IX CONGRESSO NAZIONALE ANIMO L’inserimento del personale neo assunto Bologna 11 Maggio 2014 Dott.ssa Mara Buccolini Il sottoscritto Mara Buccolini ai sensi dell’art. 3.3 sul Conflitto di Interessi, pag. 17 del Reg. Applicativo dell’Accordo Stato‐Regione del 5 novembre 2009, dichiara che negli ultimi due anni NON ha avuto rapporti diretti di finanziamento con soggetti portatori di interessi commerciali in campo sanitario IX CONGRESSO NAZIONALE ANIMO L’inserimento del personale neo assunto Introduzione e generalità Strumenti e metodi Percorso e Struttura del manuale Bologna 11 Maggio 2014 Dott.ssa Mara Buccolini INSERIMENTO NEO-ASSUNTO Ha lo scopo di condurre gradualmente a un buon livello di efficacia ed autonomia nell’esecuzione del lavoro FORMAZIONE SUL CAMPO Socializzazione alla cultura aziendale Inserimento nell'équipe e nel contesto organizzativo Apprendimento competenze essenziali che permettono al professionista di assumere la responsabilità richiesta dal ruolo CHI? Infermieri Ostetrici Personale Tecnico Sanitario OSS Altre figure………………………. Regole d’oro Riflessione sui livelli di competenze Ricerca di strumenti, indicatori Ricerca degli esiti sui risultati dell’assistenza e sul risultato dell’organizzazioni (esiti-risultati) Accertamenti, stato di partenza, aspettive-prioritàinteressi-coinvolgimento Rischio effetti conseguenze alternative possibili Verifica del cambiamento progettare, alimentare Il ritorno per alimentare il gruppo Vantaggi connessi ai soggetti (responsabilità accettazione….) Obiettivi Progettare uno strumento per la raccolta preliminare delle informazioni sul neo assunto Progettare un percorso di accoglienza e di inserimento coerente con il contenuto tecnico del lavoro e lo specifico ambiente, in grado di rispondere alle specifiche esigenze di valutazione, Costruire ed applicare strumenti per il monitoraggio e la valutazione delle competenze e delle potenzialità del neo-assunto. Risultato: Manuale di valutazione ed inserimento personale neoassunto/neoassegnato Obiettivo formativo L’obiettivo del progetto formativo è quello di dotarsi di uno strumento il più possibile oggettivo per l’addestramento e la valutazione delle varie professionalità e garantire al neoassunto un adeguata conoscenza della realtà organizzativa, procedurale e umana in cui si va ad inserire che persegua le seguenti finalità: garantire la possibilità di acquisire le conoscenze e competenze necessarie a svolgere le attività proprie dell’U.O. utilizzando le tecnologie, le procedure, gli strumenti organizzativi di cui è dotata l’U.O. stessa valorizzare lo sviluppo delle capacità e potenzialità della persona. Verificare e valutare il livello di integrazione e di performance del neoassunto/neoassegnato da parte dell’U.O. mediante l’utilizzo di uno strumento specifico che rappresenta una guida per il valutatore e che conferisca trasparenza al processo L’inserimento del personale neo assunto/neoassegnato Declinare il processo di valutazione del personale neo assunto/neoassegnato, finalità, struttura, metodologie e strumenti (Utilizzo di Strumenti disponibili per la valutazione di attitudini, conoscenze e capacità di base). Definizione dei percorsi di valutazione, gli strumenti ed i metodi L’inserimento del personale neo assunto/neoassegnato Definire e analizzare lo stato dell’arte per l’inserimento e la valutazione del personale neo assunto/neoassegnato Convergere su uno strumento “UN MANUALE” Dott.ssa Mara Buccolini L’inserimento del personale neo assunto/neoassegnato Criticità Percorsi casuali Sistema di valutazione soggettivo chi valutare: neo laureato, infermiere con più esperienze? Come valutare (Criteri obiettivi standard indicatori ) Cosa valutare :Aspetti tecnici, relazionali, capacità, attitudini, competenze…… Mancanza di tutoraggio ( chi valuta?) Tempi di inserimento amplificati Problemi di valutazioni negative Analisi della realtà organizzativa Progetti di valutazione e miglioramento e percorsi assistenziali Nel modo più analitico si distinguono le seguenti fasi: 1. identificazione dei possibili problemi da affrontare; 2. scelta del problema prioritario; 3. definizione dei criteri, ossia dei temi (degli aspetti, degli elementi) da valutare; 4. definizione per ciascuno di essi di almeno una coppia indicatore-soglia corrispondente a buona qualità (cioè alla situazione che si vorrebbe presente o che si vorrebbe raggiungere in futuro); (progettazione dello studio per l’accertamento dell’entità del problema e per l’individuazione delle possibili cause; effettuazione dello studio e sua successiva analisi; …………………………………………………………………………………. Job description Il concetto di Job description che deriva dalla job analysis, studia una posizione lavorativa, determinando conoscenze, competenze, attitudini e caratteristiche personali per assumere con successo certe responsabilità. La job analysis stabilisce i requisiti minimi (tipo e livello di conoscenze, competenze, attitudini e caratteristiche personali) e, di conseguenza, consente di formulare gli standard di formazione, esperienza, intelligenza, personalità e resistenza fisica per ciascun tipo di attività e funzione. La job description, contiene specificazioni in merito ai requisiti richiesti per un determinato tipo di lavoro, alle principali attività e responsabilità, e alle relazioni organizzative di una determinata posizione. La job description identifica le responsabilità, fornisce un sommario delle attività ( e delimita una specifica attività rispetto alle altre) in un dato contesto lavorativo. Le job description devono essere aggiornate, accurate, realistiche in termini di risorse disponibili, facilitando così il confronto tra gruppi omogenei in termini di contenuti e condizioni di lavoro. Analizzando il processo di Mentoring e Tutoring aziendale, ed attraverso l’analisi di questionari somministrati a campione, sono state elaborate delle tabelle, le quali riportano le fasi di sviluppo del percorso formativo e d’inserimento dell’infermiere neo assunto, i tempi e le modalità di realizzazione, le risorse umane, i materiali ed i metodi d’inserimento utilizzati. La chiarificazione ed esplicitazione delle attività, come avviene nella job description non intende creare una uniformità culturale delle persone e soprattutto non intende spegnere il potenziale e la cultura propria dei professionisti. La definizione delle competenze standard da acquisire per erogare una assistenza di buona qualità, viene considerato la piattaforma di un lavoro professionale. L’inserimento del personale neo assunto/neoassegnato Il primo periodo di esperienza nell’organizzazione richiede ai giovani di costruirsi un’identità professionale Contrasto tra vissuto e aspettative Tra anticipazioni mentali del soggetto rispetto alla realtà lavorativa sperimentata che si traduce in “effetto sorpresa” relativo alle caratteristiche del lavoro, del contesto organizzativo, della propria identità personale. Ausubel ha ipotizzato l’esistenza di un apprendimento significativo dato da tre fattori Ci deve essere motivazione all’apprendimento Il contenuto da apprendere deve avere una sua giustificazione logica interna Il soggetto deve già possedere una rete di conoscenze relazionabile al nuovo contenuto David Paul Ausubel (NEW YORK, 1918–, NEW YORK 2008) CHE COSA SIGNIFICA APPRENDERE? ¬ ¬ ¬ ¬ ¬ ¬ INDICA UN CAMBIAMENTO: DI UN COMPORTAMENTO, DI UN PENSIERO, DELLA PERSONA E’ UN PROCESSO CONTINUO DI COSTRUZIONE, INTERPRETAZIONE E MODIFICAZIONE DELLE NOSTRE RAPPRESENTAZIONI COGNITIVE BASANDOCI SULLE NOSTRE ESPERIENZE NELLA REALTA’ CHE VIVIAMO. HA UNA COMPONENTE SOCIALE PORTA A UNA MODIFICAZIONE DELLE RAPRESENTAZIONI MENTALI E UNA RIORGANIZZAZIONE DEL PENSIERO A LIVELLI SEMPRE MAGGIORMENTE ELEVATI E’ INNOVAZIONE, CONTINUA CREAZIONE E GENERAZIONE DI CONOSCENZA. E’ CONTESTUALIZZATO L’APPRENDIMENTO • L’APPRENDIMENTO UTILIZZA DIVERSE MODALITA’ E COINVOLGE LE QUATTRO AREE DELLO SVILUPPO/CRESCITA E DELLA COMUNICAZIONE * FISICO- SENSO-MOTORIA * EMOTIVO - AFFETTIVA * COGNITIVA * SOCIO - COLLABORATIVA L’IDENTITA’ PERSONALE LA RESPONSABILITA’ SOCIALE Il bisogno di conoscere Gli adulti sentono l’esigenza di sapere perché occorra apprendere qualcosa Motivazione Benché gli adulti rispondano ad alcuni moventi esterni ( lavoro migliore, promozioni, premi), le motivazioni più potenti sono le motivazioni interne (il desiderio di una migliore posizione nel lavoro, autostima, la qualità della