Gaspare Spontini
F ernand C ORTEZ
ou La
Conquête du Mexique
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Gaspare S p o n t i n i
1774 – 1851
aspare Luigi Pacifico Spontini nacque il 14 novembre 1774 a Maiolati,
nella Marca di Ancona. Di origini modeste, era destinato alla carriera
ecclesiastica, ma una spiccata inclinazione e un notevole talento persuasero
il padre a lasciargli compiere studi di musica. Nel 1793 fu ammesso al
Conservatorio della Pietà dei Turchini di Napoli. Debuttò con successo a Roma
nel 1796 con la sua prima opera buffa, Li puntigli delle donne, conquistandosi
inoltre l’appoggio di Piccinni. Negli anni trascorsi in Italia, il giovane Spontini
compose una quindicina di opere e si esibì ovunque a Roma, Firenze, Venezia,
Napoli e Palermo.
Ciò nondimeno, era attratto da Parigi, dove si stabilì nel 1803. Nel febbraio
del 1804 vi rappresentò, con notevole successo, La Finta filosofa, e si cimentò,
senza grandi prospettive per il futuro, nell’opera comica : La Petite maison
(1804), Milton (1804), Julie ou Le Pot de fleurs (1805). Egli si adeguò allo
spirito francese, avvezzandosi soprattutto alla prosodia francese. Divenne,
quindi, un frequentatore abituale dei salotti della Parigi dell’epoca, animati
da personaggi come Madame de Staël, Juliette Récamier, Fétis, Lacépède, Erard
– l’illustre fabbricante di pianoforti (di cui avrebbe sposato la nipote nel
1811) –, nonché della corte e dell’imperatrice Giuseppina, la cui protezione
spalancò all’ambizioso e talentuoso italiano, nonostante l’opposizione di Grétry
e Le Sueur, le porte dell’Académie impériale de musique. Egli fu d’altronde
nominato « Direttore della musica dell’Imperatrice e Regina ».
Fu il vero inizio del periodo parigino, quello di capolavori quali La Vestale,
Fernand Cortez e Olympie. Nel 1804 Napoleone veniva incoronato imperatore
e « Spontini comprese che, al fianco dell’eroe che si preparava a cambiare il
volto del mondo, vi era posto per il musicista che aspirava a trasformare il
volto dell’arte » (Charles Bouvet, Spontini, Rieder, 1930). Nel 1806 compose
una cantata alla gloria del vincitore di Austerlitz : L’Eccelsa gara per il ritorno
trionfale del gran Napoleone, opera eminentemente opportuna e che lo favorì.
A Parigi accadde un evento capitale e determinante : Spontini ascoltò Gluck
per la prima volta, rimanendone sconvolto. Il suo genio innato attinse a questa
rivelazione un pensiero, un’ispirazione, una scrittura nuova, assolutamente
tesa ormai verso la ricerca dell’espressione certo drammatica, superba,
travolgente e appassionata, ma capace di vibranti delicatezze.
Nel 1807 il compositore trionfò con La Vestale e, da allora, si può dire « che
creò uno stile musicale impero » (Ch. Bouvet, op. cit.). Su espressa richiesta
dell’imperatore compose nel 1809 Fernand Cortez ou La Conquête du Mexique,
una delle prime opere storiche che « doveva apporre il sigillo alla sua fama,
condurlo all’apice della gloria » (Ch. Bouvet, op. cit.). Questa sarà, secondo le
consuetudini di lavoro e di rigore di Spontini, considerevolmente rimaneggiata
nel 1817, quindi nel 1841. Nominato Direttore dell’Opéra-Italien nel 1810, vi
allestì la prima rappresentazione di Don Giovanni nella sua forma originale.
In Francia e in Europa Spontini era considerato « un compositore eminente,
un professore di canto notevole, un direttore d’orchestra magnifico
G
Spontini. Lithografia,
Henri Grevedon, 1830.
L’Imperatrice Giuseppina e le sue damigelle
d’onore. J.L David. Mina di piombo.
