Scuola Duemila
Accade in azienda 2014
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Accade in azienda
Le gelaterie Grom
Andrea Erri
leggere attentamente il caso di seguito proposto e successivamente eseguire le richieste
formulate.
il caso Grom
Un’idea di partenza possibilmente
ambiziosa. L’ossessione per l’eccellenza condita da una grande passione.
Ma soprattutto procedure e controlli
da cui non si sgarra. Sono gli ingredienti che, secondo Federico Grom,
spiegano il successo imprenditoriale
di due giovani torinesi (uno è lui, l’altro il suo socio Guido Martinetti) partiti otto anni fa con la missione aziendale di fare “il gelato più buono del
mondo” e arrivati oggi ad avere una
catena di 55 negozi di proprietà in forte espansione sia in Italia sia all’estero.
Un esempio decisamente anomalo
per un settore che, in Italia, è ancora
quasi esclusivamente incentrato sul
modello dell’impresa familiare con
un solo punto vendita. Grom va dritto
al punto: “Sono i presupposti a essere
sbagliati: l’idea di tenere i dipendenti
in nero e di non battere gli scontrini
per pagare il meno possibile tasse e
contributi e ricavare il più possibile a
fine mese ti costringe a essere sempre
presenti per controllare che nessuno
ti ‘freghi’. Per sviluppare una catena,
invece, si parte da concetti radicalmente opposti. Il primo è che anziché
guadagnare mille da un locale è meglio guadagnarne cinquecento da 10
locali. Il secondo è che se si seguono
le regole e si controlla, la presenza
non è più necessaria”. Nel senso che
per controllare cosa succede non oc-
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corre essere lì, presenti di persona, da
quando si tira su la serranda la mattina a quando si tira giù la sera.
Insomma, dietro al mondo fatato di
Grom, costruito su un’accurata comunicazione fatta di belle foto e di
testi accattivanti, c’è un’altrettanto
accurata pianificazione di ogni singolo gesto dei “conisti” (così si chiamano gli addetti al banco delle gelaterie
Grom) e un attentissimo controllo dei
conti: tot scontrini devono corrispondere a tot chili di gelato. Non si sgarra. O meglio: chi decide di provarci
ha alte probabilità di essere pescato.
Chi pensa che l’alternativa a essere lì
a controllare è mettere in piedi una
specie di galera è del tutto fuori strada. Perché la cosa più importante che
una persona che lavora a contatto con
il pubblico deve fare non è essere
onesto, ma sorridere e accogliere il
cliente.
Rispettare le regole è solo il presupposto iniziale, non certo il fine ultimo dell’attività. E come si fa a far sì
che chi lavora dietro il banco sorrida
ai clienti? Metterli in regola e pagargli gli straordinari, come pure nelle
gelaterie Grom si vantano di fare,
non è sufficiente. “Qualunque persona – afferma Federico Grom – indipendentemente da quanto guadagna,
è convinta di valere di più di ciò che
prende. Quindi pagare bene i dipendenti, cosa che pur noi cerchiamo di
fare, non basta. È fondamentale puntare sul salario emotivo.” All’interno
di Grom, gran parte del salario emotivo è dato dalla reale possibilità di
crescita offerta a tutti: “La responsabile dei 44 negozi italiani – racconta
Grom – è una ragazza di 28 anni che
ha iniziato quattro anni fa a lavorare
da noi come conista part time. Una
ragazza straniera, che ha iniziato facendo le pulizie nei nostri uffici, oggi si occupa di avviare nuovi punti
vendita. E di esempi così ne abbiamo
molti altri. Io e il mio socio cerchiamo di parlare poco e di fare quello
che promettiamo. Ogni anno, per
esempio, mandiamo i più meritevoli
a lavorare tre mesi nei nostri locali
all’estero, a New York o a Parigi. Per
queste ragioni le persone ci seguono:
in Grom il turnover è molto basso”.
La selezione del personale avviene
direttamente nei singoli punti vendita, ad opera dei responsabili di negozio: “Cerchiamo persone per bene,
determinate e con un obiettivo in testa. Perché chi ha un obiettivo pedala
molto di più e molto meglio” dice
Grom. Che con Martinetti ha deciso
di dedicare idealmente anche ai dipendenti il titolo del libro uscito nel
2012 sulla loro storia imprenditoriale: Grom, storia di un’amicizia, di
qualche gelato e di molti fiori.
