Corso di Politiche Economiche Regionali Prof.ssa Cristina Brasili COSDI - A. A. 2012-2013 La convergenza economica: metodi non parametrici Lezione di Cristina Brasili 1 Lezione di Cristina Brasili TEORIA E MODELLI DI ANALISI DELLA CONVERGENZA NON PARAMETRICA Metodi non parametrici •Matrici di transizione •Un’applicazione delle matrici di transizione alle variabili del settore agroalimentare •Un’applicazione dello stochastic kernel alle regioni dell’Unione europea • Lo stochastic kernel •Un’applicazione dello stochastic kernel ai Paesi candidati 2 La convergenza economica: metodi non parametrici - Cristina Brasili La convergenza non parametrica • • • • Critiche ai metodi di analisi della convergenza parametrica Un segno negativo e significativo del coefficiente beta in una regressione cross-country viene interpretato come convergenza condizionata L’approccio alla beta e alla sigma convergenza spesso porta a verificare convergenza anche quando non c’è Bernard e Durlauf (1995) mostrano che lo stimatore beta non riesce ad identificare uno o più paesi che divergono Quah (1993) mostra che i cambiamenti di traiettoria sono frequenti e quindi i sentieri di crescita non sono abbastanza stabili da utilizzare interpolazioni La stima beta tende inoltre a essere sistematicamente intorno al 2% (Canova e Marcet, 1995; Pesaran e Smith 1995) (Boggio, Serravalli da pag. 143) Modelli di sviluppo e misura della convergenza. Un’analisi delle regioni europee con particolare attenzione a quelle in ritardo di sviluppo. Un’analisi non parametrica per le variabili del sistema agroalimentare ANAV/GDP= FC/GDP * FAP/FC * ANAV/FAP (1). -AAV/GDP (Agriculture Added Value/Gross Domestic Product) -AIAV/GDP (Agrofood Industry Added Value/ Gross Domestic Product) -AIAV/AAV (Agrofood Industry Added Value/Agriculture Added Value) 5 Modelli di sviluppo e misura della convergenza. Un’analisi delle regioni europee con particolare attenzione a quelle in ritardo di sviluppo. Dinamica della varianza e sigma-convergenza AAV/GDP EU REGIONS = 0.02 2 = 0.0003 CV= 0.76 = 0.03 2 = 0.0004 CV= 0.72 1995 1990 = 0.04 2 = 0.0007 CV= 0.76 1985 = 0.04 2 = 0.0009 CV= 0.74 1980 6 Modelli di sviluppo e misura della convergenza. Un’analisi delle regioni europee con particolare attenzione a quelle in ritardo di sviluppo. Dinamica della varianza e sigma-convergenza AIAV/GDP EU REGIONS = 0.04 2 = 0.0003 CV= 0.51 = 0.04 2 = 0.0004 CV= 0.52 = 0.04 2 = 0.0005 CV= 0.55 = 0.04 2 = 0.0004 CV= 0.48 1995 1990 1985 1980 7 Modelli di sviluppo e misura della convergenza. Un’analisi delle regioni europee con particolare attenzione a quelle in ritardo di sviluppo. Dinamica della varianza e sigma-convergenza AAV/GDP 0,6 0,55 0,5 0,45 1991 1993 1994 1995 1991 1992 1993 1994 1995 1991 1992 1993 1994 1995 1992 1990 1990 1990 1989 1988 1987 1986 1985 1984 1983 1982 1981 1980 0,4 AIAV/GDP 0,34 0,32 0,3 0,28 0,26 0,24 1989 1988 1987 1986 1985 1984 1983 1982 1981 1980 0,22 AIAV/AAV 1,5 1,4 1,3 1,2 1,1 1 0,9 0,8 1989 1988 1987 1986 1985 1984 1983 1982 1981 1980 0,7 8 Modelli di sviluppo e misura della convergenza. Un’analisi delle regioni europee con particolare attenzione a quelle in ritardo di sviluppo. Un approccio probabilistico AAV/GDP 1980 AAV/GDP 1985 1.0 0.8 0.8 0.6 0.6 y y 1.0 0.4 0.4 0.2 0.2 0.0 0.0 0 1 2 x 3 4 0 1 2 x 3 4 3 4 AAV/GDP 1995 AAV/GDP 1990 1.0 1.0 0.8 0.6 0.6 y y 0.8 0.4 0.4 0.2 0.2 0.0 