Busto di Gluck realizzato
da Proudhon.
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Gaspare Spontini - Fernand Cortez ou La Conquête du Mexique
Cartellone parigino de La Vestale.
Carl-Maria von Weber.
F. Schimon, 1825.
Hector Berlioz.
Émile Signol, 1832.
La Gazetta musicale.
Spontini. Caricatura di Vernet.
e terribilmente dispotico » (Ch. Bouvet, op. cit.), un uomo di teatro straordinariamente innovatore, una personalità, insomma, che, pur sembrando tormentata
da una rara vanità, fu di una meravigliosa generosità durante tutta la vita.
Sotto il regno di Luigi XVIII, egli compose due opere di circostanza, Pélage
ou Le Roi de la paix (1814) e Les Deux Rivaux (1816), che raccolsero degli assai
notori insuccessi. Nel 1819 ritornò con Olympie, sua creazione prediletta,
« nello stile pomposo della tragedia lirica, essenza stessa del suo genio »
(Ch. Bouvet, op. cit.), il cui soggetto greco-macedone è ispirato alla tragedia
di Voltaire. Impopolare a Parigi, rimaneggiata nel 1821, Olympie raccolse un
consenso entusiasta a Berlino. Il re di Prussia, Federico Guglielmo III, ammirava
Spontini e lo volle nella capitale prussiana ; nel 1819 lo fece nominare Primo
Maestro di cappella e Direttore musicale generale, assegnandoli dei compensi
regali. Il musicista giunse a Berlino nel maggio del 1820 e ivi compose dei
lavori rimasti minori : Lalla Rookh (di Thomas Moore) nel 1821 ; una féerie
orientale, Nurmahal ou La Rose du Cachemire, nel 1822 ; e infine, nel 1825,
Alcidor, del genere meraviglioso. Tre opere che ricevettero, pare giustamente,
un’accoglienza cortese ma delusa. L’animosità berlinese nei riguardi del
compositore, già molto sensibile, toccò il colmo con la rappresentazione, nel
1829, di Agnes von Hohenstaufen, sua ultima grande composizione rivista nel
1837. I problemi di Spontini con l’amministrazione, la critica e un pubblico
che gli contrapponeva continuamente Weber, suo geniale contemporaneo,
finirono per rovinare completamente la sua carriera tedesca ed egli abbandonò
Berlino nel 1842.
Nel 1830 avvenne il suo incontro con Hector Berlioz, il quale gli assicurò
ammirazione e indefettibile sostegno durante tutta la vita. Candidato egli
stesso alla poltrona dell’Académie des Beaux-Arts con Onslow e Adam, Berlioz,
indelebilmente colpito da La Vestale (cfr. XIII Soirée de l’orchestre), si eclissò
davanti al Maestro eletto il 15 giugno 1839.
Dopo aver compiuto numerosi viaggi in Inghilterra, Francia e Germania, ed
essere stato insignito del titolo di Conte di Sant’Andrea dal Pontefice, ricevuti
tutti gli onori, Spontini si ritirò a Maiolati, dove morì il 24 gennaio 1851.
Spontini. Hersent, 1825.
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Fernand Cor tez
ou La Conquête du Mexique
1. La storia dell’opera
● 1. La storia dell’opera
● 2. Trama
● 3. Rappresentazioni
● 4. Discografia
● 5. Nota editoriale
e musicologica
● 6. Descrizione delle partiture
Cartellone della prima rappresentazione.
Dopo il trionfo de La Vestale, Napoleone in persona commissionò a Spontini
lo studio immediato di una nuova opera, di cui intendeva fare lo strumento
della sua politica europea, in generale, e dell’avventura spagnola, in particolare,
cominciata nel marzo 1808.
