CRONACHE POLITICHE – Numero 9
Aperiodico di politica & cultura di ispirazione popolare-Luogo di discussione del
cattolicesimo politico di centro-sinistra
Numero 9
Data: 22 giugno 2011
EDITORIALE
Il presente numero è dedicato governatore PD delle Marche che fatto mettere in
Distribuzione gratuita ai
soci
Sommario
Editoriale - pag. 1
di E. Corteselli
Convegno Capograssi
– pag. 3
Personaggi storici: G.
Caporossi -pag. 4 a
cura di C. Darida
Informatore - pag. 6
Corsi Innform - pag. 7
Approfondimento
culturale –
Impostazione
cristiana dello Stato –
G. La Pira fonte Meic-pag
8
Federalismo fiscale –
pag 10 a cura di C.
Darida
Pensiero Cristiano –
pag. 12
bilancio un importo di 1,8 milioni di euro da destinare agli oratori
a cura di Emilio Corteselli
Si è tenuto il 25 marzo in
Civita Castellana un importante Convegno nazionale di
studi su "Unità nazionale e
valori costituzionali" organizzato dall'Associazione nazionale culturale "Giorgio La
Pira". Il Convegno ha espresso
valori culturali assoluti in tutte
le eccellenti relazioni. Il Prof.
Giovanni Bianco, che ha
presieduto i lavori, nella sua
relazione introduttiva ha posto
l'accento
sui
limiti
del
Risorgimento e sulla "concordia discors" che si realizzò
tra moderati e mazziniani per
attuare il fine dello Stato
unitario e sul valore della
Costituzione vigente, definita
"il testo per comprendere il
senso dell'unità dell'Italia e la
sua continuità su basi nuove".
Il Prof. Carlo Ghisalberti ha
ricordato l'importanza dell'opera dell'Omodeo, "Difesa del
Risorgimento", parlando del
fascismo quale "negazione del
Risorgimento" e sottolineando
come, nel solco del pensiero di
Rosario Romeo, "il fascismo
sia nato dal disastro della
prima guerra mondiale e non
dal Risorgimento".
Importanti anche i riferimenti
critici alla linee d'interpretazione del Risorgimento quale
"rivoluzione mancata", che
ebbe il suo maggior teorico in
Gramsci.
Il Prof. Francesco Biscione
parlando di "tendenza di lungo
periodo che caratterizza lo
spirito pubblico", dal 1848 sino
ad oggi, ha parlato di una certa
idea di "progetto nazionale",
fondata su valori condivisi, a tal
proposito
ricordando
il
pensiero di Silvio Spaventa,
cercando di approfondire il
"problema italiano" sin dalle
"radici
della
modernità"
(Riforma,
Controriforma,
Rinascimento) e l'importanza
della cultura storicista.
Il Dott.Luciano D'Andrea ha
soprattutto approfondito il
concetto di Nazione alla luce
della
recente
letteratura
sociologica
Il 21 maggio 2011 si è svolto in
Civita
Castellana
un’altro
importante convegno di studi
dell'Associazione
culturale
nazionale Giorgio La Pira,
patrocinato dall'Accademia di
studi storici Aldo Moro e
dall'Archivio storico Flamigni,
su "Un maestro oltre il suo
tempo:
Associazione Culturale Nazionale Giorgio La Pira
“Quando si
dice la verità
non bisogna
dolersi di
averla detta:
la verità è
sempre
illuminante”.
A. Moro
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CRONACHE POLITICHE – Numero 9
EDITORIALE
attualità del pensiero di Giuseppe
Capograssi". Di alto livello tutte le
relazioni,
che
confermano
l'importanza
delle
iniziative
dell'Associazione per lo spessore
culturale. Il Prof. Giovanni Bianco,
dell'Università
di
Sassari,
presidente del comitato scientifico
dell'Associazione,
ha
parlato
soprattutto
dell'opera
di
Capograssi "Il problema della
scienza del diritto", soffermandosi
pure sull'influenza che ebbe sul
grande
pensatore
abbruzzese
Giovambattista Vico e sulla critica
capograssiana al formalismo del
Kelsen.
Il Prof. Antonio Delogu, dell'
Università di Sassari, ha approfondito il tema del realismo
cristiano alla luce del pensiero
capograssiano, delucidando altresì l'importanza dei valori nel
pensiero del Nostro e proponendolo quale un contraltare teorico
al nichilismo contemporaneo.
Il Prof.Giovanni Galloni, emerito
dell'università di Roma Tor
Vergata, membro emerito del
comitato scientifico dell’ Associazione, ha chiarito il concetto di
proprietà in Capograssi, enucleando
l'influenza
del
pensiero
socialista di Sorel e Proudhon
sull'importante filosofo.
Importante pure la relazione del
Prof. Aurelio Rizzacasa, dell'Università di Perugia, che ha fatto
riferimento alla critica dell'essezialismo filosofico ed all'attualità del pensiero di Capograssi
nell'alveo dello storicismo contemporaneo
Il Prof.Francesco Biscione, dell'
Istituto dell'Enciclopedia italiana,
ha infine parlato dell'antifascismo
di Capograssi, che non accettò mai
l'idea di stato corporativo.
