Gaspare Spontini F ernand C ORTEZ ou La Conquête du Mexique ELPE-Musique 23 bis, rue du Commandant Blin - 58290 Moulins-Engilbert - FRANCE - Tél./fax : (+33) 03 86 84 31 23 e-mail : [email protected] - web : www.elpe-musique.com © 2007 Gaspare S p o n t i n i 1774 – 1851 aspare Luigi Pacifico Spontini nacque il 14 novembre 1774 a Maiolati, nella Marca di Ancona. Di origini modeste, era destinato alla carriera ecclesiastica, ma una spiccata inclinazione e un notevole talento persuasero il padre a lasciargli compiere studi di musica. Nel 1793 fu ammesso al Conservatorio della Pietà dei Turchini di Napoli. Debuttò con successo a Roma nel 1796 con la sua prima opera buffa, Li puntigli delle donne, conquistandosi inoltre l’appoggio di Piccinni. Negli anni trascorsi in Italia, il giovane Spontini compose una quindicina di opere e si esibì ovunque a Roma, Firenze, Venezia, Napoli e Palermo. Ciò nondimeno, era attratto da Parigi, dove si stabilì nel 1803. Nel febbraio del 1804 vi rappresentò, con notevole successo, La Finta filosofa, e si cimentò, senza grandi prospettive per il futuro, nell’opera comica : La Petite maison (1804), Milton (1804), Julie ou Le Pot de fleurs (1805). Egli si adeguò allo spirito francese, avvezzandosi soprattutto alla prosodia francese. Divenne, quindi, un frequentatore abituale dei salotti della Parigi dell’epoca, animati da personaggi come Madame de Staël, Juliette Récamier, Fétis, Lacépède, Erard – l’illustre fabbricante di pianoforti (di cui avrebbe sposato la nipote nel 1811) –, nonché della corte e dell’imperatrice Giuseppina, la cui protezione spalancò all’ambizioso e talentuoso italiano, nonostante l’opposizione di Grétry e Le Sueur, le porte dell’Académie impériale de musique. Egli fu d’altronde nominato « Direttore della musica dell’Imperatrice e Regina ». Fu il vero inizio del periodo parigino, quello di capolavori quali La Vestale, Fernand Cortez e Olympie. Nel 1804 Napoleone veniva incoronato imperatore e « Spontini comprese che, al fianco dell’eroe che si preparava a cambiare il volto del mondo, vi era posto per il musicista che aspirava a trasformare il volto dell’arte » (Charles Bouvet, Spontini, Rieder, 1930). Nel 1806 compose una cantata alla gloria del vincitore di Austerlitz : L’Eccelsa gara per il ritorno trionfale del gran Napoleone, opera eminentemente opportuna e che lo favorì. A Parigi accadde un evento capitale e determinante : Spontini ascoltò Gluck per la prima volta, rimanendone sconvolto. Il suo genio innato attinse a questa rivelazione un pensiero, un’ispirazione, una scrittura nuova, assolutamente tesa ormai verso la ricerca dell’espressione certo drammatica, superba, travolgente e appassionata, ma capace di vibranti delicatezze. Nel 1807 il compositore trionfò con La Vestale e, da allora, si può dire « che creò uno stile musicale impero » (Ch. Bouvet, op. cit.). Su espressa richiesta dell’imperatore compose nel 1809 Fernand Cortez ou La Conquête du Mexique, una delle prime opere storiche che « doveva apporre il sigillo alla sua fama, condurlo all’apice della gloria » (Ch. Bouvet, op. cit.). Questa sarà, secondo le consuetudini di lavoro e di rigore di Spontini, considerevolmente rimaneggiata nel 1817, quindi nel 1841. Nominato Direttore dell’Opéra-Italien nel 1810, vi allestì la prima rappresentazione di Don Giovanni nella sua forma originale. In Francia e in Europa Spontini era considerato « un compositore eminente, un professore di canto notevole, un direttore d’orchestra magnifico G Spontini. Lithografia, Henri Grevedon, 1830. L’Imperatrice Giuseppina e le sue damigelle d’onore. J.L David. Mina di piombo. Busto di Gluck realizzato da Proudhon. ELPE-Musique 23 bis, rue du