futuro in movimento APRILE - MAGGIO NUMERO QUATTORDICI freepress di attualità e mondo del lavoro www.walkonjob.it PROFESSIONE PROFESSIONE INGEGNERE INGEGNERE UN UN LAVORO LAVORO CHE CHE NON NON CONOSCE CONOSCE CRISI? Prepararsi al lavoro NOSTRO SONDAGGIO Riforma Fornero: per il 57,6% ha peggiorato le cose Professioni CAKE DESIGNER Il mestiere del momento E-COMMERCE Nuove frontiere Avviare un sito di vendite online… e guadagnarci «Agli ingegneri piace risolvere problemi. Se non ci sono problemi sottomano, gli ingegneri li creeranno» Scott Adams I LUOGHI? LI FANNO LE PERSONE Andare. Restare. Partire. Tornare. Verbi per certi versi simili, per altri diversi, comunque tutti accomunati da uno stesso sentimento. Un amore spropositato per il nostro Paese che si mescola a un sentimento di rivalsa che ci porta a cercare altrove qualcosa che non troviamo a due passi da casa. Italia vs Estero. Come se fosse una partita di calcio, che sarebbe bello finisse con la vittoria della prima o un pareggio. E invece se dovessimo scommettere come fanno i broker inglesi, punteremmo forse tutto sulla seconda (visti anche i risultati delle elezioni…). In questo numero, l’estero c’è spesso, molto più di altre volte. Nella nostra inchiesta sugli ingegneri (che stanno cominciando a conoscere la crisi, a differenza di quanto avviene fuori), nelle parole dell’ospite speciale che ha lavorato in un film come Cloud Atlas e da noi fatica a trovare una dimensione e nel sondaggio di pagina 6: secondo i risultati tanti agognano di andare a vivere in Francia, UK o Svizzera e mandano il loro cv ad aziende estere. Qualche mese fa sono stata a Londra. Dire che me ne sono innamorata è poco. Ma con riserva. Non mi ha reso contenta sentire camerieri parlare italiano perché abituati a trattare con italiani né incontrarne tanti che non erano in veste di turisti, ma di chi ha spostato lì la residenza. La capitale inglese conosce la crisi, ma in parte, negli annunci quando ci si candida è chiaro qual è la posizione e anche quanto è previsto di RAL (retribuzione annua lorda). In Italia a volte lo sai quando e se firmi il contratto e su un annuncio non lo leggerai mai. Allora dico: non guardiamo all’estero come «il luogo dei sogni», ma cerchiamo di prendere il buono che viene dagli altri Paesi. Ok, noi italiani in genere siamo più propensi a trovare l’escamotage anziché essere chiari, a saltare le code anziché rispettarle e a inventare scuse fantasiose per giustificare ritardi. Ma se tutto questo fa parte del nostro DNA com’è che fuori ci troviamo così bene? Non sono forse le persone che fanno i luoghi? Cristina Maccarrone/[email protected] twitter @cristinamacca Segui Walk on Job su: e su www. walkonjob.it Inchiesta Si salvi chi può IN CALO LE ASSUNZIONI E CERVELLI IN FUGA SE LA CRISI COLPISCE GLI INGEGNERI * «Se tornassi indietro mi iscriverei a Ingegneria e ora avrei un lavoro sicuro». Vi è mai capitato di pensarla in questo modo o di sentire amici dire così? Di fronte a una disoccupazione in continuo aumento, a una recessione che non dà tregua e a un precariato senza precedenti, ci siamo chiesti se davvero quella dell’ingegnere è una professione che non conosce crisi.. S econdo i dati AlmaLaurea presentati all’Università Cà Foscari di Venezia (marzo 2013, da un’indagine su oltre 400mila laureati dei 64 atenei del consorzio) la disoccupazione non ha risparmiato nemmeno i laureati in Ingegneria. Se fino all’anno scorso la categoria era impermeabile alle tempeste della crisi, quest’anno si rileva invece un aumento della disoccupazione, inferiore rispetto agli altri laureati, certo, ma comunque da tenere in considerazione. Secondo i dati del CNI (Consiglio Nazionale degli Ingegneri, che rappresenta l’intera categoria), e in particolare del suo Centro Studi, nel 2012, rispetto all’anno prima, ci sono state 5mila assunzioni in meno tra i laureati in Ingegneria, passando da oltre 21mila a circa 15.230: il dato più basso degli ultimi 7 anni, indice di una crisi che non risparmia nessuno. Nel 2011, i laureati magistrali a un anno dalla laurea registravano un tasso di disoccupazione del 7,9%, mentre nel 2012 il tasso era del 10%, segnando quindi un aumento del 2,1% rispetto all’anno prima. A 3 anni dalla laurea, nel 2011 la disoccupazione era al 2,3%; mentre nel 2012, per coloro che si erano laureati 5 anni prima, il tasso era di poco inferiore al 2%. La regione leader nell’assunzione degli ingegneri è la Lombardia, con 4.200 assunzioni, ma con un calo del 25,4% dal 2011. Il Lazio, seconda regione per occupazione ingegneristica, ha subito nel 2012 una riduzione addirittura del 31,2%, con appena 2.400 assunzioni lo scorso anno. Ma il record delle contrazioni si registra in Umbria, Molise e Basilicata, con un calo del 40%. «Rispetto ad altre categorie di laureati», spiega Emanuele Palumbo, ricercatore del Centro Studi del CNI, «quella degli ingegneri è, nel nostro Paese, un po’ più fortunata. Più possibilità di trovare lavoro, stipendi un po’ più alti della media… Ma si tratta di una fortuna relativa: se si confrontano i dati con il resto d’Europa, la situazione non è così rosea». PROFILI E SBOCCHI OCCUPAZIONALI Un neolaureato in Ingegneria, oggi, uscendo dall’università che situazione trova? «Un mercato abbastanza disponibile, non florido come nel passato, ma non ancora saturo e sicuramente attento a valutare e assorbire i profili validi», dice Fabiano Peveralli, Section Manager practice engeneering di Hays Italia che si occupa della selezione in ambito engineering. Le figure Walk on job.it bimestrale freepress - www.walkonjob.it Via Scarlatti, 26 - 20124 Milano I tel. 02 36643483 testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Milano numero 257 del 3 maggio 2010 2 WoJ Direttore Responsabile Cristina Maccarrone [email protected] In redazione Elisa Di Battista [email protected] di Elisa Di Battista Progetto Grafico e impaginazione Jasmine Webster professionali più richieste attualmente sono quelle relative all’impiantistica, specialmente nel settore Oil&Gas, e quelle legate al mercato delle energie. Gli ingegneri gestionali «tendenzialmente trovano occupazione nelle società di consulenza e se gli sbocchi occupazionali oggi rimangono quelli del periodo precrisi, quantitativamente si assiste a un lieve decremento delle assunzioni», prosegue Peveralli. I settori con una riduzione di assunzioni invece sono quelli dell’automotive, dell’aerospace e degli ambiti produttivi metalmeccanici. Ma non solo: rispetto a un anno e mezzo fa – secondo Hays Italia - anche il settore delle rinnovabili, che aveva avuto grande sviluppo e usufruito di incentivi dello Stato, è ora un mercato fermo nel nostro Paese. Il boom della green economy, insomma, sarebbe già agli sgoccioli. «Il mercato degli ingegneri va a ondate», dichiara invece Emanuele Palumbo del Centro Studi CNI, «non c’è un trend omogeneo e duraturo, ma anzi si cambia di 6 mesi in 6 mesi». Se volessimo individuare delle tendenze, i settori più forti oggi sono quelli elettronico, informatico e dell’informazione. Meno prospettive occupazionali, invece, per gli ingegneri civili e gli ambientali. «La preparazione di un ingegnere si presta a diversi impieghi grazie alla formazione metodologica forte che consente di muoversi all’interno di uno spazio occupazionale vasto», commenta Marco Taisch, Delegato del Rettore per il Placement del Politecnico di Milano. Settori come l’IT e l’elettronica, ad esempio, si possono intersecare, mentre gli ingegneri gestionali «hanno una formazione così trasversale da poter trovare lavoro in diverse aree». E se le aziende solitamente danno per scontato una solida preparazione tecnica e una conoscenza fluente dell’inglese, «lamentano tuttavia scarse soft skills», prosegue Taisch, « ovvero capacità di lavorare in gruppo, condividere i risultati coi colleghi, muoversi bene nell’organizzazione aziendale». Ma capita anche che nel mercato ingegneristico domanda e offerta s’incontrino solo parzialmente, come nel caso degli ingegneri informatici che, secondo AlmaLaurea, scarseggiano nel nostro panorama. E tuttavia a questa carenza non corrisponde un aumento degli stipendi. Anzi: tra il 2008 e il 2012, ad un anno dalla laurea le retribuzioni reali registrate dalle indagini per questo gruppo di laureati si sono ridotte del 9% (contro il 17% del complesso dei laureati specialistici). Stipendi che, tuttavia, rimangono maggiori rispetto a qualsiasi altra Editore Jeia s.c.a.r.l. via Scarlatti, 26 - 20124 Milano P.IVA 09788390152 Hanno collaborato a questo numero: Susanna Bagnoli Giulia Cimpanelli Camilla Golzi Saporiti Floriana Riso Ilaria Romano carta riciclata 100% Pubblicità Rosanna Paiano [email protected] Stampa LITOSUD Via Aldo Moro 2 20160 Pessano Con Bornago (MI) categoria di laureati. da dipendente a tutti gli effetti. «Le aziende», spiega Peveralli di Hays Italia, «chiedono flessibilità ai loro NESSUNO È PAPERON DE’ PAPERONI candidati che spesso rifiutano nuove proposte di lavoro Sempre dai dati AlmaLaurea, oggi un ingegnere a 5 anni per timore del cambiamento, sentono forte un clima dal conseguimento del titolo guadagna 1.748 euro net- di incertezza. Solitamente, comunque, domandano ti al mese, in media. Contro i 1.662 euro di flessibilità inizialmente ma poi tendono a “Gli ingegneri un medico, i 1.603 di un laureato in maconfermare le proprie risorse con controvano più lavoro terie economico-statistiche, i 1.285 tratti fissi». di un laureato giuridico, i 1.073 di rispetto ad altri laureati e Eppure c’è chi in Italia non ci vuole guadagnano di più, un umanista e i 963 euro di uno psirimanere. E così sceglie l’estero: non ma non sono messi cologo. solo Francia, Gran Bretagna, Svizzera, poi così bene.” Situazione confermata anche dal ma sempre più verso Oriente. Oggi i Centro Studi CNI. Nonostante l’80% mercati più interessanti per un in- Centro Studi CNI degli iscritti prosegua il proprio percorso gegnere sono quelli dell’Europa centrale formativo verso la specialistica, convinto che con una e settentrionale come Germania, Olanda, Scandinavia, formazione triennale si possa fare poco, i dati rivela- ma anche la Russia, spiegano da Hays Italia. Magari no invece che a 10 anni dalla laurea il reddito di un questi mercati accettano una preparazione un po’ più ingegnere triennale è uguale a quello di un laureato bassa, ma un ottimo inglese e possibilmente anche la magistrale, fermo restando naturalmente i diversi tipi conoscenza di tedesco e russo. Quanto agli stipendi, di ruoli, incarichi e mansioni ricoperte, che vanno a fuori dai confini italiani sono di solito più alti: dal 20% rispondere alle ambizioni del singolo. In media si parla all’80% in più per profili di middle e senior management. di un netto mensile di 1500 euro a 3 anni dalla laurea, «Quello del nostro Paese», spiega Sergio Nava, giormentre si va da un reddito di 20mila euro annui per una nalista e autore del libro “Fuga di talenti”, «è un figura di impiegato semplice, a 80mila euro annui per problema strutturale. Ci si nasconde dietro all’alibi profili specialistici. che molte lauree non servono