Il preventivo di 180.000 franchi era enorme, il più elevato mai concesso
per una rappresentazione lirica. I librettisti Esménard e Jouy tennero fede
all’impegno di fornire delle scene grandiose, ivi compresa una carica della
cavalleria, ma si curarono assai poco della verosimiglianza. L’ambizione primaria
era ravvivare un pubblico stanco di nuove conquiste e Napoleone aveva
personalmente fornito delle indicazioni assai precise sulla redazione del libretto,
e più in particolare sull’aspetto ‘civilizzatore’dei soldati di Cortez, l’archetipo
dell’eroe magnanimo dai sentimenti liberali e umani (si legga a tale proposito :
Charles Bouvet, Spontini, Rieder, 1930, pp. 47-51).
La continua oscillazione tra cortesia e minaccia, tra balletti e cannonate,
potrebbe sorprendere, ma non ha alcuna importanza. Non si deve indugiare
sulle convenzioni del libretto, la principale delle quali è l’amore tra il generale
vincitore e la sorella di un principe sconfitto. Una giovane donna ama ed è
amata da colui che ha conquistato il suo Paese. Aïda e Radames ? No. Amazily
e Cortez. Aïda affronta il padre, Amonasro, che le rimprovera di aver dimenticato
la sua patria, l’Etiopia, per gettarsi tra le braccia di un principe egiziano. È
invece il fratello, che la maledice di avere similmente voltato le spalle al suo
Paese, che la messicana Amazily tenta di convincere del suo diritto di amare
Cortez, il conquistatore spagnolo. Nondimeno, le similitudini tra la partitura
di Verdi e quella di Spontini non si fermano a questo : cori grandiosi, una scena
di trionfo con balletti e delle arie magnifiche descrivono, nelle due opere, la
lacerazione dei protagonisti posti davanti alla scelta tra dovere e sentimento.
Frontespizio della partitura del 1817.
Amazily.
Cortez.
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Gaspare Spontini - Fernand Cortez ou La Conquête du Mexique
● 1. La storia dell’opera
● 2. Trama
● 3. Rappresentazioni
● 4. Discografia
● 5. Nota editoriale
e musicologica
● 6. Descrizione delle partiture
Anziché Fernand Cortez, l’opera avrebbe dovuto intitolarsi Amazily, tanto
la figura femminile principale è schiacciante. In diversi recitativi ed ensemble
essa concede tre arie, una delle quali, temibile, rimase per tutto il secolo nel
programma dei concorsi d’ammissione al Conservatorio di Parigi
.
Il personaggio di Cortez, invece, è meno eclatante. Certamente, al suo
entrare in scena il generale vincitore è sempre ‘grande’e di una dignità
assoluta, ma la sua vera conquista sembra, seppur tra le righe, quella della
pace e non delle armi. La sera della prima si tenne il 28 novembre 1809,
alla presenza dell’Imperatore, all’Académie Impériale de Musique. Non vi fu
mai più rappresentata.
2. Trama
Opera in tre atti
Su libretto di Victor-Joseph Etienne de Jouy e Joseph-Alphonse Esménard
L’ouverture, di forma assai libera e tripartita, entra perfettamente nel tema
dell’opera, particolarmente con una conclusione dal ritmo marziale
.
Télasco.
Rappresentazione a Erfurt, 2006.
Messicano guerriero.
Per ascoltare l’estratto,
cliccare sull’ icona.
Il primo atto si apre in Messico, sul trio di prigionieri spagnoli di cui fa
parte Alvar, il fratello di Cortez, che il Grande Sacerdote dei Messicani si
appresta a fare giustiziare. La folla si scaglia contro di loro, ottenendo come
unica reazione il rafforzarsi del loro coraggio e della loro determinazione a
morire. La moltitudine, colta da una furia indomabile, si getta allora in una
Danse Barbare dall’effetto spettacolare
.
Entra in scena il re Montezuma, accompagnato dal nipote Telasco, la cui
sorella Amazily, ha raggiunto il campo spagnolo. Egli svela al popolo l’identità
di Alvar. Suscitando la sorpresa generale, sopraggiunge Amazily che implora il
sovrano di graziare i prigionieri, altrimenti la collera di Cortez sarà spaventosa.
