La Responsabilità sociale di impresa nel quadro delle Linee Guida
Ocse: implicazioni per il territorio e per le Politiche di sviluppo
locale
Ministero per lo Sviluppo Economico – Punto di Contatto Nazionale
Progetto formativo per operatori di Istituzioni locali per la diffusione
delle linee guida OCSE per le imprese
Unione degli Industriali di Napoli
“Sala Cenzato” - Piazza dei Martiri 58
Napoli, 06 dicembre 2012
1. Inquadramento …
1
Il Ministero per lo Sviluppo economico, attraverso il Punto di Contatto Nazionale
(strumento istituzionale creato con legge 273/2002) è impegnato svolgere una
funzione di promozione e diffusione sul territorio nazionale dei principi della
responsabilità sociale delle imprese (RSI).
In relazione alle caratteristiche del sistema produttivo nazionale, è parso opportuno
ispirarsi ai principi guida formulati dall’Ocse per le imprese multinazionali e gli
investimenti esteri per verificarne la coerenza con le problematiche delle piccole e
medie imprese.
1. Inquadramento
2
In particolare per il sistema delle piccole e medie imprese il tema della RSI appare
legato:
 alle prospettive di crescita della competitività del sistema
 alle problematiche di contesto ed allo sviluppo territoriale locale
 ai rapporti con la Pubblica Amministrazione centrale e locale
In tal senso è stata promossa un’attività di sensibilizzazione ed informazione rivolta
agli operatori istituzionali ed ai soggetti economici e sociali operanti nelle Regioni
meridionali per favorirne la partecipazione consapevole ai processi di sviluppo
sostenibile.
2. La responsabilità sociale di impresa …
3
La Responsabilità Sociale di Impresa (CSR - Corporate Social Responsability) è
comunemente definita come:
l’integrazione volontaria delle problematiche sociali ed ecologiche
nelle operazioni commerciali
e nei rapporti tra le imprese e le parti interessate.
Le funzioni dell’impresa consistono, come noto, nel creare valore tramite la
produzione di beni e servizi domandati dalla società, generando profitti per i titolari e
gli azionisti (shareholder) e ricchezza per la società, in particolare creando
opportunità di lavoro.
Le imprese sono sempre più consapevoli che è necessario, ai fini di una prospettiva
durevole di sviluppo, perseguire gli obiettivi di crescita economica e di competitività
adottando strategie compatibili con la sostenibilità ambientale e sociale e con gli
interessi dei consumatori.
2. La responsabilità sociale di impresa …
4
Le imprese quindi assumono comportamenti di responsabilità sociale
volontariamente al di là di prescrizioni di legge in quanto ritengono, nel loro interesse
di sviluppo durevole, di dover tenere conto delle ripercussioni economiche, sociali ed
ambientali della loro attività.
Tale atteggiamento deriva:
 dai mutamenti introdotti dai processi di globalizzazione e dalla prospettiva di
lavorare su mercati sempre più interconnessi a livello planetario;
 dalla rilevanza assunta da fattori quali l’immagine e la reputazione per
competere a livello internazionale;
 dalla richiesta degli investitori finanziari di poter valutare oltre ai dati
economici informazioni più complete sui fattori di rischio e di successo
2. La responsabilità sociale di impresa …
5
I metodi e gli strumenti proposti in letteratura e nella pratica della CSR a livello
internazionale sono molti ed ampiamente diversificati.
Interessa, ai nostri fini, sottolineare che la RSI:
 è tale se strettamente legata allo specifico di impresa (business e criteri di
gestione) e non si pone come dimensione aggiuntiva esterna (filantropia o
mecenatismo)
 deriva da una scelta volontaria: l’impresa sceglie liberamente, al di là di
convenienze
immediate
e valutazioni
opportunistiche,
di
adottare
comportamenti tesi a soddisfare e superare le aspettative giuridiche,
commerciali e pubbliche che la società nutre nei suoi confronti e non può
rispondere a valutazioni opportunistiche
 comporta una forte attenzione agli stakeholder: include quindi non solo i
portatori di interessi e di diritti specificamente economici, ma anche quelli che
più generalmente rientrano nell’influenza delle attività dell’impresa (dipendenti,
fornitori, clienti, comunità sociale di riferimento, gruppi di interesse, generazioni
future).
