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Il Sole 24 Ore - In Famiglia
Lunedì 9 Marzo 2009 - N. 35
Agevolazioni auto
Ildossierdellasettimana
AGEVOLAZIONI AUTO
1.500
E’ la somma base che viene stanziata
per passare a vetture più avanzate
Arriva la spinta a cambiare modello
Maurizio Caprino
Visti dalla parte dello
Stato, i contributi concessi
nella campagna rottamazione avviata con il decreto legge n.5/09 sono gli incentivi
all’auto più consistenti di
sempre. Ma per gli automobilisti i risparmi sull’acquisto erano maggiori nella prima operazione di questo tipo, quella del 1997. Non è
una contraddizione: 12 anni
fa, il meccanismo delle agevolazioni subordinava l’erogazione del bonus statale a
uno sconto di pari entità praticato dal venditore.
In ogni caso, è dal 1998
che non si vedevano incentivi pubblici(considerando
anche quelli di Regioni ed
enti locali) di questa entità
per cittadini che comprano
comuni vetture a benzina o
a gasolio. E, per i più ecologici tra i modelli in commercio, non c’è mai stata una
combinazione come quella
attuale tra entità degli aiuti
e ampiezza della platea dei
beneficiari.
Tutta questa abbondanza
è andata a scapito delle misure volte a favorire la riduzione del parco circolante,
contenute nella precedente
tornata di incentivi (ottobre 2006 - dicembre 2008).
Infatti, contrariamente ad
alcune indiscrezioni della
vigilia, quest’anno non sono previsti né bonus per chi
rottama una vettura senza
comprarne un’altra, né contributi supplementari per
chi effettua un acquisto facendo demolire più esemplari.
Rispetto alle agevolazioni 2006-2008, inoltre, è stata eliminata l’esenzione dal
bollo (cosa che consente allo Stato di avere una stima
più certa sui costi dell’operazione, visto che l’entità di
questo tributo varia secondo i modelli acquistati).
Gli incentivi ordinari sono di 1.500 euro. Unimporto
che può aumentare fino a
5mila euro esclusivamente
se l’auto acquistata è elettrica, a idrogeno (ipotesi per
ora solo teorica) o a metano
(se ha emissioni di CO2 inferiori a 120 grammi per chilometro).
Per quanto riguarda l’auto da acquistare è sufficiente scegliere una vettura nuova(cioè non ancora immatricolata) e accertarsi che abbia emissioni di CO2 che
non superino: 1 i 130 g/km,
se a gasolio; 1 i 140 g/km, negli altri casi. Sono limiti entro i quali si mantengono di
solito le utilitarie e le medie,
le uniche auto con consumi
marcatamente bassi (la
quantità di CO2 è direttamente proporzionale al consumo). E sono gli stessi limiti che erano in vigore nella
seconda parte degli incentivi precedenti (quella del
2008). La differenziazione
tra il gasolio e gli altri tipi di
alimentazione era stata introdotta proprio nel 2007
per cercare di attenuare
no essere immatricolate le
normali automobili) appartenenti a una di queste tre
classi: 1 Eurozero(in sintesi,
le non catalizzate); 1 Euro1; 1
Euro 2, purché immatricolate non oltre il 31 dicembre
1999. Restano quindi escluse le Euro 2 più recenti, che
furono immatricolate nel
periodo 2000-2001.
L’incentivo non spetta solo ai privati cittadini (persone fisiche),ma anche a imprese, associazioni e altri enti (persone giuridiche).Sono però esclusi le case automobilistiche, i commercianti di veicoli e gli altri operatori del settore: c’è un divieto esplicito per i casi in cui
le vetture sono i beni alla
cui produzione e al cui
scambio è diretta l’attività
dell’impresa interessata.
una contraddizione emersa
nel corso della campagna di
allora: da un lato, lo Stato incentivava l’acquisto di alcune auto nuove a gasolio
(quelle non dotate di filtro
antiparticolato), dando loro una patente di ecologicità; dall’altro,alcuni Comuni
sottoponevano quelle stesse vetture ai blocchi programmati del traffico per
prevenire lo smog,ritenendole inquinanti. In realtà, le
emissioni di CO2 non hanno alcun legame con quelle
di particolato(l’agente inquinante tipico dei motori
diesel che oggi porta più di
frequente a imporre blocchi del traffico). Quindi, l’effetto degli incentivi differenziati è solo indiretto: restringendo il campo delle
auto a gasolio cui spetta il
contributo, mira - non è noto con quanto successo - a
ridurne gli acquisti.
