CRONACHE POLITICHE – Numero 9 Aperiodico di politica & cultura di ispirazione popolare-Luogo di discussione del cattolicesimo politico di centro-sinistra Numero 9 Data: 22 giugno 2011 EDITORIALE Il presente numero è dedicato governatore PD delle Marche che fatto mettere in Distribuzione gratuita ai soci Sommario Editoriale - pag. 1 di E. Corteselli Convegno Capograssi – pag. 3 Personaggi storici: G. Caporossi -pag. 4 a cura di C. Darida Informatore - pag. 6 Corsi Innform - pag. 7 Approfondimento culturale – Impostazione cristiana dello Stato – G. La Pira fonte Meic-pag 8 Federalismo fiscale – pag 10 a cura di C. Darida Pensiero Cristiano – pag. 12 bilancio un importo di 1,8 milioni di euro da destinare agli oratori a cura di Emilio Corteselli Si è tenuto il 25 marzo in Civita Castellana un importante Convegno nazionale di studi su "Unità nazionale e valori costituzionali" organizzato dall'Associazione nazionale culturale "Giorgio La Pira". Il Convegno ha espresso valori culturali assoluti in tutte le eccellenti relazioni. Il Prof. Giovanni Bianco, che ha presieduto i lavori, nella sua relazione introduttiva ha posto l'accento sui limiti del Risorgimento e sulla "concordia discors" che si realizzò tra moderati e mazziniani per attuare il fine dello Stato unitario e sul valore della Costituzione vigente, definita "il testo per comprendere il senso dell'unità dell'Italia e la sua continuità su basi nuove". Il Prof. Carlo Ghisalberti ha ricordato l'importanza dell'opera dell'Omodeo, "Difesa del Risorgimento", parlando del fascismo quale "negazione del Risorgimento" e sottolineando come, nel solco del pensiero di Rosario Romeo, "il fascismo sia nato dal disastro della prima guerra mondiale e non dal Risorgimento". Importanti anche i riferimenti critici alla linee d'interpretazione del Risorgimento quale "rivoluzione mancata", che ebbe il suo maggior teorico in Gramsci. Il Prof. Francesco Biscione parlando di "tendenza di lungo periodo che caratterizza lo spirito pubblico", dal 1848 sino ad oggi, ha parlato di una certa idea di "progetto nazionale", fondata su valori condivisi, a tal proposito ricordando il pensiero di Silvio Spaventa, cercando di approfondire il "problema italiano" sin dalle "radici della modernità" (Riforma, Controriforma, Rinascimento) e l'importanza della cultura storicista. Il Dott.Luciano D'Andrea ha soprattutto approfondito il concetto di Nazione alla luce della recente letteratura sociologica Il 21 maggio 2011 si è svolto in Civita Castellana un’altro importante convegno di studi dell'Associazione culturale nazionale Giorgio La Pira, patrocinato dall'Accademia di studi storici Aldo Moro e dall'Archivio storico Flamigni, su "Un maestro oltre il suo tempo: Associazione Culturale Nazionale Giorgio La Pira “Quando si dice la verità non bisogna dolersi di averla detta: la verità è sempre illuminante”. A. Moro 1 CRONACHE POLITICHE – Numero 9 EDITORIALE attualità del pensiero di Giuseppe Capograssi". Di alto livello tutte le relazioni, che confermano l'importanza delle iniziative dell'Associazione per lo spessore culturale. Il Prof. Giovanni Bianco, dell'Università di Sassari, presidente del comitato scientifico dell'Associazione, ha parlato soprattutto dell'opera di Capograssi "Il problema della scienza del diritto", soffermandosi pure sull'influenza che ebbe sul grande pensatore abbruzzese Giovambattista Vico e sulla critica capograssiana al formalismo del Kelsen. Il Prof. Antonio Delogu, dell' Università di Sassari, ha approfondito il tema del realismo cristiano alla luce del pensiero capograssiano, delucidando altresì l'importanza dei valori nel pensiero del Nostro e proponendolo quale un contraltare teorico al nichilismo contemporaneo. Il Prof.Giovanni Galloni, emerito dell'università di Roma Tor Vergata, membro emerito del comitato scientifico dell’ Associazione, ha chiarito il concetto di proprietà in Capograssi, enucleando l'influenza del pensiero socialista di Sorel e Proudhon sull'importante filosofo. Importante pure la relazione del Prof. Aurelio Rizzacasa, dell'Università di Perugia, che ha fatto riferimento alla critica dell'essezialismo filosofico ed all'attualità del pensiero di Capograssi nell'alveo dello storicismo contemporaneo Il Prof.Francesco Biscione, dell' Istituto dell'Enciclopedia italiana, ha infine parlato dell'antifascismo di Capograssi, che non accettò mai l'idea di stato corporativo. La presidenza ricorda che sono aperte le iscrizioni alla associazione per l’anno 2011; pertanto, tutti coloro che si riconoscano nei valori culturali e politici portati avanti dalla stessa (cattolicesimo politico di centro-sinistra nelle sue varie declinazioni), possono