che questo appello è rivolto a quanti come noi si ritrovano nell’ Area del Centro Moderato. Non tardava, nella serata di Domenica 17 Febbraio, la risposta degli altri soggetti politici centristi: l’ Udeur e la Rosa Bianca. Per il primo a pronunciarsi era il Segretario Clemente Mastella. “ L’ Udeur è pronta a verificare la convergenza di altre forze sulla base di valori condivisi fra i quali la difesa delle garanzie ai citadini nei rapporti con la Giustizia e la Difesa del Mezzogiorno. “ Mastella proseguiva : “ Restiamo convinti, oggi più che mai della necessità in Italia di una non irrilevante presenza di un’ area di Centro di ispirazione cristiana.” Se Udeur e UDC parlavano all’unisono, nella stessa serata, più cauta si rivelava la posizione della Rosa Bianca che indicava la necessità di sedersi intorno ad un tavolo optando coì per un confronto aperto. Da queste dichiarzioni si trae spunto per le seguenti riflessioni: se di Sinistra Arcobaleno, Partito Demicratico, Popolo delle LIbertà, La Destra e Partito Socialista bisogna parlare come di uniche novità della politica italiana si peccherebbe di disonestà intellettuale. Senza alcuna Partigianeria Bianca, è doveroso inserire in ossequio a quel pluralismo che contraddistingue la storia politico-culturale italiana, da quella di altri paesi europei, anche la Cosa Bianca. Qust’ultimo visto come progetto di dialogo permanente tra le forze politiche di matrice democristiana ritenendola così una New Entry della politica di casa nostra; è terminata ufficialmente nel fine settimana 16-17 Febbraio la stagione del bipolarismo proprio con l’inizio delle manovre centriste. Non è un caso che Udeur e Udc siano due espressioni politiche che , uscite rispettivamente dal Centro-Sinistra e dal Centro-Destra abbiano, in questo Paese evidenziato che, entrambe i Poli, si siano rivelati, alla prova dei fatti, dei meri cartelli elettorali e non delle autentiche alleanze di Governo nonostante che sia il Partito Democratico che il Popolo delle Libertà continuino a sostenere che la stagione del bipolarismo è tutt’altro che conclusa. Anzi si cerca di imitare il bipartitismo anglo-americano; la comparsa sulla scena politica della Rosa Bianca ha marcato ancor di più l’incompatibilità Centro-Sinistra e Centro-Destra evidenziando che sul piano culturale (inteso come patrimonio di valori) prima ancora che politico-partitico i tempi per la costruzione di un Terzo Polo Centrista con radici fondamentalmente democristiane siano maturi. Un terzopolismo che potrebbe interessare e coinvolgere anche quelle espressioni socialiste e laiche ( liberali e repubblicani) ostili alle annessioni al Partito Democratico e al Popolo delle Libertà. Per questi ultimi soggetti politici i tempi di inserimento a differenza di un coagulo (post)democristiano potrebbero essere ancor più lunghi ma, al di là della lentezza dei relativi tempi, si deve prendere atto che in Italia, da poche settimane è nato un Centro Autonomo che ha chiuso col Bipolarismo. Un’ Area di Centro intesa come identità aggregativa capace di rappresentare quel vasto strato politico e sociale che risponda ai reali bisogni degli italiani non limitandosi alla sola salvaguardia della Cristianità. Centro inteso anche come esigenza di stabiltà per un Paese che ha necessità di essere governato dotandosi di una chiara e semplice Legge Elettorale. Per quanto scritto in precedenza l’applicazione della Proporzionale sarebbe la più indicata. Ragion per cui la ricerca di un : “ Centro di gravità permanente” non rappresenta soltanto un celebre motivo musicale degli Anni Ottanta ma anche una reale necessità della politica italiana. Nicola Zuccaro Politica Cronaca elettorale N° 2/2008 - ANNO XVII - 30 marzo P areggio? E chi era costui? “Gli allibratori inglesi, che sono solitamente molto bene informati, ci danno vincenti soltanto con un piccolissimo dubbio” dice Silvio Berlusconi, leader del Pdl, sottolineando che per i bookmaker “la vittoria di Veltroni viene considerata dieci volte meno probabile della nostra”. Sempre a proposito delle previsioni degli allibratori, il cavaliere ha sottolineato: “Tanto è vero che chi punta un euro su di noi avrà soltanto 31 centesimi di euro in più, mentre chi punta un euro su Veltroni avrebbe addirittura il 310% in più”. Pareggio “Un pareggio? Sento questa versione. E’ normale che l’altra parte debba cercare tutti i modi per far vedere che ha ancora qualche possibilità di poter competere con noi, ma i sondaggi che noi conosciamo e che sono fatti da aziende non di parte ci danno un distacco di dieci punti” continua Berlusconi al termine del pranzo con Gianfranco Fini a casa di Gianfranco Rotondi, leader della Dca. Le liste “In questo momento abbiamo la difficoltà di dire no anche a personaggi che nel loro settore sono rappresentativi, per le troppe offerte”. Spiega il leader del Pdl a proposito delle liste. “Abbiamo deciso - aggiunge il Cavaliere - di comune accordo di non dare i nomi: li daremo tutti alla fine. Le liste saranno fatte di rinnovamento, ci sarà una presenza importante di donne e giovani e di tante persone capaci di partecipare attivamente al processo legislativo. In questo momento - conclude - abbiamo la difficoltà di escludere tante persone che si sono offerte e che provengono dal mondo dell’università, dai settori produttivi e delle imprese”. Il Pdl “Il Pdl si presenta compatto alle elezioni e sarà una grande forza politica che, sono sicuro, svolgerà un ruolo fondamentale nei prossimi decenni del Paese” è la convinzione espressa da Berlusconi al termine del pranzo con Fini e Rotondi a casa del leader della Democrazia cristiana per le autonomie. “C’è - chiude l’ex premier - una condivisione confortante degli obiettivi. Sono felice”.Per par condicio: Il consiglio dei ministri ha approvato il decreto legislativo sulla sicurezza sul lavoro. Il provvedimento, che attua la legge delega 123 dell’agosto scorso, dovrà ora ricevere il parere delle commissioni parlamentari competenti e della Conferenza StatoRegioni, per poi tornare in cdm per l’approvazione definitiva. “Questo decreto non ha intenti punitivi, non mette nel mirino le imprese, ma mette al centro la tutela della persona umana e il suo diritto a un lavoro il più sicuro possibile” ha detto il premier Romano Prodi. Confindustria “Il nostro giudizio è di insoddisfazione: si è persa una buona occasione per dare un ottimo servizio allo Stato”. È quanto sottolinea il responsabile per le relazioni industriali di Confindustria, Giorgio Usai, al termine della riunione tra governo e parti sociali sul decreto per la sicurezza sul lavoro. Per Usai le sanzioni sono comminate “in modo indifferenziato: non c’è un giusto equilibrio tra mancanze gravi e carenze formali o documentali”. Montezemolo durissimo “Inasprendo le pene non si salva nemmeno una vita umana perché bisogna prevenire. L’impianto è tutto spostato sulle sanzioni e non sulle regole”. Lo ha detto che, le fughe dal partito, i no ricevuti e destra come a sinistra, l’ex ministro della Giustizia ha deciso di non andare avanti. “Sconfitto per una costante e manipolata disiformazione con la pubblica opinione - si legge nella nota del segretario dei Popolari-Udeur - determinata da una scientifica operazione di linciaggio morale contro di me, costruita mediaticamente, politicamente e giudiziariamente”. “Io, uomo nero” “Per queste mi sono stati vicino”. Intanto Storace : Il simbolo de ‘’La Destra-Fiamma Tricolore’’, e’ stato riammesso dal Viminale in vista delle elezioni del 13 e del 14 aprile.Rispetto al precedente simbolo, del quale il ministero dell’Interno aveva chiesto la sostituzione, il nuovo ha lo sfondo completamente azzurro, compare il nome di ‘’Santanche’ presidente’’ e l’icona della Fiamma Tricolore e’ stata spostata sopra la scritta ‘’La Luca Cordero di Montezemolo il presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo, a proposito dei decreti attuativi sulla sicurezza sul lavoro. Il leader degli industriali ha ricordato che “ogni anno l’Inail ha un avanzo di gestione di 1,5 miliardi di euro, sono i soldi per le imprese che abbiamo chiesto di usare assieme ai sindacati per programmare interventi specifici negli impianti e nelle fabbriche”. Secondo il numero uno di viale dell’Astronomia il Testo Unico che il governo sta mettendo a punto sulla sicurezza nei luoghi di lavoro “rischia di essere l’ultimo atto di una sinistra anti-industriale e demagogica”. L’ultima mediazione Entrando a Palazzo Chigi per il cdm che dovrebbe approvare il Testo Unico sulla sicurezza è il ministro Scotti ad anticipare l’ultima offerta del governo. “Nei casi in cui è previsto l’arresto se l’imprenditore rimette tutte le cose a posto gli si applica una sanzione pecuniaria da 8 a 24 mila euro”. Lo spiega il ministro della Giustizia, Luigi Scotti, sottolineando che si tratta di una sorta di “purgazione della propria condotta”. Intanto l’ uomo che ha provocato la caduta del Governo :”Sconfitto prima ancora di essere probabilmente sconfitto sul campo, rinuncio a candidarmi”. Clemente Mastella getta la spugna, il leader dell’Udeur non si presenterà alle elezioni politiche. Dopo la crisi di governo, le vicende giudiziarie, le polemi- ragioni sono diventato una sor- Destra’’. Sono stati riammessi ta di uomo nero di cui liberarsi altri nove simboli, sui 21 ini- prosegue - e sul quale scari- zialmente respinti. L’Udc non care tutte le responsabilità del sistema politico. Stretto nella tenaglia, ho retto fino a quando ho potuto sapendo di avere subito ingiustizie clamorose e ben cosciente della mia onestà e innocenza. Mentre ringrazio quanti, anche in queste ore, mi spingono a restare sul terreno di gioco spiega l’ex ministro - ho deciso di non candidarmi al parlamento italiano per le prossime elezioni politiche. Spero così di essere anche più libero e di ritrovare finalmente una serenità che con violenza e ad arte mi è stata tolta”. Amarezza “Confesso che un pò di amarezza in tutto questo c’è -conclude Mastella - ma forte anche della cultura e della saggezza contadina del mio sud, non mi arrendo e se, e qualora ci saranno condizioni diverse, dò l’arrivederci a quegli amici che generosamente e in modo solidale Giorgio Usai 5 votera’ la fiducia a un governo del Pd o del Pdl. Pier Ferdinando Casini ribadisce il suo no ad alleanze dopo il voto e avverte: ‘’Non faremo sconti a nessuno. Intervistato a un’iniziativa sulle telecomunicazioni, il leader dell’Udc rileva come nel Pd e nel Pdl si ripetono gli stessi ‘’vizi’’ del bipolarismo, che ha portato forze diverse a mettersi insieme in modo forzato. Walter Veltroni e Silvio Berlusconi ‘’affastellano’’ cose diverse e si ritroveranno con gli stessi problemi delle coalizioni. “A questo punto siano i Radicali a dirci, entro il pomeriggio, se ritengono accettabili le nostre proposte, giudicate da tutti generosissime. Se non arriverà una risposta chiara, considereremo noi l’accordo impossibile. Perché un accordo si deve fare in due e nessuno, tantomeno il Pd, ha la volontà di imporre nulla ad alcuno”. Nelle file del PD : È l’ultimatim lanciato il coordinatore del Pd, Goffredo Bettini , rivolgendosi ai radicali. “Con la giornata di oggi si deve concludere serenamente una vicenda che per noi è durata anche troppo, tant’è che siamo già da settimane impegnati in una campagna elettorale - aggiunge - volta a dare al Paese, finalmente, una prospettiva riformista innovativa e di cambiamento”. “Abbiamo più volte spiegato, e dimostrato, che sette delle nove candidature radicali sono in posizione assolutamente privilegiata - prosegue Bettini - e che due sono in ottima posizione, se pure di combattimento. Sollevare su questo argomento una campagna ai limiti dell’ingiurioso, rivela davvero una mancanza di sincera partecipazione e di entusiasmo a una impresa unitaria, e una volontà mercantilistica che impoverisce tutti”. Giorgio Lambrinopulos Politica 6 N° 2/2008 - ANNO XVII - 30 marzo Voce all’Opinione Le sfide della nuova Europa I l nuovo Trattato europeo è stato firmato da capi di Stato e di Governo dei 27 Paesi dell’Unione, a Lisbona, il 13 dicembre 2007. Ogni segnale positivo che provenga dall’Unione europea va salutato con soddisfazione, nella consapevolezza che l’Italia e gli altri 26 Paesi membri, hanno bisogno che l’unificazione politica avanzi di pari passo con quella economica per divenire terreno sempre più fertile per la crescita delle conquiste socio-economiche, raggiunte nei cinquant’anni di vita della Comunità europea. Tuttavia dobbiamo dire, a chiare lettere, che il Trattato, in questione, dal punto di vista delle Politiche comunitarie, è un passo indietro rispetto alla vera e propria Costituzione che, nel 2005 fu bocciata dai referendum di Francia e Olanda che, invece, se approvata, sarebbe stato un chia- ro segno della volontà dei Paesi membri di mettere insieme le loro sorti future; rappresenta, però, un passo avanti rispetto al blocco che c’è stato di quella iniziativa. Infatti , questo nuovo Trattato frutto di un faticoso compromesso raggiunto nel giugno 2007, dal Cancelliere tedesco Angela Merkel viene detto spesso semplificato, ma è, in realtà, molto più complesso della vecchia Costituzione bocciata nel 2005. La principale innovazione che entrerà in vigore solo nel 2014, consiste nel nuovo sistema di voto, con il quale per formare una maggioranza servirà il 55% degli Stati membri, rappresentanti almeno il 65% della popolazione. Poi, è resa obbligatoria la Carta dei Diritti fondamentali, 54 articoli sui diritti dei cittadini europei: libertà, uguaglianza, diritti economici e sociali; lo Stato L’Italia è malata di corruzione che non rispetterà i diritti di cittadinanza fissati nella Carta, potrà essere opposto alla Corte di giustizia della Ue. Solo per Gran Bretagna e Polonia la Carta non sarà obbligatoria. Si introduce una politica comune dell’energia e la lotta al cambiamento climatico. Viene esteso il potere di co-decisione legislativa con gli Stati membri su alcune questioni importanti, come giustizia, sicurezza e immigrazione legale. Sarà esteso l’uso della maggioranza qualificata, soprattutto nei campi giudiziario e della cooperazione di polizia. Gran Bretagna e Irlanda hanno ottenuto l’esenzione dall’applicare decisioni da loro non approvate in questi settori. Resta il voto unanime per la politica estera, il fisco, la politica sociale e la revisione dei Trattati. Un Paese potrà lasciare l’Unione europea: le condizioni, però, dovranno essere negoziate con i partner. E qui va detto senza mezzi termini che tutto quanto elencato dal Trattato sarà realtà solo a condizione che dopo la sua firma , il processo di ratifica avvenga senza intoppi entro l’inizio del 2009, giusto in tempo per le prossime elezioni europee. Si pensi che in Irlanda, dove la Costituzione impone un referendum, i sondaggi vedono un fronte del “no”, piuttosto, agguerrito; ma anche le ratifiche parlamentari, come ad esempio, quella della Gran Bretagna, non si preannunciano prive di insidie. Ma c’è di più. L’Europa ha già di fronte a se la prima dura prova sulla quale valutare e disegnare il suo ruolo nuovo, futuro, negli scenari globali del nuovo Trattato. La patata bollente è l’indipendenza del Kosovo. Dal 1° gennaio la Slovenia guida, per un semestre, la Ue e subito è stata chiamata ad affrontare la questione dell’indipendenza del Kosovo. Entro maggio prossimo, è prevista, la non facile, dichiarazione d’indipendenza del Kosovo. Questo perché, sull’ormai inevitabile indipendenza del Kosovo, si scontrano gli interessi contrapposti di Washington e Mosca e le rivalità e gli odi antichi che hanno portato già a più di una guerra balcanica negli ultimi 15 anni. Sul terreno i soldati della Kfor(circa 16mila uomini) sono quasi tutti europei, in gran parte provenienti dal Paesi membri dell’Ue, con l’Italia e la Germania che hanno i contingenti più nutriti(circa 2300 militari per quanto riguarda il nostro Paese). E qui, diciamo: la questione vera, (ovvero l’obiettivo storico), della nuova Ue è questa: come agiremo? Come si organizzerà uno spazio con 27 Paesi senza che la costruzione si sfaldi a causa della sua grandezza? Qui che si richiede l’opera di Paesi come l’Italia e la Germania –come, recentemente, ha affermato il nuo- Michael Steiner, Ambasciatore della Repubblica Federale di Germania vo ambasciatore della Repubblica Federale di Germania, Michael Steiner- che devono continuare a spiegare, come già fanno, che di fronte alla globalizzazione, ad un mondo più “freddo”, c’è bisogno di più Europa e non di meno Europa. Dal 1° gennaio l’Europa ha festeggiato, anche, l’ingresso nell’area euro di due nuovi Paesi che adottano come moneta l’Euro: Malta e Cipro; con loro arrivano a 15 i Paesi europei che usano la moneta unica. In conclusione diciamo che dobbiamo riempire il concetto-Europa con un contenuto che convinca direttamente i cittadini europei. Ovvero, non ci resta che sperare nella realizzazione di una politica europea dell’immigrazione, più efficace, contrastando la criminalità con mezzi legali adeguati, verso un orizzonte di “Stato globale”. Salvatore Resta Mi vergogno di essere milanese O Tullio Lazzaro, Presidente della Corte dei Conti E ’ una amara realtà che emerge dalla relazione del Presidente della Corte dei Conti Tullio Lazzaro. Alla presenza del Capo dello Stato e delle maggiori Autorità istituzionali, sono stati passati in rassegna i dati che ci classificano come uno dei Paesi più corrotti del mondo, in fondo ad un elenco, in cui precediamo solo alcuni paesi dell’Est, come la Lettonia e la Grecia. Intervistato sul tema, l’Alto Commissario per la lotta alla corruzione Achille Serra ha, tra l’altro, affermato: “Mani Pulite? Rispetto ad allora andiamo peggio. La corruzione è un costume, una cultura. La repressione è estremamente difficile, è una guerra impari. Come uscirne? Con la prevenzione. L’Alto Commissariato anticorruzione si occupa proprio della prevenzione. Tre anni fa, questo ufficio aveva un’autonomia finanziaria che consentiva di potersi muovere. Oggi, il Senato ha licenziato con zero euro il nostro bilancio, la Camera invece ha dato un obolo di un milione di euro. L’Alto Commissariato deve essere potenziato, oppure è meglio chiuderlo. Io credo che creare microstrutture dell’Al- to Commissariato nei vari capoluoghi di regione, sia un contributo concreto per combattere questo male tutto italiano: la corruzione”. Sicilia Domani ha voluto riportare alcuni brani dell’intervista del prefetto Serra per dimostrare quanto la. subcultura della corruzione stia. a cuore della nostra massima istituzione: il Parlamento! Che stanzia. un milione di euro per combatterla! E che espone un galantuomo come il prefetto Serra a dovere malinconicamente dichiarare: “Mani Pulite? Rispetto ad allora - la I Repubblica - andiamo peggio”. La verità è che il “terremoto” del ‘92 non ha insegnato nulla ad una classe politica, che ha perseverato negli errori, si è ben guardata dal predisporre rimedi legislativi e che, infine, per lavarsi la coscienza, ha istituito un Alto Commissariato anticorruzione, privo di qualsiasi risorsa finanziaria. Non va inoltre dimenticato che, unanimemente, i partiti e partitini hanno deciso di “decuplicare” i loro rimborsi elettorali, compiendo una vera e propria “rapina” di Stato a danno dei loro elettori. On.le Vito Scalia ggi mi vergogno di essere milanese. Il Dalai Lama non è bene accetto a Milano... Mai avremmo potuto pensare che la città di Milano, la città del Risorgimento, delle Cinque Giornate, la capitale morale ed economica d’Italia, potesse macchiarsi di un simile peccato di “sudditanza” nei confronti di un’altra nazione non certo famosa per libertà, democrazia, rispetto per gli altri popoli. Così recita il dizionario etimologico: l’aggettivo ben si addice ai responsabili del Comune di Milano che … per non rischiare di “turbare” i cinesi si sono opposti all’incontro dei cittadini Milanesi col Dalai Lama. Mai avrei potuto pensare che la città di Milano, la città del Risorgimento, delle Cinque Giornate, la capitale morale ed economica d’Italia, potesse macchiarsi di un simile peccato di “sudditanza” nei confronti di un’altra nazione non certo famosa per libertà, democrazia, rispetto per gli altri popoli. Temeva forse che non avrebbero firmato a favore di Milano quale sede dell’Expo? Ebbene, miei cari signori del Comune … quale rispetto potrà avere Milano da oggi in poi agli occhi del mondo? Se i cinesi, compiaciuti, apporranno la loro firma su quel progetto, sono certa che molti altri stati – indignati per questa decisione – non appoggeranno la candidatura di Milano e … mi si consenta, ben a ragione! Quale fiducia può dare una città che rinnega le sue tradizioni più profonde di democrazia e libertà, di orgoglio, di valori umani e spirituali? Mi auguro che sia stata una decisione di “pochi” perché altrimenti ci sarebbe veramente da ribaltare l’intero consiglio comunale: con quale coraggio venite a fare le polemiche per partigiani, repubblichini, vi riempite la bocca di parole come “resistenza” “coraggio” “lotta antifascista”…? È lecito pensare che se in Germania ci fosse ancora Hitler… se al posto di quella dei Cinesi la firma determinante per l’Expo fosse la sua … ebbene … molto probabilmente Il Duomo di Milano – se l’avesse chiesto – avreste cacciato magari gli ebrei da gate ma mettete loro pure le gabelle per Milano… per conquistare il suo ap- rientrare nella “loro” città a lavorare! ma poggio…. E del resto… cosa ci si può allora viene spontaneo chiedersi: siamo a aspettare da un Sindaco e un Comune “Milano” o in “Birmania”? e comunque che: 1) distruggono un cimitero paleo- io – come spero molti altri – mi vergogno cristiano a Sant’Ambrogio 2) minano le e mi dissocio per questa “ignominia” mifondamenta e la sicurezza della Basilica lanese! anche se non sono buddista ritenstessa – orgoglio di Milano e del Mondo- go che l’incontro col Dalai Lama poteva per fare posto a box sotterranei? 3) per essere un importante momento di spirilo stesso motivo distruggono la darsena tualità, con una gran folla di persone di di leonardo e tagliano alberi secolari in tutte le età che avrebbero tratto gran beneuna città già grigia e povera di verde… ficio dalla sue parole e dalla sua civiltà… il tutto per pura speculazione di pochi e il suo solo torto? essere inviso ai cinesi ! e contro la città intera? è vero, finalmen- così un uomo rispettato e ricercato in tutto te ci avete aperto gli occhi: 4) donne e il mondo viene escluso dal palasharp … uomini si incatenano agli alberi per non luogo che purtroppo accoglie ogni anno farli tagliare e voi ve ne fregate e notte- complessi rock notoriamente “negativi” tempo venite con le seghe e le ruspe! 5) che certamente non fanno bene ne’ ai noi milanesi amano e vogliono conservare i stri giovani ne’ alle nostre genti… ma di propri monumenti – raccolgono migliaia manson i cinesi se ne fregano quindi… e migliaia di firme - e voi ve ne fregate che venga pure! ma il Dalai Lama… e create le condizioni per cui siti storici e No! E se domani ce l’avessero col Papa bellissimi vengono minacciati e comun- ????????? oggi mi vergogno di essere mique profanati 6) migliaia di milanesi per lanese! (01/12/2007 “Liberali per l’Italia” il caro prezzo delle case devono andare ad abitare fuori Milano: non solo ve ne freGabriella Gandola Politica N° 2/2008 - ANNO XVII - 30 marzo 7 Ping pong elettorale e gli elettori sono più dubbiosi E ntra nel vivo il lavoro del Popolo delle liberta’ per la compilazione delle liste per le prossime elezioni politiche. Dopo il lavoro preliminare dei giorni scorsi, nella residenza romana di Silvio Berlusconi e’ iniziata una riunione tra i plenipotenziari di Forza Italia e An per iniziare a mettere nero su bianco le candidature da presentare: intorno al tavolo gli azzurri Elio Vito, Renato Schifani e Fabrizio Cicchitto e per il partito di via della Scrofa Ignazio la Russa e Altero Matteoli. “Berlusconi non ha la pretesa di apparire come nuovo, anche se ha rinnovato completamente la politica italiana. E’ patetico invece il caso di Veltroni, che sta in politica da 40 anni, ha sguazzato nella vecchia e nuova politica e ora vorrebbe presentarsi come nuovo. Ma chi ci crede?” Lo afferma Paolo Bonaiuti, portavoce di Silvio Berlusconi. Per rilanciare il Pase “basta girare pagina, avere uno schieramento coeso che non debba tenere insieme chi vuole l’indipendenza del nord e del sud. Non vediamo un film gia’ visto, vediamo se un disegno di innovazione riformista, e anche un salto generazionale, puo’ cambiare il Paese”. Lo ha detto Walter Veltroni a ‘Radio anch’io’. “Voglio annunciare qui una candidatura di cui sono orgoglioso, la candidatura di Achille Serra”. Così Walter Veltroni annuncia ufficialmente a ‘Radio anch’io’ la corsa dell’ex prefetto di Roma. La scelta di Serra arriva dopo quella ‘’molto meditata’’ dell’ex prefetto di Reggio Calabria Luigi De Sena, ‘’protagonista della lotta alla ‘ndrangheta’’, come capolista in Calabria. Serra, oggi Alto commissario anticorruzione nella P.A., “è un uomo con il quale ho lavorato in questi anni, con cui ho rapporti di grande stima e lealtà”, aggiunge il leader del Pd spiegando che ancora “dobbiamo decidere dove” candidarlo. Mentre Ciriaco De Mita, escluso dalle liste del Pd, ‘’sostiene una tesi inaccettabile: che un partito non va bene se non ti candida e va bene se ti candida”. Veltroni, dopo l’affondo di ‘Famiglia Cristiana’ contro l’accordo Pd-Radicali, osserva: “Questa idea che i laici e i cattolici non possano convivere, e che persone che hanno opinioni diverse su temi delicati debbano ognuno farsi un suo partito, è un’idea che ci porta ad un assetto non di un Paese moderno, sarebbe l’unico con un partito laico e uno cattolico”. “In tutti i Paesi europei, occidentali, coesistono persone che hanno sensibilità religiose e etiche diverse all’interno di un principio indiscutible: la laicità dello Stato”, spiega Veltroni. Quindi annuncia la presentazione, oggi, di una proposta di legge “molto dura” sulla pedofilia. Un reato che “è come un omicidio, la violenza su un bambino gli segna la vita. E’ venuto il momento di usare la mano dura. Chi sbaglia deve pagare, è la garanzia che i cittadini chiedono, quando le vittime sono i bambini”. Quanto alla notizia ‘’sconvolgente’’ del probabile ritrovamento dei corpi dei due fratellini Pappalardi, Veltroni osserva che ci sono “due possibilità: un padre che ha ucciso i figli e poi li ha sepolti’’ ed ‘’è agghiacciante’’; ‘’ma anche due bimbi che cadono, per un incidente, e che per aiutarsi l’uno con l’altro rimangono dentro e muoiono: è una cosa alla quale non si può pensare per quanto dolore provoca l’idea della disperazione e solitudine dei bambini”.’’Sull’ipotesi di rimanere da solo, siccome provengo da quella che e’ l’eredita’ della ‘balena bianca’, se qualche balenottero alla fine finisce male, pazienza. Prima o poi il percorso termina per tutti’’. Sono parole dell’ex ministro della Giustizia Clemente Mastella, ospite questa mattina del dibattito di Omnibus su LA7. “Rispetto al si puo’ fare del Pd, noi diciamo che si puo’ fare molto di piu’”. Fausto Bertinotti, al termine della riunione con le delegazioni dei partiti della sinistra arcobaleno a Montecitorio, sottolinea i punti forti del programma della coalizione che sta subendo gli ultimissimi ritocchi. “La parola d’ordine e’ che il nostro e’ l’unico programma di parte presentato in questa campagna elettorale, e con una rivendicazione di questa sua collocazione, senza nessuna propensione ecumenica -spiega il candidato premier della Sinistra-. Su questioni come i diritti, l’ambiente, l’economia c’e’ una scelta nettamente di parte, soprattutto con una netta idea di riduzione fiscale sul lavoro dipendente”.L’Aula del Senato oggi inizierà con l’esame del decreto dell’Election day, per poi proseguire con il decreto milleproroghe molto probabilmente solo domani. A seconda poi dei tempi, il decreto sulla proroga delle missioni internazionali potrebbe essere esaminato nel pomeriggio di domani o al più tardi giovedì mattina. “Molto probabilmente - spiega il presidente dei senatori del Prc Giovanni Russo Spena - oggi esamineremo solo il decreto sull’election day perché le commissioni stanno ancora esaminando gli altri provvedimenti, tra cui il decreto milleproroghe”. Quest’ultimo deve comunque essere approvato entro la fine del mese, pena la decadenza. Ha destato stupore nella sede del Pd la critica di Famiglia Cristiana all’accordo elettorale con i Radicali. Il settimanale dei Paolini, infatti, è sempre stato considerato il più benevolo tra i media cattolici verso l’Ulivo prima e il Pd oggi. Tra i cattolici del Pd, invece, non c’é alcuna meraviglia, e si registra anzi un “ve l’avevamo detto” verso i vertici del partito. La richiesta che viene fatta a Walter Veltroni è ora quella dare “garanzie” che il patto con i Radicali non implichi “derive laiciste”.E diventa quindi atte- sissimo l’intervento che Veltroni farà al Conclave dei cattolici del Pd che si terrà mercoledì a Roma. Ma una prima risposta il leader Democratico la dà a stretto giro, nella tappa marchigiana del viaggio elettorale in pullman: serve rispetto tra laici e cattolici, non anacronistiche divisioni. “Ma davvero in Italia ci deve essere di nuovo una divaricazione fra laici e cattolici? Ma davvero nel 2008 dobbiamo tornare a mettere in discussione che ci sono due verità?”, dice dal palco di Porto San Giorgio, senza alcun riferimento diretto a ‘Famiglia Cristina’. “Le istituzioni sono per loro natura laiche e sono quelle che decidono. Ma ciascuno deve poter portare il suo punto di vista nell’impegno civile, anche quello religioso. Le persone illuminate dalla fede sono un arricchimento gigantesco. Ma, in una concezione moderna della politica e della vita, ci deve essere rispetto reciproco”. Che l’intesa con i Radicali non sia stata digerita dai cattolici lo avevano confermate le parole di Rosy Bindi che, in un’intervista alla “Stampa”, ha sottolineato la distanza dei Radicali dal programma del Pd: “Se sono coerenti non dovrebbero firmare lo e non dovrebbero candidarsi rinunciando alle loro idee”. E a rincarare la dose Bindi aveva espresso apprezzamento per la Bonino ministro e non per la Bonino radicale: cosa che ha provocato la risposta sdegnata dell’interessata. E timori sono arrivati anche dal ministro dell’Istruzione Beppe Fioroni, che ha auspicato che la sottoscrizione del programma da parte dei Radicali, costituisca un impegno a rispettarlo: “Altrimenti sarebbero dei quacquaracqua”. Poi è arrivata la bordata di Famiglia Cristiana che, con il suo milione e mezzo di copie vendute, in abbonamento, in edicola e nelle parrocchie, è di gran lunga il media cattolico più influente. Assai più letto di ‘Avvenire’ che entra in circa 20.000 famiglie. Vista la simpatia mostrata negli anni scorsi dal settimanale verso Romano Prodi, l’Ulivo e ora il Pd, il corsivo è arrivato come un calcio sugli stinchi inaspettato. Il problema nuovo però e che l’attacco non arriva da “Avvenire” o da altri media solitamente critici, ed è quello che sottolineano molti cattolici del Pd, come il preoccupato Pierluigi Castagnetti: “Queste reazioni erano prevedibili dice - solo gli sprovveduti potevano pensare che non ci sarebbero state”. Il problema ora, dice l’ex segretario del Ppi, non è inserire nuove candidature di cattolici (pressioni sono state fatte sui recalcitranti Andrea Riccardi e Andrea Oliverio), ma di un “chiarimento della linea politica”, con Veltroni che dovrebbe dare “garanzie che il punto di convergenza tra laici e cattoli- ci costituito dal Manifesto dei valori del Pd non sarà messo in discussione” e che i radicali non solo sottoscriveranno il programma elettorale del Pd, ma eviteranno anche “iniziative estemporanee”. Intanto, sottolinea Paola Binetti, i cattolici del Pd pensano a garantirsi da soli: “Tutte le componenti cattoliche del Pd -spiega la senatrice teo-dem - hanno ritrovato unità, compattezza che non permetterà nella prossima legislatura un atteggiamento ingenuo o distratto; ci sarà anzi una vigilanza altissima. Siamo più uniti, più determinati e fortemente motivati a evitare ogni slittamento laicista”. La prova muscolare dal fronte cattolico ci sarà mercoledì prossimo, quando tutte le componenti dai cattolici democratici da Castagnetti e Fioroni ai teodem di Binetti e Luigi Bobba, dai Cristiano sociali di Mimmo Lucà e Giorgio Tonini ai prodiani come Rosy Bindi e Franco Monaco, si ritroveranno a conclave per un convegno sull’educazione al bene comune. E proprio in quella sede potrebbe arrivare la parola tanto attesa da parte di Veltroni, del quale è previsto un intervento che dovrà mettere fine alla querelle. E questa e la parte politica della vita quotidiana in Italia ma il Popolo Italiano lasciando un po da parte le Elezioni si è dedicato alla settimana Baudiana di San Remo Giorgio Lambrinopulos Blocco sfratti, il Governo insiste I l Governo (caduto) ha dunque dato incarico a un suo ministro di individuare il modo per varare un nuovo blocco generalizzato degli sfratti. Siamo in presenza di un atto senza precedenti nella storia repubblicana. Il Governo Prodi, infatti, è in carica solo per gli affari correnti. E considerare “affare corrente” un blocco degli sfratti (cioè, una compressione dei diritti proprietari già più volte condannata dalla Corte costituzionale) non sta né in cielo né in terra. Se c’è ancora una Costituzione, o se non è ancora stata stracciata del tutto, qualcuno non dovrebbe consentirlo. In secondo luogo, il rifondarolo Ferrero aveva già proposto in Consiglio dei Ministri un decreto-legge di blocco degli sfratti qualche mese fa e il Consiglio dei Ministri glielo aveva respinto trasformandolo in disegno di legge (e l’emergenza abitativa – salvo che per Ferrero – è tanta che il Parlamento non l’ha quasi neppur preso in considerazione e comunque non l’ha approvato neppure in uno dei due rami del Parlamento). Ora, Ferrero ci ha riprovato, ma non si vede cosa sia cambiato e perché il Governo debba darsi da fare oggi – da Governo dimissionario – per varare un blocco che non ha approvato ieri, da Governo nella pienezza dei poteri. Il ministro Ferrero, in terzo luogo, fa il discorso dello stanziamento dei 550 milioni di euro e dice che basta una proroga di pochi mesi, sino all’autunno. Ma è una bufala, è una favola che i proprietari di casa hanno già sentito diverse volte dal ministro. In pochi mesi, infatti, la mano pubblica non ristruttura e non ricostruisce un bel niente, neanche un pollaio. Dal canto nostro abbiamo già detto e dimostrato che lo stanziamento di 550 milioni di euro, se fosse finalizzato ad affittare alloggi (come logica vorrebbe) e non a costruire o a ristrutturare (come vuole una logica che non si capisce, o si capisce fin troppo), servirebbe a dare una casa per 15 anni a tutti, non uno escluso, gli inquilini interessati al blocco sfratti. Si risolverebbe il problema, dunque. Ma il fatto vero è che proprio questo sembra non si voglia. Meglio fare azioni demagogiche, financo in articulo mortis, continuare a speculare su un’emergenza che non c’è, fare beneficenza (e solidarietà) con la roba degli altri. E fare poi finta di meravigliarsi che certa classe politica non goda più di alcun credito presso l’opinione pub- blica. Se il Governo, in quarto luogo, otterrà di far approvare – in un modo o nell’altro - un nuovo blocco generalizzato degli sfratti come propone Ferrero, Prodi sfiderà ancora una volta la Corte costituzionale (ma ci sarà pure un giudice a Berlino…). Ci lascerà inoltre con un ulteriore atto di demagogia e con un ultimo atto di inutile ostilità nei confronti della proprietà (che già, sentitamente, lo ringrazia per non aver mantenuto la solenne promessa – fatta alla Confedilizia – della cedolare per gli affitti). Un’ultima annotazione. Tutti questi annunci demagogici sono altrettante stilettate al rilancio dell’affitto, ovviamente: eppure, proprio di questo, invece, il Paese ha bisogno, anche come fuga dalla crisi dei mutui. Ma tant’è. Sulla questione degli sfratti, politici vari e sindacato hanno anticipato di una settimana il Carnevale. Invece, sarebbe ora di smetterla di giocare con le parole e sulla pelle degli inquilini, curandosi davvero della loro sorte (così come Confedilizia ha concretamente indicato), senza continuare a farsi una demagogica propaganda, che ha anche dello squallido, creando dannose illusioni. Corrado Sforza Fogliani Presidente Confedilizia Politica 8 Aumentate le tasse del 7% in un anno N elle ultime 2 settimane si è propinato ai cittadini la favola che i conti dello Stato italiano sono migliorati. Facendo sfuggire il fatto che questo miglioramento è “relativo”. Nella realtà assoluta, ossia quella dei cittadini, semplicemente la super tassazione statale è aumentata di un ulteriore 7%, senza che questo sia servito a fermare le spese, aumentate del 3,7%, né la voragine del debito, che ha sfondato la cifra di 1600 miliardi di Euro. Si può parlare di miglioramento quando si è ancora più indebitati di prima e pur avendo ridotto il tenore di vita si spende più di prima? I conti non tornano affatto. Lo Stato si è sbarazzato negli ultimi anni dell’esercizio di competenze a favore di comuni e regioni, allo stesso tempo non dando loro i soldi per svolgere quelle funzioni. Se lo Stato ha trasferito le competenze ai comuni e alle regioni ma senza risorse, cosa che è contraria alla normativa europea, prima o dopo qualche sindaco si deciderà ad impugnare il fatto in sede europea. Ma come fa lo Stato a spendere più di prima se fa meno? I comuni, per svolgere i servizi assegnati, hanno dovuto trasformarsi in avvoltoi che opprimono i loro cittadini con ogni tipo di multa, perfino mettendo in bilancio l’incasso da multe future che è una violazione del principio contabile della certezza delle entrate. Per sopravvivere i comuni hanno poi fatto ricorso al debito, ed ad una super tassazione locale, oltre che alla riduzione dei servizi. Il risultato finale è che nei servizi svolti dal comune lo Stato contribuisce solo per meno del 5%. Come a dire che abolendo lo stato italiano si potrebbero togliere le tasse o ridurre al 5% e non cambierebbe nulla in termini di servizi! Per finire, oggi ci troviamo che alcuni comuni hanno realizzato il miracolo di aver garantito i debiti con cumuli di vera e propria spazzatura! Il risultato globale è che secondo alcune stime le tasse locali sono raddoppiate negli ultimi 5 anni, in maniera regolare fra amministrazioni democratiche e popolari (cioè sinistra e destra). A questa super super imposizione fiscale si è aggiunta una tassazione nascosta costituita dall’inflazione occultata, non più riequilibrata da un qualche sistema di correzione una volta svolto dalla “scala mobile” la quale però favoriva specialmente le aree improduttive del paese. Oltre alla riduzione del potere di acquisto di chi paga le tasse (operai e piccoli aziende), c’è stato un aumento dei costi generali, specie energetici, non certo motivato dall’aumento del petrolio che in termini di Euro è aumentato di circa il 50% in 6 anni, (oltretutto il petrolio non è il componente maggioritario del costo finale dell’energia che per il 70% è fatto di tasse - da cui deriva il tesoretto). Per finire quando l’interesse era al 3% veniva presentato come stabile ed immutabile, ma era invece ovvio che prima o dopo sarebbe cresciuto. Anche al 5% è impensabile resti immutato per 30 o 40 anni quanto la durata di un mutuo. Il reddito è rimasto costante in termini numerici, ma perdeva di potere, l’inflazione è crescita più del PIL, sono aumentate le spese ed enormemente le tasse. Tutto ciò ha portato le famiglie sulla soglia della povertà, ed ormai dentro la povertà. Le prospettive per il 2008 sono di recessione per tutto il mondo occidentale con crolli tipo ‘29 a causa dei mutui facili, ossia strozzinaggio bancario. È servito a qualcosa tirare la cinghia dei cittadini? Sebbene ci siano state enormi maggiori entrate, specie dalla tasse sui carburanti, lo Stato non ha ridotto le sue spese, anzi le ha aumentate garantendo il parassitismo e il pagamento a piè di lista dei buchi di bilancio delle amministrazioni cialtrone. Dunque, come tanto ci viene esaltato, abbiano un minor deficit, ossia lo stato spende percentualmente meno rispetto a quanto incassa, ma questo non significa affatto un miglioramento dei conti. Capiamo bene cosa vuol dire: con questa insopportabile tassazione che sta togliendo l’insalata dai piatti della gente, lo Stato è sempre in deficit, ossia non riesce a stare dentro le spese! Infatti, le tasse statali (entrate fiscali), sono aumentate arrivando a circa il 43,7% del Prodotto interno lordo. Fermo restando che questo dato non comprende quelle tasse locali di cui dicevo che sono raddoppiate negli ultimi 5 anni. In pratica ad un aumento del 7% delle tasse (da 156,9 a 168,16 miliardi), è corrisposto anche un aumento di spese dello Stato ed infatti le uscite correnti sono aumentate del 3,7% circa, passando da 151,05 a 156,71 miliardi di euro. Allora è ovvio che lo Stato ha sforato meno dell’anno scorso, solo dell’1,3% invece del 4%, ma questo in una situazione in cui lo Stato mangia tutto e uccide l’economia. Il pubblico oggi mangia il 50% del guadagno ad ogni passaggio di mercato dal produttore al consumatore. La tassazione è così alta che sono diminuiti i gettiti dai dipendenti privati, e nonostante lo stato non spenda più nulla perché fa fare ai comuni, il debito pubblico non viene sostenuto e gli interessi da pagare sono aumentati del 12,2%. Senza considerare i debiti fatti dai comuni e dalle regione. Ora, se uno Stato ha l’economia che cresce al 1% anno con una inflazione al 3%, in pratica abbiamo una recessione reale del 2%! Purtroppo, secondo la Corte dei Conti i dati Istat sono incompleti di 350.000 rilevazioni che ne rendono parzialmente inutilizzabili i dati che fornisce. Per cui se andiamo a vedere i dati convalidati da Eurostat, vediamo che la spesa pubblica italiana nel 2004 era il 47,7% del PIL, è salita al 48,3% nel 2005, raggiungendo il 50,1% nel 2006. Crescendo ulteriormente nel 2007. Il 2008 si presenta con la promessa di recessione. L’Italia è il paese messo peggio in Europa, ossia il miglior candidato alla bancarotta. Infatti gli altri stati magari spendono di più in termini correnti, per esempio la Francia (ossia danno più servizi), ma non hanno un debito da pagare insanabile come il nostro. Negli ultimi 10 anni sono stati spesi oltre 12 miliardi di Euro per i soli interessi sul debito. Se pensiamo poi che il debito nasce da una truffa di falso in contabile in quanto la Banca d’Italia ha stampato moneta senza avere l’oro, capiamo che questa povertà non è affatto necessaria, ma il risultato di una mirata politica economica di sfruttamento. La propaganda sul benessere creato serve per mantenere la gestione così com’è, ossia con il destino segnato per chi ha sottoscritto un mutuo pensando che sarebbe rimasto