Comunicazione Fondamenti della Musicale a.a. 2011-12 - LGCaprioli Consonanza e dissonanza • Due tipologie di definizione possibile: – quella oggettiva che fa riferimento alla natura fisica dei suoni (ottica ampiamente sviluppata in occidente nell’ambito della teoria musicale) – quella evoluzionista che tiene conto dello sviluppo storico in senso progressivo. • ogni nuova epoca ha comportato un’acquisizione di senso complesso rispetto alla tradizione che la precedeva – tale tendenza, dal punto di vista percettivo, ha significato l’introduzione graduale di sempre nuovi agglomerati accordali di volta in volta considerati utilizzabili in virtù della loro gradevolezza. • Un concetto di base quale quello dell’eufonia (ciò che suona bene insieme, che è gradevole all’orecchio), si manifesta come un comportamento di tipo culturale, una questione di educazione progressiva dell’orecchio. FCM 2011/12 • la teoria della musica a partire da Pitagora (esperimenti sul monocordo 1:2:3:4): – osservazione oggettiva – ricerca d’un fondamento di tipo naturale – relazioni ordinate fra i suoni • il principio della consonanza – garantisce stabilità alle altezze all'interno di una struttura intervallare – equilibra gli assetti sensibili all’attrazione che i gradi forti della struttura tonale esercitano su quelli meno stabilizzati • nomenclatura generale delle consonanze gruppi): (tre – consonanze perfette VIII, V, IV – consonanze imperfette III, VI – dissonanze II, VII, IX (e tutti gli accordi diminuiti e aumentati) FCM 2011/12 Consonanza degli intervalli • Hucbald de Saint Amand (IX s., De Harmonica Institutione): – differenziazione sistematica dell’aspetto orizzontale (intervalla) da quello verticale (consonantiae). Nove modi componibili per somma progressiva di S e T che arrivano a contemplare la VI magg.. • Guido d’Arezzo (Micrologus ca. 1025) – esclude tritonus e seste. • • Durante il periodo barocco si allarga sensibilmente il computo degli intervalli ammissibili nel quadro della produzione musicale ascrivibile alla Seconda Prattica. Christoph Bernard (1627-1692, Tractatus Compositionis Augmentatus) – : codificazione dello stile luxurians (Monteverdi, Cavalli, Schütz) che va a includere tutti gli intervalli diatonici (compresi VI e VII, IV, V e VII diminuite e successioni cromatiche). • • • Sette e Ottocento mettono in pratica ciò che il Barocco ha proposto come ricerca sperimentale (ricerca progressiva di nuove sonorità accordali) Alla fine dell’Ottocento autori come R. Wagner e G. Mahler spingono alle estreme conseguenze la musica tonale, preparando il terreno ai rivolgimenti musicali novecenteschi (post-tonalismo, atonalismo, pantonalismo, dodecafonia, alea etc.) L’Espressionismo mette in crisi il concetto stesso di consonanza e del suo opposto – Distorsione, asprezza, dissonanza FCM 2011/12 Definizione di consonanza • Gioseffo Zarlino (1517-1590), Le Istituzioni harmoniche (155873) – a partire dall’analisi delle norme contrappuntistiche, elabora una teoria sugli accordi che permette l’uso di intervalli imperfetti, tra cui la sesta considerata nuovo intervallo consonante • Eulero (1701-1783), Tentamen novae theoriae musicae (1739) – misurazione del grado di consonanza degli intervalli sulla base di puri calcoli matematici • J.