a nulla, qui però stiamo parlando di Ingegneria, una laurea che serve davvero. INGEGNERI IN ROSA Eppure anche per questi laureati non ci sono incentivi Nell’immaginario collettivo, quella di ingegnere spes- sufficienti per rimanere, mancano opportunità e una so è vista ancora come una professione prettamente vera valorizzazione del capitale umano. Ovvio che poi maschile, e le aule delle facoltà di Ingegneria - soprat- si scappa all’estero. Servirebbero politiche orientate tutto alcune - sono popolate ancora principalmente da all’innovazione e alla globalizzazione, se non lo facciaragazzi, anche se sono in aumento le donne. Secondo il mo continueremo a vedere i nostri talenti andare via». Centro Studi CNI, tuttavia, le donne ingegneri sono quelle Come nel caso di Pasquale Aliberti, 30enne Ingegnere che, rispetto ad altre laureate, faticano meno a trovare un Elettronico che, come si legge in fugadeitalenti.wordimpiego. Sarà però così semplice? Stando alle associate press.com, nonostante i 30 e lode sul libretto, non troad Aidia (Associazione Italiana Donne Ingegneri e Ar- vava lavoro in Italia. “Le faremo sapere” era la frase chitetti), guidata dalla presidente Paola Pepe, se oggi le più ricorrente, e zero assunzioni. Intanto dall’estero discriminazioni in ambito lavorativo sono decisamente fioccavano le proposte: la sua scelta è ricaduta sulla minori rispetto al passato, è fare carriera che risulta Svizzera (con stipendi da 6.200 euro al mese!) prima, ancora complicato. Sia nel pubblico che nel privato è e sull’Australia poi, trovando lavoro in settori molto «difficilissimo trovare donne che ricoprano ruoli apicali. diversi tra loro, possibilità decisamente rara nel nostro Normalmente ci si ferma a posizioni molto più basse Paese. O come Giacomo Colelli, ingegnere elettronico e di scarsa visibilità». Spesso si usa la scusa dei figli, 34enne e neo papà che, dalla provincia di Ancona si è ritenendo le donne troppo impegnate con la famiglia trasferito a Parigi nel 2004 (dopo anni all’estero, tra dunque poco idonee a ricoprire posizioni manageriali. ricerche per la tesi, stage e lavoro), e oggi ha aperto «Sicuramente una donna per emergere e conquistare una società tutta sua nel settore della Business Intelruoli di rilievo deve faticare di più, essere più determi- ligence, vincendo un contratto con la Banca di Francia: nata, anche a parità di preparazione e potenzialità», de- «Le prospettive sono incoraggianti: lo Stato francese nunciano dall’Aidia. offre aiuti economici per pagare l’affitto, e nel caso in cui dovesse scadere il contratto. Dà una mano anEXPAT ANCH’IO. E TU? che con la famiglia: fornisce sostegno economico alla Rispetto agli altri laureati, insomma, gli ingegneri nascita dei figli e fino al terzo anno d’età, e ti aiuta a hanno più possibilità di trovare lavoro e in alcuni casi pagare la baby sitter. La remunerazione è più interesstipendi un filo più alti degli altri, ma non si dimentichi sante che in Italia e la possibilità di cambiare impiego che nemmeno loro sono esenti da contratti a termine è maggiore: ci sono aiuti per la mobilità professionale che faticano a essere stabilizzati, da casse integrazioni, e per cercare una casa in caso di trasloco per lavoro». da pagamenti in ritardo per i liberi professionisti, né LAST BUT NOT LEAST da finte partite IVA che vanno a camuffare un lavoro A complicare le cose ci si mette poi la recente Riforma del lavoro, che sulla scia delle indicazioni del ministro Tremonti ha introdotto lo scorso anno alcune misure che non hanno incontrato pienamente il favore degli ingegneri. Tra le recenti novità ci sono: l’aumento di 1000 euro all’anno per il contributo che ogni iscritto deve devolvere a Inarcassa (la cassa previdenziale del settore); l’obbligo di seguire corsi di aggiornamento professionale; l’obbligo di versare la quota dell’assicurazione professionale, in precedenza volontaria. A farsi portavoce della categoria all’interno della Rete, e in particolare degli ingegneri triennali, è Nicola Plasmati, autore di www.ingegneresezioneb.it. Dalle pagine del suo blog polemizza contro queste misure ritenute ingiuste e difende la categoria dei laureati triennali (sezione B, appunto) in Ingegneria: «Noi triennali», ci racconta, «siamo una categoria scomoda perché facciamo concorrenza al quinquennali: il CNI preferirebbe la nostra soppressione. Non ha preso inoltre le difese dell’intera categoria, non si è battuto per impedire che il governo tecnico introducesse misure dispendiose e inique a danno degli ingegneri». «I provvedimenti del governo in tema di riforma delle professioni», spiega Armando Zambrano (intervistato a pag. 4), presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, «vogliono tutelare i professionisti. Quanto all’assicurazione obbligatoria, li tutela nel caso di rivalsa dei committenti. Per Inarcassa, di sicuro si tratta di un sacrificio, ma anche in questo caso è una misura che va a favorire i giovani che andranno in pensione. E per i corsi di aggiornamento obbligatori, che partiranno l’anno prossimo, non saranno tutti a pagamento ma ce ne saranno anche di gratuiti, a seconda delle tipologie». E sulla «diatriba» tra laureati triennali e quinquennali? «L’attuale CNI», chiosa Zambrano, «ha approvato provvedimenti che ribaltano le posizioni del precedente Consiglio, il quale aveva escluso gli ingegneri triennali dal campo delle costruzioni in zone sismiche. E di recente abbiamo anche chiesto al Ministero del Lavoro di modificare un parere che escludeva appunto gli ingegneri di sezione B dalla progettazione dei ponteggi. Il CNI è di tutti, e al di là dei blogger polemici, che a mio avviso non rappresentano la maggioranza degli ingegneri, abbiamo avviato coi triennali molte collaborazioni positive». Dove trovano lavoro gli ingegneri, settore per settore: 46,3% 45,8% 3,1% 1,7% 1,5% 1,3% 0,2% Industria Servizi alle imprese Costruzioni Commercio Servizi professionali Servizi alle persone Turismo DIMMI CHE CONTRATTO HAI... 65,1% Tempo indeterminato (+ 2,2% dal 2011) 23,5% Tempo determinato (- 0,5% dal 2011) 6,6% Apprendistato (- 0,1% dal 2011) 4,7% Altri contratti (- 1,6% dal 2011) (E.D.) Fonte: Centro Studi CNI, marzo 2013, dati relativi all’anno 2012 3 WoJ Intervista doppia “LA RICHIESTA DI INGEGNERI È SEMPRE ALTA” * Armando Zambrano, 60 anni Fabio Verboso, 27 anni presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI) in carica fino al 2016 laureato in Ingegneria Informatica. Lavora all'Università di Messina con un contratto a progetto Perché suggerirebbe a un giovane diplomato di scegliere Ingegneria? «Perché è una facoltà che si basa innanzitutto sulla ricerca, l’innovazione e lo sviluppo. E mai come ora c’è bisogno di insistere su questi aspetti per superare la crisi che stiamo attraversando». In cosa consiste l’esame di Stato? «Per entrare a far parte dell’ordine professionale i laureati in Ingegneria devono sostenere un esame di Stato, composto da più prove scritte; una volta superato, attesta l’idoneità professionale. In media a superarlo è l’80-90% dei candidati. E questo non perché sia “facile”, ma perché è strutturato in modo conforme alla formazione universitaria. Diciamo che non è facile, ma nemmeno impossibile, per chi, naturalmente, ha affrontato seriamente il percorso di studi universitario». Cosa ne pensa dei test d’ammissione anticipati ad aprile, rispetto al canonico settembre? «Non sono contrario, ma ritengo complicato per i ragazzi accavallare la preparazione ai test d’ammissione con la conclusione degli studi superiori e con la prova di maturità alle porte». Che prospettive lavorative hanno i laureati in Ingegneria? «La situazione occupazionale in Italia è molto critica e anche i laureati in Ingegneria ne risentono: nel 2012 le aziende italiane hanno assunto oltre 5mila ingegneri in meno rispetto al 2011. In confronto alle altre categorie professionali e ai laureati delle altre facoltà, chi possiede una laurea in Ingegneria ha comunque più opportunità di trovare lavoro: la domanda di ingegneri, nonostante la crisi, è sempre alta. Nel 2012 ne sono stati assunti oltre 15mila; e se a un anno dalla laurea il tasso di disoccupazione è pari al 10,1%, a cinque anni continua a essere inferiore al 2%». E sul fronte degli stipendi? «Anche in termini di reddito il discorso è analogo: i laureati in Ingegneria hanno uno stipendio superiore a quello degli altri laureati, anche se i valori in termini assoluti restano bassi: circa 1.300 euro netti al mese a 1 anno dalla laurea (la media complessiva si aggira intorno ai 1.000 euro netti) che arrivano a sfiorare i 1.750 euro netti mensili a 5 dalla laurea (la media tra tutti i laureati è 1.440)». Che competenze richiedono agli ingegneri le aziende? «I requisiti più richiesti: la conoscenza di una lingua straniera, il possesso di approfondite conoscenze informatiche e soprattutto un minimo di esperienza acquisita. Lo stage in azienda o una precedente esperienza lavorativa si rivelano decisamente più importanti ai fini di un’assunzione di un master o di un dottorato (tranne che per determinati profili altamente qualificati). Molto apprezzate sono, poi, la capacità di lavorare in gruppo e quella di risolvere problemi». La disponibilità a trasferimenti anche all’estero è importante? «Sì, è richiesta e apprezzata dalle aziende tanto che il 50% dei laureati in Ingegneria si dichiara disponibile a trasferirsi anche all’estero per trovare occupazione. Va detto, però, che in termini concreti, l’effettiva disponibilità ad accettare un lavoro fuori riguarda una porzione molto più ridotta di ingegneri». 