al 5%. Tirare la cinghia è possibile per un po’. Ora non c’è più possibilità per la maggior parte della popolazione produttiva. Non resta che moralizzare le istituzioni, le spese, i partiti, gli sprechi, il clientelismo e il parassitismo. È arrivato il momento di far conoscere la precarietà anche ai parassiti di Stato e sopratutto alle regioni assistite. Se siete arrivati a leggere fino a qui, meritate anche di notare che tutto ciò non è stato minimamente evidenziato dalla presunta opposizione, che in effetti si dimostra sempre più solidale al governo e specialmente a Mastella. Benvenuta Mastellopoli Loris Palmerini ‘ Ndrangheta, Camorra, Cosa Nostra e Sacra Corona Unita sono organizzazioni diverse per storia e radicamento sociale. In Calabria, Campania e Sicilia siamo di fronte a realtà criminali, tuttora, molto forti. In Puglia, la criminalità organizzata, in particolare quella delle tre province ionico-salentine, ha, invece, un profilo diverso. Qui c’è stata una reazione della magistratura e delle forze dell’ordine tempestiva ed efficace. Ma c’è di più. La società civile ha resistito agli attacchi ed ai tentativi di condizionamento mafioso. Per altro verso, oggi, è la Calabria la regione su cui bisogna concentrare l’attenzione. Qui vi è una organizzazione criminale, la ‘ndrangheta, che si attesta ai primi posti della graduatoria mondiale del crimine organizzato. Essa è una organizzazione che estende le sue attività a livello nazionale, ( larga presenza, economica in Lombardia , soprattutto), ed internazionale(un recente, clamoroso esempio di presenza criminale, in Germania, a Duisburg). Poi, pericolosa per la sua impenetrabilità: non a caso i pentiti di quell’area criminale sono molto pochi. Come, pure, pochi sono i patrimoni confiscati; lo Stato riesce ad individuare solo le briciole delle grandi ricchezze conseguite dalla ‘ndrangheta con i traffici illeciti. Pertanto, a nostro avviso, con encomiabile coraggio, così si On.le Angela Napoli N° 2/2008 - ANNO XVII - 30 marzo L’espansione economica delle mafie è espressa Angela Napoli, componente della Commissione Nazionale Antimafia:”’Ndrangheta e malaffare opprimono la Calabria”. Vediamo, ora, più da vicino, cosa sono e come operano, oggi le mafie: sono associazioni criminali “anomale”: certe perseguono il profitto, ma anche il potere. Puntano a controllare il territorio con una propria sovranità che si contrappone allo Stato. Ma sono capaci, anche, di colludere con “pezzi” fuorviati, anomali, di quello Stato, di intrecciare relazioni con l’economia e con pezzi di società e della politica. Pertanto, non solo traffico di cocaina, ma anche costruzioni, negozi, discoteche, società di progettazione. Così, ad esempio, in Lombardia, si muove e si afferma la nuova generazione della ‘ndrangheta, ovvero cambia stile, per diventare più forte. A Milano il vero affare è ,ormai, quello dei locali notturni. Per rendersene conto basta poco. Sempre più spesso la security delle discoteche è coordinata da calabresi. Vero o falso che sia, resta il fatto che la malavita considera la politica una sorte di “ventre molle” su cui intervenire. In tal senso si pensi al problema irrisolto da parte della politica, della invasione della spazzatura in Campania, sulla quale si è scatenata, anche, l’ira dell’Unione europea. Pertanto, il Commissario Ue all’ambiente, il greco, Stavros Dimas, minacciando dure punizioni, con procedure legali e multe, così si è espresso: “ E’ il culmine di un processo di oltre 14 anni di insufficiente applicazione della normativa europea sui rifiuti, per il quale l’Italia è stata ripetutamente condannata dalla Corte europea di Giustizia”. In verità, a nostro avviso, la causa più diretta della crisi dei rifiuti sembra essere la mancanza di azione e di volontà, quindi una sorte di “ventre molle”, delle compagini politiche che si sono succedute nel corso di 14 anni, lasciando correre, anche lo smaltimento illegale dei rifiuti ad opera della Camorra. Il tutto accaduto, poi, guarda caso, con (insospettabile!) ordinarietà. Così, insomma, la Camorra attua la regola generale, che- come conferma il pm milanese, Alberto Nobili,- è quella “di non far rumore”, quando in ballo ci sono interessi da milioni e milioni di euro. Non a caso, l’autorevole periodico economico britannico “The Economis” ha definito Roberto Saviano con la sua opera letteraria,“Gomorra”, ‘preveggente’ sul business della pattumiera gestito dalla camorra e sull’emergenza rifiuti registrata ultimamente a Napoli. “ Se da Napoli ci spostiamo a Brindisi il “modus operandi” della criminalità organizzata non si differenzia molto. “La criminalità brindisinaha affermato Antonio Maruccia, neo Commissario straordinario per i Beni confiscati alle organizzazioni criminali”- è moderna, con un profilo “economico” più accentuato. E’ una criminalità più legata agli affari di una città industriale e di mare. Le vicende giudiziarie degli ultimi anni dicono che questo rapporto, città-criminalità, c’è stato”( Cfr. “Città Magazine”-Lecce, del 17-23 novembre 2007). Più in generale la Sacra Corona Unita sta dando segnali di ampia vitalità attraverso i tentativi di internazionalizzazione, stringendo legami con altre associazioni nel settore degli investimenti e del riciclaggio(tanto è emerso in occasione dell’Inaugurazione dell’Anno giudiziario 2008 , a Lecce). Qui ci chiediamo, per onestà intellettuale: la politica al governo che è andato via ha fatto tutto il possibile per dimostrare che lo Stato c’è, per fronteggiare l’espansione territoriale ed economica delle mafie? Ebbene, La Commissione parlamentare antimafia ha presentato, alla Camera, il 28 dicembre scorso, un disegno di legge per introdurre nelle scuole l’insegnamento dell’antimafia e un sito, on line, con uno sportello scuola e università per far conoscere alle giovani generazioni la storia passata e contemporanea, di Cosa Nostra; ma anche per fornire informazioni dettagliate, per esempio, su quanti sono i Comuni italiani sciolti, per mafia, o quali sono le rotte del narcotraffico. Peraltro, va detto a chiare lettere, che la lotta alla mafia non può esaurirsi solo nelle aule di tribunale, ma passa, inesorabilmente, per la costruzione di un clima di giustizia e una cultura della legalità che non può sfuggire. Infatti, nel disegno di legge, in questione, per diffondere la cultura dell’antimafia, fin dalla scuola, avranno priorità le testimonianze dirette o scritte, le documentazioni ufficiali, la storia della mafia e del suo, attuale, intreccio tra economia, politica e società, nonché, i rapporti internazionali delle mafie. In conclusione, diciamo che la politica del governo che si è dimesso ha compiuto solo un primo passo per consentire un salto di qualità nella lotta alle mafie, per colpire oltre alla testa, all’economia e agli affari, anche il cuore, il sentire mafioso che quotidianamente alimenta le nuove organizzazioni mafiose. C’è da augurarsi che il Parlamento approvi, con rapidità, questo interessante disegno di legge! Salvatore Resta Politica Europea POLITICA EUROPEA N° 2/2008 - ANNO XVII - 30 marzo 9 Necessaria una tempestiva informazione sull’ambiente Così ha dichiarato il Commissario per l’ambiente Stavros Dimas L a Commissione propone di migliorare e razionalizzare il sistema europeo di raccolta, analisi e comunicazione delle informazioni ambientali Per attuare politiche efficaci sono indispensabili informazioni tempestive, affidabili e pertinenti sullo stato dell’ambiente, che consentano di capire, ad esempio, come sta cambiando il clima, se lo stato delle acque europee sta migliorando e in che modo la natura sta reagendo all´inquinamento e al mutamento di destinazione dei suoli. Queste informazioni devono essere accessibili a tutti ed essere facilmente comprensibili. A tal fine la Commissione propone di migliorare e rendere più moderni e più razionali i sistemi di informazione esistenti, mediante l’istituzione di un Sistema comune di informazioni ambientali. L’obiettivo è duplice: collegare meglio tutti i sistemi di raccolta dei dati e i flussi di informazione esistenti tramite l’utilizzo di strumenti moderni, come internet e le tecnologie satellitari, e passare da un sistema di comunicazioni cartacee ad un sistema in cui i dati siano accessibili agli utenti alla fonte in modo aperto e trasparente. Il commissario per l’ambiente Stavros Dimas ha dichiarato: “La disponibilità di informazioni tempestive, pertinenti e affidabili sull´ambiente è assolutamente necessaria per consentire ai responsabili politici di far Stavros Dimas fronte ai problemi ambientali del nostro tempo. Ma non è sufficiente. I nostri cittadini hanno il diritto di conoscere la qualità dell’aria e dell’acqua del luogo in cui vivono e di sapere se inondazioni, siccità e inquinamento minacciano i loro beni e le loro fonti di sostentamento. Dobbiamo migliorare il modo in cui raccogliamo, analizziamo e comunichiamo le informazioni sull’ambiente che ci circonda.” La necessità di condividere le informazioni ambientali Delle centinaia di atti normativi in vigore nell’Unione europea in materia ambientale, più di 70 impongono agli Stati membri la presentazione di relazioni su aspetti specifici dell’ambiente nel loro territorio. Ciò implica la raccolta di una grande quantità di dati ambientali da parte delle autorità pubbliche ai vari livelli in tutta l’Unione europea. Tali informazioni sono utilizzate per analizzare le tendenze e le pressioni sull’ambiente e sono essenziali per definire le politiche e valutare se sono efficaci e se sono attuate correttamente. Attualmente questa mole di informazioni non è resa disponibile né tempestivamente né in un formato immediatamente utilizzabile e comprensibile per i responsabili politici e i cittadini, e ciò a causa di una serie di ostacoli di natura giuridica, finanziaria, tecnica e procedurale. La Commissione propone di migliorare e razionalizzare il sistema europeo di raccolta, analisi e comunicazione delle informazioni ambientali Per attuare politiche efficaci sono indispensabili informazioni tempestive, affidabili e pertinenti sullo stato dell’ambiente, che consentano di capire, ad esempio, come sta cambiando il clima, se lo stato delle acque europee sta migliorando e in che modo la natura sta reagendo all´inquinamento e al mutamento di destinazione dei suoli. Queste informazioni devono essere accessibili a tutti ed essere facilmente comprensibili. A tal fine la Commissione propone di migliorare e rendere più moderni e più razionali i sistemi di informazione esistenti, mediante l’istituzione di un Sistema comune di informazioni ambientali. L’obiettivo è duplice: collegare meglio tutti i sistemi di raccolta dei dati e i flussi di informazione esistenti tramite l’utilizzo di strumenti moderni, come internet e le tecnologie satellitari, e passare da un sistema di comunicazioni cartacee ad un sistema in cui i dati siano accessibili agli utenti alla fonte in modo aperto e trasparente. Il commissario per l’ambiente Stavros Dimas ha dichiarato: “La disponibilità di informazioni tempestive, pertinenti e affidabili sull´ambiente è assolutamente necessaria per consentire ai responsabili politici di far fronte ai problemi ambientali Imminente creazione di un innovativo Forum sulla giustizia I l vicepresidente della Commissione euro- mirata La Commissione ha presentato i suoi piapea Franco Frattini ha reso pubblica oggi ni relativamente al forum sulla giustizia in una l´imminente creazione di un innovativo “fo- comunicazione intitolata “Creazione di un forum rum sulla giustizia”. Dal 15 aprile 2008 di discussione sarà posto in essere un forum multidisciplisulle politiche nare composto da operatori della giustizia e sulle prassi che darà un contributo ai lavori della Comdell´UE nel setmissione sulle politiche e prassi nel settotore della giure della giustizia. Il vicepresidente Franco stizia”. La breve Frattini, commissario responsabile del porcomunicazione, tafoglio giustizia, libertà e sicurezza, ha diaccessibile sul chiarato: “Questo forum risponde alle esisito web del vigenze di una consultazione più mirata nelle cepresidente, fasi di proposta e valutazione delle nostre spiega i motivi politiche e leggi nel settore della giustizia. della creazione Oltre a creare una piattaforma per gli opedel forum e ne ratori che hanno a che fare quotidianamente illustra la comcon l´attuazione delle leggi dell´UE nel noposizione ed i stro settore, il forum consentirà un produtmetodi di lativo scambio di idee. Sono particolarmente voro (inclusi i lieto del fatto che il forum riunirà un ampio risultati attesi). gruppo di parti interessate, dai rappresenIl forum sulla tanti del settore dell´assistenza alle vittime giustizia viene ai giudici delle Corti supreme, agli avvocaistituito affinti, ai rappresentanti di reti europee già esiché s´instauri stenti in questo campo. Riteniamo che una un dialogo conconsultazione più mirata sia fondamentale tinuo tra le auper disporre di strumenti europei efficaci torità UE che nel settore della giustizia.” Consultazione Franco Frattini elaborano le po- del nostro tempo. Ma non è sufficiente. I nostri cittadini hanno il diritto di conoscere la qualità dell’aria e dell’acqua del luogo in cui vivono e di sapere se inondazioni, siccità e inquinamento minacciano i loro beni e le loro fonti di sostentamento. Dobbiamo migliorare il modo in cui raccogliamo, analizziamo e comunichiamo le informazioni sull’ambiente che ci circonda.” La necessità di condividere le informazioni ambientali Delle centinaia di atti normativi in vigore nell’Unione europea in materia ambientale, più di 70 impongono agli Stati membri la presentazione di relazioni su aspetti specifici dell’ambiente nel loro territorio. Ciò implica la raccolta di una grande quantità di dati ambientali da parte delle autorità pubbliche ai vari livelli in tutta l’Unione europea. Tali informazioni sono utilizzate per analizzare le tendenze e le pressioni sull’ambiente e sono essenziali per definire le politiche e valutare se sono efficaci e se sono attuate correttamente. Attualmente questa mole di informazioni non è resa disponibile né tempestivamente né in un formato immediatamente utilizzabile e comprensibile per i responsabili politici e i cittadini, e ciò a causa di una serie di ostacoli di natura giuridica, finanziaria, tecnica e procedurale. Giorgio Lambrinopulos litiche in materia di giustizia, libertà e sicurezza e gli operatori che si occupano dell´attuazione e delle conseguenze di tali politiche. Al forum parteciperanno professionisti del settore, inclusi giudici di vari livelli, avvocati civili e penali, pubblici ministeri e altri operatori dei sistemi giudiziari degli Stati membri. Ma - e questo è un aspetto importante - saranno coinvolti anche altri soggetti interessati, tra i quali esponenti del mondo accademico e rappresentanti di ONG che operano nel settore. Costoro esprimeranno opinioni e comunicheranno esperienze come singoli, e non come rappresentanti degli Stati membri. Valore aggiunto I vantaggi della consultazione mirata e multidisciplinare degli operatori della giustizia saranno, in particolare, i seguenti: una legislazione più mirata ed efficace; la frequenza delle riunioni assicurerà che un gruppo di esperti possa chiarire le esigenze degli operatori e i problemi che devono affrontare nell´uso degli strumenti UE; valutazioni d´impatto più approfondite negli specifici settori della giustizia, grazie ai legami diretti con operatori dei sistemi giudiziari degli Stati membri; contributo al modello di valutazione standard stabilito dalla comunicazione della Commissione sulla valutazione delle politiche dell´UE in materia di libertà, sicurezza e giustizia del giugno 2006; fornire l´esperienza concreta necessaria per la consultazione delle parti interessate e per la fase della valutazione approfondita; riunire reti europee esistenti specializzate nel settore della giustizia e facilitare una discussione più coordinata e la condivisione delle conoscenze; suggerire ambiti in cui dovrebbero essere effettuati studi e dirigere questi studi. G.L. Politica Europea POLITICA EUROPEA 10 Sostegno e stimoli per le piccole e medie imprese I l vicepresidente della Commissione europea, Günter Verheugen, ha lanciato oggi Enterprise Europe Network, una nuova, importante rete europea di supporto alle imprese. I maggiori protagonisti del sostegno alle imprese in Europa si sono uniti per offrire uno sportello unico di assistenza soprattutto alle piccole e medie imprese (PMI) e sviluppare tutto il loro potenziale e capacità innovativa. Enterprise Europe Network si articola in Europa in oltre 500 punti di contatto per imprenditori, in grado di fornire un´ampia gamma di servizi di supporto legati strettamente alle PMI sull´intero territorio dell´UE e anche al suo esterno. Alla manifestazione di avvio erano presenti Janez Potocnik - Commissario per la Scienza e la Ricerca, Andrej Vizjak - Ministro sloveno dell´economia, Luc Van den Brande - Presidente del Comitato delle regioni ed Henri Malosse - Presidente del gruppo Datori di lavoro del CESE, nonché presidenti di associazioni d´imprese e rappresentanti di PMI. Nel suo intervento, il vicepresidente della Commissione, responsabile per l´industria e le imprese, Günter Verheugen, ha dichiarato: “Enterprise Europe Network è una pietra miliare della politica integrata della Commissione per la promozione dell´attività imprenditoriale e la crescita delle imprese in Europa. Invito tutti gli imprenditori, all´interno e all´esterno dell´UE, a farne l´uso migliore in base alle loro necessità”. Gli ha fatto eco Luc Van den Brande, Presidente del Comitato delle regioni: “Il Comitato delle regioni sostiene senza riserve questa iniziativa, esempio di una Europa che lavora insieme. Le regioni e le città sono i motori della crescita e della creazione di posti di lavoro in Europa e un impegno reale verso le PMI deve essere da esse fruibile con facilità, per essere efficace.” Dimitris Dimitriadis, Presidente del Comitato Economico e Sociale Europeo, ha affermato: “L´attività imprenditoriale è la chiave perché l´Europa possa affrontare le sfide della globalizzazione, creare nuovi posti di lavoro e innovare. Per questo il lancio di Enterprise Europe Network è un passo importante nella direzione giusta”.Enterprise Europe Network coniuga gli sforzi dei precedenti Eurosportelli con le potenzialità dell´ Innovation Relay Centre. Con la nuova rete, le imprese ricevono, come suggerisce lo slogan, un “Aiuto a domicilio”. Insieme a tutte le reti partner, essa applica il principio del “non sbagliarsi di porta”. Tutte le PMI riceveranno informazioni e un servizio personalizzato, attagliato alle loro necessità, usando nel modo migliore le moderne tecnologie di tutte le organizzazioni presenti nella nuova rete. Concretamente, Enterprise Europe Network offre i seguenti servizi: Assistere le imprese nel loro divenire internazionali Si ritiene che 1 milione di PMI europee possano essere coinvolte nel commercio e negli investimenti transfrontalieri. Enterprise Europe Network aiuterà a sviluppare gli scambi tra imprese, a lanciare nuove idee, ad alimentare possibili cooperazioni e a stimolare le imprese a svilupparsi oltre gli orizzonti in cui sono nate. Incontri tra coppie di imprese aiuteranno a individuare partner affidabili. Costruire cooperazioni tecnologiche tra PMI, basate sul trasferimento dell´innovazione, è un altro modo di “divenire internazionale” e di generare profitti dal capitale investito in ricerca. La rete assiste le PMI a individuare i partner e a stringere accordi con essi. Innovazione, nuovi prodotti e cogliere le opportunità del mercato unico Sostegno alle PMI in materie tecniche come diritti di proprietà intellettuale, norme e legislazione UE; può essere infatti difficile per le imprese restare al passo dei cambiamenti delle opportunità legate alla UE. Promuovere l´innovazione: Enterprise Europe Network incoraggia le PMI a divenire più innovative: condividere risultati di ricerca può far scattare Gunter Verheugen nuove idee/opportunità. Tra l´altro, migliorerà la collaborazione con i cluster che tengono insieme attività diverse legate all´innovazione. Garantire l´accesso al tecnologie innovative aiuterà le PMI ad affrontare la concorrenza globale. Accesso a progetti e a finanziamenti dell´UE La rete Enterprise Europe Network mira a colmare i deficit di conoscenze sulle varie fonti di finanziamento che l´UE mette a disposizione e a rendere consapevoli le imprese delle possibilità esistenti. Soprattutto, le PMI sono incoraggiate a partecipare a programmi di ricerca. Dare informazione di riscontro alla Commissione Enterprise Europe Network collegherà nei 2 sensi gli imprenditori e la Commissione, trasmettendo i punti di vista in entrambe le direzioni per far sì che politiche e iniziative preparate dalla Commissione siano utili alle PMI e non aumentino gli oneri amministrativi. Il nuovo Enterprise Europe Network fa parte della politica integrata della Commissione per promuovere l´attività imprenditoriale e la crescita delle imprese in Europa. Esso sosterrà le PMI di qualsiasi settore perché traggano vantaggi dalle opportunità del mercato unico. Giorgio Lambrinopulos N° 2/2008 - ANNO XVII - 30 marzo Indipendenza del Kosovo Nuovo problema per la UE U n incontro fra le massime autorità istituzionali del Kosovo -il presidente Fatmir Sejdiu, il primo ministro Hashim Thaci e lo speaker del parlamento Jakup Krasniqi - dopo le 10.00 dà l’avvio oggi alle procedure verso la dichiarazione d’indipendenza unilaterale della provincia a maggioranza albanese dalla Serbia. La proclamazione solenne è prevista per il pomeriggio, secondo quanto confermato ufficialmente dal governo. Un’indipendenza scrive l’ agenzia ANSA che per Belgrado e per i serbi superstiti di questa regione rappresenta un’offesa, prima ancora che una strappo al diritto. E che per la gente albanese è invece una rivincita contro tutte le frustrazioni della storia e le incognite del presente. “Gëzuar Pavarësia” (Auguri, indipendenza!) si legge come un sospiro su decine di cartelloni. Con un solenne atto unilaterale del suo parlamento e il sostegno dell’occidente, questa terra non sarà più provincia serba, ma uno Stato sovrano. Ma la festa - ancorché macchiata da qualche ansia - è cominciata già stasera: al suono dei clacson dei caroselli di auto e in un tripudio di bandiere rosse con l’aquila nera al centro, di omaggi alla memoria dei “martiri” e d’entusiasmo patriottico. La data tanto attesa, chiara fin dai ieri, è domenica 17: un numero che da queste parti non ha alcuna connotazione scaramantica. Hashim Thaci, l’aitante ex guerrigliero dell’Uck assurto un mese fa al rango di primo ministro, ha evitato fino all’ultimo qualsiasi proclama ufficiale, ma con un giro di parole ha confermato alla fine tutto. Non sara’ una domenica come le altre, ha detto ai giornalisti che gli facevano la posta all’uscita di un incontro di dialogo con esponenti della Chiesa ortodossa serba: sarà “un giorno di calma, di comprensione e di impegno dello Stato per il compimento della volontà dei cittadini del Kosovo”. Poi, a sera, l’annuncio pubblico degli schermi della televisione. Per Thaci, passato con disinvoltura dalla mimetica alla grisaglia, si è trattato d’altronde di restare fedele sino in fondo alla consegna della prudenza ricevuta dai grandi sponsor della “giornata storica del Kosovo”: gli Stati Uniti e l’Unione Europea, decisi a limitare al massimo il pericolo di incidenti o provocazioni, mentre nella provincia (nella ex provincia) si affacciavano i primi funzionari della missione civile Eulex inviata da Bruxelles per affiancare l’amministrazione Onu dell’Unmik e il contingente Nato della Kfor, accompagnando i primi passi di una sovranità destinata, al di là di ogni retorica, a restare a lungo sotto tutela. Che sia indipendenza “sorvegliata”, secondo il testo del piano del mediatore finlandese Martti Ahtisaari recepito da Pristina e sempre respinto da Belgrado, nessuno lo nega. Ma poco importa, dopo gli otto anni di protettorato Onu seguito ai bombardamenti della Nato del 1999, alla sconfitta del regime di Slobodan Milosevic, alla fine delle repressioni anti-se- paratiste. “Quasi non ci credo, sto per mandante di almeno 28 assassinati del avere anch’io uno Stato”, dice all’AN- partito di Rugova. Uno che, come molti SA Durim Hasaj, 25 anni, uno dei tanti capi dell’Uck, non ha mai spiegato la fine disoccupati di questa terra povera che di un migliaio di rom, serbi e albanesi acper anni si è aggrappata all’idea della cusati di collaborazionismo, desaparecidos sovranità come a una grande speranza, negli anni del primo dopoguerra”. Mini, se non a una panacea. “Credo che mi poi, al Corriere dice di non comprendere porterà un futuro migliore”, aggiunge “la fretta della comunità internazionale” fiducioso. La stessa fiducia di migliaia verso il riconoscimento del Kosovo indidi giovani e meno giovani che sciama- pendente dal momento che “questi procesno in queste ore lungo il boulevard de- si non si risolvono in pochi anni,. E non si dicato a Madre Teresa, tirato a lucido e affidano a chi ha partecipato allo sfascio. pronto alle festa - dignitosa, ma entusia- Ci si rende conto che all’Aja non testimosta - che Thaci promette. I nuovi simbo- nierà più nessuno contro gente che comanli nazionali restano di là da venire: la da uno Stato?”. Il generale Mini non esclubandiera della futura identità kosovara, de che la proclamazione di indipendenza come l’ha chiamata il premier, esiste, della regione possa avere un effetto domima diverrà pubblica solo fra tre settima- no: “questa proclamazione fa saltare il dine, insieme con la prima Costituzione ritto internazionale fondato sulla sovranità del Kosovo e (forse) con un inno che degli Stati. Uno scempio voluto dagli Usa, per nessuno conosce. Non fa nulla: lo che in questo diritto non credono e l’hanstendardo di questa celebrazione - mu- no dimostrato in Iraq. Sotto quest’aspetto, leta da toro per l’irritazione dei serbo- il Kosovo è l’altra faccia dell’Iraq”. Per kosovari rinchiusi nelle loro residue Mini, poi, il riconoscimento del Kosovo enclave - è quello dell’aquila d’Albania, da parte dell’Italia “sarebbe un errore fache tappezza case e negozi, colora indu- tale, peggio di quando si riconobbe la menti e poster e sventola, nel gelo di Croazia. Quella almeno era una Repubuna limpida giornata invernale, quasi blica federata, non un territorio sottratto a ovunque. Accanto ad esso molte ban- uno Stato membro dell’Onu. Non credo diere europee e moltissime americane, che l’Italia ci cascherà: il riconoscimento enormemente popolari in un lembo del non spetta ai singoli paesi, basta l’Omvecchio continente che ama lo zio Sam brello Ue”. Pessimismo sul futuro prossicome sarebbe impossibile immaginare mo del Kosovo viene espresso, in una inaltrove. Qualcuno va in giro avvolto in tervista alla Stampa, dal generale un drappo albanese, qualche altro in americano William Nash, che, nella metà una sorta di mantello a stelle e strisce, degli anni Novanta, guidò le truppe Usa combinato approssimativamente col nei Balcani. “Mosca - dice Nash - farà tradizionale copricapo bianco a cono mancare al Kosovo l’elettricità e il sostedei Balcani del sud. Tutti i monumenti gno finanziario a Pristina e si adopererà al dell’orgoglio nazionale sono già co- fine di impedire l’entrata del nuovo Stato sparsi di fiori, in attesa che - chiusa la nei consessi internazionali, a cominciare sessione straordinaria del parlamento dalle azioni unite”. Nash disegna scenari convocata nel pomeriggio per formaliz- di grande tensione nell’area dopo la scelta zare la secessione - venga inaugurato indipendentista della dirigenza kosovanel panorama architettonico non pro- ra: “la minoranza serba scenderà nelle prio esaltante di Pristina anche il nuovo strade, vi saranno proteste contro l’indiobelisco dell’indipendenza: un colosso pendenza. Il centro delle protesta sarà da 9 tonnellate. Dalle finestre e sui muri Mitrovica, ma non solo. Vi saranno prospuntano gli slogan della festa: dalle teste anche a Belgrado. Compito delle esibizioni più comuni di patriottismo, forze Nato in Kosovo sarà di prevenire all’insolito “Zio, è fatta!” iscritto sotto ed evitare che tutto ciò porti a violenze l’immagine dell’eroe Adem Jashari, vit- tra la popolazione serba e quella albanetima simbolica, con tutta la famiglia, se”. Nash esclude che la Serbia possa delle repressioni dell’era Milosevic. “E’ decidere di inviare truppe nella regione , una grande giornata per tutti - sorride ma ipotizza che la Nato possa cadere in per strada Adelina Morina, 34 anni, e una trappola determinata dallo scontro parlando con le Agenzie di stampa,lei tra le etnie: “ciò che i comandi dovranno che di mestiere fa l’insegnante, il volto impedire è che le tensioni, destinate cersferzato dal vento - abbiamo sognato tamente a crescere, degenerino in scontri questo momento per secoli. Non credo aperti”. che l’indipendenza produrrà miracoli, G.L. ma sarebbe già bello se portasse un po’ di benessere. E un futuro senza guerra e violenze...secondo gli analisti politici pero : Il Kosovo indipendente serve solo ai clan che lo potranno utilizzare per le loro spregiudicate operazioni finanziarie, un “porto franco” che consentirà di farne la base di nuove banche per il denaro dell’Est perché “Montecarlo, Cipro, Madeira non sono più affidabili”. E’ duro il giudizio del generale Fabio Mini che, nel 2002 e nel 2003, è stato il comandante della Nato in Kosovo. In una intervista al Corriere della Sera, Mini esprime giudizi durissimi sulla nuova dirigenza kosovara e parla anche di una “anima nera” che, dice “’e’ il Hashim Thaci Attualità N° 2/2008 - ANNO XVII - 30 marzo C osì ha dichiarato lo stesso Baudo: “dire che sono felicissimo per gli ascolti sarebbe ingiusto e spocchioso. C’é delusione sul calo di ascolto perché abbiamo fatto un bel lavoro, abbiamo rinnovato il festival, abbiamo portato allegria sul palco. Ma sono molto fiducioso, a parte la contemporaneità del fatto luttuoso che ha spostato parte del pubblico, con una perdita notevole dei nostri telespettatori”: così Pippo Baudo commenta i risultati degli ascolti della prima serata del Festival di Sanremo nella conferenza stampa al teatro Ariston. “Esprimo un desiderio, appena vi lascio andrò in chiesa: sono convinto che -ha proseguito Baudo - questa inversione ci sia, che questa seconda puntata avrà un riflesso maggiore, sarà divertente andare sempre più in alto, rosicchiare sempre più pubblico”. Pippo ha ringraziato “coloro i quali hanno fatto questo festival, innanzitutto Andrea Osvart: non era facile rompere il ghiaccio per una neofita”. Ma anche Elio e le Storie Tese, conduttori del Dopofestival: “Mi aspettavo una cosa bella ma è stata bellissima, hanno portato una forza nuova, una ironia nuova all’interno di Raiuno. Ci sono state pagine anche vivaci - ha aggiunto riferendosi allo scontro verbale tra Toto Cutugno e l’inviato del Corriere della Sera - Fa parte del Dopofestival, dagli anni prossimi magari si può mettere un ring”. Passando a Piero Chiambretti, Baudo ha detto: “Gli voglio bene. Magari qualcuno si aspettava che la parità tra di noi fosse solo formale, che invadessi il campo. Ma invece siamo stati davvero pari, mi sono molto divertito, mi piace la sua ironia e il suo modo di sdrammatizzare”. Chiambretti ha subito ricambiato i complimenti: “Ringrazio Baudo, che è come Putin, molto generoso con il suo delfino. Ieri sera, al di là degli scherzi, è stato molto generoso, mi ha dato molto spazio, forse anche troppo, è stato una spalla eccellente”. “Mancano ancora quattro puntate. Per me l’effetto B è Baudo, che è il fiore all’occhiello del festival. La settimana Baudiana di Sanremo ha registrato il picco di ascolto alle 21:43, con 12 milioni 707 mila spettatori, e la punta massima di share alle 23:37, con il 46.55%. Il primo appuntamento con il Dopofestival - in onda dall’1:01 all’1:59 - ha avuto il 29.77% con 1 milione 77 mila telespettatori. Nel prime time Raiuno è stata la rete più seguita con 8 milioni 749 mila telespettatori e il 31.32%. Netto successo Rai in prima serata, in seconda e nell’inSergio Cammariere (ha cantato la canzone “L’amore tera giornata, rispettivamente con il 54.81% e 15 non si spiega”) milioni 312 mila spettatori, con il 55.55% e con il Rafforzeremo con i nomi delle liste 47.22%. Risultati rilevanti - sottolinea del Pd e del Popolo delle libertà. E Viale Mazzini - per le trasmissioni comunque, rispetto a La7, ho guada- dedicate a Sanremo. Unomattina ha gnato 32 punti di share”: così Piero ottenuto l’ascolto più alto nella seChiambretti alla conferenza stampa conda parte con il 32.88% e 1 milione dell’organizzazione al teatro Ariston 211 mila; Festa Italiana ha realizzaha commentato l’esito della puntata to il 23.41% con 2 milioni 147 mila; di ieri sera. Crollano gli ascolti del fe- La vita in diretta, nella seconda parte, stival di Sanremo. La prima serata ieri è stata seguita da 2 milioni 903 mila ha ottenuto nella prima parte 9 milioni persone con il 25.74%; Tg2 Costume 518 mila telespettatori pari al 35.01% e Società ha ottenuto il 14.43% con 2 di share e nella seconda 4 milioni 818 milioni 258 mila telespettatori. L’atmila con il 39.44%. Nel 2007 la prima tenzione dei telespettatori per la croserata del festival, condotto da Baudo naca, in particolare per il ritrovamento con Michelle Hunziker, aveva avu- dei fratellini Pappalardi a Gravina, to nella prima parte una media di 12 penalizza il festival di Pippo Baudo e milioni 452 mila telespettatori, pari al Piero Chiambretti. A pesare sull’esor43.80%, e nella seconda di 6 milioni dio della prima serata di Sanremo 759 mila, con il 47.08%. Ieri la media 2008 - che ha avuto nella prima parte totale delle due parti è stata di 7 mi- 9 milioni 518 mila telespettatori con il lioni 68 mila spettatori con il 36.46%. 35% di share, il dato più basso per un In prime time Raiuno ha fatto segnare esordio festivaliero dal 2000 ad oggi, il 31.32%. Il festival ha probabilmente e nella seconda 6 milioni 759 con il pagato l’attenzione del pubblico per la 47.08%, pari a una media di 7 milioni vicenda del ritrovamento dei resti dei 68 con il 36.46% - è stata sicuramente due fratellini Pappalardi a Gravina: gli l’ottima performance di Chi l’ha visviluppi sono stati seguiti ieri in diretta sto?, che ha seguito in diretta su Raitre da Chi l’ha visto? su Raitre e da Studio gli sviluppi della vicenda di Gravina. Aperto. La prima serata del festival Il programma di Federica Sciarelli LETTERA AL DIRETTORE L’Italia del trucco, l’Italia che siamo S ig. Direttore, LíAssociazione Contro Tutte le Mafie, nellíambito della sua attività statutaria, intenta a dimostrare che in Italia nulla funziona, ha portato avanti inchieste ed approfondimenti, basandosi solo su un reportage di articoli di stampa pubblicati nel tempo e nello spazio, riconducibili ad autori citati, preparati e coraggiosi, a cui va il nostro riconoscimento di verità. Dati di fatto incontestabili e visionabili, pubblicati sul sito www.controtuttelemafie.it o www.ingiustizia.info . Da questo studio díinsieme si delinea e si rileva un quadro desolante per tutta líItalia e tutti gli Italiani, ancorché le istituzioni e i media cerchino di tacitare una verità scottante, dove finanche la magistratura è arrivata a sequestrare il sito dellíassociazione, al fine di oscurarne la realtà. LíItalia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro che non cíè, e non sulla libertà, che tutti declamano, ma nessuno ha il coraggio di costituzionalizzare nei principi. LíItalia è sfiduciata nelle Istituzioni, sfilacciata, mal governata; una mucillaggine sociale e una poltiglia di massa rassegnata allíinezia e che inclina verso il peggio, che si uccide e si ferisce nei festeggiamenti di capodanno. Insomma: un caos organizzato. LíItalia dove non cíè libertà di stampa e di parola. I media appartengono ad una casta foraggiata dallo Stato e dai partiti politici; con emolumenti stratosferici, sottoposti a dipendenza e 11 servilismo, nepotismo e clientelismo. I giornalisti sono precari, censurati ed intimiditi dal potere politico e giudiziario. LíItalia dove i servizi pubblici sono indecenti: emergenza idrica; posta ferma nei depositi; rifiuti ammassati e bruciati per le strade; telefonia in monopolio mal funzionante ed intercettata; ferrovie nel caos, con passeggeri abbandonati o congelati, con treni affollati, sporchi, con legionella, pulci, cimici e zecche. LíItalia dove non cíè giustizia: con abusi nelle carceri pieni di gente indigente e presunta innocente; con meno carceri per i reati più gravi; con 4 milioni di vittime di errori giudiziari. LíItalia dove cíè illegalità e malagiustizia; con le 31.353 richieste in 3 anni di equa riparazione per violazione del termine ragionevole del processo; dove si spara nei tribunali o dove gli avvocati sono stressati. LíItalia dove il fallimento di aziende sane è una fabbrica del reddito per gli operatori della giustizia. LíItalia dove è impedita la difesa e líaccesso al gratuito patrocinio. L’Italia dove le denunce penali non sono iscritte nel registro generale. LíItalia dove tutti sono responsabili per le loro azioni, meno che i magistrati: casta impunita, ai quali il peggio che li può capitare è il trasferimento di ufficio per incompatibilità ambientale. LíItalia dove è norma insabbiare i procedimenti penali contro gli stessi colleghi magistrati e i poteri forti e, nonostante tutto ciò, vi sia una marea di magistrati inquisiti. LíItalia dove la magistratura è una casta con privilegi e segreti; definita come una lobby mafiosa, sovversiva ed eversiva, che influisce sul potere esecutivo e legislativo. LíItalia dove vige líimpunità per i parlamentari, i magistrati, i commissari díesame dei concorsi truccati; i funzionari pubblici non sono licenziati, pur condannati per gravi delitti. LíItalia dove gli avvocati e i notai non sono stinchi di santo, abusando del loro status. LíItalia dove la stessa magistratura, per la pseudo lotta alla mafia: usa líincompatibilità ambientale per i magistrati scomodi o le lotte di potere per le carriere; o lincia Giovanni Falcone e Agostino Cordoba; o processa Sergio De Caprio, il Capitano Ultimo che arrestò Riina; o non confisca i beni sequestrati alla mafia. LíItalia dove le indagini sulla massoneria e sulle stragi sono bloccate. LíItalia dove risulta essere governata da politici drogati, ignoranti, pregiudicati, falsi, voltagabbana, puttanieri e mafiosi, assenteisti e costosi per la comunità. LíItalia dove ci sono sprechi: aeroporti inutili, compagnie aeree e marittime inutili e dannose; opere pubbliche incompiute; voli di Stato; auto blu; pensioni faraoniche; privilegi faraonici ai parlamentari, ai magistrati, ai consiglieri regionali, ai funzionari pubblici, ai professori universitari, ai giornali. LíItalia dove si ìregalanoî le case pubbliche ai politici. LíItalia dove ieri ha infatti raccolto una media di 4 milioni 400 mila spettatori, pari al 16.48%, su un target prevalentemente di donne e di anziani, che è poi quello che tradizionalmente segue il festival. In particolare, Chi l’ha visto? ha ottenuto il 18.8% sul pubblico femminile (contro il 13.5% su quello maschile) e il 22.5% sulle fasce più anziane (dai 55 anni in su, che rappresentano ben il 43% dell’intera platea televisiva). Sulle donne over 55, la trasmissione di Raitre ha fatto segnare il 25.5%. Completamente diversa era la situazione lo scorso anno, quando il festival, allora condotto da Baudo con Michelle Hunziker, aveva fatto segnare 3 milioni e 8 punti di share in più nella prima parte della puntata del debutto (12 milioni 452 mila con il 43.80%, e 6 milioni 759 mila con il 47.08% nella seconda parte, con un a media ponderata del 44.82%). Su Raitre c’era infatti Ballarò, che ottenne una media di 3 milioni 100 mila pari all’11.44% (dunque oltre 1 milione e cinque punti in meno di Chi l’ha visto?), pescando su un pubblico totalmente diverso rispetto agli appassionati di canzonette: il programma di Floris ebbe infatti il 17.47% sugli over 55 e in particolare il 15.5% sulle donne più anziane. Da sottolineare anche che nel 2007 il festival esordì di martedì, una serata in cui il bacino totale davanti alla tv in prime time è tradizionalmente più ampio rispetto al lunedì sera: lo scorso anno il 27 febbraio, data del debutto di Sanremo, c’erano infatti davanti alla tv 28 milioni 909 mila persone (contro i 27 milioni 509 mila del giorno prima), ieri ce n’erano 27 milioni 937 mila, quindi un milione in meno. Sulla performance di ieri non sembra invece aver pesato la concorrenza di Canale 5 che, con il film Il principe e il pirata, ha ottenuto nella fascia di prime time il 16.67%, un dato sostanzialmente stabile rispetto a quello dello scorso anno (16.12%). Studio Aperto, che ha dedicato un’edizione straordinaria alla vicenda di Gravina, ha ottenuto una media di 1 milione 515 mila con il 5.7% (recuperando 1.7 punti rispetto al programma precedente, Real Csi). Giorgio Lambrinopulos Pippo Baudo tutti e sempre sono in conflitto di interessi. LíItalia dove le elezioni sono truccate. LíItalia dove amministrare la cosa pubblica significa cadere in tentazione e delinquere. LíItalia dove ci sono appalti pubblici truccati. LíItalia dove gli impiegati pubblici sono malati, assenteisti e improduttivi. LíItalia dove i militari sono condannati per tangenti, o segretano le morti per líuranio impoverito o il vaccino. LíItalia dove la polizia, líarma dei carabinieri, la guardia di finanza sono accusati di violenza o altri reati, facendo fare i lavori sporchi ai vigilantes, considerati polizia di serie B. LíItalia dove si elevano sanzioni amministrative truffa. LíItalia dove ci sono collaudi falsi dei veicoli. LíItalia dove ci sono abusi edilizi ed inquinamento atmosferico, inquinamento delle acque, inquinamento ambientale, inquinamento acustico. LíItalia dove ci sono gli incendi boschivi redditizi. L’Italia dove gli allievi sono più bravi degli insegnanti. LíItalia dove per trovare lavoro ti devi asservire e far raccomandare, dove è inconsistente il collocamento pubblico o privato, se non per creare precariato. LíItalia dove i sindacati sono uníaltra casta, con poteri e privilegi. LíItalia dove cíè sfruttamento dei lavoratori, addirittura sfruttamento a danno dei giudici onorari, dei giudici di pace, degli assistenti parlamentari, dei medici specializzandi, dei praticanti avvocato, dei giornalisti. LíItalia dove cíè il mobbing nelle istituzioni. LíItalia dove non cíè tutela della salute dei lavoratori e prevenzione degli infortuni. LíItalia dove sono truccati gli esami scolastici e delle patenti, oltre che i test di ammissione alle università. LíItalia dove tutti occupano un posto di responsabilità che non merita, in quanto sono truccati tutti i concorsi pubblici, compresi quelli