0.0 0 1 2 x 3 4 0 1 2 x 9 Modelli di sviluppo e misura della convergenza. Un’analisi delle regioni europee con particolare attenzione a quelle in ritardo di sviluppo. Un approccio probabilistico AIAV/GDP 1985 1.2 0.9 0.9 0.6 0.6 y y AIAV/GDP 1980 1.2 0.3 0.3 0.0 0.0 0 1 2 x 3 4 0 1 AIAV/GDP 1990 3 4 AIAV/GDP 1995 1.2 1.2 0.9 0.9 0.6 0.6 y y 2 x 0.3 0.3 0.0 0.0 0 1 2 x 3 4 0 1 2 x 3 4 10 Modelli di sviluppo e misura della convergenza. Un’analisi delle regioni europee con particolare attenzione a quelle in ritardo di sviluppo. Un approccio probabilistico AIAV/AAV 1985 1.2 0.9 0.9 0.6 0.6 y y AIAV/AAV 1980 1.2 0.3 0.3 0.0 0.0 0 1 2 3 4 5 6 0 1 2 3 x AIAV/AAV 1990 5 6 5 6 AIAV/AAV 1995 1.2 1.2 0.9 0.9 0.6 0.6 y y 4 x 0.3 0.3 0.0 0.0 0 1 2 3 4 x 5 6 0 1 2 3 4 x 11 Modelli di sviluppo e misura della convergenza. Un’analisi delle regioni europee con particolare attenzione a quelle in ritardo di sviluppo. Regioni sviluppate e in ritardo di sviluppo (obiettivo 1): il grado di convergenza 12 Modelli di sviluppo e misura della convergenza. Un’analisi delle regioni europee con particolare attenzione a quelle in ritardo di sviluppo. Regioni sviluppate e in ritardo di sviluppo (obiettivo 1): il grado di convergenza AAV/GDP Objective 1 EU REGIONS = 0.04 2 = 0.0004 CV= 0.52 1995 = 0.05 2 = 0.0005 CV= 0.49 1990 = 0.06 2 = 0.0011 CV= 0.56 1985 = 0.07 2 = 0.0013 CV= 0.50 1980 de3 be3 es7 ukb es1 pt1 it8 it7 itb ita it9 es6 ie es4 13 Modelli di sviluppo e misura della convergenza. Un’analisi delle regioni europee con particolare attenzione a quelle in ritardo di sviluppo. Regioni sviluppate e in ritardo di sviluppo (obiettivo 1): il grado di convergenza 14 Modelli di sviluppo e misura della convergenza. Un’analisi delle regioni europee con particolare attenzione a quelle in ritardo di sviluppo. Un approccio probabilistico AIAV/GDP Objective 1 EU REGIONS = 0.04 2 = 0.0008 CV= 0.66 1995 = 0.04 2 = 0.0009 CV= 0.69 1990 = 0.05 2 = 0.0013 CV= 0.75 1985 = 0.05 2 = 0.0008 CV= 0.60 es1 pt1 1980 es4 ita it8 es7 be3 it7 it9 itb es6 ie ukb 15 Modelli di sviluppo e misura della convergenza. Un’analisi delle regioni europee con particolare attenzione a quelle in ritardo di sviluppo. Modelli per distribuzioni cross-section che si evolvono nel tempo: matrici di transizione Transition matrices- First order, time stationary, 1980 to 1995; EU Regions AAV/GDP 296 338 186 127 88 Ergodic (0 : 0,5) 0.916 0.062 0.21 0.29 AIAV/GDP 55 419 266 112 33 Ergodic (0 : 0,5) 0.836 0.024 (0,5 : 1) 0.164 0.955 0.045 0.08 0.53 AIAV/AAV 177 356 120 65 152 Ergodic (0 : 0,5) 0.876 0.070 (0,5 : 1) 0.124 0.888 0.092 0.015 0.22 (0,5 : 1) 0.084 0.885 0.070 0.39 (1,5 : 2) (2 : ) 0.21 0.091 0.803 0.136 0.17 0.087 0.864 0.11 (1 : 1,5) (1,5 : 2) (2 : ) 0.25 0.041 0.857 0.091 0.10 0.036 0.909 0.04 (1 : 1,5) (1,5 : 2) (2 : ) 0.039 0.808 0.169 0.007 0.16 0.092 0.678 0.072 0.08 0.008 0.138 0.921 0.16 (1 : 1,5) 0.053 0.839 0.110 0.021 0.914 0.107 16 La convergenza economica: metodi non parametrici - Cristina Brasili Un’applicazione dello stochastic kernel alle regioni dell’Unine europea Convergenza economica nelle regioni dell’Unione europea (Leonardi, 1998) •L’analisi della convergenza economica nelle regioni europee è stata negli anni Novanta al centro dell’attenzione di numerosi studiosi. • Gli studi più recenti non hanno però prodotto un’interpretazione univoca dello sviluppo economico dell’Unione Europea. •La variabile esplicativa più frequentemente utilizzata per l’analisi della convergenza economica è il PIL per abitante. 