vita etc.) ANDRAGOGIA L’arte e la scienza di aiutare gli adulti ad apprendere (M. Knowles). Questo modello ha lo scopo di facilitare ed arricchire il processo di maturità e di autonomia individuale. Mette al centro i discenti ed i loro bisogni, sostituendo la figura autoritaria del docente con quella autorevole del formatore quale agevolatore dell’apprendimento Orientamento verso l’apprendimento In contrasto con l’orientamento centrato sulle materie caratteristico dei bambini e dei giovani (almeno a scuola), l’orientamento all’apprendimento degli adulti e centrato sulla vita reale. Il concetto di sé del discente Gli adulti hanno un concetto di sé come persone responsabili delle loro decisioni, della loro vita Il ruolo dell’ esperienza del discente Gli adulti entrano in una attività di formazione con un’ esperienza che e maggiore di quella dei giovani, ma anche di diversa qualità Disponibilità ad apprendere Gli adulti sono disponibili ad apprendere ciò che hanno bisogno di sapere e di saper fare per far fronte efficacemente alle situazioni della loro vita reale PEDAGOGIA E ANDRAGOGIA CARATTERISTICHE DELL’APPRENDIMENTO IL BISOGNO DI APPRENDERE PEDAGOGIA ANDRAGOGIA NON LA MOTIVAZIONE NECESSARIA LA MOTIVAZIONE IL CONCETTO DI SE’ IL BAMBINO DIPENDE L’ADULTO VIVE AUTONOMIA ESPERIENZA NON CONSAPEVOLEZZA DEL VALORE COSCIENZA DEL VALORE DISPONIBILITA’ SVILUPPO BIOLOGICO COMPETENZE EVOLUTIVE NEI RUOLI SOCIALI ORIENTAMENTO ALL’APPRENDIMENTO GUIDA CONTRATTAZIONE DEGLI OBIETTIVI Legislazione CCNL 01-09-1995 Art 15 periodo di prova ART. 15. Periodo di prova. 1. Il dipendente assunto in servizio a tempo indeterminato è soggetto ad un periodo di prova, la cui durata è stabilita come segue: 2 mesi per le posizioni funzionali fino alla quarta; 6 mesi per le restanti posizioni funzionali. 2. Ai fini del compimento del suddetto periodo di prova si tiene conto del solo servizio effettivamente prestato. 3. Il periodo di prova è sospeso in caso di assenza per malattia. In tal caso il dipendente ha diritto alla conservazione del posto per un periodo massimo di sei mesi, decorso il quale il rapporto è risolto. In tale periodo, al dipendente compete lo stesso trattamento economico previsto per il personale non in prova. In caso di infortunio sul lavoro o malattia per causa di servizio si applica l’art. 24. 4. Il periodo di prova resta altresì sospeso negli altri casi espressamente previsti dalla legge o dai regolamenti vigenti, ai sensi dell’art. 72 del D.Lgs. n. 29 1993. 5. Le assenze riconosciute come causa di sospensione ai sensi del comma 4, sono soggette allo stesso trattamento economico previsto per le corrispondenti assenze del personale non in prova. 6. Decorsa la metà del periodo di prova di cui al comma 1, nel restante periodo ciascuna delle parti può recedere dal rapporto in qualsiasi momento senza obbligo di preavviso nè di indennità sostitutiva del preavviso, fatti salvi i casi di sospensione previsti dai commi 3 e 4. Il recesso opera dal momento della comunicazione alla controparte. Il recesso dell’amministrazione deve essere motivato. 7. Il periodo di prova non può essere rinnovato o prorogato alla scadenza. 8. Decorso il periodo di prova senza che il rapporto di lavoro sia stati risolto da una delle parti, il dipendente si intende confermato in servizio e gli viene riconosciuta l’anzianità dal giorno dell’assunzione a tutti gli effetti. Decreto lgs 165/2001 Articolo 15 Dirigenti (Art. 15 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito dall'art. 4 del d.lgs n. 470 del 1993 e successivamente modificato dall'art. 10 del d.lgs. n. 80 del 1998; Art. 27 del d.lgs n. 29 del 1993, commi 1 e 3, come sostituiti dall'art. 7 del d.lgs n. 470 del 1993) 1. Nelle amministrazioni pubbliche di cui al presente capo, la dirigenza e' articolata nelle due fasce del molo unico di cui all'articolo 23. Restano salve le particolari disposizioni concernenti le carriere diplomatica e prefettizia e le carriere delle Forze di polizia e delle Forze armate. Per le amministrazioni dello Stato, anche ad ordinamento autonomo, e' fatto salvo quanto previsto dall'articolo 6. 2. Nelle istituzioni e negli enti di ricerca e sperimentazione, nonche' negli altri istituti pubblici di cui al sesto comma dell'articolo 33 della Costituzione, le attribuzioni della dirigenza amministrativa non si estendono alla gestione della ricerca e dell'insegnamento. 3. In ciascuna struttura organizzativa non affidata alla direzione del dirigente generale, il dirigente preposto all'ufficio di piu' elevato livello e' sovraordinato al dirigente preposto ad ufficio di livello inferiore. 4. Per le regioni, il dirigente cui sono conferite funzioni di coordinamento e' sovraordinato, limitatamente alla durata dell'incarico, al restante personale dirigenziale. 5. Per il Consiglio di Stato e per i tribunali amministrativi regionali, per la Corte dei conti e per l'Avvocatura generale dello Stato, le attribuzioni che il presente decreto demanda agli organi di Governo sono di competenza rispettivamente, del Presidente del Consiglio di Stato, del Presidente della Corte dei conti e dell'Avvocato generale dello Stato; le attribuzioni che il presente decreto demanda ai dirigenti preposti ad uffici dirigenziali di livello generate sono di competenza dei segretari generali Decreto lgs 165/2001 Articolo 16 Funzioni dei dirigenti di uffici dirigenziali generali (Art. 16 del d.lgs n. 29 del 1993, come sostituito prima dall'art. 9 del d.lgs n. 546 del 1993 e poi dall'art. 11 del d.lgs n. 80 del 1998 e successivamente modificato dall'art. 4 del d.lgs n. 387 del 1998) 1. I dirigenti di uffici dirigenziali generali, comunque denominati, nell'ambito di quanto stabilito dall'articolo 4 esercitano, fra gli altri, i seguenti compiti e poteri: a) formulano proposte ed esprimono pareri al Ministro, nelle materie di sua competenza; b) curano l'attuazione dei piani, programmi e direttive generali definite dal Ministro e attribuiscono ai dirigenti gli incarichi e la responsabilita' di specifici progetti e gestioni; definiscono gli obiettivi che i dirigenti devono perseguire e attribuiscono le conseguenti risorse umane, finanziarie e materiali; c) adottano gli atti relativi all'organizzazione degli uffici di livello dirigenziale non generale; d) adottano gli atti e i provvedimenti amministrativi ed esercitano i poteri di spesa e quelli di acquisizione delle entrate rientranti nella competenza dei propri uffici, salvo quelli delegati ai dirigenti; e) dirigono, coordinano e controllano l'attivita' dei dirigenti e dei responsabili dei procedimenti amministrativi, anche con potere sostitutivo in caso di inerzia, e propongono l'adozione, nei confronti dei dirigenti, delle misure previste dall'articolo 21; f) promuovono e resistono alle liti ed hanno il potere di conciliare e di transigere, fermo ..; g) richiedono direttamente pareri agli organi consultivi dell'amministrazione e rispondono ai rilievi degli organi di controllo sugli atti di competenza; h) svolgono le attivita' di organizzazione e gestione del personale e di gestione dei rapporti sindacali e di lavoro; i) decidono sui ricorsi gerarchici contro gli atti e i provvedimenti amministrativi non definitivi dei dirigenti; l) curano i rapporti con gli uffici dell'Unione europea e degli organismi internazionali nelle materie di competenza secondo le specifiche direttive dell'organo di direzione politica, sempreche' tali rapporti non siano espressamente affidati ad apposito ufficio o organo. Valutazione della performance “Brunetta” Misurazione e valutazione della performance organizzativa ed individuale Decreto legislativo 150 dl 27 ottobre 2009, ATTUAZIONE DELLA LEGGE 4 MARZO 2009N 15 IN MATERIA DI OTTIMIZZAZIONE DELLA PRODUTTIVITA’ DEL LAVORO PUBBLICO E DI EFFICIENZA E DI TRASPERENZA DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI Sperimentazione Legge 15/ 4 marzo 2009 Scheda di valutazione individuale 25% 25% 50% Competenze e comportamenti generali Contributo individuale al raggiungimento degli obiettivi di struttura Raggiungimento degli obiettivi individuali Giudizio sintetico SCOPO/OBIETTIVO 1. Definire un percorso per l’inserimento lavorativo del personale Infermieristico e di supporto finalizzato a: porre l’operatore neo-assunto/trasferito nelle migliori condizioni per l’assolvimento delle funzioni che gli vengono richieste; migliorare sin dall’inizio la qualità del lavoro effettuato; diminuire la possibilità di errori ed infortuni; razionalizzare al meglio il lavoro per se stesso e per l’equipe con cui dovrà interagire (coordinatrice, colleghi infermieri, OSS, personale medico); evitare che l’operatore possa ricevere informazioni inesatte, distorte o incomplete; valutare sin dall’inizio le attitudini e le capacità professionali del neo-assunto ed eventualmente supportarlo nella gradualità dell’apprendimento (dagli obiettivi più semplici a quelli più complessi). 