forensi, giudiziari, accademici, notarili, giornalistici, sanitari, televisivi, inps, postali, scolastici, sportivi, canterini; negli enti locali i concorsi sono truccati, o sono concorsi senza concorso, o sono concorsi a sorteggio, o sono concorsi parentali. LíItalia dove ci sono compagnie assicurative riunite in cartello, rincari RCA ingiustificati e inadempienze risarcitorie, sinistri truffa e avvocati con magistrati collusi tra di loro, che assicurano il risarcimento. LíItalia dove ci sono truffe bancarie, le mani della giustizia sui banchieri e la piovra delle banche sulla giustizia, le banche come la più grande rete di connivenza con la mafia, líusura bancaria. LíItalia dove tutti evadono le tasse o ci sono le cartelle pazze per tributi non dovuti. LíItalia dove cíè il caro prezzi ingiustificato. LíItalia dove cíè lo sciopero selvaggio, senza rispetto e tutela dei diritti altrui. LíItalia dove ci sono i falsi invalidi e le barriere architettoniche. LíItalia dove gli stranieri clandestini emulano gli italiani. LíItalia dove i padri separati rivogliono i loro figli. LíItalia dove di pedofilia si abusa parlando o accusando. LíItalia dove la politica crea clientelismo nella sanità e, per gli effetti, crea malasanità. LíItalia dove, addirittura, lo sport e insito di dubbi sulla sua correttezza e lealtà. Questa è líItalia che siamo. Possiamo anche nascondercelo, ma non si può negare líevidenza. Grazie dellíattenzione. Lettera firmata Attualità 12 N° 2/2008 - ANNO XVII - 30 marzo Credito d’imposta quale “bonus sicurezza” per tabaccai e negozianti Potranno beneficiare del provvedimento legislativo attività di rivendita di genere di monopolio e commerciali di vendita al dettaglio, all’ingrosso, e somministrazione di alimenti e bevande S ono stati finalmente pubblicati, sulla Gazzetta Ufficiale di sabato 1° marzo 2008 (Serie Generale n. 52), due decreti del Ministro dell’Economia e delle Finanze che danno attuazione alle disposizioni contenute nella Legge Finanziaria 2008 (articolo 1, commi da 228 a 237), a favore di tabaccai e commercianti, per usufruire del credito d’imposta denominato “bonus sicurezza” Potranno beneficiare dell’agevolazione coloro che svolgono attività di rivendita di generi di monopolio e le Piccole e Medie Imprese commerciali che esercitano attività di vendita al dettaglio, all’ingrosso, e di somministrazione di alimenti e bevande Entrambe le categorie potranno usufruire, per il triennio 2008-2010, di un credito d’imposta pari all’80% delle spese sostenute per la prima installazione, sul luogo dell’attività, di sistemi di pagamento con moneta elettronica (P.O.S.) e di impianti di sicurezza per prevenire furti e rapine Il credito fruibile non potrà essere superiore si seguenti limiti : Per i tabaccai, di € 1.000 (mille) per ciascun periodo d’imposta, e quindi, complessivamente, di € 3.000 nel triennio 2008-2010; Per le imprese commerciali, di € 3.000 (tremila) per ciascun periodo d’imposta, e quindi, complessivamente, di € 9.000 nel triennio 2008-2010. Il credito d’imposta andrà utilizzato esclusivamente in compensazione (in F24) e indicato, a pena di decadenza, sia nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo Dubbi sui meriti dei compiti a casa C onsultare il vocabolario, risolvere equazioni, studiare poesie: dopo la scuola ci sono i compiti da fare a casa. Ma servono? Non molto per come sono concepiti, sostengono alcuni ricercatori e direttori d’istituto. Il loro giudizio e’ che rendono piu’ deboli gli alunni in difficolta’ e non e’ detto che migliorino i piu’ bravi. Gli esperti dell’Universita’ Tecnica di Dresda (Germania) hanno interpellato 1.300 alunni e 500 insegnanti delle scuole a tempo pieno della Sassonia. Un terzo (33%) dei maestri riconosce di non saper valutare se i compiti abbiano qualche effetto. In generale, i maestri non hanno rilevato benefici particolari per i tre quarti (75%) dei loro alunni. Anche gli scolari hanno molti dubbi sui meriti dei compiti a casa (e questo e’ comprensibile); solo un terzo pensa d’aver migliorato i voti grazie a loro. I ricercatori vedrebbero di buon occhio quest’alternativa: lezioni di sostegno a scuola per alunni in difficolta’, anche perche’ sono proprio quelli che in famiglia non trovano l’aiuto necessario. Ma questa soluzione comporterebbe ulteriori aggravi di spesa pubblica. Insomma il problema rimane tutto, anche in Italia. Il Precario lavora anche da malato P recari, stagionali, artigiani lavorano nonostante stiano male. All’assenza dal lavoro conseguirebbe una decurtazione dalla busta paga che non possono permettersi. Il fenomeno riguarda anche i titolari di partita Iva. Mario Falconi, presidente della sezione romana della Fnmg, federazione dei medici di famiglia, sottolinea che il fenomeno si estende sempre di più, coinvolgendo i liberi professionisti e i laureati o diplomati di fascia alta. Roberto Soldà commenta: “I gio- vani che devono inserirsi nel mercato del lavoro o che avviano una nuova attività si trovano a dover fare sacrifici personali”. Il segretario romano dell’Italia dei Valori conclude: “Il problema a monte è la profonda crisi anche economica del sistema Italia che ha delle ricadute su Roma. I nuovi tipi di contratto non danno nessuna garanzia ai nuovi lavoratori, che si trovano a saltare da un’attività all’altra, penalizzando la vita personale e, in questo caso, anche la salute “. d’imposta in cui viene riconosciuto sia in quelle relative ai periodi in cui avviene l’utilizzo. L’agevolazione è soggetta al limite de-minimis (tetto di 200mila euro nel triennio) e non è compatibile con altri aiuti di stato per gli stessi costi se il cumulo comporta il superamento di detto limite massimo. Per poter fruire del credito d’imposta sarà necessario presentare preventivamente un’istanza telematica all’Agenzia delle Entrate, secondo le modalità che saranno fissate da apposito provvedimento del Direttore dell’Agenzia, che dovrà essere emanato entro 30 giorni dalla pubblicazione dei decreti ministeriali in argomento (pertanto, entro il 31 marzo 2008) I crediti saranno fruibili solo dopo aver ricevuto, sempre in via telematica, l’assenso da parte dell’Agenzia delle Entrate Considerato che l’istanza dovrà contenere l’indicazione degli estremi identificativi della documentazione relativa all’avvenuto sostenimento delle spese agevolabili (ad es. fatture, contratto di leasing, ecc), è consigliabile, alle imprese interes- sate, installare i sistemi di sicurezza e/o P.O.S. prima possibile in modo da poter effettuare l’invio telematico della richiesta del bonus alla prima data utile che sarà stabilita dal citato provvedimento attuativo dell’Agenzia. Ciò in quanto ci si potrebbe trovare di fronte, come più volte è accaduto in passato, ad un diniego per esaurimento dei fondi disponibili per il 2008, nel qual caso si dovrebbe ripetere l’istanza l’anno successivo (2009) senza poter utilizzare il credito nell’anno corrente. Fernando Sannazzaro Accertamenti fiscali. Ridateci Nerone L a questione delle cartelle di pagamento del Fisco sta assumendo contorni sempre più preoccupanti (contorni da Stato di legislazione, e basta, altro che Stato di diritto). La decisione, poi, delle Commissioni riunite Bilancio e A ff a r i c o s t i t u z i o n a l i della Camera – in pratica, di dare un colpo di spugna a comportamenti in danno dei contribuenti illegittimi dal 2000, quindi da più di 7 anni – è di una gravità senza precedenti. Ma andiamo per ordine. Nel luglio del 2000, dunque, viene solennemente approvato lo Statuto dei contribuenti: una nuova era di civiltà giuridica è spuntata, così – almeno – viene presentata la cosa dal Governo del tempo, e così sperano – ardentemente – i contribuenti. Fra le tante belle norme che esso reca (molte delle quali poi disattese, ma q u e s t o è u n a l t r o d i s c o rso ancora) ce n’è una che prescrive questo: che gli atti dell’amministrazione finanziaria e dei concessionari della riscossione devono (“tassativamente”, dice testualmente la disposizione) indicare, f r a l ’ a l t r o , l ’ “ u ff i c i o p r e s so il quale è possibile ottenere informazioni complete in merito all’atto notificato o comunicato e il responsabile del proced i m e n t o ” . L a P. A . , p e r ò , perlopiù non fa neppure caso alla prescrizione, va avanti come se nulla foss e . G l i u ff i c i p i ù d i l i g e n t i inseriscono una norma di stile (tipo: responsabile è i l D i r e t t o r e d e l l ’ u ff i cio o suo delegato) che non serve a niente, lascia – in buona sostanza – le cose al punto di prima. La questione viene allora sottoposta all’esame della Corte costituzionale. E la Consulta – con una esemplare decisione, dello scorso novembre – non solo dice che la norma è legittima, ma ne fa anche l’elogio (sempre per via della civiltà giuridica che dovrebbe regnare anche in Italia) e aggiunge, anzi, che gli atti del procedimento di riscossione devono indicare il responsabile del procedimento che fa capo all’esattore, e non – come invece solitamente avveniva, nei rari casi in cui si applicava la citata norma dello Statuto – del procedimento, culminante nella consegna del ruolo all’esattore, che si svolge presso l’amministrazione finanziaria. Bene, benissimo, tutto a posto e chiaro, dunque. E invece, il bello comincia proprio ora. Intervengono i politici, immagino su pressione dei burocrati. Alle Commissioni di cui s’è detto (che hanno all’esame la conversione in legge del c.d. decreto milleproroghe) spunta un emendamento – presentatori i due relatori del provvedimento, t a rg a t i Pd e Rosa nel pugno – nel quale, in poche parole, si dice questo: che con lo Statuto dei contribuenti s’era scherzato, che la nullità delle cartelle prive delle richieste indicazioni viene (farisaicamente, mi si permetta) confermata, ma solo a far tempo dalla conversione del decreto legge citato (pressappoco, dalla fine di febbraio in poi). In parole chiare: quel che è fatto è fatto, e va anche bene; lo Statuto avrà un’applicazione d i ff e r i t a . L a s a n a t o r i a h a dell’incredibile. Si vara una norma alla quale si attribuisce grande valore, che la Corte costituzionale conferma di grande civiltà, e in quattro e quattr ’otto la si manda a farsi benedire per tutto il periodo dall’approvazione ad oggi (per un periodo di più di 7 anni, come già si diceva). Ma chi deve mai avere fiducia in uno Stato del genere? In un’Amministrazione che fa quel che vuole, che si ritiene al d i s o p r a d e l l a l e g g e ( p e rsino di una legge “solenne” come doveva essere lo Statuto) e che ottiene poi anche il formale avallo del suo comportamento – se l’aula ratificherà l’operato della Commissione – dal Parlamento? E si ha il coraggio, poi, di meravigliarsi che la gente non creda più a niente, e a nessuno? Lo Statuto del contribuente contiene anche una norma che stabilisce che “i termini di prescrizione e di decadenza per gli accertamenti di imposta non possono essere prorogati”. Per l’Ici, dal 2000 non sono mai rimasti una volta – una volta sola – quelli di legge (i Comuni si danno – meglio: si fanno dare – anni e anni di tempo). Nerone – si, proprio lui, nel ’58 d.C. – stabilì il termine massimo di un anno per il recupero degli inadempimenti fiscali (C. Adams, For Good and Evil, ed. Liberilibri, pag. 1 3 8 ) . To r n i a m o a N e r o n e , se non è troppo tardi. Corrado Sforza Fogliani Presidente Confedilizia Attualità N° 2/2008 - ANNO XVII - 30 marzo 13 Rischio stangata di mille euro per famiglia N on si ferma la discesa del dollaro: le quotazioni del biglietto verde sembrano sbriciolarsi - con un nuovo record storico dell’euro sopra la soglia mai toccata degli 1,51 dollari - di fronte allo spettro della recessione americana e di un nuovo maxi-taglio dei tassi da parte della Federal Reserve a marzo. Gli acquisti degli operatori dei cambi si sono accaniti fin da ieri sera sull’euro, che continua a bruciare record su record: oggi, con i ‘falchi’ della Banca centrale europea sempre sospettosi verso ipotesi di tagli dei tassi e la Fed che parla quasi apertamente di un nuovo taglio, l’euro è volato fino a 1,5144 dollari: il biglietto verde vale 0,66 euro. Già martedì sera la divisa di Eurolandia aveva infranto per la prima volta la soglia degli 1,50 dollari. Quella del biglietto verde è una vera e propria corsa al ribasso: basti pensare che l’indice della Fed che traccia l’andamento del dollaro nei confronti delle sei maggiori altre valute, scambiato a New York, oggi è crollato a quota 74,07, minimo record da quando l’indice viene calcolato, cioé dal 1973. Contro lo yen il biglietto verde ha segnato 160,99. A innescare la fuga dal dollaro sono state le parole del presidente della Fed, Ben S. Bernanke: dopo aver notato il rallentamento economico in atto da gennaio, il banchiere centrale ha promesso di agire con prontezza per aiutare la crescita. Da tempo molti economisti - ieri il premio Nobel Joseph Stiglitz - dicono che gli Usa sono in recessione. Nonostante la smentita del presidente Bush (“non siamo in recessione”, ha ribadito oggi) molti operatori hanno interpretato i commenti di Bernanke come la velata conferma della probabile crescita negativa in atto nella prima economia mondiale. E lo scenario tratteggiato dai dati economici statunitensi sembra andare nella stessa direzione: le compravendite di abitazioni nuove, a gennaio, hanno segnato un calo del 2,8%, molto peggiore del -0,7% previsto. Anche gli ordini di beni durevoli, termometro degli investimenti, sono scesi più del previsto, mentre le richieste di mutui ipotecari la scorsa settimana sono crollate di quasi il 20%. Inevitabile le vendite di dollari sui mercati, visto che le previsioni degli operatori sono per una nuova manovra aggressiva sui tassi: i futures danno al 28% la probabilità di un maxi-taglio del costo del denaro da tre quarti di punto, al 39% quella di una nuova sforbiciata da mezzo punto, e al 32% un taglio da un quarto di punto. Per i mercati i tassi statunitensi scenderanno ad almeno il 2% entro metà anno. Ben presto - avvertono però diversi economisti - la Fed potrebbe trovarsi in grossa difficoltà visto il basso livello dei tassi raggiunto dopo le recenti manovre aggressive, e con i prezzi petroliferi in orbita, oggi a livelli record sopra i 102 dollari. Al contrario, i futures sui tassi Euribor non sembrano scontare un taglio da parte della Banca centrale europea prima dell’estate. L’Eurotower tiene i tassi incollati al 4% da giugno scorso, per contenere le spinte inflazionistiche del petrolio e dei prodotti alimentari. E dopo le parole del presidente Jean-Claude Trichet, che lo scorso 7 febbraio ha fatto sperare in un taglio parlando di incertezze economiche “insolitamente alte”, da parte dei paesi ‘falchi’, quelli cioé più attenti al contenimento dell’inflazione che allo stimolo della crescita, continuano ad arrivare segnali contrari ad un taglio. “Le aspettative del mercato sull’evoluzione dei tassi di interesse sottovalutano in questo momento il rischio inflazione”, ha detto oggi Axel Weber, membro tedesco del consiglio direttivo della Bce. E il collega olandese Nout Wellink è giunto a dargli manforte: “Pensavamo che un tasso di cambio a 1,45 dollari sarebbe stato un ostacolo davvero forte per l’economia Europea - ha detto - invece si è dimostrato che non è così”. Parole di segno opposto a quelle del vice-presidente di COnfindustria Alberto Bombassei, secondo cui la Bce “deve essere più vicina al mondo delle imprese”. Sprofonda il dollaro. Le dichiarazioni del presidente della Fed, Ben Bernanke, secondo cui la Fed agirà “in maniera tempestica” per sostenere la crescita hanno dato il là a una nuova fase di vendite sul “greenback”, che ha toccato il livello record di 1,5127 nei confronti dell’euro. E anche il prezzo del petrolio vola oltre quota 102 dollari. Stamattina, negli scambi dell’after hours sul Nymex, la Borsa merci di New York, il barile di West Texas Intermediate ha toccato un picco da 102,08 dollari, successivamente i futures in prima scadenza si attestano in rialzo di 68 cents, con il Wti a 101,56. Sulla piazza internazionale di Londra il barile di Brent, il greggio del mare del Nord, aumenta di 65 cents a 100,12 dollari. Ieri è stata la giornata nera degli indici macroeconomici statunitensi, che confermano pure che la crisi immobiliare non è ancora finita, parte dai prezzi alla produzione che, inaspettatamente, balzano a gennaio dell’1% a fronte delle previsioni degli analisti su di un aumento dello 0,4%, dopo la flessione dello 0,1% di dicembre. Più allarmante è la rilevazione ‘core’, al netto delle componenti volatili come alimentari ed energia, che si attesta a +0,4% (il rialzo più alto da un anno a questa parte), il doppio dello 0,2% atteso dagli operatori. A spingere verso l’alto i prezzi sono i marcati rincari di carburanti, prodotti alimentari e farmaci, che fanno temere un balzo dell’inflazione malgrado la frenata della crescita. “Un’inflazione più alta, accompagnata da una crescita più lenta, non è di sicuro la migliore ricetta per una moneta moneta”, rileva John McCarthy, responsabile del desk valutario di Ing Financial Markets. Lo spettro che si affaccia più prepotente sui mercati è la stagflazione, cioé lo scenario di un’economia senza crescita e di aumento delle tensioni sui prezzi. I timori, in più, sono legati al fatto che la Federal Reserve, in occasione della prossima riunione del Board monetario (il Federal Open Market Committee, Fomc) del 18 marzo possa avere minori spazi di manovra per allentare la presa sul costo del denaro. Non a caso, il presidente della Fed di Dallas, Richard Fisher, ribadisce in giornata che l’inflazione è motivo di grande preoccupazione”, mentre le attese dei mercati sono per le indicazioni che il numero uno della Banca centrale Usa, Ben Bernanke, farà nella sua testimonianza semestrale davanti commissione Servizi Finanziari della Camera. A peggiorare il clima che poi l’indice della fiducia dei consumatori statunitensi, calcolato dal Conference Board, che nel mese di febbraio crolla a 75,0 (da quota 87,3 di gennaio), contro le stime a quota 82 atteso dagli economisti. La fiducia dei consumatori americani scende quindi ai minimi da cinque anni risentendo della frenata dell’occupazione e della recessione immobiliare, mentre continuano a salire i prezzi della benzina e dei generi alimentari. Proprio il settore immobiliare resta la spina nel fianco dell’economia a stelle e strisce: a gennaio si registra il boom dei pignoramenti, in rialzo del 90% (a quota 45.327 unità) nel confronto dello stesso periodo del 2007. Il dato, elaborato RealtyTrac, rimarca il continuo aumento del numero di notifiche delle banche nei confronti dei mutuatari che non riescono a far fronte al pagamento delle rate di mutuo per il brusco rialzo dei tassi d’interesse. I casi di insolvenza fra la clientela cosidetta subprime, ossia con scarsa affidabilità creditizia, sale addirittura ai massimi da agosto scorso che rappresenta anche il secondo livello più alto mai registrato da RealtyTrac. In base ai dati forniti da Citigroup, quest’anno saranno ridefiniti mutui a tasso variabile per un ammontare complessivo di 460 miliardi di dollari, con il conseguente aumento della rata che diventerà più onerosa per i mutuatari. Unica nota positiva è il rialzo di Wall Street che sfiora l’1% di guadagni dopo che Ibm ha reso noto un programma di buy-back (acquisto di azioni proprie) fino a 15 miliardi di dollari, in scia al miglioramento delle sue stime di profitto sull’esercizio 2008. Mai così caro nella storia: i prezzi dell’oro nero continuano a schizzare verso l’alto e mettono a segno un nuovo record, sopra quota 102 dollari al barile. Un livello mai toccato prima nella storia, neanche ai tempi dei grandi shock petroliferi degli anni 70-80 che costrinsero gli italiani alla bicicletta. E scatta l’allarme rosso sul fronte dei prezzi. Con i consumatori che iniziano a fare le prime stime sull’impatto delle nuove fiammate petrolifere, stimando una stangata da 920 euro all’anno per ogni famiglia, già alle prese con i recenti aumenti della luce e del gas e con il costo della benzina e del gasolio ai massimi storici. Federconsumatori e Adusbef profilano un impatto di quasi 500 euro a famiglia per le ricadute dirette dal ca- ro-barile. E altri 420 per gli effetti indiretti, legati cioé alle conseguenze delle impennate dei prezzi del petrolio su tutti gli altri beni: l’aumento dell’oro nero rischia infatti di innescare un effetto volano che dai prezzi alla produzione, passando per i trasporti, arriva fino a quelli dei generi di largo consumo. Causando una rincorsa del caro vita che già il mese scorso si è attestato ai massimi dal 2001, al 2,9%. I consumatori parlano, ad esempio, di “un’effetto inflattivo al 3,1%”. A mitigare la stangata c’é comunque il supereuro che ha spinto oggi all’angolo la moneta americana, ai minimi di oltre 1,51 dollari per un euro. Un effetto che attenua l’impatto: se i livelli di cambio fossero rimasti, ad esempio, ai livelli di un anno fa il costo del barile avrebbe un impatto di 10 euro in più mentre un litro di gasolio costerebbe 7 centesimi in più ed uno di benzina sarebbe 6 centesimi più caro. Un aiuto, anche se piccolo, quello che arriva dalla forza del cambio che ha consentito all’Italia di risparmiare negli ultimi conti petroliferi 3 miliardi di euro: 26 miliardi la bolletta 2007 contro i 29 miliardi che si sarebbero raggiunti senza l’effetto cambio. L’emergenza caro-greggio continua a dominare i mercati e preoccupare le economie mondiali - con nuovi allarmi arrivati oggi da autorevoli fonti della Fed e della Bce - e non sembra destinato a rientrare. Almeno nel breve periodo, secondo le stime di alcune banche d’affari che nei giorni scorsi sono arrivate anche a lanciare previsioni per nuovi aumenti, fino a 120-150 dollari al barile. Colpa anche della ‘speculazione’ che da tempo domina i mercati petroliferi, ricorda il presidente dei petrolieri italiani Pasquale De Vita, stimando nel “20% l’impatto di questa componente sul costo del barile”. I fondamentali l’equilibrio tra domanda e offerta mondiale di greggio non mostrano infatti segnali di preoccupazioni, fanno notare esperti di settore. Come dimostrano anche i dati arrivati oggi dall’altra parte dell’oceano: nonostante un aumento delle scorte americane, le quotazioni dell’oro nero sulla piazza di New York sono rimaste sui loro massimi, sopra 100,59 dollari in una giornata che ha visto i futures con consegna ad aprile superare per la prima volta nella storia i 102 euro (a 102,08) e mettere a segno così il massimo mai toccato prima. Bruciando cioé anche quel record di tutti i tempi segnato nell’aprile del 1980 quando il barile segnò quota 77 dollari che attualizzati ai corsi odierni (tenendo conto cioé dell’inflazione) corrispondo a 101,7 dollari al barile. Giorgio Lambrinopulos 14 da Roma Attualità luci e ombre della N° 2/2008 - ANNO XVII - 30 marzo Capitale Cultura, società, costume, arte, teatro, musica, danza, attualità e vita moderna Anatomia di una (tentata) rapina La diretta testimonianza di un nostro collega sui sempre più frequenti episodi di criminalità a Roma L e feste di fine anno hanno fatto rinviare solo di qualche giorno le iniziative (che tutti si augurano conclusive ed incisive) che dovranno essere assunte dai responsabili della sicurezza degli abitanti di Roma. Da parte dei romani - dalle istituzioni ai semplici cittadini - c’era già stata una presa d’atto – che è anche e soprattutto una presa di coscienza – del problema della sicurezza e di quello ad esso strettamente collegato della legalità, sempre più avvertiti nella Capitale. Poi la recente liberalizzazione delle frontiere per i cittadini dei nuovi stati ammessi a far parte dell’Unione Europea aveva richiamato la generale attenzione sui rischi di riversamento nel nostro Paese di elementi malavitosi. E le autorità preposte non se ne sono state con le mani in mano, attivando comunque investigazioni e interventi operativi e di prevenzione. Ma naturalmente non è bastato e non può bastare. Non è solo l’ex immigrato straniero (ora cittadino europeo ad ogni effetto) che lascia il suo paese per sfuggire ai conti con quella giustizia a dover preoccupare: l’escalation di reati commessi anche dalla grande e piccola criminalità nostrana è sotto gli occhi di tutti. Specie per quanto concerne attentati di avvertimento mafioso, spaccio di droghe, furti e rapine. Di queste ultime hanno fatto le spese, fra i tanti, personaggi illustri (come il regista Salvatores e il giornalista-tv Sposini) e molto meno illustri se non sconosciuti (come il sottoscritto). Già, anche lo scrivente – nel suo piccolo – ha avuto il… piacere della notorietà come oggetto di (tentata) rapina. E forse vale la pena accennarvi. E’ un campanellino d’allarme in più tendente a ricordare che i tempi cam- Il pontile di Ostia biano e forse occorre essere più attenti, se non diffidenti,verso chi ci si avvicina in luoghi e momenti poco indicati a certi… accostamenti. Dov’è successo? A Roma, in via delle Gondole, strada del quadrilatero “commerciale” di Ostia che incrocia la capofila Via delle Baleniere, dove shopping e passeggio si fondono fino alle ore 20,30 e dove subito dopo il movimento pedonale si riduce al minimo come ormai in quasi tutte le città. Una via che dopo la chiusura dei negozi è solitamente percorsa, oltre che dai pochi residenti rimasti in giro, da gruppi di pendolari rientrati col trenino della Roma-Lido. Molti, specie se stranieri, dalla Stazione preferiscono tagliare per strade più interne e percorrere a piedi anche via delle Gondole per raggiungere le loro abitazioni di Ostia Ponente. La gente ha fretta: pensa ai fatti propri e dà appena uno sguardo a chi incrocia. C’è un po’ di diffidenza, ma tranquillità. Sono le 21, 45. Ho avuto a cena ospiti americani che, con la mia auto, riaccompagnerò in albergo per tempo: l’indomani dovranno prendere un aereo del mattino che li riporterà ad Atlanta. Scendo in istrada - che presenta il minimo movimento di quell’ora - e aziono subito l’apri-cancello elettronico per andare in garage attraverso il passo carraio condominiale. Intravedo un tizio sui trent’anni che mi sta passando accanto come diretto dalla Stazione verso Ostia Ponente, ma, mentre inizio la discesa verso i box, me lo ritrovo affiancato: scende pure lui dicendomi, in italianoromanesco: “Che, sta andando anche lei in garage? Debbo andare a prendere una cosa nel box di mio fratello, ma non mi ricordo esattamente dove sta…Forse più aventi, sulla sinistra…”. In mano mostra le chiavi di una macchina. Siccome non l’ho mai visto - ma nemmeno posso escludere che sia il fratello di qualche abitante delle quattro palazzine L’Umberto I°, deposito per gli abusivi R oma - E’ ancora il Policlinico Umberto I al centro dell’ennesima vicenda grave ed imbarazzante che travolge la sanità romana. Dopo la bufera, non ancora archiviata, relativa alla parentopopli che avrebbe assicurato alle figlie e al genero del rettore Guarini ben tre ambiti posti da ricercatore (di cui uno presso il settore Estimo, presieduto dal Prof. Di Paola, su cui si indaga per un appalto da 8,8 milioni di euro relativo ad un’area parcheggio della Sapienza e vinto dalla società Cpc, presieduta guarda caso dallo stesso Di Paola), l’attenzione è ora catalizzata dai venditori ambulanti che affollano i marciapiedi antistanti la struttura ospedaliera - con non pochi disagi per i clienti del Policlinico costretti ad un assurdo senso alternato per accedere all’ospedale - e ne occupano i magazzini come deposito per la merce che poi vendono in strada. Il fenomeno non è certo nuovo, si tratta piuttosto dell’ennesima piaga ormai incancrenita in seno al martoriato Policlinico, ma vedere quel via vai di abusivi che dall’interno della struttura ospedaliera trasportano in strada la loro mercanzia sotto gli occhi indifferenti dei vigilantes fa senz’altro un certo effetto, e a nulla sembrano valere i blitz sortiti dalla polizia municipale, spesso sbeffeggiata dalla capillare organizzazione di venditori, complici e compari ormai abilissimi nel far sparire la merce e farla poi ricomparire giusto poche decine di minuti più tardi. “E’ indecoroso”, commenta il Segretario romano dell’Italia dei Valori Roberto Soldà, “che una simile gestione di uno degli ospedali più importanti della città continui ad essere avallata senza che i responsabili ne paghino le conseguenze. E naturalmente non mi riferisco solo ai vigilantes, che pure dovrebbero fare qualcosa in merito ad una questione che riguarda anche la sicurezza dell’ospedale, ma a chi detiene la responsabilità oggettiva della gestione del Policlinico ed è profumatamente pagato perché l’Umberto I funzioni come polo d’eccellenza e non come ricettacolo di malaffare e mala gestione”. Il Segretario romano Soldà sottolinea inoltre come non sia il singolo episodio, seppur grave, a dover allarmare cittadinanza ed istituzioni, ma un malcostume generale attorno al nosocomio che “attraverso un comodo scarica barile non permette di accertare le responsabilità gestionali della struttura, secondo il fumoso precetto ‘tutti colpevoli, nessuno è colpevole’”. Una facciata dell’Ospedale Umberto I° di Roma del condominio - rallento il passo per dargli la precedenza. Ma non mi sopravanza e, allora, accelero guardandomi per due volte dietro. Noto che mi segue da vicino e sto per prendere qualche risoluzione per allontanarmene del tutto quando, giunti ad una svolta del garage, il tipo mi previene e, mentre in mano, al posto delle chiavi, gli compare un coltello a serramanico, fa con un sorrisetto sardonico e con un tono che vuol essere sbrigativamente persuasivo: “Non fa’ storie e dammi il portafogli!”. Ora mi è chiaro che sono stato ingenuo. E la sorpresa è tale da scatenare in me una reazione di rimozione da “shock”: “Non può essere vero”, mi dico, “Forse scherza”, “Forse sto facendo un brutto sogno”. Ma il tipo è lì con la lama puntata e mi si accosta di più. In un attimo mi passano in mente varie possibili opzioni di sopravvivenza. Poi, giacché non lo vedo particolarmente aggressivo, opto per il guadagnare tempo. E, cominciando a retrocedere lungo il corridoio dei boxes, tento di avvertirlo bonariamente: “Guarda, che stanno per scendere in garage anche mio nipote ed altri…” Non si fa distogliere, allunga il braccio non armato verso il borsello dei documenti dell’auto che ho al braccio e lo tira a sé. Poi mi fa “Che, stanno qua i soldi?”. Che faccio? E’ un momento risolutivo che può decidere di una vita: decido di lasciarglielo, continuo ad arretrare e, siccome il garage presenta in quel punto ampie aperture d’areazione sui giardinetti di alcuni condomini, comincio a gridare aiuto con tutto il fiato possibile. Il tipo non sembra adontarsene, intento com’è a svuotare il borsello, cercando fra documenti di guida e accessori. Giungo, sempre retrocedendo e gridando, ad una svolta del corri- doio. E’ un attimo: lui è sempre preso a cercare fra le carte e allora decido – con rischio - di girargli le spalle e fuggire verso la restante parte del garage rimasta nella semioscurità. Non sento i passi di un suo inseguimento e la percorro alla massima velocità consentita dalla mia età ben matura, riuscendo a defilarmi da un’altra uscita condominiale e riparare in casa con l’immaginabile, forte sorpresa di parenti e ospiti. Chiamiamo la polizia e con un mio nipote ridiscendo in strada anche per attendere i poliziotti. Dopo dieci minuti sono lì: vogliono la descrizione del tipo e di com’è andata. Poi mi precedono in garage per rintracciare sia il rapinatore, sia il borsello (se questo sarà ritrovato con tutto il suo contenuto, si sarà trattato solo di una tentata rapina). Dell’uomo nessuna traccia. Il borsello, tutti i documenti e gli accessori sono sparpagliati in terra nel punto in cui il tipo ha cercato inutilmente i “soldi”. I poliziotti decidono che è inutile proseguire le ricerche. Ometto per ovvii motivi gli accordi presi con loro al momento di salutarci. Intanto all’ingresso del condominio s’è fatta parecchia gente: scopro che alcuni avevano sentito le mie grida d’aiuto provenienti dai garage e si erano attivati – sia pure con qualche prudenza - per accorrere. In via delle Gondole sembra tornata una normale sera di passeggio. Ma il problema ingravescente della sicurezza dei cittadini di Roma resta. Qualche giorno dopo sul litorale viene trovato riverso, con la gola recisa, un rumeno: la stampa riferisce che. a quel che pare, è un regolamento di conti fra connazionali. Nei giorni successivi parlo della mia vicenda con due autorevoli esponenti del XIII Municipio. Mi assicurano che qualcosa si farà e che al riguardo ci sarà anche un incontro col Prefetto. E intanto alla conferenza stampa di fine anno, lo stesso Prodi accenna al “clima di insicurezza”, “alla diffidenza verso lo straniero” , alla “necessità di un cambiamento” per lo “sviluppo del Paese”. Speriamo! Lino D’Orta Sportello on line per gli albergatori A l via a Roma lo sportello unico on line per gli albergatori, nell’ambito del SUAP (Struttura Unica Attività Produttive), il terminale amministrativo del Campidoglio per concentrare in un solo punto tutte le pratiche e le informazioni alle imprese. Lo “Sportello Unico on line per le Attività Ricettive” nasce ad opera del Comune (Dipartimento Semplificazione e Comunicazione, Ufficio Turismo Sport e Moda) e consentirà di chiedere e ottenere via web, senza spostarsi fisicamente, le autorizzazioni necessarie all’attività alberghiera. In particolare, collegandosi allo sportello on line si potrà: ricevere informazioni e orientamento (per e-mail, chat o con prenotazione di richiamata); scaricare i moduli e inoltrare le domande; effettuare pagamenti; inviare documenti; chiedere il rilascio di pareri e certifi- cazioni di altre amministrazioni pubbliche (come Asl e Vigili del Fuoco). Per le imprese, un modo comodo e veloce per conoscere lo stato delle proprie pratiche e ricevere assistenza. Il progetto parte con la fase sperimentale il 30 marzo. Prima della messa a regime, Comune e associazioni degli imprenditori collaborano per verificare il funzionamento dello sportello on line e, se necessario, apportare modifiche e miglioramenti. E’ il primo passo, ha detto l’assessore alla semplificazione Cecilia D’Elia, “di un processo più ampio di semplificazione al servizio degli imprenditori e dell’economia romana”. Il sistema alla base dello sportello on line per gli albergatori, fondato sull’interconnessione informatica tra uffici pubblici, “è il modello da attuare anche per le altre attività imprenditoriali”. Gianfranco Nitti N° 2/2008 - ANNO XVII - 30 marzo da Roma Attualità 15 luci e ombre della Capitale Cultura, società, costume, arte, teatro, musica, danza, attualità e vita moderna case in affitto per le Per una capitale eco-compatibile Niente persone diversamente abili Il Segretario romano Soldà lancia alcune proposte “verdi” per la città di Roma R oma - In seguito alle iniziative regionali che prevedono l’uso di lampade e macchinari ad alte prestazioni energetiche, e al progetto provinciale che impone l’utilizzo di materiali biologici quali la carta, la cancelleria, l’arredamento e il materiale di pulizia dei locali, allo scopo di ridurre emissioni inquinanti e sprechi all’interno delle amministrazioni, anche i comuni sono chiamati a prendere iniziative per favorire l’eco-compatibilità. In tal senso si muove, ad esempio, l’iniziativa di qualche comune di munire di pannelli solari tutti gli edifici di nuova costruzione, garantendo un notevole risparmio energetico nel rispetto dell’ambiente e delle tasche dei cittadini. A tale proposito, il Segretario romano dell’Italia dei Valori Roberto Soldà invita il comune di Roma a non tirarsi indietro, anzi, a fare da traino per nuovi progetti che, partendo dall’amministrazione pubblica, arrivino a sensibiliz- È Roberto Soldà, Segretario Italia dei Valori zare e coinvolgere il cittadino, a cui troppo spesso si chiede di fare il primo passo, salvo poi lasciare che resti un episodio isolato e trascurato anche dalla stessa amministrazione. “Una città come Roma”, commenta Soldà, “anche attraverso piccole iniziative può fare tanto per l’ambiente e per l’educazione ambientale, che deve diventare un patrimonio culturale da cui non si può prescindere. Sono finalmente state abolite le caldaie a carbone -obsolete, costose e inquinanti- ma ci sono numerosi altri accorgimenti tecnici che possono migliorare sensibilmente l’impatto ambientale di molte attività quotidiane. Innanzitutto un uso più consapevole anche delle caldaie di nuova generazione, e poi il riuso e il riciclo di materiali quali la carta nelle scuole e negli uffici pubblici, fino ad arrivare agli impianti fotovoltaici e ai pannelli solari. Naturalmente queste iniziative devono essere promosse (e incentivate economicamente, come nel caso del fotovoltaico e del solare) in primis dall’amministrazione pubblica, il cui esempio servirà a sensibilizzare anche il cittadino, troppo spesso assurto a capo espiatorio delle leggerezze della politica o comunque impossibilitato dal tenere una condotta responsabile dal punto di vista civico e ambientale”. I tesori di Napoleon stata presentata anche in Italia, dopo Francia, Messico e Germania, la parte del Trésor della Fondation Napoléon di Parigi dedicata al Primo Impero. Duecento opere sono ospitate, dal 15 febbraio al 25 maggio, al Museo Napoleonico di Roma, nel nuovo spazio espositivo inaugurato per l’occasione. La mostra “Napoleone. Fasto imperiale. I Tesori della Fondation Napoléon” presenta anche alcune opere del Musée de l’Armée, del Musée de la Malmaison, di una collezione privata francese nonché due dipinti prestati dal Museo Praz. Le numerose assonanze tra la collezione francese e quella del Museo Napoleonico fanno sì che questa mostra si inserisca perfettamente nel contesto storico-artistico del museo romano. Le 200 opere esposte ñ dipinti, disegni, miniature, arredi, abiti, porcellane, gioielli ñ permettono un vero e proprio viaggio tra i fasti della corte imperiale rivelando la perizia degli artisti-artigiani dell’epoca. I pezzi esposti evocano non solo lo sfarzo ufficiale della corte ma anche i suoi aspetti più intimi e domestici restituendo così un quadro a tutto tondo della società napoleonica. Non solo dipinti e disegni dunque ma anche tantissimi oggetti legati all’uso quotidiano come tabacchiere, accessorio molto amato dall’Imperatore, vasi, servizi di piatti o di tazzine, nécessaires, orologi da tasca. Preponderante è anche la presenza di porcellane. Non mancano testimonianze relative a Napoleone condottiero. Arricchiscono la sezione dedicata alle campagne militari, l’Aigle de drapeau, uno dei vessilli della Grande Armata, il casco e la corazza in dotazione agli ufficiali dei carabinieri, e numerose sciabole. Un disegno preparatorio per Le Sacre di Jacques-Louis David ricorda la grande cerimonia del 2 dicembre 1804 a Notre-Dame; in esso Napoleone è raffigurato in atto di incoronarsi mentre nella versione finale della grande opera del Louvre l’im- peratore è ritratto nel momento in cui incorona la moglie Josephine. Le tappe più importanti della complessa cerimonia sono documentate da una serie di otto acquerelli dell’architetto Fontaine. L’ultima sezione della mostra è dedicata all’epilogo della straordinaria vicenda napoleonica. Gli anni trascorsi dall’esule a Sant’Elena sono ricordati da alcuni oggetti personali dell’Imperatore come il nécessaire dentaire (Napoleone dedicò sempre un’attenzione particolare alla cura dei denti) e il nécessaire de portemanteau (con l’occorrente per la toilette) utilizzato durante le operazioni militari ad Austerlitz. La mostra è promossa dal Comune di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali, Museo Napoleonico e dal Ministero BB. CC., Soprintendenza per i Beni Ambientali Architettonici Artistici Storici per le Province di Pisa, Livorno, Lucca, Massa, Carrara, Museo Nazionale delle Residenze Napoleoniche dell’Isola d’Elba, che sarà la seconda tappa italiana. La cura è di Giulia Gorgone e Maria Elisa Tittoni. L’organizzazione di Zètema Progetto Cultura. Dal 12 giugno al 12 settembre 2008 l’esposizione si trasferirà all’isola d’Elba, nelle due sedi del Museo Nazionale delle Residenze Napoleoniche, la Palazzina dei Mulini e Villa San Martino di Portoferraio. Gianfranco Nitti I Ciaudà Antonello De Pierro denuncia la discriminazione nei confronti dei disabili R oma - Come già denunciato diverso tempo fa dal segretario romano dell’ Italia dei Valori Roberto Soldà, è emerso nuovamente l’increscioso problema riguardante la quasi totale impossibilità per le persone diversamente abili di locare un alloggio nella capitale. A Roma sette responsabili di altrettante agenzie immobiliari su dieci hanno negato l’affitto a Mimmo, un ragazzo disabile, pochissimi minuti dopo aver offerto le più svariate soluzioni a un cosiddetto “normale’’; questo è quanto si evince da un’ indagine effettuata da Francesco Palese per la trasmissione televisiva “L’Altra Inchiesta” dell’emittente Retesole, filmato reperibile sul sito web di YouTube (http://www.youtube.com/ watch?v=Kw5xTOGLA8M). Lo scorso 5 dicembre Mimmo, al secolo Domenico Vetere, laureando in Scienze politiche all’Università La Sapienza, insieme ai colleghi Mary, Totò e Graziella, organizzò un presidio di fronte Montecitorio, proprio per denunciare il fatto che da diversi mesi lui e gli altri ragazzi, disabili anch’essi, non riuscivano a trovare un alloggio, in quanto a breve avrebbero dovuto abbandonare la Casa dello Studente in via Cesare De Lollis. Fortunatamente tuttora la struttura preposta alle residenze universitarie, sotto precise disposizioni dell’assessore regionale all’Istruzione Silvia Costa, ospita i ragazzi in attesa di un futuro migliore. “Quando ho sentito questa notizia sono saltato sulla sedia - così esordisce Antonello De Pierro, presidente del movimento nazionale dell’ Italia dei Diritti, dopo aver preso atto della vicenda - è veramente inconcepibile, in un momento in cui si parla tanto di abbattimento delle barriere architettoniche, un atteggiamento così indifferente, è davvero assurdo che ci sia un sentimento discriminatorio così accentuato nei confronti dei disabili. In un paese civile è un fatto aberrante - prosegue De Pierro - oltre all’abbattimento delle barriere architettoniche, il vero lavoro da fare è quello di demolire con la scure dell’impegno culturale e sociale le barriere mentali nei confronti dei portatori di handicap. Di fronte ad episodi di questo tipo sembra che i decenni dall’ olocausto nazista ad oggi non siano mai passati, sembra che la storia non ci abbia insegnato nulla; purtroppo il lavoro da fare è ancora molto, occorrerebbe intervenire anche legislativamente per reprimere atti di questo genere. Il tessuto sociale italico è costellato da molti episodi di intolleranza nei confronti dei diversamente abili, uno dei tipi di discriminazione più diffusi è quello perpetrato da alcuni uomini che decidono di abbandonare le proprie mogli o compagne al loro destino dopo la nascita di un figlio disabile”. Successo romano per una band catanese Napoleone A i romani piace la cantata in dialetto siciliano. La musica di una band catanese ha, infatti, conquistato la capitale. In Sicilia sono ancora poco conosciuti, ma a Roma le loro esibizioni dal vivo sono molto apprezzate e partecipate. Si chiamano “Ciauda” e si contraddistinguono per freschezza e originalità. La loro musica è fatta di sonorità mediorientali e un po’ retrò con testi che sono un misto tra italiano e siciliano. Raccontare con le parole la loro musica non è facile. Molto più semplice ascoltare le loro canzoni collegandosi al sito internet, ciauda.it, o sintonizzandosi sulle più importanti radio siciliane che da qualche giorno passano alcuni dei loro brani, fra questi il singolo: “Unnè”. I “Ciauda” sono Emanuele Di Giorgio (chitarra e voce), Fabio Vassallo (contrabbassista compositore), “Peppone “ (vocal bass), Ezio Zaccagnini (batterista) e Angelo Dragotto (fiati e piano). “Intorno a noi - spiega Emanuele Di Giorgio, anima del gruppo e ideatore del progetto musicale - è già nato un forte interesse. A breve dovrebbe arrivare la produzione, la distribuzione e la promozione di un cd. Ci piacerebbe, però, che il successo partisse da Catania, la città nella quale abbiamo dato vita alla band e dalla quale traiamo l’ispirazione per scrivere le nostre canzoni”. La voce di Emanuele Di Giorgio si plasma sulla musica, adattandosi a sonorità aggraziate, melodiche, arabeggianti e popolari. Sul loro sito è già possibile ascoltare alcuni dei brani che saranno inseriti nel loro cd. Tra le canzoni che il pubblico della rete apprezza di più ci sono “Danzeva”, “Stiamo nel Cortile”, “Tranquillo”, “Uva pesta”, e la bellissima “Marionette delle stelle”. La musica dei “Ciauda” è frutto di una lunga sperimentazione. In un momento in cui molti artisti sembrano dei cloni di altri, i “Ciauda” , già vincitori dell “Atellana festival “ di Caserta, hanno saputo creare uno stile nuovo, una specie di marchio di fabbrica. Per la band catanese è stato determinante l’incontro con Ezio Zaccagnini, batterista e produttore artistico napoletano, il quale ha creduto sin dal primo momento nel progetto musicale e ha deciso di coinvolgere il fisarmonicista e pianista Riccardo Ciaramellari, il fonico Stefano Pettirossi e Mario Arcari, noto per le sue collaborazioni con Fossati e De Andrè. Ciaramellari ha curato gli arrangiamenti. Arcari ha suonato l’ocarina, il clarino e lo shanai. “E’ stato al Lian club di Roma, il tempio della musica - racconta Emanuele Di Giorgio - che abbiamo avuto la consapevolezza che la nostra non era la solita musica. A maggio dello scorso anno abbiamo avuto la possibilità di suonare dal vivo. Al termine dell’esibizione alcuni discografici, ma anche apprezzati colleghi musicisti, si sono complimentati con noi. Non stavamo nella pelle, la musica marca “liotru” aveva funzionato alla grande. E’ stato al “Lian club” che abbiamo incontrato Geoff Westley(noto in Italia per le sue collaborazioni con Lucio Battisti, Claudio Baglioni e Renato Zero). Westley rimase affascinato dalla nostra musica. Lo colpì molto il brano “Unnè”. Ritenendolo di spessore internazionale decise di produrlo per il mercato estero. Presto partiremo per Londra dove Westley ci farà registrare in lingua francese alcuni nostri brani”. Per i “Ciauda” il momento più emozionante è stato quando hanno suonato all’università La Sapienza. In quella occasione centinaia di persone si alzarano in piedi e cominciarono a ballare. I testi ma anche le musiche delle loro canzoni nascono passeggiando per il centro storico catanese. “Lo spunto per il brano “Unnè” - racconta ancora Emanuele Di Giorgio - lo abbiamo avuto una sera mentre eravamo vicino la pescheria. Usciti da un pub abbiamo notato un signore anziano intento a cercare un gatto tra le auto in sosta. Mentre noi cerchiamo di capire cosa fa lui volge lo sguardo verso un balcone, dove c’era una donna, e gli dice: “Unnè” “Unnè”. E noi tutti appresso a lui: “Unnè” “Unnè”. Ne è venuto fuori un tormentone su cui abbiamo costruito la canzone”. 