STAGIONE 2007-2008 DELIRI E ARMONIE Settimane Martedi 18 dicembre 2007 ore 19.30 Basilica di San Marco Academy of Ancient Music Richard Egarr direttore 9 Consiglieri di turno Direttore Artistico Prof. Alberto Conti Avv. Marco Janni Dott. Con il patrocinio e il sostegno di Con il contributo di Con il patrocinio e il contributo di Con il contributo di Sponsor istituzionali Sponsor “Grandi Interpreti” Sponsor “Settimane Bach” Con la partecipazione di Per assicurare agli artisti la migliore accoglienza e concentrazione e al pubblico il clima più favorevole all’ascolto, si prega di: • spegnere i telefoni cellulari e altri apparecchi con dispositivi acustici; • limitare qualsiasi rumore, anche involontario (fruscio di programmi, tosse ...); • non lasciare la sala prima del congedo dell’artista. Si ricorda inoltre che registrazioni e fotografie non sono consentite, e che l’ingresso in sala a concerto iniziato è possibile solo durante gli applausi, salvo eccezioni consentite dagli artisti. Academy of Ancient Music Richard Egarr direttore Susan Gritton soprano Wilke te Brummelstroete mezzosoprano Andrew Tortise tenore Christopher Purves basso Georg Friedrich Händel (Halle 1685 – Londra 1759) The Messiah HWV 56 Oratorio in tre parti su testo di Charles Jennens dalla Bibbia di re Giacomo e dal Book of Common Prayer Parte prima Intervallo Parte seconda Parte terza Le Settimane Bach sono sostenute dal Comune di Milano La storia della creazione del Messiah, la sua sbalorditiva fortuna e le incessanti trasformazioni subite dal testo nel corso del tempo indicano con chiarezza come quest’opera abbia superato di gran lunga i confini dell’espressione artistica di un individuo per incarnare i sentimenti e la visione religiosa di un’intera nazione. Le origini del lavoro risalgono ai primi anni Quaranta del Settecento. Handel (il nome del compositore, in questo contesto, merita di essere riportato nella sua forma inglese) compose la musica dell’intero oratorio nel giro di sole tre settimane, tra agosto e settembre del 1741, probabilmente in vista di una nuova serie di concerti che intendeva organizzare a Londra. L’autore del testo era Charles Jennens, il quale aveva già collaborato con Handel per i precedenti oratori Saul e L’Allegro, il Pensieroso ed il Moderato e molto probabilmente anche per Israel in Egypt. La struttura del nuovo oratorio ricalcava il modello ormai fissato dallo stesso Handel con i suoi fortunati lavori degli anni Trenta, ossia un tipo di spettacolo musicale composto da una sequenza di numeri chiusi (recitativi, arie, cori eccetera) divisa in tre parti, corrispondente all’abituale forma delle rappresentazioni d’opera. Si potrebbe arguire il carattere di fondo di questo nuovo genere di spettacoli dalla prefazione di Newburgh Hamilton al libretto dell’oratorio Samson, composto a ridosso del Messiah: «Mr. Handel happily introduc’d here Oratorios, a musical Drama, whose Subject must be Scriptural, and in which the Solemnity of Church-Music is agreeably united with the most pleasing Airs of the Stage». L’idea di Handel, riassunta qui in maniera eccellente dal suo librettista, consisteva nel fondere assieme gli aspetti più sentiti della musica sacra e quelli più appariscenti di quella profana in una nuova forma ibrida, che riuniva le caratteristiche migliori della sua duplice natura. Questo tipo di unione, tuttavia, non era del tutto priva di rischi. Handel era ben consapevole di metter piede su un terreno scivoloso, manipolando testi di natura religiosa. Infatti, fino al Messiah, si era limitato a trattare soggetti ambientati nell’Antico Testamento o di natura filosofica e morale, qual era per esempio il libretto del cardinal Pamphili per l’oratorio Il trionfo del tempo e della Verità, eseguito nel 1737. Nel caso del Messiah, invece, Jennens si era spinto più in là, assemblando in un libretto d’oratorio circa ottanta versetti del Vecchio e del Nuovo Testamento tratti dalla cosiddetta Bibbia di re Giacomo e dal Book of Common Prayer, i testi fondamentali della fede anglicana. La Bibbia di re Giacomo, conosciuta in Inghilterra anche come Authorized Version, risale al 1611 e costituisce la traduzione ufficiale delle Sacre Scritture, secondo l’interpretazione della Chiesa inglese dopo lo scisma da Roma. The Book of Common Prayer, formatosi in successive versioni nel corso di quasi un secolo, riunisce invece testi di varia natura, da usare nella devozione quotidiana, e ha determinato in maniera rilevante il carattere religioso di tutti i paesi di lingua inglese. La scelta di un libretto di questo genere, così impregnato di temi teologici, implicava la partecipazione attiva degli autori al vivace dibattito politico e religioso in corso nella società inglese verso la metà del Settecento. Jennens, nato nel 1700, discendeva da un’influente famiglia, in possesso di considerevoli proprietà terriere nel Warwickshire e nel Leicestershire, e trascorreva la maggior parte del tempo nella sua tenuta di Gopsal, dedicandosi con passione allo studio della teologia, alla letteratura e alle arti, recandosi a Londra soltanto nei mesi di più intensa vita culturale. A causa delle sue opinioni politiche, non poteva accedere agl’incarichi pubblici destinati al suo rango, dal momento che non intendeva prestare il giuramento di fedeltà alla nuova casa regnante di Hannover, insediata nel paese dopo la Rivoluzione del 1688. Jennens, come tutti