4 * di Paola Floriana Riso di Camilla Golzi Saporiti Qual è il trend delle iscrizioni alla facoltà di Ingegneria nell’anno in corso? «I dati a nostra disposizione rilevano un calo del 6-7% delle immatricolazioni nell’anno 2012-2013». WoJ “MA AL SUD TROVARE LAVORO È UNA CHIMERA” Quanti ingegneri scelgono di lasciare l’Italia? «Rispondo con un dato concreto: circa il 6% di laureati italiani in Ingegneria ha trovato occupazione all’estero». Fabio, qual è la tua posizione lavorativa attuale? «Lavoro da gennaio presso la facoltà di Ingegneria dell'Università di Messina con un contratto di tipo co. co. pro. della durata di 9 mesi. Lo stipendio non è altissimo ma, essendo il mio primo impiego, non posso lamentarmi. Diciamo che è un'occupazione che mi permette di fare esperienza in vista dell'esame di abilitazione alla professione. Non è obbligatorio farlo ma io ho deciso di sfruttare anche questa possibilità: una volta superato,infatti, potrò iscrivermi all'albo e quindi essere finalmente chiamato Ingegnere». Dopo quanto tempo dalla laurea hai cominciato a lavorare? «Faccio una premessa purtroppo non bella. Penso che nel mio campo sia difficile trovare un lavoro fisso a Messina, uno di quelli che possa farti sentire realizzato e non farti rimpiangere gli anni all'università. Lasciare la città, quindi, è quasi un obbligo per me. Subito dopo la laurea ho cominciato a cercare lavoro, selezionando le posizioni aperte presenti sui siti di varie aziende italiane. Quando sono venuto a conoscenza di un bando riguardo ad un progetto europeo, pubblicato dalla mia facoltà, ho deciso di presentare la domanda. Se fossi stato scelto, infatti, non avrei dovuto cambiare città né tanto meno trovare casa, pagare l'affitto e affrontare tutte le spese necessarie per vivere fuori. In più non avrei lasciato amici e parenti. Essendo stato selezionato, da 3 mesi sto facendo un'esperienza lavorativa in un ambiente che già conosco molto bene e le mie spese sono davvero minime». Molti affermano che gli ingegneri non conoscono crisi, tu sei d'accordo? «Sinceramente no. Come ogni altro settore, anche questo è stato colpito negli ultimi anni dagli effetti della crisi. Includendo comunque diversi ambiti, da quello civile a quello elettronico, da quello navale a quello informatico, alcuni hanno subito un processo di rallentamento maggiore rispetto ad altri. Da ingegnere informatico posso dire che, per fortuna, la tecnologia non si ferma mai, ma è sempre in evoluzione». In che condizioni è il settore dell'ingegneria? «Molte aziende ricercano figure di ingegneri, quindi la richiesta di personale c'è e questa non può che essere una cosa positiva. La maggior parte delle volte, però, vengono offerti degli stage formativi e quando viene fatto un contratto a tempo determinato non hai la certezza che possa trasformarsi in uno a tempo indeterminato. Alle aziende, infatti, non basta solo una preparazione di tipo teorico: vogliono esperienza. Se non la possiedi devi per forza fare un po' di gavetta». I tuoi colleghi dell'università lavorano o c'è qualcuno ancora senza occupazione? «Molti ragazzi che si sono laureati nel mio stesso periodo, parlo della seconda metà del 2012, stanno lavorando tra Roma e Milano. Pochi sono quelli rimasti a Messina e la maggior parte sta svolgendo delle attività con l'università. Diciamo che oltre l'80% è riuscito a trovare un impiego. Bisogna vedere, però, se è un lavoro soddisfacente». Quali sono i tuoi progetti futuri? «Prima di tutto l'abilitazione. Allo scadere del contratto dovrò ricominciare a cercare un'occupazione. Continuare a lavorare a Messina ancora per un po' non mi dispiacerebbe ma, non essendo presenti realtà aziendali importanti, prima o poi dovrò trasferirmi». Racconti inediti, idee innovative, tesi di laurea che si occupano di politica. Ma anche opportunità per chi vuole fare impresa con la cultura. E poi bandi per progettare applicazioni per Google e concorsi d’idee per sedie e sedute. Date un’occhiata a queste iniziative per la primavera. Premi master e concorsi Ultime notizie QUASI QUASI CI PROVO ANCH'IO SE L’IMPRESA FA CULTURA: 2OOmila euro per idee di nuove cooperative VOLETE AVVIARE UNA START UP IN PUGLIA? QUI IL BANDO CHE FA PER VOI PREMI IN EURO E SCONTI PER CHI SIMULA UN PROCESSO IN DIFESA DEI DIRITTI UMANI Se il vostro pallino è l’impresa nel campo culturale e creativo, fa per voi il bando Culturability, fare insieme in cooperativa, che vuole promuovere l’impresa in forma cooperativa e con finalità di carattere sociale. A promuoverlo è la Fondazione Unipolis per unire cultura, inclusione sociale e creazione di lavoro. Per partecipare dovete avere meno di 35 anni ed essere cittadini italiani o stranieri, purché residenti in Italia. La vostra idea deve essere di gruppo, costituito da minimo tre persone. Possono partecipare anche spin-off universitari, associazioni ed enti non- profit. La Fondazione mette a disposizione 200mila euro che verranno suddivisi fra dieci progetti, premiati ciascuno con 20mila euro. Scadenza: 30 aprile. Iscrizioni tramite il modulo online su www.culturability.org. Avete un’idea imprenditoriale innovativa e avete intenzione di provare a fare impresa in Puglia? Per voi è aperto il bando Start Cup Puglia 2013, indetto dall’Agenzia Regionale per la Tecnologia e l’Innovazione, per individuare e premiare le migliori iniziative imprenditoriali con carattere di innovatività. I premi sono in denaro, in formazione e in assistenza. L’innovatività può riguardare il prodotto, il processo, l’organizzazione e il rapporto con il mercato, rispetto allo stato delle tecnologie e delle conoscenze presente nelle imprese pugliesi. Si può partecipare singolarmente o in gruppo, possono accedere anche le imprese già costituite, nate dopo il 1 gennaio 2013. Scadenza: 3 luglio. Candidature online su www.arti.puglia.it. Bando scaricabile su www.startcup. puglia.it. Una gara a squadre per simulare un processo con tema i diritti umani. La indice la Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale con il bando intitolato a Giuseppe Sperduti, aperto alle università italiane in cui si insegnano discipline giuridiche. Bisogna essere un gruppo di minimo 3 persone iscritte a un corso di laurea da almeno un anno. Ogni squadra redige una memoria difensiva in italiano nell’interesse della parte rappresentata, a partire dal tema dell’edizione 2013 che è “trattamenti inumani e degradanti, privazione della libertà e dei beni” e della storia che trovate nel sito del SIOI. Ai primi classificati vanno 1000 euro, ai secondi 500 euro. Possibilità di tirocini e sconti sui master SIOI. Scadenza: 26 aprile. Bando su www.sioi.org sezione Focus On, sezione novità. DALLA PASSIONE PER LE SEDIE… SPAZIO ALLA FANTASIA DI DESIGNER E CREATIVI Vi piace progettare oggetti, siete architetti, designer, insegnanti o studenti di istituti di design, accademia Belle Arti, facoltà di Architettura o Ingegneria? La Camera di Commercio di Udine ha bandito un concorso che ha per oggetto l’ideazione di una sedia, con o senza bracciolo, o di una seduta, tipo sgabello, poltrona, divanetto, chaise longue. L’intento è di stimolare la progettazione di oggetti tecnicamente attuabili e producibili in serie. Per partecipare non dovete aver compiuto 35 anni alla scadenza del bando. Potete anche partecipare in gruppo. Il primo premio è di 3500 euro, poi ci saranno due progetti che riceveranno un riconoscimento speciale e 500 euro. I tre progetti premiati saranno realizzati in versione prototipo. Scadenza: 15 giugno. Bando su www.italian-chair-district.it. PROPRIETÀ INTELLETTUALE, LA VOSTRA TESI VALE UN PREMIO FINO A 2OOO EURO Vi siete laureati con una tesi sugli strumenti di tutela della proprietà intellettuale e sul ruolo che hanno nella società contemporanea? La Camera di Commercio di Torino ha bandito 9 premi da assegnare ad altrettante tesi di laurea specialistica–magistrale che parlino di questo argomento. Si tratta della decima edizione del premio intitolato alla memoria di Giuseppe De Maria, per laureati di tutte le facoltà di ogni ateneo d’Italia. La tesi deve essere stata discussa tra l’1 gennaio 2012 e il 31 luglio 2013, la votazione deve essere di almeno 100/110. Il concorso ha tre categorie: storico-giuridica, economica, tecnica. Per ogni categoria verranno assegnati 3 premi, da 2mila euro al primo, 1500 al secondo e 1000 euro al terzo. Scadenza: 14 agosto. Bando su www. to.camcon.it/premiocamcom. UN CONCORSO PER GIOVANI AUTORI DI RACCONTI E SOGGETTI PER CORTI Vi piace scrivere e avete un racconto nel cassetto da pubblicare? Potete partecipare alla XII edizione del premio Racconti nella Rete 2013, indetto dall’Associazione Culturale LuccaAutori, che raccoglierà e pubblicherà nel sito www.raccontinellarete.it, i migliori testi ricevuti. Il tema del racconto è libero, lo scritto non deve superare le cinque cartelle. Può trattarsi di un racconto o anche di un soggetto per cortometraggio, purché inediti. Tra tutti quelli inviati saranno scelti 25 testi che saranno inseriti e pubblicati in un’antologia edita da Nottetempo, a cui si aggiungerà anche la versione e-book. La presentazione ufficiale sarà a Lucca in ottobre, nell’ambito del festival letterario LuccAutori. Scadenza: 31 maggio. Per il regolamento andate su www.raccontinellarete.it. UN PREMIO PER LAVORI DI LAUREA E DOTTORATO SULLA BUROCRAZIA NELLE PMI IN RICORDO DI BETTINO CRAXI UN BANDO PER NEOLAUREATI LA POLITICA IN VERSIONE 2.O: INVENTA UN'APP PER INTERPRETARLA E RACCONTARLA L’attività politica, quella parlamentare ma anche la formazione e il contributo offerto all’elaborazione del socialismo riformista, da parte di Bettino Craxi. Questo è il tema della prima edizione del premio per tesi di laurea magistrale, indetto dalla Fondazione Craxi, per promuovere la ricerca e la riflessione sulla figura del noto politico italiano. Ci sono 3 premi da assegnare, al primo andranno 1500 euro, al secondo 1000 euro e al terzo 500. Possono partecipare laureati di qualunque Facoltà e Ateneo italiano, purché la votazione conseguita sia di almeno 105/110 e la tesi sia stata discussa tra l’1 gennaio 2010 e il 31 dicembre 2012. La tesi premiata sarà inserita nel catalogo dei testi raccolti dalla Fondazione. Scadenza: 31 maggio. Bando di partecipazione su www. fondazionecraxi.org. La politica al tempo del web 2.0 cambia forma e modalità narrative. Lo sa bene la Società Editrice La Stampa S.p.A. che ha bandito una competizione per creare un’applicazione per Google Play Store o Chrome Web Store che sia capace di sviluppare un nuovo modo di raccontare e interpretare la politica, cercando di facilitare il rapporto tra gli elettori e il mondo della politica. Possono partecipare gli sviluppatori residenti in Italia, registrati su Google Play Store e/o su Chrome Web Store. La partecipazione è gratuita e può avvenire anche in squadra. Il primo premio è di 2500 euro più la prelazione sullo sviluppo di una seconda applicazione commissionata dalla Stampa e un anno di abbonamento al quotidiano. Scadenza: 23 aprile. Bando su www. lastampa.it sezione ‘speciale elezioni’. Un bando per tesi di laurea e di dottorato che abbiano avuto per oggetto il rapporto fra la piccola e media impresa e la burocrazia, e nello specifico il peso che essa ha avuto e ha nelle dinamiche innovative delle imprese. Lo ha ideato l’Associazione Piccole e Medie Imprese dell’Umbria, in partnership con il Corriere dell’Umbria ed è intitolato a Massimo Paoli, docente ordinario di Economia e gestione delle imprese e management dell’innovazione alla Facoltà di Economia dell’Università di Perugia. L’importo del premio è di 1000 euro. Possono partecipare le tesi discusse in qualunque ateneo italiano non prima del 2012. Il premio sarà consegnato a dicembre 2013 in occasione del convegno che si terrà in memoria del Professor Paoli. Scadenza: 31 ottobre. Bando su www.piccolamediaimpresa.com. Per pubblicità: [email protected] 5 WoJ Prepararsi al lavoro Sondaggio su giovani e lavoro In collaborazione con Per candidarti agli annunci www.walkonjob.it nella sezione annunci di lavoro BOCCIANO LA RIFORMA FORNERO PROMUOVONO SEMPRE PIÙ L’ESTERO * Junior Business Consultant Ernst & Young è leader mondiale nei servizi professionali di revisione e organizzazione contabile, fiscalità, transaction e advisory. L'inserimento in Ernst & Young ti offre la formazione, l'esperienza e il coaching necessari per avere successo, lavorando in un ambiente giovane, dinamico e sfidante che riconosce e premia le migliori professionalità. Avrai l'opportunità di sviluppare le tue capacità di analisi di contesti