Montezuma si oppone al Grande Sacerdote, che ne esige l’esecuzione immediata,
e decide di consultare gli dei. Amazily rimane sola con il fratello, furibondo per
il suo tradimento e per l’amore che ella confessa di nutrire per Cortez
.
Un fulmine si abbatte sul tempio e Montezuma vi legge un presagio funesto,
che il Grande Sacerdote gli offre di cancellare giustiziando proprio i prigionieri.
Montezuma oppone il proprio rifiuto e annuncia ad Amazily che ella può tornare
da Cortez e renderlo partecipe della sua decisione di risparmiare i suoi uomini.
Segue un quartetto in cui Amazily, Telasco, il Grande Sacerdote e Montezuma
esprimono con forza i loro sentimenti di gratitudine, rabbia o generosità. La
folla, terrorizzata dall’avvicinarsi degli spagnoli, si unisce al quartetto in un
grandioso finale
.
Atto secondo. La ribellione serpeggia nel campo spagnolo. Alcuni ufficiali
e soldati di Cortez credono che la guerra serva di fatto alla sola gloria del loro
generale. Entra allora in scena Cortez, che tenta di risvegliare in loro l’ardore.
Moralez, suo confidente, gli lascia intendere, inquieto, che i Messicani hanno
offerto ai militi dell’oro in cambio del tradimento. Amazily, giunta al campo,
annuncia a Cortez che Montezuma risparmierà i prigionieri, ma che il Grande
Sacerdote ne esige comunque la morte. Ella gli rammenta di aver dovuto subire
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Gaspare Spontini - Fernand Cortez ou La Conquête du Mexique
● 1. La storia dell’opera
● 2. Trama
● 3. Rappresentazioni
● 4. Discografia
● 5. Nota editoriale
e musicologica
● 6. Descrizione delle partiture
Rappresentazione a Erfurt, 2006.
Messicano ufficiale.
Rappresentazione a Erfurt, 2006.
Per ascoltare l’estratto,
cliccare sull’ icona.
la sua severità per aver osato annunciare la gloria di colui che ella amava già.
Il Grande Sacerdote aveva fatto morire sua madre al suo posto e, in un’aria
magnifica, ella proclama nuovamente il suo amore per Cortez
. Segue un
trio magnifico
.
Al suono di una marcia « messicana », colorita dal triangolo, cimbali e
grancassa e a cui succede un coro generale del popolo messicano e dei soldati
spagnoli
, sopraggiunge Telasco, inviato di Montezuma, che propone una
tregua. Telasco rende omaggio al coraggio di Cortez e gli offre di ritirarsi con
gli onori di guerra e i doni che egli reca. Il generale spagnolo si dichiara insultato
da una simile offerta, ma Moralez gli consiglia di cedere momentaneamente, al
fine di evitare una rivolta definitiva da parte delle sue truppe. È dunque giunto
il momento della festa e dei balletti, annunciati da un coro di giovani messicane,
una delle quali suona uno strumento a percussione indigeno.
Balletto n. 1 : Allegretto moderato
.
Balletto n. 4 : Allegretto brillante
Grida di furore spezzano improvvisamente l’intermezzo : è la rivolta dei soldati
spagnoli. Cortez, furibondo, ha parole taglienti ma non abbastanza umilianti
per i suoi soldati. Costoro, svergognati, compiono un atto di sottomissione. Il
generale, soddisfatto, ordina di tenere Telasco in ostaggio e comanda in segreto
a Moralez di distruggere tutte le navi che li hanno condotti fin lì e di dare fuoco,
letteralmente, ai suoi vascelli : la ritirata diventerà impossibile. Al suono di una
marcia molto « imperiale », la truppa si allontana
.
Il terzo atto si apre, alle porte del Messico assediato, con una nuova
marcia al suono della quale sfilano l’esercito spagnolo e l’armata delle tribù
indiane alleatesi per spodestare Montezuma, del cui dominio sono stanche
. Telasco, rimasto solo, si affligge nel vedere il suo popolo pronto ad
abbandonare la capitale. Cortez lo libera ed egli, malgrado la preghiera di
Amazily, decide di rimanere, comunicandolo in un certo qual modo alquanto
gluckiano. Amazily proclama di nuovo il suo amore per Cortez in un’aria di
notevole bellezza e difficoltà
.
