NOI DONATORI 9/12 30-04-2004 11:45 Pagina 1 9 ...da “Noi in Fidas” di Bruno Pizzul Quando solidarietà fa rima con felicità Mai avrei immaginato di trovare, soprattutto tra i giovani, una così forte consapevolezza che soltanto rapportandosi agli altri in chiave di solidarietà e attenzione esiste la speranza di assaggiare barlumi di felicità ed in questo i donatori hanno di che riconoscersi “Felicità raggiunta si cammina per te sul fil di lama…” i ragazzi dell’Istituto Canossa di Fidenza hanno scelto questi versi di Eugenio Montale come filo ispiratore per una loro ricerca sulla felicità. Vi ci sono dedicati con giovanile entusiasmo, per nulla scoraggiati dalla consapevolezza che da sempre l’uomo si interroga sul tema e nessuno è mai riuscito nemmeno a proporre una definizione accettabile di quest’antica e apparentemente irraggiungibile aspirazione umana. Al di là delle infinite speculazioni filosofiche da cui si evincerebbe esser la felicità pura utopia per il semplice motivo che, comunque, non può durare per sempre, gli studenti hanno organizzato il loro lavoro sistemandolo organicamente per sezioni (letteratura, arte, musica, scienze, sport…). Hanno intervistato specialisti e uomini della strada, hanno raccolto testimonianze e riflessioni e, quale atto conclusivo del lungo lavoro, si sono confrontati in un convegno al quale ho avuto il piacere di partecipare come testimone del mondo sportivo. Attraverso quali strade si può raggiungere la felicità? Ogni relatore ha portato il proprio contributo specifico, indicando come, attraverso la creazione letteraria, artistica e musicale, la ricerca scientifica, la pratica sportiva, si possa approdare a momenti di grande gratificazione personale, con la straordinaria sensazione di gustare momenti o frammenti di autentica felicità. Inutile tener dietro ai sofismi di quanti ritengono lessicalmente improprio dire “sono felice”. Nella vita personale e di relazione ci sono tante occasioni per pronunciare queste parole, efficace sintesi di uno AVVISO AI DONATORI SOSPESI Al termine del periodo di sospensione i donatori riceveranno l’invito a ripresentarsi ai Centri Trasfusionali. Chi eventualmente non lo ricevesse può recarsi lo stesso per la donazione o per ulteriori controlli. Per informazioni, rivolgersi: FIDAS Verona, Viale dell’Agricoltura 1, Verona telefono 045/8202990. stato d’animo particolarissimo. Ogni singolo relatore ha raccontato, sulla propria personale esperienza e conoscenza, gli stimolanti percorsi di un fare che porta a singolari situazioni di soddisfazione e appagamento: è stato interessantissimo ascoltare testimonianze così differenziate e addirittura sorprendente verificare come i giovani studenti fossero attenti e affascinati. La cosa che però più mi ha colpito è constatare come tutti abbiano individuato un costante filo conduttore riconducibile alla solidarietà e all’attenzione verso gli altri. Chi scrive, dipinge, suona, studia, gioca lo fa per se stesso, per raggiungere determinati obiettivi e risultati personali, ma soprattutto per relazionarsi con gli altri, per dare qualcosa, per condividere conquiste e gratificazioni. Come se non fosse possibile esser felici solo per se stessi. Una sorta di tensione solidaristica irrinunciabile perché il senso di appagamento personale assuma contorni e significati concreti e valutabili. Il donare, il dare, il condividere. Mai avrei immaginato di trovare, soprattutto tra i giovani, una così forte consapevolezza che soltanto rapportandosi agli altri in chiave di solidarietà e attenzione esiste speranza di assaggiare barlumi di felicità. Vivendo questa singolare esperienza mi sono scoperto a pensare come proprio i donatori di sangue, interpreti del gesto d’amore più umano e immediato, siano i depositari di un patrimonio straordinario, quasi avessero a disposizione una riserva costante di felicità. Travolti dai ritmi vertiginosi cui ci condanna il moderno sistema di vita, ci facciamo spesso distrarre e perdiamo d’occhio i veri valori: rincorriamo disperatamente chimeriche soddisfazioni che non ci lasciano nulla di positivo e dimentichiamo che si