3. RIFERIMENTI NORMATIVI E DOCUMENTALI CCNL 2006-2009 L’inserimento del personale neo assunto/neoassegnato Finalità Adeguato inserimento Ottimizzazione dei percorsi Riduzione dei tempi di rendimento lavorativo Aderenza al ruolo e velocizzazione del processo di inserimento Corretta valutazione Risultati Valutazioni di tutti i neo assunti (12 anni) 2 licenziamenti 1 rivalsa La VALUTAZIONE Strumenti disponibili per la valutazione di attitudini, conoscenze e capacità di base. Colloquio Schede di valutazione delle conoscenze (prerequisiti) Schede di valutazioni delle attitudini Scheda di valutazione delle competenze Scheda di valutazione aspetti relazionalieducativi Colloquio Colloquio di valutazione (assegnazione degli obiettivi e revisione dei risultati) Valutazione concreta (basata su fatti, osservabile, no impressioni e pregiudizi) Oggettiva ( riferita a parametri comuni, stessi significati) Completa (tutto l’arco delle prestazioni, alte, adeguate, senza reticenze) Onesta (dichiarando i fini e rispettando gli impegni) Colloquio Colloquio di valutazione Aspetti di personalità ( ciò che il valutato è) Aspetti di atteggiamento ( ciò che il valutato pensa, ritiene e crede) Criticità: situazioni ansiogene, difficoltà nel gestire il colloquio,preparazione oculata, candidati completamente inadeguati, poca considerazione del parere del valutato. ATTITUDINI Concetto di attitudine: L'attitudine è una predisposizione dell'individuo a svolgere una determinata attività. Si tratta dell'inclinazione che ciascuna persona ha verso alcune pratiche. L'attitudine può essere una predisposizione innata dell'individuo oppure essere acquisita con l'esperienza e l'apprendimento. Ad esempio, attitudine alle relazioni sociali, alle arti, alle armi ecc. Le attitudini possono essere fisiche o psichiche. Le attitudini di un individuo contribuiscono alla formazione del suo modello comportamentale e alle sue scelte. Ogni individuo tenderà a privilegiare quelle situazioni verso le quali si possiede maggiore attitudine e che gli consentono di ottenere dei risultati positivi Concetto di competenza ciò che compete, ciò che è di pertinenza ciò di cui si è competenti, ciò di cui si ha conoscenza e che si ha capacità di fare COMPETENZA Rosario Drago (2000), : “La competenza è essenzialmente ciò che una persona dimostra di saper fare (anche intellettualmente) in modo efficace, in relazione ad un determinato obiettivo, compito o attività in un determinato ambito disciplinare o professionale. Il risultato dimostrabile ed osservabile di questo comportamento competente è la prestazione o la performance". (La nuova maturità – Rosario Drago – Centro studi Erickson – Aggiornamento 2000). Concetto di competenza (Poletti, Care 3 2008) Una persona è competente quando possiede: 1)le risorse necessarie (conoscenza, abilità, attitudini) necessarie ad affrontare e gestire un insieme di situazione in cui potrebbe incorrere; 2)la capacità cognitiva di elaborare conoscenze ed applicarle ai diversi problemi e situazioni, facendo riferimento a teorie, oltre che alle proprie storie ed esperienza; 3)l’abilità psicomotoria di agire con destrezza; Concetto di competenza (Poletti, Care 3 2008) Una persona è competente quando possiede: 4)la maturità emotiva di affrontare con padronanza di sé le diverse situazioni, che si estrinseca in atteggiamenti ed abilità relazionali; 5)l’adozione di principi etici nelle scelte e nelle azioni; 6)la capacità di trasformare l’ambiente e di trasformarsi in relazione agli stimoli recepiti, in una dinamica costruttiva La competenza non è misurabile, ma può essere “riconosciuta” prendendo in considerazione tutta una serie di tracce che manifestano la presenza delle risorse attivare per l’agire competente. Guy Le Boterf ritiene la competenza “Un insieme, riconosciuto e provato, delle rappresentazioni, conoscenze, capacità e comportamenti mobilizzati e combinati in maniera pertinente in un contesto dato”. il significato meta-cognitivo poiché indica un agire combinatorio che converte elementi più semplici in un livello di apprendimento e di funzionamento “superiore”; il focus sul rapporto soggetto-contesto: ogni competenza è appresa e agita da un soggetto in un contesto; il suo ruolo crescente e centrale nei modelli e strumenti intervento nei sistemi organizzativi (gestione per competenze, organizzazione per competenze). l’esistenza di una componente tacita e di una esplicita nella competenza. Oggigiorno, oltre alle conoscenze tecniche specifiche del ramo, le aziende richiedono viepiù competenze sociali (per es.: responsabilità, cooperazione, disponibilità,...), metodiche-riflessive (per es.: metodo di lavoro, capacità decisionali, flessibilità,...), personali (per es.: motivazione, consapevolezza, padronanza di sé, ...). Essere competenti o agire con competenza, significa quindi essere in grado di far fronte a situazioni complesse, mobilitando e fondendo in maniera pertinente una grande quantità di risorse personali, sociali oltre che a risorse del tipo tecnico specialistiche. 1) la disponibilità legata alla volontà e alla motivazione da parte di un individuo di combinare un insieme di risorse che possono comprendere variabilmente: saperi, ossia i saperi nel senso di conoscenze dichiarative settoriali e disciplinari, in particolare nozioni e informazioni “disciplinare, settoriale”. la conoscenza possono essere così descritta: "consapevolezza e la comprensione dei fatti; informazioni che si acquisiscono con l'esperienza oppure attraverso l'auto-riflessione saper fare, ossia le capacità o le abilità nel senso soprattutto di metodi lavorativi e di conoscenze procedurali e comprendenti schemi d‘azione in forme complesse, capacità cognitive e metacognitive generali (percettive, intuitive, riflessive, analitiche, narrative, di controllo, …), capacità di apprendimento e di elaborazione dell‘informazione nonché di ragionamento, capacità di comunicazione e di azione sociale, di decisione e di valutazione, capacità di far capo a risorse presenti e utilizzare risorse disponibili. saper essere, ossia gli atteggiamenti inerenti l‘identità personale, sociale e intellettuale Ovvero agire in conformità con vari metodi in diverse situazioni e comprende diverse attività dell'essere umano. Questo considerando che Il comportamento umano deriva dai concetti detenuti da esseri umani dell'universo e della vita umana, ed è legato alla visione della vita. Le competenze non corrispondono quindi a una semplice sommatoria di conoscenze, capacità o atteggiamenti, ma all’integrazione complessa di queste componenti che permette alla persona o all’individuo di svolgere compiti, affrontare situazioni problematiche, prendere decisioni e valutare il proprio agire (autovalutazione). Quando si vogliono valutare le competenze, occorre rifarsi a situazioni complesse reali in cui si attivano le diverse capacità e risorse necessarie per raggiungere un obiettivo. È pertanto necessario elaborare strumenti di valutazione multi-prospettici che tengano conto dei vari elementi su cui si fonda la competenza. Come segnalato nella citazione iniziale, di fatto una competenza non è misurabile, ma può essere “riconosciuta” prendendo in considerazione tutta una serie di tracce che manifestano la presenza delle risorse attivare per l’agire competente. La valutazione delle competenze è allora un’operazione che coniuga contemporaneamente capacità di analisi e di sintesi da parte di chi osserva, come ad esempio quando riconosciamo una fisionomia: attraverso l’analisi e la contemporanea sintesi di una serie di elementi somatici riusciamo a identificare un soggetto come conosciuto o non conosciuto. Allo stesso modo, quando vogliamo dettagliare gli elementi (le risorse) che concorrono in una competenza, di fatto facciamo un’operazione di rilevamento di “tracce”, di elementi che ci segnalano la presenza o meno di talune conoscenze, abilità metodologiche o caratteristiche