16 Speciale scuola N° 2/2008 - ANNO XVII - 30 marzo Leggere che passione! A cura di Maria Grazia D’Ettoris La Pier Giorgio Frassati racconta Un Giorno in Biblioteca Piccoli critici estrapolano la morale da due film visti in biblioteca O ggi, 6 novembre 2007, la mia classe ed io siamo andati alla biblioteca dedicata a Pier Giorgio Frassati. Quest’uomo fù dichiarato beato dal Papa Giovanni Paolo II. Egli era amante dello studio e della lettura. La professoressa, dopo aver fatto l’appello, ci ha condotto per le vie del centro di Crotone per andare alla biblioteca, che si trova di fronte al Liceo Classico. Arrivati alla biblioteca, una signora molto gentile ci ha fatto accomodare in una sala con delle sedie ed ha cominciato a leggere le parti più importanti di un libro dal “Huckleberry Finn”. In seguito ha proiettato su uno schermo il film che riguardava la storia riportata dal libro e ci ha fatto notare le differenze tra la narrazione scritta e quella riportata nel filmato. Il libro narra la storia di un bambino di nome Huck che era stato adottato da una signora che voleva insegnargli le buone maniere e integrarlo nella società. Una sera il padre di Huck salì di nascosto nella sua stanza e quando il bambino andò a dormire se lo vide davanti e si spaventò perché lui urlava e diceva che doveva andare via con lui. Ma diceva ciò perché Huck aveva trovato un tesoro nascosto e quindi voleva prendergli i soldi. L’uomo lo porta nella sua capanna, si ubriaca e tenta di ucciderlo con un coltello. Huck prima finge di essere morto, poi fugge su un’isola dove incontra Jim, uno schiavo di colore che era fuggito perché accusato della morte di Huck. Prima di fuggire con una barca, i due prendono tutto quello che può servirgli nel viaggio nella capanna del padre di Huck. Cominciano il loro viaggio lungo il Mississippi, perché dovevano raggiungere gli stati americani del nord dove la schiavitù era stata abolita. Durante il viaggio c’è una tempesta e vedono un battello sbattuto contro gli sco- M artedì 11/12/2007 noi alunni della II° B, accompagnati dalla professoressa Musumeci, siamo tornati alla biblioteca “Pier Giorgio Frassati” per il progetto Leggifilm. Questa volta abbiamo letto il libro de “La Fabbrica di Cioccolato” scritto da Rohald Dahl. Un bambino di nome Charlie Becket è molto povero e vive in una vecchia casa di legno con i nonni Jo, Josephine,. Gorge e Georgia- gli. Salgono a bordo e capiscono che ci sono degli assassini. Vanno alla loro barca ma non la trovano più e quindi prendono una grossa zattera e proseguono l’avventura. Vengono separati da un battello che li sperona. Huck finisce in una famiglia che era in lotta con un’altra per vari motivi e poi si riunisce con l’amico e scappano con la zattera. Poi Huck e Jim incontrano due furfanti che lanciano i loro bagagli sulla zattera e vogliono un passaggio perché sono inseguiti da alcune persone che hanno truffato. Questi truffatori vogliono truffare una famiglia facendosi passare per i fratelli di un defunto per prendersi l’eredità. Ma vengono scoperti. Huck e Jim fuggono ma vengono raggiunti da colpi di pistola e Huck viene ferito. Jim sta per essere impiccato quando la figlia del defunto interviene e blocca la impiccagione. La storia finisce con Huck che regala il suo tesoro a Jim perché possa vivere dignitosamente al nord come uomo libero. Huck riprende la vita di sempre facendo disperare la povera mamma adottiva, perché scappa nuovamente poiché vuole essere libero dalle imposizioni della madre. Secondo me questa storia è molto divertente perché è ricca di avventure, di colpi di scena, di situazioni particolari e strane. Mi è piaciuta perché mette in evidenza l’importanza dell’amicizia, che supera ogni ostacolo, anche la differenza di razza e di età. Poi parla della libertà che è uno dei principi fondamentali della vita dell’uomo e della schiavitù che è una condizione bruttissima in cui si trovano ancora oggi molti popoli. Anche se questa storia è stata scritta molti anni fa è molto attuale e ricca di sentimenti. Daniele Pugliese Classe I L – Scuola “Giovanni XXIII°” ne ed i suoi genitori. Egli adora il cioccolato ma può mangiarne una sola barretta, come regalo del suo compleanno. Charlie, ogni giorno al ritorno da scuola, ammira una fabbrica di cioccolato, di Willy Wonka, che però è chiusa, ma nello stesso tempo produce misteriosamente cioccolato. Un giorno la città impazzisce perché sul giornale è uscito un annuncio: “Willy Wonka aprirà la fabbrica a cinque ragazzi che dovran- I Commenti Q ualche giorno fa siamo andati, per la quarta volta, alla biblioteca “Pier Giorgio Frassati”, al progetto Leggifilm, come l’anno scorso e questa volta abbiamo esaminato il libro e il film “la fabbrica di cioccolato” tratto dal libro di Rohal Dahl. Il film, però, non era quello dell’anno scorso, definito lugubre dalla critica, ma quello prodotto nel ’71 dal regista Stuart anche se ci siamo un po’ rattristati perché negli anni settanta non c’erano tutti gli effetti speciali che ci sono nel film con Johnny Depp. Rohal Dahl, con questo libro, ha voluto evidenziare i bambini viziati e la cattiva educazione che i genitori danno ai loro figli. E noi, come sempre, abbiamo notato le differenze tra libro e film. La storia inizia da Charlie Buckett, un bravo ragazzino che vive in una povera famiglia. La madre sta sempre a casa con i nonni che stanno sempre a letto, due da un capo e due da un altro, mentre il padre è operaio in una fabbrica di dentifricio. Qui si nota subito una differenza, ossia che nel libro il padre è vivo, nel film, invece, è morto e la madre fa la lavandaia. Charlie vive in una catapecchia alla periferia di una grande città. Lui è molto povero e la cosa che gli piace di più è il cioccolato, ma per lui è un lusso e può mangiarlo una volta all’anno, in occasione del suo compleanno. Un giorno Charlie passa di fronte alla fabbrica di cioccolato. Quando va a casa il nonno gli spiega che quella è la fabbrica di Willy Wonka, un uomo eccezionale, che aveva preparato un castello di cioccolato per il principe Bonticherry e inventato tantissime invenzioni dolciarie, come il gelato al cioccolato che non si scioglieva mai o le caramelle che cambiano colore o addirittura la gomma da masticare che non perdeva mai sapore. Però, per colpa di alcuni rivali invidiosi, la fabbrica chiuse. Qualche tempo dopo la fabbrica riaprì ma non c’era nessun operaio che lavorasse lì. Ogni tanto si vedevano ombre di esseri piccoli e nessuno era più entrato lì dentro. Dopo alcuni giorni alla televisione si sentì che Willy Wonka aveva indetto un concorso: “qualunque bambino troverà dentro i dolci Willy Wonka uno dei cinque biglietti dorati, potrà entrare a vedere di dentro la fabbrica di cioccolato e avere una scorta di cioccolato per tutta la vita”. Tutti iniziarono la frenetica ricerca. Poco dopo il primo biglietto fù trovato da Augustus, un bambino tedesco, grassottello e molto ingordo. Il secondo da Verruca Salt, una bambina insopportabile. Il terzo da Violetta Burgald, che tratta male i genitori. Il quarto da Mike, un teledipendente. Il quinto dall’inizio si pensa lo abbia un brasiliano ma poi si scopre che lo ha falsificato e Charlie, con una monetina trovata per terra, prende prima la nuova invenzione di cioccolato e poi una barretta classica e in quest’ultima trovò il biglietto. Il regolamento prevedeva che qualcuno lo accompagnasse e lui sceglie il nonno Jo. Prima di andare alla fabbrica Charlie incontra un nemico di Wonka che gli può dare moltissimi soldi in cambio di un’invenzione di Wonka. Quando arrivano iniziano il loro giro turistico da una sala in cui tutto è commestibile e c’è una cascata di cioccolato. Scoprono l’esistenza degli Umpa Lumpa, dei piccoli panetti che lavoravano in cambio di cioccolata. Willy li ha trovati a Umpaland e loro dovevano stare sempre sugli alberi perché i nemici, cioè i Truffascarabocchi gli davano la caccia e allora decise di portarli con sé. Qui Augustus cade nel fiume e va nella sala del caramellato. Intanto loro vanno avanti e arrivano nel laboratorio segreto e ad ognuno di loro viene data una gomma da masticare che non perde mai sapore. Poi passano nella stanza delle oche (che nel libro sono scoiattoli, ma per ragioni grafiche sono oche) che fanno le uova d’oro e se, secondo una bilancia speciale, è un uovo buono viene lavorato, altrimenti viene buttato nella spazzatura. Intanto tre bambini rimasti vanno in un’altra sala dove si fa la gomma da masticare che sa di pranzo. Violetta non resiste e se ne mangia subito una, solo che poi si gonfia e gli Umpa Lumpa la portano in un’altra sala. Sono rimasti solo Charlie e Mike. Entrano nella sala del telecioccolato, cioè che le tavoletta potevano essere rimpicciolite e mandate dalla realtà in una televisione. Mike decide di testa sua di farsi teletrasportare, diventando però più piccolo. Anche gli Umpa Lumpa lo portarono in un’altra sala. E’ Charlie allora a vincere, ma Willy Wonka gli dice di no. Il nonno si indigna e dice di andare a vendere la caramella, ma il ragazzo decide di essere leale e di lasciargliela, prima di andarsene. Willy, allora, gli spiega che lui ha vinto perché è stato onesto ed ora diventerà erede della fabbrica, che questo concorso era solo una prova per vedere chi era degno di continuare la sua opera. Al contrario del film dell’anno scorso, la storia finisce nel tuboascensore. Io sono molto contento di aver partecipato ancora a questo progetto, perché è stata una giornata diversa dalle altre. no trovare uno dei biglietti dorati presenti nelle barrette Wonka e chi di loro vincerà avrà una fornitura di cioccolato per tutta la vita”. Il primo ragazzo a trovare il biglietto d’oro è Augustus, un bambino ingordo e divoratore di cioccolato. La seconda è Verruca Salt, una bambina viziata che appena chiede, ottiene. Intanto è arrivato il compleanno di Charlie che con estrema calma apre la barretta ma sfortunatamente non trova niente. Il giorno dopo arriva un annuncio al giornale: “il terzo biglietto è stato trovato da Violetta Burgard, un’accanita mesticatrice di Chewing-gum. Il quarto biglietto tocca a Mike, un teledipendente fino al punto di non voler essere intervistato. Così rimane un solo biglietto! Chi lo avrebbe trovato? Dopo qualche giorno, mentre torna da scuola, Charlie trova una monetina per terra ed entra nel bar più vicino, compra una barretta di cioccolato che divora, ma anche in questa nessuna traccia del biglietto d’oro. Ne prende un’altra ed è proprio in questa che lo trova! Il quinto biglietto d’oro. Arriva a casa e racconta a tutti l’accaduto. E’ felicissimo, il giorno dopo dovrebbe andare alla fabbrica di cioccolato. C’è un piccolo problema, chi avrebbe accompagnato Charlie?. Dopo un po’ si decide che sareb- be stato nonno Jo che è un grande ammiratore del Sig. Wonka. E’ arrivato il gran giorno… Charlie, il nonno e tutti gli altri sono lì ad aspettare che Willy Wonka apra i cancelli. Una volta presentatosi iniziano il giro della fabbrica e per un motivo o per un altro a tutti accade qualcosa: Augustus cade nel fiume di cioccolato, Violetta diventa blu e grassa a causa di un Chewing-gum, Verruca va nello scarico e Mike si rimpicciolì; l’unico rimasto è Charlie. Il vincitore!. Allora, tutta la famiglia si trasferì alla fabbrica di cioccolato poiché Charlie è l’erede di Willy Wonka. Questa è la storia narrata dallo scrittore mentre il film apporta qualche differenza, poiché è un film del 1971, senza grandi effetti speciali. Abbiamo visto quel film perché quello dell’anno scorso è stato criticato per la poca solarità. Il messaggio dell’autore è rivolto ai genitori, poiché a volte essi non sono in grado di educare i figli, non insegnando loro a rinunciare e ad accontentarsi di ciò che si ha. Il protagonista Charlie, invece, sa rinunciare, si accontenta del necessario e anche meno, ma nello stesso tempo è felice. La Fabbrica di Cioccolato AUTORE: Giuseppe Condemi Classe 2°B – Scuola “Giovanni XXIII” Crotone Agostino Pantano Classe II° B – Scuola “Giovanni XXIII°” Classe II B Scuola “Giovanni XXIII°” Speciale scuola N° 2/2008 - ANNO XVII - 30 marzo 17 Leggere che passione! A cura di Maria Grazia D’Ettoris La Pier Giorgio Frassati racconta Un Giorno in Biblioteca Pubblichiamo i lavori delle classi 3° C Scuola “M. Montessori” e 3° A della scuola “Bernabò IV Circolo” di Crotone I Disegni I Tre Cani AUTORE: Maria Vittoria Pileggi Classe 3°C – Scuola “M. Montessori” Crotone I Tre Cani AUTORE: Alisea Perticone Classe 3°C – Scuola “M. Montessori” Crotone I Tre Cani AUTORE: Daniele Pugliese Classe 3°C – Scuola “M. Montessori” Crotone L’Acciarino Magico AUTORE: Stefania Scida Classe 3°A – Scuola “Bernabò IV Circolo” Crotone L’Acciarino Magico AUTORE: Arianna Scerra Classe 3°A – Scuola “Bernabò IV Circolo” Crotone INSERTO Corriere Letterario N° 2/2008 - ANNO XVII - 30 marzo A cura di Antonio D’Ettoris Islam contemporaneo, tra fondamentalismo e dialogo Alberto Maira Un CD a cura del CESNUR E ’ ormai in mezzo a tutti ed ovunque. Il confronto con quanti vi appartengono diviene sempre più inevitabile. Non pochissimi occidentali ed italiani, inoltre, vi hanno aderito. Eppure, poco e talvolta quasi nulla, conosciamo del suo orizzonte. In qualche caso, le immagini che ci siamo fatti o che ci sono state offerte sono edulcorate, imprecise, vaghe, errate e superficiali. Ci riferiamo alla complessa realtà del mondo religioso e culturale islamico. Per cominciare ad orientarsi, ed in modo particolare ideato per l’insegnamento, è stato concepito dal Cesnur un CD di informazione scientifica che può essere usato in ambito scolastico, di associazioni e gruppi, nonché da realtà - penso alla Caritas - che per l’attività che svolgono, necessitano di orientamento per muoversi più consapevolmente all’interno di un mondo, quello dell’immigrazione, che vede la presenza non irrilevante di islamici. Gli avvenimenti dell’11 settembre 2001 hanno generato un grande interesse per l’islam. In una precedente ricerca condotta dal CESNUR con il sostegno dell’Assessorato Regionale dei Beni culturali ed ambientali e della Pubblica istruzione della Regione Siciliana (Berzano e Zoccatelli 2005), è emerso che in Sicilia in dieci anni, dal 1994 – data di un’altra ricerca dello stesso CESNUR (Berzano e Introvigne 1994) – al 2004, è no- tevolmente salito l’interesse per le religioni diverse dalla cattolica. Ma solo il 29% si ritiene sufficientemente informato sull’islam, contro il 34% del 1994. Evidentemente quanto appariva sufficiente prima dell’11 settembre 2001 oggi non lo è più, ed emerge la consapevolezza che dell’islam, di cui pure tanto si parla, si sa ancora troppo poco. Di qui l’opportunità, di un’indagine, condotta sulle fonti, e della predisposizione di uno strumento pedagogico adeguato per uno sguardo sull’islam, la sua storia, la sua percezione e soprattutto le sue caratteristiche contemporanee. Questa iniziativa s’inserisce anche nell’ambito di una necessaria educazione alla convivenza con il pluralismo religioso, sempre più necessaria – pur senza facili irenismi – in una società multireligiosa e multiculturale. Concepire il pluralismo non solo come un problema ma anche come una risorsa richiede anzitutto una conoscenza che si fondi su dati di sicuro valore scientifico. Prima di giudicare e reagire occorre ovviamente conoscere. La prima parte presenta dati fondamentali relativi all’islam sunnita, alla sua presenza in Italia (con cenni specifici alla nostra isola), all’islam sciita e al sufismo. Anche se l’orientamento della ricerca e del sussidio privilegino motivatamente l’islam contemporaneo, sono ovviamente fornite informazioni di base essenziali. La seconda parte mette in luce il carattere non monolitico dell’islam. Non esiste infatti tanto l’islam quanto gli islam, diversi sia per ambiente geografico (l’islam turco, per esempio, non è l’islam tunisino) sia per orientamento giuridico e teologico, sia – oggi – per il rapporto con la modernità. Qui , appunto, l’uso della teoria dell’economia religiosa permette di distinguere fra diversi «stili» islamici, trovando un loro posto anche al fondamentalismo e all’ultra-fondamentalismo, che emergono come realtà che sono certo di qualche rilievo ma che non rappresentano tutto l’islam. Non tutti i musulmani sono fon- Pietro Aloise Corri poeta corri Midas pp. €. Pietro Aloise nudo in poesia, faticando coltiva amore. Sfida la morte e la bellezza, sfida Dio anche quando vuole perdono. Ribaldo e fragile, cerca un senso per questa vita e la morte che ci attende, come un velo di silenzio. Vorrebbe che tutto trovasse un senso compiuto, ma nello stesso tempo squarcia i lati bui della sua anima con ferite in cui scorre libertà. La sua voce urla forte, è straziante, melodica, dolcissima, è il suono dei suoi giorni che a volte lo trafiggono. Aloise è un insaziabile ladro di vita, un rapinatore di sentimenti ed emozioni, i suoi furti si trasformano in poesia. Versi essiccati, essenziali, che contengono la secrezione estrema della sua esistenza. La resurrezione la esplora in questa vita fatta di peccati sconosciuti alla sua arte. Aloise lava la sua anima immergendosi in un’acqua fatta di parole e poi affronta l’universo da vero brigante, sempre pronto a disegnare un fiore dove c’è una macchia di sangue. Ci sono giorni strazianti da maledire e giorni lucenti da inseguire, lui vive in mezzo nuotando a stile libero. E’ un poeta combattente, l’Aloise innamorato e l’Aloise furioso, nella sua bisaccia ci sono solo versi, che sono acqua e sete, sale e miele, per tutti quelli che hanno voglia di disperdersi in una lacrima o in un sorriso. Cecilia, detta Ilia, vive a Barcellona con il secondo marito più giovane di lei, e i tre figli. Ilia lavora nella redazione di un settimanale e la sua giornata è frenetica: sveglia alle 7, meno di mezz’ora per lavarsi, truccarsi, pettinarsi e vestirsi, di corsa a parcheggiare le bambine e sempre di corsa in ufficio; alla sera preparare la cena e accogliere il marito possibilmente con un sorriso. Ilia sta per compiere i fatidici quaranta... Silvia Soler 39 + 1. un compleanno difficile Sonzogno pp. 193 €. 16,00 “La forma di un saggio letterario sulla letteratura Yasmina Reza è ispirata soltanto dall’opera concreta che è l’ogL’alba, la sera, la notte getto della sua riflessione. E poiché ogni opera Bompiani letteraria degna di questo nome possiede una sua problematica unica e inimitabile, la forma del sagpp. 188 €. 15,00 gio non può che essere, anch’essa, unica e inimitabile. La forma, ovvero: il sentiero che conduce all’enigma sempre diverso di ogni opera studiata. E, in effetti, ciascuno dei tredici saggi che compongono il libro di Massimo Rizzante è diverso” Milan Kundera Gli storici del mondo classico coltivavano un affascinante genere letterario: le vite degli uomini illustri. Yasmina Reza compie in questo libro la Saggio sul romanzo medesima scelta, seguendo durante i cento giorni Marsilio della sua campagna elettorale Nicolas Sarkozy, uomo politico più discusso del momento. Non è pp. 177 €. 16,00 una biografia né un pamphlet sulla destra francese: è piuttosto il ritratto a tutto tondo di un uomo brillante, decisionista, arrogante, che vive di azione e solo nell’azione, la cui principale ambizione è di “agitare la vita” e di “volere” a ogni costo. Massimo Rizzante L’albero Ambientato sotto il regno di Ramses III, l’ultimo Antonio Cabanas dei grandi faraoni, il romanzo è la storia avventuIl ladro di tombe rosa di una famiglia di ladri di tombe. Personaggi Tropea storici e di finzione si intrecciano dando vita a un pp. 499 €. 18,60 ampio affresco sull’antico Egitto, ricco di dettagli sulla vita quotidiana, i costumi, la lotta per la sopravvivenza delle classi più povere e gli interessi di potere dell’aristocrazia. damentalisti, e non tutti i fondamentalisti sono terroristi. Tuttavia alcuni musulmani fondamentalisti sono terroristi. La terza parte, divisa in quattro sezioni, affronta in modo approfondito il tema del terrorismo ultra-fondamentalista. Tra l’altro è posta l’attenzione su un partito politico che aspira a, e talora esercita, responsabilità di gover- no. Poi su un’organizzazione clandestina : entrambi utilizzano fra i loro mezzi d’azione il terrorismo suicida: Hamas e al-Qā’ida. Lo scopo della parte 19 successiva del CD è mostrare come gli strumenti sociologici utilizzati nella ricerca e chi seguirà l’itinerario proposto dal sussidio imparerà ad usare – la teoria dell’economia religiosa e la teoria delle nicchie – possano aiutare ad analizzare anche problemi complessi come quello del terrorismo suicida, e in qualche modo perfino a prevedere la possibile efficacia delle diverse politiche che si propongono di contrastarlo. Le Appendici infine aiutano a entrare direttamente in contatto con il linguaggio dell’ultra-fondamentalismo e con le paradossali “ragioni” che ritiene di potere proporre. Il quadro vuole essere quello di uno sguardo che sia insieme «mediterraneo» e globale sull’islam contemporaneo, che non ignori i gravi problemi posti dall’ultra-fondamentalismo e dal terrorismo, ma insieme rimarchi come quello ultra-fondamentalista è solo uno dei volti – non certo maggioritario tra i musulmani – dell’islam. Benché questa parola sia abusata, - la si utilizza spesso e volentieri con estrema superficialità - il testo conclude che considerare tutte le forme di islam come uguali è l’unica vera, e pericolosa, «islamofobia» dei nostri giorni. Il lavoro, concepito innanzitutto per le scuole e gli operatori culturali, offre pure lo spunto per riflettere sulle modalità scientifiche e comportamentali, - i percorsi - per affrontare con serietà problemi complessi, contro ogni semplificazione e banalizzazione, con le quali talvolta si trattano anche le grandi questioni che meriterebbero per loro natura e consistenza ben altro trattamento. Ha diretto la ricerca Massimo Introvigne, fondatore e direttore del CESNUR (Centro Studi sulle Nuove Religioni). Nel 1931, per sfuggire all’oscurantismo della dittatura mussoliniana, Borgese si imbarca per gli Stati Uniti e trasforma il suo soggiorno in Giuseppe Antonio Borgese una sorta di auto-esilio, in seguito al rifiuto di Vallecchi giurare fedeltà al Partito nazionale fascista. Negli articoli inviati al “Corriere della Sera”, pp. 328 Euro 16,00 il manifesto entusiasmo per la società statunitense, esternato di fronte a un pubblico addestrato all’antiamericanismo, rappresenta una ferma presa di posizione nei confronti della politica culturale del Regime. A cura di Ambra Meda Atlante americano Quando Nicolò Carandini, plenipotenziario Edgardo Bartoli della nuova Italia nata dal crollo del fasciMilord smo, arrivò a Londra circondato dai suoi Avventure dell’anglomania collaboratori, il funzionario di modesto italiana rango incaricato di riceverlo con la massima Neri Pozza freddezza possibile, fu colto da un attimo di sgomento. Elegantissimo, alto, bello (dipp. 240 €. 18,00 cevano che assomigliava a Gary Cooper) il conte Carandini non rientrava affatto nei modelli mediterranei. Sembrava – e in fondo lo era – un lord, più vero di quelli che frequentavano la camera dei pari: qualcosa che per un inglese non poteva esistere in natura... È il 1984 a New Delhi, e la città è scossa dalle violenze anti-Sikh dopo l’assassinio di Indira Gandhi. Nella famiglia di Chhobi e Sonali, tuttavia, un piccolo clan di bengalesi rifugiatisi a Delhi a seguito della partizione dell’India, tutto sembra seguire il corso ordinario delle cose. La bella Sonali si è appena vestita e come sempre ha scelto d’istinto ciò che le dona di più... Selina Sen Lo specchio si fa verde Neri Pozza pp. 384 Euro 18,00 Nel mezzo di un’estate svedese insoliLerif GW Persson tamente torrida, l’attenzione dell’intera Anatomia di un’indagine nazione converge sulla tranquilla località Marsilio di Växjö: Linda Wallin, vent’anni, brillante pp. 551 €. 18,50 e attraente allieva della scuola di polizia, è stata brutalmente uccisa nell’appartamento di sua madre. Nella penuria di uomini dettata dalle vacanze estive, è il commissario Bäckström, arrogante ed egocentrico imbroglione, a guidare un’indagine serratissima. 20 INSERTO Romanzando x Ernest Miller Hemingway (1899-1961) Romanzi per Ragazzi Laura Iuorio Il destino degli Eldowin Fanucci pp. 446 €. 16,50 C’è un luogo, nel Varlas, in cui uomini ed elfi convivono pacificamente da secoli. È la grandiosa città-stato di Azales, situata ai piedi delle cascate Mah Quad, e dominata dalla leggendaria stirpe elfa degli Eldowin. Ma uno spietato nemico trama nell’ombra per distruggerne il fragile equilibrio e riconquistare nel sangue il potere perduto. Lamb Charles, Lamb Mary Racconti da Shakespeare Fabbri pp. 179 €. 19,00 Scritti nel XIX secolo da Charles e Mary Lamb, i “Racconti da Shakespeare” sono un classico della letteratura inglese. Questi adattamenti, o “riassunti imperfetti” destinati ai ragazzi, ritraggono l’universo shakespeariano. Le illustrazioni di Joëlle Jolivet sono una cornice elegante nella quale far rivivere le atmosfere magiche e visionarie dell’autore inglese. Jean Claude Mourlevat La battaglia d’inverno Fabbri pp. 451 €. 13,20 Helen e Milena. Bart e Milos. Una fredda sera d’inverno le due amiche si arrampicano sulla collina, dirette al villaggio delle consolatrici; i due ragazzi ne scendono per tornare nel loro collegio. A una svolta della strada si incontrano: un momento che sconvolge le loro vite. Decidono così di fuggire dai collegi in cui sono reclusi; Milena e Bart vogliono ritrovare i genitori scomparsi. Brad Meltzer Il libro del fato Garzanti pp. 560 €. 19,60 Quattro di luglio, Washington D.C. Quando Wes Holloway, assistente del presidente degli Stati Uniti Leland Manning, sale sulla limousine presidenziale, non sa che la sua vita sta per cambiare per sempre. Sembra un viaggio di routine come molti altri, ma non appena la macchina giunge a destinazione e si ferma parte una raffica di colpi d’arma da fuoco: Wes viene ferito in volto ma riesce a salvarsi, il presidente è miracolosamente illeso, ma Ron Boyle, vicecapo del gabinetto e amico personale di Wes, resta ucciso… Banana Yoshimoto Il coperchio del mare Feltrinelli pp. 140 €. 10,00 Mari si è appena laureata ed è tornata a vivere nel suo paese natale, dove ha deciso di aprire un piccolo negozio di granite. Quell’estate le madre ha deciso di ospitare la figlia di una sua cara amica che sta attraversando un periodo molto difficile a causa dell’improvvisa morte della nonna. Nonostante Mari non sia entusiasta all’idea, finirà per stringere un forte rapporto d’amicizia con la ragazza. Francesco Cagno Se mi lasci sto male Newton & Compton pp. 320 €. 9,90 Margherita Ficarazzi è una donna dalle forme prorompenti ma dal cuore desolato. Affermata presentatrice, Margherita è l’eroina di tutti i single italiani che, sedotti e abbandonati, si riscattano con Se mi lasci sto male: una fortunatissima trasmissione televisiva dedicata al mal d’amore. Dietro un’apparenza innocua, il programma, manovrato dai servizi segreti, serve a raccogliere informazioni sui casi sempre più numerosi di “devianza sentimentale”… Il libro parla di una città nascosta, un luogo segreto in cui vanno a finire tutti gli oggetti distrutti di Londra... e a volte anche le persone che si perdono o le cui vite sono spezzate per sempre. Tra questi, Brokkenbroll, capo degli ombrelli rotti, Obaday Fing, un sarto dalla testa a forma di enorme puntaspilli, e un cartone di latte vuoto di nome Curdle. Peer e Hilde sono sempre a caccia di avventure, e quando una nave approda nel loro villaggio in cerca di equipaggio, decidono di imbarcarsi. La “Serpe d’Acqua” è diretta verso una terra oltre oceano abitata da un popolo misterioso con la pelle scura. Ma il comandante della nave è davvero solo un onesto mercante? Età di lettura: da 10 anni. Clive Staples Lewis (1898-1963) Romanzi d’Amore China Miéville Il libro magico Fanucci pp. 352 €. 17,50 Katherine Langrish Il sangue dei troll Fabbri pp. 407 €. 15,50 N° 2/2008 - ANNO XVII - 30 marzo Camilla Baresani, Allan Bay La cena delle meraviglie Feltrinelli pp. 167 €. 14,00 Una degustazione di vini piuttosto mediocri è la scena sulla quale si intrecciano i destini di Camilla Baresani, giornalista-scrittrice, e di Allan Bay, noto giornalista enogastronomico e autore di diversi libri di cucina. Durante la cena, Camilla è silenziosa e preoccupata, mentre Allan Bay e i suoi amici Paolo e Antonio - rispettivamente un intenditore di vini e un esteta della tavola - parlano di una fastosa “cena delle meraviglie” che da sempre hanno in mente di organizzare: la fidanzata di Antonio e la moglie di Paolo, stufe di sentirli descrivere nei particolari un progetto che sembra destinato a rimanere per sempre tale, li prendono un po’ in giro… Ottorino Gurgo Ammazziamo Pulcinella! Guida pp. 168 €. 11,30 Napoli celebra la festa della Madonna del Carmine. Carmelina Quagliarulo, detta “a cuzzechella”, scorge tra la folla una figura ben nota: Pulcinella. Ma costui non è un uomo che indossa la maschera del personaggio, ma Pulcinella stesso, deciso a mostrarsi finalmente ai napoletani… È il 1984 a New Delhi, e la città è scossa dalle violenze anti-Sikh dopo l’assassinio di Indira Gandhi. Nella famiglia di Chhobi e Sonali, tuttavia, un piccolo clan di bengalesi rifugiatisi a Delhi a seguito della partizione dell’India, tutto sembra seguire il corso ordinario delle cose. La bella Sonali si è appena vestita e come sempre ha scelto d’istinto ciò che le dona di più: le tinte capaci di accenderle riflessi dorati sulla pelle e di esaltare l’ambra liquida dei suoi occhi. Chhobi, sua sorella, una ragazza sensibile e intelligente che non bada molto alle apparenze, non può fare a meno di guardarla ammirata... Chris Bohjalian Doppio legame Neri Pozza pp. 352 €. 18,00 Jean Smiley Dieci giorni sulle colline Neri Pozza pp. 592 €. 19,00 È la primavera del 2003 e Max ed Elena sono appena tornati dalla cerimonia degli Oscar nella loro bella casa sulle colline di Hollywood. Regista e sceneggiatore, Max è un habitué della notte delle statuette, dopo averne vinta una per la migliore sceneggiatura negli anni Settanta con Grace, un film che ha fatto addirittura capolino in qualche lista dei «cento migliori film del XX secolo». Per Elena, invece, che scrive manuali di sopravvivenza (l’ultimo a cui sta lavorando si intitola Come fare tutto nel modo giusto), quella era la prima volta… Varia Selina Sen Lo specchio si fa verde a primavera Neri Pozza pp. 384 €. 18,00 Laurel ha vissuto a lungo a Long Island, un mondo fatto di lussuose abitazioni con giardini perfettamente curati, concessionarie di auto di lusso e cliniche specializzate in cure dimagranti. Da bambina ha imparato a nuotare, andare in barca a vela e giocare a tennis nel circolo sportivo di Long Island Sound, la villa in pietra che era stata un tempo la casa di Jay Gatsby e alle cui pareti sono ancora appese polverose fotografie in bianco e nero delle sue feste degli anni Venti, che ritraggono persone impeccabilmente vestite e irrimediabilmente ubriache… Danny Scheinmann Piccoli gesti di amore eroico Corbaccio pp. 390 €. 18,60 1992: Leo Deakin si risveglia in un piccolo ospedale in un luogo imprecisato del Sud America. La sua fidanzata, Eleni, è morta e Leo, in stato confusionale, non ricorda nulla di quanto è successo. Accusa se stesso della tragedia e viene risucchiato in una spirale di disperazione. Eppure Leo è sul punto di trovare qualcosa che cambierà per sempre la sua vita. 1917: Moritz Daniecki è un soldato austro-ungarico fuggito da un campo di prigionia in Siberia… Eduard Estivill, Monte Domènech Racconti da leggere prima riandare a dormire Feltrinelli pp. 150 €. 12,00 Si tratta di un libro di brevi racconti, che contengono anche un aspetto funzionale al metodo creato dal dottor Estivili. Ciascun racconto ha a che fare con una paura - soprattutto con quella di diventar grandi - che affiora in forma narrativa aprendo strade, rompendo stati di paralizzazione emotiva, spianando ostacoli… Thomas Healy Ti presento Martin Piemme pp. 189 €. 12,50 Non c’è una ragione, almeno non razionale, perché Thomas un giorno decida di prendere un cane. Non aveva mai neppure immaginato di volerne uno. Invece leggere l’inserzione sul giornale e precipitarsi a scegliere uno dei sei cuccioli di dobermann in vendita è stato un tutt’uno. A questo punto, come spesso accade, non si sa più chi dei due sia stato a scegliere l’altro... Chiara Marchelli Sotto i tuoi occhi Fazi pp. 187 €. 13,50 In una mattina d’autunno Giorgia siede al Caffè della Consolazione a ricordare la sua storia con Mara, morta un anno prima per un cancro a forma di stella. Il signor De Smet è andato via, lontano dal Belgio, dove ancora circola la voce che abbia ucciso la giovane amante anoressica e oggi, su un autobus nella campagna del Monferrato, gli torna in mente tutto… INSERTO NOVITÀ LIBRARIE Novità Laterza N° 2/2008 - ANNO XVII - 30 marzo www.utet.it Donald Bloxham Il grande gioco del genocidio Utet Libreria pp. XVI-383 €. 24,00 Circa un milione di armeni furono uccisi nel 1915-1916 per volontà dello Stato ottomano. Per oltre un secolo, questo genocidio è stato ignorato o non riconosciuto per ciò che era stato. In questo libro, Donald Bloxham illustra le ragioni per cui è avvenuto e, in seguito, trascurato e ne offre una nuova interpretazione, collocandolo saldamente nel contesto della storia internazionale. Il “grande gioco” del genocidio liquida le polemiche che per quasi un secolo hanno offuscato la comprensione del terribile destino subito dalla comunità armena nei primi anni del Novecento. “Il cibo italiano, quando è al suo meglio, ha il carisma che gli deriva da un rapporto quasi poetico con il luogo e con l’identità. La ragione Storia degli italiani a tavola principale per cui gli italiani in generale manpp. X-437 €. 20,00 giano così bene è semplicemente che la cucina rafforza in loro il sentimento delle origini e della identità. John Dickie Con gusto Maria Fusaro propone una originale lettura Maria Fusaro dell’età moderna quale cruciale fase d’avvio Reti commerciali e di un’interazione sempre più intrecciata e ditraffico globale in età retta tra i diversi continenti. Nella sua attenta moderna analisi storica le sinergie sorte, nell’arco cropp. 184 €. 12,00 nologico che va dal Quattro al Settecento, fra commercio internazionale ed evoluzione degli strumenti finanziari, così come il ruolo giocato dai commerci nello sviluppo economico europeo, rivelano la propria natura di vitale premessa alla Rivoluzione industriale del Vecchio continente. Questo colorito e dettagliato ritratto storico ha per fosco palcoscenico l’Europa del Cinquecento e per protagonista Emanuele Filiberto di Savoia. Nel 1553, alla morte di Carlo il Buono, il disastro del ducato sabaudo si era compiuto: politicamente inesistente, occupato dalle grandi potenze spagnola e francese le cui truppe attraversavano e devastavano terre indifese e oppresse dalla miseria, indebitato vergognosamente e sommerso da ipoteche, esso rischiava di scomparire dallo scacchiere europeo su cui peraltro, per la sua posizione geografica, avrebbe potuto aspirare alla posizione di pedina chiave. Carlo Moriondo Testa di ferro Vita di Emanuele Filiberto di Savoia Utet libreria pp. XI-238 €. 19,00 I Bronzi di Riace e il Satiro danzante di Mazara del Vallo, la nave romana rinvenuta intatta nelle acque antistanti l’antica città di Aquileia e le statue bronzee nel mare di Brindisi, le navi romane a Pisa, la città sommersa di Baia, la nave cinquecentesca e i cannoni francesi di Sciacca, in Sicilia. Nel corso dei secoli il mare ha inghiottito, e poi lungamente celato, tesori inimmaginabili. Giovanni Lattanti Navi e città sommerse pp. VIII-211 €. 45,00 Paul Hazard La crisi della coscienza europea Utet libreria pp. XLIII-367 €. 24,50 Questo non è un manuale di storia economica: è piuttosto una visione completa della vita economica delle aree coloniali di dipendenza spagnola e portoghese. Il suo valore storico è pp. XXVI-453 €. 25,00 che, a differenza di altri studi, in nessun modo è un’approssimazione olistica o ideologica alla disciplina dell’economia. È un’analisi che prima disaggrega i differenti elementi - popolazione, risorse materiali, forme di lavoro, settori produttivi, salari e prezzi, commercio e circolazione monetaria - per valutarne l’interazione, valorizzandone le forme di comportamento e il modo di reagire, per offrire alla fine una spiegazione storica comprensibile della dinamica della vita economica sudamericana. A differenza dei suoi imitatori globalizzati, John Dickie la mafia siciliana si organizza combinando Cosa Nostra gli attributi di uno Stato ombra, di una pp. XVIII-526 €.12,00 società d’affari illegale e di una società segreta cementata dal giuramento. ‘Cosa nostra’ ricostruisce le storie degli uomini e delle donne che sono vissuti e sono morti all’ombra della mafia. Ruggiero Romano America Latina Utet libreria A cura di JL Briquet, A. Mastropaolo Politica in Italia I fatti dell’anno e le interpretazioni pp. 376 €.26,00 Il 2006 è stato soprattutto un anno “elettorale”: una quota significativa dell’elettorato si è recata alle urne addirittura tre volte. In almeno due casi - le elezioni del 9-10 aprile e il referendum costituzionale del 25-26 giugno - le scelte degli elettori hanno avuto ricadute di straordinaria importanza: le elezioni politiche hanno partorito una risicata vittoria del centro-sinistra. Mario Albertini Tut-ti gli scritti. IV. 19621964 pp. 848 €. 53,00 Il quarto volume comprende gli scritti relativi agli anni 1962-1964, anni di crisi e di serrato confronto per il Mfe sovranazionale dopo il fallimento del Congresso del popolo europeo. Albertini riteneva che per i federalisti sarebbe iniziata una lunga marcia nel deserto e che il loro compito dovesse essere quello di favorire la nascita di un’opinione pubblica europea attraverso il Censimento volontario del popolo federale europeo. Vera Zamagni Introduzione alla storia economica d’Italia pp. 184 €.12,50 Questo volume presenta, nella prima parte, i tratti fondamentali della storia economica del nostro paese dall’età medievale e moderna fino ai giorni nostri (dinamica demografica, struttura occupazionale, evoluzione dei redditi, politiche economiche), facendo inoltre il punto sulle più recenti interpretazioni; nella seconda parte sono tracciate con grande chiarezza espositiva le linee delle trasformazioni economiche dell’Italia dall’Unità a oggi. A cura di Stuart Wolff L’Italia repubblicana vista da fuori (1945-2000) Pagg. 504 €. 