può esser contenti o addirittura felici anche con un semplice gesto di amore e di condivisone. A costo di sembrare esageratamente buonista chiuderò con le parole del sommo Shakespeare: “La mia generosità è come il mare e non ha confini e il mio amore è altrettanto profondo, ambedue sono infiniti e così più do a te più ho per me”. I donatori hanno di che riconoscersi e di che esser contenti. Anzi, felici. La musica quale messaggio per divulgare la cultura della donazione Nell’ambito delle iniziative volte a divulgare la cultura della donazione, soprattutto tra le nuove generazioni, i giovani della Fidas Verona e la sezione di Lugo di Valpantena, hanno organizzato due serate musicali ben riuscite. Il Gruppo Giovani sono stati presenti al discopub Trend-Up di Negrar. All’interno del locale i giovani hanno allestito un loro stand informativo dove hanno contattato i ragazzi presenti e parlato loro della donazione. Lanciare il messaggio della donazione era lo scopo della serata e per far capire ai ragazzi che si può concilia- re uno stile di vita giovane ed essere ugualmente donatori di sangue. Per la cronaca l’inizio era per le ore 23 e chi all’uscita consegnava il biglietto-invito aveva una sconto di 2 euro. La serata ha visto esibirsi dal vivo il gruppo “Illeciti musicali” che hanno suonato cover di vario genere e autori diversi. Dal rock di Ligabue, Negrita e Litfiba passando per il funky di James Brown e simili. La seconda manifestazione, come detto, è stata organizzata dalla sezione Fidas di Lugo presso la sala polifunzionale mons. Antonio Fassani. All’insegna del Karaoke + discoteca + simpatia = Zanga Music. Dalle ore 21, con un continuo susseguirsi di interpretazioni musicali, intervallate da spot promozionali, è andata in onda una serata divertente e ben riuscita. Nella foto: a sinistra, giovani Fidas durante una serata musicale; nella foto a destra un ammicante biglietto-invito NOI DONATORI 9/12 30-04-2004 11:45 Pagina 2 10 FILO DIRETTO lettere, richieste, curiosità, opinioni in redazione LE RISPOSTE ALLE LETTERE SONO A CURA DELLA PRESIDENZA PROVINCIALE Esclusione temporanea dalla donazione Gentile redazione, ho sentito affermare che in Italia può capitare che vengano applicati “due pesi e due misure” per lo stesso caso in tema di esclusione temporanea della donazione. È possibile che centri trasfusionali, persino della stessa città, si comportino in modo diverso nella valutazione della stessa patologia? Qual è la vostra opinione? Marco Benetti I criteri di esclusione temporanea o permanente alla donazione di sangue sono uniformi per tutti i servizi trasfusionali e dettati dal D.M. 26 gennaio 2001. È peraltro a giudizio del medico che effettua la selezione del donatore e che applica tale normativa e le relative linee guida, emanate dalle società scientifiche, valutare ogni singolo caso. Come si svolgono le donazioni in aferesi? È vero che si può donare un singolo elemento del sangue? Vorrei capire come si svolgono le donazioni in aferesi. Davide Compri Si può donare un solo componente del sangue, cioè solo plasma, solo piastrine o solo globuli bianchi, mediante la procedura di aferesi che consiste nel prelievo di sangue intero, separazione degli elementi del sangue, raccolta dell’emocomponente desiderato e reinfusione delle parti rimanenti. Per l’esecuzione di tale procedura, che avviene in più cicli, esistono apposite apparecchiature. Peso meno di 50 Kg. Posso donare sangue? Gentile redazione, vorrei sapere come FIDAS Sezione di Fumane Ricordo di Dino Righetti Una vita per i Donatori, per il volontariato Riceviamo e volentieri pubblichiamo, per ricordare la memoria di un uomo forte e generoso, la lettera che la figlia Clara ha inviato in risposta a quella che il presidente provinciale Fidas ha inviato alla famiglia in occasione della scomparsa di Dino Righetti, presidente della sezione di Fumane. Fumane, 31 dicembre 2003 Caro Presidente, non so come ringraziarLa. Ricevere la Sua lettera, insieme al mio libretto, mi ha fatto un piacere immenso, mi ha commosso e allo stesso tempo mi ha reso la persona più felice a questo mondo. Sentire