MONFORTE CAMBI DI STAGIONE 2016 Sabato 19 marzo 2016 ore 21 QUADRI DI UN’ESPOSIZIONE HUGUES LECLERE pianoforte Domenica 20 marzo 2016 ore 17 SOUNDTRACK TIME - ENNIO MORRICONE QUARTETTO LE MUSE Lindita Hoxa, Francesca Viscito violino Tamara Bairo viola Arianna Mennisi violoncello Andrea Albertini pianoforte Angelica Depaoli vocalist Sabato 18 giugno 2016 ore 21 CANTINA CONTERNO FANTINO MANOMANOUCHE QUARTET Nunzio Barbieri chitarra acustica Luca Enipeo chitarra acustica Pierre Steeve Jino Touche contrabbasso Massimo Pitzianti fisarmonica e bandoneon Sabato 25 giugno 2016 ore 21 AUDITORIUM HORZOWSKI HISTOIRE DE CARMEN La storia di Carmen raccontata sulla musica di G. Bizet Lucien Rosso drammaturgia e voce recitante ORCHESTRA SINFONICA DI SAN REMO Gabriella Costa soprano Annie Vavrille mezzosoprano Tenore da definire Riccardo Fioratti baritono Paul Emanuel Thomas direttore Domenica 3 luglio 2016 ore 17 CANTINA LE TERRE DEL BAROLO ACTIS DATO QUARTETTO Carlo Actis Dato sassofoni e clarinetto basso Beppe Caruso trombone Matteo Ravizza basso Daniele Bertone batteria Sabato 17 settembre 2016 ore 21 BRAHMS & JANACEK MASSIMO GIUSEPPE BIANCHI, pianoforte ARON QUARTETT Ludwig Müller, Barna Kobori violino Georg Hamann viola Christophe Pantillon violoncello Domenica 18 settembre 2016 ore 17 RECITAL MARIA CLARA MONETTI pianoforte Domenica 18 dicembre 2016 ore 17 CONCERTO DI AUGURI CLASSICO TERZETTO ITALIANO Ubaldo Rosso flauto Carlo De Martini violino Francesco Biraghi chitarra Sabato 19 marzo 2016 ore 21 QUADRI DI UN’ESPOSIZIONE HUGUES LECLERE pianoforte F. Chopin Notturno op. 9 n°2 op. 72 n°1 F. Chopin Notturno op. 72 n°1 F. Chopin Ballata n°1 op. 23 F. Liszt Da Harmonies poétiques et religieuses III Funérailles, Adagio M. Moussorgsky Quadri da un’esposizione per pianoforte (alla memoria di Viktor Hartmann) Mosca, 12 giugno 1874 Promenade Gnomus Promenade Il vecchio castello Promenade Tuileries (Dispute d'enfants après jeux) Bydlo Promenade Ballet de Poussins dans leurs coques Deux juifs polonais, l'un riche et l'autre pauvre - Promenade Limoges. Le marche (La grande nouvelle) Catacombae (Sepulchrum romanum). Cum mortuis in lingua mortua La Cabane sur des pattes de poule La grande porte (Dans la capitale de Kiev) HUGUES LECLÈRE Hugues Leclère ha iniziato i suoi studi musicali con Catherine Collard, continuandoli sotto la guida di Jean-Claude Pennetier, Jean-François Heisser, Alain Planès, Régis Pasquier e Alain Louvier presso il Conservatorio Nazionale Superiore di Musica di Parigi dove ha ottenuto all’unanimità tre Primi Premi in pianoforte, analisi musicale e musica da camera. Ha tenuto recital in tutta la Francia (presso la Cité de la Musique, al Festival d'Ile de France, al Festival Présences di Radio France, a Riom, al Festival Chopin a Nohant e al Festival de la Vézère) e in molti paesi: Stati Uniti (per le Università dell’Illinois, di Bloomington, del Michigan e del Texas), Giappone, Cina, Olanda (al Concertgebouw e all’Opera di Amsterdam), Germania (presso la Musikhalle di Amburgo), Russia, Bielorussia, Italia, Spagna (Madrid), Portogall), ecc. È stato invitato a esibirsi come solista da numerose orchestre (Camerata dei Berliner Phlilharmoniker, Orchestra Nazionale della Radio di Praga, Orchestra Nazionale della Lorena, Orchestra dello Stato del Messico, Orchestra di Minsk, Orchestra Nazionale di Samara, Orchestra di Timisoara) sotto la direzione, tra gli altri, di Jacques Mercier, Jean-Pierre Wallez, Arie van Beek, Mikhail Shcherbakov, Ondrej Lenard, Sébastian Lang-Lessing e Vladimir Valek. Interprete privilegiato della musica di Debussy, Ravel e dei loro contemporanei, Hugues Leclère ha successivamente approfondito il repertorio tedesco, affrontandolo sia come solista che come camerista. La sua passione per Mozart, Haydn e Beethoven l'ha portato a ricercare le sonorità originali degli strumenti dell’età classica; possiede la copia di uno Stein che si adatta perfettamente ai capolavori scritti alla fine del XVIII secolo. Ha collaborato con importanti musicisti come Arcady Volodos, Bruno Rigutto, Philippe Bernold, Augustin Dumay, il Quintetto d’Archi dei Berliner Philharmoniker, i Solisti dell’Orchestra di Parigi, i Quartetti Talich, Debussy, Modigliani e Ludwig e con molti compositori, contribuendo a diffondere la nuova musica attraverso la prima esecuzione di diverse opere. Propone inoltre spettacoli originali che comprendono diverse forme di espressione artistica, collaborando con gli attori Marie-Christine Barrault e Alain Carré e con il pittore Ruben Maya. Parallelamente alla carriera concertistica, dal 1995 insegna al Conservatorio Superiore di Parigi. Domenica 20 marzo 2016 ore 17 SOUNDTRACK TIME - ENNIO MORRICONE QUARTETTO LE MUSE Lindita Hoxa, Francesca Viscito violino Tamara Bairo viola Arianna Mennisi violoncello Andrea Albertini pianoforte Angelica Depaoli vocalist Per un pugno di dollari (1964 – regia di Sergio Leone) Tema Il buono , il brutto e il cattivo (1966 – regia di Sergio Leone) Tema del cattivo C’era una volta il west (1968 – regia di Sergio Leone) Your Love Giu’ la testa (1971 – regia di Sergio Leone) Tema Sacco e Vanzetti (1971 – regia di Giuliano Montaldo) Here’s to you C’era una volta in America (1984 – regia di Sergio Leone) Tema I knew I loved you Mission (1986 – regia di Roland Joffè) The fall Gabriel’s Oboe Nuovo Cinema Paradiso (1989 – regia di Giuseppe Tornatore) Tema d’amore per Nata Debora’s Theme La leggenda del pianista sull’oceano (1998 – regia di Giuseppe Tornatore) Playng Love Malena (2000 – regia di Giuseppe Tornatore) Main Theme Sono il prodotto più intrigante del cross-over o di un neo-classicismo moderno e spregiudicato: l’Ensemble Le Muse, gruppo d’archi dal fascino tutto femminile guidato dal musagete pianista Andrea Albertini, ricalca in chiave cameristica lo stile dello storico gruppo Rondò Veneziano da cui provengono i suoi componenti. Il connubio tra barocco lagunare e i ritmi della musica pop e rock, inaugurato e portato al successo da Gianpiero Reverberi, accolto da questa più agile costola in un primo cd dal