17 La convergenza economica: metodi non parametrici - Cristina Brasili Un’applicazione dello stochastic kernel alle regioni dell’Unione europea Le regioni dell’Unione europea (Leonardi, 1998) La Banca Dati creata appositamente per un’analisi di lungo periodo si snoda dal 1950 al 1995. A tale scopo sono state utilizzate tre diverse fonti di dati: •il lavoro di Molle von Holst e Smith (1980), •data base Regio di Eurostat, •la banca dati dell’ESOC-Lab Sono state armonizzate e ricostruite due variabili:il PIL pro capite e le PPA pro capiteper 140 regioni di livello Nuts2 18 La convergenza economica: metodi non parametrici - Cristina Brasili Un’applicazione dello stochastic kernel alle regioni dell’Unione europea Le regioni dell’Unione europea (Leonardi, 1998) Si costruiscono le funzioni di densità per le 140 regioni negli anni 1975, 1985 e 1992 Dalle distribuzioni marginali emerge: solo nel 1975 c’era una lieve evidenza di “twin peaks” poi la distribuzione diventa unimodale e maggiormente simmetrica Il kernel stocastico sui dati del Pil pro capite dal 1975 al 1992 non evidenzia fenomeni di polarizzazione ma piuttosto di persistenza di differenze nel tempo in livelli di ricchezza differenziati (pagg. 174-178, Leonardi 1998) 19 La convergenza economica: metodi non parametrici - Cristina Brasili Lo strumento di analisi: lo Stochastic Kernel • Lo stochastic kernel utilizza le funzioni di densità della variabile considerata per poter ottenere una stima della distribuzione di probabilità ergodica quando. Il problema fondamentale consiste, dunque, nello stimare tali funzioni; in particolare vengono stimate attraverso l’approccio non parametrico, cioè si affronta direttamente la stima dell’intera funzione di densità di probabilità, invece di stimare i parametri di uno specifico tipo di distribuzione, come avviene, appunto, nell’approccio parametrico alla stima di densità •La stima kernel di una funzione di densità unimodale del vettore di osservazioni x1, x2,….xn è intuitivamente costituita da una serie di “bumps” o “collinette” costrute su ciascuna osservazione. La definizione formale è : 1 n x Xi f ( x) K( ) nh i 1 h 20 Stochastic Kernel • La funzione Kernel K soddisfa le condizioni: K ( x)dx 1 | K( x) | dx • Il parametro h chiamato bandwith (o window width) determina l’ampiezza delle “collinette”. Ognuna di esse ha l’espressione: 1 x Xi K( ) nh h • Il Kernel K è una funzione di densità di probabilità. 21 Stochastic Kernel • La definizione di kernel come somma di “bumps” per ciascuna osservazione dal caso univariato a quello multivariato : 1 f (x) d nh n K( i 1 x Xi ) h • La funzione kernel è ora definita per un x ddimensionale che soddisfa le condizioni: R d K ( x )dx 1 • K può essere una funzione di densità unimodale e simmetrica come la densità normale standard K ( x ) ( 2 ) d 2 1 T exp( x x ) 2 22 Stochastic Kernel • L’utilizzo di una sola bandwidth implica che il kernel è equamente livellato in ciascuna direzione. •In alcuni casi sarebbe più accurato usare un vettore di bandwidths secondo le differenti densità delle osservazioni nelle diverse direzioni. • La rules-of-thumb utilizza un’espressione approssimata del mean square error (MSE) e del mean integrated square error (MISE) 2 sostituendo all’espressione f x la varianza campionaria stimata. Si arriva così a formulare l’espressione per la bandwidth : hopt 0.79 Rn 1 5 23 Stochastic Kernel • Nell’ambito di distribuzioni normali Silverman propone un altro metodo per calcolare il valore ottimo del parametro di smoothing: h 0,9 A( n) 1 / 5 •dove A è uguale al valore minimo tra la deviazione standard e il primo quartile della distribuzione diviso per 1,34. 