le sue parole descrivere il mio papà mi hanno fatto ricordare quanto è stato importante per me. Ho sempre seguito mio padre fin da piccolina in tutte le cose che ha costruito con tanto amore. È stato ed è tutt’ora per me un grandissimo esempio; è stato ed è il mio migliore amico. Ora mi manca tanto, troppo, anche se cerco di non pensarci molto. Le tante volte che mi ritrovo a pensare a lui, cerco di ricordarmelo com’era, cerco di ricordarmi i momenti più belli e teneri che ho avuto la fortuna, anche per poco, di passare con lui. E forse proprio questi ricordi consentono anche, a me e alla mia famiglia, di non pensare alle terribili sofferenze che ha sopportato il mio papà in quei due lunghissimi mesi: lui, uomo forte com’era, si è visto costretto ad essere curato e appoggiato, anche per le cose più semplici e naturali, da altre persone; lui, uomo curato e preciso com’era, si è visto trasformare in una persona distrutta dal cancro. Eppure nei suoi occhi, nonostante la sofferenza, c’è sempre stato fino all’ultimo giorno una forza e un amore che non avevo mai notato prima in lui. Sa, ho sempre creduto in Dio e ci credo tutt’ora, ma in quei giorni mi chiedevo come il Signore potesse permettere che una persona soffrisse in quel modo e soprattutto una persona che aveva dato molto come il mio papà. Mi ha insegnato tanto questa brutta esperienza, mi ha fatto crescere, diventare più forte, diventare una donna e apprezzare le cose belle e incredibili che ogni giorno ci offre la vita. Sono contenta di continuare i progetti che lui ha fatto nascere, in cui ha creduto e che ha portato avanti. Il mio cuore si riempie di gioia e di tenerezza ripensando al 15 ottobre, giorno in cui felice sono andata a trovare il mio papà in ospedale; quello è stato il giorno della mia prima donazione di sangue e quando sono andata a dirglielo il suo volto si è illuminato di felicità, di orgoglio e di fierezza. Ecco a cosa penso quando sono triste e quando mi manca tanto il mio papà. Penso a quel giorno. Per me è una gioia poter donare sangue; forse è uno dei modi che mi permette di avere e sentire ancora qui vicino a me, anche se non più fisicamente, il mio caro papà Dino che mi ha dato veramente tutto. Spero di non essermi dilungata troppo, rischio che corro ogni volta che parlo e scrivo di mio padre. Mi sentivo di risponderLe e soprattutto di farlo così. Auguro di cuore anche a Lei e alla sua famiglia che il Nuovo anno porti tanta e tanta serenità. La ringrazio ancora. Con affetto e stima. Clara Righetti mai una persona che pesa meno di 50 kg non può donare sangue. Io sono una ragazza di 21 anni che pesa 44 kg per 1.60 di altezza e sarei veramente interessata a donare il sangue, ma so che c’è una legge che lo vieta. Ci sono forse dei rischi? Loredana Piccoli Lo studio della fisiopatologia umana ha permesso di dimostrare che un soggetto adulto sano tollera, senza conseguenza, la perdita fino al 13% del suo volume ematico. Questo vuol dire che a una persona di circa 50 Kg di peso, nel quale circolano circa da 3,7 a 4,3 litri di sangue, ne possono essere sottratti con una donazione in condizioni di sicurezza al massimo 480 centimetri cubici, prelievo per gli esami di laboratorio compreso. La donazione di sangue nell’ambito della Comunità Europea è stata fissata in 450 centimetri cubici. È stato necessario fissare un quantitativo standard innanzi tutto per uniformare l’unità di misura della trasfusione, affinché un paziente trasfuso con le sacche a Dublino o a Siviglia o a Milano avesse per definizione ricevuto la stessa quantità di sangue. Poi si è stabilito arbitrariamente in 450 il volume del prelievo, in quanto una donazione del genere poteva essere fatta senza problema da qualunque adulto pesasse almeno 50 Kg (oltre il 90% della popolazione tra i 18 e i 65 anni). Ecco dunque perché, se un donatore pesa meno di 50 Kg, non può donare: rischierebbe di essere sottoposto ad un prelievo superiore al 13% del suo patrimonio ematico, evento che potrebbe creargli un danno, cosa che, a sua volta, contravviene al primo comandamento di chi opera in un Servizio di Medicina Trasfusionale “ 1°: Non far male a chi dona!”