contattare la presidenza al numero 0761/599474. E’peraltro convocata presso lo studio del presidente una riunione della assemblea dei soci avente come ordine del giorno la approvazione del rendiconto 2010 e la programmazione dei lavori della Associazione per i prossimi mesi. Un cordiale saluto “Il pane, e quindi il lavoro, è sacro; la casa è sacra, non si tocca impunemente né l'uno né l'altra: questo non è marxismo, è Vangelo.” Civita Castellana li 22/06/2011 Giorgio La Pira f.to Emilio Corteselli Associazione Culturale Nazionale Giorgio La Pira 2 CRONACHE POLITICHE – Numero 9 I CONVEGNI DELLA ASSOCIAZIONE G. La Pira CON IL PATROCINIO DELL’ ACCADEMIA DI STUDI STORICI ALDO MORO E DELL’ARCHIVIO FLAMIGNI Incontro di studi dell'Associazione culturale nazionale "Giorgio La Pira" su "Un maestro oltre il suo tempo. Attualità del pensiero di Giuseppe Capograssi" Civita Castellana, 21 maggio 2011 h.16.30. Sala delle conferenze della Curia Vescovile in P.zza-Matteotti PROGRAMMA DEI LAVORI Saluti: dr. Emilio Corteselli-presidente Associazione Giorgio La Pira Interventi: Prof.Giovanni Bianco (Università di Sassari) Prof.Francesco Biscione (Istituto dell'Enciclopedia Italiana) Prof.Antonio Delogu (Università di Sassari) Prof.Giovanni Galloni (Università di Roma "Tor Vergata") Prof.Aurelio Rizzacasa (Università di Perugia) ULTERIORI PATROCINI TUTTI SONO INVITATI A PARTECIPARE SI RINGRAZIA PER IL CONTRIBUTO ECONOMICO DENTEX ITALIA DI VITERBO-ARC MONTAGGI DI VITERBO-CAVE DEL LAZIO DI CIVITA C.-TOCLAP DI GALLESEARCH. ROBERTO D’AMICO DI CIVITA CASTELLANA-SARA COSTRUZIONI DI ROMA-DI MEO GIOVANNI DI F.DI ROMA ELLE EFFE UFFICIO DI CIVITA CASTELLANA-3P SNC di Pallozzi Emiliano & C.-Studio Commerciale Corteselli & Associati AGLI STUDENTI VERRA’ RILASCIATO UN ATTESTATO DI FREQUENZA Associazione Culturale Nazionale Giorgio La Pira 3 CRONACHE POLITICHE – Numero 9 Personaggi Storici: Giuseppe Capograssi Giuseppe Capograssi nac- que a Sulmona, in provincia di L’Aquila, il 15 marzo 1889 da antiche famiglie di nobili origini; i Capograssi infatti si trasferirono a Sulmona nel 1319 al seguito del vescovo Andrea, da un comune della provincia di Salerno. La casa in cui nacque era appartenuta ai Meliorati, famiglia dalla quale nacque il futuro papa Innocenzo VII. La sua importanza è data dal fatto di aver compiuto studi di filosofia del diritto e dall’aver insegnato a Macerata, dove venne nominato rettore, a Padova e infine a Roma. Poco prima della sua morte, datata 23 aprile 1956, venne eletto come membro della Corte Costituzionale. La sua filosofia è chiamata “dottrina dell’esperienza giuridica” e afferma la centralità dell'azione della volontà dell'agente, che è il vero oggetto di interesse. Capograssi fu un insigne studioso che non amava la mondanità ma di cui ci sono rimaste delle testimonianze, scritte da lui stesso, quasi involontariamente, con le quali è possibile conoscere a fondo la sua personalità: si tratta di circa duemila foglietti, piegati in quattro, scritti ogni giorno alla sua fidanzata Giulia Ravaglia, dal dicembre del 1918 al 18 febbraio 1924, data del loro matrimonio. Si tratta di un unicum tra le corrispondenze d'amore che è stato divulgato dalla vedova dopo molte esitazioni; i foglietti erano scritti di getto, come ci riferisce lui stesso, per an- -nullare le distanze e mantenere un contatto più profondo di quello della parola. Tra le opere principali di Capograssi meritano di essere segnalate le seguenti: Saggio sullo Stato (1918), Riflessioni sull’autorità e la sua crisi (1921), Analisi dell’esperienza comune (1930), Studi sull’esperienza giuridica (1932), Il problema della scienza del diritto (1937), Introduzione alla vita etica (1935). Abbiamo già detto che il suo pensiero fu definito “dottrina dell’esperienza giuridica”, in virtù del fatto che, per Capograssi, il principio dell’agire umano risiede nella volontà del soggetto agente, nella sua azione e nella sua azione si esprime la sua vita. In base a questo presupposto, per Capograssi la filosofia deve occuparsi della vita e dell’azione: così intesa, la filosofia diventa un incessante sforzo di realizzazione e di autenticazione dell’individuo concepito come persona. La concezione che Capograssi fa valere della filosofia viene dunque a incastonarsi nella cornice di quel “personalismo cristiano” che tanta fortuna incontrò nel Novecento: il filosofo abruzzese si pone direttamente sulle orme di Agostino, di Pascal, di Vico, di Rosmini e di Blondel. Ad avviso di Capograssi, filosofo in senso autentico è soltanto chi ha il solitario compito di raccogliere le lezioni segrete della vita e di esprimerle. La fantasia del filosofo non deve servire che a spiegare