2. La responsabilità sociale di impresa …
6
Miglioramento
organizzativo nelle
funzioni aziendali
Integrazione dei
criteri sociali ed
ambientali
Riduzione impatto
ambientale
VANTAGGI
RSI
Miglioramento
relazioni industriali e
prevenzione conflitti
Riduzione costi per
efficienza gestionale
Sviluppo capitale
umano e knowhow
2. La responsabilità sociale di impresa
7
CLIMA INTERNO
Soddisfazione
dei dipendenti
Conciliazione
tempi di vita e
di lavoro
AMBIENTE
ESTERNO
Miglioramento
relazioni con gli
stakeholder
Credibilità per
investitori ed
accesso al
credito
REPUTAZIONE
Valorizzazione
del marchio
Fidelizzazione
dei
consumatori
3. Le linee guida Ocse per le imprese multinazionali …
8
Le "Linee Guida dell'OCSE destinate alle imprese multinazionali” sono un corpo di
raccomandazioni rivolte dai Governi firmatari della Dichiarazione OCSE del 27 giugno
2000 alle imprese multinazionali contenenti “principi e norme volontari per un
comportamento responsabile delle imprese, conforme alle leggi applicabili”.
Pur essendo destinato alle imprese multinazionali, a fronte dei profondi cambiamenti
in corso nel contesto economico mondiale, tale documento è stato preso a
riferimento dalla Commissione Europea e dagli Stati Nazionali per estenderne i principi
a tutte le imprese.
Nel 2009 i 42 Paesi sottoscrittori
delle Linee Guida hanno deciso di produrre un
aggiornamento delle stesse alla luce degli ulteriori mutamenti intervenuti nel contesto
internazionale.
3. Le linee guida Ocse per le imprese multinazionali …
9
L’aggiornamento è stato approvato ad aprile 2011 in occasione del 50° anniversario
dell’Ocse.
Il nuovo documento introduce una specifica linea relativa al rispetto dei diritti umani,
con l'espressa responsabilità dell’impresa e dei suoi partners di praticarla nelle proprie
attività, richiamando a riguardo alcuni indicatori e standard internazionali già in uso
Viene inoltre rafforzata la linea di contrasto al lavoro forzato e minorile.
Sono inoltre meglio precisate le procedure rispetto agli standard da adottare, viene
proposta una procedure di due diligence per le imprese per prevenire i rischi di
mancato rispetto delle linee guida, anche rispetto alla catena dei partners e dei
fornitori.
Viene ulteriormente rafforzata la linea di rapporto con gli stakeholders.
3. Le linee guida OCSE per le imprese multinazionali …
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Le Linee Guida (nella versione aggiornata) contengono principi generali e
raccomandazioni specifiche relative ai seguenti ambiti:
I
Divulgazione
informazioni
II
Diritti umani
III
Occupazione
e relazioni
industriali
Diffondere, attraverso l’applicazione di elevati standard di qualità,
informazioni affidabili e pertinenti inerenti: identità aziendale, risultati
finanziari, obiettivi, organizzazione.
Rispettare i diritti umani nel quadro delle proprie attività e prevenire gli
impatti negativi diretti o indiretti sul rispetto dei diritti umani nel proprio
contesto, verificando anche eventuali ricadute negative nei rapporti
di affari con altre entità.
Rispettare i diritti dei lavoratori promuovendo la salute e la sicurezza sui
luoghi di lavoro, incentivando le professionalità e facilitando le relazioni
finalizzate alla contrattazione collettiva.
3. Le linee guida OCSE per le imprese multinazionali …
11
Le Linee Guida (nella versione aggiornata) contengono principi generali e
raccomandazioni specifiche relative ai seguenti ambiti:
IV
Ambiente
Valutare e monitorare gli effetti delle attività sull’ambiente istituendo un
sistema di gestione adeguato alla tipologia di impresa e proiettato alla
riduzione dell’impatto.
V
Lotta alla
corruzione
Non offrire indebiti vantaggi per mantenere od ampliare fette di
mercato; combattere la corruzione in ogni forma (tangenti ed
estorsioni).
VI
Interessi del
consumatore
Garantire la qualità e la sicurezza di beni o servizi offerti attraverso una
attenta gestione della soddisfazione del consumatore.
3. Le linee guida OCSE per le imprese multinazionali …
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Le Linee Guida (nella versione aggiornata) contengono principi generali e
raccomandazioni specifiche relative ai seguenti ambiti:
VII
Scienza e
tecnologia
Promuovere la compatibilità con politiche, progetti e programmi dei
paesi in cui operano, favorendo l’innovazione e lo sviluppo di
competenze.