La presidenza ricorda che sono
aperte le iscrizioni alla associazione per l’anno 2011; pertanto,
tutti coloro che si riconoscano nei
valori culturali e politici portati
avanti dalla stessa (cattolicesimo
politico di centro-sinistra nelle sue
varie
declinazioni),
possono
contattare la presidenza al numero
0761/599474.
E’peraltro
convocata presso lo studio del
presidente una riunione della
assemblea dei soci avente come
ordine del giorno la approvazione
del rendiconto 2010 e la
programmazione dei lavori della
Associazione per i prossimi mesi.
Un cordiale saluto
“Il pane, e quindi
il lavoro, è sacro;
la casa è sacra,
non si tocca
impunemente né
l'uno né l'altra:
questo non è
marxismo, è
Vangelo.”
Civita Castellana li 22/06/2011
Giorgio La Pira
f.to Emilio Corteselli
Associazione Culturale Nazionale Giorgio La Pira
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CRONACHE POLITICHE – Numero 9
I CONVEGNI DELLA ASSOCIAZIONE G. La Pira
CON IL PATROCINIO
DELL’ ACCADEMIA DI STUDI STORICI ALDO MORO E
DELL’ARCHIVIO FLAMIGNI
Incontro di studi dell'Associazione culturale nazionale "Giorgio La Pira" su
"Un maestro oltre il suo tempo. Attualità del pensiero di Giuseppe
Capograssi"
Civita Castellana, 21 maggio 2011 h.16.30. Sala delle conferenze della Curia
Vescovile in P.zza-Matteotti
PROGRAMMA DEI LAVORI
Saluti: dr. Emilio Corteselli-presidente Associazione Giorgio La Pira
Interventi:
Prof.Giovanni Bianco (Università di Sassari)
Prof.Francesco Biscione (Istituto dell'Enciclopedia Italiana)
Prof.Antonio Delogu (Università di Sassari)
Prof.Giovanni Galloni (Università di Roma "Tor Vergata")
Prof.Aurelio Rizzacasa (Università di Perugia)
ULTERIORI PATROCINI
TUTTI SONO INVITATI A PARTECIPARE
SI RINGRAZIA PER IL CONTRIBUTO ECONOMICO
DENTEX ITALIA DI VITERBO-ARC MONTAGGI DI VITERBO-CAVE DEL LAZIO DI CIVITA C.-TOCLAP DI GALLESEARCH. ROBERTO D’AMICO DI CIVITA CASTELLANA-SARA COSTRUZIONI DI ROMA-DI MEO GIOVANNI DI F.DI
ROMA
ELLE EFFE UFFICIO DI CIVITA CASTELLANA-3P SNC di Pallozzi Emiliano & C.-Studio Commerciale Corteselli &
Associati
AGLI STUDENTI VERRA’ RILASCIATO UN ATTESTATO DI FREQUENZA
Associazione Culturale Nazionale Giorgio La Pira
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CRONACHE POLITICHE – Numero 9
Personaggi Storici: Giuseppe Capograssi
Giuseppe Capograssi
nac-
que a Sulmona, in provincia di
L’Aquila, il 15 marzo 1889 da
antiche famiglie di nobili origini; i
Capograssi infatti si trasferirono a
Sulmona nel 1319 al seguito del
vescovo Andrea, da un comune
della provincia di Salerno.
La casa in cui nacque era appartenuta ai Meliorati, famiglia
dalla quale nacque il futuro papa
Innocenzo VII.
La sua importanza è data dal fatto
di aver compiuto studi di filosofia
del diritto e dall’aver insegnato a
Macerata, dove venne nominato
rettore, a Padova e infine a Roma.
Poco prima della sua morte, datata
23 aprile 1956, venne eletto come
membro della Corte Costituzionale.
La sua filosofia è chiamata “dottrina dell’esperienza giuridica” e
afferma la centralità dell'azione
della volontà dell'agente, che è il
vero oggetto di interesse.
Capograssi fu un insigne studioso
che non amava la mondanità ma
di cui ci sono rimaste delle testimonianze, scritte da lui stesso,
quasi involontariamente, con le
quali è possibile conoscere a fondo
la sua personalità: si tratta di circa
duemila foglietti, piegati in
quattro, scritti ogni giorno alla sua
fidanzata Giulia Ravaglia, dal
dicembre del 1918 al 18 febbraio
1924, data del loro matrimonio. Si
tratta di un unicum tra le corrispondenze d'amore che è stato
divulgato dalla vedova dopo molte
esitazioni; i foglietti erano scritti
di getto, come ci riferisce lui
stesso, per an-
-nullare le distanze e mantenere un
contatto più profondo di quello della
parola.
Tra le opere principali di Capograssi
meritano di essere segnalate le
seguenti: Saggio sullo Stato (1918),
Riflessioni sull’autorità e la sua crisi
(1921), Analisi dell’esperienza comune (1930), Studi sull’esperienza
giuridica (1932), Il problema della
scienza del diritto (1937), Introduzione alla vita etica (1935).
Abbiamo già detto che il suo pensiero fu definito “dottrina dell’esperienza giuridica”, in virtù del fatto che,
per Capograssi, il principio dell’agire
umano risiede nella volontà del
soggetto agente, nella sua azione e
nella sua azione si esprime la sua
vita. In base a questo presupposto,
per Capograssi la filosofia deve
occuparsi della vita e dell’azione:
così intesa, la filosofia diventa un
incessante sforzo di realizzazione e
di autenticazione dell’individuo
concepito come persona.