Commandant Blin - 58290 Moulins-Engilbert - FRANCE - Tél./fax : (+33) 03 86 84 31 23 - e-mail : [email protected] - web : www.elpe-musique.com © 2007 (2 ) Gaspare Spontini - Fernand Cortez ou La Conquête du Mexique Cartellone parigino de La Vestale. Carl-Maria von Weber. F. Schimon, 1825. Hector Berlioz. Émile Signol, 1832. La Gazetta musicale. Spontini. Caricatura di Vernet. e terribilmente dispotico » (Ch. Bouvet, op. cit.), un uomo di teatro straordinariamente innovatore, una personalità, insomma, che, pur sembrando tormentata da una rara vanità, fu di una meravigliosa generosità durante tutta la vita. Sotto il regno di Luigi XVIII, egli compose due opere di circostanza, Pélage ou Le Roi de la paix (1814) e Les Deux Rivaux (1816), che raccolsero degli assai notori insuccessi. Nel 1819 ritornò con Olympie, sua creazione prediletta, « nello stile pomposo della tragedia lirica, essenza stessa del suo genio » (Ch. Bouvet, op. cit.), il cui soggetto greco-macedone è ispirato alla tragedia di Voltaire. Impopolare a Parigi, rimaneggiata nel 1821, Olympie raccolse un consenso entusiasta a Berlino. Il re di Prussia, Federico Guglielmo III, ammirava Spontini e lo volle nella capitale prussiana ; nel 1819 lo fece nominare Primo Maestro di cappella e Direttore musicale generale, assegnandoli dei compensi regali. Il musicista giunse a Berlino nel maggio del 1820 e ivi compose dei lavori rimasti minori : Lalla Rookh (di Thomas Moore) nel 1821 ; una féerie orientale, Nurmahal ou La Rose du Cachemire, nel 1822 ; e infine, nel 1825, Alcidor, del genere meraviglioso. Tre opere che ricevettero, pare giustamente, un’accoglienza cortese ma delusa. L’animosità berlinese nei riguardi del compositore, già molto sensibile, toccò il colmo con la rappresentazione, nel 1829, di Agnes von Hohenstaufen, sua ultima grande composizione rivista nel 1837. I problemi di Spontini con l’amministrazione, la critica e un pubblico che gli contrapponeva continuamente Weber, suo geniale contemporaneo, finirono per rovinare completamente la sua carriera tedesca ed egli abbandonò Berlino nel 1842. Nel 1830 avvenne il suo incontro con Hector Berlioz, il quale gli assicurò ammirazione e indefettibile sostegno durante tutta la vita. Candidato egli stesso alla poltrona dell’Académie des Beaux-Arts con Onslow e Adam, Berlioz, indelebilmente colpito da La Vestale (cfr. XIII Soirée de l’orchestre), si eclissò davanti al Maestro eletto il 15 giugno 1839. Dopo aver compiuto numerosi viaggi in Inghilterra, Francia e Germania, ed essere stato insignito del titolo di Conte di Sant’Andrea dal Pontefice, ricevuti tutti gli onori, Spontini si ritirò a Maiolati, dove morì il 24 gennaio 1851. Spontini. Hersent, 1825. ELPE-Musique 23 bis, rue du Commandant Blin - 58290 Moulins-Engilbert - FRANCE - Tél./fax : (+33) 03 86 84 31 23 - e-mail : [email protected] - web : www.elpe-musique.com © 2007 (3 ) Fernand Cor tez ou La Conquête du Mexique 1. La storia dell’opera ● 1. La storia dell’opera ● 2. Trama ● 3. Rappresentazioni ● 4. Discografia ● 5. Nota editoriale e musicologica ● 6. Descrizione delle partiture Cartellone della prima rappresentazione. Dopo il trionfo de La Vestale, Napoleone in persona commissionò a Spontini lo studio immediato di una nuova opera, di cui intendeva fare lo strumento della sua politica europea, in generale, e dell’avventura spagnola, in particolare, cominciata nel marzo 1808. Il preventivo di 180.000 franchi era enorme, il più elevato mai concesso per una rappresentazione lirica. I librettisti Esménard e Jouy tennero fede all’impegno di fornire delle scene grandiose, ivi compresa una carica della cavalleria, ma si curarono assai poco della verosimiglianza. L’ambizione