i sostenitori anglicani della vecchia successione, i cosiddetti non-jurors, si trovava in una situazione molto scomoda, dal momento che sostenere il diritto al trono dei cattolici Stuart implicava di conseguenza il rischio della restaurazione in Inghilterra della Chiesa di Roma. Le confuse lotte politiche di quegli anni, segnati in politica estera da continue e costosissime guerre combattute nel Continente e sui mari di mezzo mondo, presentavano risvolti anche di natura religiosa. Sul piano filosofico inoltre era ancora in pieno svolgimento l’aspro scontro tra gli ortodossi anglicani e i cosiddetti deisti, che sin dalla metà del secolo precedente propugnavano la libertà di pensiero in materia religiosa sottoponendo le Sacre Scritture a una severa critica di stampo razionalista. Uno dei punti più controversi di questa polemica riguardava proprio la consistenza delle presunte profezie sull’avvento di Gesù contenute nell’Antico Testamento e della rivelazione cristiana prefigurata dagli scrittori classici come Virgilio e Orazio, due aspetti della tradizione religiosa duramente contestati dagli intellettuali deisti. I temi di questo dibattito sulla figura del Cristo e sulla natura del suo intervento salvifico costituiscono lo sfondo d’idee del libretto del Messiah, che presenta attraverso appropriate citazioni del Nuovo e dell’Antico Testamento differenti aspetti della vita di Gesù e del significato spirituale della sua incarnazione. Handel compose la musica dell’intero oratorio nel giro di sole tre settimane, sebbene fosse un tempo incredibilmente breve anche soltanto per stendere le note dell’imponente partitura, dedicandosi subito dopo a un nuovo lavoro di proporzioni ancora maggiori, Samson. Una simile fiammata creativa non costituiva un fenomeno eccezionale per il musicista, il quale aveva spesso dimostrato di avere una rapidità di scrittura fuori dal comune. L’estate era in genere destinata a preparare i lavori da presentare a Londra nella nuova stagione, che dipendeva sempre di più dall’andamento del botteghino piuttosto che dal sostegno dei mecenati nobili. In autunno, però, Handel accettò l’invito del Lord Lieutenant of Ireland, William Cavendish, di recarsi a Dublino, dove in poco tempo allestì una serie di concerti a sottoscrizione. Il 13 aprile 1742 si svolse infine la prima esecuzione del Messiah, organizzata per raccogliere fondi a beneficio dei carcerati, della Charitable Infirmary e del Mercer’s Hospital. Il concerto si teneva non in un teatro, bensì nel nuovo Music Hall di Fishamble Street, sede della Charitable Musical Society animata da William Neal. Il Messiah dunque, come del resto gli altri oratori di Handel, non era stato concepito in forma di musica sacra. Il lavoro, malgrado l’indiscutibile natura religiosa del contenuto e dei temi affrontati, costituiva ciò che lo stesso Jennens definiva “a fine Entertainment”, nel quale, come aveva spiegato Hamilton, «la solennità della musica da chiesa è unita in maniera gradevole alle più piacevoli Arie del palcoscenico». In realtà, proprio la tensione tra queste due dimensioni rappresentava il punto critico del nuovo oratorio, che affrontava in maniera più diretta dei precedenti argomenti radicati nel dibattito religioso contemporaneo e metteva in musica testi destinati in primo luogo al servizio liturgico. Il pubblico di Dublino, dove il Messiah fu accolto con entusiasmo anche dalla gerarchia ecclesiastica, a giudicare dal commento molto favorevole del Vescovo di Elphin, risultò più aperto dell’ambiente londinese. A Londra infatti questo ulteriore passo in avanti verso la fusione di mondi per natura difficilmente conciliabili, come quello del teatro e quello della chiesa, non fu accettato immediatamente. Prima dell’esecuzione di Londra, nel 1743, vari connaisseurs si domandavano polemicamente se la musica di Handel fosse adatta a rivestire la parola di Dio e, viceversa, se cantare il Messiah in teatro non costituisse una profanazione dello spirito religioso. Ad ogni buon conto, malgrado le riserve dei puritani, anche il pubblico di Londra rimase profondamente impressionato dal Messiah e la leggenda vuole che re Giorgio II, presente al concerto del 1743 al Covent Garden, fosse rimasto così colpito dal coro dell’Hallelujah da alzarsi dalla sedia, dando così origine alla famosa tradizione di ascoltare in piedi il Finale della Parte II. La fortuna del Messiah in Inghilterra è radicata nel legame dell’oratorio con le opere di carità. Nel 1750 Handel allestì un’esecuzione dell’oratorio nella nuova cappella del Foundling Hospital, a beneficio dei bambini orfani, iniziando una consuetudine mantenuta in vita per molti anni e imitata nel corso del tempo da numerose altre istituzioni caritatevoli, favorita dalla pubblicazione della partitura nel 1767. Non a caso, il governatore dell’orfanotrofio londinese era quello stesso duca Cavendish che aveva assistito a Dublino, nel 1742, al clamoroso successo dell’oratorio di Handel. Già nel corso della vita di Handel le riprese del Messiah furono molto numerose, con o senza il diretto controllo del compositore. Per ogni nuova esecuzione, in pratica, Handel ritoccò la musica in maniera più o meno significativa, in particolare per quanto riguarda la strumentazione e l’organico dell’orchestra. Di conseguenza esistono numerose versioni della partitura, tutte basate su mate- riale originale (autografo della partitura, copie