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Esercitazioni per il 2014
partire da una buona idea
Ma quali sono i presupposti per creare
dal nulla una catena di successo?
“Una buona idea, sicuramente – spiega Grom –. Che, oggi, deve necessariamente puntare o sull’estrema qualità o sull’estremo discount. Spesso però le buone idee non funzionano perché sono realizzate male. E chi punta
sulla qualità deve avere chiaro che la
finanza è nemica della qualità, perché
punta a fare quanti più profitti possibili. Ma nel momento in cui, per guadagnare di più, sostituisco il latte fresco
con quello a lunga conservazione, ho
già perso di vista il mio obiettivo”. E
se lo dice uno che dopo aver lavorato
per anni nella consulenza finanziaria
si è messo in testa di fare il gelato più
buono del mondo, c’è da credergli.
“Ovviamente, la missione aziendale
di fare il gelato più buono del mondo
è un obiettivo che non raggiungeremo
mai – spiega Grom –. Ma è una frase
che spiega bene quel concetto di ‘ossessione dell’eccellenza’ che ci caratterizza: io e il mio socio siamo malati
di dettagli.”
Valori e ideali al centro della scena
Del resto, sono stati quelli che alcuni
considerano solo dettagli il punto di
partenza di Grom e Martinetti. “Noi il
gelato non sapevamo farlo – spiega
Grom –. Ma siamo partiti da un presupposto fondamentale, che è lo stesso
dei grandi chef: se utilizziamo i migliori ingredienti che esistono, difficilmente faremo un cattivo prodotto.”
Gli ingredienti, non a caso, sono i protagonisti di tutta la comunicazione di
Grom, esempio raro di negozio che
vende un cibo raccontandolo ma senza
mai mostrarlo, poiché i gelati non sono esposti nelle vaschette ma nascosti
nei ‘pozzetti’, come una volta. Semmai, ne raccontano i valori. A partire
dalla scelta di produrre gelati privi di
addensanti, emulsionanti e coloranti.
Il listino dei prezzi annuncia che coni
e coppette partono da 2,50 € sino alla
coppa MAXI da 5,50 €, e l’aggiunta
della panna comporta una maggiorazione di 50 centesimi; un prezzario
forse impopolare o forse fortemente
legato all’attenta lavorazione che caratterizza il gelato di Grom. Parte integrante della scelta di puntare sulla
massima qualità degli ingredienti è
stata la creazione di un’azienda agricola biologica, Mura Mura a Costigliole d’Asti (AT), dove coltivare le
migliori varietà di frutta da usare nella produzione dei gelati. Un’azienda
dove oggi è in atto una sperimentazione su 80 varietà di coltivazioni per
selezionare le tipologie più adatte a
fare sorbetti di alta qualità.
Per quanto riguarda il processo produttivo, le materie prime vengono trasformate, nel laboratorio centralizzato
alle porte di Torino, in miscele pasto-
rizzate, che vengono inviate tre volte
alla settimana ai vari punti vendita,
dove ogni giorno avviene la mantecatura. Il rispetto della natura è uno dei
valori fondanti di Grom. Il cui ultimo
progetto, in ordine di tempo, si chiama ‘Grom loves World’: alla base,
un’altra scelta antieconomica ma molto caratterizzante e distintiva. Quella
di rinunciare a tutta la plastica a favore del Mater-bi, materiale biodegradabile, compostabile e riciclabile. E di
utilizzare solo carta certificata Fsc
(Forest Stewardship Council). Idealisti? Certo, ma anche attenti al business: “Negli Stati Uniti, ormai – dice
Grom – chi non fa scelte ecocompatibili rischia di trovarsi fuori dal mercato”. Ci arriveremo anche da noi?
tratto da www.bargiornale.it, articolo
di Andrea Mongilardi del 4 aprile 2011
Quesiti a risposta aperta
rispondere in modo completo ed esauriente alle seguenti domande.
a. Che cosa significa per Grom produrre i gelati “più buoni del mondo”? (Per rispondere suggeriamo di avvalersi anche della consultazione dei seguenti siti web: www.businessinside.org e www.grom.it.)
b. Qual è la politica aziendale relativa alle risorse umane?
c. Come può essere definito il processo produttivo di Grom, di tipo artigianale o industriale? Perché?
d. Come dimostra Grom la propria attenzione all’ambiente?
e. Quali sono le differenze tra una gelateria tradizionale e una gelateria Grom?
