Strumenti per lo studio
del paesaggio
Un primo strumento di ricerca
riguardo al paesaggio è dato
dalla cartografia
Partiamo dalla definizione stessa di carta
Una carta è una rappresentazione ridotta,
simbolica ed approssimata della realtà.
E’ assolutamente sbagliato il termine “cartina”: le
dimensioni della rappresentazione non c’entrano
nulla!
1. Ridotta
• Ridotta perché bisogna necessariamente ridurre per motivi
pratici la superficie rappresentata.
La riduzione non è ovviamente a caso, ma in base alla scala, un
rapporto numerico (cioè una frazione) che indica di quante volte la
realtà è stata rimpicciolita.
Esiste una scala numerica (ad es. 1:25.000) ed una scala grafica,
in cui il rapporto numerico è rappresentato graficamente
2. Simbolica
• Simbolica perché utilizza simboli in gran parte esplicati in un
apposito spazio a bordo carta: la legenda.
Un particolare simbolo
è costituito dalla
modalità di
rappresentazione del
rilievo, e cioè le isoipse
o curve di livello. Si
tratta di linee che
collegano punti che
hanno la medesima
quota sul livello del
mare medio.
3. Approssimata
• Approssimata perché dal punto di vista della geometria è
impossibile trasferire con precisione assoluta una superficie curva
come quella terrestre su una superficie piana quale quella di un
foglio.
Per ridurre il margine di errore si ricorre perciò alle proiezioni.
Salvo diversa indicazione, in una carta il nord è
in alto.
Diversamente, la carta deve obbligatoriamente
riportare dov’è il nord
Le carte vengono classificate in base alla
scala:
• sino a 1:10.000 abbiamo piante (non
piantine!) se la carta rappresenta aree
urbane e mappe se essa rappresenta zone
rurali
• tra 1:10.000 e 1:200.000 abbiamo carte
topografiche
• sopra 1:200.000 abbiamo carte
corografiche, carte geografiche e planisferi
L’istituto che a
partire dall’Unità
realizza la
cartografia
ufficiale italiana
è l’Istituto
Geografico
Militare (IGM),
con sede a
Firenze.
Accanto ad
esso ogni
regione ha un
proprio ufficio
cartografico
regionale.
Perchè un Istituto Geografico Militare, e non un
ente civile?
Da sempre le carte sono state il punto di partenza
e lo strumento su cui si pianificavano le guerre.
Avere a disposizione una rappresentazione del
terreno significa conoscerlo, e sapere quindi in
quale area mi posso difendere meglio, dove
posso più facilmente attraversare fiumi o
montagne, ecc.
Esistono inoltre delle particolari carte che
rappresentano un determinato tema (cioè
argomento): le carte tematiche.
Le carte tematiche si dividono in qualitative e
quantitative.
Le carte tematiche sono dette qualitative se rappresentano una
qualità oggettiva, tangibile, del terreno (ad es. una carta
geologica).
Le carte tematiche sono dette quantitative se rappresentano un
dato numerico, statistico, astratto, intangibile (ad es. la densità di
popolazione)
Esistono inoltre carte più antiche di quelle fatte dall’IGM,
che come abbiamo detto pubblica la cartografia italiana
solo a a partire dall’Unità.
Si tratta della cosiddetta cartografia storica, carte
antiche molto diverse dalle attuali:
• spesso non hanno il nord in alto
• sono poco precise
• non utilizzano il sistema metrico decimale, ma le varie
unità di misura locali (miglia, pertiche, bracci, piedi,
ecc.), diverse da zona a zona.
A cosa serve la cartografia storica?
E’ utile per ricostruire le trasformazioni, a volte radicali,
che sono avvenute in un territorio nel corso dei secoli.
Posso cioè confrontare una carta storica di una zona
con una carta odierna e rilevare i cambiamenti
verificatisi.
E’ come sfogliare un virtuale “album fotografico” del
territorio
Un esempio: i Fiumi Uniti presso Ravenna.
Il Montone ed il Ronco, i due corsi d’acqua dalla cui confluenza si originano
appunto i Fiumi Uniti, sino agli inizi del XVIII secolo avvolgevano infatti “a
tenaglia” l’area urbana di Ravenna.
N
L’originaria
foce dei
Fiumi Uniti,
prima della
diversione
artificiale, in
una carta
del Bellardi
di inizio
‘700
Per scongiurare alluvioni (a quell’epoca resi tra l’altro più frequenti
dal periodo di deterioramento climatico noto come “Piccola Età
Glaciale”) i 2 corsi d’acqua furono oggetto di una diversione
artificiale,
completata nel
1739, che li
portò ad una
confluenza più
arretrata e ad
uno sbocco
nell’Adriatico
posto laddove
oggi sorgono
Lido Adriano e
Lido di Dante,
più a sud
rispetto a quello
originario.
La foce dei Fiumi
Uniti oggi in
un’immagine da
satellite
La ricostruzione di questi eventi non sarebbe possibile
senza la cartografia storica!
La cartografia è uno strumento fondamentale per conoscere il
territorio, ma non l’unico.
Accanto ad essa
abbiamo ad
esempio le
fotografie aeree…
…oppure in tempi più recenti le immagine da satellite.
Uno strumento potente, rapido e soprattutto gratuito per
procurarsi immagini da satellite di tutta la Terra è GoogleEarth,
software gratuito
Sopra: Malè, capitale delle
Maldive
A sinistra: Yerevan, capitale
dell’Armenia
Un ulteriore fonte di informazioni circa il
paesaggio e la sua evoluzione nel tempo è
dato dalla toponomastica (i nomi dei luoghi):
•Toponimi
•Idronimi
•fitotoponimi
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cartografia storica