usate da Handel per l’esecuzione, altre copie dell’epoca contenenti musica aggiuntiva eccetera) e quindi spesso corrette da un punto di vista filologico, salvo le scelte dipendenti in pratica dal gusto degli interpreti. I musicisti dell’Academy of Ancient Music, eredi moderni dell’istituzione fondata nel 1726 sul modello delle accademie neoplatoniche italiane e animata dai maggiori musicisti di Londra, tra i quali spiccavano i due grandi rivali Handel e Bononcini, usano la versione originale del 1742, con alcune modifiche apportate da Handel nelle successive riprese a Dublino. Oreste Bossini FONDAZIONE MAZZOTTA - VISITA GUIDATA GRATUITA PER I SOCI La Fondazione Mazzotta offre ai nostri Soci una visita guidata gratuita alla mostra "Warhol - Beuys, Omaggio a Lucio Amelio". L’appuntamento è previsto per giovedì 31 gennaio 2008 alle ore 18.30 nella sede della Fondazione in Foro Buonaparte 50. I Soci, in un massimo di 25 persone, potranno prenotarsi per telefono (02 795393) o via e-mail ([email protected]), presso la segreteria della Società. Ricordiamo inoltre che i Soci, indipendentemente da questo appuntamento, possono sempre visitare le mostre della Fondazione al costo ridotto di € 6 anziché € 8, presentando la tessera associativa. Georg Friedrich Händel The Messiah HWV 56 Parte prima 1. Sinfonia 2. Recitativo accompagnato Tenore Comfort ye, comfort ye My people, saith your God. Speak ye comfortably to Jerusalem, and cry unto her, that her warfare is accomplished, that her iniquity is pardoned. The voice of him that crieth in the wilderness: prepare ye the way of the Lord, make straight in the desert a highway for our God. Isaia 40, 1-3 3. Aria Tenore Every valley shall be exalted, and every mountain and hill made low, the crooked straight and the rough places plain. Isaia 40, 4 4. Coro And the glory of the Lord shall be revealed. And all flesh shall see it together, for the mouth of the Lord hath spoken it. Isaia 40, 5 Consolate, consolate il mio popolo, dice il vostro Dio. Parlate con benevolenza a Gerusalemme e gridatele che è finita la sua schiavitù, è stata scontata la sua iniquità. Una voce grida nel deserto: Preparate la via al Signore, appianate nella steppa la strada per il nostro Dio! Ogni valle sia colmata, ogni monte e colle siano abbassati; il terreno accidentato si trasformi in piano e quello scosceso in pianura. Allora si rivelerà la gloria del Signore. E ogni uomo la vedrà, poiché la bocca del Signore ha parlato. Nota alla traduzione: il testo è basato sulla “Bibbia di Gerusalemme” [Edizioni Devoniane, Bologna], con alcune modifiche che rispecchiano le varianti introdotte da Charles Jennens nel libretto originale inglese. 5. Recitativo accompagnato Basso Thus saith the Lord of Hosts: Yet once, a little while, and I will shake the heavens and the earth, the sea and the dry land, and I will shake all nations, and the desire of all nations shall come. Aggeo 2, 6-7 The Lord, whom ye seek, shall suddenly come to his temple, even the messenger of the Covenant, whom ye delight in; behold, he shall come, saith the Lord of Hosts. Malachia 3, 1 6. Aria Mezzosoprano But who may abide the day of his coming, and who shall stand when he appeareth? For he is like a refiner’s fire. Malachia 3, 2 7. Coro And he shall purify the sons of Levi, that they may offer unto the Lord an offering in righteousness. Malachia 3, 3 Dice infatti il Signore degli eserciti: Ancora un po’ di tempo e io scuoterò il cielo e la terra, il mare e la terraferma. Scuoterò tutte le nazioni, e affluiranno le ricchezze di tutte le genti. Subito entrerà nel suo tempio il Signore che voi cercate, l’angelo dell’alleanza che voi sospirate; ecco viene, dice il Signore degli eserciti. Ma chi sopporterà il giorno della Sua venuta? Chi resisterà al Suo apparire? Ché Egli è come il fuoco del fonditore. Ed egli purificherà i figli di Levi, perché possano offrire al Signore un’oblazione secondo giustizia. 8. Recitativo Mezzosoprano Behold, a virgin shall conceive and bear a son, and shall call his name Emmanuel, God with us. Isaia 7, 14; Matteo 1, 23 9. Aria e coro Mezzosoprano O thou that tellest good tidings to Zion, get thee up into the high mountain, O thou that tellest good tidings to Jerusalem, lift up thy voice with strength, lift it up, be not afraid, say unto the cities of Judah: Behold your God! O thou that tellest good tidings to Zion, arise, shine, for thy light is come, and the glory of the Lord is risen upon thee. Isaia 40, 9; 60, 1 10. Recitativo accompagnato Basso For behold, darkness shall cover the earth, and gross darkness the people: but the Lord shall arise upon thee, and his glory shall be seen upon thee. And the gentiles shall come to thy light, and kings to the brightness of thy rising. Isaia 60, 2-3 Ecco; la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele, “Dio con noi”. O tu, che rechi liete notizie in Sion, sali su un alto monte; tu che rechi liete notizie in Gerusalemme. alza la voce con forza, alza la voce, non temere, annunzia alle città di Giuda: Ecco il vostro Dio! O tu, che rechi liete notizie in Sion, alzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce, e la gloria del Signore brilla sopra di te. Poiché, ecco, le tenebre ricoprono la terra, nebbia fitta avvolge le nazioni; ma su di te risplende il Signore, la sua gloria appare su di te. Cammineranno i popoli alla Tua luce, e i re allo splendore del tuo sorgere. 