. ,, R LA STAMPA GIOVEDÌ 3 MARZO 2011 Spettacoli 41 Intervista In breve Wikileaks al cinema A Spielberg i diritti del libro su Assange FULVIA CAPRARA Come rinata I l suo prossimo film si chiama Very good girls, del cast fanno parte Dustin Hoffman, Dakota Fanning e Jennifer Lawrence, la notizia è apparsa con grande evidenza sulla prima pagina di Variety, durante l’ultima edizione della Berlinale. Eppure, secondo i maliziosi, l’aria soddisfatta e serena esibita da Susan Sarandon negli ultimi tempi non sarebbe da attribuirsi a motivi lavorativi. Anzi, come racconta lei stessa, il lavoro, in questo momento della sua vita, dopo la separazione da Tim Robbins, non è il primo e unico pensiero. Insomma, la voce, più volte smentita, del legame con Jonathan Bricklin, 31 anni, ultimamente immortalato al suo fianco nei più vari punti del globo, dall’Italia al Perù, potrebbe avere un fondamento. La ragione del feeling tra i due starebbe nella passione per il ping pong ed è vero che l’attrice, 63 anni, negli ultimi mesi parli del gioco con insolita passione. Le riprese di Very good girls, scritto e diretto da Naomi Foner, autri- Susan Sarandon presto sul set di Very Good Girls, scritto e diretto da Naomi Foner; con lei Dustin Hoffman, Dakota Fanning e Jennifer Lawrence Sarandon: la mia vita cambiata dal ping pong L’attrice, 61 anni, ha scoperto la passione del gioco col giovane Bricklin I suoi personaggi cominciare a vivere. Le guerre cambiano sempre l’individuo, soprattutto quando non si sa chi è il nemico». «Amo il cinema e penso che possa incoraggiare la gente ad essere protagonista della propria vita, spingerla a lottare in nome della propria dignità. Sono convinta che tutti i film siano politici nella misura in cui parlano di esseri umani e dei loro problemi. Quando una pellicola riesce ad aprire orizzonti nuovi, beh, allora un film serve veramente a qualcosa. È quello che è accaduto con Dead man walking, chi l’ha visto ha avuto la possibilità di guardare il problema della pena di morte da un’altra angolazione». A che cosa serve il cinema? «VERY GOOD GIRLS» «È un piccolo ruolo accanto a Dustin Hoffman, ma vicino a casa e mi sta bene così» ce di Vivere in fuga (da cui Sydney Lumet aveva tratto l’omonimo film), dovrebbero iniziare in giugno a New York. La storia parla di due grandi amiche e della prova cui sarà messo il loro rapporto nel momento in cui delle due perde la testa per un uomo che sconvolgerà il suo equilibrio, interpretato da Chris Evans. Le attrici della sua generazione si lamentano spesso, pochi ruoli, poco interessanti. Succede anche a lei? «Con l’età le parti che ci vengono offerte cambiano, è normale. In questo periodo, per esempio, mi stanno offrendo piccole partecipazioni, ma mi sta bene, soprattutto se le ri- il caso ADRIANA MARMIROLI MILANO D ici il titolo e sai di che parli: Happy Days, la serie simbolo degli Anni 50, che però risale ai 70. Ma da allora ha lasciato il segno nell' immaginario collettivo. Garry Marshal, che l’aveva ideato nel 1974, non è presente (è sul set) ma dà la sua benedizione: verrà. Aveva 40 anni allora, e Happy Days lo avrebbe reso un mito della Tv (sue anche le altre serie derivate: Mork e Mindy, Shirley e Laverne, ma niente in confronto al successo che gli avrebbe decretato un «filmetto» come Pretty Woman). Certo non immaginava che quella serie adolescenziale che già allora raccontava la nostalgia di un'epoca e di un' età, di uno stato dello spirito, innocente e ottimista, sarebbe diventato un musical, con le musiche e il libretto di Paul Williams: partito in sordina dalla profonda provincia americana, sarebbe giunto trionfalmente a Broadway, diventandone un hit. Rocky Horror Picture Show Thelma e Louise Dead Man Walking 1975, il cult movie britannico di Jim Sharman, la consacra agli occhi della critica Nel 1991 l’attrice interpreta al fianco di Geena Davis il road movie di Ridley Scott 1995, in cui l’interpretazione di suor Helen Prejean le consente di conquistare il Premio Oscar prese avvengono vicino casa, così posso stare con i miei figli adolescenti. E poi sono sempre stata molto curiosa, mi piacerebbe usare questa fase professionale per iniziare a lavorare con registi interessanti, anche se sconosciuti». Non ha mai pensato alla possibilità di diventare regista? «No, non è una prospettiva che m’interessa, io ho il mio posto e me lo tengo, se trovo storie che mi