CRAFT € 10,00 Spositrendy | anno 8 | n° 1 na n° 101 25.11.04 € SPOSARSI NINA SENICAR indossa un abito dell’Atelier VANITAS IN CAMPANIA LE CHIESE LE LOCATION LA CUCINA MEDITERRANEA LA FAMIGLIA IL FORUM I CORSI PREMATRIMONIALI GIURIDICI DESIGN ARREDARE IN BLACK AND WHITE STARS TUTTE LE CELEBRITÀ IN ABITO DA SPOSA 1 CRAFT Atelier Napoli Piazza Sannazzaro, 199/c tel. 081 66 99 09 Atelier Caserta Corso Trieste 283/285 tel. 0823 32 56 75 www.vanitas.it 2 CRAFT 1 CRAFT 4 EDITORIALE Matrimoni stabili e separazioni civili: l’unica speranza per un futuro migliore Quando una coppia, affronta dei problemi di qual si voglia natura, la loro vita viene scossa, da quelle piccole differenze che non si vogliono più sopportare o dalle ripetitive discussioni che si cercano di evitare, con l’andare avanti vedendo quella coppia che ormai sorride e si scambia abbracci solo nelle vecchie foto di famiglia, viene da chiedere perché stanno insieme. Ma chi è ci soffre per davvero in tutto questo? I figli; i bambini vengono gravemente scossi nei litigi e nelle separazioni in maniera in cui né loro né noi ci rendiamo conto. Noi per natura siamo portati ad accettare la realtà come ci viene presentata, un bambino che vede suo padre andarsene di casa non sviluppa ambizioni genitoriali per il futuro, ancora peggio un figlio che è costretto per egoismo dei genitori a vivere in un contesto familiare opprimente, si isola assumendo spesso un carattere introverso e diventando facilmente influenzabile dai suoi coetanei che non lo indirizzano bene in quel momento di debolezza, per questo motivo, le separazione sono una vera e propria condanna per i ragazzi, che non solo devono fare i conti con l’adolescenza, ma anche con i proprio genitori. I cambiamenti indotti da questi veri e propri traumi, li plasmano redendoli ciò che diventeranno, ed essendo l’adolescenza il periodo dove si infliggono maggiori danni, raccomando ai genitori di tenere sempre in primo piano i figli, di dargli tutto l’amore che solo loro possono dargli e di non preoccuparsi se a volte si sentiranno rifiutati. Raccomando di separare quelli che sono i problemi con il partner e quello che è il vostro amore i figli; matrimoni stabili e separazioni civili sono l’unica speranza per un futuro migliore. • 5 CRAFT 6 CRAFT 7 CRAFT 8 CRAFT 9 CRAFT 10 CRAFT 11 CRAFT 12 CRAFT 13 IL DIRITTO 15 DUE CUORI E UNA CAPANNA Il matrimonio è un negozio giuridico 21 ARTICOLO 143 Con il matrimonio il marito e la moglie acquistano gli stessi diritti e assumono i medesimi doveri 27 FINCHÈ MORTE NON CI SEPARI L’unione non sempre è vissuta secondo il giuramento 33 SOLIDARIETÀ TRA CONIUGI La scelta patrimoniale può divenire una garanzia per la famiglia futura 39 IO PRENDO TE Nel matrimonio con rito concordatario la cerimonia viene celebrata in Chiesa 45 L’INTERVISTA: ANNAMARIA BERNARDINI DE PACE Come occorre prendere la patente per guidare un’automobile, bisognerebbe prendere una patente per diventare genitori 49 PARITÀ FRA CONIUGI? Con la riforma del diritto di famiglia, avvenuta nel ’75, la condizione della donna è cambiata FAMIGLIA 51 NUOVA GENITORIALITÀ Il passaggio da coppia a famiglia: quando si è pronti e come fare a capirlo 58 RAGAZZO PADRE L’ultima ricerca dell’Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori 65 IN TRE ALL’ALTARE Quando il matrimonio coincide anche con la nascita di un figlio 125 OSSERVATORIO FAMILIARE ITALIANO Forum della famiglia 129 GENITORI E FIGLI La responsabilità, i doveri dei genitori ed i diritti dei figli WELLBEING 77 NO-STRESS L’ideale sarebbe regalarsi almeno una settimana di coccole e remise en forme 94 DIETA ALLA FRANCESE Perdere peso e tonificare in maniera naturale 14 TIPS 84 IN CHIESA La cattedrale solenne, la chiesetta sul mare o la piccola pieve di campagna 107 A TAVOLA! L’organizzazione della tavola ha le sue regole 113 WHAT’S UP Si sente spesso parlare di finger food, piatti al cucchiaio e cucina molecolare 116 DOVE La cornice per festeggiare il proprio matrimonio deve corrispondere ai propri sogni e al proprio stile 121 BON TON Il tavolo degli sposi è certamente il più importante e dovrà quindi essere collocato al centro della sala 141 IN MUNICIPIO Gli sposi dovranno compilare un modulo prestampato nel quale dichiarano la volontà di sposarsi INTERIOR DESIGN 100 HOMEMOOD Nella sua classicità, il bianco e nero non ha regole né schemi fissi TUTTOSPOSI 144 STARS Ogni anno tuttoSposi porta a Napoli le più belle donne dello Star System, tutte rigorosamente in abito bianco EDITORE Editalia srl Via Orazio 22 - 80122 - Napoli Tuttosposi - Spositrendy Anno 7 n° 01 - 2011 Pubblicazione registrata al tribunale di Napoli n° 104 del 25 novembre 2004 DIRETTORE EDITORIALE Martina Ferrara COORDINAMENTO REDAZIONALE Mariagrazia Laganà DIRETTORE RESPONSABILE Gianluigi Noviello IN REDAZIONE Valentina Amore, Manuela Baselice, Donatella Bernabò Silorata, Claudia Colella, Anna Cuomo, Daniela Martellotta, Marina Martino GRAPHIC DESIGN Giuliana Tizzano FOTO DI COPERTINA Michele Attanasio HANNO COLLABORATO Ciro Florio (make up) Ferdinando Voluttuoso (hair designer) STAMPA SAMA - Quarto (Na) REDAZIONE Via Orazio, 86, 80122, Napoli - tel. 081 5757104 [email protected] www.tuttosposi.it Concessionaria esclusiva per la pubblicità Editalia srl [email protected] 15 CRAFT 16 IL DIRITTO DUE CUORI E UNA CAPANNA di Tiziana Ruggiero L’indirizzo della vita familiare e la residenza della famiglia: il Codice civile, tramite l’articolo 144 chiarisce ai coniugi dove abiteranno. “Secondo le esigenze di entrambi”. 17 IL DIRITTO L’art. 144 c.c. così recita: “I coniugi concordano tra loro l’indirizzo della vita familiare e fissano la residenza della famiglia secondo le esigenze di entrambi e quelle preminenti della famiglia stessa. A ciascuno dei coniugi spetta il potere di attuare l’indirizzo concordato”. I principi sanciti dalla Costituzione Italiana di uguaglianza morale e giuridica dei coniugi si riflettono anche nella regolamentazione e nello svolgimento concreto della vita familiare. L’accordo nel governo della famiglia va inteso come necessità di considerare gli interessi e i bisogni di tutti i componenti della stessa al fine di contemperarli e di realizzare il loro soddisfacimento. In particolare, devono essere concordate le decisioni che incidono sulla convivenza, sul tipo e sul tenore di vita, nonché sul luogo di residenza comune. La scelta di quest’ultima è rimessa all’accordo dei coniugi e deve salvaguardare le esigenze di entrambi, specialmente quelle che concorrono alla serenità della famiglia (Cass. 3.10.2008 n. 24574). L’evoluzione del diritto di famiglia ha fatto emergere la tendenza a riconoscere alla volontà e all’accordo tra i coniugi la principale fonte regolatrice della loro vita rispetto a quanto stabilito dalla legge. L’unico elemento invalicabile è rappresentato dal nucleo essenziale dei diritti e doveri scaturenti dal matrimonio. È opportuno precisare che vanno necessariamente concordate le scelte di fondo, mentre non necessitano di accordo preventivo le decisioni che non determinano conseguenze rilevanti e che non inficiano il rapporto di coppia. Sebbene il principio d’intesa sia stato previsto per le questioni essenziali, l’analisi della realtà sociale mostra come anche altre scelte, non essenziali, ma comunque rilevanti per la vita familiare, siano di fatto sottoposte alla regola dell’accordo (acquisto di mobili, periodi feriali …). Occorrerà valutare caso per caso, ma è evidente che alcune decisioni possono essere prese anche senza il consenso del coniuge (coltivare un hobby, coltivare le proprie amicizie, andare frequentemente dal parrucchiere). Potrebbe però accadere che i suddetti comportamenti avvengano secondo modalità che incidono negativamente sul menage familiare (si pensi all’acquisto di opere d’arte). L’accordo può riguardare anche i rapporti sessuali (modalità e frequenza) e le intese raggiunte in materia sono incoercibili. Si ritiene che con detti accordi sia altresì possibile derogare all’obbligo di esclusiva sessuale. I coniugi possono convenire sul modo in cui intendono vivere la fedeltà in base alla loro sensibilità, cultura ed individualità. In tale accordo sono pure contemplati aspetti di carattere economico relativi, cioè, al dovere di contribuzione. La regola dell’intesa deve essere coordinata al principio della libertà della persona che non può subire alcuna limitazione se non nel rispetto dei doveri coniugali e nel soddisfacimento dei bisogni della famiglia. Il matrimonio, tra l’altro, non deve sopprimere le libertà fondamentali in campo morale, religioso e politico. Il comma II riconosce a ciascun coniuge un “potere disgiunto” nell’attuare l’indirizzo concordato. Si concede, in tal modo, sia all’uno che all’altro un margine di discrezionalità e, soprattutto, la possibilità di effettuare scelte autonome e concrete, purché nell’ambito di quanto stabilito. Nei rapporti con i terzi è legittima la pretesa di questi ultimi nei confronti di un coniuge per l’adempimento delle obbligazioni assunte dall’altro in base a decisioni familiari prestabilite. A tal proposito, è fiorito un ampio dibattito in dottrina rispetto alla responsabilità solidale di entrambi ed alla natura del potere rappresentativo di ciascuno. • 18 Il matrimonio è un negozio giuridico e la legge prevede che i coniugi concordino tutte le decisioni che incidono sulla convivenza, sul tipo e sul tenore di vita e sul luogo di residenza comune. IL DIRITTO 19 CRAFT 20 CRAFT 21 IL DIRITTO 22 IL DIRITTO ARTICOLO 143 di Anna Cuomo Diritti e doveri degli sposi: il matrimonio secondo la costituzione italiana. Sapevate cosa dice l’articolo 143 del nostro codice civile? 23 IL DIRITTO Il matrimonio non è solo la festa, non è il sogno dell’abito bianco. È un passo importante, “il grande passo” si dice spesso. Ebbene, forse vale la pena rispolverare il senso giuridico di questo grande evento. Con il matrimonio il marito e la moglie acquistano gli stessi diritti e assumono i medesimi doveri. Dal matrimonio deriva l’obbligo reciproco alla fedeltà, all’assistenza morale e materiale, alla collaborazione nell’interesse della famiglia e alla coabitazione. Entrambi i coniugi sono tenuti, ciascuno in relazione alle proprie sostanze e alla propria capacità di lavoro professionale o casalingo, a contribuire ai bisogni della famiglia. Il principio della parità e della reciprocità nell’ambito dei rapporti tra i coniugi, prevista dall’art. 143 del Codice Civile è una delle pietre miliari della riforma del diritto di famiglia avvenuta nel 1975. Fino a meno di 40 anni fa, la legge imponeva una condizione subordinata per la moglie rispetto al marito nell’ambito della famiglia. In particolare, il marito era anche il capofamiglia ed aveva maggiore potere decisionale ed esercitava la patria potestà nei confronti dei figli e la potestà maritale nei confronti della moglie. La patria potestà e la potestà maritale risalivano al diritto romano e, malgrado tutti i cambiamenti avvenuti nella società nel corso del XX secolo, la famiglia patriarcale era il modello previsto dall’ordinamento italiano. Sicuramente il processo di emancipazione della donna e l’affermazione delle istanze femministe hanno determinato le premesse per una riforma globale della normativa in materia di diritto familiare in linea con i mutamenti sociali. L’art. 143 c.c. stabilisce, quindi, che i coniugi con il matrimonio acquisiscono “medesimi diritti e assumono medesimi doveri”. La parità non va intesa come uguaglianza, fermo restando la differenza e la complementarietà dei ruoli, ma va intesa, soprattutto, come pari dignità. All’epoca si trattò di una conquista importantissima, specie se si considera che grazie alla riforma del diritto di famiglia, dopo qualche anno fu abolito anche il cosiddetto delitto d’onore che vedeva quasi sempre come vittime proprio le donne. La legge, infatti riconosceva il movente dell’onore quale attenuante ai fini della riduzione della pena. Oggi le cose per fortuna, sono cambiate e i coniugi possono essere considerati entrambi come le colonne portanti della famiglia, all’insegna di un clima di comunione e di rispetto. Il matrimonio è un negozio giuridico, tutelato dall’ordinamento e può essere considerato come un vero e proprio patto tra i coniugi. Pur se gli effetti civili del matrimonio, in qualche modo si sovrappongono ad alcuni effetti del matrimonio religiosi, specie nel caso di matrimonio concordatario, in tale sede, si fa riferimento esclusivamente, alle norme giuridiche che regolano i rapporti tra coniugi. 