La concezione che Capograssi fa
valere della filosofia viene dunque a
incastonarsi nella cornice di quel
“personalismo cristiano” che tanta
fortuna incontrò nel Novecento: il
filosofo abruzzese si pone direttamente sulle orme di Agostino, di
Pascal, di Vico, di Rosmini e di
Blondel. Ad avviso di Capograssi,
filosofo in senso autentico è soltanto
chi ha il solitario compito di
raccogliere le lezioni segrete della
vita e di esprimerle. La fantasia del
filosofo non deve servire che a
spiegare la vita, ma non un’assoluta
(o astratta) vita dello Spirito, bensì la
quotidiana vita dei singoli uomini su
questa terra.
a cura di Claudio Darida
Pensiero. Fondamentale nella
speculazione filosofica di Capograssi, il concetto di persona.
L'originalità del suo personalismo
risiede nell'idea che l'individuo,
nel mondo sociale, sia in costante
relazione con le istituzioni intese
come "organismi etici collettivi".
Altrettanto importante la sua
concezione dello Stato: fu critico
nei confronti dello stato corporativo che non si limitava ad avere
una funzione conciliativa e pacificatrice, ma intendeva formare una
nuova realtà sociale: non più tutti
gli interessi nazionali, è per uno
stato costituzionale democratico
nel quale l'autonomia regionale si
pone a difesa dell'individuo e delle
singole realtà sociali.
Hanno detto di lui. "La vera
individualità di Capograssi, ha
scritto
Giandomenico
Mucci
tracciandone un profilo , è la
verità della sua vita, tutta intima e
nascosta; fu quella di un umanista
cattolico e uomo di riflessione e di
preghiera". E se "non si considera
a fondo questa sua anima segreta,
non restano sufficientemente illuminate le sue qualità di finissimo
giurista e originale filosofo, di
penetrante moralista e prosatore
vigoroso”.
Associazione Culturale Nazionale Giorgio La Pira
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CRONACHE POLITICHE – Numero 9
continua:
Giuseppe Capograssi
Anche chi leggesse i 7 volumi
delle sue opere, tra le quali
“Introduzione alla vita etica”,
“Analisi dell'esperienza comune” e “Il problema della scienza
del diritto”, conoscerebbe il
meno di lui, se contemporaneamente ignorasse la sua interiorità, il suo continuo anelito
all'unione con Cristo vissuta nei
Sacramenti, nutrita di Scrittura,
sostenuta dai prediletti Dante e
Manzoni".
Commentando i tre volumi.
Evento centrale nella vita del
giurista fu l'incontro ed il
matrimonio, nel 1924, con
Giulia Ravaglia che condivise
con lui la cura, nelle varie sedi
universitarie, di una cerchia di
discepoli riuniti intorno al
maestro
"Socrate cattolico",
secondo la definizione di Arturo
Carlo Temolo ; un "sodalizio che
educò molti futuri giuristi alla
scienza giuridica, ai valori
cristiani (sant'Agostino, Pascal,
Vico e Rosmini) ed alla civile
religione della libertà". Durante
i 5 anni del fidanzamento,
Capograssi scrisse ogni giorno a
Giulia, comunicandole pensieri,
riflessioni, idee scaturite dalle
molte letture, per annullare le
distanze che separavano i due
giovani. Riguardo "Pensieri a
Giulia” padre Mucci sottolinea:
“sono pagine lievi e profonde,
nelle quali la fede genuina si
compone senza reticenze e
strappi con la cultura e la
cultura si trasforma in un una
vasta apertura sul mistero
dell'uomo, in stupefatta meraviglia per l'opera di Dio negli
a cura di Claudio Darida
intelletti e nei cuori: meraviglia
che il crocifisso Dio dell'amore ci
abbia dato la sua stessa carità e
voglia che l'uomo la diffonda
intorno a sé…Non è per puro caso
che Paolo VI abbia confidato a
Giulia, dopo la morte di
Capograssi, il suo desiderio di
vedere
iniziato
il
processo
canonico di beatificazione di un
così esemplare servitore di Dio,
dell'uomo e dello Stato".
“Il mondo chiama spesso
uomo fortunato colui che
ha molte fortune. Come
sempre il mondo è in
errore. Fortunato è colui
che riesce a trovare
rispecchiato il proprio
essere nell'essere di un
altro spirito”
( Pensieri a Giulia).
di
Giuseppe Capograssi
Associazione Culturale Nazionale Giorgio La Pira
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CRONACHE POLITICHE – Numero 9
Informatore
CANI: L’IMPROVVISO ATTRAVERSAMENTO E’ CASO FORTUITO. Il conducente di un’
automobile che procede normalmente non risponde dei danni
provocati da un incidente stradale ai
passeggeri che trasporta e agli altri,
se il sinistro è dovuto all’improvviso
attraversamento di un cane. Si tratta
di un caso fortuito che fa venir meno
la presunzione di colpa a carico di
chi guida. E’ quanto emerge dalla
sentenza n. 21271 depositata il 10
ottobre 2007 dalla Corte di
cassazione. Gli elementi caratterizzanti sono l’imprevedibilità e
l’assoluta inevitabilità che vanno
individuati non in astratto ma in
relazione a tutte le circostanze del
caso concreto. Una volta accertata la
presenza dell’avvenimento in alcun
modo prevedibile dal conducente,
cade anche la presunzione di colpa
sancita nell’art. 2054 del codice
civile.
