3° PREMIO - 1° CICLO
GIGI E SAETTA
ISTITUTO SCOLASTICO PARITARIO SANTA MARTA, CHIAVARI (GE)
ELABORATO REALIZZATO DALLA CLASSE 2°
INSEGNANTE REFERENTE: NICOLETTA OPORTO
Da molti giorni ormai Saetta nuotava di fronte alla spiaggia, si avvicinava, scrutava e poi tornava nel
profondo blu del mare. Gigi la osservava con attenzione da sotto il suo ombrellone; era stato proprio
lui a chiamarla in questo modo perché quella timida creatura spariva tra le onde con una velocità incredibile. Si accorgeva della sua presenza quando i bambini che giocavano sulla battigia cominciavano
ad urlare eccitati.
Saetta era una tartaruga marina della specie Caretta-Caretta e, come ogni anno, tornava a deporre il
suo carico di vita nella spiaggia dove era nata 25 anni prima.
Ma quell’estate Saetta aveva avuto un’amara sorpresa: la sua spiaggia era stata “rubata” dagli uomini. Ombrelloni, sdraio, gazebo per le bibite e musica a tutto volume.
Gigi e i suoi amici si ritrovavano tutti i giorni in quel luogo, ma l’incontro con Saetta aveva cambiato i
loro interessi. A scuola la maestra aveva parlato della vita delle tartarughe marine e delle loro abitudini. Gigi sapeva che la Caretta-Caretta era un animale in via d’estinzione per colpa dell’uomo e che
molte tartarughe morivano a causa delle reti a strascico o perché ingerivano oggetti di plastica gettati in mare. I ragazzi decisero che dovevano aiutarla, ma come?
Dal canto suo anche Saetta aveva preso una decisione, non poteva più aspettare, avrebbe condiviso
la “sua” spiaggia con gli uomini.
La natura fece il suo corso.
Nel silenzio di una notte stellata, quasi come per magia, una raggio di luna indicò a Saetta il sentiero
della vita, il luogo protetto dove deporre le sue uova. La mattina dopo i ragazzi si ritrovarono molto
presto in spiaggia spinti dal desiderio di osservare le evoluzioni della tartaruga, ma non la rividero più.
Saetta nuotava ormai lontana dalla costa, al confine dell’abisso, senza neppure immaginare che quei
rumorosi e scapestrati ragazzini erano in ansia per la sua sorte. Anche i biologi del vicino acquario stu-
diarono i movimenti di Saetta e tra lo stupore generale individuarono il suo nido e lo misero sotto la
loro protezione.
Passati venti giorni circa, i primi ragazzi che quella mattina arrivarono alla spiaggia notarono leggere
tracce sull’arena. Nella notte decine di tartarughine erano uscite dal guscio e, seguendo le stelle che
come lanterne si specchiavano nella scura acqua, si erano dirette verso il mare.
La vita ancora una volta aveva vinto.
L’estate volse al termine e Gigi pensava spesso alle piccole tartarughe, sole, indifese, sottoposte all’attacco di molti predaatori.
Quante di loro si saranno salvate?
Lui poteva sempre contare sulla mamma e sul babbo, loro no, erano sole nell’immenso mare. Forse
avranno trovato qualche amico tra le stelle marine, i cavallucci o i pesci pagliaccio e avranno giocato
insieme ad altri cuccioli.
Tutti questi pensieri passavano per la testa di Gigi che in quel momento prese un’importante decisione. Sarebbe andato in banca da quel buffo signore dai capelli radi e dal naso adunco. Ogni volta che
portava i suoi soldini l’impiegato lo esaminava da dietro i suoi spessi occhiali e gli diceva:
- Bravo Gigi sei un vero risparmiatore! - E metteva un timbro sul suo libretto di risparmio.
Quel simpatico signore gli diceva sempre che da grande si sarebbe trovato un bel gruzzolo che gli
avrebbe consentito di realizzare i suoi progetti.
Da quel momento la sua idea era regalare la spiaggia alle tartarughine che, come Saetta, sarebbero
tornate per deporre le uova.
Correte, correte piccole tartarughe – pensava Gigi – siete vigili e attente, non fidatevi dei grossi pesci
o di quell’infingardo del gabbiano che appolaiato al sole vuole convincervi che fuori dall’acqua la vita
è migliore. Tutti vogliono mangiarvi.
Cercate amici tra i vostri simili, insieme supererete molte difficoltà, ma vincerete.
Scarica

3° premio - 1° ciclo gigi e saetta