. Le domande del questionario e l’agopuntura Un po’ di anni fa ho donato il sangue e nel questionario mi chiedevano se facessi l’agopuntura. Hanno deciso di proseguire quando ho dichiarato che gli aghi erano miei personali. Potete spiegarmi perché sono risultata idonea e per che motivo. Per quanto tempo, invece, avrei potuto essere resa non idonea? (lettera non firmata) L’uso promiscuo di aghi (compresi quelli da agopuntura) è ed è tuttora causa di numerosi casi di trasmissione di epatite e di AIDS. In tutto il mondo occidentale, però, sono ormai anni che l’impegno di set di aghi “usa e getta” o personalizzati ha scongiurato definitivamente questo rischio. Si deve però ancora constatare che qualche imprudente, soprattutto in corso di viaggi all’estero, si sottopone al rituale del tatuaggio senza usare questa precauzione. È per questo che nel questionario tipo adottato nei centri di raccolta del paese si riscontra questa domanda. L’idoneità prevista per questi casi è di un anno; precedentemente era di sei mesi, tempo giudicato più che ragionevole, anche in considerazione del tempo di incubazione di queste malattie e della sensibilità dei test effettuati. Evidentemente il legislatore ha subito in questa circostanza il pressing dell’opinione pubblica e dei media, sempre troppo attenti agli aspetti scandalistici del mondo della trasfusione. Vademecum del donatore Chi può donare… … tutte le persone in buona salute, di età compresa tra i 18 e i 65 anni … chiunque abbia un peso non inferiore ai 50 kg. … tutte le persone che non sono state affette da particolari disturbi: epatite virale, affezioni cardiache, malattie veneree, ecc… il tuo colloquio con il medico chiarirà i tuoi dubbi. Perché donare… …perché spesso una trasfusione costituisce il mezzo indispensabile per salvare la vita ad un ammalato …perché gli interventi chirurgici più difficili richiedono grandi quantità di sangue …perché potremmo averne bisogno tutti. Dove e come donare… …presso i Centri Trasfusionali nelle strutture ospedaliere. L’accertamento dell’idoneità del donatore viene eseguita da un medico …a digiuno da almeno 8 ore, possibilmente nelle prime ore del mattino, astenendosi dal bere alcolici e bevande zuccherate nelle ore precedenti il prelievo …vincendo tutte le nostre piccole paure e superando l’indifferenza verso i problemi sociali. Da sapere che… …il donatore non corre alcun pericolo di infettarsi, in quanto il materiale impiegato è sterile e monouso …il donatore è periodicamente sottoposto ad una visita completa di esami clinici a tutela preventiva della sua salute. Centri Trasfusionali veronesi “dove si può donare”: Ospedale di B.go Trento Vr Ospedale di B.go Roma Vr Ospedale di Legnago Ospedale di Villafranca Ospedale di Bussolengo Ospedale di S. Bonifacio Ospedale di Negrar Ospedale di Bovolone Ospedale di Tregnago altri… 045 8072150 045 8074321 0442 632535 045 6338224 045 6769256 045 6138466 045 6013111 045 6999577 045 7808366 Per informazioni chiama “FIDAS VERONA” DONATORI VOLONTARI DI SANGUE Viale dell’Agricoltura 1 Verona Tel. 045/ 8202990 NOI DONATORI 9/12 30-04-2004 11:45 Pagina 3 11 SPORT E SOLIDARIETÀ - Prosegue la proficua collaborazione con l’Hellas Verona GIANLUCA PEGOLO www.fidasverona.net Con il “mitico” berrettino 22 ANNI Grande disponibilità dei giocatori gialloblù e dei giornalisti delle tv locali per diffondere la cultura della donazione - Con la società attuate altre iniziative TANTE GOCCE DI SUDORE DIFENDI LA VITA LO SPORT DONA SANGUE LA VITA UNA GOCCIA DI SANGUE GIANLUCA PEGOLO - PORTIERE HELLAS VERONA, NAZIONALE UNDER 21 PER INFORMAZIONI CHIAMA TEL. 045 8202990 FIDAS VERONA DONATORI VOLONTARI DI SANGUE VIA DELL’AGRICOLTURA N°1 - VR Con il “mitico” berrettino rosso… Penso proprio che si possa ritenere un mito, tanto si è rivelato un’idea vincente. Parlare del berrettino della Fidas Verona e della preziosa collaborazione con la squadra di calcio dell’Hellas, vuol dire certamente parlare di una delle iniziative più importanti ed efficaci per la promozione del dono del sangue che i giovani della