titolo Barocco 2000 ed esibito nelle importanti occasioni internazionali, si amplia accogliendo il repertorio di musica per il film. Un tributo ad Ennio Morricone in un percorso cronologico che parte dal lontano 1964 con Un pugno di dollari (primo film della collaborazione Morricone/Leone) per affrontare tutte le tappe musicali del grande compositore romano: tutta la produzione con Sergio Leone (interrotta con C’era una volta in America), la collaborazione con Tornatore, il mancato Oscar del 1986 con Mission, fino ad arrivare agli ultimi successi e al meritato premio alla carriera e poi al recentissimo Oscar come miglior colonna sonora. Sabato 18 giugno 2016 ore 21 CANTINA CONTERNO FANTINO MANOMANOUCHE QUARTET Nunzio Barbieri chitarra acustica Luca Enipeo chitarra acustica Pierre Steeve Jino Touche contrabbasso Massimo Pitzianti fisarmonica e bandoneon Nunzio Barbieri J. Privat Nunzio Barbieri Django Reinhardt Nunzio Barbieri Nunzio Barbieri V. Young Nunzio Barbieri Django Reinhardt D. Schmitt Django Reinhardt C. Trenet D. Schmitt Efy Rythmes Gitans Era Milonga Montagne St. Geneviève Sintology Sine Nomine Sweet Sue Brucoli Tears Bossa Dorado Manoir de Mes Rèves Que Reste-t-il de nos Amours Bossa Dorado Il progetto Manomanouche nasce nel 2001 dall'incontro di musicisti di differente estrazione, con una consolidata esperienza professionale e con l'intento di far conoscere ad un pubblico più vasto la cultura e la tradizione musicale degli zingari Manouches. Collaborano con il progetto diversi artisti a livello nazionale ed europeo. Nell'arco di soli tre anni Manomanouche diventa una realtà di riferimento nel panorama Gypsy Jazz: un caso unico per la qualità della ricerca, dell'arrangiamento e per la valenza personale ed emotiva che questo progetto ha per i suoi musicisti. La loro intensa attività concertistica li porta a assumere e consolidare uno stile sempre più personale, ricco di contaminazioni diverse ma senza mai dimenticare l'essenza, lo spirito che li caratterizza e dal quale traggono ispirazione. La proposta artistica dei Manomanouche è quindi caratterizzata da un personale ed originale lavoro di ricerca del suono, degli strumenti e dell'approccio caratteristici dello Swing Manouche. La loro musica è basata sull'improvvisazione, è aperta alle contaminazioni ed è derivante principalmente dalla fusione dello swing, del folklore tzigano e della melodia Italiana. Il progetto Manomanouche propone un repertorio di arrangiamenti di brani del noto chitarrista e compositore Django Reinhardt, alcuni standards, valzer gipsy-musette e diversi brani originali. Il concerto Manomanouche ha un impatto immediato sul pubblico ed è completamente realizzato con strumenti acustici. Tutti i musicisti del quartetto collaborano con il cantautore Paolo Conte con il quale suonano nei più prestigiosi teatri d'Europa. MASSIMO PITZIANTI intraprende giovanissimo lo studio della fisarmonica e più tardi del clarinetto e del bandoneon. Dopo aver partecipato a diversi concorsi fisarmonicistici, è chiamato nel 1993 a partecipare in qualità di giurista al concorso internazionale di fisarmonica tenutosi a Castelfidardo. Diplomato in musica corale e direzione di coro al conservatorio G. Verdi di Torino sotto la direzione del M° S. Pasteris, del quale è stato assistente nella classe di musica corale, e per il quale collabora come maestro sostituto per il coro dell'università degli studi di Torino. Si è diplomato in composizione presso il conservatorio torinese con il M° D. Bertotto. Scrive musica per gruppi da camera e per orchestra, tra le quali l'orchestra filarmonica di Torino. Da 20 anni fa parte dell'orchestra di Paolo Conte, con il quale ha suonato nei più prestigiosi teatri d'Europa e degli Stati Uniti, partecipando come PIERRE STEEVE JINO TOUCHE, contrabbassista, intraprende lo studio del basso all’età di 16 anni. Giunto in Europa nel 1990 comincia una lunga collaborazione con il cantautore Paolo Conte che ancora oggi persiste. Lavora in tutta Europa e in America nei teatri più prestigiosi: Olympia, Champ Elysees (Parigi), Barbicam Center (Londra), Teatro Regio (Torino), Sistina (Roma) e nei festival più importanti: Umbria Jazz (Perugia), North Sea Jazz Festival (Denhaag Olanda), Montreux Jazz (Montreux), JVC Jazz Festival (New York), San Francisco Jazz Festival (San Francisco), Montreal Jazz Festival (Canada) etc… Ha collaborato con Bob Moover, Flavio Boltro, Antonio e Massimo Faraò, Larry Nocella, Massimo Urbani, Riccardo Zegna, Claudio Chiara, Riccardo Ruggeri, E NUNZIO BARBIERI, chitarrista ed arrangiatore intraprende giovanissimo gli studi musicali. Un innato talento gli permetterà di iniziare da molto giovane come professionista e turnista in Italia, Svizzera, Francia, Inghilterra. Partecipa a diverse importanti manifestazioni musicali; tra esse ricordiamo Pistoia Blues (Pistoia), JVC Torino Jazz Festival, Jazz and Other (Bolzano), International Jazz Festival di Torino, Progetto Jazz Festival (Cremona), Nizza Festival (Nizza), Jazz in Piazza (Lugano), Santarcangelo Festival (Santarcangelo di Romagna), Gezziamoci Jazz Festival Internazionale di Basilicata, (Matera), Acoustic Guitar International Meeting, DiVino Jazz Festival, Vincoli Sonori Klezmer & Gypsy Music Festival, Shkodra Jazz Festival, Scutari (Albania), Musik in Baden (Svizzera) etc… La sua formazione, totalmente autodidatta, oltre che da Jimi Hendrix, è stata profondamente influenzata anche dal chitarrista Django Reinhardt. Barbieri è un chitarrista eclettico, capace di unire grandi virtuosismi a un'espressività personalissima. Ultimamente è entrato a far parte dell'orchestra di Paolo Conte, partecipando come strumentista al suo ultimo album “Nelson”. LUCA ENIPEO, chitarrista, collabora con diversi gruppi dell'area Piemontese e tiene i primi concerti a 17 anni. Dopo le prime esperienze rock e fusion degli anni giovanili, si avvicina al jazz negli anni '90 grazie alla collaborazione con diversi musicisti torinesi. Partecipa a numerosi seminari tenuti da esponenti del jazz mondiale tra cui: Bireli Lagrène e Mandino