Wikileaks:
la cyberguerra di Julian Assange.
Cos'è Wikileaks?
Un'organizzazione internazionale senza scopo di lucro nata nel 2006, riceve in
forma anonima dei documenti coperti da segreto di Stato ("diplomatic
cables"). I "segreti governativi" vengono caricati sulla piattaforma Dropbox e
utilizzati per costruire articoli ed inchieste, poi diffusi in rete da server
nascosti.
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Un sito internet curato da giornalisti, attivisti e scienziati. I cittadini di ogni
parte del mondo possono inviare materiale «che porti alla luce
comportamenti non etici tenuti nascosti da governi e aziende». Lo staff del
sito, come gli stessi fondatori del progetto, i server e le redazioni, rimangono
anonimi.
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Un nuovo modello di "giornalismo scientifico e partecipativo": permette di
leggere un articolo e di approfondirlo immediatamente, consultando online i
documenti su cui si basa.
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Una sfida deontologica all'informazione tradizionale: trasparenza e rispetto
delle fonti, fino a che punto?
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La rivoluzione Wikileaks
Nel 1971 il quotidiano "New York Times" pubblicò i "documenti del
Pentagono" sulla guerra del Vietnam.
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Molti governi, come in Italia, pretendono restrizioni a Internet e alle
reti. Altri, come il governo Obama negli USA, sono passati in pochi
mesi dall'esaltazione di Internet come strumento di partecipazione alla
condanna di una minaccia contro il loro paese.
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Ad oggi, in Italia solo La Stampa (Anna Masera dal NYT) e
Repubblica.it si interessano ai "cablegate" di Wikileaks diffondendo le
documentazioni in tempo reale.
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"L'11 settembre della democrazia"
Cit. Franco Frattini, Ministro degli esteri italiano (28 novembre 2011).
"Dittatura è quando il governo controlla il
popolo, democrazia è quando il popolo controlla
il governo" (J.A.)
I cables di Wikileaks:
Luglio 2010: i documenti militari sulla guerra in Afghanistan. Una delle documentazioni più
estese nella storia militare degli USA, rivela informazioni sull'uccisione di civili da parte di truppe
statunitensi, britanniche e l'azione di sostegno di Pakistan e Iran ai talebani.
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Ottobre 2010: i documenti militari sulla guerra in Iraq. Durante una conferenza stampa a
Washingto, WikiLeaks diffonde il video di 17 minuti (Collateral Murder), che mostra l'assassinio
di almeno 12 civili iracheni, tra cui due giornalisti della Reuters. Un attacco messo in atto il 12
luglio 2007 da due elicotteri Apache statunitensi, che avevano confuso la videocamera dei
giornalisti con un'arma. WikiLeaks diffonde più di 300.000 documenti riservati dell'esercito
statunitense che rivelano gravi inadempienze delle autorità statunitensi nel perseguire abusi,
torture e violenze perpetrate durante la guerra in Iraq. La divulgazione dei documenti ha rivelato
anche la morte di oltre 15.000 civili in circostanze sconosciute e numerosi casi di torture da parte
di militari iracheni ignorate dall'esercito statunitense.
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Giugno 2014: il Tisa e l'accordo di scambio sui servizi. Un trattato riguardante il liberismo
selvaggio del mondo economico-finanziario nei paesi sviluppati da parte delle lobbies americane.
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Cables e fonti: da dove arrivano?...
...e chi le elabora? I mediatori.
I misteri di Wikileaks
Cosa sarebbe successo se Assange avesse caricato in rete tutti
i documenti senza mediazione dei quotidiani internazionali?
Corsa contro il tempo: si parla di una documentazione pari a
250mila leaks, per un totale di 500mila minuti, circa tre anni di
lettura.
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Mancanza d'analisi: quanto si sarebbe capito del linguaggio
diplomatico?
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Autorevolezza: avremmo creduto ai segreti di Wikileaks senza
la voce dei quotidiani che hanno selezionato, gerarchizzato e
contestualizzato le notizie?
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Colpito e affondato?
Chelsea Manning (allora Bradley), soldatessa americana 23enne che confessò
di aver passato i file ad Assange sui cables dell'Iraq ed Afghanistan: trattata in
modo disumano per 9 mesi e poi condannata a 35 anni di carcere dal governo
USA.
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Caccia all'uomo: dopo essere stato accusato di stupro da due partner
consenzienti, nel 2010 il governo svedese dirama in 130 paesi un arresto
internazionale per Julian Assange, oggi confinato nell'ambasciata dell'Ecuador
a Londra.
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Paypal, Visa, Mastercard e la banca svizzera di Wikileaks non accettano più
donazioni sull'hosting e cancellano il dominio del sito internet. Amazon nega i
server a Wikileaks.
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Nonostante tutto, si sono moltiplicati i siti "mirror", ovvero copie
costantemente aggiornate del sito esistente, con un altro indirizzo di dominio.
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Gli hacker di Anonymous hanno attaccato le aziende le istituzioni che hanno
provato a far tacere Wikileaks.
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Sulla scia di Assange.
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