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NUMERO 1569 DI MERCOLEDI 27 GENNAIO 2016
Polizia
penitenziaria
denuncia quattro reclusi
per falso
Quattro reclusi denunciati per falso.
Avevano richiesto il permesso di
telefonare con il cellulare ai familiari, ma
gli intestatari delle utenze chiamate erano
persone diverse da quelle indicate.
Quattro reclusi del carcere di Biella sono
stati denunciati, dagli agenti della Polizia
penitenziaria, per falso in atto pubblico. Il
gruppetto aveva presentato istanza per
essere autorizzato ad effettuare telefonate
ai propri familiari su utenze mobili,
sottoscrivendo un’ autocertificazione con
la quale dichiaravano a chi era intestato il
telefonino.A seguito dei controlli a
campione effettuati dai poliziotti, è emerso
che i titolari dei cellulari erano soggetti
diversi da quelli indicati nella richiesta di
permesso. Ovviamente le autorizzazioni
sono state tutte revocate e i quattro
detenuti sono stati deferiti all’autorità
giudiziaria. Dopo questi episodi, i controlli
verranno effettuati in modo ancora più
capillare.
Manca personale di Polizia
penitenziaria nel carcere di
Trento
A CURA
DELLA SEGRETERIA GENERALE
AD USO
«Da oltre un anno ho portato i problemi
della struttura carceraria di Spini di
Gardolo all’attenzione del Ministro della
Giustizia, ma senza mai ottenere risposta.
Non si tratta solo di un problema di
sovraffollamento: i problemi interessano
sia il personale di polizia penitenziaria,
sia i detenuti, sia il livello di sicurezza
collettivo.
Il Governo ha l’obbligo di rispondere agli
atti di sindacato ispettivo e se non può
farlo deve indicare il motivo». Il deputato
M5S Riccardo Fraccaro è intervenuto ieri
in Parlamento sollecitando il Ministro
della Giustizia Orlando, che tra l’altro
avrebbe anche dovuto discutere di questi
temi con il Governatore Rossi salvo poi
disdire l’incontro, a rispondere alle
numerose interrogazioni sul carcere di
Spini di Gardolo depositate gli scorsi
mesi.
«Le questioni più urgenti sono la carenza
di
organico e
il
pericolo
di sovraffollamento della struttura. Sul
primo punto sono intervenuto con due
interrogazioni: con la 4/07333 del 18
dicembre 2014, ho chiesto al Governo se
sia previsto un adeguamento della pianta
organica degli agenti impiegati nel nucleo
traduzioni
e
piantonamenti,
per
rimediare al sottodimensionamento delle
scorte e assicurare un adeguato livello di
sicurezza, mentre con la 4/09687 del 3
luglio 2015 ho sollecitato per sapere in
che tempi il Governo intenda assegnare il
personale richiesto dal provveditorato, al
fine di riportare la situazione sotto il
livello di rischio. È chiaro che il problema
della carenza di organico si fa più grave
nel momento in cui si annuncia l’arrivo di
altri 50 detenuti. La struttura è
progettata per ospitare al massimo 240
detenuti, ma attualmente ve ne sono già
300. Stiamo già sforando i limiti e se il
numero crescerà ancora, capiamo che la
situazione è al limite.
Di questo ho chiesto spiegazione al
Governo con l’interrogazione 4/11308 del
27 novembre 2015, firmata anche dai
deputati Businarolo e Ferraresi, visto
che la capienza della struttura è normata
da precisi accordi tra la Provincia e lo
Stato italiano, sottoscritti all’epoca dal
governatore Dellai. Sempre per ovviare ai
problemi di organico, ma anche per
migliorare l’assistenza sanitaria dei
detenuti,
con
l’interrogazione 4/06976 del
21
novembre 2014 avevo chiesto di dotare il
carcere di Trento di un apparecchio
radiografico, per effettuare gli esami
internamente ed evitare trasferimenti
INTERNO
APERTO AL CONTRIBUTO
DÌ
TUTTI_
esterni, che gravano sul personale già
scarso. Con l’interrogazione 4/06623 del
28 ottobre 2014, infine, ho chiesto al
Ministro che nell’assegnazione degli
alloggi
al
personale
di
polizia
penitenziaria siano tutelate le famiglie
più disagiate.