primaria era ravvivare un pubblico stanco di nuove conquiste e Napoleone aveva personalmente fornito delle indicazioni assai precise sulla redazione del libretto, e più in particolare sull’aspetto ‘civilizzatore’dei soldati di Cortez, l’archetipo dell’eroe magnanimo dai sentimenti liberali e umani (si legga a tale proposito : Charles Bouvet, Spontini, Rieder, 1930, pp. 47-51). La continua oscillazione tra cortesia e minaccia, tra balletti e cannonate, potrebbe sorprendere, ma non ha alcuna importanza. Non si deve indugiare sulle convenzioni del libretto, la principale delle quali è l’amore tra il generale vincitore e la sorella di un principe sconfitto. Una giovane donna ama ed è amata da colui che ha conquistato il suo Paese. Aïda e Radames ? No. Amazily e Cortez. Aïda affronta il padre, Amonasro, che le rimprovera di aver dimenticato la sua patria, l’Etiopia, per gettarsi tra le braccia di un principe egiziano. È invece il fratello, che la maledice di avere similmente voltato le spalle al suo Paese, che la messicana Amazily tenta di convincere del suo diritto di amare Cortez, il conquistatore spagnolo. Nondimeno, le similitudini tra la partitura di Verdi e quella di Spontini non si fermano a questo : cori grandiosi, una scena di trionfo con balletti e delle arie magnifiche descrivono, nelle due opere, la lacerazione dei protagonisti posti davanti alla scelta tra dovere e sentimento. Frontespizio della partitura del 1817. Amazily. Cortez. ELPE-Musique 23 bis, rue du Commandant Blin - 58290 Moulins-Engilbert - FRANCE - Tél./fax : (+33) 03 86 84 31 23 - e-mail : [email protected] - web : www.elpe-musique.com © 2007 (4 ) Gaspare Spontini - Fernand Cortez ou La Conquête du Mexique ● 1. La storia dell’opera ● 2. Trama ● 3. Rappresentazioni ● 4. Discografia ● 5. Nota editoriale e musicologica ● 6. Descrizione delle partiture Anziché Fernand Cortez, l’opera avrebbe dovuto intitolarsi Amazily, tanto la figura femminile principale è schiacciante. In diversi recitativi ed ensemble essa concede tre arie, una delle quali, temibile, rimase per tutto il secolo nel programma dei concorsi d’ammissione al Conservatorio di Parigi . Il personaggio di Cortez, invece, è meno eclatante. Certamente, al suo entrare in scena il generale vincitore è sempre ‘grande’e di una dignità assoluta, ma la sua vera conquista sembra, seppur tra le righe, quella della pace e non delle armi. La sera della prima si tenne il 28 novembre 1809, alla presenza dell’Imperatore, all’Académie Impériale de Musique. Non vi fu mai più rappresentata. 2. Trama Opera in tre atti Su libretto di Victor-Joseph Etienne de Jouy e Joseph-Alphonse Esménard L’ouverture, di forma assai libera e tripartita, entra perfettamente nel tema dell’opera, particolarmente con una conclusione dal ritmo marziale . Télasco. Rappresentazione a Erfurt, 2006. Messicano guerriero. Per ascoltare l’estratto, cliccare sull’ icona. Il primo atto si apre in Messico, sul trio di prigionieri spagnoli di cui fa parte Alvar, il fratello di Cortez, che il Grande Sacerdote dei Messicani si appresta a fare giustiziare. La folla si scaglia contro di loro, ottenendo come unica reazione il rafforzarsi del loro coraggio e della loro determinazione a morire. La moltitudine, colta da una furia indomabile, si getta allora in una Danse Barbare dall’effetto spettacolare . Entra in scena il re Montezuma, accompagnato dal nipote Telasco, la cui sorella Amazily, ha raggiunto il campo spagnolo. Egli svela al popolo l’identità di Alvar. Suscitando la sorpresa generale, sopraggiunge Amazily che implora il sovrano di graziare i prigionieri, altrimenti la collera di Cortez sarà spaventosa. Montezuma si oppone al Grande