Fidas Verona propongono: riesce infatti ad arrivare direttamente a centinaia di migliaia di sportivi di tutta Italia. L’iniziativa è nata sei anni fa quando da poco era diventata operativa la Fidas con l’unificazione di varie associazioni di donatori di sangue. Un intraprendente attivista del Gruppo Giovani, chiedendosi come poter far conoscere a tutta la città e la provincia il nome Fidas, ebbe una brillante idea: visto che il calcio è uno sport molto popolare, perché non proporre alla società dell’Hellas Verona di far portare ai propri giocatori un berrettino e quindi fare una sorta di gemel- laggio? La cosa venne proposta ai vertici della società e l’iniziativa fu accolta con grande disponibilità. Furono fatti confezionare da una ditta specializzata dei cappellini rossi con il logo dell’Hellas Verona ed il marchio Fidas. Così, ogni volta che il Verona gioca al stadio Bentegodi, alcuni giovani rappresentanti Fidas sono presenti nelle varie sale stampa per consegnare ai giocatori il berrettino da portare durante le interviste del dopo-partita. Un grosso plauso va rivolto a tutti i giocatori gialloblù che sempre, e con grande disponibilità, accettano di sottoporsi al “rito” domenicale che i giornalisti tv Gianluca Tavellin, Gigi Visentini e altri loro colleghi, puntualmente propongono ai loro telespettatori. Con il passare del tempo molte associazioni federate alla Fidas, sono venute a conoscenza della nostra iniziativa e da tutte le parte d’Italia sono giunti complimenti. Perfino durante il Meeting Nazionale Giovani Fidas, tenutosi lo scorso anno nella nostra città, il gadget più ambito dei giovani delegati era proprio il “mitico” berrettino. Ma la collaborazione con l’Hellas Verona prosegue intensa anche con altre iniziative. Il portiere Gianluca Pegolo fa da testimonial e presta la sua immagine per la stampa di manifesti, depliants e calendari che vengono distribuiti dalle 70 sezioni Fidas Verona su tutto il territorio provinciale. Altri giocatori, quali Mazzola, Melis, Cossu, Dossena, Biasi assieme a Pegolo, compaiono sul tabellone luminoso dello stadio e, con uno slogan molto efficace, invitano gli sportivi a donare sangue. Noi pensiamo che questo sia un lavoro di semina molto efficace e ben fatto che certamente sta dando e darà frutti anche negli anni a venire. Concludendo non ci resta che fare un caloroso augurio al vecchio e glorioso Hellas di ritornare presto ai livelli che gli competono e perciò forza Verona, forza Fidas e occhio alle interviste del dopo-partita. Silvano Muraro Nelle foto: in alto a sinistra, il portiere Gianluca Pegolo testimonial Fidas Verona; a destra, il “mitico” berrettino; al centro, alcuni giocatori dell’Hellas Verona come appaiono sul tabellone luminoso allo stadio. Si svolgerà a Fonzaso, vicino a Feltre, il 26 e 27 giugno con la partecipazione di ben 6 formazioni di sezioni Fidas Verona Un torneo di calcio per “fare” nuovi donatori Vi possono partecipare soltanto donatori o aspiranti donatori - Al di là del risultato, sarà sicuramente una festa dello sport, una festa della Fidas - Promosse numerose iniziative collaterali Anche un torneo di calcio può servire ad avvicinare alla donazione; è l’obiettivo dichiarato dagli organizzatori della due giorni sportiva che, sponsorizzata dalla Fidas Regionale, si svolgerà nei giorni 26 e 27 giugno a Fonzaso, vicino a Feltre. La sua formula è molto particolare e prevede incontri di breve durata con l’utilizzo dei giocatori tipo basket, con entrata e uscita durante il gioco. La nota più importante però è che possono partecipare soltanto donatori o aspiranti donatori; l’esperienza acquisita dal precedente torneo giocato due anni fa e che ci ha portato oltre 20 nuovi donatori, è stato un ulteriore stimolo per la partecipazione di ben 6 squadre di 12 giocatori di Fidas Verona. Sono infatti rappresentate le sezioni di S. Martino B.A., Lavagno, Perzacco, Castelletto, Dossobuono ed il Gruppo Giovani provinciale, sulle 24 squadre provenienti da tutte le provincie del Veneto. Non c’è dubbio, una nutrita rappresentanza. Sarà una festa dello sport, una festa per giovani e meno