e problematiche complesse, utilizzando gli strumenti informatici e condividendo con i responsabili le criticità riscontrate. Crescerai professionalmente lavorando in un ambiente coeso e motivato. Ricerchiamo laureati magistrali in Economia, Ingegneria Gestionale, Ingegneria Ambientale, Ingegneria Elettronica, Ingegneria Informatica e Informatica con votazione non inferiore a 100/100, età non superiore a 26 anni, buona conoscenza della lingua inglese, padronanza dei principali strumenti informatici, spiccate capacità di analisi e disponibilità a viaggiare in Italia e all'estero. Sede di lavoro: Milano, Roma e Torino. di Cristina Maccarrone Neet, senza voglia di fare, con scarsa propensione a trovarsi un lavoro e ancora più spesso ad accontentarsi di un impiego che non sia in linea con quello che hanno studiato. Spesso sono descritti così i giovani d’oggi. E se invece fosse il mercato del lavoro a non essere adatto a loro e ai cambiamenti? Stando a quello che hanno detto gli utenti che hanno partecipato al sondaggio realizzato da Work in Progress, Centro di ricerche sociali sul lavoro, con metodo cawi (interviste al computer cui si partecipa collegandosi tramite un link, trovate il riassunto nell’infografica accanto, scaricabile su www.walkonjob.it), i giovani sono più flessibili di quanto si creda. Il 37% sarebbe propenso ad andare a vivere fuori (per lo più Francia, Inghilterra e Svizzera) e il 34% non si è limitato a pensarlo, ma ha già inviato cv ad aziende estere. Il sondaggio, realizzato in collaborazione con Fonditalia e con Walk on Job e Labitalia Adnkronos Italia come media partner, ha visto in poco più di un mese (dal 4 febbraio al 21 marzo) la partecipazione di 800 persone. Dall’indagine viene fuori che alcune opinioni che si hanno nei confronti dei giovani non sono poi così fondate. FLESSIBILI E DISPOSTI AI COMPROMESSI A partire da quella che li vuole «incontentabili». Molti di loro non solo andrebbero via dall’Italia, ma pur di lavorare sono disposti ad accettare qualche compromesso. Come vivere lontano da casa (64%) o essere sottopagato (25,3%). Tra i compromessi, quello meno accettato è invece il non rispetto del contratto o l’abuso di questo. La pensa così infatti solo il 12%. DOMANDE IMBARAZZANTI AI COLLOQUI Ha stupito noi di Walk on Job e i nostri partner nel sondaggio come al giorno d’oggi vengono affrontati i colloqui da parte dei selezionatori. Il 55% degli intervistati afferma infatti di avere dovuto rispondere a domande sulla vita privata, come «Sei sposato/a? Convivi? Vivi con i tuoi genitori?», per non parlare dell’avere figli, a breve o in futuro. «Passa il tempo ma la società italiana cambia poco, sono domande che evidenziano un ritardo prima di tutto culturale, manca il concetto di merito, in un Paese dove l’ascensore sociale è sempre più immobile», ha commentato l’avvocato Tommaso Dilonardo, presidente di Work in Progress. La pensiamo così anche noi di Walk on Job: c’è un’Italia che sulla carta parla di quote rosa, riconosce il congedo parentale ai papà, ma nella pratica, pur lamentando un tasso di natalità basso, non agevola le famiglie. Non ci stupisce invece la scarsa fiducia nella formazione: il 78,3% si aspetterebbe che l’università favorisse l’incontro con il mondo del lavoro. Neanche i master se la passano bene: per il 31% non sono determinanti a trovare un impiego. Ma allora come lo si cerca? Lo strumento preferito è Internet (71%) e tra i social prevale LinkedIn (buon punto di incontro con gli HR che, come potete leggere sotto, lo usano spesso per trovare candidati). Quanto ai contratti di chi ha partecipato al sondaggio, la maggior parte è «inserito» in azienda tramite stage (21,8%), seguito dal contratto a tempo indeterminato del 19,3% degli intervistati. Il titolo di studio prevalente è la laurea specialistica/magistrale. Se il Web è promosso, la Riforma Fornero decisamente no. Un disastro per il 57,6%, per i quali anzi avrebbe peggiorato le cose. Il 22,8% dice addirittura di non averla mai letta e quasi il 10 ci ha provato ma… non l’ha capita. Non solo ai ragazzi, lo abbiamo chiesto anche ai recruiter. Come selezionano i candidati? Ecco cosa ci hanno risposti 212 HR al sondaggio che abbiamo sottoposto. Maggiori informazioni su www.walkonjob.it dove potete leggere l’analisi dei risultati e scaricare l’infografica. 6 Ernst & Young è leader mondiale nei servizi professionali di revisione e organizzazione contabile, fiscalità, transaction e advisory. L'inserimento in Ernst & Young ti offrirà la formazione, l'esperienza e il coaching necessari per avere successo, lavorando in un ambiente giovane, dinamico e sfidante che riconosce e premia le migliori professionalità. L'inserimento in Ernst & Young ti offre la formazione, l'esperienza e il coaching necessari per avere successo. Avrai la possibilità di lavorare in un ambiente giovane, dinamico e sfidante che riconosce e premia le migliori professionalità. Come risorsa Junior affiancherai colleghi più esperti, all'interno dei team di lavoro, con l'obiettivo di gestire responsabilmente specifici task assegnati nell'ambito dei progetti. Ricerchiamo laureati magistrali in discipline economiche, con votazione non inferiore a 100/100, età non superiore a 26 anni, buona conoscenza della lingua inglese, padronanza dei principali strumenti informatici, disponibilità a viaggiare. Sede di lavoro: filiali Italia. VARIE OPPORTUNITÀ Delfanti Trade s.r.l., impresa a conduzione familiare con sede a Monticelli d’Ongina (Piacenza), da oltre 40 anni si occupa della lavorazione, del confezionamento e della commercializzazione di aglio, cipolla e scalogno. L'azienda è considerata una delle maggiori realtà del territorio nel settore ortofrutticolo: distribuisce infatti i prodotti sui principali mercati ed alle maggiori catene della Grande Distribuzione italiana ed europea. Per ampliare l'organico, Delfanti Trade ricerca laureandi o neolaureati caratterizzati da una spiccata conoscenza delle lingue (inglese + seconda / terza lingua straniera) oltre che dalla volontà di apprendere e mettersi in gioco in un ambiente stimolante: - 1 figura commerciale, disponibile a trasferte nazionali ed internazionali - 1 figura area amministrativa - 1 ingegnere informatico (o laureato in informatica) Se sei in possesso dei requisiti elencati, saremo lieti di ricevere la Tua candidatura (curriculum vitæ + breve lettera di presentazione). Sede di lavoro: Piacenza. Revisione e organizzazione contabile WoJ Revisore contabile Junior PwC è leader nel settore dei servizi professionali alle imprese, con particolare riferimento alla revisione ed organizzazione contabile, ai servizi di consulenza di direzione e di supporto alle operazioni di finanza straordinaria, alla consulenza fiscale e legale. PwC cerca laureandi e neolaureati in materie economiche, giuridiche o in ingegneria, con un brillante curriculum accademico ed una buona conoscenza della lingua inglese, fortemente motivati ad intraprendere un percorso di crescita in un contesto altamente dinamico e stimolante. L’iter di selezione si svolge presso le diverse sedi attraverso colloqui di gruppo e individuali, mirati a valutare insieme le attitudini personali, la preparazione accademica e le aspirazioni dei candidati. Sede di lavoro: Italia. Anunci di lavoro opportunità di lavoro Allianz nel mondo è presente in oltre 70 paesi ed è uno dei primi asset manager. Le attività del Gruppo Allianz in Italia offrono opportunità a laureati in Economia, Giurisprudenza, Matematica, Statistica e Ingegneria. All’interno di un contesto dinamico che dà spazio alle ambizioni e premia i risultati e la qualità del lavoro, Allianz offre la possibilità di seguire progetti formativi personalizzati, ideati per sviluppare competenze e capacità manageriali. La capacità di lavorare in team, la disponibilità a cogliere obiettivi sfidanti, la voglia di crescere professionalmente e una buona conoscenza della lingua inglese sono le qualità giuste per arrivare. Allianz offre anche l’opportunità di svolgere esperienze lavorative all’estero, nell’ambito del Gruppo internazionale di cui fa parte. Le opportunità di lavoro per i neolaureati si aprono principalmente nelle seguenti aree: Tecnico-Assicurativa, Attuariale, Finanza, Pianificazione e Controllo, Amministrazione, Comunicazione e Marketing, Legale e Informatica. Assistant brand manager Sales Representative The role of a Sales Representative is to be responsible within a specific geographical area of the activities towards the points of sales, in order to proactively support our products. Principal Accountabilities: to ensure the ideal stock level of our products fulfilling the commercial objectives; to implement the trade marketing activities; to put into action the visual merchandising strategy. A Sales Representative has strong analytical and planning capability, customer service orientation, communication and influencing skills. He/she works independently and is part of a sales district with several colleagues. A job as a Sales Representative is an ideal first step for a career within Philip Morris Italia. All University degree are welcome, fluent in Italian and a good knowledge of English, computer literate, valid driving license and valid working permit for EU. Previous experience in sales is an asset. Programmatore ERP Prisma s.r.l., società del gruppo Zucchetti operante nel settore dei sistemi informativi aziendali (ERP), per implementare il settore della Programmazione interna, ricerca un programmatore da inserire nel proprio organico per seguire il proprio parco clienti. Il candidato ideale possiede le seguenti caratteristiche: esperienza almeno triennale come programmatore in ambiente applicativo ERP; diploma in materie informatiche; buona conoscenza del T-SQL; propensione al lavoro in Team; propensione all'apprendimento di nuovi strumenti; disponibilità ad effettuare trasferte; dinamicità e propositività. Si offre un periodo di formazione prima dell'inizio dell'attività professionale richiesta. Contratto a progetto/ tempo determinato. Sede di lavoro: Verona. Le attività verranno svolte anche presso la sede dei clienti. FATER S.p.A. è leader del mercato italiano nella produzione e commercializzazione di prodotti assorbenti per la cura della persona e della casa ed è conosciuta attraverso i marchi PAMPERS, LINES, TAMPAX, TEMPO, LINIDOR e DIGNITY, ACE. Fater è dal 1992 una joint venture paritetica fra Gruppo Angelini e Procter&Gamble. Il candidato, inserito nell’area marketing, contribuirà allo sviluppo delle strategie e dei piani di marketing del brand di competenza, seguendo progetti il cui sviluppo porterà ad interagire con tutte le funzioni aziendali e con agenzie di pubblicità e promotion. I giovani potranno mettere in evidenza doti di creatività, leadership, iniziativa ed orientamento ai risultati, al fine di cogliere significative opportunità di sviluppo di business. Ci rivolgiamo a laureandi o neolaureati in discipline Economiche, con votazione media degli esami di almeno 26/30 o votazione di laurea di 100/110; età massima 27 anni. Sede di lavoro: Pescara. Stage Risorse Umane Il candidato si occuperà della gestione del front-office e dei colloqui conoscitivi, screening ed archiviazione curricula, gestione dei canali di reclutamento, contratti di assunzione e gestione scadenze. In affiancamento al tutor il candidato approfondirà i principali aspetti legati alla selezione e presentazione delle candidature alle aziende oltre agli aspetti legati all’amministrazione del personale assunto. Requisiti: forte motivazione ad operare nel settore delle Risorse Umane, Laurea in materie umanistiche o giuridico – economiche, buona conoscenza del pacchetto Office. Caratteristiche personali: ottime capacità relazionali, predisposizione al lavoro in team, dinamismo, flessibilità ed orientamento al cliente. Sede di lavoro: Piacenza. 