VIII
Concorrenza
Svolgere le proprie attività nel rispetto dei vincoli, leggi e regolamenti
vigenti rifiutando accordi anti-concorrenziali tra competitors.
IX
Fiscalità
Contribuire alle finanze pubbliche del paese ospitante corrispondendo
le imposte dovute.
4. Gli indirizzi europei
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L’Unione Europea già nel 2001 con un libro verde ha promosso un dibattito su come
creare un quadro europeo favorevole alla RSI in funzione del conseguimento degli
obiettivi di Lisbona.
Nel 2006 è stata approvata la Comunicazione della Commissione al Parlamento
Europeo, al Consiglio ed al Comitato economico sociale “Il Partenariato per la
crescita e l’occupazione, fare dell’Europa un polo di eccellenza in materia di RSI”.
Più di recente (25.10.2011) è stata prodotta dalla Commissione una Comunicazione
su “Strategia rinnovata dell’UE per il periodo 2011-2014 in materia di responsabilità
sociale delle imprese”.
Tale strategia è coerente con gli obiettivi di Europa 2020 a sostegno dello sviluppo
sostenibile e di un’economia sociale di mercato altamente competitiva.
La novità di tale strategia, che assume la natura multidimensionale della Rsi e la
estende a tutte le imprese anche medie e piccole, è la proposta di un programma di
azioni, da ampliare e precisare nella nuova programmazione.
.
4. Gli indirizzi europei
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I punti principali sono:
• promozione della visibilità della RSI e diffusione delle buone pratiche
• miglioramento e monitoraggio dei livelli di fiducia nelle imprese
• miglioramento dei processi di autoregolamentazione
• aumento del “premio di mercato” per la RSI (consumi. appalti pubblici, investimenti)
• ulteriore integrazione della RSI nell’ambito dell’istruzione, della formazione e della
ricerca.
Alla luce dei comportamenti di alcuni investitori internazionali e di grandi gruppi
industriali nel contesto dell’attuale crisi finanziaria ed economica non sono mancate
a livello internazionale le critiche ad una visione puramente nominalistica della CSR
che non ha consentito reale trasparenza.
5. I Punti di Contatto Nazionali (PCN)
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I PCN rappresentano lo strumento istituzionale previsto dall’OCSE per la diffusione e
promozione delle Linee Guida che ogni Governo aderente alla “Dichiarazione” è
tenuto a costituire. I PCN devono garantire la diffusione e la concreta attuazione
delle Linee Guida attraverso un complesso di attività:
 promuovere e diffondere la conoscenza delle Linee Guida tra gli operatori
economici e del diritto
 condurre e/o partecipare ad azioni di sensibilizzazione sulle Linee Guida
anche in collaborazione con i soggetti pubblici e privati
 prevenire e/o comporre eventuali controversie insorgenti dal presunto
mancato rispetto dei principi delle Linee Guida da parte delle imprese, anche
tramite la consultazione delle parti coinvolte
 partecipare alle attività in seno al Comitato OCSE sugli Investimenti che
coinvolgono i PCN
 cooperare, ove necessario, con gli omologhi PCN degli Stati firmatari della
Dichiarazione OCSE
 partecipare agli incontri, nazionali ed internazionali, relativi alla RSI
www.pcnitalia.it
6. Gli strumenti e gli standard…
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L’efficacia di una strategia aziendale socialmente responsabile è legata alla sua
accountability ovvero il grado di affidabilità di un impresa, misurato in base alla sua
attitudine a “render conto” dei propri obiettivi, della propria attività e dei risultati
conseguiti. Attraverso questo tipo di dichiarazioni l’impresa rende conto dei valori
sociali realizzati.
Recentemente è stata pubblicata la norma UNI-ISO 26000 di guida alla responsabilità
sociale: la norma potrà essere adottata volontariamente dalle imprese e da organismi
pubblici e privati per orientare la propria azione soggetti pubblici e privati per
orientare la propria azione ai principi guida di:
6. Gli strumenti e gli standard…
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PRINCIPI GUIDA UNI-ISO 26000
RESPONSABILITA’
TRASPARENZA
ETICA
RISPETTO PER GLI STAKEHOLDER
RISPETTO PER LA LEGGE
RISPETTO DEGLI STANDARD DI
COMPORTAMENTO INTERNAZIONALE
RISPETTO DEI DIRITTI UMANI
6. Gli strumenti e gli standard…
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Altri strumenti di certificazione specifica sono:
SA 8000 - Social
Accountability
1000
AA 1000 Accountability
1000
Basato sulle convenzioni dell’ILO, sulla Dichiarazione Universale dei
Diritti Umani e sulla Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti del
Bambino. Sviluppato nel 1997 dal CEPAA - poi rinominata SAI (Social
Accountability International) - si compone di nove parametri sociali
volti all’incremento della capacità competitiva di quelle imprese che
forniscono garanzia del loro comportamento eticamente corretto
verso i lavoratori nell’ambito dell’intera filiera di produzione.