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Vero/falso
indicare se le seguenti affermazioni sono vere (V) o false (f).
1.
Grazie alla particolare tipologia di processo produttivo adottato, l’azienda riesce a pagare
meno tasse e contributi al personale.
V
F
2.
Il controllo organizzativo adottato da Grom è la supervisione diretta su tutto il personale.
V
F
4.
Uno tra i motivi di maggior successo di Grom è la scelta delle materie prime utilizzate.
3.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
Il personale in Grom ha reali possibilità di crescita professionale, sulla base del merito.
V
F
V
F
V
F
La politica ambientale di Grom prevede l’utilizzo di materiali compostabili.
V
F
Secondo Grom la finanza è nemica della qualità.
V
F
La mission aziendale di Grom consiste nell’offrire al consumatore un gelato realizzato con le
primizie fuori stagione.
I gelati di Grom sono esposti nelle vaschette per renderli attraenti.
V
In Grom il turnover del personale è molto alto, poiché i dipendenti preferiscono andare
all’estero.
Il personale di Grom deve mostrare una forte attenzione verso il cliente.
F
V
F
V
F
approfondimento per la classe iV (risorse umane)
leggere attentamente il brano di seguito proposto e successivamente eseguire le richieste
formulate.
da Grom il primo integrativo in gelateria
“Più assunti, banca delle ore e formazione”
La catena delle gelaterie artigianali,
che ha 400 dipendenti e punta a una
rapida crescita del giro d’affari, vuole
limitare le forme di precarietà e gestire al meglio l’organizzazione del lavoro. La Filcams Cgil: “Intesa importante e rara, con un’azienda attenta al
personale come ai suoi prodotti”.
Grom firma il primo contratto integrativo aziendale per una catena di
gelaterie. In tempi grami per le condizioni dei lavoratori, i 400 dipendenti
dei 49 punti vendita di coni e coppette tra i più in voga negli ultimi anni
sbandierano una bozza di accordo tra
il sindacato e i proprietari piemontesi
Federico Grom e Guido Martinetti,
che hanno puntato con successo sul
gelato artigianale.
Il 30 luglio è stata formulata l’ipotesi
di accordo. L’azienda, nonostante svolga un’attività tipicamente a carattere
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stagionale, si dice orientata a privilegiare rapporti di lavoro a tempo indeterminato (che investono 260 suoi
dipendenti), cercando di utilizzare i
contratti a tempo solo per far fronte
alla ciclicità stagionale, limitando il
più possibile ogni forma di precarietà. “Un’intesa importante, anche perché avvenuta in un momento storico
difficile per la contrattazione – ha
detto Lucia Anile della Filcams Cgil
–; una trattativa positiva con un’azienda virtuosa, attenta sia ai prodotti
in vendita che al proprio personale.
Una rarità oggi.” Grom lascerà spazio “a un’ampia formazione per gestire al meglio l’organizzazione degli
orari di lavoro”, ha detto Marinella
Migliorini, segretaria generale della
Filcams Cgil Piemonte che ha seguito il negoziato.
Il sistema delle relazioni sindacali in
Grom è basato su tre livelli di confronto – nazionale, territoriale e per singolo punto vendita o bacino – con l’identificazione delle materie oggetto di
contrattazione e di informazione a
ciascun livello. L’accordo ha definito i
livelli e le mansioni lavorative; tempi
e modalità dei contratti a termine e
dell’apprendistato, norme per la tutela
della salute e della sicurezza. L’intesa
prevede, inoltre, l’istituzione di una
banca delle ore per far fronte agli improvvisi cali dell’attività, e riconoscendo il valore della formazione la
Società istituirà il “libretto formativo
individuale” per ogni dipendente. Data la crescente presenza di Grom all’estero, è già stata prevista la costituzione di un Comitato aziendale Europe.
Andrea Greco, “la Repubblica”,
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Esercitazioni per il 2014
definizione
1. definire i seguenti termini o concetti, avvalendosi eventualmente anche del libro di testo o di
altri sussidi.
organizzazione sindacale
...............................................................................................................................................................................
...............................................................................................................................................................................
...............................................................................................................................................................................
lavoro a tempo indeterminato
...............................................................................................................................................................................
...............................................................................................................................................................................
...............................................................................................................................................................................
lavoro stagionale
...............................................................................................................................................................................
...............................................................................................................................................................................
...............................................................................................................................................................................
contratto integrativo aziendale
...............................................................................................................................................................................