AL LAVORO SOLO PER SEI
GIORNI. La settimana lavorativa
non si tocca (sei giorni di lavoro),
ma il giorno di riposo (il settimo)
può anche non coincidere con la
domenica. Intoccabili sono pure il
riposo settimanale (di 24 ore) e
quello giornaliero (di 11 ore), ma
possono anche essere fruiti non
consecutivamente (35 ore complessive). Lo precisa il Ministero del
Lavoro in risposta agli interpelli n.
29 e n. 30 della Confcommercio,
entrambi i merito all’art. 9 del dlgs
n. 66/2003 (riforma dell’ orario del
lavoro). La disposizione stabilisce
che la cadenza del riposo ogni sei
giorni può essere derogata in
presenza di tre condizioni: che
esistano degli interessi apprezzabili;
che si rispetti, nel complesso, la
cadenza di un giorno di riposo ogni
sei di lavoro; che non si superino i
limiti di ragionevolezza con particolare riguardo alla sicurezza dei
lavoratori.
TRE ANNI DI RECLUSIONE IN
CASO DI SFRUTTAMENTO DEI
LAVORATORI BASATO SUL
RICATTO. Rischia una condanna
per estorsione il datore di lavoro
che, sotto il ricatto di mandare via i
lavoratori in nero, eroga retribuzioni
sotto ai minimi sindacali; fa firmare
prospetti-paga per importi superiori
a quelli corrisposti; non si preoccupa della copertura assicurativa;
non concede ferie; non paga gli
straordinari.
Ciò anche se la minaccia e il ricatto
non sono espliciti ma fanno leva sulla
GASOLIO AGRICOLO IN AUTO?
IN GALERA. Rischia il carcere
l’agricoltore che usa il gasolio per il
quale ha usufruito delle agevolazioni
fiscali, per scopi diversi da quello
strettamente agricolo, come per
esempio la trazione. Ciò anche se ha
impiegato il carburante sempre
all’interno dell’attività aziendale. E’
quanto affermato dalla terza sezione
penale della Corte di Cassazione che,
con la sentenza n. 35874 del 1° ottobre
2007, ha confermato con la condanna,
pronunciata dalla Corte d’ Appello di
Lecce, a quattro mesi di reclusione e
7500 euro di multa nei confronti di un
agricoltore pugliese che aveva usato il
gasolio per la trazione invece che per
l’irrigazione.
MALATTIA SEMPRE CERTIFICATA. La Corte di Cassazione, con la
sentenza n. 17898 del 22/08/2007,
stabilisce che le assenze per malattia,
anche per un solo giorno, devono
essere documentate. Il lavoratore
dipendente affetto da uno stato
morboso deve sottoporsi, preferibilmente sin dal primo giorno di malattia,
ad accertamenti sanitari o da parte del
medico curante che rilascia un’apposita certificazione composta da un
attestato contenente l’indicazione della
prognosi (durata presunta della
malattia) ed un certificato di diagnosi
che contiene l’identificazione della
natura da parte della malattia da parte
del medico curante. Il lavoratore è
obbligato altresì a comunicare all’Inps
il proprio domicilio durante la
malattia, anche se coincidente con
quello abituale, per permettere
l’accertamento dello stato morboso. I
contratti collettivi di lavoro stabiliscono il termine entro il quale va
effettuata la comunicazione di assenza
al datore di lavoro, in modo
tempestivo e preventivo rispetto
all’invio del certificato. Infatti la
comunicazione serve a giustificare
l’assenza dal lavoro; mentre la
certificazione è finalizzata a dimostrare
l’esistenza della causa giustificativa.
Per quanto riguarda la trasmissione
della certificazione il lavoratore è
tenuto, per legge, entro due giorni dal
relativo rilascio, a recapitare o
trasmettere al datore di lavoro ed
all’Inps il certificato rilasciato dal
medico curante.
essere condannato per resistenza a
pubblico ufficiale chi non si ferma
all’alt intimato dai carabinieri e scappa
a tutta velocità a bordo del suo
motorino o della sua auto. Ciò anche se
non ha forzato fisicamente il posto di
blocco ma si è semplicemente dato alla
fuga. E’ quanto stabilito dalla Suprema
Corte che, con la sentenza 35826 del 1°
ottobre 2007, ha accolto il ricorso della
procura di Palermo presentato contro
il non luogo a procedere disposto dal
tribunale siciliano nei confronti di un
ragazzo che era scappato a tutta
velocità per le vie del centro cittadino
per eludere un controllo dei carabinieri
che gli avevano intimato l’alt. Ora
rischia una condanna per resistenza a
pubblico ufficiale punito dal nostro
codice (articolo 337) con una pena che
va da sei mesi a cinque anni di
reclusione.