Studiato per supportare le imprese nella misurazione della qualità dei
loro investimenti nei campi etico-sociale e ambientale. Articolato nei
processi di accounting, auditing e reporting, è incentrato sul
coinvolgimento stabile e duraturo degli stakeholder nella vita
dell’organizzazione. Sviluppato nel 1999 dall’ISEA (Institute of Social
and Ethical Accountabiliy) vi aderiscono imprese, università ed ONG.
6. Gli strumenti e gli standard…
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Altri strumenti frequentemente utilizzati si possono raggruppare in
 Strumenti di rendicontazione sociale – rappresentano le diverse forme di
comunicazione dell’impresa con i propri stakeholder. Si affiancano volontariamente al
bilancio aziendale: il bilancio etico-sociale, il bilancio di sostenibilità, il bilancio
ambientale ed il bilancio di genere.
 Codici di autoregolamentazione: carta dei valori e codice etico
 Certificazioni ambientali: sono di vario tipo, obbligatorie in alcuni
concorrere ad appalti pubblici ; tra i più diffusi EMAS ed ECOLABEL
settori e per
Tali strumenti e certificazioni sono valutatati anche dagli investitori, in particolare dai
fondi etici, attraverso forme di rating e di auditing sociale
6. Gli strumenti e gli standard.
Normativa
generale di
regolazione e
controllo sulle
attività delle
imprese
Contributi
diretti
Contributi
indiretti
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In materia fiscale, ambientale, di sicurezza e regolarità del lavoro, di
tutela dei consumatori e della privacy, di lotta alla corruzione, di tutela
dei diritti di proprietà intellettuali e di lotta alla contraffazione
sostegno alle imprese attraverso incentivi finanziari e servizi reali per
l’adeguamento dei luoghi di lavoro, per la ricerca e le nuove
tecnologie, per l’innovazione tecnologica ai fini dell’introduzione di
produzioni eco-sostenibili, per agevolare il rispetto delle condizioni di
lavoro e la conciliazione vita/lavoro
sostegno ad attività di studio, ricerca ed iniziative di promozione e
divulgazione, premi a “buone pratiche”.
7. Il ruolo della Pubblica Amministrazione per la RSI …
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A livello centrale, oltre al Ministero per lo Sviluppo Economico, operano con
specifiche competenze e strutture dedicate: il Ministero del Lavoro e delle politiche
sociali, il Cnel , l’Inail, l’Unioncamere.
Le altre amministrazioni centrali rappresentate nel Comitato PCN (Affari Esteri,
Economia, Ambiente, Giustizia) sono attive con iniziative e progetti nei campi di
specifica competenza.
Hanno legiferato sulla responsabilità sociale le Regioni: Valle d’Aosta, Friuli Venezia
Giulia, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria Lazio
8. RSI e non profit
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I processi di Responsabilità Sociale di Impresa riguardano sia le imprese profit che
quelle non profit.
La letteratura internazionale si è riferita, parlando di RSI soprattutto alle imprese profit.
Esiste una tendenza a considerare la dimensione della responsabilità di impresa
come attinente alla sola sfera del sociale; si commette un doppio errore in tal modo:
 si riconduce il tema ad una dimensione etica astratta dal business
dell’impresa;
 si sovrappongono attività esterne all’impresa (liberalità, sponsorizzazioni,
filantropia, etc.) al tema della responsabilità sociale.
Altra cosa è riferirsi al consistente contributo che le imprese del Terzo settore possono
dare ai processi di diffusione della RSI ed alle sinergie opportunamente attivabili tra
imprese profit e non profit su questo tema.
