BELLUNORADICI.NET GENNAIO 2014 / 1 newsletter BELLUNORADICI.NET [email protected] tel. +39 0437 941160 skype: bellunoradici.net Emigrazione 2.0 Se ne è parlato al 3° incontro della community di Bellunoradici.net “L e sfide poste in questo secolo da globalizzazione e invecchiamento della popolazione si vincono con la promozione di una piena partecipazione dei giovani nella società e nel mondo del lavoro. Il capitale umano delle nuove generazioni deve essere considerato cruciale per lo sviluppo sociale ed economico”. Con questa frase ha avuto inizio il convegno “Emigrazione 2.0” curato dal prof. Alessandro Rosina – docente di Demografia e Statistica sociale dell’Università Cattolica di Milano e presidente di iTalents.org – all’interno del 3° incontro della Community di Bellunoradici.net tenutosi presso la Sala convegni della Birreria di Pedavena venerdì 27 dicembre. Rosina ha offerto al pubblico presente una panoramica dell’attuale situazione italiana nell’ambito della mobilità giovanile e sulle possibili svolte che l’Italia dovrà affrontare per il suo sviluppo e per la sua partecipazione attività nel mondo globalizzato. “Dobbiamo eliminare questa spirale nega- tiva – ha sottolineato Rosina – che porta a dare meno spazio ai giovani, spingendo i più qualificati e preparati ad emigrare e ottenendo come risultato una minor crescita e un’inesistente spinta al cambiamento”. Durante il convegno si è parlato anche di Millennials ovvero la generazione di giovani nata nel secondo millennio e alla quale bisogna assolutamente dare spazio. “Perché? Hanno maggiore fiducia in se stessi, sono più ambiziosi e negoziali – ha sottolineato Rosina – sono più partecipativi bellunoradici.net > newsletter NGENNAIO 2014 / 1 e hanno una maggiore propensione al rischio”. Purtroppo i Millennials in Italia, a differenza di altri Paesi, sono poco incoraggiati e di conseguenza sono spinti ad emigrare. Dove? Nel 2011 oltre 50mila connazionali hanno spostato la propria residenza all’estero, superando di gran lunga i 31mila italiani che invece hanno scelto di tornare a vivere in Patria. Le destinazioni principali sono Europa occidentale, Stati Uniti e Brasile (4mila emigrati in Germania, 3mila in Svizzera, 2mila nel Regno Unito solo per citare alcuni numeri). Questa la domanda di Rosina: “In merito a questa nuova emigrazione giovanile di cosa dobbiamo preoccuparci? Non della quantità di chi esce, ma della qualità e dalla scarsa capacità si riattrazione dall’estero a fronte della bassa dotazione di capitale umano delle nuove generazioni”. Come rispondere a questa domanda? “Migliorando la valorizzazione del capitale umano in Italia, favorendo e sostenendo progetti di ritorno, strut- turando possibilità di coinvolgimento attivo di chi rimane all’estero”. Un convegno che ha portato alla luce una realtà, quella della mobilità giovanile, ancora poco conosciuta ma che comporta numeri sempre più in crescita e conseguenze dirette per il futuro dello stato italiano. I nuovi mezzi di comunicazione permettono di creare delle reti adatte per coinvolgere in prima persona le migliaia di italiani residenti all’estero. Un esempio concreto è Bellunoradici.net e, proprio durante il 3° incontro della community, chi era presente ha portato interessanti e utili messaggi. Laura Giacobbi, docente di italiano a Vienna: “La nostra lingua è sempre più richiesta e sono aumentate le iscrizioni per corsi di italiano. La cultura italiana è una potenzialità che dobbiamo assolutamente sfruttare”. Christian Rolandi, ingegnere a Zurigo: “Vivo da sei anni in Svizzera ed è stato meraviglioso conoscere la comunità bellunese residente a Zurigo. In questa Famiglia Bellunese ci sono oltre 150 iscritti ed è un piacere passare assieme dei momenti in allegria, parlando anche un po’ in dialetto”. Manola Corrent, ricercatrice tra USA, Francia, Africa: “Ho viaggiato tanto per lavoro, conoscendo e scoprendo molte culture e popoli. L’Italia però è il mio Paese, la mia terra e io voglio tornare a vivere qui”. Elisa Dal Farra e Ulisse Della Giacoma, managers a Hong Kong: “Stiamo viven- do un’esperienza bellissima. E’ importante andare all’estero per crescere e per aprire la mente. Di certo non rimarremo per sempre qui, anche perché il welfare in Cina non è ancora molto sviluppato a differenza dell’Italia”. Attilio Ciotta, imprenditore a Milano: “Sono qui per essere d’aiuto a qualche impresa e commerciante bellunese che vuole fare business a Milano. Sappiate di avere un punto di riferimento”. Andrea Da Ronch, ricercatore in Inghilterra: “Sono importanti questi incontri per mantenere vivo il legame con la propria terra”. Sono intervenuti anche Matteo Mognol (USA), Giovanna Roncada (Milano), Catie e Nathan Burlando (Canada), Alessio Padovan (Bologna), Alessandro Prest (Svizzera), Luca Urpi (Germania), Anna Dal Farra (Svizzera), Renzo Andrich (Milano), Alberto Balzan (Singapore), Martina Crepaz (Svezia), Patricia Madalozzo e Isabel Maizza (Brasile). Un appuntamento, quello del 27 dicembre a Pedavena, deliziato anche dalla bravura del giovane musicista Paolo Fornasier che ha intrattenuto il pubblico presente con un concerto dove ha suonato i suoi principali successi. Non sono mancati gli interventi delle autorità. In primis il vicesindaco di Pedavena Nicola Castellaz: “Per il comune di Pedavena è un onore ospitare questo incontro. Non dimentichiamo la grande emigrazione del nostro paese verso il Brasile dove, un secolo fa una nostra pae- “Il Millennials è la generazione di giovani nata nel secondo millennio e alla quale bisogna assolutamente dare spazio. “Perché? Hanno maggiore fiducia in se stessi, sono più ambiziosi e negoziali. Sono più partecipativi e hanno una maggiore propensione al rischio”. Purtroppo i Millennials in Italia, a differenza di altri Paesi, sono poco incoraggiati e di conseguenza sono spinti ad emigrare”. ALESSANDRO ROSINA 2 L’esibizione di Paolo Fornasier Marco Polo La visita alla Fabbrica Pedavena sana, Ana rech, fondò un quartiere”. “L’emigrazione c’è sempre stata e questo a dimostrazione che in fondo, non esistono confini, ma luoghi di incontro. Grazie all’Associazione Bellunesi nel Mondo per quello che sta facendo anche per la nuova mobilità giovanile”: sono le parole del sindaco di Feltre Paolo Perenzin. Parole di plauso anche da parte del senatore Raffaella Bellot che ha voluto sottolineare l’importante missione che sta portando avanti l’ABM e di come si possa dare voce in Parlamento, attraverso la rete, alle nuove figure di emigranti in continua crescita. Sono nate anche interessanti collaborazioni come quella con il Rotary Cadore-Cortina. La presidente Claudia De Mario ha voluto proprio ringraziare l’ABM per quanto fa e per quello che ha in programma per il 