7 WoJ L'ospite speciale Se dovessi associarle un libro, sarebbe Berlino sono io di Alessandro Rimassa. E non solo perché Monica Manganelli, concept designer di 35 anni, l’ha regalato alla Biblioteca Condominiale Rembrandt 12 di Milano dove ci siamo incontrate (e dove l’intervista è diventata collettiva coinvolgendo i presenti nel dibattito Italia vs Estero). Ma anche perché con il protagonista del libro ha tanti punti in comune: l’amore forte per la città tedesca e quello più travagliato per il nostro Paese dove lei, nonostante l’esperienza internazionale, non riesce a trovare la sua dimensione e rischia di diventare un altro talento in fuga. M 8 WoJ onica, per qualche tempo cervello in fuga lo sei stata davvero. Da Parma sei arrivata a Berlino per lavorare nella produzione del film Cloud Atlas, con Tom Hanks, Halle Berry e Susan Sarandon. Come hai fatto? «È stato qualcosa che ho fortemente voluto, anche se non si trattava della mia prima esperienza internazionale, ma avevo lavorato tra Parigi e Bruxelles per Ville Eugenie che si occupa di allestimenti per sfilate di moda e marchi come Dior, e anche per il cinema italiano (potete vedere i suoi lavori su www.monicamanganelli.com, ndr). Avendo letto su Internet che sarebbe dovuto partire questo film, ho cercato in Rete i nomi dei produttori senza trovare i contatti, così ho pensato di guardare su… Facebook. Uno di loro era presente e gli ho mandato un messaggio, chiedendogli se potesse darmi una mail cui inviare cv e portfolio. Gli scrivo, mi dice che gli piace il mio lavoro e mi farà sapere. Ma il tempo passa e non ho notizie, il film sarebbe dovuto partire a fine mese (era maggio 2012) e cominciavo a perdere le speranze. Finché un giorno, mentre sono a Milano (collaboro con lo studio di postproduzione EDI), ricevo una chiamata anonima. “Non è uno scherzo”, mi dicono, “ti vogliamo sul set”. Era giovedì e lunedì sarei dovuta essere in Germania. Non ci potevo credere!». Della serie: quando un social network nato più che altro per farsi gli affari degli altri può invece portare lavoro… «Per me è stato così, dipende da come usi i social, hanno quell’immediatezza che altri strumenti non riescono a darti. Poi ci vuole spirito d’iniziativa». Che non sembra mancarti…Cosa facevi di preciso all’interno della produzione di Cloud Atlas? «Sono stata inserita in pre-produzione come concept artist, ero l’unica italiana in un team di 20 ragazzi tra i 25 e i 35 anni. Il mio lavoro consisteva nel creare visivamente la scenografia del film, stando al fianco del production designer e dei registi, i fratelli Wachowski e Tykwer. Dovevo realizzare tavole e bozzetti, tenendo conto della sceneggiatura, che avrebbero dato vita alla scenografia del film che è ambientato in 6 epoche differenti. Il mio apporto riguardava la creazione delle scene futuristiche (vedi foto sopra, ndr). Ero partita per una prova di 4 settimane e invece sono rimasta 3 mesi». E com’è lavorare in un set del genere? «Negli studi Babelsberg di Potsdam, la Cinecittà tedesca, si lavorava 9 ore al giorno, ma è bello tutto il contesto che si è creato. Non ho dovuto faticare per trovare l’alloggio perché mi è stato dato da loro e ogni giorno c’era un Professioni Nuovi mestieri CAKE DESIGNER, QUANDO I DOLCI FANNO TENDENZA Monica Manganelli, concept artist HO LAVORATO CON TOM HANKS MA L'ITALIA NON MI VUOLE * di Cristina Maccarrone autista che mi accompagnava al lavoro e viceversa. Ma tante cose sono diverse dall’Italia, specie per un freelance con partita IVA». Cioè? «A parte la paga di 250 euro al giorno più 50 di diaria (quasi il triplo dell’Italia) è diversa proprio la modalità di retribuzione. Preparavo la fattura settimanalmente e dopo 2 giorni avevo già i soldi sul conto corrente. Nel nostro Paese, invece, i tempi si dilatano e spesso bisogna attendere tra i 60 e i 90 giorni, decisamente troppo». Avere un’esperienza simile ti ha aiutato a trovare lavoro in Italia? «Insomma. A parte lo studio di Milano con cui collaboro e altre cose, continuo a credere che da noi la creatività non venga presa in considerazione o si dia per scontata. Mi sono rivolta a un’azienda di successo italiana che dice di investire sui giovani, proponendo una campagna italiana di animazione: un corto da mandare su YouTube per pubblicizzare il marchio. L’idea era piaciuta e io e le persone con cui ho lavorato per 3 mesi, avevamo chiesto solo un rimborso spese, pur di realizzarla. Siamo andati avanti per un po’ finché non ci hanno detto che saremmo stati pagati solo se il corto fosse andato bene. Nonostante avessimo chiesto poco e il lavoro piacesse, si aspettavano che l’avremmo fatto gratis o quasi, ma noi abbiamo lasciato perdere. Talvolta, però, ho anche provato a propormi gratuitamente, ma anche in quel caso ho visto poca serietà». Ma in questo modo non ci si svende? «Certamente, ma pur di lavorare nel tuo Paese, scendi a qualche compromesso. Se non ne vieni a capo, guardi all’estero, specie se lì ti riconoscono dei meriti. Posso dire una cosa trita e ritrita, ma vera?». Prego. «È proprio diversa la mentalità. Mando mail a produttori di altre parti del mondo e ottengo delle risposte, qui mai. Quando lavori come freelance, anche ricevere dei feeedback fa parte del lavoro e dimostra che hai a che fare con dei professionisti». Sembri sempre più orientata ad andartene. E invece cosa, ora come ora, ci vorrebbe per farti restare? «Più che la fiducia a parole, noi giovani abbiamo bisogno di azioni concrete. Vorrei che qualcuno credesse in me davvero e mi mettesse alla prova facendomi creare uno spot di animazione per il suo marchio. Le sfide non mi spaventano, sono pronta a cogliere anche questa». Per creare le scenografie di un film Siete appassionati di cinema e vi siete sempre chiesti come dar vita a scenografie come quelle di Guerre Stellari? Questo è parte del lavoro di un concept artist che, appunto, crea bozzetti al computer per realizzare visivamente le scenografie di un film, di una serie tv o un videogioco. Bisogna partire con un corso di laurea come Architettura o Design dell’architettura: “Serve per avere basi di prospettiva, architettura e pittura”, precisa Monica. È poi necessario avere conoscenze di programmi 2D (come Photoshop e Corel Painter) e di programmi 3D (come Autocad e sketcUp per la progettazione o 3DstudioMax). Se avete già una laurea ma questo tipo di professione vi attrae potete frequentare un corso di diploma di primo livello. Come quello di CG Animation dello IED (che mira a formare figure che lavorano all’interno degli effetti visivi e animazioni, tra cui concept artist) che prende il via a Roma e Milano a ottobre e ha una durata di 3 anni. Info su www. ied.it/roma o www.ied.it/milano sezione Visual Communication. Se invece avete voglia di estero potete andare in Francia per frequentare la famosa (per chi è del settore) SUPINFOCOM, École d’animation 2D/3D (www.supinfocom.fr) con sedi a Parigi, Arles e Valenciennes e corsi di computer grafica della durata di un paio di mesi. (C.M.) * (Cupcake della cake designer Dalila Duello - Cake Appeal) di Paola Floriana Riso È una delle professioni rese famose grazie alla tv ed anche in Italia sta iniziando a prendere piede. Ecco tutto quello che c'è da sapere per diventare cake designer: dai corsi privati alle scuole internazionali, dalla triste realtà del mercato nero, che cresce in maniera costante, ai rischi del rivolgersi a non professionisti. L a sua missione è quella di trasformare un dolce qualsiasi in una vera e propria opera d'arte. Stiamo parlando del cake designer, il decoratore di torte, cupcake e dolcetti che realizza fiori, miniature e tutti gli elementi che possono rendere un dolce attraente alla vista. Questa figura, venuta alla ribalta grazie alle trasmissioni televisive dedicate all'arte del decorare dolci, viene spesso confusa con quella del pasticcere ma le due professioni sono distinte e separate. Mentre il cake designer si occupa soltanto della parte estetica (esiste anche l'Associazione Italiana Cake Designers: cakedesigners.org), il pasticcere lavora anche nelle fasi di preparazione, lavorazione e cottura dei prodotti dolciari. Ad oggi nel nostro Paese non ci sono delle vere e proprie scuole di cake design ma sono tanti i corsi organizzati proprio da chi svolge tale mestiere. In molti casi si tratta di autodidatti che, da soli, hanno sperimentato le tecniche decorative e di modelling, fino a farne un vero lavoro. È il caso di Denny Napoli e Veronica Cuppari, The Sugar Family, una coppia di giovani messinesi che da circa un anno lavora come cake designer freelance per varie pasticcerie del co- mune siciliano. «L'amore per il cake design è nato guardando Il Boss delle torte in tv, dice Denny. È iniziato tutto per gioco: infatti la nostra prima torta non era bellissima. Con tanto impegno siamo però riusciti a migliorare e l'entusiasmo nel viso di chi vedeva i nostri lavori ci ha spinti a trasformare la passione in qualcosa di più». Data la crescente richiesta di dolci decorati, sono molte le pasticcerie alla ricerca di bravi decoratori. Spesso la cosa migliore per farsi conoscere è presentarsi nei laboratori e far vedere di cosa si è capaci. «Abbiamo contattato varie pasticcerie della nostra città», ci racconta Veronica «e siamo riusciti così ad ottenere le prime collaborazioni retribuite. Si tratta di prestazioni occasionali ma, se ti fai apprezzare, il rapporto di collaborazione può durare nel tempo». La loro retribuzione non è fissa, ma viene concordata ogni volta con la pasticceria, in base a: ore di lavoro, tipologia di decorazione e costo dei materiali utilizzati. C'è anche chi è disposto a lasciare tutto per seguire la propria passione, come ha fatto Roberta Gesualdo, 31 anni, romana e diplomata in pasticceria con honors presso la Cordon Bleu-California Culinary Academy di Dalila Duello, 30 anni San Francisco. «Trascorrevo molto tempo in cucina» ci racconta Roberta «ma nella vita facevo tutt'altro. Mi sono laureata in Economia aziendale e, dopo gli studi, ho lavorato presso Valentino S.p.A., Mediaset e tre anni in Johnson&Johnson Medical S.p.A. Poi ho deciso di dedicarmi a ciò che mi rendeva davvero felice». Roberta ha frequentato una delle scuole di pasticceria più prestigiose, in America, dove il cake design ha raggiunto i livelli