la vita, ma non un’assoluta (o astratta) vita dello Spirito, bensì la quotidiana vita dei singoli uomini su questa terra. a cura di Claudio Darida Pensiero. Fondamentale nella speculazione filosofica di Capograssi, il concetto di persona. L'originalità del suo personalismo risiede nell'idea che l'individuo, nel mondo sociale, sia in costante relazione con le istituzioni intese come "organismi etici collettivi". Altrettanto importante la sua concezione dello Stato: fu critico nei confronti dello stato corporativo che non si limitava ad avere una funzione conciliativa e pacificatrice, ma intendeva formare una nuova realtà sociale: non più tutti gli interessi nazionali, è per uno stato costituzionale democratico nel quale l'autonomia regionale si pone a difesa dell'individuo e delle singole realtà sociali. Hanno detto di lui. "La vera individualità di Capograssi, ha scritto Giandomenico Mucci tracciandone un profilo , è la verità della sua vita, tutta intima e nascosta; fu quella di un umanista cattolico e uomo di riflessione e di preghiera". E se "non si considera a fondo questa sua anima segreta, non restano sufficientemente illuminate le sue qualità di finissimo giurista e originale filosofo, di penetrante moralista e prosatore vigoroso”. Associazione Culturale Nazionale Giorgio La Pira 4 CRONACHE POLITICHE – Numero 9 continua: Giuseppe Capograssi Anche chi leggesse i 7 volumi delle sue opere, tra le quali “Introduzione alla vita etica”, “Analisi dell'esperienza comune” e “Il problema della scienza del diritto”, conoscerebbe il meno di lui, se contemporaneamente ignorasse la sua interiorità, il suo continuo anelito all'unione con Cristo vissuta nei Sacramenti, nutrita di Scrittura, sostenuta dai prediletti Dante e Manzoni". Commentando i tre volumi. Evento centrale nella vita del giurista fu l'incontro ed il matrimonio, nel 1924, con Giulia Ravaglia che condivise con lui la cura, nelle varie sedi universitarie, di una cerchia di discepoli riuniti intorno al maestro "Socrate cattolico", secondo la definizione di Arturo Carlo Temolo ; un "sodalizio che educò molti futuri giuristi alla scienza giuridica, ai valori cristiani (sant'Agostino, Pascal, Vico e Rosmini) ed alla civile religione della libertà". Durante i 5 anni del fidanzamento, Capograssi scrisse ogni giorno a Giulia, comunicandole pensieri, riflessioni, idee scaturite dalle molte letture, per annullare le distanze che separavano i due giovani. Riguardo "Pensieri a Giulia” padre Mucci sottolinea: “sono pagine lievi e profonde, nelle quali la fede genuina si compone senza reticenze e strappi con la cultura e la cultura si trasforma in un una vasta apertura sul mistero dell'uomo, in stupefatta meraviglia per l'opera di Dio negli a cura di Claudio Darida intelletti e nei cuori: meraviglia che il crocifisso Dio dell'amore ci abbia dato la sua stessa carità e voglia che l'uomo la diffonda intorno a sé…Non è per puro caso che Paolo VI abbia confidato a Giulia, dopo la morte di Capograssi, il suo desiderio di vedere iniziato il processo canonico di beatificazione di un così esemplare servitore di Dio, dell'uomo e dello Stato". “Il mondo chiama spesso uomo fortunato colui che ha molte fortune. Come sempre il mondo è in errore. Fortunato è colui che riesce a trovare rispecchiato il proprio essere nell'essere di un altro spirito” ( Pensieri a Giulia). di Giuseppe Capograssi Associazione Culturale Nazionale Giorgio La Pira 5 CRONACHE POLITICHE – Numero 9 Informatore CANI: L’IMPROVVISO ATTRAVERSAMENTO E’ CASO FORTUITO. Il conducente di un’ automobile che procede normalmente non risponde dei danni provocati da un incidente stradale ai passeggeri che trasporta e agli altri, se il sinistro è dovuto all’improvviso attraversamento di un cane. Si tratta di un caso fortuito che fa venir meno la presunzione di colpa a carico di chi guida. E’ quanto emerge dalla sentenza n. 21271 depositata il 10 ottobre 2007 dalla Corte di cassazione. Gli elementi caratterizzanti sono l’imprevedibilità e l’assoluta inevitabilità che vanno individuati non in astratto ma in relazione a tutte le circostanze del caso concreto. Una volta accertata la presenza dell’avvenimento in alcun modo prevedibile dal conducente, cade anche la presunzione di colpa sancita nell’art. 2054 del codice civile. AL LAVORO SOLO PER SEI GIORNI. La settimana lavorativa non si tocca (sei giorni di lavoro), ma il giorno di riposo (il settimo) può anche non coincidere con la domenica. Intoccabili sono pure il riposo settimanale (di 24 ore) e quello giornaliero (di 11 ore), ma possono anche essere fruiti non consecutivamente (35 ore complessive). Lo precisa il Ministero del Lavoro in risposta agli