personali. La valutazione delle competenze necessita inoltre di un’attività di riflessione-autoriflessione e analisi del processo messo in atto per la ricerca di “tracce” del percorso effettuato, che narrano l’evolversi ed il divenire della competenza stessa. L’inserimento del personale neo assunto Definizione dei percorsi di valutazione: strumenti e metodi Dott.ssa Mara Buccolinii p valutazione: strumenti e metodi Diagramma di Ishikawa Obiettivo Standard Indicatore Matrice delle responsabilità Il diagramma di Ishikawa è una tecnica manageriale utilizzata nel settore industriale e nei servizi per individuare la/le causa/e più probabile/i di un effetto (problema). Sono anche chiamati diagrammi causa-effetto o a lisca di pesce. Sostanzialmente si tratta di una rappresentazione grafica di tutte le possibili cause relative ad un problema. La rappresentazione grafica assume la forma di una lisca di pesce. sessioni di brainstorming che esaminano i problemi e le loro possibili cause. diagramma di Ishikawa diagramma di Ishikawa Aiuta a risalire alle vere cause, e quindi ai veri problemi da risolvere. Le relazioni causa/effetto sono la base della gestione di una organizzazione. L’obiettivo è l’effetto di una serie di cause.In genere gli effetti vengono spesso confusi con le cause, e si corre subito agli effetti senza studiare bene le cause.Se di fronte ad un inconveniente si domanda: chi è stato? si considera l’effetto. Ishikawa, guru giapponese della Qualità Totale, dice che di fronte ad un inconveniente dovremmo domandarci quattro volte PERCHE’.Inconveniente --> perché? Perché A --> perché A? Quando ci sono molti elementi di cui si vuole valutare l'importanza, lo strumento da usare è il diagramma intitolato all'economista Vilfredo Pareto, che nel 1897 dimostrò che in una regione italiana solo poche persone possedevano gran parte della ricchezza di tutta la regione. Per analogia in qualunque sistema sono pochi gli elementi rilevanti ai fini del comportamento del sistema. Tutti gli altri "fanno numero". Il diagramma di Pareto è la combinazione di un diagramma a barre e di una curva che permette di valutare a colpo d'occhio quali sono gli elementi rilevanti e di quanto incidono. Quando la curva si appiattisce gli elementi sono poco rilevanti, quando si impenna ci troviamo di fronte ad elementi importanti. E' possibile così concentrare tutte le risorse disponibili solo su questi elementi, trascurando gli altri. Il diagramma di Pareto è uno strumento molto utile per prendere decisioni. Come definire e utilizzare gli standard di qualità Ministero della Sanità Dipartimento della Programmazione Quaderni della carta dei servizi sanitari 33 Deve essere messo in evidenza: · a cosa serve lo standard (la finalità di utilizzo) · che cosa viene misurato attraverso lo standard (la definizione dei dati da rilevare) · come viene effettuata la misurazione (gli strumenti di rilevazione) · alcuni suggerimenti di priorità · alcuni fattori esterni critici per la fissazione degli standard Come definire e utilizzare gli standard di qualità DENOMINAZIONE Utilizzare una denominazione precisa e non troppo lunga A COSA SERVE (LA FINALITA’) COSA MISURARE (L’OGGETTO) Indicare in questo spazio il campo di applicazione dello standard (che cosa viene misurato e che cosa no, indicando i casi particolari) e le regole per assicurare omogeneità alle misurazioni. Indicare anche le unità di misura e le eventuali operazioni matematiche necessarie (non troppo complesse) COME MISURARE (GLI STRUMENTI) Indicare da quali basi informative si possono rilevare i dati, la frequenza suggerita di rilevazione e altre modalità per rendere più efficace il controllo DA DOVE PARTIRE (LE PRIORITA’) Se possibile, indicare in questo spazio alcuni suggerimenti per chi deve partire da zero: su quali aspetti concentrarsi (per tipo di utente, di prestazione, di patologia, etc.) per rendere fattibile la misurazione, anche se parziale A COSA STARE ATTENTI NEL FISSARE GLI STANDARD (I FATTORI ESTERNI) Indicare in questo spazio i fattori esterni principali, indipendenti dal controllo della struttura, che possono rendere oggettivamente non raggiungibile l’obiettivo indicato dallo standard. Tenere presenti questi fattori nel fissare gli standard e nel decidere se si tratta di standard generale (es. tempo medio di attesa) o specifico (es. tempo massimo di attesa) RIFERIMENTI NORMATIVI (OVE APPLICABILI) Indicare eventuali riferimenti di legge da rispettare Obiettivo L’analisi di contesto è strettamente collegata alla definizione degli obiettivi perché consente di valutare realmente il bisogno del target di riferimento. La scarsa accuratezza nella definizione degli obiettivi rappresenta uno dei principali Ogni processo formativo propone obiettivi che riguardano: il campo cognitivo (sapere). Il campo dei gesti e dell’azione (saper fare). Il campo dei valori e della relazione (saper essere). Il campo metacognitivo (saper sapere). Obiettivo il campo cognitivo (sapere). Il sapere si riferisce alle conoscenze che “devono essere acquisite in modo significativo, stabile e fruibile”. Non si tratta solo di informazioni ma anche di mappe concettuali che permettono di leggere e interpretare la realtà. Il campo dei gesti e dell’azione (saper fare). Il saper fare richiama la capacità di agire ed è, spesso, il piano più facile da descrivere in termini di comportamenti osservabili. Il campo dei valori e della relazione (saper essere). Fa riferimento agli atteggiamenti, “alla disposizione interna stabile che tende a manifestarsi nel comportamento esterno”. Non si tratta però solo di atteggiamenti, ma anche di convinzioni, motivazioni, inclinazioni e valori: aspetti legati da una componente affettiva (attrazione o repulsione), cognitiva (ragioni a favore o contro) e volitiva (facilità o resistenza all’impegno). Il campo metacognitivo (saper sapere). Obiettivo L’obiettivo generale è una dichiarazione di intenti, di desideri formulata in modo abbastanza ampio e vago. Gli scopi così formulati sono adeguati come punto di partenza, ma devono essere poi seguiti dalla specificazione dei obiettivi più precisi. Gli obiettivi specifici devono essere più chiari rispetto all’obiettivo generale, devono dare meno spazio a interpretazioni e indicare chiaramente quali specifici cambiamenti ci si aspetta e in chi. È inoltre importante che la definizione di un obiettivo consenta di individuare indicatori misurabili e adeguati, prevedendo, per ogni singolo obiettivo, solamente 1 risultato atteso. Obiettivo Un obiettivo deve quindi: esprimere ciò che si vuol far “apprendere” essere chiaro al target definire il contenuto dell’apprendimento indicare il livello di conseguimento che si intende raggiungere. I progetti hanno una certa probabilità di essere realizzati solo se fra le persone coinvolte c’è convergenza di valori e condivisione degli obiettivi. Se un gruppo di persone deve collaborare per raggiungere un obiettivo è importante che l’obiettivo sia chiaro e che venga interpretato da tutti nello stesso modo. Questo non sempre avviene perché in fase di definizione degli obiettivi, questi non sono stati formulati chiaramente e/o non sono stati sufficientemente discussi. ELEMENTI DI UN OBIETTIVO ATTO CONTENUTO CONDIZIONE CRITERIO/I L’ATTO È LA DESCRIZIONE DI UN COMPITO PREVISTO SOTTO FORMA DI UN VERBO ATTIVO. L’INDICE DI PERFORMANCE è LA DESCRIZIONE DI UN ATTO IL CONTENUTO PRECISA IL TEMA, L’ ARGOMENTO O IL SOGGETTO CORRISPONDENTE ALL’ATTO DEL COMPIERE CONCETTO DI ATTIVITA’ Esecuzione di atti Stimolo ad attivarsi LA CONDIZIONE E’ LA DESCRIZIONE DELLE RISORSE DISPONIBILI PER LA REALIZZAZIONE DELL’ATTO ( dati, materiale) CAMPO DELLE COMPETENZE INTELLETTUALI CAMPO DELLE COMPETENZE GESTUALI CAMPO DELLE COMPETENZE DI COMUNICAZIONE INTERPERSONALE OBIETTIVI SPECIFICI COMPITI PROFESSIONALI O Un obiettivo specifico è eseguire un prelievo di sangue venoso, in un adulto, massimo due tentativi, con assenza di ematoma… deve essere misurabile osservabile realizzabile logico Criteri Rappresentano le caratteristiche osservabili di un processo e di esito, ritenute importanti per procedere ad un giudizio di qualità. Standard È associato ad ogni singolo criterio, ed è rappresentato da un valore qualiquantitativo che dà un significato al criterio stesso, rappresentando il livello di accettabilità di quella caratteristica, se associata alla qualità. Indicatore Verifica da parte dei professionisti