Nei comunicati ufficiali e
nelle cronache, molta enfasi è stata data al fatto che le
vetture incentivabili sono
solo le Euro4 e le Euro5. Ma
questo è un dato scontato:
oggi non possono essere
venduti esemplari nuovi appartenenti a classi inferiori
(per esempio, Euro 3). Piut-
tosto, colpisce l’esclusione
delle Euro 6, che rappresentano lo standard più avanzato oggi previsto; comunque,
per ora la questione sembra
solo teorica, in quanto tale
standard sarà obbligatorio
solo dal 2014-2015 e oggi è appannaggio di pochissimi
modelli di lusso.
L’incentivo per la rottamazione scatta solo se all’acquisto di auto che rispettano i requisiti appena descritti si accompagna la rottamazione di autovetture o autoveicoli a uso promiscuo
(l’altra categoria - abolita
nel 1999 - nella quale poteva-
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Nella sezione Dossier notizie
sullo Speciale Ginevra 2009
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MOTORI
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IN FAMIGLIA
DIRETTORE RESPONSABILE
Ferruccio de Bortoli
Le emissioni. La classe di appartenenza
Il libretto di circolazione
dice se si può rottamare
Per sapere se la propria
vecchia auto è "rottamabile"
bisogna conoscere la classe
di emissioni a cui appartiene. Per scoprirlo è sufficiente leggere la carta di circolazione: le indicazioni al rigo
V.9 nel caso di "libretti" di
"nuovo"modello denominati MC820F e in uso dal novembre del 1999,oppure le
annotazioni riportate a pagina 2 del vecchio modello di
cartadicircolazionedenominato MC804MEC. Nel caso
divetture Euro1o2 èpossibile che sulla carta di circolazione non vi sia alcuna indicazione (presente comunque nel cosiddetto "verdone", usato dal 1996 al 1999).
Attenzione,nelcasodelleEu-
ro3, a volte sui libretti sono
state usate anche annotazioni prive della lettera A, eventualmente accompagnate
dalla dicitura "rif. 98/69
CE";nelcaso delle Euro 4,invece, a volte sono state usate
indicazioni prive della lettera B, ma accompagnate dalla
dicitura "rif. 98/69/CE - B".
Insomma, se sul libretto
non è presente alcuna sigla o
è riportata una di quelle presenti nella tabella a fianco alle righe "Euro1"o"Euro2",la
macchina è rottamabile. A
patto, naturalmente, che sia
stata immatricolata entro il
31 dicembre 1999.
Per quanto riguarda il dato sulle emissioni, l’incentivo si può ottenere solo se si
acquista unavettura con non
più di 140 g/km di emissioni
di CO2 oppure 130 g/km se
alimentata a gasolio. E aumenta sensibilmente se la
CO2 non supera i 120 g/hm
per le macchine ibride o
omologate a gas. Il dato sulle
emissioni di anidride carbonica è riportato al rigo V.7
della carta di circolazione.
Ma come si fa a conoscerlo
se la macchina deve ancora
essere acquistata, se, cioè,
non ha ancora la carta di circolazione ? Le case automobilistiche,e quindi leconcessionarie, hanno l'obbligo di
indicarenel salone,inmaniera ben visibile, per ciascun
modello il livello di emissioni di anidride carbonica.
DOVE LEGGERE LE INFORMAZIONI
Titolino
L’indicazioneevidenziatafa
capirechel’autoinquestione,
immatricolatanel1998,
appartieneallaclassedi
emissioniEuro2,quindiè
rottamabileconunincentivo.
Lullecartedicircolazionedei
veicoliimmatricolatiafine
1999,lecaratteristiche
ambientalisonoriportatenella
secondapagina.
Il calendario europeo
Euro 1
Omologazione
obbligatoria dal
01/01/1992
Immatricolazione
obbligatoria dal
01/01/1993
Euro 2
01/01/1996
01/01/1997
Euro 3
01/01/2000
01/01/2001
Euro 4
01/01/2005
01/01/2006
Euro 5
Euro 6
01/09/2009
01/09/2014
01/01/2011
01/09/2015
Classe
Norme Ue riportate sulla carta di circolazione
91/441/CEE, 91/542/CEE-A, 93/59/CEE
91/542/CE-B, 94/12/CEE, 96/1/CEE, 96/44/CEE,
96/69/CE, 98/77/CEE
98/69/CE, 98/77/CE-A, 1999/96/CE, 1999/102/CE-A,
2001/1/CE-A, 2001/27/CE, 2001/100/CE-A,
2002/80/CE-A, 2003/76/CE-A
98/69/CE-B, 98/77/CE-B, 1999/96/CE-B, 1999/102/CE-B,
2001/1/CE-B, 2001/27/CE-B, 2001/100/CE-B,
2002/80/CE-B, 2003/76/CE-B
Rispetta il regolamento 715/2007 e 692/2008
Rispetta il regolamento 715/2007 B e 692/2008 B
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