la Repubblica LUNEDÌ 29 SETTEMBRE 2008 la Repubblica R2 AUTOMOTORI @ LUNEDÌ 29 SETTEMBRE 2008 ■ 40 Presentato il primo sport utility compatto della casa svedese. Venti centimetri più corto del “90” e grande attenzione al design. Debutta anche il City Safety, sistema elettronico che legge a distanza gli ostacoli sulla strada GLI INTERNI La particolare consolle centrale (a sinistra) e i sedili modulabili della Volvo XC60 La scheda tecnica DIMENSIONI L’XC60 è lunga 4,63 metri (18 in meno dell’XC90), alta 1,71 e larga 1,89. Il passo misura 2 metri e 81 centimetri MOTORI L’offerta prevede un 3.0 turbo benzina da 285 Cv, a cui si aggiungono due 2.4 turbodiesel da 163 e 185 Cv dei Suv PRESTAZIONI Si va dai 7,5 ai 10,9 secondi per passare da 0 a 100. Velocità massime da 190 a 210 km/h PREZZI Vanno dai 36.800 euro del modello 2.4 D Kinetic ai 49.750 della T6 Summum con cambio automatico utunno, tempo di vendemmia. E di Sport Utility di lusso a quanto pare, anche se dalle misure più contenute e dunque politicamente meno scorrette. Dopo la discesa in campo di Audi Q5 e Mercedes GLK, tocca a Volvo avventurarsi in un settore dove nonostante i tempi di magra qualche soldo ancora si guadagna. Del resto l’exploit della Bmw X3, antesignana del genere, qualcosa ha insegnato. Sotto allora con l’XC60, concentrato di design e tecnolo- A La sfida tecnologica della nuova Serie 7 Night vision con telecamera termica MASSIMO NASCIMBENE Il prototipo ibrido P si al mondo. In fondo «gli occhi sono lo specchio dell’anima», come cita abilmente Mattin. La stessa accuratezza nella ricerca del design a tutti i costi, testardamente tipica degli scandinavi, si percepisce negli interni: finiture e materiali di qualità, in un abitacolo iper-tecnologico disegnato attorno a chi lo occupa. Un esempio? La consolle centrale, “smilzo” terminale di tutto l’infotainment di bordo e marchio di fabbrica degli ultimi modelli Volvo, qui è orientata verso il conducente, a sottolinearne la funzione vitale. Come vitale per la casa svedese è la sicurezza. Difficile riassumere tutte le dotazioni della XC60, ci vorrebbe un’enciclopedia. Vale però la pena di citarne una che per la prima volta in assoluto è offerta di serie, il City Safety. Situazione classica: si è in fila e si procede a passo d’uomo. Ci si distrae, magari complici improbabili attività di maquillage o lettura di giornale e si tampona l’auto che precede. Sulla XC60 invece, un sensore a raggi infrarossi “legge” la distanza con gli ostacoli anteriori e attiva automaticamente i freni, anche se chi guida non preme il pedale, evitando l’impatto. Il tutto, ovviamente, a velocità comprese tra i 15 ed i 30 km/h. Anche se, almeno fuori città, sarà difficile resistere alla tentazione di spingersi a ben altre andature, vista l’ottima tenuta di strada e la trazione integrale permanente, ma soprattutto il parco motori a disposizione. Si comincia con il T6 a benzina, un turbo da 285 cavalli, per arrivare ai due turbodiesel a gasolio, il D5 da 185 Cv ed il 2.4 da 163. Per quest’ultimo è prevista anche una variante depotenziata da 175 cavalli in arrivo a marzo 2009, con emissioni di CO2 sotto i 170 Fra due anni prevista una versione ibrida a abbinata al motore diesel In seguito anche un modello elettrico gr/km, evidentemente destinata al business delle flotte aziendali che vale circa un terzo delle vendite totali. Vendite che, a dire la verità, proprio bene non stanno andando, come del resto un po’ per tutti nel mercato a quattro la piccola DANIELE P. M. PELLEGRINI uardi la Jazz, la guidi, la valuti e non puoi non apprezzare la razionalità e l’intelligenza di un’auto così. Una piccola sotto i 4 metri (3 e 90, quindi sotto i limiti della categoria), con un’accuratezza costruttiva ai massimi livelli; arricchita da una serie di piccole e grandi furbizie per lo sfruttamento degli spazi che sono la spia di un approccio al prodotto e di un impegno tecnico fuori dal coro. Se i 10 portabicchieri (due a passeggero!) sono solo una curiosità, i geniali giochini escogitati per ripiegare e disporre a piacimento dei sedili posteriori e il piano mobile per strutturare il baule secondo le varie esigenze (si possono caricare oggetti lunghi fino a 2 metri e 40 o alti fino a 1 metro e 