11. Aria Basso The people that walked in darkness have seen a great light. And they that dwell in the land of the shadow of death, upon them hath the light shined. Isaia 9, 2 12. Coro For unto us a Child is born, unto us a Son is given, and the government shall be upon his shoulder, and his Name shall be called: Wonderful, Counsellor, The Mighty God, The Everlasting Father, The Prince of Peace. Isaia 9, 6 Il popolo che camminava nelle tenebre, vide una grande luce. E su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse. Poiché un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio. Sulle Sue spalle è il segno della sovranità ed è chiamato Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace. 13. Pifa (Pastorale) 14. Recitativo Soprano There were shepherds abiding in the fields, keeping watch over their flock by night. C’erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge. Recitativo accompagnato Basso And lo! the angel of the Lord came upon them, and the glory of the Lord shone round about them, and they were sore afraid. Ed ecco! Un angelo del Signore si presentò davanti a loro, e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento. Recitativo Soprano And the angel said unto them: Fear not; for behold, I bring you good tidings of great joy, which shall be to all people. For unto you is born this day in the City of David, a Saviour, which is Christ the Lord. Recitativo accompagnato Basso And suddenly there was with the angel a multitude of the heavenly host, praising God and saying: Luca 2, 8-13 15. Coro Glory to God in the highest, and peace on earth, good will towards men! Luca 2, 14 16. Aria Soprano Rejoice greatly, O daughter of Zion, shout, O daughter of Jerusalem, behold, thy King cometh unto thee. He is the righteous Saviour and he shall speak peace unto the heathen. Zaccaria 9, 9-10 E l’angelo disse loro: non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un Salvatore, che è il Cristo Signore. E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste, che lodava Dio e diceva: Gloria a Dio nel più alto dei cieli, e pace in terra, agli uomini che Egli ama. Esulta grandemente, figlia di Sion, giubila, figlia di Gerusalemme, ecco, a te viene il tuo re! Egli è il giusto Salvatore, e annunzierà la pace alle genti. 17. Recitativo Mezzosoprano Then shall the eyes of the blind be opened, and the ears of the deaf unstopped; then shall the lame man leap as an hart, and the tongue of the dumb shall sing. Isaia 35, 5-6 Aria Mezzosoprano, Soprano He shall feed his flock like a shepherd, and he shall gather the lambs with his arm, and carry them in his bosom, and gently lead those that are with young. Isaia 40, 11 Come unto him, all ye that labour, come unto him that are heavy laden, and he will give you rest. Take his yoke upon you, and learn of him, for he is meek and lowly of heart, and ye shall find rest unto your souls. Matteo 11, 28-29 19. Coro His yoke is easy, his burthen is light. Matteo 11, 30 Allora si apriranno gli occhi dei ciechi, e si chiuderanno gli orecchi dei sordi. Allora lo zoppo salterà come un cervo, griderà di gioia la lingua del muto. Come un pastore Egli fa pascolare il gregge e con il suo braccio lo raduna; porta gli agnellini sul seno e conduce pian piano le pecore madri. Venite a Lui, voi tutti che siete affaticati, venite a Lui, voi che siete oppressi, ed Egli vi ristorerà! Prendete il suo giogo sopra di voi, e imparate da Lui, ché è mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime! Il Suo giogo è dolce, e il Suo carico è leggero. Intervallo Parte seconda 20. Coro Behold, the Lamb of God, that taketh away the sin of the world. Giovanni 1, 29 21. Aria Mezzosoprano He was despised and rejected of men, a man of sorrows, and acquainted with grief. Isaia 53, 3 He gave his back to the smiters, and his cheeks to them that plucked off the hair: he hid not his face from shame and spitting. Isaia 50, 6 22. Coro Surely he hath borne our griefs and carried our sorrows; he was wounded for our transgressions, he was bruised for our iniquities; the chastisement of our peace was upon him. Isaia 53, 4-5 23. Coro And with his stripes we are healed. Isaia 53, 5 Ecco l’agnello di Dio, ecco Colui che toglie il peccato del mondo! Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire. Ha presentato il dorso ai flagellatori, la guancia a coloro che gli strappavano la barba, non ha sottratto la faccia agli insulti e agli sputi. Eppure Egli si è caricato delle nostre sofferenze e si è addossato i nostri dolori. Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità; il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di Lui. Per le sue piaghe noi siamo stati guariti. 24. Coro All we like sheep have gone astray, we have turned every one to his own way; and the Lord hath laid on him the iniquity of us all. Isaia, 53, 6 25. Recitativo accompagnato Tenore All they that see him, laugh him to scorn; they shoot out their lips, and shake their heads, saying: Salmo 22, 8 26. Coro He trusted in God that he would deliver him, let him deliver him, if he delight in him. Salmo 22, 7 27. Recitativo accompagnato Tenore Thy rebuke hath broken his heart; he is full of heaviness; he looked for some to have pity on him, but there was no man, neither found he any to comfort him. Salmo 69, 21 28. Aria Tenore Behold, and see if there be any sorrow like unto his sorrow! Lamentazioni 1, 12 Noi tutti eravamo sperduti come un gregge, ognuno di noi seguiva la Sua strada; il Signore fece ricadere su di Lui l’iniquità di noi tutti. Lo scherniscono tutti quelli che Lo vedono; storcono le labbra e scuotono il capo dicendo: Si è affidato a Dio, che L’avrebbe liberato: che Lo liberi, se Gli vuol bene. L’insulto ha spezzato il Suo cuore; Egli è colmo di tristezza. Ha atteso compassione, ma invano, non c’era nessuno che Lo consolasse. Considerate e osservate se c’è un dolore simile al Suo dolore! 