Reinhardt. Partecipa a diverse manifestazioni musicali; tra esse ricordiamo Progetto Jazz (Cremona), Clusone Jazz Festival (Bergamo), Crossroads (Ravenna), Torino International Jazz Festival, Novara Jazz, Ravenna Jazz Festival, Suoni Migranti (Riccione), Acoustic Guitar International Meeting, Medals Plaza Olimpiadi Invernali 2006, Veneto Jazz, Festival Internazionale Jazz Manouche Django Reinhardt (TO), Blue Balls Music Festival Luzern (Svizzera) e in numerosi Jazz Club italiani: Blue Note Milano, Chet Baker Jazz Club (Bologna), Ferrara Jazz Club etc... Ultimamente è entrato a far parte dell'orchestra di Paolo Conte, partecipando come strumentista al suo ultimo album Sabato 25 giugno 2016 ore 21 L’HISTOIRE DE CARMEN La storia di Carmen raccontata sulla musica di G. Bizet Gabriella Costa soprano Annie Vavrille mezzosoprano Riccardo Fioratti baritono Ruolo a Concorso tenore Lucien Rosso drammaturgia e voce recitante Orchestra Orchestra sinfonica di San Remo Paul-Emannuel Thomas direttore Paul-Emmanuel Thomas fa parte della nuova generazione di giovanni direttori francese d’orchestre con traiettorie eclettico e versatile. Ha studiato al Conservatorio Nazionale di Musica di Parigi e al Conservatorio Royale di Liege nel Belgio. Allo stesso tempo lui si è laureato in sociologia al Ecole des Hautes Etudes. Ha diretto numerose orchestre che include l’Orchestra Filarmonica di Liege, l’Orchestra Filarmonica di Nizza, i Solisti di Monte-Carlo, l’Orchestra Filarmonica del Piemonte, l’Orchestra del Conservatorio Royale di Mons, l’Orchestra Sinfonica di Sanremo, l’Orchestra Sinfonica di Cannes Provence-Alpes Côte d’Azur, l’Orchestra dell’ Accademia Filarmonica di Saluzzo… A partire da settembre 2010 è stato nominato direttore musicale dell’Orchestra Classica Italiana di Torino. Dopo aver lavorato come direttore di canto al StudiOpera a Parigi, ha lavorato con numerosi teatri e ha fatto il suo debutto in Italia con l’Orchestra Filarmonica di Piemonte nella produzione di La Traviata nel gennaio 2010, seguito da Il Barbiere di Siviglia a Saluzzo nel Luglio 2010. In Francia, ha diretto Carmen per più di trenta rappresentazioni per il decimo anniversario del festivale francese ‘Opéra en plein air’ da giugno 2010 fino a settembre 2010 diretto da Patrick Poivre d’Arvor e Manon Savary. Questa produzione ha avuto tanto successo ed è stata trasmessa in diretta al canale ParisPremière. Paul-Emmanuel Thomas ha accompagnato tantissimi artisti: David Grimal, Sarah Nemtanu, Riccardo Mirabelli, Askar Abradzakov, Catherine Hunold, Delphine, Haidan, Sergio Bologna… A Parigi ha creato l’orchestra da camera MARSYAS-orchestra di strumenti d’epoca. Molto interessato della musica contemporanea, Paul-Emmanuel Thomas ha lavorato con Georges Elie Octors e l’Ensemble Ictus a Bruxelles e ha diretto le creazione nuove di Riama di Sylvain Kassap, Kooning’s Dream di Boris Clouteau e l’opera Rêves Nordiques di Hugues Leclair. Ha diretto l’opera Tistou les Pouces Verts di Henri Sauguet, Pierre et le Loup di Prokofiev con i Solisti di Monte Carlo e L’Histoire du Soldat di Stravinsky a Parigi diretto da W. Mesguich. Lucien Rosso Attore, regista e critico d'arte. Insegna recitazione presso il Conservatorio di Mentone. ORCHESTRA SINFONICA DI SAN REMO La Fondazione Orchestra Sinfonica di Sanremo, una delle più antiche e prestigiose realtà musicali italiane con i suoi cento anni di vita festeggiati nel 2005, fa parte delle tredici Istituzioni Concertistico Orchestrali riconosciute dallo Stato (fin dalla fondazione delle prime sei I.C.O., nel 1967), ed è Istituzione di Spettacolo di Interesse Regionale della Regione Liguria. Sede principale dei suoi concerti, più di cento all’anno, è il Teatro dell'Opera del Casinò di Sanremo. Nella sua lunga storia ha visto alternarsi i più grandi direttori e i maggiori solisti internazionali. Attenta alla valorizzazione dei giovani talenti (la Sinfonica di Sanremo vanta la più bassa età media di tutti i suoi componenti fra tutte le I.C.O.), è dotata di una grande versatilità, che le permette di eseguire, sempre con grandi riconoscimenti, sia il repertorio classico, che quello romantico, moderno e contemporaneo. Tra i direttori d’orchestra che hanno calcato il podio della Sinfonica troviamo nomi quali Yuri Ahronovich, John Barbirolli, Semyon Bychkov, Riccardo Chailly, Gianandrea Gavazzeni, Hermann Michael, Daniel Oren. Tra i Direttori Stabili devono essere ricordati Carlo Farina (che ha guidato l'Orchestra per vent'anni) Evelino Pidò (1986-1987) e Stefan Anton Reck (1990-1993). Tra i Direttori Artistici ricordiamo Roberto Hazon e Alberto Zedda. Dal 1997 al 2004, Fabiano Monica è stato Direttore Artistico e Stabile. Con la Sinfonica si sono esibiti i solisti più prestigiosi: musicisti quali, limitandoci agli ultimi anni, Felix Ayo, Lazar Berman, Andrej Gavrilov, Severino Gazzelloni, Natalia Gutman, Susanna Mildonian, Shlomo Mintz, Domenico Nordio, Igor Oistrakh, Jean Pierre Rampal, Mikhail Rudy, François Joël Thiollier, Uto Ughi; recital e concerti hanno visto protagoniste voci quali Piero Cappuccilli, Boris Christoff, Mario del Monaco, Mariella Devia, Raina Kabaivanska, Katia Ricciarelli, Renata Scotto. Ci piace citare anche i giovani talenti emergenti, tra cui ricordiamo: Enrico Bronzi (violoncello), Davide Formisano (flauto), Sergej Krylov (violino), Fabrizio Meloni (clarinetto) e Stefan Milenkovich (violino). L’Orchestra ha collaborato con molti ed importanti Enti musicali italiani e stranieri (Società dei Concerti di Milano, Società del Quartetto di Vercelli e Concorso Viotti, Festival Internazionale di Musica di Mentone, Festival Internazionale di Cervo), prestigiose sale l'hanno vista protagonista (Teatro Regio di Parma, Teatro Olimpico di Vicenza, Teatro Rossini di Pesaro, Teatro Lirico di Milano, Sala Verdi del Conservatorio di Milano). Nel giugno 2003, nell'ambito di una tournée europea, l'Orchestra ha tenuto alcuni concerti a San Pietroburgo, per i festeggiamenti dei trecento anni della fondazione di questa città. Vari concerti dell'Orchestra Sinfonica di Sanremo sono