24 “Con il matrimonio il marito e la moglie acquistano gli stessi diritti e assumono i medesimi doveri. Dal matrimonio deriva l’obbligo reciproco alla fedeltà, all’assistenza morale e materiale, alla collaborazione nell’interesse della famiglia e alla coabitazione” Art. 143 del codice civile. IL DIRITTO 25 IL DIRITTO Gli obblighi principali sono: Fedeltà Nel matrimonio la fedeltà è un obbligo per entrambi i coniugi. La relazione extraconiugale, che incide in maniera rilevante nel rapporto di fiducia e stima reciproca tra gli sposi, è considerata violazione a tale obbligo. L’adulterio non è più un reato punibile con il carcere dal 1968, quando le donne fedifraghe venivano condannate e gli uomini puniti con il carcere per concubinaggio. Oggi è solo un motivo per la richiesta di separazione e suo addebito, regolato dal Codice Civile. Vivere sotto lo stesso tetto I coniugi devono scegliere insieme l’abitazione dove andranno a vivere. L’abitazione rappresenta il luogo entro cui si svolge la maggior parte della comune vita familiare. L’allontanamento dal tetto coniugale senza “giusta causa” fa decadere il dovere di coabitazione che è collegato anche agli obblighi di assistenza e collaborazione familiare. Chi viola questo principio e si allontana di casa in modo definitivo, smettendo di prestare assistenza morale, materiale ed economica dovuta al coniuge o ai figli minori può essere soggetto ad una multa o anche al carcere. Condivisione dei bisogni familiari Entrambi gli sposi sono tenuti a contribuire alle necessità del nucleo familiare, in base alle risorse e alla capacità di lavoro, anche domestico, di ciascuno. Chi non tiene fede a questa promessa può rischiare anche la reclusione. Infatti, quando ci si separa o si divorzia, questo dovere non decade, ma va rispettato nei confronti di moglie e figli a carico. Ogni caso specifico è sottoposto all’autorità del giudice. Scelte di vita Marito e moglie devono scegliere di comune accordo i principi di vita e i valori sui quali sviluppare la propria famiglia, pur conservando la propria autonomia, per quanto riguarda le scelte di vita individuale. Se uno dei due sposi non è d’accordo su una decisione importante, ci si può rivolgere al giudice tutelare, che aiuterà a trovare un compromesso o a scegliere la decisione più adeguata per il bene della famiglia. Doveri verso i figli Entrambi i genitori hanno l’obbligo di mantenere, istruire ed educare i propri figli in base alla volontà di questi, alle loro inclinazioni e attitudini. Il mantenimento dei figli e del coniuge a carico, come detto, è importante e va rispettato per non incorrere anche in sanzioni di tipo penale. • 26 Marito e moglie devono scegliere di comune accordo i principi di vita e i valori sui quali sviluppare la propria famiglia, pur conservando la propria autonomia, per quanto riguarda le scelte di vita individuale. CRAFT 27 IL DIRITTO 28 IL DIRITTO FINCHÈ MORTE NON CI SEPARI di Tiziana Ruggiero “…fino a che morte non ci separi”: un’utopia? No, se si conoscono le cause più frequenti di separazione. Ce le illustra la matrimonialista Tiziana Ruggiero spiegandoci come proteggere il matrimonio. La coppia e la famiglia sono viste non più come simbolo di unione forte, ma come dinamiche mutevoli, a rischio di frattura e dissoluzione. A tutt’oggi, gli aspetti che concorrono a determinare la stabilità o, al contrario, la disgregazione del nucleo familiare sono molteplici e complessi. Vi sono unioni che falliscono malgrado le ottime premesse e le solide basi (economiche, psicologiche e sociali) su cui poggiano, mentre esistono matrimoni che “tengono nonostante i conflitti e le numerose crisi”. Sicuramente si è trasformato il contesto, l’idea di coppia, ma i desideri individuali più profondi sono sempre gli stessi.L’unione non sempre è vissuta secondo il giuramento che recita: fino a che morte non ci separi, ma secondo la formula: finché dura. La cultura italiana è cambiata: oggi la donna cerca di trovare un suo equilibrio come moglie, madre, lavoratrice nonché come persona. Si assiste ad un abbandono tardivo del nucleo familiare di origine e, forse, c’è una minore fiducia nella “ riuscita” del rapporto di coppia. Fino a qualche tempo fa, invece, si cresceva con l’idea del matrimonio come sacrificio, si rimaneva comunque insieme, anche se c’erano tradimenti e sofferenze e se l’amore e i rapporti erano venuti meno. Attualmente si sceglie la via più semplice (o almeno così appare inizialmente) non si tenta di capire, di trovare un punto di incontro, ma si tronca la relazione. Quello che sembra mancare non è la capacità di innamorarsi o di amare, bensì la volontà di comunicare e di crescere nel rispetto degli obiettivi, delle aspettative e dell’impegno profuso da ciascuno nella realizzazione di sé. Il rapporto di coppia non è più finalizzato solo alla procreazione, ma è fortemente connotato dall’affettività, dal desiderio e dall’intenzione di renderlo duraturo. 29 IL DIRITTO Proteggere il proprio matrimonio significa crescere insieme, confrontarsi attraverso un dialogo sincero e costruttivo, essere in grado di scambiarsi i ruoli, di condividere interessi, progetti, sogni e passioni. Bisogna, pertanto, coltivare costantemente il rapporto per evitare che si deteriori. Una vita a due è un continuo banco di prova: è necessario seguire i cambiamenti che man mano si presentano ed adattarsi ad essi al fine di un arricchimento reciproco. Vivere insieme non vuol dire fare le stesse cose, condividere necessariamente tutto (studio, lavoro, svago…) piuttosto significa percorrere la stessa strada conservando la propria individualità, non condurre l’esistenza l’uno in funzione dell’altro, ma mantenere i propri spazi vitali. Diversamente la relazione è destinata ad incrinarsi. L’assenza di colloquio, di momenti e gesti di affetto può portare a ricercare un appagamento sentimentale extra coniugale. Una delle principali cause di crisi del rapporto tra i coniugi è rappresentata proprio dal tradimento. L’infedeltà sottende il mancato rispetto della promessa di amore esclusivo verso il partner. Questi viene offeso nella dignità e nell’autostima annullando la fiducia su cui poggia il vincolo. Secondo la più antica e tradizionale giurisprudenza, il dovere di fedeltà doveva intendersi come l’obbligo reciproco di astenersi dall’intrattenere rapporti sessuali con terzi. L’orientamento giurisprudenziale recente ritiene, invece, che la fedeltà è posta a tutela della comunione di vita tra i coniugi, intesa quale impegno globale di devozione, estensibile a tutti gli aspetti della vita familiare. Fedeltà significa, dunque, lealtà e rispetto della personalità umana nell’ambito della famiglia. Sulla scorta di una così ampia nozione di fedeltà si è, quindi, delineato il pensiero della giurisprudenza secondo cui l’adulterio platonico è altrettanto mortificante per il partner, anche quando si tratti di una semplice infatuazione per una persona diversa con la quale non ci siano stati rapporti fisici. Un’altra causa di crisi è la violazione del dovere di coabitazione. La residenza familiare è il luogo in cui si realizza la comunione di vita e di affetti della famiglia. È possibile che i coniugi fissino la rispettiva residenza in luoghi distinti per ragioni di lavoro, di salute, per esigenze di studio, per la necessità di assistenza temporanea a terze persone senza che ciò debba compromettere l’unione della famiglia. Di contro, si determinano crisi coniugale e violazione del suddetto dovere allorché l’uno o l’altro assume un comportamento ingiustificato e reiterato di non volere fissare la residenza comune. La medesima conseguenza si determina anche in caso di allontanamento dall’abitazione coniugale senza alcuna motivazione plausibile, all’improvviso e senza concordarlo previamente con l’altro, magari al fine di vivere in piena libertà la propria relazione adulterina con un’altra donna (o un altro uomo). È inoltre capitato che donne in stato gravidico, allontanandosi repentinamente ed autonomamente, “senza chiedere il previo consenso dell’altro”, si siano rifiutate di fare ritorno al tetto coniugale per estromettere la figura paterna dalla vita del figlio. Ulteriori cause di rottura sono state individuate nel mancato rispetto della personalità dell’altro, della sua cultura e del suo temperamento; nel sottrarsi all’obbligo di comunicare notizie e circostanze relative alla propria sfera personale che possano incidere sulla vita familiare e sul suo indirizzo. Va ancora segnalata la carenza di attenzioni e conforto morale, di aiuto e sostegno anche di carattere economico nei confronti del coniuge, non solo in caso di difficoltà (come nell’ipotesi di malattia) ma pure nello svolgimento delle quotidiane incombenze familiari e lavorative. Infine, si rileva anche il disinteresse per la cura e l’educazione dei figli, ad esempio quando si tralascia completamente di condurli a scuola, a pratiche sportive e/o a relazioni amicali, prove evidenti, queste, di irresponsabilità ed inaffidabilità negli affetti familiari. • 30 IL DIRITTO 31 CRAFT 32 CRAFT 33 CRAFT 34 IL DIRITTO SOLIDARIETÀ TRA CONIUGI di Rosa Frullone Separazione o comunione dei beni? L’avvocato consiglia. Cosa dice la legge italiana e come scegliere prima del sì o anche dopo il sì. Ma davanti ad un notaio. 35 IL DIRITTO Lui si inginocchia, le porge l’anello e le chiede: “vuoi sposarmi?” Lei, con occhi lucidi e sorriso sognante, lo abbraccia forte e gli risponde “sì”… In un’atmosfera come questa, in cui i futuri sposi attendono con gioia di unire le loro vite e condividere tutto, sembra una profanazione parlare di scelta patrimoniale; eppure, a volte, questa scelta può divenire una garanzia per la famiglia futura. Quando ad esempio, uno dei coniugi svolga un lavoro che possa comportare grandi rischi economici potrebbe essere molto saggio chiedere che i beni del marito e della moglie restino separati. Per farlo bisognerà semplicemente dichiararlo. Basterà che i futuri coniugi, al momento delle pubblicazioni, o in sede di celebrazione del matrimonio, riferiscano all’officiante (Ufficiale di Stato Civile o Sacerdote, che annoterà la scelta nell’Atto di matrimonio) di voler scegliere il regime di separazione patrimoniale, con cui ognuno manterrà la titolarità esclusiva anche sui beni acquisiti anche durante il matrimonio. Tale decisione potrà, comunque, esser assunta anche successivamente alla celebrazione del matrimonio, con atto avente la forma di atto pubblico (redatto cioè dinanzi ad un notaio). La scelta della separazione dei beni tra i coniugi richiede necessariamente un’espressa dichiarazione perché in virtù della legge n.151 del 19 maggio 1975 ad ogni coppia che si unisce in matrimonio viene applicato automaticamente il regime patrimoniale della comunione dei beni. Nell’Italia del 1975 la società era composta prevalentemente da famiglie in cui il marito aveva un reddito da lavoro, mentre la moglie ne era priva, svolgendo il proprio lavoro all’interno della famiglia. In quel periodo vigeva il regime di separazione dei beni che di fatto poneva la moglie in uno stato di assoluta dipendenza economica dal marito, con mancato riconoscimento del valore del lavoro casalingo e materiale impossibilità di acquistare beni; peraltro anche dopo la morte del marito i beni venivano ereditati dai figli spettando al coniuge superstite solo l’usufrutto. Con la legge n.151/75 si volle dunque tutelare il coniuge ritenuto più debole, statuendo come tutti i beni acquistati dai coniugi entrassero automaticamente a far parte di un unico patrimonio comune di cui entrambi i coniugi risultassero proprietari al 50%, indipendentemente dall’apporto reale di ognuno. Specificamente, ricadono in comunione: • i beni acquistati congiuntamente o separatamente dai coniugi dopo il matrimonio; • le aziende gestite da entrambi i coniugi e costituite dopo il matrimonio; • gli utili ed incrementi di azienda di proprietà di uno solo dei coniugi anteriormente al matrimonio, ma gestita da entrambi; • i risparmi dei coniugi; • tutti i debiti contratti dai coniugi sia congiuntamente che separatamente. In virtù degli art. 177-178-179 dei codice civile (a cui si rimanda per l’elencazione specifica), alcuni beni sono espressamente esclusi dalla comunione come i beni di cui ciascun coniuge fosse titolare prima del matrimonio o quelli acquistati da uno dei coniugi per successione o donazione (salvo non sia espressamente dichiarato che sono attribuiti alla comunione). Infine in merito allo scioglimento della comunione dei beni, esso può avvenire oltre che per espressa volontà dei coniugi, anche per specifici eventi patologici relativi ad uno dei coniugi o al rapporto coniugale (morte di uno dei coniugi, annullamento del matrimonio, separazione personale, divorzio, accordo dei coniugi che decidono di cambiare regime, fallimento di uno dei coniugi, separazione giudiziale dei beni). Appare evidente come la scelta del regime patrimoniale sia una decisione importante per i coniugi ed è perciò fondamentale che anche su tali aspetti, squisitamente pratici, la coppia si confronti ed attraverso un dialogo costruttivo possa porre le basi per una solida convivenza futura. • 36 La scelta patrimoniale può divenire una garanzia per la famiglia futura. Con la legge n.151/75 si tutela il coniuge ritenuto più debole e si stabilisce che tutti i beni acquistati dai coniugi entrano a far parte di un unico patrimonio comune di cui entrambi i coniugi risultano proprietari al 50%. CRAFT 37 CRAFT 38 CRAFT 39 CRAFT 40 IL DIRITTO IO PRENDO TE di Daniela Martellotta Il matrimonio secondo il rito concordatario. Ovvero il sì degli sposi davanti alla Chiesa e allo Stato italiano. Cosa significa e quali documenti sono necessari per celebrarlo. 