...............................................................................................................................................................................
...............................................................................................................................................................................
mansione lavorativa
...............................................................................................................................................................................
...............................................................................................................................................................................
...............................................................................................................................................................................
2. illustrare, in modo articolato e approfondito, in che cosa consiste il sistema di contrattazione
collettiva nel nostro ordinamento lavorativo, avvalendosi anche del libro di testo o di altri
sussidi.
...............................................................................................................................................................................
...............................................................................................................................................................................
...............................................................................................................................................................................
...............................................................................................................................................................................
...............................................................................................................................................................................
...............................................................................................................................................................................
...............................................................................................................................................................................
...............................................................................................................................................................................
...............................................................................................................................................................................
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Accade in azienda 2014
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clil
read the excerpt below proposed and subsequently formulated requests.
When I first walked into Grom on
Broadway at 76th Street a year ago, I
was skeptical. Another chain trying to
make it in New York City. Another
lousy gelato shop tricking us into
thinking it’s the real deal.
So, upon meeting the two young
Italian owners, Federico Grom – who
is tall, dark and handsome – and
Guido Martinetti – who could pass as
an Italian version of Brad Pitt – I had
some questions.
“Where do you get your lemons
from?” The answer: “Amalfi.” Check!
“Where do you get your pistachios?”
Answer: “From Bronte.” (A town in
eastern Sicily famous for their
flavorful, pea-green pistachios.) Good
answer! Check, again.
They explained that they conduct
side-by-side taste tests to select every
raw product, from the chocolate to
the water. When Amalfi lemons are
not in season, they stop making
lemon sorbet. They are so obsessed
with quality ingredients that they are
in the process of starting their own
dairy and organic fruit farm. My fears
were quelled and, frankly, I found
myself enamored – not only by their
charisma and good looks, but by their
story and quest for top ingredients.
Oh, and the gelato too. It’s excellent.
Martinetti, the brains behind the gelato,
and Grom, the business genius, are so
serious about quality control that they
make all the liquid gelato bases in their
Turin factory, then package and ship
them to their stores in Northern Italy and
New York, where they are spun on-site.
Last Saturday Grom opened its second
New York store, in Greenwich Village at
the intersection of Bleecker Street and
Carmine Street. This summer they plan
to open a shop in Paris. As you might
imagine, this stuff doesn’t come cheap:
$5.15 for a small cup. You gasp – for
that kind of money you could buy
several products from many competitors.
True, but this is superlative ice cream
made with whole milk, organic eggs and
real flavorings. Besides, you might run
into Federico and Guido – and you can’t
put a price on that.
Jill Santopietro, “The New York Times”,
April 18, 2008
true/false
indicate whether the following statements are true (t) or false (f).
1.
The journalist was skeptical after meeting the first Grom in New York.
T
F
3.
Grom produces the liquid ice cream in each store.
T
F
2.
4.
5.
6.
Guido Martinetti looks like Brad Pitt.
Grom gets the pistachios and the lemons used for the ice creams all over the world.
Grom ice creams are expensive.
Grom has already opened a second shop in New York.
T
T
T
T
F
F
F
F
translation
translate in italian the following sentences.
a. Grom is tricking us into thinking it’s the real deal.
........................................................................................................................................................................
b. They are obsessed with quality ingredients.
........................................................................................................................................................................
c. My fears were quelled.
........................................................................................................................................................................
d. Ice creams are made with whole milk, organic eggs and real flavorings.
........................................................................................................................................................................
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Esercitazioni per il 2014
Svolgimento del caso
Quesiti a risposta aperta
a. I principali aspetti sono così individuabili:
– scelta delle materie prime (fonte: www.businessinside.org)
Grom propone i “Gusti del Mese”, che appaiono come una forma di comunicazione e pubblicità fortissima. Innanzitutto ciò comunica che la catena è attenta alla “stagionalità” degli ingredienti (in particolare la frutta) ma,
soprattutto, crea nel consumatore la curiosità relativamente ai gusti del mese seguente. Quindi è una forte arma
attrattiva nei confronti dei consumatori.
La politica di Grom è quella di applicare alla produzione del gelato un principio comune a tutti i migliori ristoranti del mondo: l’acquisto di materie prime di qualità assoluta.
La ricerca delle materie prime non è limitata solo all’ambito locale dove Grom è nata e si è sviluppata, ma si
spinge all’interno e oltre il territorio nazionale alla ricerca “del meglio che il mondo dell’agricoltura può offrire”.