stati diffusi dalla RAI e, dal 2003, partecipa al Festival della Canzone Italiana. L'attività discografica degli ultimi anni vede la realizzazione di 5 CD: il "Requiem" di G.Verdi, il "Requiem" e la "Grande Messa in Do minore" di W.A.Mozart, "Sogno di una notte di mezza estate" di F.Mendelssohn nonché, da ultimo per la Naxos, "Sinfonia in Re e Tre Ouvertures" di L.Cherubini con la direzione del M° Piero Bellugi. Dal 1° gennaio 2003 l'Orchestra ha acquisito la natura giuridica di Fondazione. Annie Vavrille compie i suoi studi musicali al Conservatorio di Lione, città in cui si laurea anche in musicologia. Prosegue allora lo studio del canto con Ileana Cotrubas, Galina Vichnevskaya e Gabriella Ravazzi, personalità decisive nella sua formazione. Debutta sulle scene alla Fenice di Venezia nell’Enfant et les sortilèges di Ravel e lo ripropone alla Welsh National Opera. Nel 1996 impersona il ruolo della Principessa in Rusalka di Dargominsky al Festival di Wexford, interpretazione che le varrà gli elogi della stampa britannica. È in Austria, al Festival di Gars am Kamp, che debutta in Carmen, ripreso al Festival di Perelada, con Alagna e Gheorghiu con la regia di Calixto Bieito (Premio della Critica Spagnola per il 1999), con la Vlaamse Opera nel 2004, oltre che in tournée con l’Opera Zuid di Maastricht, permettendole di essere citata dalla stampa come «una delle migliori Carmen del decennio». È regolarmente invitata dai teatri italiani: Teatro Carlo Felice di Genova, Teatro Comunale di Firenze, Teatro Valli di Reggio Emilia (Lucretia in Rape of Lucretia di Britten, regia di Daniele Abbado), Teatro Comunale di Bologna (Gli uccelli di passaggio di Fabio Vacchi, e La fille du regiment con Juan Diego Florez ed Eva Mei, regia di Emilio Sagi), Palermo (Lakmé), Teatro Regio di Torino (Carmen II di Jérome Savary), Teatro alla Scala di Milano (Il processo di Alberto Colla). Con Carmen è stata impegnata al Teatro Greco di Taormina ed al Comunale di Mantova per la Fondazione Toscanini. Nel 2006 canta nella prima mondiale de Il canto della pelle di Ambrosini all’Opéra de Lyon. Annie Vavrille si è esibita in concerto con alcune tra le più importanti orchestre europee: Orchestra Filarmonica di Anversa, la Grande Ecurie et la Chambre du Roy, Santa Cecilia di Roma, Bbc Symphony, l’Orchestre National de Lyon, l’Orchestre Nazional de Montpellier, l’Orchestra Haydn di Bolzano, l’Orchestre Régional de Cannes, l’Orchestre Philharmonique de Nice, l’Orchestre Philharmonique de Radio-France. È molto attiva nel repertorio della musica contemporanea: Pierrot Lunaire di Schönberg e Le marteau sans maître di Boulez con i solisti dell’Orchestre Nazional di Lione, Berio (Folk-Songs) con l’Ensemble Inter-Contemporaine e ha partecipato a creazioni mondiali a Nancy (Un tango pour Mr. Lautrec di Zulueta) e Lione (L’oracle de voyage di Jaffrenou). La sua discografia comprende: Macbeth di Bloch, diretto da Friedemann Layer con l’Orchestre Philharmonique de Montpellier; Saul di Testi con l’Orchestre Philharmonique de Radio-France; Andrea Chénier in Dvd dal Teatro Comunale di Bologna, diretto da Carlo Rizzi. Riccardo Fioratti Baritono Nasce nella provincia di Rovigo. Frequentare la classe di organo e composizione organistica del Conservatorio F. Venezze di Rovigo ottenendo diversi riconoscimenti. Successivamente inizia a studiare canto presso il Conservatorio G. Frescobaldi di Ferrara nella classe del M° Garbis Boyadjian. Dal 2007 al 2011 si è perfezionato vocalmente sotto la guida del Tenore William Matteuzzi in modo particolare nel repertorio mozartiano e rossiniano. Intraprende successivamente studi con Alberto Zedda e Maurizio Leoni. Nel 2011 all’interno del Concorso Internazionale “Spiros Argiris” di Sarzana (SP) è stato scelto per partecipare ad una master class tenuta dal M° Enzo Dara. Sempre nel 2011 viene selezionato per partecipare a “L’opera da tre soldi” di K.Weill all’interno del laboratorio “L.T.L. Opera Studio”, dove interpreta il ruolo del Narratore, nei Teatri Goldoni di Livorno, G. Verdi di Pisa e Del Giglio di Lucca. Nel marzo 2012 collabora con l’Orchestra Sinfonica Nazionale dell’Ecuador, prima istituzione musicale del paese, interpretando al Teatro Nazionale Sucre il ruolo protagonista nell’opera “Brundibar” di Hans Krasa. Sempre a Quito è Uberto ne “La Serva Padrona” di Pergolesi e solista nello “Stabat Mater“ di Antonio Vivaldi. Nel settembre 2013 è presente alla Sagra Musicale Malatestiana di Rimini come protagonista di “Suite Michelangelo” di Dmitrij Šostakovič, nell’allestimento del collettivo Città di Ebla, riproposta in varie altre rappresentazioni fino al 2015. Nell’Agosto 2014 è allievo effettivo dell’Accademia Rossiniana di Pesaro diretta dal maestro Alberto Zedda e si esibisce nell’opera “Il_Viaggio a Reims”. Nell’ottobre 2014 è Don Magnifico ne “La Cenerentola” di Rossini all’Opera di Tenerife. Continua i suoi studi Rossiniani cosicché nell’agosto 2015 canta ne “La gazza ladra” diretta dal Maestro Renzetti con la regia di Damiano Michieletto al Rossini Opera Festiva di Pesaro. Ha collaborato con registi come Beppe De Tomasi, Renato Bonajuto, Massimo Pezzutti, David Haughton, Filippo Tadolini, Claudio Angelini, Elisabetta Courir, Silvia Paoli e direttori d’orchestra come Alberto Zedda, Filippo Maria Bressan, Donato Renzetti, Nathalie Marin, Matteo Pagliari e molti altri. Gabriella Costa, soprano, si perfeziona in canto in Olanda, in Francia e in Italia. Vincitrice del Concorso Internazionale “Cilea” e del Concorso Nazionale “Città di Conegliano Veneto”, debutta in campo operistico nel ruolo di Gilda nel Rigoletto di Verdi, cui hanno fatto seguito numerosi impegni in opere di Mozart, Donizetti, Rossini, Paisiello, Cimarosa, Cherubini, nei teatri La Fenice di Venezia, Opera di Roma, Verdi di Trieste, Regio di Parma, Massimo di Palermo etc., con direttori quali: J. Tate, G. Gelmetti, G. Ferro, A. Fischer, Lü Ja, V. Yurovsky, L. Hager, I. Karabtchevsky, F. Welser-Möst, K. Weise, K.L. Wilson, H. Soudant, L. Guschlbauer, C. Desderi, S.A. Reck e con registi quali Andò, Barberio