30), sono la prova concreta della filosofia di marca G La scheda tecnica La nuova Bmw Serie 7, in vendita in Italia da metà novembre ur con tutte le attenzioni a raffinatezza e comfort, una Bmw non rinuncia mai del tutto alla sua anima sportiva. Neppure quando l’oggetto in questione è la Serie 7, portabandiera della tecnologia del gruppo bavarese prima ancora che lussuosa ammiraglia. Stilisticamente, la nuova generazione si presenta per certi versi “normalizzata” rispetto alla vettura che, nel 2001, aprì il discusso percorso stilistico che ha poi cambiato i connotati a tutta la produzione di Monaco. Ma non è comunque destinata a passare inosservata, non fosse altro che per un frontale dove i due lobi che formano la tradizionale calandra Bmw sembrano lievitati a dismisura. E se la vista laterale ripropone i tratti abituali, a partire dall’inconfondibile gomito che chiude i cristalli posteriori, in coda è stato abbandonato il singolare cofano Anche la Volvo prende le misure ecco la XC60 gia in salsa svedese racchiusi in 4 metri e 63 centimetri, circa una ventina in meno della maxi XC90 a cui si ispira, ma niente più. Perché la sensazione è che la matita di Steve Mattin, il capo del centro stile, con questo progetto abbia voluto dettare i canoni estetici di tutte le Volvo che verranno, riprendendo le fila dei rivolgimenti “creativi” introdotti sulla compatta C30: linee muscolose ma filanti e signorili allo stesso tempo, con un frontale reso inconfondibile da gruppi ottici che diventano quasi una seconda pelle, un biglietto da visita con cui presentar- ■ 41 l’ammiraglia L’autunno MARCO SCAFATI PER SAPERNE DI PIÙ www.volvocars.it www.honda.it www.bmw.it DIMENSIONI MOTORI PREZZI L’Honda Jazz è lunga 3,90 metri (al di sotto della sua categoria), alta 1,53 e larga 1,70 Sono previsti solo a benzina, entrambi a fasatura variabile VTEC di Honda: un 1.2 da 90 Cv ed un 1.4 da 100 Vanno dagli 11.500 euro della versione base 1.2 ai 18.050 della 1.4 Exclusive con cambio automatico ruote: i vertici di Volvo Italia stimano una contrazione delle immatricolazioni, alla fine del 2008, di circa il 15%. Una bella mano, specie col nuovo anno, potrebbe darla proprio la XC60, su cui la casa svedese punta molto. E che non a caso è stata progettata in vista di future versioni ibride abbinate al motore diesel che arriveranno tra un paio d’anni, nonché di applicazioni elettriche per le quali però bisognerà aspettare un po’ di più. Nel frattempo, dai primi di novembre, la XC60 si potrà acquistare con prezzi a partire da 36.800 euro. Una produzione di 300 esemplari al giorno: solo cinque destinati all’Italia. La maggior parte in Usa e Cina Jazz, fuori dagli schemi la citycar formato Honda di non seguire gli altri. La Honda, con la sua radicale indipendenza di pensiero, ci ha abituato ad automobili non convenzionali, nel bene e nel male. Figlie di un approccio rigoroso quanto individuale, nella tecnica come nel design, e quindi è sempre difficile inquadrare esattamente certi modelli e fare paragoni con la concorrenza. La nuova Jazz non è una normale “segmento B” e probabilmente nemmeno una mini-monovolume o una quasi-station wagon. È una Honda che sfugge alla solita suddivisione in categorie e verrebbe quasi voglia di utilizzare l’espressione “minicrossover”, tanto per metterle un’etichetta. In questo modo la piccola giapponese non ha riferimenti diretti, anche in un segmento affollato e competitivo come quello di Punto & soci, dove pure c’è di tutto. In base a questa situazione i responsabili commerciali ammettono che con la Jazz, particolarmente in Italia, più che ambire a grandi numeri di vendita si insegue l’opportunità di mirare a una clientela di fascia alta disposta a spendere anche qualcosa di più; cosa confermata da un listino che parte da 11.500 euro ma arriva a superare i 18.000. In cambio di queste cifre la Jazz offre un’architettura inusuale, vestita in modo accurato e con una ambiente interno piacevole e luminoso, senza gli eccessi stilistici della Civic. Fra le cose migliori si apprezza la finitura interna, accuratissima, che dimostra come si possa dare la sensazione di qualità anche utilizzando materiali rigidi, ossia senza la superficie della plancia morbida come fa la maggioranza