2014. “Grazie per la vostra presenza. Grazie per quello che fate. L’ABM sta investendo risorse ed energia per voi – questo l’intervento del presidente De Bona rivolto ai giovani di Bellunoradici.net aggiungendo inoltre che – dobbiamo essere riconoscenti al dinamismo e alla preziosa collaborazione delle nostre Famiglie, venti in provincia di Belluno e oltre centoventi all’estero”. Presenti all’incontro anche alcuni partner di Bellunoradici. net come Lattebusche, Cassa di Risparmio del Veneto e Dolomitiheart. La giornata è continuata con il pranzo presso la Birreria e la visita guidata alla “Fabbrica di Pedavena” resa possibile grazie alla gentile disponibilità del direttore Gianni Pasa. MARCO CREPAZ 3 spiega a Kublai Khan che a sostenere il ponte non sono le singole pietre ma la linea dell’arco. Eppure il veneziano si mette a descrivere le caratteristiche e la collocazione più consona di ogni singola pietra. “Kublai Khan rimane silenzioso, riflettendo. Poi soggiunge: – Perché mi parli delle pietre? È solo dell'arco che mi importa. Polo risponde: «Senza pietre non c'è arco». Le pietre sono le persone, i nodi della rete. Valorizzare la rete significa valorizzare le persone, chi sta alle due estremità del ponte e chi lo attraversa Da Le città invisibili” di Italo Calvino bellunoradici.net > newsletter GENNAIO 2014 / 1 Il pubblico presente bellunoradici.net > newsletter NGENNAIO 2014 / 1 La City di Londra LONDRA GIOVANI ITALIANI CHE ARRIVANO E CHE PARTONO I taly is my country, London my town!” L’Italia è il mio paese, Londra la mia città. Giuliana me lo lancia di getto, con sorprendente entusiasmo giovanile. Come i tantissimi giovani che arrivano a Londra, ecco una vita che si sta costruendo su due sponde. A lei, di ritorno da un breve weekend in Italia “Com’è la gente laggiù?” provo a chiedere. “Triste, scura, preoccupata... da far paura!”. Mi risponde, aggiungendo:“Qui la gente almeno ancora sorride. Per davvero! Di qualsiasi colore tu sia ti guarda in faccia. Perfino al supermercato la cassiera ti rivolge un “How are you?”(Come stai?) senza conoscerti affatto. Sono le buone maniere che umanizzano la vita. “Da noi si grida per ottenere” mi fa, “qui, no, solo con le buone maniere.” Un altro mondo. Un’altra cultura, senz’altro. Thomas, anche lui sbarcato recentemente: “C’è un mondo di bella gente. Molto disponibili. Ti danno sempre una mano”. E Andrea, qui da nove mesi, come si trova? Si è innamorato della città. “Anche se la vita è dura, - aggiunge subito - qui si combatte per davvero!” Tanti fanno ritorno, lottare non è il loro destino. D’incanto, tutti questi giovani si accorgono terribilmente della chiusura in cui siamo avvolti in patria (…) Pietro… ha perfino male ai piedi. Ha fatto il giro di mezza Londra presentandosi e distribuendo il suo curriculum. E ascolta Filippo e le sue raccomandazioni: “Non demordere, insisti.Devi mettere anche il volontariato in associazioni nel tuo curriculum: qui conta tantissimo!” È vero, qui si guarda nel profilo anche l’apertura di interessi, l’impegno sociale. Ma guai se questi giovani leggessero le parole di Mandela davanti al parlamento di Westminster, ai piedi della sua statua con una montagna di fiori: “Una nazione dovrebbe essere giudicata da come tratta non i cittadini 4 più prestigiosi, ma i cittadini più umili.” Arrossirebbero di rabbia per la nostra patria! Anna, invece, frequenta London School Economics, LSE in sigla, una prestigiosa università di Londra. È un po’turbata dall’ultima lezione: per i suoi insegnanti, infatti, l’Italia è diventata un caso da manuale. La storia di una nazione prosperosa, imprenditoriale e creativa, che in vent’anni ha saputo dilapidare tutto il suo patrimonio. E si avvia decisamente verso la terzo-mondializzazione. “È un vero peccato!” sa solo aggiungere, con voce amara. Per trovare le cause, tra l’altro, ci aiuta una convinzione del leader sudafricano che il mondo ora rimpiange: “I veri leaders devono essere in grado di sacrificare tutto per la loro gente!” All’opposto di quanto avvenuto in Italia. A parte uno di nome Francesco. Renato Zilio missionario scalabriniano a Londra 5 bellunoradici.net > newsletter GENNAIO 2014 / 1 bellunoradici.net > newsletter NGENNAIO 2014 / 1 luxottica CON UN FATTURATO NETTO PARI A 7,1 MILIARDI DI EURO NEL 2012, CIRCA 70.000 DIPENDENTI E UNA SOLIDA PRESENZA GLOBALE, LUXOTTICA È LEADER NEL DESIGN, PRODUZIONE, DISTRIBUZIONE E VENDITA DI OCCHIALI DI FASCIA ALTA, DI LUSSO E SPORTIVI F ondata nel 1961 da Leonardo Del Vecchio, da sempre impegnato nella protezione degli occhi e nella valorizzazione di volti di donne e di uomini, Luxottica Group è oggi una grande realtà verticalmente integrata operante nel settore della produzione e distribuzione di montature da vista e da sole di elevata qualità tecnica e stilistica. L’attenzione costante al processo di ricerca e sviluppo, l’innovazione tecnologica, l’adeguamento alle evoluzioni del mercato, nel rispetto delle persone e dell’ambiente, hanno condotto Luxottica ad un’espansione su scala mondiale. / Produzione I prodotti del Gruppo sono progettati e realizzati in sei impianti produttivi in Italia, in due, interamente controllati, in Cina, in uno in Brasile e in uno negli Stati Uniti, dedicato alla produzione di occhiali sportivi. // Marchi I prodotti di Luxottica sono noti in tutto il mondo e si contraddistinguono per il design eccellente e l’elevata qualità. Il portafoglio marchi è forte e ben bilanciato: tra i marchi propri figurano infatti Ray-Ban, uno dei brand di 6 occhiali da sole più conosciuti a livello mondiale, Oakley, Vogue, Persol, Oliver Peoples, Alain Mikli, Arnette, mentre i marchi in licenza includono Bvlgari, Burberry, Chanel, Coach, Dolce & Gabbana, Donna Karan, Paul Smith, Polo Ralph Lauren, Prada, Stella McCartney, Tiffany, Tory Burch, Versace, e, dal 2013, Armani. /// Distribuzione Wholesale La distribuzione wholesale tocca 130 paesi su tutti i continenti e si avvale di 20 centri distributivi e di oltre 40 filiali commerciali, che consentono Luigi Francavilla - vice presidente Andrea Guerra - Amministratore delegato una presenza diretta nei mercati più importanti. Significativa è la penetrazione nei mercati emergenti e in aumento quella nei nuovi canali rappresentati dai department store, dagli aeroporti e dalle stazioni ferroviarie. //// Distribuzione Retail Al controllo diretto del Wholesale si affianca un esteso network Retail per i segmenti vista e sole. Nel segmento Retail vista Luxottica Group è presente in America con le insegne LensCrafters e Pearle Vision, in Asia-Pacifico con OPSM e, Laubman & Pank, in Cina con LensCrafters e in America Latina con GMO. Nel segmento Retail sole, il Gruppo gestisce oltre 2.700 negozi dislocati in Nord America, America Latina, Asia-Pacifico, Sudafrica, Europa e Medio Oriente, principalmente a marchio Sunglass Hut. Negli Stati Uniti, il Gruppo è inoltre uno dei maggiori operatori nel Managed Vision Care attraverso EyeMed, nonché secondo player nella lavorazione delle lenti, potendo contare su un network di cinque laboratori centrali e su oltre 900 laboratori interni ai negozi LensCrafters. 