24 Matrici di probabilità •The Stochastic Kernel descrive la legge secondo la quale si muovono una sequenza di distribuzioni. • Indicando con t la distribuzine delle osservazioni al tempo t lo Stochastic Kernel descrive l’evoluzione di t a t+1 attraverso un operatore M t che “mappa” il prodotto Cartesiano nello spazio [0,1]. A Borelmisurabile: t 1 ( A) M t ( y, A)dt ( y ) 25 Matrici di probabilità •Sia Ft la distribuzione dei redditi al tempo t; sia Ft+1 la distribuzione dei redditi al tempo successivo; allora esiste un operatore M (lo stochastic kernel) in grado di “mappare”, di descrivere l’evoluzione della distribuzione al tempo t in quella al tempo t+1; esiste un operatore M tale che quindi Ft+1=Mt Ft • Se ora si ipotizza che l’M che mappa la distribuzione al tempo t in quella al tempo t+s, sia invariante rispetto al tempo, si potrà ricavare uno stimatore per le distribuzioni di densità future, cioè Ft+2s=M Ft+s=M(M Ft)=M2Ft . . . . Ft+rs=MrFt 26 Matrici di probabilità e stochastic kernel • Possiamo pensare allo Sthocastic Kernel in termini di una versione continua della matrice di probabilità di transizione Markoviana • Il modello proposto (simile ad un modello autoregressivo (AR)) utilizza distribuzioni di probabilità invece che numeri o vettori di numeri. Ft= M * F t-1 • Ft e Ft-1 sono distribuzioni di densità di probabilità al tempo t e al tempo (t-1) , risepttivamente, e M è l’operatore che mappa la distribuzione nell’altra. 27 Riassumendo: come si legge il risultato dello Stochastic Kernel • Permette di osservare l’evoluzione temporale della distribuzione della variabile oggetto di studio (PIL pro capite) • Permette di individuare fenomeni fondamentali per lo studio della convergenza quali persistenza e polarizzazione • Può essere considerato come la combinazione di: – Stima non parametrica di funzioni di densità (stimatore kernel) – Matrici di probabilità di transizione 28 Lo Stochastic Kernel Siano PIL pro capite al tempo t Ft= PIL pro capite al tempo t+1 1.4 1,4 1.2 1,2 1 1 Ft+1 = 0.8 0.6 0.4 0.2 0,8 0,6 0,4 0,2 0 0 0 0.5 1 1.5 2 2.5 3 3.5 0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5 allora $ M tale che Ft+1=MFt 29 Lo Stochastic Kernel Si consideri l'intervallo temporale (t,t+s), allora: $M tale che Ft+s=MFt Si consideri M invariante rispetto a t, allora: Ft+2s=M Ft+s=M(M Ft)=M2Ft . . . Ft+rs=MrFt 30 Si consideri il limite per r allora: , 31 , 2.5 0.047 0.034 3.0 14 0.0 0 0.02 0.0 54 0.041 47 0.0 0.5 0.034 0.027 0.027 1.0 07 0.0 0.0 14 1.5 0.02 0 2.0 convergenza 0. 00 7 0.041 t Si consideri il limite per r allora: 0.0 0.0 0.5 1.0 1.5 limite 2.0 2.5 3.0 32 La convergenza nelle regioni dell’UE 15 • PIL pro capite espresso in Parità dei Poteri d’Acquisto (PPA) • La dimensione territoriale: la serie comprende 163 “regioni” dell’UE 15 La dimensione temporale: per il ventennio che va dal 1980 al 1999 (Fonte: Regio- Eurostat) 33 La convergenza nelle regioni dell’UE 15 PIL PRO CAPITE 1980 2.5 2 1.5 1 0.5 0 0 0.5 1 1.5 2 2.5 3 PIL PRO CAPITE 1990 2.5 2 1.5 1 0.5 0 0 0.5 1 1.5 2 2.5 3 PIL PRO CAPITE 1999 2.5 2 1.5 1 0.5 34 0 0 0.5 1 1.5 2 2.5 3 “Kernel stocastico” per il PIL pro capite (PPA) nelle regioni dell’UE-15 35 3.0 0.063 0.055 2.5 2.0 1.5 0.0 0.0 24 16 0.0 08 0.0 55 0.0 0.0 0.039 47 32 0. 