giovani, una festa della Fidas che permetterà la conoscenza e lo scambio di esperienze tra i donatori ma soprattutto porterà, al di là del risultato sportivo, nuove amicizie. Per chi non partecipa un invito a Fonzaso RICORDA! per assistere, applaudire e divertirsi agli incontri e alle numerose iniziative promosse dagli amici feltrini. Andrea Campara Prima di fare un viaggio o prima di andare in ferie, passa al Centro Trasfusionale. C’è qualcuno che ha bisogno di te!!! NOI DONATORI 9/12 30-04-2004 11:45 Pagina 4 12 Fidas Castelletto: una sezione piccola ma molto attiva Il nuovo presidente, Stefano Trettene, ha indicato la via per lo sviluppo che deve passare attraverso la visibilità del gruppo - Nel 2003 raddoppiati donatori e donazioni ...da “Noi in FIDAS” Ogni dono è unico ed irripetibile di Aldo Ozino Caligaris - presidente Fidas nazionale Una piccola sezione, quella di Castelletto, la più piccola dell’associazione Fidas Verona, ma che, a seguito di un forte rinnovamento all’interno della stessa, sta aumentando con costanza sia nel numero di donatori che in quello delle donazioni. Il nuovo presidente, Stefano Trettene (in alto nella foto) ha indicato la via per lo sviluppo che deve passare attraverso la visibilità del gruppo con iniziative, incontri e partecipazione alla vita associativa di zona. Durante l’assemblea della sezione ha ribadito: "Siamo pochi, ma ogni mese ci troviamo uno o due nuovi aspiranti donatori e questo ci conferma che a fine anno i nostri aderenti saranno più che raddoppiati". Infatti, stillando un consuntivo di fine anno, notiamo che i numeri dicono che i donatori attivi sono passati da 10 a 29 mentre le donazioni sono salite a ben 57, con un incremento percentuale da vero record. Fra le varie attività promozionali, i volontari della sezione Fidas di Castelletto hanno partecipato anche al torneo di calcio organizzato dalla Fidas di Perzacco, ove si sono classificati al secondo posto finale. Altra iniziativa, inerente al “Progetto scuola”, è stata quella effettuata presso la scuola materna di Castelletto (foto al centro) con consegna di un piccolo dono ai bambini nella ricorrenza di S. Lucia. Analizzando i dati relativi al 2003, il risultato ottenuto è assai lusinghiero e di questo i donatori sangue Fidas di Castelletto devono veramente andarne orgogliosi. S. Nazaro e Ferrovieri insieme per la “Giornata del Donatore” La sezione di S.Nazaro e Ferrovieri, presiedute da Flavio Maddalena e Aldo Boron, ha celebrato l’annuale “giornata del Donatore”. Il programma della manifestazione prevedeva il ritrovo dei partecipanti, la S. messa, nella chiesa di S. Nazaro e Celso, il pranzo sociale presso una nota trattoria cittadina. Nella sua relazione, il presidente della sezione di S.Nazaro ha voluto sottolineare che la sezione, dopo un periodo di stasi, pian piano sta recuperando e l’adesione di nuovi donatori consente di guardare avanti con fiducia; Aldo Boron, a nome della sezione Ferrovieri, ha voluto ricordare, fa l’altro, che nel prossimo anno sarà festeggiato il 50° di fondazione, fatto questo che la annovera fra le prime sorte in Italia. Ha concluso la festa delle due sezioni, la premiazione dei donatori benemeriti. Sono stati premiati: con diploma di benemerenza: Bissoli Gianluca, Macchiella Rita e Tirelli Alberto; diploma con medaglia di bronzo: Bilancio Orlando, Frigo Raffaele, Maddalena Marco, Sona Gianfranco, Terramozzi Luigino, Turetta Roberto, Visentini Mirko, Zantedeschi Ivana e Zoccatelli Andrea; diploma con medaglia d’argento: Cenzon Fabio e Cherulli Claudio; diploma con medaglia d’oro: Combatti Paolo e Migliorini Maurizio; diploma con croce d’oro: Biasi Renzo, Boscagin Roberto, Fioroni Gianfranco e Maddalena Flavio; distintivo d’oro al merito: Faccio Gianfranco, Riolfi Claudio e Sartori Daniele. Appena puoi passa al Centro Trasfusionale. Qualcuno ha bisogno di te. Ogni donazione di sangue o di un suo componente costituisce un atto che motivazioni, disponibilità, emozioni e finalità lo rendono un evento con caratteristiche uniche e non ripetibili, sebbene ogni unità di sangue donato sia apparentemente