interpelli n. 29 e n. 30 della Confcommercio, entrambi i merito all’art. 9 del dlgs n. 66/2003 (riforma dell’ orario del lavoro). La disposizione stabilisce che la cadenza del riposo ogni sei giorni può essere derogata in presenza di tre condizioni: che esistano degli interessi apprezzabili; che si rispetti, nel complesso, la cadenza di un giorno di riposo ogni sei di lavoro; che non si superino i limiti di ragionevolezza con particolare riguardo alla sicurezza dei lavoratori. TRE ANNI DI RECLUSIONE IN CASO DI SFRUTTAMENTO DEI LAVORATORI BASATO SUL RICATTO. Rischia una condanna per estorsione il datore di lavoro che, sotto il ricatto di mandare via i lavoratori in nero, eroga retribuzioni sotto ai minimi sindacali; fa firmare prospetti-paga per importi superiori a quelli corrisposti; non si preoccupa della copertura assicurativa; non concede ferie; non paga gli straordinari. Ciò anche se la minaccia e il ricatto non sono espliciti ma fanno leva sulla GASOLIO AGRICOLO IN AUTO? IN GALERA. Rischia il carcere l’agricoltore che usa il gasolio per il quale ha usufruito delle agevolazioni fiscali, per scopi diversi da quello strettamente agricolo, come per esempio la trazione. Ciò anche se ha impiegato il carburante sempre all’interno dell’attività aziendale. E’ quanto affermato dalla terza sezione penale della Corte di Cassazione che, con la sentenza n. 35874 del 1° ottobre 2007, ha confermato con la condanna, pronunciata dalla Corte d’ Appello di Lecce, a quattro mesi di reclusione e 7500 euro di multa nei confronti di un agricoltore pugliese che aveva usato il gasolio per la trazione invece che per l’irrigazione. MALATTIA SEMPRE CERTIFICATA. La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 17898 del 22/08/2007, stabilisce che le assenze per malattia, anche per un solo giorno, devono essere documentate. Il lavoratore dipendente affetto da uno stato morboso deve sottoporsi, preferibilmente sin dal primo giorno di malattia, ad accertamenti sanitari o da parte del medico curante che rilascia un’apposita certificazione composta da un attestato contenente l’indicazione della prognosi (durata presunta della malattia) ed un certificato di diagnosi che contiene l’identificazione della natura da parte della malattia da parte del medico curante. Il lavoratore è obbligato altresì a comunicare all’Inps il proprio domicilio durante la malattia, anche se coincidente con quello abituale, per permettere l’accertamento dello stato morboso. I contratti collettivi di lavoro stabiliscono il termine entro il quale va effettuata la comunicazione di assenza al datore di lavoro, in modo tempestivo e preventivo rispetto all’invio del certificato. Infatti la comunicazione serve a giustificare l’assenza dal lavoro; mentre la certificazione è finalizzata a dimostrare l’esistenza della causa giustificativa. Per quanto riguarda la trasmissione della certificazione il lavoratore è tenuto, per legge, entro due giorni dal relativo rilascio, a recapitare o trasmettere al datore di lavoro ed all’Inps il certificato rilasciato dal medico curante. essere condannato per resistenza a pubblico ufficiale chi non si ferma all’alt intimato dai carabinieri e scappa a tutta velocità a bordo del suo motorino o della sua auto. Ciò anche se non ha forzato fisicamente il posto di blocco ma si è semplicemente dato alla fuga. E’ quanto stabilito dalla Suprema Corte che, con la sentenza 35826 del 1° ottobre 2007, ha accolto il ricorso della procura di Palermo presentato contro il non luogo a procedere disposto dal tribunale siciliano nei confronti di un ragazzo che era scappato a tutta velocità per le vie del centro cittadino per eludere un controllo dei carabinieri che gli avevano intimato l’alt. Ora rischia una condanna per resistenza a pubblico ufficiale punito dal nostro codice (articolo 337) con una pena che va da sei mesi a cinque anni di reclusione. DIPENDENTE DEFUNTO, TFR AL CONIUGE. L’indennità di fine rapporto Inpdap va corrisposta, in caso di morte del dipendente, solo al coniuge superstite e non ai figli maggiorenni. E’ quanto emerge dall’ordinanza n. 347 della Corte Costituzionale, con la quale è stata dichiarata inammissibile la questione di legittimità dell’art. 3 della legge 152/68. La norma prevede che la prole maggiorenne del dipendente deceduto in attività di servizio ha diritto a percepire l’indennità premio di servizio solamente in mancanza del coniuge superstite. Non c’è disparità di trattamento tra figli e coniuge, neppure quando questo è di seconde nozze. LA BANCA RISPONDE DEL DANNO MORALE. Denuncia il furto del libretto degli assegni e, mesi dopo, scopre di essere protestato: il danno morale e quello patrimoniale gli vanno risarciti dalla banca. La Cassazione con sentenza n. 18316/07, prima sezione civile, ha separato la responsabilità della banca da quella del segretario comunale. Il pubblico ufficiale, procedendo alla levata del protesto, si era infatti accorto della falsità della firma ed aveva effettuato la pubblicazione con la causale “firma falsa”, in sigla “F.F.”