I principi sono rigorosi: solo frutta fresca e di stagione, proveniente dai migliori consorzi d’Italia e dall’azienda
agricola di proprietà Mura Mura a Costigliole d’Asti, nessun utilizzo di coloranti o additivi chimici, acqua di
montagna di Lurisia come base per i sorbetti e latte fresco intero di alta qualità per le creme, uova biologiche e
selezioni dei migliori cacao e caffè dal centro America.
Ciò permette di avere – oltre ai citati sorbetti e creme ottenuti con acqua della sorgente di Lurisia – granite alla
mandorla Pizzuta, sorbetto all’albicocca tonda di Costigliole, crema al torroncino con nocciola Tonda Gentile e
gusti più esotici e stravaganti come la crema al cioccolato “Ocumare” del Venezuela e la crema al gusto di Caramello al sale con zucchero caramellato e sale rosa dell’Himalaya.
– cura nel processo produttivo (fonte: www.grom.it)
La cura del processo produttivo, invece, deriva dalla centralizzazione delle fasi iniziali della produzione dei gelati: “Le miscele liquide vengono controllate da un team di esperti e quindi distribuite tre volte alla settimana,
grazie a un rigoroso controllo della temperatura, presso ogni gelateria e qui mantecate”.
La centralizzazione della prima fase della produzione (la miscelazione degli ingredienti) consente il mantenimento del rigore produttivo, impossibile se demandato al gelataio di ogni singolo punto vendita, e soprattutto a trattare alcuni tipi di frutta disponibili solo presso i rispettivi consorzi e non presso i mercati generali di frutta di ogni
città. Altrettanto il gelato viene “mantecato” fresco ogni giorno presso tutti i negozi Grom, raggiungendo un’eccellenza qualitativa di valore assoluto”.
b. L’azienda mette le risorse umane al centro della propria attenzione, poiché sono proprio i “conisti” i soggetti che entrano in contatto e sviluppano la relazione con il cliente. La politica del personale è pertanto centrata sui seguenti principi:
– massimo rispetto delle regole: il personale viene regolarmente assunto fin dal primo giorno e inquadrato secondo
il CCNL;
– controllo organizzativo basato sui risultati e non sul controllo personale diretto: ogni dipendente è a conoscenza
del rapporto necessario tra numero di scontrini e chili di gelato venduti;
– attenzione agli aspetti connessi alla qualità del servizio: cortesia, competenza, gentilezza, accoglienza;
– piani di carriera noti e offerti a tutti i migliori dipendenti (denominati “salario emotivo”), che hanno la possibilità sia di raggiungere i livelli organizzativi più elevati, sia di trascorrere alcuni periodi lavorativi in negozi situati
all’estero, migliorando le loro competenze linguistiche e la conoscenza di contesti diversi.
c.
Il gelato di Grom viene visto come un gelato artigianale, ma è di fatto industriale, visto che la base viene preparata in
un unico stabilimento, spedita in tutta Italia (e nel mondo) tre volte alla settimana, e qui mantecata e trasformata in
gelato per poi essere venduta. Il personale di Grom non è composto da artigiani del gelato, ma da persone che sanno
trasformare in gelato una miscela già preparata, e lo sanno confezionare e vendere.
d. Grom ricerca un impatto con l’ambiente eticamente corretto, e ad esso dedica molte iniziative.
La prima di tutte, il progetto Grom Loves World, incoraggia e promuove attivamente il rispetto per l’ambiente e l’ecosostenibilità: Grom non usa plastica ma Mater-bi, un’innovativa famiglia di bioplastiche totalmente biodegradabili, derivate dall’amido di mais e dagli oli vegetali.
Inoltre le certificazioni ottenute dal Forest Stewardship Council (Fsc) su carta, cartoni e derivati del legno e la raccolta differenziata avviata in ogni negozio della catena rende il brand Grom ancora più eco-friendly.
A tutto questo si aggiunge l’attenzione nella scelta delle materie prime e la cura nel processo produttivo.
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e.