41 IL DIRITTO In Italia il maggior numero di matrimoni viene celebrato con il rito concordatario, nato dall’accordo tra Stato e Chiesa ed in virtù del quale gli sposi si impegnano sia davanti a Dio che davanti allo Stato. Quali documenti, i tempi e tutto ciò che c’è da sapere se scegliete di unirvi con questo tipo di rito. “…Prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita.” Questa formula letta dagli sposi prima dello scambio degli anelli è ritenuta da molti promessa fondamentale di ogni matrimonio, - ci spiega l’Avvocato matrimonialista Rosa Frullone - è invece una formula che contiene la volontà di impegnarsi, davanti a Dio, ad un legame indissolubile, ed è, perciò, pronunciata esclusivamente nelle cerimonie celebrate in Chiesa. Infatti quando il matrimonio si svolge in Municipio alla voce degli sposi si sostituisce quella dell’autorità comunale che dichiara “Ho letto agli sposi gli articoli 143, 144, 147 del Codice Civile e quindi ho domandato allo sposo se intende prendere in moglie la qui presente … ed alla sposa se intende prendere in marito il qui presente … ed avendomi ciascuno risposto affermativamente a piena intelligenza anche dei testimoni sotto indicati, ho pronunziato in nome della legge che i medesimi sono uniti in matrimonio”. “Siamo dunque in presenza di due diversi riti, - continua l’avvocato Frullone il primo quello religioso, durante il quale gli sposi confermano davanti a Dio la propria volontà di unirsi in matrimonio e nel secondo, il rito civile in cui i nubendi vengono uniti in nome della legge, impegnandosi innanzi allo Stato. Tuttavia il rito più celebrato in Italia è il cosiddetto r ito concordatario. Nel matrimonio con rito concordatario la cerimonia viene celebrata in Chiesa, ma affinché gli sposi siano ben consapevoli degli impegni che con tale rito assumono anche verso lo Stato italiano, l’officiante, dopo aver celebrato la funzione religiosa, procede alla lettura degli articoli del codice civile” – conclude l’avvocato. Il matrimonio religioso cattolico concordatario, che può essere scelto solo se entrambi gli sposi sono di fede cattolica, richiede almeno 6 mesi per preparare i documenti e frequentare il corso prematrimoniale e prevede un giuramento da effettuare davanti al sacerdote 90 giorni prima della data delle nozze. Per prima cosa i futuri sposi dovranno recarsi dal parroco della Chiesa dove hanno deciso di sposarsi e fissare una data. Nel momento in cui questa sarà stata concordata bisognerà provvedere a reperire tutti i documenti necessari. 42 Nel matrimonio con rito concordatario la cerimonia viene celebrata in Chiesa, ma affinché gli sposi siano ben consapevoli degli impegni che con tale rito assumono anche verso lo Stato italiano, l’officiante, dopo aver celebrato la funzione religiosa, procede alla lettura degli articoli del codice civile. IL DIRITTO 43 IL DIRITTO I documenti che andranno presentati al parroco della chiesa di residenza di uno dei due coniugi sono: Certificato Contestuale di battesimo e di cresima ad uso matrimonio, entrambi vengono rilasciati dalla parrocchia dove gli sposi hanno ricevuto questi sacramenti. Attestato di partecipazione al corso prematrimoniale che viene rilasciato dal parroco stesso al termine del corso. Se uno dei due coniugi ha vissuto in più parrocchie dopo i 16 anni, dovrà farsi rilasciare da ognuna di questa parrocchie l’attestato di stato libero ecclesiastico. Una volta consegnati i documenti al parroco questo diventerà il responsabile della Pratica di Matrimonio e procederà durante un incontro a verificare la ferma e libera volontà dei nubendi di contrarre il Sacramento del Matrimonio (Consenso religioso). Dopo il giuramento il sacerdote preparerà le pubblicazioni religiose che verranno affisse per otto giorni nelle parrocchie di appartenenza degli sposi e consegnerà loro il modulo necessario per effettuare il giuramento e le pubblicazioni presso il Comune. A questo punto gli sposi dovranno recarsi al Comune di residenza di uno dei due dove, muniti della Lettera e dei documenti di riconoscimento, sottoscriveranno “la Promessa di matrimonio civile” ovvero firmeranno una dichiarazione dove comunicano al Municipio l’intenzione di sposarsi in Chiesa. Riceveranno, così, il documento di Nulla Osta da riportare al Parroco e si faranno anche rilasciare il Certificato Contestuale (un certificato che riporta l’estratto dell’atto di nascita, la residenza, e la cittadinanza che va consegnato sempre al parroco unitamente agli altri documenti). Il comune, nel frattempo procederà con l’affissione delle pubblicazioni civili che rimarranno affisse per 8 giorni (nei comuni di residenza di entrambi gli sposi); nell’atto vengono indicate le complete generalità degli sposi ed il luogo dove verranno uniti in matrimonio. Alla fine degli otto giorni necessari le pubblicazioni verranno consegnate al sacerdote che rilascerà, finalmente agli sposi la pratica matrimoniale. La pratica va approvata dal Vicariato qualora il matrimonio avrà luogo in una Chiesa differente da quella di residenza e va poi consegnata al parroco che celebrerà le nozze. Una volta ricevuta tutta la pratica il parroco della chiesa prescelta per il matrimonio potrà rilasciare il suo ‘consenso religioso’, che conferma la data delle nozze. • 44 Una volta consegnati i documenti al parroco questo diventerà il responsabile della Pratica di Matrimonio e procederà, durante un incontro, a verificare la ferma e libera volontà dei nubendi di contrarre il Sacramento del Matrimonio (Consenso religioso). 45 46 ? IL DIRITTO L’INTERVISTA Prepararsi al matrimonio anche conoscendo il diritto italiano è un dovere per tutti gli sposi. Il parere della più nota matrimonialista d’Italia, Annamaria Bernardini de Pace. di Donatella Bernabò Silorata 47 IL DIRITTO L’abito bianco, la festa, il fotografo migliore e le bomboniere. Si pensa a tutto quando si decide di sposarsi. Ma non a quello che conta di più: che cos’è il matrimonio e cosa significa sposarsi? Sono gli sposi consapevoli dei loro diritti e dei loro doveri soprattutto riguardo ai figli che verranno? Lo abbiamo chiesto all’avvocato Annamaria Bernardini De Pace, tra le più note matrimonialiste d’Italia, autrice di numerosi libri e saggi, specializzata nel diritto della persona e della famiglia. Avvocato Bernadini de Pace nella sua lunga esperienza di matrimonialista, può dirci quanto sono preparare oggi le coppie che vanno a contrarre matrimonio? Purtroppo pochissimo. Nella maggioranza dei casi sono del tutto impreparate sull’argomento. I giovani si sposano senza sapere cos’è il matrimonio e cos’è la genitorialità. Non conoscono gli articoli del codice civile né tantomeno gli obblighi nei riguardi dei figli. Oggi si parla tanto di bi-genitorialità, di diritto dei figli. Cosa dovrebbe sapere una coppia di futuri sposi e genitori? Dico spesso nelle mie conferenze che, così come occorre prendere la patente per guidare un’automobile, bisognerebbe prendere una patente per diventare genitori. I figli non sono “pezz’ e core”, sono soggetti giuridici con precisi diritti che spesso i genitori ignorano. Hanno diritto alla bi-genitorialità ovvero ad avere un padre ed una madre. Dal canto loro, i genitori hanno il dovere, l’obbligo, di educarli, formarli secondo le loro inclinazioni, sino a renderli autonomi. In parole semplici un padre ha gli stessi doveri di una madre, anche alzarsi di notte per dare un biberon. E una madre deve imparare a separarsi da un figlio, solo così lo renderà autonomo. Vuol dire che è necessario un corso prematrimoniale di taglio giuridico? Ne sono convinta e tante volte mi sono resa disponibile, anche nella mia parrocchia, ma senza incontrare il favore del parroco. Oggi è obbligatorio il corso prematrimoniale in chiesa che in realtà serve a poco perché affronta solo il matrimonio come sacramento e giuramento davanti a Dio, tralasciando tutta la parte giuridica che è importantissima. Purtroppo mi capita di intervenire nelle coppie ormai in fase patologica, quando ormai è tardi. Ma sono convinta che una adeguata preparazione in fase prematrimoniale potrebbe scongiurare molte separazioni oggi. Cosa suggerirebbe oggi ad una coppia che ha deciso di sposarsi e fissato la data delle nozze? Innanzitutto di leggere, di informarsi. Non esistono corsi giuridici prematrimoniali, ma attraverso internet, i giornali e una buona televisione si possono acquisire tante informazioni. Esistono saggi e libri molto utili e inviterei la coppia a spendere qualche soldo in meno per il ricevimento e qualche soldo in più per la loro preparazione. Ne guadagnerà il futuro della coppia e della famiglia. • 48 IL DIRITTO 49 50 IL DIRITTO PARITÀ FRA CONIUGI? di Titti Troianiello La parità tra i coniugi costituisce un argomento in cui la discussione è ancora molto aperta, nonostante i numerosi interventi legislativi che si sono avvicendati sul punto. Nella famiglia il rapporto di parità tra i coniugi è un discorso delicato, in quanto investe i legami affettivi tra gli stessi. Con la riforma del diritto di famiglia, avvenuta nel ’75, la condizione della donna è radicalmente cambiata: è stata abolita la figura del capo famiglia, che rimane solo ai fini anagrafici, e la donna e l’uomo hanno pari diritti e doveri, ma la famiglia resta uno dei luoghi in cui è più difficile far valere i propri diritti. Si è percorsa molta strada verso la parità tra i coniugi: la residenza è scelta di comune accordo tra gli sposi, entrambi i genitori esercitano la potestà sui figli, entrambi devono provvedere al mantenimento della famiglia. Ma tanto non basta; esistono ancora vistose discriminazioni di cui due sono sicuramente emblematiche: il cognome materno e il lavoro casalingo. Abbiamo una sentenza abbastanza recente della Corte Costituzionale del 2006, che, pur definendo l’attuale sistema di attribuzione del cognome retaggio di una concezione patriarcale della famiglia e di una tormentata potestà maritale, ha rigettato la possibilità di attribuire il solo cognome materno al figlio, benché, nel caso specifico la richiesta fosse stata formulata da entrambi i coniugi. Quanto al lavoro casalingo, un’interessantissima sentenza del 30 settembre 2010 della Corte di Cassazione non ha riconosciuto un valore specifico al lavoro casalingo svolto da una moglie ai fini della ripetizione della metà del controvalore in danaro di un immobile costruito sul suolo del marito in regime di comunione dei beni. È evidente che le riforme non sono sufficienti, in quanto i magistrati, al di là delle ovvie considerazioni sulla vetustà di certi istituti, non possono andare oltre il dettato normativo. Sono necessarie nuove leggi, che, rimuovendo ostacoli obsoleti, determinino una parità sostanziale e non solo formale. • 51 52 FAMIGLIA NUOVA GENITORIALITÀ di Daniela Martellotta Il passaggio da coppia a famiglia: quando si è pronti e come fare a capirlo. Non esiste un libretto di istruzioni, piuttosto poche basilari domande da porsi. E il consiglio di un esperto che ci parla di “bi-genitorialità”. 53 FAMIGLIA Congratulazioni e figli maschi …. questo l’augurio più diffuso durante i festeggiamenti del matrimonio. Ed è la procreazione la naturale evoluzione di una coppia: incontrarsi, amarsi, sposarsi, diventare genitori. La nascita di un figlio è un evento importante, un momento unico nella vita di una coppia, talmente unico che spesso provoca grosse turbolenze poiché in ballo ci sono grandi cambiamenti e la perdita di equilibri da tempo consolidati. La notizia di aspettare un figlio, anche nel caso questo sia stato fortemente voluto, porta con sé una serie immensa di emozioni fortissime: gioia infinita ma anche grande paura, ansia e timore di non essere all’altezza. “Come sarò come genitore?”, “Riuscirò ad amarlo come necessita?”, “Come sarà questo bambino?”, “Che ne sarà della vita di coppia?”