. La Cassazione ha chiarito che in caso di protesto illegittimo la rivelazione automatica ed improvvisa ai terzi di una situazione di insolvenza produce un danno da discredito. POSTO DI BLOCCO, PUNITO CHI SCAPPA. Secondo la Cassazione può Associazione Culturale Nazionale Giorgio La Pira 6 CRONACHE POLITICHE – Numero 9 Corsi di formazione Innform: “accendi il tuo futuro…” L’Inn.Form (Innovazione Formazione e Ricerca della PMI) è nata come associazione senza fini di lucro per la gestione degli interventi formativi nel settore ambientale, rientranti nell’obiettivo 1 e 3 e disciplinati dalle circolari ministeriali (M.L.P.S.) n° 99/95, e n° 100/95, sia per la sua difesa che per la sua valorizzazione. L’Inn. Form, pertanto, ente con attività senza scopo di lucro, ha sviluppato una serie di esperienze sia nel settore ambientale che in quello di altri comparti formativi di ricerca e progettazione. Successivi inserimenti nella propria compagine di figure professionalizzanti: Dottori Agronomi; Dottori Commercialisti; Avvocati; Ingegneri; Medici; Architetti; Docenti di varie materie; hanno permesso all’Ente (Inn.Form) di ampliare la propria attività rafforzandola dal punto di vista qualitativo e quantitativo. Nel rispetto dei diritti fondamentali della persona, senza discriminazioni culturali e religiose, si propone di intervenire nella realtà del mondo attuale promuovendo iniziative, incontri e dibattiti, tesi a promuovere l’inserimento socio-culturale di quanti si riconoscono nelle finalità dell’ associazione, l’Inn. Form ha per fini primari l’elaborazione e la trasmissione della cultura, delle conoscenze scientifiche e tecnologiche, la promozione, l’organizzazione e lo sviluppo della ricerca, la formazione culturale e professionale di singoli cittadini o di organizzazioni pubbliche e private. Per assolvere ai propri compiti formativi e divulgativi, l’Inn.Form favorisce e sostiene le attività di riqualificazione e orientamento del personale che agisce nel suo interno e di coloro che prestano la loro collaborazione esterna. La “mission” della sua struttura formativa consiste nella diffusione della cultura imprenditoriale, nella quale confluiscono nuovi modelli di società e nella creazione di nuove imprese, che rispondano alle attuali richieste. Partecipa, favorisce e realizza, attività di programmi finanziati dallo Stato, dalla Regione, dai Comuni e dalla Unione Europea, con la istituzione o la conduzione di corsi di Formazione ed Istruzione di personale, da destinarsi alle applicazioni specifiche inerenti: la riqualificazione o l’aggiornamento pro-fessionale, l’accesso al mondo del lavoro, il recupero e l’inserimento nel mondo del lavoro da parte di soggetti svantaggiati. Partecipa a gare bandite da Enti Pubblici e Privati, compresa l’Unione Europea, per la istituzione e la realizzazione di Corsi e Progetti Formativi, di Orientamento e di Ricerca, nonché la prestazione di consulenze specifiche, saltuarie o permanenti, a favore di Enti Pubblici o Privati. Sintetizza le esperienze maturate dagli Enti che ne fanno parte, inserendole nel contesto innovativo della technology community europea avendo promosso al suo interno competenze qualificate e avvalendosi di collaborazioni esterne certificate. Corsi in calendario. I nostri corsi sono tenuti da docenti professionisti che hanno una considerevole esperienza pratica nel mondo del lavoro. Ottima Formazione seleziona docenti in grado di fornire ai candidati sia la preparazione necessaria per poter soddisfare le ri- -chieste che provengono dalla realtà lavorativa, sia la capacità di saper gestire nel modo più efficace possibile tutte le problematiche connesse alle attività che i candidati si possono trovare a svolgere. Corsi in calendario. L'INN.FORM. ha incrementato le potenzialità e la progettualità di alcune macro aree prioritarie (individuate anche da "Agenda 2000"), tramite l'elaborazione di percorsi formativi di specializzazione e di riqualificazione nei settori agricolo e ambientale, turistico-alberghiero, in quello delle professioni e nel governo dei processi di riconversione professionale presso gli Enti Pubblici e le Piccole e Medie Imprese. La "mission" della sua struttura formativa consiste nella diffusione della cultura imprenditoriale, nella quale confluiscono nuovi modelli di società e nella creazione