dell’effettiva corrispondenza delle prestazioni erogate ai criteri e agli standard predefiniti. CRITERIO E’ la definizione del livello accettabile di performance che il neo assunto deve raggiungere. Sono possibili altre classificazioni degli assi o, come si tende a dire con un inglesismo, dei domini degli indicatori. Ricordiamo in particolare la classificazione della Joint Commission (1994, 1997) in: appropriatezza, disponibilità, continuità, efficacia nella pratica (effectiveness), efficacia sperimentale (efficacy), efficienza, rispetto e attenzione per gli utenti, sicurezza, tempestività, Indicatori Indicatori di processo: permettono di verificare Se e in Quale Misura le attività programmate sono state effettivamente realizzate; Indicatori di attività o output: permettono di verificare Se e in Quale Misura le attività programmate hanno prodotto i risultati attesi; Indicatori di esito o outcome: permettono di verificare Se e in Quale Misura l’insieme dei risultati ottenuti abbiano prodotto il raggiungimento degli obiettivi. La valutazione di processo accompagna in itinere l’implementazione del progetto ed è focalizzata prioritariamente sui processi/attività messi in atto. Rende possibili aggiustamenti in itinere, fornisce informazioni utili per un eventuale miglioramento o riprogettazione dell’intervento, nel caso lo scarto tra il piano e la realizzazione sia consistente o, comunque, se emergono elementi tali da renderla opportuna. Indicatore Ogni qual volta si voglia fare un progetto di monitoraggio o di miglioramento della qualità occorre porsi l’esigenza di individuare uno o più indicatori e di definire i relativi standard o soglie. Gli indicatori sono stati paragonati anche a spie sul cruscotto della macchina dell’organizzazione. Una definizione stimolante di indicatori è contenuta in un bel libro di Fabio Focarile (2003): “Gli indicatori sono variabili ad alto contenuto informativo, che consentono una valutazione sintetica di fenomeni complessi e forniscono gli elementi necessari ad orientare le decisioni”. Indicatori Gli indicatori di processo e attività, quindi: Permettono di capire lo stato di implementazione del progetto; Rappresentano uno strumento di confronto con altri operatori e di decisione su cosa fare in situazioni impreviste o particolari; Aiutano ad uniformare le modalità di intervento; Permettono di capire quali attività si stanno rivelando più utili e quali meno; Permettono di capire se le attività programmate sono state realizzate in modo adeguato (standard di riferimento) Gli indicatori devono essere: Idonei Misurabili Pertinenti Chiari Comprensibili e capaci di rappresentare il fenomeno per il quale sono stati costruiti Matrice delle responsabilità Infermiere neoassunto Mentor/tutor R C R R R C R R Esecuzione procedura disinf./sterilizz. R C Controllo – verifica attività R C Matrice responsabilità Medico Coordinator e Attività Controllo / rifornimento materiale R Esecuzione procedura corretta i Mantenimento corrette norme comportamentali Gestione urgenza post operatoria Giudizio finale R = responsabile, C = coinvolto R R R R R R L’inserimento del personale neoassunto 2 Percorso e Struttura del manuale Dott.ssa Mara Buccolini Percorso utilizzato Obiettivo primario: Valorizzare i quadri direzionali intermedi (Coordinamenti) per la motivazione del gruppo infermieristico e di supporto, per lo sviluppo, per la qualità delle prestazioni, per la ricerca Coordinatore =stimolo-guida-promotore del cambiamento Coordinatore = propulsore del gruppo, forza per il cambiamento OBIETTIVO Rendere l’organizzazione del “mondo infermieristico” l’organizzazione un gruppo di persone unite per uno scopo comune, che utilizzano insieme apparati e tecniche e sottostanno a un complesso di norme (Malinowski) stabilendo gli obiettivi, gli input e output, le attività svolte all’interno le modalità delle stesse le relazioni . OBIETTIVO Organizzazione non solo come ripartizione di compiti in posizioni ed unità ma come legami e collegamenti tra le strutture e tutte le altre parti. Attenzione alla rete dei rapporti e comunicazioni, rete che vede i singoli ed i gruppi tra loro, le procedure, i sistemi, i flussi di lavoro, i processi di decisione. •Cambiamenti strutturali legati all’ambiente •Cambiamenti nei sistemi gestionali, connessi spesso agli strutturali •Cambiamenti tecnologici, spesso variabile indipendente capace di modificare da soli l’organizzazione •Cambiamenti del sistema umana che riguardano la struttura motivazionale e la professionalità,compresi gli studi di leadership e di comunicazione Elementi importanti nell’organizzazione Efficacia ( rapporto tra risultati conseguiti dall’organizzazione e obiettivi proposti) Efficienza (possibilità di raggiungere gli effetti desiderati, impiegare le cose giuste al momento giusto, rendimento –produttività) Sfaff-line (struttura organizzativa gerarchico funzionale che prevede l’affiancamento di unità e di mansioni a carattere specialistico e mansioni di carattere operativo con l’obiettivo che le prime agevolino le seconde). Teoria di MINTZBERG 5 combinazione delle parti dell’organizzazione: Struttura semplice vertice) ( supervisione diretta parte essenziale è il Burocrazia meccanica parte fondamentale tecnostruttura) (standardizzazione dei processi di lavoro è Burocrazia professionale parte fondamentale è il nucleo operativo) Soluzione funzionale fondamentale linea intermedia) Adhocrazia nucleo) ( standardizzazione delle capacita, ( standardizzazione degli output, parte ( adattamento reciproco, fondamentale staff di supporto e Burocrazia professionale ( standardizzazione delle capacita, parte fondamentale è il nucleo operativo) tipologia dell’organizzazione che ben si adatta a realtà in cui la predominanza organizzativa è impostata sui professionisti Miglioramento basato sull’acquisizione di una metodologia di lavoro affidabile: *con conoscenze di evidenza scientifica *replicabili come produzione di un qualunque progetto (modifica organizzativa, ricerca, miglioramento, integrazione) *con evidenza di risultati, indicatori e standards *condiviso, partecipato. Miglioramento basato sull’acquisizione di una metodologia di lavoro affidabile: *analisi criticità organizzative gestionali, operative *definizione delle priorità *definizione del progetto (obiettivi, risorse, tempi,risultati, indicatori e standards) * sperimentazione progetto ( uso di strumenti, nuove metodologie,ecc..) *revisione del progetto e risultati *implementazione ufficiale del progetto con attività a regime PROTOCOLLO Elenco emissioni/approvazioni/revisioni: Data Preparato da Autorizzato da Firma Revisioni Data Preparato da Autorizzato da Firma Codice: Titolo: Emissioni Indirizzato a Oggetto: Scopo obiettivi: Definizione e sigle Responsabilità: Documenti di riferimento: Accessibilità e riservatezza: Indicatori: Allegati: Applicabilità: Descrizione attività: ” Progetti operativi stilati nei gruppi di coordinatori, gruppi infermieristici e multidisciplinari utilizzando le risorse aggiuntive, i progetti finalizzati retribuiti, parte della retribuzione di risultato, i fondi per l’aggiornamento obbligatorio e facoltativo. MANAGEMENT O LEADERSHIP LEADER MANAGER ٧ ٧ PIANIFICA, DIRIGE E CONTROLLA ORGANIZZA E STRUTTURA LE PROPRIE RISORSE ٧ ٧ ٧ PROMUOVE IL CAMBIAMENTO CREA LA VISIONE DI NUOVE DIRETTIVE E SVILUPPA NEGLI ALTRI LA MOTIVAZIONE A PROCEDERE VERSO QUESTE DIRETTIVE ISPIRA IMPEGNO LEALTA COINVOLGIMENTO Alcuni elementi di una guida per il leader per motivare i propri collaboratori (secondo Pearce) Conoscere il proprio gruppo Far corrispondere le persone alle abilità richieste Fare in modo che gli obiettivi siano definiti chiaramente Verificare regolarmente come vanno le cose Gestire efficacemente gli insuccessi Tenere in considerazione le ricompense di base e di più alto livello Coinvolgere il personale e ridurre la demotivazione IL SISTEMA PREMIANTE Insieme dei sistemi incentivanti (Premi) o dei sistemi disincentivanti ( Non Premi) e delle sanzioni, che vengono erogati alle varie figure al fine di sostenere i comportamenti auspicabili e di scoraggiare i comportamenti non desiderati Esperienze : Inserimento del neo assunto Criticità Difformità di percorsi Ruoli non definiti del neo assunto - gruppo professionale Necessità di metodo oggettivo di valutazione Non adesione ai requisiti manuale di autorizzazione legge 20/2000 regione Marche Inserimento del