Corsetti, Gregoretti, Krief, Miller, Puggelli, Pressburger, Scaparro. Il suo vasto repertorio include numerosi brani di liederistica e la musica del Novecento. Numerosi recital l’hanno vista protagonista in Austria, Brasile, Canada, Francia, Giappone, Germania, Israele, Messico, Russia, Spagna, Repubblica Ceca. Partecipa sovente a produzioni in lingua tedesca: fra queste, Die Entführung aus dem Serail di Mozart all’Opernhaus di Zurigo e a Palermo, Der Freischütz di Weber (Annchen) alla Fenice di Venezia, Ein Deutches Requiem di Brahms a Nantes con l’Orchestra dei Paesi della Loira, Moses und Aron (Das junge Mädchen) di Schönberg ancora a Palermo e, fra le opere in lingua francese, Werther di Massenet al Massimo Bellini di Catania, Jeanne d'Arc au bûcher di Honegger e La damnation de Faust di Berlioz alla Fenice di Venezia. Ha effettuato numerose tournées: in Cina a Shanghai con l’Opernhaus di Zurigo; con il Massimo di Palermo in Italia per i Carmina Burana di Orff e in Germania (Berlino-Expo) con la regia di Scaparro; con La Fenice a Orvieto per la Grande Messa in Do Minore di Mozart (trasmessa in Mondovisione dalla Rai); in Brasile con l'Orquesta de Estado de Brasilia; con l'Orchestra Sinfonica di Sanremo in Russia e in diversi paesi europei. È stata protagonista, al Teatro Carlo Felice di Genova, nella La Passione di Gesù Cristo di Paisiello con la direzione di Diego Fasolis; a Montecarlo nello Stabat Mater di Boccherini (di cui è considerata specialista indiscussa) con l’Orchestra della Toscana in occasione dell’inaugurazione dei restauri in San Marco a Firenze; ha aperto con un recital con arie tratte da I Puritani e I Capuleti e i Montecchi le Celebrazioni Belliniane 2008 a Catania con l’Orchestra del Massimo Bellini, dove ha anche inaugurato la stagione concertistica 2008/09 con il Requiem di Fauré diretto da Marc Soustrot. Nel campo della musica antica, collabora costantemente con l’Academia Montis Regalis con produzioni che l’hanno vista protagonista in Francia e in Italia (fra queste l’Orfeo di Monteverdi (Euridice e Musica), a Savona e a Torino con la direzione di A. De Marchi) e inoltre con Accademia Bizantina (dir. O. Dantone), I Solisti Veneti (C. Scimone), Auser Musici (C. Ipata). Tra le incisioni discografiche si segnalano: Musiche di Malipiero (Nuova Fonit Cetra), Vespro per lo Stellario della Beata Vergine di Rubino (K617), Messa in Do Minore di Mozart, Missa Cellensis di Haydn, versione ritmica italiana, Vedrai Vedrai... Omaggio alla Canzone d’Autore italiana da Tenco a Battisti, Il Matrimonio Segreto di Cimarosa (Naxos). Con Les Eléments ha inciso la Serenata di Alessandro Scarlatti Venere, Amore e Ragione. Gabriella Costa è diplomata in pianoforte e laureata in musicologia e lingue e letterature straniere. Domenica 3 luglio ore 17 Serralunga Cantine del Barolo ACTIS DATO QUARTETTO Carlo Actis Dato sassofoni e clarinetto basso Beppe Caruso trombone Matteo Ravizza basso Daniele Bertone batteria Carlo Actis Dato, nato a Torino nel 1952. Durante l’infanzia vive nel sud d’Italia. Suo nonno suonava la tromba nella banda del suo villaggio, in Piemonte. Ha cominciato suonando il clarinetto nella banda, poi ha suonato il sax in varie orchestre di musica da ballo, R&B e big-bands swing. Nel ’74 è tra i fondatori del gruppo Art Studio, storica band del jazz italiano contemporaneo, la prima ad esibirsi nei festival di tutta Europa. Dagli anni 70 si è dedicato professionalmente all’attività concertistica e discografica, incidendo oltre 90 dischi per etichette internazionali in Italia, Germania, Inghilterra, Giappone, Canada; di cui la metà come leader. Molte riviste specializzate in tutto il mondo hanno pubblicato articoli ed interviste su di lui in Europa, USA, Canada, Giappone, Turchia. Ha dato concerti ovunque in Europa e in Canada, USA, Giappone, Australia, Nuova Zelanda, Etiopia, Senegal, Algeria, Marocco, Kenya, Egitto, Indonesia, Argentina, Tunisia, Antille, Guatemala, Sud Africa. Fa parte dell’Italian Instabile Orchestra, otto volte votata come miglior gruppo italiano, che si è esibita in tutta Europa, Chicago, Canada, Giappone, del Sud Ensemble (miglior gruppo italiano nel 2005). Ha dato Masterclasses a Djakarta,Tokyo, Fukui, Vigo,Tunisi. E’ stato Direttore Artistico del Festival di Fukui(Giappone). Dirige anche Actis Band (concerti in tutta Europa, unico gruppo italiano invitato per le Olimpiadi di Atene, Indonesia) , Actis Furioso (Le Mans, Nevers, Burghtann, Valladolid…), Atipico Trio (Francia, Germania, Finlandia, Spagna, Romania…), Musique Vivante quintetto (Francia, Etiopia, Italia) e si esibisce in solo (Sarajevo, Skopjie, Francia, Belgio, Germania, otto tour in Giappone, 2 in USA e 2 in Canada). Il quartetto si presenta come una delle formazioni più originali del nuovo jazz italiano, capace di proporre uno spettacolo d’improvvisazione, sia musicale che scenico. In attività dal 1984, la formazione di Actis Dato ha inciso dieci dischi e partecipato a oltre 350 festival in tutto il mondo, senza contare la partecipazione a trasmissioni radiofoniche e televisive. Il gruppo attinge i suoi spunti dal jazz, dalla musica etnica mediterranea e mediorientale, dal funk, dalla musica afro, da sonorità caraibiche, balcaniche, orientali, dal ricordo di vecchie canzoni italiane, unendo suono e spettacolarità estemporanea per eseguire i brani scritti di Actis Dato e pezzi d’improvvisazione di alto livello, accompagnata da una buona dose di humour. Nel referendum annuale tra i critici della rivista “Musica Jazz” il quartetto è stato piazzato per sette volte tra i migliori gruppi jazz italiani e i suoi dischi sono sulla “Penguin Guide to Jazz”(Inghilterra) e sulla Enciclopedia Larousse (Francia). Sabato 17 settembre 2016 ore 21 JANACEK & BRAHMS ARON QUARTETT (VIENNA) MASSIMO GIUSEPPE BIANCHI, pianoforte Ludwig Müller violino Barna Kobori violino Georg Hamann viola Christophe Pantillon violoncello Leós Janàček Quartetto per archi n. 1 (propriamente n. 2), VII/8 (ispirato a La Sonata a Kreutzer di Tolstoj) Adagio. Con moto Con moto Con moto. Vivo. Andante