DIPENDENTE DEFUNTO, TFR
AL CONIUGE. L’indennità di fine
rapporto Inpdap va corrisposta, in
caso di morte del dipendente, solo al
coniuge superstite e non ai figli
maggiorenni. E’ quanto emerge
dall’ordinanza n. 347 della Corte
Costituzionale, con la quale è stata
dichiarata inammissibile la questione
di legittimità dell’art. 3 della legge
152/68. La norma prevede che la prole
maggiorenne del dipendente deceduto
in attività di servizio ha diritto a
percepire l’indennità premio di
servizio solamente in mancanza del
coniuge superstite. Non c’è disparità di
trattamento tra figli e coniuge,
neppure quando questo è di seconde
nozze.
LA BANCA RISPONDE DEL
DANNO MORALE. Denuncia il furto
del libretto degli assegni e, mesi dopo,
scopre di essere protestato: il danno
morale e quello patrimoniale gli vanno
risarciti dalla banca. La Cassazione con
sentenza n. 18316/07, prima sezione
civile, ha separato la responsabilità
della banca da quella del segretario
comunale. Il pubblico ufficiale,
procedendo alla levata del protesto, si
era infatti accorto della falsità della
firma
ed
aveva
effettuato
la
pubblicazione con la causale “firma
falsa”, in sigla “F.F.”. La Cassazione ha
chiarito che in caso di protesto
illegittimo la rivelazione automatica ed
improvvisa ai terzi di una situazione di
insolvenza produce un danno da
discredito.
POSTO DI BLOCCO, PUNITO CHI
SCAPPA. Secondo la Cassazione può
Associazione Culturale Nazionale Giorgio La Pira
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CRONACHE POLITICHE – Numero 9
Corsi di formazione Innform: “accendi il tuo futuro…”
L’Inn.Form (Innovazione Formazione e Ricerca della PMI) è nata
come associazione senza fini di lucro
per la gestione degli interventi
formativi nel settore ambientale,
rientranti nell’obiettivo 1 e 3 e
disciplinati dalle circolari ministeriali
(M.L.P.S.) n° 99/95, e n° 100/95, sia
per la sua difesa che per la sua
valorizzazione.
L’Inn. Form, pertanto, ente con
attività senza scopo di lucro, ha
sviluppato una serie di esperienze sia
nel settore ambientale che in quello di
altri comparti formativi di ricerca e
progettazione.
Successivi inserimenti nella propria
compagine di figure professionalizzanti: Dottori Agronomi; Dottori
Commercialisti; Avvocati; Ingegneri;
Medici; Architetti; Docenti di varie
materie; hanno permesso all’Ente
(Inn.Form) di ampliare la propria
attività rafforzandola dal punto di vista
qualitativo e quantitativo.
Nel rispetto dei diritti fondamentali
della persona, senza discriminazioni
culturali e religiose, si propone di
intervenire nella realtà del mondo
attuale
promuovendo
iniziative,
incontri e dibattiti, tesi a promuovere
l’inserimento socio-culturale di quanti
si riconoscono nelle finalità dell’
associazione, l’Inn. Form ha per fini
primari l’elaborazione e la trasmissione della cultura, delle conoscenze
scientifiche e tecnologiche, la promozione, l’organizzazione e lo sviluppo
della ricerca, la formazione culturale e
professionale di singoli cittadini o di
organizzazioni pubbliche e private.
Per assolvere ai propri compiti
formativi e divulgativi, l’Inn.Form
favorisce e sostiene le attività di riqualificazione e orientamento del personale che agisce nel suo interno e di
coloro che prestano la loro collaborazione esterna.
La “mission” della sua struttura formativa consiste nella diffusione della
cultura imprenditoriale, nella quale
confluiscono nuovi modelli di società e
nella creazione di nuove imprese, che
rispondano alle attuali richieste.
Partecipa, favorisce e realizza, attività di
programmi finanziati dallo Stato, dalla
Regione, dai Comuni e dalla Unione Europea, con la istituzione o la conduzione
di corsi di Formazione ed Istruzione di
personale, da destinarsi alle applicazioni
specifiche inerenti: la riqualificazione o
l’aggiornamento pro-fessionale, l’accesso al mondo del lavoro, il recupero e
l’inserimento nel mondo del lavoro da
parte di soggetti svantaggiati.
Partecipa a gare bandite da Enti Pubblici
e Privati, compresa l’Unione Europea,
per la istituzione e la realizzazione di
Corsi e Progetti Formativi, di Orientamento e di Ricerca, nonché la prestazione di consulenze specifiche,
saltuarie o permanenti, a favore di Enti
Pubblici o Privati.
Sintetizza le esperienze maturate dagli
Enti che ne fanno parte, inserendole nel
contesto innovativo della technology
community europea avendo promosso al
suo interno competenze qualificate e
avvalendosi di collaborazioni esterne
certificate.
Corsi in calendario. I nostri corsi
sono tenuti da docenti professionisti che
hanno una considerevole esperienza pratica nel mondo del lavoro. Ottima Formazione seleziona docenti in grado
di fornire ai candidati sia la preparazione necessaria per poter soddisfare le ri-
-chieste che provengono dalla realtà
lavorativa, sia la capacità di saper
gestire nel modo più efficace possibile
tutte le problematiche connesse alle
attività che i candidati si possono trovare a svolgere.
Corsi in calendario. L'INN.FORM. ha
incrementato le potenzialità e la progettualità di alcune macro aree prioritarie
(individuate anche da "Agenda 2000"),
tramite l'elaborazione di percorsi formativi di specializzazione e di riqualificazione nei settori agricolo e ambientale,
turistico-alberghiero, in quello delle professioni e nel governo dei processi di
riconversione professionale presso gli
Enti Pubblici e le Piccole e Medie
Imprese.