neo assunto Obiettivo: acquisire conoscenze e competenze, *predisporre un percorso *stilare un manuale *diffonderlo a tutti gli utilizzatori *utilizzarlo *avere una valutazione oggettiva nei 6 mesi, nelle mobilità interne delle varie figure *adesione ai requisiti manuale di autorizzazione legge 20/2000 regione Marche * Inserimento del neo assunto Strumento di lavoro per i Coordinatori Infermieristici e per i precettori Il raggiungimento dell’obiettivo prefissato presuppone l’approfondita conoscenza delle caratteristiche dello strumento adottato da parte degli utilizzatori, a tale scopo si descrivono brevemente alcune indicazioni. Sinteticamente si può affermare che il manuale è suddiviso in parti diverse costituite da: 1) Elementi che tendono a favorire l’inserimento del neoassunto nel nuovo gruppo di lavoro, fornendogli gli strumenti necessari per orientarsi negli aspetti operativi e relazionali propri del settore cui è stato assegnato. Gli aspetti relativi a questa parte necessitano di interventi atti a personalizzare lo strumento per ogni singola Unità Operativa. Inserimento del neo assunto 2) Elementi da utilizzare per il processo di valutazione. Tali strumenti costituiti da diverse griglie, consentono la valutazione di molteplici aspetti del neoassunto, al fine di individuare precocemente eventuali problematiche permettendo quindi la pianificazione di interventi correttivi. Per tale processo sono state individuate griglie che consentono la valutazione di molteplici parametri relativi alle caratteristiche personali del neoassunto, alle sue prestazioni lavorative e ai suoi bisogni formativi già utilizzabili in ogni situazione. Inserimento del neo assunto L’introduzione e l’uso del presente manuale prevede una fase di sperimentazione, durante la quale ogni utilizzatore dovrà individuare imperfezioni e migliorie da apportare da individuare mediante l’utilizzo dell’apposita scheda di monitoraggio di applicazione. I contenuti del manuale sono stati concordati e validati dalla Direzione Aziendale, eventuali variazioni ed interventi correttivi che modifichino sostanzialmente la struttura e la forma dello strumento dovranno essere oggetto di ulteriore accordo e validazione. Inserimento del neo assunto Manuale sezioni : Premessa Contratto(informazioni e materiali) Valutazione pre - requisiti (conoscenze tecniche di base e normativa) Valutazione a 30-60-90 giorni a 180 giorni (Valutazione ambiti tecnici, area relazione) Inserimento del neo assunto Premessa Impostazione del colloquio Scheda di acquisizione dati personali Informazioni relative ai criteri di turnazione modulo per la consegna di effetti personali Informazioni e documenti di modulistica in uso ( compresi linee guida, protocolli, procedure, piani di lavoro, profili di cura, regolamenti, principali normative di riferimento, organigramma ASUR-Zona territoriale, libretto informativo delle strutture, carta dei servizi, etc...i) Inserimento del neo assunto Scheda acquisizione dati personali Cognome ____________________________________________________ Nome ______________ Nato il ____/____/_____ a ______________________________________ Residente a __________________________________________________ _via _______________________________ n° ____ cap _______________ Domiciliato a _________________________________________________ Via ______________________________ n° ____ cap _____ __________ Telefono ________________ Altri recapiti telefonici 1) ___________________ 2) __________________ N° Codice Regionale ________________________ Vaccinazioni: _________________________________________________ Tralasciare la descrizione delle vaccinazioni obbligatorie e riportare quelle non obbligatorie dichiarate dalloperatore. Possesso patente di guida SI NO Persona di riferimento per eventuali comunicazioni : _________________________________________ tel ___________ Figli n° ____ età _____ - _____ - ______ (facoltativo) Inserimento del neo assunto Anno d’acquisizione Diploma Infermiere antecedente 1995 tra il 1995 ed il 2002 successivo anno 2002 Presso __________________________________________________________________ Altri titoli professionale Certificato a.f.d. nel ___________ Specialità tecnica di ____________________ nel _______ Altro __________________________________________ Altri titoli di studio non professionali (facoltativo) ______________________________ ______________________________________________________________________ Conoscenze e/o competenze extraprofessionali SI NO Se si quali: LINGUE Inglese Altre__________________________ Uso computer base avanzato ALTRE_____________________________________________________________ ____________________________________________________________________ Descrizione del percorso formativo successivo al diploma: (Corsi Aggiornamento, stage, convegni ecc Il percorso formativo post base è suddiviso per area assistenziale e per area organizzativo professionale, titolare le aree di competenza e riportare il numero di giornate formative alle quali si è partecipato Di contenuto tecnico assistenziale Di contenuto organizzativo professionale Descrizione area competenze Descrizione area competenze N° giornate N° giornate Esperienze Professionali Struttura In quale U.O. ha lavorato meglio Città Dal Al Unità Operativa _____________________________________________ Perché ha apprezzato di più: (massimo due ) ASPETTO MOTIVAZIONE L’organizzazione del lavoro ________________________________________ La qualità dell’assistenza ________________________________________ Il rapporto con i colleghi ________________________________________ La competenza dei medici ________________________________________ La competenza del capo sala ________________________________________ La patologia di prevalenza ________________________________________ Altro _________________________________________________________ Ha avuto esperienze di partecipazione ad attività specifiche volte al miglioramento del servizio all’interno dell’U.O. ? SI NO se si di che tipo? _________________________________________________ Sarebbe comunque interessato a partecipare a: Gruppi di lavoro SI NO Se si relativi a: _______________________________________________________________ Consulta riviste Infermieristiche? Spesso talvolta raramente Quali _____________________________________________________________________ Quali competenze professionali preferisce approfondire ?____________________________ _________________________________________________________________________ Prerequisiti CONOSCENZE TECNICHE Al fine di valorizzare al meglio le sue competenze le chiediamo di compilare il seguente questionario. PRELIEVI EMATICO E TECNICA DI INFUSIONE In quale delle sedi sottoindicate si eseguono le iniezioni sottocutanee? (una risposta) A. B. C. D. E. Í Negli strati cutanei superiori Nel tessuto adiposo sottocutaneo Nelle vene Nei muscoli Nelle arterie Una cannula posizionata nella vena periferica di un paziente deve essere sostituita (una risposta) A. B. C. D. E. Ogni 48-72 ore Quando si osserva il primo arrossamento lungo il decorso della vena Quando il paziente riferisce di sentire lieve bruciore Quando si devono utilizzare soluzioni iperosmolari Quando il flusso dell’infusione in corso comincia a rallentare Í Modello di valutazione AREA EDUCAZIONE/COLLABORAZIONE/FORMAZIONE/AFFIDABILITA’ • • • • • Disponibilità e flessibilità dell’orario di lavoro Capacità di individuare e correggere gli errori Flessibilità a svolgere compiti aggiuntivi Capacità di adeguarsi ai ritmi lavorativi Conoscenza delle responsabilità del proprio operare • • • Capacità di proporre soluzioni per i problemi incontrati nel lavoro Capacità di proporre iniziative verso l’utenza ( animazione …….) Capacità al controllo e riduzione dei costi d’esercizio • Capacità di negoziare con l’utente al fine di ottenere la sua collaborazione per una progressiva acquisizione dell’autosufficienza E’ in grado di formulare proposte di miglioramento motivate, attuando l’autoformazione (consultando riviste Infermieristiche o mediche, libri, Biblioteca Ospedaliera, ......) Sfrutta i momenti opportuni della giornata per richiedere consigli ed opinioni al fine di ampliare le proprie conoscenze e migliorare le proprie attività Propone ai colleghi le proprie conoscenze, utili al miglioramento del lavoro • • • AREA DELLA RELAZIONE L’infermiere neo assunto: ACCOGLIENZA DELL’UTENTE PAZIENTE TEMPI DI