. Nessun genitore nasce con il libretto d’istruzioni, ecco perché non si sa mai davvero a cosa si va incontro. Non tutti hanno la percezione che per la prima volta nella vita di un individuo non si è più soli e che la propria esistenza è legata per sempre a quella di un altro. Siamo certi che diventare genitore sia qualcosa alla portata di tutti? Pensiamo di sì ma pensiamo anche che sia molto importante prepararsi all’evento e sapere a cosa si va incontro. E qual è il momento migliore per diventare genitori? Intanto dal punto di vista fisico il periodo migliore per la procreazione per la donna è prima dei 30 anni. In quel momento la donna è all’apice della fertilità, mentre dopo i 30 anni la gravidanza diventa più difficile. Secondo alcuni studiosi intorno ai 30-35 anni la donna può rimanere incinta ma ci mette due mesi in più. Per quanto riguarda gli uomini invece la soglia di fertilità rimane compresa fra i 35-40 anni. E’ quanto emerge dalla ricerca pubblicata sull’autorevole rivista Human Reproduction, e condotta in collaborazione tra il National Institute of Environmental Health Sciences del North Carolina e l’università di Padova. Questo fisicamente, ma quando una coppia può dirsi pronta ad accogliere un figlio? 54 55 FAMIGLIA Secondo gli psicologi siamo adatti a diventare genitori quando abbiamo raggiunto una piena consapevolezza di noi stessi e quando abbiamo imparato davvero ad amarci e ad accettarci per quello che siamo. Questo rappresenta il punto fondamentale da cui partire prima di decidere di mettere al mondo un figlio. Bisogna, poi, essere capaci di fare delle rinunzie perché quando arriverà in casa un cucciolo di rinunzie ce ne saranno tante da fare, essere in grado di mettere in secondo piano i propri bisogni e le proprie ambizioni per dedicarsi ai bisogni dei figli. E poi ci deve essere una grande stabilità della coppia, una stima reciproca e una reciproca divisione dei compiti. Il fatto che uno dei due coniugi non è realmente pronto a diventare genitore diventa motivo di forti crisi che scaturiscono, spesso, nella separazione di fatto. “Oggi è fondamentale il criterio di Bi-Genitorialità tanto che a livello giuridico ormai questo è fuori discussione” – ci spiega l’Avvocato matrimonialista Rosa Frullone. “Nelle cause di separazione ormai la formula vincente è l’affido congiunto perché il figlio ha bisogno di entrambi i genitori sempre e comunque. Questo perché quando si diventa genitori si assume un dovere fondamentale ed irrinunciabile di protezione dei figli, al di sopra di tutto. Le separazioni oggi - continua l’Avvocato - derivano proprio dal fatto che uno dei due genitori non è cresciuto, non è in grado di assumersi le proprie responsabilità, non è in grado di educare i figli, diventando quindi un peso e non un aiuto per l’altro coniuge che dovrà così farsi carico di tutto nel difficile compito di allevare ed educare la prole”. Prima di mettere al mondo un bambino, dunque, bisogna essere certi di poter confidare nel partner perché per fare i genitori bisogna essere in due. Fatevi delle piccole domande, provate a chiedervi se siete disposti a rinunciare a tutto per un figlio. Se la vostra risposta è sì e anche quella del vostro partner allora è deciso: CONGRATULAZIONE e figli maschi! • 56 CRAFT 57 CRAFT 58 CRAFT 59 FAMIGLIA RAGAZZO PADRE di Claudia Colella Quando è il papà a fare l’acrobata. Tra impegni di lavoro, doveri familiari e voglia di stare con i figli. Non solo necessità, ma piacere nel sentirsi protagonisti della vita dei propri bambini. 60 FAMIGLIA 61 FAMIGLIA Il ruolo dell’uomo è cambiato e con esso si è trasformato il rapporto con i figli. Non solo capofamiglia, manager, avulso dal contesto familiare, ma sempre più spesso papà a tempo pieno. La conferma viene dall’ultima ricerca dell’Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori (Isfol), che registra in Italia oltre 30.000 “padri casalinghi” ufficialmente registrati alle associazioni di pertinenza. Anche Assofamiglia conferma: c’è un grosso cambiamento culturale in atto, una nuova cultura della paternità. Insomma cosa sta accadendo? I papà riscoprono l’importanza e il piacere di essere genitori, di occuparsi dei figli, già dalla nascita. Se infatti un tempo il ruolo di allevare un bebè era appannaggio femminile, ora i tempi, la parità dei sessi e le donne sempre più impegnate lavorativamente hanno catapultato i papà al centro dell’arena: pannolini, pappine, accompagnamenti a scuola e in palestra sono ormai diventate attività ricorrenti nelle agende degli uomini che partecipano anche volentieri all’organizzazione della vita familiare. Il fenomeno è molto più evidente nelle coppie giovani dove è molto sentita la nuova cultura di paternità: la cura dei figli è dunque ormai estesa anche a molti padri, che sempre più ne vogliono condividere la fatica ma anche le emozioni e le soddisfazioni. Ecco allora padri che sanno cavarsela tra biberon e pannolini ma anche padri che vanno ai colloqui con gli insegnanti, seguono i figli nei compiti, curano la loro alimentazione, li accompagnano a fare compere o alla partita… I tempi insomma cambiano e anche i ruoli di genitori. Se parliamo con uomini che hanno vissuto la paternità almeno venti, trenta anni fa, ascolteremo testimonianze di persone che non hanno mai cambiato un pannolino, che non hanno idea di cosa voglia dire scaldare un biberon o dare una pappina. Infatti, fino a qualche anno fa, la figura dell’uomo era rilegata ai margini della famiglia e delle attività che ruotavano intorno alla vita di un bimbo: il papà rientrava tardi la sera dal lavoro e, nel tempo libero, era probabilmente impegnato in raduni “tra maschi” o lavori extra per far quadrare i conti e le spese a fine mese. La mamma, pertanto, era l’unica e sola responsabile della casa e della famiglia. Oggi la donna ha un suo impegno nella società e nel lavoro; ha una sua identità professionale che la colloca allo stesso livello dell’uomo in tutto e per tutto. Gli stipendi in casa (almeno nell’80% dei casi) sono due e si è quindi in due ad organizzarsi per le faccende domestiche e per la quotidianità dei figli. Se il papà porta a scuola i bimbi la mattina, sarà poi la mamma ad andarli a prendere, magari nella pausa pranzo, per poi portarli a fare l’attività sportiva dove il padre li prenderà, a fine giornata, per riportarli a casa dove tutto il nucleo si riunirà. che si riflette all’interno della coppia. La realizzazione di una più equilibrata distribuzione delle responsabilità familiari all’interno della coppia è un’importante frontiera per l’armonizzazione del rapporto tra la professione e la vita familiare di uomini e donne. La direttiva europea sui congedi, le leggi statali e regionali vanno nella direzione di rendere più facile la partecipazione al lavoro di chi ha figli piccoli, assicurando nel contempo continuità e qualità di cura ai bambini e armonia di coppia. • 62 L’ultima ricerca dell’Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori (Isfol) registra in Italia oltre 30.000 “padri casalinghi”: pannolini, pappine, accompagnamenti a scuola sono diventate attività ricorrenti nelle agende degli uomini che partecipano all’organizzazione della vita familiare. GENITORI E FIGLI 63 CRAFT 64 CRAFT 65 CRAFT 66 FAMIGLIA IN TRE ALL’ALTARE di Daniela Martellotta Quando il matrimonio coincide con la nascita di un figlio. Equilibri in riassetto, ormoni impazziti, ansie e paure. Due rivoluzioni in atto nello stesso momento! 67 FAMIGLIA “Ci sposiamo e diventeremo genitori!”. Un annuncio davvero importante che lascerà parenti ed amici a bocca aperta, ma sono sempre di più le coppie che vivono contemporaneamente i due eventi più importanti: il matrimonio e la nascita di un figlio. Un tempo c’era il cosiddetto “Matrimonio riparatore”, quando si scopriva di aspettare un bambino prima del matrimonio e subito si correva al riparo organizzando le nozze in un baleno. Oggi, ovviamente, non c’è più questa necessità. Quello che si verifica è una situazione opposta dato che spesso la coppia indugia a concretizzare la propria unione e a mettere su famiglia: “prima mi devo laureare, poi devo pensare alla carriera, poi godiamoci la libertà, poi non mi sento pronto ad assumermi maggiori responsabilità”. Ecco che il tempo passa, l’orologio biologico avanza e ci si ritrova ormai grandi e con poco tempo a disposizione per diventare genitori. Il problema è avvertito soprattutto dalle donne. A questo punto si vuole tutto e subito, non c’è più tempo, e allora molte coppie si ritrovano ad organizzare matrimonio e lieto evento in men che non si dica. Si tratta di due vere e proprie rivoluzioni che porteranno scompiglio nella coppia all’ennesima potenza, ma anche gioia immensa ed emozioni di ogni tipo. Due individui distinti e separati improvvisamente si ritrovano uniti in matrimonio e genitori. “Entrambe le situazioni possono essere definite transizioni e come tali costituiscono il passaggio da una condizione conosciuta e assodata ad una situazione ignota che crea timori di ogni genere”, ci spiega la dott.ssa Maria Cristina Magni, psicologa e psicoterapeuta della Gestalt. “Per la donna la vita comincia a cambiare già durante il periodo della gestazione perché ha la percezione della trasformazione in atto guardando il suo corpo che cambia durante i nove mesi dell’attesa. La donna si prepara così a diventare mamma e ad avere un approccio diverso con sé stessa, con il partner e con il mondo. Sbalzi ormonali, mille paure, emotività alle stelle per l’anticamera del terremoto che di lì a poco avverrà nella sua vita e in quella del compagno”. “Non solo, - continua la dott.ssa Magni - la mamma è la prima figura importante nella vita di un bambino e il suo ruolo è duplice, all’inizio ne deve garantire la sopravvivenza, 68 69 FAMIGLIA Quando il matrimonio coincide anche con la nascita di un figlio allora è una doppia rivoluzione per la donna e la coppia. È bene prepararsi e non sottovalutare i cambiamenti emotivi e l’organizzazione pratica. 70 feto e neonato dipendono in tutto e per tutto dalla figura materna e in seguito deve aiutare il piccolo a raggiungere la sua autonomia, a diventare indipendente e a distaccarsi da lei. Ciò è una situazione non sempre facile da accogliere. Durante la gravidanza la donna deve ricevere un aiuto importante da chi le sta accanto in particolare dal partner che condivide con lei questo momento e, se è possibile, dalla mamma che può aiutarla a comprendere, grazie alla sua esperienza, cosa le sta accadendo intorno e cosa l’aspetta. Nell’uomo il processo per il raggiungimento della piena consapevolezza di essere padre è qualcosa di più lungo e lento, ma la sua presenza è fondamentale per la futura mamma, che non deve sentirsi sola e deve avvertire il suo sostegno in tutte le fasi della gravidanza”. Secondo la psicologa, dunque, bisogna lavorare per trovare un’intesa e un riassetto all’interno della coppia e per affrontare nel migliore dei modi i due eventi. Ogni cambiamento è accompagnato da idee e aspettative che spesso vengono disattese: il matrimonio lo si vede come una liberazione e come il raggiungimento di un’autonomia dalla famiglia d’origine, il raggiungimento di una certa intimità di coppia, la condivisione di progetti e valori comuni. Si è spesso convinti che il matrimonio e la nascita di un figlio siano due momenti felici che non potranno mai scalfire l’intesa con il partner, che l’istinto di genitore nasca in automatico con l’arrivo del cucciolo. Tutte queste idee non sempre si realizzano ed ecco che nascono le prime incomprensioni e le prime frustrazioni. Come vivere, dunque, questi due momenti al meglio, come ritrovare gli equilibri perduti, come raggiungere una nuova dimensione di coppia e di famiglia? Bisogna lavorare insieme, spiega la psicologa, bisogna stabilire delle nuove regole di coppia e procedere in contemporanea verso nuove consapevolezze per trasformare la coppia da un punto di vista coniugale e genitoriale: dialogare, confrontarsi e far capire all’altro di cosa si ha bisogno, quello che ci aspettiamo e come intendiamo impostare la vita familiare e coniugale. Non bisogna fare l’errore di dare tutto per scontato, di aspettarsi che la moglie o il marito comprenda da solo cosa vorremmo, evitiamo i silenzi che si tramutano spesso in rancori nascosti. Solo così metteremo solide basi su cui costruire un rapporto stabile e duraturo.