identica ad un’altra. Ogni donazione, con il suo contenuto di energia vitale che le appartiene, rappresenta una speranza, un’indispensabile risorsa, spesso la salvezza per la vita di un altro uomo. Per le uniche ed irripetibili donazioni di sangue dei donatori Fidas, sono oggi ad accogliere la responsabilità della Presidenza nazionale (nella foto) e con essa la Direzione editoriale del giornale “Noi in Fidas”. Per molte centinaia di migliaia di donazioni degli ultimi diciotto anni siamo sinceramente grati ed onorati della Presidenza, operata per la Fidas da Dario Cravero, con disponibilità, competenza, determinazione, esuberanza nel valorizzare ognuna di queste donazioni ed accrescerne il significato e l’importanza. Un GRAZIE unico ed irripetibile per il dono dei valori, degli insegnamenti, dei risultati conseguiti e, perché no, di quella “spigolosità tipicamente piemontese” che Dario Cravero consegna come preziosa eredità ad ognuno di noi. Per ogni donazione di sangue, e per ogni donatore, devono essere garantiti pari dignità, valore e rispetto ovunque avvenga ed in qualunque momento. Non esistono i primi e gli ultimi della donazione di sangue: il donatore ha il primato della sua volontaria generosità e l’umiltà della sua anonima gratuità ma anche il diritto che tale primato e che tale essenzialità gli siano riconosciuti ovunque e comunque. Ogni donatore deve sentirsi doveroso strumento sussidiario della salute dei concittadini, deve essere accolto e gratificato per la donazione effettuata, deve poter capire il motivo di un eventuale rifiuto alla sua disponibilità. Il valore della donazione di sangue, atto generoso volontario e gratuito, non si misura in termini economici, di risorse e di bilanci, sebbene la donazione rappresenti, poiché fonte indispensabile, l’elemento base di produzione e di servizio della medicina trasfusionale e conseguentemente la garanzia di molte pratiche mediche e chirurgiche. Ogni programmazione sanitaria ed a qualsiasi livello, nazionale, regionale o aziendale, deve tener conto delle valutazioni di obiettivi, di risorse e di costi per ogni singola prestazione sanitaria. La non autosufficienza nazionale per sangue ed emoderivati denota che non tutte le strade siano state perseguite, che non tutti gli sforzi siano stati compiuti nel considerare la donazione di sangue elemento di indispensabile garanzia al funzionamento del sistema. Sistema che ha come attori protagonisti le federazioni ed associazioni di donatori, la medicina trasfusionale e le istituzioni. È necessario riaffermare con determinazione che la donazione ed il donatore debbano essere al centro dell’attenzione e dell’attività che siamo chiamati a svolgere, in qualità di Presidente nazionale, di Consiglieri eletti, di Dirigenti e di Volontari, nel rispetto di quel significato di univocità ed indispensabilità dell’atto ma nella consapevolezza che pari dignità e pari trattamento gli siano sempre riservati. La Fidas ha il compito di facilitare la divulgazione e la promozione del dono del sangue, in ogni ambito sociale e per ogni fascia di età; ha l’impegno di garantire contributi unitari ed adeguati per la copertura dei costi delle attività svolte; ha l’onere di mantenere e rafforzare il ruolo indispensabile della donazione nella ridefinizione della normativa del sistema trasfusionale nazionale; il tutto mantenendo il doveroso rispetto reciproco con le associazioni consorelle. La Fidas ha peraltro, in quanto federazione di Associazioni autonome, il dovere di rispettare le singole autonomie ma ha anche il diritto di garantire, attraverso le proprie rappresentanze centrali e periferiche, il giusto riconoscimento, per significato e valore, di ogni donazione. Mi sia permesso il pensierino del mattino, sebbene di uno di questi mattini torbidi d’umidità e di calore e non solo meteorologicamente parlando, che l’orgoglio di essere donatore e di ogni dono del sangue, unico ed irripetibile, costituisca la forza cementante della Federazione e rappresenti, con dignità e determinazione, il valore ed il peso della Fidas nell’ambito del volontariato e della solidarietà.