VALUTAZIONE IN GIORNI 30 60 90 • • • • • • • • Raccoglie dati sull’utente Si presenta all’utente Accompagna l’utente nell’ambulatorio e fornisce informazioni sulla procedura che verrà eseguita Accompagna l’utente al posto letto assegnato e fornisce informazioni sulla Unità di Degenza Informa gli utenti sull’uso dei servizi igienici Fornisce il foglio informativo di reparto al paziente e/o familiari fornendo informazioni adeguate Fornisce informazioni per regolarizzare la posizione di ricovero Fornisce informazioni per regolarizzare la procedura d’ammissione al Servizio ADI o per l’accesso alle prestazioni ambulatoriali del Distretto Sanitario • Fornisce informazioni per regolarizzare la prestazione ambulatoriale effettuata • Prima di attivare il servizio ADI verifica l’idoneità della stanza di soggiorno domiciliare Si informa della presenza e della reale collaborazione dei familiari o della possibile rete informale (parente, vicino, amici eccc…) Verifica l’esigenza di colloquio con i familiari • • V A L U T A Z IO N E A S P E T T I T E C N IC I G E N E R IC I1 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. M o n it o r a g g io p a r a m e t r i v it a l i 2 R ic o n o s c e e n o t i f ic a e v e n t u a li a n o m a l ie r i s c o n t r a t e ? R il e v a c o n c o m p e t e n z a le v a r ie s it u a z io n i e d è s u f f i c i e n t e m e n t e o r ie n t a t o ? S e n e c e s s a r io e d u r g e n t e , s u c o r r e t t a v e r i f ic a d e i s in t o m i e s e g n i , s a a n c h e a t t u a r e a u t o n o m a m e n t e i n t e r v e n t i e s t e m p o r a n e i d i c o r r e z io n e e d i c o m p e t e n z a ? M o b il iz z a z io n e d i u n p a z ie n t e 3 V a lu t a le c o n d iz io n i o g g e t t i v e d e l P a z i e n t e e , t e n e n d o n e c o n t o , e s e g u e c o r r e t t a m e n t e la m o b i l iz z a z io n e ? O lt r e a q u a n t o s o p r a , r ic e r c a il c o n f o r t d e l p a z ie n t e e q u in d i l’ in t e r a z io n e e la c o l la b o r a z io n e S a p i a n i f ic a r e l ’ in t e r v e n t o e s a g e s t ir e a n c h e l ’ u t i l iz z o d e i p r e s id i i n u s o n e l l’ U . O . o n e l d o m ic i l io M o d a lit à d i p r e p a r a z io n e a d e s a m i d ia g n o s t ic i e / o in v a s iv i 4 E ’ a c o n o s c e n z a d e i p e r c o r s i a s s is t e n z i a l i d a s e g u ir e ? P ia n if ic a c o r r e t t a m e n t e i t e m p i n e c e s s a r i a l lo s v o lg i m e n t o d e lla m e t o d ic a ? P ia n if ic a c o r r e t t a m e n t e , p r o c e d e a lla in f o r m a z io n e d e l p a z ie n t e , r e la t iv a m e n t e a i t e m p i e d a ll e m o d a l it à d i p r e p a r a z io n e , m o d u la n d o i n t a l s e n s o u n a c o n t in u it à a s s is t e n z ia le c o n i c o lle g h i ? O lt r e a g a r a n t ir e la p r a s s i d e i p u n t i p r e c e d e n t i, i n f o r m a il p a z ie n t e s u ll e f a s i d i s v o lg i m e n t o d e ll’ e s a m e e s u l le c o n d iz io n i c h e p o t r e b b e r o v e r if ic a r s i a l t e r m in e d e llo s t e s s o ? A u t o n o m ia n e lla g e s t io n e d e l c a r r e llo u r g e n z e 5 E ’ a c o n o s c e n z a d e lla d is p o n ib i l it à d e l m a t e r ia le p r e d is p o s t o , m a è le n t o n e lla s e q u e n z a d e g li a tti D e t e r m in a c o n s u f f ic ie n t e p r o n t e z z a il m a t e r ia le n e c e s s a r io a lle p r a s s i s p e c i f ic h e i n s it u a z io n i d i u r g e n z a E s e g u e c o n c u r a e d a b il it à i d iv e r s i a t t i in u n t e m p o m in i m o , v a lu t a n d o a n c h e m o d a l it à d i m ig l io r a m e n t o d e l la p r o p r ia p e r f o r m a n c e o p e r a t i v a ? E ’ in g r a d o d i i n d ic a r e v e r b a l m e n t e la d i s lo c a z io n e d e i m a t e r ia l i n e i v a r i c o m p a r t i d e l c a r r e llo , d im o s t r a n d o d i e s s e r e in g r a d o d i r e p e r ir e i s u d d e t t i m a t e r ia l i e v it a n d o p e r d i d i t e m p o n e l r ic e r c a r lo ? S a e s e g u ir e u n a v e n t ila z io n e c o n p a llo n e , u t iliz z a n d o u n a m a s c h e r a a d e g u a t a a l p a z ie n t e . E ’ in g r a d o d i s o m m in i s t r a r e o s s ig e n o t e r a p ia u t i li z z a n d o c o r r e t t a m e n t e i p r e s id i n e c e s s a r i a d a p p o r t a r e u n a F iO 2 d e l 5 0 % o d i a lt r e p e r c e n t u a l i C o lla b o r a c o n il m e d ic o d im o s t r a n d o d i in t u ir e c o r r e t t a m e n t e e q u in d i a n t ic ip a n d o g l i a t t i r ic h i e s t i d a l la s it u a z io n e n o n in t r a lc i a i t e m p i d i g e s t io n e d e ll’ u r g e n z a P a d r o n a n z a d e l p ia n o d i la v o r o 6 N o n r ie s c e a t e r m i n a r e i n t e m p o u t il e le a t t i v it à d e f i n it e d a l p ia n o d i la v o r o C o m p l e t a p u n t u a lm e n t e i l p r o p r io p ia n o d i la v o r o n o n la s c i a n d o a t t i v it à s o s p e s e p e r i c o lle g h i d e l t u r n o s u c c e s s iv o ? I n s it u a z io n i c r it i c h e s a c o g li e r e le p r io r it à d a s e g u ir e , la s c i a n d o a i c o ll e g h i l ’ e s p le t a m e n t o d i p r a s s i s e c o n d a r ie q u a lo r a n o n r ie s c a a p o r t a r le a t e r m in e , m o t iv a n d o v a l id a m e n t e la v a r ia z io n e d e l p i a n o d i la v o r o ? IN F U S IO N E C O N P O M P A 1 2 1 . P r e p a r a il m a t e r ia le n e c e ss a r io p r im a d i in iz ia r e la m a n o v r a 2 2 . I d e n t ific a e c o n su lt a i m a n u a li o p e r a t iv i p e r r iso lv e r e p r o b le m i in c o n t r at i n e lla g e st io n e d e lle p o m p e in fu s io n a li 2 3 . E ’ c a p a c e d i p r o g r a m m a r e e g e st ir e u n a p o m p a p e r in fu s io n e 2 4 . S a id e n t if ic a r e g li a c c e s so r i e st r u m e n t i n e c e ssa r i a ll’ u so d e i s ist e m i in fu s io n a li in u so n e ll’ U .O . 2 5 . R in n o v a le lin e e in fu s io n a li se c o n d o i c a n o n i e d i t e m p i st a b ilit i 2 6 . R ip o n e e c u r a la p u liz ia d e lla p o m p a d o p o l’u t iliz z o G E S T IO N E T E R A P IA 2 2 7 . S a v a lu t a re l’a u t o n o m ia d e l p a z ie n t e p e r l’a u t o so m m in ist r a z io n e d i t e ra p ia o ra le 2 8 . R isp e t t a l’o r a r io d e lla p r e sc r iz io n e 2 9 . S a p ro c u r a r si i fa r m a c i so st it u t iv i 3 0 . C o n o sc e i p r in c ip a li e ffe t t i c o lla t e ra le d e i fa r m a c i d i m a g g io r e u t iliz z o in U .O . C O N O S C E N Z A P R O V E T T E C O N S E R V A Z IO N E E T R A S P O R T O M A T E R IA L E B IL O G IC O 3 3 1 . E ’ c a p a c e d i id e n t if ic a r e la p r o v e tt a p e r co lo r e e il v o lu m e d i s a n g u e o c c o r r e n t e in b a se a l t ip o d i e sa m i d a e ffe t t u a r e 3 2 . E ’ c a p a c e d i c o n se r v a r e il c a m p io n e p r e le v a t o se c o n d o la t ip o lo g ia d i p r e lie v o 3 3 . U t iliz z a i g u a n t i p e r la m a n ip o la z io n e d i p r o v e tt e e co n t e n it o r i 3 4 . R isp e t t a l’o r a r io p e r l’ in v io in la b o r a to r io d e i c a m p io n i p r e le v a t i 1 T a le o b ie ttiv o d e v e e ss e r e r a g g iu n to in u n te m p o m a ssim o d i 1 0 g g . L a fo r m a z io n e p e r q u e sto a sp e tto p r e v e d e u n a p r im a e se c u z io n e in a ffia n ca m e n to ed u n a su cce ssiv a ese c u z io n e in a u to n o m ia co n su p er v isio n e d i co lle g a e sp e r to . Il n e o a ssu n to d o v r à e sse r e m e sso n e lle c o n d iz io n i d i c o n su lta r e m a n u a li o p e ra tiv i d e lle a p p ar ec ch ia tu r e , p r esso i q u a li p o trà a cq u isir e d e tta g lia te in fo r m a z io n i. 2 T a le a ttiv ità d e v e e sse r e c o n d o tta in a u ton o m ia d a l m o m en to d e lla p r e sa d i se r v iz io , n on o c c o r r e fo r m a z ion e sa lv o c a si sp e c ifi c i p e r situ a z io n i p a rtic o la r i, il n e o a ssu n to p e r i p r im i 5 g g , o p e ra in a u to n o m ia c o n la su p er v isio n e d i c o lle g a e sp e r to . 