0.0 039 47 0.5 0.0 16 0.0 32 0.02 4 1.0 0.00 8 t1 Curve di livello del “kernel stocastico” per il PIL pro capite (PPA) nelle regioni dell’UE-15 0.063 0.0 0.0 0.5 1.0 1.5 t2 2.0 2.5 3.0 36 La convergenza economica: metodi non parametrici - Cristina Brasili 8. Un’applicazione dello stochastic kernel alle regioni dell’Unione europea Un’analisi mediante lo stochastic kernel all’UE-28 (Brasili, Oppi 2003) Livelli del PIL pro capite (PPA) nei Paesi di un’Unione allargata, 1988-1997 (media UE 28=100). Belgio Danimarca Germania Grecia Spagna Francia Irlanda Italia Lussemburgo Olanda Austria Portogallo Finlandia Svezia Regno Unito Bulgaria Repubblica Ceca Estonia Ungheria Lettonia Lituania Polonia Romania Slovacchia Slovenia Cipro Malta Turchia 1995 150 159 147 88 105 139 124 139 232 147 148 94 130 138 128 37 84 43 62 33 37 43 43 55 86 105 66 40 PIL pro capite (PPA) - UE 28=100 1996 1997 1998 147 146 146 160 157 155 147 142 141 89 87 86 106 104 106 135 129 129 124 134 141 138 134 132 227 228 230 143 148 148 150 147 145 93 96 98 127 131 133 135 133 133 132 133 133 33 30 29 87 83 79 44 48 49 62 63 64 34 36 36 38 40 41 45 46 47 44 41 37 59 60 61 88 89 90 105 104 104 68 68 68 40 41 41 1999 144 154 140 87 107 129 145 131 239 147 145 98 131 133 133 29 77 47 66 36 38 47 35 60 92 105 68 36 37 La convergenza economica: metodi non parametrici - Cristina Brasili 8. Un’applicazione dello stochastic kernel alle regioni dell’Unione europea Un’analisi mediante lo stochastic kernel all’UE-28 (Brasili, Oppi 2003) Livelli del PIL pro capite (PPA) nei Paesi di un’Unione allargata, 1988-1997 (media UE 28=100). Belgio Danimarca Germania Grecia Spagna Francia Irlanda Italia Lussemburgo Olanda Austria Portogallo Finlandia Svezia Regno Unito Bulgaria Repubblica Ceca Estonia Ungheria Lettonia Lituania Polonia Romania Slovacchia Slovenia Cipro Malta Turchia 1995 150 159 147 88 105 139 124 139 232 147 148 94 130 138 128 37 84 43 62 33 37 43 43 55 86 105 66 40 PIL pro capite (PPA) - UE 28=100 1996 1997 1998 147 146 146 160 157 155 147 142 141 89 87 86 106 104 106 135 129 129 124 134 141 138 134 132 227 228 230 143 148 148 150 147 145 93 96 98 127 131 133 135 133 133 132 133 133 33 30 29 87 83 79 44 48 49 62 63 64 34 36 36 38 40 41 45 46 47 44 41 37 59 60 61 88 89 90 105 104 104 68 68 68 40 41 41 1999 144 154 140 87 107 129 145 131 239 147 145 98 131 133 133 29 77 47 66 36 38 47 35 60 92 105 68 36 38 La convergenza economica: metodi non parametrici - Cristina Brasili 8. Un’applicazione dello stochastic kernel alle regioni dell’Unione europea “Kernel stocastico” per il PIL pro capite (PPA) dei Paesi dell’UE-28 Curve di livello del “kernel stocastico” per il PIL pro capite (PPA) dei Paesi dell’UE-28 4.0 0.022 0.058 0.051 0.044 0.036 0.029 3.5 3.0 0.007 1.5 0.0 44 0.0 51 2.0 07 0.0 0.015 1.0 0.058 0.051 0.5 0.044 0.036 0.0 2 0.0 9 2 0. 