Soprattutto
sui
problemi
di
sovraffollamento e di carenza di
personale il Governo deve dare risposte
chiare e immediate, perché un quadro del
genere non è accettabile: il mancato
rispetto degli accordi sottoscritti non
consente al personale di svolgere il
proprio lavoro e non garantisce alla
collettività
la
necessaria
sicurezza».(Secolo Trentino)
Maggior tutela per
Polizia Penitenziaria
la
Depositata a firma del Presidente della
Terza Commissione permanente e
Coordinatore regionale di FdI-AN Sergio
Berlato una mozione che impegna la
Giunta
ad
intervenire
presso
il
Parlamento affinchè gli agenti di polizia
penitenziaria
siano
maggiormente
tutelati nei luoghi di lavoro e
maggiormente
valorizzata
la
loro
professione. Le carceri italiane – afferma
il Consigliere regionale Sergio Berlato –
dopo la sentenza “Torregiani” hanno
adottato regimi detentivi cosiddetti
“aperti” permettendo ai detenuti di
trascorrere parte della giornata in
ambienti esterni alle celle in diretto
contatto con gli agenti di pubblica
sicurezza.
Questa situazione – continua il
Consigliere Berlato – genera un alto
rischio di aggressioni da parte dei
detenuti
ai
danni
della
Polizia
Penitenziaria, già provata da lunghi turni
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di guardia, forti pressioni psicologiche
date da un ambiente certamente non facile
e misure di tutela per la propria
incolumità fisica insufficenti. Si parla
spesso di sovraffollamento delle carceri,
istituti di pena concepiti con criteri del
passato ed insufficienti per garantire una
idonea convivenza tra detenuti –
sottolinea il Consigliere Berlato – tali
disagi non riguardano solo chi sta
scontando una pena ma anche tutto il
personale carcerario preposto a garantire
l’ordine e la sicurezza.
Il Consigliere Berlato li definisce “reclusi
tra i reclusi”. A questo si aggiunge come
aggravio la carenza di personale, luoghi di
lavoro spesso malsani e con necessità di
manutenzioni che vengono continuamente
procrastinate causando ulteriori disagi.
Anche quelle poche nuove strutture
penitenziarie, come ad esempio quella di
Rovigo, – conclude il Consigliere Berlato –
hanno carenze strutturali e sono state
realizzate senza programmare un aumento
del personale.(Secolo Trentino)
Aggredì
Poliziotto
penitenziario , condannato
detenuto
Quando esco ti ammazzo”: pena ridotta al
detenuto che minacciò e aggredì Poliziotto
Non voleva farsi perquisire e ha alzato le
mani su un agente.
Un’alzata di testa che è costata otto mesi
di reclusione a un detenuto del carcere
Mammagialla. Viterbo – Il tribunale di
Viterbo lo ha condannato a tanto per
lesioni aggravate e resistenza a pubblico
ufficiale, nei confronti di un agente della
Polizia Penitenziaria che cercava di
perquisirlo al suo ingresso al penitenziario
viterbese.