7 ///// Oakley Il marchio Oakley consente infine un forte presidio del mercato del canale sportivo sia a livello Wholesale che Retail, attraverso la catena di negozi monomarca “O” stores. In questi punti vendita il Gruppo propone un’ampia gamma di abbigliamento, scarpe, zaini e altri accessori a marchio Oakley ,oltre ai noti modelli di occhiali da sole. I prodotti a marchio Oakley includono abbigliamento da uomo e da donna, nonché scarpe e accessori per il surf, gli sport invernali, il golf, il motociclismo, il ciclismo e altri lifestyle sportivi. bellunoradici.net > newsletter GENNAIO 2014 / 1 Leonardo Del Vecchio - presidente bellunoradici.net > newsletter NGENNAIO 2014 / 1 Ai piedi del Civetta il più bel rifugio delle Dolomiti È diventata subito un’attrazione turistica la Grande Baita Civetta, inaugurata all’inizio della stagione sciistica ai Piani di Pezzé, punto di riferimento dello Ski Civetta, il più grande comprensorio del Veneto e una delle punte di diamante di Dolomiti Superski. Tre piani, un’ampia terrazza, oltre 500 posti a sedere, il fabbricato è stato realizzato secondo i più moderni criteri di efficienza energetica, e si presenta arredato e rifinito con molto gusto. Investimento della famiglia di Luigi Francavilla, presidente di Luxottica Srl e braccio destro di Leonardo Del Vecchio, il rifugio è gestito da Renato De Zordo. Propone un’area self-service e un ristorante “a la carte” oltre ai servizi connessi, Internet incluso. «È certamente il più bel rifugio delle Dolomiti», chiosa convinto Sergio Pra, presidente di Dolomiti Stars. «E sarà la nuova piazza del paese», aggiunge altrettanto entusiasta il sindaco di Alleghe, Gloria Pianezze. Facilmente raggiungibile in cabinovia, o con gli sci ai piedi o d’estate con la mountain bike, la Grande Baita Civetta è un’opera 8 che fa onore anche a chi l’ha costruita: l’impresa Deon di Belluno per la parte strutturale, Rasom di Predazzo per la parte in legno, la direzione lavori con l’ingegner Felice Gaiardo. Ristoro degli sciatori, degli escursionisti, degli amanti della natura all’aria aperta, la Grande Baita è una novità assoluta che accresce le capacità competitive dell’area Civetta e che fa da traino a un turismo sempre più alla ricerca del benessere dei propri clienti. «Abbiamo impiegato la moderna tecnologia costruttiva del legno», spiega l’ingegner Gaiardo, «realizzando strutture portanti, e di tamponamento e isolamento, aventi elevate qualità dal punto di vista termico e tecnologico». Complimenti per quest’importante progetto alla famiglia Francavilla che così conferma la passione e l’amore per l’Agordino e le sue bellezze, di cui il Civetta è simbolo ed icona. maurizio busatta I l GDS DOLOMITI “E. Fermi”, Gruppo Divulgazione Scientifica, è un'associazione no profit con sede a Belluno, il cui obbiettivo è la diffusione della conoscenza scientifica. L'idea è quella di offrire alla popolazione locale l'opportunità di confrontarsi con queste tematiche in una sorta di “invito alla comunicazione”, una condivisione di quel patrimonio di conoscenze che può esplicarsi soltanto attraverso la partecipazione collettiva. In particolare, pur avendo un orizzonte più ampio, questo progetto trova la sua naturale collocazione a Belluno, terra in cui la richiesta di cultura è pressante, ma spesso difficile da soddisfare anche a causa della distanza dai grandi centri intellettuali tradizionali. L'idea di creare il Gruppo nasce nell'estate 2006 dalla passione per la scienza di due ex compagni del corso di laurea in chimica a Ferrara. L'iniziativa sembrava destinata a morire sul nascere, invece ha preso forma in poco tempo, grazie alla dedizione del Presidente Dott. Fabiano Nart e all'entusiasmo con cui si sono aggregati gli attuali Consiglieri, nonché all'interesse e al contributo determinante di associazioni locali. Il Gruppo ha inoltre ottenuto l'appoggio di personaggi illustri della comunità scientifica, nazionale e non solo; tra gli altri: il Prof. Alfonso Bosellini, luminare nella geologia delle Dolomiti; il Dott. Gabriele Vanin, Presidente dell'AAF Rheticus di Feltre (Associazione Astrofili Feltrina) e Presidente emerito dell'UAI (Unione Astrofili Italiana); il Prof. Carlo Barbante, ordinario di Chimica presso l'Università di Venezia e massimo esperto a livello mondiale sul tema delle polveri cosmiche; il Prof. Piero Gianolla, coordinatore scientifico per il dossier di candidatura delle Dolomiti a patrimonio mondiale dell'umanità UNESCO; il Prof. Alessandro De Angelis, ordinario di Fisica Sperimentale all'Università di Udine e al Politecnico di Lisbona Le iniziative che il Gruppo propone al pubblico sono le più varie: la rassegna “Dolomiti in Scienza”, che si tiene ogni inizio anno a Belluno in collaborazione con la Biblioteca Civica, è diventata un appuntamento di spicco tra le manifestazioni scientifiche in Italia; le conferenze, proposte di propria iniziativa o su invito, sono sempre molto apprezzate. Il Gruppo tiene anche lezioni nelle scuole e ha organizzato diverse escursioni guidate sul terreno per i propri associati. Dall'autunno 2008 al giugno scorso è stato ospite sulle frequenze di Radio Belluno, prima con “Pillole di Scienza” e quindi con "Note di Scienza", brevi trasmissioni ideate per portare spunti scientifici direttamente nelle case della gente. Da ottobre 2010 propone sul proprio sito un giornalino – il “Gatto Di Schrödinger” - incubatore di articoli scientifici e brevi rubriche; i contenuti sono scritti principalmente dai componenti il Consiglio Direttivo e dai 9 soci, ma l'obbiettivo, soprattutto, è che sul “Gatto” i ricercatori possono pubblicare un estratto delle proprie ricerche e i giovani laureati la sintesi delle proprie tesi. Nel 2010 il gruppo ha partecipato come lead partner ad un progetto Interreg Italia-Austria per il turismo culturale. Dal 2012 il GDS tiene dei laboratori didattici per gli studenti delle scuole elementari, medie inferiori e superiori, con l'intento di avvicinare i più giovani alla scienza. Tutte le iniziative aperte al pubblico sono assolutamente a titolo gratuito; il sostentamento per le numerose attività proviene dai patrocini, dagli sponsor e soprattutto dai nostri preziosi soci. Ad oggi vantiamo un centinaio di iscritti, tra cui anche soci "internazionali" e circa trecento simpatizzanti. Come ultima curiosità, il