Sacerdote, che ne esige l’esecuzione immediata, e decide di consultare gli dei. Amazily rimane sola con il fratello, furibondo per il suo tradimento e per l’amore che ella confessa di nutrire per Cortez . Un fulmine si abbatte sul tempio e Montezuma vi legge un presagio funesto, che il Grande Sacerdote gli offre di cancellare giustiziando proprio i prigionieri. Montezuma oppone il proprio rifiuto e annuncia ad Amazily che ella può tornare da Cortez e renderlo partecipe della sua decisione di risparmiare i suoi uomini. Segue un quartetto in cui Amazily, Telasco, il Grande Sacerdote e Montezuma esprimono con forza i loro sentimenti di gratitudine, rabbia o generosità. La folla, terrorizzata dall’avvicinarsi degli spagnoli, si unisce al quartetto in un grandioso finale . Atto secondo. La ribellione serpeggia nel campo spagnolo. Alcuni ufficiali e soldati di Cortez credono che la guerra serva di fatto alla sola gloria del loro generale. Entra allora in scena Cortez, che tenta di risvegliare in loro l’ardore. Moralez, suo confidente, gli lascia intendere, inquieto, che i Messicani hanno offerto ai militi dell’oro in cambio del tradimento. Amazily, giunta al campo, annuncia a Cortez che Montezuma risparmierà i prigionieri, ma che il Grande Sacerdote ne esige comunque la morte. Ella gli rammenta di aver dovuto subire ELPE-Musique 23 bis, rue du Commandant Blin - 58290 Moulins-Engilbert - FRANCE - Tél./fax : (+33) 03 86 84 31 23 - e-mail : [email protected] - web : www.elpe-musique.com © 2007 (5 ) Gaspare Spontini - Fernand Cortez ou La Conquête du Mexique ● 1. La storia dell’opera ● 2. Trama ● 3. Rappresentazioni ● 4. Discografia ● 5. Nota editoriale e musicologica ● 6. Descrizione delle partiture Rappresentazione a Erfurt, 2006. Messicano ufficiale. Rappresentazione a Erfurt, 2006. Per ascoltare l’estratto, cliccare sull’ icona. la sua severità per aver osato annunciare la gloria di colui che ella amava già. Il Grande Sacerdote aveva fatto morire sua madre al suo posto e, in un’aria magnifica, ella proclama nuovamente il suo amore per Cortez . Segue un trio magnifico . Al suono di una marcia « messicana », colorita dal triangolo, cimbali e grancassa e a cui succede un coro generale del popolo messicano e dei soldati spagnoli , sopraggiunge Telasco, inviato di Montezuma, che propone una tregua. Telasco rende omaggio al coraggio di Cortez e gli offre di ritirarsi con gli onori di guerra e i doni che egli reca. Il generale spagnolo si dichiara insultato da una simile offerta, ma Moralez gli consiglia di cedere momentaneamente, al fine di evitare una rivolta definitiva da parte delle sue truppe. È dunque giunto il momento della festa e dei balletti, annunciati da un coro di giovani messicane, una delle quali suona uno strumento a percussione indigeno. Balletto n. 1 : Allegretto moderato . Balletto n. 4 : Allegretto brillante Grida di furore spezzano improvvisamente l’intermezzo : è la rivolta dei soldati spagnoli. Cortez, furibondo, ha parole taglienti ma non abbastanza umilianti per i suoi soldati. Costoro, svergognati, compiono un atto di sottomissione. Il generale, soddisfatto, ordina di tenere Telasco in ostaggio e comanda in segreto a Moralez di distruggere tutte le navi che li hanno condotti fin lì e di dare fuoco, letteralmente, ai suoi vascelli : la ritirata diventerà impossibile. Al suono di una marcia molto « imperiale », la truppa si allontana . Il terzo atto si apre, alle porte del Messico assediato, con una nuova marcia al suono della quale sfilano l’esercito spagnolo e l’armata delle tribù indiane alleatesi per spodestare Montezuma, del cui dominio sono stanche . Telasco, rimasto solo, si affligge nel vedere il suo popolo