MIRA - Devi conoscere tutto questo, figlio La ballata della vita e della morte mio. CORO – E’ questo che devi conoscere: il dolore patito, una madre diversa dalla tua, la Parca filava il filo della vita mentre l’uomo stava a guardare. Recideva gli esseri che abitavano il mondo mentre l’uomo la stava a guardare. violenza subita, Dal bosco inveiva contro il genere umano la musica di una vecchia, MIRA il ritornello di una Parca che fila, sempre, mentre l’uomo la stava a guardare. LETTURA SCENICA MIRA poemetto drammatico Malediva le razze e le genti tutte, mentre l’uomo la stava a guardare. inesorabile, la vita e la morte. MIRA – E dove ci porta questo viaggio, dove ci conduce. Lui fu tentato di strapparle l’arcolaio, la morte si azzittì; l’uomo afferrò il filo e morì! Si ringraziano: Testo di Irina Possamai e musica di Annamaria Federici con Linda Canciani, Celeste Miolli, Valentina Paronetto Sabato 21 maggio 2011 Ore 20:45 Auditorium Palazzo Piva VALDOBBIADENE (TV) Ingresso libero MIRA Dall’Iliade al ratto delle Sabine, dal Vietnam al Ruanda, il corpo della donna ha guerra. fatto parte Stupri sessuale, di del bottino massa, gravidanze di schiavitù forzate. Atti di morte e di annientamento dell’identità. Identità femminile ma anche identità di popolo. figli Perché e la soldati donna che è Madre, combattono di per difenderla; è simbolo dell’onore della famiglia e della nazione. Perché la donna è posta in gioco, da disonorare, disprezzare, distruggere, come atto di potere sul nemico. La guerra dunque, dell’eterno conflitto femminile, tra nazionalismo genocidio tra yin e teatro maschile e yang, nutrita e dai e tra integrazione, culturale collettiva, come tra memoria sopravvissuti Mira è la storia di una donna che parte verso Est alla ricerca del padre di suo figlio. Nel suo viaggio incontra una vecchia, un bambino e un’altra donna incinta che ha subito la violenza di un soldato. Il nome Mira significa ammira, ma anche universo (in serbo). Vuole essere insieme uno scongiuro contro la guerra e un augurio di pace. Nel dramma musicale è presente un intermezzo corale, Ballata della vita e della morte che assomiglia ad una nenia arcaica, al canto notturno di una madre che vuol far dimenticare al proprio figlio il male del mondo. Tale cellula tematica veicola una presa di coscienza ontologica dalla quale dipende l’intera struttura musicale della pièce. La Ballata colloca il testo oltre ogni contingenza e ripropone un archetipo, la domanda che ogni uomo si pone di fronte al grande interrogativo della vita e della morte e per questo si adatta ad ogni contesto storico. Sul fondo si riconosce il mito della Parca, della vecchia che ha il potere, sin dalle origini, di decidere, filando, la sorte degli esseri umani. individuali, per ripensare il presente e riuscire ad immaginare ancora un futuro. La scrittura poetica si pone come naturale ponte tra l’interiore e il collettivo, il suo potere evocativo e simbolico restituisce valore alla parola che - come nel teatro greco supera l’azione e conduce al pensiero. Che è progresso civile e sociale. Solo nel riconosciuto 1998 lo dall’Onu stupro come è Linda Margherita Canciani - attrice Mira e coro Celeste Miolli - attrice sorella di Mira, bambino, donna e coro Valentina Paronetto - attrice vecchia, soldato e coro Irina Possamai testo e regia Roberta Reginato consulenza drammaturgica stato crimine di guerra. Roberta Reginato Annamaria Federici musica Davide Poloni assistenza tecnica Linda Margherita Canciani, attrice formata alla Civica Scuola d’Arte Drammatica di Milano, lavora con registi di spicco degli anni ’90 (Il Gioco del Diablo regia di C. Botta, segnalazione premio Scenario 1990). Conduce corsi di recitazione. Collabora con artisti e musicisti veneti sul tema della narrazione: concertispettacolo Ohi! Dona Dona e Suoni e voci per non dimenticare con i Barbapedana (vincitore al Festival del teatro d’autore di Spinea 2006) e reading musicali Una vita e Velocemente da nessuna parte. Annamaria Federici diplomata in pianoforte, composizione e musica elettronica, si perfeziona tra Parma, Milano e Parigi. Suoi brani vengono trasmessi da Radio France e Rairadio3, e premiati in importanti rassegne: Nuove Sincronie; Villeneuve lès Avignon; Pianissimo; Tempo Reale; Arena di Verona; Primaverissima; Thèàtre Royal de la Monnaie; Ircam. Celeste Miolli si forma a Treviso con Marco Paolini. A Roma lavora in teatro, cinema, doppiaggio e radio. Nel 1999 vince il festival di cortometraggi romano Donne in corto con 3010. Realizza il corto La telefonata; il video Poeti Randagi proiettato al festival romano di cortometraggi Arcipelago; la video-intervista Ragazze recensita su Marie Claire e il video In Brasile con Tito. Valentina Paronetto, dal ‘90 frequenta corsi di formazione in tutta Italia e collabora con enti, scuole e associazioni. Dal 2001 conduce laboratori all’interno dell’Istituto Penale Minorile di Treviso. Come attrice è impegnata in molti spettacoli per adulti e per bambini; ultimo lavoro Miss(ing) Italia regia di Xenia De Luigi. E’ regista e attrice in Cave! Scritto da A. Franceschini. Irina Possamai, docente di Lettere, si dedica da anni alla ricerca teatrale in Francia. Autrice e regista del libretto di Midea (Ricordi), musica di Oscar Strasnoy, premio Orpheus e presentazione a Spoleto, Roma, Rairadio3 e Parigi; autrice dell’audiolibro Corpi Radianti (Eidos) rappresentato a Oderzo, Marsiglia, Parigi e Firenze; dell'opera radiofonica A che pensi? Trasmessa da Radio Aligre e della pièce Mira, presentata a Genovainedita. Roberta Reginato, docente di Lettere formata al teatro di ricerca. Fonda lo Stabilimento Teatrale di Caerano San Marco (premio ETI Vetrine ’96) con la direzione artistica di Mirko Artuso. Conduce laboratori come regista e autrice, curando la scrittura autobiografica e la pedagogia teatrale. Costituisce l’associazione di volontariato Madamadorè, nascita e maternità di Treviso (premio Nicolini 2009 per il sostegno tra donne).