nostro logo contiene un'immagine insolita, ma dal profondo valore scientifico: un frattale, ovvero un elemento geometrico irregolare, ma costituito da elementi uguali a loro stessi riprodotti in scala sempre più piccola. La nostra scelta è caduta proprio su questo tipo di frattale in quanto ricorda la forma di un'ammonite e, contemporaneamente, rappresenta una matematica molto complessa e dà l'idea di dinamicità. informazioni e contatti: www.gdsdolomiti.org [email protected] bellunoradici.net > newsletter GENNAIO 2014 / 1 Gruppo Divulgazione Scientifica / Dolomiti bellunoradici.net > newsletter NGENNAIO 2014 / 1 IL DOLOMITI IN SCIENZA 2014 Giunto all'ottava edizione, questo appuntamento rappresenta l’evento di spicco nel calendario del GDS. Il programma prevede, come di consueto, cinque incontri, ognuno con la partecipazione di due relatori; lo svolgersi degli argomenti seguirà il virtuale filo conduttore delle scienze in un affascinante viaggio intellettivo che dagli aspetti più teorici ci condurrà fino alla nostra realtà quotidiana. Oltre ai componenti del Gruppo, ad offrire gratuitamente alla cittadinanza la propria esperienza e cultura saranno personaggi illustri della comunità scientifica, nazionale e non solo, quali il prof. Sebastiano Sonego, dell'Università di Udine, la dott.ssa Damaris Selle, dell'ARPAV di Belluno, la dott.ssa Valentina Saitta, biologa freelance e la dott.ssa Laura Vidalino, dell'Università di Trento. Tutti gli incontri, organizzati in collaborazione con la Biblioteca Civica di Belluno, si terranno presso la sala E. Dal Pont “Bianchi”, in V.le Fantuzzi, 11 - Belluno, con inizio alle ore 17:00. La cittadinanza è invitata a partecipare, ingresso gratuito. Sabato 11 gennaio / Darwin e il cosmo. Evoluzione delle specie ed evoluzione dell'universo Prof. Sebastiano Sonego (Univ. Udine) Lo sviluppo della cosmologia nel XX secolo ha mostrato come l'esistenza delle strutture cosmiche (stelle, galassie, ammassi di galassie) sia fortemente condizionata dai valori di pochi parametri che intervengono nelle leggi fisiche. Sorprendentemente, valori leggermente diversi corrisponderebbero a condizioni talmente diverse da quelle usuali, che lo sviluppo della vita non sarebbe possibile. Il nostro universo appare quindi regolato con molta precisione in modo da consentire l'esistenza di esseri viventi. Applicando un ragionamento tipico della teoria evoluzionistica, mostrerò come queste "coincidenze cosmiche" suggeriscano l'esistenza di una moltitudine di regioni, al di là dell'universo visibile. // La qualità dell´acqua dei laghi alpini Dott.ssa Damaris Selle (Arpav Belluno) Nel territorio della provincia di Belluno sono presenti numerosi laghi sia naturali che artificiali. Tra i primi figurano quelli di Misurina, oltre a quelli di Alleghe e Santa Croce, che pur essendo di origine naturale, in seguito sono stati chiusi da dighe artificiali per permettere il controllo del deflusso e aumentarne la capacità d'invaso. Tra i laghi artificiali vi sono quelli di Santa Caterina, Centro Cadore, Mis, Corlo. Oltre a questi sono presenti, soprattutto in alta quota, oltre 120 laghetti che nel 70% dei casi non superano l’ettaro di superficie. L’attuale normativa ambientale (D.Lgs 152/2006 e Decreto Ministeriale 260/2010) ha dato molta importanza agli elementi di qualità biologica o EQB (macroinvertebrati, macrofite, fitoplancton, fauna ittica) per la stima della qualità ambientale lacustre. In particolare, gli studi del lago di Misurina conosciuto fin dai tempi antichi come la “Perla delle Dolomiti”, famoso connubio fra la limpidezza delle acque e l’anfiteatro dolomitico che vi si rispecchia e del lago di Alleghe, il lago del mistero, specchio della catena del Civetta, ben esprimono la ricchezza biologica micro e macroscopica lacustre del territorio bellunese. Sabato 25 gennaio / Acqua, calce e cemento: la chimica del muratore Dott. Fabiano Nart (GDS) Quello del muratore è un lavoro duro e umile, ma al contempo arte, il muratore riesce a costruire un muro, un tetto, una casa. Il tutto partendo da semplici materie prime, ad esempio calce, cemento ed acqua. Ma ci siamo mai chiesti che cosa accade una volta che, ad esempio, il calcestruzzo viene gettato? Come mai indurisce col tempo? Perché dopo aver disarmato il getto, il calcestruzzo è caldo? Perché un solaio deve rimanere armato per 28 giorni? Da dove derivano queste semplici materie prime che hanno permesso il progresso dell´uomo? Il dott. Nart, forte anche di una esperienza estiva lunga parecchi anni come manovale, accompagnerà il pubblico nell'affascinante, ma complessa chimica del muratore. Dopo alcuni cenni storici verrà illustrato come si creano le materie prime necessarie al muratore, per poi tuffarci nelle numerose reazioni chimiche che hanno luogo e che trasformano una miscela eterogenea e liquida in un composto solido. Ed altro ancora della chimica del muratore verrà svelato! // Fisica a Cinque Cerchi Dott. Alex Casanova (GDS) Dal 7 al 23 febbraio 2014 si svolgeranno a Sochi i XXII Giochi Olimpici invernali, l'avvenimento sportivo dell'anno. I Giochi Olimpici costituiscono un traguardo fondamentale nella carriera di uno sportivo: vincere l'oro olimpico è paragonabile per un fisico alla conquista del Premio Nobel. Ma quanta fisica si nasconde nello sport? Quali principi 10 Sabato 8 febbraio / Sperimentazione animale: pratica inutile o risorsa necessaria? Dott.ssa Laura Vidalino (CIBIO - Univ. Trento) Il tema della della sperimentazione animale è un argomento etico-scientifico estremamente delicato che, di recente, ha infiammato il dibattito presso l'opinione pubblica e tra i rappresentanti delle istituzioni. Al fine di creare un punto di contatto tra il mondo della ricerca e la società, la dott.ssa Vidalino relazionerà sul tema della sperimentazione animale. L'idea è quella di diffondere le conoscenze sulla ricerca informando anche chi non fa parte del mondo scientifico su come essa si svolge, su cosa sono le 3R (Reduction, Refinement, Replacement) e su come influiscono sul benessere degli animali da laboratorio, su cosa significa utilizzo di un modello animale, perché si usa questo modello e perché la comunità scientifica lo reputa valido. // Tingere con la natura delle Dolomiti Dott.ssa Valentina Saitta (biologa freelance) Tingere con la natura delle Dolomiti" viaggio tra i vegetali tintorei spontanei e coltivati nel territorio Dolomitico...parlando di vegetali (piante, ortaggi, cortecce e tintorie pure) tintorei tipici con un accenno storico della tintura naturale (pratico su vari tessili e filati) e trasportando l'auditore nella flora e vegetazione spontanea tintoria reperibile nell'arco dolomitico (es. sambuco, equiseto, fitolacca cortecce varie) oltre