Moralez annuncia che non ha potuto, come previsto, ricondurre con sé i
prigionieri. La folla, sobillata dal Grande Sacerdote, glieli ha sottratti e Montezuma
stesso non ha potuto fare niente. Amazily propone a Cortez di consegnarsi al
Grande Sacerdote in cambio degli ostaggi, una scelta a cui Moralez lo incoraggia
temendo una nuova sollevazione dei militi se i prigionieri non saranno liberati.
Il trio, unito in un coro, rappresenta una pagina superba, ricca d’emozione,
lirismo e contrasto tra i personaggi
. Cortez, spazientito, si risolve ad
attaccare la città. Egli si unisce ad Amazily in un duetto, in cui ciascuno esprime
i propri timori e le proprie speranze, mentre in lontananza risuonano le trombe
dell’esercito spagnolo che si prepara al combattimento
.
Amazily, divisa tra il suo amore per Cortez e quello per il suo Paese, invoca
la memoria della madre. Nel contempo, Montezuma decide di dare fuoco al
palazzo reale, nel quale si è trincerato con le guardie e i prigionieri spagnoli,
che sceglie tuttavia di rilasciare
. Alvar, riconoscente, si offre di restare
al suo fianco e venirgli in aiuto. All’esterno della residenza, il popolo grida la
sua disperazione di fronte all’attacco dell’armata spagnola, confermato da
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● 1. La storia dell’opera
● 2. Trama
● 3. Rappresentazioni
● 4. Discografia
● 5. Nota editoriale
e musicologica
Telasco, al vicino tuonare del cannone. Montezuma, in tutta la sua maestà,
sale allora sul trono e si prepara a morire da sovrano
. Ma Amazily, che è
riuscita a penetrare in città attraverso un sentiero segreto, si rivela annunciando
che Cortez le ha proposto la pace. Giunge allora l’ultimo coro e i due uomini
gareggiano in cortesia e grandezza d’animo.
Coro finale e tripudio generale
.
● 6. Descrizione delle partiture
3. Rappresentazioni
Fernand Cortez conobbe dei successi straordinari. Nel corso del XIX secolo, le
rappresentazioni furono innumerevoli in tutta Europa.
(Quasi 250 fino al 1844 per Parigi)
28 novembre 1809
15 ottobre 1814
8 maggio 1817
Rappresentazione a Parigi
Berlino
Parigi, prima versione rimaneggiata
Fernand Cortez. Costumi, 1817.
4 febbraio 1820
Napoli sotto la direzione di Rossini
28 giugno 1820
Berlino sotto la direzione di Spontini
6 gennaio 1888
New York : versione tedesca (Metropolitan Opera)
26 dicembre 1916
Milano : versione italiana
15 dicembre 1951
Napoli : versione italiana
15 dicembre 1974
Torino/Venezia (radio) : versione italiana
12 ottobre 1983
22 novembre 2001
18 gennaio 2003
Jesi : versione italiana
PARIGI : In occasione del 150° anniversario della
morte di Spontini, la Fondation Napoléon organizza
nella chiesa di Saint-Louis des Invalides un
concerto nella versione francese integrale.
MADRID : Auditorio Nacional – Versione francese
da concerto.
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Gaspare Spontini - Fernand Cortez ou La Conquête du Mexique
● 1. La storia dell’opera
● 2. Trama
● 3. Rappresentazioni
● 4. Discografia
● 5. Nota editoriale
ERFURT : 25 marzo 2006 - 28 maggio 2006 - Teatro di Erfurt
Rappresentazione scenica della versione francese dell’opera
Regia Pierre Médecin
Costumi Pet Halmen
Direzione Jean-Paul Penin
e musicologica
● 6. Descrizione delle partiture
Cast delle rappresentazioni di Erfurt :
Fernand Cortez Rodrigo Orrego
Amazily Kelly God
Montézuma Juan-Carlos Mera-Euler
Télasco Daniel Galvez-Vallejo
Grande Sacerdote dei Messicani Michael Tews
Moralès Maté Solyom-Nagy
Alvar Erik Fenton
Prigionero - Marinaio Thomas Stückemann
Prigionero Maté Solyom-Nagy
Ufficale messicano Christoph Dyck
Cartellone del symposium a Erfurt, 2006.