2 01 5 t1 2.5 39 0.0 0.0 0.5 1.0 1.5 2.0 t2 2.5 3.0 3.5 4.0 La convergenza economica: metodi non parametrici - Cristina Brasili CONCLUSIONI • L’analisi condotta applicando le metodologie dello stochastic kernel nelle regioni dell’UE nel ventennio 1980-1999 evidenzia chiaramente come i processi di convergenza siano tutt’altro che scontati. In particolare la nostra analisi mostra come, accanto ad una generale tendenza a disporsi su livelli di reddito più simili, sia evidente la polarizzazione in due gruppi principali di regioni. Un gruppo di regioni con un reddito medio in un intorno del 75% di quello medio dell’Unione europeo che si collocano quindi appena al di sopra o nei dintorni del criterio di appartenenza alle regioni dell’Obiettivo 1 in ritardo di sviluppo. • L’analisi mostra inoltre in modo evidente che i processi di convergenza regionale riguardano in particolare la convergenza all’interno dei gruppi di regioni emersi mediante lo stochastic kernel. In particolare le regioni che mostrano un maggior processo di convergenza sono proprio quelle appartenenti ai gruppi estremi. 40 La convergenza economica: metodi non parametrici - Cristina Brasili CONCLUSIONI • L’analisi del processo di allargamento dell’UE a 25 Paesi, sebbene non improntata a cogliere eventuali processi di convergenza, evidenzia la presenza di tre gruppi principali di regioni. Un gruppo di regioni più ricche, con un reddito medio triplo rispetto a quello medio dei 25 Paesi; un secondo gruppo di regioni con un reddito medio pari a circa la metà della media UE-25; un gruppo di regioni con un reddito intermedio a questi due estremi. • Questo risultato mette quindi in risalto le difficoltà che dovranno affrontare in futuro le politiche di sviluppo e di coesione per l’UE allargata. • L’analisi dell’allargamento mostra, inoltre, due elementi importanti per il futuro sviluppo dell’Unione. Da un lato una quasi impercettibile tendenza alla convergenza. Dall’altro l’analisi mostra una persistenza nel mantenimento dei gruppi di Paesi evidenziatisi. 41 La convergenza economica: metodi non parametrici - Cristina Brasili The Convergence of the GDP per capita in the European Union regions Table 1 – The sample EU-15 BE21 BE22 BE23 BE25 BE32 BE34 BE35 DE11 DE12 DE13 DE14 DE21 DE22 DE23 DE24 DE25 DE26 DE27 DE5 DE71 DE72 DE73 DE92 DE93 DE94 DEA1 DEA2 DEA3 DEA4 DEA5 DEB1 DEB2 DEB3 DEC0 DK ES11 ES12 ES13 ES21 ES22 ES23 ES24 Antwerpen Limburg Oost-Vlaanderen West-Vlaanderen Hainaut Luxembourg Namur Stuttgart Karlsruhe Freiburg Tubingen Oberbayern Niederbayern Oberpfalz Oberfranken Mittelfranken Unterfranken Schwaben Bremen Darmstadt Giessen Kassel Hannover Luneburg Weser-Ems Dusseldorf Koln Munster Detmold Arnsberg Koblenz Trier Rheinhessen-Pfalz Saarland Danmark Galicia Principado de Asturias Cantabria Pais Vasco Comunidad Foral De Navarra La Rioja Aragon ES3 ES41 ES42 ES43 ES51 ES52 ES53 ES61 ES62 ES63 ES7 FR1 FR21 FR22 FR23 FR24 FR25 FR26 FR41 FR42 FR43 FR51 FR52 FR53 FR61 FR62 FR63 FR71 FR72 FR81 FR82 FR83 GR11 GR12 GR13 GR14 GR21 GR22 GR23 Comunitad de Madrid Castilla Y Leon Castilla-La Mancha Extremadura Cataluna Comunidad Valenciana Islas Baleares Andalucia Region De Murcia Ceuta y Melilla Canarias Ile De France Champagne-Ardenne Picardie Haute-Normandie Centre Basse-Normandie Bourgogne Lorraine Alsace Franche-Comte Pays De La Loire Bretagne Poitou-Charentes Aquitaine Midi Pyrenees Limousin Rhone-Alpes Auvergne Languedoc-Roussillon Provence-Alpes-Cote D'azur Corse Anatoliki Makedonia Kentriki Makedonia Dytiki Makedonia Thessalia Ipeiros Ionia Nisia Dytiki Ellada GR24 GR25 GR3 Sterea Ellada Peloponnisos Attiki GR41 GR42 