Era l’estate del 2011. Il detenuto non solo
rifiutò e scalciò, ma disse all’Agente che
non sarebbe rimasto in carcere e si
sarebbe vendicato:
“Quando stasera esco ti ammazzo”. In più,
calci e pugni in faccia all’agente e al
collega, almeno uno dei quali finito al
pronto soccorso. Il pm aveva chiesto un
anno. Il giudice lo ha condannato a otto
mesi.(tusciaweb)
Ex agente penitenziario
accusato di stalking
Avezzano. Messaggi e lettere a luci rosse
alla cognata anche sul posto di lavoro, un
istituto religioso, e la perseguita con
messaggi e pedinamenti. Ora è stato
rinviato a giudizio dal gup Maria Proia su
richiesta del pm Guido Cocco. Si tratta di
C.L., 53 anni di Avezzano, ex agente di
polizia penitenziaria. L’uomo era stato
anche sottoposto a un provvedimento
cautelare con divieto di avvicinamento a
lei e ai luoghi che frequentava. Gli agenti
della
squadra
anticrimine
del
commissariato di Avezzano erano
intervenuti dopo una serie di indagini e
dopo aver raccolto molto materiale, tra
cui una lettera molto offensiva e
contenente toni minacciosi. I fatti
risalgono a giugno 2012 quando la donna
si era rivolta al personale del
commissariato in quanto stanca e vessata
da numerose chiamate anonime, anche di
notte. Alcune telefonate venivano fatte da
una cabina telefonica. Il cognato, inoltre,
inviava alla sorella della moglie anche
lettere, sempre anonime, piene di insulti
e volgarità. La donna le riceveva
soprattutto sul posto di lavoro, una
scuola materna che fa capo a un istituto
religioso. La figlia della presunta vittima,
inoltre, in due diverse occasioni, aveva
notato lo zio entrare in una cabina
telefonica. Proprio in quel momento la
mamma aveva ricevuto una chiamata
muta. Da un controllo era risultato che la
telefonata proveniva proprio da quel
numero telefonico, che corrispondeva alla
cabina telefonica in questione, che si
trova vicino alla stazione ferroviaria. Un
episodio simile era avvenuto da una
cabina di Celano. In un’altra occasione
aveva, secondo l’accusa, tentato di
investire il nipote, ma lui era riuscito a
spostarsi in tempo. E’ infatti accusato
anche di tentate lesioni per l’investimento
mancato. Sono numerosi, inoltri, gli
episodi che vengono riportati nella
denuncia della donna e che accusano il
53enne di aver messo in atto, in un lungo
periodo, numerosi atti di persecuzione
che avevano reso la vita della cognata
impossibile. Le indagini avviate dal
personale della squadra anticrimine,
avevano permesso di individuare che ora
dovrà presentarsi davanti al giudice del
tribunale di Avezzano. Il 53enne è difeso
dall’avvocato Roberto Verdecchia. La
cognata e il figlio sono invece difesi
dall’avvocato Cesidio Di Salvatore.
Il Giorno della Memoria
Il 27 gennaio 1945 i soldati dell’Armata
Rossa abbattevano i cancelli di Auschwitz
e liberavano i prigionieri sopravvissuti
allo sterminio del campo nazista. Le
truppe liberatrici, entrando nel campo di
Auschwitz-Birkenau,
scoprirono
e
svelarono al mondo intero il più atroce
orrore della storia dell'umanità: la Shoah.
Dalla fine degli anni ’30 al 1945 in
Europa furono deportati e uccisi circa sei
milioni di ebrei.Con una legge del 20
luglio 2000, la Repubblica italiana ha
istituito il Giorno della Memoria e nel
primo articolo riconosce il 27 gennaio
come data simbolica per "ricordare la
Shoah (sterminio del popolo ebraico), le
leggi razziali, la persecuzione italiana dei
cittadini ebrei, gli italiani che hanno
subìto la deportazione, la prigionia, la
morte, nonché coloro che, anche in campi
e schieramenti diversi, si sono opposti al
progetto di sterminio, ed a rischio della
propria vita hanno salvato altre vite e
protetto
i
perseguitati".Quello
di
quest’anno
è
il
quattordicesimo appuntamento
con
il Giorno della Memoria, a sessantanove
anni dalla liberazione del campo di