La "mission" della sua struttura formativa consiste nella diffusione della cultura
imprenditoriale, nella quale confluiscono nuovi modelli di società e nella creazione di nuove imprese tese al soddisfacimento di nuove esigenze di una
società moderna in continua evoluzione
situata in un ambiente sano.
Come iscriversi ai nostri corsi
L'iscrizione ai nostri corsi può avvenire
direttamente selezionando il corso
prescelto, scaricando il modulo di
iscrizione ed inviarlo via e-mail al
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CRONACHE POLITICHE – Numero 9
Approfondimenti culturali: concezione
oncezione cristiana dello Stato in G. La Pira
a cura di Claudio Darida
La diversa concezione dello stato e
del ruolo che esso ricopre nella
realtà economica, anche e soprattutto in rapporto alla libertà ed
alla giustizia, costituisce il centro
del confronto tra due posizioni
ideali: da una parte i solidaristi e
dall’altra i difensori dell’economia
di mercato. Questo dibattito affonda le radici nella storia più
autentica del movimento cattolico
italiano. Nel recente comunicato
stampa del Movimento Ecclesiale
di Impegno culturale (MEIC) in
ricordo di Giorgio La Pira si è
giustamente esaltata la figura e
l’opera del “sindaco di Firenze” e
si è voluto ridimensionare il senso
di un confronto che pure lo ha
visto su posizioni diverse rispetto
a figure storiche del liberalismo
italiano, quali Einaudi e figure
storiche del movimento cattolico,
quali don Luigi Sturzo. Riteniamo
invece che sia opera di corretta ed
utile operazione storica riportare
alla luce alcuni aspetti di questo
confronto ed offrirli ad una analisi
culturale che non può sfuggire ad
un movimento come il MEIC. A
questo proposito ci pare opportuno ripercorrere in maniera
sintetica le cronache del grande
confronto giornalistico che si
sviluppò negli anni ’50 tra La Pira
e Sturzo. All’origine del confronto
tra La Pira e don Sturzo è la civile
polemica insorta tra Giorgio La
Pira e Angelo Costa, all’epoca
Presidente della Confindustria.
Nell’aprile del 1954, dopo i
licenziamenti dalla Manetti-Roberts,
La Pira fa presente a Costa in
maniera un po’ ironica: “Libera
concorrenza, iniziativa privata; legge
della domanda e dell’offerta e così
via: in uno Stato, come il nostro, nel
quale la quasi totalità del sistema
finanziario è statale ed in cui tre
/quarti circa del sistema produttivo
sono, direttamente o indirettamente
statali ! ”Costa replica prontamente:
“Lei ritiene di poter portare
benessere alle masse per certe vie;
noi riteniamo che le vie da Lei
tracciate
porterebbero
alla
miseria……Lei parla di economia
“moderna” basata su un’economia di
Stato: crede Lei che , dopo che lo
Stato avesse tolto all’individuo la
libertà economica (per esempio la
libertà di impresa), l’uomo potrebbe
continuare a godere delle altre
libertà -quali la libertà di religione,
la libertà di educare i propri figli- e
che
non
si
arriverebbe
inevitabilmente alla religione di
Stato, all’educazione di Stato?” In
risposta a questa polemica, il 13
maggio 1954 in un articolo comparso
sul Giornale d’Italia e dal titolo
“Statalista, La Pira?” don Luigi
Sturzo
scriveva:
“La
sicura
affermazione di La Pira che il mondo
civile vada verso la soppressione di
ogni libertà economica, per affidare
tutto allo Stato, deriva da una non
esatta
valutazione
delle
fasi
monetarie,
finanziarie
ed
economiche del dopo guerra sia in
America che in Europa. (……). E di
fronte all’affermazione che lo stato
moderno deve assorbire
in sè tutto, mi pare di sentire l’eco
del motto mussoliniano “Tutto
per lo stato, nulla sopra, fuori e
contro lo Stato”.
Stato” Questo io chiamo
statalismo
statalismo,
e contro questo
dogma voglio levare alta la mia
voce, perché sono convinto che in
questo fatto si annidi l’errore di
fare dello stato l’idolo, Moloch o
Leviathan
viathan che sia. Fissiamo
comunque bene alcune idee: La
Pira da buon cristiano, non vuole
Pira,
altro Dio fuori del vero Dio. Per
La Pira, come per me, lo stato è
un mezzo, non il fine; egli è lo
statalista della povera gente ed è
convinto che lo stato, tenendo
tenend in
mano
l’economia,
possa
assicurare a ciascun cittadino il
minimo vitale. Ma non riesco a
comprendere quei cattolici che
per una socialità antieconomica
trasformano il giusto e limitato
intervento dello stato in vero e
proprio statalismo non solo
econom
economico
ma anche politico”.