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Le principali differenze riguardano:
– la scelta delle materie prime; dal punto di vista qualitativo, il gelato di Grom si caratterizza per l’assenza di aromi artificiali, e per un utilizzo minimo di additivi, visto che gli unici usati sono le fibre vegetali presenti nei sorbetti e la farina di semi di carrube, che è un addensante naturale. Sono esclusi, ovviamente, anche i grassi e gli oli vegetali. Grom
sceglie inoltre gli ingredienti con una particolare attenzione: utilizza uova di galline allevate a terra, molti ingredienti
sono presidi Slow Food, il latte è di alta qualità ecc.;
– il processo produttivo; l’azienda possiede un laboratorio centralizzato che produce la miscela per fare il gelato e la distribuisce alle gelaterie tre volte alla settimana, rispettando la catena del freddo. Il metodo innovativo delle gelaterie
Grom è basato pertanto sulla produzione centralizzata della miscela, mentre nei punti vendita si esegue solo la mantecazione e la vendita. In una gelateria tradizionale l’intero processo produttivo viene realizzato presso il singolo punto
vendita;
– il display di negozio; in una gelateria tradizionale il prodotto viene esposto in vasche visibili al pubblico, in cui domina
l’aspetto visual (colori, numero di gusti presenti in assortimento ecc.). Il gelato Grom è invece contenuto in pozzetti
non visibili al pubblico, e ciò viene compensato con un’ampia azione di comunicazione su tipologie e ingredienti;
– il numero di punti vendita; le gelaterie tradizionali assumono una struttura di tipo familiare, con uno-due punti vendita
di proprietà. Grom possiede una catena di negozi, sparsa nelle più importanti città d’Italia e del mondo, con più di 60
punti vendita;
– le politiche commerciali; il gelato Grom costa circa il doppio rispetto alle gelaterie tradizionali: un cono piccolo Grom
costa in Italia 2,50 euro;
– la comunicazione; Grom ha portato in gelateria il concetto di trasparenza degli ingredienti utilizzati e il corretto modo
per trasmettere ai propri clienti tale messaggio. Questo fatto può risultare positivo per due motivi: i gelatai ora saranno
meno restii a esporre gli ingredienti e a utilizzare formule comunicative basate sulla trasparenza nell’utilizzo o nell’esclusione di determinati ingredienti.
Vero/falso
1.
Grazie alla particolare tipologia di processo produttivo adottato, l’azienda riesce a pagare meno tasse e
contributi al personale.
V
f
2.
Il controllo organizzativo adottato da Grom è la supervisione diretta su tutto il personale.
V
f
3.
4.
Il personale in Grom ha reali possibilità di crescita professionale, sulla base del merito.
V
F
Uno tra i motivi di maggior successo di Grom è la scelta delle materie prime utilizzate.
V
5.
La mission aziendale di Grom consiste nell’offrire al consumatore un gelato realizzato con le primizie
fuori stagione.
V
f
6.
La politica ambientale di Grom prevede l’utilizzo di materiali compostabili.
V
F
I gelati di Grom sono esposti nelle vaschette per renderli attraenti.
V
7.
8.
9.
10.
Secondo Grom la finanza è nemica della qualità.
V
In Grom il turnover del personale è molto alto, poiché i dipendenti preferiscono andare all’estero.
V
Il personale di Grom deve mostrare una forte attenzione verso il cliente.
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V
F
f
F
f
F
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Esercitazioni per il 2014
definizione
1.
Organizzazione sindacale
associazione di lavoratori per la tutela dei diritti e degli interessi di categoria sul posto di lavoro e nell’ambito della società.
Lavoro a tempo indeterminato
contratto con cui il lavoratore si impegna, a fronte del pagamento di una retribuzione, a prestare la propria attività lavorativa a favore del datore di lavoro, a tempo indeterminato, cioè senza vincolo di durata.
Lavoro stagionale
attività lavorativa che si svolge in un determinato periodo dell’anno e in cui pertanto manca il carattere della continuità.
Contratto integrativo aziendale
contratto a livello d’impresa che integra quanto previsto dal ccnl e ha, soprattutto, la funzione di adeguare i minimi
salariali alla capacità di reddito delle singole imprese.
Mansione lavorativa
insieme dei compiti e delle specifiche attività che il prestatore di lavoro deve eseguire nell’ambito del rapporto di lavoro.
2.
Proposta di soluzione tratta da “www.studiamo.it
La contrattazione collettiva è la forma normativa più importante nell’ambito del diritto del lavoro, perché attraverso di essa
sono disciplinati tutti i principali aspetti del rapporto di lavoro.