sterminio di Auschwitz e dalla fine della
Shoah. In tutta Italia (e in molti paesi
europei) vengono "organizzati cerimonie,
iniziative, incontri e momenti comuni di
narrazione dei fatti e di riflessione, in
modo particolare nelle scuole di ogni
ordine e grado, su quanto è accaduto al
popolo ebraico e ai deportati militari e
politici italiani nei campi nazisti".Primo
Levi, il grande scrittore italiano deportato
e sopravvissuto al lager di Auschwitz ha
scritto che ogni qualvolta si pensa che
uno straniero, o un diverso da noi è un
Nemico, si pongono le premesse di una
catena al cui termine c'è il Lager, il campo
di sterminio.A proposito del genocidio
del popolo ebraico, ne "I sommersi e i
salvati" Primo Levi ha detto: "E’
avvenuto, quindi può accadere di nuovo:
questo è il nocciolo di quanto abbiamo
da dire".La legge che istituisce il Giorno
della Memoria cerca di prendere in carico
il ricordo tremendo di quanto è accaduto
e la responsabilità preventiva della nostra
comunità e di quella europea in generale
nei confronti del futuro. Lo scopo
indicato dalla legge nell’articolo 2, è
proprio quello di "conservare nel futuro
dell’Italia la memoria di un tragico ed
oscuro periodo della storia nel nostro
Paese e in Europa, e affinché simili eventi
non possano mai più accadere".ll mondo
ricorda l’Olocausto e le vittime del
Nazismo celebrando il Giorno della
Memoria,ricorrenza internazionale, in
ricordo della liberazione del campo di
concentramento di Auschwitz. Era il 27
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gennaio
1945 quando
le
armate
russe varcarono i cancellidi Auschwitz non
potendo immaginare l'orrore che vi
avrebbero trovato. Un immenso campo
di lavoro, di circa 40 chilometri quadrati,
dove i prigionieri venivano obbligati a
orari indecenti, malnutriti, maltrattati e
malvestiti, tutti i giorni, a prestare servizio
per le industrie tedesche. All'arrivo dei
russi, i tedeschi erano fuggiti portando con
sé migliaia di prigionieri, molti dei quali
trovarono il loro Olocausto nel percorso
forzato. La
Shoa
rappresenta lo
sterminio di oltre 5 milioni di
ebrei per mano della Germania nazista di
Hitler che non risparmiò, comunque,
prigionieri di guerra sovietici, oppositori
politici, nazioni e gruppi etnici quali Rom,
Sinti, Jenisch, ma anche gruppi religiosi,
nonché omosessuali, malati di mente e
portatori
di
handicapLo
scopo
dell’istituzione
del
“Giorno
della
Memoria” è quello di ricordare, le leggi
razziali, la persecuzione di quanti hanno
subìto la deportazione, la prigionia, la
morte per mano nazista.La Legge 20 luglio
2000 nr. 211 serve anche a commemorare
coloro che "si sono opposti al progetto di
sterminio, ed a rischio della propria vita
hanno salvato altre vite e protetto i
perseguitati".Lo
Stato
d’Israele
ha
riservato l’onorificenza di “Giusto fra le
Nazioni” a tutte quelle migliaia di persone
non ebree che a rischio della propria vita
si prodigarono nell’attività di salvataggio.
Tra questi l’Agente di Custodia Andrea
Schivo in servizio presso le carceri
Giudiziaria San Vittore di Milano,
imprigionato nel campo di Flossemburg
dove morì di stenti e di sevizie.
Bonus 80 euro alle forze
dell’Ordine il comunicato
del MEF
della Legge di Stabilita' 2016, pubblicata
sulla G.U. del 30 dicembre 2015, si e'
provveduto all'attribuzione, a decorrere
dalla mensilita' di gennaio 2016, del
contributo straordinario di 80 euro
mensili, pari a 960 euro annui per l'anno
2016. Tale contributo, attribuito con
codice assegno '749 - CONTRIBUTO
STRAORDINARIO L. 28/12/2015, N.
208', non e' assoggettato a contribuzione
previdenziale e non concorre alla
formazione del reddito complessivo ai
fini dell'IRPEF e dell'IRAP. Inoltre, nei
casi di spettanza, il contributo non incide
sulla determinazione del CREDITO ART.