• CRAFT 72 CRAFT 73 CRAFT 74 CRAFT 75 CRAFT 76 CRAFT 77 78 WELLBEING NO-STRESS di Daniela Martellotta Disintossicarsi e ritrovare bellezza ed energia: questo il diktat prima delle nozze. Via libera dunque a scrub, sauna e massaggi. Dove? Ecco tre indirizzi da non perdere in Campania per una pausa di autentico relax. 79 WELLBEING LE SPA / La luxury SPA del Romeo hotel No-stress, è questa la parola d’ordine a pochi giorni dal sì. Rilassarsi prima del grande evento è importante. Fa bene allo spirito e al corpo, riattiva l’energia vitale che è in noi e ci rende più belle. L’ideale sarebbe regalarsi almeno una settimana di coccole e remise en forme, e non è necessario partire ed andare lontano. In città e negli immediati dintorni le offerte sono tante e molte sono confezionate ad hoc per i futuri sposi, sia per lei che per lui. Dalla formula Day-spa al weekend di bellezza (anche come idea per un originale addio al nubilato). L’ultima novità in fatto di benessere è senza dubbio la Dogana del Sale, la luxury spa di Romeo hotel, esclusivo cinque stelle di design di Napoli. La spa si articola su una superficie di mille metri quadrati di puro design e tecnologia all’avanguardia con luci che cambiano intensità e colore, pareti d’acqua e materiali tattili. I trattamenti personalizzati rilassanti e detossinanti sono tanti e sono da abbinare al percorso benessere nella “zona umida” composta da sauna finlandese, bagno turco, thepidarium con pareti di sale rosa dell’Himalaya, frigidarium a cascata di neve, percorso Kneipp, tre mini pool idromassaggio con fondo in mosaico di oro bianco. Un toccasana è la Stanza del sale, uno spazio interamente rivestito di sale bianco dove si respira 80 CRAFT 81 WELLBEING LE SPA / Un trattamento presso la SPA dell’hotel Raito. sale micronizzato allo stato puro con effetti drenanti e decongestionanti (www.doganadelsale.it). Il consiglio è di iniziare la propria giornata di remise en forme sempre con uno scrub per rimuovere le cellule morte e le tossine, poi una sauna o un bagno turco, una pausa di relax con tisana o centrifuga di frutta e quindi un meraviglioso massaggio agli olii essenziali. Per un trattamento di coppia da sogno l’Hotel Raito è un indirizzo speciale nell’incanto della Costa d’Amalfi, a pochi chilometri dalla bella Vietri sul Mare (www.hotelraito.it). Qui ci si lascia coccolare con i trattamenti dell’esclusiva ExPure SPA: trattamento viso personalizzato, trattamento esfoliante corpo, epilazione, maschera nutriente mani, manicure SPA, pedicure SPA, scrub piedi, massaggio Total Body, massaggi antistress e 2 ingressi con percorso benessere (piscina interna riscaldata con idromassaggio, doccia emozionale cromo-terapica, sauna, bagno turco, solarium, relax con tisana). Altro indirizzo per ritrovare bellezza e benessere è il Savoy Beach hotel di Paestum dove potrete immergervi nella piscina coperta riscaldata a 37 gradi con idromassaggio o provare il bagno turco energizzante, qui tutto è stato studiato per una vacanza ritemprante, per un piacere multisensoriale e per cacciare via lo stress di tutti i giorni (www.savoybeachhotel.it). • 82 CRAFT 83 CRAFT 84 CRAFT 85 TIPS Ischia Chiesa di Santa Maria del Soccorso. 86 TIPS IN CHIESA di Daniela Martellotta A picco sul mare o in pieno centro, stile gotico o marinaro: da Capri a Procida, passando per il duomo di Napoli e la Costa d’Amalfi, ecco le Chiese più belle e suggestive della Campania. Dove il sì diventa speciale. 87 TIPS DUOMO DI NAPOLI /Cappella di San Gennaro, Cupola del Lanfranco Secondo le ultime statistiche i matrimoni con rito civile sono più diffusi rispetto a quelli religiosi. Questo per tre motivi principali: un iter burocratico molto più veloce, un costo più contenuto e, non ultimo, la mancanza di fede da parte di uno dei coniugi. Ciononostante sono ancora tante le coppie che vogliono solennizzare il loro sì al cospetto di Dio tra gli affreschi e le sculture di una bella chiesa di città o tra le vetrate e le volte di una piccola chiesa di campagna. In Campania sono tante, anzi tantissime le chiese tra le quali scegliere per celebrare la cerimonia: cattedrali maestose, piccole chiese in costiera o romantiche chiesette a picco sul mare, tutto dipende dallo stile prescelto per le nozze, dal numero di invitati che interverranno e dal gusto dei promessi sposi. Se desiderate unirvi in matrimonio a Napoli il Duomo della città è una chiesa imponente e dal forte valore evocativo: qui sono custodite le reliquie di San Gennaro, il Santo Patrono della città. Mix straordinario di stili e decorazioni – dal gotico al barocco - il Duomo sorge in un semplice slargo dell’omonima via e rappresenta una delle costruzioni religiose più importanti della città. Sempre a Napoli potrete scegliere di sposarvi nella bellissima basilica di Santa Chiara – il monastero decantato anche in una bella e antica canzone napoletana - che risale al 1300 e che fu edificata per volere di Roberto D’Angiò. Inizialmente eretta in stile gotico, Santa Chiara ha subito una serie di trasformazioni e restauri di chiaro stampo barocco. Alla chiesa si accede da un bellissimo portale gotico del Trecento, mentre l’interno è costituito da un’unica navata centrale con dieci cappelle per lato dove vengono conservate le reliquie e le tombe di nobili famiglie napoletane. Il pavimento della basilica è spettacolare ed è stato disegnato da Ferdinando Fuga. Il famoso chiostro delle clarisse, decorato da preziose e bellissime maioliche, sarà una memorabile location dove potersi intrattenere subito dopo la cerimonia nuziale. Se amate il mare e le isole potrete scegliere di celebrare le nozze nella splendida Chiesa della Madonna del Soccorso, anche detta S. Maria della Neve, che sorge a Forio d’Ischia. Si tratta di un vecchio convento di frati Eremitani che risale 88 TIPS CHIESA DI SANTA CHIARA / Napoli. Il chiostro della chiesa, di matrice gotica, fu del tutto ristrutturato da Domenico Antonio Vaccaro nel 1742 che ne rivestì la struttura con preziose “riggiole” maiolicate 89 TIPS CAPRI /Chiesa di Santa Sofia alla metà del trecento. E’ una chiesetta molto romantica e suggestiva mix perfetto tra stile greco-bizantino e mediterraneo, senza fronzoli e decori eccessivi, sulle colonne e alle pareti modellini di navi ed ex voto lasciati da marinai, pescatori e fedeli molto devoti alla Madonna del Soccorso. La chiesa si erge su una roccia a picco sul mare e offre, quindi, un panorama spettacolare. Nei giorni più limpidi si può vedere in lontananza anche l’isola di Ventotene. A Capri, invece, c’è la Chiesa di Santa Sofia che fu eretta nel ‘500 e che si affaccia solenne sulla piazzetta di Anacapri. La bellissima facciata si staglia decisa nel blu del cielo caprese ed è in perfetto stile barocco. Altra isola di Napoli, altra bellissima chiesa: la Chiesa della Madonna delle Grazie a Procida. Risalente al Seicento questa è una tipica chiesa barocca con pianta a croce greca con un braccio trasversale più ampio e custodisce al suo interno una preziosissima tela del XVIII secolo che raffigura l’Immacolata con Santa Lucia e San Gaetano da Tiene. E infine in costiera sono tante le chiese che si affacciano sul mare e che donano un’atmosfera suggestiva e romantica alla funzione, già di per sé carica di emozioni. Il Duomo di Amalfi è rinomato nel mondo e viene scelto spesso da sposi d’oltreoceano che pur di dire sì nell’incanto della nostra regione non badano a spese e offrono il viaggio e la sistemazione in albergo a tutti gli invitati. Il Duomo costituisce il monumento principale di Amalfi e vi si accede tramite un’ampia e suggestiva scalinata. Fu eretto nel IX secolo, ma è stato più volte restaurato e ricostruito tanto che conserva della struttura originaria solo il campanile e il chiostro del Paradiso con portico arabeggiante. L’interno a tre navate è stato ricostruito in stile barocco e sull’altare maggiore si impone una grande tela raffigurante Sant’Andrea Apostolo, patrono di Amalfi, dei pescatori e dei marinai. Bellissimo, infine, è il prezioso portone in bronzo realizzato a Costantinopoli intorno al 1066. Qualsiasi sia la chiesa o la basilica o il monastero che farà da location al vostro matrimonio, ricordate che è sempre bene lasciare un’offerta libera che serve a coprire le spese per la cerimonia (luci, addobbi, riscaldamento ed altro) con l’esclusione dei fiori che sono a carico degli sposi. E’ probabile che le chiese di maggiore interesse siano oberate di prenotazioni per cui varrà la pena prenotarsi molto in anticipo per evitare di dover rinunciare alla chiesa dei sogni o alla data stabilita. • 90 TIPS CHIESA DELLA MADONNA DELLE GRAZIE / Procida. Alle pendici della Terra Murata la chiesa risale al 1679 è un edificio tipico dell’età barocca. 91 CRAFT 92 CRAFT 93 CRAFT 94 CRAFT 95 WELLBEING DIETA ALLA FRANCESE di Daniela Martellotta Il dilemma è perdere i chili di troppo senza perdere tono. Si chiama “Protal” ed è la dieta inventata dal francese Pierre Dukan: è la dieta più in voga del momento, quella scelta anche dalla bella Kate per arrivare in forma al sì reale. 96 WELLBEING I 100 alimenti della Dieta Dukan Carni e Frattaglie 1. Bistecca di manzo 2. Filetto di manzo 3. Lombata 4. Roast beef 5. Bistecca di girello 6. Lingua 7. Bresaola 8. Scaloppa di vitello 9. Braciola di vitello 10. Rene 11. Fegato di vitello 12. Fette di prosciutto precotte 13. Fette di pollo e tacchino precotte 14. Pancetta magra 15. Cacciagione 16. Coniglio o lepre. Pesce 17. Spigola 18. Merluzzo 19. Granchio o bastoncini di polpa di granchio 20. Sogliola limanda 21. Sogliola 22. Muggine grigio 23. Eglefino 24. Nasello 25. Halibut 26. Aringa 27. Sgombro 28. Coda di rospo 29. Passera di mare 30. Merluzzo giallo o merluzzo carbonaro 31. Trota arcobaleno / trota salmonata 32. Triglia 33. Salmone 34. Salmone affumicato 35. Sardine 36. Orata 37. Pesce skate 38. Pesce spada 39. Tonno, 40. Rombo 41. Merlango 42. Uova di pesce. Frutti di mare 43. Calamari 44. Molluschi 45. Vongole 46. Granchio 47. Aragoste 48. Gamberi della Baia di Dublino 49. Astice 50. Gamberi del mediterraneo 51. Cozze 52. ostriche 53. Gamberi 54. Mazzancolle 55. Scampi 56. Lumache di mare. Pollame e uova 57. Pollo 58. Pulcini 59. Fegato di pollo 60. Faraona 61. Struzzo 62. piccione 63. Quaglia 64. Tacchino 65. Uova di gallina 66. Uova di quaglia. Prodotti caseari non grassi 67. Ricotta magra 68. Formaggio fresco non grasso 69. Yogurt greco non grasso 70. Formaggio quark magro 71. Latte scremato 72. Tofu 73. Carciofi 74. Asparagi, 75. melanzane 76. Barbabietola rossa 77. Broccoli/broccoli viola 78. Cavoli 79. Carote 80. Sedano 81. Cicoria 82. Zucchine 83. Cetrioli 84. Finocchio 85. Fagiolini 86. Porro 87. Funghi 88. Cipolla 89. Palmito, 90. Peperoni 91. Zucca, 92. Ravanello 93. Rabarbaro 94. Foglie di insalata 95. Semi di soia 96. Spinaci 97. Rutabaga 98. Bietole 99. Pomodori 100. Rape 97 WELLBEING Ormai manca poco, la data importante si avvicina e avete pensato a tutto, bomboniere, partecipazioni, inviti, fotografie, ricevimento e musica, ma avete tralasciato un particolare importante: voi stesse. Lo stress dell’organizzazione, le fatiche e l’ansia del grande giorno, forse avete esagerato un po’ con il cibo e ora c’è qualche chilo che appesantisce la vostra silhouette e la tensione fisica vi si legge in faccia …. non va bene! Occorre perdere peso, senza però perdere tono. Un metodo c’è e si chiama Dukan. È la dieta più in voga al momento e prende il nome dal suo inventore, il dottore Pierre Dukan, specialista in comportamento alimentare e autore di numerosi libri di dietetica. E’ la dieta seguita dalla bellissima principessa Kate prima del sì reale che ha tenuto incollati alla tv migliaia di telespettatori. Non solo la principessa ma anche la mamma e l’ormai famosa sorella Pippa hanno seguito il regime alimentare del Dottor Dukan e gli effetti li abbiamo visti tutti: una silhouette perfetta per la sposina, per la suocera del principe e per la bella cognatina strizzata in un seducente vestito bianco che, al momento dell’ingresso in chiesa, ha mostrato al mondo il suo lato b. In che consiste la dieta Dukan? Perdere peso e tonificare in maniera naturale facendo incetta di alimenti base della nostra alimentazione come carne e verdure ma, e qui sta la novità, in ABBONDANZA. La dieta è suddivisa in 4 fasi: la prima fase, definita di “attacco” che promette risultati immediati e la perdita di due o tre chili. Durante questa fase la dieta è composta da 72 alimenti tutti a base di proteine pure. La seconda fase, detta di “crociera”, è la fase che vi traghetterà al peso ideale e prevede l’alternanza di pure proteine (giornate PP) e giornate dove le proteine vengono affiancate da 28 tipi di verdure (giornate PV). E’ la fase più lenta e in media si perdono 1,2 chili a settimana. Segue