29. Recitativo accompagnato Tenore He was cut off out of the land of the living; for the transgression of thy people was he stricken. Isaia 53, 8 30. Aria Tenore But thou didst not leave his soul in hell; nor didst thou suffer thy Holy One to see corruption. Salmo 16, 10 31. Coro Lift up your heads, O ye gates, and be ye lift up, ye everlasting doors, and the King of Glory shall come in! Who is this King of Glory? The Lord strong and mighty, the Lord mighty in battle. Lift up your heads, O ye gates, and be ye lift up, ye everlasting doors, and the King of Glory shall come in! Who is this King of Glory? The Lord of Hosts, he is the King of Glory. Salmo 24, 7-10 32. Recitativo Tenore Unto which of the angels said he at any time: thou art my son, this day have I begotten thee? Lettera agli Ebrei 1, 5 Egli fu eliminato dalla terra dei viventi; per il peccato del Tuo popolo Egli fu percosso a morte. Ma Tu non abbandonasti la Sua anima nell’inferno; né lasciasti che il Tuo Santo vedesse la corruzione. Sollevate, porte, i vostri frontali, alzatevi, porte antiche, ed entri il re della gloria. Chi è questo re della gloria? Il Signore forte e potente., il Signore potente in battaglia. Sollevate, porte, i vostri frontali, alzatevi, porte antiche, ed entri il re della gloria. Chi è questo re della gloria? Il Signore degli eserciti è il re della gloria. A quale degli angeli Egli ha mai detto: Tu sei mio figlio, oggi Ti ho generato? 33. Coro Let all the angels of God worship him. Lettera agli Ebrei 1, 6 34. Aria Mezzosoprano Thou art gone up on high; thou hast led captivity captive, and received gifts for men; yea, even for thine enemies, that the Lord God might dwell among them. Salmo 68, 18 35. Coro The Lord gave the word: Great was the company of the preachers. Salmo 68, 11 36. Aria Soprano How beautiful are the feet of them that preach the gospel of peace, and bring glad tidings of good things. Lettera ai Romani 10, 15 Their sound is gone out into all lands, and their words unto the ends of the world. Lettera ai Romani 10, 18 Lo adorino tutti gli angeli di Dio. Sei salito nella Tua alta dimora, hai condotto prigionieri, hai ricevuto tributi per gli uomini, persino per i Tuoi nemici, perché il Signore Dio possa abitare presso di loro. Il Signore dette l’annunzio, grande fu la schiera dei predicatori. Quanto sono belli i piedi di coloro che predicano una legge di pace, e recano un lieto annunzio di bene. Per tutta la terra è corsa la loro voce, e fino ai confini del mondo le loro parole. 37. Aria Basso Why do the nations so furiously rage together, why do the people imagine a vain thing; and the kings of the earth rise up, and the rulers take counsel together against the Lord, and against his anointed. Salmo 2, 1-2 38. Coro Let us break their bonds asunder, and cast away their yokes from us. Salmo 2, 3 39. Recitativo Tenore He that dwelleth in heaven shall laugh them to scorn; the Lord shall have them in derision. Salmo 2, 4 40. Aria Tenore Thou shalt break them with a rod of iron; thou shalt dash them in pieces like a potter’s vessel. Salmo 2, 9 Perché le genti congiurano, perché invano cospirano i popoli? Insorgono i re della terra e i principi congiurano insieme contro il Signore e contro il Suo Messia. Spezziamo le loro catene gettiamo via i loro legami. Colui che abita nei cieli, li schernisce dall’alto; il Signore li deriderà. Li spezzerai con scettro di ferro, come vasi di argilla li frantumerai. 41. Coro Hallelujah, for the Lord God Omnipotent reigneth, Hallelujah! The Kingdom of this world is become the Kingdom of our Lord and of his Christ, and he shall reign for ever and ever, Hallelujah! King of Kings, and Lord of Lords, and he shall reign for ever and ever, Hallelujah! Apocalisse 19, 6; 11, 15; 19, 16 Alleluia, ché il Signore, Dio onnipotente, regna, Alleluia! Il regno del mondo appartiene al Signore nostro e al Suo Cristo: Egli regnerà nei secoli dei secoli. Alleluia! Re dei re e Signore dei signori! Egli regnerà nei secoli dei secoli. Alleluia! Parte terza 42. Aria Soprano I know that my redeemer liveth, and that he shall stand at the latter day upon the earth. And though worms destroy this body, yet in my flesh shall I see God. Giobbe 19, 25-26 For now is Christ risen from the dead, the first fruits of them that sleep. 1a Lettera ai Corinzi 15, 20 43. Coro Since by man came death, by man came also the resurrection of the dead. For as in Adam all die, even so in Christ shall all be made alive. 1a Lettera ai Corinzi 15, 21-22 Io so che il mio Redentore è vivo, e che l’ultimo giorno si ergerà sulla terra. E quando i vermi distruggeranno questo corpo, nella mia carne io vedrò Dio. Ché ora Cristo è risuscitato dai morti, primizia di coloro che sono morti. Poiché se a causa di un uomo venne la morte, a causa di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti; e come tutti muoiono in Adamo, così tutti riceveranno la vita in Cristo. 