25,00 I temi trattati sono gli avvenimenti politici, i processi di modernizzazione, i mutamenti dei valori e delle identità, il Mezzogiorno, l’economia e la società. In questo libro chi ha personalmente vissuto gli anni della storia recente potrà trovare uno specchio per considerare e riconsiderare le proprie convinzioni. Cézanne era un deluso cronico, quando non era soddisfatto di un lavoro riduceva la tela in pezzi. Non era riuscito ad essere ammesso alla Scuola di belle arti e minacciava in pp. 462 €. 24,00 continuazione di lasciare Parigi. Nel settembre 1861, depresso e disincantato, se ne tornò ad Aix, e si mise a lavorare nella banca di suo padre. . Il libro raccoglie questa e altre biografie dei maggiori pittori impressionisti. Sue Roe Impressionisti Biografia di un gruppo N I ovità Ennio di Nolfo Il XXI secolo si apre su un quadro a tinte Dagli imperi militari decisamente forti; la dominazione americaagli imperi tecnologici na sul mondo del dopo guerra fredda entra pp. X-446 €. 30,00 definitivamente in crisi, avanza strisciante la minaccia del terrorismo globale, compaiono nuovi protagonisti sulla scena mondiale, dalla Cina all’India all’America Centrale e Latina, si modificano il ruolo dell’Unione Europea e quello delle Nazioni Unite, che cambiano i loro rapporti con l’alleato americano. Con la trasposizione letterale di un’amplissima e Renzo Lavatori sconosciuta messe di scritti originali, il volume Antologia diabolica mostra come la figura e l’azione di Satana siano Raccolta di testi sul diavolo state viste e approfondite sia dai testi biblici nel primo millennio canonici e apocrifi, sia dagli autori più considereUtet libreria voli dalle origini del cristianesimo fino al primo pp. XXII-677 €. 25,00 millennio. Il risultato di questo lavoro è un provocatorio e lumeggiato ritratto del diavolo “La maggior parte dei francesi pensava come Bossuet poi all’improvviso i francesi iniziarono a pensare come Voltaire: è una rivoluzione”, scriveva Paul Hazard in questo classico, in cui descrive i mutamenti della coscienza europea dal Rinascimento, epoca del suo massimo fulgore, all’Illuminismo e ai traumatici eventi della Rivoluzione francese. www.laterza.it 21 l Mulino www.mulino.it Marino Freschi La letteratura tedesca pp. 288 €. 18,00 Il libro ripercorre la storia letteraria di lingua tedesca dai grandi poemi del Trecento (“I Nibelunghi”, “Parzival”, “Tristano e Isotta”) alle opere dei più celebrati autori del nostro tempo (fra gli altri i premi Nobel Canetti, Böll, Grass, Jelinek). All’interno di questa secolare vicenda culturale e artistica, sono approfonditi il Settecento e il primo Novecento, due momenti davvero epocali per la letteratura tedesca. Anthony Giddens La trasformazione dell’intimità pp. 232 €. 14,00 Nella nostra epoca una serie di profondi cambiamenti ha investito i rapporti affettivi ben oltre il terreno privato e la sessualità è stata considerata un potenziale spazio di libertà, fuori dalle restrizioni della civiltà contemporanea. A che punto è oggi la “rivoluzione sessuale”? Per esplorare le trasformazioni dell’intimità avvenute nelle società moderne, alle quali le donne hanno contribuito in misura fondamentale, occorre risalire alla nascita dell’amore romantico alla fine del Settecento. A cura di Fabio Zucca Europeismo e federalismo in Lombardia dal Risorgimento all’Unione europea pp. 904 €. 50,00 La Lombardia e Milano sono anche fra le patrie del moderno federalismo infranazionale e sovranazionale che si radica nel pensiero di Carlo Cattaneo, si sviluppa fra Ottocento e Novecento e arriva, attraverso Eugenio Colorni, alla fondazione del Movimento federalista europeo avvenuta a Milano nell’agosto del 1943. In questa prospettiva il volume evidenzia il filo rosso che collega pensiero e azione, Resistenza e avvio del processo d’integrazione europea. A cura di R. Balzani Collezioni, musei, idemtità tra XVIII e XIX secolo pp. 216 €. 17,50 Collezioni, musei, identità costituiscono tre facce del prisma del patrimonio culturale, colto nella sua fase di formazione, fra Settecento e Novecento: non un complesso di manufatti dato una volta per tutte, ma il prodotto dell’incontro fra un “bene” (storico-artistico, archeologico, paesaggistico, ecc.) e un particolare investimento simbolico compiuto da una comunità. LIBRI DA LEGGERE 22 Federica Bosco 101 modi per riconoscere il tuo principe azzurro Newton & Compton pp. 256 €. 8,90 101 preziosissimi consigli contenuti in questo libro per capire come riconoscere un principe azzurro e scappare a gambe levate davanti agli inaffidabili, ai mammoni, agli sposati, agli egoisti, ai prepotenti e ai pazzi. LIBRI INSERTO è LEGGERE F are ordine nel lessico, storicizzare il feudalesimo medievale e moderno, fornire alcune coordinate interpretative per orientarsi nel rapporto fra presente e passato, senza incorrere nel rischio di anacronistiche procedure analogiche o assecondare tendenze all’uso pubblico e indiscriminato della storia», sono alcuni degli obbiettivi perseguiti da Aurelio Musi, ordinario di Storia moderna presso l’Università di Salerno, nel suo studio su Il feudalesimo nell’Europa moderna (il Mulino, Bologna 2007, pp. 344, euro 26,00). Il feudalesimo — che a causa di una ricostruzione solo ideologica dominante nei secoli XVIII e XIX evoca un sistema fondato su privilegi ingiustificati e su una rigida subordinazione gerarchica — ha costituito una delle strutture portanti dell’Europa, contribuendo a ricostruire dal basso mediante legami di fedeltà antichi e resistenti una società in crisi profonda a partire dalle invasioni barbariche del secolo V. Per quanto indissolubilmente legata al Medioevo, questa particolare istituzione appartiene anche all’età moderna, costituendo un regime delle terre e degli uomini, nonché un sistema economico e di rapporti sociali. Lo studio di Musi è dedicato appunto a mettere in luce le caratteristiche del feudalesimo nell’Europa moderna, individuando tre distinte aree geografiche: una settentrionale, soprattutto in Inghilterra, dove scompare alla fine del Medioevo; una mediterranea, dove sopravvive fino alla Rivoluzione francese grazie a una duttilità maggiore; e una centro-orientale, dalla Polonia alla Russia, in cui esso rimane struttura costitutiva della società fino al secolo XIX. Un’attenzione particolare è dedicata al rapporto tra la feudalità e lo Stato nascente. Su ogni territorio convivono una molteplicità di giurisdizioni, che si configurano come poteri concorrenti in uno stesso spazio politico: «Nella lunga transizione che ha segnato la vicenda dello stato moderno l’intreccio di giurisdizioni e il pluralismo dei fori hanno costituito a lungo la fisionomia tipica dei sistemi di rapporti in Europa» (p. 52). Gradualmente il feudatario tende a diventare un’articolazione dello Stato in formazione, sviluppando alcune importanti funzioni delegate, mentre il sovrano Una casa senza biblioteca è come una fortezza senza armeria (da un antico detto monastico) a cura di Maria Grazia D’Ettoris C La storia d’Inghilterra C on originale inglese a fronte, viene presentato un testo quasi sconosciuto della grande scrittrice inglese Jane Austen: La storia d’Inghilterra, a cura di Franco Venturi, La vita felice ed., pp. 110, € 8,50. Si tratta di un’opera giovanile, vivace e un po’ irrispettosa della monarchia britannica. (m. b.) accentua la natura patrimoniale del feudo ma ne limita sensibilmente i poteri giurisdizionali: «Nel Medioevo nobile è un uomo che altri ritengono nobile. Nell’Età moderna nobile è un uomo che il re ritiene nobile» (p. 111). In buona parte dell’Europa, tuttavia, il feudalesimo continua a costituire una solida struttura, parte integrante dell’organizzazione della società d’antico regime, mentre in Francia, Portogallo e Italia centro-settentrionale diventa solo una variabile dell’articolazione complessiva della società. Sotto il profilo sociologico, infine, i titolari di feudo costituiscono una formazione onservali nella tua Jenna Blum Quelli che ci salvarono Neri Pozza pp. 512 €. 18,00 È un giorno del 1942 a Weimar in Germania. Un giorno di calma anormale, quando l’Obersturmführer, l’ufficiale nazista, fa il suo ingresso nella panetteria di Mathilde Staudt, dove Anna si è rifugiata con la piccola Trudie, la bambina avuta da Max Stern, il medico ebreo. Il dottor Max Stern, anzi “il bravo dottor Max Stern”, come lo chiamano a Weimar, è stato arrestato dalla Gestapo per attività sovversiva e rinchiuso a Buchenwald, nel campo costruito nei boschi attorno alla città... Luciano Pietronero Complessità e altre storie Di Renzo pp. 116 €. 12,00 Ogni storia personale è un miscuglio di elementi ben identificabili e di fatti accidentali, un po’ come avviene nella dinamica caotica. Non è dunque semplice separare gli elementi essenziali da quelli marginali. Luciano Pietronero racconta, a quanti manifestano interesse per la scienza, la sua esperienza nell’università e nell’industria, in Italia e all’estero. Ugo Falcando Il regno di Sicilia Ciolfi cetuale: «Si tratta di un gruppo dotato di un insieme di privilegi giuridicamente riconosciuti e socialmente riconoscibili, di giurisdizione cioè, che condiziona la specifica valutazione sociale, il sistema di valori. [...] I poteri di signoria conferiscono agli appartenenti a questo ceto risorse materiali e immateriali che condizionano in varia misura i rapporti economici e sociali, la relazione col potere politico ecc.» (p. 183). L’ordinamento feudale durante la prima età moderna entra anche nel sistema delle relazioni internazionali: l’imperatore proteggeva i signori dei piccoli feudi — sovrani indipendentemente dalla scala statuale ma dipendenti dai rapporti di forza internazionali — dal rischio d’incorporazione in complessi territoriali più potenti; ciò valeva anche in quel complesso reticolo di relazioni fra realtà diverse esistente nel sistema imperiale spagnolo fra i secoli XVI e XVII. L’opera, dopo aver illustrato il feudalesimo moderno nei suoi aspetti giuridici, politici, sociali ed economici, si chiude con un’analisi delle trasformazioni subite dalla feudalità nel Settecento e infine con una panoramica dei tempi e dei modi della sua abolizione nelle diverse aree europee. B pp. 360 €. 16,00 L’autore uomo politico e studioso, si pensa che fu ammiraglio del regno dal 1190. Il libro del regno di Sicilia si occupa del periodo che và dal 1154 al 1169. Vi si parla limitatamente della politica estera siciliana, ma molto della vita sociale e degli intrighi politici in Palermo, durante una età particolarmente travagliata, esso è un eccelso capolavoro. Chin-Ning Chu L’arte della guerra per donne Corbaccio pp. 301 €. 16,60 “L’arte della guerra” del filosofo e generale taoista Sun Tzu, scritto nel V secolo a.C., è uno dei più diffusi trattati sulla gestione dei conflitti, che dimostra ancora oggi tutta la sua validità al di fuori dell’ambito militare. Chin-Ning Chu ne riprende i capisaldi per dimostrare alle donne come alcune delle sue strategie possano “diventare armi infallibili per vincere le battaglie della disuguaglianza fra i sessi”. A cura di A. Aprà Luigi Comencini Il cinema i film Marsilio pp. 376 €. 25,00 CULTURA Il feudalesimo nell’Europa moderna Francesco Pappalardo N° 2/2008 - ANNO XVII - 30 marzo Questo volume intende risarcire Luigi Comencini di un debito che la critica ha nei suoi confronti: quello di aver esitato a individuarne la personalità autoriale, di averlo confuso con colleghi coevi – in debito di riconoscimento anch’essi – sotto etichette generiche (quella dell’“eclettismo” per esempio) quando non fuorvianti. A Comencini è capitato in particolare con i generici accostamenti alla commedia all’italiana e alla “specializzazione” dei film con bambini. Ma il suo cinema è ben altrimenti ricco. Se è vero che il suo essere autore comporta anche un confrontarsi col cinema popolare, più che specificamente con i suoi generi, se è vero che non sempre è all’altezza di se stesso (da artigiano, quale si rappresenta, è disposto ad accettare commissioni che non gli si addicono), è più spesso vero che la sua personalità si esprime nella maggior parte dei suoi film al di là dei generi, al di là dei condizionamenti produttivi: e a volte in maniera segreta, altre in maniera sorprendente (come nel suo documentarismo televisivo). Giovanni Ricci Sardegna criminale Newton & Compton pp. 492 €. 14,90 C’è un luogo, nel Varlas, in cui uomini ed elfi convivono pacificamente da secoli. È la grandiosa città-stato di Azales, situata ai piedi delle cascate Mah Quad, e dominata dalla leggendaria stirpe elfa degli Eldowin. Ma uno spietato nemico trama nell’ombra per distruggerne il fragile equilibrio e riconquistare nel sangue il potere perduto. Mentre il regno corre incontro all’inevitabile rovina, i favolosi Eldowin si avviano ignari, fra giochi innocenti, balli di corte e sospiri d’amore, verso il loro tragico destino. Molto tempo dopo, una combriccola eterogenea, formata da una maga in fuga, un simpatico barbaro, due vampiri, una nana e un giovane contadino intraprende un viaggio avventuroso che la porterà dai confini orientali dell’Argelar, oppresso dall’implacabile Adras l’Oscuro, fino al Varlas, sulle tracce della mitica città perduta. iblioteca Antonio Talamo La sconveniente memoria Guida pp. 216 €.14,50 Maurizio Cianfarini L’intervento psicologico in oncologia Carocci pp. 143 €.16,50 Non sapere talvolta ha i suoi vantaggi. In questo vuoto di memoria mi è cresciuta negli anni un’idea di famiglia che riuniva tutte le imperfezioni. Così è stato fino all’altro giorno. Avevo preferito non sapere piuttosto che ammettere l’eventualità che in un qualche particolare che mi era stato taciuto potessi scoprire qualcosa di non armonico o di ordinariamente umano. Negli ultimi anni la Psiconcologia ha fatto un notevole cammino anche in Italia ed è gradualmente emersa, nella pratica quotidiana con i malati, l’esigenza di ampliare l’ottica di osservazione e di attività per giungere a una riscoperta della teoria e all’elaborazione di una tecnica adattabile in modo specifico al singolo paziente e al suo complesso vissuto. Stuart Hall, Miguel Mellino La cultura e il potere Meltemi pp. 66 €. 10,00 La cultura è una forma di dominio del capitalismo? Quali sono i motivi del disfacimento delle sinistre istituzionali? Queste sono solo alcune delle questioni che vengono affrontate in questa intervista di Miguel Mellino a uno dei più brillanti intelllettuali inglesi, Stuart Hall. Martha C. Nussbaum Le nuove frontiere della giustizia Il Mulino pp. 464 €. 35,00 In questo volume Martha Nussbaum si dedica ad integrare la teoria del contratto sociale di John Rawls per risolverne i punti di labilità rispetto a tre forti asimmetrie sociali. Come trattare le persone con disabilità fisiche o psichiche e garantirne la piena realizzazione come esseri umani? come estendere la giustizia a tutti gli abitanti del pianeta prescindendo dal luogo in cui vivono e non discriminandoli per la provenienza? come conciliare i nostri standard di giustizia con il maltrattamento agli animali? Informazione Regionale 24 Il messaggio Pasquale di Mons. Graziani dalla Calabria “date a Dio il primo posto con i vostri gesti quotidiani, con la vostra vita, ritornate a Dio nella storia, nella fede e nella memoria” Verso una nuova scuola C irà Marina - L’Istituto comprensivo Gian Teseo Casopero di Cirò Marina a scuola di strategie didattiche. Sotto l’impulso del proprio Dirigente scolastico, la professoressa Serafina Rita Anania, l’importante realtà scolastica cirotana mette a segno l’ennesima scommessa culturale dell’Anno in corso. Stavolta si tratta di analizzare a fondo, e digerire del tutto, le nuove Direttive provenienti dal Ministero competente circa il metodo d’insegnamento utile per realizzare una scuola moderna ovunque nella Penisola. Linee guida per una nuova Scuola: ecco il tema del Corso di aggiornamento voluto dallo stesso Istituto comprensivo di Cirò Marina. A illustrare la tematica in oggetto è stato invitato l’ispettore regionale Miur Salvatore Belvedere. Secondo il carnet cirotano, lo stesso ispettore è stato ospite del Casopero nella giornata di ieri, martedì 4 marzo: è previsto un secondo appuntamento questo venerdì, 7 marzo. Sempre di pomeriggio e sempre presso l’Auditorium della locale Scuola Media in via Pirainetto. Il Corso è orga- N° 2/2008 - ANNO XVII - 30 marzo nizzato su un totale di dieci ore di audizione. Sta registrando la grande partecipazione di tutto il corpo docente dell’Istituto: dalla Scuola dell’Infanzia alla stessa Media. Ne è direttore lo stesso Dirigente scolastico. «Non possiamo nascondere la nostra soddisfazione per la buona riuscita anche di questo appuntamento – è il commento a caldo della professoressa Anania – La presenza dell’ispettore Belvedere ci onora e premia la buona volontà del nostro corpo docente che delle nuove Linee guida del Ministero in materia scolastica ha subito colto il senso e l’importanza. La Commissione interna voluta per esprimere il proprio giudizio ad hoc ha lavorato con dedizione e professionalità, offrendo un quadro conclusivo tendente a imporre un dibattito serio sul da farsi realmente per costruire una didattica fattiva per la nostra società. Una base di lavoro appressata dall’ispettore Belvedere che si è soffermato sui nostri dubbi e input, cercando di chiarirci al meglio ogni dubbio nell’ottica di incoraggiarci vieppiù nell’opera didattica già intrapresa». Comunicato per i nostri lettori A bbiamo ricevuto centinaia di telefonate da parte di tutti i nostri lettori ed in particolare da quelle Regioni in cui il nostro giornale è anche in edicola. Tutti hanno voluto sapere se il giornale ha problemi. Abbiamo risposto a tutti quelli che hanno telefonato ma con questo comunicato desideriamo portare a conoscenza di tutti gli altri lettori che il giornale è ancora in piedi!. Si sono soltanto ammalati gli impianti per i quali abbiamo dovuto chiamare tecnici specializzati. Risolveremo fra breve tempo le altre questioni legate all’allestimento della nuova sede. Invitiamo comunque i nostri affezionati lettori a visitarci al nostro sito internet www.corrieredelsud.it, periodicamente aggiornato soprattutto con informazioni attualissime. La Direzione e la Redazione tutta C rotone – Nel corso dell’incontro di presentazione del messaggio pasquale, mons. Domenico Graziani ha voluto approfondire alcuni suoi aspetti. In primo luogo – ha esordito il nostro arcivescovo – noi affermiamo una verità fondamentale e cioè che Cristo è risorto. Questa verità ha determinato una svolta radicale nella storia degli uomini. C’è stato un superamento su larga scala dell’ebraismo e la diffusione del Cristianesimo nel mondo. La resurrezione non è scientificamente dimostrabile, ma la sua dimostrazione risiede nel fatto che questo mistero illumina la storia successiva”. In secondo luogo – ha continuato mons. Graziani – la fede nella resurrezione non è una fede in una cosa che è solo da venire. La resurrezione è per il presente. Nella fede nella resurrezione troviamo l’atteggiamento della fiducia: “Padre nelle Tue mani consegno il mio spirito”. Con la resurrezione dico l’infinita superiorità del bene sul male. La proclamazione della resurrezione è messaggio di liberazione dall’inespresso all’espresso. La resurrezione è liberazione delle potenzialità. Proprio dentro la sofferenza troviamo la possibilità del riscatto; viene fuori un modo di interpretare la vita in modo totalmente diverso. come il messaggio di speranza del Padre ai propri figli. Cristo è risorto e con lui rinascono anche le nostre speranze, rinasce la nostra vita; per questo la Pasqua è l’immagine del sacrificio compiuto per la nostra rigenerazione. Infatti, Cristo con la sua morte ci dice che essa non rappresenta la definitiva distruzione di tutto ma ci invita a rinnovare il nostro spirito in questa vita. La resurrezione è il ritorno dalla morte alla vita, il collegamento inscindibile di essa, e quindi non solo l’àncora a cui aggrapparsi per accedere alla vita eterna ma è la forza che ci aiuta a rinascere oggi nel nostro presente. Oggi è il tempo della salvezza, ora bisogna passare oltre e cercare di ritornare a Dio, perché solo ritornando a Dio ci si ritrova pienamente; Egli non è distante dalle nostre vite, ci conosce nella facciamo nulla per salvaguardare quei valori che dovranno essere la porta delle società del domani. C’è resurrezione in tutto questo? Ci può essere speranza nel mondo, se diciamo e ci convinciamo di non avere più speranza? La provvidenza esiste, ma per chi non resta inerme e muove il suo cuore, per chi ripone la sua fiducia in Dio, poiché Dio non è un freno ma una marcia in più. Non entusiasmatevi del male, ma credete nel bene per sconfiggere il male. Oggi vi auguro di riscoprire la vera identità di Cristo nei vostri cuori, quel Cristo che si è fatto povero per voi (2 Cor 8,9), quel Cristo che, pur essendo figlio di Dio, ha patito nella Sua carne la sofferenza per parlarvi e dirvi che esiste il dolore ma che vi è anche la gioia. Vi auguro di entrare nelle vostre Chiese per incontrare que- Il Messaggio “Carissimi, colgo l’occasione in questo momento, Pasqua, cardine della storia della salvezza, per essere vicino a voi con queste mie poche parole; esse hanno la presunzione di poter arrivare solo e unicamente ai vostri cuori, Mons. Domenico Graziani, Arcivescovo di Crotone e S. Severina B uona P a u asq nostra individualità, nelle nostre debolezze di uomini amandoci ugualmente con tenerezza infinita. Quindi in nome di questo amore incondizionato, non fatevi schiavizzare dall’anti-dio, date a Dio il primo posto con i vostri gesti quotidiani, con la vostra vita, ritornate a Dio nella storia, nella fede e nella memoria. E’ pur vero che nella nostra società c’è decadenza proprio dove ci dovrebbero essere modelli di riferimento, che si cerca di distruggere anziché di costruire, di strumentalizzare il dolore invece di lenirlo. Ma c’è solo questo? Tutti, come figli della luce, abbiamo il dovere di far sì che non ci sia solo questo. Pensiamo a ciò che si sfascia ma non sto Dio e di uscire per andare incontro a quel prossimo, che deve essere davvero prossimo nel nostro cuore. Il prossimo non è solo il vostro fratello; il prossimo è la vostra vita, che va custodita e rispettata, il prossimo sono i vostri figli che vanno educati non solo nell’amore ma anche per l’amore, il prossimo è la vostra società, le vostre istituzioni, la vostra fede, il vostro Dio. “Il Risorto apre l’uomo alla chiamata della voce di Dio, in quello spazio interiore, santo, nel quale Dio parla all’uomo”, ascoltate quella voce e mettetevi in cammino, operando per la pace e la pace sarà con Voi!” A. D. Informazione Regionale N° 2/2008 - ANNO XVII - 30 marzo dalla Calabria Festival di Sanremo, “Una vita per la musica” Michele Affidato realizza i premi e partecipa con una sfilata di gioielli a Sanremo Biciclettando nel blu dipinto di blu Alla scoperta delle ferrovie dimenticate in Calabria L egambiente Calabria, aderisce alla 1ª Giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate, organizzando nell’ambito del proprio progetto “Le Vie del Treno”, domenica 2 Marzo, a partire dalle ore 9.30 dalla stazione di Vibo Marina, l’iniziativa ìBiciclettando nel blu dipinto di bluî. Una bici-escursione lungo la tratta dismessa delle FerLocomotore Ferrovie Calabro Lucane rovie della Calabria Pizzo – Vibo Valentia. E su due ruote sarà anche la manifestazioni che si inseriscopasseggiata sugli antichi binari no in un progetto più articolato tra Crotone e Petilia Polica- e complesso. Legambiente instro (KR) per riscoprire alcuni fatti è partner in Calabria di un importanti aspetti storici della progetto Equal, finanziato dalla comunità petilina e del marche- Comunità Europea e dal Minisato. Per chi preferisce andare stero del Lavoro e delle Politia piedi, invece, ci sono i 6 km che Sociali, denominato “Le Vie di escursione lungo la tratta fer- del Treno”, che nasce dalla forte roviaria dismessa Camigliatello esigenza del nostro territorio di Il Maestro orafo Michele Affidato e Pippo Baudo L e opere e i gioielli dell’orafo crotonese, Michele Affidato le cui creazioni, che affondano innanzitutto nelle origini e tradizioni Magno Greche sono ormai conosciuti da una sempre più vasta schiera di addetti ai lavori. Sono state protagoniste di due importanti avvenimenti che si sono svolti nell’ambito della manifestazione Sanremo Off. L’orafo crotonese ha così realizzato le opere con le quali sono stati premiati nell’ambito di “UNA VITA PER LA MUSICA” organizzata dal produttore Giuseppe Pipicelli con il patrocinio del Comune di Sanremo, della collaborazione del Museo della Canzone dell’AFI, della SIAE e dell’AIPS, personaggi del calibro di Cristiana Ciacci, figlia di Little Tony, Giorgio Consolini, Filippo Gasparro della Direzione Nazionale della SIAE ed il patron del Cantagiro, Enzo De Carlo premiato da Pepi Morgia, direttore artistico del Comune di Sanremo e della rassegna Sanremo Off. A premiare Cristiana Ciacci è stato lo stesso Michele Affidato accompagnato dalle modelle della “Data Bank Service” di Monica Minervini. Altro importante evento che ha visto la presenza di Affidato in questa permanenza nella riviera Sanremese, ha avuto luogo presso uno dei più famosi locali liguri, il “Victor Morgana” dove a condurre la serata è stato il noto presentatore RAI, Massimo Proietto. Questa volta a ricevere i premi, un bassorilievo in argento raffigurante il logo di Sanremo Off e la regione Calabria, sono stati il cantautore Sergio Cammariere ed il mitico Federico “L’olan- dese Volante”, storica voce di RTL 102,5. Nel corso della serata hanno sfilato i bellissimi gioielli dell’ultima collezione del maestro orafo crotonese che hanno raccolto l’ammirazione del numeroso pubblico presente in sala. Quella di Sanremo ha rappresentato sicuramente per Affidato un’esperienza di successo presso il grande pubblico ed anche presso il panorama della critica di settore, una presenza quella di Affidato legata non solo alla semplice rappresentazione del proprio bagaglio tecnico ed artistico ma anche alla promozione delle originalità legate alla terra dalla quale proviene, la Calabria. 25 Locomotore – Tratta Potenza Silano-Silvana Mansio (CS) con soste obbligate per gli amanti del birdwatching sulle rive del lago di Ariamacina. Una serie di Vecchia Stazione Ferroviaria di Morano Calabro saper leggere con occhi nuovi, recuperare e valorizzare i tanti patrimoni ancor oggi trascurati. Nel mese di febbraio 2007 è sta- to presentato in Parlamento un progetto di legge per il riuso del patrimonio ferroviario in abbandono e per la creazione di una rete nazionale di mobilità dolce, aperta a pedoni, ciclisti, cavalieri, utenti a mobilità ridotta ecc. In appoggio al progetto è stata raccolta una petizione popolare con oltre 6.000 firmatari. Al fine di accelerare la sua marcia, ma anche per mantenere costante nell’opinione pubblica l’attenzione al tema, la Confederazione delle associazioni per la Mobilità Dolce - Co.Mo.Do. ha deciso di proclamare una Giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate, la cui prima edizione è partita domenica 2 marzo 2008 con iniziative ed eventi sparsi per tutta Italia. Tra le iniziative scelte da Legambiente Calabria vi è quella che vede quale incantevole scenario la tratta Vibo Pizzo – Mileto. Tratta ricordata come la linea ferroviaria più suggestiva della Calabria, venne inaugurata il 2 luglio del 1917 ed il 4 ottobre del 1923 venne terminata la tratta fino a Mileto. Il percorso della linea “Pizzo – Vibo Valenzia – Mileto” conta 28 stazioni lungo un percorso di 65 km attraverso l’alta ed interna Calabria. Il crollo del viadotto Ciliberto causò la sospensione del servizio sulla tratta Vibo Marina – Pizzo, era il 17 novembre 1951 e la tragedia avvenuta sull’automotrice 36, che trasportava 70 persone alla sua prima corsa del giorno, decretò la chiusura della linea dopo soli 46 anni di attività. Anni di incuria e abbandono non sono però bastati, a scalfire la bellezza di quello che un tempo fu il più bel tracciato della Calabria. 26 Informazione Regionale Gemellaggio Siracusa – Erchie dalla Sicilia L I due comuni uniti in occasione della festa di Santa Lucia L Le cene di San Giuseppe e Cene di San Giuseppe», una delle più importanti feste religiose della Sicilia, si svolgeranno da giovedì 13 a sabato 22 marzo. Ricco di iniziative il programma definito dal Comune di Salemi, dalle associazioni locali e da numerosi volontari che contribuiscono ogni anno ai preparativi. Líedizione di questíanno si svolgerà con alcuni giorni di anticipo rispetto alle edizioni passate in considerazione che la festività del 19 marzo coinciderà con la «Settimana Santa». «Le ìCene di San Giuseppeî ñ spiega il sindaco Biagio Mastrantoni - richiedono ogni anno un impegno organizzativo e finanziario non indifferente, reso possibile grazie al lavoro paziente di decine di volontari delle associazioni locali, ed in particolare della Pro Loco. Le «Cene di San Giuseppe» non sono solo un importante rito religioso che coinvolge la nostra comunità, ma un grande evento culturale che richiama a Salemi migliaia di visitatori. Noi come Comune abbiamo fatto la nostra parte perché i visitatori abbiano la possibilità ñ oltre a visitare i tradizionali altari ed ammirare líarte della lavorazione del pane ñ di conoscere i tesori díarte custoditi nei nostri musei e nelle nostre chiese, oltre a visitare le tante mostre allestite per líoccasione nel centro storico» Il tradizionale «Invito dei Santi» (simbolo del banchetto eucaristico fatto dal popolo) nel corso del quale i visitatori potranno degustare numerose pietanze, si svolgerà nelle giornate di sabato 15 marzo alle 12,00 nella «Cena» di contrada Pusillesi, e domenica 16 marzo alle 12 nella «Cena» promossa dal Comune nella Chiesa di San Giuseppe Il 19 marzo alle 11,00, e cioè la ricorrenza della festa di San Giuseppe, si svolgerà la Santa Messa in Piazza Municipio Sempre il 19 marzo, in giro per le «Cene», sarà possibile assistere alla «Recita della parti di San Giuseppe», ovvero le suppliche rivolte dai fedeli al santo. La «Pro Loco» organizza delle visite guidate che comprendono líitinerario delle «Cene», di musei, chiese e palazzi nobiliari. Il gruppo archeologico «Xaipe» e il «Leo Club» organizzano invece delle visite guidate alla Fornace SantíAngelo, un tempo fabbrica dei tradizionali «canali» in terracotta e oggi, dopo un lavoro di restauro, è diventato spazio culturale. Durante la festa si potranno inoltre visitare le seguenti chiese e musei: Chiesa di Sant’Agostino, via Amendola; Chiesa del Collegio, Piazza Ignazio Lampiasi; Chiesa di Sant’Annedda, via Giuliano Falciglia; Chiesa di San Giuseppe, via Crispi; Museo del Pane, ex Chiesa di San Bartolomeo, via d’Aguirre; Museo degli Argenti e dei Paramenti Sacri, Chiesa di Sant’Agostino, via Amendola; Museo Civico, via D’Aguirre; Biblioteca Comunale, via D’Aguirre; Fornace Sant’An- N° 2/2008 - ANNO XVII - 30 marzo gelo, via Stovigliai I visitatori che arrivano in auto potranno lasciarla allíingresso del paese. Ci sarà un bus navetta nelle giornate di sabato 15, domenica 16 e mercoledì 19 marzo da Piazza Vittime di Nassiriya a Piazza Libertà Questo líelenco delle «Cene di San Giuseppe» Comune ñ Chiesa di San Giuseppe, via Crispi (Invito dei Santi il 16 marzo alle ore 12,00), Allestimento a cura dell’associazione «Sicilia Bedda»; Caritas, Chiesa di Sant’Antonino, Piazza Libertà; Pro Loco, Cappella dell’Immacolata, ex Chiesa Madre, Piazza Alicia (Laboratorio artigianale dei pani); Associazione «Pusillesi», Contrada Pusillesi (Invito dei Santi il 15 marzo alle ore 12,00); Istituto Comprensivo «Giuseppe Garibaldi», Via Leonardo da Vinci; Istituto «Suore della Misericordia», Contrada Bagnitelli; Famiglia Ingarra ñ Giacalone, via Rocche di San Leonardo, Cripta di SantíAgostino (a cura dellíassociazione «Xaipe» e del Leo Club). Eípossibile visitare altre cene di privati cittadini, ma solo su prenotazione contattando líUfficio Turistico o la Pro Loco). Iniziative e mostre Infiorata della pace sulla scalinata di Sant’Annedda, da sabato 15 a sabato 22 marzo, via Giuliano Falciglia, a cura della parrocchia Chiesa Madre; Estemporanea di pittura nei locali dell’Ex Chiesa Madre, domenica 16 marzo ore 10,30, Piazza Alicia, a cura della Fidapa di Salemi (Inaugurazione 0re 17 nella Chiesa di Sant’Agostino. La mostra resterà aperta fino al 22 marzo); Asta di beneficenza, da giovedì 13 a sabato 22 marzo, Cripta della Chiesa di Sant’Agostino. Il ricavato sarà destinato al restauro di oggetti d’arte custoditi nella Chiesa del Collegio, Gruppo archeologico «Xaipe» e Leo Club; Mostra-degustazione di prodotti enogastronomici nei giorni 15, 16 e 19 marzo al Chiostro di Sant’Agostino, via Tommaso Terranova, a cura della Coldiretti; Proiezione di filmati sulle «Cene di San Giuseppe» da giovedì 13 a sabato 22 marzo, allíauditorium di San Giovanni; Mostra dei manufatti in «pietra campanedda», da giovedì 13 a sabato 22 marzo, via dei Mille 10, a cura dei fratelli Scalisi; Mostra dell’artigianato locale, A cura della Società Operaia, da giovedì 13 a sabato 22 marzo, via Giovanni Amendola; Mostra sui prodotti dell’arte dell’intreccio, da giovedì 13 a sabato 22 marzo, casa Agueci, a cura del Liceo Classico «Francesco d’Aguirre» (P.O.R. - misura 3.08 annualità 2006-2007); Degustazione di sigari italiani in abbinamento con distillati, il 22 Marzo dalle 16 alle 20, in Piazza Alicia, in collaborazione con líazienda «Conte Alambicco di Sicilia». Ingresso gratuito, ma solo su prenotazione al numero 347 96 89 937 oppure inviando una e-mail allíindirizzo ninoippolito@ tiscali.it. a città di Siracusa e il comune di Erchie (vicino Brindisi) potrebbero gemellarsi in nome della devozione per Santa Lucia. E’ già avvenuto, infatti, con esiti soddisfacenti, l’incontro tra il primo cittadino di Siracusa, Gianbattista Bufardeci e il sindaco di Erchie, Giuseppe Margheriti. La richiesta di gemellaggio arriva su iniziativa di Erchie, comune di 8000 abitanti, in virtù di un fatto storico risalente al 1039. In questa occasione vi fu il passaggio del corpo della Santa e il suo trasferimento da Siracusa a Costantinopoli. Durante il viaggio le spoglie di S. Lucia sostarono nella cripta della zona, luogo in cui nacque il primo insediamento di Erchie e dove attualmente sorge il santuario di S.Lucia. Il sindaco di Erchie, nell’incontro con Bufardeci nonché con Padre Sebastiano Amenta (rappresentante curia di Siracusa) e Gianni Failla (segretario alla deputazione della cappella di Santa Lucia), ha chiesto la presenza del gonfalone di Siracusa nella sua città, durante la festa dedicata alla santa padrona nei giorni 1, 2 e tre aprile. Gianbattista Bufardeci ha assicurato la presenza di Siracusa e la sua disponibilità ad accogliere la richiesta: “Se disporrò di tutta la documentazione necessaria – ha dichiarato - potrò portare la vostra S. Lucia istanza all’attenzione della giunta, per deliberare in tal senso, già in una delle riunioni che terremo prima della fine del mio mandato. Conto di preparare tutti gli atti necessari, affinché la giunta che si insedierà dopo le elezioni possa concludere l’iter amministrativo ed arrivare, così, con facilità, al gemellaggio”. Silvia Calanna In attesa dell’Etna Blues Festival I premiati della Blues Band on Stage M sibilità di confrontarsi con le pietre miliari del blues. Come dimenticare gli artisti di fama internazionale passati sul palco dell’Etna Blues: la chitarra elettrica di Gai Bennici, le contaminazioni contemporanee di Li Brian, i virtuosismi di Ted Horowitz, l’eleganza di Marcia Ball, l’energia di Sandra Hall, solo per citarne alcuni. Inoltre, anche le iniziative di solidarietà hanno fatto di questa manifestazione una delle più seguite della Sicilia. Ricordiamo, la edizione 2006 in cui parte del ricavato dell’incasso è stato devoluto alla costruzione di una scuola con ambulatorio in una località disastrata del Perù e la VI edizione del Festival con una serata di solidarietà in favore dell’AIRC. I primi tre classificati al concorso Blues Band On Stage, verranno inseriti a pieno titolo nelle tre serate del festival di luglio. Le richieste di partecipazione, che saranno esaminate dall’Asso- ascalucia – Mascalucia si prepara, come da tradizione, alla nona edizione dell’Etna Blues Festival, la kermesse estiva organizzata dall’Associazione Sicilia Blues, in collaborazione con il Comune di Mascalucia e con il patrocinio dell’Assessorato alle Politiche di Valorizzazione dell’Etna nonché dell’Assessorato al Turismo e ai Beni Culturali. La manifestazione, dedicata alla musica afro-americana, già nelle passate edizioni ha riscosso un successo straordinario. Sonorità ed atmosfere che hanno condensato l’attenzione degli spettatori con picchi di ben 5000 presenze, tra turisti e appassionati. Si parte dal quarto concorso Blues Band On Stage, vetrina per le giovani band emergenti dell’intero territorio nazionale. La volontà degli organizzatori è quella di sfornare talenti, soprattutto noL’arte della lavorazione del pane strani, e dargli la pos- ciazione Sicilia Blues, dovranno essere inviate entro il 30 marzo. Gli artisti che dopo essere stati valutati da una giuria di esperti “idonei”, Altare di San Giuseppe a Salemi potranno cavalcare l’ambito palco. Nelle passate edizioni la kermesse è stata occasione per far incontrare musica, solidarietà e promozione turistica. Le premesse di questa nona edizione fanno ben sperare in una continuità di intenti. La manifestazione, una delle più riuscite della Sicilia orientale, non cesserà di stupire con un cartellone denso artisti di fama internazionale e con iniziative collaterali degni di attenzione. Silvia Calanna N° 2/2008 - ANNO XVII - 30 marzo Informazione Regionale dalla Sicilia Parliamo ancora del ponte sullo Stretto di Messina M essina – Quando la stampa francese diede la notizia che sarebbe stata costruita a Parigi la Torre Eiffel, scoppiò la fine del mondo: i parigini manifestarono la loro ostilità al progetto con un’animata querelle. Ci volle del tempo prima che si ristabilisse ordine e pace. Giunse il giorno, dopo laboriose trattative, di dare il via alla realizzazione della Torre, oggi simbolo di Parigi e meta di tutti i turisti, provenienti da ogni parte del mondo. Non si può dire la stessa cosa per quanto riguarda il ponte sullo Stretto di Messina. Se ne parla dagli anni ’60 e più precisamente dal 1968, quando fu bandito ufficialmente un concorso internazionale, bandito dall’Anas. Il ponte doveva prevedere un collegamento viario e ferroviario dell’isola al continente. Ai sensi della L. 1158 del 1971 fu anche costituita una società a partecipazione pubblica. Il 31 dicembre del 1992, detta società, nel rispetto dell’impegno assunto, elaborò e deposito un progetto di massima del ponte a campata unica. Il progetto venne così sottoposto all’esame di un’apposita commissione di tecnici delle Ferrovie dello Stato e dell’Anas, fino a quella del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. E’ l’ottobre del 1997 quando detto Consiglio dà parere favorevole alla realizzazione dell’opera: 5.300 miliardi (stima del 1998) e 2.200 miliardi per gli allacci stradali e ferroviari. Oggi questi conti reclamerebbero un aggiornamento. Per la storia, il progetto fu realizzato dagli ingegneri William C. Brown, già progettista dei ponti Severn, Humber, Bosforo I e II e il prof. Giorgio Diana del Politecnico di Milano, responsabile del progetto. Tutto in piena regola. All’International Symposium di Copenhagen – siamo nel maggio del 1998 – la comunità scientifica internazionale ha apporvato le soluzioni adottate per il ponte a campata unica sullo Stretto di Messina e le tecniche di alto livello. Siamo nel 2008 e non se n’è fatto niente. Non è possibile farsene una ragione. Abbiamo voluto saperne di più da autorevoli esponenti politici della città. Ecco in breve quanto abbiamo appreso da fonte bene informata. I Verdi e Rifondazione Comunista hanno osteggiato la realizzazione dell’opera, adducendo motivazioni che richiamano molto la “querelle” della Torre Eiffel (impatto ambientale, costi elevati e insopportabili per lo Stato, improduttività). Il tutto andrebbe sopportato con uno sforzo corale di tutte le componenti politiche, imprenditoriali, finanziarie, sociali, sindacali, decisamente interessate a togliere dalla condizione di emarginazione, di sottosviluppo, d’inadeguatezza strutturale, una regione di cinque milioni di abitanti, in particolare (Sicilia) ed un’area insulare (Calabria, Basilicata e Campania) che dalla realizzazione del manufatto muterebbero un consistente aumento dei volumi di traffico. E’ augurabile che questo progetto venga, una volta per tutte, realizzato alla luce del sole. Abbiamo voluto saperne di più intervistando per strada e nei bar, molti cittadini. Abbastanza significativa la dichiarazione resaci da un docente di lettere, al bar mentre sorbiva un buon caffè. Testualmente: “le forze politiche, come si espressero nel lontano 1971, devono, oggi, dare una prova di volontà politica concreta a compiere una decisa svolta nella politica nazionale in favore del Mezzogiorno, identificando nella realizzazione del Ponte una infrastruttura di trasporto indispensabile ed un’opera da consegnare alla storia dell’ingegneria, ma anche l’occasione di creare migliaia di posti di lavoro con la consapevolezza di dare soluzioni ad un problema civile e di giustizia sociale”. “La strozzatura dello Stretto limita l’espansione del traffico con la conseguenza di influenzare negativamente lo sviluppo agricolo, industriale e turistico della E Zuccarello e i colori della sua terra ’ l’uomo artista che emerge da questo incontro, così vivo e vero, dove umanità e arte diventano tutt’uno. Peppino Zuccarello è l’uomo di “talento” per cui i colori della sua terra sono responsabilità, un richiamo dentro all’anima, registrati nella memoria della sua tavolozza. E guardando le sue opere, la tentazione è forte, quella di rapirgli l’anima, di respirare la sua aria, di compartecipare alla sua essenza di mito per l’arte; un mito mite ci ha parlato come sa fare solo lui, con i pennelli ed il cavalletto, con gli incanti della sua terra, con le meteore di dettati narranti paesaggi, scorci urbani, casali, masserie e vita di campagna, di “cani da ferma” dagli occhi umidi di evanescenze espressioniste, che ci parlano delle sue sensazioni, di dolori solari come il solstizio e l’oro delle spighe di grano, limpidi e definibili come attrezzi dell’anima. Si è parlato di arte ed è stato bello stare con lui, in Scilla mentre il sistema di traghettamento pubblico presenta perdite annuali dell’ordine di 200 miliardi oltre al rischio, sempre crescente, dell’incrociarsi dei traffici marittimi longitudinali col traffico del traghettamento pubblico e privato in atto esistente”. Che possiamo aggiungere a questa dichiarazione che dice tutto di tutti, sollevando anche il pollice verso soprattutto contro i politici? Il Ponte di Messina, una volta realizzato, per la sua grandiosità e per la sua unicità, eserciterà una capacità attrattiva sin dall’inizio dei lavori, come