a quella coltivata (ortaggi, frutta etc) per tavole di colore. Sabato 22 febbraio / La matematica è rock! Suggestioni numeriche a tempo di musica Ing. Paolo Alessandrini (GDS) Ci sono dischi che hanno fatto la storia della musica rock e che ancora oggi, a molti anni dalla loro uscita, sono amatissimi dai fans e vendono milioni di copie. Ma non tutti sanno che dietro quelle copertine, all'interno dei testi e tra le note di quelle canzoni, si celano alcune sorprese matematiche. Numeri primi, geometrie esoteriche, vertiginose strutture ricorsive, moderni bit e antica saggezza orientale: ebbene sì, il rock è anche questo! Aiutato da assistenti d'eccezione (Beatles, Pink Floyd, Led Zeppelin, Queen, solo per fare dei nomi), Paolo Alessandrini guiderà il pubblico in un viaggio sorprendente. Rigorosamente a tempo di rock'n'roll. // Lo strano caso della fusione fredda Dott. Giovanni Pellegrini (GDS) Il 23 marzo 1989 una conferenza stampa sconvolgeva il mondo della fisica. Martin Fleischmann e Stanley Pons dichiaravano di aver ottenuto un processo di fusione nucleare a temperatura ambiente: un risultato che se verificato avrebbe comportato incalcolabili conseguenze tecnologiche e sociali. Ripercorreremo gli eventi che hanno portato a quella controversa conferenza stampa, come quelli che ne sono scaturiti, la caccia alla fusione scatenatasi in tutti i più importanti laboratori del mondo, le polemiche, le controversie e le rivalità, per arrivare fino ai giorni nostri. Sabato 8 marzo / Viaggio di un granello di sabbia: il ciclo litogenetico Dott. Manolo Piat (GDS) “Legata ad un granello di sabbia”, cantava Nico Fidenco nel 1961. Se fosse davvero possibile rimanere uniti a questi corpuscoli e seguirli nel loro percorso attraverso la litosfera, la porzione più esterna del nostro pianeta, ci troveremo a sperimentare situazioni del tutto inusuali, passando dalla tranquillità di una spiaggia alle condizioni dell'erosione ad opera degli agenti atmosferici, attraverso le elevate pressioni e temperature dell'ambiente diagenetico. Il dott. Piat ci guiderà in questo viaggio virtuale, della durata di milioni di anni, in una sorta di "andata e ritorno" dalle coste marine fino alle cime dolomitiche. // Tommaso Antonio Catullo, un bellunese dimenticato Dott. Maurizio Alfieri (GDS) Chi fu Tommaso Antonio Catullo? Chi conosce questo naturalista dell’800 che dedicò la sua intera vita allo studio della geologia e mineralogia del territorio bellunese? La vita scientifica di questo studioso è emblematica per farci capire, al di la dei suoi grandi meriti, come siamo tutti proiettati ad elevare agli onori delle cronache e della ribalta personaggi di dubbia capacità e ci dimentichiamo dei nostri conterranei del passato che si sono prodigati per lo sviluppo scientifico ed hanno portato in alto e fatto conoscere il nostro territorio, non solo in tutta Italia, ma anche nei più grandi ed importanti paesi europei. Un viaggio nella geologia del bellunese nel XIX esimo secolo che farà meditare su come, con le poche conoscenze di allora e senza l’ausilio delle tecnologie che ci sono familiari, Catullo abbia avuto delle intuizioni che oggi sembrano poca cosa, ma che per quei tempi furono assolutamente rivoluzionarie. 11 bellunoradici.net > newsletter GENNAIO 2014 / 1 fisici si trovano applicati nelle diverse discipline olimpiche? In questo seminario il dott. Casanova analizzerà alcuni sport invernali con la lente di ingrandimento del fisico, per scoprire come la conoscenza delle leggi fisiche e la loro corretta applicazione permettano non solo di capire il perché dei gesti atletici ma anche di far evolvere le stesse discipline sportive. bellunoradici.net > newsletter NGENNAIO 2014 / 1 Novant’anni fa nasceva Mario de Donà Eronda, grafica bellunese di qualità R icorre quest’anno il novantesimo anniversario dalla nascita di Mario de Donà, in arte Eronda, nato nel 1924 a Treviso, da una famiglia originaria di Lorenzago di Cadore, e deceduto a Trieste nel 2009. È stato uno dei più grandi designer italiani del ‘900. Ancora studente agli inizi degli anni ’40 cominciò a pubblicare suoi lavori su giornali e riviste. La sua prima mostra ebbe luogo nel 1944 a Belluno e si intitolava «Figurine diaboliche infernali di scheletri e fantasmini». Diplomatosi Maestro d’Arte all’Istituto d›Arte di Venezia nel 1947 fu poi per dieci anni docente in vari istituti statali di Belluno. Negli anni Cinquanta, oltre che all’attività di pittore e disegnatore, cominciò ad occuparsi di design creativo architettonico. Nel 1960 fu presentato a Milano da Bruno Munari, il che gli aprì le strade di varie città italiane ed europee dove espose più volte con grande successo. Nel 1967 fu il promotore della mostra pittorica di Dino Buzzati, organizzata dai Lions all’Auditorium di Belluno, della quale curò l’allestimento ed il catalogo che il grande scrittore giornalista bellunese autografò così: «A Mario De Donà con molta gratitudine per la passione e soprattutto il gusto, la bravura e l’intelligenza con cui ha preparato questa mia mostra e impaginando squisitamente questo libretto. Affettuosamente, Dino Buzzati. 3-7-67 ». Dopo il premio «Dattero d’oro» (Bordighera, 1969) sul tema «La luna», ebbe successo a Montreal (1971) e all’Old Vic di Londra (1977). Nel frattempo nel 1973 fu presidente di giuria a Skopje per la grande mostra organizzata a dieci anni dal terremoto per ringraziare il mondo per l’aiuto ricevuto. Dal 1985 al 1995 continuò l’attività producendo contributi originali per la tipografia, l’editoria, l’immagine pubblica partecipando alle mostre in Italia ed in vari Paesi europei. Importante, nel 1994, l’omaggio a Federico Fellini per la Biennale dell’umorismo d’arte di Tolentino. Nel 2003 gli fu assegnato il Premio speciale “Sandro Carlesso” per la sperimentazione grafico-stilistica alla 35ª edizione della rassegna internazionale di grafica umoristica “Umoristi a Marostica”, nonché il Premio dell’Arte Leggera “Marco Biassoni” a Humour di Gallarate. Ritiratosi ufficialmente dall’attività professionale, e trasferitosi con la famiglia a Trieste, continuò sempre ad inventare immagini con humour così come ha fatto per un’intera vita nell’“Eronda Graphic Studio” di Belluno. Gran parte della grafica pubblicitaria di note aziende, non solo in provincia di Belluno, porta la sua firma a conferma che, con il suo nome, egli ha onorato il territorio d’origine per valentìa artistica, spirito innovativo, senso dell’humor, amore e conoscenza profonda del suo amato Cadore dove oggi riposa nel cimitero di Lorenzago. Dino Bridda 12 Eronda con la moglie e Dino Buzzati Eronda con Bruno Munari Cartolina ufficiale firmata da Eronda bellunoradici.net > newsletter GENNAIO 2014 / 1 San Martino nel