Con moto (Adagio). Più mosso Johannes Brahms Quintetto in fa minore per pianoforte e archi, op. 34 Allegro non troppo Andante, un poco Adagio Scherzo. Allegro e Trio Finale. Poco sostenuto. Allegro non troppo L'Aron Quartett si è costituito nel 1998 e con grande rapidità si è imposto a livello internazionale. Tutti e quattro i musicisti già annoveravano collaborazioni con le più importanti orchestre viennesi e con artisti come: membri dell’Alban Berg Quartet, Ernst Kovacic, Heinrich Schiff e con altri grandi musicisti tra i quali: Isaac Stern, Max Rostal, William Primrose, Mischa Maisky, Ralph Kirchbaum e Sándor Végh nonché alcuni membri dell’Amadeus Quartet e de La Salle Quartets. La finalità musicale ed artistica del quartetto è quella di promuovere non solo il repertorio classico, ma soprattutto esaltare i capolavori della scuola viennese. Proprio per questo motivo il quartetto ha la sua residenza all’Arnold Schoenberg Center di Vienna, dove tengono regolari concerti durante l’anno. Nel 2004, hanno partecipato al Webern Festival tenutosi al Konzerthaus di Vienna, eseguendo l'integrale delle composizioni di Webern; hanno inoltre partecipato ai BBC Proms a Londra. La loro grande attività li ha inoltre visti impegnati in tournèe in Messico, Giappone, Finlandia, Austria. Hanno debuttato alla Carnegie Hall di New York nel 2001, al quale sono seguiti concerti ad Amsterdam, San Pietroburgo, Mosca e Helsinki e nel 2002 alla Wigmore Hall, come anche all’Ebu Concert che è stato trasmesso in diretta in 21 paesi europei. Il quartetto ha partecipato ai maggiori Festival europei, suonando con l'Alban Berg Quartet al Konzerthaus di Vienna, al Leamington Festival in Inghilterra con Sharon Kam, Bruno Canino, Oleg Maisenberg e Philippe Entremont, affermandosi tra i più interessanti quartetti della scena europea. Dopo il press launch a Londra nel marzo 2004, all’Austrian Cultural Forum sono stati acclamati dalla critica e recensiti dal BBC 3 Magazine, dal Guardian e da Strad Magazine per l'incisione dell'integrale dei quartetti di Schoenberg. Il Quarterly Review of Modern Music “Tempo” ha scritto a tal proposito: “L'Aron Quartett ha eseguito i quartetti di Schoenberg con maestria tecnica e limpidezza di suono, in un'acustica ideale, che vale la pena possedere”. L'Aron Quartett ha inoltre inciso il quintetto con pianoforte di Cesar Franck con Philippe Entremont e ha iniziato l'incisione dell'integrale dei quartetti di Erich Wolfgang Korngold e del quintetto con pianoforte con Henri Sigfridsson. Prossimamente eseguiranno queste composizioni in una serie di quattro concerti al Musikverein di Vienna. Massimo Giuseppe Bianchi Dopo gli studi di Conservatorio, Massimo Giuseppe Bianchi ha proseguito sotto la guida di Bruno Canino e si è specializzato nel repertorio cameristico seguendo i corsi di Franco Rossi, Maureen Jones, il Trio di Trieste e il Trio di Milano. Ha studiato composizione con Vittorio Fellegara e Bruno Zanolini, frequentando, tra l’altro, una master class tenuta da György Ligeti. E’ ospite come pianista di numerose istituzioni musicali e di festival di prestigio tra i quali ricordiamo: Amici della Musica di Campobasso, Campus Internazionale di Musica di Latina, Società del Quartetto di Vercelli, Centro Studi Musicali “Ferruccio Busoni” di Empoli, “Settembre Musica” di Torino, Accademia Filarmonica Romana, Associazione Musicale Lucchese, I Concerti del Quirinale di Rai Radio 3, Columbia University (NYC). Ha partecipato a molte trasmissioni radiofoniche eseguendo musica in diretta: La Stanza della musica di Rai Radio 3, Radio2 della Svizzera Italiana ecc. E’ stato ospite della nota trasmissione radiofonica di Rai 3 “Uomini e Profeti” in un ciclo di trasmissioni da lui ideato dal titolo “Il suono dell’ineffabile” (con Gabriella Caramore e Pierangelo Sequeri). Tra le sue numerose collaborazioni artistiche si segnalano quelle con Bruno Canino, Antonio Ballista, Luca Lombardi, Michelle Makarski, Mariana Sirbu, Guido Corti, Lorna Windsor, Luca Avanzi, Aron Quartett, Interpreti Italiani, Orchestra da Camera di Mantova. Nei suoi concerti affronta spesso opere di rara esecuzione e notevole impegno virtuosistico, dalle Variazioni Goldberg di Bach alla Sonata di Jean Barraquè ; ha eseguito più volte il ciclo completo delle trascrizioni per pianoforte delle nove sinfonie di Beethoven realizzate da Franz Liszt oltre a numerosi lavori a lui dedicati. Massimo Giuseppe Bianchi è anche un versatile improvvisatore; particolarmente significativa in tale ambito la sua collaborazione con il grande jazzista italiano Enrico Pieranunzi con il quale tiene numerosi concerti a 2 pianoforti, con Paolo Damiani e con il clarinettista francese Louis Sclavis. Nel 2011 ha preso parte, su invito di Michele Campanella, alla “Maratona Liszt” presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma eseguendo opere del compositore ungherese. Ha realizzato l’incisione integrale in due CD dell’opera pianistica di Giorgio Federico Ghedini uscita nel 2011 e delle opere per violino e pianoforte dello stesso autore con Emy Bernecoli nel 2013 per l’etichetta Naxos . Quest’ultimo disco è stato candidato agli ICMA Awards 2013 per la musica da camera. Con la stessa violinista e sempre per Naxos ha inciso anche le opere per violino e pianoforte di Ottorino Respighi e Riccardo Pick-Mangiagalli. Il suo ultimo lavoro come compositore è l’opera “Il Rossini Perduto” con il libretto di Luigi Ballerini e le scenografie di Marco Gastini, presentata in anteprima nel Novembre 2012 presso Palazzo Reale a Milano. Ha curato l’edizione critica di opere di Ottorino Respighi e Fiorenzo Carpi per conto dell’editore Suvini Zerboni. Il suo prossimo CD uscirà nel 2015 per la prestigiosa casa discografica tedesca CPO. Domenica 18 settembre 2016 ore 17 RECITAL Maria Clara Monetti pianoforte W. A. Mozart- Fantasia in do minore K.475 Sonata in Do maggiore K.330 (Allegro moderato, Andante cantabile, Allegretto) F. Schubert Impromtus D 899 op. 90 N. 3 in Sol bemolle maggiore (Andante) N 4 in la bemolle maggiore (Allegretto) dai