avviene con i ponti Humber in Inghilterra, con il Great Beld in Danimarca e con Akashi Kai Kyo in Giappone e costituirà territorio per l’intero Paese, presupposto irrinunciabile per uno sviluppo equilibrato. Questo ponte si deve fare e bisogna continuare a sperare: arriverà il giorno che si darà il via alla realizzazione di questa opera colossale, che cambierà il volto alla Sicilia e non solo alla Sicilia. Sveglia, signori politici… Silvia Calanna Un evento dedicato all’infanzia C atania – Fondata l’affermazione dell’on. Raffaele Lombardo, Presidente della Provincia regionale di Catania, che riportiamo integralmente: “tra le tante manifestazioni fieristiche che ogni anno vengono allestite alle Ciminiere di Catania, mancava un evento interamente dedicato all’infanzia e a tutto ciò che ruota attorno a questo mondo”. Detta manifestazione porta la significativa etichetta: “Primo Expo Bimbo” (la fiera per mamme, future mamme e bambini). E’ stato un successo di pubblico e l’ideatrice di questo evento, Barbara Mirabella, può andarne fiera. Ne ha parlato tutta la stampa, che ha focalizzato l’eccezionalità dell’evento. Significativa anche la dichiarazione dell’assessore alle pari opportunità della Provincia, Dr. Margherita Ferro: “l’infanzia rappresenta uno dei momenti più delicati ed importanti: è in questo arco di tempo che si sviluppanio molte capacità che ogni bambino, in seguito, potrà esprimere nella società moderna. Expo Bimbo è una fiera per le mamme e per i loro bambini, che la Provincia regionale di Catania ha voluto patrocinare. Incontri con studiosi ed esperti, arricchiscono le presentazioni dei corsi fatti su 27 misura per le mamme e le loro esigenze, ed anche spettacoli con marionette e sfilate di moda per i più piccini”. Non vogliamo fare della retorica quando affermiamo che il mondo dei bimbi è il solo paradiso in questo nostro universo. Tante creature sono la nostra solare realtà e al tempo stesso il nostro futuro. Nulla di più vero di quanto afferma l’on. Raffaele Lombardo: “I nostri bambini, domani, saranno ciò che noi gli trasmettiamo oggi. Alla “dolcezza” espositiva di nursery, di giocattoli, dell’arredamento per i più piccoli, la lunga esperienza professionale degli organizzatori in questo settore ha fatto si che il programma dell’evento fosse arricchito anche da incontri e approfondimenti in materia, con interventi di studiosi ed esperti, dalle rappresentazioni di corsi dedicati alle mamme o future tali…”. Che dire di più? Sono stati tre giorni meravigliosi con importanti incontri di carattere scientifico, sociale e familiare, che – come afferma Lombardo – “devono tornare ad essere lo stimolo concreto per riscoprire i veri valori della nostra società”. Roberto Carnevale casa sua, di cultura, di gente a posto, in compagnia di un buon bicchiere di …, e può darsi che la memoria dell’agricoltore che sta dentro di lui, se la porti dietro come un pozzo da cui attingere l’acqua del talento, in quanto contano i suoi quadri e il consenso attorno ad essi. E l’impressione è che lui transguarda oltre la visione descrittiva, per quel suo sentire interiore teso ad esaltare la natura e la dignità umana, di acuto osservatore della realtà, sa rendere con bonarietà e spesso in forma allegorica, grazie ad una suggestiva carica espressiva del segno del colore, con cui esplora, senza orpelli, le molteplicità della vita. Ne nascono capolavori come “Paesaggio di Bronte” e “Vita di campagna”, e in “Cane in ferma” sa rendere con suggestiva efficacia l’atmosfera di silenzio e di ascolto, il sottile fiuto di un animale addestrato, vibrante e vitale. Non è un naif ante litteram, ma uscito dal pennello di un esperto della tecnica, che sceglie una pittura varia e sommaria, attenta al carattere delle cose, più che alla loro apparenza, evidenziando un’originale sensibilità cromatica nella predilezione di colori caldi, per i bruni, i rosso-mattone, i gialli ocra, e per i cieli in penombra blucrepuscolare, in quanto simbolista, per lo scoccare della scintilla emozionale tra il dato sensoriale e gli elementi spirituali. Ciò che colpisce la nostra sensibilità, tuttavia, al di là dell’indiscussa valenza tecnicocompositiva, è la modernità della sua ricerca, in quel suo naturalismo che ha scelto nella psicologia della quotidianità, di quel suo cogliere il momento rubato come lo scatto fotografico sulla realtà, il prota- gonista dei suoi dipinti, una folla consueta di soggetti da ritrarre che hanno nell’artista una forza e una tensione particolari, transfigurate nel colore, nelle stesse impressioni che impastano il cielo e la terra, elementi essenziali per la vita, che si fondono per renderla tale. Ogni tela di Zuccarello risulta così la sindone di attimi unici ed eternamente, al di là del tempo, come echi di un sentire comune alle cose ed all’uomo. Ed anche di frammenti del passato strappati alla cancellazione del tempo. Il colore vivo, forte, acceso, passionale, di straordinaria umanità, steso con pennellate pre-divisioniste, pastose, che danno maggiore armonia e compostezza alle composizioni, anche quando traccia linee più marcate che distinguono le forme, e sembra voler colpire chi guarda. Qui la natura sembra voler sintetizzare e unire i due estremi del dissidio: il divino e l’umano; è la nota caratterizzante delle sue opere, giocata tutta sul colore, sui giochi di luce, sulla pennellata. Il messaggio di umanità che fa pensare ad una giocosità pensosa, e ad una serenità più distesa, ma lasciando il dubbio se la pace interiore che esprimono, appartengono all’animo dell’autore o se invece, attraverso esse, l’autore vada cercando un equilibrio, rispettando così un filo conduttore che costituisce un’unità dell’uomo romantico, ricongiunto con la natura, grazie ad un’indagine spirituale dell’artista verso un’apertura alla propria interiorità. Alfredo Pasolino Storico e Critico d’arte internazionale Premio “Santi Correnti” C atania – Alla presenza di un folto pubblico e di autorevoli personalità del mondo politico e culturale, nel salone delle “Ciminiere”, concesso dalla Presidenza dell’Amministrazione provinciale, per l’organizzazione dell’associazione culturale “L’Elefantino”, ha avuto luogo la seconda edizione del premio “Santi Correnti” per le lettere, le scienze, le arti e le azioni umanitarie. Ospite d’onore lo stesso scrittore Santi Correnti. Ha fatto gli onori di casa Stefania Bonifacio, presidente dell’associazione culturale “L’Elefantino” e ideatrice dello stesso premio. Alla ribalta della serata sono stati premiati: il sacerdote Massimo Cucinotto per avere offerto “l’ospitalità ai pellegrini in visita al santuario Ecce Homo di Calvaruso, Agatina Grillo per la falconeria, Salvatore urnari per il turismo, Antonio Guglielmino per la ricerca medica, Raffaele Lombardo e Salvatore Natoli per l’attività sociopolitica, Giuseppe Ranno per le arti figurative, Antonino Recca per la ricerca, Stefania Seria per aver fondato “l’unità della donazione di sangue” a Catania e Roberto Carnevale per il giornalismo. Una serata di gran galà. Il pubblico ha vissuto momenti di intima commozione. Dieci e lode a Stefania Bonifacio, anche in questa occasione, ha dato una solare riprova di esperta organizzatrice e di regista di apprezzabile statura. La stessa ha già deciso di portare in scena, l’anno prossimo, la terza edizione del premio “Santi Correnti”. Per la cronaca, giova sottolineare, che l’ambito premio è forse il primo e unico al mondo ad essere intitolato ad un autorevole personaggio vivente. Un personaggio che brilla di luce propria nella storia della letteratura siciliana. Ci riferiamo al prof. Santi Correnti, che gode di ottima salute e non ha mai smesso di scrivere dell sua Sicilia e dei siciliani. Come già più sopra sottolineato, è stato un clamoroso successo. Un successo che ha ormai varcato lo “stretto” e gli stessi confini nazionali. Un cordiale arrivederci alla terza edizione del prossimo anno. S.C. Santi Correnti Informazione Regionale 28 dalla Sicilia Acireale e i mondiali di scherma A cireale - Un concorso per giovani artisti, incontri e conferenze sul tema sport e scherma, stage operativi nei dieci giorni del campionato e partecipazione degli studenti acesi alla cerimonia d’inaugurazione. Sono gli obiettivi ai quali lavoreranno nelle prossime settimane il Comitato Organizzatore dei Mondiali di Scherma Juniores e Cadetti, in programma ad Acireale dal 5 al 14 aprile prossimi, insieme ai dirigenti di tutte le scuole della città. Nel corso della riunione operativa svoltasi nella sede del Comitato, in piazza Duomo - alla quale per conto del Comune hanno preso parte l’assessore Nives Leonardi, la referente per la Pubblica Istruzione, dott.ssa Donatella Busà, presidi e rappresentanti di tutte le scuole di Acireale – è stato stilato un programma delle attività pianificate dal Comitato Organizzatore, presieduto da Sebastiano Manzoni, e dall’Assessorato della Leonardi. Apprezzato e condiviso il contenuto del progetto, tutti i dirigenti scolastici hanno confermato il loro interesse a contribuire fattivamente all’ ”Operazione Mondiali Scherma”. “Riteniamo indispensabile – ha sottolineato il presidente del Comitato Organizzatore, Sebastiano Manzoni - per la buona riuscita dell’evento, rendere complici i giovani nello sviluppo del progetto stesso dando vita a un rapporto concreto di collaborazione tra il nostro Comitato e il mondo della scuola. Un primo passo in questa direzione è stato già fatto lo scorso anno con il concorso di idee che ha coinvolto le scuole acesi e che ci ha consegnato la mascotte di questi mondiali: il divertente Capitan Lumìa, un buffo limone giallo che tira di scherma”. Fra le iniziative elaborate dall’Assessorato alla Pubblica Istruzione e dal Comitato Organizzatore c’è quello di fare realizzare agli studenti dei pannelli decorativi sul tema della scherma da installare al Palazzetto dello Sport nei giorni dei Campionati. Professionisti del mondo sportivo e medico saranno invece i protagonisti, insieme agli studenti, di conferenze e dibattiti scolastici sulla funzione educativa e di crescita dello sport. Nei 10 giorni del Campionato, poi, gli studenti di Acireale potranno “lavorare” da stagisti a fianco dei professionisti che da un anno ne curano l’organizzazione. “Sarà un’opportunità tangibile – ha sottolineato l’assessore Leonardi - per i giovani che si affacciano al mondo del lavoro e che, oggi più che mai, hanno la necessità di rapportarsi con una realtà a loro sconosciuta, al di là della propria specifica area di interesse. Una esperienza “internazionale” che non capita tutti i giorni, perchè i Mondiali di Scherma di aprile sono uno degli eventi sportivi più importanti tra quelli mai ospitati dalla Sicilia”. Nel periodo della ma- nifestazione, infatti, Acireale ospiterà circa 5.000 persone (oltre cento delegazioni da tutto il mondo). Prenderà vita il “Village” una piccola città internazionale dell’estensione di circa 18 mila mq: un villaggio nel quale si muoveranno tutti i meccanismi della grande macchina organizzativa, già in movimento da più di un anno, che contiene al suo interno molteplici aspetti, oltre a quelli specificatamente tecnici e legati alla scherma, quali ad esempio: gestione, amministrazione e bilancio, visti, accreditamento, informatica, medicina, strutture e infrastrutture, hotel, trasporti, viaggi, turismo, catering, sponsorizzazioni e promozione, comunicazione visiva, ufficio stampa e media. “I nostri giovani – ha concluso Manzoni - per quindici giorni, saranno parte integrante di una azienda vera e propria”. Nei prossimi giorni sarà fornito alle scuole il programma dettagliato con il bando/regolamento del concorso e i pre-requisiti per gli stage. A rischio boschi secolari A ncora una volta il Sindaco di Trecastagni e la sua giunta cercano di distinguersi per la loro voglia di distruzione del patrimonio ambientale della cittadina (così come è accaduto qualche giorno addietro con le decine di tigli trentennali di corso Europa sterminati e con le palme di piazza Marconi abbandonate al loro destino). L’ Amministrazione comunale grazie ad un Piano regolatore redatto dalla stessa, ma, guarda caso, approvato solo da un Commissario ad acta inviato dalla Regione, e con l’avallo del Piano Agricolo Forestale, condannerebbe all’estinzione i boschi secolari di Tracastagni (o meglio quelli non protetti da Parco dell’Etna, in quanto fuori dal territorio protetto del parco) sotto colate di lottizzazioni e di cemento armato, se il Piano venisse approvato definitivamente dalla Regione. Eppure tutti a Trecastagni conoscono la presenza di tali boschi, tutti coloro che si occupano di amministrare un Comune sanno cos’è un bosco per la legislazione, comunitaria, nazionale e regionale, ma chi ha il N° 2/2008 - ANNO XVII - 30 marzo Bullismo, parte progetto in dieci scuole superiori P alermo – Il nome è “Smonta il bullo”. È il progetto di “educazione alla legalità e al senso civico”, che sarà presentato domani mattina dalle 10 nella sede regionale della Cisl, in piazza Castelnuovo, a Palermo. Il progetto, che scatterà proprio da domani e sarà realizzato in diciotto mesi, coinvolgerà dieci scuole superiori delle nove province siciliane. A promuoverlo, la rete di oltre 100 tra imprese e coop sociali dell’Isola, riunite nel consorzio Solco, di Catania. Ma l’operazione anti-bulli sarà condotta in partnership con undici tra istituzioni e associazioni regionali. Sono: l’assessorato alla Famiglia della Regione, il Cenasca e l’Anolf Cisl, Anteas, le Acli siciliane. Ancora: il consorzio Libertà e legalità, l’Anpe, la Confcoop, il Forum delle associazioni familiari, l’Age di Palermo e la coop sociale Cos di Ragusa. A finanziare gli interventi ha provveduto la Fondazione per il Sud, l’istituto nato nel 2006 a Roma sulla base del protocollo per un “piano di infrastrutture sociali” nel Mezzogiorno, firmato da Forum del terzo settore, associazioni del volontariato e Acri, in rappresentanza delle fondazioni di origine bancaria. La Fondazione per il Sud ha stanziato per il dovere di proteggerli e salvaguardarli invece ne nega , forse per opportunità poco filantropiche, la loro esistenza come se fossero invisibili. I boschi in questione sono: Bosco Di Bella (che si estenderebbe per oltre 5.000 mq); Bosco di c/da Tricona (che si estenderebbe per oltre 20.000 mq); Bosco c/da Trovato (che si estenderebbe per oltre 2000 mq oltre alla superficie ricadente nel Comune di Pedara). Ma anche il Bosco di c/da Frastucheto (che si estenderebbe per oltre 10.000 mq) non sarebbe immune da rischi di estinzione e cementificazione. Per tali gravissimi e poco trasparenti fatti l’ACA Sicilia ha inoltrato una dettaglia istanza alle seguenti autorità competenti sia sotto l’aspetto amministrativo che della legalità: Prefetto, Procura della Repubblica, Ass.re Reg.le agli Enti Locali, Ass.re Reg.le ai BB.CC., Ass.re Reg.le all’Agricoltura e Foreste, Ass.re Reg.le all’Ambiente e Territorio, Sovrintendente ai BB. CC. e AA. E al Direttore Reg.le del Corpo Forestale. Sembrerebbe, inoltre, che la Sovrintendenza dopo aver dato parere positivo al PRG abbia mandato, in un secondo momento e su segnalazione di un’altra associazione ambientalista, alcuni atti alla Procura. Se tale preoccupazione è confermata dai fatti e dai documenti del PRG, è questo il Sindaco e la sua Giunta lo sanno benissimo, il Sindaco di Trecastagni e tutta la sua Giunta dovrebbe avere la dignità e l’onestà di dare da subito le loro dimissioni. progetto, che vedrà in azione nelle dieci scuole altrettante equipe di psicologi, assistenti sociali e pedagogisti, 298 mila euro. Altri 48 mila saranno messi a disposizione dai partner, per un cofinanziamento pari al 14% dell’importo complessivo. Sono quattro le azioni previste dalla strategia anti-bulli, che punta a un duplice traguardo: la definizione di “percorsi di educazione e legalità”; e la “valorizzazione del ruolo della famiglia” per lo sviluppo personale e sociale dei ragazzi. Le quattro azioni riguardano: la redazione di una mappa regionale del fenomeno bullismo; la “sensibilizzazione” al problema, dei giovani, delle famiglie e del contesto sociale in cui vivono; attività di formazione della durata di diciotto ore. E il via a un servizio di assistenza anche attraverso il numero verde “Smonta il bullo”, a cui sarà possibile telefonare pure in modo anonimo. Al meeting di presentazione prenderanno parte i vertici di tutti gli enti e delle associazioni interessati. Un asilo nido in Perù intitolato ad Arrigo A ngelo D’Arrigo rappresenta uno dei più chiari e nobili esempi di sicilianità apprezzata a livello internazionale, per l’impegno e i successi raggiunti con le sue storiche imprese sportive e scientifiche. Siamo lieti che la Fondazione che porta il suo nome annunci Angelo D’Arrigo la realizzazione di una importante iniziativa, quale è la costruzione di un asilo nido in Sudamerica, dalla nostra sede”. Con queste parole il presidente della Provincia regionale di Catania, on. Raffaele Lombardo, ha incontrato, durante una conferenza stampa nei locali del Centro direzionale Nuovaluce, Laura Mancuso, presidente della Fondazione “Angelo D’Arrigo” e moglie del deltaplanista catanese, scomparso nel 2006 in un incidente aereo. L’incontro con la stampa è servito per annunciare l’importante iniziativa che la Fondazione sta realizzando: il Progetto Wawa wasi, ideato per dare una mano alla gente di Paccarictambo, villaggio peruviano sperduto sulla cordigliera delle Ande, a più di due ore di auto da Cuzco, dove è stato costruito un asilo nido con i soldi raccolti dalla Fondazione, intitolato anch’esso ad Angelo D’Arrigo e che il prossimo 31 gennaio sarà inaugurato dalla signora Mancuso. “Il lavoro della Fondazione – ha detto Laura Mancuso – non può certo cambiare il mondo, ma siamo felicissimi di essere riusciti a rendere un po’ più semplice la vita delle persone di una piccola comunità come quella del villaggio peruviano di Paccarictambo. Anche Angelo sarebbe stato felice di questa realizzazione, soprattutto per la stima che aveva nei confronti degli abitanti di Paccarictambo: estremamente umili e dotati di una straordinaria forza d’animo”. “Non è la prima volta – ha aggiunto il presidente Raffaele Lombardo – che la Provincia ospita nelle proprie sedi iniziative, come la proiezione del video-documentario “Nati per volare”, dedicate al grande sportivo e scienziato catanese, che ha tenuto alto il nome della nostra terra. Riteniamo, infatti, che la figura di Angelo D’Arrigo debba essere tramandata alle generazioni future”. E proprio dalla Provincia di Catania, con il presidente Raffaele Lombardo, sono state lanciate alcune proposte per tenere vivo il ricordo di quest’uomo eccezionale, come la intitolazione al suo nome di alcune strade e piazze nel territorio siciliano, la realizzazione su commissione dell’Ente di una statua in bronzo di D’Arrigo e, ogni anno, la ricorrenza di una giornata interamente dedicata allo studio e all’approfondimento delle imprese sportive e scientifiche dell’atleta e studioso catanese. Delle altre iniziative che saranno realizzate sulle imprese e sulla figura di Angelo D’Arrigo il presidente della Provincia, Raffaele Lombardo, ne parlerà nelle prossime settimane con la signora Mancuso e con il sovrintendente ai Beni culturali, Gesualdo Campo, che già quando era assessore provinciale alle Politiche culturali si fece promotore di eventi dedicati proprio al deltaplanista. “Angelo – ha concluso la signora Laura Mancuso – era orgoglioso di essere catanese e la nostra Fondazione intende realizzare ancora molti altri progetti, in Italia e all’estero. Il prossimo coinvolgerà la popolazione del Burundi, in Africa”. N° 2/2008 - ANNO XVII - 30 marzo dalla Informazione Regionale Campania Quando il commissario è inutile S i scopre, secondo l’accusa dei magistrati, che l’emergenza rifiuti in Campania ha contribuito ad arricchire non solo i proprietari dei terreni (pagati cifre astronomiche) dove allocare i rifiuti, ma anche i vertici del Commissariato per l’emergenza rifiuti, che doveva elaborare piani e programmi e, soprattutto, attuarli. A Rifiuti in Campania cosa serve un commissario? A sostituire in una determinata commissariato la Campania nofunzione un ente locale perche’ minando commissario il responinadempiente. Si puo’ nomina- sabile dell’inadempienza, cioe’ re commissario il responsabile il presidente della regione, che dell’inadempienza? No, ovvia- attualmente e’ Antonio Bassolimente, direbbe Lapalisse (o La no. Insomma quello che e’ stato Palice). Non si puo’ mettere a tolto con la mano destra e’ stato guardia del tesoro chi ha tenta- ridato con quello sinistra. In to di rubarlo. I Governi nazioquesto modo si e’ resa del tutto nali, sia di centro-destra che di inutile la figura e l’opera del comcentro sinistra, cui compete la missario. Gli effetti si vedono. nomina dei commissari, hanno Non poteva essere diversamente. R 29 Scuola, concorso per dirigente tecnico iparte la giostra. Dopo i concorsi per dirigente scolastico, ordinario e riservato, dopo la finanziaria 2007 ed il decreto milleproroghe che hanno sanato tutte le difformità rispetto ai bandi originari, moltiplicando a dismisura, con la trasformazione in graduatorie ad esaurimento, i posti messi a concorso, offrendo l’opportunità a tutti coloro che avevano a suo tempo superato le prove di ottenere, seppure dopo anni d’attesa, un “posto al sole”, è stato bandito il 30 gennaio scorso l’atteso e più volte annunciato concorso per l’assunzione, presso il Ministero della P.I., di 145 dirigenti tecnici, ex ispettori. Da una prima valutazione reputo che saranno oltre diecimila le domande che saranno presentate. Molti, approfittando del fatto che non è preclusa la partecipazione a più sottosettori, hanno deciso di presentare più domande andando ancor più ad ingolfare la macchina burocratica per la predisposizione delle prove selettive. Inoltre, memori dell’esperienza pregressa, sindacati, associazioni di categoria e studi legali sono già all’opera. Mi sono sovente domandato se è stata mai fatta una quantificazione, seppure approssimativa, delle spese sostenute dai partecipanti di tutta Italia ai concorsi per dirigente scolastico già menzionati. Tra ricorsi ai vari tribunali, corsi di preparazione e quant’altro, tenendo conto solo del danaro circolato alla luce del giorno, penso che ci attestiamo su cifre a sei zeri di euro, svariate centinaia di migliaia di euro. Per il nuovo concorso già sono scesi in campo una serie di “operatori della scuola”, attraverso le ben note sigle, sempre le stesse, che circolano nel settore educativo e che preparano alla prova preselettiva, prevista dal bando con lo scopo di ridurre i concorrenti a circa 1.450, pari a dieci volte il numero di posti messi a concorso. Il “circa” è determinato dal fatto che si potrebbero avere più ammessi alle prove in considerazione di una parità conseguita dall’ultimo in graduatoria. E’ già si stanno predisponendo i ricorsi, ad esempio, per il requisito minimo dei nove anni di ruolo e sulla possibilità di cumulare, alla bisogna, il ruolo conseguito nei diversi settori formativi. Sono già partiti anche i corsi di preparazione che, per la sola partecipazione alla prova selettiva, prevedono per ciascun partecipante un esborso che si aggira mediamente intorno ai mille euro. Insomma, mutatis mutandis, sembra di assistere al remake del film che si è già recitato, con code ancora attuali, in occasione del corso concorso ordinario per dirigente scolastico. Con una conclusione, che molti auspicano, possibilmente simile alla precedente, vale a dire con un posto assicurato a tutti coloro che supereranno la preselezione, attraverso la trasformazione della graduatoria finale in graduatoria permanente e, con l’opportunità, attraverso i provvedimenti di sospensiva dei vari tribunali amministrativi e , a seguire, legislativi di sanatoria, d’incrementare a dismisura i potenziali partecipanti alle tre prove scritte e alla prova orale. Ancora una volta, in questo folle giro di “investimenti” che coinvolge migliaia di docenti mortificati da stipendi tra i più bassi d’Europa, e, per questo, alla perenne ricerca di un ruolo più gratificante in ambito ministeriale, almeno sotto questo aspetto, ad essere penalizzata sarà la scuola Italiana, più volte bocciata nei rapporti annuali dall’OCSE, che rischia di perdere buoni docenti per acquisire dirigenti scolastici e dirigenti tecnici sovente inadeguati e scarsamente motivati rispetto ai difficili e complessi compiti affidati a queste figure professionali. vo!”. Capì, dunque, quale fosse la sua vocazione: diffondere il Rosario. Il 13 novembre 1875, arrivò a Pompei il Quadro della Vergine del Rosario. L’anno seguente, con le offerte giunte da ogni parte del mondo, si cominciò la costruzione della nuova chiesa, completata nel 1891. Bartolo Longo ha composto numerose preghiere, tra cui la famosa “Supplica”, tradotta in svariate lingue. Nel 1884, fondò il periodico “II Rosario e la Nuova Pompei”. Diede vita ad una vera e propria città con le case per gli operai, primo esempio di edilizia sociale che preannunciava la Rerum Novarum, il telegrafo, la stazione ferroviaria, un piccolo ospedale, l’osservatorio meteorologico e quello geodinamico. Nel 1887, fondò l’Orfanotrofio Femminile. Nel 1892, l’Ospizio per i figli dei carcerati. Il 5 maggio 1901, fu inaugurata la facciata della Basilica, eretta con il contributo di fedeli di ogni parte del mondo e dedicata alla Pace Universale. Bartolo Longo è morto il 5 ottobre 1926 ed è stato proclamato Beato da Giovanni Paolo II, il 26 ottobre 1980. Alla serata saranno presenti l’Arcivescovo-Prelato e Delegato Pontificio di Pompei, Mons. Carlo Liberati, il Vicario Generale, Mons. Pasquale Mocerino e il vice-postulatore della Causa di Canonizzazione del Beato, Mons. Raffaele Matrone. a domenica differenziata, la giornata ecologica annunciata per oggi, con costosi e policromi manifesti affissi negli spazi pubblicitari, a cura del Comune di Napoli ( foto allegata ), alla luce di alcuni episodi, verificabili in loco, sembra rientrare più nella politica di mera immagine che si sta portando avanti negli ultimi tempi, senza però una reale messa in campo di iniziative e risorse, nellíambito più generale di un progetto finalizzato, per far decollare quella che non da oggi rappresenta la vera ed unica soluzione al problema della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani, la raccolta differenziata appunto ì. Eí quanto afferma Gennaro Capodanno, ingegnere, presidente del Comitato Valori collinari. ìA dimostrazione di quanto affermo, e solo per esemplificare, la presenza di un contenitore per la raccolta di medicinali scaduti che vengono peraltro annoverati tra i rifiuti urbani pericolosi e che tempo non viene svuotato, al punto che i medicinali oramai vengono depositi dai cittadini allíesterno di esso con rischi conseguenti, vista la pericolosità acclarata di questi prodotti ( foto allegata ) ñ continua Capodanno -. Una situazione che gli abitanti di via Tino di Camaino, líimportante e trafficata arteria del quartiere Arenella, dove si trova il contenitore in questione, hanno segnalato da tempo, ma rispetto alla quale non si assumono i provvedimenti del caso, che consistono semplicemente nello svuotare periodicamente ed alla bisogna il contenitore in questioneì. ìCredo ñ continua Capodanno - che il principale ostacolo allíazione del commissario De Gennaro vada ricercato nella mancata collaborazione, non tanto dei cittadini, la cui protesta nasce da serie preoccupazioni connesse a problemi di salvaguardia della salute, bensì dalle istituzioni e da chi oggi le rappresenta, che manifestano, come nel caso in questione, una scarsa volontà di risolvere concretamente il problema, anche per il futuro, attuando nei fatti le buone pratiche legate alla raccolta differenziataì. pericolosi lasciati Festa di compleanno Rifiuti nella pubblica via per Bartolo Longo L Bartolo Longo E ’ tornata, per il terzo anno consecutivo, la festa in occasione dell’anniversario della nascita del Beato Bartolo Longo, Fondatore della Nuova Pompei, un modo originale per perpetuarne la memoria e mantenerne fresco il ricordo. Il Santuario di Pompei e l’Associazione “Amici di Bartolo Longo”, in collaborazione con l’Associazione Corale “S. Maria del Lauro” di Meta di Sorrento (NA), hanno promosso, nel Teatro “Di Costanzo-Mattiello”, lo spettacolo “Cantanapoli”, revival di canzoni napoletane, eseguite dagli artisti Mariano Oliva (pianoforte), Gaetano Ambrosino (violino) e Antonio Bordo (mandolino), diretti da Roberto Altieri. Bartolo Longo, nato il 10 febbraio 1841 a Latiano (BR), completò gli studi di Giurisprudenza a Napoli, dove si avvicinò allo spiritismo, abbandonando completamente la fede cattolica nella quale era stato educato. Grazie al professor Vincenzo Pepe ed al domenicano padre Alberto Radente, tornò, poi, sulla via del bene, dedicandosi totalmente alla religione e alla carità. Grazie alla nobildonna Caterina Volpicelli, beatificata il 29 aprile 2001, conobbe la Contessa Marianna Farnararo De Fusco, rimasta vedova in giovane età, con cinque figli piccoli. Proprio per curare le sue proprietà, giunse, nel 1872, in Valle di Pompei, dove trovò la risposta al dubbio che da tempo lo tormentava: come avrebbe fatto a salvarsi, a causa delle esperienze poco edificanti della vita passata? La Vergine lo chiamò, dicendogli: “Se propaghi il Rosario, sarai sal- Informazione Regionale 30 Iniziativa dei tifosi del Bari dalla Puglia B Colpe senza colpevoli Taranto - Dagli organi di stampa la magistratura tarantina sembra mettere le mani avanti per giustificare un esito infausto delle inchieste sulla ìAmministratopoliî tarantina. Quando non si arriva al risultato previsto dalle norme, si dà la colpa alla ex Cirielli. Chi pagherà? «Probabilmente, nessuno. I tempi di prescrizione sono troppo brevi e alcuni processi finiranno allíudienza preliminare. Non è giusto illudere chi attende giustizia». Il pm Maurizio Carbone, presidente della sezione tarantina dellíassociazione nazionale magistrati, è brutalmente concreto. Ma chi ha fatto sparire 901 milioni di euro? Gli amministratori con i bilanci truccati? I dirigenti comunali con gli stipendi gonfiati? Gli imprenditori con gli appalti truccati? I cittadini con líassistenza clientelare? Certo è che parlare di prescrizione, per creare un alibi, è un poí troppo. Dalla conoscenza del reato si attivano le indagini: durata 6 mesi, salvo proroga di pari termine. Ci sono 7 anni di tempo per evitare la prescrizio- N° 2/2008 - ANNO XVII - 30 marzo ne, come si fa per processi con gente meno importante. Dai fatti risulta che líamministrazione Di Bello è accusata di aver truccato i bilanci di 5 anni. Una domanda sorge spontanea: se la Di Bello si è dimessa il 25 febbraio 2006, perché si è dato modo di reiterare il presunto reato dal bilancio del 2001 ??? Si è causato il dissesto per il mancato; Mancate denuncie e mancate???? Maggioranza e opposizione, tutti collusi ??? Magistrati codardi e??? Comunque, alla fine della fiera, in una Italia di impuniti, è sempre il cittadino onesto a pagare: una città al crac, le imposte locali al massimo, ( líIci è salita dal 6,25 al 7 per cento; la Tosap e líoccupazione del suolo pubblico raddoppiate ). Come il cittadino italiano pagherà i 12 milioni di euro al tarantino Domenico Morrone, che ha scontato una condanna di 15 anni, 2 mesi e 23 giorni, di cui 11 anni e 6 mesi in carcere, perché vittima di un errore giudiziario causato da un magistrato tarantino, che continua a fare il suo lavoro. ari - La frenetica vita redazionale conduce, il più delle volte, alla dimenticanza di quanto si osserva per la strada. A farne le spese i promotori di Compriamola. Trattasi di una iniziativa promossa da un gruppo di giovani liberi professionisti baresi e tifosi del Bari. Essa consiste nel promuovere il Progetto di una Public Company meglio conosciuta come forma di azionariato popolare e tesa, nel caso dell’ A.S. Bari, nell’acquisto delle relative quote societarie. Correva la mattinata di Sabato 16 Febbraio quando, nella centrale Piazza S.Ferdinando, un coraggioso gruppo giovanile avvolto dalle sciarpe biancorosse raccoglieva delle firme attorno ad un banchetto. Chi scrive si avvicinava incuriosito e alla domanda “ è interessato ad aderire a Compriamola ? “ rispondeva compilando un modulo col quale veniva sottoscritta, al momento, come precisava il Comitato Organizzatore, soltanto una adesione morale. Tempi e modalità come lo stesso ci informava, verranno comunciati con gli opportuni accorgimenti legali. Tornando a quella gelida mattinata di Sabato 16 Febbraio u.s. (si proseguiva nella mattinata di Domenica 17) si sfidava non solo la freddezza metereologica ma anche quella civica. Risultato? In entrambe le mattinate sono state scritte 300 adesioni. Una cifra accolta con soddisfazione dall’organizzazione che, unita alle più di Denuncia pubblica tremila ricevute su Compriamola. it raggiungerebbe un totale parziale di 4125 adesioni. Un sasso nello stagno dell’indifferenza che caratterizza la cittadinanza barese anche verso la cultura sportiva è stato lanciato. Si deve continuare a percorrere questa strada. Nicola Zuccaro La cenerentola barese B ari - Il mondo della cultura barese interroga la politica cittadina. Promotore di questa iniziativa è stata la Fondazione del “ Piccolo Piccinni” presieduta dall’ Avv. Gianvito Pugliese. Lo scorso 5 Ottobre nei pressi dell’omonimo Conservatorio,sede dell’omonima Fondazione e del rispettivo Teatro è iniziata una serie di incontri durante i quali rappresentanti politici locali sia del Centro-Sinistra che del Centro-Destra verrano interrogati sulle problematiche del settore. In particolare nella prima co- schermo Bari e la Puglia vengono esaltati come laboratorio cinematografico da Stampa e Tv Nazionali. Si preferisce il Concerto di un cantante e/o complesso Pop piuttosto che i giovani talenti e debuttanti. Gianvito Pugliese ne ha per tutti compresi il Presidente della Fiera del Levante per aver concesso, nell’ultima edizione della Campionaria un Padiglione alla Fondazione Petruzzelli, all’ Assessorato Comunale alla Cultura di Bari per aver concesso briciole. Risparmia in questa reprimenda la I l Comitato Giustalizzano informa tutti i destintari che il “nuovo palazzetto dello sport” costato una moltitudine di euro (vero danaro pubblico) langue nella zona Unicef di Lizzano, abbandonato da chi dovrebbe custodire un patrimonio comunale, terminato e mai utilizzato dalla Comunità. Siamo venuti a conoscenza che lo stesso è stato profanato dai soliti imbecilli che hanno già provocato dei danni al telone (due tagli netti, che hanno scoperchiato e fatto entrare acqua piovana nel palazzetto), inoltre sono spariti tutti gli estintori e sicuramente altri strumenti presenti nel “palazzetto”. Se si continua a non vegliare l’immobile e se non si interviene urgentemente sicuramente, faranno fuori 14 panchine con la rete della pallavolo, i canestri e le porte amovibili del calcetto. Tutto questo è da addebitare, sia ai responsabili passati che a quelli presenti, come il Commissario Prefettizio, che pur avendo decine di lavoratori socialmente utili, non ha voluto ascoltare né GiustaLizzano, né il sindacato Aut, costringendo gli LSU a scioperare, mentre poteva utilizzarli per custodire il patrimonio del Comune Palazzotto dello sport di Lizzano Il Teatro Piccinni di Lizzano che va ogni giorno devastato da anonimi-imbecilli.Siamo certi, che tante altre strutture sono abbandonate e certamente consentiranno ai soliti imbecilli-anonimi (chiaramente voluti da questi responsabili) di far danni incalcolabili. Anche all’esterno del palazzetto, la devastazione la fa da padrone, eppure carabinieri, vigilanza e vigili urbani non bastano per controllare questa zona. Noi di giustaLizzano, abbiamo tentato di dare una mano a questo Commissario, che non ha ritenuto utile dialogare, ma bensì ha cercato di sostituirsi alizone citata una risposta la si attende dal Partito Democratico. La concomitanza con le primarie del 14 Ottobre, ha indotto gli organizzatori della Tavola rotonda a porre la seguente domanda al nascente soggetto politico : “ Quale Cultura vuoi per il futuro ?”. E per far questo ad una classe politica barese che non brilla quanto a presenza nel mondo culturale occorre fornire degli spunti e semmai un quadro della situazione nella Città di Bari. Quanto illustrato,da Gianvito Pugliese, non fa ben sperare per il futuro. Numerosi i Corsi teatrali e i Concorsi Musicali annullati. Prosa, Danza e Cinema non stanno molto meglio della Musica anche se, per il grande alla vecchia amministrazione, continuando a malgestire e sprecare danaro pubblico. Pertanto, si chiede urgentemente di intervenire per evitare che gli sciacalli (lasciati liberi…) si approprino del patrimonio pubblico e di sollecitare il Commissario ad incontrare i comitati autonomi e indipendenti, come quello nostro, affinchè la Comunità non sia penalizzata da una cattiva gestione commissariale. Pasquale Greco Portavoce del Comitato GiustaLizzano Regione Puglia che per mezzo dell’Assessorato al Mediterraneo diretto da Silvia Godelli ha fatto meglio. Dinnanzi a queste dichiarazioni rilasciate dall’ Avv. Gianvito Pugliese sosteniamo che la colpa non è solo dei politici e della stampa nazionale ma anche e prima di tutto degli stessi operatori dei settori teatrale, musicale e cinematografico. Costoro prima di muovere critiche verso un determinato colore politico dovrebbero meglio organizzarsi al proprio interno dotandosi di un Uffcio Stampa e Comunicazione che meglio pubblicizzi sul territorio le proprie iniziative e le giovani speranze. N.Z. N° 2/2008 - ANNO XVII - 30 marzo dalla Puglia Informazione Regionale 31 Prezzi in caduta libera Il fenomeno si registra per il secondo anno consecutivo e va ad aggiungersi alla crisi idrica La Puglia che fa tendenza L a Puglia si presenta alla Bit 2008 all’insegna di progetti innovativi per il turismo, sia nella promozione che sul versante legislativo e della programmazione. Sarà l’anno del nuovo “Piano strategico di marketing”, che sostituisce il precedente studio, risalente al lontano 1994; e con l’avvio della prevista riforma, il settore sarà indirizzato verso un moderno sistema di amministrazione che preveda ampie deleghe agli enti locali e un maggior coinvolgimento del sistema imprenditoriale. A breve partirà anche il “Piano di comunicazione integrata”, con cui la Regione intende radicare con maggiore forza il “brand Puglia” sui mercati nazionali ed esteri, individuati dal Piano triennale di promozione turistica, e sarà espletato il nuovo bando per la partecipazione della Regione a fiere e mostre, che il Settore ha predisposto tenendo conto dei sensibili mutamenti in atto nel turismo a livello mondiale. Il 2008, come prevedono gli studi di settore, confermerà per la Puglia i risultati delle attività intraprese a beneficio dello sviluppo locale. L’Assessorato per il Turismo della regione ha chiuso nel migliore dei modi il precedente ciclo di programmazione, impegnando tutte le risorse finanziarie attribuite alle misure di competenza del settore, che erano rimaste bloccate nel primo triennio di attuazione. Le stime di crescita occupazionale, connesse all’utilizzo dei fondi europei, danno riscontro molto positivo (circa 5mila nuovi contratti di lavoro). E soprattutto sarà l’anno della nuova programmazione comunitaria (Por Puglia 2007-2013 e POIN), in cui la valorizzazione del patrimonio naturale e culturale diventa la principale strategia di sviluppo turistico che la Regione porterà avanti, con logiche di coordinamento dei settori interessati e con politiche mirate alla organizzazione dei Sistemi Turistici Locali, in cui pubblico e privato siano fortemente coinvolti e coesi. Un’azione a tutto tondo, quindi. Che troverà ampia discussione e confronto alla Borsa internazionale del turismo (Bit) a Milano dal 21 febbraio e alla quale la Puglia partecipa con un programma ricco di iniziative volte a promuovere il “brand Puglia” sui mercati internazionali e a sostenere le migliaia di aziende della filiera pugliese che chiedono di essere supportate nell’azione di commercializzazione dei tanti prodotti disponibili, innovativi e diversificati. Il clou della manifestazione è rappresentato dal tradizionale incontro con la stampa, che il Presidente Nichi Vendola e gli assessori Massimo Ostillio (Turismo) e Enzo Russo (Risorse agroalimentari) terranno sabato 23 alle ore 10 nello stand della Regione Puglia (Padiglione 15 – Area D60/E60). Coordinata dal direttore del Giornale Radio Rai, Antonio Caprarica, che ha accettato volentieri l’invito, la conferenza stampa ha per titolo “I fattori di successo del prodotto turistico Puglia nella competizione internazionale” e si articolerà sotto forma di interviste per le quali ci si avvarrà del contributo di alcuni affermati personaggi pugliesi. Tra i testimonial: Ennio Capasa, di “Costume National”; Giuliano Sangiorgi, cantante dei “Negramaro”; Alessandra Grillo, Pr e Art director; Michele Pirro, campione italiano di motociclismo “Classe Superstock 1000”; Max Di Cicco, campione italiano di Kite-surf; Giampiero Menza, velista; Vitantonio Liuzzi, pilota di Formula 1. Al fianco degli esponenti del Governo regionale, anche il direttore generale dell’Enit, Eugenio Magnani; l’amministratore unico di Aeroporti di Puglia, Domenico Di Paola; il direttore artistico della “Apulia Film Commission”, Silvio Maselli; e Paula Hardy, autrice della nuova guida internazionale dedicata alla Puglia edita da “Lonely Planet”, recentemente pubblicata in lingua inglese . La Hardy spiegherà il concept legato alla scelta editoriale e l’esperienza maturata nella nostra regione durante il suo soggiorno. Sono decine gli appuntamenti in cartellone, e tutti rigorosamente organizzati nello stand del Turismo: 300 metri quadri, la metà dello scorso anno, che l’assessore Ostillio anche quest’anno ha deciso di mettere a completa disposizione di enti locali, associazioni, consorzi di operatori e organizzazioni no-profit per la realizzazione di specifiche iniziative volte a valorizzare le peculiarità del territorio e, soprattutto, la promozione di nuovi prodotti e di segmenti specifici richiesti dal mercato. A tal fine, l’allestimento degli spazi espositivi è stato organizzato in modo tale da dare ampia visibilità ai temi del turismo marino, del turismo culturale e delle città d’arte e del turismo rurale e naturalistico, con particolare riguardo alla nuova legge regionale di tutela degli ulivi secolari. Adeguati spazi saranno assicurati. tramite appositi desk, anche ai temi del turismo accessibile, religioso, e dei riti connessi con la Settimana Santa, del cineturismo e degli eventi artistico-clturali di rilevante attrattività turistica. Per ragioni di opportunità e di razionalizzazione dei costi, tutte le azioni programmate e calendarizzate sono dirette