Duomo di Belluno SAN MARTIN La storia la ne dis che San Martìn par cuèrder da la pioca ‘n porecàn, senza pernsarghe gnanca ‘n s-ciantenìn, l’à fat, an dì, doi toc del so gabàn. Par ricordàr sto sior tant generoso, sul Nevegàl, do sot al Visentìn, a à batedà ‘n albergo assai grazioso col nome de sto Santo: “San Martìn”. L’è ‘n albeghèt indove che ‘l cliente al vien tratà pì mejio che in fameja. “E’ un posticin calduccio ed accogliente” Insoma proprio bel, ‘na meraveja! Ma co i te porta ‘l conto, porcocàn, Modi de dir & Modi de far Al par che tu àpie le man da puina Sembra che tu abbia le mani da ricotta Modo di fare sbadato, non riuscire a tenere in mano qualche oggetto Sto colpo tu l à catà ti, quel delformai! Questa volta hai trovato quello del formaggio! Incontrare persona che non permette di fare quello che si vuole. Dicasi di persona che impone le regole da rispettare di Renato Zanolli 13 sarà cambià la storia, no lo so, no l’è pì ‘l Santo a darte ‘l so gabàn, ma ti che te ghe lassa ‘l paletò! Però l’è cussì bel in promavera gustar an goto drio le so verande che mi ghe lasse, infati, volentiera anca i calzèt, le braghe e le mutande. Ugo Neri bellunoradici.net > newsletter NGENNAIO 2014 / 1 Al circo Buffalo Bill la partecipazione di un folto pubblico bellunese D ietro al leggendario pseudonimo di Buffalo Bill si cela il vero nome del colonnello americano William Frederick Cody (1846-1917), vita avventurosa e spericolata. Da giovane fu corriere del Pony, cacciatore di bisonti per sfamare gli operai che costruivano la ferrovia dal Kansas al Pacifico, combattente nella Guerra Civile Americana, esploratore del tenente colonnello George Armstrong Custer del 7° Cavalleria, personaggio e militare fra i più controversi della storia americana. Dopo essere stato deputato nello stato del Nebraska nel 1883 fondò assieme all’attore drammatico Nate Salsbury il famoso Wild West Show, una specie di circo nel quale si esibi- vano cow-boys e indiani, una squadra di tiratori scelti, spettacoli circensi che raccontavano e raffiguravano il mitico Far West. Con il Wild West Show Buffalo Bill venne in Europa tre volte, in Italia due volte. Nel 1890 fu ricevuto dal Papa assieme ad alcuni pellirosse del seguito. Poi ritornò in Italia nel 1906. Il Wild West Show era uno spettacolo con 500 cavalli e 800 uomini. Per trasferire e trasportare tutta la troupe erano necessari cinque treni speciali per una lunghezza di un chilometro. Per l’accampamento era necessaria un’area non inferiore ai 40.000 metri quadrati. Negli spettacoli non v’erano solo gli attesissimi indiani. L’originale idea di Buffalo Bill era lo spettacolo offer- 14 to dalla riproduzione viaggiante delle ultime battaglie degli Stati moderni del secolo, in cui si esibivano veri protagonisti ingaggiati oltre che in America anche in Europa e in altre parti del mondo, come i soldati inglesi che avevano servito Baden Pawell, gli americani della Milizia Civile degli Stati Uniti, gli arabi delle tribù beduine con le loro caratteristiche scimitarre, i cosacchi del Caucaso, i messicani, una rappresentanza di Samurai giapponesi, ovviamente non mancavano le esibizioni di cow-boys e indiani, fra cui il famoso capo Toro Seduto e tiratori scelti. Gli spettacoli che si avvicendarono erano un susseguirsi di dimostrazione di forza, di tornei e duelli, rappresentazioni spettacolari come piumato, gli altri due inalberavano in testa una piuma tenuta da una colorata cinta. Missy all’imbarcadero forse per paura dell’acqua non volle salire sulla gondola. Stabilirono che lei attendeva a terra il ritorno della comitiva. Buffalo Bill ordinò ad un indiano di rimanere con lei per proteggerla e attendere il loro ritorno sostando al tavolo esterno dell’osteria-ristorante che si trovava vicino l’imbarcadero. Buffalo Bill e gli indiani salirono sulla gondola che percorse il Canal Grande fino ad arrivare a Piazza San Marco, dove finalmente gli americani ebbero un momento di stupore e meraviglia nel vedere la Piazza e la Basilica di San Marco, ritenendo il resto dello spettacolo offerto dalla città sull’acqua una normalità. Un cicerone improvvisato raccontò agli americani le bellezze artistiche della Piazza, dei palazzi, dei monumenti e narrò della vita dei Dogi che, il colonnello William Frederick Cody semplificò, paragonandoli all’attività dei presidenti delle Repubbliche Americane. Conclusa la visita alla celebre Piazza e alla storica Basilica di San Marco, la comitiva risalita sulla gondola con l’aggiunto cicerone attraversato il Canal Grande raggiunse al ristorante Missy e l’indiano in attesa. Riunita la comitiva, tutti assieme pranzarono degustando una fragrante dorata frittura di pesce accompagnata da fette di polenta abbrustolita, menù molto gradito ed apprezzato dai conviviali. 15 A questo punto accadde uno sgradevole imprevisto. Mentre la comitiva s’accingeva a lasciare il locale, improvvisamente un indiano abbracciò una donna ospite del ristorante. Un gesto inconsunto. Temendo il peggio il colonnello William Frederick Cody alias Buffalo Bill, impugnò l’inseparabile Colt e, puntandola contro l’indiano, gli intimò di lasciarla. L’indiano all’istante ubbidì, poi s’inginocchiò chiedendo scusa dell’accaduto a Buffalo Bill. Ristabilita la quiete e in parte l’atmosfera, Buffalo Bill e Missy preso posto sulla carrozza e, seguiti dagli indiani a cavallo, s’avviarono alla volta di Treviso. Il giorno successivo la grande e numerosa carovana del circo Wild West Show partì per raggiungere la città di Trieste, dove nei giorni successivi diede spettacolo richiamando il pubblico delle grandi occasioni dal Friùli Venezia Giulia, dall’Austria, dalla Slovenia e Croazia. Il grande e atteso spettacolo circense terminò nel capoluogo giuliano il tour italiano ed europeo. Il colonnello americano William Frederick Cody alias Buffalo Bill fu un grande e leggendario personaggio, quando giunse nel 1906 in Italia con lo spettacolo del Wild West Show contava sessanta anni. Inclementi le cronache del tempo ricordano che era un’autorità in declino. Per tutti sarà e resterà per sempre Buffalo Bill, un’icona del mito americano. Renato Zanolli bellunoradici.net > newsletter GENNAIO 2014 / 1 l’attacco alla diligenza degli indiani. Dopo essersi esibito con successo in America, Buffalo Bill fece una tournée trionfale in Europa. Allo spettacolo di Londra nel 1887 assistette anche la Regina Vittoria. Nel mese di marzo 1906 il Wild West Show iniziò la tournée europea a Parigi, poi fece scalo a Genova, seguirono spettacoli in Piemonte, Toscana, Emilia, Umbria, Marche, ancora due tappe in Emilia Romagna, una lunga permanenza in Lombardia, poi nel Veneto a Verona (in Arena 12.000 spettatori), seguirono gli spettacoli a Vicenza e