Il 20 maggio 1954 La Pira
rispondeva a don Sturzo:
Associazione Culturale Nazionale Giorgio La Pira
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CRONACHE POLITICHE – Numero 9
continua…
a cura di Claudio Darida
“Rev. Don Sturzo, bisognerebbe
che lei facesse l’esperienza, ma
quella vera, che tocca fare al
sindaco di una città di 400.000
abitanti, avente la seguente
cartella
clinica:
10.000
disoccupati, una grande azienda
da quattro mesi crollata (RichardGinori) con 950 licenziamenti,
altre aziende con licenziamenti in
atto (Manetti-Roberts) o con
tentazioni di licenziamento, ben
2000 sfratti (sfratti autentici, sa!),
17.000 libretti di povertà con un
totale di 37.000 persone assistite
dal Comune. Scusi: davanti a
questi “feriti, buttati a terra dai
ladroni, come dice la parabola
lucana del Samaritano, cosa
dovrebbe fare il sindaco, cioè il
capo ed in un certo modo il padre
ed il responsabile della comune
famiglia cittadina? Può lavarsi le
mani, dicendo a tutti “scusate, non
posso interessarmi a voi perché
non sono uno statalista ma un
interclassista”? Può “passare oltre”
come il fariseo o lo scriba della
parabola.
La
parabola
del
samaritano, sola norma umana,
dice altro. Venga, venga; faccia Lei
il sindaco, ma sul serio: vedrà
come le cose assumeranno nel suo
spirito cristiano un rilievo forse
impreveduto: diverranno aspetti
dolorosi di ingiustizia; diverranno
energico appello ad intervenire”. Il
21 maggio don Sturzo replicava a
La
Pira:
“Non
nego
l’interessamento per i disoccupati,
gli operai, i contadini,
gli artigiani, i piccoli ceti rurali e
cittadini. E neppure la controversia
tra me e La Pira verte sull’intervento
dello Stato. Non nego, infatti, un
misurato intervento nelle varie
branche dell’attività privata, specialmente a scopo integrativo e dove
l’iniziativa privata non possa da sé
corrispondere adeguatamente alle
esigenze pubbliche. Io contesto a La
Pira la sua concezione dello stato
moderno: affermare che “l’economia
moderna è essenzialmente di
intervento statale” (La Pira) toglie
allo stato moderno la caratteristica
di stato di diritto e lo definisce stato
totalitario. L’economia di stato se
fosse perseguita sulla base di
quell’essenzialmente ci porterebbe a
perdere la struttura di stato di diritto
ed infine le stesse libertà politiche e
civili, che diverrebbero solo libertà
formali ed esteriori. Già siamo per la
strada con i monopoli di stato e la
partitocrazia
connessa
all’interventismo statale. La mia
difesa della libera iniziativa è basata
sulla convinzione scientifica che
l’economia di stato non è solo antieconomica, ma comprime la libertà e
per giunta risulta meno utile, e più
dannosa, al benessere sociale
autentico”.
e, quindi, a trovare le misure
idonee e solidali alla crescita ed al
progresso sociale; con Sturzo (e
..con altre figure del pensiero
liberale cattolico italiano, a
cominciare da Rosmini) a non
dimenticare mai che lo statalismo
non si identifica con la solidarietà
e che esso equivale, piuttosto, alla
dissipazione delle risorse, all’annullamento delle libertà politiche
e civili, alla progressiva distruzione della libertà di creatività e
responsabilità delle singole persone, all’impossibilità di essere
solidali, alla cancellazione della
libertà di educare i propri figli.
Fonte MEIC
Perché non dobbiamo dimenticare La Pira e perché non
dobbiamo dimenticare Sturzo.
A conclusione di queste brevi
cronache, riteniamo che da questo
alto e nobile confronto tra La Pira e
Sturzo possiamo tutti imparare: con
La Pira (e…con Dossetti) a non
dimenticare mai chi sta peggio di
noi, chi ha bisogno urgente di aiuto
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CRONACHE POLITICHE – Numero 9
Federalismo fiscale
a cura di C. Darida
Il federalismo fiscale municipale assomiglia sempre di più alla tela di
Penelope, di giorno di fa, la notte si disfa. Tuttavia, la confusione sulla
materia è ancora molta, soprattutto tra le imprese. Ecco perché è necessario
comprendere bene quale sia la portata del provvedimento.
In particolare, a preoccupare principalmente è la possibile babele tributaria,
dal momento che è stata aumentata la potestà impositiva dei vari enti locali.
Infatti, sono preoccupati tutti i soggetti che temono di non venire a capo da
questa giungla normativa.
I primi ad essere scontenti sono soprattutto i sindaci dei comuni, che hanno
scoperto di avere un trattamento peggiore rispetto alle regioni, ed hanno
alzato le barricate, chiedendo contestualmente la revisione del decreto
legislativo sul federalismo municipale approvato un mese e mezzo fa. In gioco
ci8 sono i 2,5 miliardi di trasferimenti tagliati dal governo con il decreto legge
78 del 2010 (la cosiddetta Finanziaria d’estate).
Il principio-guida. L’obiettivo è di spostare dallo Stato ai Comuni, a partire
dal 2014, il 30% del gettito di alcuni tributi: imposta di registro, ipotecaria e
catastale, Irpef su redditi fondiari non agrari (cioè sulle rendite immobiliari),
imposta di registro sui canoni di locazione. Le entrate devolute si attestano a
circa 15 miliardi di euro. L’autonomia finanziaria dei Comuni deve essere
compatibile con gli impegni del Patto di stabilità. Il gettito perciò resterà
sostanzialmente invariato e i cittadini, pertanto, non pagheranno di più. Il
provvedimento è fiscalmente neutro.