esclusivamente fuori regione, e hanno precise finalità. B ari - Mandorli e ciliegi in fiore. Maturazione contemporanea degli ortaggi. Il caldo anomalo del mese di gennaio rischia di far precipitare l’andamento del settore orticolo pugliese, in seria difficoltà per le temperature primaverili. Gli imprenditori agricoli stanno raccogliendo ortaggi la cui maturazione era prevista tra febbraio e marzo, determinando una saturazione del mercato già fermo per una domanda che non c’è. “Si stanno raccogliendo contemporaneamente le produzioni di gennaio, febbraio e marzo – spiega il Presidente della Coldiretti Puglia, Pietro Salcuni – fenomeno che equivale ad una sovrapproduzione e ad una offerta eccessiva rispetto alla stasi dei mercati interni e del Nord Europa. I prezzi sono così bassi che gli orticoltori in molti casi preferiscono non raccogliere il prodotto”. I numeri disegnano una difficile realtà commerciale: 0,35 euro/Kg per le cime di rapa, 0,15 €/Kg per i broccoli, 0,12 €/Kg per la bietola, mentre la cicoria, sia la viarietà liscia sia quella con la cima di Galatina, non riesce a trovare mercato. Drammatica la situazione per le insalate che gli imprenditori agricoli preferiscono lasciare in campo per risparmiare almeno i costi della raccolta. “Al clima mite delle ultime settimane – continua il Direttore della Coldiretti Puglia, Antonio De Concilio – si aggiunge il problema annoso della siccità che nei prossimi mesi assumerà proporzioni diffi- E’ il caso della conferenza stampa indetta per il 21 (ore 12) dall’Apt e dalla Provincia di Foggia per presentare, con Renzo Arbore testimonial, il “Five Festival Sud System”: cinque Festival (“Carpino Folk Festival”, “Orsara Jazz Festival”, “Suoni in Cava (Apricena)”, il“Festival d’Arte dei Monti Dauni” e “FestambienteSud”) con cui il Gargano conta di portare oltre 200 mila spettatatori sui monti dauni, archiviando definitivamente l’immagine dello scorso luglio di un territorio ferito dagli incendi. Tra gli appuntamenti organizzati dall’Assessorato, si segnala la presentazione ( 22 febbraio, ore 12) della 2^ edizione del “Forum regionale del turismo pugliese”, che quest’anno punta i riflettori sul nuovo Piano turistico regionale, coinvolgendo nella discussione preliminare le istituzioni locali, albergatori, ristoratori, sindacati, associazioni professionali, dei commercianti e dei consumatori e tutti i soggetti che a vario titolo operano per la crescita del settore. I lavori prevedevano le relazioni dell’assessore regionale sulle “Nuove politiche turistiche”, del professor Emilio Becheri (Università Iulm - Mercury Srl) che ha tracciato un bilancio del lavoro fatto finora e ne ha focalizzato le linee guida; e di Claudio Cipollini (Unioncamere – Retecamere) il quale ha parlato del nuovo Piano strategico del Turismo in Puglia. Stesso tema per Paolo Di Nola, di Sviluppo Italia. I lavori erano moderati da Attilio Romita, giornalista del Tg1. Gianfranco Nitti cilmente gestibili. Bisogna pensare fin d’ora allo sfruttamento di risorse alternative e ad incentivare il risparmio in modo virtuoso, individuando strumenti per il riuso delle acque o per gli usi plurimi ”. Intanto, per ottimizzare la spesa e non buttare via niente, la Coldiretti ha elaborato un vademecum in dieci punti con i consigli da seguire per risparmiare mantenendo la freschezza della frutta e verdura acquistate. Occorre effettuare acquisti ridotti e ripetuti nel tempo; scegliere frutti con il giusto grado di maturazione, non appassiti, con aspetto carnoso e non eccessivamente necrotizzati nei punti di taglio; verificare l’etichettatura e preferire le produzioni e le varietà locali che non essendo soggette a lunghi tempi di trasporto garantiscono maggiore freschezza; preferire varietà di stagione che hanno tempi di maturazione naturali; prediligere, compatibilmente con le esigenze, frutti interi che si conservano più a lungo. Per quanto riguarda il trasporto è bene fare la spesa poco prima di recarsi a casa ed evitare di lasciare troppo a lungo la frutta e la verdura dove il sole e le alte temperature favoriscono i processi di maturazione ed è opportuno, nel caso di trasferimento con auto climatizzata, riporre i prodotti nel sedile posteriore piuttosto che nel bagagliaio. E’ opportuno tenere Pietro Salcuni separate le confezioni delle diverse varietà di frutta e verdura acquistate che vanno riposte in contenitori di carta piuttosto che in buste di plastica. Così come risulta strategico seguire alcuni piccoli accorgimenti anche tra le mura domestiche dove bisogna mantenere separata la frutta e la verdura che si intende consumare a breve da quella che si intende mantenere più a lungo: la prima può essere messa in un portafrutta al buio eventualmente coperta da un tovagliolo e comunque lontano dai raggi del sole, mentre la seconda va posta in frigorifero, ma lontano dalle pareti refrigeranti. In ogni caso è opportuno che la frutta venga posta stesa sul contenitore per evitare ammaccature e sviluppo di marcescenze. Da maggio, nuovo volo Bari - New York I l mercato statunitense è la nuova frontiera alla quale il turismo pugliese può ora guardare con grande attenzione, per effetto del primo collegamento di linea settimanale Bari ñ New York (JFK), che il vettore Eurofly opererà dal prossimo 15 maggio sino al 12 settembre. Lo ha comunicato, a margine della BIT in corso a Milano, líAssessorato regionale al Turismo e Industria alberghiera. Il vettore italiano, nell’ambito dello sviluppo delle proprie attività di medio e lungo raggio, ha accolto positivamente le sollecitazioni della Regione e della Società Aeroporti di Puglia finalizzate all’istituzione di un volo che, grazie anche ad una politica di tariffe particolarmente appetibili, potrà contribuire all’affermazione del prodotto Puglia su un mercato turistico dalle forti potenzialità. Tramite l’ENIT (nella quale l’assessore regionale al turismo della Puglia,Massimo Ostillio, è consigliere di amministrazione) e la società controllata Promuovitalia, la Regione ha ottenuto un risultato positivo, che apre scenari molto interessanti. Oltre oceano, la Puglia può infatti rappresentare Interno di un aeroplano della flotta Eurofly una novità assoluta perché, collocandosi al di fuori dei circuiti turistici più tradizionali per la clientela statunitense, vanta uníofferta molto variegata che, sia per il tipo di infrastrutture ricettive che per il tipo di prodotto, può intercettare il favore di chi vuole sfuggire ad un contesto di massificazione, privilegiando novità e diversificazione del mercato. Questi elementi sono stati tenuti in considerazione dal vettore che ha accolto la “sfida”, impegnandosi ad operare in funzione della stabilizzazione del volo, pur in presenza di clausole contrattuali estremamente rigorose e restrittive volute da Aeroporti di Puglia in termini di puntualità, regolarità e qualità del servizio. La cautela con cui la Regione ha inteso operare e sta seguendo l’iniziativa è motivata da fattori diversi, tra cui l’assoluta esigenza di dare certezza e continuità sul medio-lungo periodo al nuovo collegamento aereo, in una fase difficile per i vettori, tanto a livello nazionale che allíestero. Vi è inoltre la necessità che - anche con il supporto promozionale che potrà essere ulteriormente assicurato con risorse delle Amministrazioni locali e pubbliche - gli operatori e le imprese del settore svolgano adeguate attività di commercializzazione, per dare ulteriori contenuti e spessore allíiniziativa intrapresa. Bellezza del territorio e facile accessibilità turistica sono quindi gli elementi cardine sui quali la Puglia intende puntare per la conquista di nuovi mercati e per la stabilizzazione di quelli esistenti. In questa logica l’Assessorato al Turismo, sulla scorta di quanto già fatto in passato, dà ulteriore consistenza allíattività di comunicazione realizzata con Aeroporti di Puglia sui mercati esteri stabilmente collegati con la nostra regione. G.N Cultura 32 N° 2/2008 - ANNO XVII - 30 marzo Gli incontri della Fondazione D’Ettoris Diritti Umani, Libertà Religiosa e Mercato Il caso cinese L o scorso mese di dicembre 270 cristiani venivano arrestati in Cina per avere letto la Bibbia. Notizie come questa sono all’ordine del giorno nel più grande paese del continente asiatico. Un paese in cui le statistiche contano 10 milioni di protestanti “ufficiali” riuniti nel MTA (Movimento delle Tre Autonomia), creato nel 1950 dopo la presa di potere di Mao Tse-tung, quelli non ufficiali, che si radunano in “chiese domestiche” non registrate, sono stimati invece in oltre 50 milioni. I cattolici “ufficiali”, riuniti nella Chiesa patriottica, sono 5 milioni. I cattolici “sotterranei” sono 12-15 milioni. Non possiamo non rivolgere la nostra attenzione alla Cina sia per la crescente e imponente immigrazione di cinesi in Italia, sia perché viviamo in un mondo globalizzato dove quanto accade anche all’altra estremità della Terra può avere serie conseguenze anche da noi. Recentemente la Fondazione D’Ettoris e la Biblioteca Pier Giorgio Frassati, in collaborazione con i Comitati per le Libertà, hanno organizzato un incontro dal titolo “Diritti umani, libertà religiosa e mercato. Il caso cinese”. L’incontro è stato presentato da Antonio D’Ettoris, presidente della omonima fondazione, che ha introdotto il tema ricordando che la stampa occidentale punta l’attenzione quasi esclusivamente sull’aspetto economico e politico dei problemi. Infatti, in occasione della pacifica rivolta dei monaci buddisti in Birmania avvenuta nell’agosto del 2007, gli organi di informazione occidentale hanno puntato l’attenzione sul motivo scatenante della rivolta rappresentato dall’aumento del prezzo della benzina. In realtà, i monaci avevano inteso ribellarsi a un regime totalitario ateo di tipo staliniano che, nonostante 50 anni di potere Dott. Antonello Brandi e di insegnamento dell’ateismo anche nelle scuole, non era riuscito a sradicare lo spirito religioso dal cuore dell’uomo. Il primo intervento è stato quello di Antonello Brandi, presidente della Laogai Foundation italiana. Brandi si è soffermato su una breve storia dei campi di concentramento cinesi (laogai). Inaugurati da Mao Tse-tung nel 1950, seguendo il modello Staliniano dei gulag. “Mentre i lager nazisti - sostiene Brandi - furono chiusi nel 1945 ed i gulag sovietici sono in disuso dagli anni 90, i laogai sono tuttora esistenti. La parola laogai non significa altro che “riforma attraverso il lavoro”. Sono strettamente funzionali allo stato totalitario cinese per un doppio scopo: introdurre il terrore con il lavaggio è più solo per il mercato interno, ma per l’esportazione. In Cina vige ancora il partito comunista che controlla i tre poteri. Legislativo, esecutivo e giudiziario . Il sindacato è sottoposto al regime, e il lavoratore è senza alcun diritto. Il partito comunista cinese rappresenta il miglior partner commerciale per qualsiasi impresa nazionale o multinazionale, cinese o straniera, il cui scopo è un alto profitto. Non è un caso che il costo del lavoro cinese sia il 5% del costo del lavoro nell’UE e che la Cina abbia superato il Giappone nell’esportazione. Ma com’è possibile che un Paese socialista sia diventato economista? Brandi fa riferimento a tre famosi studiosi: Ricardo, Smith e Marx. Essi hanno ridotto l’economia a solo materialismo. Per liberare l’uomo bisogna liberarlo dalle passioni religiose. Ma guardiamo – sottolinea Brandi - che cosa hanno provocato queste teorie. Il relatore si è soffermato anche su Da Sinistra, Dott. Antonio D’Ettoris e Padre Bernardo Cervellera del cervello per i nemici politici e fornire un’enorme forza lavoro a costo zero. Ve ne sono almeno 1045 oggi in Cina, dove uomini donne e bambini sono costretti al lavoro forzato in condizioni disumane. Lavorano e soffrono credenti di tutte le religioni, oppositori politici e criminali comuni. Almeno 50 milioni di cinesi hanno patito nei laogai fino alla metà degli anni 80, e circa venti milioni vi sono morti. Le condizioni di vita sono orribili. L’orario di lavoro arriva fino a 18 ore al giorno, secondo il tipo di attività praticata (industria, campi, miniere). Inizialmente la produzione nei laogai riguardava articoli e prodotti di facile esecuzione, destinati al mercato interno. Oggi, si produce di tutto: giocattoli (100.00 mila per essere esportati), scarpe, mobili, computer ecc. e la produzione non alcuni esempi di repressione. “In Cina – dice – tutte le religioni sono illegali. L’unica religione è il comunismo. Sono dunque perseguitati i cristiani, gli islamici, i buddisti ed i credenti di ogni altra fede religiosa. Per contrastare la Chiesa cattolica Romana, il partito comunista ha creato la Chiesa patriottica cinese, l’unica accettata. Dal 1994, i 2 regolamenti per le religioni obbligano tutte le comunità religiose a registrarsi presso l’ufficio affari religiosi che controlla e impedisce il lavoro religioso e la pratica religiosa. Ci sono molti esempi di eroismo, di preti arrestati perché non registrati. Chi sfugge ai controlli dunque rischia. Ricordiamo che, se la storia dei Laogai è venuta alla ribalta mondiale, molto lo si deve a un cinese che ha vissuto 19 anni in questi disumani campi di concentramento, Harry Wu. Mentre molti suoi compagni di prigionia morivano come mosche intorno a lui, Harry Wu ha avuto la fortuna e la forza di continuare a vivere. Egli stesso, in un bellissimo volume pubblicato dalla San Paolo, (“Controrivoluzionario. I miei anni nei gulag cinesi”) scrive “In quel momento seppi che non potevo morire. Non potevo semplicemente scivolare nel nulla e raggiungere Chen Ming. Dovevo mettere a frutto la mia vita e cer- Da Sinistra, Dott. Antonio D’Ettoris, Padre Bernardo Cervelliera, Mons. Domenico Graziani, Dott. Antonello Brandi care di cambiare la società. Solo sione religiosa dove il potere policosì la mia esistenza non sarebbe tico deve solo inchinarsi al potere stata semplice polvere, ma avreb- di Dio. Curiosamente quanto più il be avuto valore.” All’incontro è potere politico soffoca la religione intervenuto anche Padre Bernar- tanto più la rafforza. La rinascido Cervellera, dal 2003 direttore ta religiosa sta avvenendo anche dell’agenzia stampa AsiaNews del nel partito comunista. C’è così la Pontificio Istituto Missioni Este- possibilità che il partito si sfaldi. re. Cervellera ha ricoperto anche La libertà religiosa è necessaria l’incarico di direttore editoriale e per ridare dignità all’uomo. Molresponsabile dell’Agenzia Inter- ti parlano dei successi della Cina, nazionale Fides dal 1997 al 2002 ma in realtà è vicina al baratro. e ha insegnato “Storia della civiltà Si stanno creando in Cina tutte le occidentale” presso l’Università di basi per una rivolta sociale. Operai Pechino e “Introduzione alle Co- che vengono licenziati, contadini a municazione Sociali” e “Culture e cui viene sottratta la terra. C’è una Religioni in Cina” presso la Ponti- enorme differenza tra pochi ricchi ficia Università Urbaniana. Tra le e la stragrande maggioranza della pubblicazioni si ricorda il bellissi- popolazione che è soffocata dalla mo Missione in Cina edito dall’An- povertà. Solo la religione potrebbe cora nel 2006. Padre Cervelliera creare l’ambiente favorevole per inizia il suo discorso partendo da una riconciliazione. L’incontro è una domanda fattagli da una gior- stato concluso da mons. Domenico nalista: “perché dobbiamo interes- Graziani, arcivescovo di Crotone sarci della Cina?” La risposta – – Santa Severina che ha ricordato dice – è semplice: “perché la Cina che non possiamo non tenere conconta quasi un miliardo e mezzo to della Cina e ha invitato a leggedi persone. Ciò significa che se il re la bellissima lettera di Benedetmondo fosse come una stanza, su to XVI ai cinesi. “Anche in Cina cinque persone una sarebbe cine- – scrive il Santo Padre – la Chiesa se. “Bisogna premettere – continua è chiamata ad essere testimone di lo studioso – che la cultura cinese Cristo, a guardare in avanti con non è disumana perché è religiosa, speranza e a misurarsi — nell’ancrede nella famiglia e nei figli. Ep- nuncio del Vangelo — con le nuopure, il governo cinese ha distrutto ve sfide che il Popolo cinese deve tutto ciò, o meglio lo ha interrotto, affrontare”. perché in Cina c’è sempre stata la filosofia di Confucio, e per ConMaria Grazia D’Ettoris fucio l’imperatore doveva obbedire a Dio. Nel 1200 ci sono stati degli studiosi che hanno teorizzato il potere assoluto dell’imperatore proprio come il comunismo dove lo Stato è tutto. Ma dopo 58 anni di comunismo c’è stata una rinascita religiosa strepitosa. Da cosa nasce? Nasce dal fatto che la gente è stufa del materialismo. Il direttore di Asia News ha ricordato che “la Cina ha bisogno di una evangelizzazione cristiana” è stato detto da un professore di Shangai di per sé agnostico. La Cina ha bisogno di riscoprire una dimen- Padre Bernardo Cervellera Cultura N° 2/2008 - ANNO XVII - 30 marzo ß N Donne in Afghanistan el libro “Zoya, la mia storia” (Sperling & Kupfer Editori, Milano, 2002), la nonna della protagonista, un’attivista afghana di RAWA (Associazione rivoluzionaria delle donne in Afghanistan) così ricorda la propria esperienza matrimoniale: “…Tuo nonno era senza cuore. Arrivava a casa con una decina di amicie mi ordinava di preparare subito il pranzo. E doveva essere un pranzo ricco, con tante portate. Una volta gli dissi: sono troppo stanca. Sono la tua serva, ma anche le serve sono esseri umani…E non abbiamo abbastanza piatti per tutti. Lo dissi di fronte ai suoi amici, e lui andò a prendere i suoi stivali, grossi stivali che usava per camminare nella neve, e mi colpì con quelli. Quella fu la prima volta che mi picchiò di fronte ai suoi amici”. La cosa davvero strana è che nessuno dei presenti ebbe a meravigliarsi più di tanto: “… Per loro era normale. Anche loro picchiavano le mogli, e nessuno aveva il diritto di difenderle. Le picchiavano anche quando erano incinte. Quando finì di colpirmi con gli stivali, mi ordinò di chiedere in prestito i piatti ai vicini e cucinare. E il pomeriggio, quando i suoi amici se ne erano andati, mi picchiò ancora…”. Eppure questa donna, la nonna di Zoya, non era una sposa qualsiasi, ma la figlia di un autorevole mullah, il quale, nonostante fosse perfettamente a conoscenza dei maltrattamenti subiti dalla figlia, continuava a raccomandarle dedizione e tolleranza nei confronti del marito. Normalmente in Afghanistan i religiosi replicano in questo modo alle denunce di violenze coniugali: la sottomissione della donna è giudicata cosa buona e gradita ad Allah. RAWA è un movimento femminile di difesa e salvaguardia della dignità della donna, oggi fortemente spostato su posizioni anti-americane e collegato con movimenti della sinistra europea ed italiana. Su internet sono presenti diversi siti che fanno capo a tale movimento, che inneggiano contro i signori della guerra, ma pure contro gli U.S.A. Visitandoli si ha chiara la consapevolezza che anche dopo la scomparsa dei Talebani dalla scena politica di Kabul, restano le discriminazioni verso le donne. Il burqa continua a persistere: per paura di essere additate e diventare oggetto di gratuita violenza, la stragrande maggioranza delle donne afgane continua ad indossarlo, fra mille, piccole e grandi sopraffazioni. Come noto il burqa impedisce di vedere bene, e talora è causa di incidenti: il burqa si impiglia dappertutto, va a fuoco facilmente… Dunque secondo le femministe Soraya di RAWA con l’arrivo degli uomini dell’Alleanza del Nord e dei loro alleati statunitensi le cose non sarebbero per nulla cambiate in questi anni. Anzi: fondamentalisti gli uni, fondamentalisti gli altri…Nell’ambito del lavoro, per esempio, il posto è a rischio per quelle donne che si facciano fotografare a volto scoperto, senza velo. E’ così che la signora Marzeya Basil, 44 anni, funzionaria del Ministero della Giustizia, a fine 2002 fu licenziata perché fotografata senza alcuna copertura sul viso durante un incontro ufficiale, addirittura con il presidente George W. Bush negli Stati Uniti. La signora Basil faceva parte di un gruppo di 14 funzionarie governative afghane che seguivano un corso di informatica dietro invito statunitense. La Signora Sima Samar, già Ministro per la Condizione femminile all’indomani della caduta dei Talebani, nel 2002 fu costretta alle dimissioni perché accusata di aver diffamato l’Islam; in seguito è diventata presidente della Commissione indipendente per i diritti dell’uomo. “Il libraio di Kabul” (Sonzogno Editore, 2003), altro libro dove si parla della condizione femminile in Afghanistan, diventato in breve tempo un best-seller, racconta di come le donne negli autobus siano costrette ad accalcarsi nelle ultime tre file sovraffollate, a loro espressamente riservate anche quando il mezzo è comunque semivuoto. Tutto ciò per evitare il contatto e la prossimità con gli uomini. Ancora: le donne sono costrette a raggomitolarsi nel bagagliaio dei taxi, avvolte nel loro burqa, se per caso nel sedile posteriore del mezzo pubbli- co sieda un uomo (pagg.1213). Il Corriere della Sera del 23 ottobre 2004, nel suo supplemento femminile “Io donna”, riportava la notizia dell’uxoricidio della ventunenne Soraya. Nonostante il marito sulle prime avesse accettato che la moglie ricoprisse il ruolo di attrice protagonista in un film sulla condizione femminile in Afghanistan, successivamente se ne era pentito. Quindi per lavare l’onore, macchiato dal fatto che la propria moglie si fosse esibita in pubblico, pensò bene di ucciderla. Tutto ciò proprio a causa di un film che aveva lo scopo di far riflettere sullo stato dei diritti civili delle donne. La pellicola denunciava, in particolare, la situazione di tante giovani madri, spesso perseguitate dalle proprie famiglie soltanto perché non riescono a dare alla luce un figlio maschio, considerato una benedizione dalla tradizione e dalle convenzioni sociali. C’è poi la triste consuetudine della compravendita delle ragazze a scopo matrimoniale fra clan familiari, per non parlare della piaga dei rapimenti e degli stupri, che priva irrimediabilmente le giovani del proprio onore, anche se sono semplicemente vittime dei loro carnefici. In questa situazione non meraviglia l’alto tasso di suicidio fra le donne. Alle femministe di RAWA e ai loro simpatizzanti occidentali bisognerebbe però far capire che la presenza delle forze U.S.A. e di quelle NATO della missione ISAF non è in grado, in pochi anni, di sovvertire credenze religiose e costumi secolari. Secondo alcuni opinionisti, comunque, la caduta del regime dei Talebani ha portato, sia pure fra mille diffi- coltà, ad un miglioramento della condizione femminile. Le bambine, tanto per fare un esempio, sono ritornate a scuola, almeno nella capitale. Alcune ragazze privilegiate hanno potuto prendere la patente di guida. Il processo di liberazione sicuramente è ancora lungo e difficile; anzi è appena agli inizi. In tale prospettiva il varo della nuova Costituzione afghana, avvenuto il 4 gennaio 2004, è diventato un avvenimento importante per la gente di questo grande Paese, stanca di violenza e di guerre. Il 4 gennaio Hamid Karzai, allora Capo del Governo e oggi Presidente della Repubblica democraticamente eletto, dopo tre settimane di estenuanti trattative, riuscì a far votare dalla Loya Jirga, la grande assemblea tribale, la Hamid Karzai 33 ß nuova Costituzione dell’Afghanistan. Documento importantissimo almeno per due motivi: innanzitutto riunisce tutte le etnie intorno ad un comune progetto politico. In secondo luogo, non riconosce la sharia, la legge islamica, assicurando, almeno in teoria, pari diritti e dignità a uomini e donne. Per un Paese che soltanto fino a pochi anni fa considerava le donne quali esseri inferiori, la cui minima trasgressione alla tradizione islamica veniva pagata con la fustigazione o con la lapidazione, questo è diventato un risultato insperato. Ma, soprattutto, la nuova Costituzione, in questo senso unica nel contesto islamico, garantisce una cospicua rappresentanza “rosa”, prevedendo espressamente l’obbligo di due parlamentari elette per ogni provincia (il 27% di tutti i seggi della camera bassa del parlamento). Sta di fatto che per la prima volta dopo anni sono riapparse alla televisione afghana i volti di alcune cantanti, che erano state delle celebrità negli anni ’70 e ’80. Contro la Corte Suprema islamica, che ha fortemente censurato l’iniziativa della televisione, è dovuto intervenire direttamente il Presidente Karzai, che ancora una volta ha difeso l’autonomia del nuovo governo in questo tipo di decisioni (“Karzai si impone: in TV tornano le cantanti vietate”, Avvenire, 18 gennaio 2004, pag. 11). A Kabul le donne possono girare e lavorare con una certa libertà, anche se gli islamisti e i loro tribunali sono sempre dietro l’angolo… Ancora molte ombre, dunque, ma anche qualche luce sulla condizione della donna nel nuovo Afghanistan. Roberto Cavallo Cultura 34 R N° 2/2008 - ANNO XVII - 30 marzo Omaggio a Scaramuzza R La grande Martha Argerich in Italia per 10 concerti nel quarantennale della morte del suo maestro crotonese Vincenzo Scaramuzza, ha suonato per la prima volta a Crotone M artha Argerich, icona del pianismo mondiale, è tornata in Italia per un ciclo di 10 concerti in cinque città (Crotone,Cagliari,Milano, Roma e Napoli) per omaggiare il suo maestro Vincenzo Scaramuzza, artista crotonese, nel quarantennale della scomparsa. La pianista si è esibita per la prima volta a Crotone al Teatro Apollo il 24 febbraio. Vincenzo Scaramuzza, nato a Crotone nel 1885, insegna giovanissimo pianoforte al Conservatorio di Napoli. Nel 1907 emigra in Argentina dove fonda la sua Scuola e dove elabora uno straordinario ed innovativo metodo di tecnica pianistica basandosi su approfonditi studi di anatomia: una tecnica che mira a mantenere il massimo rilassamento della muscolatura e dei tendini anche durante l’esecuzione dei brani più virtuosi. Il suono rimane così, vellutato, rotondo, mai metallico, “picchiato”, nemmeno nei fortissimi, mentre l’esecutore non avverte alcun problema di irrigidimento muscolare. Alla tecnica la scuola di Scaramuzza ha poi unito una severa formazione mentale. Alla sua scuola si sono formati grandi pianisti come Bruno Gelber, Enrique Baremboim (padre di Daniel), Carmen Scalcione, Fausto Zadra, Horacio Salgan e, naturalmente Martha Argerich. La Argerich, è stata allieva di Scaramuzza dai 6 ai 14 anni , e da lui, oltre alla tecnica, ha recepito l’assenza di manierismo, il rispetto della partitura, l’essere una musicista al servizio della musica. La manifestazione, organizzata dall’Associazione Culturale Palatina Sud, nasce dalla volontà di rendere omaggio, a quarant’anni dalla morte, ad un musicista che ha creato una delle più grandi scuole pianistiche esistenti, insieme a quelle russa e francese, e che ha onorato il nostro paese tenendone altissima la sua arte pianistica. Come protagonisti di questo omaggio sono stati scelti i due massimi rappresentanti odierni della scuola scaramuzziana, e tra i massimi esponenti del pianismo internazionale: Martha Argerich, come detto sua allieva diretta, e Nelson Goerner, allievo indiretto ( cioè allievo di allievi.) Due generazioni per testimoniare la continuità ed eredità della metodologia e dell’arte trasmessa dal maestro. Le serate saranno pre- Nelson Goerner Profilo di Nelson Goerner Martha Argerich sentate da Simona Marchini o da Paola Saluzzi, che illustreranno il senso del progetto e la figura di Scaramuzza. I concerti Il ciclo di dieci concerti si è svolto così: a Roma con l’Orchestra Nazionale di S. Cecilia diretta da Yuri Temirkanov, a Cagliari con l’Orchestra del Teatro Lirico e a Milano con l’Orchestra Verdi, entrambe dirette da Pedro Ignacio Calderon, anche lui uno scaramuzziano, quello di Crotone e il concerto finale a Napoli. Nella tappa di Crotone ha suonato Marta Argerich, accompagnata da Eduardo Hubert e Nelson Goerner, suonerà la Sonate pour 4 mains di Mozart, la Petite Suite pour 4 mains di Debussy,la Sonate pour 6 mains di Rachmaninov, le Danze Sinfoniche per 2 pianoforti sempre di Rachmaninov, Danzon cubano per 2 pianoforti di Copland, e una scelta di musiche di Piazzolla. sione e di averla fatta ritornare alla musica. La fama di Martha Argerich è aumentata con le sue interpretazioni della letteratura virtuosistica del XIX e XX secolo. Ma il suo repertorio varia da Bach a Bartók. Probabilmente è l’unica pianista capace di dettare le sue condizioni nel mercato della musica, registrando soltanto quello che desidera e con differenti etichette. All’ini- Nato nel 1969 a San Pedro, nello stato di Buenos Aires, Argentina, Nelson Goerner rivela il suo dono di eccezionalità cominciando a scrivere prima dei tre anni. Appena il giovane Nelson manifesta il suo talento musicale, viene avviato, tramite il suo insegnante personale, al Conservatorio di Buenos Aires, sotto la guida del Maestro Jeorge Garruba, allievo del più illustre Vincenzo Scaramuzza. Garruba, lo segue fino all’età di 13 anni, facendolo peraltro debuttare come solista fin dall’età di 11 anni. Alla morte di Garruba, passato sotto l’insegnamento di Juan Carlos Arabian, Nelson Goerner si esibisce regolarmente in pubblico fino a raggiungere il primo premio nella competizione “Franz Liszt” per pianisti emergenti nel 1986, e all’esibizione con la Buenos Aires Orchestra al Teatro Colon. In questi anni si compie il suo Chi è Martha Argerich Martha Argerich è nata a Buenos Aires nel 1941. Ha suonato per la prima volta il pianoforte a 3 anni. Tre anni più tardi ha cominciato a prendere lezioni con Vincenzo Scaramuzza. A 8 anni ha debuttato in un concerto a Buenos Aires suonando brani di Mozart, Beethoven e Bach. Ha poi suonato nei teatri Aires e Colón di Buenos Aires. Nel 1955 si trasferì con la sua famiglia di diplomatici a Vienna per studiare il pianoforte con insegnanti di rilievo. Ricevette insegnamenti da Friedrich Gulda, sua guida principale, Arturo Benedetti Michelangeli, Nikita Magaloff e Stefan Askenase. Nel 1957, a 16 anni, Martha Argerich vinse sia il concorso internazionale di Ginevra che il concorso Busoni di Bolzano, iniziando, successivamente, un intenso programma di concerti. A 21 anni soffrì di depressione per due anni. Si trasferì a New York e nel 1965 tornò protagonista vincendo il Concorso Chopin di Varsavia ed il Premio Radiofonico Polacco per le sue esecuzioni dei Valzer e delle Mazurke di Chopin. Argerich attribuisce a Stefan Askenase e a sua moglie il merito di averla aiutata ad uscire dalla depres- Eduardo Hubert zio degli anni ‘80 Argerich si è rivolta verso la musica da camera che sollecita l’interazione fra i musicisti. Suona spesso con Nelson Freire, Stephen BishopKovacevich, Gidon Kremer e Mischa Maisky. Le sue apparizioni nei concerti sono diventate rare e suoi recitals da solista ancora più rari. Fra le altre cose aiuta i giovani artisti. Nel mese di settembre del 1999, a Buenos Aires, ha avuto luogo il primo Concorso Internazionale di pianoforte “Martha Argerich” con lei come presidente della giuria. Nel novembre del 1999, in Giappone, c’è stato il Secondo Festival di musica “Martha Argerich”, con concerti e masterclasses tenute, tra gli altri, dalla stessa Argerich, Mischa Maisky e Nelson Freire. Il temperamento di Martha Argerich appare non soltanto nella sua musica, ma anche nella sua vita privata. Sposata soltanto una volta, dal ’69 al ‘73 col direttore d’orchestra Charles Dutoit, ha tre figlie: Lida, Annie e Stéphanie. perfezionamento soprattutto con Carmen Scalcione, allieva prediletta di Scaramuzza. Sarà questa un’esperienza formativa che risulterà decisiva nella formazione di Nelson Goerner Continua ad esibirsi in pubblico in Argentina ed in seguito sostenuto da Martha Argerich riceve una borsa di studio del CIMAE (Fondazione di Arti e Scienze del Mozarteum Argentino) che gli permette di andare in Europa per perfezionare il suo stile con Maria Tipo, altro incontro essenziale del suo percorso formativo. Riceve il primo premio “con distinzione” al Conservatorio di Ginevra nel 1990 e nello stesso anno vince il 1° premio della competizione Geneva International Musical Execution La lunga lista delle sue esibizioni tocca in particolare il Teatro Colon in Buenos Aires, il Wigmore and Queen Elizabeth Halls in London, il Leipzig Gewandhaus, il Muenchner Herkulessaal, la Sala Verdi di Milano e molti altri. E’ stato in- vitato in numerosi festival, non ultimo quello di Lucerne, della Roque d’Anthéron, della Grange de Meslay, BBC Proms nonché l’Aldeburgh ed il Salzburg. Ha suonato con le orchestra più rinomati come il Philarmonia, il LPO, il BBC Philharmonic, il Halle Orchestra, l’Orchestre de la Suisse Romande, l’Orchestra del Maggio Musicale di Firenze, l’Orchestre National de France, il Netherlands Philharmonic Orchestra, il Leipzig MDR, l’Hannover NDR, il DSO Berlin, il Warsaw National Philharmonic e Sinfonia Varsovia, il Tokyo NHK Symphony Orchestra, il Los Angeles Philharmonic ed il Montreal Symphony Orchestra La sua discografia include le opere di Chopin (Emi Classics) unitamente a Rachmaninov, Liszt, Schumann (Cascavelle). E ora anche Eduardo Hubert Nato in Argentina,di origine polacca, si è diplomato in Pianoforte presso il Conservatorio Nazionale di Musica di Buenos Aires seguendo la scuola ed i consigli del M. Vincenzo Scaramuzza,ed ottenendo parallelamente la Laurea d’Ingegneria all’Universita di Buenos Aires Da piccolo trova una forte inclinazione per la direzione d’orchestra esibendosi all’età di dodici anni in una prova con la Orchestra da Camera della Radio Argentina. Dal ‘63 anno della sua prima presentazione in pubblico come pianista,Hubert ha suonato nelle principali sale da concerto del suo paese. Trasferitosi in Italia nel ‘74 perfeziona i suoi studi di pianoforte con Fausto Zadra di cui è stato assistente ai corsi di perfezionamento pianistici al Conservatorio di Lausanne Ha conseguito la “Licence de concert” e il “Prix de Virtuositè” presso il Conservatorio di Musica di Lausanne. Ha ricevuto premi in concorsi internazionali, e si è piazzato nella rosa dei tre primi posti nei Concorsi a cattedra delle Scuole Superiori di Musica di Hamburg, Freiburg e Karlsruhe. Ha avuto l’onore di fare musica insieme a musicisti come Martha Argerich , Radu Aldulescu , Janos Balint , Pedro I. Calderon , Renaud e Gautier Capouçon , Ivry Gitlis , Gervase De Peyer , Roberto Duarte , Daniel Grosgurin , Pierre Pierlot , Angelo Persichilli , Wolfgang Meyer , Dora Schwarzberg , Sandor Wegh ed altri E’ coordinatore artistico del Festival “Encuentro Martha Argerich” di Buenos Aires. Nel ’94 ha inciso la prima assoluta dei tre piccoli pezzi 1894 di Arnold Schonberg per Edi-Pan, ed anche CD per EMI , Ricordi-Minstrels , Pentaphon e Dante Insegna Musica da Camera presso il Conservatorio di Pescara e collabora da molti anni come professore nella Musikhochschule di Karlsruhe Dal 2006 collabora con il sistema di orchestre infanto-giovanili di Venezuela . Cultura N° 2/2008 - ANNO XVII - 30 marzo 35 Cattolici tedeschi martiri del nazionalsocialismo L a martellante ed efficace propaganda per la “patria tedesca”, il risentimento per l’ingiusto trattamento riservato con il trattato di Versailles alla Germania sconfitta all’indomani della guerra 1915-18 e, in seguito alla battaglia di Stalingrado del 1943, il terrore della vendetta sovietica, furono i principali fattori all’origine del consenso esistente fra i tedeschi, ancora durante il secondo conflitto mondiale, al regime nazionalsocialista. Questo non toglie però il fatto che, in nome della loro coscienza cristiana, non pochi furono gli oppositori di Hitler sia in ambito protestante sia cattolico. Soffermandosi su tre soli esempi di martiri del totalitarismo hitleriano in nome della fedeltà a Gesù Cristo ed alla Chiesa di Roma, possiamo citare gli esempi dei beati cardinale Clemens August von Galen (1878-1946) e padre Jakob Gapp (1897-1943) e del contadino tirolese Franz Jägerstätter (19071943), tutti in ciò obbedienti alla condanna del nazionalsocialismo che papa Pio XI sanzionò nel marzo 1937 con la famosa enciclica Mit brennender Sorge (Con cocente preoccupazione). In essa papa Ratti, fra l’altro, scriveva: “Chi eleva la razza, il popolo, o una determinata sua forma od altri elementi della società umana a norma suprema di tutto, anche dei valori religiosi, perverte e falsa l’ordine delle cose creato e voluto da Dio”. Di Von Galen, detto il “leone di Münster” che, eletto alla sede episcopale della città tedesca all’inizio del nazismo, il 28 ottobre 1933, scelse come suo “programma” il motto “Nec Laudibus, Nec Timore”- “Né con le lodi né con la minaccia” (devio dalle vie di Dio), molto di più si sa a seguito della beatificazione avvenuta a San Pietro il 9 ottobre 2005 da parte di Benedetto XVI (rimando quindi al sintetico ma efficace suo profilo curato in tale occasione dal prof. Oscar Sanguinetti: cfr. Il “Leone di Münster”, in il Timone, n. 48, dicembre 2005, pp. 26-27). Mi preme qui sottolineare come quel pontefice che ancora oggi viene ingiustamente accusato di debolezze se non “simpatie” verso il regime hitleriano, vale a dire Pio XII, non solo si espose incoraggiando pubblicamente Beato Gapp Von Galen alla vigilia delle sue due “grandi prediche” dell’estate del 1941 che gli costarono la persecuzione da parte delle autorità nazionalsocialiste (fra l’altro inviandogli una lettera, datata 16 febbraio 1941, nella quale papa Pacelli ne elogiava lo zelo con il quale teneva “viva nei fedeli la coscienza dell’appartenenza alla Chiesa universale”, contro “i tentativi di incapsulare i cattolici tedeschi e allontanarli dal Papa”), ma gli conferì anche a guerra ultimata, il 18 febbraio 1946, la porpora cardinalizia, rendendogli così definitivo omaggio da parte della Chiesa tutta alla condotta intrepida mantenuta durante tutto il periodo della dittatura. Qualche osservazione in più nei confronti di Jakob Gapp, sacerdote marianista (cioè appartenente alla Società di Maria, istituto religioso fondato nel 1817 a Bordeaux da padre Guglielmo Chaminade), proclamato beato da Giovanni Paolo II il 2 novembre 1996, la cui memoria liturgica cade il 13 agosto, data nella quale, nel 1943, fu decapitato a Berlino, dopo sette lunghi mesi di carcere ed un processo di sole due ore, su ordine della Gestapo. Poche ore prima aveva così scritto in lettere piene di gioia e fiducia in Dio indirizzate a familiari e superiori: “Considero questo giorno come il più bello della mia vita”, “Ho attraversato dure prove, ma adesso sono felice”. Alla sua sorte, nel dopoguerra, quasi nessuno si era più interessato fino a quando, proprio il suo “aguzzino”, vale a dire il pastore protestante che fu consulente del regime nazista per gli affari religiosi Karl Ludwig Neuhaus, responsabile dell’“istruttoria” del suo processo-farsa, a più di cinquant’anni di distanza, ha testimoniato in favore della sua beatificazione. Ad esempio rendendo noto il telegramma, inviato alla Gestapo il giorno stesso della sua esecuzione, in cui con queste parole raccomandava l’opportunità di non restituire il corpo di padre Jakob alla famiglia (esso fu consegnato infatti all’Istituto anatomico dell’università di Berlino e, pertanto, di lui non esistono a tutt’oggi reliquie): I nella teologia, nella vita personale e comunitaria, come pure nelle culture degli uomini, purificate ed arricchite dal Vangelo”. Sostenuti dall’incessante azione dello Spirito Santo e dall’invito della Chiesa, saremo guidati nella riflessione sul testo biblico dal Dott. Salvatore Martinez, Presidente Nazionale del Rinnovamento nello Spirito. Fiducioso della vostra fattiva partecipazione, vi aspetto numerosi per condividere insieme questa esperienza di fede, in vista della nostra conversione». Dopo le posi- Salvatore Martinez guerra ingiusta e, quindi, si fece renitente alla leva. Venne per questo ghigliottinato, a Brandeburgo, il 9 agosto 1943. “Scrivo con le mani legate - annotò pochi giorni prima della condanna a morte -, ma preferisco questa condizione al sapere incatenata la mia volontà. Non sono il carcere, le catene e nemmeno una condanna che possono far perdere la fede a qualcuno o privarlo della libertà […]. Perché Dio avrebbe dato a ciascuno di noi la ragione ed il libero arbitrio se bastava soltanto ubbidire ciecamente? O, ancora, se ciò che dicono alcuni è vero, e cioè che non tocca a Pietro e Paolo affermare se questa guerra scatenata dalla Germania è giusta o ingiusta, che importa saper distinguere tra il bene ed il male?” (cfr. F. Jägerstätter, Scrivo con le mani legate. Lettere dal carcere e altri scritti dell’obiettore-contadino che si oppose ad Adolf Hitler, Libreria editrice Berti, Piacenza 2005). Giuseppe Brienza La resistenza della Rosa Bianca nella Germania nazionalsocialista I l nome tedesco rimarrà disonorato per sempre, se la gioventù tedesca non insorgerà ed insieme vendicando ed espiando non schiaccerà i suoi aguzzini e non darà origine a una nuova Europa dello spirito”. Queste furono le parole che campeggiavano in un volantino coraggiosamente scritto da alcuni studenti di Monaco e fatto circolare clandestinamente verso la metà del febbraio 1943 nella Germania nazionalsocialista affogata nella tragedia della guerra mondiale. I giovani, insieme ad un professore della locale Università, Kurt Huber (1893–1943), avevano infatti costituito un movimento d’ispirazione cristiana in opposizione al regime hitleriano noto come “Rosa Bianca” che, proprio a causa di questo volantino –l’ultimo di sei, distribuiti tra la fine del giugno 1942 ed il febbraio 1943 –, videro stroncate improvvisamente tutte le loro attività. Mentre stavano per distribuirlo nell’edificio centrale dell’Università, infatti, nella mattina di giovedì 18 febbraio 1943, i due leader della “Rosa Bianca”, Hans Scholl e la sorella Sophie, furono Salvatore Martinez a Pompei l Dott. Salvatore Martinez, presidente nazionale dell’associazione “Rinnovamento nello Spirito Santo”, ha guidato gli esercizi spirituali per il popolo di Dio, presso il Santuario della Beata Vergine del Santo Rosario di Pompei. L’Arcivescovo-Prelato di Pompei, Mons. Carlo Liberati, ha scritto: «Carissimi, anche quest’anno, per il tempo quaresimale, vi invito ad accostarvi, nella riflessione e nella preghiera, alla Sacra Scrittura. L’imminente Sinodo dei Vescovi sulla Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa, facendo proprio l’esempio della Beata Vergine Maria, intende favorire “la riscoperta piena di stupore della Parola di Dio che è viva, tagliente ed efficace, nel cuore stesso della Chiesa, nella sua liturgia e nella preghiera, nell’evangelizzazione e nella catechesi, nell’esegesi e “Il Gapp, durante l’interrogatorio, ha ripetuto più volte di aver agito in nome della fede cattolica e ha indicato nella religione l’unica causa dei suoi comportamenti. Potrebbe accadere che Gapp sia ritenuto martire della fede dalla gente succube del cattolicesimo