la fase di “consolidamento”, fondamentale per non buttare al vento mesi di duro lavoro, segna il ritorno verso un’alimentazione equilibrata che ha lo scopo di consolidare il peso ottenuto. Durante questa periodo vengono reintegrati alcuni alimenti di piacere, come pane, formaggi, frutta e farinacei da consumare solo per due pasti a settimana, i pasti di gala, come li definisce il famoso dietologo. Infine la quarta fase, detta di “stabilizzazione”, che si dovrà seguire a vita. Durante la fase di stabilizzazione si potrà mangiare ciò che si vuole a patto che un giorno a settimana si mangino solo cibi proteici. Inoltre bisogna abbinare un po’ di attività fisica. Da Jennifer Lopez a Giselle Bundechen, sono tanti i vip e le persone comuni che hanno seguito questa dieta e che ne sono rimasti soddisfatti, ma ci sono anche critiche ed esperti che giurano che questo tipo di regime alimentare alla lunga può portare problemi di salute, come l’aumento del colesterolo. La cosa migliore è di affidarsi alle cure di un buon nutrizionista e non ridursi all’ultimo momento con il rischio di effettuare diete troppo drastiche e pericolose. Fondamentale, poi, è bere tanto, almeno due litri di acqua al giorno, su questo sono concordi tutti i medici, vi aiuterà ad eliminare i liquidi in eccesso e arrivare, così, al grande giorno asciutte e in forma smagliante. • 98 Perdere peso e tonificare in maniera naturale facendo incetta di alimenti base della nostra alimentazione come carne e verdure. La dieta prevede 4 fasi: la prima di “attacco”, la seconda di “crociera”, quindi la fase di “consolidamento” e l’ultima di “stabilizzazione”. WELLBEING 99 CRAFT 100 CRAFT 101 INTERIOR DESIGN HOMEMOOD di Donatella Bernabò Silorata Nella sua classicità, il bianco e nero non ha regole né schemi fissi. Può essere sobrio ed eccentrico al tempo stesso. Il giallo è un inno alla gioia e rivela personalità attente alle nuove tendenze. INTERNI / Fotografia di Roberto Pierucci, tratta dal libro “Le Case di Napoli 2” Iredon Edizioni. BLACK AND WHITE Il bianco e nero è un classico senza tempo che si può declinare in infinite combinazioni assecondando mood e stili diversi. Il bianco dilata, è luce e spazio; il nero è profondità e mistero. Ci si può divertire in composizioni optical, tra rigore e fantasia, alternando arredi black su pareti bianche e viceversa. Oppure giocare tra simmetrie e rimandi aggiornando salotti bon ton tra spunti neoclassici e variazioni sul tema, eleganti boiserie o più ardite soluzioni con opere d’arte contemporanea. Nella sua classicità, il bianco e nero non ha regole né schemi fissi. Può essere sobrio ed eccentrico al tempo stesso. Mai borghese, sempre sintomo di un carattere che ama la precisione e la determinazione. Certo il design è fondamentale e si possono scegliere alcuni pezzi cult come le Barcelona di Mies Van der Rohe – sia le poltrone che la panca - o la mitica chaise longue di Le Corbusier. Bastano pezzi così per far parlare una stanza: presenze totemiche a cui basta poco intorno. Guai ad esagerare! Il bianco e nero è armonia di pieni e vuoti. 102 INTERIOR DESIGN DO-LO-REZ / Nasce dal pixel, principio vitale del mondo virtuale e diventa il modulo base attraverso il quale Ron Arad costruisce il suo sofa. CHAISE LONGUE / Celebre seduta disegnata da Le Corbusier nel 1928 PANTON CHAIR / Disegnata da Verner Panton, designer danese, alla fine degli anni ‘50, ma prodotta solamente nel 1967 grazie a Vitra. La particolarità di questa sedia è che è stampata a iniezione da un unico blocco. MASTERS / Disegnata da Philip Starck e Eugeni Quitllet è un omaggio a tre icone del design contemporaneo: la Serie 7 di Arne Jacobsen, la Tulip Armchair di Eero Saarinen e la Eiffel Chair di Charles Eams. I tre inconfondibili profili si intrecciano in un gioco di pieni e vuoti e confluiscono nella seduta ampia e comoda. KARTEL / Si chiama Infinity il portabottiglie disegnato da Ron Arad per Kartel. È disponibile in una confezione regalo da 16 pezzi e può essere composto liberamente in un gioco di incastri senza fine. É disponibile in più colori. 103 INTERIOR DESIGN YELLOW Think yellow! Pensa ed arreda col giallo: è allegro, sofisticato e maledettamente di moda. Per spiriti liberi e decisamente up to date. Pieno, lucido, vivace: il giallo nella sua intensità più shock è stato il colore del 2011. Dalla moda all’estetica, dall’interior design alla grafica. In casa è un inno alla gioia, è un omaggio al gusto pieno della vita e senza dubbio rivela personalità attente alle nuove tendenze. Tinteggiate almeno una stanza di giallo: la cucina ad esempio o un bagno se non volete profanare il salone (dove tuttavia un divano in velluto strong yellow è divino!). Ma attenzione, scegliete una vernice lucida per un effetto davvero piacevole. Disseminate pezzi giallo limone per la casa: sedie, cuscini, oggetti. Il giallo si combina con il grigio in maniera sublime, anche con il bianco o il nero. Meglio usarlo assoluto per enfatizzarne il fascino e la carica di energia. Non va confuso con altre tinte shock, ma abbinato a colori basici e neutri. Perfetto in case minimal con pavimenti di resina o cemento, ma anche in appartamenti metropolitani che strizzano l’occhio al new living. 104 INTERIOR DESIGN BRIONVEGA TS 522 / Progetto di Marco Zanuso e Richard Sapper, una delle più straordinarie avventure dell’innovazione e del design dell’italia del dopoguerra. Un vero pezzo cult. PHILIP STARCK / Bohème, un progetto rivoluzionario ed affascinante nato con Kartel. Una collezione di sgabelli che rievocano la forma di preziose anfore. PACO CHAIR / Semplice ed elegante il progetto di Gerard Vollenbrock per Artifort. Seduta comoda e confortevole linee forti ed essenziali queste le caratteristiche della Paco Chair. TWIGGY / Risultato della collaborazione tra Marc Sadler e Foscarini, la lampada da lettura Twiggy è caratterizata da eleganza formale e leggerezza. Le linee essenziali del paralume sottolineano la qualità del materiale utilizzato: un composito estremamente moderno dalla superficie striata. EGG CHAIR / Di Arne Jacobsen con seduta e schienale in fibra di vetro rinforzata con poliuretano e rivestita di tessuto imbottito di schiuma di lattice, base girevole con piede centrale. 105 CRAFT 106 CRAFT 107 CRAFT 108 TIPS A TAVOLA! di Manuela Baselice Quanti bicchieri? E quali posate? Per apparecchiare la tavola esistono poche regole basilari: conoscerle significa evitare brutte figure. Un vademecum: dal sottopiatto al tovagliolo. 109 TIPS Una tavola ben apparecchiata è indice di raffinatezza e di buona educazione, dimostra inoltre l’attenzione e la cura che i padroni di casa hanno verso il più piccolo dettaglio. Gli invitati a un banchetto cominceranno a farsi un’idea su quello che li aspetta, proprio osservando come sono stati imbanditi i tavoli. Conoscere i segreti del bon ton, vi metterà dunque al riparo da eventuali critiche e dimenticanze. Per il decoro e le composizioni floreali ai tavoli potete dare libero sfogo alla vostra fantasia, ma tenete sempre presente che mantenere un tema o un accostamento di colori è fondamentale per creare un insieme armonico. Ecco alcune norme su come scegliere e disporre ogni accessorio nella maniera più adeguata. Iniziamo dalla tovaglia. Il colore e il tessuto dovrebbero essere scelti in base al contesto. In generale non si sbaglia preferendo colori tenui come il bianco o l’avorio.. Il rosso è consentito solo nel periodo prenatalizio, ma va smorzato con una composizione floreale sobria. E veniamo alle posate, spesso l’argomento più arduo. Il numero varia a seconda delle portate del menu. Alla sinistra del piatto le forchette, a destra i coltelli con le lame rivolte verso il piatto, a seguire il cucchiaio da minestra, quando prevista. Sopra il piatto vanno le posate da frutta o da dessert. Se il menu è molto ricco di portate, aggiungete solo in seguito le posate mancanti, in questo modo non metterete a disagio l’ospite e la tavola avrà sempre un aspetto essenziale e pulito. Durante il banchetto, se siete in dubbio su quale sia la posata da abbinare a ogni portata, utilizzate sempre per prime quelle più esterne al piatto e scalate fino a quella più interna. Data l’occasione, se disponibili, usate posate d’argento, daranno un tocco di eleganza a tutto l’insieme. Il sottopiatto è un altro argomento: in argento o silver per una tavola elegante, in porcellana, vetro o peltro per una tavola informale. Per tutta la durata del pranzo non sarà mai tolto. Sul sottopiatto poggeranno il piatto piano per il secondo, un altro piatto piano per il primo o il piatto fondo se nel menu è prevista una zuppa o una minestra con brodo. Quando ci sono i camerieri a provvedere al servizio al tavolo è d’obbligo apparecchiare un solo piatto per volta. E il tovagliolo? Secondo la tradizione aristocratica va a sinistra del piatto, in alternativa l’usanza borghese lo vede a destra. Il tovagliolo deve essere piegato a triangolo o a rettangolo, no a forme di fantasia tipo cigno o fiore, e mai e poi mai sul piatto. Non va introdotto nel gilet, e ancor meno legato intorno al collo. Una volta accomodati a tavola, si piega parzialmente, ottenendo una striscia lunga e si appoggia sulle ginocchia. Per le signore: è buona norma fare in modo da non “stampare” il rossetto sul tovagliolo. A fine pranzo, al momento di alzarsi, riporlo alla sinistra del piatto senza piegarlo. I bicchieri come le posate possono creare imbarazzo. La regola vuole che si mettano tanti bicchieri quanti sono i vini che saranno serviti durante il banchetto. Il primo a sinistra per l’acqua, a seguire quello del vino rosso, poi quello del vino bianco e ultimo il flûte per lo champagne. Le buone maniere vi suggeriscono di non riempire mai il bicchiere del vino fino all’orlo, di bere a piccoli sorsi badando a non lasciare sbavature di rossetto sui bordi (per le signore), e soprattutto mai arricciare il mignolo. Non si alza mai il bicchiere verso chi ci sta versando da bere, né lo si copre con la mano per rifiutare. Un ultimo dettaglio infine: il piattino del pane. Si trova in alto a sinistra, sopra le forchette: accoglie il pane per tutta la durata del pranzo o della cena. • 110 L’organizzazione della tavola ha le sue regole. Potete dare libero sfogo alla vostra fantasia, ma occorre tener presente che mantenere un tema o un accostamento di colori è fondamentale per creare un insieme armonico. CRAFT 111 CRAFT 112 CRAFT 113 CRAFT 114 TIPS WHAT’S UP di Claudia Colella Finger food e Gelatine al cucchiaio, Candy Table, Barman acrobatici e tante altre soluzioni per stupire amici e parenti nel vostro giorno più importante. Un matrimonio non può e non deve passare inosservato. Ecco come! Il giorno del matrimonio è un giorno speciale per gli sposi e per tutte le persone sentimentalmente legate alla coppia. È un giorno unico e come tale va organizzato al meglio curando ogni più piccolo dettaglio: vestito – di lei e di lui – addobbi floreali, lista degli invitati e tutto quello che comporrà il wedding day! Ma per far sì che quel giorno resti davvero impresso nel ricordo di tutti, dovete dar spazio alla fantasia e cogliere le ultime novità in fatto di allestimento e banchetto. Le news arrivano anche dal web e dal cinema, basta essere attenti e curiosi. Dall’America, sempre anticipatrice di mode, arriva ad esempio il Wedding Candy Table: simpatiche decorazioni fatte con caramelle, lec- 115 TIPS calecca, golose marshmallow e dolcetti vari che rallegrano le tavole degli ospiti oltre ad essere molto gradite ai più piccoli. Anche i segnaposto avranno la forma di ciliegie, bonbon e ghiottonerie disposti in colori diversi a seconda del sesso. E se la sposa è golosa può sempre osare con un bouquet composto di caramelle. Altra tendenza che va per la maggiore riguarda il catering, o meglio la nuova concezione di catering che prevede piatti piccoli e veloci da gustare e da servire. Si sente spesso parlare di finger food, piatti al cucchiaio e cucina molecolare: ebbene si tratta di micro porzioni di primi o bocconcini di carne, pesce o latticini serviti in vaschette e piattini mignon, facili e veloci da mangiare e senza l’utilizzo di scomode posate. Anche per il dolce ci sono simpatiche idee come le gelatine al cucchiaio molto semplici da realizzare ma anche belle da vedere. Immaginate, a fine buffet, un grande tavolo dai mille colori con tante piccole gelatine sistemate su cucchiai bianchi … Spettacolo per occhi e palato! Se siete, infine, una 116 TIPS coppia che vuole osare stupendo proprio tutti, anche gli ospiti più avvezzi a critiche da matrimonio, organizzate un dopo cena in stile free bar: alcolici per tutti – i maggiorenni ovviamente – e con esperti barman acrobatici. Un’idea nuova e frizzante infine che dona un guizzo di originalità e vivacità al matrimonio: dopo cena o pranzo che sia, i barman o le barladies si esibiranno in coinvolgenti esibizioni di free-style con preparazioni di cocktail e long-drink, tra volteggi di bottiglie e bicchieri con cannucce, ombrellini e ghiaccioli colorati. Per organizzare il tutto in modo non improvvisato sarà opportuno contattare l’Aibes, l’associazione italiana barmen, oppure richiedere il servizio alla società di catering o alla struttura che ospita il ricevimento. Anche l’angolo bar dovrà essere ben curato: in caribbean style con piccole palme, frutta esotica colorata e noci di cocco o in veste minimal design, tra specchi e vassoi di cristallo, luci e motivi contemporanei. • 117 TIPS 118 TIPS DOVE di Daniela Martellotta In città o a picco sul mare, classica o di tendenza, la cornice per festeggiare il proprio matrimonio deve corrispondere ai propri sogni e al proprio stile. 