Scenarii e costumi, rappresentazione a Erfurt, 2006.
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Gaspare Spontini - Fernand Cortez ou La Conquête du Mexique
● 1. La storia dell’opera
4. Discografia
● 2. Trama
● 3. Rappresentazioni
● 4. Discografia
● 5. Nota editoriale
e musicologica
● 6. Descrizione delle partiture
15/12/1951
Renata Tebaldi / Gino Penno
Chœurs et orchestre du San Carlo, Naples
Direzione : Gabriele Santini
15/12/1974
Angeles Gulin / Bruno Prevedi
Chœurs et orchestre de la RAI, Turin
Direzione : Lovo von Matacic
12/10/1983
Adelaida Negri / Carlo Bini
Chœurs et orchestre : Teatro Pergolesi, Jesi
Direzione : Carlo Franci
22/06/1998
Cécile Perrin / Melena Marras
Chœurs et orchestre de la Philharmonie
slovaque, Bratislava
Direzione : Jean-Paul Penin
5. Nota éditoriale e musicologica
1. Per tutto quello che concerne l’opera di Spontini,
e più in particolare le diverse versioni di Fernand
Cortez, si rimanda all’opera ben documentata di
Paolo Fragapane, Spontini, Sansoni, Bologna, 1954.
Si potrebbe stabilire un parallelo tra le variazioni
delle diverse versioni di Fernand Cortez e quelle di
Benvenuto Cellini, che Berlioz rimaneggiò in tre
riprese (versioni dette parigina e di Weimar).
2. Rappresentazione successivamente alla quale
Berlioz scrisse una critica entusiasta, nonché una
lunga lettera al compositore (Hector Berlioz,
Correspondance Générale, a cura di Pierre Citron,
t. II, Paris, Flammarion, 1975, pp. 695-6). L’opera
era eseguita con regolarità : Alfred de Musset la cita
nella sua Chronique de la quinzaine, della Revue des
deux Mondes).
ELPE-Musique è proprietaria della versione integrale moderna in francese,
inclusa la totalità dei balletti.
« Basterebbe un po’di coraggio da parte dei direttori dei teatri e delle etichette
discografiche perché il pubblico imparasse a conoscere e ad amare Fernand
Cortez, Olympie o Agnes von Hohenstaufen, e si capacitasse che La Vestale non
è un capolavoro solitario, ma il primo e fondamentale tassello di una serie
gloriosa. » (Bruno Peeters, Forum Opera.)
A partire dall’originale del 1809 (Prima il 28 novembre), Spontini rivisitò
più volte la sua opera1. Il rimaneggiamento più importante risale al 1817 (Prima
l’8 maggio), da cui scaturì la versione impiegata anche nella nuova serie di
rappresentazioni che debuttarono il 16 e il 23 dicembre 1821, nonché il
25 gennaio e il 22 aprile 1822. L’ultimo rimaneggiamento in assoluto compiuto
dal compositore è datato 1841, per una nuova serie di rappresentazioni la
prima delle quali si tenne il 25 agosto2.
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Gaspare Spontini - Fernand Cortez ou La Conquête du Mexique
● 1. La storia dell’opera
● 2. Trama
● 3. Rappresentazioni
● 4. Discografia
● 5. Nota editoriale
e musicologica
● 6. Descrizione delle partiture
Spontini. Medaglione di David.
3. Pagina 214 della partitura per orchestra del 1809,
pagina 641 della partitura per orchestra moderna.