attirano le interpreto, è difficile caricarsi l’intera responsabilità di un film, ci devi credere davvero molto». Ha sostenuto l’elezione del presidente Obama, pensa che abbia mantenuto le sue promesse? «Sono stata molto felice della sua elezione, soprattutto per le speranze che ha dato a tanti. Fi- Happy Days & C. il musical celebra la nostalgia La Compagnia della Rancia lo porta in scena a Milano dal 24 marzo (a Torino dal 10 al 15 maggio al Teatro Alfieri). Forte di un' esperienza che risale a Grease, il musical che ha aperto la strada a una moda, ancora una volta Saverio Marconi ha scelto un titolo sicuro e noto, il piacere di immergersi nel passato, adeguando una produzione internazionale al nostro paese (tutte le canzoni sono state tradotte, solo la celebre sigla resta in inglese). «È una questione di certezze, un titolo noto attira il pubblico - spiega Marconi -, lo rassicura, gli dà il piacere di trovare qualcosa che conosce e ama». Forse non la storia ma certo i personaggi , Fonzie, Ricky, suo padre Howard Cunningham, Joanie, Chachi, Pinky e le Pinkettes, il bar di Alfred, le moto d'epoca, gonne a Flashdance a Torino (qui sopra) Happy Days a Milano (a destra) nora ha fatto un lavoro enorme, ma la situazione è complessa e la massa dei problemi da risolvere enorme». Si è schierata più volte contro la guerra in Iraq, qual è oggi il problema più importante da risolvere? «Credo che la cosa principale sia occuparsi delle persone che sono rientrate dal fronte, capire come aiutarle a integrarsi e a ri- Ha lavorato di recente alla realizzazione di un documentario a puntate sul ping-pong, come mai? «Non gioco troppo bene, però trovo che si tratti di un’attività veramente divertente, capace di mettere insieme persone di età ed estrazioni diversissime». Steven Spielberg realizzerà un film su Wikileaks. Il regista ha acquistato i diritti del libro «Wikileaks: inside Julian Assangès war on secrecy» (Wikileaks: dentro la guerra di Julian Assange sulla segretezza) scritto dai giornalisti del Guardian David Leigh e Luke Harding. I Charlie Sheen in tivù «La polizia ha preso i miei due figli» La polizia di Los Angeles ha portato via i due figli di Charlie Sheen dalla casa dell’attore eseguendo un’ordinanza giudiziaria. Lo ha rivelato l’attore al Today Show della Nbc. Un giudice di Los Angeles gli ha ordinato di stare ad almeno 100 metri dall’ex-moglie Brooke Mueller e dai figli: nel loro ultimo incontro, pochi giorni fa, le avrebbe detto che «avrebbe tagliato la sua testa per metterla in una scatola e spedirla alla madre». I Theodora, per droga Arrestata la figlia di Keith Richards La modella Theodora Richards, figlia del chitarrista dei Rolling Stones Keith Richards, è stata arrestata a New York per possesso di droga e per avere dipinto graffiti su un palazzo di Soho. I «Per meriti politici» Budapest dedicherà una piazza a Elvis Per ricordare il suo appoggio alla fallita rivoluzione ungherese, quando nel gennaio del 1957 cantò il gospel Peace in the Valley durante l’Ed Sullivan Show a sostegno degli insorti contro i sovietici, la città di Budapest dedicherà presto una delle sue piazze alla memoria del «re del rock’n’roll», Elvis Presley. I ruota e ragazzi col ciuffo. A vedere il musical ci si va genitori e figli, e talvolta anche nonni. Nostalgia canaglia insomma. Un' esperienza che Marconi per primo in Italia ha maturato, a partire da Grease. («Happy Days non è che la risposta a Grease», puntualizza). E che dimostra, malgrado la crisi che colpisce anche questi spettacoli per famiglie, di poter funzionale alla grande: Mamma mia (che il 7 apre il backstage del Teatro Nazionale di Milano al pubblico), gli Abba, le loro canzoni trascinanti e allegre, gli abiti sgragianti ed eccessivi. We Will Rock You, che ripercorre il repertorio arcinoto dei Queen ambientando il tutto in un ipotetico futuro in cui il rock è vietato e si pratica di nascosto. Lo stesso è per Flashdance adesso in scena a Torino: un film impresso nella memoria tanto da far dimenticare che le canzoni su cui si scatenava Alex erano un pugno. C'è stato spazio persino per un ritorno dell'eterno Jesus Christ Superstar e di un Pianeta perduto con Lorella Cuccarini. La riconoscibilità per tutti quindi, che prescinde - per una volta - anche dalla notorietà degli interpreti. Ma soprattutto il passato, che pareva migliore dell'oggi. E induceva a cantare e a sperare.