Drei Klavierstücke D 946 N. 1 in mi bemolle minore (Allegro assai - Andante -Tempo I) N. 2 in mi bemolle maggiore (Allegretto) C. Franck Preludio, Corale, Fuga Ha studiato pianoforte a Torino con Sandro Fuga e si è diplomata al Conservatorio di Venezia, perfezionandosi in seguito al Mozarteum di Salisburgo con Carlo Zecchi e al Conservatorio di Lucerna con Geza Anda e Vladimir Ashkenazy. Ha vinto la medaglia d’oro al Concorso Internazionale “Viotti.” Ha suonato al Barbican di Londra con la London Symphony Orchestra e in seguito, sempre a Londra, ha tenuto recital alla Purcell Room, alla Queen Elizabeth Hall e al St. John’s Smith Square. Ha suonato inoltre al Musikverein di Vienna, alla Tonhalle di Zurigo, a Glasgow, Edimburgo, Belfast, Parigi, Lione, Ginevra, Helsinki, Stoccolma, Stoccarda, oltre che con le orchestre della Rai di Milano e Napoli e nelle principali città italiane. A Londra ha inciso l’integrale dei Concerti per pianoforte e orchestra di Giovanni Paisiello con la English Chamber Orchestra e l’opera completa per pianoforte di Luigi Dallapiccola, di cui ha anche registrato Il piccolo concerto di Muriel Couvreux per pianoforte e orchestra da camera con l’Orchestra della Radio della Svizzera Italiana. Sempre a Londra ha inciso, con la Royal Philarmonic Orchestra diretta da Ivor Bolton, i Concerti KV 466 e 595 di Mozart. In Germania, per Arte-Nova-BMG, ha inciso la Seconda e la Terza Sonata di Carl Maria von Weber. Per quanto riguarda l’attività didattica, è stat insegnante per 30 anni al Conservatorio G. Verdi di Torino ed ha tenuto masterclass alla Guildhall School of Music di Londra e ai Conservatori di Ginevra e di Lione. Domenica 18 dicembre 2016 ore 17 CLASSICO TERZETTO ITALIANO Ubaldo Rosso flauto Carlo De Martini violino Francesco Biraghi chitarra Concerto di Auguri JOSEPH WEIGL (1766 – 1846) « La Famille Suisse », Ouverture ( trascrizione di Joh. H. C. Bornhardt – 1774-1840) GIOACHINO ROSSINI (1792 – 1868) « Il Barbiere di Siviglia », Ouverture (trascrizione di Ferdinando Carulli – 1770 - 1841) ANDRÉ GRÉTRY (1741 – 1813) « L’Officier de Fortune », Ouverture Trascrizione di Massimo Bertola (1953) GIOACHINO ROSSINI (1792 – 1868) « La Pietra del Paragone », Ouverture (trascrizione di Ferdinando Carulli – 1770 - 1841) JOSEPH WEIGL (1766 – 1846) « L’Amore Marinaro ovvero Il Corsaro », Ouverture ( trascrizione di Joh. H. C. Bornhardt – 1774-1840) FERDINANDO CARULLI (1770 – 1841) Fantasia op.123 sulla Canzonetta Veneziana « O Pescator dell’Onda » Introduction (Largo) d’Hummel – Adagio de Beethoven – Andante et Variations – Largo/Adagio – Allegretto GIOACHINO ROSSINI (1792 – 1868) « La Gazza Ladra », Ouverture (trascrizione di Ferdinando Carulli – 1770 - 1841) FLAUTO, VIOLINO E CHITARRA FLAUTO, VIOLA E CHITARRA una breve presentazione La fine dell’epoca classica e i nuovi ideali che la Rivoluzione Francese aveva diffuso in Europa, fecero sì che molta musica composta nelle capitali europee nei primissimi anni dell’Ottocento fosse destinata ad un consumo – pubblico o privato – ampio e capillare, non ristretto cioè soltanto alla nobiltà o ai ceti sociali più ricchi come era avvenuto nell’immediato passato. Per le sue caratteristiche di strumento portatile e polifonico, la chitarra venne facilmente inserita da numerosi compositori del tempo in ambito cameristico e il trio Flauto-Violino-Chitarra è una formazione che in tale repertorio ha conosciuto rilevante notorietà. Il napoletano Ferdinando Carulli, vissuto a Parigi, è uno dei principali artefici di questo repertorio, sia con lavori originali come i tre Trii op. 9 o il Trio op. 12 (contenente Variazioni su un Tema di Ignaz Pleyel), cui recentemente si sono aggiunti numerosi inediti, sia con le irresistibili rielaborazioni di alcune Ouvertures rossiniane, ridotte con gusto ed abilità dalla partitura orchestrale. Il livornese Filippo Gragnani – anche lui parigino d’adozione – è un altro autore che ha dedicato parecchie energie al repertorio cameristico con chitarra ed il suo Trio op. 13 è da sempre una delle sue opere più apprezzate, sia per la felice sintesi formale che per la freschezza dei temi. Inoltre annoveriamo i nomi del renano Joseph Kreutzer, autore di quattro Trii per flauto, violino e chitarra ottimamente strutturati ed elaborati, del bavarese Joseph Küffner, con le sue splendide Serenaden, e di Jean Jacques de l’Ile, meglio noto come Jacques Printemps, autore francese della cui biografia nulla si sa, ma la cui musica svela un compositore di buona caratura. Brilla infine il nome di Karl Maria von Weber che sulla scena del Singspiel “Donna Diana” inserì un delizioso Minuetto per flauto, violino (o viola) e chitarra. A questo proposito, il Classico Terzetto Italiano ha recentemente scelto di ampliare i propri orizzonti, iniziando l’esplorazione del vasto repertorio originale per flauto, viola e chitarra. Le caratteristiche sonore di queste formazioni sono del tutto particolari: il dialogo tra i due strumenti melodici – che sovente lavorano, insieme o per imitazione, per terze o seste nel registro acuto – consente alla chitarra di sostenere non soltanto la parte del basso, ma anche quel registro intermedio nel quale lo strumento originale ottocentesco a volte dà il meglio di sé. Nei programmi concertistici del Classico Terzetto Italiano vengono spesso inseriti duetti o brani solistici allo scopo di integrare un determinato quadro tematico o musicologico. Il recupero di questo repertorio costituisce una interessante incursione nel mare magnum della musica “di intrattenimento” o “di consumo”, spesso destinata in passato ad essere eseguita da abilissimi dilettanti o “amateurs”: per loro, all’ombra dei più noti operisti e/o sinfonisti, una preziosa generazione di compositori lavorò con grande passione, ispirazione e professionalità. Classico Terzetto Italiano Nel gennaio 2005, come conseguenza di una fitta serie di contatti artistici, nasceva la formazione cameristica composta dal flautista Ubaldo Rosso, dal violinista Carlo De Martini e dal chitarrista Francesco Biraghi. La collaborazione