-Ph. Rameau (1683-1784) Traité de l'harmonie (1722) – coincidenza degli armonici con i gradi significativi della scala (gli armonici 4, 5, 6 formano il modello dell'accordo perfetto maggiore. La nota del basso fondamentale dell'accordo si identifica quindi con la fondamentale (l'armonico 1) della stessa serie armonica) • Giuseppe Tartini (1692-1770), Trattato di musica (1754) – condivisione di armonici (le consonanze che ne derivano sono VIII, V, IV, III, VI) • Hermann von Helmholtz (1821-1894), Die Lehre von den Tonempfindungen [1863] – basso numero di battimenti • Carl Stumpf (1848-1936), Tonpsychologie (1883-90) – teoria della consonanza basata sul concetto di fusione dei suoni che sposta la prospettiva verso questioni di psicologia della percezione. Due suoni vengono percepiti più o meno distintamente a seconda del loro grado di consonanza. FCM 2011/12 Accettazione progressiva di nuovi accordi • Nello sviluppo storico della musica (che va dal semplice al complesso), le entrate nell’uso di nuovi accordi corrispondono alla progressione degli armonici • La tesi di Jacques Chailley (1910-1999): – il rapporto che stringe gli armonici con la fondamentale rimanda al concetto di consonanza, che è proiezione psicologica della risonanza, determinata da una fusione in cui i suoni risuonano uno dentro l’altro annullandosi fra loro FCM 2011/12 Accettazione progressiva di nuovi accordi • Alcune obiezioni: – Traité di Charles L. Koechlin (1867-1950) [1928-30] • la quinta (3° armonico) è apparsa prima della terza (5°) • la terza prima della settima di dominante (7°) • la settima prima della nona maggiore (9°). • le cronologie di molti altri accordi non sono spiegate dalla successione degli armonici (primo fra tutti l’accordo perfetto minore (6. 7. 9) che storicamente è quasi contemporaneo all'accordo maggiore (1. 3.5). FCM 2011/12 • La serie degli armonici può giustificare le sole combinazioni possibili interamente consonanti e formate da più di due suoni – gli accordi perfetti (e i loro rivolti) • l'intervallo consonante è caratterizzato dal fatto che la sua intonazione giusta è percettibilmente ben distinguibile dalle sue intonazioni false mentre, nel caso della dissonanza, i termini di falsità e di giustezza (buona o cattiva intonazione) hanno poco senso FCM 2011/12 • la musica occidentale ha prediletto fin dall’antichità le emissioni vocali e strumentali stabili e sostenute, che assicurano l'armonicità dei parziali (amalgama consonantico dei suoni) • da qui la preferenza per gli strumenti a suono sostenuto (la produzione del suono è dovuta ad un continuo apporto di energia, com'è il caso degli strumenti a fiato o ad arco, a scapito di quelli a corde pizzicate o delle percussioni, più ampiamente diffuse presso le civiltà musicali tradizionali) FCM 2011/12 Contrappunto e polifonia • Polifonia – Insieme simultaneo di più voci tra loro dipendenti in senso armonico. Ogni voce procede in maniera lineare e autonomamente rispetto alle altre voci presenti nella composizione • Eterofonia – Musica composita (forma di polifonia) nella quale una voce principale produce una melodia sulla quale le altre voci applicano variazioni, anche improvvisate (tipicamente extraeuropea, p.es. il Gamelan strumentale giavanese) FCM 2011/12 – In una polifonia più linee melodiche simultanee si comportano in maniera indipendente l'una dall'altra, collegate fra loro da particolari leggi armoniche – Ciò che contraddistingue in maniera assoluta la musica occidentale rispetto alle altre musiche del mondo è l'importanza da essa accordata alla polifonia • Si trovano esempi dì musica polifonica nella maggior parte, se non nella totalità delle culture musicali, ma in Occidente la scrittura polifonica è stata assunta a principio essenziale della composizione FCM 2011/12 – la polifonia è un gioco di altezze e di intervalli • nella musica occidentale il parametro dell'altezza è stato favorito a detrimento di tutti gli altri, soprattutto del timbro e dell’aspetto ritmico – questa particolare situazione è durata circa un millennio, dai primi esempi di polifonia nel IX secolo fino ai giorni nostri – la nuova importanza