e che, anziché dargli la sepoltura che conviene a un traditore della patria, venga esaltato, in silenziosa protesta, dal popolino credente, come un giustiziato a causa della propria fede” (cfr. Giovanni Ricciardi, Uomini senza patria, in 30Giorni, n. 12, dicembre 1996, pp. 64-68). Infine Franz Jägerstätter, un semplice contadino e padre di famiglia tirolese (aveva una moglie, Franziska, che ne approvò sempre il comportamento, sapendo perfettamente cosa ciò avrebbe comportato, e tre figlie in tenera età) il quale, chiamato alle armi nel 1943, dichiarò in nome della sua coscienza cristiana di non poter servire l’ideologia nazionalsocialista combattendo una tive esperienze degli anni scorsi, con la guida del professor Antonio Pitta, Preside della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, c’è molta attesa a Pompei e nelle città limitrofe e si prevede, dunque, una partecipazione molto numerosa. scoperti e gettati in prigione dalle autorità naziste. In tutta fretta si organizzò contro di loro e di altri attivisti del movimento un processo fantoccio che si concluse per tre – Hans e Sophie Scholl con Christoph Probst–, il 22 febbraio ’43, con la condanna alla pena capitale, che venne applicata fuori da ogni procedura nello stesso giorno. L’inaudita celerità del “processo”, per il quale Hitler inviò il famigerato e crudele presidente del tribunale del popolo, il Volksgerichtshof, Roland Freisler (1893–1945) in persona, fa capire come i nazisti fossero letteralmente terrorizzati dalle attività della “Rosa Bianca”. Più tardi saranno condannati a morte ancora altri membri del gruppo, cioè Willi Graf (1918-1943),Alexander Schmorell (19171943), Hans Conrad Leipelt (1921-1945) ed il professor Huber, mentre altri, più o meno coinvolti nel movimento, subirono pesanti condanne di altro tipo. Tutto accade nei mesi successivi alla devastante sconfitta di Stalingrado che diffonde in tutta la Germania, durante l’anno 1943, la consapevolezza che Hitler ed il suo regime stanno portando il paese alla rovina morale ed alla distruzione materiale. Le attività della Rosa Bianca erano comunque iniziati già nel 1941, in un momento in cui molti tedeschi potevano ancora credere in una vittoria. La resistenza degli studenti, sia di religione protestante che cattolica, non consiste unicamente in una reazione alla imminente distruzione della patria ma, i valori che più profondamente li conducevano a resistere, furono l’amore per la libertà e la difesa dei principi cristiani. Per capire perché questi giovani furono disposti a rischiare e poi sacrificare la propria vita, è fondamentale ribadire come il nazionalsocialismo non fu solo un movimento politico-sociale, bensì un’ideologia che escludeva categoricamente ogni forma di trascendenza dalla vita umana, ponendosi alla fine l’obiettivo della cancellazione totale delle radici cristiane non solo della Germania, ma di tutto l’Occidente che esso avrebbe voluto dominare grazie alla potenza della violenza e delle armi. Hitler ed i suoi collaboratori, quindi, crearono poco a poco una pseudo-religione alternativa al cristianesimo che, fondata sulla sedicente “razza ariana”, usava come elementi di culto simboli pagani come Prof. Kurt Huber il fuoco, la bandiera, il sangue, ecc. Ugualmente diabolica, ma coerente all’interno di un’ideologia atea, fu poi la campagna per l’eliminazione della c.d. “vita senza valore” e cioè quella degli handicappati e dei morenti (vedi l’introduzione dell’eutanasia), che vide la ferma opposizione dei giovani della “Rosa Bianca”. Quest’ultimo esempio può interessare in particolare la nostra generazione, alle prese con una evoluzione tecnologica senza etica che rischia di violare e manipolare allo stesso modo la vita umana innocente. I nostri giovani che cosa possono imparare della vita dei ragazzi di Monaco? Così tenta di rispondere in una recente intervista la Sig.ra Anneliese Knoop-Graf, una sorella di Willi Graf, che ad 87 anni è ancora in vita e lucida: “I ragazzi della Rosa Bianca sono una prova che in ogni momento della storia esistono delle persone pronte, con i mezzi a disposizione, a lottare contro il male … e ciò nonostante ogni pericolo d’insuccesso o addirittura della perdita della propria vita. La Rosa Bianca ci ha lasciato quindi la testimonianza che in ogni epoca ci sono persone con il coraggio di alzarsi e reagire. Questo è quello che rimane del suo messaggio”. Prof. Johannes Grohe Docente di Storia della Chiesa Pontificia Università della Santa Croce - Roma Cultura ita e V salute 36 F La vegetazione contro l’inquinamento irenze - L’importanza della vegetazione con- cidentale protegge la popolazione dalle emissioni tro l’aria inquinata e’ stata studiata dai ricer- nocive. E anche ai margini delle strade piu’ trafficacatori dell’Universita’ Humboldt di Berlino, te del centro sono stati piantati alberi e siepi adatti che hanno pubblicato i risultati di 45 anni. Quali a ripulire l’aria. le piante migliori in funzione antinquinamento in L’uso delle piante come aspirapolvere verde sacitta’? Il rapporto spiega che poiche’ il pulvisco- rebbe auspicabile anche da parte delle amministralo atmosferico s’attacca prevalentemente al bordo zioni delle nostre citta’ che, proprio per l’inquinadelle foglie, quelle piccole delle conifere sono le mento fanno registrare picchi sempre piu’ disastrosi, piu’ adatte a fare da aspirapolvere. Lo stesso dicasi cosi’ come denunciato anche dall’Unione Europea per le foglie porose rispetto a quelle lisce. Poi van- che ha aperto da tempo una procedura d’infrazione no considerati altri fattori, come la mobilita’ delle nei confronti dell’Italia foglie quando soffia il vento, la durata delle fronde, l’altezza del fusto, la tolleranza alle emissioni nocive. Stranamente, la composizione del particolato incide poco. Sono invece importanti altri fattori come il clima, la natura del terreno e le specificita’ regionali. Una volta individuati gli elementi che permettono di scegliere gli alberi piu’ adatti, bisogna pensare ai cespugli e al sottobosco. Per quanto riguarda i tetti o le aiuole spartitraffico, gli esperti berlinesi consigliano una copertura di muschio. Uno studio che ha trovato applicazione nella citta’ olandese di Amsterdam. Se prima il vento portava in citta’ il particolato del porto, delle fabbriche e dell’autostrada, oggi una cintura verde di 40 ettari nella parte oc- Un bosco di conifere N° 2/2008 - ANNO XVII - 30 marzo I Caffè e aborto Consigli l caffe’ fa male alle donne incinte fino a causare aborti spontanei. Lo hanno affermato vari studi in passato, ma tutti sono stati tacciati di scarsa attendibilita’, o perche’ il campione era troppo piccolo o perche’ basati su dati troppo empirici o per altre carenze metodologiche. Una ricerca, pubblicata il 21 gennaio su American Journal of Obstetrics and Gynecology (1), offrirebbe alla tesi dei risultati piu’ consistenti. Gli autori dello studio, in testa De-Kun Li, epidemiologo del Kaiser Permanente Division of Research (Usa) e principale autore dello studio, assicurano che la loro ricerca, condotta su 1.063 donne, ha tenuto conto degli addebiti mossi alle indagini precedenti e quindi sono stati considerati vari fattori, tra cui l’eta’, il consumo d’alcol, nausea e vomito in gravidanza. Risultato: le donne incinte che assumono oltre 200 milligrammi di caffeina al giorno rischiano due volte di piu’ (il doppio) d’abortire. Il rischio riguarda soprattutto le prime dodici settimane: il primo trimestre e’, infatti, un periodo particolarmente delicato per la gravidanza ed e’ anche quello in cui il rischio di aborto spontaneo e’ più elevato. Allora quante tazzine di caffe’ possono assumere le donne in gravidanza senza i incorrere nei rischi paventati da quest’ultimo studio? Il contenuto di caffeina dipende dal metodo di preparazione, dalla miscela e dalla quantita’ di caffe’ usata. Ricordiamo che la varieta’ Robusta contiene fino al 250% in piu’ di quella Aromatica. Vediamo il contenuto medio. Caffe’ espresso al bar 80 mg. Caffe’ Moka 90 mg (tazza). Caffe’ americano 110 mg (tazza). The’ 25 mg (tazza). Coca cola e simili 40 mg (lattina). Secondo gli ultimi studi, quindi, una donna nei primi tre mesi di gravidanza non potrebbe bere piu’ di una tazzina o tazza di caffe’. Inceneritori, significativo eccesso di rischio sarcoma l’inceneritore di Brescia. Il più grande d’Europa N ulla si crea e nulla si distrugge, vale anche per gli inceneritori Gli inceneritori di ultima generazione avranno emissioni minori di diossina (anche se bruciando a temperature più alte producono maggiori quantità di nanoparticelle) ma per- ché oggi il dibattito mediatico sull’emergenza rifiuti a Napoli dimentica questi dati scientifici? Chi risarcirà i cittadini del male fatto da amministratori ignoranti e semplicisti che hanno pensato di eliminare i rifiuti bruciandoli? Chi si prende il faticoso compito di spiegare quel basilare principio della fisica per cui nulla si crea e nulla si distrugge? Perché si sta creando lo stereotipo che gli inceneritori “eliminano” la spazzatura? Quello che non ci troveremo per terra come spazzatura ce lo troveremo nel cielo come fumi che inaleremo o nelle ceneri contenenti sostanze altamente tossiche. A. M. La Provincia di Venezia ha subito un massiccio inquinamento atmosferico da sostanze diossino-simili rilasciate dagli inceneritori, soprattutto nel periodo 1972 – 1986; Nella popolazione esaminata risulta un significativo eccesso di rischio di sarcoma correlato sia alla durata che all’intensità dell’esposizione; Il rischio appare particolarmente concentrato nei comuni di Stra, Vigonovo e Fiesso d’Artico che vengono interessati dai venti prevalenti di Nord Ovest; Gli inceneritori con più alto livello di emissioni in atmosfera sono stati quelli che bruciavano rifiuti urbani. Nell’ordine sono seguiti quelli per rifiuti ospedalieri e quelli industriali, ricordando però come per quest’ultimi i problemi d’inquinamento storicamente rilevati riguardino in particolare una diversa matrice (acqua). Kellogg’s condannata in Francia R oma - La societa’ Kellogg’s e’ stata condannata dal tribunale di Bobigny (Francia) a 150.000 euro di multa per “pubblicita’ menzognera” a proposito del tasso di grassi dichiarato sulle confezioni della gamma Special K (cereali e barrette). La vertenza riguarda il periodo 2001-2004, e nasce da indagini della Direzione generale per la concorrenza, il consumo e la repressione delle frodi (Dgccrf), che denunciava la persistenza di dichiarazioni ingannevoli sulla composizione dei prodotti e l’utilizzo di loghi che potevano indurre i consumatori in errore. Considerato il tempo trascorso, da 4 a 7 anni fa, non sappiamo se anche in Italia siano state effettuate indagini analoghe, comunque ci crediamo poco. Abbiamo una marea di leggi che in poche, pochissime, occasioni vengono applicate. E’ il bel Paese! N° 2/2008 - ANNO XVII - 30 marzo Cultura Alla riscoperta dei grandi d’ogni tempo che hanno I San Francesco in meditazione olio su tela cm 123x 92,5 Roma, chiesa di San Pietro a Carpineto in deposito presso la Galleria Nazionale d’Arte antica saputo rendere visibile ciò che non si vedeva A CARAVAGGIO Caravaggio l’antiaccademico, Caravaggio che non mistifica, che non nasconde il suo essere concretamente uno del popolo, calato nella veracità del suo tempo, entusiasta della cristianità dei primordi ispirata ai dettami della povertà e della semplicità. nvito all’ 37 Natività con i santi Lorenzo e Francesco olio su tela cm 268 x 197 rte A Lissone una mostra per i fratelli De Chirico Adriana Ginammi Crisafulli Autoritratto di Giorgio De Chirico A due personalità poliedriche, dagli interessi culturali molteplici, il Museo d’Arte Contemporanea di Fissone ha dedicato la mostra “Colloquio, Giorgio De Chirico e Alberto Savinio” che mette a confronto la loro produzione pittorica. La rassegna è curata da Luigi Cavadini, direttore artistico dello stesso Museo e da Silvia Pitagora, storica dell’arte. Il titolo della Mostra è ispirato ad un’opera di Savinio del 1932 che rappresenta Oreste e Pilade in una composizione che riccheggia lo stile di entrambi i fratelli fra classicità e modernità. Giorgio De “Cavalli antichi” di Giorgio De Chirico Chirico (1888-1978), uno dei protagonisti delle avanguardie del ‘900, è una personalità complessa: pittore, scultore, scrittore, filosofo, poeta e ricercatore di tecniche pittoriche, il suo iter artistico è lungo e molto diversificato, severo nei giudizi su altre tendenze in particolare sull’informale. Per quanto riguarda Andrea De Chirico (alias Alberto Savinio 1891-1952), come scrive Luigi Cavadini in catalogo “non c’è da stupirsi della sua capacità di essere sopra le parti e di operare solo in funzione della poesia”. Lo stesso Savinio scrive: “chi ha visto le mie pitture, chi ha letto i miei libri, chi ha udito la mia musica, sa che il mio unico compito è dare parole, dare forme e colori, e una volta era pure dare suoni ad un mio mondo poetico”. Alberto Savinio è nato ad Atene nel 1891, Giorgio era nato tre anni prima a Volos, entrambi completano i primi studi ad Atene, l’infanzia Greca è un’esperienza che li accompagna sempre ed influenzerà la loro opera. Nel 1905, dopo la morte del padre si trasferiscono a Monaco di Baviera dove Giorgio studia pittura e Andrea prosegue i suoi studi musicali. Quando nel 1910 Alberto Savinio arriva a Parigi vi giunge come musicista. L’anno seguente lo raggiunge il fratello ed è qui che la personalità pittorica di Giorgio si stacca dalle suggestioni dei pittori tedeschi e raggiunge un linguaggio autonomo che da Appollinaire sarà definito “metafisico”. Influenzato dalla filosofia di Nietzsche e Schopenhauer che insegnarono il non senso della vita, Giorgio De Chirico lo attua nella pittura con la “soppressione del senso logico in arte”, da qui la metafisica. Due opere celebri di questo periodo sono: “Le Muse inquietanti” ed “Ettore e Andronica”. Già dal 1911 l’artista torna ad un genere di pittura classica, con temi diversi: ritratti, moltissimi autoritratti, nature morte, e i suoi celebri cavalli. In mostra i bellissimi “Cavalli antichi” e “Cavalli e di oscuri in riva al mare” ed alcune delle sue celebri ed enigmatiche piazze, cariche di atmosfera e magia come “L’enigma del ritorno” e “Melanconia dell’uomo politico”. Dal 1918 G. De Chirico è a Roma, dove è già molto noto, frequenta l’ambiente culturale che si unisce al caffè Aragno e divide il suo tempo fra Roma, Firenze e Milano. Celebre ormai anche in campo internazionale soprattutto per il suo periodo metafisico, anche se ha continuato a dipingere contemporaneamente opere di atmosfera metafisica e opere di impianto classico. Partecipa a moltissime mostre, espone anche a Londra e New York, scrive molti saggi ed esegue scene e costumi per la Figlia di Jorio di D’Annunzio, per la regia “Penelope” di Alberto Savinio di Luigi Pirandello, messa in scena al Teatro Argentina di Roma nel 1934. Fra i tanti riconoscimenti nel 1975 è nominato accademico di Francia; dalla fine della guerra si stabilise definitivamente a Roma a Piazza di Spagna ed è un assiduo frequentatore del Caffè Greco. E a Roma muore nel 1978 a 90 anni. Ora la sua casa romana, nel settecentesco palazzotto dei Borgognoni, è una casa Museo. Alberto Savinio ritorna alla pittura nel 1925 dopo essersi dedicato alla letteratura e alla musica come pianista, direttore d’orchestra e compositore per il teatro e il balletto. La sua prima personale è presentata da Jean Cocteau a Parigi e per dieci anni prosegue la sua attività di pittore, si ispira alla statuaria classica, alla pittura rinascimentale e ottocentesca. Si dedica anche alle incisioni e illustrazioni di libri affiancando alla pittura una intensa attività di scrittore collaborando a quotidiani e periodici e realizzando anche disegni per tappeti, stoffe, arazzi e mosaici. Tra le tante opere esposte in mostra, molto originali: “passeggiatrice in riva al mare” e “Penelope” del ciclo degli uomini con teste di animali e due ritratti dove si sente la mano del grande pittore che fa trasparire nelle “Ritratto della signorina Elsa” lo sguardo sognante su un mondo che ancora le è estraneo e nel “Ritratto del dottor Mains” la curiosità dell’uomo colto e sicuro di sé. Nei due autoritratti eseguiti a matita, uno del ventisette e l’altro del trentaquattro, due occhi ironici, dietro una spessa lente, nascondono la profondità di una mente ecclettica. La mostra espone fra dipinti e disegni, settanta opere che rappresentano, nei due artisti, i vari momenti dell’appasionata ricerca di una personale espressione pittorica, nell’accostamento delle opere, pur nella diversità dell’ispirazione, troviamo un punto comune: le radici affondano nella classicità onirica del mondo greco. Alberto Savinio 38 Affitti e condominio Confedilizia risponde La rubrica fornisce risposta solo a quesiti di interesse generale. Non saranno, pertanto, presi in considerazione quesiti né a carattere personale né relativi a questioni già pendenti innanzi all’Autorità Giudiziaria. I quesiti vanno inoltrati alla Confedilizia tramite le oltre 200 Associazioni territoriali aderenti alla stessa e presso le quali è possibile attingere anche ogni ulteriore informazione. Per gli indirizzi delle Associazioni consultare i siti www.confedilizia.it www.conf ed il iz ia.e u oppure telefonare al numero 06.67.93.489. RIPARTIZIONE DELLA QUOTA DEI CONDÒMINI MOROSI nazione del conduttore o in esecuzione di un provvedimento del giudice” (Cfr. sent. n. 4701 del 28 marzo 2003). Si domanda se sia legittimo ripartire, a maggioranza, tra i condòmini non morosi il debito delle quote condominiali dei condòmini morosi. La risposta è negativa salvo il caso di assoluta e improrogabile necessità di trarre aliunde somme, ad esempio per evitare azioni esecutive da parte dei creditori (in questo senso Cass. sent. n. 3463 del 21 ottobre 1975). RADDOPPIO DELL’INDENNITÀ DI AVVIAMENTO Si domanda se il termine di un anno, trascorso il quale il locatore è libero di affittare il proprio immobile senza essere tenuto a corrispondere al precedente conduttore il doppio dell’indennità ai sensi dell’art. 34, l. 392/’78, debba calcolarsi con riferimento al momento della cessazione della locazione o a quello del rilascio. Al quesito ha risposto la stessa Cassazione che sul punto si è così testualmente espressa: “Nel sistema della legge n. 392 del 1978 la determinazione dell’ammontare dell’indennità per la perdita dell’avviamento commerciale spettante nei casi previsti dagli artt. 34 e 69 al conduttore di un immobile non abitativo va effettuata con riferimento al momento della cessazione della locazione e non a quello del rilascio, avvenga questo per volontaria determi- PARTECIPAZIONE ALL’ASSEMBLEA DELL’USUFRUTTUARIO In un condominio un appartamento è concesso in usufrutto. L’amministratore domanda come debba regolarsi per l’invio della partecipazione all’assemblea. La risposta emerge dal combinato disposto degli articoli 1005 del codice civile e 67 delle disposizioni di attuazione del codice civile, dai quali si ricava che l’usufruttuario esercita il diritto di voto negli affari che concernono l’ordinaria amministrazione ed il semplice godimento delle cose e dei servizi comuni, mentre le deliberazioni che concernono le innovazioni, le costruzioni o le opere di manutenzione straordinaria delle parti comuni dell’edificio, rientrano nella competenza e negli oneri posti a carico del nudo proprietario. Pertanto, nel caso di specie, l’amministratore dovrà invitare l’uno o l’altro dei due titolari dei diversi diritti sull’immobile, in relazione all’oggetto delle deliberazioni, tenendo presente che l’usufruttuario ed il nudo proprietario potranno essere contemporaneamente presenti in assemblea, ma dovranno manifestare il loro voto singolarmente ed in relazione alle delibere che trattano affari di loro competenza. Federica Monti Diritto societario cinese Carocci pp. 240 €. 22,3s0 L’apertura del vastissimo mercato cinese ai prodotti provenienti dalle economie occidentali e l’interesse delle imprese di tutto il mondo ad investire in Cina rendono il presente volume un indispensabile strumento di conoscenza e di lavoro. L’opera si presenta quale risultato di un attento studio del quadro normativo cinese con particolare enfasi sulle dinamiche e problematiche societarie. A. Angeli, S. Salvini Popolazione e sviluppo nelle regioni del mondo Il Mulino pp. 336 €. 25,00 Se la popolazione mondiale continua oggi ad aumentare, di fatto tutta la crescita si verifica nei paesi in via di sviluppo, in particolare in quelli più poveri. Nelle regioni industrializzate si aggiunge ogni anno alla popolazione 1 milione di individui, in quelle in via di sviluppo quasi 80 milioni. Enormi differenze che non riguardano soltanto la numerosità, ma anche la struttura demografica. Economia N° 2/2008 - ANNO XVII - 30 marzo A cura di Gianfranco D’Ettoris Affitto, la via d’uscita Corrado Sforza Fogliani Presidente Confedilizia L a situazione dell’immobiliare, è quella che è: uccisa, in Italia, dalla fiscalità, e dalle ripercussioni (ampliate, esagerate a bell’apposta - anche - da chi intende indirizzare differentemente gli investimenti) della crisi americana. Dove, peraltro, i guai derivano da una finanziarizzazione del mercato immobiliare (i famosi subprime) che qua da noi non s’è avuta, salvo casi isolati di megabanche. Volenti o nolenti (colpevoli o, più realisticamente, incolpevoli) gli operatori, il mercato immobiliare - comunque - non tira più come una volta: possiamo dire esaurito il ciclo, del resto crescente da 8-9 anni. Gli operatori avvertono che, per una ragione o per l’altra, l’attenzione si è spostata sull’affitto, tornato ad essere più conveniente anche in funzione dei nuovi tassi di interesse. Anche qua, non siamo davanti a una novità, tantomeno italiana: negli Stati Uniti, mi- DISDETTA CON INDICAZIONE DI DATA ERRATA Un locatore, nell’intimare la disdetta, ha indicato una data di cessazione del contratto di locazione sbagliata. Si chiede un parere al riguardo. E’ stato ritenuto che la circostanza che il locatore, nell’intimare la disdetta, abbia indicato una data di cessazione del rapporto erronea, non escluda la volontà dello stesso locatore di impedire la rinnovazione tacita del contratto e di riottenere la disponibilità dell’immobile e, pertanto, non impedisca che la disdetta produca i suoi effetti per l’esatta scadenza, purché successiva e purché la disdetta risulti inviata nei tempi previsti (in questo senso Cass. sent. n. 11365 del 19.12.1996). U tilità Emilia Valli La cucina del Veneto Newton & Compton pp. 399 Euro 9,90 Raffinata e originale, la tradizione gastronomica veneta si fonda essenzialmente su quattro “pilastri”: la polenta, il baccalà, il riso e i fagioli, ai quali vanno ad aggiungersi tutta una serie di gustosi elementi legati alle produzioni locali. La varietà della cucina veneta è legata anche alle influenze storiche, che contribuiscono a delineare il profilo gastronomico di ogni singola pro vincia. Roberto Di Quirico L’euro, ma non l’Europa Il Mulino pp. 312 €. 21,60 Il volume analizza le ragioni che stanno alla base dell’integrazione monetaria europea, per comprendere a fondo quale sia il rapporto che la lega all’integrazione politica. Ponendosi, tra gli altri, l’obiettivo di ripensare le teorie dell’integrazione alla luce dell’esperienza del processo di unificazione monetaria, l’autore cerca di rispondere a una domanda cruciale: il completamento dell’unificazione monetaria deve necessariamente comportare un progresso nel campo dell’integrazione politica? Abbiamo ormai l’euro, ma avremo presto anche l’Europa? lioni e milioni di famiglie sono tornate all’affitto, dopo aver tentato la scalata alla proprietà. Se questa è - come è - la situazione, un Governo che fosse davvero preoccupato del futuro dei cittadini (e dell’avvenire dei loro figli), si getterebbe sulla valorizzazione dell’affitto: potenziandolo, rendendolo appetibile per gli investitori, facendolo tornare conveniente - dunque - anche per chi affitta. L’affitto come risorsa, insomma (anche come via di fuga per i mutuatari in difficoltà). Invece, no: gravano sull’esecutivo pregiudizi ottocenteschi (contro il “padrone” di casa), ed esigenze clientelari (che accomunano politici, sindacalisti e costruttori nell’indicare la - falsa - soluzione del problema nella costruzione di nuovi alloggi, quando interi quartieri sono appannaggio indiscriminato di occupanti abusivi e di senza titolo, e le città presentano centri storici vieppiù abbandonati - perlomeno dalle categorie abbienti - e caratterizzati da interi stabili vuoti da cielo a terra). Contro la cedolare secca sugli affitti, dunque, si sono coalizzati i concreti interessi di speculatori e di politici e sindacati all’antica: così, Prodi s’è dimenticato della promessa (scritta) a Confedilizia, e la maggioranza ha tirato dritto, senza fornire nessuna spiegazione se non con parole che erano semplici suoni, senza senso. Ma non è tutto. Non solo non si pensa al futuro, ma si considera - ancora - la casa come un bene sul quale gravare, forti del ritornello che i valori catastali degli immobili non rappresentano la realtà (tranello insidioso, nel quale molti sprovveduti - ma anche giornalisti e pretesi esperti - cadono: il ragionamento, infatti, presuppone la legittimità - invece insostenibile, e impresentabile - di una tassazione ordinaria dei valori, anziché del reddito). Col Catasto patrimoniale - che questo Governo vuole mettere a regime, sostituendo i valori ai redditi (alle rendite di sempre) - il gene antiproprietario raggiunge l’apice. E’, insomma, la cartina di tornasole di quella mentalità ottocentesca della quale si diceva (non a caso il suo maggiore alfiere è il viceVisco Grandi, un sindacalista emilianoromagnolo per il quale il Pd è troppo a destra, tant’è che non vi ha aderito). Ma è, soprattutto, la più solenne smentita del programma del centro-sinistra. Ricordate, prima delle elezioni? A parte Casini e Fini per il centro-destra, dichiarazioni esplicite c’erano anche nel centro-sinistra. Rutelli: “Sono molto sensibile alla proposta della proprietà edilizia di intervenire con una revisione che riguardi la redditività piuttosto che i valori degli immobili”. Ancor più esplicito Mastella: “ In Italia le tasse si pagano in base al reddito, così come prevede la Costituzione. Non si capisce perché solo condòmini e proprietari di casa debbano pagarle in base al valore dei loro beni, perfino nel caso non ne ricavassero alcun reddito. Anche nell’ottica della difesa delle famiglie, condivido l’appello che 15 organizzazioni del settore immobiliare riunite attorno alla Confedilizia, hanno rivolto alle forze politiche. Occorre impostare presto un programma di revisione in senso reddituale del Catasto cui far seguire una revisione nello stesso senso della fiscalità sulla casa”. iente imposta patrimoniale, dunque - alla vigilia delle elezioni - e revisione del Catasto in senso reddituale. Il Governo - dopo le elezioni - ha però fatto esattamente l’opposto: messa a regime di un Catasto patrimoniale, e istituzione attraverso questo - della patrimoniale. La medicina giusta, insomma, contro l’affitto, contro l’immobiliare in genere ed i risparmi degli italiani tutti (lasciati al loro destino, pur di ulteriormente rimpinguare le fameliche casse pubbliche e lo sperpero dei Comuni, in primo luogo). E poi, si chiedono anche perché “la casta” sia tanto distante dal comune sentire, e - soprattutto - perché sia considerata dagli italiani per quel che è. A cura della CONFEDILIZIA di Crotone - Via Lucifero 40 - Tel. 0962/905192 Sito Internet: www.godel.it/confediliziakr A cura di F. Valoroso, B. Torquati L’economia agraria italiana e gli scritti di Vito Saccomandi Il Mulino Pagg. 536 €. 38,00 Il volume ripercorre le tappe dell’impegno scientifico dell’economista agrario Vito Saccomandi, interpretandone il pensiero economico e il modo di affrontare i problemi concreti dell’economia e della politica agraria durante i suoi numerosi incarichi istituzionali e la sua intensa attività nella pubblica amministrazione europea e italiana. G. Viesti, F. Prota Le nuove politiche regionali dell’Unione europea Il Mulino pp. 248 €. 20,00 Le politiche regionali dell’Unione Europea sono state, negli ultimi anni, al centro di un vivace dibattito sia all’interno della comunità scientifica sia tra i policy-makers. Questo libro illustra il ruolo che tali politiche hanno svolto nel favorire la coesione economica e sociale. La tesi - argomentata sulla base di un’ampia ricerca - è che, nonostante i risultati non omogenei e non sempre soddisfacenti degli interventi finanziati dai Fondi strutturali, la politica regionale ha avuto una sua efficacia. Bruno Leoni Collettivismo e libertà economica Facco/Rubbettino pp. 311 €. 15,00 Studioso dotato di straordinaria curiosità intellettuale, pensatore originale, organizzatore culturale, Bruno Leoni è stato anche un incisivo commentatore della vita pubblica italiana. Questo libro riunisce i suoi scritti d’occasione, apparsi su 24 Ore dal 1949 al 1967. Corsivi sempre puntuali e controcorrente, nei quali prende le difese del mercato e della proprietà privata in un’era caratterizzata da un’avanzata quasi irresistibile dell’interventismo pubblico. Navigare in Italia meridionale Tirreno, Ionio, Adriatico Effemme pp. 280 €. 47,50 Porti e approdi, fari e fanali, pericoli e divieti, cambusa e servizi a terra: una guida dettagliata e di facile consultazione per navigare senza rischi nelle acque del Mediterraneo. È illustrata da foto a colori e offre piani nautici ed elaborazioni grafiche basate su accurati sopralluoghi e documentazioni ufficiali di Comuni, Capitanerie di Porto e Marina privati. Religione R N° 2/2008 - ANNO XVII - 30 marzo Herr varum, il Signor Perché: Kurt Godel Cosimo Galasso Sesta Parte La grande scoperta di Godel P rima di “dare un’occhiata”alla grande scoperta di Godel è necessario richiamare alla mente alcuni concetti, già espressi, per metterli, meglio, “a fuoco”. Torniamo a considerare la famosa Conferenza di Parigi e centriamo la nostra attenzione sul secondo problema di Hilbert: dimostrare che la matematica è una disciplina priva di contraddizioni.Gli antichi Greci avevano sviluppato la matematica partendo da una serie iniziale di verità autoevidenti -gli assiomi- dai quali, per deduzioni successive, coerenti, si arrivava ad estendere la conoscenza oltre quegli stessi assiomi. Ora, i primi scricchiolii, le prime avvisaglie di cedimento delle fondamenta dell’edificio matematico –ironia della sorte- gli aveva avvertiti lo stesso Hilbert mentre studiava le geometrie noneuclidee. D’altronde, Hilbert era, certamente, il matematico che più d’ogni altro aveva capito la portata innovativa del pensiero di Riemann(18261866) sulla matematica: capire gli schemi e le strutture alla base dell’edificio matematico è, infinitamente, più importante che eseguire calcoli noiosi. L’antefatto è interessante e meritevole d’essere raccontato. Tutto partì da alcune considerazioni del sedicenne(!) Gauss(1777-1855), il quale iniziò a domandarsi sulla possibile esistenza di geometrie, perfettamente coerenti, ma che violassero il postulato d’Euclide sulle rette parallele. Gauss, tuttavia, non ebbe il coraggio di sostenere queste idee pubblicamente. Coraggio, invece, che non mancò- negli anni trenta del XIX secolo- al matematico russo N.I. Lobacevskij(1793-1856). L’idea, però, fu scartata dagli studiosi del tempo perché ritenuta troppo astratta: la maggior parte credeva che ogni geometria che non soddisfacesse il postulato d’Euclide sulle rette parallele doveva portare, inevitabilmente, a delle contraddizioni che n’avrebbero determinato il crollo. Tuttavia, Hilbert- che aveva la vista più lunga degli altri- ben presto si accorse che un nesso logico inscindibile, legava le varie classi di geometrie: in pratica, tutte Giuseppe Savagnone Processo a Gesù Elledici Pagg. 192 €. 10,00 Questo volume, attraverso un paziente confronto, attingendo alla letteratura scientifica senza preclusioni di sorta, considerando e in parte accogliendo le opinioni di ogni provenienza, giunge ad alcune conclusioni ragionevolmente sostenute che smentiscono la “condanna capitale” cui troppo frettolosamente giungono molti detrattori che oggi vanno per la maggiore. Roberto Alberghetti Beato Innocenzo da Berzo Elledici pp. 48 €. 3,00 Questo libretto illustrato racconta la storia di un beato “controcorrente”, Innocenzo da Berzo (al secolo Giovanni Scalvinoni, 18441890), francescano. Le biografie ufficiali lo descrivono come un “fallito”, uno “senza importanza”, “inaffidabile”. Che “mistero” avvolge un piccolo uomo che è assurto alla gloria degli altari, come testimone esemplare del Vangelo, definito da Giovanni XXIII “un santo moderno” e da Paolo VI “umile seguace di San Francesco? le geometrie poggiavano sulle stesse basi logiche, se crollava una, crollavano tutte. A questo punto, Hilbert costatò, con vivida preoccupazione, che nessuno aveva mai dimostrato la non contraddittorietà della geometria euclidea! Per due millenni era stata ritenuta una cosa scontata: non si perse d’animo e decise di adottare il metodo cartesiano, riconducendo la geometria all’aritmetica. L’idea, in sé, era semplice e geniale; in pratica, ogni punto geometrico -attraverso formule ed equazioni- era trasformato in numeri che ne fissavano, inequivocabilmente, la sua posizione nello spazio. Naturalmente, presupposto inderogabile di quest’operazione era la non contraddittorietà della teoria dei numeri; altra cosa, da sempre, ritenuta scontata. Studiando il problema Hilbert si accorse di qualcosa veramente “inquietante”: dall’alba dei tempi, nessuno aveva mai dimostrato, neppure, la non contraddittorietà della teoria dei numeri! “Fantasmi”iniziarono a vagare… La domanda di fondo, terribile e devastante che, “silente”, emergeva era la seguente: ”Siamo assolutamente certi che partendo da determinati assiomi non riusciamo a dimostrare che un determinato enunciato è vero e falso allo stesso tempo? Naturalmente, Hilbert respinse nella sua sfera inconscia questi segnali “inquietanti”: nei suoi “desiderata”, applicando i metodi della matematica alla matematica, non sarebbero dovute sbucate contraddizioni d’alcun tipo e con la soluzione del secondo problema, nel senso da lui auspicato, l’intero edificio della matematica sarebbe risultato ordinato e perfetto. Altri segnali sinistri erano giunti dalla serie di paradossi logici incontrata da B. Russel durante la stesura dei Principia Matematica; paradossi poi risolti, ma che non lasciavano presagire niente di buono. Il 7 Settembre1930, giorno del suo congedo dalla cattedra di Gottinga, Hilbert tenne una conferenza celebrativa a Konigsberg, per riceverne la cittadinanza onoraria. L’ultima parte del suo intervento fu registrata in uno studio radiofonico: la registrazione, dati i tempi, ovviamente, non è perfetta, ma ancora oggi, fra mille disturbi e crepitii, si ode distintamente la risata di Hilbert nel ripetere il suo celebre Wir mussen wissen Wir werden wissen, Noi dobbiamo sapere! Noi sapremo! I L iflettiamo con i Agostino d’Ippona Commento ai salmi di lode. II parte Paoline pp. 264 €. 9,50 Dietrich Bonhoeffer proclama la centralità di Cristo, Verbo incarnato di Dio, nella storia e nella vita Una luce sulla crisi dell’Occidente dell’uomo. Fu alto protagonista cristiano dell’opposizione al regime nazista, Guida del quale restò vittima; votò la sua pp. 152 €. 9,80 vita alla difesa della pace tra i popoli, dei diritti degli Ebrei condotti allo sterminio e della indipendenza delle chiese cristiane del potere politico. Il lavoro di queste pagine vuole essere un modesto contributo alla conoscenza di questo martire della Verità. Gennaro Gentile Dietrich Bonhoeffer Omaggio filosofico: per quanto non manJacques Derrida chino pagine intensamente affettuose che Toccare. Jean-Luc Nancy conferiscono un caldo colorito alle ricorrenti Marietti 1820 riflessioni sull’amicizia, il volume è dedicato pp. 408 €. 35,00 a una lettura del pensiero di Jean-Luc Nancy, considerato sotto una particolare angolazione, la questione del tatto. David G. Dalin La leggenda nera del papa di Hitler Piemme pp. 271 €. 16,90 Pio XII debole o addirittura compiacente nei confronti di Hitler? La leggenda è assolutamente falsa. Pio XII andrebbe anzi collocato tra i “giusti” nel sacrario dedicato alla memoria della Shoah. A pensarla così non è un devoto cattolico, ma il rabbino David Dalin che racconta tutta la verità su Pio XII, smontando a una a una le accuse comunemente rivolte a quello che è stato considerato a lungo “il papa di Hitler”. Dalle parole degli autori emerge il ritratto di una chiesa, quella protestante per l’appunto, che ha cercato di rischiare se stessa nella storia, favorendo un confronto serrato tra la parola biblica e le sfide del tempo, senza che l’istituzione si frapponga tra i due ambiti. In ciò è il fascino della fede evangelica, la sua forza e la sua debolezza. ibri dello Il volume prosegue l’itinerario di crescita spirituale che si sviluppa attraverso un approfondimento personale della fede vissuta. Quattro sono le tappe previste, a ciascuna delle quali è riservato un fascicolo autonomo: 1. Incontrare Dio (2007); 2. Il radicamento personale; 3. Alleati e freni; 4. Dinamica dell’atto di fede. Jerome Murphy, O’Connor Gesù e Paolo San Paolo pp. 200 €. 14,00 L’autore prende le mosse dalle discussioni sulla nascita, gli anni della giovinezza, l’ambiente familiare dei due grandi personaggi, procedendo poi ad esaminare nel dettaglio la loro formazione ed educazione, la classe sociale, la posizione economica, le circostanze politiche, le influenze culturali fino all’esperienza delle conversioni, fino alla loro morte. Una comparazione avvincente e illuminante che conduce il lettore alla scoperta di nuove vie per comprendere il messaggio di Gesù, e di Paolo. In questa seconda parte sono commentati i seguenti salmi: 112, 134, 145, 146, 147, 150. Sono testi che Agostino ha spiegato ai fedeli: non sono nati, cioè, come esposizione erudita, ma come discorsi rivolti al popolo. Per questo, sebbene rivelino tutte le risorse del maestro di retorica, i commenti hanno un’impronta eminentemente pastorale. Lo spettro che oggi si aggira per l’Europa non è Bernard Sichère quello del “ritorno delle religioni”, o del “buon Cattolico Dio” di una volta, come certi laici, ossessionati Perché non dobbiamo rassegnarci dai loro principi, sembrano credere. È piuttosto a un mondo senza Dio quello del nichilismo, la feroce religione di coLindau loro che non credono in nulla e che vorrebbero pp. 136 €. 14,00 persino impedire agli altri di credere, o che credono in un certo numero di idoli, quali il potere, il denaro, il dominio sugli altri. (continua...) Giuseppe Sovernigo Il cammino spiritale. 2 Il radicamento nella fede EDB pp. 144 €. 12,00 Libri 39 S pirito AA. VV. La Bibbia per te Elledici pp. 476 €. 22,00 Questo libro è, soprattutto per i giovani, un compagno e una guida alla lettura della Bibbia. Le editrici che si impegnano da sempre per il pubblico giovane hanno lavorato per oltre due anni alla realizzazione di quest’opera, che presenta 200 passi biblici fondamentali e propone chiavi di lettura e di commento attraverso 700 quadri esplicativi e 25 dossier tematici. Un elegante volume illustrato. Romano Penna Gesù di Nazaret La sua storia la nostra fede San Paolo pp. 80 €. 7,00 L’annuncio cristiano è legato alla persona di Gesù, alla sua vita, al suo insegnamento, alle sue opere e, soprattutto, alla sua morte e risurrezione: storia e fede sono strettamente intrecciate. Il presente volume offre un’indispensabile riflessione critica, senza paure e senza pregiudizi, sulla testimonianza dei Vangeli al Gesù della storia, al centro di molte indagini, inchieste e dibattiti contemporanei. Ferrario, Gajewski Il protestantesimo contemporaneo Carocci pp. 135 €. 13,50 Carlo e Paola De Biase La fede è partenza (dvd) La Turchia di don Andrea Santoro Città Nuova €. 16,00 Di un martire della fede è molto raro poter conoscere direttamente, attraverso una commossa testimonianza televisiva, idealità, difficoltà, passaggi della propria storia umana e cristiana. È quanto viene presentato in questo DVD su don Andrea Santoro ucciso nel 2006 mentre pregava nella chiesa di Santa Maria a Trebisonda in Turchia, dove si trovava dal 2000, inviato come fidei donum dalla Diocesi di Roma. Clara d’Esposito Io sono Bartimeo EDB pp. 208 €. 17,00 Nei vangeli di Marco e di Luca, Bartimeo (= figlio di Timeo) non viene neppure identificato col proprio nome di battesimo. “Egli non ha identità. È molto meno di un uomo e molto più di un cieco; egli disegna per noi una condizione esistenziale, il dramma umano nella sua interezza”. Di fronte al suo grido “Figlio di David, abbi pietà di me!”, Gesù lo guarisce ed egli inizia a seguirlo. Giuseppe Brienza Identità cattolica e anticomunismo nell’Italia del dopoguerra La figura e l’opera di mons. Roberto Ronca Presentazione del cardinale Fiorenzo Angelini Prefazione di Marco Invernizzi Nel 30° anniversario della morte di mons. Roberto Ronca (avvenuta a Roma il 25 settembre del 1977), fondatore e direttore per un decennio del movimento civico-politico Unione Nazionale Civiltà Italica (1946-1955), si ripercorrono in questo saggio, attraverso le vicende biografiche del vescovo romano ricostruite tramite documenti d’archivio inediti, i più importanti passaggi della politica italiana del dopoguerra. Ecco quindi vissute dal movimento ed interpretate dall’osservatorio privilegiato delle testate promosse da Civiltà Italica (l’omonimo mensile, il quindicinale L’Italiano e l’Agenzia Romana Informazioni) le delicate vicende della ricostruzione italiana, la “scelta di campo” del 18 aprile 1948, fino a quel “centrismo” degasperiano (1948-1953) e “post-degasperiano” di cui mons. Ronca fu il più attivo e determinato avversario. Il suo disegno politico, infatti, mirava ad intensificare l’azione anticomunista nel Paese e nella società, attraverso l’alleanza delle forze autenticamente anticomuniste e “nazionali”. Fu il vescovo romano così ad ideare e promuovere, all’inizio degli anni ‘50, inediti esperimenti di coalizione a livello amministrativo locale, dalla più nota “operazione Sturzo” a Roma (che fallì) alla meno conosciuta ma significativa “lista Bartolo Longo” a Pompei (che amministrò la piccola cittadina campana dal ‘52 al 1955). Essi causarono tanto di quello scompiglio nella politica nazionale, da generare una campagna diffamatoria contro Ronca che lo portò ad un completo isolamento dal punto di vista umano ed ecclesiale. Da tale “caduta in disgrazia”, nel 1955, egli si riprese solo in seguito all’ascesa al pontificato di Giovanni XXIII, che lo conosceva e lo stimava fin dai primi anni del sacerdozio. I-88900 Crotone, via Lucifero 40 tel. 0962/90.51.92 fax 0962/90.25.28 ISBN 978-88-89341-10-0 pp. 244, + 16 ill. € 18,90