si rivelò fin dalle prime prove entusiasmante, sia dal lato strettamente musicale che da quello personale: i tre musicisti, in possesso di curricula individuali di prim’ordine, si sono soprattutto incontrati sul terreno del “far musica con strumenti storici” in maniera assolutamente spontanea, omogenea e sinergica. Dai primi concerti del 2005 al Museo della Musica di Bologna ed alla Biblioteca Angelica di Roma l’attività ha avuto una crescita costante, sia in Italia che all’estero (Francia, Belgio, Olanda, Spagna, Norvegia, Finlandia, Danimarca, Svizzera, Germania, Gran Bretagna…). Dal 2008, per aprire nuove prospettive di comunicazione specie in campo internazionale - la formazione ha assunto il nome ufficiale di “Classico Terzetto Italiano”, nome in cui si ritrovano nel contempo leggerezza e profondità, le due coordinate che guidano costantemente le scelte interpretative e di repertorio dei tre artisti. Il Classico Terzetto Italiano interpreta programmi originali del primo Ottocento, alternando sovente pagine “a tre” con duetti flauto-chitarra e violino-chitarra, risorsa che consente una espansione notevole del repertorio. La formazione ha recentemente scelto di ampliare ulteriormente i propri orizzonti, iniziando l’esplorazione del vasto repertorio originale per flauto, viola e chitarra. Inoltre, attraverso una breve introduzione verbale al programma - abitualmente anteposta al concerto - il pubblico viene guidato in un prezioso viaggio tra autori, stili e paesi alla scoperta di un “sound” lontano nel tempo, ma ancora attuale ed efficace. Il Classico Terzetto Italiano ha una fitta agenda di impegni fissati per l’anno in corso; il CD dedicato ai Trii di Ferdinando Carulli (Ducale, 2011) ha seguito il successo del primo CD, dedicato ai quattro Trii op.9 di Joseph Kreutzer (Ducale 2008). Il Classico Terzetto Italiano suona su strumenti storici: Flauto Rudolf Tutz, copia Heinrich Grenser 1800 ca. Violino e viola Anonimi di scuola italiana, 1820/1830 ca. Chitarra Louis Panormo, London 1838 Ubaldo Rosso si è diplomato al Conservatorio di Genova sotto la guida di Glauco Cambursano. In seguito ha ricoperto il ruolo di primo flauto nell’orchestra de “I Pomeriggi Musicali” di Milano ed ha inoltre collaborato con il “Teatro alla Scala” di Milano, l’Orchestra della RAI di Torino e l’ Orchestra della RTSI di Lugano. Si è dedicato con grande attenzione alla ricerca ed allo studio della musica antica su strumenti d’epoca, partecipando a corsi e seminari in tutta Europa, e seguendo in special modo le lezioni di B. Kuijken a Brema, S. Preston a Clisson e O. Peter alla Schola Cantorum di Basilea. E’ risultato vincitore di una borsa di studio del British Council grazie alla quale ha conseguito il Diploma di Merito alla “Guildhall School of Music di Londra” con S. Preston. Da anni ospite di importanti istituzioni e festival nazionali ed internazionali, si è esibito in concerto in Italia ed in tutta Europa, oltre che negli USA, in Messico, Canada e Malesia. Oltre ai CD col Classico Terzetto Italiano ha registrato opere per flauto di Mozart e le sei Sonate op. 91 di Bodin de Boismortier; con l’Ensemble Astrée ha al proprio attivo alcuni CD dedicati a Felice Giardini, Tomaso Giordani ed ai Concerti da Camera di Antonio Vivaldi. E’ titolare della cattedra di Flauto al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino. Carlo De Martini, violinista, si è formato artisticamente a Milano e a Salisburgo (scuola di Sandor Végh). Come direttore dell’Orchestra da camera Il Quartettone (da lui fondata nel 1987) e col quartetto Le Ricordanze ha registrato numerosi CD dedicati a Bartok, Boccherini, Cambini, Mozart e a compositrici lombarde, collaborando tra gli altri con Mario Brunello e Giuliano Carmignola. Ha collaborato a lungo con L’As.Li.Co. dirigendo tra il 1997 e il ’99 tre allestimenti per Opera Domani, progetto per le scuole, e le opere di Mozart “Flauto Magico”, “Clemenza di Tito” e “Idomeneo” per il Circuito Regionale Lombardo tra il 1999 e il 2004. Studioso della prassi strumentale antica, ha suonato con Laura Alvini e Roberto Gini, con l’Ensemble Aglaia e con Harmonices Mundi. Suona attualmente nella formazione allargata del Giardino Armonico e dal 2005 nel Classico Terzetto Italiano, oltre a collaborare con La Gaia Scienza. Invitato a molte edizioni degli Open Chamber Music fondati da Sandor Végh in Cornovaglia, è attualmente membro del Comitato Artistico del Festival der Zukunft di Ernen, Svizzera, ideato nel 1987 da Gyorgy Sebok. Dal 1981 è insegnante di violino presso la Civica Scuola di Musica di Milano, dove ha formato fin dal 1991 l’orchestra giovanile dedicata agli allievi dei primi corsi. Da diversi anni tiene Campus e corsi estivi di formazione individuale e orchestrale. Francesco Biraghi ha iniziato gli studi musicali con Antonio Barbieri, terminandoli al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano sotto la guida di Ruggero Chiesa. In seguito ha partecipato a corsi con Oscar Ghiglia e, per il repertorio antico, con Hopkinson Smith. Ancor prima di terminare gli studi ha intrapreso una intensa carriera concertistica, specie in formazioni da camera, che lo ha portato ad esibirsi in circa cinquanta nazioni. Nel corso di tale attività ha effettuato registrazioni radiotelevisive e ha tenuto seminari e conferenze sulla chitarra e sulla musica da camera presso importanti istituzioni dei Paesi ospitanti. Dal 1986 è collaboratore fisso della rivista “Il Fronimo” ed ha inoltre firmato numerose note a programmi concertistici e discografici. Dal 2004 compare in video per le introduzioni ai programmi musicali del canale “Classica”, sulle frequenze di “Sky TV”; le sue doti di comunicatore gli consentono inoltre di esibirsi sovente in qualità di presentatore di eventi musicali. Ha tenuto corsi estivi di interpretazione e viene spesso invitato a far parte di giurie in prestigiosi concorsi chitarristici. Sul fronte discografico ha al proprio attivo una decina di CD accolti con favore dal pubblico e dalla critica. Insegna chitarra al Conservatorio “Verdi” di Milano.