119 TIPS SAMNIUM RESORT ET SUITES /Nel cuore del Sannio Beneventano per un evento in stile royal wedding Hotel di lusso tra arte e design, ville antiche in luoghi suggestivi, casali di campagna e castelli da fiaba, ristoranti sul mare e chi più ne ha più ne metta. La cornice per festeggiare il proprio matrimonio deve corrispondere ai propri sogni e al proprio stile. Che sia elegante, informale, eccentrica o di design, metropolitana o country, la location è una scelta importante quanto l’abito da indossare. Ne abbiamo scelto quattro, una per ogni categoria cercando di stigmatizzare quattro stili e modi di ricevere. Se il sì deve essere classico e solenne, stile royal wedding, con tanto di saloni affrescati, suoni di orchestra e una mise en place preziosa un indirizzo da favola è il Samnium Resort et Suites, immerso nel verde nel cuore del Sannio beneventano. Qui il plus è la coreografia firmata da Angelo Garini, esperto scenografo e wedding designer. L’alternativa è puntare al design più innovativo e scegliere ambienti inediti come il Beluga del Romeo hotel: è la nuova sala dedicata agli eventi, al nono piano del cinque stelle partenopeo, con vista sulla baia di Napoli. Qui il lusso incontra il design, il total black e le opere d’arte in allestimenti sempre diversi, studiati su misura. Gli ambienti raffinati sono perfetti per ospitare un ricevimento fuori dal comune: arte ovunque, luci d’impatto, giochi d’acqua e ambienti esclusivi dove predomina il nero Marquinia, l’onice bianco e un sistema di tecno illuminazione di ultima generazione. L’albergo offre anche una formula di Japanese wedding ovvero un matrimonio in puro stile nipponico con geishe in kimono, menu japan, allestimento floreale coordinato e musiche a tema in sottofondo. Un sì romantico non può che essere a picco sul mare e la Costa d’Amalfi regala emozioni uniche: un posto perfetto è l’hotel Raito, a pochi passi dalla caratteristica Vietri sul Mare. 120 TIPS HOTEL RAITO /Costiera amalfitana, sospeso tra cielo e mare, raffinatezza e cura del dettaglio Una cornice incantata che sembra sospesa tra cielo e mare e che coniuga ambienti raffinati e cura di ogni dettaglio: qui l’organizzazione viene affidata ad un consulente che segue gli sposi passo passo, dai fiori alla mise en place, dal menu alla musica fino alla torta nuziale. L’hotel propone inoltre ai futuri sposi una serie di trattamenti benessere pre matrimoniali, tra massaggi e trattamenti rigeneranti nella lussuosa spa. A chi ama la natura, la semplicità rassicurante della campagna, le nozze in stile country sono sempre belle, specie in versione chic con tovaglie di fiandra e allestimenti floreali. Occhio al menu, in campagna non si addicono ostriche, salmoni o peggio sushi. Tutto deve essere espressione del territorio, meglio ancora se a chilometro zero. La location perfetta per questo tipo di cerimonia è, senza dubbio, l’antico casale dei Mascioni a Squille di Castelcampagnano in provincia di Caserta, un luogo rustico e raffinato al tempo stesso, immerso in un parco spettacolare tra ulivi e querce, pioppi, lecci, carrubi e piante e fiori di ogni specie. La terrazza del casale affaccia sulla valle del Volturno e sul profilo della Dea Dormiente ovvero il monte Taburno. Qui il tempo sembra essersi fermato e l’atmosfera è quella genuina di un tempo. Il casale, nucleo centrale della location, è una costruzione in tufo ben restaurata al cui interno si aprono ampi saloni con travi a vista, tessuti pregiati, telai antichi e una bellissima collezione d’arte. Il porticato esterno, elegante e suggestivo, si offre a indimenticabili aperitivi e buffet all’aperto. Il menu offerto è territoriale a chilometri zero: prodotti rigorosamente derivati dalla terra che ospita la cerimonia, sapientemente mescolati, piatti tipici della tradizione contadina rivisitati in chiave moderna dagli chef. Antichi sapori, accoglienza preziosa, luoghi depositari di antiche tradizioni, tutto ciò renderà il vostro giorno più bello indimenticabile e carico di emozioni. • 121 CRAFT 122 TIPS BON TON di Manuela Baselice Prima del banchetto di nozze ecco un utile vademecum su come sistemare gli ospiti a tavola e come comportarsi tra brindisi, accoglienza e taglio della torta. Ogni mossa secondo il galateo. 123 TIPS Uno degli aspetti più difficili da organizzare in un banchetto di nozze è l’assegnazione dei posti a tavola. Sistemare un ospite a un tavolo piuttosto che a un altro è come muoversi in un campo minato. Per evitare incidenti diplomatici e trovare il tavolo migliore a ognuno dei vostri invitati bisogna innanzitutto informarsi sulle amicizie e sulle inimicizie, sulle nuove coppie e su quelle che si sono separate. Abbinare gli ospiti per età, affinità e interessi comuni. Alternare sempre un uomo e una donna. Unire le famiglie con bambini, le coppie alle altre coppie e i single con altri single. Agite con savoir fair e non fatevi influenzare dalle eventuali pressioni esercitate su di voi per l’assegnazione dei posti, fate affidamento soprattutto sulla vostra sensibilità. Il tavolo degli sposi è certamente il più importante, e dovrà quindi essere collocato al centro della sala, in una posizione ben visibile a tutti. La disposizione dei commensali a questo tavolo non cambia sia che si scelgano tavoli rotondi sia che si opti per un unico tavolo lungo o a ferro di cavallo. Il tavolo rotondo ha il vantaggio di favorire una migliore interazione tra i commensali e può essere da 6, 8, 10 o 12 persone al massimo. La tradizione vorrebbe i genitori degli sposi, i testimoni ed eventualmente il prete o chi ha officiato la cerimonia, seduti a questo tavolo, secondo gli schemi che potete osservare in queste pagine. Tuttavia, al giorno d’oggi, molti genitori sono divorziati o separati e questo può rendere l’organizzazione del tavolo degli sposi di difficile gestione. I genitori degli sposi possono in alternativa presiedere un secondo e un terzo tavolo d’onore, dove si sistemeranno gli ospiti di riguardo. Per una soluzione più moderna, gli sposi siederanno con i testimoni e gli amici più stretti. Un altro espediente potrebbe essere romantico tavolo per due, che gli americani chiamano “sweetheart”. In questo modo i novelli sposi ne guadagneranno in intimità, non scontenteranno nessuno e quando si alzeranno per il rituale giro ai tavoli, non lasceranno due posti vuoti. Per quanto le tradizioni mutino, seguendo esigenze pratiche e cambi di costume, devono sempre essere rispettate alcune fondamentali norme comportamentali e di buon gusto: L’accoglienza. Il galateo vorrebbe la madre della sposa nel ruolo di padrona di casa, è lei che riceve, assieme agli sposi, gli ospiti all’ingresso del ricevimento, 124 Il tavolo degli sposi è certamente il più importante e dovrà quindi essere collocato al centro della sala, in una posizione ben visibile a tutti. TIPS Gli addobbi floreali saranno proporzionati alla grandezza del tavolo stesso, non dovranno intralciare la conversazione né impedire il fluido svolgimento del pranzo. procedendo alle presentazioni e sovraintendendo alla sistemazione degli ospiti. L’uso del tableau mariage ha certamente semplificato questo compito: all’ingresso del ricevimento, solitamente poggiato su un cavalletto, si predispone un cartellone con la mappa dei tavoli e i nomi degli invitati, così da togliere l’ospite dall’imbarazzo di non sapere dove accomodarsi. Quando tutti gli ospiti saranno stati ricevuti, la sposa e lo sposo potranno prendere posto al tavolo nunziale. Addobbi. Gli addobbi floreali saranno proporzionati alla grandezza del tavolo stesso, non dovranno intralciare la conversazione né impedire il fluido svolgimento del pranzo. Candele e candelabri d’argento creano atmosfera e rendono la tavola elegante, ma non devono essere l’unica fonte di luce. L’addobbo del tavolo degli sposi si distinguerà anche solo per un particolare, così da renderlo riconoscibile. Il menu. Per la scelta del menu è cortesia informarsi su eventuali allergie e intolleranze, prevedere sempre un’alternativa vegetariana ed evitare cibi complicati da mangiare come carciofi, asparagi, crostacei ecc. Brindisi. E’ tradizione che il primo brindisi agli sposi spetti a uno dei testimoni, il più vicino alla coppia. A seguire gli sposi si alzeranno in piedi e ringrazieranno tutti gli ospiti per essere intervenuti al loro giorno più importante. Giro ai tavoli. Durante il banchetto gli sposi dovranno intrattenersi ai diversi tavoli con tutti gli ospiti ed eventualmente brindare con loro, anche solo poggiando le labbra al bicchiere. Se le portate sono servite al tavolo, il momento propizio per il giro ai tavoli ed eventuali fotografie, è la pausa tra la prima e la seconda portata. Gli sposi torneranno al loro tavolo e lo lasceranno definitivamente solo al momento del taglio della torta, consentendo agli ospiti di fare lo stesso. Il taglio della torta. E’ il momento più atteso e fotografato di un banchetto di nozze. Il gâteaux de mariage sarà esibito a fine cena su di un tavolo allestito per l’occasione in un punto ben visibile della sala o in una zona dedicata. Il taglio della torta nunziale segue un rituale simbolico ben preciso: è la mano dello sposo a impugnare il coltello, la mano della sposa poggia su quella del consorte. La prima fetta sarà offerta dalla sposa al marito, la seconda alla suocera, la terza alla mamma, poi al suocero, al padre e ai testimoni. Il resto della torta sarà porzionato e distribuito agli invitati dai camerieri. • 125 CRAFT 126 FAMIGLIA FORUM/L’avvocato Annamaria Bernardini De Pace con Martina Ferrara presidente Osservatorio Familiare Italiano FORUM DELLA FAMIGLIA di Anna Cuomo L’O.F.I., Osservatorio Familiare Italiano, promuove all’interno della fiera tuttoSposi gli appuntamenti del Forum della Famiglia sulla legalità del matrimonio 127 FAMIGLIA Il professore Federico Alvino, Preside della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Napoli Parthenope. Il Consigliere dell’Ordine degli Avvocati, l’avvocato Immacolata Troianiello insieme con Martina Ferrara Presidente dell’Osservatorio Familiare Italiano. Il Senatore Carlo Giovanardi con il Presidente della Mostra d’Oltremare Nando Morra e Martina Ferrara. Il matrimonio non si basa solo sull’amore astratto, ma pone le sue fondamenta su diritti e doveri ben precisi che riguardano sia la coppia che la famiglia. È proprio per preparare le coppie che si affacciano alla vita matrimoniale e per dare loro delle risposte precise, che nasce l’O.F.I., Osservatorio Familiare Italiano. Ideato da un gruppo di giovani, studenti universitari e cittadini, l’O.F.I. non ha l’intento di spiegare le cose da fare per il matrimonio, ma cosa fare del matrimonio, grazie ad un’attenta analisi degli obblighi e dei doveri della vita coniugale. La manifestazione tuttoSposi, giunta alla XXIII edizione, ospiterà l’O.F.I. nella realizzazione dei Forum della Famiglia. L’associazione, presieduta dalla giovane Martina Ferrara, per analizzare e illustrare l’evoluzione dei percorsi giuridici del matrimonio si avvarrà, nel corso degli incontri dei Forum della Famiglia, della prestigiosa collaborazione dell’Ordine degli Avvocati di Napoli, con la Commissione Pari opportunità e della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Parthenope di Napoli, oltre che del patrocinio degli Ordini professionali degli Psicologi e degli Assistenti Sociali. Famiglia, pari opportunità della coppia, valore della fedeltà e privacy: queste e tante altre le importanti tematiche che verranno illustrate durante gli appuntamenti dei Forum della Famiglia che, inoltre, hanno valore di crediti formativi per avvocati e studenti universitari. La famiglia è il perno su cui si basa l’intero sistema sociale italiano ed è per questo motivo che l’O.F.I. dedica massima attenzione ai diritti e ai doveri legati alla dimensione del nucleo familiare. 