pronto ad abbandonare la capitale. Cortez lo libera ed egli, malgrado la preghiera di Amazily, decide di rimanere, comunicandolo in un certo qual modo alquanto gluckiano. Amazily proclama di nuovo il suo amore per Cortez in un’aria di notevole bellezza e difficoltà . Moralez annuncia che non ha potuto, come previsto, ricondurre con sé i prigionieri. La folla, sobillata dal Grande Sacerdote, glieli ha sottratti e Montezuma stesso non ha potuto fare niente. Amazily propone a Cortez di consegnarsi al Grande Sacerdote in cambio degli ostaggi, una scelta a cui Moralez lo incoraggia temendo una nuova sollevazione dei militi se i prigionieri non saranno liberati. Il trio, unito in un coro, rappresenta una pagina superba, ricca d’emozione, lirismo e contrasto tra i personaggi . Cortez, spazientito, si risolve ad attaccare la città. Egli si unisce ad Amazily in un duetto, in cui ciascuno esprime i propri timori e le proprie speranze, mentre in lontananza risuonano le trombe dell’esercito spagnolo che si prepara al combattimento . Amazily, divisa tra il suo amore per Cortez e quello per il suo Paese, invoca la memoria della madre. Nel contempo, Montezuma decide di dare fuoco al palazzo reale, nel quale si è trincerato con le guardie e i prigionieri spagnoli, che sceglie tuttavia di rilasciare . Alvar, riconoscente, si offre di restare al suo fianco e venirgli in aiuto. All’esterno della residenza, il popolo grida la sua disperazione di fronte all’attacco dell’armata spagnola, confermato da ELPE-Musique 23 bis, rue du Commandant Blin - 58290 Moulins-Engilbert - FRANCE - Tél./fax : (+33) 03 86 84 31 23 - e-mail : [email protected] - web : www.elpe-musique.com © 2007 (6 ) Gaspare Spontini - Fernand Cortez ou La Conquête du Mexique ● 1. La storia dell’opera ● 2. Trama ● 3. Rappresentazioni ● 4. Discografia ● 5. Nota editoriale e musicologica Telasco, al vicino tuonare del cannone. Montezuma, in tutta la sua maestà, sale allora sul trono e si prepara a morire da sovrano . Ma Amazily, che è riuscita a penetrare in città attraverso un sentiero segreto, si rivela annunciando che Cortez le ha proposto la pace. Giunge allora l’ultimo coro e i due uomini gareggiano in cortesia e grandezza d’animo. Coro finale e tripudio generale . ● 6. Descrizione delle partiture 3. Rappresentazioni Fernand Cortez conobbe dei successi straordinari. Nel corso del XIX secolo, le rappresentazioni furono innumerevoli in tutta Europa. (Quasi 250 fino al 1844 per Parigi) 28 novembre 1809 15 ottobre 1814 8 maggio 1817 Rappresentazione a Parigi Berlino Parigi, prima versione rimaneggiata Fernand Cortez. Costumi, 1817. 4 febbraio 1820 Napoli sotto la direzione di Rossini 28 giugno 1820 Berlino sotto la direzione di Spontini 6 gennaio 1888 New York : versione tedesca (Metropolitan Opera) 26 dicembre 1916 Milano : versione italiana 15 dicembre 1951 Napoli : versione italiana 15 dicembre 1974 Torino/Venezia (radio) : versione italiana 12 ottobre 1983 22 novembre 2001 18 gennaio 2003 Jesi : versione italiana PARIGI : In occasione del 150° anniversario della morte di Spontini, la Fondation Napoléon organizza nella chiesa di Saint-Louis des Invalides un concerto nella versione francese integrale. MADRID : Auditorio Nacional – Versione francese da concerto. ELPE-Musique 23 bis, rue du Commandant Blin - 58290 Moulins-Engilbert - FRANCE - Tél./fax : (+33) 03 86 84 31 23 - e-mail : [email protected] - web : www.elpe-musique.com © 2007 (7 ) Gaspare Spontini - Fernand Cortez ou La Conquête du Mexique ● 1. La storia dell’opera ● 2. Trama ● 3. Rappresentazioni ● 4. Discografia ● 5. Nota editoriale ERFURT : 25 marzo 2006 - 28 maggio 2006 - Teatro di Erfurt Rappresentazione scenica della