GR43 IE ITC1 ITC2 ITC3 ITC4 ITD2 ITD3 ITD4 ITD5 ITE1 ITE2 ITE3 ITE4 ITF1 ITF2 ITF3 ITF4 ITF5 ITF6 ITG1 ITG2 LU NL11 NL12 NL13 NL21 NL22 NL23 NL31 NL32 NL33 NL34 NL41 NL42 PT11 PT16 PT17 Voreio Aigaio Notio Aigaio Kriti Ireland Piemonte Valle d’Aosta Liguria Lombardia Provincia Trento Veneto Friuli- Venezia Giulia Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Luxembourg Groningen Friesland Drenthe Overijssel Gelderland Flevoland Utrecht Noord-Holland Zuid-Holland Zeeland Noord-Brabant Limburg Norte Centro Lisboa e Vale do Tejo PT18 PT15 Alentejo Algrave 42 La convergenza economica: metodi non parametrici - Cristina Brasili The Convergence of the GDP per capita in the European Union regions Figure 1 – GDP per capita (PPS), 1990 (EU-15=100) D a ti n on dis po nib ili < 50 50 -75 75 -90 90 -11 0 11 0-1 30 > 13 0 43 La convergenza economica: metodi non parametrici - Cristina Brasili The Convergence of the GDP per capita in the European Union regions Figure 2 – GDP per capita (PPS), 1995 (EU-15=100) Dati non disponibili <50 50-75 75-90 90-110 110-130 >130 44 La convergenza economica: metodi non parametrici - Cristina Brasili The Convergence of the GDP per capita in the European Union regions Figure 3 – GDP per capita (PPS), 2000 (EU-15=100) Dat i non disponibili <50 50-75 75-90 90-110 110-130 >130 45 La convergenza economica: metodi non parametrici - Cristina Brasili The Convergence of the GDP per capita in the European Union regions Figure 4-Marginal Distribution of the GDP per capita (PPS) in EU-15 (1990) 2 1 ,8 1 ,6 1 ,4 1 ,2 1 0 ,8 0 ,6 0 ,4 0 ,2 0 -0 ,2 0 0 ,25 0,5 0,7 5 1 1,2 5 1 ,5 1 ,7 5 2 2 ,25 2,5 2 ,75 3 h=0,191 Figure 5-Marginal Distribution of the GDP per capita (PPS) in EU-15 (1995) 2 1,8 1,6 1,4 1,2 1 0,8 0,6 0,4 0,2 0 -0,2 0 h=0,192 0,25 0,5 0,75 1 1,25 1,5 1,75 2 2,25 2,5 2,75 46 3 La convergenza economica: metodi non parametrici - Cristina Brasili The Convergence of the GDP per capita in the European Union regions Figure 6-Marginal Distribution of the GDP per capita (PPS) in EU-15 (2000) 1,8 1,6 1,4 1,2 1 0,8 0,6 0,4 0,2 0 -0,2 0 0,25 0,5 0,75 1 1,25 1,5 1,75 2 2,25 2,5 2,75 h=0,194 Source: Our processing on Eurostat data 47 3 La convergenza economica: metodi non parametrici - Cristina Brasili The Convergence of the GDP per capita in the European Union regions Figure 7- Stochastic Kernel of GDP per capita (PPS) in EU-15 Source: Our processing on Eurostat data 48 La convergenza economica: metodi non parametrici - Cristina Brasili The Convergence of the GDP per capita in the European Union regions Figure 8- Contours of GDP per capita (PPS) in EU-15 Source: Our processing on Eurostat data 49 La convergenza economica: metodi non parametrici - Cristina Brasili Indicazioni bibliografiche sulla convergenza economica non parametrica • L’approccio non parametrico, Cristina Brasili da pag. 49 a pag. 56 in Cambiamenti strutturali e convergenza economica nelle regioni dell’Unione europea a cura di Cristina Brasili, Clueb Bologna, 2005 • L. Boggio G. Serravalli, Sviluppo e crescita economica, Mc Grow Hill Cap. 5 e Appendice al Cap. 5 • Applicazioni allo sviluppo regionale La dinamica del reddito nelle regioni dell’Unione europea, Cristina Brasili, Barbara Costantini da pag. 73 a pag. 98 in Cambiamenti strutturali e convergenza economica nelle regioni dell’Unione europea a cura di Cristina Brasili, Clueb Bologna, 2005 50