4. Lettera di Berlioz a Madame Spontini del 5
settembre. Correspondance Générale, op. cit. t. IV,
p. 577. Questa versione, stabilita per le rappresentazioni del 1854, è molto simile a quella del 1817,
con alcune aggiunte (nell’ouverture e nel coro dei
Messicani del primo atto). La partitura per orchestra
della biblioteca dell’Opéra, recante il timbro della
Bibliothèque Impériale e datata 1854, fu utilizzata
dal direttore (indicazioni di dinamiche, a matita,
delle entrate dei solisti o dei cori). L’attuale edizione
di Fernand Cortez funziona perfettamente,
musicalmente e scenicamente ma, di fronte a tante
versioni diverse, potrebbero sussistere dei dubbi
sulla volontà ultima del compositore. Nella lettera
del 1854, Berlioz rivela che richiederà all’Opéra di
Berlino di spedirgli il nuovo finale scritto da
Spontini per le rappresentazioni berlinesi degli anni
Trenta dell’Ottocento. Oppure, sotto la sorveglianza
di Madame Spontini, Berlioz riprese la versione del
1817, quella che lascerebbe intendere che il
compositore non era convinto dalle modifiche
apportate nella capitale prussiana. Fernand Cortez,
poco dopo, fu allestito a Stoccolma e a Vienna.
5. Successivamente alla rappresentazione napoletana
al Teatro San Carlo, nel 1820, sotto la direzione
artistica di Rossini, l’opera fu spesso riproposta in
Italia, impiegando un materiale per orchestra
definito a partire da diverse versioni (Jürgen
Maehder, Pipers Enzyklopädie des Musiktheaters, t. V,
Piper, München Zürich, 1994, pp. 775-779).
Le decisioni editoriali sono state prese in funzione dei criteri musicologici
e musicali, per quanto concerne in particolare le dinamiche, spesso incoerenti
nei materiali originali nonché, talvolta, in una stessa sezione d’orchestra.
Laddove possibile, si è altresì cercato di armonizzare i fraseggi tra le voci e
le parti orchestrali, affidandosi alle indicazioni donate, ma non sempre seguite
in tutta l’opera, nei materiali originali. Gli errori di incisione evidenti sono
stati corretti (legature e note sbagliate, errorri di tonalità degli ottoni o dei
timbali). Sono state inoltre ritrascritte in notazione moderna (chiavi di sol e
fa) tutte le parti dei solisti e dei cori originariamente notate in chiave di do.
Le indicazioni metronomiche, invece, salvo palesi imprecisioni che le rendono
ineseguibili (minima anziché semiminima, per esempio), sono state mantenute.
Alcune appariranno peculiari, ma dovevano corrispondere al gusto dell’epoca.
L’edizione dell’opera in tre volumi è consistita di un confronto delle fonti
musicali disponibili, sia manoscritti che illustrazioni realizzate da Imbault,
Erard e Richault : partiture per orchestra, riduzioni per pianoforte, nonché
materiali d’orchestra definiti da copisti diversi in epoca imperiale, durante la
Restaurazione e il Secondo Impero (1854), e depositati presso la biblioteca
dell’Opéra di Parigi (segnature : A 418 rés., A 418b, A 418c, A 418d, A 418a,
a1, b, b1, A 418 e) e la Bibliothèque Nationale de France (Sezione di Musica,
segnature Vm2 558, L 1180, L 2071 1-2, 2077 1-2, X 309).
Per le rappresentazioni berlinesi, in seguito alle quali fu offerto a Spontini
il posto di Direttore della Musica dell’Opéra di Berlino, (Prima il 6 aprile 1824
e il 26 febbraio 1832), il compositore rimaneggiò l’opera e, soprattutto, l’ultima
scena del finale (la conquista del Messico), manifestando un’indifferenza
assoluta verso il libretto originale. Le rielaborazioni si possono riassumere
semplicemente : si tratta di spostamenti di interi blocchi dell’opera, che
imposero la riscrittura delle transizioni e dei recitativi indispensabili, poiché
la stessa musica serviva talvolta, d’altronde, per due testi e situazioni totalmente
differenti (fuga d’Amazily, al terzo atto e coro di giubilo3). L’opera, comunque,
conserva il medesimo finale in tutte le versioni : magnanimità dell’imperatore
Montezuma, liberazione degli ostaggi e riconciliazione delle due nazioni. L’Opéra
di Parigi riprese Fernand Cortez nel 1854, sotto la direzione artistica di Berlioz4.