versione francese dell’opera Regia Pierre Médecin Costumi Pet Halmen Direzione Jean-Paul Penin e musicologica ● 6. Descrizione delle partiture Cast delle rappresentazioni di Erfurt : Fernand Cortez Rodrigo Orrego Amazily Kelly God Montézuma Juan-Carlos Mera-Euler Télasco Daniel Galvez-Vallejo Grande Sacerdote dei Messicani Michael Tews Moralès Maté Solyom-Nagy Alvar Erik Fenton Prigionero - Marinaio Thomas Stückemann Prigionero Maté Solyom-Nagy Ufficale messicano Christoph Dyck Cartellone del symposium a Erfurt, 2006. Scenarii e costumi, rappresentazione a Erfurt, 2006. ELPE-Musique 23 bis, rue du Commandant Blin - 58290 Moulins-Engilbert - FRANCE - Tél./fax : (+33) 03 86 84 31 23 - e-mail : [email protected] - web : www.elpe-musique.com © 2007 (8 ) Gaspare Spontini - Fernand Cortez ou La Conquête du Mexique ● 1. La storia dell’opera 4. Discografia ● 2. Trama ● 3. Rappresentazioni ● 4. Discografia ● 5. Nota editoriale e musicologica ● 6. Descrizione delle partiture 15/12/1951 Renata Tebaldi / Gino Penno Chœurs et orchestre du San Carlo, Naples Direzione : Gabriele Santini 15/12/1974 Angeles Gulin / Bruno Prevedi Chœurs et orchestre de la RAI, Turin Direzione : Lovo von Matacic 12/10/1983 Adelaida Negri / Carlo Bini Chœurs et orchestre : Teatro Pergolesi, Jesi Direzione : Carlo Franci 22/06/1998 Cécile Perrin / Melena Marras Chœurs et orchestre de la Philharmonie slovaque, Bratislava Direzione : Jean-Paul Penin 5. Nota éditoriale e musicologica 1. Per tutto quello che concerne l’opera di Spontini, e più in particolare le diverse versioni di Fernand Cortez, si rimanda all’opera ben documentata di Paolo Fragapane, Spontini, Sansoni, Bologna, 1954. Si potrebbe stabilire un parallelo tra le variazioni delle diverse versioni di Fernand Cortez e quelle di Benvenuto Cellini, che Berlioz rimaneggiò in tre riprese (versioni dette parigina e di Weimar). 2. Rappresentazione successivamente alla quale Berlioz scrisse una critica entusiasta, nonché una lunga lettera al compositore (Hector Berlioz, Correspondance Générale, a cura di Pierre Citron, t. II, Paris, Flammarion, 1975, pp. 695-6). L’opera era eseguita con regolarità : Alfred de Musset la cita nella sua Chronique de la quinzaine, della Revue des deux Mondes). ELPE-Musique è proprietaria della versione integrale moderna in francese, inclusa la totalità dei balletti. « Basterebbe un po’di coraggio da parte dei direttori dei teatri e delle etichette discografiche perché il pubblico imparasse a conoscere e ad amare Fernand Cortez, Olympie o Agnes von Hohenstaufen, e si capacitasse che La Vestale non è un capolavoro solitario, ma il primo e fondamentale tassello di una serie gloriosa. » (Bruno Peeters, Forum Opera.) A partire dall’originale del 1809 (Prima il 28 novembre), Spontini rivisitò più volte la sua opera1. Il rimaneggiamento più importante risale al 1817 (Prima l’8 maggio), da cui scaturì la versione impiegata anche nella nuova serie di rappresentazioni che debuttarono il 16 e il 23 dicembre 1821, nonché il 25 gennaio e il 22 aprile 1822. L’ultimo rimaneggiamento in assoluto compiuto dal compositore è datato 1841, per una nuova serie di rappresentazioni la prima delle quali si tenne il 25 agosto2. ELPE-Musique 23 bis, rue du Commandant Blin - 58290 Moulins-Engilbert - FRANCE - Tél./fax : (+33) 03 86 84 31 23 - e-mail : [email protected] - web : www.elpe-musique.com © 2007 (9 ) Gaspare Spontini - Fernand Cortez ou La Conquête du Mexique ● 1. La storia dell’opera ● 2. Trama ● 3. Rappresentazioni ● 4. Discografia ● 5. Nota editoriale e musicologica ● 6. Descrizione delle partiture Spontini. Medaglione di David. 3. Pagina 214 della partitura per orchestra del 1809, pagina 641 della partitura per orchestra moderna. 