a Treviso dove arrivarono treni affollatissimi di spettatori dalle isole e dall’entroterra veneziano, dal bellunese e dal pordenonese. Costo del biglietto 5 – 8 lire. In queste città le cronache riportano commenti sullo spettacolo ponendo l’accento sui costumi variopinti dei circensi, l’abilità a cavallo dei cow-boys, l’impassibilità degli indiani in ogni situazione. La pubblicità sui giornali locali che promuoveva lo spettacolo del circo prometteva: La celebrità delle pianure, il Re di tutti, riprodurrà fra noi le gesta compiute attraverso il continente americano, si mostrerà nell’abilità ad uccidere gli Siux (così scritto, ndr), e terminerà lo spettacolo con l’apoteosi della pace e la danza delle nazioni. Il cronista della Gazzetta del Popolo descrivendo lo spettacolo, raccontò: Gli sguardi della folla si rivolsero con curiosità vivissima sulle pelli-rosse, le quali fecero il loro ingresso galoppando vertiginosamente intorno alla pista, ed emettendo grida altissime e disordinate, proprio come gli indiani che aggrediscono il treno. Terminato lo spettacolo a Treviso, Buffalo Bill promise a Missy (amante e tiratrice scelta): “Domani andiamo a Venezia, ti porterò a far un giro in barca”. Il giorno successivo il colonnello americano William Frederick Cody, alias Buffalo Bill e Missy accompagnati da cinque indiani a cavallo raggiunsero Venezia in carrozza. Buffalo Bill indossava casacca e pantaloni a righe e ai fianchi l’immancabile fodero con le pistole Colt, i tre capi indiani portavano il copricapo bellunoradici.net > newsletter NGENNAIO 2014 / 1 Ranunculus plavensis Scoperta una nuova specie floreale tutta bellunese “R anunculus plavensis”. È il nome della specie floreale non ancora descritta e costituisce una rarità tutta bellunese. Una tipologia particolare di ranuncolo che, come dice il nome latino, è legata alla vicinanza al corso del Piave. A segnalarne l’esistenza in provincia di Belluno sono gli studi dei due botanici bellunesi Carlo Argenti e Cesare Lasen. Il “Ranunculus plavensis” è una specie che fino a poco tempo fa era stata sempre confusa con il ranuncolo “tradizionale”, ma che invece presenta caratteristiche inedite, riconoscibili da un occhio esperto osservando le foglie basali: nel caso del ranuncolo “del Piave” si nota infatti la presenza di foglie quasi intere e di foglie invece settate. Un tratto distintivo che rende questa specie diversa da tutte le altre. Questo particolare ranuncolo è diffuso soprattutto nella zona di San Fermo e del Boscon, dove in primavera sui prati si vedono spuntare questi fiori di colore giallo, e nelle località di Villiago, Triva, Pasa, Landris, Oregne, fino a Celarda e Collesei. Alcune fioriture sono state rilevate anche a Cornuda, al bosco del Fagarè, e in Friuli, precisamente a Cessalto. 16 Si tratterebbe comunque di una specie che trova il proprio luogo di elezione in territorio bellunese, con bacino principale di gravitazione il fiume Piave. In sostanza, una specificità del territorio della nostra provincia. L’esistenza di questa specie è un’ulteriore testimonianza della ricchezza dal punto di vista floreale del territorio (le specie di genere “ranunculus” finora descritte sono circa una trentina), che è stato molto studiato e ha visto operarvi botanici di tutto rispetto, uno tra tutti Renato Pampanini, che ha studiato per decenni le piante presenti nella zona del Cadore. MARTINA REOLON per misurare il mercurio nell’aria G li scienziati dell’Università Ca’ Foscari Venezia hanno attivato nei giorni scorsi una stazione di rilevamento ai 2.550 metri di quota del Col Margherita, nei pressi del Passo San Pellegrino, al confine tra Veneto e Trentino-Alto Adige. Sulle Dolomiti, gli studiosi misureranno la presenza naturale nell’atmosfera di mercurio gassoso, inquinante emesso da processi industriali. Questo dato sarà poi confrontato con le informazioni raccolte da decine di altre stazioni sparse per il mondo e contribuirà quindi a indirizzare le future politiche ambientali. L’Università Ca’ Foscari Venezia e l’Istituto per la Dinamica dei Processi Ambientali del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) entrano così nella prima rete mondiale di monitoraggio del mercurio, metallo tra i più tossici per l’uomo e l’ambiente. La stazione di Col Margherita, infatti, è un nodo della rete globale Gmos (Global Mercury Observation System), che coinvolge 23 istituti internazionali ed è finanziata con 10 milioni di euro dall’Unione Europea nell’ambito del 7° Programma Quadro. Le stazioni attive si trovano a terra in aree sensibili, ma non solo: strumenti si trovano in volo a 6mila metri di quota, montati su aerei, e altri attraversano gli oceani a bordo di navi. «Vogliamo capire quale sia l’impatto dell’uomo sulle variazioni nel ciclo del mercurio nell’ambiente – spiega Carlo Barbante, professore di Chimica analitica all’Università Ca’ Foscari e direttore dell’Istituto per la Dinamica dei Processi Ambientali del Cnr -. Il compito della nostra stazione è vedere quale sia il fondo naturale dell’inquinante in un sito di alta quota. La strumentazione ci aggiorna telematicamente ogni cinque minuti con i dati sul mercurio, inoltre misura parametri meteorologici e campioni di precipitazioni». La ricerca coinciderà con la divulgazione. Informazioni preziose saranno messe a disposizione degli sciatori, in tempo reale: alla base della funivia del Col Margherita i visitatori vedranno su uno schermo dati utili come temperatura, precipitazioni, effetto del vento sulla sensazione termica. Il progetto è stato realizzato in collaborazione con la società degli impianti sciistici del San Pellegrino, che ha permesso ai ricercatori di trasportare sulla cima il container e gli strumenti per il monitoraggio (nella foto). Gli istituti di ricerca che partecipano a Gmos sono: Ca’ Foscari Venezia, Cnr-Iia (Italia), Nilu (Norvegia), Ivl (Svezia), Jsi (Slovenia), Inibioma (Argentina), Ifremer (Francia), Intec (Suriname), Chalmers University of Technology (Svezia), National Environmental Research Institute (Danimarca), Hzg (Germania), Ujf (Francia), University of York (Regno Unito), Igcas (China), Aplba (Brasile), Msc-E (Russia), Mpg (Germania), Jrc (Belgio), Iom-Auc (India), Saws (Africa), Inmg (Capo Verde), Iaps (Lettonia), Spbsu (Russia). 