La fase transitoria. Dal 2011 al 2013 sarà un attivo un Fondo sperimentale
di riequilibrio (Fsr) per consentire soprattutto ai Comuni più piccoli di non
risentire degli effetti negativi della contestuale riduzione dei trasferimenti
statali. A questo proposito, bisogna ricordare che da quest’anno la
compartecipazione Irpef dei Comuni salirà dallo 0,75% al 2. Il parere della
commissione Bilancio del Senato di cui il governo ha tenuto conto invita a una
compartecipazione dell’Iva e non dell’Irpef per garantire una distribuzione
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CRONACHE POLITICHE – Numero 9
più equilibrata. Dal 2014 in poi l’Fsr sarà sostituito dal Fondo di perequazione
previsto dalla legge istitutiva del federalismo fiscale.
La cedolare sugli affitti. La cedolare sugli affitti, previa opzione da parte
del contribuente, sostituirà l’Irpef sulle locazioni e la relativa addizionale regionale e comunale. L’aliquota della cedolare viene fissata al 21% per i contratti a canone libero ed al 19% per quelli a canone concordato. È prevista
inoltre la sospensione dell’aggiornamento del canone di locazione per tutta la
durata di applicazione al contratto del regime cedolare.
Ai Comuni andrà dal 2012 il 21,6% del gettito (il 21,7% nel 2011). Per molti
contribuenti si dovrebbe concretizzare un bel risparmio giacché agli affitti, attualmente, si applica l’aliquota marginale Irpef più elevata. Una quota delle
entrate dovrebbe essere destinata a provvedimenti in favore degli inquilini.
Non è passata,invece,l’ipotesi di uno sgravio fiscale per gli affittuari. Il
governo, in ogni caso, ha promesso di tener conto delle esigenze dei locatari di
immobili.
L’Imu. Dal 2014 in poi al posto dell’Ici per immobili diversi dall’abitazione
entrerà in vigore l’imposta municipale propria ( Imu), fissata al 7,6 per mille.
Per i titolari di seconde case e altri immobili è previsto un risparmio, mentre
l’aliquota del 7,6% è più alta rispetto alla media (6,4%) finora applicata agli
immobili strumentali come i capannoni.
SI RINGRAZIA PER IL CONTRIBUTO ECONOMICO
DENTEX ITALIA DI VITERBO-ARC MONTAGGI DI VITERBO-CAVE DEL
LAZIO DI CIVITA C.-TOCLAP DI GALLESE-ARCH. ROBERTO D’AMICO DI
CIVITA CASTELLANA-SARA COSTRUZIONI DI ROMA-DI MEO GIOVANNI DI
F.DI ROMA
ELLE EFFE UFFICIO DI CIVITA CASTELLANA-3P SNC di Pallozzi Emiliano &
C.-Studio Commerciale Corteselli & Associati
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CRONACHE POLITICHE – Numero 9
Pensiero Cristiano
“Partecipare a un partito è come avere in mano uno strumento di lavoro: il partito non è un fine, è un
mezzo; ed è un mezzo delicatissimo nella sua funzione e nella sua finalità. Non dico che ciascuno debba,
come obbligo di coscienza, iscriversi ad un partito, ma – a parte le condizioni particolari di ognuno – resta
un criterio direttivo generale, per cui la partecipazione morale (più o meno attiva) a un partito è un vero
obbligo in rapporto all’esercizio dei diritti politici. Se così non fosse, e se per ipotesi, i migliori, i più onesti,
gli studiosi, gli uomini che propagano le leggi morali e religiose, si appartassero dall’azione politica (come
avvenne per tanti anni per i cattolici in Italia) quale meraviglia poi che prevalgano nel Paese correnti
perniciose, tendenze sopraffattrici, partiti di ispirazione materialistica, concezioni etiche paganeggianti?
Quale meraviglia se la vita ammi-nistrativa dello stato e degli enti locali divenga un pubblico mercato di
favori, di intrighi, di speculazioni, di dilapidazioni, di sperperi, di peculati? Quale meraviglia che le
popolazioni soffrano, che le tasse pesino, che il lavoro sia oppresso? Quale meraviglia che l’ingiustizia
trionfi?”
Don Luigi Sturzo
POST@:
*Chi fosse interessato ad inviare idee, riflessioni, articoli o contributi vari può inviarli all’indirizzo email [email protected] o recapitarle presso lo Studio Corteselli sito in Via Rio del Colle, n° 1
01033 Civita Castellana (VT), tel. 0761/59.94.74, fax 0761/59.19.15
n.b. Pur essendo questo foglio collegato alla Associazione Culturale Nazionale Giorgio La Pira, non è
passato al vaglio del comitato scientifico della Associazione, ma è espressione del libero pensiero del
presidente della Associazione Emilio Corteselli.
Associazione Culturale Nazionale Giorgio La Pira-c/o
Studio Corteselli, Via Rio del Colle 1, 01033 Civita
Castellana
VT,
P.IVA
02001610563,
C.FISC.
9009860569, mail: emilio.corteselli(chiocciola)tin.it,
sito www.emiliocorteselli.it
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Cronache Politiche Numero 9. - Dottore Commercialista Emilio