4. Lettera di Berlioz a Madame Spontini del 5 settembre. Correspondance Générale, op. cit. t. IV, p. 577. Questa versione, stabilita per le rappresentazioni del 1854, è molto simile a quella del 1817, con alcune aggiunte (nell’ouverture e nel coro dei Messicani del primo atto). La partitura per orchestra della biblioteca dell’Opéra, recante il timbro della Bibliothèque Impériale e datata 1854, fu utilizzata dal direttore (indicazioni di dinamiche, a matita, delle entrate dei solisti o dei cori). L’attuale edizione di Fernand Cortez funziona perfettamente, musicalmente e scenicamente ma, di fronte a tante versioni diverse, potrebbero sussistere dei dubbi sulla volontà ultima del compositore. Nella lettera del 1854, Berlioz rivela che richiederà all’Opéra di Berlino di spedirgli il nuovo finale scritto da Spontini per le rappresentazioni berlinesi degli anni Trenta dell’Ottocento. Oppure, sotto la sorveglianza di Madame Spontini, Berlioz riprese la versione del 1817, quella che lascerebbe intendere che il compositore non era convinto dalle modifiche apportate nella capitale prussiana. Fernand Cortez, poco dopo, fu allestito a Stoccolma e a Vienna. 5. Successivamente alla rappresentazione napoletana al Teatro San Carlo, nel 1820, sotto la direzione artistica di Rossini, l’opera fu spesso riproposta in Italia, impiegando un materiale per orchestra definito a partire da diverse versioni (Jürgen Maehder, Pipers Enzyklopädie des Musiktheaters, t. V, Piper, München Zürich, 1994, pp. 775-779). Le decisioni editoriali sono state prese in funzione dei criteri musicologici e musicali, per quanto concerne in particolare le dinamiche, spesso incoerenti nei materiali originali nonché, talvolta, in una stessa sezione d’orchestra. Laddove possibile, si è altresì cercato di armonizzare i fraseggi tra le voci e le parti orchestrali, affidandosi alle indicazioni donate, ma non sempre seguite in tutta l’opera, nei materiali originali. Gli errori di incisione evidenti sono stati corretti (legature e note sbagliate, errorri di tonalità degli ottoni o dei timbali). Sono state inoltre ritrascritte in notazione moderna (chiavi di sol e fa) tutte le parti dei solisti e dei cori originariamente notate in chiave di do. Le indicazioni metronomiche, invece, salvo palesi imprecisioni che le rendono ineseguibili (minima anziché semiminima, per esempio), sono state mantenute. Alcune appariranno peculiari, ma dovevano corrispondere al gusto dell’epoca. L’edizione dell’opera in tre volumi è consistita di un confronto delle fonti musicali disponibili, sia manoscritti che illustrazioni realizzate da Imbault, Erard e Richault : partiture per orchestra, riduzioni per pianoforte, nonché materiali d’orchestra definiti da copisti diversi in epoca imperiale, durante la Restaurazione e il Secondo Impero (1854), e depositati presso la biblioteca dell’Opéra di Parigi (segnature : A 418 rés., A 418b, A 418c, A 418d, A 418a, a1, b, b1, A 418 e) e la Bibliothèque Nationale de France (Sezione di Musica, segnature Vm2 558, L 1180, L 2071 1-2, 2077 1-2, X 309). Per le rappresentazioni berlinesi, in seguito alle quali fu offerto a Spontini il posto di Direttore della Musica dell’Opéra di Berlino, (Prima il 6 aprile 1824 e il 26 febbraio 1832), il compositore rimaneggiò l’opera e, soprattutto, l’ultima scena del finale (la conquista del Messico), manifestando un’indifferenza assoluta verso il libretto originale. Le rielaborazioni si possono riassumere semplicemente : si tratta di spostamenti di interi blocchi dell’opera, che imposero la riscrittura delle transizioni e dei recitativi indispensabili, poiché la stessa musica serviva talvolta, d’altronde, per