di nuove imprese tese al soddisfacimento di nuove esigenze di una società moderna in continua evoluzione situata in un ambiente sano. Come iscriversi ai nostri corsi L'iscrizione ai nostri corsi può avvenire direttamente selezionando il corso prescelto, scaricando il modulo di iscrizione ed inviarlo via e-mail al nostro Ente. Per saperne di più sui corsi puoi visitare il sito internet: www.inform.it Associazione Culturale Nazionale Giorgio La Pira 7 CRONACHE POLITICHE – Numero 9 Approfondimenti culturali: concezione oncezione cristiana dello Stato in G. La Pira a cura di Claudio Darida La diversa concezione dello stato e del ruolo che esso ricopre nella realtà economica, anche e soprattutto in rapporto alla libertà ed alla giustizia, costituisce il centro del confronto tra due posizioni ideali: da una parte i solidaristi e dall’altra i difensori dell’economia di mercato. Questo dibattito affonda le radici nella storia più autentica del movimento cattolico italiano. Nel recente comunicato stampa del Movimento Ecclesiale di Impegno culturale (MEIC) in ricordo di Giorgio La Pira si è giustamente esaltata la figura e l’opera del “sindaco di Firenze” e si è voluto ridimensionare il senso di un confronto che pure lo ha visto su posizioni diverse rispetto a figure storiche del liberalismo italiano, quali Einaudi e figure storiche del movimento cattolico, quali don Luigi Sturzo. Riteniamo invece che sia opera di corretta ed utile operazione storica riportare alla luce alcuni aspetti di questo confronto ed offrirli ad una analisi culturale che non può sfuggire ad un movimento come il MEIC. A questo proposito ci pare opportuno ripercorrere in maniera sintetica le cronache del grande confronto giornalistico che si sviluppò negli anni ’50 tra La Pira e Sturzo. All’origine del confronto tra La Pira e don Sturzo è la civile polemica insorta tra Giorgio La Pira e Angelo Costa, all’epoca Presidente della Confindustria. Nell’aprile del 1954, dopo i licenziamenti dalla Manetti-Roberts, La Pira fa presente a Costa in maniera un po’ ironica: “Libera concorrenza, iniziativa privata; legge della domanda e dell’offerta e così via: in uno Stato, come il nostro, nel quale la quasi totalità del sistema finanziario è statale ed in cui tre /quarti circa del sistema produttivo sono, direttamente o indirettamente statali ! ”Costa replica prontamente: “Lei ritiene di poter portare benessere alle masse per certe vie; noi riteniamo che le vie da Lei tracciate porterebbero alla miseria……Lei parla di economia “moderna” basata su un’economia di Stato: crede Lei che , dopo che lo Stato avesse tolto all’individuo la libertà economica (per esempio la libertà di impresa), l’uomo potrebbe continuare a godere delle altre libertà -quali la libertà di religione, la libertà di educare i propri figli- e che non si arriverebbe inevitabilmente alla religione di Stato, all’educazione di Stato?” In risposta a questa polemica, il 13 maggio 1954 in un articolo comparso sul Giornale d’Italia e dal titolo “Statalista, La Pira?” don Luigi Sturzo scriveva: “La sicura affermazione di La Pira che il mondo civile vada verso la soppressione di ogni libertà economica, per affidare tutto allo Stato, deriva da una non esatta valutazione delle fasi monetarie, finanziarie ed economiche del dopo guerra sia in America che in Europa. (……). E di fronte all’affermazione che lo stato moderno deve assorbire in sè tutto, mi pare di sentire l’eco del motto mussoliniano “Tutto per lo stato, nulla sopra, fuori e contro lo Stato”. Stato” Questo io chiamo statalismo statalismo, e contro questo dogma voglio levare alta la mia voce, perché sono convinto che in questo fatto si annidi l’errore di fare dello stato l’idolo, Moloch o Leviathan viathan che sia. Fissiamo comunque bene alcune idee: La Pira da buon cristiano, non vuole Pira, altro Dio fuori del vero Dio. Per La Pira, come per me, lo stato è un mezzo, non il fine; egli è lo statalista della povera gente ed è convinto che lo stato, tenendo tenend in mano l’economia, possa assicurare a ciascun cittadino il minimo vitale. Ma non riesco a comprendere quei cattolici che per una socialità antieconomica trasformano il giusto e limitato intervento dello stato in vero e proprio statalismo non solo econom economico ma anche politico”. Il 20 maggio 1954 La Pira rispondeva a don Sturzo: Associazione Culturale Nazionale Giorgio La Pira 8 CRONACHE POLITICHE – Numero 9 continua… a cura di Claudio Darida “Rev. Don Sturzo, bisognerebbe che lei facesse l’esperienza, ma quella vera, che tocca fare al sindaco di una città di 400.000 abitanti, avente la seguente cartella clinica: 10.000 disoccupati, una grande azienda da quattro