1 D.L. 66/2014. Per la mensilita' di
gennaio 2016 il pagamento e' stato
effettuato con cedolino a parte e con
esigibilita' contestuale a quella dello
stipendio di gennaio 2016. A decorrere
dalla rata di febbraio 2016 l'assegno sara'
inserito nel cedolino mensile di stipendio
Segreteria Generale
Come ampiamente anticipato nei nostri
comunicati dei giorni scorsi ecco
l’ulteriore rinvio della pubblicazione sulla
Gazzetta Ufficiale della data dei calendari
della prova preselettiva del concorso
pubblico, per titoli ed esami, per il
reclutamento, di 100 allievi agenti del
Corpo di polizia penitenziaria del ruolo
femminile, e 300 allievi agenti del Corpo
di polizia penitenziaria del ruolo maschile
concorso bandito e pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale n. 57 del 28 luglio 2015
- IV serie speciale .Ricordiamo che
inizialmente
la
pubblicazione
dei
calendari delle prove erano previsti sulla
Gazzetta Ufficiale 4^ serie speciale
“Concorsi ed Esami” del 27 novembre
2015 , poi rinviata al 22 gennaio 2016
,adesso
i diari delle prove d'esame
saranno
pubblicati
nella
Gazzetta
Ufficiale - 4^ serie speciale - Concorsi ed
esami del 15 marzo 2016, per ulteriori
informazioni scrivete a:
[email protected],oppure
seguiteci sul nostro sito www.alsippe.it, e
i profili di Facebook e Twitter di Alleanza
Sindacale Polizia Penitenziaria (Alsippe)
Circolari ministeriali e
note D.A.P. gennaio 2016
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Ulteriore
rinvio
della
pubblicazione
dei
calendari per le prove
preselettive del Concorso
allievi agenti di Polizia
penitenziaria
Contributo straordinario – c972 Legge di
Stabilita’ 2016 Ai sensi dell'art. 1, c. 972
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Convenzioni nazionali e
regionali per gli iscritti
Alsippe
La Segreteria Generale Alsippe ha
definito con la
Allianz una
convenzione per la stipula di
polizze assicurative RC auto e moto
per gli iscritti Alsippe ed i propri
familiari. Per eventuali preventivi e
ulteriori informazioni chiamare al
numero
di
telefono 081
0139841 oppure
inviare
la
documentazione
direttamente
all’indirizzo :
mail [email protected]
oppure al fax 081 0139841
documentazione richiesta sotto.
la
Documenti
preventivo
per
il
1)Fotocopia
del
libretto
circolazione fronte e retro
di
richiesti
2)Fotocopia dell’attestato di rischio
La
Segreteria
Generale
in
collaborazione con i rappresentanti
regionali provinciali e locali presenti
sul territorio ha stipulato una serie
di
convenzioni per gli iscritti
Alsippe e i propri familiari , per
usufruire di servizi con sconti
particolari.
Per
usufruire
dei
predetti sconti bastera’ esibire la
Tessera Servizi Alsippe che potra’ e
essere richiesta ai responsabili delle
Segreterie Sindacali . Cliccando il
link sotto potrete visionare i servizi
offerti
http://www.alsippe.it/it/category/co
nvenzioni/
Per
richieste
ed
informazioni contattate l’indirizzo
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Convenzione per la stipula
di polizze assicurative RC
auto per gli iscritti Alsippe
e propri familiari
3)Certificato di proprieta’ dell’auto
da assicurare
4)Attestato di Servizio e fotocopia
del tesserino di riconoscimento del
Corpo di Polizia penitenziaria
5) Codice fiscale
6) Documento di riconoscimento
Nel caso in cui sia un familiare
intestatario
della
polizza
un
autocertificazione che ne attesti la
parentela ai sensi della normativa
vigente, per altre informazioni
contattare l’ufficio ai numeri
indicati sopra
Segreteria Generale
Alitalia
,nuove
tariffe
agevolate per la Polizia
Penitenziaria
Alitalia propone le proprie nuove
tariffe agevolate per Militari e
Polizia, dedicata a tutti i militari e
agli appartenenti alle forze di
polizia, in servizio (Arma dei
Carabinieri, Esercito, Aeronautica,
Marina, Guardia di Finanza, Polizia
di Stato, Polizia Penitenziaria e
Vigili del Fuoco), che viaggiano per
motivi personali e per vacanza. La
tariffa, informa Alitalia, e' valida su
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quelli in continuità territoriale
da/per la Sardegna perche' soggetti
alle norme dettate dal bando della
Regione con tariffe gia' dedicate) e
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(Europa e Nord Africa, esclusi i voli
da/per Francia e Olanda) operati da
Alitalia (sono pertanto esclusi i voli
operati da Air One Smart Carrier e
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i/offertemilitari/index.htm
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NotiziAlsippe del 27 gennaio 2016.