44. Recitativo Basso Behold, I tell you a mystery; we shall not all sleep, but we shall all be chang’d in a moment, in the twinkling of an eye, at the last trumpet. 1a Lettera ai Corinzi 15, 51-52 45. Aria Basso The trumpet shall sound, and the dead shall be raised incorruptible, and we shall be changed. For this corruptible must put on incorruption, and this mortal must put on immortality. 1a Lettera ai Corinzi 15, 52-53 46. Recitativo Mezzosoprano Then shall be brought to pass the saying that is written, Death is swallowed up in victory. 1a Lettera ai Corinzi 15, 52-53 47. Duetto Mezzosoprano, Tenore O death, where is thy sting? O grave, where is thy victory? The sting of death is sin, and the strength of sin is the law. 1a Lettera ai Corinzi 15, 55-56 48. Coro But thanks be to God, who giveth us the victory through our Lord Jesus Christ. 1a Lettera ai Corinzi 15, 57 Ecco io vi annunzio un mistero: non tutti ci addormenteremo, ma tutti saremo trasformati, in un istante, in un batter d’occhio, al suono dell’ultima tromba. Suonerà la tromba, e i morti risorgeranno incorrotti: e noi saremo trasformati. Questo corpo corruttibile deve infatti rivestirsi d’incorruttibilità e questo corpo mortale d’immortalità. Allora si compirà la parola della Scrittura: la morte è stata ingoiata nella vittoria. Dov’è, o morte, il tuo pungiglione? Dov’è, o tomba, la tua vittoria? Il pungiglione della morte è il peccato, e la forza del peccato è la legge. Ma siano rese grazie a Dio, che ci dà la vittoria per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo. 49. Aria Soprano If God is for us, who can be against us? Who shall lay anything to the charge of God’s elect? It is God that justifieth. Who is he that condemneth? It is Christ that died, yea rather, that is risen again, who is at the right hand of God, who makes intercession for us. Lettera ai Romani 8, 31; 33-34 50. Coro Worthy is the Lamb that was slain, and hath redeemed us to God by his blood, to receive power, and riches, and wisdom, and strength, and honour, and glory, and blessing. Blessing and honour, glory and power, be unto Him that sitteth upon the throne, and unto the Lamb, for ever and ever. Amen. Apocalisse 5, 12-14 Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? Chi accuserà gli eletti di Dio? È Dio che giustifica. Chi è colui che condannerà? Gesù Cristo, che è morto, anzi che è risuscitato, sta alla destra di Dio, e intercede per noi. L’Agnello che fu immolato, e che ci ha riscattati a Dio, degno è l’Agnello di ricevere potenza e ricchezza, sapienza e forza, onore, gloria e benedizione. A Colui che siede sul trono e all’Agnello lode, onore, gloria e potenza, nei secoli dei secoli. Amen. RICHARD EGARR direttore Richard Egarr ha iniziato la sua formazione musicale come corista nella cattedrale di York Minster e alla Chetham’s School of Music a Manchester. Ha poi studiato organo al Clare College di Cambridge e con Gustav Leonhardt che gli ha trasmesso la passione per la prassi esecutiva della musica antica. Musicista molto versatile, ha al suo attivo esecuzioni su ogni tipo di tastiera con un repertorio che spazia dalle intabulazioni per organo del XI secolo, a Dussek e Chopin eseguiti su strumenti storici, fino Berg e Maxwell Davies sul pianoforte moderno. Come solista si è esibito per i maggiori festival europei e in Giappone. Nel 2006 è stato protagonista di una lunga tournée negli Stati Uniti con le Variazioni Goldberg di Bach. Suona in duo con il violinista Andrew Manze con il quale si dedica sia al repertorio barocco sia alla musica del periodo classico. Come direttore ha collaborato con ensemble barocchi e orchestre moderne quali Tafelmusik di Toronto, Chamber Orchestra of Europe, Dutch Radio Chamber Orchestra, Scottish Chamber Orchestra (Sinfonia Fantastica di Berlioz). Per la stagione in corso ha in programma la Passione secondo Matteo di Bach con la Dutch Bach Society al festival di Glyndebourne. È direttore dell’Academy of the Begijnhof di Amsterdam. Dall’aprile 2006 è “Music Director” dell’Academy of Ancient Music. Incide in esclusiva per Harmonia Mundi sia come solista (Frescobaldi, Gibbons, Couperin, Purcell, Bach e l’integrale dell’opere per tastiera di Johann Jakob Froberger) che in duo con Andrew Manze. Con l’Academy of Ancient Music ha inciso i concerti per clavicembalo di Bach e i Concerti grossi op. 3 di Händel. È per la prima volta ospite della nostra Società. ACADEMY OF ANCIENT MUSIC Fondata nel 1973 da Christopher Hogwood con l’intento di proporre al pubblico di immaginare le sonorità della musica nell’epoca stessa della sua creazione, l’Academy of Ancient Music riunisce musicisti specialisti della musica barocca e del periodo classico eseguita su strumenti originali. L’organico varia di volta in volta: dal trio barocco ai 180 elementi tra strumentisti e cantanti. Vanta una discografia di oltre 250 titoli: ha registrato l’integrale dei concerti per pianoforte e le sinfonie di Beethoven, i capola- vori orchestrali e corali di Bach e Händel, le messe e le sinfonie di Haydn oltre a numerose opere di Händel, Purcell, Haydn e Mozart con artisti quali Cecilia Bartoli, Joan Sutherland, Emma Kirkby e molti altri. È stata la prima orchestra del suo genere ad incidere tutte le sinfonie di Mozart mettendo in evidenza, grazie al meticoloso lavoro di ricerca che sta alla base del lavoro dell’orchestra, il