Fabrizio De Andrè
Presentazione
“Certo bisogna farne di strada da una ginnastica d’obbedienza
fino ad un gesto molto più umano che ti dia il senso della violenza
però bisogna farne altrettanta per diventare così coglioni
da non riuscire più a capire che non ci sono poteri buoni”.
Con il “Piccolo Manifesto dei Corpi” si apre la Collana “Corpi e Società”. Questa Collana intende indagare la simbologia occidentale utilizzando il linguaggio
visivo ed immediato abbinato a quello letterario e riflessivo. Il “Piccolo Manifesto dei Corpi”, in tal senso,
rappresenta una sorta di apertura, una introduzione in
questo percorso dove si vuole raccontare il ruolo del
corpo nella società contemporanea, corpo che se non
è del tutto soggiogato è quanto meno invaso dalla necessità del potere di renderlo omologato, quindi innocuo e
facilmente controllabile. In questo piccolo manifesto si vuole suggerire una strada di liberazione possibile, corporea e
quindi complessiva per l’essere umano. La simbologia diventa così sguardo lucido e realistico, il corpo diventa strumento di possibile liberazione ma anche luogo della guerra,
luogo dell’invasione o, ancora, numero da contenere all’interno di un modello predeterminato.
La collana prevede altri due libretti che con il “Piccolo Manifesto dei Corpi” comporrà una trilogia di percorsi corporei
e sociali.
Luca Littarru
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Ci sono corpi, e sguardi, e direzioni.
Ci sono corpi che, con tutto il loro essere, esprimono moltitudini di emozioni.
Ci sono corpi immobili che, privati delle loro maschere, si mostrano agli occhi altrui con la bellezza
della loro naturalità offrendo la direzione dei loro
sguardi, il gesto nella solo apparente fissità…
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Altri corpi, invece, come invasi dalla maschera, sono inchiodati su muri bianchi, su croci di legno. Essi sono corpi disperati con sguardi bassi e senza direzione, senza movimento. Sono corpi vinti.
Esiste uno Stato delle Cose che tende ad autoconservarsi. Lo possiamo definire in tanti modi: Status
Quo, Ordine, Impero. Io, più che definirlo, preferisco immaginarlo vestito di bianco mentre, seduto
sui propri piedi argillosi, plasma, manipola, modifica i corpi con le sue mani, con i suoi intrugli, a generare “corpi-statuetta”.
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…fuggire per ricreare nuove forme dell’esistere.
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Impaginato Littarru