Comunicazione Fondamenti della Musicale a.a. 2011-12 - LGCaprioli Intervalli • Gli intervalli si indicano per gradualità (la distanza fra due suoni è calcolata enumerando la separazione in note diatoniche) • Gli intervalli si qualificano secondo categorie armonico-tonali: rispetto al modello di distanza tra i suoni nella scala tipo, gli intervalli (sia melodici che armonici, cioè gli accordi) si definiscono: – Maggiori (la distanza in T e S corrisponde alla scalatipo Do maggiore): – DO-MI – Minori (la distanza tra due suoni è minore di un S rispetto ad un intervallo maggiore): – DO-MIb – Diminuiti (la distanza tra due suoni è minore di un T rispetto ad un intervallo maggiore): – DO-MIbb – Più che diminuiti (la distanza tra due suoni è minore di un Ts rispetto ad un intervallo maggiore): – DO-MIbbb FCM 2011/12 – Aumentato (o Eccedente, la distanza tra due suoni è maggiore di un S rispetto ad un intervallo maggiore): – DO-MI# – Più che aumentato (la distanza tra due suoni è maggiore di un T rispetto ad un intervallo maggiore): – DO-MI## • Il rivolto di un intervallo è sempre di segno opposto (il maggiore diventa minore, il diminuito eccedente etc.) • Gli intervalli di IV, V e VIII non partecipano della categoria maggiore-minore, ma si dicono giusti (perché il loro rivolto rimane inalterato dal punto di vista della misura tonale). FCM 2011/12 FCM 2011/12 Accordi e loro rivolti FCM 2011/12 Melodia • La melodia è una successione lineare di suoni, ritmicamente organizzati e rispondenti a determinate regole e meccanismi di strutturazione. • I suoni di una melodia hanno altezza definita e durate inquadrabili in un tempo musicale, in accordo a convenzioni culturali date. «Una melodia è un insieme di suoni successivi di altezza variabile, aventi fra loro rapporti tali che la loro percezione globale sia suscettibile di soddisfare contemporaneamente l'intelligenza e la sensibilità» (Guy Ferchault) FCM 2011/12 DeMauro: • elemento fondamentale del linguaggio musicale che riguarda i vari suoni di altezza variabile, i quali, prendendo le mosse dal motivo e regolati dal ritmo, si succedono progressivamente entro una struttura unitaria, in modo da formare una frase o un’aria di valore espressivo definito • composizione o esecuzione musicale sia vocale sia strumentale, considerata indipendentemente dall’accompagnamento armonico FCM 2011/12 • Melodia e ritmo – In Occidente, la definizione d’una melodia in termini ritmici fa riferimento a strutture quali il periodo, la frase, la mezzafrase (cfr. più avanti) – La funzione tonale ha influenza sulla durata – In altre culture, l’elemento ritmico prevale sull’espressione melodica a livello di comunicazione musicale (p.e. in Africa, ove l’uso di strumenti a percussione non intonati ha sostituito a livello semantico la melodia) – Il ritmo determina alcuni criteri di definizione della melodia FCM 2011/12 • Melodia e linearità – Linearità come dimensione essenziale: i suoni si succedono riuscendo a mantenere la capacità di essere precisamente distinti a livello percettivo da ogni altro elemento musicale – La percezione lineare della melodia è analoga a quella visiva del contorno di una figura (cfr. la Gestalttheorie, teoria della percezione delle forme) – La melodia, secondo i meccanismi della memoria, funziona da riferimento estetico e normativo: • la melodia è ciò che rimane una volta che la musica è finita, • la melodia è ciò che è cantabile, • la buona melodia è quella che si può facilmente memorizzare. FCM 2011/12 • Le componenti variabili in una melodia sono: – La scala – Le implicazioni tonali e armoniche (note strutturali, ornamentali e di passaggio) – Le altezze (intervalli, ambito, registro) – Il movimento melodico (congiunto/disgiunto, ascendente/discendente) – Il ritmo (tempo, struttura metrica, agogica, articolazione degli accenti metrici, ritmici, dinamici, agogici, melodici, armonici, espressivi) – La struttura di frase (cellule, motivi, frasi, periodi) – Le strutture tematiche – Lo sviluppo – Le relazioni formali FCM 2011/12 Johann Sebastian Bach (1685-1750), Suites francesi BWV 816, Suite n. 5 in Sol maggiore, Sarabanda e Giga, Piotr Andreszewski http://www.youtube.com/watch?v=b-j-n0B_2A8 Björk, Antony Hegarty, Dull flame of desire (Volta, 2008) http://www.youtube.com/watch?v=Fpmq4Fi8ic0 FCM 2011/12