altissimi. «Il mio viaggio negli Stati Uniti è stato un’esperienza incredibile, che rifarei. Ho tentato di prendere il visto per rimanere a San Francisco, ma purtroppo non è stato possibile. Ho iniziato, quindi, ad inviare curriculum ed ho avuto il piacere di lavorare nello studio di decorazione Little Venice Cake Company di Mich Turner, un guru della decorazione inglese». Ora Roberta è tornata a Roma e circa un mese fa ha aperto Finally Cakes - Roberta Gesualdo Patissière. Le sue torte tridimensionali partono da 250 euro mentre per le più semplici il prezzo viene calcolato a porzione: per 150 grammi si aggira sui 7 euro. Il mercato del cake design è quindi in forte espansione ma altrettanto velocemente cresce il numero di chi realizza dolci decorati nella propria cucina, vendendoli tramite il passa parola. Tuttavia l'assenza di competenze può essere davvero pericolosa e chi porta avanti tali attività non solo commette un illecito ma mette a rischio la salute dei proprio clienti, allettati spesso dai prezzi più bassi rispetto a quelli visti in pasticceria. Andrea Vecera , 28 anni "La mia passione mi ha portata in tv" "Io ho preferito il food design" La 30enne napoletana si racconta: dalla laurea ai suoi due negozi, all'esperienza in tv. E su Facebook il suo Cake Appeal vanta oltre 4mila fan. Andrea, una laurea in Design al Politecnico di Torino, è il creatore dell’opera di food design Liscao, esposta al Mart di Trento fino al 2 giugno. Q A uando nasce la tua passione per il cake design? «L'amore è scoppiato 8 anni fa durante un corso di pasticceria non professionale: mi si è aperto un mondo. Da lì ho cominciato a frequentare diversi corsi ma sono soprattutto un'autodidatta». T Q u, però, hai seguito un percorso di studi diverso... «Sì. Ho una laurea in Scienze della Comunicazione, un master in Organizzazione eventi e ho frequentato anche un corso annuale di web design». uando hai deciso di dedicarti completamente al cake design? «All'inizio realizzavo dolci a casa solo per amici e parenti. Quando ho cominciato a ricevere molte richieste, ho deciso di aprire un negozio tutto mio e di trasformare la passione in lavoro. Cake Appeal è nato nel settembre 2011 mentre a marzo del 2012, dopo meno di un anno, ho aperto la Bakery. Io mi occupo delle decorazioni mentre per la realizzazione dei dolci mi faccio affiancare da pasticcere qualificate». C ome sei arrivata nella trasmissione I menù di Benedetta? «Per caso. Cercavano una nuova figura da inserire nella trasmissione che avesse a che fare con il cake design, così hanno fatto delle ricerche sul web e sono arrivati a me. Ho fatto il casting e dopo un mese ho saputo di essere stata scelta. Una bella soddisfazione e una grande vetrina per il mio lavoro». Q uali sono i tuoi progetti futuri? «A parte La7, ci sono due progetti in cantiere, entrambi editoriali ma è un segreto!». (P.F.R.) ndrea, cos’è Liscao? «È un progetto di ricerca, nato con la volontà di realizzare un solo prodotto con più caratteristiche. Rappresenta un piccolo fantasioso scenario con alla base l’ironia». C ome ti è venuta l’idea? «È nata dal desiderio di valorizzare le potenzialità dei biscotti di cacao solubile Palicao del Mulino Bianco, in commercio anni fa; e dall’intenzione di rispondere con goliardia al progetto Pescecani di due amici designer, Alessandro Balbo e Lidia Signori. Ora Liscao e Pescecani sono esposti vicini al Mart alla mostra Progetto cibo. La forma del gusto». C ome l’hai realizzata? «Mi piace fare esperimenti di ogni tipo. Ho coinvolto mio cugino cuoco per capire dosi e tecnologie di produzione da usare per i Liscao. Che sono costituiti da una lisca, fatta dell’impasto dei frollini da latte, ricoperta da cacao solubile solidificato, che prende la forma di un pesciolino. La parola viene dall’unione tra lisca e cacao». P erché hai scelto il food design? «Perché era 5 anni fa, quando ho realizzato Liscao, un ambito nuovo in cui credevo fosse utile cimentarsi: per mettermi alla prova e per le prospettive di buon riscontro che ero convinto potesse riscuotere. Il tempo mi ha dato ragione. E poi perché sperimentare progetti fatti di cibo e non di acciaio, legno e simili mi permette in un certo senso di unire la dedizione necessaria per realizzare il progetto e la passione personale per la tavola, in particolare per i dolci». (C.G.S.) 9 WoJ Nuove frontiere E-commerce EVENTO DEDICATO AL FUTURO PROFESSIONALE VENDERE NEL MONDO DELL’AGROALIMENTARE 2a edizione Tra competenze manageriali e tecnologie sofisticate DOVE VA L’AGRICOLTURA *I Servizio Stage e Placement CAMPUS DI PIACENZA www.careerdaycattolica.it di Susanna Bagnoli n che direzione va l’agricoltura e come si rapporta con le nuove tendenze? Andiamo a scoprire quali sono le prospettive di un mondo che ha a che fare con tecnologie sempre più sofisticate e innovative, competenze manageriali, studi ambientali. Partendo dai numeri, secondo Coldiretti, nel 2012 in agricoltura si è registrato un incremento delle assunzioni, del 3,6%. Quest’analisi rileva che l’aumento è nel lavoro dipendente, ma non solo. Sempre Coldiretti dice che 1 su 4 dei nuovi assunti ha meno di 40 anni. Ma qual è la formazione qualificata richiesta, anche alla luce del fatto che sempre la Coldiretti dice che negli anni aumenterà la domanda di professionalità specializzate? La parola al professor Lorenzo Morelli, preside della Facoltà di Agraria dell’Università Cattolica Sacro Cuore di Piacenza e Cremona. «C’è stato un aumento delle iscrizioni ai nostri corsi di laurea, negli ultimi 2-3 anni. Il fenomeno riguarda un po’ tutte le facoltà universitarie italiane, come conferma la conferenza dei presidi di agraria», spiega Morelli, «c’è grande interesse verso le tecnologie alimentari. La richiesta verso il corso di laurea in tecnologie agrarie, quello “classico”, è rimasta sostanzialmente invariata. Da noi stanno andando molto bene anche i curriculum nel settore viticultura e enologia, che con il titolo di studio consentono di iscriversi a Assoenologi (Associazione nazionale di categoria dei tecnici vitivinicoli, ndr) avere opportunità di lavoro in quel settore». La Cattolica ha un sistema molto forte di raccordo con le aziende, per il post laurea. Dice Morelli, «spesso già dopo la triennale i nostri ragazzi entrano direttamente in azienda. Più in generale i laureati in tecnologie alimentari entrano nell’industria di trasformazione, Ferrero, Galbani, Danone, quelli in tecnologie agrarie hanno sbocchi nelle aziende di mangimi, consorzi di tutela e agrari e negli allevamenti». L’agricoltura ha bisogno di una formazione tecnica, altamente specializzata, è così? «Noi formiamo tecnici che vanno a dirigere la produzione, devono avere competenze informatiche e di elettronica. Oggi questo è un settore di precisione, in cui, ad esempio, per controllare le coltivazioni e capire le necessità d’acqua e di altre sostanze, si progettano e si fanno esercitazioni con i droni (miniaerei, ndr) che sorvolano i campi». Tecnici di alta specializzazione ma anche persone con una formazione manageriale, «perché la sfida è fare produzione di qualità ma a costi competitivi e impattando il meno possibile sull’ambiente». I dati della Cattolica sull’inserimento lavorativo post lauream, a un anno dal titolo, sono buoni: l’85% dei laureati ha un lavoro dopo la triennale, il 70% dopo la magistrale. Esperti in produzioni agricole, nella trasformazione di cibi e alimenti, manager e con competenze forti sul versante ambientale. «Abbiamo 22 progetti europei finanziati, per tre direttrici di ricerca: food security, food safety e sustainability». Tito Caffi, 35 anni, fondatore di Horta Srl "L'agronomia? Si intreccia sempre di più con l'ICT" Un sistema di web assistance per stabilire i livelli di trattamento fitosanitario cui sottoporre i vigneti. L’ha ideato Tito Caffi, 35 anni, agronomo e fondatore dello spin off della Cattolica, Horta srl. Q uali sono i vantaggi nell’usare Vitebio.net? «Si arriva ad avere la stessa quantità finale di prodotto ma usando un 40% in meno di rame, nel trattare le viti per proteggerle dalle malattie. L’azienda ha un risparmio di 200 euro per ogni ettaro di coltivazione. Il numero dei trattamenti diminuisce di un 25% che vuol dire che il trattore riduce di un quarto i passaggi nel campo, con risparmio di tempo e benzina per il produttore». C Q ome funziona? «Si va nel sito web dedicato, si inseriscono alcuni dati sul vigneto e il sistema dà all’utente tutte le informazioni per guidarlo nei trattamenti che deve fare». uali sono oggi le esigenze del mercato rispetto alle coltivazione agricole? «I consumatori chiedono più trasparenza rispetto a ciò che mangiano; ci sono direttive comunitarie con nuovi limiti all’uso delle sostanze nei trattamenti. Il mercato chiede sempre di più produzioni, anche in quantità minori, ma di alta qualità e ottenute cercando di “consumare” il meno possibile l’ambiente che ci circonda». C he tipo di competenze deve avere un agronomo? «Io ho una laurea in Agraria e poi mi sono specializzato in Epidemiologia, studiando le malattie che attaccano le piante, in particolare la vite. Anche all’estero. Oggi servono sia le competenze “classiche” dell’agronomo, sia altro. L’intreccio con l’ICT è indispensabile: in un certo senso siamo dei naturalisti informatizzati». 10 WoJ V SUL WEB Martedì 16 aprile 2O13 itebio.net è sul mercato: come sta andando? «Piuttosto bene, abbiamo quasi più richieste di quante ne riusciamo a gestire». (S.B.) PASSO DOPO PASSO * (foto di www.tabatashop.com) di Giulia Cimpanelli Può sembrare un’attività semplice, la soluzione vincente per un’attività commerciale, quasi un gioco. In realtà un e-commerce, per funzionare, oltre a dover essere tenuto in ordine e aggiornato più di un classico sito web, ha bisogno di molto altro ancora. U n negozio online richiede dedizione da diversi punti di vista: grafica, promozione, pubblicità, indicizzazione, gestione dei social network, delle richieste dei clienti, nonché del magazzino, delle spedizioni e della contabilità. Ma, se gestito con impegno e passione, può diventare un’attività. «Quando ho chiuso il negozio e aperto un e-commerce», spiega Davide De Gennaro, titolare dello store online www.tabatashop. com, dove si possono comprare articoli naturali per mamma e bambino, «molti mi dicevano: “Ottima scelta, così lavori la metà”. In realtà lavoro di più». Da dove iniziare per aprirne uno? «Il primo consiglio», spiega Stefano Squillante, proprietario insieme alla sua ragazza dello store online shopinlondon.it, dove si vendono prodotti che caratterizzano lo stile londinese «è di avvalersi di una società specializzata e che si appoggi a piattaforme di alto livello come Magento, infatti il sito deve funzionare bene perché gestisce acquisti». Ma rivolgersi a specialisti comporta una spesa non irrisoria, «dai 5mila euro in su», spiega chi l’ha fatto. Allora, per provare, soprattutto se all’inizio si hanno pochi prodotti, si può comprare un sito già impostato su una piattaforma come shopify.com, sitonline.it o open2b.com: «Nel caso di shopify» continua Davide «l’hardware del