La contrattazione collettiva è definibile come quella specifica trattativa tra i sindacati dei lavoratori e le confederazioni dei datori di lavoro, mediante la quale vengono costituiti degli accordi (dei quali i più importanti sono i CCNL) con cui sono regolati
i principali diritti e obblighi di entrambe le parti: regole fondamentali che sono poi riprese – a volte attraverso un semplice rinvio
– nel contratto individuale firmato dall’azienda con il singolo lavoratore.
In queste trattative (cioè nella contrattazione collettiva) spesso interviene il Governo (il ministro del Lavoro) in veste di mediatore.
In particolare la contrattazione collettiva prevede 3 diversi livelli:
a. contrattazione interconfederale;
b. contrattazione collettiva nazionale (o di primo livello), che dà luogo ai CCNL (Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro) ed
è sicuramente la più frequente e rilevante per i nascenti diritti e obblighi di lavoratori e datori di lavoro;
c. contrattazione aziendale, detta di secondo livello.
La contrattazione interconfederale ha assunto dagli anni Settanta una sostanziale valenza politica, in quanto essa verte sulle
questioni fondamentali dell’intera materia del lavoro:
a. struttura base del salario;
b. assegni familiari (o meglio per il nucleo familiare);
c. riforme strutturali;
d. piani occupazionali;
e. politiche del lavoro;
f. principali norme fiscali e previdenziali.
Lo strumento più importante della contrattazione collettiva è senz’altro quello che porta alla stipula dei CCNL, uno per ciascun
settore economico. Questo è di fatto efficace nei confronti di tutti i lavoratori e datori di lavoro appartenenti al settore regolamentato dal contratto, anche se non iscritti ai sindacati (o alle associazioni di categoria per i datori di lavoro) che lo hanno materialmente concluso.
Nonostante ciò, tutti i contratti individuali fanno ad essi riferimento, sia per le disposizioni non economiche, sia per quelle prettamente economiche, cioè per le tabelle retributive, le quali fissano i minimi salariali che i datori di lavoro non possono derogare se non in meglio, cioè a maggior favore dei lavoratori.
I CCNL contengono in genere 2 parti:
a. la parte normativa, con le tabelle retributive e le regole fondamentali del rapporto di lavoro (orario, permessi, straordinario,
ferie ecc.);
b. la parte obbligatoria, con le regole che andranno a disciplinare i futuri rapporti tra le controparti (collettive) del contratto,
cioè i sindacati e le associazioni di imprenditori firmatarie dello stesso.
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Il CCNL dura generalmente 4 anni per la parte normativa e 2 anni per quella retributiva.
La contrattazione aziendale (oppure territoriale, che include più imprese del gruppo o settore) nasce dall’esigenza di legare alcuni parametri contrattuali a realtà locali, che la contrattazione nazionale (quella del CCNL) non può considerare con precisione
e nella sua concretezza, dovendosi necessariamente limitare a regolare le diverse questioni in via molto generale, senza poter
entrare nel dettaglio.
Pertanto gli aspetti maggiormente lasciati alla contrattazione articolata sono:
a. erogazione del premio di risultato, per collegare parte del salario alla produttività aziendale;
b. concessione dei ticket o buoni pasto;
c. permessi ulteriori rispetto a quelli stabiliti dalla contrattazione nazionale (CCNL);
d. cottimo;
e. superminimi;
f. indennità varie;
g. rispetto dell’ambiente di lavoro;
h. sistemi di inquadramento;
i. trasformazioni aziendali (fusioni, ristrutturazioni ecc.).
Un terzo livello di contrattazione, detto individuale, può avvenire tra il singolo lavoratore e l’azienda. Questa contrattazione è
spesso finalizzata alla corresponsione di una retribuzione superiore rispetto a quella prevista dalla contrattazione collettiva, attraverso la corresponsione di una voce aggiuntiva detta “superminimo individuale”.
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The journalist was skeptical after meeting the first Grom in New York.
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Guido Martinetti looks like Brad Pitt.
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Grom produces the liquid ice cream in each store.
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Grom gets the pistachios and the lemons used for the ice creams all over the world.
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Grom ice creams are expensive.
Grom has already opened a second shop in New York.
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Grom vuole convincerci che sia un vero affare.
Sono ossessionati con gli ingredienti di qualità.
I miei timori sono svaniti (letteralmente “sono stati soffocati”).
I gelati sono prodotti con latte intero, uova biologiche e aromi naturali.
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il caso Grom - Istituto d`Istruzione Superiore "E. Montale – Nuovo IPC"