due testi e situazioni totalmente differenti (fuga d’Amazily, al terzo atto e coro di giubilo3). L’opera, comunque, conserva il medesimo finale in tutte le versioni : magnanimità dell’imperatore Montezuma, liberazione degli ostaggi e riconciliazione delle due nazioni. L’Opéra di Parigi riprese Fernand Cortez nel 1854, sotto la direzione artistica di Berlioz4. È questa la versione qui curata5. La scrittura di Spontini, uno dei suoi tratti più affascinanti, giace alla confluenza tra un’eleganza perfetta e alquanto settecentesca e il soffio che si volle messianico e cessava all’epoca di spazzare l’Europa. Essa è l’erede di Gluck e di Gossec, di Versailles (la corte) e delle Tuileries (la città). La delicatezza vi affianca la forza di una folla che niente sembra poter fermare. Fernand Cortez è certamente un’opera di circostanza, nonché di propaganda. Che importa, se lo schema imposto non si è rivelato costrizione ma, al contrario, supporto, se il compositore ha saputo farlo dimenticare trascendendolo ? Come qualsiasi creazione di ampio respiro, quest’opera è compimento, nonché partenza. Ai confini del classicismo gluckiano, essa apre la porte ad alcune grandi scene del più grande Berlioz, del migliore Verdi. ELPE-Musique 23 bis, rue du Commandant Blin - 58290 Moulins-Engilbert - FRANCE - Tél./fax : (+33) 03 86 84 31 23 - e-mail : [email protected] - web : www.elpe-musique.com © 2007 (10 ) Gaspare Spontini - Fernand Cortez ou La Conquête du Mexique ● 1. La storia dell’opera ● 2. Trama ● 3. Rappresentazioni ● 4. Discografia ● 5. Nota editoriale e musicologica ● 6. Descrizione delle partiture 6. Descrizione delle partiture La partitura per orchestra in 3 volumi (un volume per atto) consta di 681 pagine ; essa è disponibile in formato o A4 e B4. Un quarto volume di 113 pagine è dedicato ai sei balletti finali. I materiali dei 30 strumenti sono in formato grande B4. Il libretto dei Cori è un fascicolo A4 di 101 pagine. Una versione moderna della riduzione per canto e pianoforte è in corso di realizzazione. Organico orchestrale : Legni : 1 primo ottavino / 2 flauti (2 ottavini) / 2 oboe / 2 clarinetti / 2 fagotti Ottoni : 4 corni / 4 trombe (2 di scena) / 3 tromboni Timbali Percussioni : Triangolo / Tam Tam / Cimbali / Grancassa / Tamburo basco / Tamburo : 3 percussioni Copertina originale. Archi Partitura originale (manuscritto autografo) di Spontini. Partitura ELPE-Musique. ELPE-Musique 23 bis, rue du Commandant Blin - 58290 Moulins-Engilbert - FRANCE - Tél./fax : (+33) 03 86 84 31 23 - e-mail : [email protected] - web : www.elpe-musique.com © 2007 (11 ) Gaspare Spontini - Fernand Cortez ou La Conquête du Mexique ● 1. La storia dell’opera ● 2. Trama ● 3. Rappresentazioni ● 4. Discografia ● 5. Nota editoriale e musicologica ● 6. Descrizione delle partiture Personaggio / Voce : Fernand Cortez, generale degli spagnoli Amazily, principessa messicana Montezuma, re del Messico Telasco, nipote di Montezuma, fratello di Amazily Grande Sacerdote dei messicani Moralez, amico e confidente di Cortez Alvar, fratello di Cortez Un prigioniero spagnolo Un prigioniero spagnolo Un ufficiale spagnolo tenore soprano basso tenore o baritono basso baritono tenore tenore baritono baritono Cori : Soldati e marinai spagnoli. Popolo messicano. Dame di compagnia principali d’Amazily. Seguito di Telasco e dei magnati inviati a Cortez da Montezuma. Preti, indovini, maghi, giullari. I materiali d’orchestra sono disponibili per il noleggio presso le edizioni ELPE-Musique ELPE-Musique 23 bis, rue du Commandant Blin - 58290 Moulins-Engilbert - FRANCE - Tél./fax : (+33) 03 86 84 31 23 - e-mail : [email protected] - web : www.elpe-musique.com © 2007 (12 )