sito costa 150 dollari e poi 29 al mese se si hanno fino a 100 prodotti». L’alternativa è acquistare un dominio tramite un hosting provider quindi una piattaforma e-commerce tra le tante disponibili, in base a quella che va meglio per il mercato di riferimento ad esempio osCommerce o Zen Cart o la già citata Magento. Tali piattaforme vanno però prima «studiate» e si consigliano a chi mastica molto bene il web. Bisogna inoltre fare attenzione anche alla burocrazia: è indispensabile aprire una Partita IVA ed effettuare la comunicazione unica presso lo sportello telematico «Sportello unico per le attività produttive» della Camera di Commercio, per l'iscrizione presso INPS, Agenzia delle Entrate e Registro delle Imprese. Ogni piattaforma è dotata di catalogo prodotti e carrello degli acquisti. Il primo dev’essere vario, il secondo deve essere gestibile in modo semplice dall'utente, generando al contempo tutta la documentazione necessaria lato azienda (fattura, ordine, aggiornamenti di magazzino, gestione del credito). Bisogna infine collegarsi a un servizio di trasporto per la distribuzione dei prodotti acquistati sul sito, oppure rivolgersi direttamente al produttore se non si preve- de un magazzino, per essere soltanto un «rivenditore online». Fondamentale, poi, la gestione web: «Devi offrire un’assistenza clienti impeccabile, sempre visibile e chiara, rispondere a chi ti manda richieste, essere costantemente aggiornato», spiega Davide. Inoltre è consigliabile usare sistemi di advertising online per la promozione: «Banner a pagamento, indicizzazione su Google, ma anche sistemi di pubblicità gratuita come scambi con siti e blog che parlano dell’argomento, canali attivi e vivaci sul social network e un blog che parla di argomenti inerenti al prodotto che vendi». Infine, qual è il prodotto vincente? «Non ne esiste uno migliore degli altri: se è di nicchia come il nostro», precisa Davide «si trova solo online ma se ne vende in minori quantità, se è di largo consumo bisogna giocare più sul prezzo. Un consiglio può essere di scegliere prodotti con prezzi medi, sui 50 euro: se costano poco, se ne devono vendere troppi per guadagnare, se costano troppo la gente è diffidente e tende a non comprare sul web». Infine quali sono le competenze fondamentali per gestirlo? «Nessuna in particolare, ma avere dei rudimenti di HTML è utile perché permette di non chiamare l’agenzia per piccole modifiche. Anche un po’ di grafica e fotografia non guastano». Andrea Bortolazzi di Sevenlike "Siamo nati per supportare le aziende online" L'Italia? Una storia da Silicon Valley all’italiana: si chiama Sevenlike ed è una delle poche agenzie in Italia specializzata esclusivamente nella realizzazione di piattaforme e-commerce. Nata pochi anni fa oggi vanta clienti come Campari, Brums, Loropiana, Euronics. Nel 2012 il fatturato ha raggiunto gli 800mila euro e si propone di raggiungere il milione nel 2013. «Il web offre molteplici opportunità per incrementare un business. Il nostro lavoro è farle cogliere e tradurle in successi. Affianchiamo le aziende che decidono di avviare o rafforzare una seria strategia di vendita e promozione attraverso il web», dice Andrea Bortolazzi, 29 anni, uno dei tre fondatori e titolari, tutti coetanei. Li trovate online sul sito www. sevenlike.com. ome è nata l’idea di Sevenlike? «A un meeting di Casaleggio (società che, tra le altre cose, studia l’andamento del mercato in Rete, ndr), le cui statistiche dimostravano una forte richiesta di siti e-commerce da parte delle aziende e nessuno pronto a realizzarli. Mi sono messo in società con due amici con background diversi e abbiamo deciso di intraprendere quest’avventura». ome avete iniziato? «Abbiamo partecipato al premio Start Cup del Politecnico di Torino e l’abbiamo vinto. A quel punto abbiamo aperto una piccola sede a C C Biella e in un anno abbiamo recuperato i costi. E poi ci siamo trasferiti a Milano». osa offrite ai vostri clienti? «All’inizio creavamo solo il sito e-commerce, ora facciamo anche costumer care, logistica e fatturazione a chi lo richiede. Full outsourcing: gestione completa del canale di vendita online». uali competenze sono fondamentali in una attività come Sevenlike? «Siamo in 13: abbiamo project manager, sviluppatori e web designer, sistemisti e poi commerciali, amministrativi e marketing. L’età media in azienda è di 28 anni». ual è il futuro dell’ecommerce in Italia? «Come in tutte le cose anche in questo caso l’Italia arriva un po’ in ritardo, ma ora che sta prendendo piede l’e-commerce quel che inizierà a svilupparsi sarà l’e-mobile, cioè gli e-commerce per dispositivi mobili. In quell’area c’è ancora molto spazio e bisogno di specialisti». (G.C.) C Q Q Ancora indietro 19 miliardi di euro: è il valore stimato del comparto e-commerce in Italia nel 2011 (Studio Casaleggio). Le aziende italiane hanno ancora una presenza limitata sul mercato internazionale. Settori principali di vendita tramite e-commerce: tempo libero (principalmente giochi d’azzardo) 56.9% turismo 24.8% assicurazioni 5.9% Attualmente le aziende distribuiscono il budget di marketing e comunicazione focalizzandosi sulle attività in questo modo: keyword advertising mediamente il 23% SEO 17% All’e-mail marketing viene destinato in media il 12% delle risorse, seguito da attività sui social media (11%) e presenza nelle aree di shopping o siti comparatori di prezzi, come Kelkoo o Virgilio Shopping (11%). Il resto è investito in media tradizionali, banner e sponsorship. (G.C.) 11 WoJ Formazione Summer School CORSI PER TUTTE LE TASCHE IN ITALIA (E FUORI) * di Ilaria Romano Mettiamo che quest'estate abbiate voglia di una vacanza diversa, all'insegna della formazione. Per imparare cose nuove o coltivare antiche passioni e acquisire ulteriori competenze, potreste iscrivervi a una summer school. Ecco qualche idea... per tutti i budget. A MILANO, DAL DESIGN ALLA BIOLOGIA Mentre scriviamo, il Comune del capoluogo lombardo sta dando gli ultimi tocchi al programma 2013 della Milano Summer School, organizzata in collaborazione con tantissime realtà formative tra cui Università, Politecnico e Scuole Civiche, per un totale di circa 150 corsi su arte e cultura, moda, design, teatro, cinema, musica, fotografia, lingue, scienze sociali, biologia. Solo per fare due esempi, si va dalla formazione per aspiranti docenti di italiano per stranieri a quella per createur de parfums. Elenco completo, modalità e scadenze delle iscrizioni sono pubblicati su www.comune.milano.it, ma potete seguire anche la pagina Facebook milanosummerschool. STORIA E DIRITTO IN TOSCANA Lo European University Institute (www.eui.eu), che ha sede a Fiesole, propone summer school di studi storici, scienze politiche e sociali e diritto rivolte a advanced students, ricercatori e a chi già lavora in settori attinenti. Fra le proposte, Methods for the study of political participation and mobilization. (16-27 settembre, 350 euro, domande entro il 15 aprile), Comparative and transnational history (dal 23 al 26 settembre, deadline 30 maggio) e i corsi di Human rights law e Law of the European union (rispettivamente dal 17 al 28 giugno e dal 1° al 12 luglio, deadline il 10 aprile, a 650 euro per un corso o 950 per entrambi). La lingua dei corsi è l'inglese e l'ammissione è in base al merito. PER USCIRE DALLA CRISI La EAEPE (European Association for Evolutionary Political Economy) organizza la summer school End this depression now! Economic policy in times of crisis. Aperta a dottorandi e giovani ricercatori, si tiene all'Università Roma Tre dal 1° al 5 luglio. Costo: 100 euro alloggio escluso (ma sono previste convenzioni con alcuni hotel). Per saperne di più: www.eaepe.org. PARLIAMO DI DONNE La Scuola estiva della Società italiana delle storiche, a Firenze dal 28 agosto al 1° settembre, si concentra sulla Costruzione della maternità: storia, scienza e riflessione femminista, dagli anni '70 ai mommy blog. La scuola, (foto di Marco Redi - Comune di Milano) residenziale, è aperta a tutte e tutti (anche uomini), studenti/esse e non. Costo: circa 400 euro, vitto e alloggio compresi. Info: www.societadellestoriche.it. La seconda edizione della Scuola estiva di politiche di genere di BeFree, cooperativa sociale contro tratta, violenze e discriminazioni, ha per tema l'amore, le sue varie declinazioni e le caratteristiche che ne hanno segnato l'evoluzione nei secoli, «fino a farlo diventare il "luogo" in cui si consumano i femminicidi». Dal 30 agosto al 5 settembre, vicino Roma. Costo indicativo 350 euro, comprensivi di vitto e alloggio. Programma entro maggio su www.befreecooperativa.org. E ALL'ESTERO... Se preferite affacciarvi oltre confine, fate un giro su www.summerschoolsineurope.eu: gestito dalla Utrecht Summer School, permette di cercare il corso estivo giusto – per costo, materia, destinazione, periodo e durata – tra quelli di oltre 200 università in 33 Paesi. Sono più di 800 in tutti i settori: dalla A di agriculture alla V di visual arts ce n'è per tutti i gusti e le tasche, da zero a sopra i 2mila euro. 12 13 WoJ WoJ Facciocosevedogente Focus Italia Milano Fino al 20 aprile Palazzo Reale Modigliani, Soutine e gli artisti maledetti www.mostramodigliani.it Ticket: 11 €; ridotto: da 4,50 a 9 € Torino * Genova Dal 18 aprile al 25 agosto Palazzo Ducale Geishe e samurai. Esotismo e fotografia nel Giappone dell’Ottocento www.palazzoducalegenova.it Ticket: 10 €; ridotto: 8 € Firenze Dal 16 al 20 maggio Lingotto Fiere Salone internazionale del libro www.salonelibro.it Ticket: 10 €; ridotto: 8 € Padova IN GIRO PER L'ITALIA E NEL MONDO Varie location Dal 2 maggio al 24 giugno Festival del Maggio Musicale Fiorentino www.maggiofiorentino.it Ticket: a partire da 10 € Fino al 19 maggio Palazzo del Monte di Pietà Pietro Bembo e l’invenzione del rinascimento. Capolavori di Bellini, Giorgione, Tiziano, Raffaello www.mostrabembo.it Ticket: intero 8 €; ridotto: 6 € Montevarchi (AR) Fino al 19 maggio Museo Civico Sculture da ridere. Tra Ottocento e Novecento, un secolo di caricatura e satira nella scultura italiana www.ilcasseroperlascultura.it Ticket: 7 €; ridotto: 5 € Napoli Dal 6 al 23 giugno Varie location Napoli. Teatro festival Italia www.napoliteatrofestival.it Ticket: da 10 a 18 € Focus Estero a cura di Ilaria Romano Chiara QUI LONDRA Mi sono trasferita a Londra due anni fa per cercare aria nuova. Non sono stata delusa! Londra è una città incredibile, dove vecchio, nuovo, bello e brutto si succedono senza soluzione di continuità, dove accanto ai luoghi più turistici possiamo scoprire autentici tesori. Il mio consiglio è quello di prendere un frappuccino, ammirare la Elizabeth Tower (quella del Big Ben) e il Parlamento dal Westminster Bridge e poi incamminarsi verso est lungo la Queen's Walk, un percorso pedonale sulle rive del Tamigi. Sulla strada troverete scorci deliziosi, mercatini, la Tate Modern, il Borough Market e molte altre sorprese. Continuate la passeggiata fino al Tower Bridge, attraversatelo, e finite il vostro giro ammirando i St.Katharine Docks. Mi piace fare foto e se si va di vedere quelle