È questa la versione qui curata5.
La scrittura di Spontini, uno dei suoi tratti più affascinanti, giace alla
confluenza tra un’eleganza perfetta e alquanto settecentesca e il soffio che si
volle messianico e cessava all’epoca di spazzare l’Europa. Essa è l’erede di Gluck
e di Gossec, di Versailles (la corte) e delle Tuileries (la città). La delicatezza vi
affianca la forza di una folla che niente sembra poter fermare. Fernand Cortez
è certamente un’opera di circostanza, nonché di propaganda. Che importa, se
lo schema imposto non si è rivelato costrizione ma, al contrario, supporto, se
il compositore ha saputo farlo dimenticare trascendendolo ? Come qualsiasi
creazione di ampio respiro, quest’opera è compimento, nonché partenza. Ai
confini del classicismo gluckiano, essa apre la porte ad alcune grandi scene del
più grande Berlioz, del migliore Verdi.
ELPE-Musique
23 bis, rue du Commandant Blin - 58290 Moulins-Engilbert - FRANCE - Tél./fax : (+33) 03 86 84 31 23 - e-mail : [email protected] - web : www.elpe-musique.com
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Gaspare Spontini - Fernand Cortez ou La Conquête du Mexique
● 1. La storia dell’opera
● 2. Trama
● 3. Rappresentazioni
● 4. Discografia
● 5. Nota editoriale
e musicologica
● 6. Descrizione delle partiture
6. Descrizione delle partiture
La partitura per orchestra in 3 volumi (un volume per atto) consta di 681
pagine ; essa è disponibile in formato o A4 e B4. Un quarto volume di 113
pagine è dedicato ai sei balletti finali.
I materiali dei 30 strumenti sono in formato grande B4.
Il libretto dei Cori è un fascicolo A4 di 101 pagine.
Una versione moderna della riduzione per canto e pianoforte è in corso di
realizzazione.
Organico orchestrale :
Legni : 1 primo ottavino / 2 flauti (2 ottavini) / 2 oboe / 2 clarinetti / 2
fagotti
Ottoni : 4 corni / 4 trombe (2 di scena) / 3 tromboni
Timbali
Percussioni : Triangolo / Tam Tam / Cimbali / Grancassa /
Tamburo basco / Tamburo : 3 percussioni
Copertina originale.
Archi
Partitura originale (manuscritto autografo) di Spontini.
Partitura ELPE-Musique.
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Gaspare Spontini - Fernand Cortez ou La Conquête du Mexique
● 1. La storia dell’opera
● 2. Trama
● 3. Rappresentazioni
● 4. Discografia
● 5. Nota editoriale
e musicologica
● 6. Descrizione delle partiture
Personaggio / Voce :
Fernand Cortez, generale degli spagnoli
Amazily, principessa messicana
Montezuma, re del Messico
Telasco, nipote di Montezuma, fratello di Amazily
Grande Sacerdote dei messicani
Moralez, amico e confidente di Cortez
Alvar, fratello di Cortez
Un prigioniero spagnolo
Un prigioniero spagnolo
Un ufficiale spagnolo
tenore
soprano
basso
tenore o baritono
basso
baritono
tenore
tenore
baritono
baritono
Cori :
Soldati e marinai spagnoli.
Popolo messicano.
Dame di compagnia principali d’Amazily.
Seguito di Telasco e dei magnati inviati a Cortez da Montezuma.
Preti, indovini, maghi, giullari.
I materiali d’orchestra sono disponibili per il noleggio presso le edizioni ELPE-Musique
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