attribuita al ritmo e al timbro nella musica occidentale del XX secolo indica forse che tale periodo è giunto al termine FCM 2011/12 Contrappunto – l’arte di condurre le voci in una musica polifonica – si afferma a partire dal Medioevo in Occidente – deriva dalle prime esperienze di organa ove su un canto dato (melodia gregoriana) veniva costruita la polifonia nota contro nota (punctum contra punctum) – il contrappunto produce polifonia regolata dal punto di vista delle relazioni consonantiche fra suoni di voci (parti) che possono essere autonome dal punto di vista della configurazione ritmica ma interdipendenti da quello della natura accordale. FCM 2011/12 • La prima pratica polifonica occidentale (fine IX secolo) si basa sulla applicazione di un ristretto numero di regole che consentono la pratica improvvisativa • Si procede all’ornamentazione di un canto ecclesiastico (la melodia gregoriana) improvvisando una o più voci secondo le regole elementari del contrappunto che prevedono obbligatoriamente incontri consonantici fra le parti: – l‘arbitrio dell’improvvisazione è limitato alla scelta direzionale del moto parallelo, obliquo e contrario rispetto alla melodia ecclesiastica di riferimento che funge da base su cui improvvisare – il risultato ottenuto è un più un effetto timbrico che una polifonia propriamente detta, analogamente a quanto accade in numerose polifonie extraeuropee FCM 2011/12 • evoluzione – l’arte del contrappunto si sviluppa privilegiando la mobilità delle voci rispetto al canto dato in quadro normativo autorizzato – Il dato oggettivo, fisico, sul quale esse si fondano è la distinzione fra consonanza e dissonanza – incremento progressivo della varietà degli intervalli fra le voci – direzionalità dei moti lineari (si impone rapidamente quella del moto contrario: una voce sale, l'altra discende) FCM 2011/12 Meéus: «Lo sviluppo della polifonia produce conseguenze non trascurabili sulla struttura ritmica della musica occidentale.» • Un ritmo semplice assicura la concordanza di melodie sovrapposte fra loro e relativamente indipendenti • La ritmica occidentale si basa su un principio di proporzionalità – i valori delle figure sono multipli tra loro • Indipendenza ritmica che non inficia il raggiungimento della concordanza (momenti di coincidenza) • Periodica simultaneità delle voci grazie ad una metrica regolare – «tali posizioni metriche "forti" vengono evidenziate anche attraverso consonanze perfette» FCM 2011/12 Carlo Gesualdo (1560-1610), Madrigali dal libroVI (1611), Moro, lasso al mio duol http://www.youtube.com/watch?v=UY0mLVDW4Cs&playnext=1&list=PL24312DF1B 6D58F87 Moro, lasso, al mio duolo, E chi può dar mi vita, Ahi, che m'ancide e non vuol darmi aita! O dolorosa sorte, Chi dar vita mi può, Ahi, mi dà morte! Wolfgang Amadeus Mozart (1756-17912), Confutatis e Lacrymosa dal Requiem (incomp., 1791), dir. H. von Karajan http://www.youtube.com/watch?v=7uOgARfl27o Gustav Mahler (1860-1911), Adagietto da Symphonie n. 5 (1903), dir. Leonard Bernstein http://www.youtube.com/watch?v=lAHweK524Wc&playnext=1&list=PLB992E6199C2AA178 Trauermarsch (I mov.), dir. Claudio Abbado http://www.youtube.com/watch?v=K1BHmPhZwpY Bela Bartok (1881-1945), Quartetto per archi n. 4 (1928), Quartetto Hugo Wolff http://www.youtube.com/watch?v=8T4lIp0iahk FCM 2011/12 • Arnold Schönberg, Manuale di armonia, Il Saggiatore 1991 • Jacques Chailley, Essai sur les structures mélodiques, «Revue de Musicologie XLIV», déc. 1959, pp 139 – 175 • Jean-Jacques Nattiez, Musicologia generale e semiologia, EDT 1989 • Michel Imberty, Suoni, emozioni, significati, Clueb 1986 • J.J. Nattiez (a cura di), Enciclopedia della musica, Einaudi 2006 (Il sapere musicale)