che ho scattato su Londra, potete cliccare sul sito su zeromillimeters.com. i festa d rano la llaregina. b le e c assi stade Paesi B ina (www.fe ramma prile i g e in prog R o a n ll Il 30 a o e s d e am t o d a n r r n e a pa Amst comple nti, concerti, to è ad è pronta a r e e c v i E d a com). apitale timento ese, m o il Pa ty reale. La c diver in tutt r a p g , nel l i ran e de lima d alla periferia e nei c n il cuor u in o e r ali r t n e n a e lg Dal c ngo i c o coinvo ranieri. luci rosse, lu el Nord, tutt t s e li d a ia o loca t z t e distre lla Ven ti. Ecco il famoso i giardini de en t a ll eggiam t e oprire s n pen isi e fe giusto per sc d in r b a tema spunto terdam nto e lo che ad Ams mome o in c e fas .S.) il vivac rano. om. (C.G ov s a n rdam.c g e t re s m a ww.i Info: w Oltre 6 metà 00mila p er genn aio a sone han per l ’in l wee no pa Lecce k r europ augurazi one d end di fes tecipato Fino al 31 maggio ea de Venezia a teggi i Mar lla cu Da lì am siglia lt h Vari luoghi (itinerario guidato) Fino al 7 aprile Capit enti prog a preso il ura 2013 ra (w al La figura femminile nella storia v Roma Biblioteca Marciana è l’an mma fino ia la staff ww.mp20 e etta no pe di Lecce al pr Fino al 16 giugno Mani femminili. Il lavoro delle donne di ev 13.fr). ossim la su r ved ent a er o Info: cell. 3886582298, Scuderie del Quirinale per la storia della moda a Venezia most luce migl e la città dicembre i in iore. re e i 3295897240, 3478939841 p Tiziano nei sec. XVI-XVIII r o v Aper enza . Questo nizia pâtis tur le s tiv se Ticket: 7 € (gruppi di 10); ridotto: 5 www.scuderiequirinale.it www.visitmuve.it (tant rie di ma e a 360 g e di nuov otto e le f i spa radi, caron € (gruppi fino a 20) Ticket: 12 €; ridotto: 9,50 € Ticket: intero 16,50 €; ridotto: 8,50 € zi, m a trova b e le b a no qu briche di outiq anche sapo i) son visita u e di sa ne ch o il b e d’in poni e i Pron ti a p vito che l glietto da si a artire c i t t à vi l ? (C.G Perugia Catania – Trapani ancia .S.) . 24-28 aprile Fino al 5 maggio a Catania, dal 18 maggio al 30 Festival internazionale del giornalismo giugno a Trapani La settima edizione del festival, ideato da Arianna I grandi capolavori del corallo. I coralli di Trapani del XVII Ciccone e Christopher Potter, porta in vari luoghi del e XVIII secolo centro città giornalisti e protagonisti dell’informazione I più straordinari capolavori dell’antica arte del corallo da ogni parte del mondo. rosso in Sicilia, riuniti per la prima volta in un’unica www.festivaldelgiornalismo.com grande esposizione: gioielli e arredi sacri, oggetti di pregio e arredi monumentali provenienti da ville e Košice, l’altra Capitale della cultura europea Terni regge. Tutto sul corallo, dalla biologia all’antropologia. Fino al 4 maggio www.fondazionepuglisicosentino.it 2013, è l’anti-Marsiglia dell’Est. Si trova in Le lettere di «Frate Gabriel» Slovacchia, al triplo confine con Ungheria, L’Archivio di Stato di Terni ricorda Gabriele D’Annunzio Cagliari Polonia e Ucraina; è una città raccolta, a 150 anni dalla nascita, esponendo lettere autografe Fino al 18 maggio multietnica, giovane – età media 30 anni - e del poeta e altri documenti conservati nel fondo Solo il mio nero. Visioni e sonorità industriali nella grey del politico Elia Rossi Passavanti, depositato presso area poco turistica. Spinta dal titolo conquistato, l’Archivio. La mostra testimonia il profondo e L'associazione Hierrunieddu, con il patrocinio della è pronta a presentarsi al mondo. Come? Con singolare rapporto tra il Vate, Passavanti e sua moglie Cineteca Sarda, propone la seconda edizione del suo 300 appuntamenti in 12 mesi e nel suo centro Margherita d’Incisa di Camerana. festival di culture e sonorità industriali, che quest'anno storico che, fatto di un nucleo medievale e di www.beniculturali.it volge lo sguardo al versante più propriamente visivo dell'immaginario industriale e post-industriale con un mix di architettura rinascimentale, Chieti esponenti (sardi e non) della musica elettronica che barocca e art nouveau, aspetta Fino al 5 maggio eseguono una sonorizzazione dal vivo basata sulle i visitatori per stupirli. Francis Bacon. La visione della condizione umana immagini di un film scelto da loro. Per i due incontri Info: www.kosice.sk (C.G.S.) Francis Bacon ha profondamente segnato la storia finali della rassegna, il 20 aprile gli HBOL di Macomer dell’arte del Novecento. La mostra al S.E.T. di Palazzo (Nuoro) sonorizzano Dog Star Man di Stan Brackhage de’ Mayo, curata da Sandro Parmiggiani, ne ripercorre (1964), mentre il 18 maggio Gianluca Becuzzi di la poetica attraverso 54 opere grafiche (litografie e Piombino (Livorno) si dedica a The Addition di Abel acqueforti-acquetinte) realizzate tra il 1966 e il 1991. Ferrara (1995). Alla Cineteca Sarda (viale Trieste, 126). www.fondazionecarichieti.it www.hierrunieddu.org (I.R.) Marta QUI BERNA eventi gratis No tengo dinero L’ANGOLO DEGLI... SQUATTRINATI PROVATO PER VOI. Istanbul in 48 ore 14 WoJ foto di C. Golzi Saporiti * di Camilla Golzi Saporiti È una maratona contro il tempo, ma non una mission impossible. Visitare Istanbul in 48 ore si può, basta non perdere tempo e muoversi con cartina alla mano. Il giro comincia sabato mattina da piazza Sultanahmet per visitare Haghia Sophia, la chiesa della Sacra Sapienza con i celebri mosaici bizantini; la dirimpettaia Moschea Blu, capolavoro architettonico unico al mondo; la Cisterna Basilica del VI secolo e quel che resta dell’Ippodromo romano. Pranzo al volo, magari un kebab, e procediamo alla volta del Topkapi. Per vederlo tutto ci vorrebbe un’intera giornata, per cui limitiamo la visita al primo cortile, giusto per farsi un’idea del palazzo, un tempo residenza dei sultani ottomani e delle donne dell’harem. Da lassù (il Topkapi si trova in cima a una delle mille salite di Istanbul) conviene prendere un taxi (che costa poco) per spostarsi col tramonto a Beyoglu, quartiere a nord del Corno d’Oro. Lungo il tragitto attraversiamo il ponte di Galata che passa a fianco del mercato del pesce Galatasaray, arrivando così alla base della Torre Galata. Monumento e fulcro di una zona perfetta per trascorrere la serata a spasso per la frizzante Istiklal Caddesi e a cena in un ristorante tipico nelle vie vicine. L’indomani mattina il tour riprende dalla Moschea Nuova, procede nel Bazar delle spezie, nel Gran Bazar ed entra alla moschea Suleymaniye. Ci manca ancora una meta prima di lasciare Istanbul. È la stazione Sirkeci, ultima fermata dell’Orient Express e ultima tappa del nostro weekend nella megalopoli turca. Da fare, per sfidare il tempo e godersi la magia della Turchia. Laura QUI BRUXELLES Arrivo a Bruxelles poco più di un anno fa, pronta a farmi risucchiare con tanti altri stagiaire nel vortice delle istituzioni europee. Il colpo di fulmine non scatta, ma mi sento subito a casa. I difetti di questa città mi ricordano la mia natale Milano: il cielo grigio, la pioggia, il traffico, la gente stressata che pensa al lavoro prima di tutto. Forse si vedono meno piccioni – grande punto a favore - ma qualche corvo in più. Bruxelles è popolata da italiani che lavorano, studiano, vengono a cercare nuove opportunità. Bruxellesi d’adozione che non si dimenticano del loro Paese, come i ragazzi di Giovani Italiani Bruxelles, gruppo di cui faccio parte, che dalla capitale d’Europa si attiva per costruire un futuro migliore. (Se volete saperne di più, vi consiglio di dare un’occhiata al nostro sito giovanibruxelles.wordpress.com e al nostro «appello giovane»). Non lo dirò mai agli amici che tento di convincere a passare di qui, ma Bruxelles non è fatta per i turisti. Sembra si diverta a confonderli con queste strade dal doppio nome – in francese e fiammingo - e a deluderli con “pseudomonumenti” come il Manneken Pis. Cari turisti: andate a Bruges, sarete più soddisfatti! Sono convinta poi che vivere a lungo a Bruxelles sia un attentato alla salute, almeno per i golosi. Basti ricordare le specialità locali: birra, cioccolato, waffles, patatine fritte nello strutto - 2 volte - perché siano ben croccanti. Eppure a Bruxelles sto bene. Ancora mi ostino a muovermi in bici nonostante il pavé assassino, le salite ripide e la pioggia sempre in agguato. E come molti qui, so quando sono arrivata, non so quando me ne andrò. Di tutti i posti in cui ho immaginato vivere, mai avrei pensato di dovere finire in Svizzera, per la precisione a Berna, la capitale. Da quasi un anno a questa parte, sto seguendo il biennio specialistico in Restauro all'Accademia di Belle Arti. La Svizzera, in particolare quella tedesca, è esattamente come te l'aspetti: pulita, cara, ordinata, efficiente, super organizzata, puntuale al minuto spaccato, tutte qualità che sebbene talvolta creino una sorta di effetto straniante (saranno umani?!), sono meravigliose specie nella velocità e semplicità con cui si sbrigano le faccende burocratiche. Gli svizzeri sono un caso a sé: montanari dentro, e decisamente campanilisti; gli svizzeri francesi odiano quelli tedeschi, che odiano i tedeschi della Germania. Berna è una capitale provinciale, specie se messa a confronto con altre grande città, come Zurigo o Basilea. Tuttavia nella mia Università si respira un'aria decisamente internazionale: a partire dal multilinguismo che caratterizza la Svizzera in sé, tutti parlano quotidianamente 3 o 4 lingue insieme; le lezioni sono estremamente pratiche; le strumentazioni scientifiche all'avanguardia; i professori tutti giovani e molto professionali, sempre al servizio dello studente. Mai come ora ho compreso il grande confine culturale che sono le Alpi: al di là infatti il cibo, il clima, le relazioni sociali sono tutte un'altra storia, e sebbene sia a soli 300 km da casa, la sensazione di trovarsi in un altro pianeta a volte è forte. Comunque pian piano mi sto abituando a vivere nel cuore dell'Europa senza essere effettivamente in Europa, e a trarre il massimo che questa esperienza mi può dare. Racconto come vivo la Svizzera anche sul blog, se vi va di leggere trovate tutto a questo indirizzo: www.theswiptzerlandexperience.blogspot.com Zeno QUI COPENAGHEN Sei mesi nella capitale della Danimarca, Copenaghen, mi hanno segnato nel profondo. Un forte impatto, appena arrivato: freddo, buio, solitudine, l’inverno scandinavo, si sa, non è il compagno più amichevole. Inizialmente non lo sono nemmeno i Danesi, gentili sì ma altrettanto riservati. Ma un Erasmus non significa solamente conoscere gli “indigeni”. Incredibile trovarsi a contatto con decine di culture diverse, provenienti da ogni parte del mondo. Mangiare sushi cucinato da una giapponese, giocare a calcio con un polacco, celebrare feste svedesi (come il Midsommar, il solstizio d’estate, durante il quale è tradizione indossare vestiti bianchi). E poi noleggiare due auto in dieci, viaggiare e fare il bagno dove il Mare del Nord incontra il Mar Baltico, in cima alla penisola dello Jutland. Avvertire la sensazione di far parte di una grande comunità, di respiro europeo, di ambizioni mondiali. Un’illusione, probabilmente. vi dà appuntamento a GIUGNO 15 WoJ