mesi crollata (RichardGinori) con 950 licenziamenti, altre aziende con licenziamenti in atto (Manetti-Roberts) o con tentazioni di licenziamento, ben 2000 sfratti (sfratti autentici, sa!), 17.000 libretti di povertà con un totale di 37.000 persone assistite dal Comune. Scusi: davanti a questi “feriti, buttati a terra dai ladroni, come dice la parabola lucana del Samaritano, cosa dovrebbe fare il sindaco, cioè il capo ed in un certo modo il padre ed il responsabile della comune famiglia cittadina? Può lavarsi le mani, dicendo a tutti “scusate, non posso interessarmi a voi perché non sono uno statalista ma un interclassista”? Può “passare oltre” come il fariseo o lo scriba della parabola. La parabola del samaritano, sola norma umana, dice altro. Venga, venga; faccia Lei il sindaco, ma sul serio: vedrà come le cose assumeranno nel suo spirito cristiano un rilievo forse impreveduto: diverranno aspetti dolorosi di ingiustizia; diverranno energico appello ad intervenire”. Il 21 maggio don Sturzo replicava a La Pira: “Non nego l’interessamento per i disoccupati, gli operai, i contadini, gli artigiani, i piccoli ceti rurali e cittadini. E neppure la controversia tra me e La Pira verte sull’intervento dello Stato. Non nego, infatti, un misurato intervento nelle varie branche dell’attività privata, specialmente a scopo integrativo e dove l’iniziativa privata non possa da sé corrispondere adeguatamente alle esigenze pubbliche. Io contesto a La Pira la sua concezione dello stato moderno: affermare che “l’economia moderna è essenzialmente di intervento statale” (La Pira) toglie allo stato moderno la caratteristica di stato di diritto e lo definisce stato totalitario. L’economia di stato se fosse perseguita sulla base di quell’essenzialmente ci porterebbe a perdere la struttura di stato di diritto ed infine le stesse libertà politiche e civili, che diverrebbero solo libertà formali ed esteriori. Già siamo per la strada con i monopoli di stato e la partitocrazia connessa all’interventismo statale. La mia difesa della libera iniziativa è basata sulla convinzione scientifica che l’economia di stato non è solo antieconomica, ma comprime la libertà e per giunta risulta meno utile, e più dannosa, al benessere sociale autentico”. e, quindi, a trovare le misure idonee e solidali alla crescita ed al progresso sociale; con Sturzo (e ..con altre figure del pensiero liberale cattolico italiano, a cominciare da Rosmini) a non dimenticare mai che lo statalismo non si identifica con la solidarietà e che esso equivale, piuttosto, alla dissipazione delle risorse, all’annullamento delle libertà politiche e civili, alla progressiva distruzione della libertà di creatività e responsabilità delle singole persone, all’impossibilità di essere solidali, alla cancellazione della libertà di educare i propri figli. Fonte MEIC Perché non dobbiamo dimenticare La Pira e perché non dobbiamo dimenticare Sturzo. A conclusione di queste brevi cronache, riteniamo che da questo alto e nobile confronto tra La Pira e Sturzo possiamo tutti imparare: con La Pira (e…con Dossetti) a non dimenticare mai chi sta peggio di noi, chi ha bisogno urgente di aiuto Associazione Culturale Nazionale Giorgio La Pira 9 CRONACHE POLITICHE – Numero 9 Federalismo fiscale a cura di C. Darida Il federalismo fiscale municipale assomiglia sempre di più alla tela di Penelope, di giorno di fa, la notte si disfa. Tuttavia, la confusione sulla materia è ancora molta, soprattutto tra le imprese. Ecco perché è necessario comprendere bene quale sia la portata del provvedimento. In particolare, a preoccupare principalmente è la possibile babele tributaria, dal momento che è stata aumentata la potestà impositiva dei vari enti locali. Infatti, sono preoccupati tutti i soggetti che temono di non venire a capo da questa giungla normativa. I primi ad essere scontenti sono soprattutto i sindaci dei comuni, che hanno scoperto di avere un trattamento peggiore rispetto alle regioni, ed hanno alzato le barricate, chiedendo contestualmente la revisione del decreto legislativo sul federalismo municipale approvato un mese e mezzo fa. In gioco ci8 sono i 2,5 miliardi di trasferimenti tagliati dal governo con il decreto legge 78 del 2010 (la cosiddetta Finanziaria d’estate). Il principio-guida. L’obiettivo è di spostare dallo Stato ai Comuni, a partire dal 2014, il 30% del gettito di alcuni tributi: imposta di registro, ipotecaria e catastale, Irpef su redditi fondiari non agrari (cioè sulle rendite immobiliari), imposta di registro sui canoni di locazione. Le entrate devolute si attestano a circa 15 miliardi di euro. L’autonomia finanziaria dei Comuni deve essere compatibile con gli impegni