3 T a le o b ie ttiv o d e v e e ss e r e r a g g iu n to in u n te m p o m a ssim o d i 1 0 g g . L a fo r m a z io n e p e r q u e sto a sp e tto p r e v e d e u n a p r im a e se c u z io n e in a ffia n ca m e n to ed u n a su cce ssiv a ese c u z io n e in a u to n o m ia co n su p er v isio n e d i co lle g a e sp e r to MODALITA’ DI VALUTAZIONE SPESSO Immagine di sé Rispetto Discrezione Rapporti con i colleghi 4 4 4 3 3 3 2 2 2 1 3° VALUTAZIONE 90 gg. Punteggio raggiunto per ciascuna voce 1 4 Buono Ottimo 1 4 3 2 1 3 Minimo accettato Responsabilità 4 3 2 1 2 Insufficiente 1 Pessimo PUNTEGGIO OCCASI ONALE RARAM ENTE QUASI SEMPRE Periodo di valutazione 1° VALUTAZIONE 30 gg. 2° VALUTAZIONE 60 gg. * * *Qualora il neoassunto riporti punteggi pari a 1 o 2 sarà necessario intervenire sullo stesso affinché in tali parametri possa modificare il suo atteggiamento per ottenere risultati minimi accettabili. N.R. = NON RILEVATO C O N T R A T T O D ’ IN S E R IM E N T O D E L N E O A S S U N T O 1 A l f in e d i r e n d e r e c h ia r i e d in e q u iv o c a b i li g l i a s p e t t i n e c e s s a r i a d a g e v o la r e u n a d e g u a t o in s e r i m e n t o d e l n e o a ssu n to p re sso : U .O . _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ O s p e d a le _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ A z ie n d a U .S . L . _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ S i p r o c e d e a lla c o m p ila z io n e d e l p r e s e n t e c o n t r a t t o t r a i S ig n o r i: C o lla b o r a t o r e P r o f e s s io n a le S a n ita r io C ogno m e ______ _______ ______ ______ D ip e n d e n te a s s u n t o il _ _ _ _ /_ _ _ _ /_ _ _ _ _ C ogno m e ______ _______ ______ ______ N o m e _________________ _______ _ N o m e _________________ _______ _ Q u a lific a ________ ______ ______ _____ Q u a lific a ________ ______ ______ _____ A t a l p r o p o s it o s i c o n v ie n e c h e : A r t. 1 S i è p r o c e d u t o a f o r n ir e S I N O P r e s e n t a z io n e d e g li a s p e t t i a m b ie n t a li d e l l’ U . O . d i 1 ° d e s t in a z io n e , P r e s e n t a z io n e d e g li a s p e t t i o r g a n iz z a t iv i d e l l’ U . O . d i 1 ° d e s t in a z io n e , O r g a n ig r a m m a d e l l’ U . O . d i d e s t in a z io n e , I n d ic a z io n i s u l la t ip o lo g ia d i p a t o lo g ia e d i u t e n t e d i p r e v a le n z a d e ll’ U . O . S c h e d e d i v a lu t a z io n e R e la z io n a l i T e c n ic h e e d e d u c a t iv e e n tro se tte P e r le q u a l i i l s ig . _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ s ’ im p e g n a a p r e n d e r n e v is io n e g io r n i e a c h ie d e r n e e v e n t u a li d e lu c id a z io n i. S ’ im p e g n a in o lt r e a l r is p e t t o d e i c o n t e n u t i. A r t. 2 P r e r e q u is iti2 S i è p ro c e d u to ad una v a lu t a z io n e d e lle co no scenze p r o f e s s io n a li d i ba se del S ig . _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ , d a lla q u a le è r is u lt a t o : N e c e s s it à d i p r o c e d e r e a d u n p r o g r a m m a f o r m a t iv o in t e g r a t iv o t e n d e n t e a S I N O c o m p e n s a r e le c a r e n z e d i s e g u it o d e s c r it t e D e sc rizio n e : _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ T e r m in i:3 _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ A r t . 2 P r e r e q u is it i 1 Si è p r o c e d u to ad una v a lu t a z io n e d e lle co no scenze p r o fe s s io n a li di ba se del S ig ._ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ , d a lla q u a le è r is u lt a t o : N e c e s s it à d i p r o c e d e r e a d u n p ro g r a m m a fo r m a t iv o in t e g r a t iv o t e n d e n t e a SI NO c o m p e n s a r e le c a r e n z e d i s e g u it o d e s c r itt e D e s c r i z io n e : _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ T e r m in i: 2 _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________ A r t . 4 A f f ia n c a m e n t o 3 I l C o lla b o r a to r e S a n it a r io P ro fe s s io n a le ( C P S ) s ig . _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ I n fo r m a il n e o a s s u n to s ig . _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ c h e s a r à a ff ia n c a t o d a u n T u to r e d i r ife r im e n t o id e n t if ic a t o in _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ . T u tt a v ia o g n i m e m b r o d e ll’e q u ip e d e v e e s s e r e c o in v o lt o e d e v e p a r t e c ip a r e a lla r iu s c it a d e l s u o in s e r im e n t o n e ll’U .O .. 1 In b a s e a q u a n t o e s p r e s s o n e lla v a lu ta z i o n e d e i p r er e q u i s i ti s i id en ti fich in o o b i e tt iv i fo r m a t iv i e d i t er m in i d i t em p o e n tr o i q u a li c i s i p r o p o n e d i p o r ta r l i a t er m in e 2 3 In d ic a r e le s c a d en z e t e m p o r a li en tr o le q u a li d o v r a n n o e s s e r e c o n d o t ti a te r m in e i p r o g r a m m i fo r m a ti v i in te g r a t iv i . P e r a ffi a n c a m en t o n o n s ’ in ten d e ch e il n e o a s s u n to n o n p o tr à e s s e r e u til iz z a t o c o m e r i s o r s a d e ll’ U .O ., in ta le p e r io d o , c h e d u r a p e r tu tt o i l p e r io d o d i v a lu ta z ion e , i l n e o a s s u n to fa r à r i fe r im en t o a l C P S e a l p r e c e t to r e , m a l’ in te r a e q u i p e en tr er à g r a d u a lm e n t e a fa r p a r te d e lla fo r m a z io n e p er l’in s e r im en to d e l n e o a s s u n to . Art. 3 Formazione 1 Il Collaboratore Sanitario Professionale (CPS) sig. _________________________ ed il neo assunto sig. ________________________ concordano il seguente percorso formativo: Obiettivi formativi Entro Entrambi s’impegnano a rispettare il suddetto percorso formativo, al fine di ottenere il totale raggiungimento di obiettivi specifici entro un termine massimo di mesi tre. Il neoassunto è tenuto a segnalare precocemente difficoltà che si dovessero presentare nel processo di formazione al precettore, eventuali soluzioni saranno concordate con il CPS. 1 In quest’articolo debbono essere definiti gli obiettivi formativi specifici per l’inserimento in U.O. Art. 5 impegni del neo assunto Il neo assunto Sig. _______________________________ dovrà rendersi totalmente disponibile al fine di consentire lo svolgimento del programma d’inserimento e formazione, a tale scopo e nel suo interesse s’impegnerà a: ¾ Prendere visione della documentazione fornita, ¾ Partecipare alle iniziative di formazione previste o programmate per il suo inserimento o per l’intero gruppo di lavoro, ¾ Gestire autonomamente l’autoformazione per gli approfondimenti necessari utilizzando gli strumenti disponibili in U.O. o indicati dal C.P.S. o dal tutore, ¾ Segnalare tempestivamente eventuali difficoltà che dovessero emergere ed ostacolare la fase di formazione ed inserimento, ¾ Accettare l’intero processo di valutazione, in quanto lo stesso non rappresenta solo un elemento di giudizio ma anche uno strumento di lavoro per le parti, ¾ Suggerire eventuali obiettivi di ordine pratico ed organizzativo che favoriscano il processo di formazione ed inserimento in U.O. Art. 6 Valutazione Il neo assunto Sig. ___________________________ viene informato che nel periodo di inserimento sarà sottoposto ad una valutazione che scaturirà da tutti gli elementi raccolti dall’equipe dell’U.O. secondo quanto indicato nelle schede di inserimento. La valutazione si espleta in varie fasi, pianificate a 30 gg., 60 gg., 90 gg. Il CPS informerà il neoassunto dei risultati riportati in ogni fase della valutazione, al fine di concordare eventuali processi di revisione. Art. 7 Processo di rivalutazione Dopo una prima valutazione entro 90gg circa, qualora sia necessario un nuovo periodo di valutazione, verranno concordati con lufficio Infermieristico tempi e modalità. Qualora dopo 90 gg. il neo assunto sig. ________________________________ presenti difficoltà nel raggiungimento degli obiettivi concordati lo stesso CPS o CPS di altra U.O. programmerà un processo di rivalutazione di altri 90 gg., giungendo quindi al giudizio definitivo a 180 gg.. I contenuti del presente “contratto”, accettati con impegno di applicazione da parte dei contraenti, costituiscono condizione indispensabile per giungere al giudizio finale di idoneità del neoassunto sig. ____________________________ Civitanova Marche ___/___/____ Il Collaboratore Professionale Sanitario ____________________________ Il Dipendente neoassunto ____________________ IX CONGRESSO NAZIONALE ANIMO L’inserimento del personale neo assunto Dott.ssa Mara Buccolini