diverso stile compositivo di ognuna delle sinfonie scritte per organici differenti in centri musicali diversi. Nel 2006 Christopher Hogwood è stato nominato “Emeritus Director” dell’Academy e Richard Egarr ha assunto il ruolo di “Music Director”, esordendo con una lunga tournée in Europa e negli Stati Uniti. La vitalità dell’orchestra è costantemente alimentata dalle collaborazioni con direttori ospiti quali Pavlo Beznosiuk, Giuliano Carmignola e Masaaki Suzuki, e i cori Polyphony, The Holst Singers, King’s College Cambridge Choir e Trinity College Choir. Christopher Hogwood dirigerà un’opera di Händel ogni stagione fino al 2009, l’anno delle celebrazioni per il 250° anniversario della morte del compositore di Halle. L’orchestra è stata ospite delle Settimane Bach nel 1997 (8° ciclo). Rodolfo Richter, Pierre Joubert, Persephone Gibbs, Stephen Jones, Anna von Raussendorff violini primi Rebecca Livermore, Joanna Lawrence, Fiona Duncan, Lara James violini secondi Trevor Jones, Rachel Byrt viole Joseph Crouch, Imogen Seth Smith violoncelli Judith Evans contrabbasso Alastair Mitchell fagotto David Blackadder, Timothy Hayward trombe Benedict Hoffnung timpani Richard Egarr clavicembalo Alastair Ross organo CORO DELL’ACADEMY OF ANCIENT MUSIC Fin dalla sua fondazione l’Academy of Ancient Music si è dedicata a un repertorio molto vasto e non solo strumentale. Dopo varie collaborazioni con cori maschili di cattedrali e college inglesi con ragazzi che eseguivano le voci acute (New College Oxford, King’s College Cambridge), l’Academy of Ancient Music ha deciso di fondare un proprio coro misto composto da professionisti di primo piano. Il Coro dell’Academy of Ancient Music ha già partecipato a numerose registrazioni (Esther di Händel, La Creazione e Orfeo ed Euridice di Haydn, Requiem e Ratto dal Serraglio di Mozart, Dido and Aeneas e The Indian Queen di Purcell) e concerti (Dixit Dominus di Händel ai BBC Proms, Magnificat di Bach, Missa Bruxellensis di Biber, la Passione secondo Giovanni di Bach con Paul Goodwin, Orfeo ed Euridice di Haydn e Sogno di una notte di mezz’estate di Mendelssohn con Christopher Hogwood). Il nuovo direttore musicale dell’Academy, Richard Egarr, si è esibito con il coro per la prima volta nel maggio scorso a Weimar nella Passione secondo Giovanni di Bach. Il coro è per la prima volta ospite della nostra Società. Charmian Bedford, Nina Bennet, Claire Buckley, Katy Butler, Rachel Godsill, Rachael Parsons soprani Jeanette Ager, Kate Mapp, Hannah Sawle, Stephanie Seeney, Caroline Stormer contralti Alistair Brookshaw, Tom Cockett, Darell Forkin, Matthew Long, Christopher Tortise tenori Michael Bundy, Edward Grint, Gavin Horsley, James Oldfield, Michael Wallace bassi SUSAN GRITTON soprano Vincitrice nel 1994 del premio “Kathleen Ferrier Memorial”, Susan Gritton ha insegnato botanica a Oxford e in alcune università londinesi prima di iniziare la carriera di cantante. In ambito operistico è stata ospite di teatri e festival di primo piano quali Royal Opera House Covent Garden a Londra, Bayerische Staatsoper di Monaco di Baviera, Opéra de Montréal, English National Opera, Opera di Roma, Teatro La Fenice a Venezia, Glyndebourne, Aldeburgh, Salisburgo e Mostly Mozart Festival di New York. In concerto ha collaborato con orchestre (London Symphony Orchestra, New York Philharmonic, BBC Symphony Orchestra, Orchestre de la Suisse Romande, Orchestra of Wales, Scottish Chamber Orchestra, Royal Liverpool Philharmonic) e direttori quali Sir Roger Norrington, Sir Colin Davis, Bernard Haitink, Jeffrey Tate, Richard Hickox e Sir Charles Mackerras. Tra gli impegni recenti ricordiamo la Messa in si minore di Bach con i Berliner Philharmoniker e Sir Roger Norrington e il Requiem di Brahms sempre con i Berliner Philharmoniker diretti da Sir Simon Rattle a Vienna e a Torino. In recital collabora con Graham Johnson e Eugene Asti ospite di sale da concerto quali Wigmore Hall di Londra, Lincoln Center di New York e Oxford Lieder Festival. La sua discografia comprende Lieder di Britten, Medtner, Schubert, Fanny Hensel e Clara Schumann, le maggiori opere händeliane, i Requiem di Brahms e Mozart, la Nelson Mass di Haydn, oltre a numerose registrazioni dedicate al repertorio contemporaneo. È per la prima volta ospite della nostra Società. WILKE TE BRUMMELSTROETE mezzosoprano Wilke te Brummelstroete ha studiato alla Royal Academy of Music dell’Aia. Si è poi perfezionata con Kurt Equiluz e Martin Isepp alla Britten-Pears School for Advanced Musical Studies e con Mitsuko Shirai e Hartmut Höll al Mozarteum di Salisburgo. Dopo il debutto nel 1991 in Dido and Aeneas di Purcell è stata ospite di importanti teatri (Netherlands Opera, Théâtre des Champs Elysées, Théâtre de la Monnaie a Bruxelles, Teatro Colón Buenos Aires, Opera di Vienna, Zurigo, Berlino e Amsterdam) e festival quali Sydney, Göttingen, Utrecht, Aldeburgh, Barcellona, Saintes, Metz, Ambronay, Istanbul e Hong Kong in collaborazione con direttori di primo piano quali Sir John Eliot Gardiner, Daniel Harding, Philippe Herreweghe, Ton Koopman, Sir Neville Marriner, Nicholas McGegan, Kent Nagano, Sir Roger Norrington, Christophe Rousset e Christian Thielemann. Particolarmente apprezzata nel repertorio oratoriale, collabora con ensemble quali Akademie für Alte Musik Berlin, Academy of St. Martin-in-the-Fields, La Chapelle Royale, Combattimento Consort, English Baroque