del Patto di stabilità. Il gettito perciò resterà sostanzialmente invariato e i cittadini, pertanto, non pagheranno di più. Il provvedimento è fiscalmente neutro. La fase transitoria. Dal 2011 al 2013 sarà un attivo un Fondo sperimentale di riequilibrio (Fsr) per consentire soprattutto ai Comuni più piccoli di non risentire degli effetti negativi della contestuale riduzione dei trasferimenti statali. A questo proposito, bisogna ricordare che da quest’anno la compartecipazione Irpef dei Comuni salirà dallo 0,75% al 2. Il parere della commissione Bilancio del Senato di cui il governo ha tenuto conto invita a una compartecipazione dell’Iva e non dell’Irpef per garantire una distribuzione Associazione Culturale Nazionale Giorgio La Pira 10 CRONACHE POLITICHE – Numero 9 più equilibrata. Dal 2014 in poi l’Fsr sarà sostituito dal Fondo di perequazione previsto dalla legge istitutiva del federalismo fiscale. La cedolare sugli affitti. La cedolare sugli affitti, previa opzione da parte del contribuente, sostituirà l’Irpef sulle locazioni e la relativa addizionale regionale e comunale. L’aliquota della cedolare viene fissata al 21% per i contratti a canone libero ed al 19% per quelli a canone concordato. È prevista inoltre la sospensione dell’aggiornamento del canone di locazione per tutta la durata di applicazione al contratto del regime cedolare. Ai Comuni andrà dal 2012 il 21,6% del gettito (il 21,7% nel 2011). Per molti contribuenti si dovrebbe concretizzare un bel risparmio giacché agli affitti, attualmente, si applica l’aliquota marginale Irpef più elevata. Una quota delle entrate dovrebbe essere destinata a provvedimenti in favore degli inquilini. Non è passata,invece,l’ipotesi di uno sgravio fiscale per gli affittuari. Il governo, in ogni caso, ha promesso di tener conto delle esigenze dei locatari di immobili. L’Imu. Dal 2014 in poi al posto dell’Ici per immobili diversi dall’abitazione entrerà in vigore l’imposta municipale propria ( Imu), fissata al 7,6 per mille. Per i titolari di seconde case e altri immobili è previsto un risparmio, mentre l’aliquota del 7,6% è più alta rispetto alla media (6,4%) finora applicata agli immobili strumentali come i capannoni. SI RINGRAZIA PER IL CONTRIBUTO ECONOMICO DENTEX ITALIA DI VITERBO-ARC MONTAGGI DI VITERBO-CAVE DEL LAZIO DI CIVITA C.-TOCLAP DI GALLESE-ARCH. ROBERTO D’AMICO DI CIVITA CASTELLANA-SARA COSTRUZIONI DI ROMA-DI MEO GIOVANNI DI F.DI ROMA ELLE EFFE UFFICIO DI CIVITA CASTELLANA-3P SNC di Pallozzi Emiliano & C.-Studio Commerciale Corteselli & Associati Associazione Culturale Nazionale Giorgio La Pira 11 CRONACHE POLITICHE – Numero 9 Pensiero Cristiano “Partecipare a un partito è come avere in mano uno strumento di lavoro: il partito non è un fine, è un mezzo; ed è un mezzo delicatissimo nella sua funzione e nella sua finalità. Non dico che ciascuno debba, come obbligo di coscienza, iscriversi ad un partito, ma – a parte le condizioni particolari di ognuno – resta un criterio direttivo generale, per cui la partecipazione morale (più o meno attiva) a un partito è un vero obbligo in rapporto all’esercizio dei diritti politici. Se così non fosse, e se per ipotesi, i migliori, i più onesti, gli studiosi, gli uomini che propagano le leggi morali e religiose, si appartassero dall’azione politica (come avvenne per tanti anni per i cattolici in Italia) quale meraviglia poi che prevalgano nel Paese correnti perniciose, tendenze sopraffattrici, partiti di ispirazione materialistica, concezioni etiche paganeggianti? Quale meraviglia se la vita ammi-nistrativa dello stato e degli enti locali divenga un pubblico mercato di favori, di intrighi, di speculazioni, di dilapidazioni, di sperperi, di peculati? Quale meraviglia che le popolazioni soffrano, che le tasse pesino, che il lavoro sia oppresso? Quale meraviglia che l’ingiustizia trionfi?” Don Luigi Sturzo POST@: *Chi fosse interessato ad inviare idee, riflessioni, articoli o contributi vari può inviarli all’indirizzo email [email protected] o recapitarle presso lo Studio Corteselli sito in Via Rio del Colle, n° 1 01033 Civita Castellana (VT), tel. 0761/59.94.74, fax 0761/59.19.15 n.b. Pur essendo questo foglio collegato alla Associazione Culturale Nazionale Giorgio La Pira, non è passato al vaglio del comitato scientifico della Associazione, ma è espressione del libero pensiero del presidente della Associazione Emilio Corteselli. Associazione Culturale Nazionale Giorgio La Pira-c/o Studio Corteselli, Via Rio del Colle 1, 01033 Civita Castellana VT, P.IVA 02001610563, C.FISC. 9009860569, mail: emilio.corteselli(chiocciola)tin.it, sito www.emiliocorteselli.it Associazione Culturale Nazionale Giorgio La Pira 12