128 FAMIGLIA FORUM/Paolo Crepet, psicologo, psichiatra e scrittore insieme a Martina Ferrara. Questi gli appuntamenti del Forum della Famiglia che si terrà alla Mostra d’Oltremare di Napoli dal 14 al 22 gennaio: Sabato 14 gennaio ore 18.00 Presentazione convegno e saluti autorità Domenica 15 gennaio ore 17.30-19.30 Il percorso giuridico prematrimoniale secondo gli articoli art. 143-144 del codice civile Lunedì 16 gennaio ore 17.30-19.30 Evoluzione del diritto matrimoniale, dalla storia del diritto romano fino all’ultima riforma Mercoledì 18 gennaio ore 19.30-20.30 La conciliazione dei tempi: tutela del proprio progetto di vita e spazi per la famiglia (l. 53/2000) Sabato 21 gennaio ore 19.30-20.30 Presentazione libri e discussione Domenica 22 gennaio ore 17.30-19.30 Le frontiere della genitorialità: i nuovi genitori. Il dibattito si svolgerà alla presenza di Martina Ferrara, Presidente Osservatorio Familiare Italiano, Luigi De Magistris, Sindaco di Napoli, degli Onorevoli Stefano Caldoro e Luigi Cesaro, e di rinomate personalità nel campo della giurisprudenza e della psicologia. 129 130 CRAFT FAMIGLIA GENITORI E FIGLI di Tiziana Ruggiero Le responsabilità, i doveri dei genitori ed i diritti dei figli. Tra educazione e sostentamento economico. 131 FAMIGLIA Per quanto riguarda gli aspetti fisiologici dei rapporti genitori – figli vanno considerate le seguenti norme: l’art. 30 della Costituzione, l’articolo 147 e l’articolo 148 del Codice civile. Iniziamo dal primo. L’articolo 30 comma I della Costituzione recita: “è dovere e diritto dei genitori, mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori dal matrimonio”. Detto articolo riveste un’importanza fondamentale nella disciplina del rapporto genitori figli. Impone il dovere, ma riconosce anche il diritto del sostentamento economico, dell’istruzione e dell’indirizzo educativo della prole. Tale responsabilità viene attribuita al genitore per il mero fatto della procreazione. Occorre trasmettere al minore, con l’educazione e l’istruzione, i valori necessari per fargli progressivamente acquistare capacità e posizioni proprie di ogni membro della collettività. È indispensabile provvedere finanziariamente al soddisfacimento dei bisogni del minore ed alle sue esigenze di crescita. Il suddetto articolo contempla il “dovere e diritto” di ciascun genitore che assume così una posizione del tutto paritaria nei confronti dei figli. Il diritto di educare non può essere limitato nei suoi contenuti, ad eccezione di un limite invalicabile: il rispetto della personalità del minore e dei suoi diritti fondamentali. Al dovere del genitore corrisponde il diritto del figlio ad essere educato e, cioè, ad uno sviluppo compiuto ed armonico della sua personalità in un ambiente idoneo. Ai sensi dell’ art. 147 c.c.: “Il matrimonio impone ad ambedue i coniugi l’obbligo di mantenere, istruire ed educare la prole tenendo conto della capacità, dell’inclinazione naturale e delle aspirazioni dei figli”. Assai significativa per l’esatta individuazione del rapporto in esame, appare la norma sopra citata. Tale disposizione si richiama espressamente ai principi costituzionali. Si tratta, per i genitori, di un compito estremamente complesso ed articolato che va ben oltre la sola prestazione di cure. Con la riforma del diritto di famiglia del 1975 il limite del dovere – potere genitoriale è stato ravvisato nell’esigenza di tenere conto delle capacità, inclinazioni naturali e aspirazioni dei figli, ovvero delle singole “personalità”. Si rileva che all’obbligo dei genitori corrisponde un preciso diritto del minore all’“educazione” negando così la possibilità ai primi di affidare il figlio a terzi, anche se questi ultimi fossero in grado di assisterlo convenientemente determinando una più incisiva tutela del fanciullo. L’inosservanza degli obblighi anzidetti può dare luogo a conseguenze notevoli quali la limitazione della potestà o la sua decadenza e, in casi ancor più gravi, (ove si dia luogo ad una totale mancanza di assistenza materiale e morale) a dichiarazione di adottabilità e pronuncia di adozione, con il conseguente scioglimento di ogni legame tra i genitori di origine ed il minore che viene inserito in una nuova famiglia. Dalla carenza dell’opera educativa dei genitori deriva il fondamento della loro responsabilità per gli atti illeciti compiuti dai figli (cfr. Cass. N.9556/2009). L’art. 148 c.c. indica le modalità di prestazione e la ripartizione degli oneri tra i genitori per l’adempimento dei doveri di cui all’art. 147 c.c. In particolare, il dovere di mantenimento implica la somministrazione dei mezzi sufficienti a soddisfare le normali esigenze di vita del figlio, in conformità alle condizioni patrimoniali della famiglia, da valutare sia in relazione alle sostanze, sia in relazione alla capacità di lavoro, professionale o casalingo, di ciascun coniuge. Il contenuto di detto obbligo non è limitato al soddisfacimento dei bisogni elementari di vita, ma comprende ogni altra spesa necessaria per sviluppare ed arricchire la personalità dei figli. L’assegno è proporzionato ai redditi e alle sostanze dell’obbligato. In merito al concetto di “sostanze” si evidenzia che la giurisprudenza ritiene che esse comprendano tutte le risorse economiche dell’obbligato. I coniugi devono provvedere congiuntamente a tutte le spese di mantenimento; pertanto, se uno dei due non è in grado di contribuirvi, anche solo parzialmente, l’obbligo si trasmette all’altro. L’obbligo del mantenimento non cessa con il raggiungimento della maggiore età del figlio, ma dura finchè non si sia completato il processo formativo che gli consente l’autosufficienza economica, salvo il rifiuto ingiustificato del figliolo stesso di lavorare ( cfr. sul punto Cass. 24.09.2008 n.24018; Cass. 20.05.2006 n.11891). Qualora i genitori non abbiano i mezzi sufficienti per adempiervi, viene individuata negli altri ascendenti, legittimi o naturali, i soggetti tenuti a fornire ai genitori stessi quanto necessario per assolvere i loro doveri verso i figli. In caso di inadempimento il comma II prevede la possibilità di richiedere al Tribunale di ordinare che una quota dei redditi dell’obbligato sia versata direttamente all’altro coniuge o a chi sopporti le spese. • 132 FAMIGLIA 133 134 L’ho fatto per soldi CRAFT 136 CRAFT 137 CRAFT 138 CRAFT 139 CRAFT 140 CRAFT 141 CRAFT ma non lo faccio più TIPS IN MUNICIPIO di Claudia Colella Cosa fare, quali documenti preparare e come organizzare il matrimonio civile. Che ha il suo particolare iter burocratico e i suoi tempi. Da non sbagliare! 143 143 TIPS Il matrimonio in Municipio è una scelta, talvolta l’unica soluzione se si è alle seconde nozze. È bene dunque conoscere tutti gli aspetti organizzativi, i documenti da presentare e l’iter burocratico da seguire. La Legge Bassanini del 13/5/97 n. 127 sull’autocertificazione, ha decisamente agevolato il reperimento della documentazione dei futuri sposi in quanto oramai è l’Ufficiale di Stato Civile del Comune di residenza di uno dei due sposi, ad acquisirli d’ufficio. Quindi basterà semplicemente che i futuri coniugi si presentino, muniti di carta d’identità, presso l’Ufficio di Stato Civile del Comune nel quale desiderano sposarsi; questo consentirà l’immediata apertura della pratica. Gli sposi dovranno poi compilare un modulo prestampato nel quale dichiarano la volontà di sposarsi. Passaggio successivo, da parte del Comune di appartenenza, è l’affissione delle pubblicazioni per otto giorni, comprendenti due domeniche successive e tre giorni di deposito, nel comune di residenza di entrambi gli sposi e nei comuni dove hanno abitato nell’ultimo anno. Terminato il periodo, gli sposi potranno ritirare il certificato di nullaosta. Entro tre mesi dalle pubblicazioni, il matrimonio dovrà essere celebrato. In caso contrario bisognerà ripetere tutta la pratica. In caso di divorziati – uno solo o entrambi – sarà necessario presentare l’atto civile del precedente matrimonio nel quale è annotato lo scioglimento del precedente vincolo matrimoniale, completo anche di una fotocopia. Tale documento può essere richiesto al Comune di appartenenza della Chiesa o Municipio dove si sono svolte le prime nozze. Una volta seguiti tutti questi passaggi, più facili a farsi che a dirsi, gli sposi potranno recarsi in Municipio il giorno prestabilito delle nozze dove un Ufficiale di Stato Civile – o in alcuni casi il Sindaco – procederà in un rito breve ed essenziale. Il tutto si svolgerà in un tempo massimo di trenta minuti durante i quali gli sposi, i testimoni e gli invitati potranno ascoltare gli articoli 143-144-147 del Codice Civile letti dall’Ufficiale incaricato. A seguire verrà rivolta la tradizionale domanda “Vuoi tu...” ad entrambi gli sposi con lo scambio delle fedi. La cerimonia si conclude con le firme di sposi e testimoni (uno per parte) e con un sonoro applauso di amici e parenti. Poi tutti a festeggiare: o in un locale esterno o stesso in Municipio visto che, diffusasi la tendenza dei matrimoni civili, sono oramai numerosi gli edifici pubblici che hanno aperto le porte alle sale più belle. • 144 Gli sposi dovranno compilare un modulo prestampato nel quale dichiarano la volontà di sposarsi. Passaggio successivo, da parte del Comune di appartenenza, è l’affissione delle pubblicazioni per otto giorni e subito dopo gli sposi potranno ritirare il certificato di nullaosta e sposarsi entro tre mesi dalle pubblicazioni. GENITORI E FIGLI 145 Afef Francesco Arca Manuela Arcuri Ramona Badescu Renato Balestra Rocco Barocco Pippo Baudo Eduardo Bennato Stefano Bettarini Nancy Brilli Nathalie Caldonazzo Carmela e George Cristina Chiabotto Barbara Chiappini Martina Colombari Luisa Corna Fabrizio Corona Costantino Michele Cucuzza Gigi D’Alessio Cristina Del Basso Lory Del Santo Barbara Di Palma Barbara D’Urso Natalia Estrada Anna Falchi Maria Pia Fanfani Francesca Fioretti Emanuela Folliero Claudia Galanti Gattinoni Claudia Gerini Elisabetta Gregoraci Karim Loredana Lecciso Francesca Lodo Valeria Marini Alviero Martini Marta Marzotto Leopoldo Mastelloni Gai Mattiolo Yuliya Mayarchuck Don Antonio Mazzi Angela Melillo Denny Mendez Alessia Merz Cardinale Milingo Annalisa Minetti Giulia Montanarini Nina Moric Giampiero Mughini Alessandra Mussolini Platinette Francesca Rettondini Katia Ricciarelli Patrizio Rispo Eva Robins Rossano Rubicondi Linda Santaguida Elena Santarelli Alena Seredova Fausto Sarli Jo Squillo Marina Suma Melita Toniolo Laura Torrisi Mara Venier Simona Ventura Aida Yespica Youma Antonio Zequila 146 TUTTOSPOSI STARS di Claudia Colella Ogni anno tuttoSposi porta a Napoli le più belle donne dello Star Sytem, tutte rigorosamente in abito bianco: hanno sfilato sul White carpet da Afef ad Elisabetta Gregoraci, da Valeria Marini a Luisa Corna. E quest’anno è la volta della bellissima Nina Senicar 147 TUTTOSPOSI 148 TUTTOSPOSI 149 TUTTOSPOSI 150 TUTTOSPOSI Dalla bellissima Afef ad Elisabetta Gregoraci, da Valeria Marini alla divina Katia Ricciarelli, sono tantissime le star che in oltre vent’anni di tutto Sposi hanno calcato il white carpet della fiera, tra i flash impazziti del pubblico e l’eco dei media. Una carrellata di attrici, modelle e personaggi dello star System del momento come il discusso Monsignor Milingo, Platinette, Eva Robbins ed ancora nuovi divi della Tv come Costantino e Francesco Arca. tuttoSposi da sempre è un grande wedding show che appassiona il grande pubblico e chiama a raccolta i paparazzi di mezza Italia. Ogni anno una bellissima indossa l’abito da sposa dell’anno: come dimenticare la ex miss Italia Cristina Chiabotto in uno splendido abito tempestato di cristalli Swarovski o la procace Elisabetta Gregoraci con diadema e vertiginosa scollatura firmata da Bruno Caruso, e poi la Lecciso, Natalie Caldonazzo, Laura Torrisi. Tra le altre anche Alena Seredova, Cristina dal Basso, Luisa Corna, Francesca Fioretti, tutte sempre vestite di bianco, madrine d’eccezione e testimonial acclamate dell’evento in abiti che hanno fatto sognare. Quest’anno lo scettro tocca alla bellissima Nina Senicar: fans e giornalisti sono già in prima fila! • 151 TUTTOSPOSI 152 TUTTOSPOSI 153 TUTTOSPOSI 154 TUTTOSPOSI 155 TUTTOSPOSI 156 TUTTOSPOSI 157 TUTTOSPOSI 158 TUTTOSPOSI 159 TUTTOSPOSI 160 TUTTOSPOSI 161 TUTTOSPOSI 162 TUTTOSPOSI 163 TUTTOSPOSI 164 TUTTOSPOSI 165 TUTTOSPOSI 166 TUTTOSPOSI 167 TUTTOSPOSI 168 TUTTOSPOSI 169 TUTTOSPOSI TUTTOSPOSI / 1989-2012 170 CRAFT 171 CRAFT 172