Soloists, Orchestra of the Age of Enlightenment. Per più di 10 anni ha collaborato stabilmente con Frans Brüggen e l’Orchestra del Settecento. Con un repertorio molto vasto che spazia dai capolavori barocchi alla musica contemporanea è ospite di istituzioni musicali di primo piano quali BBC Proms, Queen Elisabeth Hall e Barbican Center a Londra, Musikverein e Konzerthaus a Vienna e Concertgebouw di Amsterdam. Tra gli impegni recenti il debutto al festival di Bayreuth sotto la direzione di Christian Thielemann e l’esecuzione in prima mondiale dell’opera Protesilaos en Laodamia di Rudolph Escher. È stata ospite delle Settimane Bach nel 2000 (13° ciclo). ANDREW TORTISE tenore Il giovane tenore inglese Andrew Tortise ha iniziato la carriera nel coro della Cattedrale di Wells. Vincitore di una borsa di studio, ha proseguito gli studi al Trinity College di Cambridge. Ancora studente ha preso parte a numerosi concerti, tournée, registrazioni radiofoniche e discografiche sia come corista che come solista. Ospite regolare di importanti istituzioni musicali in Inghilterra (Wigmore Hall, South Bank Centre, Glyndebourne Festival), collabora stabilmente con ensemble quali The King’s Consort, Polyphony, Ex-Cathedra, Orlando Consort, Orchestra of the Age of Enlightenment, Florilegium e con direttori di primo piano quali Sir John Eliot Gardiner (Vespri di Monteverdi a Venezia in occasione del 40° anniversario del Monteverdi Choir), William Christie (Opéra National de Lyon, Incoronazione di Poppea di Monteverdi), Marc Minkowski (debutto a Parigi al Théâtre des Champs Elysées), Martyn Brabbins, David McVicar e Richard Egarr. Nel 2005 ha fatto parte, invitato da William Christie, dell’Accademia per giovani musicisti “Le Jardin des Voix” e ha partecipato alla tournée finale in Europa e negli Stati Uniti con l’ensemble Les Arts Florissants. Ha debuttato al festival di Pentecoste di Salisburgo in Acis and Galatea diretto da Marc Minkowski. Tra gli impegni recenti il debutto con la London Symphony Orchestra e Sir Colin Davis (Fidelio), l’Oratorio di Natale con il Combattimento Consort, il Messiah con l’Orchestra of the Age of the Englightenment, una tournée europea con la Netherlands Bach Society (Passione secondo Matteo) e la Messa in do minore e il Requiem di Mozart con la Philharmonia Orchestra a Londra. È per la prima volta ospite della nostra Società. CHRISTOPHER PURVES baritono Christopher Purves ha studiato letteratura inglese al Kings College di Cambridge prima di far parte del gruppo vocale rock “Harvey and the Wallbangers”. Sciolto il gruppo, nel 1988 ha ripreso lo studio del canto con David Keren, Diane Furlano e Janice Chapman. Ha collaborato con orchestre e direttori quali Marcus Creed, Paul Goodwin, Philippe Herreweghe (Les Noces di Stravinskij), Richard Hickox, Paul McCreesh (La Resurrezione a Roma, Amsterdam e Londra), Sir Simon Ratte, Gabrieli Consort (Festival La Chaise Dieu), City of London Sinfonia (Apocalypse di John Tavener ai Proms), The Sixteen (Aix-en-Provence), Scottish Chamber Orchestra, Hallé Orchestra, Ulster Orchestra (War Requiem di Britten) e London Sinfonietta. In ambito operistico ha collaborato con i maggiori teatri inglesi. Particolarmente apprezzate la sua interpretazione di Wozzeck alla Welsh National Opera e di Cecil in Maria Stuarda diretto da Sir Charles Mackerras al Festival di Edimburgo. I suoi impegni recenti comprendono Alcina alla Bayerische Staatsoper di Monaco di Baviera, il debutto in recital al festival di Aldeburgh, il ruolo di Sharpless nella nuova produzione di Madama Butterfly di Anthony Minghella per la English National Opera, Don Giovanni alla Welsh National Opera, la Passione secondo Matteo alla Bridgewater Hall, La Creazione di Haydn a Madrid, Aci, Galatea e Polifemo con l’Orchestra Nazionale di Spagna e il debutto al Covent Garden nel Gianni Schicchi e The Sacrifice di James MacMillan. È per la prima volta ospite della nostra Società. Prossimi concerti: martedì 22 gennaio 2008, ore 20.30 Sala Verdi del Conservatorio Renaud Capuçon violino Nicholas Angelich pianoforte Il nuovo anno del Quartetto comincia con un concerto di due musicisti in grande ascesa, il violinista francese Renaud Capuçon e il pianista statunitense Nicholas Angelich. Capuçon ha cominciato l’attività come violino di spalla della Mahler Chamber Orchestra di Daniel Harding, dove ha suonato per diversi anni prima d’intraprendere una fortunata carriera come solista, spesso in duo con il fratello Gautier al violoncello. Per la nostra Società, i due musicisti hanno scelto un programma ben studiato, che mette in rilievo i principali versanti della rinascita della musica da camera nel secondo Ottocento, quello tedesco con la linea Schumann-Brahms e quello francese con la famosa Sonata del belga César Franck. Programma (Discografia minima) R. Schumann Sonata n. 1 in la minore op. 105 (Faust, Avenhaus, CPO 999597) C. Franck Sonata in la maggiore (Dubois, Maas, Biddulph BID 80172) J. Brahms Sonata n. 3 in re minore op. 108 (Capuçon, Angelich Emi 0724354573125) martedì 29 gennaio 2008, ore 20.30 Sala Verdi del Conservatorio Ensemble Nuovo Contrappunto Mario Ancillotti direttore Charo Martin, Alma Fournier-Carballo, Pierluigi Paulucci, Roberto Abbondanza solisti Debussy, De Falla Società del Quartetto di Milano via Durini 24 - 20122 Milano tel. 02.795.393 – fax 02.7601.4281 www.quartettomilano.it e-mail: [email protected]