17 Bando di concorso del Miur per assistenti di lingua italiana all’estero Il 16 gennaio scadono i termini per la presentazione della candidature al bando per assistenti di lingua italiana all’estero pubblicato dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca per l’anno scolastico 2014/2015. Gli assistenti affiancheranno docenti di lingua italiana in servizio nelle istituzioni scolastiche di Austria (30 i posti disponibili), Belgio (3), Francia (169), Irlanda (6), Germania (29), Regno Unito (15) e Spagna (29), con un impegno di 12 ore settimanali a fronte del quale viene corrisposto un compenso variabile a seconda del Paese. Gli incarichi si svolgeranno tra settembre 2014 e maggio 2015. I candidati non devono aver compiuto il 30° anno di età e devono essere studenti universitari o neolaureati di madrelingua e cittadinanza italiana. La domanda può essere presentata per uno solo dei Paesi di destinazione. Per consultare il bando: http://www.istruzione. it/allegati/Avviso_2014.pdf bellunoradici.net > newsletter GENNAIO 2014 / 1 Sulle Dolomiti bellunoradici.net > newsletter NGENNAIO 2014 / 1 Tutela dei prodotti veneti a denominazione. Regione per vigilanza anche all’estero Manzato: un patrimonio che vale 5 miliardi P ugno di ferro del Veneto per tutelare i propri prodotti a denominazione anche all’estero, sia nei Paesi comunitari che in quelli extra UE, contrastando le attività di produzione che non rispettano gli accordi internazionali in materia. “Come avevamo preannunciato al Festival del consumatore – ha annunciato l’assessore all’agricoltura Franco Manzato – la Giunta regionale ha impegnato per queste finalità mezzo milione di euro, assegnato all’U. VI.VE, l’Unione dei vini veneti a DOC, quale contributo nella misura massima del 70 per cento per la compartecipazione alle spese da sostenere per la realizzazione di uno specifico programma di azioni sinergiche, finalizzate al monitoraggio e vigilanza. L’U. VI.VE opererà in rappresentanza dei Consorzi di tutela dei prodotti agroalimentari veneti, fermo restando che rimane in capo ai singoli Consorzi la competenza della tutela e protezione delle rispettive DOP e IGP”. “Per quanto riguarda le esportazioni, il valore economico del nostro patrimonio agroalimentare a denominazione è valutabile in quasi 5 miliardi di euro. Nel solo comparto del vino superiamo il miliardo e mezzo, con una quota che sfiora il 32 per cento dell’intero export enologico nazionale. Nel nostro territorio si producono 18 prodotti a Denominazione d’Origine Protetta, dalla carne, all’ortofrutta, alle specialità ittiche, e altrettanti a IGP. Nel comparto vinicolo le DOC sono 28, 14 i vini a Denominazione d’Origine Controllata e Garantita e 10 le IGT. Si tratta di veri e propri ambasciatori del “made in Veneto” nei principali mercati consumatori a livello mondiale che rappresentano un’autentica ricchezza, frutto di lavoro, impegno, esperienza, tradizione, selezione e processi di qualità, troppo spesso penalizzata da imitazioni o addirittura veri e propri falsi, che sfruttano la fama dei nostri prodotti per lucrare, di fatto ingannando i consumatori e danneggiando i nostri produttori”. Queste produzioni sono peraltro tutelate dal punto di vista normativo sia a livello nazionale, sia comunitario, sia mondiale. Qualora si verifichino utilizzazioni improprie o contraffazioni o uso illegittimo del marchio di una determinata denominazione o parte di una denominazione all’interno della UE si attiva prioritariamente il sistema di allerta tra le strutture ispettive incaricate da ciascun stato membro. Nel caso in cui siano interessati paesi extra UE, la situazione da affrontare è più complessa e differenziata, a seconda dell’adesione o meno al TRIPs, cioè all’“Accordo relativo agli aspetti dei diritti di proprietà intellettuale attinenti al commercio” e del concetto anglosassone della preminenza del marchio d’impresa sul principio europeo dell’origine geografica. 18 DERIVATI ANIMALI Miele delle Dolomiti bellunesi DOP CARNI, INSACCATI, TRASFORMATI Cotechino di Modena IGP Mortadella di Bologna IGP Prosciutto Veneto Berico Euganeo DOP Salame di Cremona IGP Salamini Italiani alla Cacciatora DOP Sopressa Vicentina DOP Zampone di Modena IGP FORMAGGI Casatella Trevigiana DOP Asiago DOP Grana Padano DOP Monte Veronese DOP Piave DOP Provolone Valpadana DOP Taleggio DOP D avvero interessante il 3° incontro organizzato da Bellunoradici.net a fine dicembre, a Pedavena, sul tema della mobilità giovanile. Non solo perché è stata l'occasione per affrontare DOP e IGP in Veneto OLIO Olio Extravergine di Oliva Garda DOP Olio Extravergine di Oliva Veneto DOP ORTOFRUTTA E CEREALI Aglio Bianco Polesano DOP Asparago Bianco di Cimadolmo IGP Asparago di Badoere IGP Fagioli di Lamon IGP Marrone del Monfenera IGP Marrone di Combai IGP Marrone di San Zeno DOP Pesca di Verona IGP Radicchio di Chioggia IGP Radicchio Rosso di Treviso IGP Radicchio Variegato di Castelfranco IGP Riso Vialone Nano Veronese IGP un argomento di stringente attualità con i necessari approfondimenti di metodo e di merito, ma anche perché, dati alla mano, sono stati demoliti alcuni luoghi comuni che comunemente si usano circa questo tema. Per me, in virtù delle interessantissime relazioni e degli interventi di alcuni giovani e meno giovani, è stata anche l'occasione per convincermi che davvero il sostantivo migrazione oggi va interpretato in maniera completamente diversa. In particolare, a me pare, non c'è più una emigrazione di andata ed eventualmente di ritorno. L'emigrazione, soprattutto in virtù dello sviluppo dei moderni mezzi di comunicazione e della facilità del viaggiare, è oggi una sorta di circolarità dentro alla quale persone e pensieri si muovono, migrano, ritornano, comunicano, interagiscono. Oggi il migrante non emigra come una volta e mantiene possibilità di contatti con il mondo che ha abbandonato solo qualche anno fa inimmaginabili. Questo rende evidenti le gran- 19 di opportunità di questa circolarità. Sta a tutti coloro che hanno a cuore il problema delle emigrazioni e delle immigrazioni strutturare nuovi strumenti che, cogliendo al meglio le opportunità che la circolarità delle persone e dei pensieri consente, riportino nei luoghi di origine, quando non le persone medesime, nuove idee e nuovi pensieri. Ecco, credo che l'emigrazione come processo di andata e di eventuale ritorno sia terminata. I migranti del XXI secolo possono scegliere di tornare anche anche quando non tornano, riportando nelle loro terre di origine una ricchezza della quale sono depositari proprio in virtù della loro emigrazione. Sta dunque soprattutto a noi, in questo caso a noi bellunesi, attivare canali di ritorno, e mi pare che da questo punto di vista il convegno di fine dicembre sia stato un ottimo punto di partenza. Non resta che metterci a lavorare. Vincenzo Agostini bellunoradici.net > newsletter GENNAIO 2014 / 1 Concludiamo questa newsletter con una riflessione di Vincenzo Agostini, presidente di Dolomitiheart.it, in merito al 3° incontro della community di Belunoradici.net e al convegno “Emigrazione 2.0” tenutisi il 27 dicembre 2013 a Pedavena 20 bellunoradici.net > newsletter NGENNAIO 2014 / 1