NA CA CT MI RM LV SALONE DEL LIBRO SCONTRI, 2 FERITI DOPO IL KO CON LA JUVE La rivoluzione è donna: Milella e Cogoli al vertice La Roma vince il derby e va in Champions Il Real licenzia Ancelotti Il Milan spera Minucci e Moliterni A PAGINA 35 Buccheri e De Santis A PAGINA 43 Laura Bandinelli A PAGINA 44 LA LA STAMPA STAMPA QUOTIDIANO FONDATO NEL QUOTIDIANO NEL 1867 1867 MARTEDÌ 26 MAGGIO 2015 & ANNO 149 N. 144 & 1,50 € IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB TO www.lastampa.it Rajoy: paghiamo le misure anticrisi. Timori della Commissione per l’euroscetticismo del Presidente polacco CINEMA E REALTÀ “Lavoro e fisco, Europa da rifare” Cannes celebra le sconfitte della Francia Renzi: in Grecia, Spagna e Polonia soffiano venti che ci costringeranno a cambiare C M Documento italiano a Bruxelles chiede eurobond e indennità di disoccupazione ESARE A Cannes trionfa il cinema francese, ma trionfa anche la Francia? O piuttosto questo cinema duro, elitario, severo e «engagé» e mai così premiato sulla Croisette come nell’edizione 2015, celebra al tempo stesso il funerale di quella certa idea di Francia? «Vittoria paradossale», scrive Le Monde; un Palmarès a «ciò che non funziona in Francia», aggiunge il giornale online slate.fr di Jean-Marie Colombani; Palma «d’oro e di ruggine», sentenzia Libération. * presenta la sua ricetta su Il premier. Matteo Renzi SE L’UE DIVENTA UN’APPENDICE MARTA DASSÙ C i sono due modi per leggere la crisi dell’Unione europea. Il primo è – per così dire – «classico»; visto l’impatto della crisi finanziaria e visto che i primi segni di ripresa non hanno ancora prodotto benefici sociali diffusi, il problema europeo è essenzialmente economico. E lo è anche il rimedio: a giugno, i governi del Vecchio Continente discuteranno di come costruire una Unione economica e monetaria che funzioni – ossia più integrata in campo fiscale e più attenta alla dimensione sociale, anzitutto ai numeri della disoccupazione. D’accordo, ammesso che un accordo si trovi. Nel frattempo però – questa è la seconda lettura – la crisi europea è diventata una crisi politica, prima che economica. Estremizzando un po’, il problema Grecia, con Syriza al governo, è anzitutto un caso politico; ed è politico, prima che finanziario, il rischio di contagio. E’ probabile, io credo, che la Grecia resterà nell’euro, alla fine dell’estenuante tira e molla con Bruxelles e con Washington (Fondo monetario internazionale). Ma nel frattempo la febbre politica dell’Europa è sempre più alta. Prendiamo il caso della Polonia, paese dove l’economia va bene, anzi benissimo dicono a Varsavia. come riformare l’Europa. Coinvolgere di più i cittadini, eurobond e un sussidio ai disoccupati le proposte più importanti del presidente del Consiglio, all’insegna del «meno austerity e più umanità». La svolta. Secondo il capo * del governo ci vorrebbe «una fiscal capacity autonoma», cioè un bilancio che «potrebbe emettere debito sovrano», con risorse proprie utili per sostenere le riforme e chi è in difficoltà. CONTINUA A PAGINA 33 Arlettaz e Caprara A PAGINA 39 Barbera, Magri, Mastrobuoni, Mastrolilli, Olivo, Salvaggiulo, Stabile e Zafesova PAG. 27 BUONA SCUOLA Disabili in aula, più sostegno meno badanti IL CASO GIANLUCA NICOLETTI BARCHIELLI/ANSA/UFFICIO STAMPA PALAZZO CHIGI Il presidente del Consiglio Matteo Renzi al Cimitero militare americano dei Falciani, vicino a Firenze per il Memorial Day, la giornata in cui gli Stati Uniti ricordano i caduti di tutte le guerre Alitalia, lo Stato ha speso 7,4 miliardi Studio Mediobanca: ecco il bilancio degli ultimi quarant’anni Paolo Baroni A PAGINA 19 CONTINUA A PAGINA 33 LE TRE SPINE DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO “Bisogna fare “Non seguiamo La terza via in fretta l’Irlanda fra austerity l’Ue politica” sulle nozze gay” e noeuro Palazzo Chigi: passare Il premier: restiamo Il capo del governo: da regole comuni sul modello tedesco solo macerie da 20 anni a istituzioni comuni Ma Berlino lo cambierà di centrodestra Maria Corbi e Fabio Martini Carlo Bertini CONTINUA A PAGINA 13 A PAGINA 2 A PAGINA 10 A PAGINA 8 Flavia Amabile A PAGINA 13 MASSIMO GRAMELLINI u Ci prendiamo due minuti per una favola? Ana Dos Santos 9 771122 176003 D i «Buona Scuola» si è molto parlato, ma solo da pochi giorni, e per i più quasi fosse un dettaglio di contorno, il tema dell’inclusione scolastica ha sollevato dibattito tra media ufficiali e blog di settore. Il principale oggetto del contendere è la ridefinizione dell’insegnante di sostegno, che nella legge dovrebbe assumere carattere specialistico e declinato su singole disabilità. Fare il sostegno diventerebbe una ben precisa scelta formativa e professionale, non più un incarico a tempo per docenti di ogni disciplina. Marco Zatterin Buongiorno 50526 ARTINETTI Cruz è la ragazza brasiliana con la fossetta sul mento e i lunghi capelli scuri che sta rovistando nei cassonetti della spazzatura di un quartiere elegante di San Paolo. Ha un compagno balordo in galera e un figlio di tre anni a cui ogni giorno deve trovare qualcosa da mangiare. Da un mucchio di cartacce spunta un libretto degli assegni. Sono già compilati per decine di migliaia di dollari, senza destinatario. Ma nel leggerne le causali Ana scopre che si tratta di donazioni per il Barretos Cancer Hospital. E qui si fa dura. La immaginiamo piantata in mezzo alla strada, con gli assegni in una mano e il bambino di tre anni nell’altra. Quale sarà la scelta giusta? Il male è facile da raccontare e anche da leggere: il confronto con la parte peggiore degli altri ci fa subito sentire Ana dei miracoli migliori. Per i motivi opposti, narrare il bene è un esercizio fastidioso. Perché appena uno scopre che Ana la barbona ha consegnato gli assegni all’ospedale senza provare a incassarne neppure uno per sé, pensa a come si sarebbe comportato al posto suo e non sempre trova risposte che lo fanno sentire tranquillo. Stavolta a toglierci dal disagio irrompe il lieto fine. Il direttore dell’ospedale ha raccontato la storia in giro, le tv hanno rintracciato Ana tra i cassonetti innalzandola a caso umano, un centro commerciale l’ha presa come modella per la sua campagna pubblicitaria e con i soldi dell’ingaggio Ana ha ripreso a studiare e soprattutto a sfamare regolarmente il figlio. Una scelta di rinuncia le ha donato un’inattesa abbondanza. Più che la morale della favola, è la favola della morale.