delle concorrenti. Sul piano tecnico l’Hondapensiero si esprime nei due so- fisticati motori 1200 e 1400 a fasatura variabile, con 90 e 100 Cv, abbinati a un cambio a 5 marce di precisione chirurgica. Un po’ a sorpresa, invece, le versioni automatiche (solo con motore 1400) hanno abbandonato il raffinato sistema CVT a variazione continua della versione precedente, in favore di un normale cambio robotizzato iSHIFT, che non è derivato dal 5 marce ma è un 6 marce tutto nuovo, progettato appositamente, con comando sequenziale al volante. Le prestazioni non sono vivacissime e molto simili per le due motorizzazioni (rispettivamente 177 e 182 km/h e 12,6 e 11,6 secondi nell’accelerazione da 0 a 100 km/h), ma un punto di merito viene dalla manovrabilità, dal comfort e da un feeling di guida che non ha nulla da invidiare a quello di auto di dimensioni e categoria superiori. “a cassettone”, che altrettanto inconfondibilmente caratterizza l’attuale ammiraglia. Rispetto alla quale, la nuova 7 fa indiscussi passi avanti in un interno dove l’attenzione al dettaglio, la precisione degli accostamenti e la ricchezza delle finiture sono tornate ai massimi livelli: un ambiente perfettibile soltanto in un’insonorizzazione che non sempre riesce a venire del tutto a capo di ogni fonte di disturbo, come converrebbe su una vettura di tale lignaggio. Anche nell’abitacolo, accanto a soluzioni originali come il profilo luminoso che percorre i pannelli delle porte, non manca qualche tratto di normalizzazione: la leva del cambio automatico, per esempio, ha abbandonato il piantone dello sterzo per tornare alla tradizionale sistemazione sul tunnel centrale, che condivide con il comando del sistema infotelematico I Drive, che per parte sua è stato almeno in parte semplificato. Non di meno, abbondanza e ricchezza delle dotazioni sono tali che la Bmw ha deciso di utilizzare il sistema audio-video di bordo per spiegare tutto quel che c’è da capire su comandi ed equipaggiamenti: istruzioni che, se messe su carta, più che il classico libretto avrebbero richiesto EMISSIONI E CONSUMI RIDOTTI DEL 15% Si chiama ActiveHybrid il prototipo della Serie 7 presentato dalla Bmw. Il motore è un 8 cilindri a benzina combinato con un propulsore elettrico di 15 kW. Emissioni e consumi della vettura sono ridotti del 15 per cento. Primi modelli dal 2009 un’enciclopedia. Tanto per fare qualche esempio, fra le mille soluzioni disponibili figurano un sistema di visione notturna con telecamera termica, capace di catturare al buio le immagini dei pedoni, un’altra telecamera in grado di leggere i segnali stradali e riprodurli sul quadro di bordo, un impianto di climatizzazione che può anche essere preattivato via telefonino. Una sorta di pianeta delle meraviglie tecnologiche, insomma, cui si accompagnano altrettante soluzioni d’avanguardia per la dinamica della vettura: come le ruote posteriori sterzanti, naturalmente sotto controllo elettronico. Un po’ per merito loro, un po’ grazie alla dieta a base di alluminio che ha tolto oltre 50 kg al corpo vettura contenendone la stazza entro le due tonnellate, la Serie 7 si permette di sfoggiare un’agilità in- sospettata. Dote che fa da corollario a un comportamento stradale brillante e senza alcuna rinuncia nonostante una messa a punto dei nuovi motori che ha visto prevalere il taglio dei consumi (dal 3 al 12 per cento) sull’incremento delle potenze. Che restano comunque di valore assoluto, anche per il tre litri turbodiesel che con i suoi 245 Cv è il più piccolo (si fa per dire) dei tre motori con cui la Serie 7 si presenta all’esordio. In vetta c’è invece l’otto cilindri Twin Turbo benzina da 407 Cv, che peraltro porta sui 100 mila euro (dai 76 di base) il prezzo di listino dell’ammiraglia Bmw, che in Italia sarà in vendita da metà novembre. Al nostro mercato, peraltro, non spetteranno più di cinque delle 300 vetture che giornalmente escono dalla fabbrica di Dingolfing, in maggioranza destinate a Stati Uniti e Cina. Affari & Finanza Nel numero di Affari & Finanza, in edicola oggi con Repubblica, a pagina 41 la prova della prima auto ibrida prodotta in Europa, la Mercedes S400 Hybrid. E l’intervista ad Andreas Docter, capo delle propulsioni elettriche del gruppo di Stoccarda