9. Le criticità nei processi di diffusione della RSI …
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Alla luce di quanto esposto possiamo schematizzare lo stato dei processi di diffusione
della RSI in questo modo:
CSR/RSI Linee Guida Ocse
Imprese multinazionali
RSI - Raccomandazioni UE
e Governi nazionali
Tutte le imprese comprese le piccole e medie
RS - Responsabilità
Sociale
Tutte le imprese, le parti sociali, la pubblica
amministrazione, il Terzo settore ed il
partenariato del territorio
9. Le criticità nei processi di diffusione della RSI …
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Le criticità che si possono evidenziare, nonostante la notevole mole di studi ed
iniziative sull’argomento, riguardano:
una sensibilità culturale ancora insufficiente tra gli operatori istituzionali ed in alcune
realtà territoriali
un impatto concreto ancora ridotto sia in termini di benefici per le imprese, in
particolare per le piccole e medie, che per i cittadini ed i consumatori
la tendenza a privilegiare alcuni temi specifici in rapporto alle situazioni di contesto
(es. legalità nel Mezzogiorno) rispetto ad una visione complessiva
una difficoltà per la pubblica amministrazione a mettersi in gioco sul piano della
promozione e della comunicazione con i cittadini piuttosto che con la normativa di
regolazione, spesso ridondante ed inefficace
9. Alcuni spunti di discussione………
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Un primo tema riguarda i costi ed i benefici della RSI per le PMI:
 I costi sono immediati e i benefici differiti nel tempo: solo poche
imprese in tempo di crisi possono permettersi programmazione di
medio - lungo periodo
 I vantaggi di reputazione e di immagine dipendono dal tipo di
mercato; sono poco rilevanti, ad esempio, per la subfornitura
 I vantaggi nei confronti dei consumatori si realizzano con investimenti
consistenti nella comunicazione; le piccole imprese hanno difficoltà
ad entrare in reti e network per valorizzare i comportamenti
socialmente responsabili
 il supporto della pubblica amministrazione e del credito è carente
9. Alcuni spunti di discussione………
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Un secondo tema riguarda il ruolo della Pubblica Amministrazione :
 la pubblica amministrazione è socialmente responsabile per
definizione: in pratica spesso è accusata di assumere comportamenti
poco coerenti
 non sempre
sono attivati reali sistemi di controllo interno per
verificare il rispetto sostanziale delle regole, delle procedure e dei
tempi
 in carenza di risorse il tema, specialmente nei piccoli Comuni, non è
presidiato
 la semplificazione amministrativa ed il rapporto con gli utenti
necessitano di miglioramenti
 la rendicontazione sociale si sta diffondendo ma, talvolta, rimane
relegata all’ambito della comunicazione e non modifica i processi
organizzativi interni
9. Alcuni spunti di discussione………
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Un terzo tema riguarda i rapporti con i consumatori ed il territorio:
 l il tema della tutela dei consumatori è ancora percepito in modo più
difensivo che partecipativo
 l’attività amministrativa tende a produrre vincoli e divieti più che a
promuovere opportunità e sperimentare strumenti di premialità
 la pratica dello scouting dei bisogni e dell’analisi del contesto
territoriale per fare programmazione strategica ed adeguamento
procedurale ed organizzativo è ancora insufficiente

la governance dei processi di sviluppo locale è ancora
depotenziata dalla sovrapposizione di competenze e dai vincoli
procedurali nonostante il notevole miglioramento che si è registrato
negli ultimi anni (es. conferenze di servizi)
10. Alcune ipotesi di lavoro
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Le esperienze positive di applicazione della RSI non mancano anche se spesso sono
poco conosciute; tra le queste le aree di principale applicazione in Italia riguardano:
•
il welfare aziendale: servizi predisposti dalle imprese per i dipendenti per favorire
le pari opportunità, la conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro, le
integrazioni di reddito attraverso contributi extra-salario, il sostegno al diritto allo
studio in ambito familiare, interventi per facilitare la mobilità dei dipendenti etc.
•
Il tema del lavoro con riferimento alla sicurezza ed alle condizioni di lavoro
•
il tema ambientale con particolare riguardo al risparmio energetico ed allo
smaltimento ed al riciclaggio dei rifiuti
•
il sostegno ad iniziative di carattere culturale e sociale nel territorio di riferimento
Dall’analisi e dal confronto a livello locale si possono trarre quindi concrete
indicazioni per reinterpretare i principi ed i criteri suggeriti dall’OCSE in chiave di
affermazione di una Responsabilità sociale diffusa e condivisa nel territorio.
Si ringrazia per la cortese attenzione!
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presentazione - Sviluppo Basilicata